13 maggio 2021 - 13:56

Luana D’Orazio, l’orditoio gemello aveva i sistemi di sicurezza manipolati

Gli investigatori avevano sequestrato due macchinari, quello in cui è morta la 22enne e quello di fronte, per un confronto. Nei prossimi giorni verrà analizzato l’orditoio «killer»

di Giorgio Bernardini

shadow

Il “macchinario gemello” di quello in cui è morta Luana D’Orazio aveva i sistemi di sicurezza manipolati. A riferirlo sono fonti della procura di Prato, che indaga sulla morte dell’operaia ventiduenne avvenuta lo scorso 3 maggio nell’Orditoria Luana di Montemurlo. Gli investigatori, che procedono nell’inchiesta per omicidio colposo contro la titolare della ditta e il manutentore dei macchinari, avevano sequestrato nelle immediatezze dell’incidente due orditoi tessili: quello in cui l’operaia è stata trascinata perdendo la vita e quello di fronte. Si tratta di un’operazione utile ad eseguire un confronto sui macchinari all’interno della stessa ditta.

Mercoledì 12 maggio il perito nominato dalla procura ha eseguito proprio l’analisi del macchinario gemello, le cui sicurezze “risultavano manipolate”. Nei prossimi giorni una seconda perizia evidenzierà le condizioni del macchinario che ha ucciso Luana D’Orazio. Il perito ha sessanta giorni per restituire le risposte ai quesiti posti dai magistrati. Ma ben prima di questo momento saranno ascoltati dai pm i due indagati, a cui sarà domandato di spiegare le condizioni in cui lavoravano gli operai sino al momento dell’incidente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT