Elezioni Riva del Garda 2020

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Elezione diretta del sindaco e del consiglio comunale
20 e 21 Settembre 2020
RIVA DEL GARDA
Programma 
del candidato Sindaco
Adalberto MOSANER
e delle liste che lo sostengono:  
Partito Democratico del Trentino
Popolari Moderati
Riva Bene Comune - Futura
Autonomisti per Riva Caproni
La Sinistra Riva del Garda

1. LA CITTÀ E LE SUE PROSPETTIVE

La consiliatura 2020-2025 si insedierà proprio all'inizio del prossimo autunno, a nove mesi da

quando a Wuhan, città cinese di circa undici milioni di abitanti della provincia di Hubei, sono stati

segnalati alcuni pazienti con sintomi di una polmonite di causa sconosciuta, poi identificata e chiamata

dall'OMS COVID-19. Il 31 gennaio, il Consiglio dei Ministri delibera lo 'stato di emergenza nazionale'

ed il 21 febbraio viene identificato il primo paziente italiano a Codogno. Da quel momento

la vita, nel nostro paese e nei giorni a venire in tutt'Europa e Americhe, è completamente cambiata.

I dati sono ampiamente conosciuti, ma sfuggono ancor oggi le condizioni complessive delle popolazioni

di più paesi della terra: l'Africa ne è un esempio. Ci si è trovati in una tempesta sanitaria

senza precedenti che ha messo a dura prova il Sistema Sanitario Nazionale. Centinaia di migliaia di

morti, milioni di ammalati e contagiati in tutto il pianeta. Una crisi economica planetaria che ha

colpito pesantemente cittadini ed imprese.

E tutto questo non è assolutamente terminato. Se in Italia ora si sta cercando di ripartire, in altri

paesi, ad esempio Stati Uniti, Messico e Brasile, la malattia è ancora in forte diffusione; nondimeno

proprio in questi giorni i contagi in alcuni paesi Europei stanno preoccupantemente riprendendo.

Anche Riva del Garda ha subito, sta subendo e subirà gli effetti di questa importante pandemia,

anche se i dati complessivi, pur nella loro drammaticità, sono stati contenuti.

L'Amministrazione comunale ha messo in campo numerose iniziative, fin dalla metà del mese di

marzo, in pieno lockdown, per far fronte alle prime esigenze della cittadinanza, unitamente a tante

associazioni del volontariato locale, al generoso contributo di tutte le Sezioni degli alpini presenti

sul nostro territorio, all'encomiabile lavoro del Corpo dei Vigili del Fuoco Volontari ed alla Caritas

cittadina, che non finiremo mai di ringraziare, perseguendo un unico obiettivo: nessuno resti indietro

ed a nessun cittadino manchi il cibo sulla tavola.

Sono state messe a punto importanti misure di aiuto economico per la prima emergenza e per

tutto il 2020; questo tramite un'ingente iniezione di risorse, per poter ridurre consistentemente

tasse, tributi, tariffe, canoni e affitti. Sono state complessivamente messe in campo nuove risorse

per circa 7.500.000 mln. di euro.

Sono stati tenuti contatti costanti con la protezione Civile Provinciale, l'Azienda Sanitaria, le nostre

strutture APSP, i Comuni alto gardesani, il Consorzio Comuni Trentini, ANCI- Associazione Nazionale

Comuni Italiani e le organizzazioni di categoria per poter avere un quadro complessivo della situazione

sanitaria e socio-economica del nostro territorio.

È assolutamente chiaro ormai a tutti che gli effetti socio-economici della pandemia, nella speranza

che non si manifesti una seconda ondata della stessa portata della prima, saranno maggiormente

chiari proprio dal prossimo e vicinissimo autunno 2020 ed avranno comunque importanti conseguenze

fino a tutto il 2022/2023.

La prossima Amministrazione comunale si troverà ad operare dovendo avere ben chiaro questo

scenario: far fronte ad esigenze straordinarie per almeno un biennio e contestualmente guardare

avanti con una programmazione che coniughi innovazione e sostenibilità.

Altrettanto evidente è che la pandemia ha pesantemente acuito le ingiustizie sociali, le disparità

culturali, la grande differenza tra le nuove ricchezze e le nuove povertà. Ha aumentato esponenzialmente il numero di poveri. Ciò comporta che qualunque amministratore, detentore di potere

decisionale a ogni livello debba ulteriormente convincersi che la bussola con la quale deve orientare

qualsiasi azione debba essere impostata "traguardando la realtà con gli occhi dei più poveri".

Ciò non significa una pianificazione moralisticamente pauperista ma vuol dire che prima di qualsiasi

scelta va valutato il suo "ritorno sociale". Ancora: nessuno va lasciato indietro!

Orbene, tutte le proposte programmatiche che seguiranno saranno attuate concretamente solo ad

un'unica condizione: dobbiamo superare tutti assieme questo drammatico momento, sapendo che

difficilmente a breve si tornerà alle condizioni degli anni passati e probabilmente, come molti asseriscono,

nulla sarà come prima.

Un programma amministrativo serve per dare risposte alle necessità della città. Per farsi carico

di queste risposte serve conoscere profondamente i bisogni della comunità ed il contesto socioculturale

dove si presentano, cercando di anticipare le possibili problematiche e favorendo lo

sviluppo del territorio con interventi pensati in un'ottica di medio-lungo termine.

La proposta programmatica che sottopongo agli elettori di Riva del Garda per il quinquennio amministrativo

2020-2025 è il frutto del confronto e di un percorso tra le formazioni politiche che

compongono la coalizione che si presenta all'appuntamento elettorale del 20 e 21 settembre

2020.

Un programma per i prossimi cinque anni ricco di idee e proposte, anche innovative e di ampio

"respiro", certamente con un percorso di continuità nella buona amministrazione ed anche con

un forte impulso di rinnovamento, modernità ed autonomia che ha caratterizzato la nostra città,

fin dai tempi in cui tra le prime in Italia, correva l'anno 1274, si dotò di un proprio Statuto.

Il Partito Democratico del Trentino, i Popolari Moderati-UPT, Riva Bene Comune/Futura 2020-

Verdi e Sinistra, Autonomisti per Riva-Caproni e La Sinistra Riva del Garda sono le formazioni politiche

e civili che riflettono e sintetizzano anche la maggioranza politica che ha governato la Città

nella precedente consiliatura.

1.1 I rapporti con le istituzioni

Nella consapevolezza del ruolo e dell'importanza degli organi di governo provinciale nella valorizzazione

delle istanze della nostra autonomia è necessario, oggi ancor più di prima, portare avanti il

progetto per l'elaborazione del nuovo statuto dell'autonomia, sul quale è calato un silenzio assordante

e di una riforma del sistema elettorale provinciale per garantire una adeguata rappresentatività

dei territori, in linea con le riforme adottate dalle Regioni a statuto ordinario e non più rinviabile.

Facciamo quindi un richiamo a tutte le forze, sia che si definiscono politiche o meno, ed anche al

vario mondo dell'associazionismo, che esorto da tempo: si modifichi la legge elettorale provinciale

assegnando a territori più o meno vasti (5 o 6 ambiti), un numero di consiglieri adeguato agli elettori

di quei territori. Solo nel nostro territorio non meno di tre sarebbero i consiglieri eletti. Il rischio

altrimenti che l'affluenza alle urne, indipendentemente da altri motivi, continui a calare è assolutamente

probabile.

L'amministrazione dovrà adoperarsi efficacemente e costantemente per far sì che il Consorzio dei

Comuni, quale organizzazione territoriale dell'ANCI, assuma un ruolo incisivo nei rapporti con le

Istituzioni provinciali e regionali, al fine di garantire ai Comuni un "vero" riconoscimento della propria

autonomia, sempre più affievolita, quali enti costituzionalmente chiamati a rappresentare e

tutelare le esigenze ed i bisogni dei cittadini.

Nei rapporti con gli enti pubblici andranno ottimizzate le gestioni associate di servizi già esistenti

ed andranno incrementate le gestioni associate con gli altri Comuni anche di altri servizi, su base

volontaria.

Infatti la proposta di riforma istituzionale presentata alle elezioni provinciali dalla coalizione di

centro destra nel programma elettorale 2018 prevedeva un intervento incisivo relativo alla obbligatorietà

delle gestioni associate tra i Comuni. Ad oggi è intervenuta semplicemente la modifica

circa l'obbligatorietà delle gestioni associate come previsto all'art. 6 della L.P. n. 13/2019 Legge di

Stabilità Provinciale 2020 che ai commi 3, 4 e 5 stabilisce:

"3. A seguito dell'abrogazione prevista dal comma 1 le convenzioni stipulate ai sensi

dell'articolo 9 bis della legge provinciale n. 3 del 2006 continuano a operare, ferma

restando la possibilità di modificarle o di recederne, secondo quanto previsto dal

comma 4, anche in deroga a quanto previsto dalle convenzioni.

4. Per assicurare a tutti i comuni coinvolti nelle gestioni associate obbligatorie la

possibilità di adeguare la propria organizzazione alle eventuali modifiche introdotte

a seguito delle abrogazioni previste dal comma 1, lo scioglimento della convenzione,

il recesso di uno o più aderenti alla convenzione o la modifica delle funzioni oggetto

di gestione associata producono effetto dalla data individuata dalle deliberazioni

comunali, solo se tali decisioni sono condivise da tutte le amministrazioni coinvolte.

Se le amministrazioni non trovano un accordo, la volontà del comune di recedere

dalla convenzione produce effetti decorsi sei mesi dalla data di adozione della deliberazione

comunale.

5. Nel rispetto di quanto previsto dal comma 4, resta ferma la possibilità di stipulare

nuove convenzioni secondo quanto previsto dall'ordinamento regionale."

Il primo Comune in Trentino che ha provveduto in tal senso è il Comune di Tenno il quale nella se -

duta dello scorso 20 gennaio 2020 ha deliberato il recesso anticipato dalla convenzione per la gestione

associata con il Comune di Riva del Garda, corrispondente all'ambito 9.2, che ha prodotto i

propri effetti dal 20 luglio 2020.

Peraltro, negli ultimi giorni il Governo nazionale ha confermato all'A.N.C.I. la volontà di intervenire

sia sul tema delle gestioni associate obbligatorie, che di adoperarsi per il riordino delle Province.

Un presupposto fondamentale nei rapporti tra la Provincia Autonoma di Trento ed il sistema delle

Autonomie locali, nel dibattito aperto sulle gestioni associate, sarà tenere in considerazione un recente

pronunciamento della Corte Costituzionale, laddove statuisce che la disposizione che impone

ai Comuni con meno di 5000 abitanti, ovvero 3000 se ubicati in territori riferiti a Comunità

Montane, di gestire in forma associata ben undici funzioni fondamentali (edilizia scolastica, polizia

municipale, stato civile, servizi anagrafici, servizi elettorali, organizzazione dell'amministrazione,

gestione finanziaria e contabile e relativi controlli, esercizi pubblici in generale di ambito comunale,

servizi sociali, pianificazione urbanistica ed edilizia, ciclo completo dei rifiuti, servizi statistici,

ecc..), praticamente quasi tutte le funzioni di un Comune, è incostituzionale allorquando non consente

ai Comuni di dimostrare che, in quella forma, non sono realizzabili economie di scala e/o miglioramenti

nell'erogazione dei beni pubblici alle popolazioni di riferimento.

La sentenza depositata nel 2019 asserisce ad esempio che l'obbligo di gestioni associate impone

sacrifici all'autonomia comunale non utilizzando quei risparmi di spesa cui è finalizzata la normativa

stessa. Ed ancora richiama l'attenzione sul fatto che, rispetto al disegno costituzionale, l'assetto

organizzativo dell'autonomia comunale italiana è da sempre relegata "a mero effetto riflesso di altri

obiettivi".

Una doverosa cooperazione da parte del sistema degli attori istituzionali, direttamente o indirettamente

coinvolti, dovrebbe invece assicurare il raggiungimento del difficile obiettivo di una equilibrata,

stabile ed organica definizione dell'assetto fondamentale delle funzioni ascrivibili all'autonomia

locale.

Infatti la sentenza ricorda come in molti paesi (ad esempio la Francia), siano state trovate risposte

strutturali al problema della polverizzazione dei Comuni, spesso attuando la differenziazione sul

piano non solo organizzativo ma anche funzionale.

L'attuale Giunta provinciale aveva rappresentato prima ai propri elettori e necessariamente agli

organi rappresentativi dei Comuni la necessità di un profondo cambiamento della governance e

delle competenze delle Comunità, cosa che sarebbe dovuta avvenire a giugno dello scorso anno.

Poi nulla.

Ora nella legge provinciale di assestamento di bilancio per l'esercizio 2020 assistiamo sostanzial -

mente al commissariamento delle stesse senza una minima proposta di riforma. Orbene, ciò è da

ritenersi uno schiaffo bell'e buono ai Comuni. Ciò che da sempre si predica e cioè, che gli enti intermedi

trattano competenze, attribuite da parte dei Comuni, viene cancellato con un tratto di

penna.

Si dica chiaramente che le Comunità sono organi decentrati della Provincia ovvero si smetta con

questa e lenta e costante agonia e si proceda urgentemente ad una riforma organica e veramente

concertata con i Comuni.

La domanda a questo punto sorge spontanea ed immediata: l'autonomia dei comuni così tanto decantata

"I Comuni devono ritornare ad essere il secondo perno della nostra Autonomia" fino a che

punto si vuole comprimerla? Altrochè secondo perno; per quanto ci riguarda mai sudditi a distanza.

Di chicchessia. Era noto a tutti gli attori istituzionali, fin dall'ottobre 2018 che a maggio 2020 si

sarebbero tenute le elezioni comunali, poi posticipate al mese di settembre.

Il rapporto con la Comunità di Valle Alto Garda e Ledro andrà probabilmente ripensato a seguito

del commissariamento delle stesse e della riforma che verrà messa in campo dalla Provincia Autonoma

di Trento. Il Comune di Riva del Garda ha sempre avuto e avrà come faro guida il principio di

sussidiarietà, leale cooperazione, e del buon andamento della pubblica amministrazione, di cui

all'art. 97 della Costituzione.

Il Comune di Riva del Garda in tal senso dovrà operare in futuro tenendo sempre in considerazione

che i comuni di più grandi dimensioni dovranno dimostrare di dialogare, cooperare e gestire unitariamente

taluni servizi ed attività su base volontaria così da essere credibili nei confronti dei comuni

di minori dimensioni del nostro territorio.

Contestualmente va fatta una ampia riflessione sul tema delle fusioni dei Comuni, e degli effetti

concreti generatesi nella Comunità Trentina dove la consultazione referendaria ha avuto sia esito

positivo che negativo.

Capirne profondamente costi, benefici e valutare nel tempo le criticità.

Ciò per comprendere se questo modello istituzionale e cioè un'importante riduzione dei Comuni,

prevalentemente piccoli, sia ancora attuale, ovvero, come da tempo ANCI propone, se puntare,

ancora e più decisamente, al modello dell'Unione dei Comuni.

L'esperienza del precedente mandato amministrativo ha reso ancora evidenti alcune difficoltà nella

gestione dei lavori del consiglio comunale, non avendo proceduto nella modifica del Regolamento

d'aula a differenziare i tempi di intervento tra le diverse tipologie di atti da trattare, soprattutto

per l'eccessivo dilatarsi dei tempi di discussione e per la trattazione in consiglio comunale di argomenti

non sempre pertinenti alla competenza dello stesso.

Pur garantendo la necessaria dialettica ed un confronto democratico in Consiglio comunale, si ritiene

opportuno trovare gli strumenti adeguati per far sì che il dibattito consiliare non venga ridot-

to a sterili discussioni, ma possa consentire di raggiungere efficacemente gli obiettivi dell'azione

amministrativa.


1.2 L'azione amministrativa: innovazione tecnologica, trasparenza, partecipazione e pari

opportunità

L'azione amministrativa dovrà garantire la continua ricerca di strumenti di governo innovativi in linea

con le politiche dell'agenda digitale italiana nell'erogazione dei servizi.

Continuerà il progetto di miglioramento e aggiornamento del sito internet istituzionale in linea con

le politiche di accessibilità e di pubblicazione di dati e informazioni al fine di garantire la trasparenza

dell'azione amministrativa, secondo il progetto Comunweb, frutto della collaborazione con il

Consorzio dei Comuni Trentini. Tale piattaforma è conforme alla normativa sulla trasparenza, alle

linee guida per i siti web della pubblica amministrazione (PA), alle norme sull'accessibilità dei siti

web per la PA finalizzate all'abbattimento delle "barriere virtuali" che limitano l'accesso dei disabili

alla società dell'informazione e li escludono dal mondo del lavoro. L'esposizione dei dati dovrà essere

realizzata attraverso il paradigma dell'Open Data (che permette di esporre i dati prodotti

dall'amministrazione in modo che gli utenti possano poi aggregarli) e la piattaforma Open Source,

che utilizza Software Libero, nonché secondo protocolli e formati di dato "aperti".

Si continuerà con l'utilizzo delle applicazioni "SensoRcivico" e "DimmiRiva", già integrate all'interno

della piattaforma Comunweb, strumenti partecipativi che raccolgono le segnalazioni dei cittadini

con l'intento di offrire uno strumento in grado di far dialogare il singolo cittadino con la pubblica

amministrazione. Preme ricordare che il Comune di Riva del Garda è stato uno dei primi Comuni

Trentini a dotarsi di tali applicazioni. In modo particolare "SensoRcivico" si è rivelato uno strumento

assolutamente efficace di dialogo con i cittadini. Altrettanto "DimmiRiva" è stato uno strumento

utilissimo di ampia consultazione e di partecipazione dei cittadini su argomenti decisivi per il Governo

della Comunità.

Andrà implementata e maggiormente sviluppata l'accessibilità al servizio internet gratuito Wi-Fi

nella città, come già garantito in tutto il lungolago e sue adiacenze e nei principali edifici pubblici

(ad es. biblioteca, museo).

Continueremo a migliorare e incrementare il progetto di videosorveglianza in città a tutela della sicurezza

del cittadino, già molto sviluppato negli anni precedenti. È in fase di conclusione il progetto

esecutivo dell'intervento di videosorveglianza delegato dalla Comunità Alto Garda e Ledro al

Comune di Riva del Garda a favore di tutti i Comuni del nostro ambito.

L'amministrazione continuerà a favorire e migliorare l'ascolto e la partecipazione attiva della popolazione

alle scelte amministrative, mettendo in atto con i cittadini di volta in volta interessati

modalità efficaci di incontro e di discussione anche online sulle tematiche di interesse generale o

particolare

Un primo passo in questa direzione è stato già fatto applicando il metodo della partecipazione

all'elaborazione del bilancio di previsione, tramite il bilancio partecipato che potrà essere ulteriormente

ampliato, strumento di democrazia diretta e partecipazione popolare con cui la cittadinanza

ha contribuito con ruolo attivo e propositivo - alle scelte di investimento su determinati progetti

da programmare nell'ambito delle risorse del bilancio comunale, già messe a disposizione negli ultimi

tre esercizi finanziari.

  • Le scelte principali dell'amministrazione devono essere condivise attraverso l'uso efficace

di strumenti di democrazia partecipativa. Va attentamente valutata l'opportunità di introdurre

nello statuto comunale i comitati di partecipazione che devono essere consultati sui

temi più importanti riguardanti il proprio ambito di competenza.

  • Devono essere previsti i patti di collaborazione amministrazione-cittadinanza per il massimo

coinvolgimento della collettività in progetti di valorizzazione e gestione dei beni comuni

(edifici, aree di pubblico interesse, servizi), per rendere sempre più partecipi i cittadini

alla loro cura.

L'amministrazione continuerà ad impegnarsi nel realizzare azioni istituzionali e politiche per garantire

pari opportunità tra i generi, condizione necessaria per realizzare una democrazia compiuta.

Le politiche di genere continueranno ad essere trasversali in ogni azione di governo nella prospettiva

di uno sviluppo umano e sociale paritario tra i generi.

La Riva che vogliamo è un Comune in ascolto, in rappresentanza della voce e del ruolo partecipativo

dei suoi cittadini.

L'amministrazione che proponiamo alla città è affidabile, basata sulle competenze necessarie per

guidare la macchina comunale con responsabilità e autonomia. È un'amministrazione che sa cogliere

dal confronto con i cittadini, le imprese e le altre istituzioni, gli spunti per ricevere e creare

innovazione, proponendo soluzioni concrete ed al passo con i tempi e mantenendo ben saldi i valori

fondanti della comunità rivana.


1.3 Il sistema delle società partecipate

Il sistema delle partecipazioni societarie del Comune di Riva del Garda si caratterizza per la presenza

di tre società controllate Altogarda Parcheggi e Mobilità Srl (APM srl, società in house che gestisce

la sosta di superficie e la sosta nel parcheggio interrato Terme Romane), Alto Garda Servizi

SpA (AGS SpA, società mista che gestisce servizi pubblici quali acquedotto, fognatura, gas ed energia

elettrica), Lido di Riva del Garda Srl (società holding che gestisce oltre a partecipazioni, il progetto

di ristrutturazione e valorizzazione del Compendio Miralago), e di nove società partecipate:

Gestione Entrate Locali Srl (GestEL Srl, società in house che gestisce le entrate tributarie e tariffarie),

Alto Garda Impianti Srl (AGI Srl costituita per la gestione in house del ciclo idrico integrato),

Garda Trentino SpA - Azienda per il turismo (società che svolge attività volta a promuovere

l'immagine e l'attività turistica del territorio), Primiero Energia SpA (che gestisce le centrali di pro-

duzione idroelettrica ubicate nel Primiero), Gardascuola società cooperativa sociale (che si occupa

di istruzione, formazione professionale, servizi ai giovani), Consorzio dei Comuni Trentini, società

cooperativa (articolazione territoriale dell'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), Trentino

Trasporti SpA (società in house che gestisce il trasporto pubblico provinciale), Farmacie Comunali

SpA (società in house che gestisce la farmacia comunale), ed Aeroporto Valerio Catullo di

Verona Villafranca SpA (la cui partecipazione azionaria è in corso di dismissione).

Tanto premesso, va evidenziato che la situazione delle partecipazioni societarie possedute dal Comune

di Riva del Garda costituisce una rilevante risorsa che garantisce entrate annuali per il bilancio

comunale sotto forma di dividendi, di canoni e di corrispettivi per servizi in concessione.

Da sottolineare inoltre che nel mandato amministrativo in corso (2015-2020), non si sono effettuate

ricapitalizzazioni delle società partecipate finalizzate a ripianare perdite di esercizio.

Infine va ricordato che l'Amministrazione ha già da tempo intrapreso iniziative finalizzate al "contenimento

dei costi di funzionamento, anche mediante riorganizzazione degli organi amministrativi

e di controllo e delle strutture aziendali, nonché attraverso la riduzione delle relative remunerazioni"

mediante direttive puntuali alle società controllate in attuazione del "Protocollo di Intesa

per l'individuazione delle misure di contenimento delle spese" sottoscritto in data 20 settembre

2012 dal Presidente della Provincia Autonoma di Trento, dall'Assessore agli Enti locali e dal Presidente

del Consiglio delle Autonomie Locali.

Con il Decreto Legislativo 19 agosto 2016, n. 175 (Testo unico in materia di società a partecipazione

pubblica), come modificato dal Decreto Legislativo 16 giugno 2017, n. 100, è stato imposto alle

Pubbliche Amministrazioni di effettuare, entro il 31 dicembre di ogni anno, con proprio provvedimento,

un'analisi dell'assetto complessivo delle società in cui detengono partecipazioni, dirette o

indirette, predisponendo, ove ricorrano i presupposti previsti dalla legge, un piano di riassetto per

la loro razionalizzazione, fusione o soppressione, anche mediante messa in liquidazione o cessione.

Nel nostro contesto territoriale, in virtù della clausola di salvaguardia contenuta nell'art. 23 del

D.lgs. 19 agosto 2016 n. 175, il legislatore provinciale ha recepito il TUSP con la L.P. 29 dicembre

2016, n. 19, in parte applicando direttamente le norme ivi contenute ed in parte prevedendo una

diversa disciplina locale.

Con deliberazione n. 120 del 29 settembre 2017, il Consiglio comunale di Riva del Garda ha approvato

la revisione straordinaria delle partecipazioni, alla quale è seguita negli anni 2018 e 2019

l'approvazione da parte dell'organo consiliare delle successive revisioni ordinarie delle partecipazioni

azionarie.

Con deliberazione del dicembre 2018, nell'ambito della revisione ordinaria delle partecipazioni al

31 dicembre 2017, il Consiglio comunale ha espresso la volontà di dismettere la partecipazione in

Aeroporto Valerio Catullo di Verona Villafranca SpA e di dare mandato alla società Lido di Riva

del Garda Srl - società di partecipazioni di: procedere alla dismissione della partecipazione in Ho-

tel Lido Palace SpA da realizzarsi entro il 2019 tenendo conto dei tempi tecnici per l'operazione; di

proseguire nell'iter, già intrapreso, per l'operazione di fusione (diretta o inversa), con la società

controllata Lido di Riva del Garda Immobiliare SpA da realizzarsi entro il 2019 tenendo conto dei

tempi tecnici per l'operazione.

Nell'ultima revisione ordinaria delle partecipazioni societarie approvata dal Consiglio comunale nel

dicembre 2019 è stato formulato l'indirizzo, nei confronti del Consiglio di Amministrazione del

Consorzio dei Comuni Trentini, di procedere all'alienazione della partecipazione detenuta in Cassa

Rurale di Trento BCC soc. coop., qualora tale orientamento risulti condiviso dalla maggioranza degli

Enti analogamente condividenti il controllo congiunto sul Consorzio; di dare atto che il mantenimento

della partecipazione detenuta in Alto Garda Impianti Srl andrà rivalutato con eventuale

messa in liquidazione della società, qualora entro il 2020 i Comuni di Arco, Nago-Torbole e di Riva

del Garda non deliberino formalmente l'affidamento in concessione dei servizi di acquedotto e di

fognatura alla predetta società, in quanto la protratta inoperatività renderà a breve insostenibile il

mantenimento senza un intervento di ricostituzione del capitale sociale destinato a scendere sotto

il limite di legge. Ciò in ragione di quanto disposto dall'art. 14, comma 5, del TUSP e dell'art. 24,

comma 3, della L.P. 27/2010.

Alla luce di questi indirizzi approvati dal Consiglio comunale, si formulano le seguenti proposte che

sono intanto da considerarsi una prima elaborazione che sarà rivisitata, approfondita e perfezionata.

Società Aeroporto Valerio Catullo di Verona Villafranca SpA, si evidenzia che la partecipazione

azionaria sarà oggetto di dismissione entro la fine dell'anno, posto che a seguito dell'asta pubblica

indetta da questo Comune ed andata deserta, due soci, nel rispetto delle previsioni statutarie,

hanno chiesto di acquistare la partecipazione detenuta dal Comune.

Società Hotel Lido Palace. La società è stata costituita nel 2006, a seguito delle scelte operate dal

Consiglio comunale con la deliberazione n. 149 del 15 dicembre 2004, nell'ambito del Progetto di

razionalizzazione degli assetti partecipativi della precedente società partecipata Lido di Riva del

Garda Spa. Con detta deliberazione è stata prevista, in particolare, la costituzione di una società di

partecipazione (l'attuale Lido di Riva del Garda Srl), e la scissione non proporzionale (in parte per

incorporazione), della società Lido di Riva del Garda SpA a favore di due società beneficiarie, alla

prima delle quali, la Hotel Lido Palace Srl (di nuova costituzione), è stato trasferito il compendio

immobiliare meglio identificato come Hotel Lido Palace per lo svolgimento dell'attività di gestione

diretta dell'omonimo hotel.

A seguito della ristrutturazione e del rilancio dell'hotel, divenuto una struttura alberghiera a cinque

stelle, l'Hotel Lido Palace ha cominciato ad operare il 16 giugno 2011 e i risultati positivi della

gestione sono stati generati a partire dal 2016. Nell'esercizio 2019 l'Hotel Lido Palace ha registrato

un fatturato di oltre 6 milioni di Euro e un utile netto di esercizio per l'esercizio 2019 di Euro

398.311. A seguito della situazione generata dalla diffusione della pandemia Covid-19 nel marzo

2020 e dopo il fermo totale dell'attività avvenuta nei mesi primaverili si ipotizzano significative

perdite in termini di presenze turistiche e conseguentemente di fatturato per l'esercizio 2020.

Per quanto concerne la dismissione della quota detenuta da parte di Lido di Riva del Garda Srl nel -

la società alberghiera, la società ha provveduto ad assegnare l'incarico per la redazione di un parere

motivato in ordine alla stima del valore delle quote societarie detenute dalla holding Lido di

Riva del Garda Srl nella partecipata Hotel Lido Palace SpA. In data 10 dicembre 2019 si è tenuto

l'incontro con il Consiglio comunale nel quale sono state illustrate da parte della società le modalità

con le quali si procederà alla dismissione della partecipazione azionaria nella società Hotel Lido

Palace Spa sulla scorta di quanto emerso nella predetta stima. Si evidenzia che la dismissione dovrà

essere effettuata previo confronto con l'altro socio pubblico (Trentino Sviluppo SpA, società in

house della Provincia autonoma di Trento).

Il Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica prevede che a tutela del patrimonio

pubblico e del valore delle quote societarie pubbliche, fino al 31 dicembre 2021, i termini per

l'alienazione previsti dalla legge non si applicano nel caso in cui le società partecipate abbiano

prodotto un risultato medio in utile nel triennio precedente con conseguenza che l'amministrazione

pubblica che detiene la partecipazione è autorizzata a non procedere all'alienazione.

L'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani sta predisponendo una proposta di modifica al Testo

Unico in materia di società a partecipazione pubblica che prenderà in considerazione anche la norma

relativa alla dismissione delle partecipazioni societarie detenute dai Comuni italiani, al fine di

evitare che a causa dell'inevitabile crisi finanziaria derivante dall'emergenza Covid-19 venga pregiudicato

il valore delle quote societarie per le quali i soci pubblici hanno previsto di procedere

all'alienazione.

In relazione alla complessiva riorganizzazione e razionalizzazione delle società Lido di Riva del Garda

Srl e Lido di Riva del Garda Immobiliare Spa, la società ha provveduto ad aggiudicare l'incarico

per il servizio di consulenza per lo studio di fattibilità dell'operazione di fusione diretta fra le società

Lido di Riva del Garda Srl - società di partecipazioni e la controllata Lido di Riva del Garda Immobiliare

SpA, oppure alla fusione inversa, con valutazione e verifica in merito alla convenienza, alla

sostenibilità economica ed ai costi della eventuale fusione, tenuto anche conto delle attività svolte

da entrambe le predette società. Sulla scorta delle valutazioni degli organi della società, la prossi -

ma Amministrazione potrà valutare le proprie determinazioni previo confronto con l'altro socio

pubblico (Trentino Sviluppo SpA, società in house della Provincia autonoma di Trento). Grande apprezzamento

deve essere riconosciuto alle Società per l'impegno profuso nella realizzazione

dell'importante intervento di valorizzazione dei propri beni conseguito con l'apertura al pubblico

della linea funiviaria per il Bastione e l'integrale rifacimento del ristorante che sta riscuotendo un

notevole successo. Va sottolineata la forte cooperazione tra la Società Lido Immobiliare Spa ed

APM-Alto Garda Parcheggi per la messa in esercizio dell'ascensore inclinato. Alla Immobiliare verrà

richiesto un forte impegno per procedere ora alla riqualificazione del Campeggio di via Brione con

il pieno recupero della casa colonica.

Società Alto Garda Parcheggi Srl: alla Società è stata affidata recentemente la conduzione

dell'impianto natatorio cittadino che ha comportato un notevole impegno e riorganizzazione

aziendale. Tale attività è stata condotta con successo e buoni risultati. Gli effetti della pandemia e

del lockdown si sono riverberati anche pesantemente sulla Società che ha registrato notevoli perdite

di entrate. Inoltre nei prossimi mesi verranno a mancare importanti aree destinate attualmente

a sosta a pagamento quali l'area dove sorgerà l'ampliamento del Liceo Maffei e l'area destinata

a parcheggio di via Filzi sud. Si renderà quindi necessario reperire nuove aree destinate alla sosta.

Una possibile, ancorché parziale, soluzione si potrebbe trovare tramite un accordo con i proprietari

del parcheggio interrato realizzato presso l'oratorio di Riva del Garda sicuramente ad oggi sottoutilizzato.

Società Alto Garda Impianti Srl, costituita nel 2006 con lo scopo di gestire il servizio idrico per conto

dei Comuni aderenti, non è mai divenuta operativa. Ha costi di funzionamento estremamente

contenuti, posto che l'organo amministrativo monocratico non percepisce alcun compenso e la società

non ha personale alle proprie dipendenze. Il quadro di riferimento per il servizio idrico, rappresentato

a livello provinciale dagli articoli 13 e 13 bis della L.P. 16 luglio 2006, n. 3 e dalla L.P. 17

giugno 2004, n. 6, è stato oggetto negli ultimi anni di continue modifiche, le ultime disposte con la

L.P. 23 dicembre 2019, n. 12 (legge finanziaria). Tale modifica proroga al 30 giugno 2021 il termine

finale entro il quale sottoscrivere l'intesa che individua gli ambiti ottimali per le fasi del ciclo

dell'acqua e contempla che detta intesa possa prevedere che le gestioni in essere, non coincidenti

con l'ambito territoriale ottimale, proseguano fino alla loro naturale scadenza e comunque non oltre

il 31 dicembre 2021.

Anche di recente i comuni di Arco, di Riva del Garda e di Nago-Torbole hanno confermato la volontà

di procedere all'affidamento alla società del servizio idrico. Pertanto entro l'anno 2020 occorrerà

che i predetti comuni procedano all'adozione della delibera di affidamento del servizio idrico

alla società AGI Srl con approvazione della relativa struttura tariffaria ed in seguito il Comune di

Riva del Garda potrà procedere alla scissione del ramo d'azienda da AGS che attualmente gestisce

i servizi idrici per conto del Comune di Riva del Garda al fine di cederlo alla società AGI Srl.

Nel caso invece i Comuni di Arco, Nago-Torbole e di Riva del Garda non deliberino formalmente

l'affidamento in concessione dei servizi di acquedotto e di fognatura alla predetta società, andrà

rivalutato il mantenimento della partecipazione nella società AGI Srl con eventuale messa in liquidazione

della società.


1.4 Quadro economico-finanziario

La difficile situazione economico-finanziaria ingiunta dal rispetto rigido del Patto di Stabilità richiesto

dalla Commissione Europea alla metà della prima decade del nuovo secolo ai Paesi aderenti ha

imposto ad ogni Amministrazione la necessità di valutare con estrema attenzione la gestione della

spesa per garantire ai cittadini servizi adeguati.

Ciò ha generato l'incertezza dei rapporti economici e finanziari tra Comuni e Provincia Autonoma

di Trento e tra questa e lo Stato a decorrere dal 2011 in poi, come del resto l'incertezza costante

che ha caratterizzato i rapporti dei Comuni, nel resto del paese, con le Regioni a Statuto ordinario

e lo Stato, anche se, questi ultimi, in un quadro sicuramente a tinte molto più "scure" delle nostre

fino a questo inizio del 2020. È anche intervenuto l' "Accordo tra il Governo, la Regione Trentino

Alto Adige e le Province Autonome di Trento e Bolzano in materia di finanza pubblica, detto "Patto

di Garanzia", che disciplina ancor oggi i rapporti finanziari; trattativa che si è chiusa il 16 ottobre

2014, divenuta efficace solo dopo l'approvazione della legge di stabilità per il 2015. Questo accordo

segue l'Accordo di Milano concordato con lo Stato nel 2009. Si è così revisionato nuovamente il

titolo VI dello Statuto "d'Autonomia". In sintesi ricordo che fino al 2017 il concorso annuo a carico

del bilancio della Provincia corrisponde, in termini di accantonamento sul bilancio statale e di miglioramento

del Patto di Stabilità interno, all'importo di 837 milioni di euro, oltre ad euro 180 milioni

quale concorso a titolo di riserva dell'erario, per un totale quindi di 1.017 milioni di euro. A

tale importo va ad aggiungersi il concorso garantito con l'Accordo di Milano portando così il valore

complessivo a 1.585 milioni di euro. Dal 2018 il quadro delineato è mutato notevolmente con un

sensibile calo sia del concorso in termini di Patto di Stabilità che di contributo in termini di accantonamenti

e dal 2019 sono venute meno anche le riserve all'erario. Circa mezzo miliardo in meno

allo Stato.

Il "Patto di Garanzia" siglato tra Stato e Provincia Autonoma di Trento alla fine del 2014 e valido

fino al 2022 così si può riassumere:

  • ha definito in via strutturale il concorso agli obiettivi di finanza pubblica della Regione e

delle Province Autonome prevedendo: un concorso in termini di riserve all'erario e accantonamenti

(e quindi di risorse indisponibili) che rimane stabile per gli anni dal 2015 al 2017

(593 milioni di euro) per poi decrescere dal 2018 e stabilizzarsi nel 2019 in 379 milioni di

euro, con il venire meno, in particolare, delle riserve all'erario. Tale concorso rimane fisso

fino al 2022; eventuali aggiornamenti in relazione alla dinamica degli oneri del debito pubblico

sono previsti solo dal 2023;

  • ha previsto il venire meno del patto di stabilità a decorrere dal 2018;
  • ha previsto il conseguimento, a decorrere dal 1° gennaio 2016 da parte della Regione e delle

Province degli equilibri di bilancio definiti dall'art. 9 della Legge 243/2012. Al riguardo la

recente modifica alla Legge n. 243 del 2012, aveva previsto per tutti gli enti territoriali (regioni,

province autonome, enti locali) l'impossibilità di applicare l'avanzo di amministrazione

proveniente dagli esercizi precedenti.

È da aggiungere inoltre un importante nuovo accordo scaturito dal confronto tra la Regione Trentino

Alto Adige e le Province Autonome di Trento e Bolzano con lo Stato che ha portato ad una intesa

recepita all'art. 1 comma 502 nella Legge di Bilancio dello Stato per il 2017, che ha previsto

l'applicazione dell'avanzo di amministrazione degli esercizi precedenti nelle seguenti misure: 70

milioni di euro per ciascuna Provincia nel 2017 e 50 milioni di euro annui per ciascuna Provincia dal

2018 al 2030.

È evidente che tale previsione ha rivestito notevole importanza anche per gli enti locali trentini che

hanno potuto avere a disposizione spazi finanziari importanti a diminuzione del proprio avanzo di

amministrazione da applicare alla spesa in conto capitale.

La Provincia Autonoma di Trento successivamente ha assegnato spazi finanziari ai Comuni.

L'Amministrazione comunale di Riva del Garda durante il blocco stabilito dallo Stato dell'utilizzo

dell'avanzo si è mossa nei vari anni alla ricerca delle strade per per poter limitare l'avanzo, sia

strutturalmente sul Bilancio, che nel reperire le strade per utilizzarlo nelle forme consentite da

norme puntuali varate dallo Stato. Infatti siamo quasi l'unico Comune Trentino che ha ottenuto

spazi finanziari dallo Stato per circa 4.500.000 ml. di euro sul bando scuole sicure mettendo in

campo interventi antisismici per oltre 7.000.000 ml. di euro, interventi che dovranno proseguire

anche nei prossimi anni.

Si riporta di seguito una tabella con la dinamica delle spese in conto capitale e dell'avanzo di amministrazione

applicato dal 2010 al 2020. L'applicazione dell'avanzo è stata limitata dai vincoli im-

posti dal patto di stabilità fino al 2014 (equilibrio fra incassi e pagamenti di parte conto capitale).

L'avanzo libero è stato sbloccato unicamente verso la fine del 2015 a seguito dell'introduzione a

partire dal 2016 del nuovo sistema contabile armonizzato e dall'introduzione dei vincoli di finanza

pubblica. Detti vincoli per gli esercizi dal 2016 al 2018 non hanno consentito l'applicazione

dell'avanzo, salvo per la quota a pareggio del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità e degli spazi finanziari

assegnati dalla PAT o dallo Stato.


1.5 Efficienza e qualità dei servizi e della spesa

Il Protocollo di Finanza Locale 2013 e la legge finanziaria provinciale per il 2013 hanno previsto

l'obbligo, per i Comuni con popolazione superiore ai 10.000 abitanti, di redigere un piano di mi-

glioramento finalizzato all'efficientamento delle spese di back office ed alla riduzione delle spese

per le forniture di beni e servizi, in coerenza con gli obiettivi individuati per il prossimo quinquennio

dalla Provincia Autonoma di Trento. Tale disposizione rientra nell'ambito del Piano di miglioramento

della pubblica amministrazione e svolge le funzioni di strumento per l'attuazione della

spending review per i comuni trentini. L'obiettivo era inizialmente fissato nel risparmio a regime

nel 2018 del 12% della spesa "aggredibile" relativa al personale e dell'8% della spesa "aggredibile"

per l'acquisto di beni e servizi. L'obiettivo è stato rivisto con deliberazione della Giunta Provinciale

n. 1228 dd. 22/07/2016. Con tale provvedimento i nuovi obiettivi sono stati individuati in una riduzione

della spesa pari ai tagli del Fondo Perequativo, operati ai fini della partecipazione dei comuni

trentini al processo di contenimento e razionalizzazione della spesa corrente del settore pubblico

provinciale nel periodo 2013-2017. Il raggiungimento dell'obiettivo assegnato ad ogni singolo comune

doveva essere raggiunto e rendicontato in sede di Rendiconto per l'esercizio 2019. Il Comune

di Riva del Garda ha ampiamente raggiunto e superato l'obiettivo assegnato, con un risparmio

in termini di pagamenti pari ad € 1.294.016,47, a fronte di un obiettivo di € 445.944,94. L'Ammini -

strazione comunale è dotata di una struttura in grado di mantenere a regime il risparmio di spesa

raggiunto nell'esercizio 2019, come previsto dal Piano di Miglioramento.

Il Protocollo d'intesa in materia di Finanza Locale per il 2020, sottoscritto in data 08/11/2019, prevede

la prosecuzione dell'azione di razionalizzazione della spesa per il quinquennio 2020-2024 e la

fissazione di nuovi obiettivi di qualificazione della spesa. In particolare è prevista la salvaguardia

dei livelli di spesa corrente con riferimento al dato della spesa al 31/12/2019.

Il citato Protocollo d'intesa per il 2020 prevedeva la fissazione dei nuovi obiettivi entro il 30 giugno

2020. A seguito dell'emergenza sanitaria in corso la fissazione dei nuovi obiettivi è stata rinviata al

2021, come previsto dalla seconda integrazione del Protocollo, sottoscritta in data 13/07/2020.

Alla definizione dei nuovi obiettivi sono legate anche le nuove disposizioni in materia di assunzioni

del personale degli Enti Locali, anch'esse di conseguenza rinviate con la predetta integrazione dd.

13/07/2020. In materia di assunzioni di personale sono state estese per tutto il 2020 le disposizioni

valevoli per il primo semestre 2020. Tali disposizioni consentono la sostituzione di personale cessato

nel limite della spesa sostenuta nel 2019. Rimangono fatte salve le assunzioni in sostituzione

di personale assente dal servizio con diritto alla conservazione del posto (malattia, aspettativa, riduzione

di orario, ecc). Sempre nel contesto della riqualificazione della spesa, nel protocollo

d'intesa per il 2020 è prevista la revisione delle modalità di assegnazione del Fondo Perequativo.

Una prima applicazione ha visto un taglio proporzionale complessivo pari ad euro 3.300.000,00 in

cinque anni nei trasferimenti per i comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti in favore

dei comuni con popolazione inferiore a tale soglia. Una seconda fase prevede la ridefinizione complessiva

del riparto del fondo sulla base di un modello econometrico di definizione della spesa

standard e della capacità delle entrate proprie. Anche in questo caso è prevista l'applicazione graduale

in cinque anni, per arrivare a regime nel 2024.

Il Protocollo d'Intesa in materia di finanza locale sottoscritto in data 08/11/2019 ha confermato

anche per il 2020 la politica tributaria ed i relativi trasferimenti compensativi vigenti nei precedenti

esercizi.

Sul lato dei trasferimenti il Protocollo d'intesa dd. 08/11/2019 ha confermato lo stanziamento per

il triennio 2020-2022 del Fondo Investimenti Minori e stanziato una quota pari a 20 milioni di euro

per il fondo per gli investimenti programmati dai comuni (Budget) di cui all'art. 11 della legge provinciale

in materia di finanza locale n. 36/1993. Con la seconda integrazione al Protocollo d'Intesa,

sottoscritta in data 13/07/2020 è stata sospesa la previsione del Fondo Investimenti Minori per il

2022, in attesa di conoscere la ricaduta sul bilancio provinciale delle politiche europee e nazionali.

Per quanto riguarda il fondo per gli investimenti (budget), vengono stanziati ulteriori 20 milioni di

euro per il 2020, portando lo stanziamento sul livelli del 2019.

In data 5 maggio 2020 è stata sottoscritta una prima integrazione del Protocollo d'intesa in materia

di finanza locale per il 2020. In tale integrazione sono previste disposizioni in merito alla gestione

dei servizi socio-educativi per la prima infanzia, con particolare riferimento alla gestione del periodo

di chiusura legato all'emergenza sanitaria, ai rapporti con i soggetti gestori ed ai trasferimenti

provinciali a sostegno della prima infanzia. Sono state introdotte misure al fine garantire la liquidità

dei comuni e la possibilità di applicare avanzo di amministrazione in parte corrente a copertura

di minori entrate legate all'emergenza sanitaria. Sono state infine introdotte misure sulla gestione

dell'indebitamento e del rispetto del pareggio di bilancio a livello provinciale e regionale. In tale

contesto è prevista la cessione alla PAT degli spazi finanziari 2020 generati dall'indebitamento dei

comuni e dai rimborsi degli oneri sostenuti dalla Provincia per l'operazione di estinzione anticipata

dei mutui al 31/12/2015. Con la seconda integrazione dd. 13/07/2020, tale misura è stata estesa

anche agli esercizi 2021 e 2022.

Con la seconda integrazione al Protocollo dd. 13/07/2020 è stato inoltre previsto, al pari del resto

d'Italia, l'abbattimento del 50% dell'I.M.I.S. dovuta sui fabbricati collegati con il settore turistico.

Viene inoltre stabilito il principio di riparto delle risorse statali connesse all'emergenza Covid-19 e

destinate ai Comuni dall'art. 106 del D.L. 34/2020.

Si ricorda ancora che il "Patto di Garanzia" ha individuato, quale innovazione fondamentale, il cosiddetto

"sistema territoriale regionale integrato" - costituito dalla Regione, dalle Province, dagli

Enti Locali, dai relativi enti e organismi strumentali, dalle aziende sanitarie, dalle università, dalle

camere di commercio e dagli altri enti e organismi a ordinamento regionale e provinciale finanziate

dalle stesse in via ordinaria, il quale concorre nel suo insieme agli obiettivi di finanza pubblica.

In tale contesto il concorso posto a carico della Regione e delle Province assume carattere di esaustività

per l'insieme dei precedenti enti.

In tale prospettiva le Province sono garanti del coordinamento della finanza pubblica provinciale

verso lo Stato con riferimento a tutti gli enti che compongono il relativo "sistema territoriale provinciale

integrato".

A tale fine il nuovo Statuto attribuisce alle Province il compito di provvedere per sé e per tutti gli

altri enti del sistema territoriale a disporre autonome misure di razionalizzazione e di contenimento

della spesa, riaffermando quindi pienamente l'autonomia nelle politiche di spesa e nelle decisioni

concernenti l'allocazione delle risorse."

Quanto previsto dal Patto di Garanzia è stato introdotto all'articolo 79 dello Statuto speciale per il

Trentino Alto Adige-Sudtirol laddove stabilisce: "1. Il sistema territoriale regionale integrato, costituito

dalla Regione, dalle province e dagli enti di cui al comma 3, concorre, nel rispetto dell'equilibrio

dei relativi bilanci ai sensi della legge 24 dicembre 2012, n. 243, al conseguimento degli obiettivi

di finanza pubblica, di perequazione e di solidarietà e all'esercizio dei diritti e dei doveri dagli

stessi derivanti, nonché all'osservanza dei vincoli economici e finanziari derivanti dall'ordinamento

dell'Unione europea.......- 3. Fermo restando il coordinamento della finanza pubblica da parte dello

Stato ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione, le province provvedono al coordinamento della finanza

pubblica provinciale, nei confronti degli enti locali, dei propri enti e organismi strumentali

pubblici e privati e di quelli degli enti locali, delle aziende sanitarie, delle università, incluse quelle

non statali di cui all'articolo 17, comma 120, della legge 15 maggio 1997, n. 127, delle camere di

commercio, industria, artigianato e agricoltura e degli altri enti od organismi a ordinamento regionale

o provinciale finanziati dalle stesse in via ordinaria. Al fine di conseguire gli obiettivi in termini

di saldo netto da finanziare previsti in capo alla regione e alle province ai sensi del presente articolo,

spetta alle province definire i concorsi e gli obblighi nei confronti degli enti del sistema territoriale

integrato di rispettiva competenza. Le province vigilano sul raggiungimento degli obiettivi di

finanza pubblica da parte degli enti di cui al presente comma e, ai fini del monitoraggio dei saldi di

finanza pubblica, comunicano al ministero dell'economia e delle finanze gli obiettivi fissati e i risultati

conseguiti."

Si tiene però a precisare che laddove l'articolo 79 scrive "le province provvedono al coordinamento"

non vuole assolutamente dire che la provinciasi sostituisce agli enti locali; coordinamento vuol

dire anche cooperazione, concertazione, condivisione, compartecipazione, collaborazione con gli

organismi degli enti locali quali il Consorzio dei Comuni Trentini, quale delegazione territoriale di

ANCI-Associazione Nazionale Comuni Italiani. Allo stesso Consorzio spetta il dovere di partecipazione,

collaborazione e confronto negli organismi di ANCI unitariamente alle ANCI delle Province e

delle Regioni a statuto speciale per rappresentare le specifiche esigenze dei Comuni appartenenti

a Province e Regioni autonome non delegando la loro rappresentatività unicamente alla Giunta

provinciale. Così facendo in realtà si valorizza il ruolo dei Comuni e si rende un grande servizio alla

nostra speciale autonomia.

Tuttavia, sulla base delle sentenze, nei giudizi di legittimità costituzionale promossi tra l'altro anche

dalla Provincia Autonoma di Trento, n. 247/2017 e n. 101/2018 della Corte Costituzionale e

delle novità introdotte dalla Legge di Stabilità per il 2019 è possibile, con apposita variazione a seguito

dell'approvazione del rendiconto, applicare la quota libera e la quota destinata agli investimenti

dell'avanzo di amministrazione.

Credo sia interessante per tutti noi sapere, anche a futura memoria, e la vicenda delle risorse del

Bando periferie ne è un esempio, in sintesi, il tenore del pronunciamento della suprema Corte. Infatti

la Corte con la sentenza n. 101 depositata il 17 maggio 2018 che riprende anche la precedente

sentenza n. 247 depositata il 29 novembre 2017 ha stabilito che il blocco dell'avanzo di amministrazione

e del fondo pluriennale vincolato dagli enti territoriali per un periodo indicativamente

pluriennale è incostituzionale.

"Con la sentenza viene dichiarato incostituzionale l'articolo 1, comma 466, della legge n. 232 del

2016 'nella parte in cui stabilisce che, a partire dal 2020, ai fini della determinazione dell'equilibrio

del bilancio degli enti territoriali, le spese vincolate provenienti dai precedenti esercizi debbano tro -

vare finanziamento nelle sole entrate di competenza'. La stessa disposizione è stata dichiarata incostituzionale

anche là dove 'non prevede che l'inserimento dell'avanzo di amministrazione e del

fondo pluriennale vincolato nei bilanci dei medesimi enti territoriali abbia effetti neutrali rispetto

alla determinazione dell'equilibrio dell'esercizio di competenza' ".

La Consulta aveva già dato un'interpretazione adeguatrice delle precedenti disposizioni della legge

rinforzata in tema di avanzo di amministrazione e di Fondo Pluriennale Vincolato (FPV), interpretazione

che comportava un regime di disponibilità di queste risorse economiche per gli enti territoriali

titolari. La norma sopravvenuta è entrata esplicitamente in contrasto con tale interpretazione,

andando in tal modo a confliggere con gli art. 81, 97 e 119 della Costituzione.

La sentenza precisa che tale incostituzionalità non ha effetti negativi sugli equilibri della finanza

pubblica allargata poiché i cespiti inerenti al FPV e all'avanzo di amministrazione, se legittimamente

accertati, costituiscono fonti sicure di copertura di spese già programmate e avviate. Al contrario,

la preclusione a utilizzare le quote di avanzo di amministrazione disponibili e i fondi già desti -

nati a spese pluriennali muterebbe la "sostanza costituzionale" del cosiddetto pareggio, configurandolo

come "attivo strutturale inertizzato", cioè inutilizzabile per le destinazioni già programmate

e, in quanto tale, costituzionalmente non conforme agli articoli 81 e 97 della Costituzione.

Infine, la Corte ha formulato un monito sulla qualità della legislazione finanziaria in materia:

"Nell'ambito delle spese di natura pluriennale e, in particolare, degli investimenti si legge nella

sentenza, il principio della copertura consiste nell'assoluto equilibrio tra risorse e spese, sia in fase

previsionale che durante l'intero arco di realizzazione degli interventi. La sottrazione ex lege di parte

delle risorse attuative di programmi già perfezionati negli esercizi precedenti finisce per ledere

anche l'autonomia dell'ente territoriale che vi è sottoposto".

Rimane comunque necessaria una vigilanza sul corretto accertamento degli avanzi e della destinazione

del fondo pluriennale vincolato. In particolare, tali risorse non possono essere confuse con le

disponibilità di cassa momentanee.

Il comma 820 della Legge 145 dd. 30/12/2018 Legge di Stabilità 2019 prevede infatti che a decorrere

dall'anno 2019 siano utilizzati l'Avanzo di Amministrazione ed il Fondo Pluriennale Vincolato

di entrata e di spesa nel rispetto degli equilibri di bilancio previsti dal D.Lgs. 23 giugno 2011 n. 118.

Il successivo comma 821 prevede che si considerano in equilibrio gli Enti con presenza di risultato

di competenza non negativo. In tale saldo viene compreso anche l'avanzo di amministrazione. Il

saldo di finanza pubblica, abolito appunto con il comma 823 della Legge di Stabilità per il 2019,

escludeva invece l'avanzo di amministrazione, impedendone di fatto l'applicazione.

Il quadro finanziario della Provincia Autonoma di Trento per il 2020 è stato basato a novembre del

2019 su una previsione di un PIL provinciale allo 0,8 rispetto a quello nazionale dello 0,6, in aumento

rispetto allo 0,3 provinciale del 2019 e 0,1 di quello nazionale.

Inoltre è stato considerato il venir meno dal 2022 di circa € 250.000 di gettiti arretrati. Il tutto evidentemente

prima dell'esplosione della imponente epidemia generatasi in gennaio in Cina che sicuramente,

come tutti voi avete già potuto vedere, sta creando anche importanti riflessi sui mercati

internazionali, a tal punto che numerosi economisti stimano in calo il PIL mondiale di numerosi

punti percentuali. Questo ha già avuto un riflesso impressionante in Italia e anche nella nostra Provincia.

La Giunta provinciale in sede di discussione del Bilancio 2020 ha riproposto l'obiettivo, peraltro

condivisibile, "di procedere congiuntamente alla Regione ed alla Provincia Autonoma di Bolzano

ad una proposta di adeguamento del Patto di Garanzia che avrà effetti fino al 2022 al fine di :

  • recuperare risorse finanziarie attraverso la definizione di alcune partite finanziarie ancora

aperte;

  • introdurre una clausola di neutralità fiscale volta a tutelare le risorse della Provincia dagli

effetti negativi sulla finanza provinciale di manovre statali sui tributi erariali, tenuto conto

delle estese competenze di spesa che caratterizzano l'autonomia provinciale".

Il quadro sopra delineato è stato travolto dall'emergenza economica e finanziaria generatasi a causa

dell'epidemia. È apparso subito chiaro a tutti che i vincoli imposti dal Patto di Garanzia andavano

rivisti immediatamente ovvero neutralizzati almeno per il periodo emergenziale. Con soddisfazione

e con la collaborazione di un ampio schieramento politico è stato raggiunto lo scorso 20 luglio

in sede di "Conferenza permanente per i rapporti con lo Stato le regioni e Province Autonome

di Trento e di Bolzano" l'accordo quadro, "ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto

1997, n. 281, tra Governo, le regioni a Statuto speciale e le Province autonome di Trento e di Bolzano

in materia di finanza pubblica per assicurare le risorse necessarie per l'espletamento delle rispettive

funzioni istituzionali per l'anno 2020 in conseguenza della perdita di entrate connesse

all'emergenza Covid-19".

Tale accordo sancisce la riduzione dei concorsi agli obiettivi di Finanza pubblica nazionale corrispondente

all'integrale ristoro di tutte le minori entrate per far fronte agli effetti derivanti

dall'emergenza COVID-19. Alla Provincia Autonoma di Trento oltre al riconoscimento di 136,54

mln. di euro già resi disponibili dal D.L. n. 34/2020 sono assegnati ulteriori 218,46 mln. di euro. Risorse

importanti che dovranno in parte essere assegnate anche ai Comuni trentini.

A partire dal 31 gennaio 2020 a seguito della proclamazione dello stato di emergenza a causa

dell'epidemia COVID-19 il quadro economico finanziario mondiale è completamente mutato con

previsioni assolutamente non prevedibili né immaginabili. Nel "Documento di Economia e Finanza

Provinciale (DEFP) 2021-2023" così come presentata dalla Giunta provinciale in Consiglio il 2 agosto

2020 la stima del PIL viene così rappresentata.

Così viene descritto l'andamento del prodotto interno lordo (PIL), nel DEFP approvato lo scorso 2

agosto 2020.

"Per il 2020 si stima una sensibile caduta del Pil per effetto del COVID-19.

Come per il livello nazionale, le previsioni macroeconomiche per il Trentino per il 2020 si collocano

in un contesto estremamente complesso per i forti elementi di incertezza legati alla diffusione del

contagio da COVID-19. Anche a livello provinciale il Pil quest'anno si ridurrà in modo consistente a

causa del calo dell'attività economica che si prefigura di intensità eccezionale e che non consente

di ricorrere ai tradizionali modelli econometrici per delineare delle previsioni. In tale contesto, appare

più realistico ipotizzare scenari alternativi simulando la caduta del Pil in base alle dinamiche

attese delle principali componenti della domanda e dell'offerta.

Le simulazioni conducono a tre diversi scenari in cui la decrescita del Pil provinciale potrebbe collocarsi

in un range compreso tra il -9,6% e il -11,4%. Nello scenario più favorevole si ipotizza un gra -

duale ritorno alla normalità del movimento turistico durante i mesi della stagione estiva e nel prossimo

autunno.

Nello scenario meno favorevole, si delinea uno sviluppo della stagione turistica caratterizzato da

criteri di maggiore prudenza, in considerazione del fatto che solo recentemente sono state allentate

le limitazioni agli spostamenti sul territorio nazionale e tra Paesi europei. Lo scenario intermedio

fornisce una stima ragionevolmente mediata degli scenari dei movimenti turistici.

Nel 2021 si prevede che l'economia ritornerà su un sentiero di crescita. L'entità della variazione dipenderà

inevitabilmente dalla flessione che il Pil subirà nell'anno in corso. I diversi scenari suggeriscono

che nei prossimi mesi prenderà avvio un percorso di ripresa che produrrà effetti positivi il

prossimo anno, quando il Pil è previsto crescere anche in Trentino in un range compreso tra il 4,2%

e il 5,9%. Ovviamente ciò è subordinato alla condizione che gli effetti della pandemia rimangano

nel complesso sotto controllo sia in Italia che nei Paesi europei nostri partner commerciali e che

l'uscita dalla recessione possa avvenire in tempi relativamente rapidi."

2. AMBIENTE E TERRITORIO

2.1 Programmazione urbanistica

L'evoluzione della considerazione globale sull'ambiente e sugli stili di vita impone una profonda riflessione

sulle trasformazioni urbanistiche future delle nostre città e dà ancora maggior forza ai

criteri di sostenibilità contenuti nella Legge Urbanistica provinciale del 2015. È importante enfatizzare

le direttrici di principio nelle operazioni di trasformazione urbanistico-edilizia che dovranno

essere prioritariamente orientate al consumo zero di suolo, al recupero a verde o agricolo, alla rigenerazione

e riqualificazione urbana ed all'impostazione di un modello di mobilità sostenibile.

Le difficoltà evidenziate in tutto il Trentino nella formazione dei Piani Territoriali di Comunità non

permettono al momento di assicurare uno strumento operativo per orientare in modo sostanziale

le scelte sovracomunali. Tuttavia riteniamo che in particolare in Alto Garda i percorsi urbanistici

debbano essere condivisi oltre i confini comunali, principalmente per quanto riguarda gli aspetti

viabilistici e di mobilità, la gestione della fascia lago nella sua interezza e la pianificazione delle attività

produttive.

La Riva che vogliamo è un comune che tiene fortemente in considerazione le politiche di tutela

del suolo, per favorire il benessere urbano.


2.2 Urbanistica e tutela del territorio

Il contesto gardesano è costituito da un accostamento di rilievi, corpi d'acqua, centri storici, insediamenti

residenziali, produttivi ed aree agricole. Dopo le diverse fasi dell'urbanistica del '900 e

dei primi anni 2000 la tendenza "insediativa", in linea con l'evoluzione culturale della popolazione

e con il nuovo quadro legislativo di riferimento, ha intrapreso un progressivo mutamento verso approcci

di tutela del suolo e del paesaggio e di riqualificazione urbana. Nonostante l'intensa urbanizzazione

degli ultimi 70 anni, a Riva del Garda l'ambiente urbano si fonde in modo naturale con

la fascia lago ed allo stesso modo si compenetra con le aree agricole, con le aree protette del monte

Brione e del crinale Pichea-Rocchetta.

Nella gestione di questo contesto di riferimento riteniamo che attualmente i temi centrali per

l'esercizio della competenza urbanistica comunale siano perseguibili tramite aggiornamenti del

Piano Regolatore con progetti speciali di riqualificazione urbana che abbiano due obiettivi principali:

  • tutela del paesaggio, in un percorso di valorizzazione di ciò che di bello esiste, di consumo

zero e di recupero di suolo, a cominciare dal suo riuso;

  • riconoscimento della funzione sociale dell'urbanistica.

In questo senso l'unicità del paesaggio rivano va difesa con interventi volti alla valorizzazione,

conservazione e vivibilità dello stesso.

Riconoscendo nel paesaggio e nella sua unicità una risorsa molto preziosa, ogni futura decisione

dovrà avere come obiettivo concettuale il "Consumo di territorio zero", con la salvaguardia in particolare

delle zone verdi e delle attività agricole. Questo implica che i futuri strumenti urbanistici

utilizzati nel nostro Comune dovranno essere conformi a questo criterio, in particolare tramite:

  • il riuso e la rigenerazione urbana;
  • la valorizzazione degli elementi ambientali e del paesaggio in quanto tali;
  • la riconversione a verde o agricolo, dove possibile, di aree precedentemente destinate ad

altri scopi.

La prossima consiliatura vedrà la cantierizzazione di numerose opere attese da anni: l'ampliamento

del Palazzo dei Congressi, l'ampliamento del Centro Fieristico del Trentino, l'ampliamento del

liceo A. Maffei, la nuova scuola elementare e l'ampliamento della scuola materna di Rione Degasperi,

la cittadella dell'anziano, il nuovo palazzetto dello sport. Compito dell'amministrazione

sarà quello di integrare i cantieri prima e le opere, poi, nel tessuto urbano e sociale della città.

Allo stesso tempo sarà necessario adottare tutte le misure urbanistiche occorrenti per garantire

alla città un'organizzazione qualificante del commercio ed il controllo di fenomeni problematici

come l'incremento indiscriminato di locazioni brevi ad uso turistico.

In tema di urbanistica questa coalizione intende:

  • portare a compimento il prima possibile la valorizzazione della fascia lago di Riva del Garda,

nel contesto dell'approvazione della variante 13 con l'obiettivo, da perseguire con determinazione,

di realizzare uno dei più grandi Parchi del Garda ed in particolare dell'Alto

Garda, la cui progettazione complessiva dovrà nascere da un percorso partecipato con la

cittadinanza e con i portatori di interesse.

  • garantire, in particolare, la conservazione e la fruizione pubblica del Parco Miralago, oggetto

tra l'altro di pronunciamenti consiliari che, per taluni aspetti, risultano essere ancora

validi presupposti; ogni futuro utilizzo dovrà dare attuazione a progetti di valorizzazione rivolti

soprattutto in favore delle giovani generazioni, dedicati pertanto all'obiettivo di far diventare

il Compendio Miralago un punto di riferimento sociale e culturale per bambini e

giovani della zona, ossia praticamente il fulcro della fascia lago attrezzato per attività ludiche,

sportive, culturali e per eventi.

  • caratterizzare le aree attrezzate a ridosso del lago, per la fondamentale importanza da esse

svolto, con un ampio uso di verde alberato (ad alto fusto), e renderle praticabili ed idonee

anche ai disabili per l'accesso all'insieme di funzioni collettive e ricreative.

  • salvaguardare l'attuale dislocazione del Campo sportivo Benacense, ormai così radicato

nel panorama culturale e storico della città, al punto dall'avere assunto una sua valenza architettonica

ed estetica identitaria (essendo un'opera rivana del grande architetto Giancarlo

Maroni).

  • attivare l'utilizzazione ottimale delle risorse territoriali individuando la disciplina d'uso con

prioritario riferimento ad obiettivi di valorizzazione e conservazione;

  • proseguire la riqualificazione urbana che interessa anche i centri storici delle frazioni con

un progressivo miglioramento di mobilità e viabilità. Continuare con l'opera di riqualificazione

e di manutenzione, ordinaria e straordinaria, delle diverse frazioni, da considerare

parti integranti della nostra meravigliosa città, dando massima qualità all'abitare;

  • individuare a livello locale gli strumenti da proporre al legislatore provinciale competente,

per controllare il fenomeno delle locazioni turistiche di breve termine, questo al fine di

non aggravare la già pericolosa situazione derivante di promiscuità delle funzioni urbane e

di carenza di alloggi in affitto per i residenti ed i lavoratori stagionali.

  • individuare a livello locale gli strumenti da proporre al legislatore provinciale competente,

per favorire ulteriormente le attività commerciali all'interno della città e la caratterizzazione

del centro storico come vero cuore del commercio cittadino;

  • affidare alla Commissione edilizia compiti di approfondimento specifico che comprendano

anche la massima attenzione al decoro architettonico ed urbano, rivedendo a questo fine il

Regolamento edilizio;

  • favorire la buona pratica dei "tetti verdi" ed investire nel risparmio energetico attivo e

passivo negli edifici (grazie a solare termico, fotovoltaico, geotermia, caldaie ad alta efficienza

e a bassa emissione di fumi, cappottatura involucro esterno), rivedendo a questo

fine il Regolamento edilizio;

  • proseguire nell'opera di riqualificazione urbanistica ed estetica dell'area artigianale/fieristica

della Baltera, dove troverà posto il nuovo Palazzetto dello Sport dell'Alto Garda;

  • continuare nell'impegno di manutenzione e rinnovamento delle strutture scolastiche,

all'insegna del risparmio energetico , del miglioramento del grado di sismicità e della bioedilizia.

La Riva che vogliamo è un comune che difende il territorio e l'ambiente, secondo una visione di

salvaguardia da attivare in ogni iniziativa urbanistica e di pianificazione territoriale.


2.3 Mobilità urbana

2.3.1 Contestualizzazione

Il nostro territorio ha subito negli anni profonde trasformazioni che hanno modificato il modo di

spostarsi e di utilizzare i luoghi. Nel catasto di fine ottocento sono ben identificabili gli assi di comunicazione

principali e l'importanza del lago come via di comunicazione per i commerci, quando i

poli urbani erano estremamente definiti e polarizzati e le piccole frazioni costellavano la pianura.

Un sistema semplice, una rete con 3 nodi fondamentali e piccoli nodi intermedi. La val di Ledro era

ancora quasi isolata e Campi ed il tennese uniti dalle mulattiere che ancora oggi si conservano. Da

qui è partito il '900 con la progressiva conurbazione, con il PUP (Piano Urbanistico Provinciale), del

1967 e del 1987, che ha disegnato l'assetto attuale, in cui rimangono i tre poli di attrazione "storici"

ma sono nate nuove connessioni e nuovi nodi importanti di rete. Ciononostante l'assetto strutturale

della mobilità è rimasto sostanzialmente quello ottocentesco, con migliorie via via apportate

che non hanno mai stravolto il paradigma della viabilità principale, privata e pubblica, tra i nodi

di attrazione, congestionandoli inevitabilmente. È del tutto evidente che gli oltre 20.000 veicoli

pendolari ed i picchi di traffico, con oltre 30.000 veicoli in transito, sono insostenibili con l'assetto

viabilistico e di mobilità attuale.

È arrivato il tempo di stravolgere il paradigma e prepararci ad una nuova mobilità urbana, una

mobilità "Stile Riva", o meglio ancora "Stile Alto Garda", che ci permetta nel futuro di mantenere

il carattere di vivibilità e fruibilità che contraddistingue il nostro territorio e che valorizzi le trasformazioni

urbanistiche all'insegna della vivibilità e della salvaguardia del paesaggio.

La Riva che vogliamo è un comune che si impegna in favore della mobilità sostenibile, che deve

costituire un punto di partenza per dare a tutti la possibilità di muoversi al meglio.

2.3.2 Prospettiva

L'obiettivo generale diventa quindi quello di garantire la fruibilità dei poli di attrazione liberandoli

dal traffico privato, su gomma, spesso di passaggio, ed immaginando un asse di scorrimento che

collega dei punti di interscambio modale, da cui far dipartire strutture di trasporto pubblico e leggero

in grado di raggiungere ogni destinazione di interesse.

In questo contesto l'ipotesi del collegamento autostradale della Valdastico o altre ipotesi simili appaiono

anacronistiche e pericolose per lo sviluppo e la vivibilità dell'Alto Garda.

Nel dettaglio, su Riva e sull'Alto Garda, l'obiettivo viabilistico è lo spostamento del traffico parassitario

sul collegamento Loppio - Busa - Cretaccio - Ceole - Monte Oro, che permetterà l'alleggerimento

e l'impermeabilità est-ovest di viale Rovereto senza gravare su via Brione, la limitazione del

traffico sulla litoranea Riva-Torbole e la derubricazione della strada statale nel centro di Riva, la

chiusura di viale Canella, la conversione a senso unico di viale dei Tigli per dare maggiore spazio

alla mobilità dolce e l'alleggerimento conseguente di viale Trento al fine di creare una nuova "cucitura"

urbana fra tra i due Rioni (Degasperi e 2 Giugno, da riqualificare con mobilità lenta ed elementi

di arredo urbano, di cui si dirà anche in seguito).

La viabilità a disposizione dei mezzi privati si troverebbe quindi a cambiare ossatura portante, spostata

su un'unica arteria est-ovest a scorrimento veloce, di attraversamento, che supporta vie di

penetrazione di solo accesso e recesso sulla direttrice nord-sud.

In tale contesto, e valorizzando quanto già descritto nel capitolo sull'urbanistica, riteniamo di rigettare

ogni ipotesi di traforo del monte Brione in qualsiasi direzione esso avvenga, in quanto

non è né ambientalmente compatibile né funzionale ad un miglioramento della viabilità che, per

l'appunto, dovrà svilupparsi su altre direttrici.

L'obiettivo di mobilità, sulla base della nuova viabilità è allontanare il traffico privato su gomma

dalla fascia lago e dai centri abitati dei rioni e delle frazioni, rimpiazzandoli con un trasporto pubblico

efficiente e con l'avanzamento di "Riva Città Ciclabile", nella convinzione che uno spazio più

vivibile e con meno macchine è più bello, più fruibile, inclusivo e più accogliente sia per il cittadino

che per l'ospite.

È evidente che tali obiettivi non sono raggiungibili senza la conclusione del collegamento Loppio-

Busa, la realizzazione della circonvallazione di Torbole e senza la realizzazione di un collegamento

ferroviario rapido, efficiente e diretto tra l'Alto Garda e Rovereto, accostato alla rete stradale, che

è e rimarrà insufficiente nonostante le migliorie in essere e quelle future già programmate.

Serve un collegamento ferroviario che dal Centro Europa, e non di meno da sud, arrivi sul Garda

ma senza impattare sulla fascia lago. La stazione al Cretaccio, i parcheggi dei pendolari residenti e

lo scambio intermodale dovrà essere inserito in modo sostenibile nel territorio, sull'esempio di

analoghe situazioni già operative nel territorio elvetico. Altri tipi di collegamento pubblico leggero,

al passo con i tempi, porteranno gli utenti nei vari luoghi di destinazione e permetteranno ai turisti

di arrivare direttamente alle sistemazioni alberghiere, dando anche spazio all'intermodalità con la

navigazione pubblica sul Garda, che già ora viene utilizzata da più di mezzo milione di passeggeri

all'anno.

A tal proposito, come anche indicato dalla Commissione Provinciale per l'Urbanistica ed il Paesaggio

nelle osservazioni al piano stralcio della mobilità, ulteriori approfondimenti dovranno riguardare

le caratteristiche del collegamento ferroviario, che dovrà contemperare anche la possibilità del

trasporto merci (in modo da aiutare le imprese locali e salvaguardandone i posti di lavoro). Andranno

adeguatamente valutate le dimensioni, le caratteristiche e gli impatti dell'hub previsto in

località Cretaccio. Il Comune si farà parte attiva perché nel corso di tali approfondimenti la Provincia

valuti, con studi dedicati, i futuri flussi di traffico così come gli impatti ambientali e paesaggistici

al fine di adottare alternative e soluzioni progettuali atte a ridurre al minimo il consumo di suolo

agricolo.

Ampio risalto dovrà essere dato alla prosecuzione del progetto "Riva Città Ciclabile" con la cucitura

degli oltre 20 km di ciclabili e ciclopedonali del Comune e con l'obiettivo di arrivare ad 1.5

metri/cittadino di percorsi protetti. Obiettivo fondamentale per la prossima consiliatura in questo

senso sarà il completamento di percorsi ciclabili protetti ed alternativi all'asta viale Trento/via

Santa Caterina per collegare Riva ed Arco. In particolare e sotto l'aspetto locale i prossimi interventi

saranno il collegamento del Rione 2 Giugno con l'asta del Varone, il completamento

dell'asta dell' Albola e l'infrastrutturazione ciclabile di Rione Degasperi.

In questo contesto un'attenzione particolare sarà posta nell'aumentare l'inclusività delle ciclabili

non solo come accorgimento strutturale per permettere la percorrenza alle persone disabili, ma

anche come impostazione culturale e volano economico. Lo sbarrieramento già ampiamente realizzato

a Riva dovrà lasciare il posto ad un concetto di "Universal design" che va dalla progettazione

delle piste ciclabili, alla messa a disposizione di mezzi inclusivi per la ciclabilità, fino alla promozione

turistica ed alla ricettività.

Importante sarà anche l'integrazione nel tessuto urbano della nascente Ciclabile del Garda, che

dovrà avere un inserimento poco impattante sul territorio, con particolare attenzione rivolta alla

riserva di Val Gola, propaggine della rete delle riserve Alpi Ledrensi, per regolamentarne la tutela

proprio alla luce dei futuri sviluppi della Ciclabile del Garda.

L'integrazione delle politiche di mobilità tra comuni all'interno dell'Alto Garda potrebbe essere favorita

dall'inserimento all'interno della Comunità di Valle della figura del mobility manager, con il

compito di "guidare" i cambiamenti ed i miglioramenti in materia, potenzialmente rivoluzionari,

che dovranno forzatamente traguardare ben più di un mandato politico e prevedere non solo misure

strutturali ma anche investire in processi tecnologici per la creazione di un progetto ben definito

di "smart city".

La Riva che vogliamo è un Comune dove la mobilità non deve più essere un problema per gli

abitanti ma piuttosto un'opportunità, secondo un paradigma di efficienza e di efficacia che sappia

premiare ed introdurre anche tutte le nuove tecnologie disponibili.


2.3.4 Interventi

Gli obiettivi di cui sopra sono perseguibili individuando i seguenti interventi:

1 - la limitazione della velocità nell'attraversamento dei centri residenziali sia storici che di nuovo

insediamento, con la creazione di aree a 30 km orari e con la predisposizione di arredo urbano

adatto a rallentare i veicoli ed a scoraggiare i flussi parassiti.

2 - la derubricazione e chiusura di via Canella con conseguente riduzione del traffico su viale dei

Tigli, anche valutando la possibilità di istituire senso/i unico/i, aprendo alla possibilità di realizzazione

di una "piazza musicale" adiacente all'Inviolata e a disposizione della comunità e del vicino

Conservatorio. Con questo intervento si darà piena attuazione al collegamento pedonale fra la città

e la sua fascia lago e la nascente "Cittadella dell'anziano".

3 - la conclusione dei lavori di collegamento Loppio-Busa, in quanto tale opera sarà poi fondamentale

per la successiva riqualificazione di viale Rovereto, per il declassamento e depotenziamento

veicolare di viale Dante, viale Martiri e viale Trento, per la riqualificazione del collegamento

Rione Degasperi - Rione 2 Giugno con imposizione di limiti di velocità e con elementi di arredo

urbano.

4 - il collegamento ciclabile su sede propria in via Monte Oro (preferibilmente con realizzazione

bypass stradale di raccordo galleria Monte Oro - Gardesana), viale Canella, viale Madruzzo, viale

Martiri, viale Rovereto e collegamento ciclabile su sede propria sbarrierato tra Riva ed Arco.

5 - il proseguimento del progetto "Riva città ciclabile" connettendo i rami principali dei più di 20

km di piste ciclabili esistenti e puntando a creare un'infrastruttura che permetterà di incentivare e

di facilitare l'utilizzo in sicurezza della bicicletta e di altri mezzi di mobilità "dolce" per gli spostamenti

sistematici, in sostituzione delle autovetture.

6 - la promozione di strumenti di mobilità dolce e condivisa ad impatto zero, da adottare in collaborazione

con i comuni confinanti.

7 - la realizzazione di collegamenti efficienti di mobilità interna con sistemi meccanizzati di trasporto

leggero, purché ambientalmente compatibili, in primo luogo in senso nord-sud (tra Riva ed

Arco), ed est-ovest (che arrivino al polo fieristico), e poi eventualmente dislocati sul territorio gar -

desano in collaborazione con i comuni limitrofi.

La Riva che vogliamo è una città leggera dove la mobilità sia sempre più ecologica e sostenibile.


2.4 Tessuto urbano

Lo spostamento del traffico fuori dal centro abitato ha chiaramente indicato la direzione per migliorare

la qualità di vita dei cittadini e rendere la città più bella e fruibile. Le zone pedonalizzate e

a traffico limitato andranno quindi progressivamente allargate sia verso Arco che verso Torbole,

ed istituite o strutturate anche nelle frazioni, in modo da trasformare le piazze di quartiere in centri

di aggregazione sociale. Contestualmente in tali zone ed in particolare nel centro storico occorre

continuamente migliorare l'arredo urbano, cercando un accordo con gli operatori economici per

un progetto condiviso di qualificazione delle strutture private e pubbliche (fioriere, insegne, tavoli,

ombrelloni...), in modo da poter proporre una cura generale caratteristica ed identitaria del centro

e delle singole vie.

Nei centri abitati sparsi, ed in particolare su Rione 2 Giugno e su Rione Degasperi, ci si dovrà concentrare

per migliorare la qualità urbana, la percezione di sicurezza e la vivibilità. Al Rione Degasperi

in particolare, un riassetto generale della qualità urbana vedrà un punto fondante nella

realizzazione del nuovo polo scolastico. I tempi eccessivamente lunghi della procedura di bando

hanno posticipato enormemente l'inizio lavori, ma paiono ora ad un punto di svolta. In questo

contesto l'arredo dello spazio tra il polo scolastico e la chiesa di San Giuseppe, a cui sono già destinati

1.5 milioni di euro, dovrà essere frutto di un percorso partecipato con la popolazione residente.

Parametri e criteri tipologici dovranno essere cercati e seguiti anche per armonizzare e migliorare

la progettazione sull'intero territorio.

Nella fascia lago il miglior investimento possibile è la fruibilità pubblica di tutta l'area a sud di viale

Rovereto, anche in funzione pedonale. Come abbiamo già in precedenza evidenziato, la Miralago

e le aree limitrofe dovranno essere caratterizzate da un ampio uso a verde alberato.

Nel contesto di riqualificazione degli elementi storici della città e della cucitura ricompresa in un

ideale percorso identitario tra l'area della Ponale, il centro storico e il monte Brione, dopo gli interventi

di recupero dei forti e quelli che continuano sulla Ponale, diventa necessario agire sul recupero

storico di Maso Ronc e della Maddalena, anche sfruttando le possibilità di collegamento in

quota date dal nuovo ascensore al Bastione. In particolare, la ristrutturazione di Maso Ronc da

tempo attesa, sarà inserita in un quadro omogeneo di restituzione alla città di una parte importante

di Riva. Per quanto riguarda il Compendio della Maddalena sarà prioritario interloquire con il

privato proprietario e con la Soprintendenza ai Beni culturali per trovare le giuste modalità di valorizzazione

pubblica della chiesetta e degli ambiti storico culturali dell'area in cui è inserita. Recuperando

anche questa parte della città andremo a completare la ricostruzione di luoghi di Riva, sia in

termini di edifici materiali che di storie immateriali, amplificando enormemente la ricaduta culturale

di una storia di collegamenti con Ledro e Campi e di intreccio di strade, vite e territorio.

La gestione del verde urbano a Riva del Garda è riconosciuta di ottimo livello, grazie anche alle col -

laborazione con professionisti e ricercatori prestigiosi e all'attenzione che da sempre si pone su

questo tema. La città, in relazione al forte impatto visivo del verde urbano e dei giardini pubblici,

dovrà considerare la valenza paesistica e di richiamo turistico degli stessi, con una appropriata progettazione

anche architettonica delle aree di maggior pregio.

Tramite il rispetto del vigente regolamento del verde, occorre continuare a cercare le migliori soluzioni

manutentive e di gestione e proseguire nell'attività di monitoraggio e censimento qualitativo

delle alberature presenti in tutto il territorio comunale.

La Riva che vogliamo è un comune che considera ogni tessuto urbano come un luogo vitale di cui

prendersi cura.


2.5 Agricoltura e paesaggio

Riconosciamo alla cooperazione agricola, ai consorzi ed agli imprenditori privati il ruolo e gli importanti

meriti per la conservazione dei terrazzamenti, per l'attività di tutela delle falde acquifere e

di valorizzazione del paesaggio. L'amministrazione deve sostenere questi aspetti in ogni modo

possibile in quanto impronta e motore dell'identità gardesana.

In questo contesto la sinergia tra le Reti delle Riserve e Biosfera Unesco dovrà mirare a massimizzare

l'integrazione e l'omogeneizzazione degli interventi a sostegno di un'agricoltura il più possibile

sostenibile, guardando anche all'integrazione con la proposta di bio distretto provinciale che

sarà oggetto di referendum. Tali iniziative vanno realizzate in accordo con la cooperazione agricola

e gli imprenditori agricoli privati, a cui riconosciamo importanti meriti per la conservazione dei terrazzamenti,

per l'attività di tutela delle falde acquifere, del suolo e del paesaggio gardesano.

Sempre nel dialogo con la cooperazione e gli agricoltori va attuata l'idea di Parco agricolo oppure,

in alternativa, di un GAL-Gruppo di Azione Locale dell'Alto Garda e Ledro con finalità analoghe,

che unitamente alla Rete delle Riserve e con il Comune, dovrà mirare a mantenere e migliorare in

particolare la fascia agricola tra Riva del Garda ed Arco, che svolge un importante ruolo di "corridoio"

ecologico tra l'area Tombio-Rocchetta ed il monte Brione. Tale obiettivo deve essere condiviso

e realizzato in accordo con le altre amministrazioni dell'Alto Garda.

Un sostegno particolare dovrà essere dato a quelle attività marginali, come la castanicoltura e

l'alpeggio, che sono di vitale importanza per il presidio del territorio nelle sue porzioni più distali, e

mantengono allo stesso tempo in vita tradizioni e culture che corrono il rischio di perdersi nella

memoria. A tal scopo sono da mantenere gli investimenti sul crinale della Rocchetta per garantire

il presidio anche di questa parte di Riva del Garda.

Le nuove sfide legate ai parassiti infestanti di nuova introduzione coinvolgono l'Alto Garda ed il Comune

di Riva del Garda in modo massivo, sia per l'aspetto agricolo che per il verde pubblico. Insieme

a tutti i comuni dell'Alto Garda ed alla Fondazione Mach un approccio sostenibile ma deciso

deve essere indirizzato al sostegno più ampio possibile alle iniziative di lotta e di difesa fitosanitaria.

Ampio sostegno, con strumenti da definire anche rispetto ad interventi sul comparto ricettivo,

sarà dato all'utilizzo ed alla promozione dei prodotti tipici locali, in particolare quelli che sono o

intendono far riconoscere la loro valenza con apposite certificazioni agroalimentari. Con lo stesso

obiettivo di sostegno e promozione dell'agricoltura locale sarà continuato convintamente il sostegno

al mercato contadino.

La Riva che vogliamo è un comune che punta sul rapporto tra agricoltura e paesaggio, per avvicinare

tutti alla coscienza ed alla riconoscenza nei confronti dei luoghi coltivati e dell'economia

agricola e rurale.

2.6 Promozione dei territori montani

La componente montana non è secondaria nel paesaggio rivano. La sua tutela e sviluppo sono

fondamentali per il benessere dei cittadini e per la qualità turistica che viene offerta. In questi

anni sono stati eseguiti importanti interventi di recupero di vaste aree di pascolo ed interventi di

ristrutturazione delle Malghe comunali di concerto con la Forestale e il Consorzio di miglioramento

fondiario di Campi. Abbiamo ristrutturato Malga Grassi e Malga Campiò, che ormai era ridotta a

rudere. Dopo aver sostenuto l'approvazione e l'attività della "Riserva della Biosfera Unesco Alpi

Ledrensi e Judicaria" e della Rete delle Riserve della Sarca e delle Alpi Ledrensi ed aver assunto

cospicui investimenti sia sul comparto agricolo, che naturale, che storico, occorre continuare nella

manutenzione e valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale delle aree montane. A seguito

degli interventi sul "sistema Ponale" e di quelli sul Brione in occasione del centenario della

grande guerra, occorre operare investimenti importanti sulla valorizzazione dell'area del Bastione,

iniziati con il rifacimento del ristorante e con la costruzione dell'ascensore. Rimane valida l'intenzione

di collaborare con la Rete delle Riserve Alpi Ledrensi e con la Provincia sul tema della riquali -

ficazione di Maso Ronc per la realizzazione di un Giardino Botanico del Garda di concezione moderna,

inteso come parco ricreativo e formativo. Questa parte è ora l'ultimo tassello di un complesso

processo di recupero delle aree montane della città che deve trovare compimento.

Per una fruizione del nostro territorio montano, trasversale ed ottimale per tutti gli utenti e sostenibile

sul lungo periodo, insieme agli altri comuni dell'Alto Garda ed agli altri portatori di interesse,

occorre continuare la regolamentazione connessa all'utilizzo di sentieri, tracciati e percorsi per

l'attività outdoor in relazione ad ogni specialità sportiva, con la predisposizione ed il mantenimento

di segnaletica informativa adeguata, intensificando i servizi di controllo, anche attraverso

l'impiego del personale coinvolto nelle azioni sociali.

La Riva che vogliamo è un comune che sa tutelare e valorizzare anche l'attrattività del suo territorio

montano, mediante gli strumenti aggregativi offerti da tutte le possibili iniziative congiunte

di promozione culturale e turistica, a partire dalle Reti di Riserve ad oggi istituite.


2.7 Risorsa acqua come bene comune

L'acqua in tutte le sue forme è un bene pubblico ed un diritto fondamentale di ogni persona.

L'acquisizione nella consiliatura uscente di tutto l'acquedotto, l'ultimazione come primo comune

in Provincia del FIA (fascicolo integrato di acquedotto - in pratica il certificato di identità del nostro

acquedotto), ed i costanti investimenti per migliorare ed allargare la rete di captazione e distribuzione,

dimostrano la sensibilità di questa coalizione ad un tema fondamentale. L'approccio

futuro dovrà essere di investimento continuo su miglioramento e manutenzione della rete acquedottistica

e di un ulteriore sforzo aggiuntivo, sulla gestione della stessa, attraverso cui evitare pericolose

esternalizzazioni del servizio e salvaguardarne il carattere esclusivamente pubblico a

compartecipazione comunale. Per valorizzare questa risorsa, che dovrà rimanere locale, il Comune

si dovrà impegnare ad incentivare l'uso dell'ottima acqua potabile pubblica, cosiddetta "acqua

del Sindaco". L'utilizzo dell'acqua pubblica dovrà diventare una buona pratica comune a tutti, a

partire dalle scuole, dagli uffici pubblici e dal consiglio comunale.

Altrettanto importanti sono i bacini idrici che interessano il nostro territorio e che lo identificano

nei suoi paesaggi. Il Lago di Garda come valore ecosistemico da tutelare è una componente fondamentale

del territorio rivano, per cui è perfino opportuno valutare la proposta per ottenere il riconoscimento

quale personalità giuridica, ai sensi dei più recenti sviluppi normativi. In questo senso

va mantenuta la legislazione sulla navigazione del Lago di Garda e si deve porre, come obiettivo

primario, la salvaguardia di livelli idrometrici e di intervalli di livello tali da non compromettere la

qualità ambientale, sanitaria, gli usi turistici delle acque e la sicurezza della navigazione.

Il territorio comunale è attraversato dai torrenti Varone ed Albola e dal rio Bordellino-Galanzana.

Su questi corsi d'acqua, con il coinvolgimento del Servizio bacini Montani della P.A.T., vanno ulte-

riormente proposti lavori di rifacimento argini e naturalizzazione, anche nell'ottica di una migliore

e più estesa gestione delle aree a verde nella zona a sud di viale Rovereto.

La Riva che vogliamo è un comune che mantiene la massima attenzione sulla tutela delle risorse

idriche e dell'acqua come bene pubblico appartenente a tutti.


2.8 Modalità di gestione dei rifiuti

La gestione dei rifiuti rimane un disservizio della nostra Comunità che ci porta ad avere alti costi

e scarsa percentuale di raccolta differenziata, con la prospettiva nel medio termine di incorrere in

pesanti sanzioni che saranno giocoforza riversate sulle tariffe. Nonostante la ferma volontà del Comune

nell'arrivare ad una raccolta porta a porta la Comunità di Valle, ente su cui ricade la competenza

del servizio, ancora non è riuscita a migrare dalla raccolta a campana alla nuova metodologia,

creando anche gravi disagi a causa della vetustà delle campane per i rifiuti riciclabili presenti

nelle isole ecologiche. Gli sforzi del Comune su alcuni ambiti in cui è stato possibile intervenire,

come ad esempio le spiagge o nel supporto ad eventi culturali e di intrattenimento caratterizzati

da particolare sensibilità alla gestione dei rifiuti, hanno portato ad un miglioramento seppur limitato,

ma non sufficiente per ritenerci soddisfatti. Continueremo a sostenere tutto ciò che mira a

ridurre la produzione di rifiuti ed a migliorare la raccolta, con il pieno sostegno al riuso ed

all'economia circolare, con una particolare attenzione all'evoluzione del Centro di Raccolta Zonale

(CRZ), per incoraggiare il conferimento in loco.

Riteniamo che una gestione ottimale dei rifiuti dovrebbe essere organizzata unitariamente a livello

provinciale. Tuttavia nella situazione attuale la Comunità di Valle dovrà al più presto convertire la

tipologia di raccolta. Seppur coscienti che il momento di transizione vedrà nell'immediato difficoltà

sia per gli utenti che per le strutture e comporterà un lieve aumento dei costi, crediamo nonostante

questo che l'introduzione del sistema porta a porta sia un passaggio necessario per adeguare

l'impatto ambientale della città a standard più consoni alla qualità urbana.

La Riva che vogliamo è un comune in cui anche l'igiene urbana può diventare protagonista, rendendo

le buone pratiche di riciclo e di ri-utilizzo sempre più forti e competitive nella regolamentazione

dello smaltimento dei rifiuti.


2.9 Obiettivi di sostenibilità e di qualità di aria e acqua

Il Comune di Riva del Garda si è fatto promotore di numerose iniziative tese a migliorare la qualità

ambientale e la propria impronta ecologica, nonché a garantire aria ed acqua salubri per cittadini

ed ospiti. In particolare l'adesione al Patto dei Sindaci e la dichiarazione EMAS hanno portato ad

adottare misure di riduzione delle emissioni, calate di oltre il 30% su base 2005, con un forte impatto

sulla diminuzione delle giornate con sforamenti nelle qualità dell'aria, passate da oltre 50

ad appena qualche unità per motivi dovuti alla risalita degli inquinanti dalla pianura padana in ta-

lune condizioni meteorologiche. Intendiamo proseguire questa impostazione, rilanciando il Patto

dei Sindaci e realizzando le azioni necessarie per mantenere la dichiarazione EMAS, ma anche cercando

di raggiungere gli standard dell'Associazione Comuni Virtuosi per entrare a farne parte.

Continuerà quindi lo sforzo sull'efficientamento energetico degli edifici pubblici, sulla sostituzione

dell'illuminazione con elementi a risparmio energetico prevista nel PRIC, con il monitoraggio della

qualità di aria ed acqua.

La Riva che vogliamo è un comune virtuoso che sia la concreta espressione di obiettivi di sviluppo

sostenibile.


3. POLITICHE SOCIALI E DELLA FAMIGLIA

Le sfide economiche e sociali del nuovo millennio, della società liquida e della tecnologia che entra

sempre più in profondità nelle nostre vite, hanno portato negli ultimi anni le scienze umane ad interrogarsi

sull'elaborazione di un "nuovo umanesimo". La pandemia ed il concetto inedito di "distanziamento

sociale" all'interno di una società iperconnessa hanno alzato l'asticella della sfida

mettendo a nudo le criticità delle società odierne, in particolare in quei dettagli e derive personalistiche

che vedono nella propria singolarità il fine di ogni azione degli apparati pubblici. Hanno

dimostrato, se mai ce ne fosse stato bisogno, che di fronte a problemi globali serve vedere al di là

di ogni tipo di frontiera personale, familiare e territoriale, rispolverando un antico adagio caro

alla biologia: "uguali ma diversi".

In questa situazione è necessario ridestare le forze espressive, le capacità e le risorse che la nostra

società cova ed a volte soffoca, attivandole con approcci economici trasversali e applicando politiche

sociali solide e finalizzate al benessere dei cittadini, intesi come persone incluse in una o più

comunità.

Declinare questi concetti sull'agire amministrativo significa:

  • sviluppare un modello di responsabilità territoriale coerente con il quadro europeo, nazionale

e provinciale in grado di produrre innovazione a partire dai punti di forza locali;

  • qualificare il territorio come realtà accogliente e attrattiva con proposte tese ad accrescere

il benessere del cittadino e della famiglia;

  • porre la famiglia, in qualsiasi forma venga declinata, come soggetto attivo e propositivo,

non più oggetto di politiche assistenzialiste, in continuo dialogo con le istituzioni attraverso

strumenti condivisi.

Pur essendo consapevoli che nei prossimi mesi, forse anni, molte energie dovranno essere riposte

nel contrastare il disagio sociale ed economico provocato dalla pandemia non possiamo interrompere

cammini virtuosi che sul lungo periodo risultano estremamente più produttivi dell'assistenzialismo

di emergenza. Di primaria importanza è quindi rispondere alle esigenze contingenti

nel modo più inclusivo ed esteso possibile, senza ridurre gli sforzi per un modello di stato sociale

innovativo e virtuoso.


3.1 Contesto, missione e visione

Nonostante la Comunità di Valle sia competente sulla gestione delle politiche sociali, il Comune

può e deve essere punto di riferimento per i cittadini e per la rete di servizi nella programmazione

e nell'attuazione degli strumenti e delle attività socio-assistenziali e sanitarie. I principi su cui basare

questo approccio sono: equità, solidarietà, autodeterminazione, trasparenza e sussidiarietà in

un'ottica di sensibilizzazione, di consapevolezza, di partecipazione ed interiorizzazione del con-

cetto di bene comune, mirando al processo di crescita (empowerment), partendo dal singolo individuo

e con obiettivo l'intera comunità.

Si tratta, quindi, di garantire un funzionamento efficiente della macchina amministrativa nella fornitura

di servizi ed attività rispetto alla protezione sociale, alla tutela dei diritti delle famiglie, dei

minori, degli anziani, dei disabili e dei soggetti a rischio di esclusione sociale, ma anche di attivare

quelle misure di sostegno e sviluppo della cooperazione e del terzo settore che amplificano l'azione

comunale e portano a circoli virtuosi di collaborazioni.

Gli indirizzi strategici sono quindi:

1. Mantenere alta la soglia di attenzione sulla situazione sociale e utilizzare al meglio gli strumenti

a disposizione del Comune per l'attuazione di politiche sociali e per le famiglie, tenuto

conto del ruolo e delle competenze della Comunità Alto Garda e Ledro;

2. Realizzare azioni che contribuiscano a fronteggiare le emergenze sociali inerenti al problema

della casa e del lavoro per le persone con maggior disagio;

3. Mantenere l'attuale livello di servizi a favore degli anziani, dei giovani e delle famiglie;

4. Proseguire le consolidate politiche del lavoro, attivando i vari interventi di lavori socialmente

utili previsti dal Piano provinciale di politiche del lavoro (Intervento 18, Intervento

19, Progettone);

5. Ricercare ed attuare, per quanto riguarda l'associazionismo di tipo sociale, forme di valorizzazione

in relazione all'importanza del ruolo svolto dagli organismi di volontariato e alla

loro capacità di restituzione alla comunità dei benefici, economici e non, ricevuti dal Comune.

Per realizzare questi obiettivi non basterà soltanto agire in modo efficace, ma sarà necessario porsi

in ascolto dei bisogni emergenti, proporre idee forti capaci di suscitare interessi ed emozioni ed

agire con trasparenza e concretezza coinvolgendo tutte le generazioni per co-costruire il futuro

della nostra comunità.


3.2 Strumenti e azioni

L'amministrazione in questi anni si è dotata di alcuni strumenti per perseguire indirizzi e obiettivi

nel settore sociale. Uno dei più importanti è il Distretto Famiglia, di cui il Comune di Riva del Garda

è capofila ai sensi della L.P. n.1 del 2011, ovvero lo strumento per mettere in atto le politiche a

sostegno del benessere familiare, operando nell'ambito della prevenzione e dell'approccio rispetto

al disagio, con lo scopo di generare quel che viene definito "welfare generativo". Il disagio ovviamente

non viene dimenticato, ma affrontato in rete con i Servizi Sociali incardinati sulla Comunità

di Valle e con le associazioni presenti sul nostro territorio.

Del distretto fanno parte i Comuni di Arco, di Dro e di Ledro, la Comunità di Valle e 19 tra Associa -

zioni, Enti e Cooperative che concorrono a realizzare il Piano di Distretto. In questo contesto, si

cerca di migliorare la consapevolezza dei cittadini in relazione ai propri bisogni e problemi, ma anche

a capacità e risorse inespresse, sostenendo la circolazione e lo sviluppo delle competenze dei

diversi soggetti attraverso la partecipazione alla vita comunitaria e mirando a favorire le relazioni

sociali all'interno della comunità, nonché promuovendo una cultura di integrazione di risorse e

competenze.

In quest'ottica di welfare di comunità, il Comune si impegnerà ad informare, consultare, decidere

insieme e sostenere l'azione altrui volta allo sviluppo della comunità, contando sulla collaborazione

e la partecipazione della cittadinanza. Si noti bene, non è un modo per risparmiare sui costi e

razionalizzare le risorse, ma è una scelta per rigenerare legami sociali e costruire nuove opportunità

per tutti. Sviluppare il senso di appartenenza al luogo ed alla comunità deve essere considerato

un investimento sociale fondamentale proprio per evitare l'isolamento sociale. Il Comune dedicherà

nuove risorse economiche e competenze professionali per rendere ciò possibile, mantenendo

il volano della rete di soggetti coinvolti, che verranno resi attivamente partecipi.

In queste azioni il Comune non è solo; le Associazioni, le Cooperative e le APSP Casa Mia e Città

di Riva sono insieme supporto e stimolo per attuare le politiche sociali e progettare soluzioni innovative

in spirito di reciproca sussidiarietà, ascolto e collaborazione. Una buona amministrazione

deve coltivare e potenziare il più possibile questa rete, senza la quale ogni idea e proposito non

troverebbero gambe su cui camminare.

Sarà sempre massimo l'impegno per contrastare ogni forma di discriminazione sociale e di genere

e a tal fine si intende aderire, in linea con molte altre Amministrazioni locali e regionali, alla rete

RE.A.DY. , Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento

sessuale e identità di genere.


3.3 Politiche per le famiglie

La famiglia è espressa in qualsiasi forma come luogo fondamentale per la formazione dei fattori

di protezione, e quindi come fonte di resilienza verso le difficoltà della vita. Siamo consci sia del

potenziale dei nuclei familiari sia delle debolezze di questo momento storico, in cui si ha un indebolimento

delle reti familiari e una dinamicità importante nell'esprimere famiglie multi composte

e con modelli diversi da quello tradizionale. Le problematiche di fondo, tuttavia, restano le stesse

e riguardano principalmente le problematiche economiche, la cura-accudimento dei soggetti deboli

(minori, anziani, persone disabili) e la conciliazione casa-lavoro. L'amministrazione in questi

anni ha messo in campo ed intende continuare a impiegare sforzi e risorse sul tema della prevenzione

del rischio giovanile, continuando a finanziare progetti informativi all'interno dei vari contesti:

familiare, scolastico e del tempo libero.

Ora come non mai è necessario sostenere le famiglie che affrontano difficoltà, puntando sul progetto

Family Audit, rimpolpando e creando nuove dinamiche virtuose. Sarà nostra premura riprogettare

e co-progettare insieme alla comunità una città da vivere, nel rispetto delle persone e

dell'ambiente che ci circonda. Ma non solo, sarà necessario dare strumenti al cittadino per diventare

esempio di responsabilità personale e collettiva.

Ci si è concentrati sul costruire strumenti per sostenere le famiglie in questo momento storico particolare,

soffermandosi ancora di più sul concetto di conciliazione dei tempi di lavoro e di cura

della famiglia, attivando per esempio progetti come il Time Out e Kids Club per dare tempo ai genitori,

attivando la "Festa delle Famiglie" come evento distrettuale e altre iniziative volte a favorire

l'agio e ad eliminare il disagio.

Considerando come la partecipazione femminile al mercato del lavoro, già notevolmente in crisi,

sia stata particolarmente colpita dalla pandemia, è nostra intenzione continuare a supportare politiche

attive che permettano di facilitare la conciliazione dei tempi tra lavoro e cura della famiglia,

intesa a 360° dall'assistenza ai figli a quella dei genitori non più autosufficienti. Gli obiettivi della

conciliazione sono quelli di rendere più facile l'organizzazione della vita lavorativa e familiare, organizzazione

ancora spesso troppo sbilanciata sulla componente femminile della famiglia che si

trova in molte situazioni a dover decidere tra l'una o l'altra, in modo da rendere la famiglia sempre

di più un luogo di parità.

Ma ecco cosa può fare praticamente l'amministrazione comunale per sostenere le pari opportunità,

mirando all'equilibrio tra tempi di vita-lavoro, presentando al riguardo le seguenti linee di intervento

principali:

  • I servizi per l'infanzia: oltre all'aumento del numero dei posti disponibili, importante in tale

settore educativo e delle attività didattiche è anche offrire una maggior flessibilità e copertura

dei servizi stessi in orari, giorni della settimana o periodi dell'anno attualmente non

coperti. La flessibilità oraria dei servizi di cura dei bambini diventa tanto più urgente in

quanto la percentuale di lavoratori con orari di lavoro flessibili ed atipici è in continuo aumento.

Per cui, quale servizio integrativo dell'infanzia, potrà essere reso altresì disponibile

anche un bonus di baby sitting.

  • Il servizio di coworking: il termine, seppure mutuato da uno stile più che altro aziendale,

può offrire comunque l'occasione di ragionare sui possibili incroci futuri tra associazioni di

volontariato e forme di lavoro, anche a supporto delle mamme lavoratrici, al bisogno.

  • Le politiche dei tempi: ovvero quell'insieme di azioni mirate a migliorare la qualità della

vita dei cittadini e la qualità urbana, attraverso ad esempio l'armonizzazione degli orari dei

servizi pubblici e privati con gli orari di lavoro, la semplificazione delle procedure amministrative

e l'introduzione di servizi informatizzati e connessi in rete, il sostegno alla mobilità

ed al sistema dei trasporti locali (perché occorre continuare ad impegnarsi per permettere

agli utenti di spostarsi, ma senza spostare le loro auto).

  • L'informazione e l'orientamento: ovvero la creazione di sportelli ad hoc su questo tipo di

servizi per le pari opportunità, che offrano consulenze mirate a facilitare la costruzione di

un progetto professionale e ad orientarsi tra i servizi territoriali forniti, in un'ottica di armonizzazione

tra tempi lavorativi e tempi di cura familiare.

  • L'accesso al lavoro senza divario di genere: ovvero la creazione di uno sportello dedicato

alle donne rimaste escluse dal mondo del lavoro per vari motivi, magari a seguito di maternità

o con più di 45 anni. Lo sportello offrirà, attraverso percorsi sia individuali che di gruppo,

accoglienza ed informazioni di orientamento al mondo del lavoro, ai servizi territoriali,

all'auto-imprenditorialità, al rafforzamento delle competenze di auto-aiuto e di auto-promozione,

in un'ottica di armonizzazione tra tempi lavorativi e tempi di cura familiare .

La Riva che vogliamo è una città sensibile che offre sostegno alle famiglie ed alle loro esigenze,

sempre più sentite, di conciliazione tra tempi di vita-lavoro.

3.4 Promozione, integrazione e sviluppo sociale

La nostra idea di Comune è quella di sostenere il cittadino come risorsa attiva della comunità, mettendo

a disposizione gli strumenti e competenze facilmente fruibili. Infatti, è necessario promuovere

progetti innovativi di cittadinanza attiva, rafforzando la coesione sociale e puntando contemporaneamente

sulla valorizzazione del territorio e delle persone che ci vivono. Per questo

sarà importante implementare reti di prossimità così da soddisfare i molteplici bisogni che possono

emergere nei vari borghi cittadini. In questo senso le esperienze aggregative sorte in questi

anni sono da sostenere, valorizzare ed estendere il più possibile. In questo contesto diventa fondamentale

la presenza sul territorio di strutture dal basso, spontanee e ramificate, in grado di intercettare

una vasta gamma di soggetti non raggiungibili dalle strutture tradizionali.

Le pro loco e le associazioni sono considerate dal Comune un presidio territoriale fondamentale, e

come tale è necessario sostenerle e facilitare il loro lavoro. Il Comune dovrà sostenere queste real -

tà virtuose mettendo a disposizione risorse e nuovi spazi volti all'aggregazione spontanea e intergenerazionale.

Anche il grande parco e le estese aree verdi a ridosso del lungolago diventeranno

una zona vissuta, la quale dovrà essere simbolo di unione tra due parti della nostra città, non solo

geograficamente ma anche a livello di relazioni sociali.

Centrale è la possibilità di dedicare degli spazi ad un nuovo centro polifunzionale. Noi vorremmo

realizzarlo. Nascerà così un nuovo importante punto di incontro per i giovani, dove potranno dedicarsi

a diverse attività sportive, educative e ludiche da frequentare tutto l'anno. La nostra idea è

di realizzare il grande Parco del Garda.

La Riva che vogliamo è una città aperta ed accogliente, che fa del suo territorio un luogo ideale

per creare comunità.


3.5 Giovani e politiche giovanili, tra prevenzione e promozione

L'attenzione al mondo dei giovani e dei giovanissimi deve assumere una sempre maggiore centralità,

con caratteristiche "personalizzate" ad una nuova generazione di idee da rendere protagonista,

consapevole, di spazi di aggregazione e di ritrovo.

Riteniamo fondamentale puntare sul tema della prevenzione, in particolare rivolta alla fascia più

giovane, operando per cercare di far emergere con anticipo i bisogni della popolazione giovanile.

Numerose sono le iniziative messe in campo per cercare di coinvolgere i giovani cittadini di Riva, e

volendo partire da un'attività significativa, di avvicinamento della città ai suoi ragazzi, ci piace ricordare

la cerimonia di accoglienza dei diciottenni in Municipio e le attività di simulazione del Consiglio

Comunale con le scuole. Sono due piccoli esempi che mostrano la volontà di aprire le porte

alle generazioni future a cui Riva sarà affidata tra non molti anni. A queste generazioni vanno dati

strumenti per sviluppare i propri talenti. Per questo il Comune si impegna a partecipare al finanziamento

dei progetti: Piano giovani di zona, "La scarpetta", Time Out, un'iniziativa che va avanti da

dieci anni, il progetto di volontariato "io ci sono" e "Altrove", uno dei progetti di Servizio Civile su

cui il Comune ha investito molte energie.

La base di partenza è strutturata e segue il principio cardine della valorizzazione dei giovani. Tuttavia,

vogliamo andare oltre e profondere maggiore impegno in questa direzione. Partendo dal

presupposto che i genitori sono i primi e fondamentali educatori dei loro figli, la scelta è di puntare

su un percorso formativo rivolto ai genitori, all'interno di un progetto di prevenzione primaria del

disagio giovanile. Saranno organizzate serate dedicate all'approfondimento ed all'approccio su

temi fondamentali quali la violenza, le dipendenze, l'isolamento sociale, l'abbandono scolastico e

la sessualità. Per sviluppare opportunità di partecipazione che coinvolgano anche i genitori occorre

rafforzare le alleanze forti tra il Comune, le istituzioni scolastiche e le associazioni del territorio, affinché

la scuola si ponga davvero come il cuore pulsante della città, come un luogo aperto ed accogliente

che favorisce la partecipazione, la valorizzazione e la diffusione dei saperi, formali ed

informali, capace di sfruttare le risorse e le opportunità presenti sul territorio.

La nostra idea è di mettere a disposizione un servizio di Unità di Strada dedicato agli adolescenti,

in collaborazione con i professionisti dell'APSP Casa Mia, con lo scopo di promuovere risorse e

competenze individuali e di gruppo e contemporaneamente contrastare eventuali situazioni di

disagio attraverso l'approccio della "prossimità", "dell'andare verso". Gli obiettivi da perseguire

sono:

  • migliorare le relazioni e la comunicazione interne ai gruppi informali ed esterne, tra i gruppi

informali ed il contesto sociale di riferimento;

  • potenziare le relazioni sociali tra coetanei;
  • migliorare la qualità aggregativa riducendo il malessere e la noia spesso presenti;
  • implementare una progettualità partecipata partendo dalle esigenze manifestate dai giovani;
  • informare e sensibilizzare i ragazzi rispetto ai rischi connessi al consumo e abuso di sostanze;
  • diffondere informazioni corrette sui rischi legali cui si va incontro con azioni violente o comunque

illegali (conoscenza dell'età imputabile e dei percorsi della giustizia minorile).

Un'altra proposta da perseguire è il potenziamento del progetto "Parlamento europeo" (E.Y.P. -

European Youth Parliament), ovvero una formazione dedicata ai più giovani, già promossa negli

anni passati dal Liceo A. Maffei, che consiste nella partecipazione a esperienze di educazione civica

e democratica, in grado di dare agli studenti coinvolti competenze transfrontaliere molto utili, in

una prospettiva formativa che va oltre le "barriere" delle linee di confine.

Alle giovani generazioni va riservato un impegno rilevante.

La Riva che vogliamo è una città aperta al futuro dove i giovani e le loro famiglie vengono considerati

come un vero e proprio capitale umano.


3.6 Politiche del lavoro

Considerato che l'attività lavorativa è uno dei principali strumenti di inclusione sociale per ch,i

per vari motivi, si trova ai margini della comunità sarà importante continuare ad attuare progetti

di lavori socialmente utili che realizzano contemporaneamente il recupero delle capacità lavorative

e relazionali delle persone e interventi importanti per la qualità ambientale, paesaggistica e cul -

turale e sociale del territorio. Il concreto supporto dei lavoratori impegnati nell'intervento 18 e 19

e nel Progettone continuerà così a dare maggiori servizi alla città e a dare a questi lavoratori un

sostegno non solo economico, ma anche di consapevolezza per gli stessi dell'utilità del loro ruolo

sociale, valore fondamentale per le persone in condizione di svantaggio e di fragilità. Attualmente

il comune impiega 10 unità lavorative sull'intervento 18 e 48 sull'intervento 19, alle quali si aggiungono

le risorse provinciali del "Progettone" e le numerose azioni a sostegno delle diverse disabilità.

Occorre mantenere, e se possibile ampliare, questa platea sia rispetto alla situazione contingente

ed anomala di disoccupazione sia rispetto alla situazione "normale". Ricordiamo inoltre che

sul fronte del lavoro è necessario continuare l'impegno sulla destagionalizzazione, già abbondantemente

perseguita, e sulla costruzione di relazioni forti, sane, paritarie e stabili tra la città e le sue

imprese, locali e multinazionali. Solo con rapporti sani e lungimiranti, che contemplino tutta la sfera

della formazione, della qualificazione aziendale e della sostenibilità sociale, ambientale ed economica

sarà possibile mantenere o incrementare i livelli occupazionali e salariali nel medio-lungo

periodo preservando allo stesso tempo l'identità culturale e ambientale della città e dell'Alto Garda.

La Riva che vogliamo è una città fondata sullo sviluppo sociale e sulla dignità del lavoro.


3.7 Disabilità

Attraverso un approccio trasversale che prevede non solo la 'gestione' della persona, ma che si occupa

anche dell'ambiente fisico in cui quella stessa persona quotidianamente vive, occorre promuovere

progetti di sensibilizzazione per una cultura inclusiva, progettata ed adattata per essere

accessibile e godibile da ognuno indipendentemente dalla propria capacità motoria e cognitiva.

Tale approccio va considerato soprattutto in favore delle persone più "svantaggiate", pianificando

per questo la nomina della figura del disability manager con l'obiettivo di favorire l'accessibilità

urbana, alle persone con disabilità, alle attività sociali, sanitarie, scolastiche, lavorative, culturali,

sportive e turistico-ricreative.

In questo contesto, il progetto di "Riva accogliente per tutti: diversamente acqua" è un primo

presidio utile alla disabilità, ma numerose sono le direzioni in cui l'amministrazione sta promuovendo

una cultura inclusiva. Da progetti estivi come "ArRiva l'Estate" in cui vi è la possibilità di accesso

ai ragazzi disabili fino a 18 anni, alle iniziative di "C'entro anch'io" e "la girandola", passando

per "Grafein Estate" con la Cooperativa Eliodoro e progetti di più ampio respiro come l'"Ora

vado", a "Dopo di noi", un progetto per avvicinare ad una vita in semi-autonomia.

Queste esperienze hanno mostrato che un'offerta inclusiva porta a risultati enormi in termini di

crescita culturale e di qualità delle infrastrutture per tutta la comunità, non solo per le persone

con disabilità. È intenzione dell'amministrazione insistere e potenziare i progetti sia di conciliazione

familiare che di respiro più ampio sull'abitare e l'autonomia. Lo sbarrieramento e l'inclusività di

edifici, luoghi pubblici e servizi deve essere sempre più capillare in particolare nelle aree pedonali,

di intrattenimento, nei parchi giochi e su strade e ciclabili, che devono essere progettate o trasformate

per essere inclusive secondo i principi dell'Universal Design.

