RIVISTA MILITARE 1895 TOMO II

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ITALIANA TOMO II

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ROMA

VOGHERA

ENRICO

TlPOGRA FO-EOITORB


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UGRANDI MANOVRE T~OESCBE NELL'AUTUNNO 1894 ,

ContinuozioJte. -

Y~di

pag. 3 71.

011erva.zioni tattiche e organiche. Le due riviste di Konigsberg e di Elbing hanno mostrato che i due corpi d'armata l e XVII per bellezza di truppe, correttezza di movimenti , assieme, sono uguali a Lnlli gli altri della monarchia, che uno dei l'allori principali di forza vien cercato in una minnziosa e perseverante cura dell' istru1.ione individuale. Molti giornali hanno constatato con soddisfazione che il servizio biennale non ha menomato qaella vecchia rigi dezza prussiana, die altpreussische Strammheit, di cui sono tanto compiaciuti. Nell'esercito, tanto in alto lJuanto io basso, si era gia persuasi da luo ~o tempo di potei¡ impartire una oUima istruzione individuale in soli due ann i quando non manr.hino gli occorrenti mezzi, tettoie, piazze d'armi, bersagli sempre a disposizione d'esta te e d'inverno, grandi campi in terreno vario, molLe cartucce, sopratutto 150 uomini per compagnia e lll1oni ufficiali; i due anni erano reputati da alcuni, come alcuni pensano tuttora, non sempre sufficienti a piegare i restii , a reclutare l'occorrente numero di graduati o per al tri scopi minori, che non sono l'istruzione militare della massa ('i ) .

(l) Ad onta del dimiuuito tempo di servizio si continua nell' esercito prussiano a concedere licenze per r epoca della mlclitlll'll, origins di declamazioni dlli pn.rtitl avanzati sulla illegitLima concorrenza fatta agli opemi. Nel febbraio t 895 il ministero della guerra dichiarò alla commissione parlamentare del ¡bilancio essere considerevolmente oJiminuito i l numero dci soldati stati trasferii nella classe di pw1iziouc (zweilekla sse) o nei riparti eli disciplina dopo l'introduzione del servizio bienonale. 36 -

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LH GRANDI MANOVRE TEDESCHE NELL' AUTU:Nl'i"O

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La fanteria mostrò durante le manovre, ordine, calma, resistenza sempre, scioltezza e slancio a momento opportuno, qualità che gli sono da tempo riconosciute (1). Non furono notate sen,;(bili differenze fra i quarti battaglioni, costituiti pii1 di riservisti che di soldati permanenti, e gli altri I.Jattaglioni: alcuni si meravigliarono del loro contegno magniftcandolo, altri trovarono che i quarti battaglioni del XVII er:mo migliori di quell i del r corpo , molti paragonando i quarti battaglioni agli al tri tre, non ne sono contenti, li dicono difeuosi, di inciampo al servizio, di danno alla salda educazione militare ecc. , li chia111ano ,l.,'c/urommbataillone, cioè buoni a tutto e buoni a nulla. l'uo darsi infatti che il quarto battaglione tenda ad eccitare una inOuenza IIO<:iva ~ u g li altri, quale è esercitata dalle compngnie deposito , ma •' errore giudicare il quarto battagli one ;~ Il a stregua clegli altri poichi· suo scopo principale è di agevolare la mohili~azione dei l'iparti esistenti o non esistenti in pace, scopo che è secondario per gli altri tn•. Si sa che l'aYere addossa to a l quarto ballaglione speciali servigi rli pace (2) fu più un artilit·io del governo per ottenere un aumento di forza alle armi e di quadri che una conseguenza ueces~ saria del servizio hie nn ~ l o . Il motlo tl i disimpegnare ai servizi cn i si accenna può essere lasc iat o senza inconveniente ai comandanti , non è necessar·;o ~ ia uniforme, mentre non è in l'acoltà dei comandanti di procnrarsi il porsonal6 in più ri tenuto indispensabile per disimpe:,:narli . Tullavill l'esagerazione dei danni recati dai quarti l..mttaglioni alluali potreube di ventare valido artiftr.io per ottener ne la conversione in h.lllaglioili completi ; almeno così temono gli avversari di vouturi allargamenti d'organico. Oai due battaglioni (UI del ·l o fanteria , 1 del 5• id.) che p(lrta- . rono alle gr·andi manovre vestiario ed equip:•ggiamento all eggerito e dalle sperienze state falle da uu lmttaglione presso ognuno degli altri corpi d'armata prussiani non si può ancora ricavare alcuna conclusione certa. L'impiego dell'alluminio per gaveue, borraccie e bicchie'ri dà vantaggio nel peso ma aggraYio di spesa; per la costru-

(t ) Rivista militat·c 1893, pag. 1208. (!!) Ri vista m ilitm·e 1893, pag. t337.

189! 555 . d.i ornamenti, bottoni , fibbie, ganci, placche ecc., si è dimol.E GRANDI }IANOVRE TBDESCH.B NBLL' AUTUNNO

1.111111 ,.ll'nto poco bello, non brillant.e e di insufficiente resistenza. l t:olleui rovesciati uon piacciono. Gli zaini quantunque m~rli111-n ti hanno sempre l'eterno difello di pesa1·e sulla schiena, compl'imere di qua, impedire di là, difetti cni e p1·incipale rimedio l'nhitudine di portarlo (·1). La maggior aliquota di alleggerimento - cartucce e viveri - non è suscettibile ùi esperienze perchè si hnsn piu sopra convinzioni soggellive chl:l su dati di fatto da potersi rnc•:ogliere in tempo di pace. Alcuni elevati ufliciali opinano essere 11ullicienLi al soldato 100 cartucce; se con queste il soldato non colpi sce una sola volla è segno che è male istrutlo, peggio comandato, non che ne ha troppo poche: se gliene occorressero di più sarebbe vantaggioso iasciarlo a casn; in ogni caso meglio un soldato con 50 cartucce in stato di combattere che centinaia nei fossi ~o n le gi berne rirolme. In modo analogo alcuni sostengono che dovrebbero bastare nl soldato 2 e anche 'l sola r<tzione di riserva. Ciò che non deve man-care è la sollecita sostituzione delle cartucce e dei viveri. Sono concetti tendenti a rialzare la forza fisica, l' istruzione è l' educazione

(l ) La ' puntata ùi folJI.Jraio l !o9!S del Gior11ale di medicina milÙm·e ,Ji Berlino rende èutolo d i e,;perie nzc cui si a ssoggettarono volo nU!riamente cinque allievi <IAII' Ìstituto Federico Guglielmo nell'estale i 89~. est>guendo mar~i & Ili lunghe1.1.a d iver>a in diverse condizioni a t mosrerichl', con diverso carico, henchl\ armati erl :!quipaggiati' secondo il regolamento, p~r determinare quale può es,;ere il limite fii carico conveniente pel sol<lato di rantE'ria. Con car ico 1i i 2! chilogrammi tn tlo compreso e tem perature mi ti uon si uhbero elTetti ·Clan ~osl ai~a salute per r~areie lunghe i5 a i8 chilometri, auzi si ebhero vantaggi uella i ?n~ oone dr alcuni orgam ; con atmosfera ca lda ed afosa si uota.rono lt>ggieri danui che rrchrerlevano alcune ore P• r diminuire, totalmente scomparsi dopo il ri poso della notte. .Con ~arico. di 37 r h ilogrammi e tem po favorevole. si notarono analoghi elietti s vantaggiosi, prr;;tste!Jtr anche dopo il riposo not turno se l'atmosfera e ra calda; in ogni C..'\So la marcia di 25 a j8 chilometri con t empo tendente a l caldo e carico di ~7 chilogrammi è tllimite di q uanto possono soldati di m ~'dia complessione >enza diminuire di salute. Con carico d i 3} c.h ilo~rammi anche con r.em po fre.~co le mar~ie riAIIa sopra cita L'l lunghezza disturbano 111 modo perman~nte, a l di là delle !!4 ore, le funzioni ciel corpo. Inoltre fu constatato che con poche marcie graduali s i rmo ahituare il corpo a portare carico di fl chilogrammi senza risentirne rianno, non essere sufficienti molte marcie per .abituare al carico di 3 1 chilog rammi. \lnesti risultati furono confermati da successive e,;perienze del reggimento fucilieri della guardia fatte con sol dat i permanenti, con rbervisti richiamati dal 30 agosto a l t 5 settem bre per le manovre. co n nomini della landwel1r richiamati dal 4 al t 7 luglio ver un rinfres~o rl'lstmzi on~. Il peso medio del carico por tato dal fante tedesco è a ttrmlmente di chilogrammi 33,0!8 ; le modilicar.ioni poste In esperimento tendono ari•1 urlo a chilogrammi 36,500. ·


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dei 11oldati e dei minori graduati. addossando ai comandanti, a; r~par&i "autonomi, all'amministrazione in generale, l'obbligo dt tenersi pr·onti ad adoperare tutti i mezzi forniti dal commercio, dalle industrie, da H' organico, dalla condotta delle truppe e dj trarne il massimo di speditezza pel soldato, caricandolo oltremodo di viveri .e di cartucce solo in caso di necessità. • · Le fanterie dei due corpi d'armata portarono alle manovre 5(} vanghette, 5 accette e 5 gr·avine per compagnia. La cavalleria 12" accelle e 8 vangheue per sq uadrone. Cesoie per lllofeno p. 374 .. Anche· nelle gnmdi man<JVJ'e del 1894- furono fatti frequenti< attacchi di caval!eria: condoUi sempr·e con decisione non sempre con opportunità, essi furono in generale considerati· non riuscit; dando luogo a cr itiche analoghe a quelle state faLLe nel 1893 ('l). Tuttavia non si può dire che le due divisioni di cavalleria siano state molto atti ve : fu rinunciato ad esercitarle nell'avanscoperta quando i due corpi d'armata erano lontani , nei tre giorni d~ vicinanza e di manovra non si è dato caso che comparissero sull'altra ala del f1·onte o a tergo del nemico impegnato nel co.mbattimento, trascurarono di cogli ere parecchie occasioni per attaccare l'artiglieria nemica quasi isolata . Conoscere in tempo· quanto le pattuglie vedono, decidersi per un movimento che richiede parecchi quarti d'ora senza essere certi di r·isultalo po siiivo, è oltremodo difficile. Nell'istruzione di dettaglio invece la cavalleria prussiana è eccellente; ma per condurre a buon punto l' istruzione a cavallo, il maneggio della lancia, l'impiego del• moschetto si è obbligati a tr·ascurare il maneggio della sciabola . È degno di uota la scioltezza con la quale i prussiani compongono le unità di cavalleria ; l'unità indivisi bile è lo squadrone, tutte le altre vengono piegate alle esigenze della mobilitazione,. della radunata, della situazione generale, del periodo della giornata. È scioltezza tanto più rimarchevole quanto più fermi essi, sono a non rompere le unitit dì fanteria e fino ad un certo· punto anche quelle d'artiglieria da campagna. 1n quasi tutte le manovre-

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Relazione citata, pag. i216.

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~ ~ I'Ollìpongono reggimenti misti quale cavalleria divisionale, co~ 1111 numei·o variabile di !'._ quadroni, magari con tutl.a le varie;tà

111 r.n vnll eria, ussari . dragoni , ulani e coraZlieri; le brigate di p111:o sono composte con uguale promiscuità ; nel costituire le div i~io ni di cavalleria di manovra non si bada che a mantenere 1111 turno fra i reaoimenti ; nella stessa . mobilitazione è incerto !'>l'l . . ~~~ un det~rminnto reggimento lanciato subito alla frontiera furIIIO n'l parte dì una àeterminata divisione di cavalleria o se le <lÌI'liOStanze di guerra Io faranno adibire ad una divisione di fan•t.eria. I reggimenti di pace non bastano per cos.Lituire tutte le divisioni dì ·cavalleria che si vogliono avere e per darne uno nd o~-:ni divisione di fanter·ia; vi potranno essere divisioni di ·l'l\vnlleria di goli quattr·o reggimenti e reggimenti divi sionali di soli tre squadroni. I r eggimenti di cavalleria di riserva pot ranno essere costituiti con uomini già .appartenenti a diversi reg~i mer.ti,. con ufficiali aventi difier~nte nniforme dei loro soldati. J.e campagne del 1866 e del 1870 hanno dimostralo che reggimenti e brigate di cavall eria formate al momento COJl squadroni ~sistem i si sono comportntr benissimo col VAntaggio di concentrnre la cavalleria, dì assegnarne ai corpi in grossa· massa, solamente ·(}llilndo la situazione lo consi glia e di non teneda sempre· sparpuglinta in servizi secondari . in omaggio ad una dipendenza ~e· ~·a rchica troppo strettamente intesa. Così la prova fatta il 12 seuemure, t·ipetizionc di quella fatta f8 settembre del '1893 e di altre analoghe occasioni, di riunire -due cl ivi sioni di cavalleria in un solo corpo non deve reputarsi • .q uale indizio di voler costitu ire organic~m~nte corpi di. cavalleria per· la guerra, sibbene quale p.revi sione della possibili tà . d'impiego di due divi sioni a massa sul c11mpo di battaglia. Una divi·sione di 24- squadroni è abbastanza grossa per fare da sè un'utile avanscoperta e per· accellare combàuimento contro cavalleria avversaria, un corpo. di due divisioni pèrmanentemente costitnit9 -ollrirebbe troppe difficoltà di vel!ovagliam.ento ; appena le di visioni hanno· concorso su di uno stesso campo di battaglia bisogna separarle. Cotesta elasticità nel comporre riparti ,occasionali di -cavalleria piccoli o grossi olTre ancora il vantaggio . di poter adat~are la scelta del comandante temporaneo- all'operazione che si


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vuoi eseguire e di sproname l'amor· proprio meglio di quanto potrebbe acC".adere se tali ripart i fossero organicamente previ sti. È nello spirito dell'arma curare molto l'istruzione ind ividuale, essere arditi a cavallo,. viver·e alla spicciolata, non esset·e pesante-· mente inquadrati per potersi piegare facilm ente a tutte le btwneoccasioni di suo impiego in guerra. È per questo motivo che i• prussiani non vogliono comandanti di divisione di cavalleria jl} pace. L'artiglieria da ~ampagna ha tecnicamente manovrato bene in queste come nelle grandi manovre del 1893, come sempre. Secondo l'abitudine di molti ann i le batterie furono incolonnate alla testa delle divisioni, 'in qu alche caso furono poste in testa anche le batterie suppletive. È conseguenza diretta della massima ormai· ~dotta ta da tnui di far entmre in giuoco nppena che s i può tulit 1 cannoni disponi bi li ; ma è u!1a massima che può tornare nociva quando la s i convertisse in articolo di fede, quando la si appli~ casse quotid ia namente aù occhi chiusi. Si puù di certo affermare che le batteri e suppletive in testa ad una delle divisioni di fanteria quando il cor·po d'a1·mata marcia su due str·ade , come fu sempre durante le manovre. conduce ad una esagerazione della massima. Manovrando contro, nemico mobile,. in genere contro truppe e non contro fortificazioni , è sempreassai difficile prevedere quale del:e due colonne urterà contro H punto decisivo per dare a questa una ntile preponderanza di ·batteri"e; si sa che le batterie suppletive in coda o verso la coda. costituiscono il mezzo più efficace io mano del comandante de• corpo d'armata per· pote1· rinforzare l'altra colonna nel caso eh~ la situazione determinata dai prim i incontri lo con sigli ; in terreno ricco di ostacoli potrebbe essere utile tener·e le batterie stippletive ancora p iù indietro , do"e sono bivi che permettano di raggiungere l' una o l'altra colonna con In minor perdita di tempo. Analogo timore di esagerazione è opportuno per le batterie divisionali e per tutte le batterie del corpo d'armata quandopossono essere riunite subito in una sola posir.i one per quel fuoco a massa che Lutti dicono di grande efficacia : poichè la. premur·a di coronare la prima posizione posta sottomano daL

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o o ùi aprire il fuoco più presto che si può, cui conduce l'abitutli uo di mettere l'artiglieria in tei\ta all e colonne. non è sempre 1·ir1·,osla nza decisiva per ouenere favorevoli risultati nel caso vero. 11 l1uon impiego della à1assa non dipende dal trovarsi in posi1,i{)ne pri ma del nemico bensì nel trovarvisi a momento opportu1w non nel dominarlo bensì nel vederlo hene, non nella sovPrt i1ian7.a del numero sibbene nella superiorità degli effetti. La 1·1·cl nzione dei regolamenti prussiani prevede tutte le sfumature dei casi reali , non li riduce ad un unico tipo : il regolamento di servizio in campagna ,. 1894-, suggerisce :mzitutto che d ~ipa.rto delle truppe nella colonna debba farsi a seconda del,pr~ba..lJtl~ u~­ Jiit'!JO rti esse e del te1-reno e subordinatamente elle. l fU' tJgiJ erm s1a messa tnnto avanti nella colonna quanto la ~ na s1cnrezza lo permette ; il rej;{olamento d'esercizi, i 892, dice doversi impiegare l'a~­ tigl ieria a brigate di batterie e a reggimenti interi.' spettare ord~,wtriamente all'artiglieria l'apertura del comuattlmonto a ru.oco, importante perciò svolger e subito nella m.aggior parti' dei cast un numero di pezzi superiore a quello del nemico, ma so~giunge che la !'.celta delln prima posizione è spesso decisiva sullo spiegam ento ùi tntta la colonna, che la posizione dipende a!'.solutamente d_alle intenzioni del comandante di questa e che però l' artiglieria deDe aspettat•e ot·dini circa la prim a posizione e circa il numero di batterie da spiegare suhito: Nelle manovre, sia per l'obbligo supposto di dover· svolgere il combattimento con tutte le forze, sia per la necessità di far presto o per aitri peculiari moti vi ~ i accentua la tendenza a ri solvere il caso conc;·eto applicando un solo tipo di azione: il comandante della colonna non prende tempo per giudicare sulle prime scaramuccie, per r~itletten: alla con venienza di svelnre subito o qu.a~d~ c dove tutte le sue h<~ lleri e , di proHedere a tutte quelle cond1ZJOill preparatorie che ne renderanno il fuoco più o meno el~i cace. L'artig lieria è arma troppo importante pel gen er·al~ perche e.ssa debba essere impiegata in modo unilaterale; il fuoco aperto s ub1L~, appena ·che si può, con tutte le batterie disponibili trasforma li combattimento appena cominciato in risolutivo, non vermelle altro modo di condotta ; le batterie possono trovarsi mal collocnte, obbligate a cambiare post~, a sospendere il fuoco, a subir·e perdite • 1 1111

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inutili, a non spiegat·e l'efficacia che se ne aspetta. Buona è la pratica di collocare le batterie in testa perchè soltanto in questo modo può il generale adoperarle subito o poi; ma le batterie sempre in testa, quando r.nanca la responsabilità imposta dalla guerra vera quando è natura! desiderio mostrare che si sa impiegare olfensivamente la propria truppa conduce spesso ad impegnarle prima che il generale nhhia potuto procurarsi chiaro concetto sul come condurre l'azione o ne comprometlono le successtve risoluzioni. Ognuno sa quanto sia difficile risolversi su lle prime. fasi del combattimento e comunicare ad ahri le risoluzioni prese in modo che queste siano poste in atto come furono pensate. Se il generale e il comandante d'artiglieria che gli sta a Jato sfuggono la sospensione d'animo che prccedr lo spiegamcnt') di tutte le forze , fanno volontario l!elto della circostauza più efficace per imparare, scendono dalla mi ssione che loro tocca alla direzione tecnica del fuoco non di loro competE>nza, su llanòo o intrnlciando quella dei comandanti di brigata o dei coma udi di batteria. 1 poligoni e il tiro su teneno vario in~eguano <~Ile hatlerie e alle brigate la condotta tecnica del fuoco, le m.movre ~ono le sole fugl!evuli oceasioni nelle quali i coma ndanti di reg~i men to o i genera li hanno opportunità di esercitarsi nell'impi ego Òf•ll'artiglicria per la parte che loro spetta. Altro difetto <~nalol-(o, se vuolsi .:ongen;Lo alle manone, si manifestò nella cond otta compl es;;iva dell'azione tattica. Da un Ialo linee molto sottili, !>pesso non continue, con mareata deficenza di scaglionamento in profonditi! benchù i reggimenti avessero quattro hattaglioni : semhrava che i corpi d'armala contassero non soltanto sull'aumento di forr.a che avranno in guerra - aumento minore del nostro- ma anche sulla supposta presenza di una terza divisione di fanteria, della division e di riserva. Oall 'allro Jato e11cessiva rapidit~L nello svolgimento degli atti latti ci delle armi princip:t li da bnttnglia, fanteria e artiglieria. Akuni ne conclusero lodando lo spirito di otfensività delle truppe e dei loro comaudauti , altri osservando che non si tenne abbastanza conto dell' numentata enlcacia delle armi , del magg\or valore dato da queste alla difensiva tattica. Tranne contro allacchi ùi cavalleria, per i quali 1>i indmò sempre a dare un deciso vantaggio alla fanteria , il resto della manovra

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l'i •ult ii\'H condotto press'a poco come quando la fanteria aveva il (u t:ilo 11 un colpo solo e poche cartucce nella giberna. È un III I'II IIV uiente che molli Yorrebbero diminuire preparando meglio 1 j.(i ud ici di c:ampo nel conoscer·e gli effetti del fuoco attuale e l'lltllhin nrlo alcun che negli attuali programmi delle manovre; f'illtHnendo inalterati i modi segniti sinora sarà difficile che i ~io­ vn ui possAno prepararsi ad eseguire un attacco senza inutile spart(Ìmont o di s:wgue. senza comprometterne l'esi to. Lasciando al 10111 po ed ali 'm iziativa dal basso la cura di migliorat·e cotesti partir.olari di servizio i tedesch i vi hanno posto un rimedio organi co pel caso vsro, creando numerose e giovani ri serve quali n o~snn altro esercito possiede; l'effetto rli queste sarà sensibile in o~ ni caso, quello ùei de.,.irlera!i perfezionamenti non sempre, tompreso fra questi una form a normale per l'attacco. Parecchi fra i resocònti sulle manovre tedesche pubblicati dalla stampa ollre che alla oiTensivitit di cui fecero mostra le truppe, hanno insistito nel di pingerle eseguite con lutli i modi che si adoperano in guerra , kriegsgemiiss, e che in questi ultimi anni si c hen lontani dal prevedere rome si faceva una volta lo sviluppo dell 'azione in tutti i particolari. Cotesti · nuovi modi di manovra si riassumono· nel did1iarare lo stato di guerra fra i due partiti pet· tem pi determinati dalla direzione, durantt~ .i quali si collocano gli avamposti, nel lasciare facolta a questi di eseguire qualche i otrapres<~ , previa phrtecipazione alla direzione delle manovre; nell'as~egnare la zona d'accampamento a manovt·a Jinila invece di far conoscere e predisporre da lungo tempo J'accanlooamento . . nel lasciare massima libertà di verdetto ai giudici di campo (e lo possono yet:amente slante l'èlevato lot·o grado), nel redigere la situaz10ne e gli ordini pel domani dopo la manovra d'oggi, nel far· giungere ai corpi le di5posiziooi nella notte . Sono noviti1, gia intt·odotte dal regolamento dr servizio in campagna del 1887_(1) , 1e quali banno per unico scopo di mettere i comandanti Ili l due corpi d'armata havarosi uelle mano l't e imperiali del 1891 non ehhero staio di guerra che per la durata -.rretti va della manovra, non collo<'llrono avamposti, i due partiti non rimasero sempre d ivisi sul terreno ; l'accant•mamento di tutte le truppe fra due man on e fu talora una sola zona t·on ma;!a7.7.ini sussistenze comuni ai due partii i.


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11izioni regolamintari oppure se è opportuno cambiar queste (1) ; nè sembra ~ ia ancoi·a matura l'occasione per discorreme. Sp~­ cinli materiali quali torricelle corazzate per· l'attacco (sic), mitragliere somegginte dalla cavalleria, cannoni da campngna a tiro rapido, ohici da campagna da centimetri 12 e magari da centimetri 15, riflettori· elettri ci per attacchi notturni, cucine che perm ettono di preparare il rancio marciando e simili , stati trasportati - soverchio zel o di qualche corrispondente di giornali benchè esistenti nel campo speculativo e formanti oggetto di speciali sperienze tecniche, non comparvero afTallo nelle )!randi manovre del 1894. Rimane soltanto ad accennare a due argomenti - aerostati e velocipedi - che si possono considerare quali novità poichè il regolamento di servizio in campagna del 1894- · ne parla per la prima volta , ai quali si può riallaccare l'argomento degli avvisat01·i a cavallo ( Jtelrle?·eiter) quale imminente no vi là nel senso organico, senza tuttavia che le grandi manovre del '' 894- abbiano avuto per essi valore nè di sanzione definitiva nè di sperienza convincente. Il Pelddienst-Onlnung del ,189~ afferma per la prima volta esst~re l'aerostato un mez1.o taui co della guerra campale, diventato tale in grazia della mobilità dei carri per trainare unà sezione aerostatica e della rapidità stata raggiunta noi gontìare, far salire e ridi scendere il pallone. Nel 'l 893 la Prussia, otreuuti i

L'istruzione biennale, i quarti ba u::~ g li oni , l' eqnipaggiamento della fanteria di cui fu detto costitu irono le principal i novità delle grandi manovre. l telegrafi , i telefoni , il material e da ponte della cavalleria (Berthon- Fa.ltbooten.), combattimento nei boschi , condona simultanea di grosse masse, almeno nna brigata, di fante~ia all' attncco, efficacia della copertura fatta dalla cavalleria ecc. più che novità, come battezzarono alcune gazzette, sono quistioni tenute d'occhio in ogni occasione d'esercitazione per vedere se il personale può facilmente interpretare le dispo-

( l.) Quale appunto per l' avvenir<', riportiamo tlalle gazzette senza garantirne l'au tenticità le principali raccomandazioni state fatte tlall' imperatore alltl truppe sulle risultonzc delle grandi manovre dd (893: • Utilizzare tutta la potenza .dcl fucile attua le, imr>iegantlo in maggior proporzione i fuochi a gr-c~nd e dis tanzn , tenendu conto tlello avvertemc furmulatc dalla scuola di tiro di Spand:m s ull' i nOnen ~t. della forma del terreno. FormarA in ci:tseun battaglione uu gruppo di esploratori, sorta di partigiani, sclllti fra gli u omini piti vigorosi e intelligenti (o. r egolam. (rancese). Trar profitto per qua nto possibile del terreno per lo spiegamcnto, l 'attacco e la difesa. Tener pronto al coperto o in colouna dietro il fronte impegnato ç snl punto prescelto per l'attacco un ri parto speciale per questo atto. I.a eavaliP.ria non de ve esitare a lnneiarsi risolutamente nella mischia quando il terren o, la situazione, H morale del nemico consentano una qualche proua bilità di riuscita. L"artiglieria deve agire per q uanto possillile in massa, nell' intento di far Lacere al più pre~to quella a vversarla, e di rovesciare lo seguito gli al t ri ostacoli oppos ti a ll'avanzare della propria fanteria; d1ù·e evitare assolutamente d i c:tmbiare d i posizione col pretes to di sostener~ moralmente la fan teria nE:II 'attacco; meglio che la sos tenga materialmAnte . .'

di qualunque grado nella necessità di dec1dere prontamente in una limir.a.ta sfera di attribuzioni , di fruire di una _grande libertà nello svolgimento della manovra, non possono aver quella di far regnare sovrano nnatleso come accade in g n~rra su tutte le operazioni . La direzione ha sempre modo, prescrivendo lo spazio e il temp() pel domani, di ricondurre facilmente i due partiti al terreno e ai modi da essa progettati senza tener conto dei verdetti oggi pronunciati ; la stanchezza rl ell c truppe e la successione ininterrotta dei giom i di manovra togli e la velleitit scaramucciare agii avamposti, a meno che la direzione o i comandanti superiori di comune accordo con qu e.~ t a non Il A concretino l'opportunità. Nelle 1;randi manovre del 1S\)4. non accadde nessun atto tattico fuori tempo quale fu il parziale attacco n o ttu n~o eseguito dalla cavalleria in quelle del 1~!)3 . La parte logistica delle operazioni poi fu nient'affatto a seconda dei modi da adopemrsi in guerra: i vi veri, i foraggi, la paglia, le legn a, i hagagli si trovano sui carri a piccol a distanza dal lnogo di manovra, pronti a recarsi ~ ul lno.go fissato per l'accampamento; i magazzini furono dislocati ove tornavano comodi, senza alcun riguardo alla situazione di guerra ; ~l i a bitanti che diedero alloggio o vitto vennero avvertiti settimane prima. Non si deve adunque suppone quel kriegsgemi.iss, adoperato da i re oconti, modi non conosciuti e non praticati già da lungo tempo in ltalia, senza tuttavia escludere che potrnnno essere adottate in avvenire nuove m•ldalità per rendere .l e grandi manovre meno con venzionali e di maggi or profitto per l'istruzione e l'edncazione degli ufficiali.


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fondi per· pru;sare dal sisrema dei carri produttori di gns a quello dei tubi serbatoi (sistema inglese) , fece numer·ose sperienze di traino e tentativi di ascensioni frenate sino a 1800 metri ( ·l ); nel f 894 diede una sezione · del nuovo materiale a ciascuno dei due corpi -d'armata intervenuti alle j.!randi manovre e fissò le modalità generiche d'impiego degli aerostati cosi : (!( Adoperati ·a tempo e con propizie circostanze atmosferiche possono rendere ottimi servigi completando vantaggiosamente le notizie fornite dalla cavalleria; in marcia vengono per solito messi coll'avanguardia, . e i carri di riserva dietro il primo scaglio ne delle munizjoni e dei traini; nell'allacco possono tornare preziosi per tutta la durata dell' azione ; nella difesa dell e fortezze possono rendere segnalati ser·vizi nel riconoscere il nemico. » Il Feldtlil'nst-Ortlnwng sembra non ammetlere la superiorità .generica degli aerostati sulla cavalleria , ma accenna ai casi nei <tuali essi potranno pi1'1 vantaggiosamente sostituirla. l particolari tecnici dell e sezioni aerostatiche prussiane provate alle gra nrl i manovre poro differiscono da quelli introdotti presso altri eserciti. Ognuna era composta di 2 vetture per dne palloni, 10 vetture gas. 'l pcl venicello con due tre funi di ritegno, 2 òi attrezzi, trainate da cava ll i òPltreno a razione aumentata. Ogni pallone aveva c11pacitù di ri00-600 metri cubi; richiede 5-6 vettur:e gas per essere goufiato, 15-20 min uti pel ~onfiamento, 8 'IO minuti per la ~alita e altretL:mli per la discesa con :)tmosfera norma\H; la con·ispondenza fra l' unico neronauta nella navicella e la terra si fa per telefono e per ·biglietti; in hasso si scrivono nell' ordine di tempo tutte le osservazioni fatte. Ogni tubo d'acciaio del volume di litri 4.0 e del peso di chi lo~rammi 65 contiene metri cnhi 1 a 7,500 d'idrogeno compresso a circa 200 atmosfere; vengono provati singolarmente per questa pressione, alcuni della commessa sino a 4-50 ; il modo di costruzione Mannesmann sembra togliere meno degli altri resistenza al me-

(t ) Vedere il riassunto nel Lenente Gross sulle Jaliru bet·ichle del L iibell. 1893, relativo ai progri)ssi ratti nell'anno dagli aeronauti d~i principali eserciti d' Europ:1,

• LN GRANDI XANOVBE TEDESCHE NELL'AUTUNNO

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tnllo (1). Tubi di ricambio gi unti in ferrovia da Berlino già carichi erano trainati su carri del commercio, con conducenti borghesi. Nelle manovre dell'8 e dell ' ~ l settembre il XVII corpo adoperò un pallone inventato dall'ingegnere v. Siegsfeld, ufficiale di riserva bavarese, che si orienta col vento e detto perciò Drachenballon, pallone cervo vola01e. Al suo corpo cilindrico terminato da calotle sono applicati verso poppa secondo !e ge•neratrici, uno sopra l'altro sotto, due pnlloncini o saccoccie, Steue1·ballons, conoidali, con la base verso poppa e il verti ce vers() prora; la saccoccia superiore è piena di gaz come il corpo del pallone; le corde di ritegno si raccolgono ~o tto la prora e si allacciano al cavo; quelle di sostegno sotto In poppa per portare la navicella; alcuni venti congiungono questa alla poppa, alla prora e al punto d'auacco del r,avo di r·itegno. Il pall one assume nell'atmosfera con l'asse. del cilindro una posizione più o men() inclinata sull'orizzontale a se~onda della vel<,cità del vento, la prora al vento è leggermente rialzata, il r.orpo leggermente ricurvo all'•nsù, la poppa più bassa e souovento. Aveva volume di 400 metri .cubi e una stabilitit assai superiore a quella degli aerostati sfe1·ici . II giorno 12 settembre nessuno der due parti ti potè far 'uso di aerostato perché il vento era troppo forte. Un giornale disse che la sezione :~eronauti giunta iu Elbing per il servizio della sezion e aerostatica del XVH corpo si componeva di 5 ufficiali e 92 uomini di truppa. L' utilità degli aerostati nena guerra campale può essere distrulla dallo stato peculiare dell'atmosfera e, con atmosfera favorevole, dipende in allo grado dall'abilità dell'osserv;1tore: dovrebbe questi possedere qualità naturali, istruzione militare e abitudine cosi grande alle ast)ensioni. quali difficilr_nente. si possono riscontrare in una stessa persona. Solo con l' esercizio continuato ·e perseverant-e

(i) Particolari conosciuti in occasione dello scoppio avvenuto il il> maggio ! 891 alle3,40 In Berlino, nel r1ollgono degli aeron:~uti dove si Lrovav:~no più 111 800 tuui caricati dl recente. Pare che lo scoppio di qu:~lcuno difettoso abbia causato lo scoppio di un centinaio d':~ltri ; lo sconquasso dei rimanenti, l' accensione del gasometro con iliO metr• cubi di gas e altri danni per una somma di circa ~.000 marchi. Nessuna vittima.


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LE GRANDI lii'ANOVRK l'ED ESCHE NELL' AU.TUNNO

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si possono far· valere le.doti naturali dell'aeronant~ ed ed~carl? ~ quanto da lui si richiede. l prussiani . fanno contrn~e · asc~nswn.r frenate e moltissim e libere (·l ) in ogni stagion e; la pnma d•Hìcolta. a vincer·e è di ouen.ere dall'aeronauta tanta tranquillit~ quanta ne avrebbe a tavolino, senza la q naie c senza le benefiche conseguenze che ne derivano i palloni potranno tornare più d'impiccio che di utile nella <ruer..a campale. La Prussia s.i pr·eoccupa ancora di avere molli uomi~i e molli urticia\i da impiegare in caso lli bisogno a cotesto ser·vizio, vuoi nvero come in tutti gli altri rami larghe riservi.'. E però soldati e ul'fì ciali di armi diverse che ne mostrano vaghez~a vengono comandati alla sezione aeronautica di Berlino per ·brev; cor,si d'i s truzion~ e gli ufficiali di questa vanno a<~ impartirne nell e piazze forti dell'impero ove si ha dotazione dr materinle aerostatico, alli ne di avere riserve di ae1·onauti adatti pel servizio generieo di campagna e riserve per lo stesso servizio in determin;1te piazze fori i. Velocipedi esistevano nell'esercito tedesco già dq lungo tempo: il servizio di portalcll.ore, d' ordinanza, fra i riparti alloggiati nelle opere staccate dell e piazze forti em fatto da velocipedisti con macchine del comando di piazza; molti reggimenti di fanteria permettevano a soldati di tenere io caser·ma velocipede o ne avevano dei propri i, poichè tornarn no comodi in una folla di circostanze. 11 ministero prussiano quando chiese i fondi pér· comperarne disse che l'amministrazione ne possedeva già 102. Sui duè bilanci del '1 894-\JG furono assegnate le somme occorrenti per· dare a ciasc un battaglione fanteria o ca~ciatori di tutto l'impero, esclusi i quarti battaglioni, 2 biciclette del prezzo medio bilanciato di 300 marchi. Nel 1893 furono sper·imentati per la prima volta alle mnno vre imperiali lasciando ai comandanti minori, ai comandanti di distretto, la cura di s~.egliere uomini con proprie macchine e dando a questi una indennità di 25 marchi; nelle grandi manovre del 1894 furono completati

(l) Fra tutti gli ufficiali della sezione aeronautica prussiana si distingue il tenente Gross per passione e speciale anlimento. Col permesso e il compiacimento dei suoi superiori ha compiuto molte ascensioni ad a ltezze sinora non tentate e a scopo scientillco, adoperando gli aerostati t1olla Società aeronautica di Berl!no.

LE GRANDI MANOVRE TEDESCHE NELL'AÙTUNNO

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uoll o stesso modo i due velocipedisti per battaglione. L'unifor·me ndoporata: non ancora s.ogget.ta a prescrizioni dell'arnmini stra7.ione centrale, fu varia nei diversi corpi a titolo d'esper·imerito: lllle volte fu portata la litewka (camiciotto ·di lan a) (''1) talaltra lil tunicn , pantaloni di panno o di tela, sempre racco lti negli ~Livali , mai l'elm o, sempre il iascapane, la sciabola baionetta spesso Jissnta con legaccie alla leva di direzione, talvolta la rivoltella , t.alallra il fucile ad armacollo; nel telaio quadrangolare una borsa • di grossa tela, alle volte sostituita con la bor~a d'assalto sulla schi enfl, o completala da una taschetta per dispacci a tracolla. Nelle grandi manovre in Lorena i velocipedisti diedero ottimi ri sult ati perchè le strade vi sono sode, li scie, benchè con frequenti pendenze; in quelle del Hl94 ne diedero. di cattivi a ca usa delle strade molli e fangose: le ordinanze a 1:avallo al'!'ivavano sempre prima. Nelle esercitazioni d'autunno del IX corpo d'armata furon o una volta lanciati 50 velocipedisti a difendere col fuoco. una lontana stretta contro cavalleria avversaria. L'impiego dei velocipedi sti e il risultato che se ne può ottenere può flssere assai diverso a seconda delle circostanze del terreno e dell'abilitit di chi li adopera; possono tornare utili in parecchi casi, ma non possono sostituire in tutti i casi della pratica le {)rdinanze a cavallo . L'edizione '1894 del regolamento di servizio delle truppe in campagna considera per la prima 'volta l'impiego regolamentarE~ dei velociped i fissandolo così:· « Dove sono buone strade, si possono sostituire con vanta~gio f velocipedi sti alle ord inanze a cavallo (bcrittcne Ordonnanzen) e agli avvisatori a cavallo (Melde1·eiter), con vantaggio ai posti .(li corrispondenza (Relais) per grandi distanze. Alle pnnte di avanguardia di fanteria vengono normalm ente assegnati a.lcnni

(l) La litewna per le formazioni di la n.dwe/11' (blusenartig ) e la lìtewka per queUe di land•lttrm. un gabbano (Cfeberziehe>·) da poter indossare sopra abiti borghesi, furono adottate nel l893 perché la tunica ( lVaOenrock) delle rorma:~;ioni permanenti e di riserva sarebbero torna te troppo strette per gii uomini delle classi anziane. Le t.ruppe permanenti furono autorizzate , ad adoperare in qualche circostanza litewke d i landwehr nello scopo di poter rinfrescare le dotazioni, ma senza a è olire la giubba di tela dal correrlo di pace. Ora si \' UOI abolire la giubba e i pantaloni di tela dal corredo di guerra per alleggerire il carico.


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I,E GRANDI llANOVd TEDQCIIE NELL AUTONKO

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f,hl ORANIH JIANOVRE TF.DBSCHE .NELI} AUTUNNO

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velocipedisti per· mantenerle collegate con i retro~t~n.ti riparti; mancando di biciclette si dovrà comandare due uom101 per· quesLo collegamento. Il .servizio di corrispondenza fra avamposti di fanteria (vi sono sempre addetti drappelli di cavalleria) dovrà essere disimpegnato per quanto possi bile da velocipedisti; l~ presenz~ di soli velocipedisti o di soli avvisatori a cavallo. agh a.vamposll non modifica i criteri pel riparto degli avamposti stess1. Infine si impiegano le biciclette anche per accompag.na~·e .uffi.ciali mo~­ tati nella preparazione degli alloggi, a fin e d1 dlmlfltHre perd1ta di tempo alle truppe che sopraggiungono :P: . L'amministrazione prussiana ritenendo utrh le biciclette le ha comperate, ma ritenendole insufficienti in tutti i casi non ha a.bolito le ordinanze a cavallo anzi propone di crearne con spectale istruzione; per essere certa di avere sufficienti biciclett~ nella mobilitazione, senz'essere obbligata a tenerne in magaz~mo ad invecchiare, concede indennizzo a chi adopet·a la proprra; per tulli , li altri particolari suscettibili di regolamentarizzazione aspetta ~ pazi entemente che se ne manifesti fond~to bi so~no. È 'l1 caso d.1 ripetere la massima spesso o~servata 10 Pruss1a, che la cosa vien prima e il regolamento poi. • . , . Finora il servizio di ordinanze a cavallo fu fatto m h erman1a da soldati di cavalleria tratti dagli squadroni divisionali : quelle destinate presso i comandi scendendo occasionalmente sino al reggimento si chiamano ordinanze n cavallo propriamente dette (berittene Ordonnan.zen), quell e date ai reparti minori avvisatori a ca· vallo ( Jfeldereiter) i quali ol tre al portare ordini potevano anche essere normalmente incaricati di servizi di sicurezza. Il regolament() di servizio in campagna del •l 887 pre~criveva di dare avvisatori alla fanteria tostochè si prevede possa venire a contatto col ne~ mico; nel ·1892 soggiunse che nessun riparto di fanteria scendendo sino al battaglione doveva staccarsi dal grosso senza avvisatori e che le punte d'avanguardia ne devono avere per esplorare le adiat:enze della strada togli endo co test() ser~izio ai fanti · non dice"Va nulla sull'impiego di avvisatori in combattimento; ' . . .. e prescriveva di comandat·e presso le truppe tant1. av~1~a:on m modo da non farne scapitare la forza della cavallena dtvrswnale. Norme l'imaste inalterate nell 'edizione 1894-. ·

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H nonchè il bisogno di cotesti avvisatori crebbe con l'aumen111111 ~ ittata delle armi, con l'ordine spicciolo, col portare i t·eg•

l(illltlfl ti da 3 a 4-, le divisioni da 12 a ~ 6 battaglioni , con la della polvere afume, crescendo lo spazio ove diramare 1(11 ordini e l'incertezza sul luogo oc._cupato dal nemico; i coIIIIIIHinuti di bauaglione, di regKi mento e di brigata hanno sola111111116 un aiutante a cavallo e il comandante di divisione ne ha •ollnnlo dne; aumentando il personale a cavallo disponibile si IIYI'•·hhe avuto modo di meglio impiegare la truppa, di correg~~~1'11 ~ li errori di condotta, di risparmiare inutili perdite. Così MI 1:1l minciò in questi. ultimi anni a largheggiare nel concedere uvvisatori, se ne destinarono di liss1 nelle guarnigion i promiscue pt r' la durata delle esercitazioni di campagna o delle manovre. 1111ll ' mtento di raccogliere dati sperimentali , di poter desivnare I(ÌI\ dal tempo di pace i soldaii di cavalleria meglio atti a questo 1111piego in guerra ('1). Nelle manovr·e dell'autunno H!94 gli avviRatori a cavallo invece di ritornare al loro squadrone a serv izio ultimato, Felddicmst-Ordnung, 1894, n. 61, rimasero con i repnrti di fanteria per tutta la durata delle manovre, interpretandosi 1:ho il loro ser vizio non fosse finito con la manovra del giorno Ilonsì col fine delle manovre; lo ,stes~o regolamento ne olTre latitu1li ne prescrivendo che gli avvisatori in avamposto siano vettovagliati e fora~giati ilalla compagn ia. Anche in questo particolare le questioni amministrative po~eva no intral ciare almeno nelle manovre gl'intendimenti tattici: io quelle imperiali del 1894. i battaglioni furono autorizzati a prele,·are viveri in più per i loro avvisatori, ma i foraggi dovevano essere prelevati dallo sq uadrone: l'avena era data all'avvisatore e il fieno, qualora no;1 potuto consum a~e presso lo squadrone, convertito in un aumento di biada; in casi estremi si poteva provvedere per gli avvisatol'l come per i gendarmi a cavallo, per i sold ati di cavalleria di rin forzo ai genrlat·mi, per i drappelli telegrafisti ecc. comperando dal commercio ai prezzi nor·mali della località i generi occorrenti. 111l u~iò ne

(t) 11 regolamento /l( er ordnung 1894 al § fi non considera :tlt~ora la ~p ecia liLi. Neldet·ei tu sul libretto di congedo illimitalo.

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A:'I NO ~L.


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LE GRA~DI llA~OVRE TBDKSCBE NBLL AUTUNNO 1

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Sui risultati avuti dagli avvisator·i, sul modo di ripartir! i nelle colonne e sul numero più opportuno da assegnare ad o~ni bauaglione non si possono_per ora esporne dati r·iassuntivi" di qualche attendibilil à. Basti aver indicato che nell'esercito prussiano si è provato in questi ultimi tempi più vivo di prima il desiderio di avere, in concorrenza con i velocipedi, avvisatori a cavallo a disposizione delle truppe di fanteria (1 l e che gli esperimenti fatti finora banno deciso il m111i stero a chiedere e ad ottenere dal Parlamento snl bilancio 1895-96, la creazione di tre .lfeldereiter-Detachements.

( t ) Anello il r·cgolamento ri'csercizi d ';u·trglieria da campagua considera incidentalmente, la. nec:es~l lir pnr· le hatterlo In comba ttimento eli avero degli esploratori, Auf'klo1·er . Il We rnr ~k ucl suo Taschenbucll {iir (tie Felda1·lil/el"ie s i tli!Tonde sul modo cti istruire co lesti esplor·atol'i l C]Unli si confondo no r cr ora cou allri versonali giil a cavallo d~ll a haUer·ia attua le.

(Contin11a).

'"

·DELLO SPIR[TO DI CORPO t:O~SIDERAZlO~I

RIVOLTE

SPKCIALMK~TE

·

AGLl m'FWIALI Dl FMURIA

Mai finora particella elci vero fu geltata invano. s ulla ''asta brughiem del m ouùo. Dopo le mani che avranno gittnto il seme, vér ranno le ma ni che, dalle colline alle valli, r.oglieranno lo I.Jionde messi. ( \VIIIT TII;;D) .

·•

'' L'avere comune nn altiss imo swpo, quale ~ quello per cu i « fu costitnito l'esercito, la neces~i tà ùi accordare insieme tutti (\ gli sforzi ind ividuali per conseguirlo, la comunanza delle fau 1iche, dei ·per icoli, degli in fot tuni, de i successi, la reciprocità <<degl i aiuti dati ed avu ti , stabiliscono fra tu tti i membri di un u corpo slrfltti ssimi vincoli di solidarietà, e ingenerano un sen-. « timento d'accordo e d'.un ione che dices; ~1)irito di corpo. «Per qnesto se ntimen to , che è più. fo rle in chi più è gene-: « roso, il militare si spoglia dell'amor ·proprio e dell'interesse « individuale per estenderlo a lullo il co rpo di cui esso fa parte:. c le glorie e le sventure di. esso so no sventure e glorie propri e: « ognuno si accende di nobile emulazione e di zelo per mante« nere intemerato ii buon nome e le onore voli tradizioni del u corpo a cui apparL_iene: ognuno fa a gara per accrescergl'i ~·i-, .c putazione c onore colle proprie fatiche. e, occorrendo·, col sa-. 11. crifiz)o di sè medesim o. . . •· 11 È per tal modo eh:~ viene compi uta e saldamente cementat~ li. l'un ione, anzi la fusione degl i an imi e dei. vo leri di tuU~ _ i_ « membri di un corpo in un solo animo e in un solp :."~·'-~:~ :,


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DELLO SPIRITO DI CORPO

c e allora si è raggiunto il massimo grado di fon..a. Quindi deve c essere somma cura di tutti di educare e svolgere quanto più « è possibile .questo sentimento, per il quale le molle più potenti (t dell'umana operosità, r·atrorzate nelle parti più elette, e depu· « rate da ogni elemento troppo personale, vengono utilizzate a « vantaggio d'og-ni singolo corpo, dell'esercito e del paese. ;. « L'affezione ver·so il proprio corpo vuole estendersi anche c agli altri corpi, i quali tutti insieme formano l'esercito; giacchè « essendo tolti ordinati ad uno stesso fine, deve esistere fra tutti < loro quella stima e quella simpatia che si accordano con una « lodevole emulazione pel bene generale ... • · Come si scor·ge dalla definizione data dal regolamento di disciplina, lo spirito di corpo deriva da due fonti; dalla necessità costante, comune n tuui nell'esercito, di « accor·dare insieme « tutti gli sfor·zi iodi vidun li per conseguire !;altissimo sr.opo pel «quale fn istituito l'esercito» e dal complesso di sacre tradizioni costituite dalla <1 comunanza delle fatiche, dei pericoli . degl'inc fortuni , dei successi, dalla reciprocità degli aiuti dati ed avuti.• f.onvie11e por mente a queste due fonti perchè dal dtverso ~etto della seconda (le tradizioni ) deriva l' indole diversa e la var·ia intensità dello spirito di corpo nelle sin~ole armi. Nè io saprei formulare, ~~ ~ ho saputo io altri libri trovare migliore definizione di quella del regolamento di disciplina; pure essa non dice tutto, giacché poggia così allo che la nostra . miseria non la tange. E se è bene che in un 'aurea raccolta di massime c prescrizioni fondamentali della di:;ciplina militare non si citino dello spirito di corpo che le fonti purissime, non è men v~ro che potendo in parte contribuire allo svii uppo dello spirito d1 corpo anche un brutto difetto dell 'uomo, la van.ità, non se ne debba tacere nel ricercare quale sia, possa e debba essere lo spirito di corpo nel nostro esercito. « Nous faisons par vanité c on par bienséance - dice la Bruyère - !es m~mes choses et avec « les ~émes d~hor~ que ~ous Jes_ ferions par inclination ou par c devotr, :t e c1ta l esempro del prrncipe di Conti, di cui era nota l~ nessuna affezione per la moglie e che per averla vegliata as· stduamente mentre essa aveva il vaiuolo, contrasse egli pure il morbo e ne morì.

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A me sembm che questa terza fonte della vanità e della bim· (vocabolo che non ba traduzione etficace nella nostra o debolmente si può tradurre in rispetto alle convenienze) •In polla cosi vigorosa ed abbia tanta influenza· sulle azioni umane, t•hn 110 11 si possa a meno di tenerne conto; tanto più che se '''"!utente lo spirito di corpo se ne. avvantaggia, essa ne rappre•mttn pure il solo elemento faci lmente inquinabile f• soggetto per llt!Vt rchia foga a straripat·e quando non sia costretto fra argini •nidi e robusti. J.o spirito di corpo non è esclusiva proprietà dell'esercito certa· tllt•ute, ma nell'esercito esso può e deve avere il ma!.simo sviluppo 111111\n tenersi più poro che non negli altri gruppi o caste sociali. E ciò dt rivn dalle condizioni speciali io cui- oell"eserr.ito - questo sentiIIH'IIto nobilissimo più specialmente deve esplicarsi: ossia la guerra; dnl frequent·e sacrilizio della vita che E>sso trascina come consei(tlenza; da quel peculinre senso di aiTelto che unisce gli uomini i qunii Iran no condiviso gravi pericoli ed in sieme hanno affrontato la morte; dnl sacro ricordo e dall'affettuosa riverenza che i superlìtiti co n s~rvano per lJUelli che nella loua insieme sostenuta eblinro l'onore di ml)rire sul campo •. Non altrimenti , nell'ora· del poricolo, i membri tutti d'una famiglia sl.ringono nuovamente quei lega mi di affetto e di reciproco 11iuto che la fa cilità delle ore liete aveva allentati. Ot·a se il pericolo può giun gere a ridestare nella famiglia vigorosi e improvvisi sentimenti , i quali più che sopÙi, parevano spenti - e se ne ebbero luminose prove rtll'epoca del Terrore in Francia tra quella stessa nobiltà che gli affetti domestici aveva quasi _in dispregio -facilmente si scQpre quanto questo sentimento debuil avere forti e prolungati effelli in un oserei to che, con scio •l ella sua ragione di essere, ogni suo atto, ogni sno costume, o;.rni suo istituto costantemente indirizzi nd un unico scopo - la guerr:1. Cosicché vero spirito di corpo, nel senso nobilissimo della· parola. non si ritrova che nell'esercito, poiché solo in esso raggiunge in alto grado quell'altruismo che è indispensabile all'abnegazione e che costituisce la forza di ogni compagine. Negli nitrì gruppi sociali troppo facilmente si ha uno spirito di casta: io questi più che compiere doveri è gelosa cura esercitare diritti o conservare pr·ivilegi; sommessa è la voce del llttii/H'r

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DF.LLO SPIRITO DI CORPO

,d!!Vere . Nel nostro gr·uppo - l'esercito - generosa emulazione nel compiere non solo il do vere, ma più · del dovere, e la voce di es~o è alra é fo_rle. Allo spir·ito di casta sprone pot entissimo nella loua il proprio interesse; allo spirito di corpo scopo ultimo l'inter·esse altrui ; colà fa cilmente la pu bblicità per orrni (oliante • . o qua quasr sempre l'anoni mo, il numero sostituito alla persona. Ed è gmn pi etra di paragone del dovere il do-verlo compiere anche senza ta certezza d i esse rne lodati!

** Lo spirito di corpo è in teso nello ~Lesso senso in tulli "l i eserciti ? In m;1ssima si, e solta nt o la maggiore o minore ~~~ghezza concessa alla terza font e, la van itil, e il carallere speciale delle varie nazioni , con feri scon o allo spirito di corpo tendenze e a hi· t nd ini esteriormente e!l intimamente diverse. Ciò apparisce forse tanto pi ll ora che le nazioni han no in anni tutti i cittadini val i.di, ~ che si dico no tali . li guerriero del med io-evo, il mer·:ceilJl,rro delle compagnie di ventura, e più tardi il solda to a lunga ferma, avevano 'spirito di corpo esseozial meqte ed ap parentemente eguali in tutli gli e;;E>n;iti, e dico in lu tti gli eserci ti e uon in tutte le naziòni poiché lino a qua ndo il principio della leva non ft~ sancite> ovun tjue, alcuni S'tali, se non intere nu zioni, poco im · pregarono tru ppe nazionali. l)mP. in cotesti soldati anche mercenari , non mossi rla eleva ti sentimenti e quindi mestieranti lo spirito che lì animava non si può dire spirito . di casta: rna~ca per tal e qualifi ca la i1i:1se pri.acipale: l'egoismo. 11 soldato mer·cenario {che di tutta l'epoca anter iore agli eserciti nazionali seana il livell o minimo dello spirito di corpo) contratta le condizioni' in cui eserciterà il suo mestiere; i tempi consentono tacitamente ad esso larghezze quali il sacc heggio. la rnpina, lo stupro, che al tempo nostro fruttanù galera ; mn una volla assoldato esso si b~tte ."'ll.orosnmente .~· fa getto della propria vita, non per lo scopo d.' chr lo assolda, cro non lo tocca nè punto nè poco, ma per rr spetto alla fede gi ura~a e, più che allro, al suo onore di so ldato. Rari ssimi furono gli esem pi di hande volta-tesi al nemico duran.te la lotta, e il fallo raro da tutti vituperato : di più qunndo· ciò

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uvvoniva ne era causa. il non ricevere le paghe: mancando uno d1·i term ini del cont ratto bilaterale, l'altro termine oadevl\ farillll On le da sè . t:osì nel mestiere delle armi- e nella nobi ltà, che dalle armi tmova origine e vanto - si perpetuò quell'alto e cavalleresco senti mento di onore che fa parte di quelle sacre ricordan?Je palr imonial i che di consi trad izion i, e sullo spiri to di casta si innestava 1 cresceva vigoroso lo spir ito di corpo. tj uesto, coi colossal i eserciti permanenti , fl più col crescere delle riserve preparate fin dal tempo di pace, ha preso un notevole sopravvento sullo spirito di casta. Tra l'esercito ed il pitese essendosi stabil ita una ccrrente continua, Io spirito di casta nostro è tanto sminuito che soÌi possono lamcntar·ne la preponderanza i conrrressisti della pace e i fautor·i di violenze r·ivoluzionarie, D . ai quali tutti, pe•· diversa ragione, suona infausto ogni rumore d'armi e d'armati . -Data questa corrente continua, è naturale che attualm ent.e lo spirito di corpo nei vari eserciti si plasmi sul carallere della nazione da cui traggo no origi ne, e che lo spir ito di casta tenda a spnrire in ragione dirotta dello svolgimento delle istruzioni democratiche 111 og,ni paese.

..

** Nell'eserci to germanico v1vrssrmo è lo sp irito di corpo. A formarlo concorrono in parte le antiche gloriose tradizioni degli eserciti di Federico , e maggiormente i più r·ecenti successi del ~ 866 e del 1870-71. J ena fu una lezione salutare pei Prnssiani. Essi lentamente si prepararono a farne segnalata vendetta e a quel nome infausto di J ena (col quale i Fraucesi avevano r iscatt<tlo l'onta di Rossbach) contrapposero G4 ann i dopo una ser ie di comballimenti in cui il senno e il valore combatterono a lato. L'intimo sospello che vuolsi abbia fatto spin ger:e innanzi le tr uppe confede rate temendole maHiile alle spalle, giovò a mellere in lùce il valore dei Sassoni, dei Bavaresi e degli altr·i minori ed a r enderli largamente · partecipi della gloria della campagna franco-prussiana. E cosi, uni to io una sola gloria, l'esercito germanico fonda il pro-


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prio spirito di corpo sulle recenti tradizioni di guerra vittoriosa, sul seotim~nto di :.rratitudine per parte del paese e di altera coscienza per parte propria di avere fondato effellivamenle il po.tente impero germanico. L'ordinamento quasi militare dello Stato, l'eccellenza delle istituzion i tutte dell'esercito, lo spirito veramente marziale di una noiJilrù .,!.! uerriera e che sentendo altamente di sè cura di mantenere col merito il primato a cui per lo passato le davano dritto le l eg~i ed i costumi feudali , infondono all'esercito germanico una lìsionomia tutta sua speciale, quasi direi arislocratica. In quella f.1miglia mi'litare l'onore ha il posto eccelso che gli conferivano gli usi di cavall eria; e pe1· p<u·te del gregario vi è per l' ufficiale quel rispel.lo e quell a simpatia che il popolo raramente nega alla nobiltà ~uer•riera, facilitatogli tale sentimento òal ritrovare, quflsi come ai tempi feudali , quali superiori militari quelle s le:;se pe1·sone da cui dipenderebbe nella vi1a sociale. Così in quell'~serc ito lo spirito di corpo si avvan~ taJ,!gia di quanto gli reca lo spirito di casta della nobiltà, la quale se potrù avere albagie ereditarie. apporta però un culto purissimo dell'onore, una costanro osservanza del motlu noblesse obl-ige, e una tradizion e non interrotta di valore e di generoso sac1·ifizio della vita in pro del paese e acl esempio de( soldato. Nella guerra del '1870-7 ·1, l'esercito germanico toccò il vertice della parahola di cui la lunghissima curvn ascendente va da Jena a Sedan. In quell'epoca q uauto bo dello ora con poche e pallide parole era rigorosamenre vero. Si può ora inferirne che lo spirito di corpo nell' esercito (!ermanico sia oggi uguale ad allora ? Io credo, absit injm·ia rerbo, io credo di no. Le tradizioni gloriose sono accresciute è vero, ma la riconoscenza del paese non è eterna, e nulla può maggiormente far meditare sulla vanitit della gloria quanro la facile dimenti canza del paese allorché il nemico è lontano e ogni preparazione alla guerra pare mnnìa costosa di infatuati militari; allorché le future vitto1;ie si scontano antic\ipatamente in gravami e tasse la variP.tù delle quali si fonde in una penosa uniltt- il disagio economico . - Anche colà - e pur recente è la gloria - il problema economico si impone . e va costituendosi con tenacia teutonica un quarto stato incalzante a sua volta il terzo che vorrebbe adagiarsi sulle appena raggiunte

DELLO SPIRITO DI CORPO

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w lir parziali conquiste; e se altissimo ancora è lo spirito di negli ufficiali, non più così facile, intimo ed universale è Il ri spetto e l'amore del gregario pei proprii capi. In tesi generale è lecito affermare che dove il corpo degli uffl l:iuli eccelle per valore, dourina e solidarietà ivi si ha il mi· l(li ore esercito e il più saldo; · ma non è da trascurare la pos~i ll i litit che una parte di esso mella al servizio di intransigenti idoo novatrici tulla quella tenacia di carnttere, e quella fede quasi l n~enua nell'ideale prefìssosi, che sono camlleristiche della razza rouronica e che potrebbero, forse, ad una parte di essa far dilltOnticare anche la patria. iu omaggio a ideali che, per essere più vaghi , alle menti utopistiche appaiono più grandi . Cosi pure la forma esteriore dello spirito di corpo, che s'incarna w llo spi rito di casta e ha di questn l'alterezza, l'intransigenza, e una ostentazione urt:1nte di di ~ prezzo per i philisten e per tuttociò r. he non è militare, va trovandosi sempre più in opposizione collo Kpirito del paese, il quale tende con moto continuo ad oltenere alla propria rappresentam:a maggiori poteri di fronte alla potestà imperiale. In un paese dove l'esercito non è l'elemento primo della istruzione ma per cui passano v-ia via le leve giit genc1·almente istruite e non più interamente plasmabili , lo spirito di corpo dell'esercito, che ha esteriorita cosi rigide, così feudali, può ai nuovi olementi animati da sentimenti più democr11tir.i, può, dico, apparire soltanto formale, cessando così quella intima corrispondenza di sentimenti che deve legare l' uflìciale al soldato. [ vi è il pericolo dell'esercito germanico. Bene inteso prima che le con seguenze ultimt> ora espresse siano raggiunte occonerit molto tempo; altre circostanze, altri mutamenti, possono benissimo sofTocare il mal germe che minaccia quel mirabile meccanismo di guerra che è l'esercito germanico; l(Uella possibile s~issura fra una casta di ufficiali e la massa di greg-ari che io credo avvertire, altro non è per o1·a se non una sottile incrinatura la quale non compro melle l'intera compagine; ma. non ho creduto male segnalarla. Noi militari italiani siamo più facile ad ammira1·e ciò che vediamo al di là delle Alpi e a vituperare ciò che è racchiuso al di qua, che non a ricercare di valerci di ciò che il paese ci offre per farlo rendere quanto più è possibile in pro dell'esercito. E

11

t' CH' fiO


579 DELLO SPIRITO DI CORPO

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questo mio concetto mi propong~ di spi~ga ~e ~eglio ~~l trattar.e di noi dopo un rapido sAuardo a1 due pnnc1pall eserc1t1 europe1 . .Non sarà intanto inutile accennare che in Germania l'importanza acquistata dall'esercito, e fino a ieri riconosciuta per con~en.s? unanime, ha consentito ad esso di larghe~gi.are nelle ester10nta pompose, nello sroggio di divise sp!endide per le quali non. sai se maggiore sia l'amore di chi le indossa o del pur spreg1ato philisten che le vede indossate; tanto la vanità è potente ~ella razza umana .... . <t"nche se tedesca l Di talj este1·iorità conv•ene tener conto per quel coefficiente non tra~Ul·abile dello spirito di co:·po che abbiamo dello essere la vanità! (CnntinM) SAVHRIO NATALLI RoccA maggiore !H0 fanteria.

CESARE DE LAUGIER K LK ARMI TOSCANE ALLA PRIMA GUERRA D'INDIPENDENZA ITALIAU

I. Principoni , fucili, cannoni, Principini, 1•ille, casini.

Dire delle · mili.zie toscane che combatterono a Curtatone e Montanara, in che ambiénte nacquero, come si svilupparono e s'illustrarono sarebbe opera difficoltosa e nuu breve - Voluminosa è la corrispondenza militare che le riguarda. e riposa nelle lunghe corsie degli uffizi, là dove ha sede in Firenze l'archivio di Stato - diciotto. grosse filze di carte segnate in maggior parte dal generale conte Cesare D e Laug ier; con la sua firma netta e svelta come filo di buona lama, proclami e manifesti a stampa in numero grandissimo. Ho fatto scorrere quelle pagine. con l'intendimento modesto di spigolare in un campo immenso n el quale rintracciasi il filo critico di una mirabile epopea. L'esercito granducale prima ò.el grand'anno 1848 avevà tutt'altra veste che quella d'esercito fatto per la guerra: i lunghi tempi di pace avevano fatto smarrire il senso di quella parola, le tradizioni guerresche ·eco lontana della gloria napoleonica, sfigurate_, non erano fra noi nè storia n è leggenda. I pochi!'lsimi che l'incarnavano reputati ·« teste calde » nelle· file dell'armata sor ta appunto dalla reazione contro di quelle e composte per sopire in sonno qualunque ardimento. Laonde parate e sacre rappresentazioni nella · città, nelle


OB8ARB DE LAUGJER E LE ARVI TOSOANR, ECC.

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CESARE DE LAUOIKR E LE ARJII TOSCANE, ECO.

solem:Ìi ricorrenze religiose, all'Annunziata a S. Croce, quando in pompa vi si recavano i sovrani erano l~ q~ot.i­ diane occupazioni dell'armata granducale: molta mdiSclplina, rade le manovre, cattive_ le armi a pietra, scarse e disadatte. Nondimeno il dipartimento della finanza nel1846 stanziò 4,548,677 lire per la milizia e l'anno seguente ol~r~ cinque · milioni per manten ere poco più di 4,000 uomm1 sotto le bandiere - r agione di quel dispendio il carattere dell'eser cito che arieggiava l'istituto aul~co di beneficenza. Concorrevano in larga misura al lauto convivio per gra·t ificazioni e compensi str aordinari i militari tutti, poi le loro vedove e pupilli, le figlie e sor elle nubili dei sott'uf~ :fi.ciali per doti in definito numero in ogni reggimento d~ linea ed in proporzione per gli altri corpi. Quest~ ~o.tt erano rimesse alle fanciulle con mostra solenne al pnn01p10 dell'anno - t oglievano a llora le armi interi reparti di truppe; le gratificate confessavansi e comunicavansi _pre: gando ogni maggior bene per S. A. R. I. e per l~ d1 lu~ famiglia, come eziandio per il suffragio delle amme del reali fondatori delle larghezze dotali. L'istruzione tecnica d elle t ruppe.non esisteva che in misura scarsissima. V'ha memoria di. lagni sollevati dai cadetti lucchesi: allorquando furono ammessi sullo scorcio dell'anno 1847 a far parte dell'esercito granducale previo \same. S'indignarono quelli e girò allora una supplica allo scopo di far receder e il Granduca L eopoldo II dal divisamento 4elle prove d'idoneità , altri umiliati forse dal contra~re servizio in così piccolo esercito, preferirono assog~ettar~1 ad un pr~­ tico tirocinio nelle file dell'armata austnaca d1 L ombardia e di riconciliarsi a Marte patrio mercè quella.patente. ltl complesso, fra 62 ufficiali lucchesi, una diecina .appe~a affrontarono il pericolo nelle materie segnate ne1 cap1 che seguono: (l) Teoria :fino a. tutta. la scuola di bat taglione. - Regolamento in vigore per la disciplina, servizio interno e di

pluv.za. - Operazioni d'aritmetica.. - Lingua italiana. ( Jont.abilità di compagnia. - Modo di redigere stati, situardoui, elenchi e rapporti. ( Hi ufficiali toscani erano allora 136 - tal uni traevano origine dai cadetti che compivano un corso quadrienna.le d i studi n el Reale Istituto allogato nella fortezz~~o da Basso d i Firenze .. I programmi portavano storia-militare, fortifiIJI\Zione e molte dottrine ancora; nondimeno una relazione del generale Ulisse d'Arco Ferrari si scagliava contro quell'insegnamento punto pratico e ne deplorava l'insufficienza pel servizio delle truppe. « Studi astratti, egli diceva, che poco servono alle mi« lizie - l'istruzione nei reggimenti di fanteria di linea « va altrimenti rafforzata. Si obblighino invece gli uf:fì.« ziali a persuadersi che si debbono occupare di pe~sona « degli esercizi del soldato più che oggi non facciano (l)». L'istruzione delle milizie era così abbandonata alle mani dei vecchi sottufficiali che rinfacciavano con arroganz&. quei servigi ed affermavano che da essi procedeva il buon andamento delle compagnie. Fu allora che Niccolò· Carlo Mariscotti di Montalbano, già ufficiale di Napoleone, fece andare per le stampe un libello sullo stato de' sott' ufficiali toscani. « È dovere Vostro, Altezza, di pensare a chi geme oppresso « ed umiliato ... lo stesso Ministro degli interni espr~sse il « suo stupore allorquando in Lucca, fra l'uffizialità che fu a « visitarlo, vide uffì.ziali giovanissimi perchè u sciti da un « Istituto lesivo l'altrui diritto ed uno all'incontro canuto « "Perchè la sua. fortuna non avevagli permesso .di manta« nersi n ella privilegiata classe dei cadetti. Se i militari, « per il freno della loro disciplina, non possono pacifica« mente chiedere questa riforma nè molto meno conqui« tarsela con la forza, non per questo manca ad essi il « diritto perchè se si giungesse a questa fatale obbiezione

(t)

(1) ~·il za

ms. Prot.

N. !3.

581

Filza l7l6. Prot. N. i6.


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CESARE DE LAUGIEB E l.E AR:IIl TOSCANE 1 ECç.

C_E SARE DE , f, \UGIER E LE ARMI TOS CA N~, ECC.. ,

« vorrebbe dire che è solo la forza. che da il diritto. Nelle

« truppe di fant~ria non è necessaria quell'istruzione che.

« si presume di dare ai cadetti, sì percM i nostri sottuf« :fìciali non mancano di quella occorrente ad esperto uf« :fìciale di linea; sì perchè infine (quando pure si volesse « esigere quest'istruzione) non può il governo r ender la. esclu« siva ad un ceto soltanto » (1}. . Così i lro·t~piers g1·ognarcl alza:vano loro voce contro l'aristoora~ia militare nell'esercito ed il Granduca s'agitava in quel mezzo con il catechismo ereditàto dai s uoi maggiori, « rwincipini, ville e casini. » Pareva trastullarsi con le mi li~ie poichè all'interno i birri bastavano all'ordine p ubblico e le poche truppe servivano a vellicare quel~ lene punta d'emancipazione dal pa.ttonato militare dell' Aust,ria che lo lusingò sempre. Formavano l'esercito duo r eggimenti di linea a due battaglioni ognuno, detti Real Fe1·dinnndo (l u} e Real Leo · polclo t2•) ; due squadroni di dragon i e 6 èompagnie d'artiglieria. Un battag lione d i cannonie1·i guardacoste sedenta?·i che presidiava l'Elb[L 11 tre continentali f()rmavano in complesso l'a rma tetta terri to riale dello Stato. X soldati di linea chiamavausi .fior on t.inament c bianchini, per il colore delle assise che li eguagliava alla fanteria austr iaca unico divario il fregio dello schakò che recava cifra grandu· cale a vece dell'aquila da i due rostri. I g ranatieri usavano berrettoni di pelo alla nàpoleonica, i dragoni elmetti d'ottone -- v arie le armi e si contavano misti fucili d i fattura inglese e nostrana a pietra, nonchè archibugi francesi a percussione in lieve numero per ogni reggimento. La cavalleria aveva moschettoni a silice con baionetta. del modello 1811. Al comando di tutte le t r uppe era preposto il generai maggiore c&valier e Francesco 'l'rieb, v ecchio e gottoso come n . - 6Vl nS.

(l ) Filza !717: Pro l. N. 92.

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ùosì i tempi, insensibilmente, avevano condotto m Toallo scadimento delle milizie r egolari: esse oramai IWt vano posto fra:

llllttna

Le nobili utopie Del secolo di Artù. Fra. veccllie poesie Da novellarci su (l ).

I primi t ricolori furono offìcialmente baciati in Firenze dtd sole del 25 marzo 1848: la milizia civica sorta allora n la regolar e, pur conservando il vessillo antico bianco e t'OBso, cinsero in vetta alle aste la fascia tricolore italiana « a designare l'alleanza desiderata fra i vari popol i dell~ penisola )). L a gran duchessa Maria Antonia la. mattina innanzi aveva prevenuto il generale comandante Ulisse D'Arco li'orrari, successo di r ecente al Trieb, che avr ebbe ricevuto ut.a ciarpa gucrnita di sua mano ch'ella donava alle truppe. No seguì uno scoppio d'entusiasmi senza fine. L e t ruppe s' erano adunque destate all'improvviso ed avevano in breve fatti passi da gigante - n el corso di t re mesi, oostituzion~, l ibertà e milizia. s'erano rinnovate e la parola g uerr a, dimenticata da anni, faceva nuo va mente capolino al la fantasia accesa d'ogp.uno. In quel breve spa~~:io di tempo HÌ acquistarono tante armi da arredare un buon corpo d'armata, cioè 18,000 sciabole, 15,000 fucili a pietra ed a peroussion e. Poscia s'ordinò la formazione di quattro batterie campali, s'armò la milizia civica e decretò un anticipo sulla lova ·del 1849 di 2000 r eclute, derogando persino dalla prescrit ta statura . di 2 braccia c 14 soldi (m. 1,68). OLtime le iuteu~ioni, incompleta l'attuazione, nè poteva (ISRere alt,rimenti p oichè presu.mevasi ad un tratto d'imporr e lmo, corazza e schinieri . n.d un corpo languido che aveva da. tempo perduto il n ecessario esercizio della forza.

li>

1:. G IUSTI -

Poesie. La guerm , pag.

~'ì8.

F.d. Diamante,

B ar b~ ra.


CB8ARE DE LAUOlEB E LE ABKl TOSCANB, ECC. ·

CF;SARE DE LAUOlBK B LE ARMI TOSCANE, ECC.

Di batterie da campo di nuovo modello non ne esisteva che una in Livorno; le altre tre, alla Gribauvald, erano nel forte S. Giovanni Battista di Firenze, arrugginite, ed era inutile pensarvi. A troncarla al più presto con il passato parve ottimo consiglio cangiar . uniforme. Q.uel bia_nc? d~ll~ giubbe della linea mal s'addiceva con 1 colon 1tah~m delle bandiere, perciò si vagheggiò un'uniforme alla ptemontese. Ai primi di maggio il Granduca dava allo stato maggiore generale « il cappello a punta con pennino scarlatto « a pioggia. La tunica di panno turchino deciso, bus~~ con c doppia bottoniera incrociata sul pett0, con und1c1 oc~ « chielli per parte e bottoni bianchi a c~polina. P antalom « di panno celeste con due galloni in argento ».L'artiglieri~, la. fanteria e la. cavalleria dovevano aver e colore e foggta. di vestiario conforme all'usata nell'eser cito sardo: i grana.... tieri il berretto di pelo con pennacchio a salcio piangent~ di penne scarlatte ; d istinti i cacciatori dai ·fucilieri nel r eggimenti di linea., questi per il fregio della cornetta allo schakò per le spallette e dragone verdi, quelli per le scar· latte. L 'abito Q,oveva fare il monaco. Frattanto i bianchini con le loro assise austriach e. chè le nuove non ebbero che molto tardi, s'accingevano a passare il Po. Erano le d~e colonne di toscani già raccolte p er la. guerra sulla. fronttera modenese, l'una agli ordini del colonnello _Melani,_ l'altra. del maggiore Baldini, cui dovevano aggnmgers1 le truppe condot te dal colonnello De Laugier da Pietrasanta.. A Parma. queste milizie poichè si fossero raccolte,' dovevano ~roce­ dere unite al comando del generale D Arco Ferra.n, ma. grave mal~ttia. tenne infermo a Reggio il col_onnello De La.ugier, errori e malintesi ritardarono la marc~a. _della co.lonna Ba.ldini, mentre a Modena D'Arco Ferran mgegn~vasi a vuoto di comporre un nocciolo di milizie volontane alla dipendenza del corpo granducale . t~s.cano. . Con infinito entusiasmo erano pa.rt1t1 1 volontari. Ma. al primo contatto con la disciplina si scossero come cera. al

,.,In o dicevano d'aver tolte le armi per difendere la pa-

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j,,•in oome soldati liberi ~ non come schiavi. Ciò fece perdtu·o prezioso tempo in vane querele. . l,' t 1 aprile il generale toscano era alla Mirandola. in co1111111 ica.zione con il corpo di Durando ; il 17 il R e Carlo Al• ho1'L0 ordinava. ai toscani di recarsi a Gazzuolo in sostegno dol l Corpo d'armata agli ordini del generale Bava, ed invl.wo. ad essi alcuni ufficiali sardi fra i quali il colonnello 01Lm pia. n 25 sono a Castellucchio, nella forza di 4420 uo 1aba.ttenti, senza contar e lo stuolo dei volontari e la. (l uardia Universitaria - a quell'epoca, t utte le colonne si o1·uno alfine riannodate. Fra esse s'aflaccendava. il prof. MatLoucoi da. P isa, ai cui scritti andiamo dapprima debitori di nn quadro sulla situazione. Pareva referendario del ministro Neri Corsini che poi lo Hconfessò; intanto egli non si faceva scrupolo di criticare in palese ordini e movimenti d'ogni fatta: « Non ho rimprovero da farmi per questo procedere, lo « avrei invMe se tacessi, p oichè io cr edo di giovar e al « P rincipe ed al Paese. Si ordina. il movimento della no« stra colonna da Pontremoli a. Reggio, senza dirle quale « strada essa debba seguire. In questo stato di cose tutto « rimane indeciso e la n ost ra colonna. non potrà reggersi « per molto tempo (l ) ». E la guerra.? Erano pochi quelli che la compr endessero davvero o 1,~ misurassero con il giusto criterio della pratica; taluni credevano persino che quella semplice mostra fatta oltre. P o, persuadesse gli austriaci ad andarsene senza trar colpo, tanta era la persuasion e che essi avevano della loro impon en za e l'ignoranza dell'entità dell'impresa cui :-~' erano accinti. Ma tra i ver i militari v'era uno che bastava per tutti, voglio dire il colonnello conte Cesare D e Laugier, del reg· gimento di linea R eal Ferdinando - ancora male in arn<;se p.el ~orte malore che l'aveva colto egli pensava senza posa {l) Filza !72!. Prol. N. 29.

38 -

ANI\0

XL.


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CESARE DE LAOGIER E LP. ARMt TOSCANI!:, ECC:

ad esercitar le sue truppe al tiro individuale contro fantocci di cenci, poi le radunava a battag\ioni, due volte al giorno, le addestrava a formare e rompere il quadrato, ad eseguire fuochi di fila a fuoco vivo, non curando il comune pregiudizio d'allora che non conveniva sprecare in quella guisa soverchia polvere da cartucce. Tanto il De Laugier era r e· putato « testa calda ~ e riguardavasi quel suo armeggiare come un eccesso di fantasia accesa. Il generale Ferrari preferiva. parlare di « Guerra santa :. di Pio IX e di grosse vittorie; passava riviste, prodigava sermoni, ma in fondo non aveva nè mezzi nè energia per dominare quella marea. S criveva a Firen7.e di « non conoscere ancora a quanto « ascenda in totale d novero delle sue truppe, il personale « degli uffiziali, dei bassi-uffiziali e dei civici volontari. « Proporsi di veHirne a capo moltiplicando le r·i viste. Alla fine d'aprile i toscani occupavano lo seguenti posizioni, descritte in altro rapporto del generale Ferrari: « Tutta la colonna agli ordini del piemontese colennello « Campia, forte di 2104 nomini, 2 pezzi d'artiglieria e 40 «... cacciatorj a cavallo è stabilita a Curtatone : gli avamposti « sono a due portate di fucile dagli Angeli, prima guardia « degli austriaci dinanzi a Mantova. « La seconda colonna agli ordini del tenente-colonnello « Giovannetti si è fissata a Montanara, forte di 1630 uo· « mini, due pezzi e 40 cacciatori a. cavallo. I nostri avam· « posti a circa un miglio e mezzo distanti da Mantova. I o « mi sono pArsonalmente assicurato di questa nuova linea « dove ho tre ufficiali del genio piemontese, e l'ingegnere «. architetto capitano Castinelli, addetto al mio stato-mag« giore i quali sono incaricati di ordini r elativi alla forti« fica:r,ione passeggera. nei due campi ..... Alla nostra destra « è il maggiore Fontana, modenese, con l300 uomini, dei « quali 300 regolari e 1000 volontari. Il mio quartier« gep_erale è a Castellucchio, forte di 1528 uomini, 3 can« noni da 6 ed l obizzo da 24 » (1). (l) F'ilza t7\!5 • !'rol. N. 77.

ù .I!. S AR~

DE (,AUG!ER E Ll!l ARM t 'fOSCANE, E CC.

sardi cingeva

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lt't•td.Ltm to un picciol corpo di d'assedio l •,,,.nh iorn, nn altro era in Goito ; la. maggioranza delle t t' li JIJ Hl piemontesi era dislocata sulla d estra del Mincio ""'" J,ro Vicenza strenuamente resisteva. I toscani collegaVII H14Ì n quella lunga e sottile linea per un nucleo di rego• ltll'l od un battaglione napolita.no del X Abruzzo distaccato l 11 Uoito. Sulla loro destra, fra Montanara e Governolo, '"''~ l ibero il passo alle incursioni dal forte austriaco di Ont'tli'\0; Borgoforte sguarnito poteva minacciarli da "fianco. l 11~ nutttina. del 4 maggio i c1•oati vollero tasteggiare insieme l ltuiLnlnuovo, Montanara e San Silvestr o: ingannarono l1~ I11LOI1a fede d ei civici ed i napoletani del reggimento i\ ht' II 7.ZO gridando: « Viva l'Italia, viva Pio IX »; talchè li .- t, itn~~.rono bianchini e solo tardi s'avvidero dell'errore e dnll'n.gg uato. Di risolutivo nulla. da ambo le parti, il giorno lìppresso il quartier generale passò alle Grazie e vi si stabili. !JO.f:Havano così i giorni inoperosi, o quasi; frequenti i lh l11i allarmi, molte le querimonie e le recriminazioni contro d nomandante, il governo, il vitto ed il soldo; quando il dì 11 Hi unse improvviso alle ~razie il ministro della guerra N eri Oorsini. Egli doveva provvedere al miglior assetto dell'ar,,.t~ IK~, torre via abusi, ra.1forzar ordini e disciplina; ma subiLo si scoraggia: « Qui si odono lagnanze, scriveva à.l « ila.ldasseroni ed invettive d'ogni sorta - è mestieri sce« glior e subito qualche temperamento per acquetarle, ma. il « male ha. radici pr ofonde. - Vorrebbesi più spesso cangiati « i distaccamenti d'avamposto, a motivo dell'aria nocevole « e della priva zione di riposo cui vanno tenuti dal n e« mico » (1). Ed il primo ministro di Leopoldo II rispondeva. come la Sibilla Cumana: « Sua Eccellenza, nella di lei saggezza, potrà. prendere « sul luogo quelle disposizioni che le .sembrano più oppor· « tune e per la loro urgenza non ammissibili di dilazione..... « Prego inoltre che il Ministro della g uerra. non dimentichi

(l) Filza l 72:S - Prot. N. !8.


CBSARB OE LAUOIKK E LB ABili TOSCANI!:, ECC.

« mai il diplom~tico e quindi c~n diplomatica freddezza si « mostri e parli alle truppe; quantunque bene capisca. che <~- quando si è in ballo conviene pure ballare » (1).

N on tenevasi addietro il generale E'errari nelle geremiadi. « Per l'onore delle nostre armi ho tenuto senno quanto ho .c potuto, ho insinuati sentimenti di gloria e di patriottismo « - ho procurato di far intender e quanto valga. l'obbedienza « agli ordini e la conservazione di una ragionata disciplina. « - Gli uffiziali oscillano..... Iiè fra. essi escludo il colon« n ello Cesare De Laugier, abituato anch'egli a seguitar& « le aure popolari, dopo e_ssere stato bersaglio delle tumul« tuose dimostrazioni nelle accadute v icende ». . Qu~sta marea d'incertezze di lagni, per lettere, per mamfestt a stampa trovava eco in Toscana, sicchè alle fantasie eccitate delle g enti ing igantiva: Celestino Bianchi nel giornale la Pat1·ia (N. 257) attacca violentemente il generale Ferrari e lo accusa di vilipendere la dignità dei volonta1·i. Questi si schermisce con una protesta che sparge fra i civici su cartellini azzurri. · Ali~ fine il ministro N eri Corsini, per immolar una vittima all'ara de' partiti a vanzati, propone il richiamo del generale dal campo sotto colore che la sua presenza fosse necessaria in Firenze alropera. del riordinamento militare. G li succederebbe nel comando supremo il con e Cesare D e Laugier , di recente promosso generale maggiore onorario e così avvenne il 26 maggio 1848, a tre giorni d' intervallo dai combattimenti di Curtatone e di Montanara. D 'Arco Fenari lasciò le Grazie lanciando al suo succes sore questa sfida che fu udita dalle guardie universitarie ch' erano alla porta del Comando g enerale: « Oh si vedrà quello che sarete capace di fare voi !. .... Vedremo!. ... ». Il generale contfl Cesare De Laugier va studiato nelle opere sue ii10n meno che nelle sue gesta, e studiandole vi si rintraccia il sapore dell'uomo - un carattere che risen te

(t ) Filza ti75 - J>rot. N. 39.

Or;SARE DE LAUOIBJ\ E

LE ARMI TOSCANE, E CC.

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l'""' ' lontn.na delle tradizioni .classiche dell'italiana caval-

J,,,.Ir. oh'obbe sempre una staffa nell'eroico e l'altra nell'eroitllllltluo, nu amore sconfinato di libertà che l'infiamma e che l mi{KU dn.i suoi fiorentini che pugnarono all'ombra del Mar'~ 11 11111 dorato o morirono trafitti per picche spagnliole a l hwl nrttU~ ed a Marciano. Poi un rifiorire di memorie napo'"''n iuhe in tutte le manifestazioni dello· spirito suo ; un l'l'll f't t lllù acuto e sottile che pervade ed inebbria e che innel.ttl.o HU quel vecchio tronco italiano sembra a tutta prima 111111 c:ont raddizione od un anacronismo che non è . . lnHomma un caratt.e re così schiettamen te e g randemente l.td inno da prenderne infinita vaghezza . l•:gl i nacque il o ottobre 1789 in Portoferraio da padre ltnll-(lt e dalla fiorentina Francesca Coppi; ebbe il retore l'uHHenti per mae!'ltro a. Monteoliveto, ma poi tralasciati g li 14l.11d i a 17 anni prese insegne da cadetto in un r eggimento l.nKu<Ul o. lJn atto di violenza, poichè uccise in duello un suo collegn, lo ridusse soldato nei « Veliti della guardia reA.IA ita.lmno. » che partì di Milano per la Spagna con la divisione l .occhi il 28 novembre 1807 (1). Bella e memoranda fu la parte che toccò alle milizie ita1ir\ne n ella Spagna - il clima, la natura del terreno, lo 11 1t~ne;io di un popolo sollevato, congiurarono assieme contro lo( l i invasori, .ne il g enio de' g randi capitani avea modo di l,rionfare in quel battagliar fitto, confuso e feroce dove l'individuo aveva r agione dfllla massa e la guer.rill~ della t4l.l'ategia e della gran tattica. ~- Giovanissime erano le lll ilizie italiane in via te nella penisola; Cesare de Laugier f 11 Ccava appena i 18 anni e molt iss imi con lui. Dai Pirenei ot·ientali passarono gli italiani in Catalogna al comando dnl gen erale Duhesme ; là apprezzò dapprima il giovane \ 'Ili ite il valor~ della d isciplina e si per suase « essere questa

(Il Fasti ·e v i eenrl e d~ol i ila/ia11i dal 1801 al t815. - Momorio di un uflìciale ila· llr1110 • tomo lV. pag. H 6. - Que;t'oprra appartiene al De J.augier.


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CE8AllE DE LAUOJER E J,B ARMJ TOSCANE, ECC.

CESARE DE J,AUOlER E LE ARJfi TOSCANE, ECC.

J el 1848, allorquando il ministro Neri Corsini l'ad(;l randuca quale successore del generale D'Arco Fertw l comando del corpo di Lombardia.

