(fotografata a Noto Antica - Sicilia)


(fotografata all'Orto Botanico di Catania - Sicilia)



Zelkova sicula Di Pasquale, Garfi & Quézel


Ulmaceae. Arbusto o alberello deciduo, talvolta a portamento cespuglioso, alto fino a circa 5 m. I rami sono di colore bruno-cinerino. Le foglie sono ovoidali, piccole, scarsamente lobate, coriacee e pelose, simili a quelle di un olmo, si distinguono per il margine grossolanamente seghettato e per la simmetria della lamina (asimmetrica nell'olmo); lunghe 1-5 cm e larghe 0,5-3,5 cm, con picciolo di 1-4 mm; margini con 6-8 lobi su ciascun lato; rugose su entrambe le superfici per la presenza di corti peli rigidi, più abbondanti lungo le nervature della pagina inferiore.Fiorisce marzo-maggio. Il frutto è una noce.
L'unica popolazione esistente di Z. sicula, scoperta nel 1991, è ubicata sul versante settentrionale dei Monti Iblei, nella Sicilia sud-orientale, ed è formata da 200-250 esemplari nel bosco Pisano, una querceta di circa mezzo ettaro che cresce a 450 m di altitudine, in prossimità di Buccheri, e nella zona di Melilli, entrambe in provincia di Siracusa.
E' considerata dalla IUCN una specie in pericolo critico di estinzione ed è stata inserita nella lista delle 50 specie botaniche più minacciate dell'area mediterranea.
È un esempio di flora relitta. Prima delle grandi glaciazioni del Pleistocene, specie di questo genere erano comuni in tutto l'emisfero boreale. Poi furono confinate solo in poche aree rimaste esenti. Oggi se ne conoscono sei specie, con distribuzione disgiunta: tre nell'Asia orientale (Z. serrata, Z. schneideriana e Z. sinica), uno nell'Asia sudoccidentale (Z. carpinifolia) e due nelle isole mediterranee: appunto la siciliana Z. sicula e la cretese Z. abelicea.

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