La Riva che vogliamo è una città inclusiva, che punta l'attenzione sulle fasce sociali a rischio,

combattendo ogni forma di isolamento e di esclusione.


3.8 Anziani

La nostra società ci sta ponendo davanti ad un'evidente contraddizione nel rapporto con l'invecchiamento:

aumenta la proporzione degli anziani sulla popolazione, ma diminuisce il loro ruolo sociale.

Questa evoluzione del loro ruolo non va fermata, va invertita; non solo poiché impoverisce

tutta la società, in particolare le nuove generazione, ma anche perché causa inattività, isolamento

e problematicità sempre più difficile da accompagnare. Ecco il senso della promozione dei progetti

come "Capanne d'aria" sull'intergenerazionalità con il coinvolgimento della Fraglia della Vela e

delle scuole materne, del "Dono day" con lo scambio di storie, ecco perché il successo degli orti

comunali e la promozione della Festa dei Nonni.

Su queste linee bisogna insistere, connettere gli anziani con la città e fare in modo che ritornino ad

essere parte attiva della comunità; continuando nelle azioni per convertire la vocazione dei Circoli

dei Pensionati, i quali non possono rimanere isole, ma devono diventare porte in cui scambiare

tempo, storie, risorse.

Sono partiti finalmente i lavori per la Cittadella dell'Anziano che, oltre al centro Alzheimer, al suo

compimento e con la pedonalizzazione della piazza dell'Inviolata, sarà una naturale prosecuzione

del centro cittadino. La nuova struttura permetterà non solo di aumentare la capacità di accoglienza

di anziani che non hanno la disponibilità di assistenza domestica, ma anche di coinvolgerli nella

vita della Città. Tuttavia, in quanto non riuscirà da sola a far fronte a tutti i bisogni, sarà necessario

individuare altre forme di sostegno, predisporre nuove risorse dedicate al contributo economico

per la copertura parziale o totale della retta di accoglienza, e individuare alloggi da dedicare a progetti

di cohousing per anziani soli autosufficienti, volti a promuovere il mantenimento dell'autonomia

personale e a creare nuove reti amicali e di vicinato.

Sarà da valutare la possibilità di implementare le risorse dedicate all'intervento 19 riferito all'ambito

dell'assistenza alla persona (compagnia, passeggiate, sostegno piccole commissioni), aumentando

il coinvolgimento anche della rete del volontariato locale.

Accanto a queste misure strutturali, è fondamentale migliorare l'impostazione del servizio di assistenza

domiciliare sulla base dei nuovi bisogni, monitorando e formando quella risorsa formidabile

che sono le "badanti" e promuovendo le nuove misure di sostegno come i "care givers" familiari.

Occorre inoltre sostenere le realtà, come L'Università della Terza Età, che permettono la valorizzazione

degli anziani ed un ruolo positivo all'interno della comunità.

La Riva che vogliamo è una città dove nessuno resta indietro, nemmeno i cosiddetti "golden

age", perchè ogni età ha la sua qualità.


3.9 Dipendenze

3.9.1 Il Gioco d'azzardo

Il gioco d'azzardo è un fenomeno che in quel di Riva del Garda ha il triste primato di "capitale"

trentina con quasi 34 milioni di euro spesi nel 2018: un'attività che il Comune ha voluto limitare,

indicando così la volontà di porre un "riparo" al dilagare del fenomeno della ludopatia. Per questo,

nel Documento unico di programmazione 2020-2022, è stato inserito un impegno "di intensificazione

di tutte le azioni per il contrasto all'insediamento degli apparecchi da gioco e di assunzione

di tutti gli atti necessari per la loro limitazione, regolamentando in primis gli orari di utilizzo".

Si continuerà a puntare sulla prevenzione di questo fenomeno, organizzando eventi informativi

sparsi sul territorio, in particolare nelle vicinanze di attività dedite al gioco d'azzardo.

3.9.2 La dipendenza da sostanze stupefacenti

Purtroppo è ancora attuale il fenomeno della dipendenza da sostanze stupefacenti che negli ultimi

tempi ha visto coinvolta una fascia di età sempre più giovane (le statistiche parlano addirittura di

12 anni per il primo approccio alle sostanze stupefacenti), compreso un ragazzo che recentemente

ha perso la vita proprio nella nostra città. Per questo è oggi più che mai necessario intervenire sulla

prevenzione del consumo, continuando a sostenere progetti educativi ed informativi e implementando

la già fitta rete di sostegno tra famiglie e scuola. Per conoscere più a fondo l'andamento

del fenomeno si intende programmare, con i servizi sociali, una ricerca mirata sul nostro territorio,

così da poter attivare tutti gli strumenti necessari, soprattutto quelli culturali, per arginare questo

fenomeno.

La Riva che vogliamo è una città sana che getta le basi per contrastare e per curare, con strategie

specifiche, il fenomeno delle nuove dipendenze comportamentali, soprattutto giovanili.


3.10 Parità femminile contro ogni tipo di odio e violenza di genere.

Molta attenzione verrà posta sul tema della lotta contro la violenza, l'odio e l'intolleranza. È necessario

spingere per un risanamento culturale sotto questo profilo. Gli ultimi anni hanno visto infatti

sdoganata una violenza e un odio che spazzano via il rispetto per le persone e per la loro di -

gnità come esseri umani, minando le basi della nostra comunità; in particolare rispetto alla violenza

di genere che ha visto la nostra Comunità esser segnata indelebilmente da ben due femminicidi

in pochi anni. Inaccettabile per la nostra terra. Occorrono azioni forti sotto l'aspetto materiale e

culturale. Il Consiglio Comunale si è più volte espresso in modo fermo su questo argomento, promuovendo

iniziative come le panchine rosse ed il posto occupato e fornendo un'unità abitativa

alla rete di supporto alle donne vittime di violenza.

Combattere la violenza di genere non significa solo combattere il singolo atto di violenza in sé, ma

equivale a dare la possibilità alla vittima di violenza di uscirne, sostenuta da tutta la rete dei servizi

che attuano nuove buone prassi condivise, come ad esempio:

  • Prevenzione nelle scuole e nei centri di aggregazione giovanili coinvolgendo specialisti e

professionisti in materia in giornate di sensibilizzazione sul tema;

  • Azioni formative ed educative mirate e sistematiche per il contrasto della violenza di genere

(volantini informativi, conferenze ed eventi);

  • Azioni mirate ad interventi di riabilitazione, di cura e di sostegno nei confronti degli uomini

violenti;

  • Predisposizione di spazi per accogliere associazioni e gruppi di auto-mutuo aiuto e di ascolto

delle vittime di violenza;

  • Predisposizione di alloggi ad uso temporaneo per situazioni di emergenza familiare (nuclei

a rischio, donne in difficoltà, padri separati..);

  • Prosecuzione collaborazione con la Comunità di Valle anche al fine di dotarsi di un sistema

di monitoraggio di ogni forma di violenza di genere e di violenza domestica, così da costruire

una memoria dell'andamento e della sensibilità di istituzioni ed opinione pubblica rispetto

al contrasto di questo fenomeno.

Aumentare le occasioni di informazione e prevenzione sulla violenza di genere (serate informative,

mostre), collaborare in parternariato con lo "sportello di aiuto", attivare una rete di stakeholder

interessati a combattere il fenomeno coordinati dall'ente pubblico per rendere più efficace lo sforzo.

La Riva che vogliamo è una città educata e concentrata sul contrasto degli stereotipi di genere e

della violenza sulle donne.


3.11 APSP Casa Mia

Il Casa Mia è un'azienda pubblica di Servizi alla Persona, nata nel 1922, che eroga interventi e servizi

socio-educativi con lo scopo di progettare e gestire servizi indirizzati alla prevenzione del disagio

e politiche di sostegno rivolte direttamente alle famiglie. Negli anni, questo ente si è profondamente

trasformato ed è cresciuto in base ai nuovi bisogni rilevati nel nostro territorio in termini di

sostegno alle famiglie e ai minori.

Tra le varie incertezze che la famiglia vive oggi certamente troviamo l'incertezza educativa, quale

conseguenza delle difficoltà dei genitori di trovare risposte alle sfide del nostro tempo.

La famiglia chiede aiuto proprio perchè le mancano punti di riferimento che la supportino nel suo

gravoso compito educativo, tanto più che le famiglie attualmente subiscono le conseguenze di una

disgregazione della rete sociale che porta ad un progressivo isolamento sia nella gestione della

quotidianità che nel sostegno nelle scelte educative. Tutto questo è stato amplificato dal lockdown

vissuto nei mesi di maggior diffusione del Covid-19.

La famiglia è sempre più impreparata a saper affrontare le diverse problematiche legate all'infanzia,

all'adolescenza e all'accompagnamento all'autonomia dei propri figli. Occorre perciò ridare respiro

e speranza alla più piccola, ma anche alla più importante cellula del nostro tessuto sociale attraverso

un'azione politica forte di orientamento e sostegno, offrendole gli strumenti operativi,

supporto ed occasioni di incontro e condivisione affinché possa rigenerarsi e diventare auto-resiliente.

Questo compito può essere eccellentemente svolto dal Casa Mia grazie alle competenze ed

alle professionalità maturate che sono proprie della mission di questo ente pubblico.

3.11.1 Prospettive

Il Casa Mia può e deve andare oltre quello che già offre grazia alla qualificata esperienza dei servizi

territoriali e alle collaborazioni in atto con gli istituti scolastici, il privato sociale e il mondo

dell'associativismo.

Può essere il centro nevralgico pubblicamente riconosciuto di azioni volte alla promozione del benessere

familiare e sostegno alla crescita dei minori. Può essere il punto di riferimento e soprattutto

di ascolto delle esigenze familiari dell'Alto Garda in stretta sintonia e forte collaborazione so -

prattutto con le agenzie educative del nostro territorio (scuole di ogni ordine e grado), nonché in

rete con il privato sociale.

L'APSP Casa Mia in sostanza è in grado di diventare "un'Agenzia Educativa Territoriale" su mandato

forte e chiaro delle istituzioni pubbliche, Comune di Riva del Garda in primis vista la convenzione

in atto, ma anche di tutti i Comuni dell'Alto Garda e della Comunità stessa.

Tale riconoscimento rafforzerà il sostegno all'amministrazione comunale nel coordinamento nelle

politiche sociali di propria competenza, potendo assumere un diverso ruolo anche all'interno del

Distretto Famiglia dove già porta importanti progettualità.

3.11.2 Proposte

In quest'ottica si collocano le nuove progettualità che vanno ad innovare le politiche sociali attraverso

la creazione di un centro per le Famiglie presso la sede di "Casa Bresciani" in località Brione.

Il Centro potrà essere un incubatore di idee e progetti volti a sostenere il benessere familiare at -

traverso una puntuale, calibrata, diversificata e coordinata programmazione di interventi.

Il Centro per le famiglie valorizzerà le potenzialità che il territorio del Brione offre. Oltre ai terreni

già nelle disponibilità dell'APSP Casa Mia si potrà avvalere del confinante "parco dell'Olivaia" progetto

fortemente voluto dal Comune di Riva del Garda. Accanto a progetti già positivamente sperimentati

(Time Out, percorsi formativi, ecc.), si prevedono, in rete con il territorio, nuovi interventi

in ambito educativo sia con gli Istituti scolastici che con il privato sociale. Non ultimo si prevede il

rafforzamento del percorso di volontariato già attivo nel progetto "Io ci Sono".

Il centro inoltre potrà assumere un ruolo cardine nella gestione delle attività estive dedicate ai ragazzi

sul modello di quanto già avviene nel centro estivo la "Girandola Sport" gestito in collaborazione

con il Comune, l'APM e l'APSP Casa Mia.

Pertanto il Centro si pone come volano delle potenzialità del territorio anticipando e sostenendo

nuove progettualità, confermando in questo modo il ruolo che il Casa Mia può e deve assumere.

Va ricordato che l'APSP Casa Mia, essendo Azienda Pubblica, è garanzia di ente vocato al bene

pubblico e quindi alla massima trasparenza dei suoi interventi e dei suoi obiettivi nonché alla facilitazione

dei rapporti anche amministrativi tra Istituzioni e l'ente stesso.


3.12 APSP Città di Riva

Le case di riposo, ora RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali), un tempo erano gli ospizi, garantiti

dalla carità cristiana; ora sono un complesso sistema di servizi alla terza età ed in particolar modo

alla non autosufficienza. Quasi 90 posti letto a Riva del Garda, circa quattrocento posti nell'Alto

Garda e Ledro, un servizio essenziale per i nostri territori dove si garantiscono assistenza sanitaria

e condizioni di vita dignitose ai nostri anziani non autosufficienti. Le attuali RSA garantiscono diritti

fondamentali come quelli alla cura e al rispetto della dignità umana delle persone anziane; si tratta

di un servizio delicato e complesso dove vi è bisogno di una grande visione e di specifica capacità

di integrazione fra i bisogni sanitari e quelli umani tipici dell'età avanzata. Negli ultimi anni si è assistito

ad un fenomeno particolare che si è venuto sempre più accentuando: da una parte si sono

ridotte le risorse a disposizione del sistema e dall'altra al sistema si è chiesto di occuparsi sempre

di più di prestazioni sanitarie complesse e di risposte cliniche sempre più costose. Il sistema della

assistenza residenziale alla non autosufficienza è stato sempre una struttura di eccellenza diffusa

sul territorio, invidiata nel resto d'Italia proprio per la qualità della integrazione dei diversi servizi

ai bisogni degli anziani non autosufficienti. Tuttavia, negli ultimi anni le politiche di contenimento

della spesa hanno messa in difficoltà il sistema della residenzialità ed ha indebolito la sua capacità

di risposte ai bisogni delle persone anziane. La RSA di Riva del Garda, oltre ai posti letto, gestisce

gli appartamenti di Casa Mielli; offre servizi nella struttura e sul territorio a centinaia di persone:

più di cento pasti a domicilio sul nostro territorio; il centro diurno, il centro di consulenza con sportello

al pubblico per l'Alzheimer.

La pandemia ha messo a dura prova le strutture residenziali. Nell'Alto Garda e Ledro il virus ha colpito

duramente e strutture, non vocate istituzionalmente a gestire una emergenza sanitaria, sono

state lasciate sole a fronteggiare il diffondersi di una malattia contagiosa sconosciuta. A Riva del

Garda, come in tutta la nostra zona, è stato fatto il possibile e l'impossibile per contenere il virus e

limitare i danni. Il lavoro della direzione sanitaria e il personale si è impegnato allo stremo per garantire

il servizio nonostante la continua ed incessante diffusione della malattia e dei numerosi decessi.

Tuttavia, far gestire alle RSA il virus si è rivelato un errore fatale in quanto non sono strutture

sanitarie attrezzate per gestire malattie infettive; se è comprensibile che questo sia avvenuto

nella emergenza, non è pensabile che si ripeta l'errore in un eventuale recrudescenza della pandemia

in autunno. Le linee guida provinciali per il contrasto al COVID-19 pare siano indirizzate a far

gestire queste nuove patologie alle RSA: è un errore madornale, non solo per i rischi accertati che

si verificherebbero per la salute degli anziani e del personale. Tuttavia sarebbe sbagliato anche per

un'altra ragione essenziale: gestire dalle RSA una malattia contagiosa vorrebbe dire trasformare le

stesse in piccoli lazzaretti dove tutti i residenti sarebbero in isolamento anche se non contagiati; il

livello di vigilanza e le restrizioni dovrebbero essere così stretti da impedire una vita dignitosa ai

residenti e l'impossibilità di contatto con l'esterno e con i parenti. La RSA di Riva del Garda insieme

alle altre della zona, stanno facendo l'impossibile per un ritorno graduale alla normalità, e si stanno

battendo contro questa ipotesi avanzata da Provincia e Azienda Sanitaria. Il sistema della residenzialità

sanitaria assistenziale in Trentino, per la maggior parte gestito da APSP, è da tempo in

difficoltà nella gestione di un servizio sempre più complesso e con crescenti caratteristiche sanitarie

da una parte e con una sempre minor disponibilità di risorse finanziarie dall'altra (si stima che

negli ultimi 10 anni le risorse destinate siano calate del 15%). L'ultima riforma, quella istitutiva del-

lo spazio argento, già era una riforma svuotata di contenuti e la Giunta provinciale la ha di fatto

bloccata. Il sistema assistenziale è già molto fragile e rischia di essere messo in ginocchio; è gestito

seguendo le direttive provinciali e quindi è di fatto sotto la direzione della APSS; l'autonomia degli

enti già deboli di loro è di fatto nulla. Fin troppo ghiotta pare a questo punto l'occasione per PAT e

APSS di metter mano al sistema assistenziale smantellando l'articolazione sul territorio e riportare

tutto in capo alla APSS. Le RSA per come sono ora, pur con tutti i loro limiti di frammentazione rappresentano

il terreno più avanzato dove si pratica l'integrazione sociosanitaria vera sfida del futuro

di fronte all'invecchiamento della popolazione e alla crescita della non autosufficienza. Con le

leve dei trasferimenti finanziari e le direttive organizzative comprimeranno ancora di più l'autonomia

degli enti e ne indeboliranno la loro capacità di azione, in modo da giustificarne l'inutilità. Con

la leva della emergenza e della sicurezza poi si concluderà l'opera di smantellamento. È stato recentemente

ipotizzato il numero massimo di posti letto per camera in due e quindi in questo

modo a Riva del Garda si potrebbero perdere una trentina di posti letto e nel Basso Sarca e Ledro

una sessantina. Dunque un taglio di posti letto di quasi il 20%. A parte le ricadute economiche sulla

tenuta dei bilanci delle attuali APSP e le inevitabili perdite occupazionali, saremmo in ogni caso di

fronte ad un impoverimento secco dei servizi alla non autosufficienza nel nostro territorio... possiamo

permettercelo? Possiamo permettere che le nostre RSA vengano man mano trasformate in

piccoli reparti geriatrici periferici e dequalificati dove di fatto andrà la povera gente? Dignità, autodeterminazione,

rispetto dei diritti di cittadinanza delle persone anziane e non autosufficienti verranno

in questo modo messi sempre più in discussione e si disperderà quel patrimonio di cura e

assistenza e presa in carico delle persone che si è nel tempo costruito per sostituirlo e ridurlo alla

mera prestazione di prassi sanitarie di bassa qualità. Non vogliamo trasformare le nostre case di riposo

in ghetti dove gli anziani diventano prigionieri e isolati in quanto inutili e fragili; il COVID-19 è

una patologia contagiosa e va curata in strutture dedicate. L'esperienza ci ha insegnato a caro

prezzo come solo la separazione e l'isolamento siano strumenti efficaci a contenere il virus. Le

case di riposo non sono reparti per malattie infettive e non possono farsi carico della cura di questa

patologia; le RSA sono contesti collettivi pensati per curare sia le persone ma anche per far

fruire una vita di relazioni in un contesto sociale includente dove l'anziano sia riconosciuto nelle

proprie esigenze e diritti di cittadinanza. Le linee guida per la gestione del COVID19 caratterizzate

da esigenze di sicurezza, vanno nella direzione di una riduzione importante delle libertà personali

e delle relazioni degli utenti. Le RSA quindi saranno tenute a seguire le linee guida senza margini di

autonomia, e ciò ridurrà in maniera importante la qualità della vita degli ospiti. Dovremo impegnarci

a difendere la autonomia delle nostre RSA rispetto alle politiche della Provincia che in materia

di sanità e di assistenza agli anziani stanno diventando sempre più pesanti e rispondenti, sempre

meno, ai bisogni delle popolazioni locali.


4. TURISMO

Occorre rifarsi al diciottesimo secolo per ritrovare nei passi di Goethe il sincero stupore nell'incontrare, da viaggiatore, un paesaggio unico, un gioiello di intarsi di Alpi e Mediterraneo, quale è la

parte a Nord del Lago di Garda. A quelle sensazioni, a quella meraviglia dobbiamo risalire per comprendere

le ragioni del successo della nostra Città sui mercati internazionali. Infatti, se non consideriamo

quest'anno strano e speriamo irripetibile, gli ospiti che frequentano abitualmente Riva

del Garda sono per quasi nove decimi stranieri.

Un turismo internazionale che rappresenta un elemento fondante della Città, in termini economici

per l'importanza della misura diretta nelle attività del ricettivo, della ristorazione, dei pubblici

esercizi e del commercio e conseguentemente nell'indotto generato nelle attività di servizio, artigianali

e edilizia, ma anche per la ricchezza che nasce dalle interazioni e dal confronto.

Una grande opportunità per Riva del Garda: oltre un milione e mezzo di persone che la frequentano

offrono la possibilità di raccontarci, di condividere la nostra storia e le tradizioni, i nostri prodotti

tipici.

I nostri ospiti ci hanno spinto ad alzare il livello del confronto, ad imparare le lingue, a comprenderne

i bisogni e i desideri. Oggi chiedono alla nostra Città un'importante scelta di campo. Ci sceglieranno

ancora, ci rimarranno fedeli se continueremo ad offrire loro quello stupore iniziale a cui

si è sopra accennato, se consentiremo a loro, come a tutti i nostri concittadini, di vivere un'esperienza

in una cornice di paesaggio unica. Ci chiedono di mantenere un equilibrio, di aggiungere un

concetto che è quello della sostenibilità a tutte le scelte per il futuro. La particolare situazione legata

all'emergenza COVID-19 sta accelerando notevolmente questo processo.

E' di recente approvazione la Legge di riforma del sistema di promozione turistica della nostra provincia.

Una riforma che non riconosce le peculiarità del lato nord del Lago di Garda, la spiccata vocazione

internazionale ed una forte riconoscibilità nel legame con il sistema turistico del più grande

lago italiano. La precisa volontà di accentrare le scelte e le decisioni, potrà creare difficoltà organizzative

all'Azienda per il Turismo del Garda Trentino che ben ha operato in questi anni e che

va sostenuta nel suo costante e indispensabile lavoro di costruzione del prodotto turistico. Il modello

proposto dalla riforma introduce rigidità al sistema, ulteriori livelli decisionali (Agenzie Territoriali

d'Area), ed esclude uno stretto rapporto con le Amministrazioni locali che negli anni è stato

localmente sperimentato con successo. Occorre dunque vigilare per garantire alla Azienda per il

Turismo Garda Trentino le risorse necessarie ad operare con rinnovato entusiasmo e condividere

con tutti i soggetti imprenditoriali, associazionistici coinvolti e con i Comuni vicini le scelte strategiche

che necessitano ad un sano sviluppo del turismo.

Negli ultimi anni questo equilibrio sta rischiando di venire compromesso. L'esplosione del fenomeno

delle locazioni turistiche ha toccato anche la nostra Città alterando il rapporto tra la ricettività

alberghiera e quella extra-alberghiera. Le scelte della Provincia di sospendere gli effetti della Legge

Gilmozzi sono per la nostra Città controproducenti e per quanto di competenza dell'Amministra-

zione comunale andranno contrastate. Rischiamo di non avere più alloggi per la residenza ordinaria

per i cittadini ed anche per i numerosi lavoratori, proprio del comparto turistico.