« la base ed il fondamento d'ogni riunione militare e l'u-

11111 "'1-( iO

« nico mezzo per r endere gloriose le truppe « soipline point d'armée » (1).

dii,,',

Sans di-

Scoppiata la rivoluzione, D e L augier si distinse al combat~i~ento di S. Cugat, pugn~ndo eroicamente con pochi vehtl al fianco del colonnello Cotti , e pochi dì appresso, s~lle alture di S. Coloni, fu mestieri minacciarlo di puniZione perchè non s'avventurasse tropp'oltre la linea degli. italiani in inutile rischio di vita. Nel borgo d' Esquirolls salvò la vita al generale Lecchi, quando fatto mira ad un fend ente di un cavaliere nemioo parò il colpo, facendogli scudo del proprio corpo. Allorquando V erdier asHaltò Gerona, volle De Laugier far parte della prima colonna che si spinse sotto le mura: aveva nascosta in seno una banderuola che voleva drizzare sugli spalti, ma cadde rovescio n el fosso colpito di baionetta (2). Alla fine del 1809 i gloriosi avamr.i della di visione Lecchi furono raccolti dal Pino, e De Laugier dopo esser stat"o segretario· aiutante di quest'ultimo dovette rimpatriare colto da febbre di malaria. Dalle guerre di Spagna gli italiaxii ritrassero utile e largaeopia d'ammaestramenti --: i.ngolfati in guerra. feroce ebbero modo di far sbocciare le loro qualità militari · sopite da tempo ; combattendo su terreni insidiosi e aifficili essi seppero imporre il loro nome all'ammirazione dei compagni d'armi e dei nemici. Cesare de Laugier prese parte alla spedizione di .Russia con la divisione Pino ma. una malàttia gl'impedì di compiere la campagna. Nel 1813fu promosso capitano e nell'anno seguente entrò nell'eser· cito di Gioacchino Murat; soffrì poscia prigionia e chiusa l'epopea. napoleonica fu ammesso nel 1819 al servizio della Toscana. Tenente colonnello nel 1835, era colonnello nel

li) Folli e vicettde degli- italiani dal 1801 al 181J . • Memorie Ili on ufflciale ila· liano • tomo l V, pag. ~t a. (!) GIACOMO Lonnoso. • Vile dei primari genet·ali ed ufficiali i taliani che 11 di~lin­ sero nelle guerre napoleoniche dal 1796 al 1815 . • Milano t8~3. Vol. s pag. te8. Pon•uo Scu!ARI:-il , lenente di fanteria. • Per un dimenticato . • Rivirta Militare ftalimla, g~nnaio t 893. ·

1'1~ 1' 1

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t~l

Il. La vita al campo dei to~cani aveva. un colore ed una Lutta. speciale - tipografia castrense di manifesti e proclami , urogiuolo di malumori e di dissensi fra civici, ,wldn.ti e comandanti. Sugli alberi fronzuti in quel mag~ic) 111e morando, i militi facevano a gara n ello affiggere i11dirizzi in lingua ungherese e latina, percl,J.è fossero letti d ,~ll o scolte dei reggimenti ma.giari durante le lunghissime orn d i guardia all'avamposto di Mantova. De La.ugier e Ferrari d i t~pensavano ordini del giorno per salutare le milizie e con~edarsi da esse. 1n questo mezzo, la bella linea di Curtatone e Montanara uou progrediva nel sistemarsi che lentamente - repugnavano t\lle manovre i militi, ma. molto più dimostravansi a vversi td faticosi lavori d'approcci<;> e di trincera. L'architetto civile Rodolfo Castinelli, comandante provvisorio del corpo del genio toscano, tr ovossi alla fine colitretto ad in voca.re rimedio da Firenze « mai grado tutti i « provvedimenti imaginabili, i militi si dimostrano sem« pre più riottosi .al servizio delle trincee; per cui avanzo « il progetto di formar e un nueleo di zappatori con uomini « da farsi venire di Toscana, con giornaliera retribuzione « di cinque lire al massimo » (1). Così l'ingegnere Castinelli lusingavasi di compiere l'imaginata. linea di Curtatone e Montanara descritta in un disegno che trasmetteva al governo. Con~isteva iu un sistema di naturali ostacoli, aumentati ed afforzat.i dall'art<": il fianco sinistro poggiava al Lago Superiore, presso all' incontro ·delle strade di Mantova-Castellucchio- Cremona, VI'HLu

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(l ) Filza 17J5. · Prot. N. 97.


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CESARE DK LAl1GIER E LE AIIMI TOSCANE1 EOC.

là dove SQrge il villaggio di Curtatone. Due gruppi di cascinali lo compongono; l'osteria (casa della Locanda) sulla strada di Mantova, i caseggiati del Molino e del Lago a setten tr.ione ; alle spalle l' Osone N uovo, fosso largo e profondo con un solo ponte angusto che mena alle Grazie. A cinc:1uanta passi, innanzi l'osteria, l'architetto Castinelli aveva disegnata una lunetta con tre troniere, di cui due guardavano la fronte, l'altra il fianco ver so il lago; ai lati dell'opera sulla campagna irrigmi e folta . per siepi ed alberi fronzuti, erano sorti a poco a po0o buoni parapetti con fosso, trincea e banchina, s ino a l distaccarsi della strada vicinale delle Pioppe che conduce alla carreggiabile da .Mantova a Montanara. A siuistm della lunetta, in direzione del lago, correva un'altra t rincea che moriva sul greto: un grosso argine in dire7.ione de' mor.i.d iani copriva il canale e stendeva la mano d~t Curtatone al campo di Montanara. A Montanara tre case di q ualche rilievo, eon una ehiesetta sul erocicchio dell a strada. postale - , ampi prati tutt' intorno' e bella vista ;; ulla eampagna mantovana. Il villagg io di S . Sii v estro g uerni va il fianco esterno d ella linea, a mezzodì, ma giudicando infino perinoloso il distendersi fino a quella lon tananza,, De .E'errari ritrasse di colà il battagliollfl dei ci vici l i vornesi ed il n apoli tano di linea : Montanara venne allora r inforzata con un terrapieno per batteria, sulla strada, ~ con una trincea continua pel fiancheggiament o. Alle spalle l'Osonc, con un passaggio al ponte della Rocca ch e add uGe al v illaggio della Santa, là dove s' incontrano le strade di Borgoforte e d i Cerese. Lung o questa linea, estesa per q uasi 3000 metri, s tavanoschierat i i t oscani in due g ruppi distint i : a Curtatone 222~ fanti, 7() cavalli, U cannoni da 6 Ùbbre ed l obice; a Montanara 2463 fanti, 24 cava lli. 3 cannoni ed l obice. Poi due compagnie di civici fiorentini del cap itano F ortini erano ·a R ivalta a guardare il passo sul Mincio. Poi due a Sacca ed altrettante a Castellucchio; a Goito 940 fanti tra t oscani e na.polita.ni con 14 cavalieri. Scarsissime forze per presidi~ della linea, frazi onate a pillole, prive di contatti,

C ESAltE DE J,AUOIER E LR AR)Il TOSCANE, J::CC.

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d 1\flpoggi e di fiancheggìamenti, trionfo di quell' individ 111d it-uno che esaltava tutti. Pareva che a ciascun manipolo di 'fllllllt t ruppe, nell'entusiasmo che le animava, fosse per manPIII' il lo. respettiva parte di gloria nella mischia e perciò fuHHt• geloso della concorrenza degli altri; aberrazioni meruom11de delle quali il tempo ed i · costumi, non gli uomini dovo,•ano rispondere dell'intima colpa. l•:rA. così disegnata e presidiata la linea quando Cesare 1l11 L~~.ugier ereditò il comando dal g~nerale D'Arco Fer1'1 \t'Ì - egli ne comprese la debolezza ma non disperò. La d Ì14PÌp l ina f.u il suo pensiero dominante, sia nelle forme che nul h~ sostanza, per cui soltanto potevasi . ritrarre da quei ~I•Hori di patriottico ardore frutto adeguato e fecondo ; asseg nù i posti, raddoppiò le scolte e provvide ad evitare i falsi 1\llMmi che· oltre misura travagliavano indarno i campi. l)i questo nuovo tener briglia1 come briosi e focosi destrieri 14Ì r iscossero i militi, ma senza traccia profonda e senza li vore - lusingavali le virtù militari del nuovo comandun te, la naturale schiettA7.7.R. dei modi, la soldatesca ba.ldtmza, ed infine quel suo gestire d'arena che toccava tanto h\ fan tasia infiammata nei militi giovani. La sera del 27 di maggio, per timor panico, un cannoli i ore imaginando di v~deré n emici lanciò un'archibug iata alle r+rnzie -- n e derivò un allarme confuso, un fuoco fitto alle ~;telle che non quetù che tardi· molto. Il dì vegnente ecco nn ordine del generale De Laugier: « Alcuni soldati di guardia al Porto, appartenenti alle « compagnie del centro di artiglieria, degni piuttosto del « titolo di femmine ..... sognarono la notte scorsa di vedere « nemici sul lago, e simili a <Jpaventat.i bamb ini spararono « destando allarme stolto nel paese. Dei granatieri, con « zelo malinteso, uscirono arbitrariamente dalle respettive .. compag nie, che non p ossono n è debbono mai abbando« nare, corsero sul lago e da veri sconsigliati essi pure spa« rarono..... Cosi ordino che gli uomini i quali femminil« mente El senza alcuna ragione spararono, monteranno « per questa notte una guardia di castigo..... n soldato non


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CESARE DE LAUGII!:R F. LE AB.KI TOSCANB, ECC.

CESARI:: DE LAUGJER E LE ARlll TOSCANE , ECC.

« deve sparare il proprio fucile se non quando conosce e

il nuwesciallo austriaco nuove strettezze, pensò d'apprendersi t~d 110 partito audace. Raccolse il sussidio di Thurn e fatto fll ll'tO de] richiamo dei napoletani disegnò di guidare la. ttiiLAHil. delle su e forze con celere marcia di fianco verso Manf,ovu, passare il Mincio, piombar sul fianco d ei toscani ed ~~~~~~ s palle de' piemontesi. - Circa 36,000 uomini con molta. 1u·Liglieria divisi in tre corpi (l Wratislaw - li. D'Aspre - LlT. Wocher, riserva) lasciarono Verona a.ll' imbrunire del '}.7 maggio e giunsero a Mantova, inosservati, a sera del giorno seguente. I toscani, come si disse, dipendevano dal corpo del g enorale Bava, dislocato allora in massima parte a Volta; in Goito, quasi anello di congiungimento, erano staccati in via provvisoria napolitani e toscani con qualche nucleo di truppe

« vede il nemico vicino; chi altrimenti agisce, chi tira per t< vano timore, a casaccio, è immeritevole del titolo di sol« dato italiano. » (1). . La vita ne' campi s'era a lquanto cangiata da quella dei • primi ·di maggio: alle quattro del mattino i tamburi battevano la diana, l'appello alle sei e poscia la parata della guardia, allo 10 il rancio, al tocco il secondo appello, dalle 3 alle 5 esercizi di fuochi e di quadrat i, alle 8 poro. appello di ritirata ed alle 9 il s ilenzio. « Il De Laugier ~ uole « disciplina, scriveva a ll a mamma Gherar~o ~e~ucCl. vo« lontario nella Guardia U ni versitaria, egh pumsce ure· « missibilmente i trasgressori ..... havvi di presente una di« sciplina che s pa.ve11ta! » (2) Così scriveva il 28 magg io ed il g iorno seguente gli austriaci uscivano da l\1.antova per attaccare i campi toscani. I r info rzi attesi con Lauto desiderio dal maresciallo Ra.detzky s'erano alfine riannodati. - Nugent aveva passato l'Ison zo ed il maresciallo ne sollecitava la marcia. allo scopo d'aver q uelle t.ruppe sotto Verona. Bramava anzitu~to torsi via dagli occhi quel pruno di Vicenza indomabtle, per ciò diseg':lò d'avviare il_ Thur~,. s uccesso nel comando all' infermo Nugen t, ad assalire colà. tl generale Durando in questo mezzo aveva mestieri il mar esciallo austriaco d'allargare la. sua base d'approvvigionamento, tropp? a_ngusta. essendo la. propria e di già. esausta.. Poco p~te~ast. rlCav~re dal Tirolo, già minacciato dai piemontesi a Ittvoh, penco· !oso altr~ì il cammino di Val A.rsa verso Trento, padron eggiando quelli le alture di riYa destra d~ll'Adige. Ma il 23 maggio il gen erale Thurn fu nbuttato da Vicenza; la caduta di Peschiera sembrava imminente e doveva far scala all'investimento d i Verona, sì che prevedendo

(t ) Ric•lrdi 11orici d el Rallaglione lhtivt,·silario toscano alla gtw·ra d t ll'indipendmza Ualiana del t/148, per cura l'Il GHRR •noo NEnuccJ, gia milito l'lP l battaglione. Prato, !.R!ll., pa~. ~M. (j ) Gu EIIA ROO NERIJCCI. /bidelli, pag. :!53.

Hard e.

T occò i nervi del generale F~rrari quella dipendAnza, pur dichiarando di bandire le ragioni d'etichetta; p erò l'opinione pubblica vi si mostrava favorevole, laonde insistette il commissario Carlo Matteucoi ohe vide per tutti g li spiragli della politica milit are toscana d'a.llora, a che meglio s1 n· badisse quella. subordinazione. « Si decida il ministro, egli scriveva, a dichiarare espii« citamente al nuovo comandante delle truppe che i movi« menti da lui ordinati, le posizioni prese nel blocco di « Mantova, tutto ciò in una parola che riguar da la stra(( tegia applicata alla colonna toscana, debbono dipendere « dalla suprema direzione di S. M. il Re Carlo Alberto, ed « immediatamente dal generale Eusebio Bava ~ (1). N on aveva d'uopo di tali insistenza Cesare De L augier che per l'indole sua, per il suo sentimento schiettamen te e for temente italiano, sentivasi per natura inclinato a disten· dere la mat;to all'esercito r egolare piemontese. Infatti a ccoglie con esultanza l'ordine che gli prescrive « di conchiu« dere con il quart iere g enera19 dei sardi q uel m odo mig-l iore

(l ) Filza t.i'3. Pro!. I'i. t03.


l' KIIAIII> DE LAUOlER I> LE AR ~IJ 1'0SCANE, ECC.

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CESARK DE 1-AUGJER E ~ ARMI T OSCANE, ECC.

« e pm preciso per cui questa dipendenza effettivamente ~i « verifichi, sal1'0 il deeoro del generale toscano e delle mt« tizie sottoposte a: S'uOi or·dini. » Già fino dall'8 di maggio aveva ricevuto ordine dal Ferrari di recarsi in Goito - sembrava quello un· barlume per ij quale poteasi intravedere la fusione sul campo de' rego~ lari di Piemonte con i volontari di Toscan a, e che alfine Sl fossero banditi i pregiudizi che vietavano il frammischiamento o il semplice contatto fra le due milizie. Ma ~on r~m­ marico, d ue giorni appresso, il colonnello De Laug1er rwevette nuovo ordine d'allontanarsi con il grosso della s ue truppe da Goi_to e fare ritorno alle Grazie di Ma~t~va._ al gener ale F errari. L o spirito d' ordiue e la forte dtsotplma osservata nei campi sardi ave va ribadito nell'animo del pro~e toscano i suoi ricordi soldateschi che lo ,a vevano fatto nvivere - pure abbandonanùo Goito si lusingava di tenervi un piede, poichè ottenne di distaccarvi in perman~nza _il ~~ battaglione del raggimen t o Abruzzi, due compagm a _d t . Clvici lncchesi l'iutiglieria. scelta toscana e pochi cavahen. Promosso 'o-anerale a l comando supremo dei toscani, .s'associa s ubito ~on fraterna dimestichezza g li ufficiali piemontesi inviati dal Re Carlo Alberto; il colonnello Campia che propone al comando delle trincee di Curtatone insieme al capitano Camiuati , il magg iore Beraudi che offre all'amico suo Giovannetti ) affinchè l'assista nel comando e nella disciplina della linea di Montanara. · Così fidente nell'appoggio piemontese, caro a.ll'animo suo , Cesare De LauCYier ne'pochi giorni che precedettero il duello di Curtatone ~ Montanara andava carezzando grossi diseo-ni · rifor mare le sue truppe non a forma ma a sostanza sull'e~empio dello ammirate a Goito, a Volta e d a Valeggio, fondere in una le miliz;ie con un'unica impr onta che fosse propriamente e s chiettamente italiana. E poggiavasi a quell'idea con l'opera e con la m ente come l'edera al ramo. Ne fa fede · la prima lettera che egli diresse ad Eusebio Bava: « le truppe che comando, essa diceva, consi« derate quale pianta inutile e parassita. in un piccolo Stat.o,

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' tttlj.( luttu ~ow mpre e non militarmente educate, sprovviste del p11'1 nouo~li~ario,

non potevano d'improvviso chiamate in 11 ttt\111 pugno. acquistare ordine e disciplina 13d istruzione. Ma • 11 11 11 tHHiondovene altre per surrogarle, parmi n on esserci • l'l t,l'o mezzo da elegger e per conseguire tanto scopo se • 110n q nello di chiamare a due, a tre alla volta in cotesto • mw•·oi to i miei battaglioni, incorpm·andoli temporaria: • 111 0 11 Lo ciascuno in divisioni diverse e sostituendoli qui 41 tJtJil ultrettanti battaglioni piemontesi, i quali, servirebbero i( i uLan L o da maestr i e specchio a quelli toscani rimasti su « fJ nosta linea » {l ). Rispondeva il 26 maggio il Bava con la p romessa di paLrooinare l'esposto disegno al quartiere genera le dell'armata. Ht~rda. presso il R e Carlo Alberto. Due giorni appresso un lanciare piemontese rimetteva al generale De Laugier il primo avviso del Bava circa le millacce degli austriaci contro MantQva; mitigandone l'import,anza che ancora non poteva conoscere: « Alcun e relazioni che credo e voglio ritenere per e3a« gera te, farebbero sentire che . n ella. notte scorsa una co·« lon'na austriaca, di cui s'ingrandisce la forza dai 6 agli « 8,000 uomini sia sortita da Verona dirigendosi verso (( Mantova. Devesi perÒ· ritenere che dette truppe non siano « altro che scorte a colonne di viveri o scambio per la guar« nigione di Mantova..... Vivesse certo in ogni modo di tro« vare in Bava un sollecito e valido soccorso » (2 ). Il generale' to3cano si pose allora all'opera con ardore giovanile -- partecipò la ~ovella ai due campi, con l'inocriunzione di « combattere fino .all'estremo e fìnchè non giungano gli aiuti piemontesi ». In caso ·di soverchianza di forze il tenente colonnello Giovannetti doveva ripiegare per Gazzoldo a Goito, coordinan do la sua marcia da Castellucchio in poi con la colonna di Curtatone della quale egli ri · •

(lì Racconto storico della giornaln campale pugnalrt it 29 mugyio 1848 a Curtatofle e Al onlan"ra, <lettnto <la un teSlimouio ocularo. Fi renz~. i854, Atlcgalo Il, pag. 96. ('!) Ibidem.


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CESARE DE I.AUGIER E

LE AKMI 'l'OSCANE, ECC.

serbavasi il qomando: frattanto i toscani dovevano provveder e alla sicurezza dei canipi, rinforzare i parapetti e spiare pe:r la campagna mantovana. .. In quel mezzo giungevano al generale Bava. nuove e ~l~ partieolari notizie ri cevute da Villafranca. « Nella poss\bl« lità di un attacco imponen te, scrisse allora al generale « toscano io correrò al soccorso con forze competenti; la. 4'. interes;o quindi a tenere fermo costi tanto che poss~ e · ,. come non dubito ; onde ripiegare in estremo verso G01to « per difendere energicamente quel paese che io mi por« terò a sussidiare )) Risposto al Bava, rnor·ire piuttosto che ceder·e, De Laugier prende sonno come il principe di Condè alla v.igilia d_ella battaglia di Rocroy, ma lo destano poco dopo _11 m.aggwre Belluomini, Lionetto Cipriani e Giuseppe Puccmelh, sottotenente nei dragoni toscani. Quest'ultimo racconta di ritornare da una segreta scoperta verso Mantova, dove _accert~ la presenza di un'esercito intero; correre ad avv1sarne 1 piemontesi a Goito. Spuntava il giorno, ed un ter zo dispaccio del Bava giunge a diehia.rare i possibili intendimenti degli austriaci di gettare un ponte fra Goito e Rivalta; vegliasse di conseguenza i passi dell\<Iincio. De Laugier avvia allora il capitano Fortini a Rivalta e Malatesta a Sacca, allo scopo d'osservare le rive del fiume, scandagliare gu adi o distruggerli con il soc~orso degli abitanti. E le forze si suddividevano ancora· di più per queste bisogne - forse allora grandeggiò nell'animo del generale toscano l'an<Yustia della situazione de' suoi, il loro isolamento o . e le minacce d'essere attorniati dai nemici con l'Osone alle spalle ed il :fianco al Lago. Pure non vacillò nell'animo tenacemente fondato in due idee - non cedere da buon soldato neppure un palmo dei campi occupati e d'essere in breve soccorso dalle armi piemontesi. - Corse quindi a. Rivalta., corse a Sacca a correggere appostamenti, a dettar ordini; infine salì in vetta al campanile della. gotica chies~ola delle Grazie per spaziare meglio la vista. per la compagna manto-

UES\RE DE L AUOIBR E LE ARMI 1'08CANE , ECC.

Vllll tt : td t u.

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quiete per la sinistra. riva del Mincio, ma sulla

l't 1111 1,11 lt~ v egeta.ziona f~lta faceva schermo agli occhi e na-

la bella vista dei Campi di ,Vergilio. ad un t ratto un messaggio di Giovan etti annunziò l'tWILilZU.l'Si di numerose colonne nemiche per la. strada di flhnt,ova a Castelnuovo e poco appresso, quasi all'improvvhw, Auoppiò dalla borgata degli Angeli un fuoco fitto tU t t tt,ro C urtaton e.

lljUOild llva

(j,u tUld O

. (f'ontinua\. EuGENIO B ARBA.RICH

tenente uet 7 3° (unteria.


J.A QUJISTIO!IiE DEl SOT'fUI'I'ICIA L l IN FR,\);CJ,\

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tA .QUISr.IONE IlEI SOTTUHICIAU IN FRANCIA

La quistione dei sottufliciali, la fJUale è in gran parte ·una quistione finanziaria, ma non è totalmente quistione finanziaria, si agita in Francia, con tutta la gravità d'una quistione fondamentale pel buon ordinamento dell'esercito, fin da quando, diminuita considerevolmente la ~erma, è divenuto sempre più c1iffìcile, nella breve durata di. questa, far di un soldato di leva un buon sottufficiale, mentre per la minor durata appunto della ferma tanto maggiormente si sente. il bisogno di buoni graduati di truppa. L a .l!'rancia, che può clis porre di un abbondante bilancio militare, credette di aver risolto la grande quistione, sottoponendosi a non lieve saerifi zio pecuniario, con la legge sulle rafferme del 188~ ; i l cui concetto fu di allettare i sottufficiali a ~imanere sotto le bandiere, corrispondendo loro in un trattamento di mtferma che può ritenersi piuttosto generoso, tenuto conto delle limitate qualità personali che dai sottufficiali si richiedono. Ma non mancò di pronunziarsi una tendenza .a r estringere questa legge assai larga e assai favorevole, tosto che si vide che essa finiva col far cre~cere talmente il nnmero delle rafferme da cagionare non soltanto un aggravio considerevole e sempre crescente ·a l bilancio, ma da compromette1·e anche quella buona costit uzione dei quadri di sottufficia.li a _cui essa specialmente mirava. E restrizìoni infatti vi furono. Ma non avviarono ad una più soddisfacente soluzione. In qnesto momento due correnti sopratutto si vedono iu Francia; una, governativa, che è intesa ad un ritorno all'~pplicazione larga della legge

601

l t•m, o ohe da questa larga applicazione, accompagnata a jiiii VVHd imenti d'ordine morale, si ripromette di correggere ul ttiiHÌ difetti che nella prec-edente applicazione della legge u1ud t~r1imn. si ebbero ; raltra, che trova i suoi fautori in aut nttwol i periodici militari, la quale mira, per addivenire ad ~11111 ~10 l u zione, di cambiare abbastanza sos~nzialmente il 111odo di reclutamento dei sottuffi~iali. IJII. l gge del 18 marzo 1889, regolando la materia delle 111.1lunne, per invogliare i sottufficiali ad una maggior perl.ti ii.IIOll~a sotto le armi, fece ai raffermati una notev_ole po,. ~to n o materiale e morale, sia per le competenze loro "ouonlate, sia per le guarentigie iùtese a tutelarne gl'intel'tiHHi o nel periodo di servizio attivo e dopo di questo pel'lodo, sia per la larga concessione d'impieglu civili, sia infine p11r quella certa agiatezza e libertà di vita . che ai sottuffitJÌI\1i concesse. Basta ricordare soltanto questo: per effetto di ll1h .t. rafferma (2, 3 o 5 anni) il sottufficiale acquistava diriLLo ad una mise d'entt·etien, variabile da 200 a 600 lire; t~d un premio di r àfferma, .da. 600 a 1500 lire; ad una grat.iflcazione annua di ~()() lire; ad un'alta paga mensile, da !l o. 21 lira; ad un soldo giornaliero speciale di cent. 0,25 in più del soldo percepito dai non raffermati; ad una uniI'Mme di panno fino del valore di 75 lire; ed infine ad una indennità alloggio mensile di 15 lire se il sottufficiale era t1.1nmogliato ed alloggiato fuori di caserma. A questo aggiungasi un vero e proprio diritto all'impiflgo civile, che i sottufficiali acquistano dopo 15 anni di IIMVizio ; tanto ch e, in mancanza di posti negl'impieghi ci vili; pei quali ottenne l'idoneità, il sottufficiale o lascia il t~ervizio entrando con ciò nel godimento della propria. pent~ione ma accresciuta di un supplemento, fissato per legge, fino al giorno della nomina., ovvero rimane sotto le armi in attesa della ·nomina medesima. La legge tosto dopo promulgata cominciò ad avere i suoi efi:'etti, più di quanto l'autorità francese desiderasse. Infatti me11tre prima del· 1889 su 39,000 posti da sottu:fficiale appena 12,000 erano occupati da raffernrati, la cifra di questi 39 -

AliNO

IL.


60:!

LA QVISTIONE DEl SOTTUFl'ICIA.p IN FRANCI A

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venne raddoppiata addirittura nei due anni successivi alla promulgazione della nuova legge, raggiungendo ·così quasi il limite massimo concesso dalli legge medesima la quale stabiliva che al più 2/ 3 dei sottu.fficiali potessero essere raffermati. Il capitolo rafferme del bilancio, che nell'89 era. di. 7 milioili si trovava quasi ;addoppiato nel bilancio preventivo pel 1892. Cominciò il periodo delle r estrizion i. Si volle che i raffermati con premio rion oltrepassassero la cifra complessiva dei 24,000, si ebbe per eff~:~tto che molti buoni elementi dovettero lasciare il servizio perchè mancava la possibilità di raffermarli: l'inconveniente diventava più specialmente grave per coloro che avendo cominciato la loro educazione da giovanetti negli appositi istituti ed aspiranti alla nomina di ufficiale si vedevano in questo modo preclusa ogni via. Ad eliminare tale inconveniente la legge del 6 gennaio 1892 immaginò le rafferme senza. premio, affinchè senza che il bilancio fosse maggiormen te gravato, si avesse tuttavia la possibilità di t rattenere sotto le armi i sottufficiali volonterosi e non si perdessero così i b uoni elementi di truppa per le scuole militari e la s uccessiva nomina a sottotenenti. Poteva essere un rimedio. Ma esageratosi l'inconveniente di di due categorie di sottufiiciali con trattamento differente, si venne alla deliberazione che il principio della rafferma senza premio dovesse esser e int.;~so come provvedimento transitorio, nel senso che essa fosse bensì accordata specialmente ai sottufficiali aspiranti alle scuole militari, ma che di mano in mano si fossero verificate delle vacanze n el numero dei raffermati con premio quelli senza premio entrassero nel godimento di questo ed avessero in ciò la precedenza su tutti gli altri. Così il ri.medio perdette ogni efficacia. Non servi di sgravio naturale al bilancio, giacchè il premio di rafferma. - parte che più pesava sul bilancio dei raffermati - non si pagava più subito all'atto della . rafferma, ma compiuto il ser vizio; e quindi, in sostanza, ·anche i raff6rmati senza premio gravavan o s ul bilancio

\. A QVISTIONE DEI SOTTOPFICIALI lN FRANCIA

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uomo gli altri raffermati con premio. E" non si ot" '''"'' n ppure lo scopo di trattenere sotto le armi glielellltHtl i bnoni , che dopo l'ordinaria ferma non avessero pos•11 ti Ili~\, per mancanza di posti, di raffermarsi, giacchè la 11 il1'1~ de lle rafferme senza premio 1000 soltanto - ~ra d11l t.11 LLo insufficiente a tale scopo. Ma un'altra grave preoctt ll pt~v.ione, oltre a quelle già accennate, sorse l'esperienza .j,,l I'I ÌHLemct. E fu questa: un gran nut;nero di raffermati è 1111 v1~nt aggio, certo, per l'istruzione della truppa che è sotto l11 ~~•· mi ; ma è un depauperamento dei qua dri per le formav"" ''i di riserva, nel senso che quanto maggiore è il numero tltlt mfter mati tanto minore è il numero di posti da sottufllt tÌLde disponibili perchè in essi, con continua rotazione, Kli elementi di leva possono acquistare la pratica necessal'm prima di andare in congedo. _ P nJO<~cupandosi soltanto della portata finanziaria del si~ t.nma, una legge del luglio 03 modifica quella dell'89: de(.ur rnina che il sottufiiciale promosso ufficiale n on ha più d iriLto al premio di rafferma e che la g ratificazione annua d tl ~()() lire e ridottà a 100. Ma gl'inconvenienti del sistema permangono, e sono dovuti al fatto che non ci è una r otazione sufficientemente •·o.pida nel grosso nucleo di sottuffi.ciali raffermati. L' uscita di coloro che passano ad impieghi civili e .lenta, non già. porchè manchino tali impieghi, ma . perchè i sottu:ffi.ciali in · massima parte si affollano verso alcune categorie di essi I'I Oltanto, attratti, dal nome più pomposo o dalla residenza t\ Parigi od alt re città principali; mentre, . qualora le riohieste fòssero meglio distribuite fra i vari molti impieghi, ohe non meno di quelli sono convenienti e decorosi, sotto og ni punto di vista, tutti i sottufficiali, compiuto il l o• anno di servizio, avrebbero modo di occuparsi subito, secondo le loro attitudini, e realizzando, con la pensione, un r eddito di non meno di 1500 lire nelle peggiori condizioni. I nvece avviene che mentre per taluni impieghi i sottu:ffi.ciali aspettino degli anni, concot:rendo ad inceppare il movimento di nscita, per molti altri impieghi egualmente dignitosi e ri-


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LA QUISTIONE DEl SOTTUFFICIALI IS FRANCIA

LA Q.UISTIONE DEl SOTTUPP'JCIALI IN FRANCIA

muneratori vi sonO' sempre più vacanze e posti disponibili che n on vi siano aspiranti. Attualmente, come si annunciò ·al prinm p lO di questa breve memoria; due correnti si notan o in Francia. · Con ·recente circolare di quest'anno il ministro Mercier afferma. il proposito di voler curare nelh più larga misura possibile l'applicazione della legge 18 marzp 89, e di volere occuparsi perchè un maggiore sbocco d'impieghi sufficientemente rimunerativi venga assicurato ai sottuffi.ciali raffermati, che lasciano l' esercito. E per ciò ottener e il Ministro afferma aver ape;-to trattative colle compagnie ferroviarie e colle grandi società industriali. Ma aggiunge che anche per co~seguire meglio lo scopo di trattenere i sottufficiali sotto le bandiere, occorra rileva.rne la posizione morale, circondandoli di maggior considerazione da parte degli ufficiali, lasciando loro una. più grande iniziativa congiunta ad una maggior ll.utorità e re·· sponsabilità. Vnule infine siano r igorosamente appliC!l.te le disposizioni regolamentari per provvedere i sottu:ffi.ciali di un buon alloggio. Oltre a quèsta tendenza, che non ci sembra possa notevolmente modificare le condizioni di cose. quali sono - si ha. l'altra che vorrebbe risolvere la quistione con la crea~ zione di nuove scuole modificando notevolmente il modo di reclutare i sottuffi.ciali. In Francia ·· ripor tiamo dalr Ave·n ì-r militaire - il reclutamento dei sottuffi.ciali è fatLo nei corpi di truppa, e le cinq_ue scuole .preparatorie non int9rvengono che come un semplice compl(\mento del quale non si fa quasi alcun cont-o. La vera base del reclutamento dei sottuffi.ciali dovrebbero ePsere le scuole speciali, come in Germania. Occorrerebbe raddoppia.r ne il numero portandole a 10; accettare per ciascuna di esse un cen tinaio di allievi all'anno, presi all'età. di 13 anni fra i -figli di militari di truppa. Tali giovani, dopo un tirocinio di cinque anni, sarebbero versati nei corpi di truppa come soldati semplici con obbligo di compiervi 5 anni di servizio. Essi sar ebbero promossi caporali dopo

n l tll'" i,

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sergen ti dopo un anno di caporale: sar ebbero in

11 111~~i 111~, tu tti riaffermati dopo il quinto àuno di servizio.

Il\ oott queste disposioni, l'autore dell'articolo, intenderebbe d ovvi t~re .al serio inconveniente che si affaccia colla ognor lll'l'llocmt e proporzione di reclute col servizio di un anno UIIMilj.tuo.ta alla fanteria ; proporzione che più non permette 1111 hu on r eclutamento d ei caporali e dei sottuffi.ciali dagli ttl llltiui di leva. Incon venien te tanto più grave in quanto '''"' pil.t forte è il numerq di r eclute assegnato annualmente t~l l u oompagnie, e frequentissime sono le chiamate p er istruv. lott o delle classi in congedo.


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Tlt/1. LIBRI E CONF.ERENZI'.

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l'urw d<' Ila guolrra, ed in questo· modo vengono al libro tutta l'ampiezza lo ~ vo l gim ento necessari per rispondere alle esigenze dell'oggi. l 1:ou c~tti che ispirarono il Jomini hanno la loro ori gi ne nelle guern~ uupulooniche, o con frase scultoria il generale Marselli lo chiamò a buon tlrtltu «' il primo grammatico di quel grande scrittore che fu Napoleone» l''"''•iò il Jomini vive in quel ciclo d'idee che parve tramontare nel 1 S70 qtrtiiHio ai grandi principi stra tegici si cominciaronG a preferire i minuti •tu di logistici, e parvero superficialità le larghe discussioni sui r:~ ppo rti '''" ill linee strategiche in confronto a li:~ baraonda delle cifre, dci numr.ri 11 drgli (tides-mémoire di cui si giova l'impiego dei mezzi materiali nel uHtv imento delle grand i masse di truppe. 11

TRA L1BRI E CONFERENZE

DE J oMrNr. P1·écis del'art de la guerre ·ecc. Nouvelle édition revue et augmentée d'après les IIP[Jetrdices et documents du générallomini pat' F. Lecomte ancùn colorwl divi.~. suisse. - Paris, Lih. Raudoi n 189~. Due vol. con ~ tlnnte . E. WoJ:NOWièH.- Elemente de1· Krieg{ilhrung. Beitrag zum Studium der Kriegsgeschichte. (Elementi sull11 coudotta della guerra. Contributo alt~ studio della sto-ria della guerm). - \' ienna, Edit. Seidel f894.. .\ . GATTO. Studio sulle artiglierie mmpali il~ uso presso le princ.ipali potenze estere d'Europa ecc.- A les~a ndri~, Stnbi l. Gazzotti e C.1895. E. SPACCA MELA. - Riconli di {ortifica:.imw speditivct e dell'impiego del/(} gelatina esplosita in ,que1ra.- Alcssandria , Sta bi l. Gazzotti e C. 1895.

B.

Uno nuovn edizione, lo qu.lt'tn, del Sunto del( at·te della gtwrm pubblicato dal J omini n.el1 838 uon ce l'aspetta v:nno. Sulla ~ua opportunith . come impresa di speculazione, ha giudicato l'editore; a noi venne certamente cnra, per quanto inaspettma, come un vecchio amico che si ri veda a molti anni di distanza. Lo si es:~ mina, si cont-ano le rughe che il tcmp(} ha segnato sulla sua faccia e poi si fin isce coll'esprimere soddisfaui un gi udizio complessivo sul suo hene!:'sere . E noi pure non ci tenemmo da} dn re un'occhiata rapida al libro c nel rileggere qua e là pensieri eh& molti anni fa formavano il fondo delle meditazioni di chiunque studiava arte milit:~rc, c •lei •ruali si uutrirono quan ti hanno oggi un grado elevato e concorrono :-. formare in un modo o nell'altro il pensiero militar& europeo, dovemmo conclriudere che realmente il li bro del J omini è anccr vivo e fresco come sessant'anni fo, che il tempo l 'h:~ ritemp1'1110 senza danneggiarlo, e che è una delle più considerevoli tra le opere pubblicate in questo secolo. Il colonnello federale svizzero Lecomte, conosciuto :~ mpi amente ne~ novero degli scrittori militari , ne h:~ curato l'edizione. Egli fu disctJpOI(} carissimo del generale Jomini e depositario del suo pensiero. All'opera ori ginale aggiunse i commeutari che via via andò facendovi lo scrittore a mi:mr:-. che nuove guerre confermavano i principii da lui stabiliti sul-

,. ** Quoli sieno in vece· le idee odierne, e sopratutto -1nale sia l'indirizzo 111li(•rn o nel considernre l'andamento della guerra lo si rileva da un impo rtante studio J el colonnello austriaco Woinowidr. È il punto di vista nilicrn o negli studi militari: la logistiea ed i precetti, su cui es.s :~ hasa e dt ('ui si vale, primeggiano ·: la diflìcoltà di pon e in mano al generale rm esercito nu meroso sparso sopra una regione ampia parecchie giorn n ll' di marcia in larghezza ed in pi'Ofonrlità e di far vi circolare l'impulso dtn viène dal comando, impen,;ier isce l'odierno stratega e volge su questo punto gran parte dell'attenzione, eire altre volte, quando gli esereiti erano pi tì i>iccoli e perciò più ra ggruppati, era ri volta alle s:~gaci od ardite comlti unzioni strntegiche. Se sia progresso O regreso;o nella storia mi lit..1re questo modo di con· •ldrrnre la condotta degli eserciti, in guisa chò l':~rte sparisce e l'urto diviene necessa riamente parallelo ed egua lmente distribuito sovra tutta In fronte dell'esercito, e se una esatta conoscenza dell 'impiego di tutti i ut•'7.7.i che oggi facilitano la trasmi ssione defle notizie cd il trasporto degli 111111tini e dei materiali di guerra e l'abitudi ne :~d abbracciare scacchieri uuclto più ampi di quelli che :> bbr:-.cciava Napoleone negli ultimi anni •lnl111 ~ n a ca rrier11 militare torneranno a porre nell a storia nuovi nomi pm~~o quelli di Alessandro, Annibale, Cesare e Napoleone, poc'anzi norrtiunto, sono questioni che esorbitano i confini di ciò che devesi dire in quuHI:l breve rassegna. Il li bro del colonnello WoinowicL parte, come quello del Jomin i, dal1'1·pocn di Federico II, e la prende per elemento di paragone ; poi passa ul prnsente, anzi, saremmo per dire, a: prossimo futuro. l)nllo scorso secolo il modo di far la guerra ha mutato, vi è detto, e le


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TRA LIBRI E CONFERENZE

TRA LIBR.l J: CONPBB.ENZE

mutazioni principali consistono nell'abbracciare scopi pitì importanti che in passa lo e nel cercare di raggiungerli con un'azione rapiùa ed intensiva. La battaglia è scopo principale delle operazioni, perchè essa è. il mezzo pirt :Jdatto per distruggere le forze dell'av':ersario in modo che cessi la sua resistenza .Il soverchiare l'avversario sul campo di battaglia è precetto al quale debbono ispirarsi le disposizioni per gli atti che portano alla crisi. È ancora il principio d.ella massa intorno al quale si svolge tutto il trattato del Jomini, e dal quale s'ispira l'aureo libro del Dc Cristofo_ris, ma è il principio della massa posto alla prova con eserciti che contano centinaia di migliaia di uomini. In questo il breve e concettoso scritto del colonnello Woinowich assume una import:mza reale e pnr rispondendo allo scopo propostosi di dare i mezzi per orizzontnrsi nello studio della storia militare ~ggiunge l'altro di indicare quale sia il concetto odierno della guerra. Lo spirito di modernità si rivela specialmente nelle n lti me pagine, in cui è trattllto l'a1·gomento dei fattori morali. L'uomo che t:oncorre a formare il complicato e viv.ente meccanis mo di cui si serve il generale, vi è speciale oggetto di esame, come lo fn nei libri del Jomini e del Marmont. Esso colle sue buone e cattive qualità è il più importante elemento nella condotta della guerra; ed oggi, più che mai, dall'educazione del popolo c dallo spirito che ne viene all'esercito, dipendono i risultati della guerra. Ed a questo proposito nota opportunamente lo scrittore. che sono tra le più sfavorevoli per lo sviluppo dello spirito militare l'epoche in cui, come oggi, predominano gli interessi materiali e ricorda che solto simile influsso caddero Cartagine e Venezia. Sugli esempi vi sarebbe da ridire, e la estrema difesn di Cartagine contro i Romani, e Venr,zill che per dne buoni secoli si dibatte contro le conseguenze imposte dal capovolgimento delle linee commerciali . del1;1 Terra per cadere soifucata dagli accordi Gonclnsi sottomano tlal generale Bonaparte col g11bineuo viennese non ci paiono calzare interamente nl proposito per il quale sono citati. Certo è però, che pr~valendo l'amore per gli interessi individuali scema lo spirito di sacrificio per il bene collettivo sul quale essenzialmente si basano le istituzioni militari. Donde facilmente si viene alla conclusione di questo capitolo del libro, che se il paese non la prepara già, nell'educare la gioventù, l'opera degli uffìciali, per efficace clte sia, non riuscirà bastante per istillare nel cuore dei soldati i sentimenti senza i quali l'esercito non può adempiere alle funzioni che sono richieste da lui, e il generale vedrà tarpatl~ nell'esecuzione le geniali concezioni sulle f{lJali aveva contato per ottener In vittoria. Altre \ ' O lte gli eserciti erano spinti dn move:~ti assai energiei od am-

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1111111 tlu vivissimo affetto professionale: oggi le reclute portano da ,casa

Il litlllthuonto di un profoodo disgusto per gli ohbligh i rniJitari. Pressu ult\unn nnzioni quel disgusto è temperato dagl'ideali religiosi, dallo spiri to putriottico, dall'affetto dinastico od almeno d~ una istinti va ed abituale lltillltnissiooe 11 tutto ciò che costituisce il dovere: sgt·~ziate le nazioni iu md no11 nlligna taluno di questi sentimenti o non vi sono surrogati da t pllllt~ llo altro che li et(ui valga: la più grande energia degli ufficiali ~~~~·1'1 necessaria per salvare dal cancro dell'indifTerentismo l'esercito che In P~Sa vi si t•ecluta, e i loro sforzi costituiranno la più elev~ta delle rui ~H i o ni cui possono essere chiamati . Non è possibile di parlare più chiaramente degli e!'erciti moderni in ·u i il crescere delle cifre sta in ragione in versa della coesione e dei NOuti menti.

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r.orri spondente all'i ndirizzo analitico preso dagli studi mi litari, per uniformarsi a quello cui si piega tutta la scienz3, è il f<~seicolo . in eui il maggiore Gatto raccoglie e C(lordina le notizie riguardanti l'artiglieria cu mpaJe negli eserciii europei. · Mentre gli ordinamenti militari, come il materiale e l<! armi degli eser· citi in Europa e fuor di Europa, vanno uni formandosi ad un tipo comune elle nello stato delle nostre cognizioni sembra il più opportuno, in ogni p:t ese ed in ogni esereito ferve un lavorìo febbrile sia per ada tt~ re quel tipo alle esigenze locali di ogn i paese, sia per. introdurvi qualche miglioromento da cui si sperano vantaggi e superiorità in · caso di gue rra ( ~). Perciò anche· l'artiglieria campale ra~so miglìante negli o~dinamenti e nel materiale in tutti gli eserciti d'Europa lìnchè la si guarda :di'ingrosso, v~rìa immensamente allorchè le indagini sovr'essa sono maggiormente ~ pinte. E queste diiTerenze si aiTerrano.e si registrano assai difficilmente nel fervore delle innovazioni che agita coloro che sono preposti agli or· dimunenti militari e lo spirito inventivo dei fahb1·icanti d'armi. Perciò ò j:(ran merito l'esattezza di cui dà provn il fascicolo del maggiore Gatto nel tener conto dello stato attuale, tanta è la sua instabilità, nè sarà da rargli carico se può apporglisi quft lclte piccola menda nel citare t:mti e

(t) Ilien qu'il semblc que les regles de guerre doivent ètre sem,blables chez t outes

los nations

civilisées, elles varient cependant à J'infini' lors mèmc t]U'on se trouye identir1ues. M AII BOT, Mémoires Il, pag. 39i.

..t~s r.h·eonst:~onees

eu


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TUA L!llRl E COl'\FERK NZE

svariati fatti r,he costituiscono la fi sooomia delle artiglierie camp~li dei dodici Stati di cui si compone il consorzio delle potenze tJUropeé, toltavi l'Italia, la Danim11rca, la BulgMia e i piccolissimi Stati di S. Marino e d'Andorra. E nemmeno vorremo farglielo questo carico nell'esRergli sfu"crito che il ri onlinarnouto rlelle :1rmt di a rti ~lieria e genio in Francia, cui egli ;~ccenna cr.mo ad una leggo presentata alle Camere per ottenerne l'approvazionn, ò orarnni dal settembre ultimo passata nel novero dei fatti compiuti, o portn ~ .lO il numerò dei reggimenti di artiglieria indicati co mo :18 nel tusto (png. •l :1}, sconvolgendo le nlltizte che vi sono date sul riparto di t1noi rt•ggimenti in di visionali e di corpo d'urmata e probabilmente Rul procntlirn onto dolla loro mobilitazione. Jn vece u merito •lei co urpil ntoru di quelle notizie l'averle tutte disposte in modo che por ogui oson:ito si susseguono nello stesso ordine, così da rcndoro più fnr ilo i rn ll'mnti ; o l'ordine è questo : ordinamento di pace (lrllf1p1: 1H'I'11111nt'llli) - ol'lliwmwuto tli gu.erra - armamento - ordinammlò /attir-o - ,·ifonl'imt·lllll delle 11mÌlizioni - funzio namento del co-. mando - dt•.qcn :::.iont: rlnl molr.t·inle - impiego dell'artiglieria in guerra . P1·r gli o~tll'ci ti rl olln Frunciu, tiormanill, Austria-Ungheria e Hussill qu c~lll rubrit:lro ~ouo :u:eurntnmcnte riempite di notizie; per gli altri c,;erciti sono dnto, t•,ou u ~o;u u l•l ortlioe, solo le notrzie più importanti. Noi po~siarn o qui ndi fncilmente raceogliervi alcuni dati la cui importnnzn :lllrnonta rnvvici t~ aodol i. Arli[1licrie diBpouibiti .ml71iedt• eli fltterm. - In Germania l'artiglieria da canrpag11a r:onrpwru.lor:'• : ·H 7 baucric montate e ~7 a cavnllo, in tutto .}94 pres~o l'eso r·1~ito i•ornranente mobilitato; 71 hatterio rnoHtato e 1!i n cavn llo in tutto 86 presso la Landwehr; 72 batterie montato prl'sso la Landsturm. Cioè un totale di (\52 hnuori o, di cui 590 montate e 62 a cavallo. In FniUcia (accettando le r.i fre inserite nel fasc.icolo come prossime alla reallà) l'urti glierin dn campagna sul piede di guerra eom prenderà;.. ~03 batterie monta te (di cui ~ io Arrica), 57 a cavallo e 20 da mont~l~na (di cui 8 in Afri ca). in tutto 480 batterie presso l'esercito allivo; ., cui devono aggiunger~i una riserva di 76 l1atterie mobilitate dai 38 reggimenti di artiglieria da campagna, a due per ogni reggimento; e 60 batterie destin~te all'esercito territoriale. Cioè 539 batterie montale, 57 a cava llo e 20 da montagna; in tutto 6~ 6 butteri e. Nell'Impero austro-un garico, 224 hatterie montate (a 8 pezzi), 16 a cavallo, ~ 4 da montagna (da 4- pezzi); in tutto 254- batterie ; ed altre 56 batterie rnontnte, f6 da montagna e ~ da campagna ""'

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TRA LIBRI E CONFERENZE 11 l'ilrroggiata

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ridotta, le quali potrebbersi chiamare da montagna anch'esse o ~on o usate nelle regìoni alpine, da costituirsi in ogni reggimento di nrtiglieria col qn:~dro di deposito. In tutto 280 batterie montate, ~6 a cavallo, 30 da montagna, 4 a nn rr-ogi(iata ridotta, cioè 330 batterie. ln Hussia le truppe attive dovranno disporre di 98 batterie pesanti 11 203 leggere (su 8 pezzi), di 23 batterie da montagna.: di 68 batterie a cavallo (di cui 2 da montagna s11 8 pezzi); di 20 Latterie di morlai; in tutto 41 2 batterie. A que.ste batterie di prima: linea e mobilitabili immediatamente all'atto della guerra, ne tengono dietrl> altre ~24 di cui 84 di riserva (20 pesanti e 6.\. legge re) e 40 di complemento (33 leggere, 2 da montogna, e 5 leggere con una sezione a cavallo), e vanno a formare 21 lu·iga te di riser va e 5 di complemento. Sopravanzano 28 batterie indipendenti c ~O batterie di riserva permanente. In tutto 574 batterie con 4204. pezzi di artigherill . Volendo fare un grossolano calcolo dellu potenza di queste artiglieri e, fii cui i maggiori Stati dell'Europa continentale, non contando il nostro, pensano di disporre in caso di guerra, e desumendolo dal numero delle IJocche da fuoco, avremmo queste cifre: per la Ge rmania 3912 bocche da fuoco; per la Francia 3696 ; per l' An stria-Ungheri:~ 2488 e per la n ussia .\.204. to diciamo calcolo assai · gro~solano, perchè supporrebbe- il duello delle arti glierie conr.entrate e schierate tntte in una località sia pur vasta, senzn tener conto nè della possibilità del far vele convergere, nè della loro efficacia complessiva. Lo studio del maggiore Gatto é così ordi nato e cosi suceoso di notizie e ~i dati che noi pe~remmo a qnel calcolo surrogarne altl"i , i quali nel loro complesso finirebbero col darci un' idea approssimativa della potenzialità militare di ciascuno di quelli Stati relativamente all' :~rtiglieri a campa le. Così la possibilità deìla r:~ p ida mobilitazione dipendente da lle dispar ità tra l'ordinam~oto di pace e quello di guerra, la qualità e pot.enza dell'armamento adottato, il munizionamento e la possibilità di ri fornirlo sul e<~mpo di batta glia, i calibri dei cannoni che sono in servizio, le mi sure che dettlrminano la loro mobilità, e perfino le cifre che ' indìcano l'eFficacia di ciascuna bo:.:ea a fuoco. Tra tutti questi elementi che possono giovarci per uno stndio comparativo sovra l'ar!l:omento delle arti"l noi sceoliamG o ierie di campaana e e quelli che. riguardano l'ordinamento tattico dell'artiglieria. In Germ ania ogni corpo d'armata IHI 20 batt~ri e ossra ~ 20 pezzi, u


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TRA LIIIRI E CONFERENZE

cioè 3ft per ogni divisione e ~8 al corpo d'armata: la divisione di cavalleria 2 batterie, ossia ~2 pezzi. Io Francia il corpo !l'armata contò finora altrettanti pezzi d'artiglieria quanti ne conta il tedesco: iov.ece alla divisione di cavalleria sono :~ssegoati 18 pezzi. Invece in Austria ad ogni divisione sono a s~egualt' 4. batterie ossia 32 pezzi: il corpo d'armata è formato di 3 di visioni; aggiungendovi le !1, batterie non :~ssegnate a queste ultime, e~so comp·rende ~6 batterie, ossia 428 pezzi (8 per h11tteria). Alle divisioni di cavalleria sono assegnate ~ batterie, o · t 2 pezzi per ognuna . Infine in Russia l'ordinamento è meno uniforme: però le 48 divisioni di .f~nteria mot•ilitnte in Ruropa l1:1nno una brigata di 6 batterie per ci:ISCU03 OSSia 48 pezzi; le • divisioni di cavalieri:~ dn 2 ;t 3 batterie ognuua, da 12 a 18 pew. Le ded uzioni sono troppo evidenti per indicarle: l'inferiorità numerica dCI pezzi assegnati alla di visioue austr iaca, in confronto colla tedesca e francese non è comp•msata nemmeno coll'artiglieria del corpo d'armata: e la superiorità apparente uelle proporzioni dell'artiglieria assegnata alla di visione russa è m odcr:~ta dalla rnancanr.a di artiglic~ie addette direunmentc al corpo d'armata di cui non si parla a proposllo dell'esercito russo. Per ulteriori indagini rimandiamo il lelLore all'esame 1lel fascicolo, ' tanto più che qur.IIP. inrlagi ni lwnno un carattere speciale secondo lo scopo che si fi ssa ciascuno di coloro che le intrapren~c. Noi non avemmo in noimo altro che di dnre, <:ol tentativo fatto, un'idea la più chiara possibile di nn lavoro :lsé'ai accura:o c paziente.

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•• Le conferenze invernali hanno sopratutlo il vantaggio, quando sono ben intese e ben di•·ctte, di porre a contiltto gli uffi"ciali delle varie armi e le co~nizion i che ad ooni arma sono speciali e nello stesso tempo sono utili a . sapersi anche da q~elli delle altre armi pPr creare l'affiatnmento di idee indispensabile sopratutto nella parte comhatten.te dell'esercito. Il soggetto della fortificazione c:tmpale è tra 11uelli che più si pre~ta a questo scopo, poichè nello studiarlo gli uffì ciali del geni o vi portano i suggerimenti dettati da esperienze che souo a loro specialmente riserbate, quelli di f:~nteria il senso tallico cui i lavori idea ti dall'ullici:tle del genio debbono necessariamente piegarsi. e quelli di nrtiglieria il ricordo delle ruine fatte dai lo1·o strumenti di guerra. . Se ne occupa la co nf~renza del maggiore Spaccamela ed anzitutto ha il merito della brevità succosa, tanto difficile a trovarsi oggi nei libri

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s<~ritti dai tecnici, e della chiarezza. Essa è l'esposizione dei lavori che la truppa può fare in campcJgna per aiTorzarsi io una posizione. E l' indicn7.ione di altrettanti mezzi Ji cui il tattico può disporre, ed, impiegan doli opportunamente qn:mdo ed ove il caso lo suggerisce, ritrarnc importanti e talora indispensabiii servigi, come avverte il conferenziere, rnmmentando i suggerimenti del regolamento di esercizi per la fanteria tedesca . Tra questi mezzi la trincea di battaglia adatt:lhile ovunque, facile a costruirsi, pre~to costruita e facilmente abbnndonabile quando sia neces~orio di portarsi inn&nzi. 11 !mo tracciato però soggiace ad alcune condizioni, fra cui le seguenti: aggiungere effìcacia al tiro della fucileria: piegarsi al terreno in modo da rendere difficile l'avanzata al nemico. prestandosi a prendere coi tiri di fianco e d'infilata gli ostacoli di cui può approfìuare il nemico avanzandosi: sottrarsi all'infilata delle truppe auaccanti; col profilo adattarsi ad un11 costruzione facile e spediti va: permettere e agevolare l'uso delle armi e le riprese offensive: proteggere, co prire e perfino nascondere alla vistn nemica i difensori. Ciò premesso, e considerando che oggi è necessario un metro di spessore per Òfrrire sufficiente ostacolo alla penetrazione del tiro di fuciIeri a c che In trincea per tiratori a terra non è nè fa ci le a costruirsi uè opportuua iu guerrll, il r.onfcrcnzicre espo ne alcuni profìli da sostituire a quelli ora prescritti e li pone :1 raffronto coi profìli di trincea :tdotlati in Germania ed io Francia- E qui rimandiamo il lettore al libro ricchissi mo di ligu re relative a questo argomento e agli altri in esso accennati. Come lavoro di mnggiore importanza è ac::ennato il t1'inceramento cbe de<:e résistere ai tiri. dell'artiglieria campale, i quali hanno una penetrazione di uno a due metri nelle terre, secondo i regolamenti tedeschi. e deve pur proteggere i d.ifeosori seduti nel fondo della trincea dai colpi delle pallette degli shrapnels. E naturalmente bisogna di nuovo rip(lrtarsi al libro pt'r lo studio dei profìli e dei traccinti dallo scrittore proposti, o dei ricoveri studiati a protezione contro gli obici-torpedini e le gra nàte-mina ; ricoveri, per dire la verità, un po' troppo chiusi. per il solrlato che vi si annida c che difilcilmente l' uffi ciale potrà far uscire quando occorra. Parlato del modo di procurarsi copertura c comorliti1 di far buon uso delle armi, il conferenziere accenna alle difese accessorie (reticolati di fil di ferro, abbattute e piccole buche da lupo) per render più ·leuta la marcia dell'attaccante quando arriva a mrn di un centinaio di metri dalla linea di fuoco · (e perchè non più in là?) ed nIle maschere


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(zolle, siepi, abbattute di alberi) con cui celare le opere. Le quali maschere riescono tanto più utili ora cbe i tiri non si :~vvertono pAr l' uso della poi vere senza fumo e, non s~tpendosi di dove veng:mo, si rende incerta· l'azione offensiva di colni che è costretto a ripar:~rsene c non sa come. Infine interessa il vedere suggerito l' n ~o di tutto ciò che puil supplire alla terr:~ nella costruzione de ll e trincee, ed a questo pr·oposito è utilmente insegnato quale va lore altbiano i muri e le case di fronte agli odierni m ez;~i di di struzione che le truppe po5sono usare in campagna, il modo di utilizza re gli uni e le altro e quello di app restare a difesa i villaggi ed i Loschi . La es posizione non ]JOtruhhc css<•ro più chiara e più sobria, e spesso saremmo stati tentati :1 citarne lettera lmente dei brani se non ci avesse trattenuto la difOcoltà della scoltn. Co lui che scrive h:t lungamente espe-riment:~to ciò di cui scri ve, e le ideo nette e pr·ecis3 si traducono nello scritto. Passando ora dal tecnico a l tattico non sarà nè su pedluo ne inoppor· ttmo il chicder·e all'espositore che l'Osa ne pensi in generale della fortificazione spediti vn sul ca mpo di hallagl ia, e come e quando essa possa es~ere adoperata. Che l'espo,;itore si<t un :J postulo della fortificazione speditivn risulta da p~recchi punti dello SCI'itto. Vi si accenna con un certo senso di malinconia che in tuili gli escn:iti d' Europa, fu or del nostro, ai soldati fu :1ecresciuto il. carico di un chilogrmnmo perrhè :1vessero i mezzi di costruire le u·inceo : vi si rammenumo le :1 sserzioni dello ScherfT che dichiara esser la triuCNI un bisoano vitale per la dife:.;a, -e del Roguslaw>ki che chi:una trtTibtle la forza difensiva di nn a trincea di battaglia di unn qualche lunghezza. Del rest.o i meriti giustameute :-tCIJUistati dal maggiore Spacc:-~m ela in Africa danno piena ragione alle sue convinzioni. Ma se la fortificazione s peditiv ;~ è un valido mezzo difensivo, .rimane sempre la domanda come, quando ed entro qu:-~li limiti le truppe possono -ricorrere :1d essa? Lo scrittor·e nella s u:-~ conferenza non si propone di risolvere cotesto punto, c perciò vi uccenna v:~ga m ente: vi si ricorre, egli dice, {1uando vi sia bisogno di tenere una posizione col minor numero di truppe possibile, per attendere rinforzi o per tlisporre della maggior forz:1 per a Itri scopi. Così è detto nel principio della cOJiferenzn, e realinente il parlar di fermarsi, di attendere, di afTorzarsi, oggi che da ogni pHie si cerca di dnre impulso offensivo, rapidò, incnlzante,

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nll o truppe pote va parere una stona tur:~, se 1:. necessità di trattenersi 1111c:ho sovra questo argomento, che par contrario alie idee giustamente ol(gi prevalenti, non fosse stata fin da principio messa in evidenza ron frase bene precisa. Noi f:1tto :~vviene che la crisi dell' urto tra due eserciti, come tra due c·orpi di truppe, la quale in generale tende a risolversi io una giornata ··nmp:1le, a volte si fa aspettare più giorni, e spczzn in episodi p:~rzia li l'ltzione cieil'urto, i qunli si succedono a intervalli, e si rinnovano dopo <:ho ciascuna delle due parti lw ripreso forze per passare da no momento d<·lla battaglia a quello successivo. • Ciò :~vviene quando vi sia tempo da una pnrtc o dall'altra ~i aggrapporsi al suolo, in una posizione prestabilit:.t e prepara ta fin dal tempo di pu ce, ovver o davanti ad essa, ovvero in una posizione scelta opportu· rwmcnte dietro la linea del combattimento prevedendo le tri sti peripezie dell a ritirata, per troncarne il seguito e per intimare ai nostri ed agli nvversnri l' Mc manebim1tS. Allora i due partiti si fcrm:mo; l' uuo trovando ricovero, tranqu illità sufficiente per riordiuar;;;i e mezzi per ristorare le forze fi siche c, fìno :~ d uu · certo punto, anche le morali : l'altro per Il' diiTicoltà i01prevedute che incontra di fronte ad un complesso di ollclse s:~pi entem ente coordinate, contro le quali deve successivamente urtare e procedere in modo da non per·derc quello che di giorno in giorno ha guadRgnato per quanto poco esso sia . In t-JUesto senso i R icord-i di fo rtificazione ~ped'itil;a, suggesti vi com~ e~s i sono, citano esempi togliendoli da qu:mto è succecluto intorno a Metz, a Parigi, uell'attacco delle opere di Gorna-Dubuick e dei ridotti di Krischin e di Grivitza, ovunque insomma vi era stato tempo per preparam il 'terreno. Nè 13 cos<1 potrebbe essere difi'erente se • per progettare i lavori di• difesa è necessario :1vere una ide:1 molto es:1Ua del modo con cui si « vuole difendere la posizione c come si vogliono di stribuire le truppe" (pag. 8), se la costruzione dei trinceramenti esige almeno sette od otto ore di la'voro (pag. H ), se do veudo porre in stato di difesa un vill3ggio, occorrono quattro o c ~ inque ore di tempo a preparare UDII prima difesa impiegandovi due uomini ogni tre metri lungo la linea estern a, (pag. 23) e se finalmente «i la vori di difesa devono, possibilmente, e~sere eseguiti • dnlle stesse truppe che debbono difenderli , . Quindi sembra che sul campo di battagl ia proprinmEnte detto, cioè dove il com battimento è imminente, o st11 svolgendosi, difficilmente e per eccezione vi sarà tempo di smul•vere il terreno_o di ricorrere al migliora mento della posizione occupata, valendosi dei precetti della fortifi-


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cazionfl speditivn : anche FO può esser11 desiderabile il ?oters~ne vn.lere. E 11 uesto, ci pare, che debbo avvenire gen~ralm~nte su1 ~ostr~ e su1 terreni limitrofi" quelli del nostro paesiJ. Ne1 paes1 settentriOnali sono fre.quenti gli spazi ampi lrggermeute ondulati, s~nz_'alb~ri. (n m~no ?he non sieno coperti dn fitti ssimi boschi), senza app•gl•. t:ltllCI: .e l~ puo ~V\'e-. nire che il soldmo cerchi convulsivamente l :~ baiOnetta, 11 coperch1o del gamellino pr r sc~n vnrsi 1111 ripnro che invano cerca intorno a sè sul ter~ reno cunquistnto n prezzo di sforzi inauditi e di vite pr.:ziose, come s1 1·ncc·t1ntn 1'110 cit) siu uvvenuto in terreni consimili anche intorno a Plevna. A llorn In hucn di tiratore che si trasfoml3, sotto il fuoco, o durante 1111 n hn tl!t ~l in, in llllll trincea è spiegabile. Ma da noi e in tutla la zona 11 ip11 w llll ll t'l tl iffki lo il trovare sul terreno preparati dalla N:llura u .dalla ni ii iiii tini 1~ontn din o ripari capaci di coprire utilmente le compngme la1win iulo lih111'0 ngli uomini l' uso effi cace delle armi, ovvero m11scher e op• purtuJ itl pPr l'f' IHiero impuniti i loro colpi o~a c.:hc .il fu~no non. aiuta più 11 ~1 ·,11 plir l i . Jlpn·.i•'' cJu noi lu vnnghel\n fu n~p:-~ rm w ta .'I I soldat1 , o pre,;so eli 11 ,,1, p1t'I !;111 1 nltrovll, 1111 importanza l'arte di comprendere il terreno e 1l1 ~~~ ~ ~~~r~'' "'' vu l1•1'f l. to:tl 11 '!" ''~ ' " pm po~ i to rit'~•:cmo utilissime le notizie date: dallo s~rittor~ ''"' /tir111·,[i. .w l vultlt'tl delle !'li SO e rlei villaggi di fronte at nuOVI mezzt 11t 11 11t •~at. • Nolln f.! UeJTn del 4870-74 , egli dice, i combat~imr.nti fttt_orno • "Kii 11 hitati 11011 poterono a meno di essere f~cquen~•: basta r!cor« 1luro Spichnro11 , Sainto M :-~ ri•i-aux-Ch~ue, Sa10t Pnvat·, Bazeilles, ., l lolllr~ot , Nuisovillo;Scrvigoy, Ha y, Lessy, ecc. • . . Mu I( Volgen•ln i11 vl'ce la storia delle nostre guerr? trov1a~~ p~re eh~. lu rrcque11 zn di solide e robuste case, e di uumeros1 caseg?mt1 ue•.nostn hil'l'•mi hanno sempre dato alle battaglie un carattere speciale, e diverso d;1 quello c.: he ebbero le guerre contemporaneamente svoltesi nel settentrione dell'Europa od in oriente. · J1 cornhattimeuto vi si è spez1ato in nna ~erio di episodi male collegnti tra loro, i 4uali hanno avuto per centro u~ ca~cggiato od un vill:~ ggi o :~ppen:~ preparato, onon;prepa.ratuaiTatto, a.d1fesa, e alloro coordinnmento mal si è sempre all'aticato Il comando: moltre questo g.enere di combattimento si è adattato sempre all' indole ed alla sagac1a del nostro soldato che vi ha trovato i me:r.:zi di spiegare un'energia ed una tenacità maggiore di quelln usata in campo aperto. Questo e il caranere essenziale delle auerre combattute da remoti tempi in Italia e nel mezzogiorno dcii;'Ruropa; e siccome per lungo tempo. i nostri condottieri ebbero la direzione.delle truppe in Europa , avve~ne pure cl~e durante un lungo periodo storico le norme dedotte da qu~sto modo d1 com-

TRA

LtiiRI

E CONPEilltNZE

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111111111 11 rouo e spezzato hanno predominato negli insegnameuti sul modo di

ltl1pl••l(111'0 le truppe in oppostzione ad un nltro indirizzo il qnnle inv•••·•• ch•l com battimento insistente per spirito di aggressività personale t'l'a ltfl l.o da lle difficolli1 del terreno, :~veva per idenlc l'urtu dei grossi hullllj.(lioui liberamente ~volgentesi per mezzo di manovre e di comandi •uVI'n un terreno ;oianeggiante e rar ile :l percorrersi. Nuu ò qu i il caso di portare esempi, i quali racilmente corrono alla IIWnlll, per provare eome ciò sia avvenuto, e come f!Uesto modo di l'll !llhli t!erc voluto dalle condizioni dei nostri terreni si attagli nll'intlulll tld alla mente ùei nostri soldati e dei nostri ufficiali, tanto più t'llll r iù ci condurrehbe troppo lontano. Ma in vece ci si rinnova il tluhliio c.:he solleva lo scrittore dei R 1'co1·di c;irca la cotlvenienza di J ilnlliltll'(l i villaggi dopo i progressi fatti dall'artiglieria, e cirea il eome 1lnliiHIII O essere difesi (pag. 24). Al che egli risponde recisamente che 111111 05tn nte i maggiori danni che le moderne artiglieri e arrecheranno 111 vi llnggi in confronto del passato • pure nelle guerre fu ture i vii' lnggi saranno teatro di lotte lunghe e tenaci • e rammenta che 1:-~ tiHt•lln interna dci vil! nggì, tuttochè • sia crescinlèl l'dfì caria dei proietti, • t spocialmeute del le granate tor pedini, sarit sempre van tag~iosa perchè « cl isordin:1 l'attaccan te e gli rende più rliftk ile far seuti1·e la sua prepon· • .loronzo di forze" pcrcilè quando si comb<~ Lte nel l' intem o dci villaggi l'n rtiglieria deve tacere, o, pér lo meno, non può colpire l'interno, altrilllllnti colpirebbe amici e nemic:i - come avvenne nel i 870 a .Sa int Priva t lllìr colpa deil'artiglicri a tedesca, e, peggio ancora, all'nttncco del Dourget p•u· colpa della francese - e allora In lotta vi si im pegnerà come per il pas: •ntn, e la resistenw di un nu mero di difenso ri non troppo grande potrà "~'"r proti;atta molto a lungo e tenere a bada forze molto superiori. Egli ,;vverte pure elle • non bisogna c:r•1dere cosa agevole distruggere un villu ~oo.lio, im perocchè le c.1se si ma ~che rau o a vicenda • e citando lo scritto 1lt· l c.:olounello Langlois (L 'artillerù de campagne en l·i aison atJec le.~ tllllt'f!ì ar mes. Par is 1892) si trovn la conferma cher éDer la destt·ucti on t! nlct lisière serait une {olù , et {-a t elle réaliliée, elle n' affai bli ra ·i t p(ts beauroup la dé[ense, car à cette première lisi~re en succèdet·a u n e seconde etc. t'11t1s le.ç obus-torpi lles d'un corpli d' ar1née ne su{fit·aù nt pas à dem ol·ir ll lt f dc ces loéalités. Un e cou pur e in.tir ieure échappe encore auj ourd' Imi 11 11 ti1· de l' artiller 'ie. Sicchè se è bene cominciare la difesa del villaggio

ruori della cinta, di etro gli ostacoli che ~ orgono sempre più numerosi n prossimità di esso, è sempre anche oggi possibile di prolungarla nell'in terno e di affidarle l'incarico d'appoggiare la' linea di batt:tglia e di onlirue la compagine. 40 -

AN NO XL.


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TRA LIDI B CONI'BBBNZE

Con dispiacere ci allontaniamo dai Ricordi del maggiore Spaccamela, perchò i cenni copiosi finora svolti non· bastano a sfiorarli: ma l'eccedere esorbiterebbe dai limiti della rassegna, ed invece ad essi rimandiamo il lettore il quale desideri di avere una chiara· e succinta idea di ttnanto si può. oggi pensare e dire a proposito t.li fortificazione .speditiva, e un accenno a qu·ello che nelle ultime guerre fu fatto a tal riguardo, e cerchi un libro suggesti vo che ·riassuma .le questioni çhe la riguardnno. Solo per debito di coscienza va aggiunto che fu tralasciato di nccennare ad alcune parti di esso e tra le altre a quella che tratta delle sostanze esplosive, e che vi è annessa come un breve e utile complemento. F.

NOTIZIE

POLlTlCO-~fiLirr ARI

Il fatto culminante della quindicina è l'occupazione di Adigrat per pnrte delle nostre truppe. Quest'occupazione da gran tempo prevista come necessaria per la •knrezza della colonia si compie il giorno 25 corrente senza colpo ferire, 111ercti un lavoro di preparazione n!Jilissimo. ~~ noto che dopo i combattimenti di Coatit e di Seoafè, ras Mangascià i crn ritirato nel Tembien dove faceva ogni sforzo per raccogliere e riortlinn re gli avanzi delle sue truppe; contempCiranen mente, affine di guadal(llllre tempo, inviàva al g~nera le Baratieri messi su messi, con proposte tll pace inconcludenti e inaccettabili. A questo modo era giunto a mettere l u ~ ie m ., uu nucleo di oltre 3,000 uomini, coi quali minaccinvn Adigrst, occupata da Agos Tafari ca po-Landa al nostro servizio. Nello stesso tempo rnt:cva conoscere :~i ca pi da lui dipendenti che Menelik gli aveva pronìt,~,;u un soccorso di molte migliaia ùi uomini e che una pnrte di questi ..rnno già in marcia. Urgeva provvedere, tanto più che le popolazioni impaurite dalle voci lllto correvano c dnlle truppe di Mangascià potevano decidersi a fa r t•n usa èomune con lui. Il go vernatore, generale Bara tieri, dispose anzitutto che nn forte nerbo di truppe (due battagli oni indigeni eù una hatterin), si recassero a Senafe 11 vi sta bili ~sero un campo. Queste truppe dovevano imporre ri spetto alle 11opolazioni ed appoggiare occorrenno Agos Tafari. Nello stesso tempo il !!OVo ruatore spedì n 1\fangascià l' intimazi(Joe d'immediato disar mo e del llt:unziamento delle sue bande. 11 H marzo il ca mpo di Senafè ern già costituito. Il generale Raratieri Mi trovava a Saganeiti, dove solennizzò quel giorno genetliaco del nostro 1111, inaugurando il nuovo forte. Il generale Arimondi si trovava a t:lu~ren dove passò in ri vi~ta il presidio. Nei giorni seguenti furono date lt1tli,;posizio,ni per la marcia rli altre truppe e del governatore *sso in l't•nnfè, quindi su Adigrat.


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NOTIZIE POLITICO-MILITARI

Il governatore volle che il corpo di spedizione fosse abbastanza forte d:1 potere f:1r fronte ad ogni eventualità non so lo di nrmici aperti, ma anche di amici malfidi. Con ottimo intendimento, aggiunse alle truppe indige ne una ~ompagnia bianca del battaglione cacciatori, atlino di mostrnro che le trupre italiane non erano inferiori alle indigene per resistenza alle marcio e per valore io battag lia :>O fosse sl:lto necessario combattere. Oltre n tale çompagnia, faceva naturalmente parte del corpo d'operazione un distaccamen to di zappatori ita li:1ni del gonio. Giunse con queste truppe il 22 corrente il governatore a Senafè « per prevenire ( dieevlt il dispaccio u1Iìcia le), movimenti ostili di ras Mangascià, il qu:1le nou aveva obbedito alle intimazioni di ·disarmo e dava fastidi neli'Agamè. » Era l'annunzio della ma rcia su Adigrnt. I nuovi arrivati e quelli cbe giiJ si trova vano nel campo (in tu tto 4,200 nomini con due batterie da montagna) si misero tosto in movi mento e, con ra pidn marcia por strade dillìcilissime, ga reggiando italiani ed indigeni, salutati sul passaggio dalle popolazioni accorse ad acco modare la strada, giunsero i l 25 ad Adigra t. Un dispaccio del governatore ne diede l':mnunzio nei ~eguenti termini : « Agos Tafa ri mi venne incontro ed alle ore 45 di o~gi sono giunto ad Adigrat. · ' Il paese è tranquillo, liducioso; le po polazioni ammirano la bellezza e la di sciplin:~ delle. nostre truppe. << l bianchi marciano Lenissimo; essi sono entusiasti ed in ottima salute. Feee1·o grande impressione nel . pae~e. « S i tenne oggi ad Adigrat il consueto mercato. ' Ras ~an gascià fu abbandona to da molti dei suoi. Egli si trova ora distante di rrui circa cinquanta chilometri. ' È voce che voglia ri ti rar~ i verso gli Azebu-Galla per attendervi i soccorsi di Menolick. ' Invio una colonna volante· acciocché · tenti di raggiungerlo e metterio in fuga. « Sto fortificando Adigrat. ' li 27 avrò il telegr:t fo fin qui , .

**'1~os.a signifi c~ntissima in questa operazione) il contegno delle popolazJOm, le qualr non fecero atto di ostilità nè fuggirono, ma accor~ero sul . passaggio 9d applaudirono le nostre truppe. Questo fatto dipen-

NOTIZIE POLITtCO-DILI'URl

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tlnnto dalla buona politica del go vernatore, dalla rli sciplinn e da ll'indolu dol soldato ita liano e (come conseguenza) dalln fiducia ognora ''l'f'scente nella giu~ti zia del nostro governo e nel benessere che esso può lll'ocurare al paese, ci dà fondata speranza clte non sia molto diflicile fondMo nell' Eritrea o, per meglio dire. nel l'Etio pi:~, un impero vMto, trnnr11rillo ed utile all'Italia. lln altro fnllo da mettere in r ilievo è la resistem a delle tru ppe italin ne al la marcia; resistenza provata in confronto dei primi marciatori tini mondo che sono gli abissini. Quando si leggono i ra pporti della spe•lir.ione inglese in quelle stesse regioni e si vede la lentezza di quelle rnArcie su strade app ia na te e lastricate da sterl ine, e le lodi e le meruviglie l'ome se si fosse datn la scalata al delo, non si può ehe andare 1111 perbi di quan to vediamo fare ai nogtri . Adigr:1t c.apo luogo dell' A.gamè, a ci rca 2600 metri sul li vello del mn re, è forse il punto ~tratt>gi co pi ù importa nte di tutto l'~ltipiano etiopico. A qut>sto pun to ~ ffl uiscono e da esso ~i diramano tulle le comuuic:lzioni che mettono nel cuore dell'A bissinia. t a occnpnzione di Adigrat tÌ importante nòu solo sotto il rapporto della difensiva cioè di arrPStare movimenti abissini coutro il territori o eri treo, ma purt~ sotto il rapporto doll'afTensiv:. , se futuri avvenimenti la rendessero necessaria. l~'ra poeo tempo Adigrat sa rà fortifìcata, co111e lo è Cassala, come lo è Snganeiti, e il confi ne dei nostri possedimen ti, spinto fino alla fortr• linea 1lcl Tacazzè e del Tsel lari, ci darà tale sicurezza d:1 permetterei di attendere tra nquilla mente allo svilu ppo del l':~gricoltura, del commercio, della pros perità interna della nostra colonia. · Per ora crediamo che le operazioni di guerra sieno fini te> salvo la ovontualitù di qualche scontro tra lo nostre colonne volanti e le ha nd~ di ~bngaseià , il quale, come app11risce dal surriferi to dispaccio del geuorale Baratieri, batte da per sè stesso in ritirata per uscire dal no~tro nuovo confine. Non ci sembra probabile ehe i\fenelick possa e voglia dargli i mezzi per riprendere l'offensiva . Dalla par te di Cassala la situazione si mantiene invariata . I der visci non si muovono e, se si muovessero, tolto è p rep~~ra to per ri ceverli. Un •lispaccio del 28 rCl'ÌI l'.1 nnunzio che nfta nostra pattugl ia, incontratasi con una piccola banda di dervisci ad Amba.ra, al nord di Tomat, l'attaecò o la dis perse facendo alcuni prigionieri. Questo fatto è notevole per la loealità in cui è avvenuto, cioè a molle decine di chilometri da Cassala. Se le nostre p~ttn!(lié possono spingersi fi n là vuoi dire che il terreno è sgombero e che dei dervisci si ba poca poura .


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NOTIZIE POUTJCO-IULJTARJ

, ** In Italia il H ' marzo, genetliaco di S. l\1. il Re, si fecero in tutte le guarnigioni del regno le solite riviste e si ripeterono in tutte le città le dimostrazioni di affetto all'Augusto sovr11no. L'e'>tlrcito fu aliet11to da numerose promozioni, tanto negli ufficiali di servizio attivo quanto in quelli di riserva, alle quali tennero tlietro, la ~ettima na appresso, p~:omozioni a-l trettanto numerose negli ufficiali di complemento e di milizia. Dopo l'ièl, più che fatti notevoli , abbiamo avuto questioni discusse nella st.1 mpa: prima fra esse quell n i mporrantissima ed altrett:mto nota sul matrimonio degli ufficiali, all n qua113 tliede nuovo :llimento l'esser.;i saputo che, appunto in occasione del 11enetliaco di S. l\1., J'on. ministro della gnerra aveva proposto ai suoi colleghi di sottoporre alla firma rc.1le un det:reto- legge, con cui venisse data ft~coltà :~ gli ufficiali stretti con solo vincolo religioso di legittimare la loro unione col matrimonio civile senza obhligo dr d?te, e nello stesso te mpo fosse st.1bili to che la precedenza del m t~tri monio religio~o sul civile, da lla d:1ta rlell'indulto io poi, costituite per l'ufficiale tale mancanza di sciplinare da port~rr seeo di pien dirillo !:l perdita dell'impiego. q uest:r proposta che ( lasci:111do i11 tattt~ lt~ questione della dote per l'a vvenrre e quella delle pensioni :rlle vedove e agli orfani degli uflìcinli :r mrne3si in t.1l modo 11 contrarre matrimonio civile), :1vrebhe sanato per tJUanto riguarda il passato, una piaga tloloro~a e posto un nr,ine al suo ri~no~a~si ~d estendllrsi .per l'nv venire, fu respi nta dalla m~1ggiorauza d"'r mmrstrr. e no1 non cr fermeremo qui a discutere tale decisione; noteremo solo dre fece cattiva i m p re);~i one non solo nell 'esercito ma intutto il paese, e fu criticata dn giornali di tu tti i part iti; difesa da nessuno. l ntan to il male dura e si estende ed un rimedio si rende seinpt•e più urgeme.

* * Un t~ ltra questione che pare ri:<olta, ed es por remo mn nC'n discu\

./'

~rem o come, fu q uclla del pnssaggio del ti ro 11 segno nazionale dal mi-

nrs ~ero della guerra a quello dell'inter no. F urono firma ti

3 questo proposrto. tre semplici decreti reali : uno per il passag<•io dell' istituzione col o re l nuvo personale da ministero a ministero: un altro per la costituzione e nomina della di rezione centrt~le; un terzo per l 'esecuzio nt~ della seconda ga ra generale di tiro, d:r tenersi io Roma nelle prossime fesre per

NO'l'IZIB POLITICO-IIlLITAaJ

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Il venticinquesimo anniversario dell'entrata delle truppe italiane nella C'hpitn lt'. Onesti decreti sar:uino pubblicati non appena registrati dalla corte dei Cllnti . A proposito delle feste giubilari di Roma capitale, dobbiamo notare r h· esse diedero luogo ad nn' altra piccola questione ·quella del luogo e tlcll tempo in cui devonoavar luogo le grandi manovre. Il comi tato per le dette feste vorrebbe che le manovre avessero luogo uoi dintorni di Roma, uffinchè la rivista che suole chiuderle concorresse 11 rendere più solenni le feste medesime. · U_un commissione pre~ieduta dall'on. Menotti Garibaldi presentò una tlomn nda in questo senso all'on. Ministro della guerra, il quale, pur dichiarandosi favorevole ai V(•ti del comitato, rispose che l'assentire a tnle domanda avrebbe portato una maggiore spesa di 800 mila lire ad 1111 milione, eppercio implica va una questione politica, sulla quale non nl so lo Mini stro delln guerra, ma all' intiero governo spettava decidere. La cosa è a questo pun to.

,.•,. Ln notizia eire il Mi nistro della guerra avesse l'intendimento di incor· le reclute della l)rossimn leva nei corpi di stanza nelle rispettive regioni , diede luogo ad una discussione nella stnmp:r pro e contro il Hi·tema regionale, e contro alle facoltà che avrebbe il governo di applit'nrlo in -tu tto o in parte senzn il consenso del Parlamento ; discussione fuor· i luogo, perchè f{Ui non si trana che dell' incorporazione delle red utc di un:r leva. La misura può avere scopo di economia, può essere un esperimento, rors'anch'e una cosa e l'altra ; ma nessuno può negare e!!sare pienamente in fa coltà del Ministro della guerra. ~ella punta ta precedente abbiamo accennato ad una questione relativa nlla distribuzione dei fucili di piccolo calibro cl• 'ern stat.1 snttopost:r al pnrPre della commissione suprema di avanzamento. Si trattava cioè di ~npere se convenisse rJ!eglio che questa distribuzione fosse fatta contemporanea mente e gradualmente a tutti i cor pi d'armata, o se fosse invece miglior partito completare In distribuzione (comprese le dotazioni per gli uomini _i n congedo) successivamente per intieri corpi d'armata o per armati. Questo sistema parve alla commrss10ne il migliore. Non sappiamo dire se sa rà completamente adottato. port~re

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NOTIZIE POLITlCO-HILITARI

NOTIZIE POLlTlCO-HILJTAJU

Furono g;à sottoposte alla firm;~ reale le proposte di onorificenze ai militari che si di stinsero in Africa uei fatti d'arme di Coatit e di Seoafe, m11 uon ancor:• firm ata al momento in cui scnviamo, perchò S. M. vuoi prima esaminarle e vedere partitamente la moti vazione di ciascuna di esse. Per quanto è noto, la commissione ha approvato, salvo lievi modifìcazioni, tutte le proposte del geuer:~le Baratieri. La primizia delle onorificenze l'ebbe già un militare di truppa il furiere maggiore Molinari Attilio, promos~o per telegrafo sottotenente per merito di guerra.

l pnssnggi di categoria nell'Arma dei e.uabinieri rea li, come pure le partt nze anticipate per l'Arma stessa dei militari di 1- categoria della t'lnsse tsn, rimasti in congedo illimitato, nonchè degl' inscritti di Je,•a th,lla classe 4875. Venne determinato eh~ gl'in scritti della leva 187 4 o di leve precedenti l quali fossero, dal 20 marzo corrente fino al tempo della chiamata alle nr mi della classe predetta, arruolati in ~· categoria ed avviati dai conM igli di leva ai distretti militari, siano qnivi sottoposti a nuova visita, e, 110 ri conosciuti idonei avviati iu congedo illimitato; se non idonei proposti a rassegna di rimando. In pr·osectuione delle disposizioni già r.ma nate per attuare il nuovo ordinamento dell'esercito, il Ministero della guerra ha ordinato che, a da ture d;d 40 marzo, i reggimenti d'artiglieria 2°, 5°, 6°, 9°, H " e h! asKum(lno la formazione su sette batterie, di cni quattro da centimetri 9 e tre dn centimetri 7; una !J:1tteria del 22° artiglieria da campagna desil(nata pel ser vizio da montagna assum:~ l'organico stabilito per le batterie tla monta gna; il reggimento d'artiglieria da montagna e le hrigate d'artiglieria da costa assumano le formazioni stabilite dalle rela tive nuove tabelle. Fra le nnove pubblicazioni notiamo: 1• Alcuno :~ggiuote e varianti alla vigente Istruzione sulle colonùmie 111ilitari; 2o altre relative al rifornimento delle muuizioni della f.mteria tlnrante .il combattimento; 3o un R. decreto e :~nnessa istruzione che determinano le attri buzioni degli ispettori d'artiglieria, del genio e del tlirèttorè ~upet·i orll delle esperienze !l'artiglieria; 4° un R. decreto che npprova il nuovo regola mento p~r il servizio del casermaggio. militare nd economia uel V e IX corpo tl'a rm;tta, e nell'isola di Sardegna, ·nonchè il regolamento stesso e i capitoli di onere per la fornitura rlella paglia occorrente pel casèrmaggio e del combusti bile nei corpi d'a rmata in cui il servizio sarà gestito ad economia.

Ora ecco un sunto delle principali disposizioni pubblicate nella quindicina sul Giornale militare. In relazione :~ l R. Decreto sulle campagne d'A f.-i ca il Ministero della guerra ha rlcterminato ehe a quei militari i quali presero parte ad' operazioni nella zon:~ di Keren, dnl ~iorno H al ~8 dicembre 1893, e a quelli che prese ro parte :dia prcs(l di C:nss:~ l a e alle operazioni che la preeedettoro, dal 13 :~ l 23 luglio 1 8~H. 10ia inscritto nel rispetti vo foglio individuale una ca mpagna lli guerra. Lo :-;tesso min istero ha poi stabilito che, :~gli uomini di truppe sotto le armi, la mednglia loro spettante e ricordo delle ~ampagne ~·Africa venga di stribuita grat uitamen te a spese della ma.s:.:a general e dei corpi cui sono effettivi. Vennero eman:1te nuove dispo,:izioni: ~ 0 perchè i militari' in· congedo illimit.1to, i qua ii ritengono di essere divenuti ina bil~ al servir.io militare, possano presentarsi alle rassegrwtli rimando che avrn nno luo~o nel prossimo mese di aprile; 2° per regolnre le proposte e le ammissioni di militnri ai bngni termali; 3° per diminuire il carteggio e le operazioni Cùotabili cui danno luogo le richieste dei docum enti per il trasporto in ferrovia a tarifl"a ri.lotta; 4° per la retta applicazione della tassa di r icchezza mobile sulle pensioni dci grà riassolda ti con premio. Le scuole di tiro dei reggimenti d·artiglieria da cn mpagna, a cavallo e da fortezza si svolgeranno (secondo disposizioni emanate durante la tJnindicina) nei poligoni di S. Maurizio, Lombardore, Somma, Gosso· leo:zo, Spilimbergo, Porto Corsin i, Nettuno, ecc. ecc. Il reggimento d':~rtigli eria da montagna eseguirà l' intiera scuola di tiro in mo nta~oa, con speciali norme che il Ministero impartirà dirett;1mente. Vennero sospesi fino a nuova disposizione gli arruolamenti voloutnri ed

Roma, 3t marzo 4895.

X.

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NOTIZIE KILITARI ESTBRK

NOTIZIE MILITARI ESTERE

« Non potei però a meno di apprezzare gli importantissimi serv 1z11 • clte ella rende, e quelli che io ancor~ posso aspettarmi da lei nelle • 11ue auuali attribuzioni. • Considerazioni di ordine superiore mi inducono perciò a non di' stoglierla dagli importantissimi compiti che le sono aflìdati quale co• rnan.dante generale e capo del governo della Bosnia ed Erzegovina. 14 Stcnro pertanto della di lei provata devozione le porgo, con rico' noscente benevolenza, i più singeri ~uguri ». Vienna,

~ 4-

marzo

~ 895.

.F .to FuANCESCo GIUSEPPE.

AUSTRIA-UNGHERIA.

TRtitu: ione di du e i~prtto r i yencr-al1: delle truppe. - Con VerordH> morto, sono stnti !stituiti nell'e!>crcito austr~· uugarico du e ispcuorati generali tlell'e.serctto : co~temp?ra neamente ~~ hollettiuo dello nomine chiauw o co pme tah cartelle t clue generalt bHone Autonio Von Schèinfeld F. Z. M. e Lodovioo principe di Windi~ch~ rii tz t;. tli Cav. . , . ., t due ispeuori generali dell'eserctto debbono curare l ~nt!or.mtlà dell' andnmeuto delle istruzioni, lo ~pirito m:Jitare e la dtsctplma nelle truppe; debbono gitulic:1 ro del grado di istruzione ra ~giunto dalle truppe stesse, e dell'nuitudinc dei l:omaudanti. Gli ispettori dipendouo direttamente daii 'I~peratore:. i .loro .rapporti col Ministero della guE-rra saranno rego l~ll da a~poslta tstruztone. Avranno sede in Vienna e saranno loro addetll, per ctascnno, un maggiore, come aiutante di cnmpo, ed un uffìcinle inferiore, qnale lliutante personale. . . . Agli ispettori generali speunno, in tultn la monn~chta, ?" .onon stabiliti pei comandanti di corpo rl 'nrm:~ta nel proprto temtorto. . I due nuovi ispettori hanno C{)SÌ gli inc:trichi che erano prtma affidati al defunto Arciduca Alberto. Lo stesso bollettino delle nomine pubblica inoltre la seguente lettero dall'imperatore diretta al generale di cavalleria V. Appel, comandante del XV corpo d'armata (Bosnia-Erzegovina) : c Caro generale di cavalleria barone Von Appel •· . « Appena decisi l'istituzione degli ispettorati generah delle truppe, " il mio pensiero corse a lei ,·.he avrebbe avuto !11 più perfetta attic tudine 11 tale carica.

mmg .~IJlatt N. !) del

Rim:qanizzazione dell'istituto pet· maestri di equitazione. -

Collo

~tòs~o Vet·ordn1tngsblatt N. 9 sono ernan:lle le nuove disposizioni or~lluich e dell 'istituto per mae~tri di er1uituzione.

~s~o ha per s~po di formarr, con ufficiali che ltanno s peci~di attillultnt appartenenti alle armi di cavalleria, artiglieria c treno, dci maestri tli equitazione. , · L'istituto di equitazione ha sede io Vieona e dipende direttamente dnl Ministero della guerra. . L' i~pettore generale della cav~1 lleria ne ha l'alta sorveglianza per ciè l'ltn r1guarda la parte tecnica ed ha facoltà di proporre al Ministero motlificazioni ai ·vrogrammi ed all 'andamento delle istrnzioni. Nelle. proposte però che interessano le armi d'artiglieria e del treno, dovo pruna consultare i rispetti vi ispettori generali. · L'orgauico dell 'Istituto per maestri d'equ.itazione consta: A) della forza effettiva : ~ colonnello di cavalleria - comandante; 2 ufficiali superiori di c.walleria ( ~ ufficiale superiore d'arti~lieria inse.,nanti · ~ ~ ' 2 capitani di c.wa lleria ufficiale inferiore - maestro di scherma e ginnastica· uflìciale inferiore in servizio seJentario od a riposo quale,aiutnnte; ~ medico di ·reggimento; 4 sottuftìciale (sotto mae<:tro di scherma e ginnastica) ; S! sottuffkiali di contabilità ; ~ sottufficinle scrittura le ; ~ 5 sold:1ti pel servizio interno; 4 usciere; -


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NOTIZIE MILITARI ESTERE

4() sottuflìciali 2 m:wisca lchi

l

f

5cll~io per il servizio di scuderia della ~cuoi~; 4 trombettiere \ 1 O palafreuieri ) 9 attendenti ; 2 cavalli da tiro poi s11rvizio interno. 13) forza comandnta : ' gli allievi (·l) ; i loro attendenti; i palafrenieri; i cavalli di carie:~ degli ~·llievi; i cava lli di proprietà degli :~llievi; rimonto fornite d[l i depositi allevamento; cavalli pel persorwle di truppa; cavalli d:t sella di gra n prezzo ncquistati per l'istituto; cavnlli tln ti•·o per la scuola del condurre. Gli ufficiali insognnnti di nquitnzione sono scelti fra più abili cavalieri dell"csorcito. Il veterinario è insegnante di ippolo:;:ia e di mascalcia. Gli :tllievi sono nfficinli suhrlltorni di cavalleria, artiglieria e treno ed il loro numero è tis~ato ;llln nalmcnte d:~l Ministero della guerra. Gli allievi devono aver servito almeno 4 anni come ufficiali presso · le truppe, essere di ~a ua e robusta costituzione fisica, possibilmente celibi, ordinati uei loro alTari privati , bene qu~lificati nelle note caratteristiche ed iulìne ::tver spiccata altitudine pel c11vnlcare. Inoltre, uell:~ scelta degli lt llievi, debbono i comandanti 11vere speciale riguardo alla loro attitudine n diventare buoni istruttori. Possono concorrrer~ ull'istiluto militare pei maestri d'equitazione, anche ufficiali delle du e L:~ndwehr . Ogqi anno ogni reg~im ento di cav:tlleria, ogni brigata d'artiglieria ed ogni reggimento treno propone al Ministero due ufficiali quali allievi per l'istituto. Il Ministero sceglie i migliori fr::t questi. Il corso dura t 1 mesi; incomincia al 4" agosto e tèrmina il 30 giugno dell'anno successivo. Uopo quattro settimane sono scartati gli allievi che dimostrano insufficiente attitudine.

-t

(l) Nell'anno t893 erano 50 dei quali 40 "di cavalleria.

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NOTIZIE MlLlT.tBI ESTERE

A corso ultimato i migliori allievi sono proposti per un secondo corso nell'anno successi ve>. Gli a Itri rientrano ai propri corpi ed è fatta menzione nelle loro note cnt·atteristiche del corso d'equitazione compiuto. Jisperimenti d'(, attendamento sulla neve. - Dalla Reichswehr, N. H8, si rile va che nello scorso inverno sono stati fatti alcuni esperimen ti di nttendamento sulla neve ai quali presero parte truppe di fanteria e dei pionieri. Uno dt questi esperimenti fu eseguito con una temperatura di -7° lle::tumur, col suolo coperto da mezzo metro di neve e mentre tirava vento impetuoso. 1 ' accamp<tmento venne posto alle ore 4-,30 poro. e tolto alle 8 del mattino suGcessivo. Nelle tende per due (4) la temperatura si m:tutenne come l'esterna, cioè a - 7°, e si lasciarouo perciò vuote. I n una tenda per sei la temperatura s:tlì fino a - 2o, verso 1'1 aut. e lìno a 0° in seguito. Gli uomini avevano doppia biancheria di lnna, o poterono dormire. Una tenda per sei, senza uomini dentro, In bagnata con acqua che gelò immediatamen te e la crosta di ghiaccio formatasi, fece salire nell'interno llt temperatura lìno a - 2° verso 1'1 ant., e più tardi fino n

+

to_

Però lRie sistema deteriorò la stoffa della tenda in modo da renderne impossibi le un ulteriore uso. Un'à ltra . tenda per sei fu coperta con paglia e quindi si versò dell'nccpw ·sopra. La trnp pa potè dormirvi <l !a temperatura interna va riò da 0° 11 3~ Con qu esto ripiego il tessuto della tenda rim;tse poco o quasi ·niente detoriato dal congelamento. Si costrussero inoltre una tenda per sei uomini, ed una per dodici c:on unn piccola swfa di mattoni al centro, il cui camino era formato con scatole di conserva vuote. La temperatura sali nell'interno tosto a 2 e quindi a 6°; però, dopo 3 ore, la truppa do vette abbandonnre le tende, pel gran fumo prodottosi nell'interno. · Si disposero anche tende per quattro e per due in semicircolo, colle operture rivolte verso l'interno e si accese al centro un fuoco; questo ~istema però presentò l'inconveniente .che il vento mutando direzione,

+

+

+

(l ) Il telo !la ten!la ùell·esercito austro-ungarico ha forma !li rombo e permette Ili formazione d'una tenda anche con due soli teli: in tal caso la ten!l" assume forma

rll piramide a base IJuadrata. si possono poi costrurre tende per un numero pari qualunque d'individui. (Vedi Rlvilta miliiare t893 pag. t634).


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NOTIZig MILITARI ESTERE

NOTIZIE MlLlTARI ESTERE

molestava la truppa giacente sotto le tende col fumo e col far variare rapidamente le temperature. Vi era inoltre un continuo pericolo d'incendio. Migliore fra tutte si d1mostrò una tenda per dodici vicino alla quale ~ sotto vento, si era scavato un fosso di riscaldamento (IJ.· La temperatura sali nell'interno fino a 42• e rimase còstante. La truppa dormì senza mantello. Si esperimentò anche il risca ldamento con acqua calda e con mattoni arroventati,- ma l'elevazione di tempemturn prodotta dUrava troppo poco tempo. In un'altra giornata una comp<~gnia accampò, llopo una marcia di 32 km., fra le 5 e le 7 di sera e rimase attendata fino alle 8 del mattino successivn. Imperversava una burrasca di neve e la temperatura era scesa fino a - 12° Rea umur. Altri esperimeuti fatti ricoprendo le tende con terra e neve, diedero buoni risultati. Si confermù però :mche in tale occasione che il miglior sistema è •tnello della tenda per dodici con annesso fosso di riscaldamento. Uo tale accampamento, col terreno profondamente gelato di quella giornatil, richiese due ore e mezzo di lavoro.

{Jer conseguenza, sono abrogate : 1° La circolare del15 marzo 189' (4• direzione di fanteria, 3o ufficio) che .invita i membri del consi~dio di revision r; ad ammettere nel IIO ~vizi~ at~iv~ uomini i quali, senza riunire tutti i requisiti di attitudine fiKrCll nchrestr dal servizio armato, hanno un'attitudine relatinmente t~ul~ ciente . per essere utilizzati in cer1i impieghi: segretari, operai, piantorn, ecc. 2° La circolare in data 20 marzo 1894 (7• direzione, servizio di iiR uità) sugli apprezzamenti che i medici militari sono tenuti a formulare ~~~~~al consiglio di revisione, sia alla v;sita di partenza, come pure all'ar: r1 vo fi l corpo, circn l'attitudine al servizio degli nomini del continrrente. ' l'istruzione ministeriale del 43 marzo 4894- sull'attitudine fisica al servizio militare resta in vigore; applicata rigorosa mente permet:erà ai CflnKigli di revisione a nou ammettere al servizio attivo che gli uomin! che ~ono atti 1 classific.,ndovili però tutti.

...

** Le costruzioni mtalit in Francia al pr'inctpw del /895. In questo arsP.n::~le m.n vi sono in costruzione che tlue incrociatori il Duchayla cd il Cassard; essi differiscono poco da t.pre·l·li già costruiti il Chasseloup -Laubat ed il Bugcaud. Il .Duchayla e 1-:1a a buon punto: le opere vi \'e sono montate sopra In sala come pure il :ponte corazzato. 1-a co;;truzioue del Cassard 'è appena incominciata. Dei bastimenti ultimati a Cherbourg il Latouche-Tréville ·incrociatore corazz:llo ha iniziato le sue prove; le macchine funzionano uone, però si sono r iscontrate nelle prove preliminari delle difficoltà nolla ventilazione. Il Chasseloup-Lmtbat è pure in corso di prove preliminari. Il Bugeaud lo ~arà verso la metù dell'anno. Non rimarrebbe c\11e il Fleurus il quale ha sofferto in quest'anno le medesime avarie 1'110 su bi il Dupuy de L6me l'anno scorso, cioiì indebolimento delle t·nlda ie, che ne hanno reso necessario il cambio. Il cantiere di Cherbonrg dovrà inoltre procedere in quest'anno alle prove dell'avviso torpediniere il Cassini , costruito aii'Havre e di numer·ose torpediniere di differenti classi avute dall'industria. Brest. -Questo porto non ha che una sola na ve nei suoi cantieri · In corazzata Charlemagne di primo ordine, le sue opere vive son~ 1110ntate e si sono incominciate le opere morte. Per contro i bastimenti (\Ilo stanno per essere ultimati sono numerosi. Vi è in primo luogo il

Cherbourg . -

FRANCIA. I consigli di re~:t.swne e l'attùn!hne fisica al servizio m·i l·itare. -Il .Ministro della guerra, ha modificato, conformemente alle ·dichiarazioni fatte alla commissione dell 'esercito, le prescrizioni date dall'exministro Mercier, per la constatazione dell'attitudine fisica degl'inscritti al servizio milita.·e . Ecco il testo dell a nuova Circolare del generale Zurlinden: SIGNORI,

Ho l'onore di farvi conoscere che i consigli eli revisione dovranno come avveniva prima del ~89-l- attenersi, per l'ammissione al servizio attivo, alle indicazioni date dalle istruzioni ministeriali sull'auitudine fi sica àl servizio militare.

(f) fleizgraben; non si è ancora potuto conoscere né il modo col quale è costruita questa fossa, nè come viene effettuato il riscaldamento.


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NOTIZIE MILITARI ESTEKE

Charles Afartel, al quale non rimane che mettere a posto In corazza e le istallazioni per l'artiglieria. t' incrociatorP- Le F6ant ha · raggiunto con facili tà nelle sue prime prove i ri~ulta ti previsti . Il Jemmapes fornito d:~l cantiere della Loira sta per entr:1 re in servizio. È una na ve da combdttimento, potente per la protezio!le. Il Valmy giunta da S.t Nazai re fu munita delle sue artiglierie e si procederi1 alle prove. La stessa società di costruzioni consegnerà nel corrente ~ un o a B1·est l' incrociatore Descartes destinato per le stazioui lontnne. Le prove del Brennus verranno ri tardate di fJUalclle mese in seguito a mgdifìcazioni introdotte. Si annuncia la ripresa delle prove del Dupuy de L6me. Il recente accidente del Fleurus ha impensierito la commissione, !11 qual e è esitn nte d' iniziare nuove prov e col tipo nLLuale di caldaie. Per ora si limiterù a fare muovere la ·nave con una potenza minima. Allorquand o le cn ldnie auunli snranno us11te, si potrit con 1lei uuov i apparecchi di altro modello r idare al Dupuy de U nne i requisiti ehe dovevn possedere fìn dnl principio. Non rimane a ri cevere ehe il Lansquenet sopra il qunle si installarono dei ventilatori ori zzo ntali . Lorient. - Quest'a rsenale ha avu to sempre la specialitù delle corazzate e si è flcquistnt:l merit:1ta f:1 m:1 in qm•slo genMrA rli costruzioni . Il Uedoltlab/(' , l ~ Dn;aslalion, l' lndomptable, le Formidable, le Hoche, le Hrennu.~ usci rono dai suoi cantieri. Per il momento i cantieri di Ca url:w lavor:ino alla costrnzione del Bouvet che !naugura dopo il Bnnnus l'accoppiamento di grosse :1rtiglierie con rlne torri situate nell'asse. Questa corazzatn potrà essere varata nell'anno correnw. L'altrn cornzzll ta appena iocom inriata, porterà il nome di Sa intl.ouis; essa somiglia nl Charlemayne costrnitn a Brest. Jn uhimo, il Tréhouart gunrdi r~ coste corazzata del tipo Jemmapes è ultimata, ad eccezione di leggiere ist:dlazioni di dettaglio. Rochefort. - Questo arsenale costruisce di preferenza gl'incrociatori e ciò a cagioue della poca profondità della Charente. In quest'anno si ultimerà l'incrociatore corazzato Charner. Si trova pure 11 Hochefort il Chanzy costruito a Rorde<1 ux. Sopra cala si trova il Galilée che sarà var3to verso la metà dell'anno corrente, esso è identico al Forbin migliornto ed al Lauoisie1·; questi ultimi due non potranno lasciar la loro cala prima dell'anno venturo. Il Brieu:r; che sta per essere ultimato è un incrociatore corazzato come lo Charner, da ultimo giunto porterà le migliorìe che l'esperienza ha suggeritÒ ai suoi costruttori. Lo Sarrazin e le Tourbi llon torpedini di alto mare, in prova, avuti dai

NOTIZIE IIILITAlll E8TKRE

633 I'IHHieri della Git·ouda a Bordea ux. Questi stessi canttert manderanno n l~ l)t:h~fort n!~l ~~.o~so tlell'a nno 1' incrociatore porta-to rpedini la Foudre l' l :I VV \ SO torpedmlere la ca.~a Bianca. Tolone. - Sopra ca la , al Mour illon trovasi un incrociatore Le Pa.~ca l ~i mile al Descarles proveniente da i cantieri della Loirn. La costruzione tli questo. incrociatore proceJerll rnpidamente essendo tu tto preparato. Nume ros1 pezzi delle sue ma1~ch i ne sono arrivate a Tolone con un pi ro~ca fo commerciale l'.!tlantù]ue. La grande corazza ta le Car not l'ho ~·a lascinto in quest'a nno i cnntieri si sta ulti ma ndo nell 'arstJoale: \~1 ·1 la~o rn C\ln attività, tanto che i snoi lnvori sono già pi ù avanti dt quellt d.el Char les-Mat·tel a Rrest. Tanto l'una quan to l'altra di ' l lll'~te nav1 ;;arnnno ul tirrwte per l'n nuo venturo. Non più tardi della st:ltnmma scorsa si sono imbarcate a borrlo più di 40 tonnellnte di ,·rildaie (4 caldaie) e 20 tonnellate di materiali diversi. . I gran ~i cantieri della Seyne presenteranno in quest'nono la corazzata d t l ~ ord1~e J~u~égttibe~·ry :1."a q u~ le fu de5tina to un comandante per ~~glllre ,;Il uh11m lavon e l tnc•:oc1atore rapido di 3a clnsse le Lin ois ; l anuo venturo sariJ vn r:1to il gt:aude incrociatorr. di stazione, d'Entrerasteaux. Bi wgn~ aggi unge re le Bottvines che è armato per le prove e che ru COSti'UilO rla' qnesti 1~1ntieri. 11 RO II VÌne.~ entrerà in ser vizio prima della fìnr. dcll anno corrente e porterà la lin niliel·a d' un am miraglio nulla squadra del Nord. L'impiego della gemlarnwrùt nel serviz io di reclutamento. - l"ino ad meria er:~ cse l u si v:~ rnente incaricata dalla cousecrna .~a(· ' orn .In .· gendar . ~ "o l ~·omm.l t n congedo dell ~ ca.rte. in.erenti al servizio mili tare; da qualche ·'1111 0 IU qua f)nes l'3 attn buz1on1 SI sono svilu ppate iu modo rla costituire u~t ' inc.:omheuza delle p1ù pe.o;a uti clte si è creduto di alleggerir!'. llmiIIIStro della guerra d'accot·do wn quello del commercio, dell'industria, poste e ·telegrafi ha ;<tabilito qua nto st-gue: Le principal i comnnic:~zion i . eh<! i comanda nti . gli uffi zi di reclutamento sono tenuti a fare ai giovani "oldati chiamaìi sotto le nrmi I'IJJII':l pure ai mi litari delle dill'e renti c;1tegorie di i·iserv:~ , si posson~ di videre in 3 gru pp1: • l o Consegna ai giovani soldati degli ordini di chiamata· sotto le ar mi· 2• Comuuicazioui che possono essere scambiate tra i comandanti 1li reclutamento c gli uomini o viceversa , sema l'intervento della gen· dnnneria; ao Consegna :~gli uomin~ dei fogli di via, dei libretti personali, dogli or dini di chiamata indi.vid uali ecc. 41 -

ANNO XL


NOTIZIE IIIILITARl RSTERE

NOTIZIE MILITARI ESTERB

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Per queste co municazioni il ministro lw preso le segneuti disposizioni :

/·• categoria. - St~ hiliti !(li ordini tli d1iamlltll tlei ~io ~a~1i soldati e dei rivedibili , i co mnnd.1uti gli uffi ci di reclutamento llldtrlzzeratlllO · questi documenti alln brigate di f!e nd ar~eria , da òove gl' i~teress:~ti sono ammessi a ritirarli rila ~l'i:mdone n ccvuta. A tal uopo 1 comandanti di reclutamento in viano ni prefetti, invitanòoli :J r end erlo puhblico e raccomaud;wd o ai ~inrl:ll'i dt farlo <lffìggere, un manifesto indica nte la bri g:~ta di t:O IHiarm eri n dalla q naie gl' interessati potranno nt1rare i detti 0nlini linu :ul un determinato giorno. · · Qnestn mnnifesto viPn dntnto in modo che la g~n.d~rm ~ri a _p~ss~ disporre di un la s~o d1 H giunt i por portnre a domtclllO gli ordmt th chiamata no11 ritirati rlni l(inv:mi soldati. 2• culefJ01'Ùr. - l'er 111 o·umuni t:.11.ioni di qu_e~la categoria, nn de~ creto in tlata 4o nwr1.1l 41\~t!i nl'corda In fr:mclngw postale tanto :n comandanti di rerlutn111ontt• qu anto ngli uomini ai qunli il reclutamento dom :~nda una risp11:1t11 . Pon:ii• fu i ~titu ita unn s peci~le cartolina postale della form :~ r :,:r:J tlllcY.r.a di tpu:lla 1wr u o del pubblico del se~uente motlello : Da una parto portn l11 sl' riua : S EI\ \'1'/.LU MIUTA RE

Al signol' Cmrumdante SigiiUI't' . . ' . . . . . ' . . . l' l'ufficio di r-eclutmnento di U) (;.(iovmH' ~oltl:•t.n, ~li ~ pu uihilt•, ri sc r·visu,, tr rntona k, rltmnranu· li • . . .

'

'

. '

.)

Il Coman<lante il mlu lamento (llrlll:l).

l

l

.

1

(l ) Indicare la res idenza del comanllante

!h reclutamento che ba firmato la pre-

sente cartolina c tirare un rigo sopra l'indirizzo di s inis tra. llirnette re alla posta senza allradcarc.

(!tollo dell 'ufllcio lli rrl ulnluf ulu).

IJnll' nltra : o omanda o nolllicaziono d i reclut.:uuuutu.

l

Hisposta dell' uomo. ~--~--~--~------

Le domande formulate d:1gli no111ini di loro iniziativa uon sono ammesse a circol:~re colla frauclr igia postale, però le risposte dei comandanti di reclutamento sono spedite colla franchigia 3a categoria. - Per ciò che rill cttn le comuuieazioui di que~la c:~tcgoria continua ad essere impieg:J tn esclusivamente 1:~ gendarmerw.

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Nuova legg1: sullo spionttggio e sul tradimento. - Il nuovo ministro 1lolla guerra, ha. · in questi ultimi' giorni , conferito coi membri parl:~­ mentari del1.1 Commissione dell'esercito in rigt~a rdo nl ritiro del prof(t' ltO tli legge ~ullo spionaggio presentato dal suo predecessore geirer·nle Mercier. · Il l(enera le Z.nrlinden d'accordo col miui~tro di gra1.ia e giustizia presenterà due distinti progetti di legge. Nel 4°. propone semplicemente di modificare gli articoli del codice prunle, allo scopo di rendere la pùna di morte ~ pplicabile nl reato di tt'IHiimento; deferendo iu 11uesto caso l'imput~to n Ila corte d'assise. 1 ol 2° trntta esclusivamente dello spionagl!io, modificando la le""e .._, ' o~ t lei ~ 886 a questo riguanlo, col contemplare nuovi casi da fJ uesta fl uoro non previsti. l.a commissione Il;~ preso atto delle dichiara zioni del ministro della guerra, riservandosi ogni det·isione, dopo d'aver conferito col ministro di giustizia. ChiamaCe in tempo di pace delle classi .in congedo. - Iu rla ta 6 'marzo 1895 è stata pubblicnta una istruzione rellltiva alln chiamat:~ in tempo di paee delle classi itì congedo. Ai termini della legge ~5 luglio 4889, modificata da quella del 19 luglio 1892 : i o tutti gli uomini mandnti in congedo, dopo un anno <li presenza ·otto le armi, in virtù dell'articolo 23 (i ), sono chiamati ad uu pe· riodo d' istruzione della durata di 4- st~ttim:Jne nell'anno che precede il loro passaggio alln riserva ; 2• gli uomini della risf!r v:~ dell' esercito attivo devono prender pn rte a due manovre ciascuna della duratn di 4 settimane; 3° Cii nomini dell'esercito territoriule suno obbligati ad un periodo d'istruzione della durata di 2 settimane; 4-o Gli uomini della riserva delreserd to territoriale possono esser e ohbligati ad nna vi ~ita ùi chiamata; 5° Gli ·uomini uscritti ai servizi ausiliari sono obbligati nlla pre· ~cnt.~zione di 5 visite di chiamat.1. La tabella seguente ci dà per ogni anno, le classi che saranno convocn tc, a partire dal i 891\ fino a l ·1905.

( t ) L' articolo 23 si rifPri>ce agli iscritti di le,•a che, per ragione di s tudio, non sono ttllbligllti che al servizio di t anno.


~

• 11l ttutnoro impari siano chiamati ~ ~n n i di seguito, il Ministro ha revocate le disposizioni ¡ 4111111 11 uhhllgati ad un 11eriodo rl' istruzione o autorizzati a frequentare un corso volontario

l\ ll4•ttllhl torritoriale.


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NOTIZIE JfiLITABI KSTBBE

l"OTIZIE lllLITARI ESTERB

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MARINA.

GERMANIA.

Armi. - È in prova per sei mesi presso il reggimento Hegina Augusta un nuovo modello di sciabola da ufliciale di fanteria. Questo si din·ercnzia d~ l rnod cllo in uso (189 1) specia lmente per la guaina che intPma mente ò di legno c ricoperta all'esterno di caoutchonch, quale trovasi. giil iu uso presso la cavalleria russa. L' attuale esperimento ò tu otivato clnll' iutenziouo di evirare il luccichio del fodtlro metallico clte lo rende visibi le rhl !ungi, di dimiuuirne il peso e di stud i~ rfl, metliattte ttn cott veniente mc1.zo di appenderl o al lhmco, il modo· di t'otttler lo nteno irnpaccinnte per il libero e pronto movimento dell'ulliciale itt ca 111pagtta mentre •1uesti lw la sciabolèt in pugno. l ami da ,q w•n-rr. ~el venturo maggio nvrà luogo a Dresda, souo il proreuorato del re Alborto di Sassonia una esposizioue interun ioua lc di cani , la · quale si chiuderà il giorn o 24 con un esame pratico " premio snll'abilir:ì di c.1ni tln guerra d'ogni razza che saranno nHtudari al coucorso presenlandoli il giorno 23 alla commfssione :~p­ po~i ta m ente incaricnra, previo ~1vv i so da trasrnetter~i non più tardi ùel 1" maggio. 1 vari argomenti d'esame sono sta hiliti in un programma riguardante: ammaestramento preliminare, ser vizio da avvisatore da pprima a breve dist:mza o quindi esteso gra da t<~ men te sino a 5 chi lo· metri con l'aggrav:tnt«' ùi ostacoli diversi da !>uperare, incontro dei cani con riparti di truppa, con nhri cani d~ guerra ecc ... , eontogoo del cane quando venga ca mbiato il punto di stazione tlu ve lta ùa portare le notizie, servizio di sicurezza da fermo ed in marcia, ricerca di fel'iti e relativo annunzio, cnni portatori di munizioni. Questa prova è In prima di tal genere in Germania e desta non poca aspettazione. Pubblicaz1'on:i. - È stata pubblica t:~ dalla cnsa editrice Mittler und Sobn di Berlino 'nn a secùnda edizione del • Manuale per l' ufficinle tli fanteria in congedo • . Questa edizione fu arricchita di molti dati raccolti nei numerosi regolamenti nuovi entrati in vigore dal 1890 , anno di pubblicazione dell'edi zione vecchia ; ogni singolo ramo di servizio forma oggetto di un piccolo fascicolo separ;~to in form:1to t:1scabile, i f;~scicoli sono •13, tutti riuniti in adatta bu sta che si apre in quattro.

~el venturo estate si costituirà la sqnatlra di manovra nel modo selo(llt'ntP, co~ na vi di tipo eguale in ciascuna grande unità ed aventi ultresì eguale velocità ed armllmento: ' Cor:~zzate di t• elnsse Kttr(urst Friedt·ich l Divisione al comando del \ IVilhclm, Brandenburg, W eissenbury, ~ ic~ - am mira~li o Koe- ~ Wiit·th. ~tet. \ A vviso lagd. Il Divisione al comando Cor:~zzate di 3a classe IJaden, Bayern, .Sachsen, Wii.rttemberg. del con trammiraglio Ra· rn nrlon. Avviso P(eil. 1 Corazzate di ~· dassc .Sùgfhed, Beowul(, Divisione di riserva · · · 1 Jì'rithjo{, Hi ldebrartd. Flouiglia di torpediniere. - Avviso Blitz c due divisitJni di torpediniere. Squadra navi·scuola . . . -Navi Stosch, Ste·in, Moltke, Gneisenau. Alla ras.segua rwvale che avrà luogo in giugno in occasione della solenne inaugurazione del canalt: l\1nr del Nord·llahico, prenderanno parte 11ltre alla navi sopra menzionate. du e corazzate di 2a d:~sse, un gran nnmoro di navi del tipo Sieg(ried, gli incroéiatori di t• classe Kai.~erin l nfJltStn, Ge(ìon e l'incrociatore di 2a Prinzers Wi lhelm, la nnve-scuola d'artiglieria JJiars e 13 nave Carola destinata all'istruzione del servizio doi pezzi ·a tiro eelere. le ua vi ~cuol a di tor pedioieri Bluchcr e Louise, un:~ IJUantitfl di torpediniere del tipo'? ed alcuue divisioni di quelle del tipo S. pia il trasporto Pelika1~ o l'imperiale yacht Hohenzotlern. La Kotnische Zeitung auuuuzia clte tra i mi ~dioramenti progettati per In flotta gcrman ic11 dal Ministero della marinn come conseguenza degli ~tudi ft1tti sulla guerra tra China e Giappone, vi è l':nunento dei ~~annoni :: ti ro celere sui legni da guerra. inL'.O mim;iandll dal nuovo incrociatore da co~trnirsi in sostituzione del Preussen. Secondo altra innovazione dovr;lssi d'ora ionanzi evitare quanto p~ssi L ile l ' impit~go del legno nei rive~tirne nti •lei loca li interni flr.llc navi da guerra (cnbine, sale tlel cottranrlo, magazzini, riposti gli ecc }, adoperando io sostituzione l'alluminiò. Lu OvC.'l sione d'uua vi:;ita fatta Jt l'tl0eute d:1ll'imperatore al cantiere di Wilhelmsh:weu fu a In( presentata una intera gnarniturn di cabin:1, vale n diro ri~cstimcrHo c rnobiglio, 0he è tutta io a·lluminio e deve servire di modello per altri simili allestimenti sui legui da gtlerra.

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NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE

NOTIZ[~

BIBLIOGRAFICHE .

Bollettino bibliografico

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RùJiS!it marittima, (marzo .f R95). Strategia navale (criteri di potenzialità). D. Bonamico. Considerazioni sulla meteorologia marittima. P. Busin. P1·ove d'oscillazione eseguite con modelli di navi. G. Roia. Sul v:lfo delle navi. S. Orlando. Ln macchina marina moderna. G. 1\lartorelli. Ln marina di guerra di Cosimo I tl dei suoi primi successori (continuazione). C. Manfroni . Lettere a l Direttore : Sn qualche questione di organica navale. Tnhelle d'armamento. (: . Secchi. !nformnioui e notizie. Marina militare. Mnrina mercantile.

l. Sommario delle riviste militari italiane.

Rivi.~ta d'iw!ifflÌIJ'r in c:

gtmio (rc!Jbraio). Uno sgtw rti o ~ ull":mu a mc nto portatile europeo. (Con tre ta vole). A. Otto l e n ~ hi , toot• ute d'artig-lieri a. La legge delln rc~ i s tc n za dell'aria secondo la termadi:wmic;J. (f:on · 4 ta vola). Apparecchio di puutnmc nti iudiretto per :1ffnsti d'a ssedio. (Con 2 ta· vole e 2 fi gure). - F. LnurAnti , c.apitaoo d'arti glieria. Ricordi delle grnndi manov re nelln Svizzera. - F. f:inria, maggioro d'artiglieria. Mi scellanea . Notizie (Austria, Bulgaria, Fr<lll t:Ìil, Germani<t, Inghilterra, Italia , Russia, Stati Uniti). Ribliografie. Giornule medico del R . e.yercito e della R. m.m·ina. (febbraio). un tipo speciale di rcbbre dominante in Bologna. - C. Cavaschi. Considerazioni l\irca la tcorin deiJ:1 porpora emoragira ed un caso di questa mal11ttia. - Celestino Ca rratu. · Del morbillo nell'esercito italiano e nella divisione militare diTorino. - G. Ostino. Rivista medica. Rivista chimrgica. Sopr:~

2. Ordinamento degli eserciti. itat et composition de.s r ég"iments d'artWerie franr;aise :dia data P a ri~i, ~ 895, Borger- Levr:mlt. - . La landwer nell' E1·itn~a. (M'ilitiir Wochenblatt, N. 18). - T n~ggimenti fran cesi d1: cavallen:a di 1'iservl~ e la requisizione dc,; quadrupedi (Detttsche Heeres-Zeitnng , N. n). - Lo s-oiluppo dell'm·tigiie?·ia a wvalto ·in Italia. (Neue militiirische 8/fltter, marzo 1895). - La verità. sulla qt,estione d.elle armi speciali. Per Allason, tenente ;·olonnello d' :lrtiglieria, 1895. È un libro di attualità, scritto con molta serenità e competenza. ·lli1•olge rsi alla tipogra fia Voghera in Roma. - Les !1·m,pes françcrises de montagne. Per E. Camau. TracciatÌI la storia delle. truppe francesi di montagna. l'autore mostra 1 :~ clivr-rsità di reclut:unento tra queste e gli al pini it:1liani ; parla quindi della organizznzione degli alpi ni fnìucesi, dell a loro missione, vo~ tiari o, ecc. Hi volgere le richieste alla libreria Voghera Enrico. - I carabinieri reali dal 1814 al 189.'i. È uno stud io interessante ~<nll'o rdiuamento delle gendarmeria in genere, con speciale rigu::~ rdo n quello dei carnbinieri italian i. Rivolgersi alta tipogrnfia Voghera in Roma. 11111 15 uovcmhrc del 189i.


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NOTIZIE

NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE

BIBLIOORAFlCH~

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!IIOdcl"nc. Stntlio tattico-psicologico. (Dm tsche Hcet·es·Zei!ung. N. 15 e ~og u enti) .

3. Arté militare. - Il fondamento delltt tattica. Mecckel maggio re generale. Berlino. 4895, :Uiuler. È !:1 terza edizione ri veduta c aumentata di un'opera nota. Vi ù aggiuntn una breve storia della tattica .

- Contribnto all' istntzione talliw degli ufficiali. 'l'tmente colonnelloLi tzm:m. Lipsin, •IS!lu, Laug. È il secondo volul'l'!c di un'opera il cu• primo volu me fu puLIJi icato l'anno precedente. In questo secondo volume ~ i tratta degli esercizi Ji combattimento. - Eserrita: ioni 1JI'Itlicht• dell'artiglieria da crr,mpagna e du fortezza. M;tggioro Miksclt . Vienrta, •1894, .Seidal. · - A.lt:unc pnrolt: sull' istmzione ,. la tattica detta fantel'ia. Confer~Jnza tcuu tn al circolo tu ilitlll'C di Vicnua dul colonnello Partk. ( 01·gan de1· militrlr- mis.~tJn.~choftlirhen-Vcreine. 2o fas., 4895). - lk l'ol't'lt.lltltion des 110.~Ìtions dm1:s la défcn!!ivc. Sellier dc Moranville, <·., pit:wo hel;.;n rl i ~la to mnggioro. f.lrusselle~. ~S!H . SpineuY. - l nlwt•i 1't•yolftmt'lll i sul se1·vi:;io di esplol'a;;ione e sicurezza ;tell',.scrc·itu {nm.ct'.~''· E~anw, commenti, confronti. Lipsia , 4895, Zuckschwerdt. - L'ttrtillerit: ,[,• !lros mlibrl' m~x flrmées. Studi o comparativo ·delle artiglierie pre:->so le tliversc potcnze. (Revue 1nilitaire dc l'étran,qer. Febbraio, -t 8!Hi). - La caballtwin m los l'ttiiiJJOS dr: batnlla. (llevista de infanteria y caballerù,. Punt~l:l di marzu). . - Un yiudizio Sll'llni ero snlle manovre del!XIV corpo d'armata (tetlesco). E un esame critieo di uu o studio sulle dette manovre pubblicato dal Landbote, periodi co s vizzero. (Ncue militiit·ischc Rlatter. Marzo, H!95). . - l confini franco-itnliani delle alpi e loro difesa. Continuazione. (Neue militd1·isclw Bllitter. Marzo, •1895). - L'istmzione per il nuoto nella cavallerin russa. Estratto da l periodico Mine1·va. Vieunll, 48!l5, Kreisol. - Sugli inse,quintenti, Per v. Liebert, colonnello prussia no. Seconda edizione riveduta e ampliata. llerlino, "895, Mittler. - I combattirrumti nottumi m lla g11erra campc'le c nella !Jtlerra da {o1·tezza. Per v. Viddern colonnello prussiano. Studio tattico ron esempi storici. Terza edizione riveduti\ e aumenta ta. Berl ino, 4895, Mittler. - Il modo di combattere della fanteria dinnanzi agli effetti dellt! anni

- Le règlement allemand du 20 juillet sw· le se1·vicc en campagne, 2a pnrte. Le manovre autu nna li. Continuazione e fine di uno studio cotu iocìato nelle puntate precedenti (Revue militaire de l' étmnger. Febllru io 4895).

4. Storia militare e generale. - l.c cause delle vittorie e delle sconfitte del 1870. Per v. Voide. touonte genernle nell'esercito russo. Traduzione dal russo iu tedesco. lt:s posizione ed esame critico delle opllr:Jzioni dell a guerra franco~ormanic:J del -1 870, fìuo alln res:~ di Sodao. Un volume, Berlino, 1R75, Mi ttler. · - lA. seconda guerra punica studi ata in Jloli hio e Livio e considel'll l:l sotto il punto di vista tattico o strat<Jgico. Per I. Fuchs, profes~~~ rc tedesco. (Nen~tn dt, 1895, Rlumenreichs). - Storia di Roma 1wl medio evo . Per Trevis:mi. Torino, 4895, Ron". Il liLro avrà uu av\'fmi re•. perchè condono con raro intdletto d'art i ~ta ed e~ p e r ieuza e ~n ggez za el i stor ico. ·- Lang-Son. Per il comandante Lecomte. Combattimenti, ri tirata, trattati ve. È unll monografia docnmenwtn cri illu strata Ili uno dei più irt1portnn ti episodi dell;l mnqnist:a del Tonchino por pa rte dei fran. rosi. L'a utore fu testimonio oculare. Parigi, 1895, Lavauzelle. - La campagm' del Dahomey (f89:2-1 89~) precedutn da uno studio ~torico-geografico sn queo:to paese, con una carta alla scala di ux/ooo fo tta dall 'uffìz io topografì co dtll corpo spcdi1.iouario. Por J. Poirler. l•nrigi, -1895, Ln vatm~lle. - Monografìe di storiA.' militare. Pubi.Jiica te dallo stato maggiore tedesco. Fase. 17° e 118°;· Berlino. 4895, Mittler. Nel no fascicolo si tr l\ tta delle colonne dei carri nei movimenti dell:1 I e II armata (cam· pugna del -1870-71 ) ti no alle batl:1glie ch'ebbero luogo sotto Metz. Nel 1K0 fase. SI tratta del w mando del Hl corpo d'amw ta nelle bauaglie di S picberen e Vi on ville. - La battaglia tli DeUin.gen. (27 gi ugno 47•3). Hrano della storia d~J IIll guerra di sucéessione di Austria, tr:llto dall'opera cbe su quest.a guerra si sta compilando negli archivi del corpo di stato magHiore:mstriaco ( Organ llermilitiir wissenscha(tliclten-l'ereine. '2° fa se. 4895).


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NOTIZIE BI BLJOORAFICBE

Comandanti ed eroi prussiani. Rrcvi biografie elci personaggi di cur r regl!imenti prussiani portano il nome. Russler, cappellano militare, Gotlw, 1895, Schloes:;manu. - I combattimenti presso Slivnica il 17, 18 o 49 novcmhr.e 1885. Monografìu (;Ompil:lla su documenti ufficiali dal colonnello Regenspur:;ky ~n n schizzi col allegati. Vicnn;•, 189a , Seirlcl. - Le ·13 corp.~ ll'nrmée pendant l'L guerrl' · àu 1870. Monografi a storica. Continun ionc. (Revue du cercle militaire. 2 e 9 · marzo 1895. [A battnglin di Coatit per O. Casto Barbasao. (Estutlios milita1·e~;. Pnol:tla di l'e bhraio). - Tt·ent'rtnn·i {n. IJiMio dell a campngua della Prussia contro In Danimarca. pr r il generale Il . Wdlc. Rt'l rli no. 1895, Siegismuncl. - Scen11 d·i rmn/Jattìutento , u·:lttc rla lln guerra rlnl 1870-7·1 per 11. ll oc>nig. V•llnrnu 111 , Bcrl iuo, 1895, Fdi x. ln ques to volume si trattn rlci comhottirn C'nti di L<~ don c di Mnizinres il 2.\. no vembre 1870. - Ln tl·ifr.m drl pnsso tli chipktJ. Continuazione e lino. ~l onografìa storktH niliw r·o. (Nt•w· militiirisrhr. Blatte!', m3rzo, l 895). r..~, f/ UI'I' I'It in Ol'ienlt•. ( Nrne militiirische Bliitter. MllrZO, i X95). - Ltt .'Jiti' ITI' rhino-jnponaise. Continuazione. (Revue militaire de l'étmngcr. Fchhrnio, 489:i). - ffistoin' d,· zu111W.~ 1JOII Iifimux per Birtard. Parigi, 189!'1, 13loud. L'nu rorc rl icl' che b In ~ r nri :-~ eli una legione d'eroi; noi la diremo una storiil rnoiLO euriosa scri tt~• ro n pa~sione epperciò divertente.

NOTIZIE BlBLlOORAJI'lCBE

~o rvizi

peni tenziari , della legislnzione demaniale e del regime del le ter re, elci servizio sanitario, poste, tele~rafi, lavori pubblici, ordinamento della gi usti zia, ccc. ccc.. nelle varie colonie francesi.

6. Servizio d' intendenza e sanitario. - Cotnposition de q11elques avoines fmnçai.~c.~ et étrangères, del raccolto del1 89;J. (Revue du se1·vice de l' intenàence mililaire- Ultimo bimestre del 1894. ). - Étudt! sur lt' faùrication des cni1·s. ContÌIIll:lZÌone. (Revue du service dc l' intendence militaire. - Ultimo bi me;tre 48U4). - Per lo studio del vettovagtiamento in guerm dtll punto di vista delle opemzioni. C<~ pituno Baczynski. Vi en na, 189.\., Krei:;el. - La stntistique médicale de l'armée frcmçaise en 1892. (Re1me du rercle rnilitaire. ·16 marzo 1895 ).

-

7 . Marineria. - Le perdite di navi nelle divene mm·ine tlo 9nerm òurantP. l'll nno 1894. (Deutsche Heeres·Z~Iiltmg N. 13) . - La ùataille mwale du Yalu. Per I. Lephoy tenente di vascello. (l?cvue maritime et coloniale. Punt.11.1 di g~nrrai o 1895). que sont et ce qv.e valent nos cuil·t,ssés de p1·emier rang. Traduzione da ll' inglese. Mcmori:~ Iella davanti la società d"gli ingegneri rrav,tli da M. Whitc, dirctLore del servizio delle costruzioni na vali inglesi. (Rr.vuc nwritime et colo~tiale. Gerruaio, :1895). - Le • Volta • en Chine et au 'l'onkin -1882-85. Epi:;odi navali della guerra per la conqn ista de l Tonchiuo. Per P. Brière, commissario di marin:~. (llevue maritime et coloniale. Gen naio 1895). - Recherches chimiqti.es et microbiologiques, sull e alterazioni dei mew Il i immersi nelle acque di mnrc e snl modo di preservarli. Guasti delle carene c cor rosioni dei tuui delle r.a ldaie. lluuclier farmacista rmliture. (Uevue maritime et coloniale. Gennaio 1895). - Cronique du pori de fAJrim t. Continuazione (Revtte 11WI'itime et roloniale. Gennaio {895). - fA défencc des c6tes d'Europe. Per C. Didelot, tenente di Yascello. l'a1·igi, 1895, Berger-Levrault. Descri zione di tutte le coste di Europa, · dal punto di vista marittimo e mi litare. All'opern è unito nn ntl«:nte.

- ·ce

5. Colonie , geografia, viaggi. - Le colonie della (:ennanùl. Loro estensione. svilu ppo, r isorse. Per R. S1~hmirlt, già com~ ndr111tc di cornpngnia nell ' Afrien tedesc:r .. Primo volume con schizzi e t:a rte. Berlino, 4895, ~ch a ll . - Les trottpes coloniales ·ituliennes de l'Erylt'l!e. Continuazione e fine di uno stuùio molto particola reggiato cominci ato nelle puntate precedenti . (Revue militnin~ de Ntranger, febbraio, 4895). - .Madllffascar. Stud io geografi co, storicu, mili tare. Continuazione. (Revue du cr1·cle militaire, ·16 mnrzo 4895). - L a 'Oictoire Lefebvre et le corps expéditionMil·e de· Afadagrzscar. Conti onazione. (Remte àu cercle militaire. 2 c 9 mnrzo 1R95) . - o ,:ganisation dr. colonies françaiscs. Per E. Petir.. Tomo IL Parigi, t89a, llerller-LevrauiL Que5oto secondo tomo comprende lo studio dei

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NOTIZIE BIBLIOOllAPJCBE

8. Varietà. Scritti scelti rlell'm·ciduca Ca{·lo d' Austria. Pu bbl icati per cura dell'nrciduca Alberto suo figlio. Opern che vede la luce a volumi con carte e piani . Vi enna e . Li psi:t. Rraum uller. - Dell'abolizione del dazio conswmo in Italia. Confereriza tenuta in Napoli dal colonnello Binda. L'autore, già presideute del tribunale di guerrn in Palermo, ehiJe compo'41i persuadersi co me a cause più economiche che politi che rlove~~ero nscri versi i moti siciliani dell'anno scorso, e prim a fr3 le medesime sia stata la tassa del dazio-consumo. . Le proposte che l'nutore fa per· ~ostitu i l'la meritauo attenzione. · - l d·iplomi militrwi su bronzo. Si parla di :1lcune antich e tavolette di hronzo contenenti iscrizioni nell e qu:1 li si concede a soldati legio-. nari la cittadi nanz:• romnnn per m,er·ito mif itnre. (OI:qan dm· militiirwissenschaf tlichen- Vereine) 2° fascicolo 1895). - Enciclopcdi(l miuimn. Per Maria no Rorgatti capitano del genio. F irenze, Barhera, ·t Rn5. È 4 1ue~ta una raccolta di circa di ecimila dnte importanti uella stori a ·d isposte per ordine cronologico, co1Jeg:1te fra loro da un indi ce ::tll'abetico, r:he rende facili le ricerche. Questa raccolta è illustrata dn mille o più note esplicntivc intorno ati in venzioni, mon umenti, avveni menti , leggende ecc. La ra ccoltn è di lige nte, ord inrtt:1 e può r iuscire di gr:1nde utilità. . - Lotta di popolo. Unn pa rola sull::t situ:tzione politica interna della Germania. Per ,\ . v. Bog usl11wski. Berlino, ·1895, Liebel. - Il cavallo puro sangue nella sua importanzn per 1"l mez :w snngue. P er Jlouchard v. Oettingeu, Berliu, ~ 895, Miuler. - L'allevamento dei cavalli 'in Un,ghcria. Per G. W raugel. Sllutgard, 1895, Schicknrdt. 1<: un' opern illustra1:1 che I'SCP a dispense. Venne ora in luce la 22a. - Homs de lec!uru tm los cw1rpos. (Revista tecnica de infnnteria y caballeria. (Puntata di marzo ). - Vue générale sur l'artillerie (ICtuelle. Memoria redatta da G. .Moch ex capitano d'arti glieria, per il congresso ioternnzionale degli ingegneri tenutosi all'es posizione di Chi \:11go. Parigi, 1895 , Berger-Levrault. - Rivistu di .~ ociologia. È uscito il1 • fascicolo delln Rivista di sociologill, per cura dell'editore Remo Saudrou di Palermo. Contiene le seguenti materi e:

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NOTlZIB BIBLIOGRAPICUE

Il. Labanca, Dio nella politica. -G . Sorgi, Il dominio della sociologia, -V. Grossi, Gli italian i ag li Stati Uniti. -V. Vitali, L' ideale tl OII'cducazione. - l' . V., Ri vista delle r iviste. - Bibliogrttfìe. - Club alpino italiano. Puntata di febbr aio - Contienr, le seguenti nwtorie : Pie rle Rochebrune. Prima ascensione per la parete Est e la cresta Hud . - N. Vigna. La pri ma ascen.siooe :d Sa sso Marcio o P izzo di Ledù e prima ascenlliouo invernale al Pizzo Rabbi o Motto Rotondo. - M. Chiesa. Cronaca :1lpin:1. Gite e a~cens i oni : Nnove ascensioni · nel gruppo del Gran' Paradiso ('l'orre del Gnm S. Pietro, Gemelli della Uo~ia \1iva, Torre di Lav iua, Col le dell'A pe), 43. - Nuove asconsioui nel gruppo delle Pale di S. Ma rtino· (Rosetta, Cima della Madonnn Il Cimon dell a Pala), H.M. Penna di Sum hr:1, 47. - Car(Jvane scolastiche: Sezioni 1li Torino, Firenze , Como, Venezia e Società Al pina Merid ion:1le, 49. . ll.icover i e sentieri: Capanna aii'Aigui lle du .Midi, 49. - Osteria-Ril'overo alle Capa nne di Carrega e R icovero sul M. Antola; 50. - Cauiuhiitte, 50. - Ca panna J ansseu sul M. Bianco, 51. . Oisgrnzie : Perron al M. Legnone e Bi~er nl Rothhoro , 5i . - Presso Orindelwald, alla Weisswa udspitze e nella Pitztlwl. 52.

·-· Per la Dù·ezione L oDovrco OxsoTTI maggìor.t

DEMARCHI CARLo, fferen.te.

n.,

i ncaricato


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LK GRANDl MANUVR~ TRUESCHR NHl'AUTUNNO 18 ~ 4 Conlilwazioue. -

Vedi P<l{l. 55:J.

Osservazioni sul vettovagliamento. La presente tabella ricorda in quanti modi possono variare J.tli elementi pel vellov:agliamento tedesco in tempo di pace. razione pane ) 1. di guarnigione (gra!l!mi 750). l 2. di marcia (grammi 1000). 3. di guarnigione (kleine). 4 . di manovra (grosse). razione viveri 5. di marcia, inte~a quale assegno fissato dal Bundesrath. Competenza ( Viktualienportion) ~ 6. di marcia in ferrovia (4 +un supo plemento per i viaggi supedori assegno alle 8 ore). r elativo 7 . dì guarnigione (pesante, media, leggiera, leggiera speciale). razione 8. di marcia (pesante, media, legforaggio (Fourageragiera, leggiera speciale). 9 aumentata (erhUhte), per casi spetion) ( ciali. a. dal commissariato (Magazinoerpflegung); pane, viver·i e foraggi o qualcuno fra essi. b. degli abitanti (Quartieroerpj leMorto provviste gung) : pane e viveri o soltanto i viveri. di in · natura Romminic. dal corpo (Selbstoerpflegung); soltanto i viveri. s trare d . dai ccimurii, i foraggi. le e. dalla requisizione (caso estrèmo), <:ompetenze i foraggi. a p; li f. pane (Brotgeld). . individui g . viveri (Geldoerp.flegung) oppure date Gèldoergii.tung). . in contanti · h . foraggi (eccezionale, per piccoli riparti staccati dai loro corpi). (Brotportion)

1 1

4\! -

ANMO ~L.

~


J.E GIIANDJ MANOVRE TEOESCHJo: NELL'AUTUNNO

650

LE GRANDI MANOVRE TEDBSCBB NELL' AUTUNNO

1894

Quest'altra ricorda quali siano le combinazioni normali pre.; viste dal l'egolamento di questi elementi, a seconda della situazione della truppa : te cifre 1-9 vi ripetono le competenze; le lettere a· h il modo di somministrarle mentovate nella precedente tabella.

Il l

Competenza e modo di somministrarla Sl'l'I I AZ i llNI~

Il.

IIEI.I.A TIIUPPA

-pa_n_e -,..\vi-ve_r_i ---.- fo-r-ag_ g_ i

i\

Ju ct~sermo o in accantonamento

di

lun ~o

ourata (baraccamenti)

(Ga,.,usonoerpjleguny) . .

. .

1 a.

3 e.

2 b.

5 b.

7

a.

8

a.

B . In accantonamento largo dopo

una marcia di traslocazwne su via ordinaria o per i prescritti soggiorni (Marsehverpjlgung per la competenza, Quartierverpjlegung pel modo). . . . . · .

c.

In accantonamento largo ~ei giorni successivi . veltovagliarnen to dalo dagli abitanti concordato con i municipi (oereinbarte Quartieroerpjlegung). . . . .

oppure 2 a.

Il

accantonamento ristretto presso gli abitanti . . . . . E . In accampamento (Bivak) , le competenze oltre legna da ardere paglia per giacere . . . F. Tt·a!'< porlo in ferrovia. . .· .

l

Quando l'assegno pane e viveri non risulti sueriore a: · 1 + 4 g 1 pfen-

Jnig.

D. In

oppure 8 d.

id .

+

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a.

1 a.

4 a.

8

1 a.

4 a.

8 a.

2 f.

6 !l·

8 a.

oppure le stesse competenze fornite tutte o parte dal commissarialo o òal corpo.

189·1

651

li regolamento è però tanto elastico da permettere a chi comanda quelle variazioni consigliate da peculiari circostanze inopportune da considerarsi in un regolamento. Così dell'obbligo fallo agli abitanti di fornire il vitto alle truppe accantonatevi per il giomo d'arrivo e per gli indispensabili soggiorni fu fatto limitato uso durante le grandi manovre ùel ,18!)4. Ne app:-ofittarono le due divisioni di cavalleria nella marcia da Ortelsbnrg e da .l\farienwerder verso Konigsberg od Elbiog, le armi a cavallo nel rientrare alla sede per via ordinaria, la 1• divisione di fanteria con tutte le armi a cavallo del J corpo la sera del 7 settembre in marcia da 1\onigsberg verso Braunsberg-Mii'hlhansen, qualche riparto di fanteria nel recarsi per via ordinaria dalle. guarnigioni alle eserci tazioni di lll'i gata per esempio il 1° reggimento fanteria nei giorni 16 e 17 agosto, il 45" t•eggimento fanteria il 24 agosto, il Il battaglione di questo reggimento il 22 e 23 agosto ecc. Non fu adoperato per tulle le truppe che anivarono per via ordinaria altorno a Konigsberg prima della rivista, non per quelle che arrivarono sul fronte .Braunsberg-Miihlhausen per le manovre a partili contrapposti e nemmtmo ùuranLe le manovre preliminari di brigata e di divisione di fanteria: per esempio dalla 1" divisione attorno Pr. Eylau, Bartenstein e Lanòsberg, dalla 2• divisione nel Samland, benchè quest' ultima sia rimasta con la massa delle truppe soltanto uno o due giorni nello stesso acw nlonamenta. Non fu neppure adoperato il modo di vettovaglialllento concordalo dal l corpo nei parecchi giorni di sosta avuti nttorno Konigsbe1·g ; bensì dal XVll corpo ma solo per i t·iparti 1;he si trovarqno in Elbing per i giorni precedenti al 6 settembre (p{. 52,5). Cioè fu evitato di esigere il vitto dagli abitanti nelle· zone di grande concentramento per· le riviste o per lo manovre , e anche quando le richieste si sarebbero susseguite 11 troppo breve intervallo. Oltra alla densità dell'accantonamento, nlln sua durala , al frequente succedersi di accantonamenti pos~ono avere influito sulla decisione presa altre cause: p. 187. Il vettovagliamenlo fu invece fatto a seconda dei casi norlllnli D ed E per i giorni di accantonamento ristretto nelle manovre di brigata e per i giorni di accampamento nelle manovre


652

I,E G&ANDI MANOVRE TEDESCHE NELL'AUTO NNO

1894

di divisione. A seconda del caso normale A furono vettovagliate le truppe di guarni gil)oe in Kooisberg dur·ante la loro temporanea permanenza in caserma fra le manovre di divisione e le grandi manovre. Nei trasporti ferroviari - pomeriggio del 5 settembre .i- batLa~lioni , 8 settembre 17 battagl ioni - considerati quali trasferimenti di manoYra vista la breve distanza percorsa, fu dato vellovagliamento come in accantonamento ristrello prelevando i generi dai ma gazzini nelle localitit d'arrivo. Per i trasporti del12 e ~3 settembre di ritorno alle guarnigioni furono assegnati vive1·i in contanti , rlfimni!J 6i) , e pane in natura, SOCCOJ'I'endo le truppe con cucine dn. campo, Krie!J~~Iwchkiiche (1), state allestite alle stazioni ferroviarie di Tiedmannsdorf, di Braunsberg e di Konigsberg per cur·a dei comn.ud:lnti generali. Il comandnnte del XV U corpo ordinò che tutti i quarti ballaglioni del corpo di d'annata, 7J. 390, prelevassero il rancio principale, Mittagskost, il '12 seuemb1·e giorno dell' ultima manovra alla stazione di Tiedmannsdorf, calcolandolo p{. 35 senza pane. Jl comandante del l corpo lasciò facoltà ai reggill1enti di servirsi o no della cucina

(l) Analo~,;a cucina rta campo fu allesLila alla stazione fer roviaria di Atiinchenbcr:t per cuocere il rancio principale del ta seLtem brc agli uom ini Ili fante ria della ~· !livisione rtella Gnarrlia che ivi llovcvano imllarean;i per ritornare in guarnigione. In una lraracca provvisoria di legname, lunga 40-50 metri , furono eretti otto fornelli di muratura, ognuno con una caldaia, arpaiati rta fluattro fumaioli Ili lamie ra P.mergenti dalla haracra. Ogui c:alllaia uclla capacità di litri 640 a veva rresso il fondo un diatmmma orizzontale a sctaccio inteso ad impedire ai commestiHli rti bmei:-.r·e appicc:icand osi al fondo c s ul centro del diaframma s i 11rgem un cilinrlro di tela metallica (tlltro) deStinato a contenere ossa, 11rhe e altri ingredieuti per dar ~porc al llrollo senza confondersi con questo. Da uu tubo ricorre nte su un Iato della uaracca presso o più in a llo dei fornelli si t raeva, mcdianLc quattro tubi s econdari grrcvoli, l' acqua occorrente ad ogni coppia di calllaie. t>er confezionare la zu ppa di r.arne con fagiu oli (llolme11 111il Fleisch) portat.1 dal menu. furono t.'lgliuwtti a dadi per mezzo di rtue macchine drc:t i800 chi In grammi di carne e consumale qnasi 4 tonnella te tti carl>on fossile. Oiri:;eva la cucina un bor~,;lresc c vi lavoravano t ll uomini, \!8 lloune, più ~ pcrfeLLc cuoche (sic) venute da Rerlino. Si cominciò a servire verso il mezzogiorno c sr contiuuv si n verso la mezzanotte. J.a zuppa era portata mediante grandi recipienti di latta sulle t.wole s tate preparate e~ternamente alla baracca e i vi seodellata nelle terrine ; ogni tavola ebbe una saliera e il pasto fu rallegrato rta lle mus iche dei rispettivi reggimenti. l.' intervallo fra le mute fu di un'OI'a circa come si succedettero i treni in parLe n7.a.

C.E GRANI? l MA ~OVRE TEDESCHE NELL'AUTUNNO

1894:

653

nl punto d' imha1·co di Braunsberg pPI giorno 12 prescrivendo soltanto di far conoscere pel 26 agosto, direttamente al comando, i riparti ~be intendevano profìttarne; prescrisse invece che le truppe a piedi di passaggio in Konisberg dovessflro prelevare . tlalla cucina da campo il :Hittagskost come era indicato negli ordini di movimento : le truppe dovevano rimanere nelle vetture, tener pronto gavetta e cucchiaio e rilasciare ricevuta quale ù prescritta dal r·egolamemo sulle sommini strazioòi in guerra , Kt·ie_qsverpfll•gnng-~ · Vnrsclwift. Alle truppe che ricevettero viveri dal commissariato, ,tfaga: int,erpflegnng , ·rn data la r·azione di manovra g1·ossr; Viktualienpm·tinn, in natura, composta come mostrano le qui annesse tabelle _; le differenze fra i generi somministrati nell~ grandi manovre del 189~ in confronto di quelli somministrati nel 1893 in Lorena sono assai piccole. In guarni ~ion e ov'e di norma In Selbst verp{leg~tng la composizione della razione è fissata tlal comandante di battaglione o del reggimento , durante le eser!';t;oz ioni e le manovre è fissnta dall'autorità che determina ove 1levon,si collocare i ma1=azzini. Per ùistrihuire ad ogni soldato la razione vivèri in conserva prescritta dal r corpo pel ''O settembre ~i dovette far fare rancio comune ogni due uomini. n~nuno fornito con scatoletta di carne di 200 grammi o uno doi due munito del rotolo l e~umi di t-50 grammi ; per la razione dr:~ll' 11 settembre fecero il rancio in comun& 'luattro uomini, òei quàli tre con tre scatoleue di carne, 600 grammi, e il q uarlo con un r·otolo di le :rum i, t-50 grammi . Il comandfl del T corpo ~ u ggerì di f'ar mangiare occorrendc. la carne fredda al mallino, fii preparare alla sera con i legumi in conserva e le patate (prelevate con i generi da bivacco) una wppa c~ lda. I soldati ilol XVH corpo dovevano portare cou sè quel po' di legna ocI'O f'r·ente per scaldare nella gavetta i viveri in con se1·va per la M Ora del 1 O e dell' l ·l set.tembre ; la razione di riserva fu tuttavia IHII'Iala d11i soldati per tempo assn i breve : prelevata l' 8 sel1 rn bre fu consumata il 1 O; le conser·ve consumate l'H furono prelevnte lo stesso giorno.


1894

1

654

1

U : G RANDI 11ANOVRE TRDESCHE NEI.L AUTUNNO

LE GRANDI 11.f.NOV RB TEDESCHE NE f.L A UTUNlfO

1894

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250 150

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250 150

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(t) Cui s pettllssc trattamento di marcia (Mar$C/werpfleauny) e pane in natum prelevcra oi) Nel c;oso si dovesse distribuire hiscotto invece di pane si calcolel'/1. 7i.i0 gralllmi di pane ""'

(3) Ad evitare rimanenze in magazzino di carne fresca si potrà dis tribnire quale supplem >aie a grammi 90. (4) Assieme al C.\fTè tostato Je truppe dovranno accettare le pellicole prodolte dalla torreraz·

orzo mondo patate

riso

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CAFF•~ l

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655

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11 olttltll 111 hlscotto.

•11111 IIVIIlll o carne in conserva; distribuendo quest'ultima e legumi rreschl si

ridt~rrà

la razione


LE &&AliDI IIANOVRE T&Dil8CBE MBLL' AUTUNNO

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1894

PANE

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riparti cumanùati in avamposto per le manovre di brigata,. di divisione e per le grandi manovre prelevarono viveri conservati invece dei generi previsti dalle tàbelle. Ufficiali , medici, impiegati militari , volontari di un anno, sellai, armaiuoli , servi di uf!iciali e conducenti borghesi erano autorizzati a prelevare dai magazzini la grossa razione completa compreso il pane al prezzo di p{. 50, cioè a meno del prezzo di conteggio per la truppa. Gli stessi personali potevano ancora prelevare : · scatola di came in conserva, razione di grammi 200, al prezzo di p{. 49,486; scatola di carne in conserva, da tre razioni , al prezzo di p{. 134,694 ; scatola di came in conserva , da cinque razioni, al prezzo di pf. 198,035; rotolo di legumi conservati , una razione di grammi 225, al prezzo di p{. 20 ,U.8; rotolo di legumi conservati, tre razioni, ognuna di grammi i 50, al prezzo di p{. 40,248.

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XVII

1894

LE GRANDI IIANOVkE TBD.BSCHE NBU..' AUTUNNO

657

CAFF~: ! t ostato

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di riserva

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Il prezzo di conteggio della grossa razione qunndo fu corrixposta in dana!'o fu di: assegno vi veri tolLo dalla paga (Lohnungsab.m y), uurmale . pfennig 13 pane in contanti gr_ammi 750 (Brotgeld) nol'male , 11 ,2 supplemento viveri per la ~rossa razione (Ztb.w;lmss l ii·r die gr. Vikt. Pnrlion), variabile . • 2~ Totale pf. 52,2 L'indennità pagata agli abitanti per la somministrazione del vitto alle truppa in marcia (grossa razione 1 1000 grammi di pane) fu di : U!Ociali e impiegati superiori

a) vitto completo (volle Ta.geko~t) M. 2,50 b) pranzo (Mittagskost) ~ ' 1,25 c) cena (AbendktJst}. » 0,75 d) colazione (Mm·genko.~t) . O,!jO

"'

Truppa ~

con pane

senza pane

0,80 0,65 0 ,40 0.65 o,-o Q •• 0,20 0,'1!)

0,10


658

LE OBANDI MANOVRE TEDEECHB NELL' AUTUNNO

189(

Oltre i O'eneri componenti la .razione viveri di manovr-a poteva ~ essere distribuito per· speciali occasioni the provvisto dai corpi , anr,he bina , liquori ecc. coprendo la spesa con i ri sparmi fatti dai battaglioni (reggimento di cavalleria, brigala d'artiglieria) sull'amministrazionb delle cantine (Kantinèn Fonds) (1 ). Le razioni di foraggio di marcia consumate durante le grandi manovre, leggermente variate da quelle normali (2), furono: pesante, avena grammi 6000 )) l' 5650 media )) lo 5~50 leggi era aumentata ., • 6400 )) aumentata )) 5750

pw un fisso di grammi ·1500 di fi eno )) 1750 di paglia.

L'impiego delle tre prime fu fallo a tenore di regolamento ; quella aumentata con grammi 6400 di avena fu concessa ai reggimenti coraz;deri e ai cava lli da liro dell'arti glieri.a a cavallo; la razione con grammi ()7i>O d'avena agli altr·i r·eggimenti di cavalleria e ai cavall i da sella dcll'nrtiglieria a cavallo . I ri parti che interven(l ) Diversi sono i sis leuai atlo1Jorali in Prussia per provvcd~ re tli vivanJierl le raserme, dipendono dalle clrcostauw locali o dalla volou la d~ i co mandanti. !'l'el corpi rt'armata XV c x VI, Alsaz a e l.orcn:a , tlnre eh ~ i vivnndieri siano tutti boa·glwsi, in molti a ltri non vi sono in pace nemmeno vll•anrtirri e le truppe si provve•lono di cantine ad economi<• . L ·amministrazione destina un focai A ti ella caserma qual" cantina, ortlìnariamenle una O)Clll nattagliooe, brig~ta fii bnttcr'a c~c. presso la cantina (sala •li CòUVeguo) dei sotturnclali oppure una ogni comtlagnla IJUando dist.1cea~L. Il relativo comandante fa cont ratti con pruvvc.lit.ori di ozgettì IlOr In puli1.ia u1oo ro~niti ni sqlda ti •lall'amministraziooe ccntraie), hevarul(', s igari ecc, oppure fn compere brevi mano come meglio crede; prepone alla ven•lita duo soldati cam lJian<1oli o alternan•loli ogni mese o alla sorveglianza un suttufllciale o l'a.<pirautc pagatore che tiene i conti ed è responsahllc del e;a.pitalc circolante. Il comandante di reg)!imento si occupa delle cantine de' suui batt.1glioui solamente 11er tlssare ug uali prPzzi di vendita; i ~ohtati sono liberi di comprare nella .:antina che [liai loro conviene, e le ranlioe dello s tesso reggimento possono quin<1i incassare ditTerentissimi guadagni ; uua hnona cant ina di · battaglione JIUÒ fruttare 4000 march i all' auuo. Cou i prontti fle lle cantine si provvede dai relativi comandanti ali una fo lla d i co~e, distribuzioni straordinarie di vh·e ri o bevande, di oggetti per la pulizia, regala pcl Natale, 'pecchi ed a ltri ornamenti r•er le camerato, carro del vivandiere per la mohilitazione ecc. ecc. Il ministero della g uerra prussiaoo considera le cantine qualo faccenda privata d eli P t ruppe, prtscrive soltauto che i risparmi debbano tornare a profitto della truppa st•nza accumularsi di sovPrchio; opina che sare bbe !Jene concedere le cantine ad un artittuario borghese nell'i utenlo di non distrarre truppa e comandanti dalle loro principali occupazioni, ina ò convinto che in molti casi non sarobbe possibile nli couveniente raggi ungere tale desiderio. (~) Regi . iiber àit .Vaturalvel'p(legtmg d~ Truppen in l'rleden, 1888.

il

r.E GRANDI MANOVRE TEDESCHE NEI.r}AUTUNNO

1894.

659

nero soltanto alle grandi manovre ebbero tale razione aumentata per qMath·o settimane, quell i che avevano preso parte alle speciali esercitazioni preliminari di cavalleria ne fruirono per otto settimane. Fu concessa la razione aumentata con k~. 6i00 di avena per quattro setl.imane anche a tutti i cavalli da Liro della artiglieria montata che prese parte alle grandi manovre con carico d i guerra ( 1) e ai cavalli da tiro del treno sta li assegnati al traino delle sezioni aerostatiche. Quanto ai magazr.ini eventuali adoperati durante le grandi manovre, il XVII cor·po ne stabilì cinque: EIL·ing (due), Trunz, Pomeht·endorf e Gr. Rautenherg. Il l corpo ne stabili undici : Ko.ni gsberg (t:·e) che funzi onarono durante.la radunata e la sosta del corpo d'armata: attorno alla cittit; Kobbelb ude e Wittenberg, adoperati nei giorni 6 e 7 settembre per la marcia della 1• divisione e delle ar·mi a cavallo: Frauenborg, .Braunsberg, Herrendorf(Miihlbaosen), Oobern, Tolkemtt e Blndau per i successivi giorni. Sulterren~ di manovra a partiti contrapposti si trovaronu adunque undici magazzini. schizzo al 200 000 col· soocorso dei quali non potè tornare in comodo vettovagliare e fornire i generi d'accampamento occorrenti ai due corpi d'armata. A Braunsberg (10 forni) e ad Herrendorf funzionarono forni di campagna poi 1 corpo; altt·i erano stati installati a Rrasdor r per le manoVI'e della 2• divisione. A Miihlhausen e io qualche altro luogo furono artestite macellerie da campagna, poichè durante le manovre le truppe non macellano esse stesse com~ è previsto potr·ebbero fare in guerra. Non furono sperimentati forni che cuociano marciando, è però intenzione del mintstero procedere a tali esperienze. redi bilancio 1895·96. (l ) .~: RbitnclinP di far inter venire a IUI'ttO alle esercitazioni 1i 'ant unno alcuni ripa rti d 'lll'tigliP-ria monta ta con le vetture caric:ate in guerra.

(Continua)


660

DELLO Sl'UUTO DI COKPO

DELLO SPlRlTO DI CORPO CO,SIDBRAZI011 RIVOLTK SPKCULIKlTK .46Ll UFFICIALI Ul FUTKRU

(Continlla.:ione, oedi dispensa V Il).

.

• * L'esercito francese ha non meno del germanico vivissimo lo spirito di corpo: forse supera il rivale nell'intensità di tale sentimento, ma assai di~e··si ne sono l'essenza , il carattere e l'esterioritit. Il popolo francese è senza dubbio in Europa il piu bellicoso: esso ha come il germanico un lungo e gforioso passato di guerre una nouiltà nata dalle armi come la germani ~a e che per gran tempo si è gloriata di tradizioni militari; pure assai diverso è lo spirito milìtat·e dei due popoli. l l ft'an cese è ancora l'antico Gallo descritto da Cesare: pronto all 'arme per l'arme, ama la battaglia coll\e una festa, per impeto dì sangue caido e generoso, per spirito cavalleresco, per una certa iattanza ingenita, e infìne per quella specie di effervescenza che in esso si manifesta periodicamente e che bisogna si espanda sotto pena di scoppio. Un individuo che avesse tale carattere sarebbe niente altro che un accattabt·ighe: ora è doveroso riconoscere che i francesi come individui non sono accattabrighe, mentre riuniti non sognano che plaies et bosses come dicono essi. E, come avviene a chi pratica le busse , spesso chi parte promettendo di darne ritorna avendole

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prese di santa t-agione. Oltre a ciò nel popolo francese vi ha un fattore di spirito militare che manca nel germanico. ta piit gloriosa epopea militare moderna, quella napoleonicil, è nata rompendc ad un tratto le tradizioni militari aristocratiche della l~rancia; si è svolta, almeno fino ad un certo punto, come conseguenza della •·ivoluzione dell'89; fu incominciata dal popolo, del popolo c della ho•·ghesia ne furono i generali , d'oscura provenienza l'eroe che la impersonò e le diede il no !Le (·l ). Lo spirito democratico guidò i primi passi dell'esercito fran· cese il qiwle nato dal popolo fu da questo ricambiato con amore vivi ssimo. E se più tardi i francesi esnusti dalle continue guerre, malcontenti di vedere se!fipre piti convertirsi in monarchia dispotica quel governo che era nato dalla liberltt, poterono sem hrare stanchi di battagliare, ciò fu percbè realmente Napoleone aveva sfruttate tutte le energie della Francia , e ogni sentimenw umano, per quanto alto e tenace, ha dei limiti che non si possono impunemente varcare. Ad ogni modo restò popolare e carezzato il soldato. e la leggenda, più efficace della storia per le menti !Semplici a cui · più facile è il meravigliarsi che il rifl ettere, la leggenda Napoleon·aca corse tra il popolo e ne diventò la poesia predilella. Risorto il secondo impero napoleo nico la Francia ohbe nuovi allori dalle armi e la campagna d' Italia - nella qua le la prima · epoca Napoleonica parve rivivere coi ~ran cesi vittori osi recanti libertà agli oppressi fratell i di oltr'Alpe - re5e popolari più che mai i pantaloni rossi. E certamente in un popolo bellicoso doveva hattere ben forte .i l cuore nell'udire le prove di valore dei figli che illustratisi già all'Alma e a MalakofT contro i non peranco adorati r·ussi , ora coi zuavi 1:1. Palestro, coi granatieri della guardia imperiale a Magenta, coi semplici pion-pimb a Solferino facevano rivivere le glorie degli ussal'i di Ney, dei

(t) t 'origine gentilizia tli Buonaparte non altera quanto q•1i G deLLo: a l vincitore. n l console, peggio poi all'imperatore, a cui per un lato piccolo dell' umana natura non

11:1 ~tava esse.re Duonaparte,

ei-a naturale si ricerca:;se l'antica noliillà di sangue, na· IJUre r.he la si rinvenisse poiché a difetto delia verità stavano p ronte fervide e rurligiane immaginazioni; ma ciò non to~tlie che chi, sollevatnsi g igante, tale s'impose llll'osercito dapprima, alla nazione Ili poi, non fu Il discendenle di pa t rizi lncchesi ma I'11Sr.uro Corso. l n r~l e


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DELLO 8PiRJTO DI CORPO

DEJ,f,O BPIRlTO lH CORPO

dragoni di Murat, dei granatieri d'Auget·eau, dei fantaccini di Lannes, di Massena e di Davout. E, mi si perdoni la parola, l'ubbriacatura militare da r-ui dopo il 59 fu presa l'intiera Francia, si spiega. A tale ubbriacatnra cospirarono oltre la recente e l'antica gloria, sia l'arte di governo di quello che fu ingiustamente detto Napoleone il piccol o, sia l'ira donnesca di quella che voleva la sua guel'l'a e l'ehhe e con essa fu travolta. Ma dato il popolo francese, data la popol arit~L dell'esercito, l'ubbriacatura militare si spiega. Venuto il 70 , come è proprio di ogni democrazia, il popolo separò la propt·ia causa, quella del soldato, dalla causa dei capi fra cui , primo capro espiatorio, l'imperatore: il soldato francese ovuncrue, come sempre, valoroso; e reputati inetti , codardi , traditori i capi. l~ l'inettitudine era stata realmente tale che erano scusabili coloro i quiJ.Ii dimenti cavano come al valore il soldato accoppia !'SC uno scarso sentimento di disciplina, una vera rilut· tanza all'azione concorde (prodotta da un esagerato indi'lliduali sm()) e quell a pront ezza all'ahhallimcnto nella sconfitta tutta propria delle natnre esuberanti , all o quali pare una sola azione, come soldati , riesca facile: la cors<L in avanti o all'indietro. Ma le clisfall e per lo nazioni sono prove salutari per quanto cr·udeli e diminuito qlf'cl _(Jrimo divampare d'ira , d'accuse, di sospeHi , che tenne dietro all'i rnmane sconfitta, i francesi si diedero con quella foga patrioti ica clte ò tutta loro propria a sanare le ferite ricevute, e a prepararsi al la revanche; il popolo tenenao viva la lìaruma dell'oclio contro il tedesco, l'esercito cercando con coscienza le cause della disfatta. Un distinto ufficiale francese, col quale eu bi occasione ·di conversare a lungo e con maggiore cordialità che non mi aspettassi alle nostre gr·andi manovre nell'Emilia ('1887), mi diceva: le jouroùj'ai vu sur un de nos joumaux mondain s desplus écervelés la phrase (( nos fautes >> au lieu de celte triste phrase « nos malheurs ~ et que personne n'a protesté, j'ai été rassuré sur l'avenir de notrearmèe. Mais il en a fallu du temps, aggiungeva sonidendomestamente. L'osservazion 9 fine del mio interlocutore è giustissima; in guern vince chi merita di vincere ed in quel senso va intesa ed è giusta la nota sentenza che dalla guerra s i ha la misura

~lei grado di civiltà raggiunto dalle nazioni contendenti. Ne~-:li osorciti colossali odierni tale è l'esercito quale è la nazione: la Mtterra è l'esame del periodo di pace che ha preceduto; nn ,,~nme dal quale i sotterfugi, le gherminelle, il favoriti sm<t sono lliiCiusi; in questo esame l'esercito espone le vite umane, la na· 1.ione la propria vita morale ed economica ; ambedue il proprio onore. Oi ciò è ora persuaso l'esercito francese, e chi ha avuto ocllllsÌ •)ne di vederlo recentemente ne ha ricevuto un 'i mpressione hon diversa da quella che aveva potu to formarsene in altri tempi o por veduta o per racconto di quelli che osservarono quell'esercito iu l talia. Fin qui più che altro è dello spirito militare della nazione che ~i è parlato. Venendo più propriamente allo spirito di corpo e CJllservando il cot·po degli ufficiali, dove tale spirito veramente permane, vediamo che l'ufficialità non presenta quella unità di origine e di studi i, qnella severità di ammissione, quella r.onformitiL di vedute politiche e militari che fanno dell' uftìciale germauico, almeno nelle linee generali , un tipo pr·essochè costant~. llolla provenienza da istituti militari di versi avremo occasione di di re parlando del nostro esercito: per or·a basti accennare che l!t!Sa è dannosa. L'ammissione nell'eser·cito è forse più severa che tltl noi. ma la gioventù che si dedica alle armi , tentata fa via difli cile, senz'alcuna difficoltà si rassegna a percorrere la via più facile ma oltremodo lun ga dei gradi di truppa. Il sistema d:avn nzamento a scelta per corpo si presta ad abusi o quanto meno ull 'apparen1.a di abusi, il che, come elfello morale, è quasi la 1110ssa cosa. Di più la politica divide assai gli ufficiali fnuicesi ed ognuno sa come la politica sia uno dei fauori più efficaci e dum• turi di discordia . Si hanno uffìciali che sono e si professano le· l(i llirnisti, cl er icali, bonapartisti, boulangisti, e di tutte le infiuite variazioni del pal'tito repuuulicano. Di più l'uff1ciale fran· t·ose è facilmente frondeur: pronto cioè ad una critica più maliv.iosa che maligna, ma che pure ci abitua a menomare il ri~ pntto la stima per chi ci comanda : pronto ad opporsi per quanto può all'azione dei capi per quello spirito di resisten za 1LII'autorità che è frutto di esagerato indi vidualismo: difetto che

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DELLU llPJKJTO DI CORPO

il fran..:ese ha comune con noi ma pel quale ha maggior spinta per la grandissima seduzione che su di lui èsercitaoo i motti di spirito. E siccome ognuno fa volentieri ciò · che fa bene, e dello spirito i francesi ne hanno a josa, la disciplina finist~e per avere bot~e ripetute ed a fondo. Tutto ciò fa sì che nei corpi l'ufficialità non presenti quell' in sieme omogeneo e compatto senza del quale non si ha spirito di corpo vhamente alto e serio . Ben è vero che a qualunque partito appartengano, qualunque sia la loro origine, gli uflìciali francesi hanno vivò e ardente l'amore della patria ; che lale patriolli"mo congiunto allo spirito bellicoso, alle belle tradizioni di valore, ne fanno un corpo rispettabile e a cui molto si può invidiare; ma conviene os5ervar·e che in ~uena si fa instintivamente ciò che si ha l'abito di fare in pace: e il camerati ~mo. la sol·idarietà, la fiducia, la stima, il di sinteresse, in tanto si ritrovano in guerr·a in quanto gitt esistevano io pace: e che le occasioni in cui lo spirito di corpo ha largo campo di mostrar·si e di rendere Lutto quello che tla esso si attende, s.ono pr·ecisamente le occasioni in cui occorre nn pro fon d~;> e inveterato altruismo. pcrchè possa tacere ogni peculiare interesse. Ch e di re!' te di un avaro che lesinasse sopra di sè e degli altri negli anni giovanili , e adducesse a sua scnsa che lo fa per poter benelir.are senza ritegno neWetà più matura ? A tale avaro t'assomigliano quelli c~1e trascurano in pace lo spirito di corpo, sperando che esso na~ca improvviso al tuonar del cannone.. .Se non esiste troppa coesione fra l'uffìcialità , ha per contro un grandissimo sviluppo _lo spirito di corpo d'arma, di specialitit d'arma , e di reggimento ." È in tale spirito di corpo che entra sopmtutto quell'elemento vanità di cui ho parlato da principio; non è quindi da meravigliarsi se qui lo ritroviamo gigante. Lo spirito di corpo delle varie armi e.· delle loro specialittt è così sentito che un abisso quasi le divide; e i bons mots, le celi e e le caricature accrescendo ancora le rivalità, ne vi ene che l'elemento vanità ivi P. entrato in tale prevalenza da ar·recar danno. Lo spirito di corpo nei reggimenti invece è ottimo: a ciò giova quel patr·imonio di ricordi che soltanto può possedere un esercito il quale è nato ed ha passato tutta la sua adolescenza tra le battaglie, rinnovandole poi spesso neWetà più matura.

DELLO SPIRITO DI CO"Rl'O

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Nell 'esercito fra!lcese abbiamo come nel germanico varietà di uniformi, passione per le parate, purchè non di carattere intimamente militare ma bensì presenziate dal popolo. Non ricche, nè helle le uniformi : l'arte è aristocratica e le uniformi francesi ri~ po ndono all'indole popolare dell'esercito: mollo visibili, con tinte ardenl.i, con ibridi accoppiamenti di colore, piacciono al popolÒ che in nrte ama tutto ciò che è chiassoso: realmente allo straniero vedute in massa piacciono, mentr~ isolate ne offendono il gusto nstetico. l)'altri eserciti potrebbe riuscire interessante esaminare lo spil'tt.o di .~orpo e specinlmente dell'au striaco, il quale dalla rivoluzione fr·an cese in poi è l'eser·cito che più è stato battuto pur comhntt.endo valorosamente e risorgendo - specie all'epoca napoloonica - con una tenacia e di spirito militare e di devozione all a dinastia veramente sorprendente in sè, e più considerando la formazione etero~en ea delle truppe. Ma le disfatte austriache ripetono la loro ragione non dall'esercito ma dalle cause già moraltncnte vinte di cui esso fu il prode ma inutile e non simpatico ll irensore . L'esame di tale fenomeno mi porterehhe più Jungi ch'io non VOJ.:Iia: addito soltanto tale tema di fìlosofia della storia come quello che da solo può fo rnire mttleria a studi ed osservazioni Il l'O IJ lle VOlÌ. E veniamo n noi. +

* * Inutile che io qui rammenti in qual modo sia nato questo nostro IIM Orcito , che fa nostra patriottica impazienza vorrebbe perfetto IIHintre eperanco adolescente; 34 anni soli sono trascorsi dalln for · 111nzione dell'esercito piemontese in italiano e l'assetto presente data. du 10 appena: ne avviene che noi abbiamo quello che negli uomini 11i !IUOI chiamare il bel difetto di essere giovani, e di questi abbiamo n ()(,vremrno avere non solo lutti i difetti ma anco tutlP. le IJ 11 11 1itlt.

Dico dovremmo poicl u~ se noi siamo giovani come e~"-rcito un-ita, se la nazione itnliana è giovane, non sono giovani

ll~ ll' llalia ~3 -

A NNO XL .


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DELLO SPIRITO DI COilPG

gli Italiani. Cosi lo fo~sero interamente l Ben so che nel nostro paese si ha una grande venerazione per la vecchiaia: ad essa soltanto è consentito il potere, forse perchè la mano stanca del vecchio male stringe i freni a cui la nostra natura pare ripugnare. Tuttavia invidio le nazioni e gli eserci ti giovani; essi, hanno meno ~sperienza ma mepo atavismi, non tradizioni ma neppure pregiudizi. Beati gli eserciti che come ora il giappone~e possono rivolgere ai superbi fratelli europei il motto dell'arguto .T nn ol duca d' Abrantes ai "entiluomini con cu i si trovò a corte dopo la rivoluzione: ~ ' • Qt~'avt•z 1)0ns a nM 1·egarder avec celte stt{fisance? ne somm ~ nous 7>as tow> gentilhommes? la setde différence est que vou.s iJtes dt•s deiictmdcmts tlt qw•. moi je suis un anciltre. Noi non s iamo antenati nè nazionalmente e mil itarmente ne abhiamo. Abbiamo si ' degli antenati e molti, ma se possono sodd isfat·e la nostra vanità municipal e, in fondo, come nuovi italiani, il meglio che possiamo fare è dimenticarli. · E per l'esercito ? L'eserci to nostro non avendo potuto avere · la fortuna di sorgerr. ,,d un trauo· come le armate repul.JI.Ji icane fra ncesi dell' 89 , el.Jbe almeno la ventur·a di formarsi per successive sLratificazioni attorno ad un nucleo saldo, disciplinato, valoroso e dolato di vero spi rito mil itare, l'esE-rci to piemontese. Questo piccolo esercito, per le tradizioni militari della nobjltà dedita tulla alle armi, per le continue guerre che trava~liarono il Piemonte, pet· l' indole Qattagliera dei suoi sovrani, per la natura · forte e tenace della popolazione, aveva molti punti di so mi glianza coll'esercito prussiano. mentre del france3e aveva la poca istruzione degli ufficiali, ed un po' di spirito [1·ondeur. Negli utncia li piemontesi grande e~·a lo spirito di corpo : nè contradice tale asserto il fatto cbe due e ben distinte fossero le provenienze degl i ufliciali ; dall'accademia e dalla tt·uppa. In un esercito regionale come il piemontese, ilove si ripercuotevano feilelmente le condizioni e le abi tudini di vita del paese, e in una regione dove la nobiltà era più o1·gogliosa d'armi che di terre, benchè non proficua ceno, pure non era nociva come avrel.Jbe potuto esserlo questa duplice e diversa origine degli ufficial i. Di tutte le regioni italiane nessuna forse lta come la piemontese

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un n cosi spiccata tendenza conservatrice: (( a s'è sempre fase parei.,. o meglio era, ragione sempre efficace pei piemontesi. Di più il contatto coll'esercito austriaco nella campagna contro Buonaparte aveva aumentata la 1·igidezza e lo spi rito conse1·vatore di quell'esercito. Certo, rigidi in fallo di disciplin a quanto ,.,erli Au. . Hlf'HtCt apparvero i soldati piemontes i alle ahre re"ioni d'Italia 1" . l1 ts;.l~vezze dall 'arm i, ed a quelli italiani i quali, o per necessità l.>oltlt.ca, o .~er. n.a tur~le spinta a tutto ciò che è irregola rè e meglio lnvon sce l tndtvtdualt;;mo, entrarono nelle diverse le<>ioni di volonlnr.i.c~e pull ularo no a quel.l'epoca. I giovani forse n~n apprezzano sullrctentemente la benefica influ enza cile ebbe l'esercito piemontese ~ 11lla formazione dell'esercito italiano; essi forse rammentando il racconto, che spesso è pure leggenda. di certo im puntature celehri che sapevan o del croato« in d i~tro ti e muro », di certe ignoranze d.'~ ~ppa:vero rare forse soltanto perchè erano più in alto e qnindi Jlllt ·~ Vl s t~, .no.n s i rendono co ~ to del serv izio reale che quel vncchto ~ d1sc:plmato esercito rese al nuovo, imbrigliando forzatatt lente gl:indil,idualisti forniti dai volontari e scotendo ruviilarnente i noghittosi forniti dai min uscoli eserciti disciolt i. dediti soltanto :tlla pulizia •. . o alla polizia. Se quell'opera di trasfusiona del llallgue tra i vecchi ed i nuo,•i elementi avesse potu~o svoluel'si l•lutam tl nle e all'infuor·i di ogni altra influenza , essa avr: bbe portato frulli grandissimi, e una doppia corrente, di forza e di disciplina provenienti dai vecchi e di bll lda iniziativa recata dai giovani si sarebbe rn<wifestata come avvenne più tardi in altro lllOdo e per altre cause. Ma le tristi necessità del briuantauaio l!ll'! ridiedero novello pasto all'individualismo, che pure si rafforzò noi co ntatto coll'esercito fran case che ne aveva il malvezzo. E l'Ome i fran cesi nel 70 pa ~arono il fio delle abitudi ~i individnaliste. cont:-alle sopratntto in Algeria e secondar·iamente al Messico lì nella Cina, così noi pagammo il lio delle abitudini contratte nolln repressione del brigantaggio non appena av venne il primo 1·.ozzo del nuovo esercito italiano contro l'allora eterno nemico. Cu stoza _si può così · riassumere: una battaglia in cui ognuno uombattè per· p1·oprio conto. Pure chi ben rilletta deve conclude re che qu ella disgraziata campagna fu una ventura per·l'eser1\ito: guai se avessimo vinto! guai, cioè, se il nemico fosse stato e) ,

l)


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meno ancora di noi meritevole della vittoria l Ci si sarebbe allegramente rafforzati in metodi di guerra tali da condurci più tardi a sicure e maggiori sconfitte. L'inizio di- quella campagna aveva fatto scaturire due malaurrurate canzoni adottate - triste presagio - dai nostri soldati. La più popolare delle due era nna canzonettacci a antimilitare, nata - lo si noti - proprio nel bellicoso Piemonte, ed era quell'odiosa rienia:

J)Ossibilità di conquistare gradi ad un tratto senza penose e tarde stazioni nei gradi inferiori della milizia. E questo complesso di uffi ciali, di graduati anziani e di giovani volontari era animato (in massima, poichè qui pure non era poca nè lieye la scorie) ora ·animato da sentimenti alti e generosi, sviluppati però indi''iaualrnente e senza legami 11eri e tenaci che fondes.çc1"ù gl' indinitlni in una mttssa compatta e omogenea. In questo nobi le complesso di elementi disgregati agivano pNentemenLe il sentimento d'onore, i propri e g:i altr·ui ricordi rli valore , l'odio allo strauier·o e la seduzione 'vivissima di quel caro nome d'Italia , ancor uuovo, quasi , su quelle labbra. Su di essi anche molto poteva In retlorica: ed erano essi che cantavano:

l!)

Orni orni orni Oh che mal da storni

che è troppo co nosciuta dai meno giovani fra noi benchè per fortun a sia ora scomparsa dall'esercito e dal popolo: l'altra meno cantata dai soldati e più dai volonlari e da quelli rimasti a casa, era il retlorico inno di llroiTerio:

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Dagli spalti vigilati Grider.mci: chi va là? Dell'Italia s iam soldati, Vogliam guerr<L tl liber tà!

Delle spade il fiero lampo

Troni e popoli s vegliò.

Anche questa seconda canzone, troppo rettorica, scomparve e graz1e ne siano rese al Oio degli italiani. Non a caso ho citato queste due. canzoni, poir.hè se non si è mai detto per l'Italia ciò che si disse della Francia che tma finit pa1· des chansum, i canti popolari sono ovunque sintomi dello spirito e dei sentimenti del popolo in cui nascono o si fanno attecchire. E quelle due canzoni rispccchiavano lo spirito militare della nazione ·e dell'esercito in quell'epoca. La ri voluzione da cui era nata l'Italia aveva sviluppata l' azione spicciolata nelle congiure, nelle soll evazioni , nelle mischie tumultuose dove unica norma pei capi era il r'i$chiar la vita più dei gregari; e perciò nell' uffì cialità, nei graduati più anziani , grande il valor·e, grande la fede nell'azione propria e del proprio reparto, ma niuna cura dell'azione <dtr·ui e, diciamolo pure, un certo di sprezzo per la pedanteria dei capi, alcuni poco noti ed . altri troppo. E così nel popolo, chi non era vincolato dal servizio militare anziché accorrere nelle file dell' esercito regolare. s'arruolava nelle legioni dei volontari, sedotto dal nome leggendario del condottiero, attratto anche dalla minor di sciplina e dalla

Ma niuno di essi però pensava all'ammaestramen to daLo perMino dal ritornello di qu ell a canzone d'infausta memoria, amlllllestramento ce1·to dovuto alla ti1·anoia del verso o non alln scienza 111ili1are del poeta : Soccorriamo i hattaglioni Al rimbombo dei cannon i (l )

t.:he l Ogni prode italiano e ogni battaglione faceva da sè !. .. l'ome l'Italia. E i gregari erano ancor meno compatti dei loro t•upi ed è ben naturale. Nuova per quasi tulli ed incresciosa la !uva, dura la disciplina e non temperata gener·alrn ente per parte lini capi dalla cura del benessere della .truppa; più che nuovo illl'otnprensibile alla maggioranza dei soldati quel nome d'Italia ptH' la quale combaLLevauo; sospettosi quando non ostili fr·n pr·ovincia e provincia; non afCìatati quindi nè ·rra loro nè coi prop ri capi. Tali soldati uscivano dalle loro città, dai loro villtl,l.{l{i, ignoranti, con quella . apatia che contradistingue i popoli t•hH hanpo servito molti padroni e che in tale mutamento con Il) Veramente il poeta scrisse • su corriamo • ma il popolo cantava

''"'Il" •.

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fìlosolia scettica hanno rilevato che per essi mutavano i nomi ma non le cose. SI aggiungeva la crisi generale economica da essi più che mai avvt-rtila per lo spostamento degli interessi locali : ed erano essi che, pazienti come sempre ma sfiduciati, cantavano la triste canzonellaccia : << Omi orni orni Oh! che mal da. storni ! »

l\1ssarono anche i tristi giorni del GG e l'esercito gradatamente epuralo nella sua ufficialiti1. amrn •estralo dai propri -errori , continuò la sua missione di fon.lf•re rli fa tto i vari e vivi regionali smi in un sol sentimento unitario. Il passaggio delle levA nei reggu11enti, i frequenti spostamenti di sede dei reggimenti stessi, la provvidenziale deficienza nei pubblici ser·vizi che obbligò più che non co nsentì ad adoperare l'esercito nelle pestilenze, nelle !nondazion i, nei puhhlici disastri d'ogni gener·c, couLI'i~uir·ono talm ente a formare l ' it~ lianità degli Italiani, che l'esercito può a buon dritto glo r iar~ i di esserne stato il più alli vo ed efficace fattore. Contribui certo al la fa cilità di tale risnltato l'indole buona del nostro soldato, le abitudini di rispello, di obbèdienza, di sobrietà e di tenacia al lavoro, che sono qualità ingenite nel popolo nostro , ben a torto da stranieri , e purtroppo anche da italiani superfi ciali, <~ccusato d'infingardaggine (1 ). La missione educativa affidata all' uffi ~.:ial e fu da questi ben presto compresa, e certo eh i di noi ha avuto occasione d'i nr.ontrare antichi soldati ai campi, negli Mcantonamenti, oppure nelle ch1amate di classi in congedo, deve aver rilevato con lieto animo

(fJ Mi è grato ttui riport:tre il giudizio dell'austriaco generale Schoenhals, aiutante di campo del maresciallo Radetzki. Nel suo libro: Campagne lltl 1848 e 49 ln /talla, pur ricco d'invettive contro gl'ila lia ni, egli cosi si esprime: • malgrado i prc:riudi~ i • dei popoli del oord è giusto riconoscere che l'italiano è tenace e laborioiO : q uando • si è visto, come noi, il contadino al lavoro nel suo piccolo ca mpo, rlall'alba al tra• mon to, sotto i raggi tor-ridi di questo sole, si è costretti a riconoscere quanto sia c falso il preginilizio corrente. Nelle gr.mdi citta soltanto vi sono degli oziosi: ma non • è cosi ovunque? • . K si noti. cio veniva scritto nel 58 quando un maggior benessere consentiva all'Italiano, che di poco vive e si contenta di adagiarsi io quella Indifferenza al proprio miglioramento che In esso é frutto di limitati bisogni anziché ol vera infingardaggine.

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come essi si facciano belli del servizio militare prestato, o si affr·ettino a far~i riconoscere da' propri ufficiali. E co;;i, come in Jt'1·ancia ma non per gli stessi motivi, il soldato è popolare in Italia. Ho preferito adoperare il vocabolo soldato anziche quello d' esercito perchè realmente se in Italia vi è per noi simpatia individuale, comincia a farsi strada la convinzione che alla massa esercito - ritenuta non proporzionata alle nostre fono economiche - sia dovuto il disagio attuale delle nostre finanze. Noi - non dimentichiamolo - siamo giovani. I giovani sono impazienti : ad essi chiedete sforzi, abnegazione, sacrifici quanto volete, volonterosi, entus i as t,i~ ve li daranno, ma purchè pronto o manifesto ne sia il risultato. Nella foga con cui si mette ad ogni impresa, quasi andasse all'nttacco, sta il debole della gioventri: ad ogni sforzo straordinario tiene dietro una twuale rea. .. l) z1one, un pm o meno lungo abbattimento. Questo esercito per il quale la nazione si è inorgoglita, per il quale ha fatto e fa sacr·ifizi finanziari gravissimi , è sempre là prepurantesi per una guerra che non gi unge mai e elle nel paese - dai militari in fuori e soltanto· as traendo essi ste~s i dalla condizione di cittadini - nessuno desidera. Ma pur tenuto co nto di 1fuesta tendenza, ciò non toglie che una corrente di simpatia esiste, e reale, fra l'esercito _e il popolo, e che se questo non esprime la sua fiducia nei propri figli armati con qu ellr1 rettorica e con quell'entusiasmo cbe abbiamo r ilevato nel popolo francese, ciò proviene dal fatto che l'esperienza nostra e d'altrui ci ha fatto più seri e che ogni ital iano, appunto perché sente di1(11itosamente di sè , intende come non l ~ speranze, non le promesse della partenza si debbano vantare, ma i soli risultati della vittoria. Inoltre come avviene a chiun que avendo una leggera inf,u·i natura di una scienza imprenda a leggere le appassionate conll'uVèt'sie dei tecnici, l'italiano resta talvolta sbigottito dalle dichial·azioni pessimiste circa l'esercito quali lo zelo dell'amore, lo stimolo llol meglio , l'irritazione delle polemiche, strappano talor·a ad alr.uni colti ma troppo bollenti figli di Marta, i quali ad ogni negato houone verl?no certa ed imminente la ruina dell'esercito e quindi tl ol paese. E ben naturale che un povero contribuente, reduce for se allora, buio in volto e smunto nelle tasche, dalla poco am-


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b:ta visita all'esattore, imbattendosi in simili dichiar;tzioni, finisca per prorompere dolorosamente: ma se dobbiamo aver speso e spender tanto pet· poi sentirei a dire dai competenti che nulla è pronto o che tutto è da rifare, lasciamo almeno di spendere:_ avremo niente come prima ma spendendo nulla anziché mtto. Tanto è vero che lo zelo è sempre inopportuno l Riassumendo: se paragoniamo l'attuale spirito militare della nazion e con quello esistente nel 1866 noi troviamo un progresso. È entrato nella coscienza di Lutti ch e gli eserciti non s'improvvisano e che aù essi occorre una lunga ed assidua preparazione tecnica e moral e: il servizio militare è entrato nelle abitudini del paese e i renitenti , oltre ad essere assai meuo numerosi d'una volla, più che altro dipendono dalle speciali condizioni di emigrazi oni , particolari sopratulto ad alcun e regioni. La nar.ione confida nel suo esercito e vi riv o l~e le sue cure, vi cou saera una parte essenr.iale della propria entrata e si ap" passiona racilmente alle questioni militari sopralullo organiche. Essa sa di pJter coniare in ogni sua eccezionale ocçorrenza sul concorso ef!ìcace, volonteroso, di sciplinato dei propri soldati; concor:;o tn.nte volte esperimentato che legami recipi'Oci di aiTetto e di stim a si sono stab.iliti fra popolo eò. esercito. Ciò malgrado si può paragonare lo spirito militare degl' italiani a quello convinto e ponderato dei germanici, a quello vivo, passionale dei francesi 't No certamente. Esaminando bene i sentimenti del paese verso di noi , si ·trova che es~ o è in uno slato di prudente as pel- . tativa, e che la leggera tende nza al benevolo proviene più dall'affeuo e dalla speranza che da una intima e salda convinzione. Dob· · biamo esserne olres1? Non mai: sarebbe inagionevole pretendere una incrollabile fiducia quando cosi poco di concreto (visibile anche ni p1·o[ani ) ci è dato di far constatare al paese circa il progresso da noi ratto nella preparazione alla guerra : quando cosi alto e iracondo è il lamento che dal no~Lro stesso seno si eleva sulle condizioni dell'esercitu; quando ò.a cotesto gri.dìo , querulo troppo spesso ma che pur r·eca talvolta l'espressione di vere e fondate convinr.ioni, il paese non può a meno di dedurre che il concreano di r.ui siamo artefi ci e parte è ancor !ungi dall'essere " n perfetto, non è sicuramente maneggevole, per errore di costru-

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zi,me, per inabilitit di maneggio, o più facilmente per entrambi questi guai riuniti. Ed è dannoso per noi questo prudente riserbo del paese? A mio avviso non solo non è dannoso ma è utile: esso ci tiene in uno Alalo. continuo di allarme e ci impedi sco di cullarci nelle blandizie di un 'ammirazione che ci sarebbe esiziaie. E do bbiamo rallegrarci che l'innata prudenza dell' italiano non s i fermi troppo a confrontare ciò che eravamo e ciò che siamo, ma miri soltanto a ciò che dobbiamo essere; l'ammirazione sarebbe pm· consentita e grata a r.hi s i volga soltanto addietro; ma a chi figga lo sguardo avanti uppare il cammino ancora da percorrere, e tal vi~ta lo fa anKioso e gli vieta di soffermarsi ad ammirare, adescando forse al riposo cbi pur avendo già ben camminato ·ha ancora tanta strada du rare per giungere alla ta ppa ed ilare esclamare: hic manehimus optime I Pr;ma di stndiare qu nle sia lo spirito di corpo nell'esercito ci ros ta qualcosa a dire di quelle tendenze della nazione, le quali nhbiamo dello avere un' innuenza sugli eserciti moderni, come quelli che dalle nazioni direttamente derivano. L'italiano non ha tmd izioni di nobiltà g.uerr·iera, tranne in Piemonte; a ciù si ag~i unga il formarsi della nazione contemporaneo al sorger·e della lihertà, le sparse, antiche ma pur vive tradizioni dei comuni , e ~i compt·enderà di leggieri come lo spi rito italiano sia gen eralrllonte democrati co ad onta di certi spagnolismi che ia lunga doulinazione ispana ha lasciato io Italia, sopratutto nelle antiche flue Sicilie. Il popolo è paziente, la uorioso, facile all'affezione se trallato hone, come ha meditata e feroce la vendella se · trattato male, in r·iò aiutato dalla lun~a consuetudine di farsi giustizia da sè conlmttn là specialmente dove più regnava il malgoverno. Ma il principale difetto del nostro popolo, specie agricolo, è l'indiiTerenzn. Il lavoro intenso, la vita generalmente misern, lo ~ vi lu ppo quasi. esclusivamente fisico, e tJuel sentimento tenace, 111isto di amore e di rancore particolare agli agricoltori e che li 11vvi uce alla l erra q nasi ad amata che ci abbi a fa~to molto sofrrire, occupano tutta l'anima del contadino e lo rendono indifrnronte a tutto ciò che non si semina materialmente e colle mani


DELLO SPIRITO DI CORpO 674 si raccoglie. Ben è vero che nel popolano noi troviamo minore· indifferenza e che nei centri popolosi la politica ha la sua rorte influenza anche nel popolo, ma, dato lo sviluppo agricolo del nostro paese, si può senza tema asserire che il r.arattere più saliente del nostro popolo nella vita pubblica sia l'indifferenza atavistica dovuta, come sopra esprimeva ad una tralìla di esperienze che lo hanno reso scettico, di uno scetlicismo bonario~ ma appunto per ciò più scoraggiante perchè confina coll'apatia.

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CESARE DE LAUGIER E LE ARMI TOSCHK ALL.\ PRIMA GUKRRA D' INDIPnDENZA ITUIAU (Contin ua::ione e fine vedi clispensa VII)

(Continua).

III. Le disposizioni per la difesa ed il raggruppamento dei toscani nei due campi di Curtatone e di Montanara ebbero per conseguenza di scindere in due distinti episodi il combattimento del 29 di maggio. Era circa il mezzogiorno quando il fuoco degli austriaci prese intensità per l'intera linea toscana ; a tal uni pareva avvisaglia, ad altri attacco serio che conveniva subito respingere: certo è che tutti a quei colpi fitti e continui s'accesero cl'entusiasmo, dimenticarono L meschini litigi e trovaron.o in fondo all'animo una forza sconosciuta che sembrava mandata da Dio. Allora· il generale Cesare De Langier, a piedi, seguito dallo stato-maggiore usci dalla batteria di Curtatone e percorse il terreno all'esterno delle trincee, allo spopo d'arringare i suoi soldati prima della pugna. L'audacissimo e temerario atto comprese di stupore e d'entusiasmo i civici, che balza..; rono sui terrapieni ad acclamare il loro comandante - il fuoco dei croati raddoppia in quella, ma il generale non des iste dalla sua mostra d'arena. I toscani, con le armi in pugno, con grida, con applausi, dimenticano in quell'istante d'essere come i gladiatori che salutavano Cesare e. drizzano in vetta dei fucili i loro caschi e li agitano come a festa des iderata da tempo. De Laugier guarda sdegnoso verso i nemici, giulivo e sereno verso i civici e grida « soldati, sono


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. .' » e . v olto queste le Termopili nostre; o vincere, o monre all'aiutante P eckliner: ~ Tirano troppo alto! ..... ancora un « poco e poi li accomoderemo come va! Viv~ l'Italia! » e rientra alfine nel terrapieno di Curtatone g1rando per le

case del Molino. . . Marciav ano incontro a i toscani tre colonne: la ~lVlsione del principe Felice S chwarzemberg, con le bngate Benedeck e Wohlgemuth, alla dritta, per la strada ~~e.stra di Castelnuovo v erso la batteria di Curtatone; la d1v1s10n.e del principe Carlo di S chwarzemberg, con le_ briga_te _Clam e S trassoldo, al centro, per la strada che dagh sp~lt1 ~~ Belfiore conduce a Montana:ra; la brigata Federico d1 L1ecten stein, a manca, per S. Silvestro e Buscoldo sull'O~one .. Le t re colonne, giunte alla strada traversa che corre m v1sta di Belfiore, dovevano collegarsi e muovere all'attacco dopo le 10 d el mattino. Il colonnello Benedeck sciamò avanti dagli Angeli quattro compa..,.nie di confinari sluini, a stormi, sui lati della strada di Cm~atone. -- Questi traevan o profitto del grano alto per avan zare sch ermiti e li seguivano due battaglioni del reggimen to Pa.umgartten, sul :fianco destro d_ella strada ed al- 1 t r ettauti di Gyulai sul s inistro. I eannom stavan~ ancora all' i~dietro mentre i pionieri s'ingegnavano d'aprir presto un passaggio sui fossi vicini - erano d'appr~sso _in colonna serr ata i fan ti della brigata vVoblgemuth, m n serbo . .In complesso, 28 compagnie di fanteria e tre batteri~ marciavano verso Curtatone. . A lle 1 del pomeriggio, appena finito il classico spéttauo~o offerto dal <Yenor ale De Laugier a i toscani e sluini, il fuoco s'accese vi~acissimo. Intorno al villaggio erano disposte tre compagnie, alla Casa della L ocanda, all~ ba_tt~r~a ed alle. trincera; due di cacciatori di linea, una d1 ClVlCl luw hes1; alla. batteria tre cannoni ed un obìce inser vibile perchè privo di scuffietta. Comand ava le t ruppe il capitano Omero Gialdini, della linea sotto gli ordini del colonnello Campia. - Alle Grarie stav~no in r iserbo due compagme di granatieri, il batta-

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glione universitario (280 studenti) due compagnie di canno · nieri del centro e 76 cacciatori a cavallo. In quest o mezzo si schierò l'artigìieria nemica per fulminare la Casa della Locanda con 12 pezzi- scoppiavano nel' cortile le granate ed i razzi, cadevano uavalli e serventi alla batteria e s'appiccava fuoco alla casa. Attorno ad u n cassone, una grandine fitta di proiettili toglieva a chiunque l'ardire d'accostarsi mentre era mestieri ricavarne munizioni - appare D e Laugier, va risoluto al cassone, lo apre e distribuisce cartucce e fulminanti dì sua mano. Alla Casa del L ago s tavano aggruppati i b ersaglieri del capitano Vincenzo Malenchini, con pochi fanti, cacciatori e volont ari della civica; avrebbero potuto aprire fer itoie e spiragli pei muri e nol fecero, a rdendo dal desiderio di gettttrs~ fuori per la campagna. Gli slnini procedevano cauti e pareva esitassero, perciò s'accresceva la baldanza d Ai not.l tri. Il folto delle messi bionde traeva in in ganno, la simi~lianza delle assise co' (< bianchini » ten eva in forse pel ~imore d'' aver a colpire i fr atelli ; infine · quell' attacco di croati, d opo tanto tempo d'attesa e d'in er zia che agli occhi dei civici si stimava deb olezza e timore, sembrava una tifida così. insolita da meritare conferma. Anche il generale D e Laugier volle prender e vista e cerLozza - salì al secondo piano della Locanda, ma i r azzi appiccar ono fuoco al tetto, cadevano tizzoni e fu mo e fiamme togliev ano lume agli occhi. Qualche tempo avanti era pervenuto un qu arto dispaccio d l Bava« nell'imminenza dell'attauco, esso diceva, scaloni « le truppe toscana all'indietro, nel caso che non possano « tener testa ed operino la ritirata sopra Volta dove sono « r accolte le truppe piemontesi ». Oscillò un istante il generale a quell'avviso di scaglionare IH truppe, ma g li suona dolce lusinga all'animo la riserva olto ciò debba compi!3rsi solo nel caso che i toscani n on possano ten er testa - ed in quel momento la tenevano e con molta baldanza e vigore. Era fisso n ell'idea che i piemontesi lo dovessero soccor-


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rere in breve; però da buon capitano vuole riconoscere, spiare e dare in una sfogo a quella marea d'entusiasmo che lo circonda, anelante di traggersi fuor delle trincee a duellare in ca~po aperto, agli occhi d'ognuno. Concepisce allora il disegno d'investire da dritta il fiancò opposto del nemico; in caso di fortuna i sardi compirebbero l'opera ch'egli iniziava, cioè di rovesciare gli austriaci contro il lago. Laonde chiama dal bivio alle Grazie le due compagnie di cannonieri del centro, acqueta a stento gli universitarì desiosi d'accorrer e in loro vece, con la promessa di valersane come, Napoleone della sua Vecchia Guardia; accorda ai più pazienti d'uscir dai ripari e ne compone una coorte che dà. a comandare al capitano Contri. Potevano essere in · tutto du e centinaia di uombattenti , che per la viuzza delle Pioppe, cho volge quasi parallela alla via postale di Mant ova, dovevano andare alle scoperte del nemico ed attaccarlo. Raccomanda il generale al Contri che " acquattati uomini ed « armi, per mille passi, percorra cautamente quel sentiero« vista l'opportunità. esca improvviso e ad alte grida si « slanci contro il fianco tedesco. » (l ). Poi, di gran carriera, con i capitani Villamarina e Lionetto Cipriani corre al campo di Montanara e lascia al Campia il comando. In questo mezzo il principe Felice di Schwarzemberg giudicò esser giunto il momento di muovere all'assalto della · batteria di Curtatone, che ritenne a sufficienza preparato dal fuoco degli obici e delle racchette. Perciò il colonnello Benedeck mosse in testa alle compagnie di sluini, a. slnistra dello stradone, con il 2 '· battaglione Gyulai a rmcalzo. Campia e Chigi avvisando quell~;~. bufera mandano l'aiutante civico Guido Mannelli per chiamar dalle Grazie la Guardia universitaria: un applauso formidabile accoglie quell'invito, il comandante professore e maggiore Ottavio

(i) Racconto storico, ecc ...... pag. 36.

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Mossotti « cessà dal tratteggiar a punta di spada figure di geometria sullo stradone » tutti volano, non corrono alle case del Molino in sostegno dei bersaglieri qel Malenchini che avevano abbandonata quella del Lago. Non v'erano giunti, che un improvviso ed alto scoppi(} di grida eccheggia per la viuzza delle Pioppe -era il di~ staccam_e nto del capitano Contri che balzava dalle siepi, dai fossati, dal grano, contro le compagnie guidate dal colonnell(} Henedeck. Queste s'arrestano atterrite: il fuoco dalle teritoie della Locanda, dalla batteria, dai parapet,ti crepita, raddoppia; alla fine si sbandano in scompiglio. · Il capitano Contri imbaldanzito le segue alle calcagna. 1n a alia vista di due battaglioni della brigata Wolghemuth retrocede a sua volta dietro le trincere, con i militi a frotte. Verso il lago, il 2 · bat taglione del reggimento Paumgo.rtten s'era annidato nella casa lasciata dai bersaglieri livornesi in causa d'assenza di feritoie - gli -austriaci l'asHottavano intanto a difesa e davano mano ad aprire spiragli in gran copia. In questo mezzo tornò appunto da Montanara il generale l)e Laugier - la colonna del Contri che si rit raeva delltava scompiglio fra i civici l ucchesi; egli ammonisce, r ia uima, rassetta a difesa i fuggitivi contro gli sluini, che uella ripresa offensi va erano giunti a pochi passi dalla Louo.nda. Gli austriaci disegnavano un secondo assalto e De Laugier vuole apporvi la sua Vecchia guardia delle Grazie, lllt~ in sua assenza, come si disse, il colonnello Campia. 1weva spedito il battaglione universitario al Molino, all'inImputa del generale. Questi corre a rintracciarlo là dove l',weva lasciato, ma iJ.ldarno - pel cammino trova d~e uotnpagnie scheletrite di Bracci e Soldelli e le . manda a. l{llardia del guado dell'Osone, dietro la casa della Locanda. Hdegnoso fa r itorno a Curtatone e spettacolo orrib ile si par a. t~ll u, sua v ista - in spazio angustissimo, contro la batteria I,OHCana cadeva un tempestar fitto di granate e di razzi che


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appiccavano fuoco alle polveri ne' cassoni. I cannonieri cadono riversi intorno ai pezzi, laceri, semivivi, sanguinolenti ; altri bruciacchiati fuggono a guisa di spettri, urlando, strappandosi le vesti di dosso ; taluni corrono perfino al lago per gettarvisi dentro e quetare il dolore delle ustioni. Cade in quella il tenente Niccolini, che fino allora aveva diretto il fuoco de' pezzi toscani, arde in fiamme la tettoia della Locanda e da qual cuno si grida al generale di cedere. Egli risponde imperterrito, sfavillante negli occhi a quei timorosi: Riparare il dan-rw subito, attendere i piemontesi o

poi, quasi dubitando dell'esattezza dell'ambasciata commessa al lanciare, gli spaccia appresso l'aiutante civico Mannelli, ohe corra egualmente a Goito, ventre a terra, a ohieder pronto aiuto ai piemontesi. Nell'eccitazione dell'animo smarrisce po::;cia il dispaccio il generale toscano; il capitano Caminati lo rintraccia e pubblica per tutta la linea, e la novella de' soccorsi si spande al far del baleno. Il bravo capitano aveva frainteso che !.'arrivo d'aiuti dovesse dipendere dal cenno del suo generale, e poichè a v eva scorto il lanciere e Mannelli correre veloci alla volta di Goito, arguì che il soccorso fosse veramente certo e vicino. Rinasce allora l'ardore ·e la fiducia, come quando De Laugier l'aveva suscitati ed infiammati passeggiando fuor delle trincee, al principio del combattimento - era mestieri prolungar la difesa ad ogni costo, ed il generale pensò rli ricavar profitto di quell'entusiasmo novello; poi rammemorò le passate guerre napoleoniche, come in quelle, di frequente, gli austriaci usasséro cessare dalla pugna al calare della notte, e s'illudeva in quella memoria ed in quella Bperanza di trascinar la difesa sino a quell'ora attendendo soccorso dai sardi.

morir·e! (1). In queste angustie avanza,·ano serrati i fanti di Wolghemuth, l'artiglieria dalla strada e dai campi li secondava. con tirar curvo, mentre che a manca il l" battaglione dei confinarì Ogulini, per la strada delle Pioppe, ingrossava i battaglioni condotti da Benedeck, od a diritta il reggimento Arciduca Sigismondo rinforzava i battaglioni Paumgartten intorno alle Case del lago, rimpetto bersaglieri e studenti. Potevano essere le 3, quando un lanciare che veniva da Goito rimise al g enerale toscano un quinto dispaccio del Bava « Prevengo la S. V.; esso diceva, che vengo di giungere in Goito con un reggimento di cavalleria; che due altri reggimenti di cavalleria si trovano con una batteria leggera fra. Goito e Volta e che in quest' ultima città si trova già un'intera divisione di fanteria, con due altre batterie. Se le forze n emiche sono tali da non poterle conte-. n ere nelle buone posizioni da Lei occupate, converrà che si ritiri a poco a poco verso Goito, dove trov.erà i necessari rinforzi. » De Laugier rimanda il cavaliere al Bava, con l' incurico di far manifesto che gli era. impossibile qualunque movimento; che attendeva sempre il soccorso promesso o che almeno gli avviasse il Bava i suoi toscani distaccati-a Goito;

(t) L e milizie toseane alla oue1·ra di Lomba1·dia del 1848. neral e CESA!IE DE LAUGIKR, pag. l!!. Pisa, 4849.

Narrazione del ge-

In quel tempo, anche a. Montanara acerbo e tenace svolgevasi il combattimento. Fino dalla. prima luce del 29, il tenente-colonnello Giovannetti aveva distaccato il maggiore .Beraudi, con due compagnie del X Abruzzi, tre di civici ed un manipolo di bersaglieri da lui addestrati alla sarda (tenente l!'ra.ncesco P ecori) a presidiare il bivio da Mantova a Castelnuovo. A.cconcia.mente appostata, questa. gente doveva. scrutare lo mosse dell'avversario, a.vvisare a tempo i difensori di Montanara, ripiegare sovra di essi, forma-:::.do in una avamposto ed avanguardia. Giovannetti non aveva più di 2445 combattenti, tre cannoni ed un obice; con queste forze aveva da resistere gagliardo o piegare in estremo ver so Curtatone, Castelvecchio e Goito. · · ~4- ANNO XL.


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Intorno alle 10 ·del mattino le scolte del m<tggiore B erandi· avvistarono la brigata. Clam diretta a Montanara, i bersaglieri del tenenté Pecori fanno superbi le prime prove del fuoco; anche i ci vici ed i fanti napolitani si s;endono in cacciatori, poi retrocedono' passo passo, moschettando; si vede la colonna di Liechtenstein sfilare a diritta verso S. Silvestro, che credevasi presidiato da milizie toscane. Da fronte, in prima schiera, avanzava un battaglione di confinari di Gradisca, con due cannoni, per cercare il fianco sin istro di Montanara, al centro, un altro del reggimento Prohaska per la gran strada di Mantova.; a destra un altro ancora, con due cannoni ed una torma di ussari accingevasi ad attorniare il lato esterno della linea nemica. Una grossa batteria, dalla strada, batteva da fronte i trinceramenti, un'altra di racchette toglieva posizione sui fianchi, la brigata Strassoldo tenevasi serrata. in riserbo subito dopo. Asserragliate e ben guarnite erano le case di Montanara, r aso tutt'intorno il terreno per buon tiro di schioppo, barricati i capi delle vie, a perte feritoie e spiragli . per ogni muro ; tt pochi passi dal quadrivio, dietro i parapetti, stavano puntati due cannoni ed un obice. Piegava il tracciato di questa linea in vasto angolo, a mo' di tanag lia, scoprendo il fianco sguarnito - più addietro, il cascinale d ella Rocca pareva ridotto e presidio insieme da spuntare le minacce da r ovescio ; alla Santa, a breve intervallo, in riserva esterna erano collocate due compagnie di napolitani e due d i civici livornesi a guardia dellé strade di Bo~goforte e di Cerese. Ma fosse mestieri dar tempo al" movimento .attorniante d e' fanti di Liechtenstein, eccessiva cautela o r iserbo, pure in questo mezzo non super ò il color d'avvisaglia il bersagliare degli austriaei, sino alle 2: in quell'avanzata coperta e sospettosa, moschettando fra il fitto d ella colt.urà, da pianta, da siepe, da fosso, cadde colpito a morte il maggiore Beraudi e meno gravemente il valoroso ten:~nte Pecori. , Superato quell'intoppo, i nemici seguitarono nella marcia lenta e decisa, quando sboecati nella radura i gradiscani si

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avventarono a baionette armate contro il fianco sinistro di Montanara. I civici a quell'at to s'accendono di rabbia, corrono verso i napoletani ·ed i bersaglieri, li riannodano, e vociando e gridando cacciano i gradiscani a scompiglio fuori del tiro de' schioppi - questi r accoglie un battaglione del reggimento Hohenlohe, quelli ristanno alquanto, poi nuovamente si· sping ono ·a capo fitto cont ro quel battaglione che ritentava l'assalto sull'orme de' gradiscani. Ripiega sconfitto un a seconda· volta il nemico ed il terreno verdeggiante rimane cosparso d'assise bianche in molta copia. Frattanto la colonna L iechtenstein avea guadagnato atLorniando il fianco destro dei toscani, mentre alle cascine Spagnuola e Rainera i fan t i di Prohaska volevano maschet·are qu ell'atto. Ricacciati malamente domandano aiuto alla colonna aggirante per averne artiglieria, solenne onore reso nl valore del nemico. Quando di rapente, dalle trincee s'eleva un grido di j.tioia e s'agitano al vento bandierA t,ri r.olori, r osse e bianle napolitane da i riquadri sovrapposti che de' tosçani, bianco, rosso e verde: n 'era causa il generale De Laugier che rincorava il_ presidio di Montanara, con la sua voce maschia, oon la sua enfasi, con il su o discorso inspirato ed ardente. Intorno alle cascine del fianco destro, dalla Rainera e dalla ~ pagnuola, erano usciti a frotte i civici, av evano abbandonate feritoie e trincera per duellar nella cam pagna, all'a perto - era un combattimento confuso, a vertigine, ed il generale n e chiese conto all'amico Giovannetti : Lasciali, l'is pose questi, « gli italiani debbono mostrare il petto al .c nemico - è viltà nascondersi. L asciamo ciò fare agli « n.ustriaci! ... ~. 'E De Laugier d.i rimando : « N o, amico mio, noi dob.c bia~o risparmiare più che si pti.ò il sangue dei figli n9• stri; non è viltà, è prudenza, è dovere. Ritirali subito dietro « le feritoie ». .J?oscia ordina di rimandare alla Santa le tre compagnie ulte Giovannetti aveva ehiamate, tutto vede e tutto prov-

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vede; con aud~i~ 'vuoi. ~ospingere il cavallo fuor del terrapieno ad ammonire i civici e prender vista dei cannoni del nemico - il milite Preziosi dà piglio alla briglia e grida: (l N o, gen erale, noi non possiamo permettere che lei, in oui « tutti si fidano affronti un rischio così grave senz'utile !... ». ' . Agitato e commosso, De Laugier risponde alto: « Sarà « oggi di me come dell'imperatore Napoleone a Mont~reau ... « non è ancora fusa la palla che deve cqlpirmi... figliuoli, oggi « è giornata di gloria e non di morte; disprezziamola tutti « ed otterremo la vittoria ! » E poichè ebbe dati concisi ordini ed avvertimenti a Giovr.nnetti, tornò velocissimo al campo di Curtatone. Poco appresso due pezzi da racchette s'impostarono contro la Spagnuola; altri non potevano indugiare - un battaglione della brigata Strassoldo marciava a rincalzo, allo scop erto, quando una frotta di civici l'assalta. e lo scompigliala brigata Liechtestein era frattanto giunta a S. Silvestro, aveva distaccata un'avanguardia a sostegno de' fanti di Prohaska, alla Spagnnola. A Rainera. Giovann et t i vede quel turbinare di assise bianche, folte come le spiche del grano e manda allora il cacciatore a cavallo Beucci, a chiedere al gener ale se poteva ritirarsi; ma il cacciatore più non fa ritorno al campo di Montanara. Dovevano essere le 4 e più, e De Laugier, in Curtatone, agitav asi in una tempesta di pensieri, di spemnze ~ di disegni - scemava ad ogni minuto le probabilità di soccorso piemont ese, la lotta acerba, sangu: osa, eroica come un duellar da Iliade trascinata da più che sei ore aveva alla fine prostrate le truppe. · Non restavano che i g ranatieri di Ciarpaglini aile Grazie, da serbarsi in caso estremo; e questo pareva giunto. · Furibonda ardeva la mischia alla casa del Molino, fulminata per le feritoie che gli Austriaci avevano 'a perte da quella del Lago; era suprema n ecessità serbar quel propugnacolo alla sinistra dei toscani, senza ciel quale la ritirata sarebbesi volta iii. fuga e ruina. Capaci çli un epico sforzo si erano dimostrati i civici; dubitava il generale che appren-

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dessero tosto l'uso di una forza ·loro ign~ta.,: ciòè la disciplina del ritrarsi. Carriuole, barelle s'incrociavano gravi di feriti e moribondi recavasi su una il colonnello Campia, su altra il capitan~ Chigi; sovra tutte una turba d'e~oi che aveano pinto in volto il cordoglio d'abbandonare le trincera, non quello delle 'ferite. Giunge in quella il cacciatore Beucci spacciato rli Mon~nara: « il tenente-colonnello Giovannetti, ei dice o.l generale, non può oltre far testa e si ritira. » De Laugier volge l'occhio alla batteria sconquassata, alla o~tsa del Molino tutta fiamme, ai cannonieri che gli erano dattorno sanguinosi, e moribondi: « Dirai a Giovannetti, 4< dice, che ancor io mi ritiro! : . ... ». E detta subito con meravigliosa energia, fede e padronanza di sè e degli altri i primi ordini per la ritirata. Chiama ambo le compagnie granatieri di Ellero Ciarpaglini, le rompe a squadre presso i fianchi del ponte alle Grazie, per evitar macello e ruina di coloro che dovevano far groppo al passo. S trenuamente in questo mezzo la compo.gnio. de' bersag lieri di ·Malenchini e la Guardia un iversitaria dovea resil!tere Molino, unica speranza e filo di salvezza in quel disegno di 't'Ìtrarsi dalla destra. Perciò il generale vi avvia un manipolo confuso di civ ici e di napolitani, e li dà. a comandare ad un aiutante, che avvisi di persona ogni ufficiale di ritirarsi alle prime battute de' tamburi, ma cautament e, per trarre in inganno il n emico ; poi tutti si stringessero a colonna oltre il crocicchio delle Grazie. Pensò poscia ·il generale ai suoi dragoni rimasti fino allora inoperosi con la carabina d'arcioni in pugno; corre ad ossi e dice: « Sarete dolenti di non aver partecipato fin 4< qui alla gloria ed ai pericoli dei vostri fratelli; vi con( duco ora al ponte per proteggere la ritirata, insieme ai «granatieri. Spero che al par di loro vi mostrerete degni « figli dell'Italia. » Granati~ri e dragoni; fatto argine al nemico, riannodati i civici, dovevano poscia trascinarsi dietro i cannoni - gloriosi

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uffizi in quel periglio più prossimi all'idea che alla realtà delle cose. Potevano essere in tutto 200 granatieri ed 80 cavalli appena. Avanzavauo intanto il generale di divisione principe Sch warzemberg, il colonnello Benedeck e gli uffìziali superiori tutti alla testa delle colonne d'assalto, già scorate per così eroico intoppo; conquistano una casa e l'argine dell'Osone, cingono la batteria e ferocemente s'azzuffano con bersaglieri e studenti intorno al Molino. De Laugier in quel mezzo è sul ponte alle Grazie, ove s'affolla una moltitudine fitta di civici e di soldati - tentano far scudo e quetare quell' onda Paiutante-maggiore Da Barberino, i due Cipriani, Mayer, Castinelli, Folini, Pekliner; il generale fa bf.totTicata del suo cavallo: «Non è « così cho potrete salvarvi, ei grida, chi è vero italiano « faccia tosto ritorno ai parapetti, alla batteria, al Molino! « Salviamo prima le artiglierie! ..... » Alcuni fortissimi l'odono ancora, e ritornano ~li' eroico Malenchini , al Montanelli ed al Mossotti, ma i più fanno groppo disperato in quello. strotta o corrono in traccia di un riparo o di un passo sullo sciagurato canale. Il capitano Carni nati trova diserta di" difÈmsori la batteria; aiutato da pochi civici ne tragge a braccia due cannoni e due cassoni e li so!>pinge a' piedi del ponte: lampeggia negli occhi il generale alla vista de' sal vi trofei, ufficiali e soldati vi s'-a ttaccano per ripararli alle Grazie. Malenchini e Montanelli, con un pugno di bersaglieri e di s tudenti sdegnosi di cedere, seguitavano ancora a mo-:sche'ttare nel fitto dei nemici, n è palla tracvasi invano. Come torri in solitario campo quei forti non quassano n è piegano; non vinti, ma stanchi di v incere, con le armi esauste, eon le carni stillanti sangue volgono a ll'Osone, dietro alla. casa abbandonata, e lo varcano ad uno ad uno per una palaucola che serbasi ancora. . Molti fra quegli eroi non avevano che 17 anni appena. In essi s'acuendeva il sangue de' combattenti a Gs.~.vinana ed a Marciano, avevano lette le pagine dell'assedio di Firenze e

della battaglia di Benevento e giammai :memoria di gesta patrie fu onorata più santamente e fortemente come allora. Così piegarono tutti alle Grazie, versa le cin~ue, e si dispersero per le case; uno squadrone di cavalieri ungheresi si slancia dal ponte contro quelli che si ritraevano, in vista dei dragoni toscani; ma · questi scorati volgono le groppe rifiutando la mischia. A quell'atto De Laugier cava la spada dalla ·guaina, cor~e incontro a quei dissennati per rivoltarli al n emico: non odono, non veggono e t ravolgono il ' loro comandante sotto l'unghia de' ferrati cavalli. Scavalcato, lacero, malconcio per quella bufera il generale ~adeva in mano dei nemici, se non sovvenivalo d'aiuto l'uffiziale civico Giuseppe Cipriani che gli porse il suo cavallo, raccolse di terra la spada e gridò -<< Prenda, generale, sarebbe per « il nemico troppo prezioso trofeo ..... ora salvi l'armata! )) Così primo alla pugna, ultimo a ritrarsi, reprimendo gli atroci· spasimi per due costole rotte, De Laugier guadagna la testa delle truppe che si · ritraevano, le rassetta e giunga a .Rivalta. Attoniti, sorpresi per quell'eroica r esistenza, non inseguono gli Austriaci, più rotti e scorati dei Toscani - a Rivalta trovano le compagnie civiche di Fortini che formanQ retroguardo -e minano il ponte di Fossa-Nuova. Alle 8 di sera la colonna giunge ad un miglio da Goito, quando un messo del Bava ordina al suo comandante di tenerla discosto, forse per evitare ai regolari la vista di truppe battute. Accampano i Toscani sulle alture di Sommensarie, ma punge l'amor proprio di De Laugier quell'ingiusto isolamento che lontano e dappres~;o lo stringe come fato. Vuole rispondere con un saggio della ?oesione e del vigore r es"iduo de' suoi, dopo sei ore d'atroce pugna e di gloriosa sc()nfìtta, e li fa sfilare a parata sotto gli occhi del reggimento· cavalleria Nizza e di una compagnia di bersaglieri. piemontesi. Alla testa di quella colonna lacera, sanguinosa, con le Lrac.ce e l'impronte di un duellar da giganti marcia il ge· nerale D e Laugier. Così. . si . chiuse quella giornata eroica, sublime saggio che

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comprende di meraviglia., di stupore, d'entusiasmo- mancavano in quella radunata. <li Sommensarie 257 uomini e tra essi 22 morti, 165 fériti e 10 prigionieri. Alfine De Laugier cedette alle preghiere de' chirurgi piemontesi, che lo invitavano a coricarsi per esser operato, e sotto i ferri t rovò animo di dettare al civico Cempini il rapporto dell'eroico combattimento, con quella sua baldanza indomita, con il suo frasario fiorito a rettorica, e lo chiuse con il classico motto « Tutto è perduto fuorchè l'onore! :. In quel mezi:IO anche a Montanara gli austriaci avevano soverchiata ogni resistenza. L a colonna Liechtenstein, per Buscoldo, attorniò in largo giro il fianco destro dei toscani, poi voltò a settentrione verso La Santa, per cogliere da tergo i difensori dei trinceramenti. Il tenente-colonnello Giovannetti ordinò allora ai tamburi di battere la rit irata, i toscani piegarono trascinandosi i cannoni, ma. a S. L oren zo, sulla strada di Gazzuolo, tre battaglioni di Liechtenstein corsero a precludere il passo con mezzo squadrone e quattro pezzi. Non si smarrisce d'animo per quell'intoppo il Giovannetti, imposta i suoi cannoni e tira mitraglia di tutta volata, ma i civici confusi si sbandano verso Cur tatone sperando trovarvi schermo e sussidio; intanto i tenenti Mosell, Araldi, Agostini, compiono p rodigi d'eroismo per salvar il pezzi. I volontari napolitani vogliono portarseli sulle braccia, ma cadono sfiniti e sfigurati sotto le sciabole degh ussari. Un plotone del 1• di linea fa siepe attorno alla bandiera, due tenenti spezzano l'as ta e celano sul cuore i brani del drappo lacerato di loro mano. Questa di tesa spartana sal vò buona part e della colonna essa fu slraordinm·iamente energica, anzi eroica, dissero poscia g li austriaci nella loro r elazione ufficiale, nè lode maggiore potevano coglier e i toscani di Montanara, dell'ammirazione e dell'omaggio cosi tributato dagli stessi n emici. R iordinatasi in Marcaria la colonna, Giovannetti passò il 30 maggio a Bozzolo, dove si contarono 1160 uomini. Il combattimento del 29 costò adunque 166 morti, 508

feriti, 1186 dispersi o prigionieri. Gli austriaci, nei due campi, p~rdettero 675 uomini e sette ore di tempo preziosissimo. ' Meravigliosa resistenza, che ispirò la penna del generale toscano nel suo ordine del giorno alle truppe: « Ignari alle evoluzioni, alla disciplina non usi, con un « solo e stretto ponte di passaggio alla schiena, non sapeste, «. non poteste conservare in principio quell'ordine indispen« sabile in frangenti così difficili. ' « Ma avevate p er retroguardia l'immensa gloria acqui« stata, lo spavento incusso ai nemici e 'lo sguardo amoroso « del vostro capo. » Il 30 maggio il generale Olivieri, in nome del Re Carlo Alberto, ordinò al corpo toscano di recarsi a Brescia. A quella nuova De Laugier, che aveva sino allora udito tuonare il cannone da Goito, che aveva offerto n el suo ardente desio d~lla pugna al generale Bava d'inseguire il nemico in rotta, strappòssi d'attorno 50 mignatte e senza far verbo, da soldato tanto eroico come temprato alla disciplina, tolse la via di Castiglione a Brescia come quella dell~esiglio.

A Castenedolo riannodò gli avanzi della colonna Giovannetti e seguitò con essa alla volta di Brescia.

IV. Per milizie nate dalla rivoluzione, che momentaneo entusiasmo più che nerbo d'ordine e di disciplina tengono unite, l'inoperoso dimorar e nei presid.i è sempre veleno che le uccide. In Brescia., bella e fraterna accoglienza s'ebbero i volontari toscani, come sapevano farla i forti compagni di Tito Speri. Ma i civici, tolti dalla vita agitata d"'' campi, ripiombano nei litigi, nelle qnerimonie, inso1ferenti d'ogni regola d'or<;line e di disciplina - crucciasi doppiamente Cesare De Laugier, vieta di dor mire fuori caserma ai soldati di qualunque battaglione, sotto pena di carcere, e proibisce d'of-


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frire biglietti d'allqggio per manifesti a stampa indirizzati ai cittadini. Ma crucciasi sovratutto per l'isolamento dalle milizie piemontesi; ripar a frattanto i danni, cangia i fucili a pietra, stende ordini e fogli di ricompense, moltiplica riviste, quasi per cogliere di momento in momento un progresso che tarda a comparire, parla con soldatesca franchezza ·ai soldati e dice loro come sia necessario un temporaneo arruolamen to per restau rar l'ordine. Mal sentono questa voce i civici e gli atti d'indisciplina non scemano; scarseggiano gli ufficiali, manca d'efficaci mez~i di prevenzione e r epressione il generale toscano; pei·cio iu voca dal governo di E irenze l'adozione del codice penale militare piemontese. Mal definite idee circa le n ecessità di g rossa guerra avevansi allora a Palazzo Vecchio, Il Codice leo poldino aveva abolito la pena di morte, pareva abbominio ripristinarla i n quell'aure di libertà del giugno 1848. Laondè il Consiglio d i Stato della sezione Giustizia e Grazia, dichiarò di rifiutare la proposta di un nuovo codice, provvedesse il g enerale co' suoi mezzi ordinari. Il marchese D'Arco Ferrari dava in tanto mano a rassettare una piccola divisione a rincalzo delle t ruppe di Lombardia, ma incerti erano 1 suoi obbiettivi, ben diversi dai tenaci e costanti del generale De Laugier. Questi insist~va nel suo italianissimo·di « piemontizz are i toscani: ·» inten· dendo con ciò di dar loro soffio di disciplina e veste di truppe r egolari ed istrutte. · Vuole l'abolizione delle tracolle da buffetterie che sapevano tanto dell'austriaco, sostituirle con armi a cintura « perchè oltre all'utilità pratica di simile a rredamento, è « altresì volontà del Granduca che le sue truppe adottl.no « il vestiario e le istituzioni delle. milizie piemontesi, e ciò « collimerebbe con le b uil'etterie a. cintola, conforme usano « i piemontesi » (1). Il generale Ferrari non sembrava occuparsi tanto di questi particolari; moltiplicava in vece ordini del giorno per ringra.(t ) Filza ta7. Prot. N. 99.

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zia.re i. signori fiorentini che offrivano cavalli da guerra all'armata di Lombardia. Due furono donati dal capitano Magnani, vecchio avanzo della civica, altrettanti dalla. marchesa Maria Vettori, dall'avvocato Salvetti da Rosignano, dal -Balì Martelli, dal marches~ Ba.rtolommei, dal duca Ferdinando Strozzi e perfinò quattro dai monaci di Vallombrosa. Alla fine Cesare De Laugier, pur sempr~ t enace nelle sue idee, indulgente allo spirito del culto estetico che aveva succhiato nelle file napoleoniche, ottiene per i suoi dragoni l 'elmo alla foggia piemontese. Scrive giulivo a Torino, al negoziante D enicola, perchè li provveda tosto conforme a quelli ch e fornisce all'armata sarda. Intanto Vicenza eroicamente cadeva, cingevasi Mantova d'assedio, al campo piemontese s'accettavano rinforzi di volontari lombardi; atroce t rafittura all'animo del generale toscano. Questi corre a Valeggio, al Quartier generale del Re, vuole combattere, riprovare le sue truppe·; torna inesaudito a Brescia, licenzia i civici più riottosi, vuole disciplina, ordine, obbedienza ad ogni costo: « Civici! . ... Il dover e del soldato, dice iu un'ordine, « sempre, ma sovratutto in campagna si è quello d'esser « disciplinato, zelante, obbediente. Ove fallisca una di queste « virtù, egli si suicida, si r ende il carnefice dell'on or patrio, « di que llo delle armi e dei camerati. Vincitrici dimostra· « rono sempr e l'esperienza e la storia la disciplina sul « numero: I'Ombatlere indh:idualmente. e con coraggio eroico « non serve. È questa una torcia isolata e non idonea a dm· « l·u c~ » (1). Laond e apre due regist ri, nei quali si debbono inscrivere quei volontari che sono determinati a seguitar la campagna per la sua durata, oppure per un anno soltanto, ed accettare- il giuramento che segue: « Giuro in Dio e sul mio onor e, di adempire · sacrosan._ tamente e con vero carattere di buon ita.liano a quanto « per slancio spontaneo e patriottico mi proposi uell'abban(t) Armata toscana. - Ordine del giorno del

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gingno t848. Filza ti27.


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« donare la Toscana; cioè di combattere il nemico d'Italia « sino alla ìntera di lui espulsione. E siccome amo la Patria

« e mi accorsi che se~za ordine e disciplina sarà impossi« bile il vincere, così con il medesimo 'giuramento io mi « intendo legato per il corso della detta guerra (o per « un anno soltanto) ed essere sottoposto ad ogni legge e « disciplina militare. ». Il colonnello Campia doveva disciplinare queste milizie, sotto gli occhi del generale, ma i civici risposero con urf. manifesto: « Gli ostacoli posti dall'ordine non esser con« venienti a liberi cittadini che liberamente presero le armi « per la Patria. « L'esigere un giuramento da quelli che il 4, il 13 ed il « 29 maggio dimostrarono non soltanto come alle parole « corrispondessero i fatti, ma come questi fossero anzi « ad ogni esternata promessa maggiori, estimano i vo«_lontari ingiuria solenne. I tosl~ani, in faccia all'altare, « giurarono di esser pronti a qualunque sacrifizio per l'in« dipendenza d'Italia. Nel 4, nel 13 e nel 29 maggio sug« gallarono quel giuramento · col _sangue, dimostrarono al« l'Italia, all'Europa, se vogliasi· al mondo tutto, quanto « fossero pronti ad ottenere quel patto. « Non possono infine omettere che se una disciplina è « necessaria per essi, non vuole gia essere la passiva di« sciplina clel militm·e, sivvero una disciplina coordinata « ai loro intelligenti servizi, una disciplina coordinata a « scopo d'utilità. Ora il pretendere che la vita di caserma < sia loro in ogni estensione applicata, mentre sono dal « nemico distanti, che si assoggettino a tre inutilissimi ap« pelli in ciascun giorno . . . estimano misure puràmente « vessatorie e per conseguenza tali da disgustare ancora « i meno restii. - Seguono le· firme dei rappresentanti « delle compagnie dei volontari » (1). Ed i registri rimasero pressochè vuoti. In quel mezzo il generale Salasco spiccò ai toscani l'or(!) Filza t7~8. -

Brescia, 27 giugno !848.

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dùie di tenersi pronti a partire da Brescia, per custodire i passi delle Alpi tirolesi, in sostituzione delle milizie 1ombarde del generale Giacomò Durando. · Tale ordine che troncava a mezzo la sua opera di restaur~zione rendeva dubbioso il De Laugier, desideroso d'ultimarla; ben sapeva richiedere le operazioni militari di montagna solide truppe e provetti comandanti, laonde invoca a V aleggio una dilazione di qualche giorno appena. Risponde Salasco « Se le truppe stesse dei regolari to« scani non si credessero in condizione d'eseguire il movì« mento, sieno pure in libertà di ritirarsi in patria··». De Laugier ordina allora alla Linea che s'accinga alla partenza e che s'aggiungano ad essa i volontari che bramano seguirlo. Ma non dissimula le incertezze di quella spedizione tumultuaria· al governo fiorentino « all'infuori della fusione coi « sardi, non esservi salute per le milizie. Per queste, è anzi « tutto decoroso un prossimo contatto con le truppe pie« montesi, e perchè ciò fino ad ora non avvenne in riguardo (( ai temuti effetti . nisr:iplinari che . po,;sono derivare dalla. « comunione fra r egolaFi e milizie, ciò non è più da te« marsi oggi per l'avvenuta epurazibne dell'armata nostra ». Ed al ministro Corsini; «Fui sempre in buona armonia con il g enerale Bava, sarebbe « lo stesso che mancare ad ogni mio dovere se altrimenti fa« cessi. Aspetto l'ordine di partenza di momento, in momento, « ed obbedirò. ·Ma è certo che 1200 u omini non possono sosti« tuirsi a. 5000 in posizioni avventurate e difficili. Pronosti« cai un mese per poter riparare quanto occorreva in questa « divisione, ma notomizzata la piaga, mi accorsi d'essermi « soverchiamente lusingato. Il 1" reggimento di linea n on « aveva più nè armi, -nè sacchi, nè gaschi, ne golette ; chi « era vestito ad un modo e chi ad un'altro. Il 2° lacero « anch'esso - con armi mezze a silice e mezze a percus« sione. Le armi residuate bisognose tutte di risarcimento, « L~artiglieria ·e la cavalleria non dissimili, i cannoni privi « d'avantraino, infiniti cavalli feriti o mancanti. In Bre« sc1a non v;erano armajuoli disponibili, a forza di zelo si


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« ottenne qualche cosa., occupa.ndomi di persona. dalle cinque « del mattino a me-zzanotte.... Ridotto guasi uno scheletro, « appena sulle gambe mi r eggo, e poichè cosi si v uole pro« seguirò così :finchè Dio ne decida. c I civici sen vanno a frotte - non è rinforzo, è ele« mento di disordine e di discordia ogni nuovo battaglione « di essi. « Quelli che se ne vanno corrono a Milano, dove alcuno · « chiede perfino l'elemosina ai particolari.... Orrore .... alla « ~p.ia età, dopo 43 anni d'onorato servizio, trovarmi ri« dotto a tanti dispiaceri appena è soffribile » (1). Alfine, dopo una conferenza al Caffaro fra ·Durando e De Laugier, il generale Salasco invita l'armatetta toscana a passare in Valeggio, (6 g iugno) percorrendo la strada di Lonato-·G uidizzolo. A V aleggio si raccolsero 2000 combattenti, agli ordini nel generale De Sonnaz - il 13 i toscani accam pano a Villafranca, unitamen te alla brigata piemontese B oyl che aveva da osservar Verona. Promiscuo co i piemontesi fu fatto allora ogni serviziO, fraternamente, dice il generale toscano nella sua relazione; anzi, in una scoperta sulla s trada di Verona a Dossobuono i toscani ebbero due cacciatori feriti e due cavalli. Frattanto, per misura di sicurezza, De Laugier inviò a Brescello il deposito dell'armata (18 luglio) - due giorni avanti il maggiore Manganaro aveva condotti al campo '600 volontari fiorentini e livornesi. Il 21 luglio i toscani sono a .Sommacampagna, il 23, mentre De Sonuaz è assalito da fronte a Sona, si ritirano a S. Hiorgio in Salice, dietro lo scudo di due reggimenti di lancieri piemontesi. Non intervennero il 24 a Custoza, però a sera il generale Salasco ne trasse profitto per formar scor ta di prigionieri e carreggio da condursi a Goito. Il 27 il De L augier ed i suoi partono per Gazzuolo e Pizzighettone, indi appresso per Piacenza. (IJ •' ilza

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Prot. N. 176.

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« Destò meraviglia. e letizia nei piacentini veder entrare « nella loro città una. colonna così bene ordinata ed in « marziale contegno. L e lacere vesti, gli abbronziti volti, « sembravano loro attestare le sofferte miserie » (1). Fil questa l'ultima mostra. dei toscani in Lombardia poscia. si ritrassero n el modenese, in compagnia di .un battaglione Real-Guardie e d'uno squadrone piemontese agli ordini del generale Sambuy. Il 7 agosto, 450 austriaci cou 3 pezzi occuparono Parma e De Laugier calcò allora. a malincuore la via di Pontremoli, per guernir le t erre di Garfagnana, mentre Giovannetti seguì quella di Fivizzano-Aulla, ed i piemontesi s'avviarono al passo dell'Abetone. A tutti raccomanda De La.ugier di « sofl'ermarsi sul crine « degli Apennini, nella più forte e difendibile posizione e di « resistere fino alla morte ». Guarnisce il colle della Cisa, il ltighetto e Monte Lungo ed ordina a Giovannetti d'affrettarsi al colle del Cerreto. Quando un efferato delitto funesta qttesta r itirata tristissima. ( disordini mal repressi si sfogano in tragedia ; il10 agosto, il prode difensore di Montanara è u cciso a Pecorile da un Holdato della sua colonna, per un colpo di fucile alla testa. tterrito il maggiore Rigoli scrive al De Laugier: «In ben « tristi condizioni sono successo nel comando..... oramai l'in« disciplina è impossibile, ed i soldati rispondono che non è « più tempo d'ob.bedire, ma che il t empo sta o"ra nella canna ' « dei fucili. « Frattanto è impossibile rintracciare il colpevole dell'ec« oidio del povero colonnello Giovannet ti ...... il delitto av« venne alle l pomeridiana, a Pecorile, dove la colonna avea c fi1.tto alt ed il colonnello sdegnato per gli eccessi d'indi« Kciplina delle sue truppe, aveva percosso il sotto-sergente • Pilli con la sciabola, onde punirlo a causa. di straordinari

(t) /,e milizie loscane nella gut rl'a tU L ombardia del 1848. Narrazione istorica de·J ll"" '"'nlo C11s \R& DE LAÙGIEn. Pisa, 1849, pag. 5~.


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« atti d'insubordinazione da lui commessi. Allora un colpo « di fucile carico a. veccioni grossi freddò il colonnello, e « la compagnia sospetta, a. che non si visitasse_ro le arm~, . « apianò tosto le baionette mettendosi in a.tteggtamento dl« fensivo (l) ». · . L'orribile novella pervenne al generale toscano sulla vetta della Cisa a notte alta. Freme d'ira e di raccapriccio, prorompe in ~ianto gridando: «Possibile, morto. assassin~to dagli « stessi s uoi soldati! » E là, sulle creste ande degh Appennini, nel silenzio di quella notte memoranda, deve esser caduta per sempre agli occhi dell'intemerato eroe quella v~na lusinga delle milizie civich e, nate per _momentan~o ecmtamento di popolo, mal preparate, non tdonee a vmcere. s~ stesse che è bella vittoria quanto vincere in battagha t nemi~i · e deve esser sorto gigante .l'errore che travagliava. i suoi ;egolari, cresciuti all'ombra delle caserme e degli altari, non all e aspre fatiche de' campi ed al ci~ento .delle privazioni. Era troppo tardi, doveva ancor~ ncre~erst ~n intero popolo ed un'intera. età, mentr' egh era d1sceso m mezzo ad essa solo gladiatore a battagliar nell'arena. Passarono i giorni di quell'autunno memorando sul crine degli Appennini, nè uno lo vide più che l'altro vigile n ell'esercizio del comando. Sfugge al popolaccio che tumultua e lo teneva prigioniero e torna al Cerreto per ordinar ba-racche, capannoni, ripari · difen~ivi che disegnava il capitano Castinelli. Fu allora ch'egli propose al vacillante governo di Firenze la formazione di una« batteria da monti » e di due compagnie di fanti leggeri, da denominarsi «bersaglieri

memoria di quelle glorie. Instaurato un governo provvisorio -col Montanelli, Guerrazzi e Mazzoni, Mariano D'Aya.la rièevette il portafoglio della guerra e la sua opera, ne' settanta giorni di ministero, puossi dire legislazione delle teorie del De Laugier. Questi, fedele al giuramento fatto al principe, non muoveva dai passi che gli aveva affidati, poichè in quel t urbine di passion i prevedeva nuovi danni per la patria. Così si chiuse l'anno 1848. · 'rentò il Guerrazzi ridurlo a favore del nuovo governo: « Io ho quanto te cuore, scrivevagli ai primi di febbraio « 1849, e ti giuro che il granduca ha operate due cose: ci « ha ingannato e ci ha abbandonato ..... adunque difendi e -« fa difender e la patria. Avrai ricompensa prima di tutto ·« dall'anima tua, poi dalla patria riconoscente, ed infine << con la bella fama che t'acquisterai, e piacerai sempre a « chiunque sarà chiamato dalla provvidenza a reggere queste « sorti nostre toscana » {l ) . Non mosse De Laugier e seguitò a tenersi in armi, mentre per Firenze divulgavasi un suo manifesto a stampa ·Ohe -invitava i cittadini a quetar le. passioni ed operare. Ma nell'esaltazione degli animi, taluno sfoderò la parola « traditore » così frequente nella. marea delle rivolte, e l'eroe di Curtatone fu dichiarato con il principe, traditore della patr-ia. Frattanto De Laugier aveva radunato il grosso delle sue Lrnppe a Camajore, alla. cui volta procedevano le oo-enti che . governava il Guerrazzi, co' ramoscelJi d'ulivo alla bocca dei fucili scarichi. De Laugier, abbandonato dai suoi n on piega , e piuttost o che apprendersi all'uffizio di Monk, con In. scorta. di 30 uomini soli tra carabinieri e dragoni ripar~ lt S arzana ed alla Spezia. P assò l'ala lugubre della sconfitta di Novara e passò il l'orto del generale D'Aspre per la 1'oscana, tutto rosso per g li eccidi di I ..ivorno. Alla fine, restaurato il Granduca, De

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~ontagna. » . Ma a ]!~irenze, nel giorno stesso che a Roma proclamavast la r epubblica, rovinav a il principato. La campana deì ~a­ lazzo Vecchio squillò in segno di festa, e sorsero oraton a turba ad arringare il popolo, co' nomi di Dante, di Savonarola e di Ferruccio. Ed il popolo applaudì e s'esaltò nella

di

(i) Filza i731, prot. N. 1:!7.

(l) G. Lo n ~ oso c D. B~ sA~A, S/orin di dot:lici an11i, vol. II t8 ~8 '•9, Milano, t 86t, 189.

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4~ -

ANNO

X.L.


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Laugier fu nominato ministro della guerra, dal cui uffi.zi() si ritrasse a vita privata. nel 1851. Morì nella sua villetta verso Fiesole, presso San Domenico, in via Barbacane N. 10, quasi all'improvviso, alle & antimeridiane del 25 maggio 1871. « Cesare De Laugier. fu uomo erudito molto, scrisse ·il « prof. Gherardo Nerucci, come lo dimostrano i parecchi « suoi scritti a stampa, nei quali tutti ha per fine la gloria. c d'Italia e lo sveg1iada dall'ignavia. Quindi fu sempre in « sospetto al governo. Era però di carattere risentito e sol« datesca.mente arrogante, il suo stile sa alquanto del tronfi(} « e del declamatqrio..... il suo atteggiarsi e il gesto aveva « parecchio del tragico da arena, talchè si guadagnò il so« prannome di General 11/edoni, comeechè i.l Medoni, ar« tista teatrale, appartenesse appunto alla scuola dei fra« seggiatori e gesticolatori manierati ed esagerati». Egli compendia un'epoca, co' suoi pregi, co' suoi difetti. co' suòi vastissimi ideali di gloria; tempre d'uomini straordinarie che impongono al cuore ed alla fantasia . E ricordar oggi Cesare De Laugier è opera bella e profittevole, poichèlo studio dei migliori caratteri solleva, purifica ed ei;ialt.a .. EuGENIO BARBARICR tenente nel 73° (ttllleria.

OPERAZIONl PER LA OIFE~A DELlA COLONIA ERITREA DAL 15 DICEMBRE 1894 Al 20 GENNAIO 1895

DOCUMENTI (Continuazione e fine vedi disptmsa VI)

ORDINE DEL GIORNO.

(Atto minister·iale N. t7 del 25 gennaio 1895). Porto a conoscenza dell'Esercito il seguente telegramma, che dovrà essere letto per tre volte consecutive alle truppe, diretto da Sua Maestà il Re a S. E. il Governatore della Colonia Eritrea il 18 gennaio 189ò: (( GENEliAJ.E BARATIERI '

Massaua. « Le .vittorie delle armi italiane a Ooatit e Senafè sono « un nuovo trionfo della civiltà sulla barbarie. « Me ne congratulo con lei per la direzione intelligente.

« Voglia rendersi interpr~te dei miei sentimenti di gra« titudine verso gli ufficiali, i sottufficiali e i soldati che «per tre giorni consecutivi con abnegazione ed entusiasmo « combatterono sempre vincitori contro un nemico tre volte « superiore in numero. Con soldati come cod~sti, coman« dati e guidati da un capitano valoroso ed intelligente « cùm(' lei; l'avvenire della nostra colonia non teme .insidie « ed è sicuro da ogni pericolo.

Firmato : UMBERTO. » ll Ministro MocENNI.


RICOMPENSE PER I PATTI D'ARMI DI RALAI E COATIT

700 RIOOIIPDBE l

c

a eeléro ebe magciormente si di•&ia~~ero in oeea•ioae dei ra&&i d'armi di Halai ( 18 dieembre t8tt<l) e (lea&i& (IS e tt. ,;eaaaio :111ea).

R. Decreto 5 j ebiJraio i R!ì.5.

BABATIEBI cav. OBESTE, maggiore generale govern11.torc della Colonia Eritrea. - Promosso al grado di tenente generale per merlt!l di guerra continuando nell'attuale carica, a data dal 1° marzo 1895.

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CASTELLAZ7.1 cav. FEDERICO, capitano comandante 3 ba ttaglione fanteria indigena. - (Ha!at). Essendo comandante del _piccolo presidio di IÌalai, e circondato da forze di gran lun ga preponderanti, seppe fronteggiare con serenità ed energia una diffici le s ituaziont>, riuscendo nel meditato intento di ritardare l'azione eolie armi ; attaccato, ridotto ~~gli estremi e nell'imminenza di una catastrofe, s i di fese strenuamente, mantenendo coll'esempio '"' colla parola alto ed indomito lo spirito militare dei suoi dipendenti, sino all'arrivo del llOCcorso sperato e presunto, ma non certo. Determinazione Mim·ster·iale approvata da 8. M. in udienza del 31 ma1·zo 1895. Medaglia d'o;·o al valor militare.

R. Decreto :n marzo 1895. Ordine militare di Savoia.

Uffiziale.

TOSELLI cav. PIETRO, maggiore coma ndante 1 battaglione fanteria indigena. - (Halai). Incaricato di reprimere la ribellione del capo tigrino R ata Ago:; neli'Ocul è- Cusai, dopo una marcia faticosissima, giunsA arl Halai < ~olle sue forze in tempo per salvare quel presidio; attaccò e mise in fuga le bande dei ribelli, e, per la morte del loro capo, pose termine alla ribellione, dando prova in tutta l' oper~zione di rara energia, coraggio e<l accortezza. ( Coatit ). ·Respinse con g rande slancio parecchi attacchi del nemico, cagionandogli gravi perdite e dando modo agli altri battaglioni di eseg uirA nn cambiamento di fronte; quindi difese validamente sotto un fuoco vivissimo, l'ala sinistra delle nostre truppe, respingendo sempre gli incessanti attacchi nemici. Cavaliet·e.

FOLCHI cav. TEBALDO, capitano comandante 3 battaglione fanteria indigena. - (Ha lai). Essendo comandante dell'avanguardia, attaccù il nemico qon simultaneo impiego di tutte le forze disponibili; e, nell 'avanzata generale, guidò con intelligenza l'ala destra, perno del movimento e della manovra, dando s plendido esempio di coraggio, nè desistè dal · combattimento che al segnale ripetuto di adunata verso il forte. (Coatit). Mantenne salda e compatta la suacompag nia, sotto m1 fuoco vivissimo e micidiale, contribuendo poi efficacemente a difendere la strada per la quale doveva compiersi il movimento generale dalla destra alla sinistra della posizione.

8ANGUJNETI cav. GIOVANNI, già tenente di fanteria, a disposizione. - (H alai ). Catturato dal ril~elle nata Agos, sostenne fieramente la prigionia; liberatvsi, condiuvù efficacemente ali ' occupazione di Adua e alla sottomissione dell'Oculè-Cusai. ( Coatit ). Soste nne con sla ncio e bravura l'attacco al fianco sinistro della posizione. Ferito mortalmente, volle rimanere sul campo, e mori all' indo;nani, lasciando in t utti ammirazi one pel suo sereno eroismo. ,Jfedaglia d'argento al tJalor milit are.

ARIMONDI cav. GIUSEPPE, maggior generale, comandanti\ le truppe coloniali. -- (Coati t ). Come comandante in 2° prese parte a tutte le operazioni da Adi-Ugri ad Adua, a Coatit e a Senafè; fu sempre consigliere uti le a lle operazioni e contribuì efficacemente a g uidare le t ruppe. Jll DALGO cav. STEFANO, maggiore id. 2 battaglione fan teria indigena. - ( Coatif) Il g iorno 13, occupato d i sua iniziati va l'i ntervallo lasciato nella linea di combattimento da un battaglione inviato a tener testa alla colonna agg irante nemica, respinse gagliardamente a lla baionetta l' urto delle t ruppe che aveva di fronte, cagionando al nemico gravi perdite. l! g iorno 14, concorse a difendere la destra della posizhme, respingendo sempre gli incessanti attacchi del nemico. OALLIANO cav. "GIUSEPPE, 1d. jd. 3 id id.- (Coaut). Inviato con tre •Ielle sue Cùmpagnie ad arrestare l'urto della colonna ag-girante nemica, riuscì, nonostante la s uperiorità numerica dei tig rini, le diffi coltà •fel terreu"o ·e le gravi perdite s ubite, a coprire la strada per cui doveva sfi la re il corpo operante, rendendo cosi possibile di occupare saldamente la posizione di Coatit e di respingere il nemico su tutta la fronte. Nel·· pomeriggio del 13 e per tutto il 14 concorse a difendere il centro e la destra delle nostre truppe respingendo sempre gli incessanti attacchi del nemico


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RJOOMPBNSE .PER l l'ATTI D ABMI DI HALAl B OOATIT

RlCO.PBNSE PER. l PATTi D Alt.l Dl IIALAI E COATIT

SALSA cav. TOMMASO, maggiore fanteria, capo dell'ufficio politico-militare.- (C'oatit). Attese con elevata intellig-enza ed instancabile operosità alle sue incombenze di capo di stato maggiore del corpo d'operazione; organizzò e diresse in modo inappuntabile· il servizio d'esplorazione e d'informazione, e durante il combattimento coadiuvò efficacemente il comando, massime nel cambiamento di fronte. GIGLI CERVI cav. GIOVANNI, id. artiglieria, capo del gabinetto del governatore - (Coatit). Oltre alle !lue speciali mansioni, disimpegnò sempre, in marcia e durante il combattimento, le funzioni di ufficiale di stato maggiore, dando prova di calma, intelligenza e col"aggio nel recare ordini e nello apprezzare la situazione, spiegando in Ol!'ni occasione una Indefessa ed utile operosità. · PRESTINARI cav. MARCELLO, capitano 4 battaglione fanteri a indigena. - (Coatit ). Sempre calmo, ri soluto energico eù esemplare nel comandare al fu oco la propria compagnia, la condusse con particolare avvedutezza duran te il cambiamento di fronte, respingendo i tigrini con opportuni contrattacchi. Destinato n frontel!'giare il nemico sulla estrema sinistra, tenne per ben due giorni una posizione difficile, pilì volte minacciata e due volte attaccata, respingendo costantemente gli assalitori. GENTILE cav . NICOLO', id. id. id. icL - (Halai). Fu esempio di COl'aggio, slan~io ed ardimento ai dipende nti nell'assalto iniziale e dm·ante l'avanzata generale. (Coati t) .. (;ondusse con slancio lJrillante ed arditezza esemplare la propria compagnia all'attacco, concorrendo col fuoco e con assalti successivi a respingere il nemi c.,-o : durante il cambiamento di fronte, re spinse i ripetuti attacchi dei tigrini, senza lasciarsi t rascinare aù un incauto impeg no decisivo, che avrebbe potuto comprclmettere la riuscita dello spostamento generale di tutto il corpd d'operazione . CANTONI cav. F.RNESTO, id. comandante la compagnia ,; peci~li sti del genio. - (Coatit). Comandante di una compagnia di milizia mobile, seppe cementare elementi fr-.1 loro scouoscluti e disavvezzi dal servizio, conseguendo il risultato di manteuerli disciplinati e saldi al fuoco in · presenza di grave e costante pericolo Nel cambiamento di fronte tenne fortemente una posizione insidiata con pertinacia da i tig rini. VERDELI.J cav. VITTORIO, id 3 battaglione fanteria indigena. - (Coati t ) Il g iorno 13 condusse energ icamente all 'assalto le clue compagnie del battaglioue rimaste ai suoi ordini, CO'Dtribuendo validnmonte a respingere il nemico. Il 14 inviato in ricognizion ~ colla propria compagnia e collo bande del Seraè, le g uidò risolutamente all'assalto; e, respinto, seppe io breve riprendere la posizione da cni era partito. CIGCODICOLA cav. FEDERI CO, capitano comandante la l " batteria da montag na - (Halai). Incolonnato in aspro e dirfl cil e !lentiero e in marcia da oltre 24 ore con solo breve riposo, appena ricevuto l'ordine

<ii accorrere al fuoco, fece appello ad uno sforzo di suprema energia <la parte dei suoi dipendenti, e riuscl a tl"dSCinare in batteria la 116Zione -che aveva seco, giungendo in tempo per concorrere, con effetto mater iale e morale, alla vittoria. ( Coatit). Il giorno 13, coi tiri ben aggiustati della sua batteria, mo,l estò continuamente il nemico, contribuendo .e fficacemente a fel'mare l'attacco della colonna tig:rina. Ed il 15, a Seoafè, con pochi tiri I.Jen diretti sul campo nemico, determinò lo scioglimento delle truppe tigrine, le quali si posero in fuga, a.))bandonando il campÒ COTTA cav. ERMENEGILDO, capitano 4° battaglione fanteria indigena.i CoatitJ. Condusse all'attacco la propria compagnia, con slancio brillante ed arditezza esemplare, concor:·endo efficacemente a respingere il nemico che minaccia va la prima posizione italiana. Durante il cambiamento di fronte, seppe respingere validamente i ripetuti attacchi dei tigrini senza lasciarsi trascinare ad un incauto impegno decisivo, che avrebbe posto a repentaglio la riuscita del movimento. l) AVESI ANGELO, id. 5 id. id.- (Ooatit). Nelle varie manovre sotto il fuoco nemico guidò la propria compagnia con intelligenza, calma e coragg io esempl ar i, conducendola per ben tre volte a ll'attacco alla ba-ionetta ed infliggendo al nemic_-o gravi perdite. RTAI.E CARLO, id. fanteria, a disposizione.- (C'tJatit). Comandante di una compagnia di milizia· mobile, seppe cementare ed assimilarsi elementi disavvezzi dal servizio e sino allora completamente sconosciuti . Nelle varie manovre sotto il fuoco nemico, condusse la propria compagnia con intelligenza, calma ed intrepidezza esemplari. JlARBANTl-SILVA cav. EDGARDO, id. 2 battaglione fanter ia indigena. - (C'oat i t ). Nelle varie manovre sotto il fuoco nemico, guid9 la propria compagl}ia COli calma, intelligenza e coraggio esemplari, conducendola pe r due volte all'attacco alla baione tta ed infliggendo ,al nemico gravi perdite. O UVARI cav. EMILIO, id. 4 id. id. - (Halaì). Comandante la 2• compagnia del grosso e lontano dal combattimento per forza maggiore, appena ricevuto l'ordine, aceorse, malg rado le a sperità della via, e, superando con suprema energia ogni difficoltà, potè a"ere, rapidamente, l' intero reparto sulla. linea di fuoco; prese parte all'attacco della prima posizione e cost ituì l'ala marçiante nella avanzata. ofl'eosiva che determinò la ruga del riemioo. (Coati t ). Comandò esemplarmente la propria compagnia, trovandosi piit volte esposto al fuoco vivissimo, più: volte minrtcciato di attacco e sempre v\ttorioso sul nemico, mantenendo ordinatissimo il suo reparto durante un pericoloso e lungo periodo di crisi.


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R1COXPBN8E PER l PATTI D'ARMI DI HALAI E COATIT

RICOMPENSE ·PER 1 FATTI D'ARMI DI HALAI E COATIT

GALLI cav. GIOVANNI, l'.apitano 2 battaglione fanteria indigena. (Halai). Incolonnato per un sentiero difftclle, erto e roccioso, con rara energia condusse celeremente in testa il suo riparto e respinse col fuoco il nemico, rendendo libero il p:lSiro all'avanguardia; quindi, riordinata. la compagnia, g iunse in tempo a respingere nuovamente il nemico chetentava l'avvolgimento della avanguardia stessa, e preae parte all'intiera manovra, regolando opportunamente il fuoco. (C'oatit). Calmo, avveduto, energico, mantenne salda la compagine della compagnia in momento diffic ilissimo; attal'..cato da forze sproporzionatamente superiori, ri uscì a. tenere la posizione, contrattaccare e respingereil nemico. ALFERA7.7.1 ALFREDO, id. 5 id. id.- (C'oatit). Con intelligenza, calma evalore esemphuc, guidò al fuoco la sua compagnia, mantencndola salda anche quando ad essa vonne a mischiarsi una banda nemica che respinse;: si avanzò al contrattacco con rara energia e contribul a difendere da forze prepondoru.nti itL strada per la qual e doveva passal'e il resto del corpooper.mte. PISANO' 'MlCHELE, id. fanteria a disposizione. - ( C'oatit). Intelligente, attivo, instn.ncabile, dis impegnò sempre con lode le attribuzioni di ufficiale addetto a l comando. Durante il combattimento diede costantemente prova di calma, coraggio ed energ ia, recando ordini dove maggiore era il pericolo ed interpretando sempre rettamente il pensie ro del comandoCRAVERI cav. FEDERICO, tenente compa!:,"llia carabinieri reali. - (C'oatit ) Comandante di una compagnia di milizia wollile, tseppu ceweutare et! assimil ars i elementi disavvezzi ùal servizio e fra loro sconosciuti. Nelle varie manovre sotto il fuoco, g uidò la propria compagnia con intelligenza, calma e coraggio esemplari. DE MAltCO (iiR.OJ.AMO, id. }n battaglione fanteria indigena.- (C'oatit)Comandant.e di una compagnia di milizia mobile, seppe cementare ed assimilarsi elementi disavvezzi dal servizio e fra loro sconosçiuti. Con. intelligenza, calma e coraggio esemplari, condusse al fuoco la sua compagnia, concorrendo effi cacemente ad arrestare ii movimento aggirantedel nemico. ANGHERA' cav. ANN IBALE, id. di fante1ia a disposizione. - (Halai). Condusse con calma e sangue freddo il proprio reparto all' assalto d ~ quattro successive posizioni nemiche, dando costante esempio di coraggio ai suoi dipendenti e coadiuvando con intelligenza il comandantedella compagnia del 3 battaglione indigeno al quale apparteneva. (C'oatit ). Nelle varie fasi della battaglia, guidò il proprio reparto con intelligenza, cora,o-gio, calma e sangue freddo, essendo ·sempre, e specialmente nei momenti di mag g ior pericolo, di esempio agli inferiori.. SOJ.IANI- RASCHINI VITTORIO, id. 3 battaglione fanteria indigena . (Balai). Con serena e tranquilla energia fu di valido aiuto al comandante del forte di Halai, nel mantenere elevato lo spirito della truppa,

nel prepararla all'attacco di fronte al nemico preponderante, nel COIJ!.andarla in una difesa difficile e nel conservarla sottomano di fronte a visibile pericolo di catastrofe imminente. · C'oatit ). Coadiuvò efficacemente il proprio comandante di compagnia nel sostenere il primo urto; ferito continuò a dirigere il fuoco del suo reparto, tlnchè gli venne intimato di ritirarsi. MUJ.AZZANI cav ARTURO, tenente fanteria, a disposizione. - (C'oatit). Comandante delle bande del Seraè, diede .PrO\'a di coragg io e calma non comune, opponendo accanita resistenza all'a,·anzarsi della colonna nemica che minacciava di av:volgerc il fianco sinistro della posizione italiana. VOJ.PlCÉLLI cav. UMBERTO, id. 4 battaglione fanteria indigena. (C'oatit ). Condusse valorosamente all'attacco la sua mezia compagnia e spiegò sangue fredd o, calma ed abilità ammirevoli nel condurla tutta riunita., sebbene per molto tempo sottoposta al fuoco nemico. IIESSONE ETTORE, id ~ id. id. - (Ooatit). Sempre a fianco del comandante del battagÌione, mantenne sotto al fuoco nemico calma e freddezza esemplari, attraversando con intrepidezza la zona maggiormente battuta ri ai fuoco per recare ordini ed avvisi, nella sua qualità di aiutante maggiore. 'I'ARLAZZI LUIGI, id. 4 id . id.- (FfalaJ). Calmo, energico, avveduto, nel comandare al fuoco· la sua mezza compagnia seppe fronteggiare e reRpingere con abile ed opportuna .nossa un attacco nemico improvviso. ( C'oati t ). Condusse con slancio ed arditezza il proprio reparto nel contrattacco frontale ; durante il camb!amento di fronte, si fermò con tre buluc a tener tl>.sta al nemico che attaccava sul fianco e minacciava a terp:o la compagnia, lo contr.:t.ttaccò e )l) respinse, disimpegnando così lo e:fllare della colonna. OODRERO ALESSANDRO, id. 4 id. id. - (H alai) Collaboratore intelliJ.I'C nte e q attivo de: comandante la colonna di operazione nell' OculèGusai, fu sempre nella sua qualità Ili aiutante maggiore del battaglione, l 'Inte rprete felice del pensiero del comando ; sulla linea di fuoco ad Halai, fu guida a reparti sopraggiungenti e s i dimostrò ardito ed instancabile nel trasmettere ordini, nel respingere ritardatar i e nello anirnrLre nuclei separati dai propri ufficiali. ( C'oatit). Noncurante del pericolo in terreno o sopra sentieri minacciati eli irruzione immed iata e bersagliati da intenso fuoco nemico, si dimostrò (lllergico, t'isoluto attivissimo, esemplare nel recare ordini, guidare reJltll'ti e provvedere al loro collegamento, eù intelligente nell'interpretare tl spiegare g li intendimenti del comandante rlel battaglione. 110 ORA UGO, id. 3 id. id. - (C'oati t). Aiutante maggiore, coadiuvò 1X>n Intelligenza, energia e raro va lore il comandante del proprio battaglione, t liJ>onendo molte volte la vita in passaggi battuti dal fuoco nemico per rflonre ordini ed avvisi.


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RICOMPENSE P_ER l PATTI D'Aa•l Dl BALAl B COATlT

RICOJIPENSE PE& l FATTI D ARJII DI BALAI E COATIT

MANGIAGALLI MICHELE, tenente 4 battaglione fanteria indigena. {Coatit). In uno scontro improvviso spiegò valore intelligenza ed energia somma nel fronteggiare co_lla sua mezza compagnia il nemico, di cui ebbe completamente ragione. Stette sempre in prima linea e fu di ef- ficacissimo esempio per coraggio in ogni circostanza. VECCHI AUGUSTO, id. 3 id. id. - (Coatit). Comandante di compagnia, ne diresse il fuoco con calma ed intelligente valore, la condusse con bravura all'assalw -nella prima fase del combattimento del giorno 13 e la mantenne calma e salda in posizione difficile nella seconda fase e nel g iorno seguente. BORRA AUG USTO, id. 5 id. id. - (CoaÙt). Tenne condotta esemplare nel combattimento e si distinse specia lmente nell'evitare il disordine proveniento dal frammischiarsi delle bande nemiche col suo reparto, gu idando questo con tenacia e valore all'attacco e riordinandolo celeremen!R durant.e il contrattacco nemico. che fn re!<pinto con fuoco vivo e ordiuato. DE-STEFA NO GENNARO, id. fanteria sostituto ufficiale istruttot'E: tribunale mil itare. - (Coatit). Incaricato coli:~ sua mezza compagnia di milizia mobile della sorveglianza delle ~trade per le quali il nemico poteva tentare un aggiramento su Coatit, prevenne in tempo il comandante della compa!-l'nitL delle mosse dei tigrini, e frattanto, con fu oco ~n nutrito, obbligò un forte nucleo di essi a ritirarsi. RlGUZZ I AJ.Jo'ONSO, id. 4 batt:~glione fanteria indigena. -:- (Ha/ai) Con cner:;ria e ~lanc io trascinò al combattimento il proprio reparto, stanco per lunga marcia: lo comandò con calma ammirevole a l fuoco e lo diresse in disciplinato movimento otr~nsiv9 all'att:~cco di succe~sive posizioni. (Coatit). llenchù evidentemente preso di mira da abili tiratori nemici , ottimamente appostati, diresse al fuoco il suo reparto durante una intiara gi orn:ìta di combattimento, con ammirevole energia, calma ed intelligenzro. CINGIA cav. PIETl.tO, id. cavalleria a dispos izione. - (Coatìt). Intellig-ente, attivo, instancabile, disimpegnò sempre lodevolme nte le fum:ioni di ufficiale d'ordinanza del Governatore. Durante il combattimento diede prova costante di calma, coraggio ed energia, portando ordini dove maggiore era il pericolo ed interpretando sempre rettamente il pensiero del comando. MOZZ!!:TTI cav. ELISEO, tenente medico 3 battaglione f..:nteria indigena. ( Coatit). Non curante del pericolo, dimostrò sempre calma, attivit!l ed a mmirevole filantropia nel raccogliere, medicare e confortare feriti, dapprima sotto il fuoco nemico, e qu indi nel posto di medicazione in Coatit. DEMARCHI cav. ERNESTO, tenente 5 id. id. - (Ha/ai ). Diede prova di energia nel raccogliere il proprio reparto incolonnato in un sentier()

e difficile; con calma ed avvedutezza lo guidò e diresse al fuoco dando esempio di coraggio e slancio ammirevoli. (Coatit). Con intelligenza, fermezza e coraggio esemplari, condusse al fuoco la. sua mezza compagnia abrevissima di stanza dal nemico, che, protetto dal terreno, infliggeva gravi perdite. SPRE AFTCO FERDINANDO, tenente S battaglione fanteria indige na. (H alat). Sempre alla testa del proprio reparto, lo condusse all'attacco di quattro successive posizioni' nemiobe con calma e sangue f1·eddo, dando costante esempio di coraggio ai suoi dipendenti c coadiuvando cou intelligenza il comandante della. compagnia. (Coatit). Nelle varie fasi della. _battaglia, g uiòò il proprio reparto con intelligenza, coraggio, calma e sangue freddo, essendo seinpre, e specialmente nei momenti di maggiore pericolo, di esempio agli in feriori. HCALFAROT'I'O GIOVAN ~ l , già tenente 2 id. id. - ( Coata't). Sempre alla testa della Rua mezza compagnia, attaccò energicamente il nemico, cadendo poi mortalmente ferito, esempio a. tutti di calma ed energia. Morì il giorno 14, in seguito alle ferite riportate. VIRDTA cav. TOM~fASO, tenente medico 4 id. id. - ( Halai ). Direttore ciel servizio sanitario presso la colonna çl'operazioue, si dimostrò attivo, oolere, utilissimo nel recare ordini, attraverso roccie e clirupi ai reparti in marcia per aspro e ti iffici le sentiero; quindi accorse sulla linea eli fuoco P., noncurante del pericolo, calmo, sereno e risoluto, prestò le ome dell 'arte e il conforto della parola ai feriti, che poi seguitò a meclicare durante una notte susseguente a più g!orni di gravi cl.isagi. (Coatit) Noncurante del perieolo, e vibrante zelo e filantropia, climas trò calma ed attività ammirevoli nel raccogliere, medi<>-are e confortare ferit: sotto il fuoco nemico e sottrarli al pericolo di cattura immcrtiata. Stabilito il posto di medicazione, e vedendolo assalito dai tigrini , con rara presenza di spirito ed energia, raccolse, armò e munizionò dis persi, feriti leggeri, conducenti ed attendenti ed improvvisò una dil'tlsa che valse a fu):rare il nemico. l.ll('CA CARLO, tenente 5 id. id. - (Coatit). Intelligente! a ttivo, iustanc•nbile, disimpegnò 'Sempre lodevolmente le funzioni di ufficiale di stato u1aggiore. Durante il combattimento diede prova di calma, coraggio_ ed ene rgia, recando ordjni dove maggiore era il pericolo erl interpretando sempre rettamente il pensiero del Comando. 111\RUTO GlOVANl'\ 1, id. -id. id. id - (Coat : t). Distante dalla compa. · g n!a per ùua missione speciale, appena ne vide il bisogno, accorse col HII O reparto dove più vivo ferveva il combattimento e protesse effica cemente col HUO fuoco una sezione d'artiglieria nel cambiamento rli pORizionc 111 !\ NNINI CARLO, id. l" batteria da montagna. - (Ha /ai). Appenf\. ril'ovuto l'ordine, malgrado le gravi difficoltà del lungo c·ammino che fece porcorrere quas i di trotto alla sua sezione, seppe, con sforzo supremo. asp~


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BJCOXPENBE l'BR l FATTI D ARJII DI HALAI B COATIT &lCO.PBNSE PER l FATTI D'.a.R•I DI HALAI E COATIT

condurre i due pezzi in batteria in tempo per otteneré un efficace effetto materiale e morale. (Coatit). Spiegò calma, intelligenza ed energia nel condurre la propria sezione, spesso isolatamente impiegata, e contribuì con fuoco ben diretto ed efficace, ad arrestare le mosse del nemico che minacciava la marcia delle nostre truppe. ROMANO RAFFAELE, tenente genio, addetto all'ufficio demanio. ( Coatìt). Dimostrò calma, risolutezza ed energia nel comando della mezza. compagnia di milizia mobile affidatagli. COPPOLA NICOLA, tenente medico 2 lilattaglione fanteria indigena. ( Coatit ). ~rbò sempre· grandissima calma e prodigò le prime cure ai feriti sotto un fuoco violento; poscia li accompagnò a Coatit, attraversando una zona vivamente battuta dal fuoco. UCCELLI AZZOLINO, tenente 4 itl. id. - {Halai). Con energia e slancio, trascinò al combattimento il proprio reparto stanco per lunga marcia; lo comandò al fuoco, con calma ammirevole e lo diresse in disciplinato movimento offensivo, che fu coronato dalla vittoria. {Coatit). Benchè evidentemente preso di mira da abili tiratori nemici, ottimamente appostati, seppe, con ammirevole energia, calma ed intelligenzn, dirigere il suo reparto al fuoco, durante una intern g-iornata di combattimento. CARTELLO GARRIELE, id. id. id. id - (Coatit). Dimostrò splendido valore nel condurre all'attaccola sua mezza compagnia, e sangue freddo, calma eù auilit.à awwire\"Ole uel disimpegnarla e condurla tutta riunita • sino a Coatit, ·sebbene per molto tempo sottoposta al fuoco nemico. ~ILV ESTRI VITTORIO, id. 5 id. id. - (çoatit). Tenne condotta esemplare ; nel corubattimento e si distinse specialmente nell'evitare il disordine f proveniente dal frammischiarsi delle bande nemiche col suo reparto, guidando questo con tenacia e valore all'attacco, e ·riordinandolo cele-.r emente durante il rmntratt:1cco nemico, che fu respinto con fuoco vivo ed ordinato. TIJI.E TTA IGNAZ IO, id. 4 id. id. - !Coatit). Con slancio ed intrcpidezza ~semplari , condusse la propria compagnia di milizia mobile all'attacco àlla baionetta, respingendo il nemico. BASILE GENNARO, id. 3 id. id. - (H alaJ) . Con serena e tranquilla energia, fu di valido aiuto al comandante del forte di Halai, nel mantenere elevato lo spi ri t~ della truppa, nel prepararla a ll 'azione di fronte a nemico preponderante, nel comandarla in uu ' impresa difficile e nel conservarla sottomano di fronte a visibile pericolo d'imminente catastrofe. {C'oatit). NònO!!tante una dis torsione· al piede riportata. in combattimento, mantenne saldo il suo reparto al fuoco, riordinandolo in momento difficilissimo e coadiuvando il comandante della compagnia con calma, energia e fermezza esemplari.

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VIBT · ARNALDO, tenente 2' batteria da montagna - (Coatit) Spiegò calma intelligenra ed energia nel condurre la propria sezione, spesso isolatamente impiegata; quindi radunò ed ordinò con energia e fermezza i combattenti presso la chiesa di Coatit, disciplinandone il fuoco e regol ~ndo la difesa di quella località. PANTANO GHERARDO, id. 5 bat~lione fanteria indigena. - (Coati t ). Inviato in sostegno alle bande, mentre era fatto segno al fuoco nemico, con calma. e sangue freddo fece prendere al suo reparto una posizione opportuna; dopo due ore ùi fuoco, il nemico venne respinto. MULAZZANI NATALE, tenente 4 battaglione fanteria indigena.- (Halai). Comandò al fuoco la sua mezza compagnia, con sla.ucio e fermezza e fu ai s uoi dipendenti esempio costante· di sereno coraggio. . (Coatit ). Condusse con slancio ed ardimento il· suo reparto nel contrattacco fronta le, duranie il quale attaccò risolutamente a lla baionetta i tigrini e li respinse sin nel burrone, infliggendo loro ingenti perdite. GUGLIELMETTI GUGLIELMO, id. 4 id. id. - (Halai). Diede prova di energia nel raccogliere il proprio reparto, incolonnato per uno sopra un sentiero aspro e difficile; con calma ed avvedutezza lo guidò e diresse · a l fuoco in successive posizioni, dando esempio di coraggio e slancio ammirevoli. (Coatit). Dimostrò intelligenza, coraggio e fermezza esemplare nel condurre al fuoco il suo reparto a. brevissima distanza dal nemico che, protetto dal terreno, infliggeva gravi perdite. CELORIA CAN DIDO, id. 5 id. id.- (Coatit). Guidò tre volte la sua mezza compagnia all'assalto, mantenendosi sempre il primo e dando ai suoi >10ldati esempio costante di slancio ed intrepidezza. ~ DE FEO FLORINDO, id. 4 id. id. - { Coatit). In uno scontro improvviso ' ' attaccato sul fianco cd a. tergo, spiegò valore, intelligenza ed energia Romma nel fronteggiare col s uo reparto il nemico, di cui ebbe comPletamente ragione. Stette sempre in prima linea e fu di efficacissi-~o osempio in ogni circostanza. , <lA I.LARINI ALDO, id. 3 id. id. - (Coatit). Incaricato il giorno 13 ;iel comando della sua compagnia, la c:ondusl!e al fuoco ed all'al!l!alto,·i :on calma ed intelligenza. Il giorno 14 condiuvù efficacemente il comandnnte della compagnia dando esempio di fermezza e cc•raggio. l 'AMOZZINI GIOVANNI~ id. 2 id. id - ( Coatit). Dimostrò calma, jjsolu t:ezza ed energia nel comando del proprio reparto in ogni fase · del combattim-e nto. l•' lmltAIU SALUSTIO,sotto~neote squadrone cavalleria Cheren.- (Coatit). l ·ornandante del plotone di cavalleria di scor ta al governatore, diede prova di calma, coraggio e sangue freddo, recando ordini mentre fervuvt~ il combattimento. Rul fare delia notte del giorno 15, incaricato di verificare se iJ. nerult•t> occupava tuttora il campo di Senafè, seppe, con due pattuglie, in


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RICOIIPBNSE PBB l . FATTI D' .A&IIl DI HALAl "8 OOATIT

mezzo a nebbia fittissima, accertarsi abilmente e riferire con sicureìza che il nemico era partito. VUILLERMOZ FELICE, sottotenente comp. carabinieri reaU. - (Coatit). Adde tto ad una compagnia. di milizia mobile, coadiuvò e fficacemente il J>roprio comandante di compagnia, nell'ordinare questa di fronte al nemico incalzante, dimostrando calma ed intrepidczza. CASTELLANI cav. ARNALDO, g ià tenente ùi fanteria Ji complemento- (Coatit ). Intelligente, attivo, instancabile, disimpegnò sempre lodcvolmentA le funzioni di ufficial e addetto al comando. Durante il combattin:ento, si comportò sempre con calma, coraggio e sangue freddo, speciftlmente quando il comando si trasferì da una ad altra llOSizione, nel qual momento cadde ferito mortalmente da una. palla a l cuore. HADEltN J\ I'OMP.IW,· furiere maggiore l3 battaglione fanteria indigena N. 835 matricoh1.- (Coatit). Comandante d'ell a. carovana salmerie, col drappello dei conducenti, concorse a respingere un manipolo di abissini , i quali minacciavano le salmerie ed il posto di medicazione presso la chiesa. FRIGNANJ JPPIO, id . id. id 8'1 id. - (Halai) . Coadi uvò il comandante della compagnia nel recare ordini durante il combattimento, dandoesempio di coraggio nell'attacco di quattro posizioni r.emicbe. (Coatit ). Combattè con coraggio e sangue freddo e coadiuvò sempre il comandante della. compagnia nella trasmissione degli ordini allemezze compagnie impegnatA nAI Mmh~ttimento. GAL\'AGNO GIACOMO, id. 4 batt. indigeni N. 208 il! . - (lialat). Coadi uvò ~m cacemente e coraggiosamente il comandante dell~ colonna dt op~ra:done nel diramare gli ordini sulla linea. di t'uoco. · ( Coatit ). Fu d'esempio agli ascari durante le due giornate di combattimento e prestò utili servizi nel r.e care ordini cd avvisi sulla front& di battaglia. MENEGON PAOLO, furiere 3u id. id. 1038 id. ~ (Coat i t ). Comandante di mezza compagnia la. guidò all 'at~salto con slancio e valore, m antene~­ dosi sempre alla testa del reparto. RAGONE CARLO, id. s• id. id. 18 id. - (Coatit ). Comandante di mezza_ compagnia. fu di raro esempio per coraggio e sangue freddo in momenti difficili ; diresse con calma il fuoco e con slancio condusse il suo re-. parto sulle posizioni nemiche. PORTIGIANI GIOACCH INO, id. 4 id. N. 1041 id.- (Coatit). Fu di personale difesa al comandante di compagnia in uno scontro di sorpresa.. ed in altre circostanze si dimostrò sempre volonteroso nel portare ordin~ o comunicazioni, attraversando coraggiosamente una zona pericolosa. PODDIGHE BATTISTA, id. direzione servizi commissariato N. 3424 id. - (Coatit). Comandante di mezza compagnia, durante il combattimentospiegò gmnde energia nel tenerla sempre riunita ed alla. mano.

RICOJIPENSB PER l FATTI

o'ARIIl

Dl BALAI B CO.lTIT

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NERr ACHILLE, sergente S battaglione fanteria indigena N. 5888 matricola. - (Hala•). Dava prova di coraggio, calma ed energia animando coll'esempio i suoi dipendenti in momento difficilissimo. (Coatit). Coadiuvava efficacemente il proprio comandante di .::ompagnia nel riordinare il reparto. EPÌLATI EPJFANIO, id. 4 id. id. N. 3893 id - (Coatit ). Diede prova di calma, energia e coraggio e fu di saldo esempio durante il combattimento del giorno 13, nel quale rimase ucciso . · TOSONE MODESTINO, ~;ergente squadrone cavalleria Cheren N. 851 matricola. - (Coatit). Coadiuvò sempre il proprio comandante di plotone con. COI"J.ggio, calma e sangue freddo, e nel fervore del combattimento percorse tutta la fronte per portare ordini scritti ai vari comandanti de i reparti impegnati. BERTOIA UMBERTO, id. in congedo addetto al quartiere generale N. 380 id. - (Coatit). Bencbè per la natura delle sue attribuzioni non fosse chiamato a combattere, accorse volonterosamente alle prime fucilate e rimase s ul campo mortalmente ferito. MI JSTAFA aga MURGIAN, ius-basci 2' battaglione fanteria indigena N. 32 id. - (Coatit). Per aver condotto tre voltea.ll 'assalto i due buluc posti ai suoi ordini, esempio costante ai soldati di slancio e valore. MOIIAMED-ADUM aga SCIAFFAL, id. S id. id. N. 28 id. - (Halar) . Per aver coudiuvato efficacemente a mantenere elevato lo spirito dei llropri dipendenti, dando prove di coraggio, calma ed energia esemplari. (Coatit ). Perchè fu di valido aiuto al proprio tenente durante il comhiLttimento; ferito non si r itirò che in seguito ad ordine ricevuto. 1(1111\ :·Lg"ll MOHAMED, id. 3 id. id. N. 17 id. - (Halat} Per aver coatl luvnto efficacemente a mantenere elevato lo spirito dei propri dipen!lonti, dando . prove di cora.gg-io, calma ed energia esemplari. (Coa t i~). Rimasto ferito il tenente, assunse il comando della mezza. nompagnia e seppe infonderle nelle operazioui sut·cessive nuova lena e tlllrltggio non ostante le gravi perdite subite. l 'Il Jr.IHELLA aga SOLlMAN, id. 3 id. id. N. 6 id. - ( Coatit ). Diede prova 111 molta calma e coraggio rimanendo colla mezza compagnia in po" lv.lone, circondato dall'incendio e soggetto ai tiri di fianco del Remico. MIII IAMIW aga T.ELCHI, id. 4 id. id. N. 19 id.- (Coatit ). Nell'a.ttacoo llu provviso subito dalla sua mezza compagnia., rimasto alquanto staccato 1' 1111 tluo buluc di coda, spiegò valore e intelligenza lottando con suct'i'"HO quasi a. corpo a corpo con avversari molto numerosi. In altra cirt 'tiH I~ lnza mandato con due buluc in ricognizione sul fronte, scacciò va.lnroHILmOnte un nucleo di abissini che di nascosto si avanzavano per uv v nl~re re l'ala sinistra della. posizione. 11 1111(-iiA uga NABLISC, id. 4 id. id. N. 7 id. - (Coatit). Calmo, energico, t•IIIIII IJIIO di valore a tutti i s uoi ascari, fu di prezioso ausilio al co-


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RICOMPENSE PER l PATTI D'AJUU DI BALAI B COATlT

mandante la compagnia ed al suo comandante di mezza compagnia 1:el mantenere salda la compagine del reparto ALI aga IBRAHIM, ius-bosci 4 battaglione fanteria indigena N. 31 di - (Hal aJ) . Con intelligenza e coraggio coadiuvò il proprio eùmandante di mezza compagnia nel condurre e mantenere la truppa al fuo co, riuscendo di esem pio costante ai propri dipendenti. TESFU' aga CONFATTA, id. 4 id. id. N. 15 di matricola. - (Halai ). Con intelligenza e coraggio coadiuvò il proprio comandante di mEllliza. com pagnia noi condurre e mantenere la truppa. al fuoco, riuscendo (li esempio coHtante ai propri dipendenti. (Coatit). All'attacco della posizione ueruica cadde mortalmente ferito a lla test:L della mezza compagnia. Agli ascari inviati a ract•og lierlo, egli, senza preoccuparsi del nemico incalzante, ordinò di ritirarsi, per raggiun gere la compagnia e combattere. . IBRAIIIM a.g-.< IDRIS, bulùc-uasei 2 id. N. 193 id. - (Coatit). Caduto il tonento Scalfarotto, prese il comando della mezza compagnia e la condu sse con impeto verso il nemico che fu costretto a ripiegare. lURIS a ga MOHA?IIED, id. 3 id. id. N. 2111 id. - (Coatit). Comandante di uuli•c, dlt·osse il suo riparto dando esempio di coraggio Incaricato di <1:1.re informazioni sulle forze dell'avversario, col proprio reparto si portò arditamente, fino a poca distanza dalla linea nemica, recando precis o uottzio, benchè gravemente ferito. TERA M~IA :tga EGUSSÉ, bulflc-basci 1 id., N. 623 iù.- ({:oatit). Avuto ordino di scn.ccin.re con 12 ascari, dei tiratori nemici appostati dietro roccie, arcli t.c'\mouto li affrontò e non si ritirava che dopo essere stato egli stesso ferito od avere avuto fra. i suoi com}Jagni un morto ed otto feriti. ALl aga Ellltll:, id. 4 id., N. 2305 id. - Il 1'7 dicembre agli avamposti presso Ma hàraba con solo 12 uomini, fugato e rincorso un (lrappello nemico, s i trovù inopinatamente di fronte altre forze che attaccò e respinse insino a che perduti quattro uomini fu arrestato da oltre cinquanta a sessanta nemici, che non pertanto tP-nne in rispetto, infliggendo loro dell o perdite, e non ritirandosi se non in seguito ad ordine tassativo. ABINOR TESF U' ascari :J id., N. 4050 id. - (Halai). Eccitò con parole i s uoi compagni a r imanere fermi nel tr inceramento e coraggiosamente portò ordini al comandante della. compagnia sprozzando il pericolo. (Coat i t ). Difese coraggiosamente i proprii ufficiali n ella mischia dando evidente prova di coraggio e di sangue freddo. ASSAN BARGHILLÈ, id. 3 id., N. 3005 id. - (C.Jat i t ). Combattè con coraggio fino a che tre ferite, alla gola, alla spalla ed al bracc!o non l 'obbligarono a. desistere. ELFU' NEGUSSÉ, id. a id. id., N. 1866 id. - (Halai). Fatto segno a vivo fuoco per parte di un gruppo di nemici si slanciò contro (ii essi, ne uccise e disarmò due obbligando g li altri alla fuga.

RJCOJIPENSE PER l FATTI

IJ'An•I lJI llALAl B COA1IT

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. ( Coatit). Ferito gravemente al braccio sinistro, continuò a combattere .finchè, spossato per la perdita del sangue, dovette essere trasportato al posto di medicazione.

BGRAO MAKONRN, ascari 4 battaglione fant. N. 1914 di matricola. _ . (~oatit). Al ~eguito ~el comandante la compagnia fu sempre a questi d1 efficace dtf"esa, e m uno scontro di sorpresa si slanciò coràggiosamente avanti pel primo, uccidendo un nemico che puntava n comandante ora detto. IBRAHIM ADERÀ, id. squadrone cavalleria Cheren, N. 19'70 id._ (Coatit). Attendente del tenente Cingia, di sua iniziativa lo segu\ ovunque e sempre, mentre portava ordini alle truppe impegnate. Trovo.tosi 11 tenente isolato ed esposto al fuoco dei tigrini gli si mise di fian co facendo con~empora~eamente .fuoco colla pistola sul nemico vicino. GARE-SGHEAR GHILA MARIAM, interprete addetto alle bande dell'Oculé Cusài. - (Coatit). Fatto prigioniero da Degiacc· Bata-Agos rifiutò le offerte fattegli &ffinchè passasse dalla parte dei ribelli ; coo~rò efficacemente alla liberazione del tenente, lo segui nell'occupazione dì Adua e si condusse i~ modo esemplare durante il combattimento di Coatlt e non abbandonò mai il tenente Banguineti, che assistò come fratello si~o agli ultimi momenti. GABRIEL SALABÀ, id. addetto alle bande del Seraé. - (Coati t ). Ferito ad ~n.a ~!!:n~, non ab~andonò il suo posto e continuò a trasmettere gli ordm1 d1 capi e g regari con calma e chiarezza; durante il combattimento servì d'esempio a tutti per attività, avvedutezza, calma, coraggio e valore. Medaglia di bronzo al valor mi litare.

VERDBROSA ERNBSTO, furiere maggiore 2 battaglione fanteria indigena, N. 206 di matricola. - (Coatit). Conservò calma esemplare sotto il ruoco nemi.~o, tenendosi . sempre presso il comandante del battaglione, o traversò pm volte con mtrepidezza la zona battuta dal fuoco nemico 110rtanjo ordini alle compagnie. ' llONEDDU GIACOMO, id. S id. , N. 3'750 id - (Coatit) Capo di una carovn.na di munizioni, la condusse con intelligenza e sangue t'reddo a destinnzione, malgrado avesse saputo che una banda di nemici si aggirava a poca distanza. '

'1'1~0 CHET GIUSEPPE, id. ufficio di amministrazione e contabilità N. 21. Id. - (Co~tit). Rimasto malato in Adi·Ugrl, appena seppe dell~ pros~tma battaglia, partì solo e di notte e con marcia rapidissima giunse Il g10rno 14 a prender parte al combattimento colla sua compagnia. IIJ\ NESE FRANCESCO, furiere 3 battaglione fanteria indigena, N. 36'73 id. - (Coatit). Trovandosi assente per servizio, riuscì con marce forzate a rul.('giungere la propria compagnia e prender parte al combattimento, 40 -

ANNO

XL.


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RICOMPENSE PER l FATTI n'ARXI 1>1 UA.LAI E COAHT

ove si di 11tinse ,per calma e coraggio, co!).diuvando efficacemente il suo comandante di compagnia nel disciplinare il f~oco. CASTELLANI LORENZO, furiere 3 battaglione fanteria indiJena N. 1034 di matricola. - (Coat1t). Arrivato n~l pomeriggio, raggiunse immediatamente la compagnia sul posto di combattimento, dando esempio di esima e di coraggio SPENNACCHIO FEDERICO, furiere 4 battaglionE!' fànteria. indigena N. 533 di matricola. - (Halai e Coatit). Sempre calmo ed ardito nel trasmettere, sotto viviss imo fuoco nemico, gli ordini del proprio comandante di compagnia. BATTISTONI ANTONIO, id. 4 id. id. N. 16 id. - (Coatit). Dimostrò calma e coraggio nel portare ordini sotto il fuoco nemico e coadiuvò a mantenere l'ord ine nella compagnia. CORONET GUGLIELMO, id. 4 id. id. N. 1039 id. - (Coatit). Durante l'intera giornata di combattimento del 13 fu di e!lempi.o agli ascari per Hlancio ed ardire. CIPOLLA RAFFAELE, id. batteria da montagna N. 1044 id. - (IJoatit). Quale capo pezzo diede prova di calma, enerl!'ia e coraggio, coadiuvando con efficacia il suo comandante di sezione e destando emulaz.ione fra gli artiglieri indigeni. PANZONI ALFREDO, id. addetto al quartier generale N. 1035 id. (Coatit ). Tenne contegno calmo e risoluto durante il combattimento, mentre il quaTtier generale era esposto ad un fu oco vivissimo e vicino. FRANZÈ NICOLA, id. ufficio d'alllllliuis~raz i one e contabilità N. 164 id.Durante il combattimento si trattenne sempre presso il comandante di compagn ia coadiuvandolo nel comunicare g li ordini agli ufficiali, con prontezza, esima e precisione. · ALVIERI ANGELO, sergente batteria da montagna, N R.46 id - (Coatit). Quale capo, pezzo diede prova. di calma, enorgia e coraggio, coadiuvando con efficacia il proprio comandante di sezione e destando. emulazione fra gli artiglieri indigeni. NOVELLI GIOCONDO, id. id. N 1046 id. - (Id.) Id. id. id. GUARINI ALFREDO, id. id. N. 847 id - (Id.) Id. id. id. PETRELLA BENVENUTO, id. id. N. 845 id. - (Coat i t ). Quale còmandante delle sa.lmerie della batteria spiegò valore ed e nerg ia. nel riunire i conducenti per la difesa. delle medesime RAIMONDI MOSÈ, id battaglione cacc iatori N. 933 id. - (Coati t ). :renne contegno calmo e risoluto davanti a l fuoco cui fu esposta la sua compagnia. per dodici ore consecutive. BUDA VINCENZO, id . compagnia. genio N. ~382 id - (Id.) Id. id. id. NOTT ARI ARNOLDO, caporal maggiore aiutante di sanità 2 battaglione (Coatitì. Conservò calma esemplare durante fanteria. indigena N. 8 id. il combattimento ; aiutò il tenente medico a . prestare le prime cure ai feri ti che accompagnava a. Coatit, traversando una zona. fortemente blltt uta dal nemico.

RICOlfPF.WSB pga l PATTI t>'ARXI DI HALAI E COATIT OUBR~INI

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PIETRO, caporal maggiore 3 battaglione fanteria indigena N. 836 di matricola. - (Coatil). Al. seguito del comandante del battag lione, lo coadiuvò efficacemente esponendosi a gravi pericoli per recl!.re ordini e concorse al fuoco in prima linea. 1'1TTONI RAFFAELE, id. trombettiere 3 id. N. 1036 id. - (Coatit). Al seguito del comandante del battaglione lo coadiuvò efficacemente esponendosi con coraggio al pericolo nel recare ordini e avviai. NATI ALESSANDRO, id. 4 id. N 5911 id. - (Coatit ). Di guardia ai bagagli, mentre il corpo d'operazione effettuava il cambia mento di fronte , uocorse con un manipolo di conducenti e dispersi · nella direzione di A-:li-Anci da. cui già si approssimavano le offese nemiche, concorrendo a stabilire da. quella parte la prima fronte di difesa. VELLUTINI TEMISTOCLB, caporale trombettiere 4 battaglione fanteria Indigena.- N. 210 di matricola. - (Coatit). Ardito ed intelligente, fu sempre al seguit9 del comandante del battaglione durante i due giorni di combattimento, rendendosi utilissimo nel recare ordini ed avvisi sulla fronte di battaglia e sotto il fuoco nemi'co. VOLPI ANTONIO, id. aiutante di sanità 4 id. N. 6388 id: ......_ ( Coatit). A l 11eguito del tenè nte medico, fu· calmo, ardito, attiv-i~simo nel soccorso n l feriti durante il combattimento e il cambiamento ùi fronte e .prese quindi parte efficacissima alla difesa del posto di medicazione in Coatit, concorrendo a respingere l'assalto nemico. l't\ P .~ SALVATORE, id. maniscalco sq uadrone· cavalleria Cheren. N. 136 Id . - ( Coatit}. Prese parte efficace a l combattimento del plotone appiedato. ('AOIANELLI GAETANO, carabiniere compagnia carabinieri reali N. 256 Ili - (Coatit). Comandato con uno zappatore a portare la 'posta al corpo di operazione in Adisc-Adl, allorquando seppe che questo arasi tllretto a Coatit, si avviò anche egli a quella volta o lo .raggiunse nella uotte nonostante che la via fosse minacciata da ribclll. Durante il comlmttlmento, raccolti gli sbandati, concorse con essi alla difesa. della pos izione in sostegno ad una. sezione d'artiglieria. Ci\I.DARA ROMEO, soldato battag lione cacciatori N. 442 id. ~ (Coatit). l>reRe parte efficace alla difesa delle salmerie e del posto .di medi\lnt lono. I'AN JCIERI ALDO, id. id. ·N. 652 id. - (Coatte). Durante il combattiIIIOnto diede prova di calma, coraggio c sangue fredd•J, mentre il quartl o ~o generale fu costantement e esposto ad un fuoco vivissimo e :vicino. 1111. Hl t.VESTRI LUIGI, id. telegrafista. compagnia genio N. 6686 id. ( lfnl ai). Durantè la difesa di Halài diede prova. di coraggio, càlma ed 111111rgla e fu di esempio agli ascari della compagnia assediata nel rurl .

IIII NJCELLI PIETRO; id. id. id. N. 6672 id. -

(ld.l: Id. id id


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·.RICOliPENSE pER l PATTI . o ' AR•l Dl IIALAI E COATIT

MOHAMKD. 8W\ HABIB ius-baaci, 3 battaglione fanteria indigena, !'i. 21 di ·matricola. - (Coatit ). Comandante di mezza compagnia diresse con · calma ed. intelligenza il proprio reparto dando esempio di coraggio. NUR aga AHMED, id. 3 id. id, N. 27 id. ~ (Ooaut). Comandante di mezza : compagnia la comandò al fuoco con calma e ·la condusse con bravurà sulle :posizioni nemiche. GABRU-CAJ. aga MARCU, ·i d. 4 id. id, N. 29 id. - (Coatit). Spiegò va. lore ed intrepidezza in ogni circostanza rÌU$Cendo sempre di efficac& . aiuto al proprio .c omandante la mezza compagnia. DERAR aga DAMBAS, id. 4 id. id., N. 18 id - (~oatit ) Con sangn& freddo ed .energia coadiuvò validamente il suo tenente nel comand(} della mezza compagnia. GH IETAHON aga GOSCIÙ, iù. 4 id. id., N. 14 id.- (Coatit). Con calma. e con èoraggio intrepido, alla· testa del proprio r eparto diede belloesempio, ·e destò anche nei momenti più critici, l 'emulazione nei suoi subordinati, coadiuvando ertlcacemente il proprio tenente. KELANI . aga MABRICK, id. 4 id. id., N. 25 id . - (Td. ). Id. id. id. id. ' MOH~MED aga' IBRAHIM, buluc-basci 2 batt. faQteria indigena N. 19'7 di matricola. --.., (Ooatit). E sempio ai suoi dipendenti, per primo si slan ci~ · s~l nemico, tenendo sempre in ordine perfetto il suo reparto. TACLE-EUKIÈL aga BART Ù id id., N. l '784 id. - (ld.). ld. id. id. . GARAMASGHÈL aga JOANNES, id. id. N. 201 iù.- (Id. ). Id. id. id. MOHAMED-ZEU aga JUSÙF, id. id. N. 1804 id. - (Ooatit). Nella lotta fu esempio costante al proprio reparto; di slancio, disciplina e valore;. ferito continuò a combattere. SAID aga HASSAN, id. id., N. 194 id.- (Ooatit). Nel!a l<>tta fu esempi~ costante al proprio reparto, di slancio disciplina e valore. MOHAMED aga MURSAL, id. id., N. 180 id. - (Id.). ld. id. id. ESSÈN aga MOBAMED. id. id , N. 2281 id. - (Id.). Id id. id. GlABER aga IBRAHIM, id 3 id., N. 100U id.- {Coat it). In dirtlcile si. tuazione seppe con coraggio e fermezza tenore aL fuoco il proprio reparto, flncbè cadde gravemente ferito. ALI aga BAKIT, id. 3 id. id. N. 1841 id.- (Coatit). In difficile situazione. seppe . con coraggio e fermezza tenere al fuoco il proprio reparto, finchb cadd!'l ~~ve,rn.ente ferito. AllMED aga SEGAI, id. Id. N. 99 id.- (Coatit). In difficile situazione . seppe con coraggio e fermezza tenere al fuoco il proprio reparto. OMAR .aga ADUM, id. id. N 1964 id. - Trovandosi distaccato col suo b.u luc a, guardia dell'acqua di Halài, benchè fronteggiato da un nemico di .forze .molto superiori, non si ritirò che in seguito ad ordine rice· vuto; durante il combat,l.m ento coadiuvò validamente il suo ufficiale nel mantenere elevato lo spirito e la disciplina. ( Ooat i t ). In diftlcile situazione seppe ·con coraggio e fermezza tenere al fuoco il proprio reparto.

RICOMPBNSE PER l V ATTl D~ARMI DI H ALAI .B COATIT

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UAKIT' aga DJ\MER, bulue-basei 3 battagiione fanteria indigena N. 29'74 di matricola. - (Halài). Per aver coadiuvato eMcacemente gli urtlciali nel mantenere elevato lo spirito dei propri dipèndenti, dando prova df coraggio, calma ed energia esemplari. \JOLD-GABRIEL aga. uold GHIRGHIS, id. id. N. 1853 id. - (Halàl1 . Trovandosi ad Amba Cheren Morfatò col suo buluc, con intelligenza· o coraggio riuscl ad attraversare le linee nemiche e rientrare nel t rincernmento. MATUK aga TORRlKAI id. id. N. 34'7 id. - (Coatit). Combattè con c'oraggio e sangue freddo e fu di costante esempio agli inferiori coadiuvando con intelligenza il comandante della mezza compagnia. 111AKER aga KEAR, id. id. N. 589 id. - (I d.). Id. id . id. 'Il LAMON aga AGÒS, id. id. N. 101 id. - (Id.). Id. id. id. (;J!ElRELLA ~ga MOHAMED, id. id. N. 461 id. - (Halai). Con calma e coraggio coa,di~,Jvò il proprio comandante di mezza compagnia nell'atlncco delle posizloni, e nel riordinare al fuoco. il proprio buluc. \ IALDI aga SILL.ÀI, id. 3 id. N. 1353 id. - (Halài). Con calma e coraggio .coadiuvò il proprio comandante di mezza compagnia nell'attacco tlolle posizioni e nel riordinare e condurre al fuoco il proprio buluc. (Coatit.) Combattè con coraggio e sangue freddo, fu di costante esempio ngll inferiori e coadiuvò con intelligenza. il comandante della mezza compagnia. l'Il 'CÙ aga. UAUSÈ, id. id. N. 1354 id. - (Id.). Id. id. id. ( Id.). Id. id. id. IJIC!:i'L'A aga GARAMARIÀM, id. id. N. 15'75 id - (Id.). Id. id. id. (Id.). Id. id. id. l.l(llAD aga }!QHAMED, buluc· basci 3 battaglione fanteria indigena N. 2151 di matricola - (Coatit). Comandante di buluc di resse il suo •·uparto dando esempio di coraggio. lf i\CADU' aga DAR, içl. id. N. 2311 id. - (Td.). Id. id. id. 11MAR aga MOHAMED, id. id. N. 2138 id. - (Id ). Id. id·. id. Al'' l.l't: aga TACLE AJMANOT, id id. N. 112 id. - (Id.). Id id id. UA itAMASCAL aga NEGUSSÈ, id. id. · N. 2310 id. - (Id.). id. id. id.' UIIITAON aga T(t,SFA-UOLDU, id. 3 id. id. N. 268 id.- (Coatit ). Diede prova di molto coraggio e sangue freddo nel combattimento e mandato PO O sei uomini in ricognizione riuscì a mettere in fu ga un gruppo di u•lui Ici appostati. MOI IAMED aga ADUM, id. id. N. 230 id. - (Ooatit). Gravemente ferito tll jlotto e costretto a ritirarsi invitò i snoi subordinati a rimanere saldi ul loro posti. , l(llDAGO aga RASU, id. id. N. 292 id. - (Coatit). l<'erito in combattituonto, solo dopo ripetuti ordini si portò· al posto di 'medicazione. Jlll ltACH l' aga UOLDENCHIEL, id. 4 id. N. 2122 id.- (Coa tit ). Si avanzò 1111 rnggiosamcnte con alcuni suoi dipendenti sul fronte per raccogliere 111 1 ascari caduto fe rito in prossimità del ·nemico; e sebbene richiamato..


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RICOilPENIIE PEB l l'A T'l'I D:ARIII · I!l UALAI E COATIT

RICOMPENSE PER l FATTI D'ARMI DI HALAI E COATIT

dai superiori e dai compagni pel·grave pericolo .cui-lo si vedeva espost~. non fece ·rito"no che.·dopo di aver compiuta la sua .p ietosa missione. MEDA NlE aga DES:rA, buluc-p,aaci 4 battaglione fanteria indigen:>. N. 22'18 di matricola.- (Coatit). Nell'attacco improvviso della sua mezza compagnia spiegò valore e energia nel condurre e tenere a fuoco il suo bulùc. MOHA~ED aga BAHAR~AI, id. id. N. 1919 id.- (Coatit). Avuto ordine di scacciare tiratori nemici appostati dietro roccie, valendosi, mirabilmente del terreno, giunse loro sopra inosservato ed attaccatili arditamente li ricacciò uccidendone due. MOHAMED aga ALI, id. 4 id. N. 1965 id. - (Coatit). Dimostrò particolare fermezza ed energia nel comandare il proprio bulùc al fuoCO i sempre distinto per coraggio esemplare, quantunque ferito volle continuare nel comando, riuscendo di nobile esempio ed eccitame11to ai propri .dipendenti ALI aga GIAMIL, id. 4 id. id. N. 230G id - (Coatit). Con coraggio esemplare, colla massima fermezza tenne sotto il fuoco nemico il propri() bulùc. MAHMUT aga ADAM, id squadrone cavalleria Cheren, N. 535 id, ..._ (Senafè). Si distinsè per . intelligenza nel servizio di pattuglia, Gand() prova di grande slancio e coraggio. HAMED aga LUPO, id. id. id N 163 id. - (Id.). Id. id. id. MOHAMED aga: EL-AMIN, id. id. id.; N. 539 id.- (Id.). Id. id. id. AMED aga BARIKER, id. batteria da montagna, N. 560 id. - (Goatit). FE!rito, continuò a prestare servizio presso il repar.~o finchè .gli venne, verso sera, ordinato di farsi medicare. ALI aga .1\.BD-U L A~IZ, id. id. id , N.. 2263 id. - Fu tra i più animosi nel contrattaccare e respingere con pochi serventi, avv'lrsari che molestavano con fuoco nutrito la seconda sezione In marcia su Coatit. MAKONNEN aga MONGUSTO, bulùc-basci 3 battaglione fanteria indigena, N. 3'732 di Matricola.- (Halat1.Con calma e coraggio coadiuvò il comandante della mezza ~ompagnia nell'attacco delle posizioni, è nel riordinare e condurre al fuoco ·Il suo buluc. (Ooatit). Combattè con cor?-ggio e sangue freddo, fu di rostante esempio agli inferiori, e con rara energia impedì sempre lo spreco di cartucce. TESAMMA aga UOLDU', id. 5a compagnia milizia mobile. - (Coatit ). Inviato col suo bulùc a scacciare un numeroso gruppo di nemici che . tentava di prender di fianco la compagnia, lo respinse dopo due ore di combattimento. APTESIÈN aga APTEGABER, id. id. id. - (Id.). id. id. id. MOHAMED aga SEIAG, id. id. id. - Coadiuvò efficacemente il comandante la prima mezza compagnia nel respingere il nemico che cercava di tagliare la ritirata alla compagnia. Inviato col suo bulùc alla ricerc ~ di una carovana di munizioni, aSllalito da alcuni ribelli li re-spinse' e riuscì a rintracciarla e proteggerla fino all'arrivo a Coatit.

JA ·aga ISSA, 5• compagnia milizia mobile. - (Goatit). Incaricato col suo · bulùc di far ricerche di una carovana di muniziopi, la rinvenne ne protesse la marcia su Coatit malgrado la violenta opposizione dei contadini di alcuni villaggi che facevano fuoco sulla scorta ed ai quali rispose mettendoli in fuga. TACCHEÈ ENGHEDA', muntàz 2 battaglione fanteria indigena, N. 213 di matricola - (Coatit). Esempio ai suoi dipendenti, per primo si slanciò s ul nemico, tenendo sempre in ordine perfetto il suo reparto. MAH MUD HAMED, id. id. N. 1'779 id. - (Id. ). Id. id. id. OULNAT GABRAI, id. id., N. 432 id. - (Id. ). Id. id. id. 11A~1MED AHMID, id. id. N. 1'1'7'7 id. (!d. ). Id. id. id. ADDALLA MOHAMMED, id. id., N. 196 id. - (Id. ). Id. id. id. J\lOHAMED DAUD, id. id, N. 1780 id. - (Coatit). Sebbene ferito continuò a combattere. ADDALLA BARAI, id. 3 id, N. '709 id. - (Coatit). Sostituì il proprio bulùc-basci nel comando del bulùc in momenti difficili, e sapendo il suo capitano in pericolo cercò di ragg iungerlo quando cadde grave " mente ferit"9. 'J'ESFANKIÈL GUELLEM, muntaz 3° battaglione indigeno N. 1109 di matricola. - (Coatit). In difficile situazione seppe con .c oraggio· .e fermezza tenere al fuoco il proprio reparto; caduto il bulùc-basci assunse il comando del proprio bulùc. OMAR ADUM, id. 3 id. id. N. 1849 icl. - (Coatit). In difftcile situazione coadiuvò validamente il bulùc-basci a tenere a l fuoco il reparto, dando prova di coraggio ed energia. 'I'ACLAI AIMANOT, id. 3 id. id. N. 1855 id.- (Coatit). Coadiuvò valiclamente il proprio ufficiale specialmente nella difficil e ritirata. KALEK ALI-NUS, id. 3 id id. N. 2090 id. - (Halai). Durante il comuattimento coadiuv'ò efficacemente il proprio u'fftc ia le mantenendo la tl!sciplina del fuoco; rimasto feritO seguitò a dare esempio di coraggio, calma ed energia. 1 •ASSAI UOLLA, muntaz 3 battaglione fanteria indigena N. 2080 di maLricola. - (Halai). Morto i l bulùc-basci, prese il comando del bulùk o l'animò con l'esempio, dando prova .di coraggio, calma ed energia. I'IIEDAM MARIÀM, id. 3 id. id. N. 36. - (Coatit). La mattina del 13, rimasto in balla del nemico per una ferita gravissima di palla che gli a l traversò il torace, raggiunse nella sera la compagnia in . Coatit, e HObbene· esaustO di forze riuscì ad as:;ortàre un fucile di un nemico n cc iso. i\ 1.1 llACHIT, id. 3 id. id. N. 463 id. - ( Goatit). In licenza nei Beni Amer mgg iunse la compagnia a Cootit ed armato di sola sciabola indigena prese parte al ·combattimento fino a che potè provvedersi delle armi di un ferito. Dimostrò sempre coraggio e fu ognora di esempio ai propri .Inferiori.


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RlCOliiPB'f(SB PER 1 l'ATTI D'ARMI DI BALAI E COATlT l

AFLÈ MICHÈL, muntaz 3 battaglione fanteria indigena N. 2096 di ma-. tricola. - (Ooatit). Sempre tra i primi al fUoco rudi costante esempio ai compagni. TESFU' GABlL, id. 3 id. id. N. 588 id. - (Senajè). La notte del 1~, mentre la compagnia trovavasi in osservazione del campo nemico, inviato con una piccola pattuglia a perlustrarne i dintorni, penetrò nel. campo stesso scacciando a fucilate diversi r.uzi(l.tori e facendo nn prigioniero. MUSA SOLIMÀN, id. 3 id. id. N 2143 id. - (Ooatit). Comandante di bulùc diresse il suo reparto dando esempio di coraggio. RAMADAN MOIIAMED, id. 4 id. id. N. 1502 id.- (Ooatit). Comandante di bulùc fu sompre di esempio ai suoi ascari; mandato di pattuglia sul fronte col suo bulùc spiegò intelligenza e valore riuscendo a respingere un nucleo di abissini assai superiori in forza, uccidendone due: HUMMED MOHAMED, id. 4 id. id. N. 1206 id. - (Coatit ). Comandante di bu lùc per l'assenza del buluc-basci, tenne sempre il suo reparto alla maoo e fu esempio costante di valore e di disciplinatezza ai suoi dipendenti. IOANNES TUCU', id. 4 id. id. N. 602 id. - (Ooatit). Comandante di pat-. tuglia sul fronte, con soli tre ascari avanzò coraggiosame~te verso l 'appostamento di una diecina di abissini; li tenne in rispetto per qualche ora, costringendoli a cessare dal molestare la compagnia. AGOS ABDU', id. 4 id. id. N. 114 id. - ( Ooat it). Tenne sotto il suo comando dieci ascari dispersi delle bande, stabilendosi con essi in posto di osservazione molto avanzato sull'estrema ·sinistra della compagnia, · riuscendo a questa di efficace protezione da quella parte. OGBAGADER ANDICHIÈL, id. 4 id. id. N. 2166 id. - (Coatit ). Al seg uito del comandante di compagnia portò replicate volte ordini verbali e biglietti attraverso una zona pericolosa. · CATTEM UOLDU', id. 4 id. id. N. 2300 id. - (Coatit). Comandante di un a pattuglia di scoperta si spingeva audacemente e con manifesto pericolo della vita, fin sotto le posizioni occupate dal nemico, che lo bersagliava col suo fuoco, riuscendo a compiere il suo mandato. TESFAI BARDELLÈ, muntaz 4 battaglione fanteria indigena N. 643 di matricola. - (Ooatit). Quantunque rlcoverato all'infermeria insistè ed ottenne di seguire la compagnia. Perdurando il suo male non acconsentì a far ritorno all'Asmara e durante il combattimento ovunque fu esempio di abnegazione, di slancio e coraggio ammirevoli ai suoi dipendenti. HESSEN HAMED, id. 4 id. id. N. 125 id. - (Ooatit). Di ~corta ad una carovana di viveri e munizioni, assalito e ferito gravemente al petto continuò a fare fuoco ~ontro uno degli assalitori che cercava. di togliergli il moschetto. MICHELE EDDOGO, id. 4 id. id. N. 144~ id. - (Ooatit). Funzionante da interprete, rimase sempre presso il comandante della compagnia tradu-

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cendone durante il combattimento gli ordini e dando esempio di calma. e ·coragg-io agli ascari. MOHAMED IASSlN, muntaz 4 battaglione fanteria indigena N. 51'7 di matricola - (Ooat1t). Slanciossi all'attacco della posizione nemica con coraggio tale da servire d'emulazione ai propri dipendenti. mmu AGBÀ-GHIRGHIS, id. 4 id. id; N. 1420 id. - (Coatit ). Slancioasi all'attacco della posizione nemica con l'.oraggio tale da servire d'emuJ~zione ai propri dipendenti. JIAIANÈ LADIK, id. 4 id. id. N. 129 id. - (Ooa#t). Con coraggio esemplare g uidò al fuoco il proprio bnluc e sotto il fuoco intenso tradusse . o spiegò agli ascari gli ordini degli ufficiali. IIJHSUF ADAM, id. 4 id. id. N. 938 id. - ( Ooatit). Calmo, energico, animato da nobile entusiasmo, pieno di spiccato ardimento, quantunque ferito nl braccio sinistro rimase sulla· linea del fuoco, infondendo coraggio e continuando colla parola a servire di esempio ed eccitamento ai suoi dipendenti. AL I ADUM, trombettiere 3 id. id. N. 363 id. - (Ooatit ). In un momento difficile eseguì un mandato avuto dal proprio umciale dando prova di c:orag-gio. '1'1Cf4 AMMA TAMANNU' tro~bettiere 4 id. id. N. 606 id. - (Ooatit). Al ••oguito del comandante la compagnia fu sempre 11- questi di efficace difesa; lottò CQrpo a corpo cnn un abissino, lo uccise e gli tolse l'arma n le munizioni; uscito da questa lotta leggermente ferito, continuò a rimanere al fuoco per tutta. la giornata. AIIOS GAF'U' ascari, 2' id. N. 11'73 id.- (Ooatit). Sebbene ferito continuò '' combattere. l llJJ'C ENGBEDÀ, id. 2• id. N. 4403 id. - (Id.). Id. id. id. . 'l'l c. ·u• CALAB, id. 2' id. N. 4406 id. - (I d.). Id id. id. I'Woi FAI OBDIO, id. 2" id. N. 3884 id. - (Id ). Id. id. id. AHMnLL ASCÙ. BURRU', id. 2" id. N. 3939 id. - (Id.). Id. id. id. ~ l A liRA T U' MEDCHEN, id. 2' id. N. 5065 id. - (ld. ). Id. id. id. l l AIII<U MERlT, id. 2" id. N. 2324 id. - (Id.). Id. id. id. Mtl li AMED UTBAN, id. 2• id. N. 506'7 id. - (ld.). Id. id. id. MAIXl NEN UASÈ, id. 2" id. N. 3180 id.- (Id. ). Id. id. id. MAHCIU' UALDAB, id. 2' id. N. 499'7 id. - (là. ). ld. id. id. MIIIIJ\MED AllMEl:>, id. 2• id. N. 2126 id. - (ld ). Id. id. id. Il AI I IIÌ~ J!:PTENCHIEL, id. 2• id. N. 510'7 id. - (ld.). Id. id. id. 11 1\ IA NJ!: NEGUSSÈ id. 2' id. N. 2048 id. - (/d.). Id. id. id. IIICimÌ\ CHETTAM, id. 2• id. N. 4424 id.- (ld.). Id. id. id. \ IIIC At\ ALFA, ascari ;;.• battaglione fanteria indigena. N. 939 di matriHulu . - (Ooatit). Sebbene ferito continuù a combattere. "I l li A MED-DINI SALECH, id. 2° id. N. 2!l8'7 id. - (Id.) Id. id. id. IlMAIl. II)lUS, id. 2° N. 2484 id. - (Id.) Id. id. id. l \ l 'Oli OMAR, id. 2° id. N. 1051 id. - (Id.) Id. id. id.


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RICO.PENSE PER l FATTI D'ABili DI IIALAI B COATtT

RICOMPENSE PEK l PATTI D'AUU DI HALAI B COATIT

IBRAHIM SOLIMAN, ascari 2 battaglione fanteria indigena ~- 1082 di "latricola. - (Coatit). Morto il suo buluo-basci prese il comando del balùc e lo condusse alla baionetta. EBSI FESCEL, id. 2° id. N 258 id. - (Coati~. Incaricato del comando del bulùc seppe con coraggio, calma ed ene rgia tenerlo al fuoco ·in momenti difficili. IDRIS TACRURÀI, id. 2• id. N. 711 id. - (Id.) Id. id. id. ATTAER ABDALLA, id. il id. N. "108 id. - (Coatit). Rimasto ferito gravemente il buluc-basci ~ssunse il comando del buluc e seppe mantenerlo formo al fuoco nonostante le perdite subìte. ' ENDRAS CHIDANO MARIAM, id. id. N. 1865 id. - .(Coatit). Caduto il bulur.-basci assunse il comando del reparto. AGOS SAGARI, id. id. N. 1857 id. - (Coatit). Difese coraggiosamente i propri ufficiali nella mischia, dando evidente prova di coraggio c sangue freddo. UOLDENKIÈL MEDIU, id. id. N . 26()::> id. - (Id) Id id. id. ABRAHÀ MARU', id. id N. 1993 id. - (Id. ) Id. id. id . GAEEDO' RAHAMA, id, id. N. 4066 id. - (Coatit). Fatto prigioniero, ritornò incatenato nel campo italiano. HATANÈ TEDLA, id. id. K. 1344 id. - ( Coatit). Nonostante il grave pericolo seppe entrare nel campo del Ras e portare al campo italiano utili informazioni. TACLÈ MEDEU, id. id. N. 813 id. - (ld ) Id. id. id. MALEAM ADDU', id. id . N. 4684 id. - (Coatit) . Fe rito, segui la compagnia nelle operazioni successive, benchè più volte consigliato a; rimanere all'infermeria. GABREÀB UOLD-MAHARI, id. id. N. 2618 id. - (Coatit). Sep11e eseguire prontamente un ordine ricevuto nonostante la 'gr-ave difficoltà di poterlo compiere, dando bella prova di coraggio e sangue freddo. URETTA GABRU', id. id. N. 3483 id. - (Coatit). Inviato quale informatore, fu preso prjgionioro e riuscì a fuggire e portare ottime informazioni, benchò inseguito. Ferito, continuò a combattere. BAJANÈ CASSAI, id. id. N. 2092 id. - (Coatit). Inviato quale. jnformatore, fu preso prigioniero e riuscì a fuggire pm·tando ottime informazioni benchò inseguito. ' MOHAMED ADUM, id id. N. 583 id. - (Coatit). Ferito, . seguitò a combattere, fincbè cadde colpito una seconda volta. GHERKSELLASI GARAMEDIN, id. id. N. 5631 id. - (Coatit) Ferito, seguitò a combattere : fatto prigioniero dal Ras, riuscì a fuggire e rientrare nel campo italiano. AMBER AMED, id. id N. 1448 id. - (C'oatit). Si distinse per coraggio, accortezza e disciplina, specialmente nella difficile ritirata, che eseguì raccogliendo i feriti sotto il fuoco nemico. MELDU' DUBARE, id. id. N. 46"16 id. - (Id. ) id. id. id. ALl' ABDALA, id. id. N. 40"10. - (Id ) Id. id. id.

ADUM GUAUUGL, ascari S battaglioue fanteria indigena N. 2091 di matricola- (Halai). Ferito, seguitò a comb11ttere fino al termine del combattimento. ANAD SUU, id. id. N. 1863 id. - (Id.) Id. id. id. ANAL 01\IAR, ascari 3 battaglione fanteria indigena N. 4057 di matricola. - (Balài) Durante il rombattimento uscì dal trinceramento per nbbruciare il campo degli ascari occupato dal nemico. ABDÙ AHOCHI, id. id. N. 5323 id.- (Halài). Ferjto, seguitò a combattere tino al termine del combattimento. ALI' SCIALAI, id. id. N. 2152 id - (Halài). Fatto segno a vivo fuoco per parte di un grupp<> 'di nemici, si slanciò contro df essi, ne uccise e disarmò due, obbligando gli altri alla fuga. AGOS CH.IDANO, id. id N 3012 id. - (Coatit). Ferito di palla che gli attraversò il polpaccio della gamba destra, non volle .abbandonare la compagnia e, fasciatosi, continuò a combattere in entrambè le giornate del 13 e 14. l)OBRfi CASU, id. id N. 2098 id. - (Coatit). Ferito gravemente alla coscia destra non volle essere accompagnato al posto di medicazione, ove si trascinò da solo, sotto il fuoco nemico, portando seco le armi. 'l'ACLÈ-MICHÈL LANTÈ, id. id. N. 8489 id. - (Coatit). Ferito, continuò n combattere finchè la sua condizione lo permise. MOHAMED OMAR, id. id. N. 4701 id. - (Td.). Id. id. MOHAMED SCIELLAL, id. id. N. 4"131 id. - (Id. ) Id. id. H 'IUM GARMASCAL, id. id. N 1014 id. - (Coatit). In licenza ad Axum, raggiunse la compagnia prima della marcia su Adua, recando notizie Importanti sulla radunata degli abissini. Nel combattimento del 13 o 14 sempre tra i primi al fuoco fu di costante esempio ai compagni. OARAMEDIN AFTA!, id. id., N. 718 id.- (Coatit). Sempre tra i p•·imi al fuoco fu di costante esempio ai compagni, dando specialmente prova di coraggio e sangue freddo in ogni difficile contingenza in cui venne a trovarsi la compagnia. AU LOl\1 HAARÙ, id id., N 2102 ld. - (Id). ld Id. id. <IOSCIÙ-TACLÈ GHIRGHIS, id. id., N. 1352 id. - (Id. ). Id. id. id. l IAZZAI A VERNI',· id. id., N. 3496 id - (Halal). Preso di mira a pochi passi di distanza da un sotto capo e dal di lui servo, slanciossi contro eli essi ad arina bianca uccidendo il sotto capo e mettendo in fuga il servo llABRÈ HENAT U, id. id., N. 281 id. - (Halai). Ferito continuò a combatt.ere fino al termine del combattimento o finchè lo permi~ e la. grav ltà della ferita. ~ ICIJATU AGOS, id. id., N. 2438 id - (Id. ). Id. id. id. IIAllltET GARACHIDANO, id. ·id., N. 2003 id. - (Id. ) Id. id. id. ('A ~SA I CASLAUH.IE, id. id. N. 2106 id.· (Id ). Id. id. id. HA ID 1BRA1M, id. id., N. 1117 id. - (Id.) . Id. id. id A l I. È ZUALDI, id . id. , N. 4110 id, - (Id.) Id. id. id.


BJCOIIPBNSE PBR l PATTI D'ARMI DI HALAJ E COATIT

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RICOIIPENSE PER l PATTI D'.t.RIII DI H·ALAl E COA'I'IT

MABRATU' BRÈ, ascari 3 battaglione fanteria indigena N . 4084 di matricola. - ( Coatit). Il giorno 13, ferito gravemente, non volle lasciare il posto di combattimento se non quando cadde spossato · per la perdita del sangue. · · AlLU' TUOLDEMEDlN, id. id ., N. 3521 id. - (Coatit). Nel combattimento del giorno 14, sebbene esposto ad un fuoco vivo, si portò rapi(lamente in una posizione avanzata ove giaceva un morto e raccolse l 'armamento e le munizioni che sta:vano per cadere nelle mani del nemiso. GANGUL BAIRU', ascari 3 battaglione fanteria indigena N. 2420 di matricola. - ( Coatit). Ferito, continuò a combattere rlando esempio ana compagnia di fermezza, di carnttere, di calma e coraggio. OBDA COSO' UONCHER, id. id., N. 3480 id. - (Id. ). Id. id. id MOHAMED NOit, id. id , N. 3299 id. - (Id. ). Id. id. id. AGHETAN DERHES, id. id., N. 4130 id. - (Id. ). Id. id. id. GABRAI AVISÀ, id. id., N. :660 id. - (Id ). Id. id. id. MOHAMED SALEH, id. id, N. 3614 id. - (Id.). Id. id. id. OGBAT GARAMARIAM, id. id., N. 3503 id. - Nel combatt imento dell3, ferito al ciglio dell'occhio destro continuò a combattere, malgrado fosse stato insistentemente invitato di andare a farsi curare a Coatit. AGOS GARAMEDIN, id. 4 id. N. 36'i0 id. - (Ccatit). Sebbene leggermente ferito continuò a rimanere al fuoco. BRAHANÈ SERGU' id. id. N. 3984 id. - ( Ooatit ). Sebbene ferito e r imastogli un proiett ile nel polpaccio di una gamba continuò a rimanere al fuoco. TACLÈ-AIMANOT AILU', id. id. N. 104'1 id. - (Coati t ). Riuscl, benchè· ferito, a far prig ioniero un nemico armato ed a portarlo in compagnia. BAKIT EL-AMIN, id. id. N. 4892 id.- (Coatit). Ferito non si ritirò dalla linea di fuoco che quando gli fu ordinato dall'ufficiale. GA~GUL ESGHIER-BARIA, id id 845 id. (Id ). Id. id. id. 0!.-lAR SAID, id. id., N. 510 id. - (Coatit). :Ferito da colpo d'arma da fuoco alla gamba destra non abbandonò il JM)Sto di combattimento se non in seguito alrordine replicato del comandante la mezza compagnia. 1 NEGASSi UOLD- AlUAT, id. id., N. 5534 id. - (Coatit). Interprete del comandante del battaglione fu costantemente al suo fianco, non curante del vivissimo fuoco nemico; attento e preciso nel tradurre ogni ordine od eccitamento sul campo di battaglia. GABRESGHI CALE-CRISTOS, id. id., N. 4014 id. - (Coati t.) Slanciossi all'attacco della posizione nemica con coraggio tale da servir d' emulazione ai propri compagni. TESAMMA MELIK, id. id., N. 3688 id. - (Id ). Id. id. id. ZAHAT MARCAB, id. id., N. 1912 id. - (Id. ). Id. id. id. HEDRU ' · AII.U'-MARIAM, id. 4 id., N. 196 id. - (Coatit). F e rito alla spalla sinistra, seguitò a combattere fincllè Clldde stremato di forze. UOLD-GABRIÈL CHIDANO, id. id, N. 2309 id. - (Id ). Id. id. id.

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BINATU' MARU', ascari 4 battaglione fanteria indigena N. 516 di matricola. _,_ ( Coatit). Ferito da palla alla coscia destra continuò a combattere 'finchè cadde stremato di forze. NEGUSSÈ uOLDÈ, id. id., N. 4320 id. - ( Coatit). Ferito, continuò a combatte re dando nobile esempio ai compagni. AGOS OGRA·GHIRGHIS, id. id., N. 1403 id. - (Id .). Id. id. id. CHIDANO GARASlLLAS I, id. id., N 189 id. - (Coatit). Ferito da una palla. al ventre, che l'obbligò a. giacere, infondeva tuttavia nei compagni slancio e coraggio. MARIE JAABIO', id. id., N. 2694 id. - (CoaW) . :Ferito al collo dtl piede destro, cercò di raggiungere ancorn la compagnia che si era avanzata finchè cadde per mancanza di forze. SALE MOHAMED, ascari squadrone cavalleria Chereu, N. "2646 Id. (Coatit). Ferito da un colpo di arma da fuoco che gli spezzò il fem ore, s eguitò a sparare da cavallo contro il nemico. ABUBAKER KALAFI, ascari batteria da montagna N. 1534 di matricola. - { Coatit ). Ferito, continuò a pre.:~tar servizio presso il reparto finchè non gli venne, verso sera, ordinato di farsi medicare. S AID BAKIT, id. id. N. 22'11 id - (Id. ) Id. id. id. ADUM IDRIS, id. id. N. 1433 id . - (Id. ) Id. id. id. SAAD ABDALLA, id. id. N. 2264 id. - (Id. ) Id. id. id DESTA SABAGADIS, id. sa compagnia di milizia mobile. - (Coati t ). Alla coda della compagnia, mentre rimontava su Coatit, si slanciò contro un gruppo di uomini · che minacciavano la strada, uccidendone uno e disperdendo gli altri. TECCHÈ AREI, id. 4" id. - (Coatit). Rimasto ferito ad una gamba., cont inuò a combattere. MOHAMED OOBANCHIÈL, id. id . id. - (Coat i{). Ferito al braccio, continuò a combattere. llOLDU' UOLDAI, id. id. id. - (Coatit). Fuggito dal campo del Ras ove el'a rimasto prigioniero, raggi•mse la compagnia a Coatit e partecipò al combattimento distinguendosi per arditezza e disciplina. TESFÀI ZERU' id. id. id. - (id.) Id. id. id. (;UNFÈ ZEGHIRGHIS, id. 5 8 id . - (Coatit). Sebbene due. volte ferito continuò a combattere finchè una terza ferita l'obbligò a ritirarsi. O~I A R IAI, id. 6• id. (Coatit). Ferito ad una gamba, continuò a combattere. liAMED ARUM, indigeno addetto a l quartier generale - (Coati t ). Ardito, volenteroso, instancabile, il giorno 13 rimase costantemente, presso il comando durante il combattimento, segnalando le mosse nemiche e portando ordini e avvisi alle truppe. Caduto mortalmente fe rito il . tenent e Castellani, si fermò, sotto un fuoco micidiale, per dargli soccorm e non lo ·abbandonò che quando ogni aiuto divenne inutile.


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NOTIZlB POLITICO-HILITARI

NOTIZIE POLITICO-MILITARI Anche in questa quindicina l'Eritrea ha continuato a fare le spese della cronacn e divise colle questioni elettorali (delle quali non vogliamo occuparci) gli onori della polemica. Noi ci contenteremo di registrare i fatti. Nella precedente dispensa abbiamo parlato dell'occupazione di Adi· grat e dell' importanza di questa operazione. Ora aggiungiamo che, appena occupat:~ Adigrat, una colonna ' 'olante (la banda di Ago:; Tafari) fu invillta ~tll'inseguimento di Mangasciil, ed il 29 di marzo entrò in Makallè, circa novanta chilometri a sud di Adigrat ; poco dopo vi entrò il colonnello Pi:lnavia con truppe regolari indigene. Ras Mangascià, ridotto a 600 fucili, continuò nella sua fugll, ed essendogli stata preclusa la via della ritirata verso il cuore- dell' Abissinia, dovette rifugiarsi nella regionè Taltal, eccentt·ica e quasi deserta, dove non solo è impotente ad agire e non può vivere a lungo, mn gli manca perfino la speranza dei soccorsi dello Scioa, che non potrebbero giungere fino a lui, se anche Menelik glieli mandasse. Le nostre truppe i'egplari non videro faccia di nemico; le · bande ebbero un piccolo scontro (i dispacci non dicono bene do-ve nè quando) del quale riuscirono vincitori. Così fu fatta la conquista dell' Agamè.

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** Ma siccome nel Tigrè frattanto regnava l'anarchia e Mangascià ·a.vea . fatta spargere, Ira le popolazioni, fal se notizie di sue pretese vittorie, e tali notizie, facilmente credute da gente barbara e ignorante, avevano danneggiato H nostro prestigio jn Etiopia e potevam• crearci nemici nel Tigrè, perchè è proprio di quegl'indigeni prostrarsi al vincitore e rivoltarsi contro il vinto, così il generale Baratieri stimò opportuno farsi rivadere in Adua. Lasciato pertanto in Adigrat una parte delle truppe, sotto gli ordini del maggiore· Toselli, ne partì il 29 marzo e, dopo due giorni di ra·

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pida marcia attraverso l'Entisciò, giunse il ~ o aprile nella capitale del Tigrè 'con un battaglione, una sezione d'artiglieria e una compagnia di sanità. Mohi abitanti erano fuggiti ; ma sparsasi la not1z1a delle pacifiche intenzioni del generale, la città cominciò a ripopolarsi e rianimarsi. Appena si seppe che il generale I;aratieri era alle porte, gli uscirono Incontro il clero, i negozianti e, più coraggiose di tutti, le donne. All'indomani giunsèro i preti da Axum e da varie chiese che si trovano por molte miglia in giro e parecchi capi a rendere omaggio. 11 concorso aumentò nei giorni successivi e avrebbe preso proporzioni Immense, qualora la gente fosse stata sicura della nostra permanenza. l mercati da qualche tempo sospesi, a causa dell'anarchia che re~e n n va in paese; si riaprirono e furono affollatissimi. A most.rarè quanto ClÌ tonga a proteggere il commercio, il generale Barati eri, avendo saputo che alcune qarovane erano state fermate ad Axum da un capo del pnose che pretendeva un pedaggio, mandò sub:to a costui un messo t•on ordine di lasciar libero il passo; il che ebbe luouo immediata" . monte. La cosa fece ottima impressione. Il generale . Baratieri pubblicò pure un bando col quale notifica che ~n rl\ concesso un perdono a chiunque, sia capo o gregario, del seguito tli Mangasciil, il quale si presenti a far atto di sottomissione prima di l'll ~ IJU 8, Questo bando fu benissimo ar.colto e si cred(l ch'esso fin irà di ll'inl(liere i pochi seguaci che ancora restano a Mangascià. l.n cose al momento in cui scriviamo sono a questo punto. Hosteranno le nostre truppe iiL Adua? Conviene che ci restino ? La t\11-u è con'troversa, sia per •luanto riguarda il fatto, sia per quanto ri11 1111 rdn gli apprezzamenti. Il n dispaccio comunicato dall'Agenzia Ste{ani dice : • La popola~lo n n di Adua avendo chiesta la protezione italiana, il generale Baratlul'l fu autorizzato a provvedervi con forze indigene e con risorse Il li' Il li . • NH pn rleremo nella ~eguente puntata.

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** 'l'ornnndo ora in Italia dobbiamo notare varie im portanti disposiin materia militare. N t~ ll' u d ienza Reale del 34 mnrzo venne fh·mato il decrèto per Ja ltinn111tn alle armi a scopo d'istruzione da eseguirsi nel corrente anno.

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NOTIIJJ!: I'OLITJCO·•JLITA.BJ

NOTIIIB POLITICO-IDLITA.lll

Fanteria, ,qranatieri, bersaglieri. -La prima categoria della classe 4870 di tutti i distretti per 20 giorni. Nei corpi d'armata i quali non f11ranno le grandi ' manovre la chiamata avrà luogo j( n luglio. Nei corpi d'armata invece che prenderanno parte alle grandi monovre la chiamata sarà ri tardata di un mese. In Sardegn~. per ragioni igieniche, la chiamata avrà luogo in gingno. Compagnù~ di sanità e di sussistenza.-A lle medesime epoche e per la stessa durata verranno chiamati i militari di 4• categoria classa 4869, per esercitarsi nei loro speciali servizi durante le manovre di campagna e le gnndi manov re. Artiylieria da campagna. - Al 4o ottohre, e per nn periodo di trenta giorni verranno chiamati in alcuni distretti della Sicilia i militari di t • categoria delle classi 1870 e t87L Mili:Iia mobile d'artiglieria da fortezza.- A datare dal 24 giugno; e per un periodo di Yenticinque giorni, saranno chiamati i militari rli P ca tegoria delle classi 4860-61-62-6:3-61 e 65. Afi liz1:a territoriale d'artiglieria da (orte:Iza. - A datare dal 4° ottobre, e per la durata di venti giorni, in parecchi· distretti saranno chiamn ti i militari di 1• ca tegoria delle classi 1857-58-59. Allo scopo di ottenere che i sottufficiali l!d i caporali maggiori, richiama ti alle armi, possapo essere in grado di concorrere nell'istruzione dei richiamati, tanto' quélli di milizia mobile che quelli di milizia territoriale, verranno sotto le armi con una anticipazione di diflci giorni. Milù:ia territM''iale del ge"io.- In cinque distretti (Genova, Milano, Uvorno, Perugia e Roma) verranno chiamati il 20 giugno, e per la durata di 25 siorni, i milita ri di ~· categoria delle classi 4856-57-58-59. Alpini. - A somiglianza di quanto viene fatto per la fanteria, verranno chiamati alle armi il 47 agosto, per un periodo di 20 giorni, i militari di ~ a categoria della classe 1869. 1\fili.:Jia mob'Ue degli alpini. -Verrà chiamata la milizia mobile dei tre reggimenti alpini del Veneto. Giungerà sotto le armi il 6 ottobre, per un periodo di venti giorni, e verrà cos1ituita dai militari' di 4• categoria delle classi 1862-63-64-65. Milizia territorìale alpina. - A dat.1re dal 6 ottobre, e per un pe· riodo di venti giorni, verranno altresì chiamati i militari di 4• categoria nati nel ~859 ed ascritti alla milizia territoriale alpina dei tre reggimenti alpini del Veneto che non fu chiamata lo scor so anno. La chiamata si fa pei reggimenti alpini del Veneto allo scopo non solo

di perméttere alle ,·lassi richiamate di prender parttl alle O'randi escursiotii e altre esercitazioni alpine, ma anche d"istrnirsi neiÌ'impiego del nuovo fucile che ancor non avevano appreso. In questo modo l'istruzione s ull'impiego del nuovo fucile viene estesa agli alpini di tutte le fronti tlre 11ppartenenti alle classi richiamnte, nvendola già avuta lo scorso anno q uelli della frontiera occidentale. ' Giova anche notare essere questa In prima volta che sono chiamate .nlle armi per istruzione truppe appartenenti a compngnie di ~a nitil , a compagnie rli sussistenzn eri alla milizia territorinle del genio.

* ** Venne pure determinll.to che in Sicilia sinno richi:Hnati "li uomini <ielle cl<lssi ~ 864 e 4865 appa r·tenenti alla milizi~ mobile di fanteria e ltorsaglieri. Si for;nerft con essi una divisione di milizia mobile composta eli q uattro reggimenti di fanteri:~ e di un grosse, hattaglione di bersa j.(licri. La chiamata avrà luogo negli ultimi giorni dì luglio e le eset•cita7.ioui si svolgeranno fra Castrogiovanni e Piazza Armerin<l. l'or qu~nto riguarda le g randi manovre fu deciso che l'a lta direzio ne delle medesime veuga nr6da ta al gener:lle d'Oncieu de la Bntie, •·omandilnte il I corpo d'armata e che i rluc co rpi d'annata si:mo rnmnndati:· l'uno dal tencnt.e gflncrtde Corvetto, comandante il H corpo d'urmnta e l'altro dal tenente generale flava, <:omaudantc il III. Ananno il comando delle divisioni di manovra i tenenti genera li Ahuto, Ma•·chesi, Rruti e Orero. Esse si svolgeranno luogo la direttrice Temi-Attuila·Snlniona, e vi pr'Pnrleranno parte corpi d'arm:Jtn costituiti cu n riparti appartenenti a diVI'I'~ i corpi d':mna ta tenitoriali.

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Frn le pit\ importanti disposizioni pubb licate dal Gior nale Mililat·e rrfll 1.ialo, noti:~mo <l nzitutto un'l stru;ione relativa alle truppe coloniali. Ht•t·ondo· ln medesima, gl i uffìciali per le truppe coloniali sono scelti dul Miuistero della guerra, preferibilmente fra quelli che ne abbiano lnltll volontaria domanda: od anche, occorrendo, destinati di autorità. fi li uffi ciali dei battaglioni di fanteria indigena c delle batterie da monl nt~ ' "' :!ur:tnuo preferihilmente tratti da quelli del battaglione cacciatori 11 tft•ll11 <:o rnpngr~in cannonieri, o da ufnciali delle. rispettive armi che si H

ANNO Xl ..


l!fOTIZUl POLlTICO-IIILITARI NOTIZIE POLITICO-MILITARI

730 trovino già a far parte delle truppe coloniali; ma ve ne potranno pure essere destinati direttamente dai corpi in Italia. Gli ufficiali per gli squadroni sono tratti esclusivamente dagli ufficiali . dell'arma di cavalleria. Gli uomini di truppa italiani, graduati e soldati per il corpo coloniale, sono reclutati fi·a i militari in servizio sotto le armi, preferibilmente fra quelli che ne facciano domanda, e con arruolamenti volo.ntari fra. i miliiari di ~n <"ategoria in congedo illimitato, che abbiano g1à compmta ~n ferma. De.,li uomini sotto le armi possono fare domauda di ammissione nelle trupp~ coloniali soltanto quelli app:~rtenenti ai r~ggime~ti. di. fanteria di linea, bersaglieri, artiglieria e genio, alle legi~m ca.r~bm1e~1 reai.J, alle compaguie operai d'artiglieria, ed a quelle d1 s:m1ta e. dt. suss1str.~za esdusi in tutti i cnsi quelli nppartenenti ai plotoni alhev1 sergenti e plotoni allievi ufficiali. . . I militari dei recmimenti di cavalleria potranno però fare · domanda dr ammissione nelle ~:uppe coloniali limit:~tamenteai gradi ed :~gli ~m pieghi indicati nelle tabelle F. N ed S annesse al R. decreto 18 fehbra10 4894 ~ N. 68 (Atto 4\.1 del (Tiornale Miiitar11). r.·li 11 om io i in congedo possono fare domanda di amm1sswue a fJU :1 Jun(p1e nrma appartengnno, purchè non;;~ trovin~ }n congedo da. ollre· (p13 uro :~noi ed abbiano prestato un effeU1vo serviziO sott~ .le armt non minore di mesi 12, e qualor:~ abbiano già prestato serVIZIO nel. c~rpo­ dellc truppe coloniali, nòn abbiano però dovuto cessa~ne p~r rescJSslon~ Jella ferma in seguito a rimpatrio definitivo p~r mouvo d1 salute o dt 1 disciplina. ,. . . . . Sc.,uono nell'fslruzione le norme per l ID VIO, per 11 n torno e trasferiI':> ' •• mento ai vari corpi, per le competenze, le pumz1om ecc. ecc.

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.loro invio in congedo, la commissione compilatrice delle note caratteristiche dovrà farne cenno nei rispettivi libretti personali. Come negli scor;;i anni, anche in questo il Ministero ha determinato che neigiorni festivi, dal 45 settembre al i 5 dieembre abbiano ~uogo corsi liberi di istruzione per gli ufficiali inferiori dell'arma di fa nteria, (fanteria di linea, bersaglieri, alpini) di complemento all'es~rcito 'permanente ed alla m,ilizia mobile, e di milizia territoriale. Detti cor;;i procederanno sotto la direzi0ne di un ufficiale superiore dell'arma di fanteria dell'esercito permanente, delegato dal comandante del presidio, e, nelle localitÌJ sedi di battaglione, sotto la direzione del comandante st~sso. L'insegnamento verrà impartito da uffìciali inferiori dell'arma di fanteria dell'esercito permanente, all'uopo destinati dai comandanti di presidio. In que~to insegnamento si dovrà dare la maggiore importanza alla parte p1·atil'a, afflncloè gli ufficiali acquistino l'attitudine, l'energia Il la prestanza militare, necessarie per l'esercizio dfll comando e pel prestigio del grado. La parte teorica relativa ai regolamenti sarà svolta io modo sommHio, trattenendosi sulle parti principali e dando per le 11ltre un razionale indirizzo, onde gli ufficiali possano poi compiere ila loro la propria istruzione. Sono ammessi senz'altro a fr~qneutare (JUesti corsi gli uffici:~ li che no facciano doma.nda al comandante del rispettivo distretto. Al termine del corso, gli ufficiali superiori o capitani, inc.'lricati della direzione delle istruzioni, trasmetteranno al comandante de! pre· ~irlio , che la inoltrerà al comandante del corpo d'armata, una succinta rolozione sull'andamento dei corsi e sul profitto ricava to, e vi uniranno 11110 specchio indicante il valore dell'ufficiale con una delle qualifiche di : ottimo, buono, m edioet·e o cattivo.

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Il Ministero ha determinato di ammettere alla scn?la ti~o, ~el. 27~ to artiglieria ,.,li uffici:~li di milizia territorwl~ d artJgllenà, 1 l> • • • • • • renl:>1men · 1·t, essendo addetti alle compaume che s1 debbono cost1tmre net teJqua , o . . ritori dei corpi d'arm:~ta V, VI, YH, VIII, !X: X e XI,. ne pre~entmo ai comandanti dei distrett.. dl loru residenza. rego lare domanda ' . · · d 1 La predetta scuola di tiro si svolgerà al pohgouo dt BracCiano a <'.' , /

1o al 30 luglio p. v. . . . . frequentato volontariamente stiTatta scuola dt t1ro, cost•Lo ave r . ·· · d1 tuirà un titolo ·di merito per gli ufficiali ricl1iamat1, e, pereJO, pnma e

Vennero inoltre pubblieate sul Giornale militare : Alcune varianti all' Jstrttzione complementare al regolamento sul rel'llltamento, nella parte cbe riguarda i sottufficiali ratfermati; La sesta serie delle aggiunte e varianti all' lst1·uzione sul servizio tll'il1• artiglierie da costa e la terza serie delle aggiunte e varianti alla 1111rnzione per l'esecuzione delle scuole di tiro a ma1·e; Alcuue disposizioni relati ve al nuovo attrezzamento adottato per gli /,nppatori rli fanteria.


NOTIZIE POLlTICO-Mli.ITA'B.I 732 Vennero pubblicate nel BolleUino ufficiale le ricompense motivate a coloro che si distinsero nei combattimenti di Halai e di Coatit. Queste ricompense, conformi alle proposte fatte dal generale Baratieri, consistono nella nomina del maggiore Toselli ad ufficìale dell'Ordine militare di Savoia e io quella dei capitani Folchi e Castellazzi ~~ cavalieri dello stesso Ordine; nella medaglia d'oro al tenente Sanguineti {morto), in ([Uella d'argento a tutti gli ufficiali che pa·esero parte ai combattimenti suddetti. Fu inoltre concessn questa medaglia a 11 militari di truppa italiani, :1d 8 ufficiali indigeni, a 9 militari di truppa indigeni ed a due borghesi. Ebbero la 1nùLinglia di bronzo 29 militari di truppa italiani, 6 ufficiali . indigeni, 172 militari di truppa indigeni ed 1 borghese.

NOTIZIE MILITARI ESTERE AUSTRIA-UNGHERIA .

Disposizioni organiche pe1: gli ufficiali in senizio S11dentario (Armee .~tnnd). _:___ Il N. t. 'l! del Nonnl.ll Ver Vemrdnun_qsblatt pubhliea le disposi-

Roma, t. 5 nprile 1895.

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zion i organiche per il corpo degli ufficiali in servizio sedentario {Armee ~ta nd).

Appartengono a questo corpo tutti gli ufficiali che non prestano servizio presso le truppe od i loro stati maggiori : essi sono divisi in t~e jlru ppi e cioè: 1) Ufficiali con impieghi speciali; 2) Ullìciali in servizio localt>; 3) Ufficiali di cancelleria e per altri servizi ausiliari. ;\ ppartengono al 1° gruppo gli uflìciali impieg<~ti presso il Mini~ loro della guerrà, presso lo stato. maggiore, nei comandi territoriali, ull ' istituto geografico, pres~o il comitato tecnico m;.litare, ecc. per lalllll'i di concetto o scientifici speciali, oppnm assr.gn:Jti quali comandanti nd in segnanti di materie principali presso gli istituti militari, o quali l!lOrnbri delle commissioni di rimonta o fina l mente quali comandan\i •Il linea ferroviaria. Fanno parte del 2° gruppo quelli dei comandi di presidio o fortezza, l(lllllli addetti ni comandi di tappa (case di u·asporto), degli stabilimenti di IJOna r. dei depositi di rimonta. Appa rtengono al 3° gruppo tutti gli altri ufficiali in servizio sedtn· turio eh ~ non hanno le attrilmzioui Ji carattere più elevato del ~o 11 i 0 gruppo (applicati per ser vizio d'ordine e di c:mcelleria, conseI( IIIILIII'i, ecc.). 'lon v'è un organico fisso per ~li uflìciali in servizio sedentario pnWIH.lo essi essere sostituiti anche da ufficiali a riposo e nel primo Mlllppn, al bisogno, anche d<J ufficiali comandati delle truppe. Il tra~riii'ÌII1ento da un altro ruolo a quello del servizio sedentario ha luogo a • t'i'OIId:l delle VaCanze che si fanno nelle diverse cariche.


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NOTIZIE lllLITA.Bl E8TEBE

Nel 4° gruppo possono essere ammessi solo ufficiali delle tr.1ppe chtl essendo stati comandati a prest11re serviz;o in taluua delle suaccennate cariche sedentarie, dimostrarono di avere le occorrenti auitudini ed i quali si decidono n passare de{initivamente al servizio sedentario. l tenenti colonnelli delle truppe cbe trovansi comaud~ti a ser vizi sedentar_i flp!J!Jono pn:mdere tale dt-cisione prima di essr.re nella prima metà del rispetti vo ruolo d' :tl)zi.10iti1 , i capitani di 4• classe, primn di essere compresi nel primo terzo del rispetti v'o ruolo. Non decidr.ndosi ad intraprendere la ca rriera del servizio sedentario prima di tale opol'a, essi dovran no immediat:tm ent~ far ritorno al ser vizio presso le truppe. Al 2° gruppo potranno es~ere assegnati uflìciali superiori od inferiori riconosciuti iuabili al servizio presso le truppe, ma tu ttavia abili ad un servizio sedentario. Nel 3° grnppo i soli ullìciali inferiori che si trovano nelle ora dette condizioni. Avan:;mnento. -- Il passnggio da uno ad altro gru ppo del servizio sedcnt:: ri o non può aver luogo che in easi eccezionali e solo quando ne venga evidente vantaggio per il servizio. l <'n detti Il'. di ufficiale e gli allievi degli istituti militari che siano di venuti in.1!Jili al servizio presso le truppe, i quali sieno bene classificati , aLbiano coltur;a spiccata, possono e3scre promossi' sollotenenti nel servizio sede ot;~rio. l gradi di tenente e ca piL:ino del servizio sedent.~rio del 10 gruppo sono devoluti per tru qua rti ai sottoteneuti e tenenti del gruppo, l'altro quarto sari1 coperto da nrrì ciali delle truppE" comandati o da utlicillli a riposo. La pro111ozioue a maggiore e tenente colonnello può aver luogo per gli uflìciali del 1° e del 2° gruppo solo in cal'i eccezionali e qnando trattisi di cariche di speciale fìduci11 o di ufficial i specialisti in qualche ramo dell :~ scie11Z1t. Qnelli del 2° gnsppo. dovranno :tltresì -aver superato gli esami pratici presc ritti per la promozione a mnggiore. Quei tenenti colonnell i del ~ 0 gruppo che si distinguono in modo affatto cccezionnle in qualche ramo speciale della scienza o che hanno incarichi della più nh;~ fìduci;1, possono e:;sere promossi colonneli i. È l(nesto un altro provvedimento che, assieme a quelli reléttivi nl nuovo ·ordinamento dello stato maggiore del genio crl al riordinamento dell' artiglieria tecnica, sono ispirati dal concetto, oggi prevnlente in Austria Ungherin, di tracciare r,ioe uua. ben nella disti mio Do fra gli ufficinli d~lle truppe c quelli addetti in vece a servizi ;;edentnri o troppo esclusivamente tecnici o solo amministrativi. Si sono invero crea ti pochi mesi fa gli i11gegncri del gon io e quelli

NOTIZIE XlLITABI BSTBRE

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d'ar.tiglieria ed i rispettivi ragionieri , quali impiegati con carriera propria, per la parte direttiva tecnica e pe1· l'amminisirazione dei materiali ; si è oggi dato ordinamento separato e con carriera militare limitata e ritardata .:1gli ufficiali che non prestano servizio presso le tr:uppe. GERMANIA.

Modificazione nelle ispezìoni d' ll'l'liglieria da (artezza. - Con ord ine di gabinetto, puhLlicMo neli'At'lneeverordnungsblatt 1" aprile 4895, l'artig lieri~ da fortezza viene ripartitn in 2 ispczioui facenti ca po :~!l'i­ spezione generale dell'artiglieria da fortezza (1). (4• Ber. Ln l ispezione , con sede n Berlino, comprende due hri"ale ~ l 1110, 2• Thorn), la 4• e la 2• ispezione dei depositi d'arti glieria, la ~uoln di tiro a J iiterbog, la scnoln riu11itll d'artiglieria e genio, In scuoln superiore artificier i, il campo di tiro d'artiglieria da fortezzn a Thor11. Inoltre dipende dalla I ispezione 1.~ presidenza della commissione esaminatrice dei capitalli e tenenti d':artiglieria dn fortt>ZUI . La Il ispezione, con sede a Colonia, comprende due brigate (3•. Metz 11 -i• Stra ssburg-) due battaglioni del 2° reggimento artiglieria da fort07.zn bavarese, il XII battaglione (Wurttemberghese), più la 3• e 4• ispezione dei depositi ed il campo tli tiro d'artiglieria dn fortezza di Wahn. Atunenlo nell'ot:qanico ufficiali e nuove i.~titnzioni. - Con altro ordine 1:0ntemporaneo vengono st.1biliti i segnenti aumenti ncll'orgauico uffìt·iu li, a far tempo dnl ~o aprile corrente, data di entrala in vigore del nuovo bilancio militare: "'-. cap1'tan1. d'1 ,•a •c1a&se d'artiglieria . . da .fortezza . . .aiutnnli dei due • • ~ » nuo vt. Ispettori d art1gheria da fortezza 2 aventt grado da comandante d1 divisione; 30 ufficial i del personale iu congedo - cnpi tnn1 e tenenti tju nli uffìci:lli .presso i comandi di distretto: 4 uHìcial.i su p~rio ri colle competenze da .\ presso gli opilìci Il' arredamento.Sono per conI'OIIlllndante d1 reggtmeoto, ' ulliciali supel'iori, tro soppre.;si 46 posti 1:l capitnni d~ 4• classe, \ d'ufliciale,dol personale 1.l » dt 2• • J in congedo ;

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(l ) Preccdentcmcnle era riparti ta, come ti noto. in 6 isrezioni facenti capo all'ispe' lonl' generale so11ra a~cennata.


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NOTIZIE MILITARI ES'fERB

capitano o ufficiale superiore del personale in congedo d'artiglierià da fortezza pet· il deposito d'artiglieria a Neisse; 1 .ufficiale superiore o capitano del personale in congedo per h) stabilimento termale Guglielmo Wiesbaden; 1 maggiore medico di 1a classe quale capomr.dico nell'ospedale · militare presidiario di Metz; 1 capitano d'a rtiglieria di 2• classe, 1 teo~nte d 'a r~igl!erin, . per il perl:>onale artiglieri ed 1 Cllpttano ar_ttfictere dt 2" ellisse, artificieri; 2 tenenti Mtificieri, Col medesimo ordine sono stabilite le seguenti nuove istituzioni: Governo di fortezza a Thorn - il governatore ha rango di comandante di divisione- per contro la c.1rica di comandante la piazza viene data ad un urticiale' superiore con rango di comandante di reggimento; · Comando del campo d'esen:itazione ll Loburg, retto da un ufficiale superiore del personale in con gedo eon rango da comand:mte t! i reggimento; Distaccn menti di corrieri :t cnvallo presso ciascuno di questi tre çorpi d'ann:ttn : Guardia, I e XV ; si form:mo il 1° ottoLre 1895 colla forza lili 1 ca pitano, 1 tenente, 2 sPl!Otenenti, 1 furier maggiore, 1 furiere, ~ sergenti, 6 ca porali ma~Zgi ori , 96 uomini tra soldati ordinari ed appunt11ti , 108 cava lli da sella ; Un:1 sozioue treno presso il battaglione trenf) N. .\. (rnagdeburghese) e presso il battaglione N. 25 (assiano) per il trasportQ di materi;tle •l'artiglì•1ria dà -forteiza. Si formano ai 1°o Uobre 1895, mentre la identiea sezione giù •~sistentc presso il hatt:~glione. treno N. ~ 4 (badese) passa al battaglione N. 16. Forza. L'organico del treno viene a tal uopo, :~ partire dalla data suddetta, aumentato di ~ 2 ten~nti, tO sottufliciali, 2 trombcttieri, 8 appuutati, 76 soldati comuni, 2 soldati operai, H c:~vnlli da sella e 88 da tiro pesanti; La scuola prep11ratoria per sottuffìcillli a BarleuHein; però non è· ancora fissata la data precisa di formazione; Una apposita ·amministrazione deposito presso la brig:Ùa ferrovieri. per amministrare il materiale ferro viario da guerra ecc..... depositato presso la medesima. 11 personale, consta eli nn nfticiale superiore. def personnle in congedo !J 3 furieri maggiori ferrovieri; Un n intendenza delle trn ppe ferroviarie presso il corpo d'arm:.ta della ·Guardia. Congcdamento della classe anziana e chiamata della. leva. Il eongedamento a.vrà per. estremo limite di tempo il giorno 30 settembre <\895. Le particolari disposizioni suno lasciate a cura ·dei co-

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NOTIZIE MILITARI EST&RE

mandi' di corpo d':~rm:~'a e, per l'artiglieria da fol'tezza, a cura dell'ispezione generale dell'arma. Jl~r quei riparti di truppa che prendono par\e nllc manovre nutnnnali il congedamento del personale da assegn~tre ullo ri>erva avrà luogo di regol:1 nel 2° ~i orno e, per eccezione, nel ·l() o nel 3o dopo il termine delle manovre e proprimnente dopo il ritorno thli ripnrti alle rispettive sedi . I soldati del treno, arrol:-tti in servizio atti vo sernestrale nel mag~io cd in novembre, sn ranno congedati rispettiva mente \1 :H ottobre i 895 · ed il 30 aprile 1896. Quegli :~ltl'i del · treno a· ferma ordinaria, come altresì i soldati operai . saranno congedati il. 30 settembre ~895. La nuova cl:1sse sarà iucorporata nelle seguenti proporzioni : una quantità di reclu te Per i /. sen'izio coll'anna : in ci:Jscun eguale alla metù della battaglione fanteria com presi i quarti forza O'l'ganica in a ppunin ciascun battaglione cacciatori . tati, ~omuni c ~ottoaiu­ in ciascuna batteria montata tanti d'ospedale; diffalin cin.>cun hnttaglione artiglieria da cando però la· quantità fortezza . di ralfermnti , ec<~•• già in ciascun battaglione pionieri . in sussistenza qu:~li ap» dèi rr·ggimeuti puntati, comuni e sottofllrrov.ieri aiutanti d'ospeda le e nella scziom~ <1reostieri . computando la quantità . iu ciascun bnttaglion~ treno con ferma di vacanze prodotlesi nei. lo teonale . . . . . . . . . . . · 1 posti di raffermllti. Inoltre per rifornirfl le scuole di tiro d'artiglieria e la C{)mp:lgnia d'esperimenti della commissione collaudatrice d'artiglieri:~ devonsi mcor porare in più i seguenti uomini : in ciascuna batteria montata a cavallo in ciascun battaglione artiglieria· da iortezza 9 l riparti rimanenti sottonotati incorporano nella seguente mi sura : ciascun reggimento cavalleria su piede rinforz<~to . . uomini ·160 almeno. cia scun reggimento eavalleria su piede medio )) ·150 o su piede ristretto 35 ciascuna batteria a ca vallo su piede rinforzato . » }) }) >> '' >> » medio )) )) )) » ristretto . cia~cuna compagnia treno, per il servizio di . 38 >) sci mesi in autunno ·1895 3R » in pri m~ vera 1896 •

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NOTJZI& KJLITARI ESTBRB

Per il servizio senz' arma: tutti 1 corpi e riparti mcorporano la metà del personale stabilito dal loro organico in soldati operai. li Ministero della guerra è autorizzato a dare le opportune disposizioni, I(Ualora si m11nifestioo necessarie talune modificazioni alle cifre sopra esposte. L'.incorporazione in cavalleria · per il servizio coll'a•·ma si effettuerà dopo il 1° ottobre 4895 per disposizione dei comandi di corpo rl'armata, però il più presto possibile e f( Uando già le truppe siano rientrate alle sedi; l'incorporazione autunnale nei battaglioni treno si effettuerà il 2 novembre 1895 e per i sold:t ti conducenti, il 2 maggio 4896. Le reclute per le scuole sottufliciali, come pure quelle :~ssegnate ai soldati operai saranno incorporate il 1" ottobre 18~15 . Per le reclute di tutti gli :~Itri riparti eli . truppa determinerà il Ministero della i!Uerrll la data precisn nel cor~o del mese di ottobre. Vcwiant·i nell'alto personale militn1"e. -Il principe ereditario Bernardo di Sa~sonia Meini'ngen è stato promosso al gr:uln di ge nerale di fanteri ll e o o min:~to tomandante del VI corpo d'armata (Breslavia). Il tenente genernle v. Lindeqnist è stato parimente promosso generllle di fanteria c nomi lllltO comanJante il XIII corpo d' !lrmat.1 (Stuttgard) . Il tenente )!cnerale principe Maurizio di Sassonin Alteuburg è stato promo,;so ge nerale di c:~v:~lleri;~. Il maggior generale b:trooe Neuhronn v. Eisc•uhurg è sln to nominato comandante di Spandau al posto del tenente f!enorale v. Michaelis collocato a disposizione. Il teuente generale v. ll3 gen comandante di Tl;orn è stato nominato governatore della piazza stessa . .li tenente generale Knhlmann è stato nominato i;,pettore della t• igpezione d'artiglieria da fortezza ed il maggior generale UIITers lascia la :l• ispezione ora soppressa passsando ispettore alla 2•. Pubbh'caziom: m·ilitctri. - J<'u adottato con ordine di gabinetto del 31 marzo ultimo scor~o un regolamento sull'uniforme degli ufficiali, compresi i sanitari, che raggruppa le molteplici disposizioni spar5e nei giornali militari e pre5enta cosi una norma fissa e stabile in proposito. Per ora è stata pubblicata la parte 4a (provv;soria) contenente disposizioni ge nerali .snl vestiario: è edita· dalla casa Miitler 11. So hn, Rerlino MARINA.

Varo della corazzala T. - I l 3 àpri le corrente fu varata a Kiel la corazzata 1' che è l'ott:~va tra le 4O navi del tipo Siegfried destinate a difestl delle coste marittime e dei porti; fu battezzata dall'imperatot·e in per~ona, il quale le impose nomt> Afgir.

NOTIZIE BIBLIOGR-A FICHE Bollettino bibliografico

1. Sommario delle riviste militari italiane. · Rivista d'a·rtiglieria e genio (marzo). Tavole dei fattori di tiro, C. Parodi, capitano d'arti glieri a. A.lcune idee sul manuale di fortificazione campale, (con 5 tavole), P. Spilccamela, maggior e !lel genio. Lo stnto presente ·della questione del cannone da campagna . Le caratteristiche del tiro da costa. A. Colichiopulo, tenente d'artiglieria. Il teorema dello Stephanos e la Rivista di fanteria.. G. Ricci, C.'lpita no d'artigli~ri11. Misçellanea. Notizicl. Bibliografia. Giornolc medico del R. esercii~ e della R. marina. (marzo). Cenni ·sulla morbosità in tempo di pace nell'esercito italiano dal ·1878 al 1892, C. Sforza, maggiore medico. Le m11lattic veneree secondo i mesi, Livi, capitano medic.o. Un caso di emoglobinuria parossistica da sifilide, Calcagno, medico capo nelln R marina. Rivista medica. • chirurgic.1. R·ivista marittima (aprile). 11 carbone inglese in Italia. A. Teso.

Sull'applicazione dei dinamometri :~Ile motrici marine. F. Baratta, ingegnere del genio navale. . La navigazione da diporto. A. Camum. Strategia n nvale (continuazione e fine). D. Bonamico. · La marina da guerra di Cosimo I e dei stroi primi successori (continuazione). Mnnfroni.

c:


NOTIZIE BIBLIOGRAJI'ICUB

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. NOTIZlE BIBLIOGJUJI'ICHB

La tfuestione di Madagascar (continuazione e fine). V. Grossi. In memoria del P. M. Alberto Guglielmotti. tettere al direttore. fnformazioni e notizie. Bibliogrnfìa.

2. Ordinamento degli eserciti. -

lnflueru<t della coltnra pmgressiva sull'ordinamtmto degli eserc·i ti

e sul carnttert: della uue1·ra. Crow, medico di reggimento. (Streffleur's Zeitschnft, febhraio). - /.a landsturm sv·i zzera. (Deulsche Ileeres-Zeitung, n. 23 ·del 20 marzo). - L 'État i ndépendent du Congo et des {ot·ces militair.es. Studio ,;torico-ge_ografico-militare. (Revue militairede l'étrangtw, marzo :1.895). - L'Etat ·m ajor italien. Studio sul suo ordinamento. (Reoue m·i litaire dé l'étranger, marzo 4895). - [ e budget de la guerre (iu Francia) pout· 1895. L. llrun. Continuazione. Esposiz.ione ed esame critico della· discussione ch'ebbe luogo a questo proposito nel Parlamento france~e. (Spe1;tateur militaire, :1 prile i 895). - f.'ancir.nne armée. 1'roupes entretenues et maison du roi. Boissonet, intendente milit.1re. (Spectattmr m:ilitait·e, marzo 1895). - Le corps d'a'l'mée Suisse. (Rerme militai re Sttisse, marzo, 4895). Continu:1zione. L:J prima parte si trov:~ nella puntata di gennaio. - Lq, nazione armata. Libro su l'organizzazione degli eserciti e la coodott:~ della guerra dei tempi nostri, del barone Colmar von der· Goltz, cqlonnello del rP-gio esercito prussiano. Qu:-trta edizione rivedura e migliorata. Prima traduzione italiana fatta con l'a ùtorizz~tzione . dell'au~ore, •l:. l capitano di fanteria Pa si[U<~Ie l\leomartino. Rivolgersi :1lla tipografia Voghera. Roma.

3. Arte militare. Condotta di ttn seguito di marcie. Studio di applicazione dei regolamenti che vigono a IJUesto proposito nell'esercito au~triaco. ( Streffleur' s Zeitscrift)·. - Le divisioni· di cavall-eri(J. toro com pito, impiego e ordinamento. (Streffleur's Zeitschri{t, febbràio, 1895). - Tl modo di combattere della fant eria davanti agli 'lffetti delle

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armi moderne. Studio tattieo-p!'icoloscico. Cnntinu:~ zione. ( Devtsehe Tfeeres-,Zeittt1ig , n. ~3. 'U " 25). - Le 'divisioni di cm;alleria in tempo eli pace. (Militiit· Wochtnbla.tt, n. 27 del 't7 marzo). - 1/artiylùria pesante di campagna. Continuazione. (R evista cùmtifico·milikw, 15 marzo). - Les manoeuv-res d'hivu rn Alema,q11t. (Revue militaù·e de l'étmnger, marzo 1895. · - Pré.:is de l'art de lo. gu-erre. L S:~mion. E un breve studio sulla famosa opera del genera le Iomini col ti tolo sopracitato; studio fatto nel· l'occasione che viene pubblicata una nuova tJdizione dell'opera stessa. (Spectaleur militaire, aprile 1895). - Pt:r l'istmzione teoretica degli uffiziaU e dei cadetti. (Organ. d-er militiit· Vissenscaftlichen Vereine, 4 fase. 1895). - Nomùw, obblighi ed avanzamento degl'i 'U{{ìcial-i ·i n congedo. Manuale pr~tico, con apposita appendice, contenente : 1° L:l' nuo va istruzione per gli allie\' i ufficiali: 2° L'elenco dei documenti per ottenere la nomina a sottotenente di complimento e di milizia territoriale; a0 l nuovi progr:Jmmi di insegnamento e di esame per la nomina n sottotcncnto di complimento e di milizia territori ale. Ri volgersi :~Il a tipografia Voghera. Roma.

4. Storia militare e generale. St-udio crit·ico della campagna del/812 in Russia. Marcnzi, maggiore austriaco. Vienna, ~ 895. Sulle .çcorrerie della . 1:avalleria di Thielmarm nella campagnn del 1813. Mmwgt·afia tratta dai documenti degli . archi vi anstri:1ci da Scheibert, maggiore. Vienoa, 1895, Seidel; - Tt:ombattimenti decisivi sulla Suul. Monografia ùi fatti speciali della ca mpagna del 4870-71. F. Honig. Herliuo, Mittler. - Mes souvenirs. Tomo H. Gener:1 le du Rara h. P:1rigi, 1895, P lon . Queste memorie si riferi scono in pa·rte alla conquista dell'Algeria e in parte aii:J spedizione france:>e nel Messico. - Les souvenirs dLL géniral ba1·on Pauli11. Per il capitano Paulin· Huclle. Parigi, 1895, Plon. Queste memorie vanno dal 1782 al 1876, quasi un secolo ; ma si riferiscono specialmente Il fatti delle cnmpagne del primo impero.


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NOTJZIB BIBLIOOB.APICHE

. - Mé~oires du _qénéral Roe! Godard. Per 1.-B. Autoiue. Parigi, 4895, .l'lllmmllrJou. Anche queste memorie si rircriscono specialmcnle alle campagne napoleonicbe e vanno dal 092 al t 84 5. ' - lA prise de Bone et Bougie. Su documenti raccolti dal generale r.ornuli_er-Lucinière. Parigi, 4895, Lethilleux. Episodi delle guerre francesi per la conquista dell'Algeria. , ·- f..a campa_ qne du 1812. Per G'. Bertio. Parigi, 4895, Flammarion. E una storia :medottica, nella quale specialmente campeggia la fìgura del protagonista : Napoleone. - La gw:rrr de sécession. Per il capitano Ange1·. P:~rigi, ·1895, Lavauzcllc. - La !fUCI're Sùw·Ja1wnaise. Continuazione. (Reuue militaire de félran-rJel·, marzo 1895). . - l.c mm·é1;hal Cant·obert. Sull vita e gesta. Per M. Heunet. (Jou·rnnl de;; ~Jàcnce8 m1:litaires, marzo 1895). · - /.a c1nmlerie de l'(trmée nlliées pendant la campagne du 1814. (Jout·nal tleN sciences mihtairell, marzo '1895. - Corso di storia generale e particolàrmente dell'IttLl·ia. Colonnello l<' ubri ~ . Porte L Tempi antichi (Oriente e Grecia). » lli. Tempi moderni (~555-481 5). l V. Storia dci tempi nostri (18t 5 in poi). · ln preparazione: Parte II. Medio evo. llivolgerc le richiesle alla tipografia Voghera. Roma.

5. Tecnologia militare. - ·~tndc sur les affuts actudles des grosses calibrP.s. 1'ran~formations prochames. (Revue maritime et coloniale, febbraio 1895) . - Méthode !Jrafique pow· la déterminatwn mpide des variations du compall (Revue maritime et coloniale, fchbraio 1895). · - Géométrie des dia,qrammes. Questi~ns sur les courbes d'ù1dicateur. Continuazione. (Revue maritime et coloniale, rebbraio, 1895). La q~stionc_ dei fucili a t·ipetizionc, dci calib1·i, delle polvet·i. Sei ~nrolrenzc 01 Wt11dt, colonnello d'a rtiglieria nell 'esercito austriaco. Y1enna, 1895. Seidel. -. Desr.ri~twn et ttsage aun apareil élémentaire de (otogrammétrìe~ Per Il m~ggw~e Legros. Parigi, 4895. Société d'éd1tious scientifìques. - A1·ttlharw de g1'0sso calibm. (Revista da comissao tecnica milita1· consultiva. Ultimo quadrime~trc del 489+). ' •

NOTJZJB BIBLJOO&APICSE

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· - Nuovi lavori ntl campo della fotografia e delle riproduzioni. Conreren~a tenuta al circolo mihtare di Vienna dal tenente colonnello

Volkmar. (Orgatl der militi.ir 'OissenscafUichen vereine, .i0 fase. 1895). - Essui de pénélration des projectiles dctns LtL ne'ige. Capitano Le· noir. (Revue mili taire sm·sst', mese di marzo 4895).

6. Varietà - l cavalli degli uf(ì.oiali di fanteria in Ft·ancia. (MilitJJ,r Wockenblatt del 30 marzo). - La questione del duello. (Deutsche Hw·es Zeitung, n. 2,j del 23 mano). - Gli esercizi eccessivi. La fatica. H.ernandez Poggio, ispettore di tianità. (Revista cientifico-militm·, 45 nwrzo). - Hy!Jiène et alimcntution du che'Dal sttililiC. (Jkrnte 'JI'tilitaire .~uisse, marzo 18~5). - Annnario militare ufficiale pel/895. I volume. Ruoli di anzianità c riparto fra i diversi comandi, corpi od uflìci degli uflìciali dell'esercito permanenle in attività di servizio e degli impiegati civili, con la storia delle. varie armi e dei singoli corpi. Il Volume. H.uoli di anzianità degli ufficiali in congedo. Rivolgersi alla tipografia Voghera. Roma. - La riforma della legge sul matrimonio degli ufficiali. Avvocnto Carlo Lessona. Quarta edizione completamente rifatta. Roma, editore Voghera, 1895. L'autor.e so5tiene che si dovrebbe : 1° vietare il matrimonio agli ulliciali che non hanno compiuto una certo età (dai ventotto ai trent'anni) ; 2° ordinare o un'assicurazione obbligatoria sulla vita degli ufficiali ammogliati ; o istituire, come . già in Germania c nelle due Si4:ilic, una cassa pensione per le vedove e gli orfani degli ulliciali ; 3° subordinare il permesso del matrimonio all'accertamento dell'onorabilità della sposa mediante il parere degli ulliciali del corpo; 4" imporre per legge la precedenza obbligatoria del matrimonio dvilo, almèno per gli ufiiciali. - !...'espionnage militaire en temps de paix et en temps de guerre . ll uo bruchure iu-42° de 76 pages. Klemborosky, colonnello di stato lllll;ISiore susso, gradnione francese. H ivolger~i allll tipografia Y oghera. Roma.


ROTISIB B18LI08tift0HB

.7. Colonie, geografta, viaggi. l! A{t-ica tedes1;a in pau e in gWliTa. Schweinitz, già t:apo della spedizione tedesca al lago Viuori:~ . Berlino, Walther. - Aiuto allo studio della geografùJ delf Europa centrale (i n· tedesco). l'rarnherger, capitano. Con carte. Gray. 4895. - I combatt-imenti degli olandesi a l,.ombok nel 1894. (Milita1· Wo-chr.nblatt del 27 rnnrzo ~ 895). · - Une campagne de Portugais en Gv.inée. Parigi, ~895, Lavnuzelle. Si trattn eli una spedizione fatta nel ~893 con un migliaio d' uomini per sofrocnre una rivolta nell'Africa portoghese. - Sto!'in del pltssaggip del Nord-Est. Ermenegildo Costi, capitano. L'autore è noto per le sue precedenti pubblicazioni geop;rafiche delle qu11 li ricorderemo Il canale transoceanico, L' Italia e l'Africa, e la Storia d'Et:iop'ia. Il fortunoso viaggio del pirosc;tfo la Vegn che apre altfne il passag~i o dall 'oceano Atlantico all'oceano Pacifico, segna il trionfo della scienza sulle forze ribelli della natura. Rie,•ocare la memoria dei valorosi che lo tentarono e ra crogli~:re io un ben ordinato volume le più import.1nti noti1.ie storiche e scientifiche sul Passaggio del Nord- Est, che costituisce uno òelle più grandi conquiste geogrnfiche del nostro secolo, fu lo scopo dell'autore.

8. Marineria. ·--:-"" Cannonières-torpilleurs de /{l marine anglaise. P. Simon, tenente d 1 marina. ( llevue ma1·itime et coloniale, febbrnio 1895). .

/'er /(t Direzione Lonovrco CrsoTTI

DENARCHI CARLO,

gerenct.


LA GUERRA CHINO-GIAPPONESE I. Precedenti politici. Quando nel 1~93 venivano su questa Rivista pubblicati alcuni miei cenni sulla China e sul Giappone, frutto di I"(Uelle osservazioni, che io avevo avuto agio di fare sopra. luogo durante il mio non breve soggiorno nell'impero del sole levante, non osavo sperare che la maggior parte delle mie predizioni si dovessero avverare così presto ed in modo . sì. completo. Accennavo allora che, dato 1o spiccato antagonismo tra quei due Stati nèl carattere nazionale, nella civiltà e nei commerci, era fatale tra loro un cozzo in un avvenire fors'anco non molto lontano, tanto più che r estava pur sempre come una minaccia sull'orizzonte l' eterna quistione della Oorea, regno tributario della China, ove il Giappone, che vi possedeva colonie numerose, bramava porre stabile il piede. Dal paragone ragionato tra i loro rispettivi eserciti, più o meno prontamel!te mobilitabili, più o meno istruiti, armati

(l ) Nel corso \li quest'articolo si troveranno alcune differenze nell'ortografia dci nomi tll città. e paesi in èoofronto colla carta annessa. Queste dipendono essenzialmente dall'aver preren to eli adottare l'ortografia più semplice c più usata, quella cioè corrispontlonte all' Inglese, nella quale il nostro e (dolce) è espresso con eli' e lo 1c (dolce) con 111, mentrt'> pel c (duro) solo o preceduto da 1 si usa k, il g (dolce) é espresso con j, riservando il segno g solo pel g (duro) e flua \mente n io principio -di parola si scrive run 'l· Invece sulla carta le notazioni adottate corrispondono alle tedesche, e sonori•I•Ottivamente t1cli, 1ch., k, rlj; g e.f, mentre la e è generalmente scritta con iJ.

48 -

ANNO Xl.,


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LA OUERR.~ CHINO-GIAPPONESE

e condotti, più o meno animati da spirito militare e da sentimento nazionale, traevo la conclusione che, quando uno o due corpi giapponesi potessero essere sbarcati sulle coste della China e mantenuti in perfetto collegamento colla loro patria, avrebbero presto ragione delle truppe c~inesi ~ ~o­ trebbero, dopo una breve e g loriosa campagna, spmgerst smo a P ekino a dettar la legge al celeste impero. In base ad un accurato parallelo tra le forze navali delle due nazioni, qualche scrittore erasi già, fino dal _1883, spinto a prevedere che il ,Giappone av~ebbe la meglio sul mare in una lotta contro la China. Da quell'epoca era scorso un lungo lasso di t empo me~so a profitto, più che dalla China, dal Giappone per dar ma~gwr sviluppo alla propria :flot ta e quindi io avevo ~rova_to_ gmsto di registrare quella previsione. Ma per assom~rm1 v1_ se~z~ riser va non mi ritenevo abba.~:~ tanza edotto su1 part1Cotan delle f~rze n avali giapponesi, come potevo esserlo su quelli delle for:r.e terrestri per la mia dimora colà in diuturno contaLto coll' elemento militare. · Ero appieno convinto, che solo al Giappone, favorito dalla sua posi:.don o speciale e dal suo esercito, riuscirc?be con una vittoriosa spedizione nell"interno di andare a fenre nel cuore quell'immane colosso dai piedi di m·eta, aprendo con la for:7.a la China alla nostra civiltà. Ritenevo però del pari, che senza l'assicurato concorso di una grande potenza, la quale l'aiutasse colla marineria e col cr edito, non si sarebbe il Giappone lanciato in cotesta avveutura, per quanto alla fin fine, grazie alla s ua posizione insulare ed al suo sistema di ~ifesa. costiera, non avesse a correre perieolo di una contro mvaswne chinese. Inoltre, nella chiusa d i quei brevi eenni, non potev-o a meno di a lludere ai g ravi perigli che minacciavano la ~usa d~ll~ civiltà, sia pel ribollire di certe idee di ostracismo-agll ~-tramen in China e in Corea ed anche in Giappone, dopo l mfausta. introdu;~ione del sistema parlamentare, sia per. !'_esaurimento economico sovrastante al Giappone per l'immense spese e militari e civili non adeguate alle risorse del paese. E dicevo

LA GUBRRA OHINO · GIAPPON.ESE

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ohe, se per disgrazia. le idee ostili agli stranieri prendessero piede anche in Giappone, sì da spingere il governo ad unirsi in triplice alleanza colla China e colla Corea ai danni dello iJtraniero, il cammino fatto sinora dalla civiltà nell'estremo oriente andre bbe calcato a ritroso, e chi: sa quanto sangue dovrebbe spargersi per riguadagnare il terreno perduto e per fa1r trionfare la odierna civiltà in quei paesi cotanto diversi dei nostri. Certo nelle alte sfere del Giappone predomina il concetto di mantenersi fedeli alla_ ci viltà occidentale, in nome della quale, almeno in parte, fu iniziata e condotta a termine la g ran rivolu:r.ione del 1867 che, rendendo al Mikado il vero e proprio esercizio qel po~re, abolì d'un colpo, insieme collo Shogunato, l'antico sistema fimdale infesto, allo stran i ero civilizzatore. L e classi attuai mente dirigenti debbono pure essere affezionate al nuovo regime, il quale anche all'estero si incarna nelìa completa adesione alle idee del la civilhL Buona pR.rte dei loro membri g li debbono l'attun.le posiziono ben diversa r:la quella eh~:~ la no.scito. avrebbe concesso loro n~l1' autico governo; mentre gli altri, che a.d ·elevate cariche twrebber o pur sempre potuto aspirare per diritto di naseita, ottennero. come fautori cd instauratori del r.uovo regime, posi:r.ioni più lusinghiere e l_llaggiori dovizie, anche a scapito dei vintì fautori dell'antico. TLltti poi indistintamente si t~entono sempre più spiliti a perseverare sulla strada che 1-inora calcarono, anche dal loro amor proprio nazionale (e i giappone~i non ne patiscono difetto) lusingato in vedersi lodati e incoraggiati da tutto il mondo civile . A vero dire ossi ben meritano di esser presi per modello, n on solo da qualsiasi altro pa.ese che da poc9 più di cinque lustri siasi messo sulla strad~ della civilizzazione, ma anche da molti, pm· non dire · da tutti i governi europei, dove la fiscalità e In. burocrazià regnano. sovrane. Non bisogna però ·oredere che tutti condividano queste idee e queste ·a spirazioni. È inutile farsi illusioni ; tutto il 111ondo è paese. Per la massa del popolo, più che i gr~ndi


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LA GUERRA OHINO-GlAPPONESE

nomi di libertà, di patria, di civiltà e le grandi aspirazioni di indipendenza, di grandezza, di predominio civile o militare sulle altre nazioni, hanno capitale importanza il benessere della vita materiale, la pace e la tranquillità. interna, lo sviluppo delle industrie e dei commerci. P er la massa del popolo, sia questo in Asia. come in Africa, in America o in Oceania come in Europa, il governo migliore, il governo dei suoi sogni, il g overno ideale è quello dove si pagano meno imposte, dove il commercio e l'agricoltura più fioriscono, dove insomma la ,.ita è a mig~ior mercato, e dove si può, senza. fatica, far qualche risparmio. sulla mercede del lavoro giornaliero assicurato. È doloroso, è brutto il doverlo dire, ma anche la. storia ci insegna, che dove il popolo ebbe fame, la si co~inciò col malcontento, da questo, alla prima occasione, si passò alla rivolta e spesso si terminò colla rivoluzione. Ora nel Giappone, come in altri paesi sorti da poco alla liberta, troppe cose si vollero fare in troppo breve tempo; molte riforme, e pr ima di tutte l' abolìl-!:ione del sistema feudale, introdotte in furia e dietro· concetti più teorici cho pratici, non dettero i resultati che se ue sperava;no; spostarono invece una gran quantità d'inter essi, facendo numerose vittime che divennero nemici acerrimi del regime, in nome del qu ale le riforme erano indette. Di qui malcontento prima latente, poi scoppiato in rivolta (la terribile insurrezione di Sa.tsuma n el 1877 informi) e dopo le sanguinose r epr essioni malcontento di nuovo latlmte, perchè i germi restavano ancora e non ne erano rimossi i motivi. Nè p cteva essere altrimenti ; le immense spese, e non tutte giustificate, fatte specialmente per creare un forte esercito e una potente flotta capaci di rispondere alle odierne esigenze della guerra, impoverirqno il paese coll'obbligar e il governo a calcar la mano sulla .p roprietà, non potendo farlo sui dazi, perchè i trattati colle varie potenze gli legavan le mani. E cco il motiv o principale del malcontento, in cui andavano soffiando coloro che dal cambiamento di regime aveva.n avuto a soffrire danni materiali e morali. E il malcontento, che

LA Gt'BRRA CHINO-GIAPPONESE

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prima andava serpeggiando, senza che alcuno vi fosse a farse~e audac~ portavoce sino al trono, potè trovare interpreti nei dep~ta.t1, appena fu concesso il sistema rappresentativo. Qual tns~e dono fu mai questo vaso di Pandora per un paese, usc1to allora .dal più puro assolutismo e non educato n è maturo per la. libertà. ! Quel sistema, che è. ben poco adatto per la masstma parte delle nazioni d'Europa, e meno ancora per quelle di razza latina, non poteva, nè potrà essere che una vera sorgente di guai per le nazioni asiatiche per le quali il miglior sistema per molto tempo ancora sarà. l'assolutismo illuminato. Dal Parlame~to :enn~r~ i continui lamenti con tro le spese troppo elevate, 1 re1terat1 mcitamenti alle riduzioni dell'esercito e della marina, collo specioso motivo che erano inutili dal mome~to che ~uerra non vi era n è appariva alle viste: e che per tl mantemmento dell'ordine interno e per la difesa del paese la met~ sarebbe stata anche troppa; poi, come se ciò non bastasse, SI ebbero i rifiuti di votare i bilanci, ed in conseg~enza i ripetut_i scioglimen ti della Camera dei rappre- · sentantt e le successn •e elezioni politiche, senza che, se ne avvantaggi~s~e il. partito del Governo . .!!.: chi sa qual piega o.~reb?ero fimto dt prendere gli avvenimenti, dopo il quarto ~:~utoghmento della _Came~a n el giugno u. s., se in buon punto non fosse~o venut1 a dtstrarre l'attenzione generale ed a IUOI:Itr~re 11 Vanta_ggio di Un potent_e esercito e di una ag- · g uerr1ta flotta gh ultimi avvenimenti di Corea. G ià vari articoli interessantissimi su tale argomento vennero pubblicati sopra le principali riviste, per trattare con lnsso di particolari le cause remote e qu elle recenti del confl~t~o ~hi~o-~ia~ponese sul territorio coreano, e per fare prevts tonL sull estto della guerra e sul destino riservato alla C.orea. Non è quindi mia intenzione ripet ere particolareggll.l.tamente, quanto da altri, meglio informati di me venne lioritto. Ricorderò solo, almeno per ora, in succinto' le fasi lll'incipali per le quali passò il conflitto in questi u ltimi anni primu. di raggiungere lo stato acuto attuale. l >opo l' insurrezione scoppia~ a Seui, nel lug lio 1882,


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contro il re e gli stranieri. n ella quale il ministro giapponese Hanabusa, con poc:hi del suo seguito, potè sfuggire al massacro. raggiungendo la riva del mare e imbarcandosi sopra un battello da pesca per essere poi raccolto 'da una nave da guerra ingle:;.e e sbarcato a Nagasak~ ,. il g?verno giapponese fece immediatamente una s ped1z10ne m Corea., e ne oc:cupò senza resistenza la capitale per dettarvi la legge. L~ China che, qual potenza sovrana, sempre volle fosse da tu~tl considerato suo vassallo il re di Corea, intervenne snbtto con a lt r o corpo di esercito a controbilanciar e l' influenza del Giappon e, è faeendosi intermediaria tra le due potenze, ottenne l' evacuazione della Corea p er parte delle truppe criappone:>i in seO'uito alle convenzioni stipulate il 31 agosto. o ' o . Con queste veniva accordata al Giappone pien a soddts~azione dell'insulto, una forte indennità, e l'apertura effettiva di Chemulpo, a. 25 miglia dalla capital e, t erzo ed ultimo dei porti che dovevano eH;:;ere aperti al commercio giapponese in base al t rattato antecedente del 1876, essendo stato primo l! 'usau nello stesso a.nno e sooondo Ge.usan n el 1 ~~Inoltre il Giappone otteneva altri vantaggi commermal~, non che la promessa dell'aper tura di un quarto porto, e 1l diritto di tene.r nella capitale un piccolo corpo di truppa a difesa della propria legazione. Anche la China mantenne in qu ella città un corpo di truppa;, per n on esser da meno del potente rivale ; ma non mancarono, come era a prevedersi, conflitti t ra chin asi o giapponesi, nè 1_1n' altra sommossa contro il go verno e gli stranieri, per la quale venne di nuovo incendiata la residenza della legazione giapponese n el dicembre 1884. Ristabilito l'ordine e data soddisfazione al Giappone, con promessa d.i adeguata indennità e con le~tera di ~cusa del r e di Corea, fu tra China e Giappone, il 18 a pnle 1885, firmato il trat tato di Tiensin, nel quale convenivasi il n t1ro simultaneo ed immediato delle truppe dei due paesi, l' assoluta proibizione di stabilirsi in Seul a trl?-ppe giapponesi chinesi per proteggere le rispett ive legazioni in caso di 0 sommossa, e infine l'obbligo di reciproco avviso, nel caso

LA GUERRA CHIX0-01APrONE8E

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ch e circostanze speciali richiedessero l'invio di truppe in Corea per tutela dei propri sudditi e degl'interessi loro. Casus belli doveva quindi, secondo le stipulate convenzioni, esser dal Giappone considerato uno sbarco di truppe cbinesi fatto senza alcun preavviso. Questo appunto ebbe l uogo, dietro invito del r e di Corea, per sedare nuovi torbidi e nuova sommossa scoppiata verso la fino di maggio del1894 nella provincia di Chulla, nel mezzogiorno del. regno, per op era specialmente del partito r ivoluzionario togaku to, arrogan tesi non solo il titolo di nazionale, ma persino quello del progresso, e vantan te adepti in gran copia. P erciò truppe ussai più numerose inviava subito il G iappone ad occlipare come al solito la capitale, mentre ne teneva in pronto altre nei porti più prossimi a lla Corea, ed intanto mandava le HUe navi da guerra verso il nord, ad opporsi colla forza aJ. altri sbar chi di chinesi sulle coste della penisola. Di qui nacqu e il primo conflitto armato, a cu i tenne dietro la diohis.razion e di guerra del l " agosto. Ecco per sommi capi la concatono.~io ne dei fatti, che dulia prima apertura della Corea al commercio cogli strani ri, vanno s ino all' epoca attuale, e :mi medesimi fatti sarà j.çÌuocoforza tornare più di una volta nel seguito di questo 1~rti col o. Cominciano coi negoziati del 1872, coi quali si ottiene che nel commercio colla Corea il nuovo governo Kin.pponesc prenda il posto che prima aveva il feudatario imperante sull'isola di Tsushima, e quindi si apra uno stabi limento commerciale g iapponese a Fusan. A questi negov.i ,~Li , conclusi assolutamente in via pacifica, tien d ietr o il l.mLtato del 1876 concluso s~nza una g uerra, ma dopochè li l+iappone aveva già mostrato gli artigli, impadronendosi d11l fo rte dell'isola di K oka, dal quale era stato tirat o contro 1111a nave giapponese che fi.tceva rilievi idrografici in quelle ILIII JII t. Dal18.7 6 a l1882 si ha l'esclusivo monopolio del com""'"rJio coreano per parte del Giappone mediante il porto di l•' nRan , dove fiorisc~ c si sviluppa in modo meraviglioso la 111 il e•ni a. giapponese. l'oi cominciano fa~ capolino collo stesso scopo le altre

a


LA GUERRA CHl'II'O-OlAPPONESE 752 potenze, e primi gli Stati Uniti di Americ~,.aventi per intermediaria la. China che vanta l'alta sovramta sulla Corea. E qui, per odio agli stranieri, comincia il ~erio~o de~l~ rivolte promosse anche contro la monarchia da1 ~an pà.rt1t1: massime da quello così detto nazionale, ~ a mascuna . d1 queste tiene dietro una repressione med1~nte tr~~pe mviate dal Giappone per difendere i propn sudd1tl, dalla China per sost enere la dinast ia peri cola~ te . e per fare atto di sovranità. Quindi successive conv enz10m che a poco a poco rendono la Corea ognora più aperta .al. commercio dell~ diverse nazioni, ma sempre con predomm10 enorme, quas1 esclusivo del Giappone, predominio ben a lui dovuto per. la gran ~icinanza, per la priorità. n ello stabilirvi, e per l'immenso sviluppo delle sue colonie. In tutto questo lavorio del Giappone per porre sempr~ più stabile il piede in Cor.e a non si . riscontra n~lla d1 nuovo ; è il solito sistema usato da ogm potenza, cos1 detta civile, per estendere il proprio dominio sopra. u~ paese così detto barbaro. Si comincia ool domandare AÒ ottenere il permesso di stabilirsi in qualche punto d.ella .costa, a solo scopo commerciale; poi a poco a poco s1 ch1edono. altre concessioni, finchè un b el giorno, per quella certa 1~n~ta antipatia che dovunque ispirano più o meno i forest1en e spesso, non a torto, pel loro arrogante contegno,. nascon_o disordini con offese agli averi o alle persone del connazionali colà stabiliti. Allora si domandano soddisfazioni ed indennità, appoggiando la richiesta coll'apparizion.e di una. flotta potente, o collo sbarco di un buon nerbo d1 t~uppe; ed alle soddisfazioni e all'indennità va sempre umta. la concessione di altro trattato tanto più favorevole , quant~ più gravi furono le. oft'ese .a lla band.iera e alle perso~e d~1 connazionali. Le cose contmuano d1 questo passo smche, date certe circostanze favorevoli, e la tacita acquiescenza deÙe altre potenze, le quali dal canto loro conta.n.o di fare lo stesso con altri paesi non appena se ne presenti 1l destro, si arriva al protettorato e spesso anche aUa occupazione ed alla annessione. Naturalmente è indispensabile per bat-

LA OUERIIA CHINO-OIAPPONESB

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tere con sicurezza siffatta. via, che la potenza la quale formò quel piano abbia tal copia di armi e di armati da mettere facilmente alla ragione il paese ove vuole stabilirsi, senza che le altre potenze abbiano a trovarci da ridire. In .ben diverse condizioni trova vasi invece il Giappone, quando, cambiata appena la sua forma di governo ed abbracciate con ardore le idee della moderna civiltà, cominciò a porre gli occhi addosso alla Corea, come paese limitrofo che poteva essere in parte sfruttato per m ezzo del commercio. Ed appunto perciò, dopo aver veduto andar fallito ogni tentativo fatto a. tale scopo nel 1868, il Giappone dovè contentars i di riuscire solo nel 1872, con abili e lunghi negoziati, a met ter piede in Corea. Probabilmente fu in sul principio unico scopo dello stabilirvisi il lucro, che ritrar potevasi dal commercio con una regione così vicina ed. ancor vergine di oo·ni contatto b straniero. In seguito, il governo giapponese, il quale si era lancia.t o, un po' forse pe r mania, un po' forse per vanità, iu piena corrente di idee civili, andò, man mano che dava sviluppo all' esercito e alla marina, acquistando la coscienza della propria forza e la fiducia di un lieto avvenire di possan· za, e forsanco di predominio sugli altri Stati asiatici, restii alle idee della civiltà cd ai perfezionamenti richiesti dai tempi odierni nell'esercito e nella marina. Allora è assai probabile che abbia accarezzato l'idea di rendere quel regno, ove andava a porre il piede, o suo tributar:io, o _almeno indipendente dfll tutto dalla China e dalla Russia, potenze limitrofe ad òccidente e a settentrione. Il grande sviluppo dato all'esercito e alla marina era del tutto spruporziona.to alla importanza del paese, alle sue r isorse econ.omiche e al bisogno della ,propria difesa. Quindi non poteva avere che un unico scopo, quello cioe di estenrlere il predominio del Giappone anchP. in terra ferma, coll'acquistare tale importanza da far pendere la bilancia in i! llO vantaggio, la prima volta che fossero in causa interessi vitali nella parte del continente asiatico più prossima all' impero giapponese.


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LA GUERRA CUINO-GI l l'PONESE

Chi ben conosca il carattere di quel popolo non può non ammettere, che uno dei più forti motivi per spingerlo con tanto ardore sulla via della civiltà fosse il desiderio di distingu ersi in mezzo a tutti g li altri popoli asiatici indipendenti, e di mettersi al livell o delle na;!;ioni incivilite di Europa e di America, per trattare con loro assolutamente ed in ogni campo da pari a pari. Se si riandasse la storia dei lunghi e pa7.ienti, ma sempre inutili negoziati, che il Giap pone ebbe colle altre potenze nel 1887 per far e abolire la giurisdizirme consolare, ossia la così detta extra territori!\lità, si vedrebbe ch e alle più gravi condizioni, anche d al lato econ omico, erasi sottoposto ben volentieri, pur di togliere dal paese questa specie di marca d' infamia comune cogli altri Stati, che non voglionsi dalle nazioni civili riconoscere come posti al loro stesso li vello. E certo, dopo tanti vani tentati vi per togliersi di dosso la ignominia della giurisdizione consolare e la lebbra dei trattati di commeroio, tanto disastrosi per l'econmnia nazionale, il G iappoue, racehiud endos t dignitosamente in se ~:> Lesso, dovè peusare che l'in cremento c il con solidamento dell'esercito, l'impulso vigoroso alle cose clelia marina. lo sviluppo e eompletamento della difesa costiera erano g'ià. me?.:zi potentissimi per raggiungero alla lunga, anche contro i d~sideri delle potem:e, lo seopo da tanto tempo agognato. Il piano lung~mente meditato e cou per;;everanza seguito di aumentare ed agguerrire le forze di terra e di mare, per farsene strumento ad accrescere, grazie ad una guerra fortunata, le risorse e l'importanza del paese, trovava cosi un'altra ragione non m eno plausibile nella speranza, che questi. stessi mezzi servirebbero a r endere il Giappone, tmche ne1 rapporti internazionali, rispetta to al pari di qualunque altro Stato civilissimo, e quindi libero dall'iniqua servitù dei trattati anteeedenti. D ella perseveranza cou cui il piano venne seguito. devon esser t ributati i più grandi elogi al governo, il quale avendo in mira uno 'scopo ben determinato non se ne lasciò per nulla distogliere, nè da riguardi verso partiti, n è· da timori

T.A GUERRA CHINO - Cl IA PPO.NESE

755 di moti ~nterni. Pressochè tutti i governi, n el periodo di prepa~az1one del paese a nuovi e più alti destini, si sono Lrovat1 nella dura necessità di mettersi in aperta lotta coi rappresentanti del popolo, che non avevano nna intuizione altr~ttant~ giusta_ e precisa dei me?:zi migliori da adope_r~rsi. Cos1, per citar solo esempi più recenti, suceesse in P•~monte prima della spedizione di Crimea, così in .Prussia pnma della spedizione dello Schleswia-Holstein. In qu st· · ·1 "' e 1 c~s 1 l governo, che ben~ al ~~rrante deJia situazione polittea gfmerale aveva la vtsta pm lunga circa i veri i~lteressi del p11ese, sostenne battaglie accanite in Parlameut0 , 0 finì. sempre o p er amore o per forza co] trionfo dell · ·d . . . e propne 1 ce, che ~orto la nazwne ad un grado di potenza noppur t~ognato pruna d 'allora.

· . .o. ·1 Un part ito abbastamm forte nel Giap. 1)one ,spino-eva o ,,e\el ~O\rerno a.~ u~~ g_uerra contro la Corea, ogni qual v-olta c~la nasceva 1~ pm pweolo tafferuglio . .Ma n el tempo stesso, \edendo _c he 11. governo non laseiavasi trascinare da queste gc>n:-ro~e tmpaztenze, e trovava volta por volt u. ~;oluzioni meno radt~ah, C]uantunque sempre vantaggiose, non mancava di fa r . l:!entir_e a lta la ~ropri~ voce per stigma.tizza.re lo sperpero dei cle~an p or le forze d1 terra e di mare, le quali non venivano p01 adoprate quando se ne presentava l'occasione cosl adatta c;osì propizia, così remuneratrice. il governo dal canto sno no~ volev~ es~ere ~r~scinato ad una guerra per la Corea da uno HCOppto di passione, in un momen.to in cui forse seutivasi ~~~d preparato ~lla lotta, n è voleva COll un' imp rudenza fuori dt luogo c~mpro~ettere il .paeScl e la riur:wita del piano da l t~n~a mano med1tato. Intendeva di riservarsi il pieno arhttno nella scel ta del momento più opportuno, di quel momento nel quale non avesse da temere un intempestivo inl.o.l:vetto delle poten7.e civili; ed in attesa di quel momento 1L ff1lava la spada e si preparava alla lotta ad ol tranza, in ~~~odo. da rn~ttére d~lla sua parte le maggiori probabilità di .V IL~ona .. G:·1da~ser? pure i d frpo.tati, negassero di approvare l bt!an~I, SI sc10gltessero pure le camere, si r.ifacesser'o le l•loxtom; ma per P esercito e per la flotta, sui quali appogl


LA GUBRKA CHI'NO-GIAPPONB8E

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LA. GUERRA CRI!IO-GlA.PpONESE

giavasi l'avvenire, l'onore della patria, non si d~veva~o. lesi­ na1·e i denari. Cosi quell'esercito e quella flotta, a1 qual~ s1 co~· cedevano a larga. mano i mezzi per tenersiall~altezza d~1 t emp1, all'altezza della loro missione, e che non s1. de~oral~zzava~o continuamente colle economie malintese, co1re1terat 1 ca.m~1a~ menti di organici, colla incer tezza quotidiana d~l domam , ~l mostrarono al momento della cruenta lotta pan alla fi.duc1a che il O'overno aveva riposta in loro, e si ebbero le pron te bilit~zioni i 1·apidi sbarchi, le ben intese mosse, le gloto mo ' h . riose vittorie in terra e sul mare. Ano e m qu es . , come in tante altre cose, il Giappone dovrebbe essere mtato p_e~ esempio a quelle nazioni civili, che circondate da nem1m malevoli, i quali ne insidiano. la. pote~za n_on solo, ma p~­ ranco la indipendenza e l'unità, non s1 pent~no a _dare alla impazzata colpi d'ascia nell'albero. g ià poco ngogho~o d~lle_ forze terrestri e navali, solo parche dal Parlamento Sl gnda . conomie · nè nAn sano che una guerra sventurata, · econ omte, e ' .r: • t anto più probabile, quanto meno è_ p~t~nte_ l'eser~tto_ ~ l~ flotta, costerebbe al paese quasi tant.l uuhard1 quantt m1hom si fecero d'economie, se forse non avesse a me~tere a d~ro cimento un bene assai più prezioso, un bene 1mpagab1le, quello cioè dell'unità e dell'indipendenza.

II.

Le cause del conflitto. Per la posizione speciale occupata dal Giappone, si comprende di leggeri quale immensa 1m~or_tanza debba annett~re allo 'stato polit ico della penisola lrmttrofa. Una. Corea mdipenden te da ogni e qualsiasi i~gere~za o ~rotettorato straniero è quanto possa desider are dt m~g~10: ma~s1me quando essa si lasci attrarre nell'orbita della mvtl~a od1erna, e m~n~ t enga buoni r apporti di vicinato col G1appo_n e? da cm e separata solo da quel breve tratto di mare che e lo str etto di Broughton, interposto tra la p unta meridionale della Corea

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e l'isola. di Tsushima. A così breve distanza dalle sue coste, non conviene al Giappone di avere uno stato t roppo potente, capace dall'oggi al domani di diventar nemico, creandogli fastidi ed anche ser ii pericoli; e finchè la Corea. resta indipendente non può dargli ombra. Ecco perchè il Giappone sempre vagheggiò l' indipendènza di quel paese, sempre negò il diritto d'alta sovranità alla China, e n ei trattati che stipulò colla Corea ebbe sempre cura di consid er arla come·regno del tutt o indipendente. Non altrettanto fecer o le altre potenze, le quali invece trattar ono colla Corea prendendo ad intermediaria la China e ricono· scendone così o implicitamente od esplicitamente la sovranità. Gli Stati Uniti soltanto, come quelli che p er motivi non disRimili vogliono la indipend enza della Cor ea, e nel tempo stesso sono da annoverarsi tra le nazioni più amiche al Giappone, r[con obber o sempre il re di Corea come sovrano indipendente, t en endo a Seul un ministro plenipotenziario, come vi tiene un ministro residente ed incaricato d' afiari il Giappone. DE?vesi a tal proposito notare che nel primo Lru.Lt~:~.tu concluso tra la Corea e gli Stati Unit i n el 1882 colla China p er intermediaria, questa voleva fare inserire sin dal primo ar ticolo la clausola che la Corea era sua vassalla. ma non v i p otè riuscire perchè si rifiutarono di ammetterlo gli Stati Uniti. Ora, se d i danno non piccolo correrebbe rischio il Giappone quando la China esercitasse un dominio assoluto, anzi un protettorato più o meno larvato sulla Corea, d anno ben altrimen ti maggiore n e avrebbe se, dominatrice della Corea anzichè la .China, fosse la Russia. Già della troppa vicinanza di cotesto impero ebbe a risentirsi il Giappone, avendo dovuto nel 1875 venire a svantaggiosò componimento collo Hcambiare la metà meridionale dell' isola di Sagalie~ che 1mco~ gli apparteneva., col gruppo poco importante delle Kurili. L a Russia va pian piano spingendo ver so il sud il eonfin e chinese, ed_ ògni occasione è buona per farlo avan~l\re, appen~ la China si t r ovi in critiche circostanze o in .,çuorra con qualche potenza europea.

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LA · OUERRA CHINO · GIAPPONF.SE

Co,;ì fino dal 1858, col

tra~ta.to

supplementar e di Aigun, potè rettificare la sua frontiera estrema orientale colla China, ottenendo il vasto e fertile territorio a m ezzogiorno del fiume Amur .fra il golfo di Tartaria e il fiume Usuri e diventando così confinante colla Corea, da cui è ora separata dal corso d el 'rumen. Qt1esta provincia così acquisita e detta Primorskaja (o del Litt orale) non ha n eppure n ella sua parte più meridionale porti, n ei quali la navigazione e l'approdo sian liberi per tutto l"anno. E siccome la Russia tenta di spingersi sempr e più ver so mezzogiorno, per aceaparrarsi il commercio dell'estr emo oriente, n on è difficile ehe a lungo andar e, appena se ne presenti propizia l'occasione, le aspirazioni della Russia abbiano a prender e una via. più pratica, quella cioè di annet tersi la Corea, almeno in parte. Ora, se questo regno nelle mani dell'impero chinese è un pruno negli occhi pel Giappone, s i può bene immaginare quanto più lo sarebbe s e fosse in mano alla Russia. Certo nol potrebbe giammai permeiliere il Giappone, che allo stato attuale e dopu le vittorie sulla China, ha assunto uua posizione predominante e tale da poter tutelare i proprii interessi n ell'estremo oriente. Nè in questa sua pretesa di im· pedire alla Russia Ì'annessione dellà Corea gli mancherebbero aiu t i o alleanze. Difatt-i, mentre nella sua lotta contro la China per la indipendenza della Corea non sarebbe spalleggiato da alcuna potenza occidentale, e neppure dagli Stati Uniti di America, a tutti poco importando una Uorea chinese, ne~:~s uua potenza lascer ebbe mai la H.ussia estendere colà il suo dominio. A tal proposito g iova ricordare come nel 1885, appena sorto il dubbio che la Russia volesse por la mano sul la Co~ea, l'Inghilterra occupò senz'altro le isole di Ku W eu Pao, comunemente note sotto il nome di porto Ha.m ilton, e nel febbraio 1887 le rimise alla China, come potenza sovrana, soltanto dopoehè il govern o russo ebbe dichiarato solen nemente di non aver alcun intendimento di <~>gire in Corea, e quello chinese ebbe data la formale assicurazione che nes-

LA GUERK'\ CIIINO-GIAPI'ONRSR

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suna p ar te della Corea com . presovi porto H 'lt ' occupata da potenza stran1era. . amt on, sarebbe La politica del Gia avendo nuo scopo b;Jp;nte, p~r qua~to riguarda la Corea, . . e ermmato s1 app 1 c}uara. Non può riuscirgli vantao- y . . a c.s a so.mphce e sua privileo-iata pos· . . bgwso dt nnunztare alla o tz1one msulare d· . tinentale e limitrofa a d . ?e~ lVemr e potenza conne vasttss1m1 Stat1·· D' a l t ra parte . se pur non t . d . ' e.nen o conto di ciò voles dominio in Co . . se estendere il suo r ea occupaudout e f d . . den te, n oi potrebbe perch. h acen ola sua dipene, anc e debellata la C h . . . opporrebbe risolutamente la ]{ . ma, VI SI gualche altra delle ma . . ussta e con molta probabilità l'Inghilterra. Non gli ;!~:nd~~tenze, n on t~Itima tra queste quella di farsi campione dell' iue a!tr~ Vla da battere che nisola, colla speranza di att asslo nt~ mdlpendenza della pe... rar a p01 nella su· h 'ta · J.arsene quasi un satellite Ad a or l e d! · ottenere quosto bb . , 8 cura d l trattare sempre coll C , copo, e e tutto indipendente e d.1 a l dorea c;om e unn potenza del . • . . cono u ere con direttamente sen »:a al essa convenz10n1 In , " c un accenno alla . China . oltre nel 1884 VAnnero fatt. , . . presso il colaste impero per l l.· pass~, p~r .t~o~po vani, sonanità che vantava s II· Ca rmunz•.a ai dinttl di alta l 18u3 . . . u a orea. Fmalmente n. !t re PI attChe furo no in t avol at e colh. Chm . ' ne . u , nn cotupromesso circa la. t l. , . a. per vcmre ad n eu ra tzzazwne d 1 nlmeno il condominio d Il d I que paese o . e e ue poten· rono se non ad u na l. . ze, ma non a.pprodaur usca rottura deli t t t t. . e ~a a lve. llluscito vano cosi ogni accordo ac. fi . d i dare appena se n . p l co, r ende vasi necessario ormai ' e presentasse pr · · l ' . . . oplzla occaslone, un oolpo es iziale alla vantata . sovramtà de Ha C h. , l vola prestigio che quest'. m a e a noteSu questa· v· . I~pero gode attualmente in Corea ,, 1a erano 1 g · . ' · li ~iche, ma anche da to .· Ihappon~si .spmti non solo da po. s uc e ra.gwni n t d . l.le:u·e. che sino dal 201 . tto l'. ' ~n po en o thmenrt'4H0ggettata quella penis~~a bb .I.mperatnce .Tingo, avevan 0 11 P i Ìl tardi quan·do n· ··I gandola a pagare tributo. ' o VI seco1o · · lo lot;te tra i grandi feudatari (do~m~nCJar~~o in Giappone I 1Ldo) i coreani pot . . auruo) e l Imperatore (mierono riacqUistare le indipendenza e poi


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LA

OUI~RRA

CHINO-OIOoJPONBSE

verso la fine dell'xi secolo, coll'aiuto della China, riumrs1 sotto un solo scettro; quindi per riconoscenza alla dinastia mongola stabilitasi in quel tempo a Pekino riconobbero l'alta sovranità della China. Caduta la dinastia mongola. uel xrv secolo per opera dei Ming, questi spinsero coi loro aiuti in Corea un avventuriero Si-tan che, impadronitosi del paese e del trono n el 1392, vi fondò la dinastia degli Tsi-Tsien che regna tuttora, essendone il 28" successore !"attuale re Li-hi, il quale nel luglio 1892 potè celebrare il 500° anniversario di r egno della sua dinastia. Nel 1592 il taikun Taiko-sama (il Napoleone giapponese) mosse ariconquistar la Corea, e dopo averla invasa battè i chinasi che erano accorsi in suo aiuto, poi occupata la Corea, penetrò pure in China, e dopo splendide vittorie si sarebbe fors'anco impadronito di Pekino, se la morte non lo avesse colpito l'anno 1598, nel colmo dei suoi trionfi. Anche dopo la pace la Corea, quantunque libera dal diretto dominio del Giappone, rimase sempre sua tributaria; ma intanto gli aiuti dei quali erale stata larga ·la China in quella lotta, a.vevano stretto sempre più i legami t.ra i d ne paesi e tra le due dinastie, mentre la ei viltà chinese facevasi strada nella Corea, assumendovi un tal quale predom inio che dura tuttora. Caduta la dinastia chinese dei Ming, la nuova dinastia manciura. fece invader e la. Corea per stabilirvi la sua sovranità, e dopo varie spedizioni vittoriose potè alla fine colla convenzione del 163'7 obbligare i re di Corea a riconoscerai sudditi della .China e a riceverne come tali l' investitura del r egno. Data da quell'epoca la così detta alta sovranità della. China, che, astrazion fatta dal pattuito tributo, non fu mai effettivamente esercitata sulla Corea. Ad onta di ciò i coreani, quantunque non nutrano troppe vive simpatie per i chinasi, li riguardano come loro padroni probabilmente perchè essi hanno più di una volta annesso la parte settentrionale della Corea, amministr andola come provincia dell' impero, e del resto vi hanno impiantato la loro civiltà con profonde radici. Invece i giapponesi non vengono dai co-

LA qu.ERRA .CHINO-<l!API'ONEBE

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rea~i. consi~erati come padroni, ma sibbene come arditi pi·ratt 1 quah poterono occupare varie volte la Corea. e tàrla tribu~a:ia, m_a non mai acqnista.rvi permanentemente quella autonta. ed mHuenza, che per molti e svariati motivi vi -acquistò là China. Intanto la Corea, per quanto tributaria e almen di nome vassa.lla di due Stati, potè restare sino al 18'76. (da~a della sua prima ed effettiva apertura al commerCio g1apponese) autonoma, e tanto isolata da tutto il resto del mondo, da guadagnarsi il titolo di nazione eremita. . Ben a ragione e popolo e governo volevano mantenere m eterno questa loro so!itudine, questo loro isolamento, op ponend~ una sdegnosa npulsa dapprima, e poi anche là forza, ad o~m .offerta che faeessero gli stranieri di mettersi in comum~aztone commerciale colla Corea. Capivan o che, quando q uestt _a.~e~set·o o poco o tanto messo piede nel paese, la tranqmlltta sarebbe perduta e forse in un avvenire non troppo lontano perduta pure la indipendeuza che di fatto godevano. Protetti qnasi da ogni lato dal mare che una volta_ era barriera difficilmen te s uperabile, ave;ano sulle fron~tei:e. di terra d istrutto città e villaggi per crearvi una spect~ dt deserto, una 7.0na nella quale sotto p ena di morte era VIetato di stahilir:-:;i anche provvisoriamente, come sotto la stessa pena era vietato di attraversare la frontiera. Nulla avevan . lasciato di in tentato, perchè si isolasse eompletame~te Il paese, raddoppiando a qualunque prezzo o-li ostacoli contro l'invasione della straniero. Purtroppo q~esti furono poco alla volta superati o abbattuti e, dal momento uhe p rimi i :~ia~~onesi poterono dalla parte di mare penet~are _e stabiltrst m Corea, cominciarono i giorni torbidi, i g10rm dolor~si _colrattuale epilogo così triste, cosi perico, loso per la md1pendenza di quel r egno. •Orma~ nei t~mpi odierni è fatale che la civiltà, la quale Lende dt sm;, na~ura alla espansione, si estenda per amore o ~er fo~za, e? . m gener e piu per f)_uesta che per quello nel paest che non . la conoscono. Come dopo la invenzione della . stan:pa. le cognizioni, l e idee si poterono con questo mez7.o cos1 potente propagare e generalizzare ovunque, così (,!} -

<INNO l l .


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LA GOKRRA CBINO-GIAPPON88E

la civiltà, dopo le grandi invenzioni oh~ abbreviarono in modo meraviglioso le distanze e per terra e per mare, non conosce piu limiti alla sua espansione. Pu; è strano che, mentre tra i principii fondamentali della civiltà tiene uno dei primi posti la rinunzia alle prepotenze ed all'abuso della. forza brutale, di questa e di quelle si usa larghissimamente per importarla ovunque, anche in quei paesi che non la vorrebbero a nissun costo. Come il Giappone fu aperto alla civiltà a. suon di cannonate per opera degli americani, così alla sua volta dai giapponesi a suon di cannonate venne a per t a la Corea. E di questo passo si anderà, finchè a poco a poco tutta la. terra sarà invasa da questa prepotente civiltà, che ammantandosi sotto pretesti umanitari si impone dovunque colla forza, senza neppur occuparsi se sia adatta a quelle r(lgioni, a quelle razze, e se possa arrecar loro qualche vero e cospicuo vantaggio. Come t utto questo debba andare a finire alla lunga non è facile prevedere; solo p er non !asciarci troppo inorgoglire da tanti trionfi non sarà male ricordarA, che molte civiltà si svilupparono raggiungendo il loro apogeo in paesi ora ritornati allo stato di barbarie, mentre paesi una volta barbari e da barbare popolazioni abitati si spinsero nelle vie. della civiltà _àssai piu avanti di quei conquistatori i quali l'avevano colà portata al solito colla forza. Quanto più. un popolo si avvicina al punto culminante della civiltà, tanto piu si approssima al ramo discendente delJa curva che lo riporta verso la barbarie. Succede ai popoli· quel che succede agli uomini che, camminando a gran passi verso · l' epoca della vita nella quale spiegar possono tùtte le forze della virilità, vanno sempre avvicinandosi al periodo di debolezza, e di qui alla fine della loro esistenza, alla morte. Questa digressione, non so come uscitami dalla penna, mi ha fatto fuorviare dall' argomento, al quale tornerò subito col ripetere, che la politica semplice e chiara del Giappone doveva continuare p el cammino seguito cos tantemente fino dall'apertura della Corea al commercio straniero, per-

763 o!o_c chè_ era della più alta importanza per gl'interessi polittct e commerciali di quen· impero che la penisola fosse sotto un governo del tutto indipendente da esterne ingel"enze. Invece una ben diversa politica . giovava alla China, la quale a contatto colla Corea per una lunghissima front iera era spinta a tro vare ogni vantaggio nell'alta sovranità s~l ~rucl paese, come quella chfl veniva ad impedire a qualHtaSl a ltra potenza di stabilirvisi o di annetterselo, e ad o;i~are così. gl' incomodi e i danni di un troppo potente v•cma,to. L a posizione geografica della Corea la rende di sua naLnra, non vi ha dubbio, chia.ve di tutta la zona occidentale del Pacifico, come quella che comanda le comunicazioni 'lei mari della China e del Giappone. Quindi sarebbe minacciato il commerci o chinese e di molto diminuita l' effiU•Lcia. dei forti inalzati a tutela del golfo del P ecbili e cont~ guentemen~e della capitale, qualora la Corea fosse preda o della Russia o del Giappone. Non volendo annettersela Pl ll"Chè è costume nella China nei tem pi odierni ùi no~ u~Lendere i proprii confini, e forsanco .se avesse voluto, nol potendo per non suscitare chi sa mai qual vespaio colle potonze interessate, preferì che la Corea restasse là come 1111 0 Stato semindipenden te, cuscinetto tra lei e la Russia por terra e tra lei c il Giappone, dirò così, per mare. Inli~LLi la China ha sempre considerata la Corea come suo III"IW1:io destro armalo, per difendersi contro l'avidità moscov iLn, e come sua mano guantaia per arrestare l' a.m bizione ~o< in.pponese. · (luindi basandosi sopra a ntichissimi diritti e trattati e pit't 1·ocenti consuetudini, mai tralasciò occasione di affer1111\t'O in modo inconcusso agli occhi di tuUe le potenze la 111m n!fa sovranità ·suJla Curea, affìuchè questa, a similitudll tO dell' odierno protettorato, di moda presso le nazioni 11lvi li e civilizzatrici, servisse come di spa~racchio agli altri jtlnl.o11denti, onde no11 ·spingessero sopra quel paese i loro 11vid t sguardi. 11' iu chè la Corea nemica di ogni civiltà si p otè manteLA GUERRA

CDJ~O·GIAPPONESE


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nere immune da qualsiasi contatto straniero, rendendo anche vane le dimostrazioni navali della :B'rancia nel 1846 e nel 1866 e degli Stati Uniti nel U:l7l, la China se ne stette tranquilla spettatrice, contentandosi dci 's uoi famosi diritti di a lta sov ranità e della sua influenza notevolissima sul paese, la quale dura innegabilmen te tuttora. Appare infatti evidente ad ogni anche superficiale osservatore la forte impronta. che per l'antica dominazione la China ha lasciato · sui coreani per tutto I)Uanto riguarda la religione, la cult ura, l'educazione, la civilt i1. Anche in Corea, come in China,, gli esami letterarì sono <Jnelli che aprono l'adito alle cariche od agli onori e vertono sopra i libri di fil osofia e gli annali del celeste impero ; i caratteri della scrittura nsata da,lla gente colta e la letteraLu ra sono completamente chinasi. In qua cosa soltanto differisce essenzialmente l'ordinamento coreano dal chinese; in Ch ina ogni a van zamento nella carrieru degli onori e del potere è dovuto al meri to indivicluale, astr azion fatta da11a nascita; in Corea iu -.ece g li onur.i e il potere sono devoluti esclusivamente all'al ta nobiltà, detta dei Niangpan, mentre i posti inferiori e le cariche di segretari e di interpreti sono r iservati -a.lla piccola uobiltil dei Chung. Tra la nobiltà dovrebbero, è vero, esser e scelti i più 'merite voli in base agli esami, ma una volta ammesso il privilegio della cas~ si comprende come per mezzo delle aderenze e del denaro non riesca difficile di far constatare fraudolentemente ·il merito dei candidati. L a. China dunque se ne stette a lungo paga della sua grande influcnzu sulla Cor ea, ma <}Uando per l'apertura forzata della penisola al commercio sl.rauiero vide compromesso il prestigio e predominio che vi aveva sino allora mantenuto grazie al completo isolamento di quel paese, volse ogni sua cura, ad approfit tare di qualsiasi circostamr.a per ribadire, sia all'interno, s ia in faccia alle. potenze, l' id ea della sua alta sovranità. Già · con gran rincrescimento e t imore aveva veduto il monopolio commerciale giapponese stabilirsi in Corea col trattato del 1876, che il Giappone a dispetto della China aveva, sti-

765 pulato direttamente col re, inserendo nel primo articolo la clausola della sua indipendenza assoluta. E quindi fin d'allora l'abile vicerè del P echili, Li Hung Chang, il quale comesoprain tendeute dei porti settentrion'ali ha in sua mano le relazioni colla Corea, considerata dalla China quasi come una delle province dipendent i dall' impero e governate da. un vicerò, non mise più alcun ostacolo a nuovi trattati commerciali cla :-;tringer si cou altre potenze dopo il Giappone. Anzi, si fece vole ntieri intermediario pei trattati che gli. Stati Uniti nel188'2, l'Inghilterra e la Germania n el 1883, l'Italia e la Russia nel 1884 c la ~,rancia n el 1886 strinsero colla Corea . In questi trattati la Chin a e bbe cura di fin sempre riconoscere la sua alta sovranità, meno in quello deg li Stat i Uniti che noi vollero ammettere; però ad istigltzione di Li Hung Chang, il re di Uorea, subito dopo la ratifica del trattato, scrisse al pres~dente degli Stati Uniti una lettera alttogra,fa, nella quale dichiaravasi t ributario del celeste impero. Così noi ved iamo nella insurrezione del 188::! la China acc.,nere in Corea a rista b ilirv i l' ordine, rimetter sul trono il rn spodestato, .impadronir::;i della persona del padre d i 1ui 'roci Wen Kun che aveva· usurpato il potere, ed internar! o a J 'aotiug ~'u; poi stipulare colla Corea due con vcnzioni, una per a mmettere e disciplinare il traffico de1 suoi nazionali nei por ti ap erti della penisola, l' altra per regolart; il commercio t!' rrestre d i frontiera. A. queste, appunto per non cader e nella •:untraddi7.ione di ricon oscer e virtualmente l' indipendem:a della Corea, concludendo con essa un -trattato, si dette p er oH plicita dichiarazione, non già il carattere. di patti interna zionali, ma di atti interni, com~ di regolamento tra ptovincia. n pmv incia dell' impero. In queste convenzioni, che concedevnno molti vantaggi. e privilegi ai chinesi nei porti aperti doltn Corea, si confermava iuoltrc alla China l'alta sovranità .. d il clu·i t,to a ll'annuo tributo sul paese, il cui sovrano assirnilavasi ad tino dei vicèr è governator i delle province di confin E'. A conferma di c1uesta sovranità si sta.hiliva che mentre . ' J{ l 1 1tgenti diplomatici di t utte le altre nazioni d ovevano scen -


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dere all'ingresso del palazzo reale, il residente chinese, alla stessa guisa di un residente inglese presso un rajà dell'India, avesse il diritto di entrare in portantina nèl palazzo reale e di t enere ai suoi ordini una forza armata d i almeno 500 uomini per la sua tutela.. In seguito, per mezzo di un'abile manovra Li Hung Chang, approfittando degli imbara.?:zi finanziari del paese potè, cou un prestito di ~00,000 tael (l) fatto dalla Chiua con la « Mercha.nts Steamship Compauy >) e garantito dagli introiti delle dogane, riunire tutto i l commer cio dei tre porti aperti sotto la giurisdizione dell'ispettore generale delle dogane i mperi ali. Quest'abile manovra sollevò grande sdegno nei giapponesi, i quali vedevansi sfuggire di mano quel medesimo pegno, che avrebbe dovuto esser e almeno anche sotto il loro controllo, avendo prestato precedentemente 170,000 yen (2) per mezzo della « Japar1ese specie bank )) colla stessa gara.n7.ia degli introiti doganali. Come se uiò non bastasse, di nuovo nel 1884 intervenne la China per rimetter e l' ordine in Corea e per far accordare soddisfazione al Giappone, e a questo nuovo periodo di disordini fu poi posto fine (così almeno speravasi) col t rattato di Tiensin, nel quale forse Li Hung Chang non fu tanto felice, giacç:hè vi seminò i ~termi della guerra attuale. D nuovo residente chinese, Ynen Chek-ai , che tanto si era distinto nella repr essione della rivolta del 1882, contribuì moltissimo dopo abili e lunghe lotte a riconquistare per la China l' antioo predominio. l·~· P er lui furono resi vani tutti i tentativi fatti dal re di Corea, ad istigazione del suo consigliere americano Denny, per ottenere dalle varie poten?:e e prima di tutte dagli Stati Uniti il riconos ~imento effettivo della sua indipenden?:a ed autonomia med iante speciali rappresentanti. Il

(f ) Il taci corrisponde nominalmentt> a 3 lir~ della no ~ tra moneta. (2) Lo yen in moneta giapponese cor risponde al taet in monet:1 chincsu.

767 t rionfo di lui fu completo, quando Denny, allo spirare del suo contratto il15 aprile 1890, abbandonò Seui. P oco dopo, in occa~i~ne de~la morte della vecchia regina Chuo Fa.i·pi, la con d17.1one d1 vassallo e tributario del re di Corea venne Hempre. più. pubblicamente stabilita e r iconosciuta, inquan· t~chè Sl dovè da lui seguire in t utto e per tutto, per speO t ~le volere di Li Hung Cbang, il cerimoniale prescritto dat popoli tributari nel ricevere le condoglianze dell' impercttore. Egli dovè andare incontro ai due mandarini di .alto rango mandati appositamen te a Seui a portare la lettera autografa di condoglianza imperial e, prosternarsi dav~nti a questa e trattare i due inviati come rappresen tanti d1 u_na P?tenza_ sovrana. Così toccò il suo apogeo la diplomazHI. clunese m Corea, nel rivendicare in faccia a tutto il mondo i proprii diritti _di sovranita sul paese. Ma non erano nucor passati 4 anni e i nuovi disordini di Corear provo· ~;and ~ il successivo intervento dP-lla China e .del Giappone, cambiavano totalmente l' aspetto delle cose. . :A-cce~nati così in breve i con cetti predominanti della politiCa g iapponese e della chinese, restami la parte più. ardua o meno nota, quella cioè riguardante la politica russa. ·In generale, per le te rre asiatiche assai lontane, la H.ussia non Ieee mai una politica invadente o aggressiva per estendere i proprii confini. Si può anche a tal proposito ricordare la <:Assione. della grande provincia di Alaska agli Stati Uniti d' A menca col trattato del 30 marzo 1867. Soltanto nei paesi pei quali riteneva che spingendosi avanti avrAbbe potuto andare a. ferire nel cuore la potenza inglese nelle luò ie, la sua politica fu spinta iu modo ardimentoso. Ad nocezione di questo caso speciale la Russia, fidando nella l'orza che le confer isce _la immensa vastità dei domini e l' A.utocrazia del governo, non fece che aspettare le occar~ i oni favor evoli per a1largarsi a poco a poco e t ranquiJlaIII Onte a spese degli Stati finit imi, sulle cui frontiere è HOmpre usa di organizz;are colonie militari sul genere di lf nelle degli antichi confini militari au~:~triaci. rntanto, ver poter far concor rer e alla sua potenza mi liLA GUERRA CHINO- GIAPPONESE


LA GUBRBA CillNO-GlAPPO~BSE 768 ta.re anche le più lontane provincie, per trar partito dalle sue immense risorse e ,p er sviluppare il commercio e at- · trarlo a sè dall' Asia, colla qualè l'impero è così strettamen te legate•, si dette a costruire importanti ferrovie e tra. queste r importantissima siberiana, che qua.ndo terminata avrà l'immenso vantaggio di riunire in un continuato cammino p er terra l'estremo oriente alla Russia, e di qui per l'altra rete di ferrovia a tutta Europa. Questa lunghissima ferrovia, che si sta costruendo, ha.. certo una importanza ed un avvenire immensamente maggiore di quante altre attraversano dall'Atlante al Pacifico il continente americano settentrionale; queste non potranno mai attrarre a sè il commercio dell'estremo oriente coll'Europa, perchè i replicati carichi e scarichi dei battelli alle ferrovie e da qu~ste a 1uelli rendono più costosa la via più breve, quando invece per la via più lunga la mercfl caricata sui·. battelli va direttamente ai porti di scarico. S e l' apertura del canale di Sue?. attrasse a quella nuova.. via il commercio marittimo dell'Europa coll'oriente, si fu p erchè per essa fu r eso possibile alle ~avi di fwitarc il doppio passaggio della linea e di quei paraggi che in certe stagioni sono ben poco. sicuri, nonchè il lunghissimo giro di cir cumnavigazione dell'Africa . .l!""'orse fapertu-ra pilL o ~ ano problematica del canale di P anama potrà attrarre una parte di questo commercio per quella nuova via, colla condizione però che . direttamente e senza alcun trasbordo vi possano passar e le grosse nav i, come avvien e pel canale di Suez. . La ferrovia siberiana in collegamento con tutte le ferr ovie d'Europa potrà accaparrarsi buona parte del commercio rlell'estremo Orientf;l , ~e permettera il carico delle merci dirett~mente nei porti di <JUelle regioni per farle giungere senza.. trasbordi nel centro d'Europa, e se le tariffe dei trasporti per la via di terra potranno esser tenute abbastanza basse da competere coi .noli sempre ribassauti per quella di mare. La prima condizione richiede che testa di linea sia un porto vasto ~ sicuro, accessibile in ogni stagione; la seconda.. non si potrà tanto facilmente ad~mpiere, se la linea che

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deve attrarre il commercio r;ton s ia tutta in una sola mano dal porto di imbarco sino in Europa. Ecco perchè la Russia abbisogna. di un vasto e sicuro porto .sul suo territorio per farne testa della nuova linea, mentre attualmente il suo porto meridionale è Wladiwostok, nell'ultima insenatura che possiede la .Russia non l ungi dalla frontiera coreana, e questo porto non è accessibile a cagione dei ghiacci per vari mesi dell'anno. Il nuovo porto più meridionale non può quindi Lr ovar si che in Corea, e di qui nasce la necessità. di occupare un~ parte di quel paese nella quale trovisi il porto desiderato. Sembra che le mire della Russia siano dirette 1\ Porto Lazarew, situato sulla costa orientale della Corea., nella baia di Broughton, presso la foce del fiume Dung1m all'est della città di Yung-hing. Ques to porto, accessibile tutto l'anno, trovasi di faccia a quello frequentatissimo rli Gensan, aperto al commercio in una delle più prospere o popolate province della Corea. e sembra nna buona testa tli linea per la nuova ferrovia siberiana. "Eventualmente potrobbe ser vire anche come una potente base d'oparazione uoi mari del Giappone e della China. Non è quindi improbabile che, quando dopo l'attuale guerra chino-giapponese MÌ verrà ad una sistemazi on e definitiva della Corea, la Russia f'1~ocia sentire la sua voce per procacciar:>i il gran vantaggio di un porto ·più meridionale. Alla Russia, dopo la guerra turco-russa del 1878: venne giuocc~to dalle altre potenze europee il brutto tiro del tratLt~to di Berlino, che le impedì. di godere i frutti delle sue v i~tori e, e permise a.li"Austria che non a\·eva combattuto di ouc upare la. Bosnia e l'Erv.egovina. Al modo stesso non sart~bbe ora improbabile che nnl trattato di pace tra la China 11 il Giappone intromettendosi la · Russia, come una delle pnton~e civili più. specialmente interessate nella quistione • lot't~aua, finisse coll'ottenen-1 pacificamente quella parte di u,n·ea che più le. conviene per lo sviluppo del suo comliiOl'tlÌO , e per l'avvenire della nuova linea. Tn ta nto la Rus::~ia ha cer cato di trarre ogni possibile vanI ·~gg i o dal suo porto di Wladiwostok. Una linea di naviga-


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zione russa lo collega coi porti della Corea, della China e del Giappone, mentre una linea telegrafica lo riunisce a Gensan e di lì a Seul. Il commercio tende ad acquistare un gran sviluppo a Wladiwostok non solo per la via di mare, ma anche per quella di terra, essendosi finalmente riaperta al traffico dei due paesi la città d i Ken-Heng, sulla front iera cor eana. Nel territorio di Wladiwostok presso il confine, ha preso notevole incremento l'immigrazione di coreani che vi hanno fondato villaggi sotto la protezi0ne e la bandiera della Russia, la quale fa di tutto per affezionarseli e per civilizzarseli. Così a po~o a poco l' inHuenza russa· si estende nella Corea e persino a corte, dove sembra abbia guadagnato alla sua causa il partito così detto della regina, di cui parleremo in a ppresso nell'accennare ai partiti, che vic~ndevolmente si osteggiano in q uel regno. Ad onta di tut.to ciù, si sostiene da taluni, che la politica della Russia non abbia altro scopo se non d'imp8di re in Corea il predominio di qualsiasi altra n azion e, giacchè per il solo fatto della superiorità dellà propria civiltà ed organiz:;o;azione si tien certa di potere o prima o poi esercitare su quel paese un·· inHuenza preponderante, come quella di un prot ettorato, e di attrarre a sè buona parte del commercio coreano. Se è d ifficile rintracciare la verità circa la. politica della Russia in Corea, lo è ancora di più per quanto riguarda i r econditi fini della politica d egli Stati Uniti . Non è certo per platouisrno o per filantropia. ~he questa potenza ha cercato fino dal momento della stipulazione del primo· tratt..'l.to di proclamare l'indipendenza della Corea e poscia di intromettersi nelle quistioni interne, accaparrandosi anche èssa le simpatie dei vari partiti e spingendo poi il re, per mezzo del consigliere americano Denny, a combattere la sovranità della chiesa e a far di tutto per esser riconosciuto indipendente dalla diplomazia delle varie potenze . È ben vero ch e anche il solo spirito di opposizione alla China, alla quale gli Stati Uniti er ano, come lo sono attualmente, in grave disaccordo, potrebbe dar ragwn e di questo intro-

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mèttersi nelle quIS · t·l~ru· m · terne d e1la penisola per contro. ,. battere lmfluenza chm ese; ma se si esamina la posi?.ione così fa vorevole della Corea nei mari dell'estremo oriente d r . t . d l" ' ove ~ L m. eres.st eg 1 Stati Uniti sono molti e ragguardevoli. SI puo, fa01lmen.te arguire che giova anche a loro pescare un po nel torbtd~, co~la . speranza di ricavarne poi qualche not evolt> vantaggw, sta lll concessioni commerciali, sia in fJ n alche porto comodo e ben situato, con venientissima esl:lendo ed ambita una buona stazione navale in quei mar 1· 'T' u tt o ]'arrahattars1. della . . dtplomazia degli •S tat 1· U m·t·1 per. f · a~e pr~ma da p~ei ~ri nella g ravissima contesa e per servire P01 da mt.erme~Ian per la conclusione della pace, fa nascere ~1en a r~gwne 11 dubbio, c~e alla fin dei conti siavi la spe1 1~nza eh ~ma b~oua sensena. Quindi non si può dar torto ai g~appon~s1, se rwonoscendn in sè soli il dirit to d i ricavare van.taggt da una guerra intrapresa a loro esclusivo rischio e perwolo, hanno eosta~teme~te rifiutata ogni offerta di quella poten7.a , per non las01ar adtto alla ingerenza di stranieri in una eontesa, la quale è e v ogliono che resti esclusi vamehte t 1·a. loro ed i chiue~i . ( Contin'u a). Q U.ARA'f ESI trn e11 le ct>!onnelto et" cwt·iglieria


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LE GRANDI MANOVRE TEDESCHE NELL' AUTUNN O

LE GR~NDl MANOVRE TRilESCHE NELL' ÀUTUNNO 'l8 ~ 4 Continuaziou e e fin e. -

Vedi pag. M9 .

Oaservazioni sugli accantonamenti: Una· breve dlgfessione farà meglio comprendere quale sia il sio-nificato dei vocaboli propri adoperati dai J'egolamenti tedeschi n;ll'atgomento degli alloggi militari , come si adoperano in l)russia gli accantonamenti, quali reh•1.ioni abbiano con i modi_ del vettovagliamento e quale intluenza esercitino sulla preparaz10ne dell' esercito e del paese alla guerra. _ Già da tempo le leggi prussiane hanno ~anzionato la mass1ma che nel soddisfare al oi sogno dell'alloggio non si possono ass imilare i militari ao-li impiegati; la latiturline a questi concessa n . • . per soddisfarvi è negat:~ a chi deve prestare efticar_e,serviZJO m oo-ni temoo in oani luogo, per qualunque eventuahta. E però "' t , l'l • l'. d' il diritto ùi o~ni militare all' alloggio , alla scudena con m 1spc n~abile mobilio , riscaldamento. lume per la sola truppa, fu sempre considerato indipendente dalla paga della lr~ppa , _ dallo stipendio per gli ufliciali, soddisfatto invece ~allo. sl1~~nd~o per tutti gli impiegati. compresi beninteso gl'tmp1egat1_ mtllt~l'_l. · . La forma primitiva per soddi sfare a questo spec1ale dll'lttO de1 militari fu quella di richiedere agli ahitan.ti l 'allo~~io in natura per ulliciali P- truppa, Natu1·alqtl-a1·ticre, poi quell'altra di l:acco•rliere la truppa in speciali fabbricati forniti dai comuni e d1 dare :gli uftici~di una indennità , 8r:rvis, per provvedersi d'?lloggio di loro gusto; con una tassa imposta ai cittadini i comun1 facevano fronte alle spese; gli ufficiali che non trovavano modo d1 all o-

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garsi con l' indennita percepita !'Ì rivolgevano al comune perchè provvedesse nd accontentarli in natura o pagasse loro una ditl'ef'enza , Hiilfservis , abolita nel 1820 . Col trasferimento dell'amministrazione del St~r ris ùai comuni al mini stero dell'in terno e da questo al mmistero della guerra 1R30, man mano che crebbe la convenienza di rendere stabili le guarnigioni e di erigere caserme adatte, quando fu creato quel ramo di ammini strazione mil itare, Gctmison- Ven vrLltung, che ha per oggetto i locali , i c:1 mpi e tutti i terre n i e i fa bbricati d'uso generale per le t1·uppe (1 ), non fn toccato l'o bbligo degli.rhitanti di provvedere alle tru ppe ma s•JitanlO ridolto di fatto il numero dei casi nei quali si poteva richi edere l'allog~io; l'unica modificazione di principio introdotta fu di riconoscere allo Stato il dovere di corrispondere uu indennizzo per l'all oggio f•~r·ni to dagli abitanti. Su questo nuovo principio e sul vecchio fu redatta la legge prussiana sui le prest:1zioni d'a lloggio, Qttartierleistu.ngs-{;esetz, del25 giugno •1868, stata di poi estesa a tutto l'impero e tullora in vigore. Essa djstingue : 1) truppe in guarni gione accasermale, prive ò.el diritto di richiedere alloggio a l comune del luogo di guamigioue ; '2) trup p~ in guarnigione per le qual i le caserme non sono ancor pronte e truppe in a~cantonamento per una durata prevista superior·e a sei mesi (Kantonnement), le quali non han no diritto ma facoltiL di chiedere alloggio alle a mmin istrazioni civili ; 3) tru ppe lt_Jmporaneamen te accan tonate per tempo previsto minore di sei mesi o per tempo indeterminato (l(anl.onninmg), le q uali hanno diritto di chiedere l'alloggio in natura dagl i abi tanti . Nel primo cnso l'amministrazione milita1·e forni sce in nat ur·a le caserme, in nat.ur·a o in :-:outanti il casermaggi o, alloggi in natnra eccezionalmente agli ufficiali (Kas!Tnen; JJ ienstJvohnnngl"n) e di massima in contan ti. Nel secondo la trup pa può essere al· loggiata in diverso modo sulla base di con tralti fatti da uno degli

(l ) Ancora adesso (ìar;lisoll-Verwaltuntf e Serviswesen cost ituiscono un capitolo a n.ol bilancio della guerra; Suvi s-Abtheil!mg una d ivisione a .1é nel ministero della I(IIOrra prussiano.

Nrl


LE GRANDI •ANOVBB TBDBSCI:IE NELL' AUTONII'O

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LE GRANDI IIANOVRB TBDE8GllE NELL'AUTUNNO

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scalini dell'amministrazione militare con i comuni o i privali (.Jtass~'nquartie1·e , Privatkasernen) e gli ufficiali veogo~o . provvisti come nel primo caso. Nel terzo truppa ed ufUc•all son~ allouuiati presso ali r~bit.anti, sparpagliati secondo le risorse locali e p;;ando un indennizzo fisso. li regolamento per l'~p~l~ca~ion~ della legge sugli alloggi militari permette una moJt.ep\lCII:l d1 cast analogamente a quanto fu citato pel vettovagliame~to. . . . La legge alluale non è però chiara, oscilla fra ~l de~1ùeno d1 riconoscere ai com uni e agli abitanti la completa llberta ~el loro possesso e la necessitiL di accertare in ogni caso l'alloggtamcnto della truppa ; lascia incerto se l'obbligo compete so ltanto al proprietario 0 all'affittuario, non òetlnisce nettamente se la prestazione debba attribuirsi alla persona o alla cosa; da un lato p_revede di adoperare i fabbricati ·o parte di essi, dall'allra commma mnlte contro i proprietari indolenti , ma in nessu~ lt~ogo _preved~ di dover occupar·e a forza i fabbricati o le part1 dt ess1 su cut cade l'imposta E però meglio che un'imposi~ è n~l fatto un~ specie di espropriazione temporanea_di ~e~e rmmo~ile, d_a.. far~• soltanto in casi e\•entuali, toessa a dt spùstztone dcii auton~ militare , sol~o determinate cautele e contro il pagament~ dt una tenue indennità che le autorità locali non possono vunare. Il vocabolo Se1·ois che in origine dinolava l' onere delle popo· di dare allO""io in natura o in contanti, denota anual.. · 0111 1a:r.t ,.,.., • 11 · mente l'indennizzo che lo Stato pagn all'abitan te per l a oggw prestato Natural- Sm·uis, oppure dato all' u~Hc~ale perchs se lo procuri Sell!stmiethm·-Serois, indennizzo d1 dtverso ~mm?_ntare a seconda di qu esti due ca!'i e a seconda della lucahta ov e avvenuta la prestazione ; i documenli che concretano questa graduazione, Serois-'l'm·if e Klassen-Einthrillbng der ~rte: vengono sottoposti a periodica rev isione, per piegare l'appltcnzwne della legge alla variab ilitiL del luogo_e del tempo. In complesso le modi(icaz.iont avvenuta torn~rono tutte a v.antaocrio del ram•> auerra; i privati e i comum ebbero caro l acl')" l'l • • . t centramento del servi:r.io perchè ne derivava un pm eqno npar ~ di pesi ; il ministero della guerra s~l.Jent~ando a _quel~o degh interni, ebbe modo di provvedere net cast normalt ali accasermamento con vant.ag::;io della disciplina e dell'istruzi?ne, ser·han-

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dosi di poter ricorrere alle antiche consuetudini per i casi non normali ; rimase però io guardia per non perdere la necessaria larghezza nel distinguere la norma dall'eccezione e arfinchè non crescessero i doveri senza crescere il bilanc:io. La convenienza militare manifestalasi nel ·1872 di abolire i distaccamenti, le piccole guarnigioni in caserme malcomode, c<•mnnali, private o in parte alloggiati presso gli abitanti per •·iunire i reggimenti in un :;ol centro, fu presentata al Parlamento quale quistione puramente finanziaria: rifiutati i fondi perchè sembrarono esagerati il ministero li ebbe poco a poco, a spizzico, in vent'anni di continue ricltie~te ; lo scopo è ora pi ù che raggiunto e la somma primitiva sorpassata. Nel 1873, quando fu accordata una indennità d'alloggio (Wohmmgs,qeldzuscfmss) a tutti gli impiegati dfiJIO Stato, quale aumento di stipendio non computabile per la pensione, il ministero della gtlerra l'ottenne anche per gli ufficial i conservando per questi il Servis qua l'era prima: sembrò equo aumentare gli _emolumenti ma non giusto far scomparire la differenza sostanziale fra impiegato e ufficiale ; cosicchè ora gli uflì1:inli tedesch i percepiscono due indennità d'alloggio (1 ). Di poi l'nunni nistrazione militare otlenne, in diverse riprese, ampliamento di poligoni , camp i per esercita:r.ioni di combattimento, reh\Livi baraccamenti, lende per accampare, ecc. cioè molli crediti tltli quali una parte aumen tò la co modilà di alloggiare o di camhiare d'allo){gio a seconda dei desideri dell'istruzione; nessuna di queste cir·:ostanze fu ritenuta capace di modificare di dirillo 11 di fatto la legge del 11868, nè l'amministrazione militare cenlr:de, nè i comandanti di truppe pensarono di evi tarne le dif!lroltiL d'appl icazione adoperando con maggiore larghezza i nuovi tunzzi posti a loro disposizione che sembravano e sono di fatLo ptt't eomodi. I.H ,iirricoltà proprie dell 'accantonamento derivano da due sor~tlltl i opposte f!·a loro, entrambe di natura in gran parte sogM''ttivn: Matnrale rilnltanza degli abitanti a fornire l'accantona-

(Il ~" " lufrcttnentc •·ausa d'errore nei confronti che si fanno fra il trattamento degli Ulll•·tt~ ll

le:ll'-;chi c quello d'altri esercit i.


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LE GRANnl JIANOVRE TEDESOUE NELJ,' A UT UNNO

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mento, timore di inconveni enti militari derivanti dallo sparpa. gliamento; non si può diminuire le diflicoltù che scaturiscono . da una di esse senza aumentare quelle che derivano dall'altra. I prnssiani atlrihuiscono , com'è loro massim~, il peso prepon. derarite allo scopo che si vuoi ottenere, il riposo comodo delle truppe ; non è possi bile accantonar bene presso gli abitanti senza sparpa~l ill re le truppe ('l ); bisogna sparpagliar! e di piLt quando se ne pretende anche il vitto, anche quando l' indennità è forte ; l' nllungarnento del cammino per recarsi all'accantonamento è compensato dal maggior agio nel riposo; i tedeschi calcolano che in mnnOVI'a le truppe possono perco rrere km. 1o se a piedi' km. 115 se a cavallo per reca r:>i dall'accantonamento al luogo di radunata; nelle marcie per trasferimento :1ccorciar.o la Lraslazione elfeLLiva per poter :;parpllgliare le truppe su ampia zona; la marcia stessa può accadere non per una sola strada ma per un fascio di strade, comprese quelle minori , e il CMpo in marcia si rompe in tanti pi cco li rlrappelli su d i ver~e s:rade o che si su~­ seguono sulla stessa pur di raggi un gere la massima comodità nella marci<! e uel riposo ; uon badano all a tendema. dei soldati di scorciare la strada dell'acca ntonamento anche a cosio di avere questo meno comodo; le truppe spesso per natura l pigrizia tollerano una densità d'ar-cautonamento molesta agli abi tanti. Ecco qnalche dato raccolto qua e col à che misura lo sparpaTgliarnento delle truppe nei casi veri. Nell e gra ndi manovre del 1812 furono accantonati presso gli abitanti nei giorni ·l O e H settemù re, 21'157 uom. e lì085 cav. del corpo d'a1·mata della Guardia, in una regione larga km. 22, profondà km. 19 per la quale l'anloritil civile aveva accusata una capacità di 6372 uom . e ~60~· cavall i. Nelle tre borgate (cillit nel senso della legge comun~lle pl'nssiana) comprese nella.regione con un Lolale di 1 100 fuochi furono accantonati solamente 5526 uom . e l H 8 cavalli,

(i ) Per esempio il regolamento d'esPcuzione alla legge pre~cri vo quale norma: per ogni furie r maggiore (Ftld webel) una camera di :!~ IDIJ. ; per ogni due sergenti o caporali maggiori una camera di 18 mq. ; 1>er i soldati r-amet·c con a lmeno t3 mc. ognuno; tutti l[ues ti locali de,•ouo essere riparat i clallc intemperie, e<~lrli d'inverno, forniti di mobili, di asciugamani, ecc. ece.

LE GRANDI IIANOV&B TBDBSORB NBLL' AUTUNNO

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cioè _5 '/• ~om •. e i '/. cavalli per fuoco; mentre nelle 37 restautl loca~1tà d~ campagna si poterono accantonar·e 12 '/ uom . 1 e 4- •c~ val h ogo1 fuoco. Il vettovagliamento fu fornito dai magazzrm (1). . ~elle g~andi manovre del 1890 io Slesia, il VI c~rpo con una di-. VISione dr cnvalleria accantonò il 43 e u. settembre in zona di terreno p_resso~h~ circolare di circa km. 20 di diametro al cui c.entro. tro.v.avas1 rl terreno (campo di battaglia di Leuthen) pe~ l eserc1tazwne del 13 settembre. Nei successivi 15 e 16 seltem. lu stesse truppe accantonarono in una zona lunga Jcm. 40, da Canth a .J~uer, l.ar~~ km. 23. Il 17 seuernbr·e in una zona lunga km. 22, da l'chwe1dn1tz a Striegau , larga km. ,15. Nell~ grandi manovre del 1891, p9co lungi e a maestro di Monaco~ 1. due corpi d'armata bavaresi accantonarono il giorno 1o s~tte~. 1 ~ una zo~a lunga km. 22 e larga km. 15; prelevando i v1ver1 dat magazzmi. . N~lle manovre di brigata eseguite nel Samland a settentrione di Kon,gs berg .nel. 1894, state accennaLe, ogni re~?gimento di fanteria SII 3 battaglton1 ebbe zona di accantonamento di frequente lun aa k~. _10, larg~ sino a km. 6 -7 benché la permanenza mossir:a ;• s:a stata. d1 ~ giorni e i viveri fossero fornili dai magazzini. _l 1. regg · l~nlerm accantonato per la sola notte dal 16 al 17 auosto tn mai'Cia da Konig:;herg verso l'r. Eylau occupo' . ~ 1 una zona 1· · d. k arxa P U l m . 12, da Tharau a Uderwangep, e profonda più di km. 6 da Wittenberg a Gr. Lauth , perché ebbe il vitto da!?li abilan ti . ~

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Fanteria della 2• divisione

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Ftmteria della 18 divisione in marcia


LE GRANDI XANOVItB TBDUORB NBLL' AUTUNNO

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Questa tabella, relativa alle fanterie del I corpo d'armata durante le manovre descritle, rappresenta il frazionamento delle unita organiche nell'accantonamento. Su i 136 casi di battaglione accantonato . contemplati dalla tabella soltanto 37 volte il battaglione accamonò unito in nna ·sola località, 31 volte fu spartito in quattro località per compagnie complete, nei 68 casi rimanenti fu frazionato in 5 sino in 15 località diverse. Notisi che i viver·i furono prelevati dagli abitanti solamente nel giorno 7 e che le località contemplate sono villaggi o frazioni di villaggi talmente lontani fra loro da trovarsene il nome sulla carla al 'l 00 000, !lon sono cascinali isolati a poche centinaia di metri l'uno dall'altro come si trovano in molle province italiane. Per le armi a cavnllo, lo spa rpagliamento e il frazionamento furono ancor più forti. La preoccupazione di spezzare così minutamente ~ riparti con le conseguenti difficoltà di .diramare gli ordini, di raccogliere le truppe, sul possibile rallentamento dei vincoli disciplinari, ecc., quale complesso timore che il potere scappi di mano non esiste in Prus~ ia o tluani~'meno esso è superato dal desiderio di far riposare bene le truppe senza dar soverchio fastidio ngli abitanti ; si dovrebbe anzi affermare che l'accnntonamento è visto con piacore da chi comanda quale occasione per abituare i comandanti iuferiori, nfli ciali subalterni e l-(J'aduati di Lmppa, ad un genere di libertà poco frequente in · pace e in guerra quotidiano_. Poca o nessuna preoccupazione del frazionamento in sè stesso e molta cura per gli abitanti manifesta anche il modo. adoperato nel r·ipartire gli accantonamenti fm le maggiori unità o le varie nrm i ; non si assegnano particolari zone o località per ogni riparto nrganico come si farebbe in guerra tirando deHe linee sulla carta, hensì si assegnano uomini a piedi e uomini a cavallo nella pro· porzione pi~ opportuna per adoperare nel miglior modo la capal'.il it del villaggio; nello stesso gruppo di case vengono c.osì a t.rovar·si quasi sempre, uomini di fanteria e uomini di cayalleria n d'arti"Jieria, talora soldati della stessa ar·mn, ma di reggimenti 1h v~:~rsi . L'ufficiale di stato maggiore incaricalo di lissare gli acl'llntonamenti non hà tempo di far quadrare la capacitil degli 11lonchi compilati dall'nnimini:;Lrazione provinciale con il riparto, l'unna, la forza; dove capitassero drappelli di differenti corpi il


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LE GRANDI MANOVRE TBDBSCHE NELL'AUTUNNO

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più elevato in grado, o il più anziano, si intenderà col sindaco o eh i per esso e metterà d'accordo ~l i inferiori. Invito ad adoperare l'accantonamento non è l'esistenza di statistiche tanto ben falle da ptwmettere agli stati maggiori esatte previsioni. Statistiche esatte si possono ritenere quelle per le località di guarnig ione stabi le o che si rit~ ngono tafi, essendo ob · biigo del comune di compi~are annualmente un elen co, Einquarticrungs-Kataster, di tutti gli allo:,!gi militari even,ttJn lmente anco ra disponibili, ol tre il qual numero l'autorità militare non può richiedere. Per le località che non so no luoghi di guarnigione la le~ge obblicra. il ci rcolo o altre circoscrizioni amministrative territoriali a t~n"'er pronti elenchi della capaci Là d'accantonamento, Na.c~­ weisungtn der Belegungsfiihigkeit, senza aLLrW,uire. ai numen .m essi crmtenuti valore di limite massimo come nel pnmo c:1so, dtce esplicitamente essere diritto del~'autor.ità c.iv~le rip.a~·tir~ .come meulio cr.ede l'accantonamento richaesto e pero l autrmta malalare deve ;ispettare la proporzionalità dei numeri esposl i ~egli _elenchi, deve in uno stesso abitato lasciar ripartire le truppe dal smdaco o suo rappresentante, ma può alimentare o diminuire la ·rorza totale da accantonarsi. Nemmeno il modo col quale vengono compilali gl i elenchi di capacità media per gli abitati non l_u~gh_i ~i guarnigione permette ..agli stati maggiori di fare pa'evt-stom d1 ugual peso su due 0 più elenchi. Anzitutto gli elenchi non so~o. esat~am ente. con~ frontabili sia pel diverso ordinamento ammumtrallvo degh Stat1 confederati o delle province di uno stesso St:1to, poi essi vengono compilati man mano che se ne presenta il. biso~no. Si può ~ire essersi cominciato solo nel 1881 a determmare an modo obbtetti vo coteste capacità med ie per i circoli prescelti per le esercitazioni d'autunno. La commissione, Krcise-Einqum·tierungs-Komrnission, prevista dalla legge composta dal Landrath (capo d~l circolo) e da alcune persone pratiche, cui viene addetto un ufficiale, raccolti gli abitati del circolo in gl'llppo di omogenea natura - abatati esclusivamente agricoli, id. con predominanza di popolazione agricola, id. con predominio di popola:t.ione operaia, ecc. e scelti fra ogni gruppo alcuni abitati tipici, determina con visite sopraluogo la corrispondente capacità media di accantona-

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mento in uomini e cavalli. Paragonata cotesta capacità media con la imposta fabbricnti affetta alle case considerate ne ricava coefficienti med'i per ogni unità di tassa e per ogni gruppo di abitati di ugual natura , con i quali si determina poi a tavolino la capacità media ' delle altre loca lità del circolo non state visitate. Cioè il modo adoperato pone l'autorità militar.e in grado di ripat'tire equabilmente iFpeso dell'accantonamento fra gli ab itanti di uno stesso circolo, non però efficace per ripartirlo con la stessa equità fra gli abi tati di due circoli diversi, nè per progettare un accantonamento in uno stesso circolo secondo la sua assoluta capacità di accantonamento. Anche quando I' accennata operazione fosse stata fatta per du·e" o più circoli in una slt>ssa epoca e da uno stesso ufficiale, l'influenza esercitala dai membri borghesi della commissione, la diversa importanza attr·ibuila dalle autorità civili agli interessi ·militari di fronte a quelli borghesi, impediscono si possa con ragione attribuire ai coefficienti così ottenuti un valore assoluto per un. determinalo circolo , od uno stesso peso a quelli ottenuti per due o più circoli diversi. La capacità. d'accantonamento può per sua nat.ura assumere diversissimi valori nnrner·ici a secondi). del punto di vista scelto per determinarla, varia nal tempo e non sempre crescendo o tliminuendo, è una servitù d 1e i desideri individuali tentano di scuotere, il cui accertamento, la cu i esazione, sono difficili sotto ogni aspetto. Impossi bile conclen sare in una legge oltre ai principii e alle principali modali tà di esecuzione tutte le varietà di sua opportuna appli cazione. È per questo (:he i prussiani hanno leggi separate pel tempo di pace e pel tempo di guerra, che hanno separato il diriLLo di richiedere nlloggio, da quello di richiedere vitto o altre prestazioni, che hltnno di stinto parecchi modi di raggiungere l'intento~ contratto lihero, prestazione dovuta dalle autorità civili, requisizione; non potendo afferrare la materia della legge, l' banno accuratamente t•,ircosclitta. Per tutto il resto si fidano al buon senso e all'alto Hpirilo d'imparzialità. dei loro ufficiali e dei loro comandanti, è l' uitico modo che rimane per chè la legge possa essere applicata "ompre e · opportunamenie. Gli stati maggiori rispondono perfetl"mente a questa fiducia in loro riposta, adoperando tolleranza nnll'accettare i pareri dell'autorità civile, moderazione nel ri?hie-


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LE GRANDI •ANOVRB TBDBSCHB NELL'AUTUNNO

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LE GRANDI MANOVRE TEDl!BCHE NELL'AUTUNNO

dere, persistenza nel metodo persuasivo della lunga esperienza e garbo nel tradurre in atto gli accantonamenti. Ecco, per esempio, i con sigli del generale Br-onsarl v. Schellendorf (1) per i vill ..q:~gi agricoli riferito all' antico sistema del numero dei fuòchi : Ad ogni"ruoco (Feuersldù) si possono assegnare uomini GENERE DELL'ACCANTONAMENTO a piedi

1

Assai largo in regioni pianeggianti

l

Per· una pernottazione c un soggiorno Per una sola perno ttazione Ri s tre t.to (e n.ge

Quartw r e) c10é

senza vitto.

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l

,.,

18-20

-

Nella pratica si aumenta l'elasticità lli questi dati e si diminuisce il peso, veramente pi ccolo, per gli abitanti adoperando per e~empio nel rit1 rno acca ntonamenti diversi da quelli adoperati nell'andata, non facendoli capitare ogni anno sugli stessi punti ecc. ripartendo cioè nel m1gl ior modo p ossi bile il peso sulla intera popolazione ru rale; adoperando opportunamente la successione dello spazio e del tempo. Anche gli stati maggiori prussiani incontrano adunque diffìcohà di ogni genere nel valersi in pace degli accantonamenti specie da parte delle popolazioni, non è servizio che cammini spedito e senza seccature nemmeno presso loro; diiTerenza per r ispello ad altri paesi è che l'autorità militare tedesca persiste a servirsi in pace di questo sistema perchè es~o è indispensabile in guerra, perchè è una difficoltà da vin cersi a forza di prudenza e di perseveranza non di quelle da evitare. Convinti di questa necessità , gran parte degli inconvenienti puramente militari attribuiti allo sparpagliamenlo delle truppe si trasformano (t ) Opera citata.

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in parvenze e ncqnista invece corpo l'influenza benefica dell'acquale mezzo educativo del la truppa : abitua alle grandi distanze , a fare da sè, dimostra che il rilo invisibile della gerarchia è !!Imeno così potente quanto il materiale contatto dei gomiti, senza spingere il sistema tant'olt re da suscitare forze centl·ifughe danrw~e agli ordini mi litari . Se le truppe fossem sempre in accantonamento con 1 soldato per fuoco gli svantaggi sarebbero certamente enormi, m ~ pur grandi sono se le truppe. specie qu~lle naziona li . sono sempre tenute ammassate in caserma !) nell 'accampamento. La circostanza dell'allog!( io milit are, quando ado pe rata con prudente ahemativa, contribuisce a non lasciare intorpidire gli itidiviàui e i co ngegni dell ' ammin istrazione, ad educa re esercito e paese alla guerra. Allora si può adoperare t•.on vantaggio anche la llifensiva. TuLtavia nelle grandi manovre del 1894 e negli esercizi che le precedettero fu fatto , per rispetto a quelle precedentt - non CQntate se vu ol ~i le manovre del •1893 in Alsazia Lorena per condizioni speciali ·- meno uso di accantonamenti presso gli abitan ti o del viuo prelevato da questi , quantunque lo sparpagliamento fosse considerevole, breve la pe1·manenza, e non fu adoperato il sistema di concordare nn prezzo con gl i alJitanti minore di quello fissatò dal Bundesrath. Tale rli mi nuzione pot1·ebbe essere affatto accidental e, dovuta ·alla poca ricchezza della regione, dipendere dall'opini one personale dei comandanti generali interessati ecc. poichè la Prussia orientale e la Prussia occidentale goclO!JO fama di essere culla di ottimi soldati. pro vin ce pronte a qualunque sacrifi cio pel bene del regio servizio. Potrehb'essere an che 11n princip io di concessioni ai lagni alzati da una par te del pubbLco sul · l'insuflicenza òell'inden.nità accordata, una mi sura transitoria finchè i ;.{OVerr•i confederali si decideranno ad elevare l'indennità (1). canton :~ m ento

(l ) Nel con si~li o provinciale di VeHfalia ru da un consigliere sporta tagna01.a sul peso protlotto dall'alloggio militare presso gli abitanti, il quale in vece di <liminuire dopo lacomflHrn del ~am po di esercitazioni, uno dei primi stati acquistali, sarr.hhe aumentato. Negl nrmi 1887-93 si sono avute nella provincia 970,000 giornate d'alloggio senza vitto e 1.'167,000 fiiO r~a te d 'alloggio con vitto. Secondo un calcolo approssimativo, gli ahi tanti avrebbero tlov uto sostenere una spesa non rim borsala annua in qnel periodo di 3~ .4:10 mar~bi. 1.11 doputaziono p rovinciale intenderebbe far pr~se nte al cancelliere dell' Impero la nernsslt:\ di aumentare l'indennjzzo giornaliero, la ronvcnienza di provvedere gli nomini r•ccantonntl con viveri delle sussistenze e quella di mutare a turno i circoli ove vengon rat to le manovre. ·


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In questo senso è opportuno teper presente per le modificazioni avvenire le intenzioni che il ministro della guerra avrebbe secondo alcune gazzette - esternato nella scorsa estate ai comandanti di corpo d'armata. « Gli esercizi di reggimento e di brigata della durata complessa di circa H giorni potrebbero essere tenuti per almeno una metà delle truppe sui grandi campi d'esercitazione di recente stati acquista li o in via di acquisto, uno per corpo d'armata, ed iviaccanLonate in baracche od accampate. L'allra metà dovrebbe accantonare presso gli abitanti e manovrare in terreno diverso affinchò non ne venga il danno per gli uflìciali e i graduati d1 una istnizione tattica in terreno affatto noto (Lokaltaktik). Aumentare sino a 6 i giorni d'accampamento durante le manovre. Evitare di porre sucsessivi periodi d'istruzione nello stesso circolo (Kreis) e gli accantonamenti nelle stesse località.. Concedere l'intero assegno vettovaglie di p{. 80 o più (assegno del Bundesrath) per ogui giorno di accantonamento presso gli abitanti, derogare cioè al caso di dare i viveri in natura o in contanti sulla hasa della grossa razione (vitto concordato) a scopo di economia. Procurare di avere i carreggi necessari per tutta la durata delle manovre da intr:~ prcnditori , invece di ricorrere al sistema sinora in uso di prendere oggi carri da un · comune e domani da un altro, risparmiare il più possibile sui caneggi dei servizi generali sostituendovi la ferrovia; t'111re in modo fisso ad ogni battaglione o riparto equivalente 2 carri per. la spesa qual i avranno in guerra >> . Dai qual i suggerimenti se · ne può concludere che il ministro della guerra attuale è proclivo ad alleggerire agli abitanti il peso della prestazione d'alloggio e di quelle altre in natura che vi si collegano, senza però intirmare afJauo i diritti e i dove1·i sinora in vigore e che rappresentano in pace il sistema di alloggio e di vettovagliamento più comodo da adoperarsi in guerra. s· intende che a questo alleggerimento delle popolazioni provvederà il bilanci.o della guerTa, di certo non con una diminuzione del benessere sin t)Ui goduto dalla truppa.

LE GRANDI KANOVRB TEDESCHE NELL'AUTUNNO

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Appunti sul servizio sanitario. Il l corpo diede ad ogni divisione di fanteria o di cavalleria mi so lo carro per malati, e dispose che Kobbelbnde, Tharau , Heilig-enueil pei· la marcia del 6, 7, S settembre, Frauenburg, Braunslterg, Tiedmannsdorf e Muhlhausen per i giomi di manovre contrapposte, fosserll le località sulle quali dirigere gli amma!ati dei corpi . In ognu na di queste si trovò un sottufficiale a nziano per provvedere al ricevime!llo degli ammalati e al loro inoltro, un provetto aiutante d'ospedale e due soldati portaferiti; soltanto per Braunsb~rg, Tiedmannsdorf e Miihlhausen fu sugge1·ito di comandare possibilmente un ufficiale medicp. L'intendenza del corpo d'armata fu incaricata di provved(lre un locale presso queste stazioni ferroviar·ie, separato da quelli necessari all'ordinario traffi co, di prendl'lre con la società ferroviaria gli occOITenti accordi , òi tener pronti i vagoni che potessero occorrere, di allestirne uno secondo il sistema d'Amburgo pronto nella stazione ferroviaria ·di 13raun sberg: -il materiale per la r'iduzione fu prelevato dal deposito del treno. Gli ammalati trasportabili dovevano essere mandati agli ospedal'i presidiari di Konigsberg o di A'llenstein; quelli gravi essere ricoverati negli ospedali civili di Heiligenbeil , Frauonburg, .Braunsberg, Tiedmannsdorf, Miihlhausen, e. Schlodien fi seconda di accordi che l'intendenza (commissariato) doveva prendere; quelli gravissimi dovevano affidarsi alle cure della prossima autorità comunale. Il XVII corpo assegnò invece ad ogni divisione di fanteria o di t:fivallel'la due carri per malati. Fece chiudere durante l'assenza cl olle truppe gli ospedali di presidio di SLrassburg,•Soldau, Culm e Stolp con segnando ad ospedali ci vili gli ammalali non trasportabili ovenLualmente giacenti in essi. Durante le manovre mandò gli ammalaLi leggieri agh ospedali di presidio o a quelli che li avevano IIOsLiLuiti, gli ammalaLi gravi mandò agli ospedali civi li di Marienliurg, l)r. Holland, Stbum, Dirschau, Frauenburg e Saalfeld. In I•:Jbing ove non fu possibile approfittare dell'ospedale civile fu


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LE GRANDI XANOVBE TBDESCBK NBLL' AUTUNNO

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aperto un ospedale provvisorio. Stazioni di raccolta furono le stazioni ferroviarie di Elbing e Guldenboden, so~tituita da Miihlhausen dal 7 settembre in poi. Le maggiori preoccupazioni pel servizio sanitario nacquero. da una possibile diffusione del colera durante le grandi manovre; tollo il territorio russo che tributa al Mcmel, al Pregai, al Vistola ne er·a. da mesi infetto, in molti punti e ad intervalli irregolari di tempo si erano manifestati casi in entrambe le provi nce, Prussia orientale e Prussia occidenta:e, dove doveva rio accadere le manovre; . nessuno ·voleva accertare che 11 morbo non sarebbe scoppiato con intensità, il governÒ non voleva che i movirnènLi e le manovre preliminari , l' affollarsi della popolazione civile per godere dello spettacolo, diventassero occasione valida per farlo. scoppiare. intan to il tempo naturalmente occorso per le esercilazioni preliminari, per riunire i minori riparti in altr:i pi ù grossi, i movimenti giit compiuti, i pochi casi di colera avutisi in qualche reggimento senta ulteriore diffusione, convinsero poco, a poco {1) l'autorilà militare cbe si sarebbe potuto senza grossi inconvenienti esegu ire anche l'atto finale delle manovre . Nel1892, quando la stessa ca.usa fece sospendere le manovre imperiali in Alsazia-Lorena, l'epidemia dopo aver mietuto qua e colà qualche vittima si er·a dn sè s:essa acquetata; l'esperienza di molti anni ha mostrato che nelle province orientali prussiane e in Russia il colera tende a perdere il carattere avuto di violenta impensata inuzione per assumere l'altro di malattia endemica; il poco pendìo delle acque, la deficienza di forli temperature e di energica insolazione, quantunque circostanze concomitanti a mantenere viva, qua o là, l'infezione, non ne permettono tuttavia, assieme alla scarsa densità· degli abitanti, una troppo rapida diffusione. Le autor·ità civili , piti impressionabili come di solito, escogitarono molle misure di precauzione, diverse nei diversi luoghi a seconda del modo di vedere della relativa autorità amministrativa;

(!~ Nel s_istcma navigabile Mcmci-Pregel per esempio, dal i8 ago~to al 18 sotl.e mbre ' furono v!s1tate: Alla stazione eli: navi 7.'1ttere p~ rsone Lapsau r . tr,OO 19 6907 Laps:tu Il . ti55 5J 60'.3 Gr. Kryszahnen 441 tJi !657 Grabenhof. :;s; 106 3166 .

(t) Le esercitazioni che l battaglioni pionieri t • e ISO dovevano fare sul Vistola dal 4 al 19 agosto ruron11 eonlromandate.

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787 analisi .di ncque, proibizione di adoperare quelle riconosciute infette o sospette; pr·onto ed efficace isolamento dei focolari d'infezione; obbligo alle persone in qualche modo, per impiego o per eler.ione, addette ai servizi sanitari di denunciare ogni caso d'affezione sospetta alle autorità civili P, militari; medici privati presi a temporaneo soldo, 20 marchi il giorno, dalle gran di cittit; consultazione dello speciali sta prof. Koch; chiusura di alcune strade sul confine : prepar·azione effettiva o sulla ca rla di lar.zarelti; specinli stazioni istituite per la V1sita delle navi provenien ti dalla Russia t} dei navicellai (1 ); ecc., ecc. . L'antori lit militare provvi~e ad esset·e suhito informata dei casi avvenuti in tutto il territorio, a tenersi pronta per al lestire 0 mobilitare lazzaretti, rinforzò con 105 medici mili tari tratti parte dai corpi d'armata viciuiori parte dnl congedo ill imitalo i medici presenti alle truppe dei due corpi, fece adop·erare il the quale correttivo delle ar.tjUe potabili, e vi aggiunse la solita coron a di avvertimenti sulle frutta acerbe, la birra acida, i vivandieri, le osterie locali, su ogni intempera nza di c:bo o di bevanda. 11 the quale preservativo contro le affezioni del ventricolo e de~>li inte~ti ni, quale occasio~e di far boUire l'acqua prima di berl;, fu già · t~lro_do~Lo nell' eserr.rto nel 1886, lascian rlo ai comanda oti di corpo d1 g~urlrcar~ quali sono gl i accan tonamenti dove le acque sono d·• ntenersr malsane; tutti i corpi prussiani comperano il the dal magazzino s:Issistenze di Altona (compera diretta, via Amhurgo) e i coma ndanti generali che pr·esero parte alle manovre ne ricor·darono l'uso per la circostanza e lo raccomandarono (2). LE GRANDI lfANOVBB TBD.ESCHE NELL'AUTUNNO

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utunen eh? _esprimono r·~mportanza dolla navlga7.ione Interna nella Prussia orientale e clolln att1v1ta nel preven1re la diiTosione del contagio. (i) Al X vr corJlo fu distribuito nel 1893, tt•e, aceto e acido citrico. v. Relazàolu ~ Ilota, pag. 1005.


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LE GRANDI MANOVRE TEDESCHE NELL'AUTUNNO .

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Infine l'imperatore pose fine alle chiacchere di chi voleva le grandi manovre e di chi le sconsigliava ordinando che si facessero ( 1), prescrisse però che alle riviste e annessi ricevimenti non concorressero le società veterani, Kriegsvereine, nè altre rappresentanze dalla provincia al capoluogo, e che le ferrovie non allestissero treni straordinari o altre facilitazioni per un maggior concorso di gente nei ponti fissati per le visite della casa imperiale o per la raccolta delle truppe. li fatto confermò la giustezza delltJ previsioni. Nessun ammalato di colera vi fu dorante le grandi manovre, per quanto il pubb-1 ico ne seppe, nelle truppe ; ne si dovette modificare il loro programma per casi manifestatisi nel terreno prescelto. Soltanto alcuni ammalà.ti segnalati in Tolkemit \'1 ·1 settembre obbligarono a far rientrare in guarnigione per ferrovia, imbarcandoli a TiedmannsdorJ, alcuni battaglioni · che avrebbero dovuto accantonare fra il 12 e il ~13 a Tolkemit (l) . Serbo per ventura occasione il seguito alle Osser·vazion'i di qua e di là cominciate nella Relazione sulle g'randi mano vre tedesche del 1893.

z. z.

Nella settimana dal 20 al 't7 agosto, l'ufficio rl'igiene dell'impero cortstatò 75 casi fii r.olera e 3~ casi di morte, dei quali t6 e 8 nella Prussia orientale· 34 e t2 nel territorio della Vistola. Nella settimana t5·ti ottobre 40 casi e t mort~ dei quali 4 e t nella Prussia orientale. ' (t) Il colera continuli a serpeggiare in Tolkemit per parcccllic settimane: al jO oL· tobre vi era già avuto un totale di ~ casi, e 74 persone vi si trovavano in osservazione. . {l)

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DELLO SPIRITO DI CORPO CONSIDERAZIONI RIVOLTI SPKCIALIKNTE AGLI UFFICIALI DI FA1URIA

(ConlinuCJjJione, vedi

di~-pensa V/11 )

* ** Ciò premesso e venendo all'argomento che più ne interessa, quale; è lo spirito di corpo del nostro oserei lo 'l Da qu:lnlo ho prima e::posto a proposito dello spirito militare . della nostra nazione si può logicamente dedurre che lo spirito di corpo é ancora nel suo periodo di formazìone, risale tuttora la curva scendente della parabola; ma il cammino percorso paragonato al numero di anni impiegatovi ci dimostra che la curva è stata seguita con. lena ognor crescente e che ragi onevolmente ci è dato spet·are raggiungere la. meta, toccata la quale il lavoro non sarà più di lena ma di equilibrio, resistendo in modo eguale alle spinte che tenderebbero a trascinarci più avanti e a quelle che mirerebbero a respingerei indietro e in ambo i casi a farci ùiscentlere più in basso. l)rima d'avventurarmi più !nnanzi in una materia così delicata, credo opportuno per parte mia dichiarare che io sono un ottimista perchè ho una fede profonda e sicura nell'avveoi1·e del i1ostro esercito. Questa fede sicura è quella che mi consente di lasciarmi andare a scoprire quello che a me sembra vero nella sua completa nudità ; poichè la mia fede stessa logicamente m1


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DBJ, LO SPIRITO DI OORPO

DELLO SPIUTO DI CORPO

fa conv:nto che giovi additare le piaghe a chi ha volontà ed intelletto per sanar·le ; e valga la pena di dire la verità soltanto a chi meriti di sentirla. E vengo senz'altro alla dimostrazione della conseguenza sopra esposta. Uno spirito di corpo dipende essenzialmente dalle istituzioni militari. Les m·mées, così il generale Trochu, sont la force produite, les istitutions militaires sont la force géntJratrice. Ora le nostr·e istituzioni militari possono dirsi già tali da avere tutta la forza produllrice capace di creare un buon esercito1 o~serviamo anzi tutto il corpo degli ufficiali come quello in cui, come gii:L osservai, veramente permane lo spirito di corpo. Tre sono le hasi su cui si appoggia l'uffìcialità: il reclutamento, l'in: segnamento graduale tecnico durante la permanenza nell'esercito, l'avanzamento. /leclutamenlo. - Quando non si avesse altra .dimostrazione del detto che gli errori organici sono a lunga scadenza,, basterebbe a dimostrarne la verità ciò che si verifica nel reclutamento dei flostr·i uffici al i. La formazione tumu ltuaria del nostro esereito, corrispondente all' ingi!(autire subitaneo della na~ione, tolse, e doveva togliere a chiunque. il modo di provveder·e nuovi ufliciali al nuovo esercito con un criter io uniforme. Alte da un lato suonavano le èsigenze politiche e la convenienza di allettare i nuovi venuti; temuto d'altro lato urgeva il pericolo, e par·ve fortuna accettare tutti i volonterosi non guardando troppo pel sottile. E così di qua si accolsero con aumento di gra:li i provenienti da eserciti disciolti e dai volontari garibaldini, di là si fecero corsi brevi e a tutta pressione per colmare i posti dei subalterni . Anche in codeste misure, dettate dall'imminenza del pericolo e da considerazioni politiche, a'vrebhe potuto esistere e certo giovnre · maggior ordine, trattando tulli i provenienti dagli eserciti disciolti ad una stessa stregua. adottando per i nuovi pro· mossi un criterio unico di scelta. Ma non è da stupirsi che si ngisse qu nsi a tentoni in un movimento tumultuar·io come quello in cui l'incalzare degli avvenimenti riesci più fortunato di quanto i più. entusiasti potessero sperare. Ne avvenne che poco divario di elit vi fosse tra ùfficiali superiori e capitani, e divar·io non

p~oporzi~nato al grado fra capit.ani e subalterni. Ciò nel corpo d, fan~ena sopratutto (il quale rappresentando la mas.;a rip&rcuote rn sommo grado ogni errore organico di reclutamento) produsse un r·istagno nei gradi tale da avere capitani con i 8 anni di grado e subalterni con 20 anni di spalline. Di più generò ad epoclr~ fisse degli esodi ingenti di tutti quelli che avevano la stessa età, e cosi ne risultò un avanzamento per· anzianità a spinte, più volenti eri direi a urtoni-, che ripercuotevano ad ondate il primitivo urto d'origine. Venuto il primo esodo, in qual modo venne colmato il vuoto prodottosi nell e file dei subalterni? Ohimè! Anch e qui più potè il pensiero delle difficoltà momentanee che · delle diflicoltit a lunga scadenza l . Il problema era il seguente: mancano ad un trauo molti su_bnlterni ed i nostri islituti militar·i non consentono per le con- . dizioni d'età, d'esame, di svolgi men·to dei programmi ecc. di fornire subito gli ·uffici~, l i mancanti. Come regolar.>i ? Guardando alle sole_esigenze ~omen_tanee, ispimndosi alle teorie del ripiego {troppo rn onore 10 ogn1 ramo del nostro governo), la risposta era una sola : ahba.ssiamo il livello d'idoneitu 11er l'ammissione e allm:ghiamo ~ limiti d' t là fJeÌ concorrtmti: abbt·eviam 11 per du1'at~t e allegf1ertamo per studi i corsi. Era quanto dire : la porta è sc.hru sa :1d nn ~ol ba ttente, e un portiere la sorveglia; sopprimiamo rl port1ere, spalanchiamo l'altro hallente e col Divino Maestro ripetiamo: sinile pa?'llltlos venirt~ ad me. E cosi si fece. t:ual'(lando invece alle futur·e esigeuze, all'nvvenired i questi ufficiali non wrne individui ma come principale sostegno dell'esercito, larisposta era questa: si aumenti la capaci tà della nostra scnola militare {t:ome ad ogni modo dovevasi fare e fu fatto) e ciò si porti a conos.:enza del paese colla massima pubblicità. Poi si mantengano le crmdi:rioni d'es_an~e, la_dttt:ata dei corsi ed o_qni costt come. il passnlo . In.vece dr r·1emprre rl vuoto in un paio d'anni, sarebbero occorsi tre, quattro, ci nque, forse sei anni ; ma l'elemento forrllto sa rebtJe stato uniforme, dotato di egual grado di coltura e 11vrehbe UVIIlo omogeneità in sè stessu e coll'elemento già esilllOnte nell'esercito. « Ma, dicevano, e se sopravviene una guerra? » E se .non sopravviene? Nel pr·imo caso penserete ai ripieghi come noi 1,9, nel 60 e nel 66 e i ripieghi saranno allora scusabili,

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DBLLO SPIRITO DI CORPO

DBLLO IPIRITO DI OOBPO

mentre nel secondo caso vi troYerete come e~lui eh~ nvesse asserragliata in piena pace la propria casa nel trmore _d ' un assalto nemico qur~lora scoppiasse la guerra. Oltre a q~e.str_ che rappreentarono momenti critici del reclutamento ufhciUh, _e che e~­ s d bb' mo m materra bero banno ed avranno lunga sca enza, a la . . altri, inconvenienti di natura stabile ; e sono le_ prove_m~nz~ dr •·eclutamento: l 'accad~mia militare per le arml specrah, l ar~ tiglieria e oenio, la scnola militare di Modena e la scuola der .. r ,.,d' C·tserta per le armi di linea. Tr·a scuro la SC,UI)la sottuff tela l ' ' d' r . d' normale di cavalleria di Pinerolo e la sc~ola . a~p ;cazr_one ~rtiglieria e oenio e anche quella in fieri d apphcaziOne dt fanle~la, erchè scu,.,ole professionali di perfezionamento. _In ~~~es~a. pr~m~ P. t' · st" per· me il principale difello deglt ufhctalt ttaltanr rtpar rztone .. li e la mancanza d'omogeneità nello spirito di corpo .vero, _que o . . he è fecondo ed attivo in pro dell'esercrto , e Il ger.. . . .. tlo ben m teso c mogliare orgoglioso di uno spirito d'arma pm ~tccm? , pm gre . che gran parte della sua forza -gitta, senza che l eserctto ne f~ccla m'o parere una sola dovrebbe essere la provelllenza ' 1 ole suo pro. A 1 de"li uftìciali . di arma combattente, e tre o qua_ttro ~ sct~ r~fessionali d'arma; ossia uguali dovrebbero essere m ogn• u!~ctale ia coltura general e sia scientifica in genet·e, si9: scie~tifico-mll~tare, U"uale l'educazione militare, ugna\e il vinco:o dt camllratlsmo; diversa soltanto la: collura profession~le .acq_uistata ~elle sc~o~~ apposite. Nè. nella terra degl i espedtentt , s• accampmo le dlf l coltit d'attua~ione pet· deficienza di locali : quando -~ltro mo~o non vi fosse stato, sarebbe stato poco danno lo stahthre_ ~g~t ~ors_o in una delle tre città che oggi albergano i tre nostr•. tstitult m!litari . Pur troppo non è la tema di non poter mater•almen.Le rtsolvere il problell)a. che trattenne e tr~tti~ne tuttora, dali a~ot­ tare quest'idea della scuola unica che tlmtdamen_te o:a c?ntmua ad affacciarsi qua e là ma che finirà per . raccoglt_ere ' _voti anche di chi governa, nel giorno, s~e~o non _lontano, m c?' la fanteria avr<t acquistato il diritto dl rmporst ad ogni altr arma. Alla scuola unica sono contrari: 1" gli ufficiali d'artiglieria e genio; . 2" unl'l parte del paese, la quale nella scuola del ~ottuf~~ ciali crede scorgere un correttivo di corrente democratica pm

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·censono alle tendenze e alle istituzioni essenzialmente democrati che del paese; 3" quelli che per sistema sono nemici di ogni novità e sono teneri del c cosi faceva mio padre • . A questi ultimi si può oppone che se così faceva nostro padre, così non faceva nostro nonno, l'esercito piemontese, e che a chiunque abbia avuto occhi per vedere e mente per riflellet·e potè manifestarJ>i palese il cameratismo affettuoso di quei vecchi ufficiali piemontesi usciti « d'an'Cademia » a qualunque arma appartenessero. E se tale esempio non bastasse si potrehhe citare quello della swola di guerra dove chiunque l'abbia frequentata avra veduto con piacer·e sparire quelle differenze d'arma che tanto si coltivano nei reggimenti e che nei reggimenti taluno ritorna poi a coltivare, attratto dall'ambiente. A quelli che temono un attentato allo spirito democratico del paese, io che apprezzo lo spirito. democratico non solo perchè il più coP.sono allo spiri to del paese ma perchè il più conforme alla gi ustizia e ìl più efficace in risultali utili, faccio osservare come la scuola dei sottuflìciali non risponda a quell 'ideale alto · di democrazia che solo è proficuo ~ dare a chiunque lo meriti il modo d·i 1·endersi utile al p1·oprio paese », ma bensi ad uno spirito fal samente democratico, ancora im)Jevulo di spirito di casta, il quale pretende che ognuno debba fruire di determinati vantaggi, abbia o no il meri to per conseguirli. Un a scuola unica non potrebbe essere nel nostro paese che gratuita. L'essere essa gratuita consentirebbe anzitutto a tutti gli studiosi di accorrervi senza distinzione di fortuna. A noi tutti sono noti ufficiali egregi che dovettero percot·rere la carriera del sottufticiale per poter concorrere grataitamente all'ammissione . n Caserta, indugiandosi cosi nella carriera c art' ivan do vecchi nei gradi Sllperiori. L'essere gratuita consentit·ebbe di trattare gli allievi co .ne soldati e non come collegiali, bandendo certe abitudini di lusso nel trattamento, che pochi poi possono continuare '~ome uflìciali ; co n~entire bbe l'obbligo di far finire la ferma per manente nei cot·pi, coine del resto si fece giit per lungo tempo, a quegli allievi che non superassero gli esami o commettessero gravi lltllncanze di disciplina. E tutto ciò sarebbe conforme al vero spirito tlomocratico ed esercito e paese potrebbero rallegrarsene .. Gt -

ANNO XL.


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DBLLO SPIRITO DI COBPO

Dal nostro punto di vista esclusivamente militat'e si avrebbe da quella fonte unic& di reclutamento questo altro vantaggio di a vere dei sotLuflìciali che intraprendano la carriera del sollufficiale per essere tali e non come mezzo per poter raggiungere I.e spnlline. Non sono certamente i sottufficiali atti a: divenir ufficiali quelli che rendono un miglior servizio ai reggimenti, persuasi sempre come sono di essere ad un posto infe1·iore ai loro meriti. Di più anche la classe dei sottuftìciali non avendo più fa cilità di confronto avrebbe maggior deferenza istintiva per l'uffi ciale che non ha avuto nulla di comune con essa. Vengono infine gli artiglieri. Nel parlare di artiglieri intendo per brevitit comprendervi il genio, che dall 'artiglieria segue in tal materia !e norme e i dellami ( 1). · L'ostilità degli artiglieri proviene dnllo spir ito d'arma che per eccessivo sviluppo assume caratterE> particÒiarista e nuoce allo (t) E qui mi occorre npriro una pardntesi. A caso vergini\ riterrei affatto superfluo il rare dichi:u·azioni a proposito do quanto è qui ll~tto circ.'l l'artiglieria. Ma l'amhicnte non è olei lutto sereno: tra la niuista di fanteria e il giornale l' lhercito vi ù s tato uno scambio di botte c rispos te aloJnanto vivaci ehe hanno llnilo per rar degenerare un'alta <Jnestionc organica in una pole mic.'l a hasc troP1>o personale. Tale è almeno il mio avviso c agli ottimi e simpatici contendr nti non vorrà tornare acerbo un giudizio tanto più schietto e doveroso in me che sono con essi legato non solo da cameratismo ma altresi da pergonalo amicizia. l] tJuestionare se si.ano magglormenlo colti gli urtlciali d'artiglieria o tJuelli !li rant eria, se neRli s tadi ri:;pettivamente compiuti vi sin. equipollenza o prepontleranza e dove ques ta sia ecc., a me pare pericolosa accademia. Pericolosa perché trascina a conrron ti odiosi sempre; pMicolosa perché - me lo perdoni l' ottimo amico che inspira g li articoli tlella Riviata di fanteria - sposta la questione a tola ln svantaggio della ran terla. .~ me p.'lre che l'artiglieria non va att.'lccata percnè si ct'eda ll·oppo colta: va attaccato 11 sistema che fa afnuire all'artiglieria l'elemento più colto che entra nell'esercito; e va attacc.1to pnrche il desiderabile che il migliore elemento arfln.isca là dove può rende re più utili servizi all'esercito, in fanteria. Per s piegarml più chiaramente: <Jioanclo conosco un ottimo urn~ iale in artiglieria e ati onor Ilei vero ne ho conosciuti molti ottimi In tale arma - il mio primo pensiero è questo: pecr.ato che non sia un ufUciale di ranteria! A che pro tanta roga di attacchi per la preminenza presente 'l Questi nelle attuai~ circostanze non possono essere ronti che di malumori in cni lo spirito d 'arma s• esplica a danno dello spirito di corpo dell'esercitO - il 1010 che veranunle deoe premere a noi lutti. Quello a cui dobbiamo mirare, amica Rivista, c <~Ila preminenza rutura clelia ranteria c ciò in base ad un unico scopo alto, sere:oo, impersonale, che la r.~nte ria diventi l'arma più colla pet'ché tale deve essere essent!o es~ l 'arbitra vera delle loattaglie. Messa la questione s u tale terreno credo che anche l'amico C. Al. deporrebbe le armi; anzi no; baLlagliero com'è entrerebbe nelle nostre file. · Cio premesso entro in argomento sicuro che anche gli artiglieri che lc~tgeranno queSte pagine si persuaderanno che assolutamente in esse obed inlurio tJerbo.

795 spirito di corpo dell'esercito, il solo al quale ogni arma deve concorrere come al fiume principale convengono gli affiuenti. Dello spil·ito d'm·ma - che dev'essere sentplice suddi·visione dello spi1·ito lli corpo - mi occonerà di di1·e in seguito, ma non posso a meno di parlarne qui a proposito dell 'artiglieria, sta ntechè la più tenace e la più eflicace opposizione alla scuola unica è sostenuta appunto da quell'arma . La nustm artiglieria è figlia diretta dell'a•·tiglieria piemontese e ùi essn , pur variando nel numero proporzionalmente all'accresciuto esercito, hn conservato la base p•·ecipua d'ordinamento, Io spirito e le tradizioni. Attualmente, Cùme nell'anti co Piemonte, l'artiglieria è ad un tempo tecnica e campale, e gli ufficiali di tale arma sono abilitati a poter disimpegnare alteroamente le fttnzioni che riguardano la duplice estrinsecazione di tale arma. Oa ciò ne nasce che i nostri artiglie•·i sono ad un tempo costruttori ed usufr·uttuari delle proprie armi c per sopt·assello sono costruttori di . tutto ciò che riguarda le armi portati li, le munizion i ed il materiale da guerra di tutto l'esercito ; essi sono quindi balistici , pirotecnici, fondito•·i, meccanici, armainoli, carpentieri, carradori, o:ostrultori insomma in varia misura, ed infine a•·tiglieri da campo. A raggiun gere tali scopi, ognora crecen ti in numero ed ~n intensità col crescere del giovane eserci to. non bastò più la so la scuola d'applicazione d'artiglieria e I{Onio nella quale, una volta usciti coi fantaccini e i cavalier·i « Il' an' ('a,lemia )) gli nrtigliet·i piemontesi si addestravano alle loro speciali . discipline. E però col sorgere del regno ilalico fa lmdizione piemontese della scuola unica veniva obliterata e mentre iHtituivansi le scuole militari dj Modena pei fanti, di Pinerolo por gli equiti, nel locale dell'antica unica 'Cademia sorgeva a " 1111 volta l'attuale accademia militare destinata a produrre (rfj uffi ciali •delle a•·mi speciali. ~ l.nrgo sviluppo in essa venne dato alle scienze matematiche· si M lnhili un corso di tre anni , ai quali fece un seguito corso di due a~ni nlln :H~u ol n d'applicazione .Gli artiglieri, all'epoca del nuovo regno, I'II JIJli'OSOntavano indubbiamente non solo la classe più colta , ma, 11 11 n~!lore franchi, la sola colta dell'esercito piemontese. (Ho appena DBLLO SPIRITO Dl CORPO


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bi;ogno d'avvertire che parlo in generale e senza rilevare le eccezioni nelle altre armi) ( 1). Dagli artiglieri erano so rti Alfon so Larnarmora , Valfrè," Petilli, Hevel e tutti quegli altri minori che formavano quello che fu dello cenacolo della Veneria, da cui scaturirono q nasi tut.Li i nostr;i ministri della gnerra. Questi , per la coscienza del valore dell'anna da cui provenivnno , per quel legame d'afTello all'arma d'ori gine che fa parer tjuasi un-rc:1l0 contro la famiglia il non curarne a qualunqne costo il primato, per quel poten tissimo spirito d'arma che si costit!lÌ (ed era naturale si costituisse) in un corpo d'ufficiali che sentiva di eccell ere sopra gli altri in dourinn , in severe !radizioni disciplinari, e nella ~elosa r.ura di mantenere il proprio primato, essi - i ministri - predilessero sempre l'artiglieria promovendone il continuo miglioramento e mantenendola anche per condizi 6ni d'avanzamento al regime di favorita . Inoltre a rinfor-: zare ì'artigli eria er:1 giunto l'ot.timo elemento napoletano proveniente dal di sciolto eser·cito delle due Sicili~>, dove l'arma d'artigli eria, sola, ~o leva e meritava vanto di eccellente. Questo notevole r inforzo - omogeneo per· co ltura e tecnicismo - non va trascurato poichè esso fu ch e salvò l'artiglieria italiana dalle piene alle quali fu soggetto il rimanente dell'esercito; inoltre da tali pi ene essa fu sa lvata dalla impossibilita, in artiglieria , d'improvvisazioni qual i potc1rano c dovevano per ne~essità essere fatte nella fanteria. E così per quanto i ministri atfl'ettassero l' incre' mento dell'a rtiglieri a cara ai loro cnori , lo ~viluppo di essa fu graduale sì rla permettere la stabilità rlel reclutamento per tale arma. Appena, di quando in quando, per· necessilà si ebbero ammissioni strao rdi narie d'ingegneri alla scuola d'applicnione; ammissioni piuttosto malevise dagli accademisti, e pel leso interesse, e per quel sentimento di solidarietà che faceva parer loro non abbastanza soldati e sopratutto non abbastanza rLrtiglieri quei nuovi compagni cui non era stata larga di un triennale ·

(t) Anche attualmente I'Acc:ule1uia schiuma., per cosi dire, la parre migliore degli aspiranti a lla ca-rriera milit:ue. Quali possano essere le materie, Iii. dove gli esami siano più dirtlcili accorrer/L fatalmente la corrente più istruita. Ora ciu che importa è che la corrente più istruita sia. a ttrntta alla fanteria.

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tirocinio la severa cd avita accademia. Ad ogni modo r.on l'ammellere gli ingegneri non si dava adito a fiumane impure di corrompere il gran padre fiume di via della Zecca; · era un elemento buono che diede buona prova di sè , malgrado il nomi gnolo di orlogé che agl'inge):!neri appiopparono gli accademisti : nomignolo di cui mi è ignota l'ori gine c mi sfugge il sign ificato, ma che - non se n'abbia a male la laboriosa o onesta classe degli orologiai- aveva una tinta non dubbia di o:;tilità e racchi udeva anche un tantino di disprezzo. Co:>ì compalla , impenetrata e impenetrabi le pr·nceùeva nel suo cammino l'artiglieria, isolantesi sempre più dal ri manente dell'esercito, trascurando non solo, ma schiva_ndo ogni contatto colle altre armi. quasi Mandari ni tra la fo lla chinese. Ne nacque po tentiss imo uno spirito d'arma a danno non solo dello spirito di corpo, ma anche del retto impiego dell'at·ma stessa. Progredì sempre il tecnici:>mo, ma l'artiglieri a campale perdendo non solo il contatto ma quasi la vista delle altre armi, finì per éssere scopo a sè stessa : si fece ciò che gli artisti e i letterati eh iamano l'arte per l'arte. La qualifica impropria d'arma speciale - habent sna uomina ra ta l - .fini in pratica per essere tradotta in senso indivi dualista, arma cioè che per la sua specialitù non ha nul la a che fare con le altre-: traviando così il significato di quel malaugurato epiteto che vale: arma che ha una speci ale lnnzione nel lo svolgimento del combauirnento . Non vorrei che qnesla osservazione paresse ad al cuno pedante: null a nuoce maggiormente del linguaggio impropri o : e nulla più dell' epiteto svela il pensiero di chi impone tin nome ad una funzioue di qualsi asi organismo . Tutto del resto conginr·ava a sl;lhilire qnesta corrente indivi dualista dell'artiglieria ; il pro;.;resso delle bocche da fuoco, l'impiego •ind,wi nato e fortunato di masse d'artiglieria nell a guerra di Boemia, l'eflicacia esagerata allribuita all'artiglieria sul campo di hat.taglia, ellìcacia ingrandita a segno da c.onsigliare nei rego_lnrnenti di fanteria a non (asciarn e trapela re la tremenda entità nl povero fant,1ccinri, considerato alla lettera quale vera carne tla cannone; eHicacia così miracolosa da prod urre alle gran di lflltrtovre verdelli inappellabi li di giudici di ca mpo, intim anti di


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uscire dal combattimento a interi battaglioni appena avessero subito qualche colpo dal terribile cannone. Dio guartii sempre L'esercito da ogni esagerazione, nella quale più facile è il cadere quando ancora la via vera non è nettamente segnata , e ad ognuno cui paia ravvisarla in qualche viuzza laterale vien fallo di accorrervi con tutte le sue forze e proclamarla sola via di salute. Esagerazione lacile a noi militari per cui l'arte della guer-ra non ha un processo sta bile essendo gli elementi della lolla assai ~utevol i e con ess i mutevoli i rapporti reciproci che tali elementi"collegano: cosicchè, quasi ebrei erranti, mai ci è dato ~ostare per stabilire leggi a lun go dnrature, ma ad ogni nuovo mutamen to conviene trovare la nuova via c"he rappresenti la risullante dei nuovi elementi della lolla. Si noti inoltre che a ques t'onda incessante che ci sospinge fa riscontro la tendenza conservatrice figlia della disciplina e della parte formale e meccanica del mestierè, tendenza che mira ad immobilizzarci: sicchè grande è !"attrito che dobbiamo vincere per muovere, grandi le 'orze che tendono a toglierei l'equilibrio. Ma ritornando' a bomba, da quant•l più sopr·a ho espresso sul reclutamf:nto, sullo sviluppo, e sullo spirito d'a rma dell'artiglieria , chiflramente ;:~ppari~ce come essa debba essere la più r.alda fautrice dello statu quo in fatto di reclutamento uffi ciali. Lo spir·i to d'arma in fatti nòn consente a molli di ammeller·e che si possa essere un eccellente uffi cial e d'artiglieria senza aver· mai fabbricato un cannone, che si possa saper dirigere egregiamente il fuoco d'una balleria senza aver mai compilato una tavola di tiro: ossia essi assolutamente ripugnano alla creazione dell'artiglieria esclusivamente da campo, che si serva del cannone co me un violinista, fosse pur Paganini, si serve del propr·io strumento. Ma qualcuno dirà: se Paganini avesse anche faborica to il proprio violino, avrebbe suonato egualmente bene e avrebbe avuto doppio merito . Nego. Non è dato diventare sommi in disciplina od arti disparate che a pochi genii dai quali ogni organizza1.ione necessariamente astrae se vuole esser pratica: o se anche è ammissibile che Paganini avrebbe potuto essere yuel doppio genio artistico, in · massima è lecito affermare che egli seguendo la legge comune

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sarebbe stato nn mediocre costruttore di violin i, o non avrebbe raggiu nto il grado di perfe1.ione artistica a cui egli . giunse. Ora gli artiglieri (in imu corde essi ne sono più persuasi degli altri) so no nello stesso caso; o buoni costrnttori, o buoni artisti; o tecnici, o artiglieri da campo ; o artisti dell'arte per l'arte, o artiglieri che si considerino fratelli dei fanti e dei cavalieri ; dei fanti special mente, poichè se agl i equiti missioni ed azioni isolate possono essere proprie o possibili , gli nr·tiglieri invece sono veri ausiliari della ranteria, per la quale il nome da tole di regina delle battaglie non è parola sonora d'adulazione, ma epiteto che le com pete di dirillo e di fatto. Ausiliari a11,siliari, non altro: ogni prote .;ta c convien clte qui ,;ia mor·ta •. Altr·i, o fu turi arti glieri, altri s iano gli artefi ci che vi prepar ino il bellico istrumento ;· a voi il combattere con noi e per noi inspirandovi alle nostre necessità, preparando i nostri attacchi , sostenendoli col fuoco ac~e­ l~rato delle vostre batterie durante la nostra rapida avanzata, completando la nostra viLLoria se il nostro allacco riesce, proteggendo la nostra ritirata se non ci arride fortuna. Ma per ciò fare conviene che giovani cominciamo a conoscerci ed amarci; che lo spi rito di corpo, indi rizzante baionette. lancie e can noni ad uno stesso scopo, sia nato nell'ettt giovanile quando il cu•lre è caldo all'amore e profondi come solchi falli col ferro rovente vi s' imprimono i sentimenti primi d'amicizia e di ca· merat.ismo; quando ancora attiva e vigor·osa è la forza di assimilazione; quando facile e seducente torna J' altruismo r.ome tutto ciò che è gener·oso e disinteressato ; quando. il tempo e l'interesse, questi due massimi attriti di ogni forza morale, non avranno ancora logorati i cuori rendendoli accessibi li all'egoismo. E un giorno cosi sarit: «mai finora particella del vero fu gettata invano sulla vasta brughiera .del mondo. Dopo le mani che avranno lo(Oltalo i1 seme, verranno le mani che, dalle colline alle valli ~ coglieranno le bionde messi ». {Whillier). Non è qui il luogo di esaminare come in quell'avveQir·e che mi è sfuggito di profetare - dimen tico di quante delusitmi sia ricco il mestiere del profeta - possa e debba essere l'artiglieria tecnica , e - questione pregiudiziale- se sia necessar io che l'arti~ l ieria tecnica esista ordinata militarmente oppure se altra


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possa essere la sua organizzazione. Ciò che solo importa stabilire è questo: che nell'interesse generale l' artig_lieria campale non deve avere alcun rapporto coll'artiglieria tecnica. Riprendendo il mio paragone col violino, non invero perchè mi sembri peregrino ma perchè desidero rli essere pedestremente chiaro, i rapporti fr~ le duo artiglierie devono essere gli st es~ i che esistono · fra il fabbricante e il suohatore di violino. E non altro. Prima di lasciat·e quest'argomento del reclutamento ufficiali, che io considero base precipua dello spirito dì corpo, mi giova toccare brevemente dei collegi militnri . Senza venir meno alla considerazione dovuta a coloro i ·quali hanno recentemente e strenuamente difesa quest'istituzione io credo che se in vece loro fossero stati chiamali a pronunziarsi in merito i comandanti di corpo e ia parte più provetta degli ufficiali , la grande maggioranza avrebbe concluso per l'abolizione (1). A prima vista potrebbe forse sembrare che quale propugnatore della scuola unica dovessi schierarmi fra i sostenitori dei coll egi militari, perchè in essi si prendono elementi vergini, plasmahili, e che qu indi potrebbero e"sére fo;.(giati a nostra guisa ; ma mi è racile dimostrare come, auglll·ando che i collegi militari vengano chiusi per non più riaprirsi, io non cada in contradizione. La necessità, d'ordine materiale, di non precludere ogni adito ad altrn carriera , e l'altra d'ordino morale, di dare ai giovani una coltura quanto più si può uguale a quella dei coetanei che s'avviano verso altre mete, rende doveroso il fMnire ai nostri collegiali tutto quel corredo di scienze che è divenuto indispensab ile per una col· tura comune ; cor~edo che per essere partitamente superficiale non è men greve nel suo complesso per tutti i fanciulli, come quasi universalmente vien deplorato. Con quale speranza di profitto po-

tele voi aggiungere a quel peso l'altro, soverchio alla età piu tenera, della disciplina militare? O voi manterrete questo duplice peso ed essi schiaccera nno il fanciullo, o, come accade, diminuit·ete l'uno e l'altro e avrete due inconvenien ti : diminuendo il corredo di comune coltura finirete per avvi ncere anche nolenti al nostro ca1·ro quelli che pnl' desiderando cl i non esservi piu aggiogati sentono di essere inferiori ai coetanei ed u~sere troppo tarda l'ora di avviarsi ad altra carriera; e di questi fu turi ufliciali divenuti tali senza vocazione non avrà luogo di soverchiamente allietarsi l'esercito; o diminuirete la disciplina militare - e come non diminuirla con dei ragazzi, pei quali l'indisciplina e l'irrequietezza sono sintomi di salute e d'ingegno?- ed avrete una disciplina ibrida, tutta formale che ad essi farà prima prendere in uggia e poi rendere inconcepihil e la vera discipl ina militare. Avverrà di l.oro come di quei chierichetti abituati a gi ronzare per le chiese e che, per la precoce familiitritit con le cose sacre, pm· in m~zzo alla loro esperienza rituale hanno sempre l'aria di dare del tn al Signore lddio nostm, promovendo anche nel profano che visita il tempio , una violenta prurigine qi lasciar correre nn polente scappellotto . Di più , che una casta quale l'ecclesiastica, la quale co mincia dal basa re la propria essenza nella rinuncia al più potente fra i sentimenJ.i e gii stimoli umani, l'amore :;essuale, raccolga dei fanciulli nei :;;uoi semi nari, è logico: anco le bes1ie si evira no piccine e non si domanda loro il con,enso; quésla che è evirazione morale quando compiuta fra fanciull i a cui la vita non ha ancora appr·e:w nulla, può tornare a profillo di una casta che la sua forza nllìn~e dal rimanere indipendente o meno esposta fr·a il cozzare delle più forti passion i umane: che il legare fanciulli alla milizia indissolt~bilmente poiché l'abitudine è tiranna - potesse in nntico tornar utile a caste militari , logico pure. 1\fa noi soldati moderni ·siamo una casta? Non mai: il difendere il paese non è soltanto un dovere ; c\ nn diritto comune; e allo spirito di casta egoistico, cieco, che lin isce por ·non sapere più nemmeno giovare a sè stesso, noi 11I11Jiamo so5tituito lo spirito di corpo che anima tutto l'esercito. l.'l'sercito ~ il cuor della nazione, e come nel cuore avviene la 11i~tol o e la diastole della circolazione sanguigna, così nell'esercito

(l) Queste righe erano evidentemento gi3 scritte rtuando venne a conoscenza del pubblico Il n. Decreto col quale venivano aboliti i collegi militari. t e avrei stralciate volentieri se non mi fpsse capitato di leggere in vari giornali degli annunci, quasi minacciosi, di . aspra lot't..'\ circa tale aboli1.ione la quale lede parecchi interessi personali e regionali. Credo quindi ot~portuuo conservare Intatto qudnto gla aveva scritto Intorno ai eollegi militari, amnchC se questi rimarranno, come temo, appala chiaro che non è l'esercito che ha influito a conservarli.


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pulsa vigoroso il sangue della nazione, sangue veno~o dal paese arterioso dall'e,;ercito al pae:;o. Vi:~, via, lungi da noi questi chi erichetti militari che danno del tu a Nostra Donna Disciplina; rompano i freni, saltino, si sfùghino, attendano a crescere sani , robusti ed allegri, e ·quando sa ranno giovanotti, c capiranno meglio quello che intraprendono, sarà tempo per noi di accoglierli volentieri: saluteranno come i co;cri ui , ma no n avverrà, voltate che a bbia le spalle il supe~iore, che al saluto corretto del grnzioso soldatino tenga dietro un gesto iniverente òa ragazzaccio.

all' ~sercito,

(Continua) SAVHRIO NASALLI Hor;cA moogiore 9 1" (ante1·ia.

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Una proposta della Rivista di fanteria. - Cont-ropropo.~ta. - Il libro del GwvAGNÒ LI su Ciceruacehio e Don Pirlone (Roma, tip. del Senato, !89~) e quello di ~h:Mon sulla Fine di un Regno (Città di Castello, Lapi editore, !895). - Un Libro pei soldati del teologo MoRADITO (Reggio Calabria, lip. Morello, !895). J.a Rivista di { aflteria nel suo ultim() fascicolo nota l'importanza ohc, tra le doti . del condottiero ùi tru ppe, ha quella di conoscer hene i suoi soldati per ben condurli, e nota pure come la storia nostra milit~re sia mezzo principale per conoscer bene i nostri soldati c per impara 1·vi quello che possono fare in guerra , e quali mezzi sieno i migliori per attenervi da loro i massimi risultati. Ciò premesso, la Rivista di fanteria si lagna cho la nostra storia sia ~ln l.n sconosciuta o falsat..1 da chi aveva interesse a sconosccrla od a rulsorla c pe1· conseguenza desidera che quella storia sia ristudiata con intolleuo d'amore, riconducenclola alla verilà, ponendo fine all' onta e nl •lannr• di sapere le guerl'e altrui e tli Ìf:(nurarc le nostre. 1\w raggiungere lo scopo essa propone che gli uffìci:ili, sparsi come "ono nelle guarnigioni raccolgano documenti, testimonianze, ricordi, lrudizioni, leggende che riguardano la storia no>Lra militare, ed abbi~no tut•zzo di pubblica re tutti questi materiali in un Ar·chivio storico ~ili­ llll'n :ul imitazione degli Archivi storir.i che escono periodicamente in lttt o nelle •arie regioni d.' I talia .

•* * A N~mlliamo pienamente colla llivista di fa nteria che la storia militare lltthnnn, cd anzi la storia d'Italia sia ancora da sm·ivct·e ita lianamente '' '''"' senso di modernità, e desideriamo noi pure che sia redenta tln pt·cgiudizi e dai falsi dirizzoni che l'inleresse dello straniero, le


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passioni parttgtaoe e la mania degli episodi vi hanno introdotto. Comprendiamo anche noi la necessità rli riprendere i documenti originali riguardanti i fatti per r·ifare il processo agli avvenimenti del paMato per ricostruirli nell:t loro rc:lltà effettiva e narrarli in modo corrispondente all' int,eresse ch'essi possono dest:.re in noi ed all'utile che ne possiamo ricavare. Siamo anche d'accordo nelle indagini che gli ufr.ci:~li possono fare negli archivi privati e pubblici a vantaggio delle cognizioni storiche nostrane, ma non lo siamo più circa al modo di pu bblicaziooe di quei ùocu menti . Le raniwi del dissenso sono csscnzia !mente due. Non ~nl. esr.inmo il valore che ha 13 •·accolta dei sassolini per la costruzione dell'edificio, ma ci dcstn qualche timore che dalla raccolta abbia da venire l'ingombro che i cumuli di ghiaia, ammucchiati fuor di posto ed a ca~accio, farebbero al ca mmino, od in allre parole temiamo che la pubblicazione tumultuaria di tanti documenti scoperti accresca inutilmente il numero di tutte IJuelle pubblicazioni di simil "cne;e che da anni cd anni stanno facendosi io Italia senza che per l> quest:> sia mcn giusto il rimprovero mosso al modo con cui s'insegna c si st1ulia la nostra storia. · Inoltre ci sorge il dubbio cho la facilità della puhb'icazionc porti al desiderio di render note qni~quiglie di poco o nessun valore, e IJUindi :~Il' abitudine di dar soverchio peso ai piccoli falli e 1~er essi ai pettegolezzi (nei quali fncilmcnte s'impecia la n:mazione stori e:~ degli avvenimenti nostrani) e concorra a sviluppare più del necessario le tendenze ana litiche,~ sopratutto il gusto per le piccincric, !lviluppo in un modo e nell'altro poco vantaggioso per l'utliciale, in cui dev'essere piuttosto assecondata la vena sintetica t>d elevala la mente ai larghi orizzonti. ,_

•• Non per questo vorremmo porre ostacolo alla pmposta della Rivista di fanteria , ma raccoglierne la feconda idea in vista dr11o scopo che si propone e discuterla. Poichè lo studio della storia nostra c sopratutto dclln storia militare ha per iscopo il ricond nrne la narrazione alla r&>ltà effettiva, il rit-ernprani gli animi nostri ed il farci conoscere le virtualità di coloro che ci sono allhlati per essere istruiti. oggi <.: condotti domani n1'e possono librarsi fra lo peripezie d'una giornata campniH IH sorti e l'onore del!:• nazione, e poichè il materiale storico OI'amai •·accolto sovrabhomla più che non difetti , ed è reso di pubblica ragione·, ma giace disor·dinato

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e :~pa1·,;o in parecchie raecohe di O){ni genere, ci sembr·a che agli scopi nostri v;llga no 1lue ordini di lavori. Il ria~suntiv o, che paragonando le assorziuui ed i t·aceouti ne traggn la razionale •·icost.ruziooe dei fatti e la nal'l'i in modo da trar ne la massima copia d'insegnamenti e d'interesse: l'ordinativo che ci renda facile l' aggi rm·si in mezzo alla selva dei materiali stampa ti. e ci offra il destro di ritrovare pure facilmente e ~enza soverch ie ricerche i materiali, pubblicati o non pubblicati, che si rifm·iscono a ciascun argomento storico preso per soggetto di studio. l lavori ri~ ssu ntivi possono passare per queste fasi: la sCtllta di un at·gomento che senza olrrepassare le· forze ed i mezzi posti· a disposizione di colui che lo scrglic, risponda anzi all'impiego migliot·e di cote.~ti mezzi, t;: per conseguenza riguardi la località abitata da lui, o possa briovarsi dei documenti che egli ha più f" cilmente alla mano: lu raccolta più ampia possibile dei materiali !\torici che all'argomento sj riferiscono e la compar·azione del loi'O valore fatta con saggia critica: la ricostruzione dell'ambiente stori~o nel quale avvenne il fatto int~apreso a studiare, qualunque ne sia la sua i;nportanza: la ricerca delle relazioni tra quol fatto ed il prnsente, poichè se fra essi non vi sono legami o ùi paragone o di casualità, cessa o~ oi interesse nella conoscenza di quel fatto ed il suo studio degenera in fredda erudizione: il racconto, dopo quelle premesse, sgorghAril sp~>ntaneo, colla vena, se nop coll'eloquenza, del Thierry, 1lel Macaulay, del Mommsen, del Gregorovius e d'altri.

• ** La scelta dell'argo mento inlluisce manifestamente sui risultati. Ad ogni s':ull!ice un certo gruppo d'argomenti, perchè il terreno, gli abiLIInti colla loro indole e colle loro memorie, i materiali adunati ne rende, t'anno più facile lo- svolgimento. l\la ogni argomento deve essere scelto c studiato tra i fatti tipici, quelli, cioè, che si rinnovano con nomi ed uppar·enze diverse in vari tempi perchè sono dovuti ad un concorso di 1·ireostanze che facilmente si presentano. Non sarebbe qui il caso di clarne '(II:Jiche esempio: ma è probabile che la storia assuma carattere scientilìco q4ando i suoi avvenimenti sieno coordinati per categorie come lo 11ono relativamente al ten.po: ed a qualche cosa di simile tendevano brià i nostri grandi pensatori come il Guicciardini ed il Macchiavelli,e sembra tlllo ci avviamo passando per lo stradone della sociologia. Potrebbe forse M~oro utile che tra quelle interessanti domande, le 'l uali sono comprese ~otto la · rubrica Corrispontknza fra gli studiosi sulla copertina della Il. tli F. apparissero di tanto in tanto alcuni ar·gomeuti per un vero re~ione


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eli ampio studio eli storia militare. Ma anche senza di ciò essi non pòssono mancare, purcbè non sia vero che tanti secoli di storia quanti ci prcccclono, gravino inutilmcutc le nostro spa!lc. Ogni paese suggerisce i suoi, etl una rapida scorsa sfiorc1·il l'ampio campo: non paia soverchio l'additarne taluno come per fissare lo scopo che si propone la scelta. In Tena di Lavoro gioverà mettere in luce l'intelligenza con cui il ro · mano Marcello, applicando il concello di ~~a bio Massimo, segnò la cerchia entro la quale Annibale, inutilm~ute dibattendosi, esaurì le forze fisiche e morali del suo esercito. Il moralista non vide che i risultati di quel coneetw auuato con sapiente tenacità: il rètore li tradusse nei prove•·biali ozi di Capua : oggi il conceLio stra tegico e la sua attuazione sono una bella pagina di storia militare. A Napoli può esset· soggelto eli studio la foga con cui i capitani di ventura italiani cercavano di ritagliargi un regno ove ogni guerriero ven uto d'oltrema re o d'oltr'alpi riceveva il generoso dono di una provincia, e sarebbe ancor og::,ri da studiare che ea:;a vi . sia nel carattere degl'Italiani per cui contendono ai lor terrazzani quanto assai facilmente coueed!>no allo straniero. In Roma non mancano argomenti. Fn1 tutti però attrae lo studio delle ragioni arcane Ili una conquista che abbracciò e fu se in un gran tutto armonico le civiltà del mondo antico e non sarà difficile di tro varle nel carattere dei Romani che lasciava accoppiare in loro l'ideale eli un (orte governo e il sentimento di una larga tolleranza di gui~achè i popoli dell'antichità ebbero da loro sicura protezione e libero campo di svolgere le proprie vi1·tualità. La Romagna e le Marche sono il pae3e in cui pullularono più numerosi i capitani di ventura nel bel pe1'iodo dalla loro esis1enza. Da Alberieo da Barbiano, ai Malatesta, a Baglioni si raccolse in loro lo spirito miHtare della nazione intera, si formò una tradizione di sapienza militare che da loro passò agli eserciti europei, e andò alimentandosi quel fugace concetto politico nazionale che si rivelò al Maccbiavelli nell'opera del Duca Valentino, e potea già travedersi in quella di Alberico da Barbiano. E parmi degno di no ta che anche quella volta il conceuo unitario sia sempre rinato spontaneamente in Italia col rinvigorirsi dello spirito militare. A Venezia convllr· rebbe il provocare le confidenze politiche di coloro che Curon costretti, quasi senza volerlo, a costituirsi un baluardo del paese posto tra lo lagune e l'Adda, per tenere al riparo dei signorotti di termferma le ricchezze adunate nei commerci dall' Oriente: ovvero degli altri che andaron piegando la politica e i modi di guerra alle necessità di tutelare quei com. merci dall'epoca in cui sbarcarono i Crociati a Costantinopoli a quell3 in cui vidersi i Turchi minacciare la Dalmazia ed il Friuli. A Milano le arti

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807 con cui i capit~ni . di ventura ci~sero la eorona principesca volgendo a ~rofì~to le doti d1 un popolo VJV:ICe, ricco, impressionabile n pien rli hduma nol_le pro~~e f?rz~. l~ _Piemonte l;1 difesa alpina sostenuta pas3o a passo rl:1gh eserciti de1 prmc1p1 e dallo spontaneo concorso dei montanari. A Genova l'arie di tener le colonie- in Tosc:10a le rnanifest.11.ioni di un pe_n~iero calmo ~d equilibrato che trasporta negli ordinamenti militari gh Insegnamenti appresi nell'arte di uoverno - in Sicilia finalmente la gravrssunn quest1one delle relazioni tra il Tineno e il rimanente del Mediterraneo, studiate nelle vicende della lotta tra Cartagine e Roma, e tra Cartnginesi e popoli italici. •

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.. * Sc~ndendo poi ai tempi più vicini ai nostri l' inte1·es~e aumenta sen1.a che v_1 sia bisogn~ di ai_u~~lo colla ricer~a delle analogie poichè i tempi nost_n sono legali assai piU che non pma alla storia degli ultim i cento an~1. Anzi per qu:mto ci stu piscano certe idee, ci sorprendano, e ci semb.rmo nuove e sorte improv-visamente, hanno invece sa lde c potenti radici nel mondo di ieri. Perciò è meritorio l'addentrarsi in esso, sia per redimere tanta parte di sto•·ia nostra dalla straniera con cui andò a confondersi e d:~i pa~tit~ politici cb~ l'hanno inconscientemente svisata. sia per eerca;vi l~ ragt_om ve~e del\ esser nostro attuale e dedurne le vie sulle quali stamo m marma. E in questa recente storia ha bel posto quella del periodo corso dal ~ 848 al i860 in cui si ri velò intero il genio nostro, dapprima nelle. sublimi ·~genuità e negli slanci inefficaci provocati l'uno e gli altri dal precipitare cii avvenimenti imprevisti, di poi nella saggia pertinacia di cui sapemmo 1lor prova per l'esperienza acquista ta nei primi errori. Tra quei avvenilllCnti i soggetti di studio si pt:esentano numerosi. È inu tile cilarne. Una •·ocente disposizione ministerialo eccita ndo il cu lto delle patrie e milit:1ri 111emorie determinò che ogni reggimento rammenti solennemente l'aoniverKII I'iodel ~;,riorno in cui avvenne il glorioso fatto d'arme per. cui la bandiera f1~ dec?ra t~. Ne venne gran desiderio di conoscere avvenimenti alquanto cluuonuc~• per una dolorosa indifferenza dovuta a cause estranee all'eseroito. Furono compulsati archivi, cercate memorie, interrogati i superstiti ocl ogni reggimento compilò il racconto di uno tra rrli importan ti episodi c•hlì illuslrarono le nostre guerr.e. _ 1: Tuttavia manca il libro piano, evidente, cercato dai più perchè insegna 11 I'Wonneltere quelli episodi tra loro e di riflesso colla recente storia ltulinna, e manca sovratutlo il libro che insegni anche ai meno sagaci


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quali legami corrono tra l'avvenimento commemorato e l'cs~e~ nost~o presente. Libri che rispondano a queste esigenze .non sono faCili a senversi e non vi soddisfaranno mai tin ~hé ·aggirandosi tra gli episodi e gli esempi di' virtù patria abbian l':.~ria di 11n marti rologio o di un lavoro crilico più che di storia. Oggi lo scrittore dovrebbe penetrare nell'anima del nostro popolo, studiarvi la successione dei sentimenti ehe da una cinquautina di anni vi si agitano, registrarne i ca mbiamenti avvenuti, CCI'Carne le cause e misurarnc i risu ltati . Ne ven·à un ampio processo psicologico, anzi la biografia di un popolo chiamato im~ provvisamente a rivivere in un mondo da cui era rimasto per tre SCI'vh segrega to, ma il libro acquister:'t interesse oggi che non si vogliono trovarvi giudizi nè favorevoli nè sfa vorevoli, ma elementi per formarceli da noi e norme per appt·ezzàre il presenle e regolani la nostt·a condotla. Un lavoro così vasto, qual'è quello per cui può nve r vita libro si fatto, dev'essere colleuivo c va diviso in parecchi campi corrispondenti alle di verse manifestazioni déll'attivitù di una nazione. A noi spella occupa i'CI Jella parte militare, che può suddividersi anch'essa, offrendo materia a numerosi studi speciali e motivo ad argomenti divet·si legati tra loro p1~r In comunanza dello scopo preso di mira.

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Fuor d' halia .non mancano raccolte di ·simili studi storico-militari. Ne fan testimonianza i Mittheilunge-n des k. und k. Kt·ieg.~· Archivs (pubblicazioni dell'l. R. archivio di guerra) ed i Krie,qsgeschichtlichc Einzel~chriften (Monografie di 'storia mi lita rr) che compaiono di tt~mpo in tempo per cura delle sezioni storiche esistenti pres~o il corpo di stnlo maggiore a Vienna ed a Berlino. Contengono memorie rinssuntive e bou documentate circa alcuni periodi di storia militare del rispettivo paese: di preferenza i tedeschi illustrano le due gt·andi epoche di Fcdet·ico Il e del t87(1 e ~!li austriaci i numerosi fatti di guerra cui i loro eserciti presero parte sul Reno e contro i turchi. I venti volumi della storin delle Campa,qne del principe Eugenio di Savoia che ora appaiono tradolle, in italiano, appal'lengono anch'essi a quell'ordine di studi e di lavori. Anche in Francia la tradizione del generale Pelet il quale, coll'aiuto dei documenti conservati nei Depot de la guerre, raccontò la storia militare delle ultime campagne di Luigi XIV o taluna di quelle di Napoleone, ha i validi ,segua1:i nel Pajol lo storico delle Guerres sous f ,uis X V e nell' Arvers che l'nccoglie le memorie e documenti ralativi alla Guerre de la succP.ssion d' Autriche ed

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in altri, poichè in Francia il lavoro è la~eia to a quanto pare all'iniziativa individuale più che negli altri due paesi. Nessuna però di queste raccolte ha la forma di un archivio di documenti messi senza legame tra loro e distinti semplicemente con nn numero per facilitare le ricerche ed i richiami. Sicchè anche da questo punto di visla parrebbe opportuno, che anche presso di noi la pubblicazione procedesse per monografie falle sulla base di documenti nuovi o nuovamente raggruppati tra loro. I lavori or1linativi dovrebbero consistere nei cataloghi delle fonti ~to­ riche, cioè libri, opuscoli e documenti isolati di qualunque genere essi siano, distribuiti in modo da render facile la ricerca dci materiali relativi a ciascun argomento, o nelle indicazioni relative a quelle fonti forni te a chiunque_ne domanda. Il primo genere di simili lavori potrebh~ procedere Clll'annoverare il titolo dei materiali storici i quali possono servire allo studio di ogni campagna di guerra, dividendoli in parte politico-militare e parte essenzial mente militare, e per le guerre più recenti, per le quali il materiale sovrabbonda, suddividendolo ancor più, subordinatamente alle fasi attraversate da ciascuna di quelle campagne di guerra. L'altro può trova re forma opportuna mediante domande e t·isposte inserte in taluno dei periodici che lìgurano nei nostri circoli militari. Noi abbiamo già parecchi indici biblio:zrafici di storia militarP.. Senza conta re i cataloghi delle biblioteche nostre e straniere di stato maggiore o dei ministeri della guerra, citiarno la bella Bibliotheca historico·mihtari (lei Pohler e con essa l'indice degli articoli bibliografici sparsi tra le diverse rassegne e riviste, indice compilato per cura della Direzione della Biblioteca della nostra Came1·a dei deputati; vi aggi ungeremo il Catalogo del museo del 'l'iSO!'g'imentomlzionale di Milano di cui vennero alla luce già due volumi, lo Bibliografta storica de,qli Stati delta monarchia di Savoia del Mati.n0, e qualche artico!o bibliografico comparso in questa stessa Rivista potrebbero Kcrvire di base agli indici ora proposti, i quali troverebbero di nuovo gradita accoglienza sovr'cssa,

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E ~riacchè ci siamo, vorrei citare due tra le opere italiane venute di hrove in luce circa il pe1·iodo ùel nostro Risofhri.mento. lliguardanò· l'nna il principio e I'altt·o la chiusa di quel meraviglioso oiolo rnen conosciuto c meno studiato di quello che si creda. Nel primo d'ossi il Giovagnoli descrivé gli avvenimenti di Roma quando salì al


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trono papale Pio IX, in quanto essi si conneuono col tribunu Ciceruacchio ecol giornale popolare Don Pirlone. L'esposizione cerca d'essere obbiettiva ma ben presto si av viva e dilaga cetlen1lo all'animo deflo scri.tto•·e. Ciccruacchio il tribnno popolare, Don Pirlone il hri.ornale, le due manif~:slazioni più vere, più ingenue e più spiccate dell'elemento pretta mente romano, sono il movente del racc(lnto; ma esso abbraccia tutta la città, la sua folla, i sentimenti che l'agitano, gli uomini. di tutti i pm·titi e di tntte le CC1n1lizioni che ne emergono, gli italiani che accorrono in Roma a vedere il Papa nuovo vreconizzato dal Gioberti e dall'idea neogueHa , ed a partecipare ad un Qtovimcnto che a poco a poco da Homa si comunicò a tntt.1 la p.misola e ,Jìnì collo sconvolgere l'intera Europa nel i848. Il racconto m·ri va fino all'cpoea in cui, coll'allocuzione di Pio IX del 29 aprile, si rese patente la gravissima cont•·addizione ché esisteva nel fonll'l del pensiero politico dominante Ira gl'italiani, e spiega via via i momenti essenziali del processo per cui quella contraddizione si rendeva sempre più manife~ta. L'antitesi stava nella doppia situ.azione 1l~l papato come capo di nna religione nni~crsa le e co~e sov•:ano dJ.una r~b:~n~ del!~ penisola: gliene veniva un doppiO ordme d1 doven mora h e pohtlCl, 1 qua h s'incrociavano tra Jç~ro ed erano inconciliabili. Non è qui il caso 1li tornare su questa tesi : si seguono le fnsi della sua dimost•·a~ione nel libro, il qual.e dipinge con gran cura la doppia corrente di sentime!}.ti che anc~ava am~ mandosi intorno alla persona di Pio IX t1·a l'entusrasmo ed 1 sospetti che destava la. sua condotta. Il sommo Pontefice dovette necessariamente uscire dall'equivoco, sacrificando ai doveri di ea po della Chiesa que!li nssuntisi come p~incipe italiano e come capo del movimento naz.ionttle. Nell'allocuàone del 29 aprile proclamò solennemente il suo nuov~ atteggiamento, recid1·ndo tutte le spernnze che il partito nco~ uelfo avea fondato su di lui. L' intero libro costituisce un accurato ·ritratto dell'ambiente e, nella moltitudine dei falLi che riporta, non lo si può analizzare. Per la parte che più specialmente ci riguarda giova il rileggere .gli effetti p•·odotti in Uonia come in ogni altra parte d'Italia dallo scoppio improvviso della guerra contro l' Austria. Quella guerra faceva parte del programma nazionale, ma vi entrava eome un.a entità la .1111ale vo~rei chiamare teorica, la cui importanza era st.1 ta m1surata assat su perfictalmente senza prepararvi in nessun modo le popolazioni, per altri moti~i da lungo tempo dissuete dalle grmi. L'educazione classica ed il genio degli abitanti faceva lo~o figurare che la guerra non fosse all.ro che una tenzone in cui è in giuoco la vita. Al suo sacrificio si sotto mettevano volentieri, ma

non sapevano immaginarsi quale cumulo d'impegni porti seco la formazione di un esercito capace di sostenere una campagna di guena e qual tenaci là di sforzi occorra per tenere il campo in guena aperta. Sommandovi le difficoltà di una situazione assai complicata diplomaticamente e strategicamente e quelle prodotte dalla deficienza di danari c di materiali, converrà render gi ustizia agli uomini cl1e ebbero in quei giorni il carico di condurre le cose di guerra, per il molto che fecero, se non per ciò che ottennero. E t1·a essi al Durando, che dovea prendere le decisioni nel turbinio degl'impulsi che per ogni verso lo spingP.vano. Un momento culminante dovette essere per lui quello nel quale stabilì la direzione alla marcia del suo esercito, che finì col piegare verso il Veneto contro il co1·po rli riserva austriaco che movea rlall'Isonzo all'Adige. Ne! libro che stiamo esaminando stan molti documenti, non Lutti quelli che permettono di dare un giutlizio adegualo alla decisione allo•·a presa dal Durando, la quale, pur tenendo conto di tutte le condb.ioni in cui egli si trovavn, dovca rispondere ad un problema stl·ettamente militare : se fosse cioè conveniente per l'andamento della guerra, che egli allont:mandosi colle s w~ fom~ dal cot·po principale le portasse contro il corpo austriaco di socco1·so. Le sue t·elazioni col Ferrari comandante dei volontari, la sua •·enitenza a mescolare volontari e regolari, la que~tione diplomatica della dichiarazione di r;uerra , enwo cose secontll1 rie rimpetto a quello ed av rebbero poi influito sulla esecuzione di quanto avrebbe deciso. Perciò avrei desiderato di trovn•·e nel libro sceverati gli elementi .iella situazione complicata in cui si lruvò allora il Durando, e seguiti iuvece p3sso per passo i determinanti dell'azione sua, dal momento in cui, sul punto rli pass:~re il Po col propo:~i to di congiungersi all'esercito piemontese, dava ordine al l<'errari di riutanere ~oi volontari alla difesa del Veneto, a quello in cui, cinque giorni dopu, spediva pe1· via fluviatile da Ostiglia a Rovigo una parte delle poche truppe di cui disponeva, e chiedev? al re Carlo Alberto il permesso di rnggiungerle col rimanen~e, pet· dirigersi verso il Fr·iuli. A quest' uopo la t•nccolta dei documenti contenuta nel libro deve essere complet&ta con q uulla resa di pubblica radione nella Rasse.qna nazionale.