Purtroppo, l'infinita attesa dei lavori di realizzazione del collegamento Loppio-Alto Garda ci costringe

a convivere con situazioni ormai estreme di traffico. Va dunque attuato uno sforzo per ripensare

la viabilità dell'intero nostro ambito favorendo quanto più possibile l'utilizzo di mezzi alternativi

all'automobile, vanno dunque proseguiti gli interventi di connessione tra i percorsi ciclabili

esistenti e per garantire l'utilizzo in condizioni di massima sicurezza. Vanno pensati anche per -

corsi ciclabili sulle strade ora destinate al traffico veicolare imponendo sensi unici e/o limiti di velocità.

Cura nell'immagine della Città, nell'architettura e nel verde, nella pulizia e nell'ordine ambientale

sono valori che si coordinano con la bellezza del nostro paesaggio. Vanno dunque proseguiti, includendo

nuove aree, i lavori di riqualificazione delle vie cittadine del centro storico e dei centri delle

frazioni.

Particolare attenzione va riservata al lungolago e alla spiaggia, che estendendosi anche nei Comuni

limitrofi, rappresenta un valore inestimabile. Vanno realizzati, con particolare attenzione e rispetto

dello straordinario valore ambientale dell'area, interventi di leggera infrastrutturazione per attività

di ricreazione e sportive, integrandone nella fruizione anche il Parco Miralago, come ad esempio

quelli previsti nei progetti presentati nel percorso del Bilancio partecipato oppure la realizzazione

di ulteriori pontili in legno.

Il valore turistico della nostra Città è rappresentato dalla sua lunga stagione. Oltre alla classica motivazione

di vacanza estiva la particolare conformazione del nostro territorio consente innumerevoli

attività all'aria aperta. Il Garda Trentino è una destinazione particolarmente gradita agli appas -

sionati della bicicletta. Una platea che si sta notevolmente ampliando grazie alla diffusione della

bici elettrica. Una grande opportunità, dunque, che oltre alla manutenzione dell'attuale rete dei

percorsi, richiede ulteriori importanti investimenti per individuare e creare percorsi più dolci, adatti

al nuovo pubblico delle due ruote facilitate. Tale rete si estende, ed è questo il suo valore, al di

fuori del territorio comunale. È quindi necessario il coordinamento delle azioni citate con le Amministrazioni

coinvolte, sostenendo anche quelle che sono meno privilegiate in termini di indotto, e

con l'Azienda di Promozione Turistica per accrescere il valore percepito dell'Outdoor park del Garda

Trentino.

La realizzazione di pochi chilometri della pista ciclopedonale del Garda nel Comune di Limone fino

al confine con la nostra Provincia ha creato grandissimo interesse ed aspettative anche se tutti

dobbiamo ricordarci che il primo tratto di ciclabile sul Garda è stato realizzato da numerosi anni

tra Riva del Garda e Torbole con il meraviglioso ponte ciclabile alle foci del Sarca. Occorre procedere

quindi quanto prima al completamento del collegamento con la nostra Città. Una realizzazione

che sia delicata e attenta all'ambiente ed in questo senso ambiziosa, per un'opera che rappresenterà

per l'intero nostro territorio forse il più importante investimento per il futuro. La fruibilità di

luoghi spettacolari, l'accesso a falesie per l'arrampicata a picco sul lago, la possibilità di assistere

agli eventi velici fanno di tale progetto una straordinaria risorsa di sviluppo turistico anche al di

fuori dei canonici periodi di alta stagione. Questo però non deve dilatare i tempi oltre il ragionevole,

attivandosi fin da subito per predisporre connessioni alternative come il trasporto con il battello

e servizi a terra dedicati, considerato il grave pericolo a cui si espongono i ciclisti nell'utilizzo della

strada della Gardesana per raggiungere i tratti di ciclopedonale realizzati.

Il sentiero della Ponale ha un importantissimo valore simbolico oltre che per la ricaduta turistica.

È necessario che l'Amministrazione comunale si attivi concordemente con il Comune di Ledro, la

Comunità, la Provincia, Garda Trentino e le Associazioni imprenditoriali per reperire le risorse necessarie

per la continua manutenzione del sentiero in modo che l'Associazione Mondo Ponale possa

operare con tranquillità e concentrarsi anche sulla promozione e sulla valorizzazione degli

aspetti ambientali e storici.

Per quanto riguarda gli sport legati alla vela, la considerazione a livello mondiale della nostra Fraglia

della Vela (è il circolo che nel mondo organizza il maggior numero di regate), e di conseguenza

della nostra città, così vicina anche logisticamente al circolo, è altissima. Venti costanti e la lungimirante

scelta del divieto di navigazione a motore sono i fattori vincenti.

Tagliata del Ponale, Bastione ed ascensore inclinato, Torre Apponale, Palazzo Martini, Chiesa

dell'Inviolata e convento, Forti del Brione, possono rappresentare un'offerta culturale, storica e

paesaggistica da valorizzare anche in termini occupazionali e che integrano sul territorio l'ampia

attività del MAG Museo Alto Garda in Rocca.

I luoghi della cultura possono contaminarsi con gli usi e le tradizioni anche enogastronomiche che

possono essere valorizzati con la De.co. sovracomunale dell'Alto Garda e Ledro.

È poi necessario attivare quei fattori in grado di stimolare l'opportunità di recarsi a Riva del Garda

anche nei periodi considerati più difficilmente vendibili. Non vi è dubbio che le attività fieristiche e

congressuali possono determinare motivazioni sufficienti per soggiornare nella nostra città a prescindere

dal periodo di calendario, ancorché oggi risultano essere le attività escluse a seguito della

pandemia.

Questi eventi per competere sul mercato che ha concorrenti, anche internazionali, sempre più importanti

richiedono, oltre alla capacità organizzativa dimostrata da Riva del Garda Fiere congressi,

strutture efficienti e moderne, collegamenti e trasporti rapidi. L'avvio dei lavori di riqualificazione

del centro congressuale (con il teatro funzionale anche allo stesso centro), daranno un forte impulso

alle attività della nostra società. Come non sono più procrastinabili gli interventi di riqualificazione

del quartiere fieristico.

Importanti sono gli investimenti, che dovranno essere attivati anche attraverso la partecipata Garda

Trentino e che mirano ad allungare il periodo di apertura delle attività turistiche fino al mese di

gennaio 2021. Essi hanno importanti effetti per l'occupazione e riducono il ricorso agli ammortizzatori

sociali. Sostegno economico diretto e logistico dunque agli eventi che prendono vita dal po-

tenziale sportivo, culturale, musicale e congressuale della nostra città e che sono in grado di generare

indotti diretti in termini commerciali e di presenze turistiche.

Vanno poi valutate e sostenute tutte le opportunità di nicchia quali ad esempio la possibilità di celebrazione

di matrimoni nei luoghi suggestivi della città, la creazione di centri permanenti per il

perfezionamento della vela, ecc.

Non potrà mancare il sostegno alle innumerevoli iniziative di intrattenimento organizzate dalle associazioni

e dalle Pro loco presenti sul territorio comunale, consapevoli che le maggiori ristrettezze

economiche della pubblica Amministrazione e delle sponsorizzazioni private, devono essere da stimolo

ad individuare forme innovative di auto-sostentamento delle iniziative, favorendo anche attività

di supporto commerciali.

La concertazione nella programmazione degli eventi e la rotazione attenta degli spazi dedicati agli

eventi possono garantire il giusto equilibrio tra la voglia di divertimento e la tutela della dimensione

maggiormente "silenziosa" della città.

Le piazze potranno essere valorizzate e ravvivate favorendo e stimolando l'attività degli artisti di

strada.

Quindi l'industria del turismo è un settore strategico che produce e che lavora, dunque un ambito

molto importante per lo sviluppo e per la crescita urbana, per gli aspetti legati all'economia, ma

non solo, anche per il suo legame diretto e decisivo con le nostre realtà territoriali e socio-culturali.

Ecco pertanto alcune ulteriori indicazioni da seguire per rafforzare ulteriormente il sistema.

Guest Card carta benefit da mettere a disposizione del turista che lascia la macchina in uno dei

parcheggi più esterni della città (posizionati fuori dalla cintura cittadina), per dare la possibilità di

usufruire di mezzi di trasporto alternativi come e-bike, servizio shuttle od altro.

Pensare all'ospite come ad un cittadino che vive a Riva del Garda anche se per pochi giorni

all'anno. In quest'ottica il benessere che creiamo per il cittadino sarà quello che offriremo anche al

turista, elevando l'offerta qualitativa in coerenza con una visione di un turismo di assoluta qualità

e più in cerca di esperienze uniche, invece di format facilmente replicabili.

Il nostro panorama naturalistico-ambientale è un'attrattiva turistica da offrire in termini sportivi e

di relax sapendo però che il tutto avviene senza impatti, per una vacanza in una cornice attenta a

preservare ed a valorizzare il paesaggio.

Va colta l'opportunità di aumentare, per tutti, il pacchetto di infrastrutture e servizi ausiliari a supporto

del turismo, in particolare l'accessibilità per le persone con disabilità.

La Riva che vogliamo è un comune in cui il Turismo diventa filiera di Arte-Cultura-Ambiente-

Sport e Spettacolo.


4.1 Attività economiche e lavoro

Difendere sempre la forza lavoro, la formazione costante, le tutele dei diritti ed accrescere la produttività,

sono e restano le azioni da considerare prioritarie e da intraprendere nell'ambito dei settori

delle aziende, delle attività economiche e di tutte quelle attività che operano nel settore turistico

che da tempo possiamo definire in realtà la più grande industria del nostro territorio. La qualità

delle prestazioni lavorative degli addetti assicura anche la qualità dell'offerta turistica.

Principio cardine diventano anche le strategie per lo sviluppo tecnologico, etico e sostenibile, perseguibili

con la creazione all'ex-cementificio Buzzi Unicem di un centro per l'innovazione e di spazi

di coworking rivolti a giovani neo laureati ed aziende startup. Per la realizzazione di tale ambizioso

progetto dovrà essere necessariamente coinvolto l'Assessorato all'Industria della Provincia Autonoma

di Trento e la Trentino Sviluppo Spa. e quindi dovrà essere mantenuta l'attuale destinazione

urbanistica.

Tra l'altro dare impulso alla competitività delle imprese, oggi come oggi, significa inserirle in un circuito

di economia circolare. Questo è infatti un tipo di approccio orientato alla sostenibilità che

può diventare una valida opportunità, anche a livello locale.

Nel nostro tessuto economico e produttivo c'è un'efficienza da preservare in tutte le sue forme ed

espressioni, finanche conservando le aree industriali ed artigianali così destinate, in primo luogo in

un'ottica di salvaguardia dell'occupazione e dei diritti dei lavoratori, soprattutto delle fasce più deboli.

Il nostro territorio è sede di grandi industrie che danno lavoro a centinaia di cittadini e che sono

parte integrante della nostra comunità produttiva. Possiamo dire che l'Alto Garda può essere considerato

il polo industriale del Trentino. Aziende che, non senza fatica, hanno superato la crisi dei

primi anni di quest'ultimo decennio. In questo particolare momento, come non mai, anche queste

realtà hanno subito gli effetti pesanti generati dalla pandemia. L'utilizzo dell'Istituto della cassa integrazione

ne è un segnale che non va sottovalutato. La contrazione dei mercati internazionali

deve essere costantemente monitorata da parte di Provincia e Comuni. Non possiamo permetterci

di non salvaguardare le aziende industriali presenti nel nostro territorio e tutti i lavoratori del settore

industriale.

Il tessuto economico della zona, come di qualsiasi altra zona, non può guardare solo all'indice dei

profitti, ma deve essere strumento di distribuzione di ricchezza, di benessere, di servizi. Pensiamo

ad un insieme di attività economiche dalle più grandi come a quelle meno grandi, che siano al ser -

vizio delle persone e del territorio e non viceversa ossia le persone ed il territorio al servizio di ogni

singola impresa.

Le varie attività produttive ed economiche hanno avuto nel corso degli anni a Riva del Garda uno

sviluppo armonico e tale sviluppo è bene sia mantenuto; turismo, commercio, terziario in generale,

industria, artigianato, agricoltura, cooperazione assicurano una dimensione produttiva/econo-

mica, dentro la quale è opportuno non si determini un peso diverso dell'attuale, tra le varie componenti.


5. CULTURA

5.1 Valorizzazione della cultura, abbattendo i confini

Una tematica culturale da continuare a proporre è quella di individuare nel MAG, Museo Alto Garda,

l'elemento propulsivo per eccellenza di una conoscenza del territorio complessiva e diffusa,

senza confini interni, in una strategia in cui il MAG diventa per l'appunto presidio museale di riferi -

mento per tutti i comuni dell'Alto Garda, naturalmente aperto a collaborazioni esterne con altre

istituzioni museali ed associazioni. Abbiamo infatti la possibilità di dimostrare, soprattutto a livello

culturale, le potenzialità dell'agire in rete, senza sovrastrutture. Un agire in rete che, lavorando in

maniera flessibile, leggera, dinamica, possa mettere in relazione gli ambiti culturali, le diverse

agenzie educative ed, imprescindibilmente, gli enti locali (comuni e comunità).

Dato che produrranno risvolti territoriali, in ambito culturale sarà prioritario sostenere progetti

ben precisi e dedicati, dando pertanto rilievo a quelli rivolti a sostenere il lavoro creativo, a generare

un ambiente fertile all'innovazione, a dare impulso a nuovi modelli imprenditoriali, così aumentando

l'occupazione e favorendo l'accesso al lavoro nel settore culturale.

La Riva che vogliamo è un comune che sa riconoscere nella cultura un valore di utilità sociale.

5.2 Valorizzazione dei territori, depotenziando il "trentocentrismo"

In un momento di crisi, sono sempre necessarie strategie nuove. Einstein diceva che "Non possiamo

pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose". In questo senso è arrivato

il momento che ai territori venga espressa maggiore fiducia da parte della Provincia Autonoma

di Trento affinché la crescita territoriale possa prendere direttamente le mosse dalle esigenze

e dai bisogni delle città, sicuramente capaci di proporre in autonomia buone pratiche di progettualità,

di amministrazione e di relazione tra enti.

La Riva che vogliamo è un comune che sa agire in autonomia, al servizio dei propri cittadini.

5.3 Valorizzazione delle reti

È necessario agire sul territorio alto-gardesano in modo il più possibile unitario, sostenendo congiuntamente

e convintamente l'opportunità del lavoro di rete. Mantenere frequentate le reti di relazioni

si traduce infatti nel dialogo e nelle sinergie tra distretti culturali, musei territoriali, scuole

di ogni ordine e grado ed amministrazioni comunali. Più le persone ci credono, più ci lavorano e ci

investono. Più ci investono e più le cose migliorano.

La Riva che vogliamo è una città che riesce a fare comunità nel lavorare e nell'interagire, sempre

di più, con uno spirito associativo a livello intercomunale.

5.4 Cultura come investimento

La città di Riva si pone storicamente, nella sua specificità geografica, come luogo di arrivo, incontro

e partenza. "Ripa". Città aperta alla comunicazione fra persone provenienti da luoghi molto diversi,

vocata all'accoglienza, cresciuta nel confronto. L'identità del tessuto economico e sociale sviluppatosi

prevalentemente nella direzione dell'industria turistica ha connotato fortemente il DNA del

territorio con tutte le implicazioni che questo processo economico - sociale comporta.

L'attività culturale, in tutte le sue espressioni, in questo contesto ha fortemente inciso, cercando,

soprattutto negli ultimi anni, di svincolarsi da una prospettiva meramente funzionale alla realtà

economica dell'offerta turistica propria del territorio. Si è cercato quindi di rovesciare il rapporto

turismo/cultura in cultura/ del /turismo.

In questa direzione l'autonomia propositiva dell'offerta culturale diventa in primo luogo essa stessa

quindi motore trainante e investimento vero sulla comunità.

Cultura, quale processo di riappropriazione del sé e dell'identità profonda del territorio, può diventare

motore di sviluppo sociale ed economico.

Promozione culturale per il territorio, strutturata per far crescere il cittadino nella conoscenza del

proprio patrimonio culturale in senso lato, sociale-storico-artistico-ambientale, affinché si consolidi

la consapevolezza della ricchezza esistente: processo di coesione di una comunità che riconosce

sè stessa e che sa gestire la specificità unica di questo patrimonio.

La collaborazione fra MAG Museo Alto Garda, la Biblioteca civica e l'Ufficio attività culturali diventa

fondamentale per creare sinergie, anche con le analoghe strutture degli altri Comuni e della

Provincia e con le associazioni di volontariato per realizzare progetti culturali territoriali che rispondano

adeguatamente alla prospettiva sopra delineata. In questo contesto va sottolineato in

particolare il rapporto di collaborazione con gli altri Comuni dell'Alto Garda, che consente la realizzazione

di iniziative articolate, con conseguente maggiore facilità di accesso e di partecipazione

alle attività culturali.

Si collabora tra le biblioteche, per la stagione teatrale, per il teatro ragazzi, per gli spettacoli musicali

e per il cinema.

La presenza di istituzioni quali il MAG Museo Alto Garda, quale museo diffuso sul territorio, segna

infatti un punto di riferimento nella rete del panorama dell'azione culturale.

Nelle sue finalità :

  • la gestione del servizio museale presso la sede espositiva della Rocca di Riva del Garda, servizio

associato tra Riva del Garda ed Arco, che opera su due sedi, la Rocca e la Galleria Segantini,

in forza della convenzione di collaborazione rinnovata l'anno scorso e con durata

fino al 2021 e presso le altre sedi del territorio dell'Alto Garda gestite in convenzione con

altri Comuni,Tenno ed Arco quale la Casa degli Artisti ;

  • la raccolta, la conservazione, lo studio e la valorizzazione dei beni culturali, storico-artistici

archeologici e naturalistici del territorio altogardesano;

  • la raccolta, la conservazione, lo studio e la valorizzazione dell'arte moderna e contemporanea;
  • la ricerca storica, artistica, scientifica, etnoantropologica e il reperimento e la raccolta della

documentazione necessaria a diffondere la conoscenza della storia e delle tradizioni locali;

  • la progettazione e gestione di attività didattica museale;
  • la pubblicazione di atti e volumi di interesse culturale;
  • l'attivazione e la cura dei rapporti di collaborazione con le istituzioni e le associazioni culturali

nelle materie di competenza;

  • la realizzazione e promozione di studi, ricerche e convegni e di iniziative culturali che contribuiscano

all'educazione permanente dei cittadini, la conservazione, il riordino, l'inventario

dei beni.

A questo punto l'attività della proposta Mag diventa fondamentale a costruire rete con altre istituzioni

culturali sia regionali, che nazionali e internazionali. Nella programmazione recente, le già

consolidate collaborazioni con Mart, Università o ad esempio le rinnovate collaborazioni con il Tiroler

Landesmuseen di Innsbruck.

La via alla internazionalizzazione della proposta culturale apre la strada ad una continuo rinnovamento

e vitalità che segna il miglioramento dell'offerta.

Un'offerta che, sempre più, deve uscire sul territorio, come già hanno indicato la strada progetti

quali "Sguardi aperti" e il "Museo nella città", i quali hanno portato all'esterno della Rocca il racconto

della storia, delle architetture, del paesaggio naturale: spettacoli di teatro e di danza, che

nella bella stagione lasciano gli spazi al coperto e si trasferiscono in vari luoghi della città.

Per quanto riguarda i beni culturali s'intende continuare nell'impegno per la conservazione e la valorizzazione

dei nostri monumenti più importanti quali la Rocca e la Torre Apponale, del sistema

delle fortificazioni austroungariche del monte Brione e della zona della Ponale, anche con la collaborazione

delle associazioni di volontariato.

5.5 Scenari presenti e futuri

S'intende pertanto promuovere:

  • la collaborazione con le diverse associazioni culturali che agiscono sul territorio e con i Comuni

limitrofi per progettare in sinergia una programmazione di rete, articolata e diversificata

nelle proposte e attività affinché vi sia, con una cabina di regia condivisa, un panorama

organico dell'offerta culturale;

  • la costruzione di percorsi culturali offerti in più lingue, percorsi eco-naturalistici-culturali e

storici integrati e mappati su aree intercomunali quali ad esempio il sito archeologico di S.-

Martino a Campi, le Terme e la Riva romana; i molti altri siti esistenti sull'area dell'Alto Garda

e Ledro devono innescarsi in un circuito più ampio, quale il sito recentemente venuto

alla luce di Castel Penede, per poter offrire attraverso guide, carte tematiche, materiali

multimediali, una nuova visione integrata della storia del territorio;

  • il recupero e la valorizzazione della cultura del paesaggio: Maso Ronc. In attesa della realizzazione

del progetto più ambizioso di "orto-giardino botanico", di cui esiste già un progetto

definitivo "I giardini del vento", si va a definire un progetto di restauro conservativo

dell'antico maso, ai fini di un recupero e un utilizzo come centro espositivo e di studio sulla

flora dell'Alto Garda nell'ambito delle attività del MAG (Museo Alto Garda); unitamente a

una manutenzione ordinaria e straordinaria del secolare parco a olivaia e relativi terrazzamenti

a secco, anche tramite interventi operativi socialmente utili. Maso Ronc inserito in

un contesto di rete di percorsi che valorizzano la ricchezza appunto delle specie arboree

mediterranee-orto botanico e può guardare a specchio i percorsi del Brione, gli orti botanici-

didattici previsti ai piedi del Casa Mia, i percorsi naturalistici e storici dei Forti del Brione.

Ci si auspica l'intervento previsto di valorizzazione e recupero da parte della Provincia

Autonoma di Trento, proprietaria dei beni, coadiuvata dalla Soprintendenza ai beni culturali,

di una piccola galleria di accesso dalla strada della Gardesana all'imbocco a valle della

"tagliata del Ponale", che consentirà quindi di ampliare i percorsi delle fortificazioni più interessanti

della Grande guerra. Percorso unico e di estremo valore storico e ingegneristico;

  • l'ideazione dei percorsi dei Palazzi storici : Palazzo Martini, Palazzo Lutti Salvadori (in via di

ultimazione il restauro conservativo), inseriti in un percorso tematico e attraverso l'attivazione

di collaborazioni, altri patrimoni pubblici e privati presenti sul territorio alto-gardesano,

possono divenire patrimonio condiviso. Luoghi di storia e cultura ma anche luoghi dove

poter "fare cultura": esposizioni, mostre, convegni;

  • l'interazione con spazi e luoghi della città: il percorso di dialogo già iniziato con Dolomiti

Energia per una collaborazione fattiva all'interno della Centrale idroelettrica di Riva del

Garda ha portato alla disponibilità alla progettazione di percorsi innovativi di istallazioni

multimediali;

  • l'apertura e la funzionalità del Convento dell'Inviolata annesso alla chiesa: ultimati i lavori

edili di restauro architettonico e di restauro delle superfici decorate, degli intonaci originali

dei manufatti lignei, verranno valorizzate e riconsegnate alla bellezza, dopo il restauro le

edicole, le fontanelle, i locali che portano al pozzo, il pozzo stesso, il muro di cinta, i giardini

del chiostro ed il giardino esterno. Insieme alla Soprintendenza ai Beni Culturali ed al vicino

Conservatorio si propone un percorso di visita del bene monumentale restaurato. Luogo di

bellezza e cultura che si offrirà in alcuni spazi alla possibilità di eventi culturali, in particolar

modo legati alla cultura musicale che caratterizza una cifra importante per Riva del Garda.

Basti pensare alla ricca attività presente da tempo sul territorio che connota Riva del Garda

come "cittadina della musica" nota a livello internazionale: dal concorso Riccardo Zandonai

a Musica Riva Festival, dal Garda Jazz Festival ai vari concorsi bandistici Flicorno d'Oro a

quelli corali, InCanto sul Garda, alla presenza importante nella formazione e ampia offerta

musicale dei corpi bandistici, Corpo bandistico Città di Riva e Corpo bandistico Liberi Falchi

di Campi. Educazione musicale coltivata dal sistema di formazione musicale, composto dal

Conservatorio, dalla SMAG - Scuola Musicale Alto Garda, dai corsi di MusicaRivaFestival,

dalle scuole dei corpi bandistici e dei cori, dal nuovo indirizzo del Liceo Musicale che completa

il percorso formativo nel panorama della proposta educativa-didattica.

  • il recupero del Chiostro S. Francesco quale spazio fruibile in chiave polifunzionale. Suggestivo

scenario a rappresentazioni teatrali, esposizioni, perfomance;

  • il recupero in funzione culturale e sociale di parte del Parco della Miralago. Luogo di aggregazione

sociale e identitaria che fa da perno al tessuto urbano più antico e quello più recente.

L'AGORÁ nuova di Riva del Garda.

Proposte che aprano anche la strada ad un orizzonte ancora nuovo, di un turismo culturale che riesca

a rifondare la "cultura del turismo".

Per arrivare ad una mappatura reale concreta della potenzialità del territorio inteso in senso ampio

da offrirsi ai cittadini, alle scuole di ogni ordine e grado, ai diversi operatori culturali ed economici

agenti sulla realtà Alto Garda e Ledro, in letture e modalità fruibili a seconda della propria

specificità. L'uso e la promozioni di nuovi strumenti e supporti multimediali della "carta geografica

della cultura" può divenire anche occasione di concorso di idee per bandi offerti ai giovani ed alle

scuole.

Essenziale favorire l'ideazione con nuovi linguaggi multimediali e proposte innovative: l'ideazione

anche dei giovani è linfa nuova.

In questa logica della visione della cultura sul territorio il dialogo e le relazioni collaborative con le

Scuole di ogni ordine e grado e il mondo giovanile, le associazioni varie, l'Università della terza età,

andranno coltivate e potenziate affinché diventino sempre più parte attiva e promotrice di azione

culturale e non soggetto passivo di proposte già predefinite.

Particolare sguardo di interesse sarà prestato ai servizi all'infanzia per garantire un più facile accesso

e garantire alle famiglie, nell'ambito di competenza, il diritto alle istituzioni educative .

Si promuoveranno azioni rivolte alla facilitazione dei modelli gestionali e organizzativi di stretta

competenza comunale per ottimizzarne l'efficienza.

Si faciliteranno pertanto processi virtuosi che portino ad attuare al meglio le sperimentazioni e i

processi educativi e pedagogici innovativi formulati dal personale educativo.

Agenti e non agiti per un'ottica culturale del fare.

5.6 Cultura diffusa

I luoghi della cultura devono diventare punto di riferimento anche nel processo di cambiamento

della scuola. Scuole senza mura, dove musei, teatri, archivi, biblioteche diventano aule permanenti

del sapere. Quel sapere che si costruisce, fin dalla più tenera età, sulla base dell'esperienza. Esperienze

molteplici, interdisciplinari e trasversali. Un profondo legame del cittadino con il territorio:

luoghi familiari e "affettivi".

Fondamentale quindi proporre e promuovere attività culturali che affianchino l'azione formativa

delle scuole e delle istituzioni educative nell'ottica di un processo all'integrazione per imparare conoscendo

- percorrendo il territorio.

  • percorsi che aiutano la costruzione del senso di appartenenza alla comunità anche per chi

proviene da altre culture e altri luoghi geografici;

  • occasioni di apprendimento differenti che favoriscono chi possiede differenti opportunità e

capacità di apprendimento.

La Biblioteca è divenuta sempre più parte attiva della proposta culturale e vero fulcro di identità

della comunità.

Rilevante l'incremento di attività della Biblioteca. In particolare, stante una situazione già molto

positiva per i ragazzi, il target destinatario delle maggiori attenzioni è stato quello degli adulti, per i

quali si sono sperimentate numerose nuove iniziative:

• attività di promozione della lettura come "Romanzi a colazione", che consiste in incontri

con autori il sabato mattina; la collaborazione col Festival Giallo Garda; SPA ovvero Spazio

Libero Autori, un nuovo spazio autogestito in cui la biblioteca ospita autori che liberamente

possono presentare il proprio libro; gruppi di lettura, sia in italiano sia in inglese, e conversazioni

in inglese. Inoltre si è curata in modo nuovo la comunicazione, tramite sia il sito

web sia la pagina Facebook e la newsletter.

  • Notevole il successo di "Intermittenze", il grande evento che ha portato nella nostra città

nomi di prestigio della letteratura. Festival che verrà riproposto e darà continuità ad un'iniziativa

che apre ad incontri culturali nuovi;

  • L'attività di riordino poi delle collezioni, compresa quella del Fondo Antico, è un cammino

continuo, per il quale ugualmente sono state realizzate iniziative innovative pensate per allargare

la fruizione a un pubblico più ampio;

  • Le collaborazioni con associazioni locali per iniziative diverse (Il Maggio dei libri, la Giornata

della memoria, M'illumino di meno, Lunedìcinema cineforum... e molte altre), con altre biblioteche

(ad esempio per l'iniziativa Liberi da dentro), con le scuole, con l'Azienda sanitaria;

  • È stato ampliato nel 2019 l'orario di apertura, sulla scorta di indicazioni fornite dagli stessi

utenti e sono state variate le politiche di prestito sia aumentando il numero di volumi e

giorni di prestito sia adottando il sistema di auto-prestito.

Si può intendere il futuro del ruolo delle biblioteche dell'Alto Garda e Ledro in una visione integra -

ta del servizio dove, attraverso un gestione unica del servizio bibliotecario, si possano potenziare

le attività e da un'unica cabina di regia promuovere palinsesti culturali con ricadute sul territorio

più esteso.

Proposte già consolidate e nuove legate al tema della letteratura e all'incontro con culture e identità

"altre", ormai ben presenti nel tessuto cittadino. Temi dell'integrazione, della lotta ad ogni forma

di discriminazione e di razzismo, del contrasto alla violenza di genere saranno trattati dal punto

di vista culturale, data la centralità degli stessi per quanto riguarda la difesa dei diritti umani e dei

nostri valori Costituzionali.

Il Comune sostiene inoltre il Piano Giovani dell'Alto Garda, come strumento appositamente dedicato,

compartecipato da tutti i Comuni dell'ambito e sostenuto dalla Provincia.

Bisogna investire perché la progettualità non sia camera stagna o materia calata dall'alto ma vero

laboratorio di idee. Le istituzioni culturali mettono in moto sinergie nuove.

La Riva che vogliamo è una città dove storia del territorio, cultura e bellezza permettano di vivere

una città migliore, a misura d'uomo.


6. SCUOLA

L'Amministrazione ha sempre creduto nel valore fondante della Scuola come primo bene di una

comunità e per questo si è spesa negli anni anche con importanti investimenti, in forte sinergia

con i Dirigenti scolastici.

Attenzione e cura quindi ai luoghi dell'apprendimento intesi anche come investimento concreto

sulle strutture al fine di un loro ampliamento e miglioramento perché questo diventi condizione

ottimale all'azione educativa. Tanto si è fatto in questi anni, ma la volontà di proseguire in tale direzione

è confermata anche da ciò che già è previsto nel Bilancio di previsione pluriennale.

Soprattutto in questo periodo segnato dalla pandemia il rapporto fra i referenti del mondo della

scuola e l'Amministrazione comunale è stato costante e serrato ed ha permesso di individuare ed

attuare tutte quelle soluzioni percorribili al fine di gestire al meglio la ripresa delle attività del

prossimo anno scolastico.

In questo ultimo quinquennio l'Amministrazione è intervenuta con fondi propri sulle strutture di

sua competenza al fine di migliorare, ad esempio, il grado di sismicità degli edifici.

Proprio in questi giorni sono in corso i lavori di ampliamento e riorganizzazione degli spazi interni

alla Scuola elementare di Varone, necessari anche al fine di garantire il rientro e la partenza

dell'anno scolastico 2020/21 nel rispetto delle normative sul distanziamento relative all'emergenza

sanitaria COVID-19.

Il costo dell'intervento supera i 540 mila euro e si aggiunge all'intervento eseguito lo scorso anno

finalizzato alla costruzione di una nuova palestra per una cifra complessiva di 800 mila euro. Prossimamente

è già previsto l'ulteriore ed ultimo intervento di adeguamento sismico di quegli ambiti

che non sono stati oggetto degli ultimi interventi edilizi.

Per quanto riguarda l'importante intervento al compendio scolastico di Rione Degasperi: l' investimento

supera i 15 milioni di euro e prevede la realizzazione ex novo della scuola elementare, che

avrà una sezione in più e numerose aule tecniche; una vera palestra che sarà compartimentata per

l'utilizzo anche extrascolastico. La scuola materna verrà ampliata con la realizzazione di un monoblocco

affiancato all'attuale edificio dove troverà spazio una nuova sala polivalente ed una nuova

sezione. I lavori sono già stati appaltati e a breve prenderanno il via.

Per quanto concerne i beni di competenza provinciale, vanno ricordati i lavori di ampliamento e ristrutturazione

del Liceo Andrea Maffei: Una breve cronistoria degli ultimi due anni: nel mese di ottobre

2019, alcuni giorni prima del turno elettorale, la Giunta Provinciale ha approvato il nono aggiornamento

del "Piano straordinario degli investimenti di edilizia scolastica, con il quale è stato

tra l'altro aumentato di Euro 2.900.000 il costo totale dell'intervento per i maggiori oneri derivanti

dal passaggio del progetto definitivo al progetto esecutivo e dell'adeguamento dei prezzi al Prezzario

2018. Il costo complessivo è ammontato ad Euro 29.124.650,42, di cui Euro 27.699.603 per lavori

coperti con fondi della Provincia Autonoma di Trento, Euro 560.000 con cofinanziamento

FESR- Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, per lavori di riqualificazione mirati all'efficientamento

del risparmio energetico dell'edificio ed Euro 865.047,42 per vari incarichi professionali. Lo stesso

giorno dell'aggiornamento del Piano, il 19 ottobre, il Servizio Opere Civili della Provincia Autonoma

di Trento approvava il progetto esecutivo per un importo complessivo di Euro 27.643.000 di cui

Euro 22.963.589,95 per l'appalto principale e Euro 4.729.410,05 per somme a disposizione, tra le

quali quasi Euro 2.300.000 per IVA e oltre Euro 2.000.000 per le espropriazioni già effettuate e circa

Euro 200.000 dei lavori di demolizione del Compendio cosiddetto ex 5 Maggio. Il 21 dicembre è

stato pubblicato il bando di gara e la prima seduta di gara si è tenuta il giorno 14 marzo 2019 ed

hanno partecipato tredici concorrenti. Nel provvedimento è stato inoltre previsto: "In considerazione

del carattere improcrastinabile dei lavori e dei tempi necessari per assicurare l'ultimazione

degli stessi in tempo utile, si rende opportuno autorizzare l'eventuale esecuzione anticipata degli

iter in via d'urgenza anticipatamente alla stipulazione del contratto". E più avanti "si prevede la

conclusione dei lavori presso il liceo Andrea Maffei di Riva del Garda entro il 31 dicembre 2023".

Ora possiamo dirlo: i lavori inizieranno finalmente alla fine del mese di agosto, di quest'anno.

La previsione della conclusione al 2023 comporterà anche l'esecuzione di alcuni lavori di manutenzione

straordinaria all'attuale sede, interventi sui serramenti, agli spogliatoi della palestra, opere

da pittore ed interventi sull'impianto di riscaldamento per circa Euro 80.000.

A conclusione dei lavori del Liceo "A. Maffei ", le classi ora dislocate presso la sede distaccata

dell'ex ospedale e le classi ora ospitate presso la sede del Conservatorio potranno così rientrare

nel nuovo edificio.

Quindi prossimamente presso gli spazi lasciati liberi dell'ex ospedale troverà definitiva ubicazione

la Scuola di formazione degli operatori socio sanitari (OSS), attualmente ospitati all'ultimo piano

della scuola elementare di S. Alessandro.

Nel frattempo, per accelerare i tempi di una più organica gestione degli spazi, si sta valutando

l'ipotesi di trovare altre sedi da assegnare alla scuola di formazione OSS, per dare alla scuola elementare

di S. Alessandro la possibilità di utilizzare fin da subito anche le aule dell'ultimo piano.

In generale l'Amministrazione ha sempre collaborato con gli Istituti superiori concedendo loro gli

spazi richiesti per l'insegnamento, sia presso la sede del Conservatorio così come, per quanto riguarda

l'Istituto tecnico Floriani, presso la sede della ex mensa comprensoriale.

6.1 Nuovi percorsi e nuove didattiche

La spinta proveniente dalle richieste delle famiglie, dei genitori e delle associazioni ha portato la

Provincia autonoma di Trento ad integrare la proposta didattica nelle nostre scuole. Rovereto,

Trento e Pergine hanno dato il via ad una sperimentazione ,che, ha ben presto contagiato tutto il

Trentino.

Con l'appoggio di questa Amministrazione si è operato, in sinergia con gli organismi di competenza,

ed è stato ottenuto il consenso per l'attivazione, nell'anno scolastico 2020/2021, della prima

scuola pubblica ad indirizzo Montessori dell'Alto Garda e Ledro.

La nuova primaria di primo grado ha trovato i suoi spazi, ma il processo pedagogico deve continuare

e proprio a tal fine questa Amministrazione continuerà ad intervenire presso la PAT affinché tali

indirizzi trovino compimento anche per la scuola montessoriana secondaria di primo grado. Il progetto

dovrà quindi crescere e completarsi per offrire un percorso completo e integrato. Questa

Amministrazione ha creduto e vuole investire nella ricchezza della pluralità dei modelli educativi

pedagogici proposti alla comunità perché anche da questo nasce la dialettica costruttiva del mondo

scolastico .

Sensibilità e disponibilità a nuove offerte educative non andranno dimenticate: si intende investire

risorse continue per attuare progetti in dialogo con le scuole di ogni ordine e grado sul territorio.

Pro futuro è volontà nostra far si che i corsi di primo soccorso e di educazione stradale, ed altri

che si riterrà utile aggiungere, possano essere finanziati per migliorare l'offerta educativa-formativa

richiesta anche dalle famiglie e dalle scuole.

La Riva che vogliamo è una città pienamente consapevole del fatto che la Scuola è il primo luogo

dove si impara davvero ad essere le donne e gli uomini del domani, cittadini responsabili di gestire

il bene pubblico nel rispetto dei valori della Costituzione.


7. SPORT

Un patrimonio fondamentale per trasmettere ai giovani la cultura dello sport è costituito, oltre che

dalla scuola ai vari livelli, da quella miriade variegata di Associazioni che operano in modo volontaristico

in questo ambito. Riva del Garda ha un patrimonio associativo che rappresenta l'ossatura

fondamentale sulla quale la Pubblica amministrazione ha la fortuna di poter poggiare la propria

azione di promozione e incentivazione di questa fondamentale pratica. La sinergia creatasi in questi

anni ha dato frutti positivi ed ha rappresentato per i giovani una vera occasione di crescita che

ha saputo andare oltre alla mera disciplina sportiva ed ha rappresentato una opportunità di cresci -

ta personale volta principalmente al rispetto e all'attenzione verso l'altro.

Anche e soprattutto per tali motivi in questi anni si sono investite sempre importanti risorse a sostegno

delle varie Associazioni, così come si è deciso di investire ingenti risorse nell'ammodernamento

e nell'ampliamento delle strutture destinate alle varie discipline sportive, anche in collaborazione

con le Associazioni che ne curano la gestione.

Abbiamo dato risposta a molteplici necessità e ricordo i principali interventi che sono stati realizzati

al campo sportivo Benacense, a quello di Varone, alla realizzazione della nuova sala pubblica alla

Fraglia della vela, al rifacimento del campo sportivo a Sant'Alessandro, agli importanti lavori realizzati

presso la piscina comunale, senza dimenticare che in questo momento sono in corso importanti

lavori presso il campo sportivo del Rione due Giugno, mentre al Brione stanno proseguendo i

lavori per il nuovo centro tennis.

Prossimamente sarà necessario trovare una risposta alle necessità manifestate dalla locale Società

di hockey che ormai da alcuni anni è costretta a prepararsi fuori casa sia per gli allenamenti che

per le partite di campionato delle due squadre che operano nelle categorie superiori.

Rimangono ancora da individuare alcune soluzioni che possano dare una migliore risposta alle esigenze

di quelle pratiche sportive meno frequentate, come ad esempio il rugby, che abbisognano di

interventi risolutivi di natura sovra comunale.

Nel futuro il nostro Comune, unitamente a tutte le Amministrazioni dell'Alto Garda, è disponibile a

dare nuove risposte all'esigenza di spazi acqua tramite l'individuazione di un impianto natatorio a

livello sovra comunale che dovrà essere gestito e finanziato in quota parte da tutte le Amministrazioni

coinvolte.

La Riva che vogliamo è una città attenta all'enorme valore educativo dei sani principi dello sport

ed alla promozione dell'attività fisica.

7.1 Associazionismo sportivo

Sarà importante farsi sempre promotori e sostenere anche economicamente iniziative per far conoscere

e far provare sport meno praticati ma legati al nostro territorio come ad esempio windsurf,

vela, arrampicata, canoa.

In questo ambito la collaborazione tra la scuola e le associazioni locali sarà sempre più fondamentale

e da incentivare al fine di sviluppare sinergie sempre nuove che uniscano la vivacità del volontariato

sportivo alla capacità professionale dell'educare, in un'ottica sempre più virtuosa di una

scuola aperta al territorio e alla sua riscoperta.

Lo sport ha saputo essere in questi anni anche "veicolo" tramite il quale promuovere la cultura

ambientale e il rispetto dei luoghi. Sono nati eventi che hanno seguito un protocollo più rispettoso

dell'ambiente e che, grazie ai quali, hanno potuto godere della certificazione ECOEVENTI della Provincia

Autonoma di Trento. Questo sarà sicuramente un ambito verso il quale muovere in maniera

decisa le nostre attenzioni, al fine di incentivare sempre più queste prassi virtuose.

Dalle sensibilità comuni lo scorso anno è nata una bella iniziativa denominata "Riva eco Sportiva",

che intendiamo rendere permanente, dove i ragazzi delle varie Associazioni, accompagnati dai loro

referenti, hanno collaborato con l'Amministrazione comunale nel ripulire i vari ambiti della città e

dei suoi luoghi più periferici, in un clima sereno e coinvolgente per la cittadinanza più attiva.

Nel futuro si potrà incentivare la collaborazione fra le varie realtà, anche al fine di ottimizzare le risorse,

in un'ottica di centrale operativa per gli acquisti che possa creare economie di scala o la gestione

condivisa di alcune attrezzature o strumentazioni che possono essere utilizzate in forma

condivisa.

L'Amministrazione infine dovrà adoperarsi maggiormente nell'agevolare le varie Associazioni nella

predisposizione delle rispettive pratiche burocratiche, oggi ancor più pressanti soprattutto per

quelle realtà associative che gestiscono impianti sportivi pubblici in tempo di Covid.


8. EDUCAZIONE CIVICA E CULTURA DELLA PACE

A fronte del manifestarsi di culture dell'esclusione, emarginazione e razzismo, purtroppo sempre

più evidenti anche nella nostra società, vanno promossi momenti di confronto politico e di crescita

culturale che impediscano il radicarsi e la diffusione, soprattutto fra i giovani, di tali inaccettabili

atteggiamenti.

È necessario prevedere forti investimenti, anche finanziari, su elementi educativi più generali. Confezionare

il più rapidamente possibile un "piano di rieducazione civica" che pur tenendo conto, ovviamente,

delle potestà attribuite al Comune, si ponga il compito di inventare molteplici attività rivolte

alla generalità della popolazione. Scuole di pensiero sull'umanesimo e la fraternità, di approfondimento

di temi specifici come la gestione di un bilancio familiare, sulla priorità nell'acquisto di

beni, gioco d'azzardo, su risparmio e banca etc. L'importante è che tutto ciò sia coordinato e abbia

continuità su tempi lunghi e preveda la collaborazione delle scuole e di tutte le agenzie educative

di un territorio.

Riteniamo che chi vuole amministrare Riva del Garda, città dei Martiri del 28 Giugno, città

dell'accoglienza in tutte le sue forme, città multiculturale e dedita alla solidarietà, non possa che

riconoscersi in valori insiti nell'animo della città quali: l'antifascismo, l'autonomia, l'ambientalismo,

l'equità sociale, la cooperazione, la coesione sociale e comunitaria e la sostenibilità economica.

Non dobbiamo mai dimenticarci che Riva del Garda ha dato un tragico contributo alla lotta contro

il nazifascismo. La memoria dell'eccidio dei Martiri del 28 giugno 1944 e del contributo dato alla Liberazione

della città da parte delle forze partigiane nell'aprile del 1945 va costantemente coltivata.

I numerosi rapporti con la Presidenza della Repubblica si sono tradotti nei patrocini accordati

dalla Presidenza della Repubblica alla celebrazione dei Martiri del 28 Giugno e in alcune occasioni

sono stati inviati messaggi di vicinanza e di apprezzamento alla nostra città per esprimere alla nostra

comunità sentimenti di «profonda gratitudine per l'impegno con il quale tramanda il ricordo

dei propri Caduti».

Riva del Garda infatti è l'unica città trentina che può vantare un'esposizione permanente nel proprio

museo espressamente dedicata alla Resistenza e, come ha ricordato il Presidente della Repubblica

Mattarella nel suo messaggio al Parlamento nel giorno del giuramento: "Garantire la Costituzione

significa ricordare la Resistenza ed il sacrificio di tanti che settanta anni fa liberarono l'Italia

dal nazifascismo".

È prioritario garantire alla Città un governo stabile, duraturo, collegiale e autonomo nel prendere

decisioni per il bene della comunità, soprattutto in questo momento storico segnato troppo

spesso dall'appiattimento della politica su fini personali ed individuali, a maggior ragione dopo

"la tempesta è caduto il trucco di quegli stereotipi che mascheravano i nostri "ego" sempre preoccupati

della propria immagine. Su questa barca.....ci siamo tutti .....così anche noi ci siamo accorti

che nessuno può andare avanti per conto suo, ma solo insieme. Non siamo autosufficienti

da soli; da soli affondiamo" (Papa Francesco - 27 marzo 2020). Diventa quindi essenziale costruire

un'alleanza solida e coesa, basata sulla fiducia reciproca, che metta al centro il dialogo ed il

confronto con tutti i cittadini e le componenti della nostra comunità.

Riva è la città che si identifica nei motti iscritti sul proprio stemma "LIBERALITER" e "CURRIT BENACUM LIBERE RIPA LACUM".

In questa prospettiva democratica ed innovativa il presente documento programmatico costituisce

la base ed il riferimento per l'azione amministrativa del Comune di Riva del Garda nel prossimo

quinquennio.


Riva del Garda, 10 agosto 2020

dott. Adalberto Mosaner


Partito Democratico del Trentino

Popolari Moderati-UPT

Riva Bene Comune/Futura 2020-Verdi e Sinistra

Autonomisti per Riva-Caproni

La Sinistra Riva del Garda

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