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,,,1 nltri tempi ci porta Memor. Il libro del Giovagnoli, sotto un certo filllllu eli vista, .può considenu·si come l'antefatto e quello 1lel M~mwr un !I JIÌ ~nclio della catastrofe di tutta un'epoca: la mina del 1·egno borbonico 111 Nnpoli c l'avverarsi della forma politicamente unitaria in Italia. La 111'1\ltlll~sn del t.86,7, confusamente formulata in mezzo agli en o•·i, alle in-


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certezze, alle opposizioni, alle aberrazioni, alle lotte, si fa · strada, entra nella convinzione degl'Italiani, diviene una realtà : g uida e rende facile l'impresa di Garibaldi, e travolge il trono borbonico, come avea travolto quelli dei principi della media Italia. Questo nesso lega i dne libri. Chi è"Memor? La cura con cui il compilatore ha raccolto nomi, aneddoti, ritratti, bozzetti riguardanti quanto avvenne nel regno di Napoli negli ultimi cinque anni del governo borbonico : lo zelo, col quale egli ha intm·rogato i contèmporanei di quel periodo: la diligem:a con cui ha ordinato nomi, uomini e fatti in modo che nessuno sfugga al lettore e tutti abbiano il polSto che loro compete. Questo è Memor"! Egli è insomma il paziente ;:ompilatore che rammenta e nota. Se egli ha'' un merito, avverte il De Cesare nella prefazione al libro, è q uello di ave•· sa puto ricercare gli elementi neces8ari per la ricostruzione aneddottica dell'epoca citata. Al De Cesare, se noi lo vogliamo separarl o da Mernor, speua l'aht·a di aver saputo ordin,are i rnater·iali in modo che ne t·isulti la ricostruzione volu ta. E non è piccolo merito di un librc. obbiettivo, spassionato, calmo, parco, o quasi.privo di apvrezza menti, in cui l'edificio· ri costruito appare : una condalla stessa tessitura del libro. Non è possibile l'analizzarlo. P . gerìe di fatti minuti, un grande elenco di nomi di persone, una copia opportu namente fatta dd calendario ufficiale coll'aggiu nta di qualche riga, che rammentando il difetto dell'uno, il sopra nnome dell'ahro, la bur letta del terzo, alletto1·e che non conosce quel \nigliaio di Carneadi. dà l' immagine di una enorme processione i cui componenti ad uno ad uno fi niscono coll'avere fìsonomia e contorni ben· detìnìti : ai pochi superstiti deve dare il piacere di ri vivere nei tempi della gioventù. E intanto il libro preso in un punto qual unque trascina alla lellura, in modo che non lo si posa se non a malincuore, e finito si desidm·a di ri prenderl8. Il libro riGetto l'epoca . Nell a folla di uomini, minuscoli malgrado i nomi ri mbombanti, uno ne emerge, e colla forza che gli viene dall'autorità sovrana rimpiccinisee gli altri per averli soggetti e continuare ad emergere. Quan ti non si piegano, o gli danno ombra, allontana dal governo e dal Regno o segrega nelle prigioni· di Stato. Per diminui re le noie delle relazioni in(ernazionali isola dal resto dell'Europa il suo popolo: per semplifìcat·e il maneggio del governo raccoglie tutta la vita del regno nella sua capitale, cerea di concentrarvi l'importanza che si annette ad un'intera nazione, ne eleva il dialetto alle funzioni di una lingua e ne regola gli affari colle norme patriarcali di un capo tribù che ricorre alternativamente al dispotismo od alla bonarietà di un sovrano assoluto. Così governava Ferdinando Il, re di Napoli, buon padre di famiglia, uomo privatamente internerato, sovrano <ii ine;lioere intelligenza,

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illimitatamente autoritario, sospettoso, superstizioso, pien d t fiducia in un certo suo n_aturale e grossolano buon senso che le passioni freq uentemente annebbiavano o l'ignoranza traviava. Naturale scetticismo, ispiratogli dal contatto coi mediocri con cui amava di circondarsi, lo traeva a sprez1are gli uomini, e lo sprezzo tarpava i caratteri forti e dignitosi. Questo risulta <lai numerosi aneddoti raccolti da Memor. Intorno a questo re, che grandeggia in una trwba di pigmei, e scambi; l'ordine e la tranquillità col letargo dell'intelligenza e colla nullaggine dell'attività poli tica, sta la folla plebea soddisfatta , per la sobrietà voluta dal clima e per il sole che supplisce in lei alle aspirazioni dell'anima, e su q uesto mulo sfondo, che il t'C di tempo in tempo ah ieta con qualche sua facezia o colle, fçste rli Piedigroua, si agitano e si dimenano automaticament.e e senza scopo alcune compar:~e. Finehè r·imaneva isol:~to poteva dura re anche qu ello stato di cose in cui avevano perduto ogni valore le istituzioni, la coscienza dei legami neeessal·i tra governo e governati, tra la capitale, le pro vincie, e gli uomini, bastando solo il re a supplire alle poche evenienze risultanti da quel . modo di govemare.. Ma t(uando l'isolamento fu violato c in torno al regno avvennero fa tti :~Ila cui infl uenza esso non poteva sottrarsi, i mali prorlotti da Ferdinan<lo II si manifestarono Lutti e al disgraziato successore non rimase che la grave responsabili tà della corona ~enza i mezzi pe~ sostcncrln. La seconda parte del libro di Memor è la conr lusione m01·ale della descrizione contenuta nella vri ma: quel re che ri corre via via· ai personaggi più fedeli alla dinastia pm· suggerimenti o per aiuto e non trova in loro che la conferma della sua impotenza di fronte alla gmvità di una situazione, per affrontare la qua le nulla è preparato e in vece sono stati arrugginiti o spezzati tutti gli strumenti di governo, costituisce, .all'infuori <li ogni pr·econeello politico, 1~ condanna del sistema di governo di n~ Ferdinando. Com'è concepito e scritto il libro, prevede questa conclusione, e per q ua ~to sia inutile far supposizioni storiche di cose che non avvennero, poichè la prefazione al libro di· Memor fa questa supposizione, è probabi le che, se fosse vis-suto, nemmeno Ferdinando H avrebbe potuto resistere all'onda dci tempi nuovi contro la qua le nulla avca preparato e tutto par:.lizzato intorno a sè. A q uesto eJ alle conseguenze lenta mente cancelln bili di simile governo, dovrebbero riflettere coloro che, leggen.do il libro, scambiano il torpore morboso colla calma feconda, e facilmente si adagiano sul grossolano giuoco di parole che si stavct meglio qwmdo si st4va P•'!Jgio .


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Da certi sintomi si può prevedere prossima a sbocciar·e una fioritura di libri semi-ascetici per i soldati. Fra questi quello del teologo ~forabito. Ed al solito, in questo come in altri che mi vennei'O tr·a mani, manca la nota relativa ai doveri militari, e non si capi~ce come il libro debba essere dedicato piuttosto ai militat·i che ad altri. Di patria, di camer;llismo, di rispetto ni supet·ior·i, di tutela dell'ordine pubblico, di coraggio, di tenacità nelle fati che e nei disagi, rli sentimenti propriamente militari, nulla, assolutamente nulla. Anche dal punto di vista cattolico non bestemmiare, non esser vizioso, conservare l'affetto alla famiglia, non comperare liber·coli scritti da protestanti, e far le. sue divozioni so n doveri che possono riguardare ogui individuo e non solamente il soldato. Aggiungervi che le convinzioni religiose di S. ì\farlino IJUana'era soldato non gli permettevano di combattere, ma bensì di esporsi inoffensivo ai colpi nemici non è raccontar·e un esempio più opportuno in un libro che deve gi•·are uell'esercito. . Noi non voglia m scrutare le intenzioni del teologo Morabito, crediamo che la religione sin potente molla nel cuore degli uomini, ma ci confermiamo nell'idea che il soldato non abbia bisogno di libri speciali ai preghiera , e che, nelle condizioni attuali, l'esser sulùatu uuu cla~s ilìca a· parte una persona nel novero dei credenti, come non la cancella da quello dei cittadini. •

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LE CONDIZIONI SANITARIE DEL R. ESERCITO N ELL'ANNO 1898

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RELAZIONE

medico-statistica compilata dall'il;pettoratn di sanità milita1·e. Tra gli studi statistici militari unn dei più accurati e diligenti è la Relazione che viene pubblicata ogni anno. dall'Ispettorato ili Sanità militare, sulle condizioni sanitarie àei vari corpi dèll'eser· cito. Se non che, sia per la specialità della materia, sia per la diflicoltà di raccogliere e coordina1·e tutti i dati statistici, questa Reolozione· vede sempre la luce con un anno di ritardo; cosi ora è !~ lata pubblicata quella dell 'a nno 189il. Ma bi sogna riconoscere che questo ritardo è compensato dalla veritit e dall'esattezza dei molteplici risulta ti esposti ; di guisa che (all'opposto di tanti altri simili lavori) possiamo esser certi che ques1a Stl\tistica ci rappre:;cnt.a le vere condizioni sanitarie dell'esercito durante l'anno 1893. .Il miglioramento già verifìcatosi nel 1892 si è maggiormente ur.r:entunto nell';~ uno 1893, durante il quale le condizioni sanitarie dt !l'esercito furono piti che mai soddisfacenti. Infatti mentre nel procedente quadriennio 1889-90· 91·92 'su mille giornate di aswni\no si erano avute il massimo di 36 e il minimo di 34 giornate di dtl~e nza negli ospedali e nelle infenneri~ , nell'anno 1893 se no ohhero soltanto 32. Gli entrati negli ospedali e nelle infermerie tiiHl ne~ li stessi anni avevano dato una perr.entuale màssima di 811 i l 111iuirna di 743 per mille della forza media, nel '1893 dettero il 7!111 : ed i morti che aveano dato un massimo di 9 e un minimo tl i 7, 1 pe~ mille, dettero il 6,6 nel1893.


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LE CONDIZIONI SANITARIE DEL &. ESERCITO

I militari che durante l'anno ~ 893 vennero 1·icoverati negli ospedali militari, nelle infermerie di presidio e speciali, negli ospedali civili e per ultimo nei depositi di convale~cenza pPr completare la cura, ascesero al numero di 157572; a questi entrati direttamente aggiungendo i rimnsti al '1° gennaio 1893, si ha un totale di '162212 curati durante l'anno . )la come si sa, negli ospedali militari e nelle infermerie, oltre i mtlilari di Lru_ppa, vengono pure ricoverati ufficiali , inscriLLi di leva in o~servazione prima del loro arruolamP-nLo, ed ind1vidui non appartenenti all'e.;ercito, la massima. parte ~uardie di finanza e di città. Distinguendo queste varie categorie di malati, 805 erano uiTiciali , 80915 militat·i di truppa, cd il resto insc1·itti di leva ed altri .non apparteqenti all'esercito. La mortalità per ·l 000 usciti fu di 26,7 pet· gli ntliciali, di 'l O, 7 pei militari di truppa, di 0,'- per gl' inscritti di leva e di 6,'1 per ~li estranei all'esercito. Questa rilevante ditferenza nella mortalilil proporzionale delle quattro sunnominate categorie di maiali si è conservata sempre costante negli ultimi cinque anni . La risultante maggiore mortalitit rtegli ufficiali . curati negli ospedali militari, in confronto di quella dei militari di truppa, trova la sua ragione nel fatto che gli ufficiali in massima entrano negli ospedali soltanto per malattie gravi e di conseguenza più facilmente lek'lli. Per altra parte, a far sì che la mortalità degl'individui non appartenenti all'esercito rimanga sempre inferiore a quella d.ei militari di truppa, possono concorrere diverse circostanze,· di servizio, d i nut1·imento, di alloggio, ecc. ; ma sopratutto il fatto che avendo essi una ferma di molto maggiore durata, sono quasi tutti in età superiore a quella dei militari , quindi meglio resistenti alle fatiche del servizio,. e~sendo a cognizione di tutti che il maggior contingente di morbosità e di mot·talità. è sempre dato dai più giovani. Sulla mortalità degl'inscrilti in osservazione. sempre minima o nulla, non occorre alcuna spiegazione. sapendosi che detti inscritti sono mandati negli ospeda li per imperfezioni •l per infermità. già passate ad esiti , ed io massima al solo scopo di constatarne l'esistenza ed il grado . Quanto ai varii luoghi di cura, gli nmmalati di truppa che nel-

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l'anno ~ 893 ricoverarono nelle diverse infermerie di corpo furono 80208; ma tenuto conto che di essi ben 1 ~ iM passarono negli osp~dali per continuare la cura, ne risulta che il numero dei malati effettivamente curati nelle infermerie fu di 687U. Negli ospedali militari, nelle infermerie di presidio e speciali furono ricoverati 78132 militari di truppa, dei quali 2336 provenienti da al~ri ospedali, cosicchè il numero degli entrali provenienti direttamente dai corpi si riduce a 75736, r.ompresi 404 r icoverati direttamente nei depositi di convalescenza e 6708 entrati in osservazione. Entrarono nei depositi di convalescenzjl 1733 militari, dei quali 1629 provenienti dagli o~ pedali e 104 dai ~orpi. Negli ospedali civili entrarono 13032·ammalati di truppa, oltr~ 59 provenienti da altri ospedali; fra gli entrati ve ne furouo 88 che dovettero essere ricoverati nei diversi manicomi. sia per esservi curati, sia per esservi tenuti in ·osserva:t.ione. Il maggior contingente di ammalati fu dato dall'artiglieria da campagna. ven~ono in seguito, per ordine decrescente, la fanteria eli linea, la cavalleria, i distretti, l'artiglieria da fortezza, il genio, i bersa)!lier·i; il minor contingento lo diedero, come sempre, i ca rabinieri. Riguardo alle giornate di ospedale e d'infermeria, il maggior numero spetta alla cavalleria, come si è pure verificato negli anni precedenti. fn rapporto ni mesi. rilevasi che la morhosità della truppa, accennantè ad abbassarsi in febbraio, riprese la cu rva ascendente in marzo ed aprile, in cui ra~giunse il suo massimo. In maggio ri;com in ciò ad abbassarsi e continuò la curva discendt:mte fino al dicembre, salvo nel mes~ di lu~lio in cui ehbe un leggero aumento, rlovuto all e maggiori fatiche per le eser·citnzioni esti ve. Il minimo della morbosità s'ebbe nel mese di novembre. Anche la mortalità dierle il suo massimo io aprile, il minimo in febbraio. , La 1llevata morbosi tà verificatasi in aprile e marzo COli la r.o nseguente eccezionale mortalità, è dovuta all'arrivo delle reolut c, le quali nei primi mesi del loro servizio danno sempre un lnr·go contmgente di ammalali . Le singole divisioni m1litari presentarono non lievi differenze noli medie proporzionali degli ammala ti entrati, morti o riror-:-


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mati per 1000 della rispettiva forza media in confronto degli anni precedenti. Preso però in complesso l' intiero quinquennio,· si rileva che la media della morbosità fu in tutti gli anni superata dall e divi sioni di Perugia, Roma (compresa la Sardegna) Napoli e Bari; non la raggiunsero mai le divisioni di Torino, Milaò'lo, Brescia e Genova. Limi tatamente all'anno 1893 la media dell a morbositiL fu superata dalle rlivi sioni rli Ancona, Chieti , Roma (Sardegna), Pemgia, Napoli, Bari , Catanzaro e Messina; tutte le altre divisioni rimasero al di sotto della media. Jl massimo della rnoruosità Io ebbe ancora la divisione di Perugia, il minimo quella di l~enoya. Per quanto si 1·iferisce alle diverse armi , il maggiot· contingente dell e malattie medi.che spetta alla fn ntet·ia, cui tiene dietro con poca differenza l'artij!)ieria da fortezza, mentre per le malatti e chirurgiche la preval enza l'ebbero la cavalleria e l'artiglieria da campagna; alla ca valleria spetta pure il maggior numero di oftalmici. Per le malat tie veneree vanno segnalate le compagnie di sussistf)nza , lA compagnie di operai d'artiglieria, ed il genio; il numem minimo l'ebbero gl i alpini. Le malattie che numericamente prevalsero nell'anno 1893 furono le medesime e quasi nello stesso ordine di prevalen:r.a dell'anno precedente, fatta eccezione fieli ' ileo-tifo che ebbe una diminuzt one, e dell e . polmoniti ncute che invece subirono un aumento . Del resto il primo posto spetta an w ra, r-ome sempre, alle malattie veneree·sifilitiche. Gli ufficiali dell'esercito permanente che cessarono di vivere durante l'anno ·1893 furono 105, dei quali 98 in servizio effattivo e 7 in aspettativa. Di quel!i in servir-io effettivo tre appartenevano ai presidi della colonia Eritrea e morirono Lutti e tre al · campo di battaglia di Agordat. In confronto dell'anno precedente, la morlalità degli ufTiciali fu nel 1893 alquanto inferiore, cioè il 7 per mille della forza. Negli uomini di truppa la mortalità durante lo stesso anno fu di H1 2, ossia nella proporzione di 6,6 per 'mille della forza media ; quindi con una diminuzione in confronto a quella. dell'anno precedente, che fu di 7 ,·1 per mille. Ebbero una mortalità superiore alla media complessiva le

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819 compagnie di sanità, i distretti , la cavalleria ed i car.t binieri ; non raggiunsero la media stessa le compagn'e di sussistenza, gli alpini , i bersaglieri , l'artigl ieria, il genio e gli stabilimenti militari di pena. Il massimo lo diedero le compagnie ùi sanità, il minimo le compagnie di sussistenza. Confrontata con quella del 1892 la mortali tà dell'anno 1893 fu inferiore nella fanteria. nei bersa7lieri, nella cavalleria, nell'artiglieria, nel genio, negli stabilimenti militari di pena; superiore negli altri corpi. ·Nelle division i militari, la media rlella mortalità fu superata nell e divisioni di Alessandria., Cuneo, .Brescia , Piacenza, Genova, Ancona, Chieti , Roma, Perugia, Salerno, Dari , Palermo; in tutle le nllre divisioni , compt·esa l' isola di Sardegua, è rim:1sta inferiore. Jl massimo l'ebbe la divisiqne di Dari , il minimo , quella di Ravenna. li maggi()r numero di decessi nella truppa, in rapporto alla forza media, lo diede il gru ppo delle malau.ie infe ttive, miasmaticocontagiose; viene in segu ito quello delle malattie dell'n pparato respiratorio, cui tengono dietro, in ordine decrescente, le malattie costituzionali , del sistema nervoso, ecc. In rapporto alle singole specialità morbose, ·le polmoniti acute ebbero il maggior nu mero di esiLi letali. Si nota per ultimo che nell'anno 1893 numentarono i decessi per infortuni 1 mentre diminuirono quelli per suicidio. Seguono nel la relazi one i dati statistici iutorno ai ri formati, agli ammalati nelle infermerie speciali degli isLituti militari, alle vaccinazioni , cure balneo-termali , ecc. ed alle cla ssi chi amate temporaneamente alle armi. L'ultimq parte della relazione t·iguarda i presidi rlella colonia Eritrea, ne i quali si e liue un n media annuale di 11014 ammalati per· mille della forza, con un totale dì 1866 curati negli ospedali e nelle ìnfet·merie. I.e perdite per morte verificatesi nell'anno 1893 furono in lot:de di 18 militari, dei quali, come già si è accennalo, tre or·ano ufficiali morti in combattimento e 1!} uomini di truppa. Anche di questi ulLi mi uno cadde sul campo di Lattaglia. I.a media della mot·talità. della truppa fu quindi in complesso Ili X,7 per mille della forza, mentre limitatamente agli ammalati NBLL' AXNO

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curati negli òspedali e nelle infermerie, la mortalità si riduce u 6, 9 per mille usciti; cioè inferiore a quella verificataIli. sul suolo italianq per la media degli usciti, che come abbiamo veduto fu del 1O, 7. e superiore alla media. della forza che fu del 6,6. Confrontando questi dati con quelli corrispondenti dell'anno precedente, ne risulta che la curva della morbosità ebbe nel 1893 un notevole abbassamento, mentre la mortalità fu alquanto superiore a quélla del. 1892. Siffatto aumento nella mortalità, che è lievissimo, è dovuto al maggior numero di morti per cause violenti; si può quindi conchiudere che le condizioni sanitarie anche nella colonia Eritrea nell'anno 1893 furono migliori che nell 'anno precedente, sèbbene la mortalità in complesso sia stata qualche poco superiore. Auguriamòci che questi mi:dioramenti continuino e si .accento ino sempre più negli anni avvenire. Ci affidano in questa sperapza il sempre crescente miglioramento nelle condizioni igieniche del paese in generale, i benefici provvedimenti del governo a pro delresercito, il continuo progresso nei metodi di cura e le affettuose premure del nostro ottimo corpo sanitar,io , non ~olo nel curare ma anche nel prevenire le malattie. M. C.

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NOTIZIE POLITICO-MILITARI ;

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Dali Africa nulla di nuovo nella quindicina, salvo ampi particola1·i su fatti, nel loro complesso già conosciuti: relazioni di marcie in cui soldati italiani e soldati indigeni gareggiarono di zelo e di resistenza, descrizione di territor·i ammirabili per vegetazione rigogliosa, abbondanza di acqua c . coltura abbastanza progredila, svolgimento e giustificazione dei motivi che indussero il generale Baratieri all'occupazione di Adigrat e poi a quella di Adua. Stabilito a Senafè, in territorio nostro, per ragioni di sicurezza che è qui inutile ripetere, un campo di &200 uornini, vi si sarebbe.rimasti a1 lungo senza le notizie che giungevano da oltre il confine. Ras Mangascià si era ritirato nel Tembien ·e quindi cercava di riannodare i suoi e mandava messi su messi a Menelik, vantando vittorie ollonute e dicendosi in pericolo di essere sopratl"atto dal numero. Da tu tte le informazioni risulta va che fra poco si sarebbe' trovato alla testa di ~000 at·mati di fucile, oltre le lancie. La. nostra permanenza sulla destra del Delesa dava apparenza di ver·o alle sue vanterie, gli procurava ucleronti ft·a i capi tigrini e poteva realmente .determinare Menelik ad inviare i soccorsi dimandati. Era impossibile tollerare alla nostra frontiera un protetto già ribelle o vin to, il · quale, mentre· implorava pace, continuava i suoi armamenti, riconeva per aiuti contro di noi e diceva apertamente di volere fra pochi giorni attaccare ad Adigrat un :~ltro nostro protetto: Bat Agos. Il ri ta rdo ad agire ci avrebbe tol to ogni prestigio cd i capi già stacontisi d:i Mangascià. si sarebbero di nuovo •·accolti intorno a lui; non era i 111possibilc che facesse altrct.tanto lo stesso Ba t Agos, perché, senza il n o~lro soccorso, avrebbe stimato pericoloso non conchiudere con Manj.tOSciÌI una delle solite paci abissit~. . (1ilì nel Tigrè prendeva consistenza l'opinione che, se realmenrc fossimu 11tuti vi ncitori, avrem mo o~cupato il paese. · lu queste condizioni di cose, il generale Baratieri prese la sua risolu-


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NOTIZIE POLITICO-MILITARI

zione : marciare 1'3pidamente su Adigral. E la marcia fu eseguita, come tutti sanno, fra l'ossequio anzi il plauso della popolazione di Adigrat e di quelle lungo la via.

••• L'occupazione ùi Adigrat opponeva un ostacolo materiale in~u pcrabile all'avanzar:;i di qualunque nemico per la strndn più diretta dall' Abissinia n Mn3sa ua, ma nel campo morale faceva poco etllmo. Per le popolazioni tigrine Arlua vale cinqunn ta volte Adigrat. Le capitali hanno la loro ·importnn za politica anche in Abissinia, quantunque non siano che agglomerazioni <li capanne. H governatore vide subito che per avere in mano, non solo materialmente ma anche <nni·:Jlmente, il paese era necessaria 1' occupazione di Adua. A ciò si aggiungevano le vive ist<1nze del clero, dei negozianti, <li tuHa la genl;e lran<Juilla, che chiedevano pro tt~zione ;Il la nostra bandiera; non Ara poi senza valore la considerazione che, tenendo Adua e quindi aperta la strada principale dello carovane che vengono dn Gondar, se ne sarcLbe g1·andcmcnte avvantaggia to il commercio fra l' Etiopia e l\tassaua. P~:~r eiò alla marcia su Adigrat tenne dietro quella .>LJ Adua ed i lettori già sanno che neanche su questa via le nostre tru ppe iucontJ·arono ostacoli, ma solo atti di sottomissione c voci di plauso; sanno che nei pochi giorni in cui il generale Baratieri re!'. tò in Adua fu un continuo andare e venire di capi che si presentavano a rendere omaggio. L'occupazione della capit11lc del Tigrè destò a prima giunta serie apprensioni fìnamit~ rit~ in una parte del pubblico italiano e gli oppositori ne profilt.arono per mostrare una lunga guo1·ra in prospeuiva c, conseguentemente, un aggravio insopport.a bile al bilancio. Ma a poco a poco la verità si fece strada, lo paure si calmarono e gli oppositori del governo scelsero al tro terreno. Oramai se c'H ancora qualchednno in Itaiia il <Jualc et-eda r,he non conveniva spingerei lino ati Adua, non c'è pitì alcuno il iJUale nrifisca pubblicamente sostenere che bisognerebbe sgombrarla. Contribuì efficacemente a questo ravvedimento dell'opinione pubblica, ed ha servito a conciliare opposti pareri, la notizia che il Governo ha fissato in dodici milioni la spesa ordinaria del bilancio per l'Eritrea, e, nei limiti di <JUesta spesa, ha lasciato al generale Baratim-i la .libertà di provvedere come meglio crede alla sicurezza della colonia. , Il pubblico comprese tosto che era la migliore soluzione, perch1ì, fissati i limiti della spesa, per il resto si ha piena fiducia nel G·ovematore.

823 E le ultimtl notizie confarmano che quegta fiducia è bene fondala e che le ultimo operazioni in Africa, mentm hanno dato maggiore sviluppo alla nostra colonia ne banno garantita la sicurezza e non aggraveranno effettivamente la spesa ordinaria del bilancio eri treo; perchè l'aumento di circa quattro milioni gu questo bil;uu~io sarà compensato dni maggiori int•·oiti della colonia. L'S aprile il generale Baratieri parti da Adua !asciandovi un battaglione e una sezione di artiglieria o percorren<lo la stra<la di Adi<Juala, Adi Ugri, Asm:Jra, fermandosi in ogni localit:ì imporl:mte, salutato ovunque dalle popolazioni, giunse il 2i a Mass:.ua dovo fu ricevuto in trionfo. Anche dopo la parttmza del governa tore, continua aù Adua l'affluenza di capi che si presentano al comandn nte del presidio, maggiore Ameglio, per rendere omaggio al Govcmo italiano.

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NOTIZIE pOLIT1CO-MlLIT.ARl

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Sull' Atb~tm 11·anquillità perfetta e nemm indizio eli prossimi attacchi da parte dci dervisci i qualche loro pattuglia si avanza di tanto in tanto nel nostro territorio per esplorare c qualche ùra!Jpello por fare r:1zzìe, ma fug~ono rapidamentfl a ll'a pprc~S<'I rsi dei nostri. Verso la rnotà del mese a circa trenta chilometri da Cassaln, nna nostra mezza compagnia in esplorazione incontrò un drappello di circa 300 derv i~ci, lo attaccò, ne uccise dodici, ne ferì parecchi e mise in fuga gli altri. Da molto tempo tutte lo operazioni sul tflrritol·io deli'Atbara sono di questa specie, nè è probabile che debbano cam biare. È certo un disturbo, ma non è un pc•·icolo.

l n Italia la stessa penuria di fatti che abbiamo notata nella quindici na precedente cd anche di questioni importanti, se ne togli le qno~ tioni eletton1li di cui noi non vogliamo occuparci e quelle relativo alla IIIIOva di visa degli ufficiali c al nuovo arredamento della truppa, che tl(;cu parouo i giornali militari forse più del necessario. A proposito di ciò diremo soll.anto che la mattina del 24 corrente l'onorevole generale Mocenni., ministro della guerra, accompagnato dal lo(IIIIOrale Heusch, presiden te della com missione per le divise e l'arredll lll!llltO, si è recato ad ispezionare la compagnia del 69° reggimento funtorin In quale sla sperimentando quMta nuova divisa e nuovo arrotlullwnto.


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NOTlZlB POLlTiùO-IIIILlTAB.I

Intervennero a tale visita anche il generale San .Mar1.ano, comandante il IX corpo d'armata, il generale Orero, comandante la divisione di Roma e vari ahri generali ed ufficiali superiori, i quali, tutti compreso l'onorevole ministro, r"starono in complesso soddisfatti delle motlilìcazioni introdotte e specialw1ente del nuovo zaino che fu molto alleggerito in confronto dell'attuale. Due giorni appresso la stessa compagnia montò la guardia al palazzo reale e il giudizio della popolazione, la quale accorse numerosa sul passaggio della truppa, confermò quello che sul nuovo vestiario e arredamento avevano dato gli ufficiali superiori e generali so pra indicati. Tutti i giornali di Roma fecero testimonianza di questo favorevole giudizio.

•** Quantunque non ancora ufficialmente annunziato, è però noto che nel prossimo esercizio 4895-96 s'introdurranno nu ove e sensibili economie nei bilanci militari. La spesa ordinaria e straordinariu per il bi lancio della guerra, che nell'esercizio attuale è di 232,843,667, discenderà nel prossisimo esercizio ? lire 225,~79,000. La spesa per la marina che è o1·a 95,836,911. , discenderà a 92,863,7Mt Sono pertanto altri dieci milioni di eco nomie militari, di cui sette milioni per la guerra c tre per la marina; ai cruali aggiungendo le economie già fat te p1·ima (cioè dicci milioni per la gue1·ra e nove per la marina) si sarà raggiunta, in un solo biennio e nei soli bilanci militari, una economia di ventinove milioni. • Non si può certo dire che i ministri della guerm e della marina, non contribuiscano per la loro parte ad alleviare le gravezze del bilancio l E gradat:~rnente, senza strepito e col minor danno possibile .per crli individui si vanno attuando le riforme già stabilite coi decreti del 6 n~­ vernbre scorso anno, che appunto devono condu rre al nuovo più economico ordinamento. Nella quindicina furono prese tutte le disposizioni perchè, al principiare del prossimo esercizio, l'organico dell'amministrazione centrale della guerra si trovi ridotto in modo da risultarnc sul relativo capitolo le 200 mila lire di economia volu te dal Parlamento. Fu pure pubblicato il Regio decreto cbe determina la costituzione e le funzioni dell' ispett'Orato di sanità militare. Questo corpo consultivo del Ministero della guerra, trallerà le pratiche riguardanti giubilazioni,

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1·iforrne, aspettati ve, ecc., e sarà costituito da un ufficio di presidenza, ti'e '!ffizi speciali, un uffizio di segreteria. Passinmo so tto silenzio altre disposizioni di minore importanza, aventi tutte lo stesso scopo di semplificare e rcmdere meno dispendiosi l' ordinamento c il servizio.

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** Oltre le ~;mmdi manovre, del cui piano alll1iamo dato un cenno nella fli'Ccedente puntata, avra nno luogo quest'anno le soli te man~vre di cmnpaglla cd esercitazioni di cava lleria. Le manone di campagna si svolgeranno in ogni eorpo d'arm~t ta coli e norme stesse degli anni precedenti, da l 22 luglio al 3 agosto. Per le tr_u~pe s.tanzia te in Sardegna avranno luogo invece ne lla sewuda quin{hcma dt maggio. AIle manovre prenderanno parte tutte le truppe, meno le alpine, che hanno sede nel territorio di ciascun corpo d'armata. Per rinforzare crli cffr ttivi dei corpi di fan teria, bersaglieri e delle compagnie di sani tà ;. _ ran no chiama ti alle armi i militnr i di una classe in congedo. Però quelli ~ra i reg~imenti di fan~ria e di her~:·glieri, che sono g ià destinati per . mtcrvcn u·e alle grandi rna nllvre, non s~ ra nno rinforzati che :lll'epoca eli queste. Nel te nit~rio del XH corpo d'annata ~i costituiranno inoltre, per le m~novrc · dt campagna, quattro mggimenti di f~ n teri n ed un batta1-(li()ne bersaglieri di milizia mobile, w i 1·ichia mati delle classi i86t~ t' t H(i\) ;, ppn rtenenti ai digtretti della Sicilia.

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Fra lo altre di~posizioni pi\1 importanti pubblic:ale dal Giomale mi-. liltwe ·noti amo le seguenti:

Al.lo scopo di nvere sempre ben montati gli ufficiali inferiori di caV11 llr1·ia e quelli di artiglieria da campagna e di attiglieria a cavallo, 11 PJll·ll·toncnti alla specialità batterie, il Ministero ha disposto che possa Vl'llii'C concesso ai medesimi l' uso di un cavallo di truppa. Questo •·uv1illo però è concesso soltanto per essere montato in servizio. A11alognmente a quanto fu praticato negli scotsi anni, il Ministero tli•lllf ~o: uerra ha deferito ai comandanti di COI'po, di disu·ctto e ai din•lluri di nì!pedali,- la facoltà di arruolate come volontari di un anno l ~odnvnui cl u· ne facciano domnnda fino a tutto il giorno preceden te a f\!1 -

AN NO ~r...


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NOTIZIE POLITICO-IIILITAJU

quello in cui ciasc·uno di essi sarà chiamato ad estrorru il numero nel rispellivo mandamento. Vennero pubblicato le norme per l'ammissione nel personale farmaceutico militare e si fi ~sò come segue l 'assimilazione di ~rado militare per i facienti parte del detlo personale: Chim ;co farmacista ispettore: tenente colonnello.- Chimico farmacista. direLtore: ma~giorc. - Farmacisti capi ài i • classe: maggiore. -Fannacisti capi di 2~ cla~se: capitano. - Farmacisti di fn classe: capitano. Farmacisti di 2• classe: tenente. - Farmacisti di 3• classe: sotloteneute.. Venn e stabilito che al corso d' istruzione per gli aspiranti aiutanti d~ srmità delle infermerie di corpo, sicno fatti interveni1·e gli aspiranti ali(} stesso impiego nelle infermerie dei distretli. Furono pubblicate le nol'lne per gli esami di idoneità all'avanzamento dei!li aiutanti ragionieri del genio al grado di ragionim·e geometra. Questi r.sam i avranno luogo in Ro.ma nel rrossimo Hlesc di luglio c vi sa rannoanHncssi gli aiutanti ragionieri del genio con anziauit:'l a t.utto l'anno 1891 . In attesa che venga discusso dal Parlamento il disegno di legge per la leva sui nnii nel1875, il ministero ha determinato che tutti ~l' inscri LLi riconosciuti idonei alle armi e che non abbiano diritto all'assegnazione in 3• categoria, siano arruolati in i • con riserva (nel caso che per questa leva si venis~e a determinare il numero preciso degli uomini che devono costituire il contingente di 1.. categoria), di provvedere pel tr:Jsfcrimcnto nella 2a di quelli che risultassero in eccedenz3 . Roma, il 30 apri le 1895.

X.

NOTIZIE MILITARI ESTERE

FRANCIA.

/,a rnm·bidità nell'esen:ito. - Il mini~t1·o della guerra, generale Zu rJinden, ha presentato nl presidente tlella repubblica il seguente rapporto circa le ca use e lo sviluppo della rno1·bidità nell'esercito: ( Noi rapporti diretti al pre>1identc della repubblica francese dal !889 al i892, il signor Freycinet, f1·a i miei predecessori, esponeva le cause principali della morbidità militare in Francia, e additava i 1·imedi coi quali il se•·vi~.io ùi sanità si sforza di combatterlo. Egli con~l:.Jt.ava i risultati felici ottenu ti dura nte questo periodo, dimostrando più particolarrn~nte che la febbre tifoide, la quale, prima del !887, colpiva ogni ~1nno quasi 8000 uowini, crn diminuita nel 1890 e nel i89i in proj.JOrzione di 36 e 49 per iOO : facendo vcdc~c che nel governo mili ta1·e rli Pnrigi 1ptc;;ta riduzione aveva raggiu nto il 75 per 100, e che dappertutto l'abbassarsi della eifr:1 della morbidit:ì m·a avvenuto progres· · sivanumtc al cambiamento di t·egime delle acque, cioè al la sosti tuzione dell'acq ua di fonte o dell' aciJUa filu·ata all'ac4u:1 dei fiumi o dei poz-.i, ui cui .per lo passato ~i faceva uso. Se i prim:ipii eho erano la base dell'istitu zione di questa misura prolìlatticn fossero i veri, si dov1wa aspettarsi di vedere In morhidit:ì tifoide ridursi aochtl di più, c non più aggrfl varsi che sulle guarnigioni :m~;ora sprovviste d'acqua di fonte, o di apparecchi di tìl tramento o dove l'ad ulterazione a1:citlen ta le delle acque di fonte o il deterioramento fortuito dei OILri riponevano la truppa nei pe1·icoli del pass:~to. · 1: acq?Uz di fonte e la febbre ti{oide. - L'esf*-rienza dci tre ultimi anni ha pienamP.ntc giustificato quei principii eli profilassi razionale: lo svilup po progressivo delle condutture dell'acqua di fonte o dell'acqua fil-


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NOTIZIE MILITARI ESTERE

trata ha portato in conseguenza una diminuzione scmp1·e più sensibile di morbiùitù tifoide, come lo dimostrano le cifre seguenti : Anni

r.a:<i

Morti

-1886 1887 4.888 1889 1890 •1891 1892 t89:-l 18!:14

7,77i 6,.1.30 (1,884

96/i.. 763.

4,27'~

SOL 70L 607.

3,!XH 3,H03

u61.

~~.820

73!l

2,34.4 3,060

uao.

5~0.

Mn, per rendersi più esatto conto di quc.~to progresso, è d' uopo e:;amiuare c:iò che è accaduto in alcune guarnigioni, nelle q unii la febbre tifoide costitui va in :rlu·e c~pochB un flagello tanto stabile quanto formidabile. Nel governo militare di Parigi, il numero dei casi era salito da 824 nel •1888 a i,i79 nel 1.889; dopo che l'ncqua delln Vanne è stata sostituita a quella della Semw, h morbiditù tifoitle non è r·a ppr·escilta ta c~e dalle cifre 299, 276, 293, 2n8. Nnl principio del H{9~.• l:1 Vannc fu acciden t:.tlmente contaminala, perciò, nel periodo in cui la febbre tifoide infieri va DI'i circondari pemorsi ùa c1 uel fiu me la guttr nigione h:J ::~v uto 436 easi di tifoidc, di cui 3i0 nei mesi di feb braio, marzo e nprile; nei due primi mesi di quest'ann o non ha avu to chn 8 easi. L'essersi guasta ta l'acqua della sorgente d'Avesnes.ha auJnonta to br uscamente ln cifra dei mnlati di 2 e 3 all 'anno dnrante tre anni, n 105 nel 189i ; l'aver stabilito tlei filtri l' ha fa tta ricadere a -t eiascuno dci 6 nnni ~eg u enti. A Reau vai g c'erano stati, per tre anni consecuti vi, 20, 91) e 72 casi di febbre tifoidc; la conduttura dell'acqua di ~rgente dopo il18!1t ha abbassato la cifra dei m~lati a 2, 9, 8 e 5 per cinscuno degli anni seg uenti. La grave epidemia d'Auxerre nel 4.89~, aveva colpito 1.29 uomini; dei filtri sono stati stabiliti , e non c' ù st:1t0 che un caso nel ·1893, e uno nel t8!M-. A Melun, e qui si tratta di un fatto su cui importa fer·inarsi, perchè è tn lr. da spingere questa città a fare tutti i sacrifici necessari per giungere a fare ~ meno di bere l'acq ua della Senna, sì gra vemente corrolla a monte della citt.ì , che la guasta anche di più; a 1\felun eia 122 nel 4889, i casi di febbre tifoide, dopo aver stabi lito i fi ltt·i Chambcrland, sor.o discesi a HS, fi, 2, 7 c 7. Si è perentoriamente stabilito che l"'epidemin che si è prodotta quest'anno stesso, la qu nle Ira col pilo 28 dragoni,

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m~ntrc ha :i s pa rr~iato il battaglione .di fan tcm _:Jllog~i~lo alla ~~~sa caSCI'llla loro, e eselusrvamente dovuta alluso che gh uomm1, allo~gta.ti nelle due migliori ca mere della casermn, hanno fatto (malgrado le proibizioni più formali) di'il' acqua degli abbeveratoi che provengono dalla senna; essendo · gela ti i fìl tri, la truppa non doveva bere eire J' infuso di thè regolamenta re; gli squad roni e il bntL:tglione di fanteri a che ne hanno fallo esclusivamente uso sono stnti preservati. . Nella guarnigione di Cherbour~ si sono'contati HO e H9 casi nel i888 c 1889 · si collocarono fil tri nel 1890, In morbidi tà tifoìde cade successiva~cnte a 2i, 8, H, 2 casi. Non si potrebbe fare a· meno di citare la gu11 rnigionn eli Dinan, che avendo avuto in il unni 8 35 tifoidi, dopo ~l filtro dell' acqua potabile non ha più avuto annualmnnle che i, 2 o 3 ~as1. L'endemia di fehbre l.ifoide si confnrm ava d'anno in anno a Loricnt; nel -t888 e 1889 si aveva no av uti 179 e 17! easi di febbre tifoirle ; collocati i fil tri nel 1890 nella caserma Disson, il lor·o funzionamen to è !'ta to si ben sòrvegliato ·~ tattto effic.acc, ehe non si Ira uno più che 58, 2 c -t <~asi, e solo nel !89!~ è ~a lita a H a ea usa dell'essersi valsi dell' acqua d' una nuova so rgQllte esposta a delle ca use di cont:Jminazione, c pi'Oihi ta in S~~guito; tuttavia è notorio che l:t fehhre tifoide resta endemica nelln popolazione civile, c ~i devt(iggiungere che mcmtre la popolazione è st.ata colpita dal coh~r·a nel i893, nella guarnigione non se n'è av uto che un solo cas·>, rl ' un soltlato che l'nveva preso a Vannes da bUa mtJ dre che n'era mona. . Risul ta ti nssolutamente identici, dov uti alla medesima causa, $i sono 4:nslatati anno per anno a Mootpellier, dovn In cifra clei malati di tiio ù andata da 3 it n 49, poi a il~; a Perpignan, dove da i2t e i97 si è discesi a 18; a Blois, VendOme, Lure, Au xonne, Vi tré, Tu ila, Clcrrnoot-Ferrand, Clrarnbéry, Priv:r~, Avignon, Toulou, Nice, Ta m~con , Déziers, Luncl ere. Nnl -t 5o corpo tla i008, in mndo generale, i e:u:i sono ridotli a 337; ucl ,12o, da 24.6 a ()8 ; nell a gunrr1i ~ione d' Angolìl tmre da 326. a 25. Fin:druente, nel ts· corpo 13 cifr·:-c ehe ~trlit:r , nell888, a 292 easi, ora 110 11 nrriva a 38. /Jimùmzione tlei cas-i di tifo. - Uua di minuzione pi'Ogressiva così co~ t :ullt' f!Ìustilìcll dunque pienamente 1:-c certezza del giudi1.io espo~to sopra 1:in·: 1 gli cflctti della ,;o~ti tuzi one prog ressivn dell'acqua di fonte o dell':ot'• jll:l liltrnta all'acqua di t;ui l'e·ercito a tor'lo faceva primto comull r'" '"nto 11s o nell'interno delle sue èuserme. S 4•11 z:r cluhhio, l'esempio degli infermieri militari, i quali pur nou es~4111d o, 11 rgli nspcdali , e:o:posti a bere acqua contarninnta, tuttavia paga no >~i ~ ru rul<• tri hrr to alla rnaln ttia, basterebbe a prova re ch 'es~a è contagiosa; .


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NOTIZIE MILITAR! 88TERE

ma l'~sperienza di c.iascunn epidemia ha dimosfrllto che essi contraggono sopratr~tto la mai~U.t a ~ua.ndo la fatica, risul tato inevit~ bile della permanenza m nn ~erv•zro dt gw r·no e. di nolle presso i ma lati, h:t consum:1t0 le loro forze ed es:nu·ito ·fa loro resistenza all'azione pericolosa rlci "Crmi di rnorbidrtà q uali es:o:i so no si dirett:Jmente esposti , mentre prodiga no a1 lo:o co rnuulltoni le eure più penose, più ripugnanti e pi ù utili. Bwssurnendo, le cifre 777f , e 3,060 rappresentano, tb l !886 al 1896. ind uso, per l'insieme delle guarnigioni franCési, l;~ diminu zione costante c progressiva dei casi di febhrc tifnidc: la mt:dia annua le dci decessi che, prima del !888, era di 8i3, non è più dal ! 888 :~l ~ 89~. che di tl90: la cifra del t89fJ. non oltrepass:• il 230. Di modo che si può affermare che a" uro riguardo :tlla utortalità rnedi<t degl1 anni anteriori al J888, le sole misure d' ig-iene hanno conservato in cinque anni nlla Francia {265 de' suoi soldati. D'altr:J parte. più si entra nelht ricerca e~tlln delle ca use dt·i casi isolnti che si producono, più si gi unge'' quest~ convinzione che, i soldati, i quali dispongono nelle loro cusenne di acq ua sa lubre: non restano meno l'Sposti a prendere i germ i ùelln fehhl'l~ tifoide nelle osterie. nelle bettole, nei l'flst:wr:tnls t: alt1·i stabi limenti pubblici eh1• essi h:~nn o si o<:c:~sione di frequentare. È così eh<~. per ùue •anni di 5egui.to, la guarnigione di Nantes, in eui i filtri ftaiiD'J ridotto :~ Ilo :~taio di casi isolati la febbt·e lifou.l e, aiLre volll1 nndemica, i :17 C<lSi osservn ti nel !893 e i :~o r.onsl~t:Jtt nel 11:!94 SoltO !Wtti per lo piil dei soldnti che mangiavano in osterie la dì cui acqun era evidenw111cnte conL.1minatn dai bottini. Lo sles,;o fatto è acc:ui uto a Saint-Gcrmain, alla Flèche, a Hlois, a l\faubcuge e d:i l:1 spiegazione pi ù pl~u si bile dei c:l~i i<porndici, la di cui ripetizione non può, pet· un esercito di 45,000 uomi ni, mancare dì elev:~rsi :t un tot:~ le ahh:-tst:mza eon~idct·evolt·. in as~ellza di ' ogn i epitlcmin, dte non potrà mai evitare. · Dis.~e11terin. - La diminuzione ·verifieatasi per la febbre tif•Jide non ha avuto luogo, disgraziatamente, nella ,;tessa 1-'roporzione per la di s~enleria, altro flagello dell'esercito in gu:~rnigione e in ea:upagna ; non giit che la mortalità ~ia stata disastrosa e considerevole, poichi>, per il numero dci casi indic:tti qui appre:Jso dopo il i 888, fino al •1893 incluso, cioè 2,!J5::J, 3,870, 3/1·~ 1 , 2,84.::1, 5,880,!~/•·50 essa non Arappresen t~ ta che da 73, H 7, 74, 60, 96, 88; nel t894 il mig lioramen to si accentua, poichè la mortalità non è stat.1 ehe di 77 casi sui 3800 colpiti : dop11 il J8!J2 la sua dì tninuzìone è di circa tOOO casi all':•nno. Tuttavia la tlissenteria, altrt! volw si terribile, co~titu i;;cc un'eventualità epidemica tcrnibile, dalla (111ale non è faci le prescrvar,;i colla vigi· lanza costante ndl'applicazione delle misure igieniche; cosi. nella rec1!nle

.a!

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NOTIZIE •lLJTARI ESTERE

istr uzione del30 marzo t895, che completa le disposizioni del regolamento per' il ~ervizio interno dei corpi di truppa relative all'igiene delle caserme, ho particolarmente insistito sugli obblighi che inco mbono al servizio di :le!limana ed ai medici militari relativamente alla sorveglianza e alla disinfe7.ione giornaliera delle latrine a fos.~e fi3se e dei tinelli mobili. Nella stessa istr uzione, ho fauo le raccomandazioni piiJ usplici re pet·chè ~i stabiliscano in ciascuna caserma, per la notte, delle cassette mobili, nell& migliori condizioni di disinfezione. afJinchè gli uomini· colpiti da bisogno urgente non sieno più c~posti, traversando le eot·sie, all'azione del ratTred(iamentn notturno, che, avendo azione violenta sugli intesti1iì e sugli organi rcspirolori, è ca usa frequente di malattie dolorose o grnvi che ~i possono evitat·e. Il progresso dcll'ii(Ìene delle truppe trae, dnlle epidemie del colnra del 1893 c nel :1 894 una picnn conferma. • Ho citato più sopra la città di Lorient in cui 13 g uarnigione è restata integralmente incolu me; a ~larsig l i:~, benchè non si11 stato cosi, la morbidità miiitare non ha oltmp:~sst~lu la cifra di {9 e la mortalità non ·è sl:lta che di 3. A Brest, la guam igione militare è restata quasi incolu nw (~ casi), fra uoa popo lt~ l. i o ne gravemente col pita. Tifo, 111orbillo, sCIIrlattina. - Non p:-trlcrò ùi tifo, si eminentemente co ntagioso, che per constata re che, pur inct·udelflOdo w molti punti del territorio. · è ~lato IJII:ISÌ completa mente ri~pa•·miato l'esercito: sui 6 casi osse!'vati durante i due :-tnni t 893 e tR94 si trov:mo 2 infet·mieri militn!·i; sui tre chfl erancr andat i volontariamente a cu rare i colpiti di tifo <:ivi li all'isola di Ttuly, e un gendarme che le i'lltl funzioni aveva messo a cont:Jtto con viandanti colpiti da tifo. Tu ttavia, se il progresso nelln diminu zione di tJUesta ma lattia infetti va è costante, bisogna ben riconoscere che ~ono !ungi da ciò il mor-· hillo ~ ia scarlattina, come si vede dal quad ro ~eguente: Anni

~lol'billn

Scarla ttina

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1888

6,637

2,586

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i800 189·1 1892 1893 1894

a,649 8,078 2,932 3,1:11:14.

2,089 !,966 2,4:1.3 2,088 2.533

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~.986-


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NOTIZIE JIILITARI ESTERE

Grippe. - Quella prof!ressionc inquietante è senza dubbio inevitabile, e quella delle manifestazioni del grippe non fa che giustificare la previsi0ne che il rapporto del 1889 Jormulava in questi termini: « Il pericolo di cui le epidemie civili minacciano cost:mtcrnente l'esercito è molto più grave che non si creda generalmente, e non si limita · soltanto alla febbt·e tifoide e al va iuolo. Più si pt·ogredisce, più cet·te manifestnioni epidemiche si f:1nn o sempre più freq uentinelle caserme, e non è nell'esercito ch'esse traggono origine. Le frequenti chiamate dei riservisti dei tenitoriali e degli uomini a disposizione portano incessantemente nelle caserme dei germi malefici che e,:istono in pennanenza nella popolazionecivile di tutte le età. Le epidemie di morbillo, di scadattina, di orecchioni, di dift.erite, rare altre volte nella truppa, sono eosì freq uenti che il comando se ne preoccnpn c giustamente si allarm:J ». Le manifestazioni tanto generali del gt·ippe sono nna dolorosa conferma delle previsioni 1lel mio predeces;;ore, esse farann o disgt·azialamente, comenel t.890 e nel i81H., aumentare la eifra della mortalit:ì dell'esercito pet· il i895, come della popolazione civile di tutte le età, ed è un pericolo che i medici militari devono ormai prevedere, come quello della meningitecerehro-spinale, del colera e d~lla difterite. La pt·ogressione dci colpiti da quest'ultima malattia è allarmante: rara altre volte, an che allo st:.tto spo· radico, n1~gli :trlulti, nssa aveva colpito, nel 1888 4.22 solduti Md nel !889, 434 nel f890; qu esta cifra si eleva lJruscam~nte a (ì79 'nel i89i ~ ricade nel i892 a 463, pct· risalire pel f893 a 663. La mortalità, per tutti questi anni, ~~ di U, 25, 54, 84, n7, 61.1-; scema sensi bi lmente nel t89t,, poichil non si registr:tno più che 344 casi e 35 morti. L' ammin.tbile scoperta del dottor Roux, di cui l'applicazione è stata assicurata ai ma· lati dell'n~ct·cito, . non avrà solamentn il vantaggio di diminuire, in propoi·zionc considemvole, i ca si di morte e di moltiplicare le guarigioni, ma, pe1· la neutralizzazione rapida dei germi infettivi, essa restringe le probabilità di contagio, c non è perciò meno giovevole ai commilitoni e alle famiglie rl ei malati, ed agli infermieri, che non sono stati, fino ra, che troppo esposti a pagare colla loro vita, il compimento del do vet·e professionale. Vaiolo. - L' istituzione dei eentt·i di vaccinazione, nei quali i medict militari preparano il vaC(\ino destinato a preservare le nostre truppe dal vaiolo, ha continuato a dare i risultati più sodisfacenti : la spedizionedi l\fadagascar ne ha dato una norella prova per la faciliti~ colla qualela polpa glicerinata necessaria alla rivaccinaz.ione di tutte le truppe del corpo di spedizione è stata preparata, raccolta e ripartita negli approvvigion:nnenti sanitari in previsione delle epidemie di vaiolo che possonl}

::-IOTIZIE X ILIT,ARl ESTEit E

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inlìerit·e nella grande isola africana: tutti gli uomini che hanno preso ' pat·to alla spedizione sono stati ri vaccinati, o lo saranno durante il viag. gio; si deve quindi esser tranqui lli a questo rigu11rdo. Alopec'ia. - Allorehè la sca bbia, altre volte sì com11ne, era qu asi sp-.:trita, al pari della tigna favosn, dal quad ro nosologico dell'esercito, si è visto, do1w pochissimi anni, l'alopecia prender tali proporzioni, che si u dovuto prender delle misu re profìla ttiche speciali: la loro efficncia e stata soddisfacente, e ge il numero degli uomini colpili da tale mala ttia è stato ancom elevatissimo dtHante i tt·e ultimi anni (i ,994, 2,5iU, 2,555) i casi che richiedono lungo trattamento si rest1·ingono sempre più, e le epidemie sono li mitate, per la 'cura che si ha d'iso lare i malati ai minimi sintomi. Del resto, questa cura di preserva re dal contagio non si estende che ai militat·i : è stato espressamente t·accomand:Jto ai direttori del servizio di sanità nei cot·pi d'armata, ai medici-capi negli osvedali e corpi ùi truppa di vigila re SI'I'U f olosamente acciocchè i convalescenti di malattie trasmissibili sieno trattenuti. lungo tempp negli ospedali, finchè ogni timore 'di recidiva sia sp~ri to, e le loro famiglie e chi li circonda sieno fuori di perieolo dal contagio. l malati, nell' impazienza di tornare alle loro famiglie; queste, nel pensiero di assicura re JICr loro ~tP.sse la guarigione Jei Jot·o figli, non comprendono sempre la necessità di sollomettcrsi alla pt·evidente saviezza di questa misura : tullav i:t è necessaria perchè essa sol:• può preservare i mala ti daJl'eUetto fu nesto delle imprudenze alle quali essi sono trop po inclinati ad ~•hha nd onarsi, e g:n·a ntire i loro pa renti e i loÌ·o amici dal pericolo da cui sono essi stessi scampati. Mezzi profilottiC'i. - È ncccssat·io, pet· dare un' idea piìt completa del perfezionamento dei mezzi rli profìlassi, dire che Lntti i corpi d'armata essendo normalmente provvisti di stufe di disinfezione, il set·vizio di sani l~ dispone di una tale riserva di questi apparecchi rla poter .immediat:Jmente provvedere ai b i~ogni di epidemie simultanee? Che si è proscguì ta l'applicazion(' dci mezzi rli aereazione perm anente rlei locali . abitati dal solda to? Che i crefliti app rovati dal Parlamento hanno permesso rli stabi lire, in un certo numero di caserme, Jelle belle infermerie regola menta t·i, di . intraprendet·e la costruzione di molte altre, di da re a mollissimi ospedali delle guarnigioni dell'est quell'estensione di cui hanno sì gran bisogno, di provvedet·e ai bisogni· più uruenti delle guarnigioni di Stenay, Saint-1\'lihiel, Saint-Dié, Epern:.y, "Lunévill~, 'froyes, Mézières, Vouzicrs, Saint-Denis, Montargis, Sens, 1\lontbélia.rd, Avignon, , Grasse, Cosne, Rambouillet '! 53" -

ANNO XL .


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ISOTIZJE MILITARI BSTERE

Abbassamento della ci{m delta mortalità. - Del resto, se certe epidemie ci rattristano ancora IJCI' il l01·o t•innovnrsi e per le loro dolorose conseguenze, l'abbassamento progressivo della cifra della mortalitit militaro, colla sua dimostrativa eloqu•mza, ci conferrna sempre più nell'idea clte nell'e'ercit6 l'igi<'nc ù un Plemento di fot'7.a che anrnent.:.l d'anno in anno. La mortalità gcner;1le dcll'es.ercilo, cl1e, per i 7 anni compt·esi fra il {880 e il 1886 era di 8/~::l pct· HlOO, non .~ piÌI st.ata per i 7 anni seg;renti che di 6,63 per 1.000; si può dedurre dai risultati t,riit conosciuti che la lltflr tali lù f{cnerale non oHrepas:m, pet· il ·189!~, il 6,20 per -100, mentre la mortnlitit eivilc, per gli anni eonispondenti in media a CJIH~Ili dell'esercilo è ~i H per 1.000. Mentre la società civile non può ll·oj)pO spes~o chi' cin:ondare ht snlutc pubblica d'una protezione tanlivn e qua lche volt.n illusori;J, il t·e~rirn~ milit:~re ha, per (Jrol.eggerc la salute de li <t truppa, In disciplinn cbc ·assieu ra l' e~ecuzione delle misu re snggerite <hlll'esperienza acquistata a c:~ro prezzo. Ma In sun portata nw leri :~l e c morale va molto al di là dr.i cunlìni delle caser-me. L'esercito, snwla di propn.elà t• di lt!m11enwz a. - In verità, non è egli venuneu1e utile al soldato, (Jer il 'filale il servizio militm·e non è che una 111ppa f1·a l'ollìcina dn cui p1·ovicnr. e quella in cui sta per t·icntJ·are, il f:~ t·!! l i contt·atTe, nell~ sun Jimo!·a sotto le armi, l'ab itudine, il bisogM, l'indill{)(m;;nhilt~ uere;;sit;ì rli quc ll :~ pi'Oprietil co rpora!~ che Ì! la dignità ftsica cii O)!!lÌ uomo vernuumte uomo? :\"on si rende un !!t'ande se1·vizio alla fami!Ziia 1:he rpul~to rnilit:~rc, conrrcclato. vedrù crcsce~e intorno a sè c nnn è ditronrlere rruesto benelìzio neiÌ'i.ntera nazione, poiclt ù lutti i fran: cesi validi costituiscono Ol!~rirlì l'esercito n:1zionale? Formare della pm priet~ corp01·nlc, delln ;;alubrità rlelle abitazioni, dcll:1 tem penmza un n in· dispensa bile IWCCSSÌlf1, pet·chè eSS:J sn rà divenuta un' auitudine,· non è fnt·e un progresso dt:i più Sl'ri? È uua grauùesudJ.i fat.ione per i c:~ pi dt>ll'esercito di usare la loro auto rit:'t per il bt·ne dei loro dipendenti, ch e ft·a le loro mani di vengono k1 fot·za viva della patria c il cui valore e lu cui devozione prucut·:~no IOI'o i successi e la gloria. Se ~l i ordini che l'egolano tu tto lt! misure nventi per scopo di conserv:Jre · la s~dn tA~ dell'esen:ito non poswno emanare che dal èornantlo superiore, ìa pra ricn •lell'i)!iene di(Jeude esseuz.ialmenlc 'tla un a vigilanza in tutti i Ùellagli della vita regolarnt•nlare; essa é, grado per grado rlovere di Lutli.,

NOTIZIE MlLlTAitl ESTERE

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GERMANIA.

Modificazione alle rrumovre. - I giomnli annunziano che nlle manovre imperiali del corrente ann o, delle qu ali si ~~ parlnlo nella disp. IV di questa Rivistll, è stnta apportata noi mese di :rprile scot·so uua mo· tlilìcaziono in forza della qunle vi prenderanno p<ll'le anche il Ili ed il IV corpo d'ai'J uat;J, oltre i due giil precedentemente stabiliti (il corpo della Gu.ll'dia cd il Il). Questi qu nllro corpi d':n·mata manovret·nnno in due pa1·titi contrapposti presso Pt·euzlau (sul tJ•a tto tt·a Berlino c Stetti n). Re.ryolamenti. - Sono sta ti adottati i seguenti nuovi regolamenti : Istntzùme sul corso dei ·reclami degl·i ufficiali, dei. medici e de.qli impiegati. Questa, in unione ud altra analoga del gingno t.89~ (disp. X vr :f89~ di questa Rivista) ci rca i reclami della truppr. , sostituisce, per qunnlo riguarda l' esercito, nl tt·o regolamtmto del ma t·zo tR73. Re,qolamento di senn.zio per {n SCU{)[a di ~o.ç tmziOIIP delle fortezze, (lledin o). fstruz ione suyh ottrezzi da esercitazio11e dell'arliylie'l'ia da fortezza (pro vvisoria). 1:ontern po ranea rnunte cessa d' avflr vigore altra analoga istruzione precedente. Histu mpa dr,lla: DestTizione r.rl f ~truzione p11r l' ùnpiegu del piccolo telemetro: l'analoga i!ltruzione in data 1891 è so ppressa. Ci1·•;a il calibt·o delle m·mi dfl {twco. - Il Jl1ilitiir JVochenblatt J.H'Illlùendo argo rn ento da voci messe in gi ro da giornali politici sul futuro armamento ùella fanteria tedesca, particolarmente snlln r·iduzione del ealiuro, pLihhlica un articolo contraddicendo la po:lsibilità di ta lr. innovazione. Nota ·che gli esperimenti fatti a Spandnu ~i spi~gano come prove le IJitnli ogni solerte amministrazione militare si Sente in dovere di fare, senza dte da ciò devasi indurre ahbiauo· fondamento le voci sulla riduzione del · calibro. Tra le grandi potenze l' Italia sola scese gradatamente al ca libro di mm. 6,5 c ln Russia è ora occupata ;1 provare il calibro di rnm. 7,62 ; e ·se qu alche pi1:eoln Stato seguì l'll!lcm pio J ell'ltali:t, sembr:. che in q:ur.lli potenti non sia vi la convinzione che il piccolo ealibro abbia sinora dimostrato eo rne positivi quei ;,trandi vantaggi· quali gcnernlmente gli si vogliono attribui re. Il valore di unn m·ma da fuoco dipende poi massimamente dal fuLto che essa èuri lunga serie d'anni in buono stato di servizio nello mani della tt·uppa c la si possa ripulire prontamente ed agevolmente. Ammette che non sia da_


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NOTIZIE MILITARI ESTERE

escludere in modo assoluto e per sernpi"C la diminuzione del calibro non essendo prevedibili i progressi dèlla tecnica, ma conclude che 1~ Germania può coll'attuale fucile star tranquilla sugli eventi futuri, mentre le voci messe in giro non riescono a scuotere la fiducia generale sul la attuale arma da fuoco.

ROMANIA .

Contingente 1896. -Dal • Monilorttl Ostei, N. 6 :1.89u si rileva quanto segue circa la ripartizione delle reclute del contingente !896, destin~te ai Cala.msci con scambio (cioè cavalleria tcnitoriale con personale prestante servizio per tu mi) cd a Ila flottiglia. Calarasci con scambio. Deposito . ~o lspettoralo dei porti . 48 Flottiglia · Divisione degli equipaggi. 80 Arsenale . i~

25~8

i

inscritti

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Totale 2730 insc1·itti Nuova ripartizione dell'am1ninistrazione centmle della guerra. - Un nuo,vo rego~amento s t~l servizio interno del Ministero della guerra, 1·iportato c!ali ,appe~d~ce a~ Mqmtorul Ostei N. 69 i894 cosi stabilisce la ripartizione dell ammm1srazwne centrale dulia guerra: A) Scgretariato generale (corrispondente 2 divisioni); B ) Stato rnaggiOI'e (3 divisione); C) Direzione l. - Fanteria (3 divisioni); H. - Cavalleria (3 divisioni); ld. Il L - Artiglieria (3 di visioni) ; Id. IV. - (ienio; :La sezione; personale materiale (3 divild. sioni);.2a sezione, costruzioni e fortilìcazioni (:3 divisioni}; ' Id. V. - Flottiglia (2 divisioni); l d. VJ. - Servizio sanitario (3 divisioni); Id. VU.- Servizio d'intendenza(~ divisione); Id. VlU. - Controllo: i• sezione, controllo esterno (i divigione •; 2" sezione, controllo centt·ale (3 divisioni); 3• selionr, fondi e ordinazioni (3 divisioni).

NOT!Zl.b: MILITARI ESTERE

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RUSSIA .

Formazione di divisioni di batteria. - Esistono in Russia 48 briaate d'artiglieria (ciaseuna su 6 batterie) eorrispondenti alle 48 divisioni di fanteria, e eioè: 3 della guardia, 4 dei g1·anatieri, ~i di linea . Di queste batterir, 44 hanno sede nella Russi:1 eu ropea e 4 nel Caucaso. Ora il Prikas i895, N. H, prescrive ehe colle 6 batterie di O"nuna delle ll4 briga te della Russia europea (3 della guardin, 3 dei gra~atieri e 38 da linea) vengano formate due divisioni di 3 batterie ciascuna. li comandò di ognuna delle 88 divisioni di batterie sarà così còmposto: 1 eolonnello comandante, i tenente aiutante, i t;rornbettiere, f seri vano ; inoltre 2 cavalli eombattcnti {i per l'aiutante, 1 pcl trombetti~re). Ogni comandante di batteria avrà il grado di ·colonnello, se que~ta fa parte delle brigate della gnardia, e di tenente ea lonello, se app;• rticnc alle brigate granatieri o da camp:1gna. Formazione di a1·tiglieria da f'rwtezza per Libava. - Quest'n1·tiglieria, a norma del Prikas, N. :30, si corpporril di 4 battaglioni e di un comando così costituito : _

_ __ P_iede

dfguerra

a, p~~poranèò

Ufficiali (tra cui i maggiore generale co· mandante) . 8 Funzionari (milita n) . H Uomini di truppa -196 Formazione di una brigata cosacca. - Nella regione detta Primoski (cioè litoranca), appartenente alla cireoscrizione mil1tare del Pri-Amur (Siberia orientale) si trova no d·islocate due sotnie separate dai cosacchi del P1·imorski. Ora, il Prikas N. 58, prescrive che le clue sotnic siano riunite in una • Divisione cosaeea del Primorski », form ando in pari tempo il respettivo comando.


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NOTIZIE MILITARI ESTERB

Formazio11e di una brigata di frontiera. - Lo stesso Prikas (58) stabilisce di creare a Khabarovka (circoscrizione militare del Pri-Amur) una • briga ta di battaglione di frontiera (ossia di cordone) della Siber.ia orientale • incorporandovi tre dei iO battaglioni separati di frontiera ' della Siberia orie'ntale , . La brigata risulta così composta : 3° battaglione di frontiera, a Khabarovka, 6o • , a Kbabarovka, J.Oo , a Khaharovka . Alla stes~a brigala sono pure subordinati il distaccamento locale di Khabarovka e la sotnia della divisione cosacen dell ' ussnri, di sede a Kh abarovka . Movimento nell'alto personale. - Il tenente genern le Dnk htowrov, co· mandnnre la f3" divi~ione fanteria, è stato nominato comandante del· l' XI. Il tenente gene•·alc Dukmossov, comandante dell'Xl corpo. è passnto al comando dell'VIII éorpo d'r.rrnatn. 11 vice ammiraglio Tyrtov, obbe In nurnina di comandante le squadre riunite nell'Oceano Pacifico. · 1.1 generale Mongden, comandante 13 U • di visione cavalleria (sede Kielzi, Polonia) fu messo a dispom:iono del ministro della guerra (Tnvulido ?'USSO, N. M ).

NOTIZI:E BIBLIOGRAFICHE Bollettino bibliografico

l. So mmario delle riviste mi li t ari italiane. Rivi$ta di fanteria (marzo). Per la .storin militare italiana. Disogna mutar tattica ogni dieci anni. L'effemeride storica. l e ultime promozioni. Unn"Spediziono italiana in soccor;:o del Re dì F rancia. Note e~ appunti. Varietà. Cronnc:t .

2. Reclutamento ordinamento e armamento. ft1 ·eclutamentn in Inghilterra. (Uevue du cercle rnililaire. Puntate <lei 6 e del 1 :~ aprilo i895). . - L'urmarnenlu della cavalleria. ( ·l venit· militaire. i6 ap•·ile i895). - Studi .~upm il progeUo d·i 1·i(orme nell'eser·cito delta r·epubblica. dell' Ur;tguay. p,.,. losè Mo•·atorio, maggiore d'artiglieria . (El 1jm·ito uraguaio. :M a l~t.o i895). - Gli effettivi della cavalleria in Fmncia ed in Germania. Confronti. [)i~c m:s innj parlamenta ri sull'argomento. (Re-m.1e de cavale1·ie. Man:o {895) . ...:... La cavalleria italiana. Lungo studio sul suo ordinamento, istruzione, condizioni soUo·Lutti i rappo rti . (Rerme de cavalerie. Puntnte di marzo, ap1·ile, maggio, giugno, higlio, ~ettembm e novernhre .f894, gennaio e marzo !895). - f';sigenze a cui devono 1·ispondere le odierne leggi militari. (Jahrbiidwr {u1· clic dentsche Armee 1.md .Mat·ine. Apo·ile i895).


NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE

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NO'riZIE BIBLIOGRAFICHB

Lt~

forza di pace delle batterie (mnce.~i. (Militiir Wochenblntt. :l895,

N. 23).

- L'e.çercito giapponese nelle sue odierne ttnifonni. Novantacinque figure a eolori in cromolitografiacon note applicative c notizie sull'orllinamento del detto esercito. Lipsia, i89o, Moritz. - Cctrta di dislocazione dei co1·pi dell'esercito utti1m e della landwer nell'esercito ausl!·o-!tn,qarico. Vitmna , 1895, Freitag. - Por.he purole per il genio. E. 1\occhi maggiore. Scritto riguardante le recenti discus!lioni sull' ordinamento, il recl utamento, l'avanza111ento delle al'lni spcci:~li in confronto della fauteri:1. Roma, :l595, tip. Voghera . Jj, ru.'zionll rti'11UIIa. Libro su l' organizza1.ione degli eserciti e la conllott.rt della guerra dei tempi nostri del b3rone Colmar von der Goltz, colonnello del R. esercito prussiano- Q~tarta edizione rivedcuta e migliorata - Prima traduzione italiana fatta con l'autorizzazione dell'autore dal ·cttpiwno di fan teria Pasqu:tle Meomartino. :l895. Rivolgersi 3ll a tipografY.l Voghera in Roma

3. Arte militare. - Puuto culminante nell'ndierna ist1'UZi011e ed educazione della (anlet·iu. Bhincker, colonnello, Berlino :1895, Bath. - Crea:;ione dei 1•iparti di collegamento nell'nrtiglieria da campagna russ:.t (Dentsche Heeres Zeitung) , ·1895, N. 28). - Idee su.tl'istruzion,J della fanteria c della cavalleria nel serVizio di ca mpagna c specialmente nel servizio delle p:~ttuglie e degli esploratori. t_Deut.çchr: Heen•s Zeitwr.g, i89u, N. 27). - L ' ist1·uzione sul wmbnt!imento jwr~so i cosw:chi. (Militai· Vochenblatt,

!895, N. ~:.-3). - Lcs cours du ti·r dans l'inf'anl erie. Continuazion e. Revue milit<ti1·e suùsr. · Marzo, -1895. - Stmtég-ie tle co mhat. Continuazione. Generale Levnl. XIII,- terreno del comL:~ttirn ento. Xl V, furm:1zinne di co rulwttimento. (.fon1·na! des science.ç mililaiTe.~ . rnarz•l 1895. - Prittcipe.~ uénéra'ltX des p ian.~ de Cltffll)(L.IJiì!l . Cnutinuazioue. (lournal dc.~ sà encrs militai,·r.s, marzo -1 895) - 'Jt:lL'menti della condotta della guerra. Conferenza sullo studi o della storia milita re. ·Moinovich, colonnello di 5ta to maggiore. Vienna, :1894, Seidel. - Sezioni di sanità. ~lodo di condurle in campagna, avendo riguard o agli effetti delle :~rrni rnodeme. (Jahrbiicher fiir die deutsche Annee und .Marine. Aprile HMi).

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- Il nuovo regolamento di disciplina, ed i precetti per l'istruzione dell u fanteria in Portogallo. (Jahrbikher fiir diti deutsche Annee und Marit1e. Aprile 1.895). - Per t'istmzione dei sottuffi.ciali. Periodico soprncitalo, aprile 1895. - Per l' istrt,z ione teoretica d-egli ufficiali e dlli cadetti ( Organ der militm·wissenscha(tlirhcn Vereine. ~ fase. , t895). · - Gli attacchi precipitai-i (Tntenwtionale Revue, apt·ile i 895). - Il microcosmo delle operazioni della cavalleria. Si fa l' ipotesi di operazioni militari intorno a 1\f ctz cd a Nancy e si esamina quale s:1rebbe nelle medesime la parte rlelln cavalleria (Revue de cavalerie. Marzo 1895). - Sul pMsaggin n nuoto dei corsi d'acqua per pm·te della I'Ctvczlleria. E. S:.tlaris, tenente. È la tntdu zione co rredata di note di uno studio della Revue de cavalerie. Tanto lo studio come le note meritano di non passa re inossen •ate. Rivolgersi al1:1 tipogralìa Vol(hera in Roma.

4. Storia militare e generale. L'arti_qlieria bavarese dalle sue nrìgini fino al presente. Per L. Lu}z, capitano. Monaco, 189/.l, A. Kerrnann. ~ I. geneTati dell'esercito prussiano dal '184U al 18!JO. (Rit'Ìsta biogmfica). r.olonnello B. V. Kleist. Li p~i a, 1895, Zuckschwerò t. - Guerm (ranco-ger'1naniw de/1870-71. - Schizzi, appunti c bozzelli pro:>pcttic·i' di E. Honamici, cnpi t., no nel (d 0 fan teria. Fit·enze, 1895, H. Secber. · - Dal C1un]JU di batl<l!Jl-ia dell'.Asi(l orientale. (lnten wtionale Revue, :~pri le

i89u).

5. Colonie, Geografia, Viaggi. Bollettino della Società. geogra-fica italiana, fascicolo Il : Geografia generale: Le Relazioni del Botero nella storia della geogr·afì:l, secondo un moderno scrittore, del prof. P. Pinton. - Sviluppo delle linee telegrafiche c ferroviarie del globo. - [n onore di F . F. Baeyer. - Onoranze a P. G. Vcth. - In onore del viaggiatore russo Prscevnlski. - Società di amici degli esplorato ri ft·ancesi. - Nuova Società geogi·alìca. - ~ecrolngie. • Europa : Le isole Lipari. - I l:ìghi del Giura. - Esplorazione delle isole Columbrete. Asia: Esplorazione nell'Haùramaut. -La catastrofe tli Gohnn. G' indigeni delle isole Antlamanc. - Identilìcazione dell'isola di Cipango tli Marco Polo. - La temperatura di Verchojansk.


.NOTIZJB RIBUOOR~FICII.b:

NOTIZlB BIBLlOORAP'ICHE

Africa: Spedizione russa in Abissinia. - I Vasiba e il loro territorio. - La longitudine di T<lbora. - Delimitazions della frontiera teùesco-po~toghcse nell'Africa orientale. - Convem:ione franco-congolese. - Spt:>dir.ionc del comitato tedesrA> del Camerun. - Convenziono franco-liberi<lnn. - L'hinterlctt·d 1li Sierra Leone. A111erica : Lo sorgenti dal ~lississipi . - Terremoto nell' Argentinu .. - Hollettino del Ministt!ro dP.gli esteri (febbraio t 895): Emiarazione all' Ar"entina. - Emigrazione a T oione - Emigra" o zionc al Brasile. - Emigrazione a Lione. - Ernignnione agli Stati-Uniti - Emigrazione in Serbia ed in Bulga ria. - Osj}edale milita•·e in Salonicco. - La colonia. italinn:J neii'Epiro. - Navigazione tra l'Italia e il Montenegro. - Soeietà ital-iana fra gli impiegati d'a lbergo in Londra.Il com mercio del Sencgal nel IHgtc,_ - Conuuercio rlell'ltalia con Zara. - Emigrazione eia Bordea ux.- Emigrazione dall'Havre. -Prod uzione dell'oro nella Guiana olandese.- Società itnliana di beneficenza in Smirne. - C01nmercio 11i Berdian:.k. - Successioni d' italiani morii all'estero. - Elenchi d'italiani mCirti nei distretti consolari di .Rio de Janeiro, Rosario di Santa Fè, Trieste e San Francisco.- Gran Bretagna e colonie. - La colonia italiana di Londra. - Bnitettino d~t Ministero degli esteri (marzo t895): Stati - Uniti dell'America del norrl. - L'immigrazione italiana. Romania . - Navigazione internazionale uel Lasso Danuhio. - Cenni sull' Af,·ica italiana. Corazzini. È un libro di piccola mole ma che d3 un' idea chiara e preci~a delle condi zioni dei nostri possedi111enti ;.fricani. L'autore fu per lungo tempo corrispondente di.giornali nell' Eritrea. Rivolgersi ~la tipografia Voghera in Roma. - A{1·icn. Notizie e consigli pc1· la preparazione al servizi o nelle colonie tedesche, per Wissmann, maggiore. Bt>rlino, 1800, Mettlc•·· - Impressioni di viaggio. Per Giulio Fano. Si t•·atta di un giro att~r~o al gloho. Vi sono interessantissime descrizioni di luoghi e di <:ostum• _m ln1lia e in Cina . (GiorMle dell1J socielù di leltum in Genova. Gennmo, marzo, 18!:!5). - Ilgionwle dell'ultimo via_g_qio in Africa di E. Flegel. Dall'apri le t885 :.ll':.wosto ·1886. (Esplm·azione cornmen-iale, marzo 1895). ~ Le imprese dei bclg·i nel Congo. Rcla;r,ione di. A. Annoni. (Esplorazùme commerciale, marzo i895). - ll commercio mondiale. Cart(' 1lell<! ferrovie, poste, telegrafi, linee di vapori, ecc., ecc., di 1.utti i paesi del globo, con moflc indicazioni utilissime. Virmna, 1895, Freitag. - Ordinamento militare coloniale. (Revista militar. Lisbona, 3t marzo ofS95).

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~..a spedizione Rmpoli. Diario tratto d:~ Ile note di L. J...ucr-:1, com[lndaole 10 secondo la ~pedizione st~ssa. (L' ~;~tJlorazione commercialt•. Fa-

seicoli di febbraio e marzo !895). - Dieci mmi di pr~qionia sotto i Mahdi.çti. Nanazioue dci rlieci anni di prigionia del padre Ohrwall!er . (Periodico sopracit;tlo. Fascicoli di febbraio e m11rzo f89u).

6. Tecnologia militare. ---: T metalli e lm·o uso 11el se1·vizio de_qli e~erciti e clelia flotta per F. Duvre. Han nover, i89ll, Helving. · - Tt fono-lelemetro, per D. Homan Lopez, eolonnello tli cava lleria nell'esercito sp:Jgnolo. (Revista tecnir:o de in{antr.1·ia. ycaballeria. Aprile t895). - /,a poh1'1'e senzt' fum.o. Studio c confronti sulle diverse 11olveri senza fumo usate io lt11lia. in ln ~hil tcna e in Austria-Ungheria. (Tntenwtionule Revue. Aprile ,J8g5). - Sull'impiego della polvere di r.arbnne, per i fuochi delle officine e slabilimenti dell' :trnministrazione Jt tilitan:. (Jahrbikher (iii' die deuts1:hl' Annee und Marine. Aprile 1895). ·

7. Legislazione militare. . - La sr.ùmce du point cl' lwnneur. Commentario r<Jgionato ; ull'offesa, ll duell o, i suoi u:~i e la sua legislazione in Eltl·opa. La responsabilità ùei ùuell3nti, dei testim oni, ecc. ecc. Cn volume di 600 pag., Parigi, 1895, Mayer-Mottron. - La questione della procedura pe1wle militare in Austria e in Germania Cleinow, ma~tgiore geuer;~lc. 23 edizione riveduta cd aumenta ta. Rcrli no, ·t 895, Ei~eu sl'hm irlt. - Sulla riforma della pmcedum pe1wle e dei consigli di disciplina in .4uslt'Ì~- Dr. Corwiu. Vieunn, 1895. l n ques to lihro si propugn:t l'introduziOne in tletta procedura dei principi moderni già adottati presso altri Sta ti.

8 . Varietà. - 1./aliment.aziOil! e il [,zvoro del ravalto in tempo di ,querra. (RPtme de ravalerie, mnrzo t 895). · - Coucour·s c«mtral hipp·iqtte de 1895 in Francia . (Spectatetw militaire, a JH'ilc '18,95).

\


844

NOTIZIE POLITICO - HIUTARI

845

L'annuaù·e special de l'arme de cavale1-ie française, pmu· 1895. Contiene tuttociò che sogliono contenere gli annuari, più la stanzn dei corpi di <~avalleria e dati sul sen•izio delle rimoute. Parigi, 1895, Le;tuthey. - Le falsifìcazion·i de_qli oli tl' oliva commestibili eintlusiriali. È un lungo rapporto fatto al ministro del!<! marinn in Francia da una com mis· sio ne incarlc:~Ut di ver ifica re la purezza rlegli oli d'olivo in genen1le e speci~lmeute eli rpJCIIi dell:1 Tuni s i~ . (llevtte maritime el coloniale, febbraio 1895). - L'1.~ltima parola. Studio co11 <::~ rnttere di polemic:1 a proposito di un <1rticolo intitolato: L,.~, morali! della _querm senza fra.~i. in r.ui si negava l' imporl<~nza dell'el ninento intellettual<~ e morale in :;!U<~rra. Colouncllo Porth. (Strefjleur's Zeitschrift, febb1·aio ·1895). - [stnc~ione sui primi ai11ti da prestarsi in ca~o··. di disqmzie. L. l\ieher, ,medico. Libro utile per gli i n;~rvienti di o;pedale, i COli· duttori dci treni, gli ufficiali cd impie~ati iu :~r~enali e fabbri<~he militari , ec\'. ccc. Franwforte, Berho ld. -- /l morale de_qli esel'citi in tempo di pace e in tempo di _gnerra suUa fine -rkl secolo XIX: (Lipsia, 1895, Braumùll~r). - Bibl-io_graphie mondiale mensuelle de.~ armées et de.~ flotte.~. Argos. Roma, via Oue Macelli, t89n. Questa pubblicazione riassume, mese per mese, tut.to quello che c stato pubblicato in lib1·i, c•pus<:o\i, riviste e giornali su argomenti militari.

9 . Marineria. -Abbiamo noi tedeschi bisogno d'incl'ociatori 1:orazzati? Una questione sottoposta al Parlamento tedesco. Berlino, 1895, Peters. - La. marinn in,qlesc. (lnternationale Revue. Aprile 1.895).

Per la Dit·ezione Lonovroo CrsoTTI temmlt' mlotmrllo :11.

'r. ..-1., inc-c1rimto

~-=-=====

DEMARCHI CARLO,

gerenze.

DHLA LRVA SUl GIOVANI NATI NH 18 ì 3 E

DELLE VICENDE DEL R. ESERCITO dal 1• luglio 1893 ~l 30 giugno 1894

RELAZIONE a S. E. il Ministro della guerra. · È stata pubblicata la relazione sulla leva dei giovani nati nell'anno 1873 e sulle vicende del Regio es.ercito dàJ· 1• luglio 1893 al 30 giugno 189-i , relazione che venne testè presentata al l\1 inistro della guerra dal colonnello Moreno, incaricato della direzione ~enerale delle leve e della truppa. Si distingue qnesta relazione dalle allre perchè contiene carte 'geografiche e disegni grafici coi quali sono stati illustrati alcuni dei più importanti risultati della leva sulla classe iJ 873, ponen-· done cnsi in maggior· rilievo le differenze pi ìt salienti. Tale innovazione dimostra che nella compilazione di queste annuali re,azioni sulla leva e sulle vicende dell'esercito si pone ogni cara onde esse non riescan•> un'ar·ida esposizione di ci fr·e, ·ma servano anche di guida a coloro che si occupano di cose militari e che di quelle cifre si valgono per i loro studi e con· fronti. Esprimiamo per ciò il nostro vivo compiaèimento, nella ·per- · suasione che anche tutti quelli che leggeranno il pregevole volume, che or ora }ta veduto la luce, apprezzeranno ed approveranno l' innovazior.e introdottavi, ed alla quale noi abbiamo voluto, per In sua importanza, far9 uno speciale accenno prima di riassumere, come è nostra consuetudine, le varie notizie riportate nella rolnzione in parola.


846

DELLA LEVA SOl GIOVANI NA'l'I Nli:L

18,73

E DR LLR VICENDE DE L B.

Della leva sui giovani nati nell'anno 1873. llisttltato

d~lla

leva.

Gl i inscrilli sulle liste di estrazione nella leva della ·~lasse 1873 ascesero a 37.0114 ; e di costoro furono: 12.974- cioè 3.5·1 per· cento · Cancellati . 60.R1 o » 16.43 » Biformati. )) Rimandati alla leva successiva. 82.515 '& 22.29 )) 22. 688 ~ 6.1 3 Dichi arati renitenti . Arruolàti e· computati nella 100.067 )) 'l,7 .Oi1a categoria . 276 » 0.07 Anuolati iu 2• categoria )) 2i-.53 90.778 Arruolati in 3" categoria - -100.00 370.114-

» ))

))

Le cancellazioni dalle liste, i rimandi alla leva. successiva e le asse<rnazioni alla 3• categoria sono in numero pressoché eguale a q17ello dell<l leva sulla clnsse ~ 872 ; gli arruolamenti in ~ •. ca~ te"oria, le rifor·me, le dichiarazioni di renitenza e le asCt'IZIOnt alia 2" categoria presentano invece delle sensihili differenze. L'aumento di circa 1.500 uomini, che si riscon tra nel numero di quell i rimasti arruolati in ,,. caLegoria, dev~si attribuire al fatto che, pel breve inter vallo trascorso fra la chtamata sotto. le arm~ della classe e il termine del secondo periodo dell n leva, moltr indiviclui , che per i disagi della vita militare vennero trovati in se" ui to inabili alle armi, non poterono essere soltl)posli a rasse;na speciale, ma furono invece sottoposti a rassegna di rimando e quindi rimasero ca lcolati nella 1• categoria. Alla medesima causa e <li criteri più rigorosi seguiti dai consigli di leva nel dichiarare gli inscritti abili al servizio militare devesi attr·ibuire la diminuzione di cir·ca 3400 uomini ottenuta nel numero dei riformati. Per spiegare però questo maggior rigore occorre accennare che il ministero aveva fatto in proposito speciali raccomandazioni, le quali avevano per iscopo di ollenere che risultassero, come risultarono, in numero minore gli individu i i quali,

ES~ltCI'l'O,

E CC.

847

appena giunti sotto le armi, vengono ogni anno sotloposli a rassegna speciale e riconnsciuti inabili; e di evitare così inutili disagi ag-li inscritti , spese all'erario e inconvenienti nell'andamento del servizio. l renitenti sono aumentati di circa ·2500, sia perchè le pe~ ­ giorate condizioni economiche spinsero, in questi ultim i anni , un maggior numero di cittadini ad emigmre all'estero, sia perchè molti di coloro che erano stati dichiarati renitenti non ehl1ero tempo per presentarsi innanzi al consiglio di leva durante il secondo periodo, perchè questo ebbe una durata br·evi ssima, di soli diecinove giorni. Pochissimi poi, circa 1600 di meno in confronto ai r isultati della leva p recedente, furon gli inscritti stati arruolati nella 2" categoria, perchè, in seguito all'adozione della categoria un ica, vi avevano diritto i soli capilista, e fra costoro soltanto quelli che appartene,•ano a classi anteriori alla classe 1872. e non coloro che appartenevano per età a quest' ultima classe, e che costituivano il maggior numero dei capilista. • ffi{m·mati

t

rivedib i l i.

Abhiamo sempre notato che nei ci rcondari in cui si ha nn ma ssimo o un minimo numero di riformati corrisponde anche un massimo e nn minimo numero di r ivedibi li. Questo fatto viene confermato e messo in evidenza da due carte state annesse ;~ Ila relazione, nelle quali trovasi la distrihuzione geografica dei riformati e clei rivedibili fatta in base ai risultati della leva sulla classe 187:l. Se paragoniamo infaLLi le due carte si vede a colpo d'occhio la loro grande somiglianza. In ambedue ·si osset·vano quattro contri principali d'inabili al servizio mil itare ; dne, i più vasti, t:o mprendono tutta la Sardegna e la massima parte deii'Ttalia meridionale,· uno occupa almeno i dne terzi della Sicilia e fin almente un quarto nell'Italia centrale limitato acl una gran porzione della Toscana e deli'Umbria. Nell'Italia settentrionale, che ha un minor numero d'inabi li, si r iscontrano soltanto pochi circondari , stacrnli ~li uni dagli altri, i quali pmentano una media di inabili, iu proporzi one al rispettivo numero degli inscrilli sulle li ste di lllltr·azione, superiore a quello risultante per tutto il regno.


848

DELLA LF.VA SUl GIOV_.. NJ NA1'1 NBL

1873

Le imperfezioni, deformità e malallie che furono causa di m <~g­ gior numero di riforme sono le medesime delle leve passate, cioè la deficienza dello sviluppo toracico , la debolezza di costituzione, le ernie, le congiuntiviti, i gozzi ecc. Queste principali imperfezioni e malattie sono dimostrale in un grafico dal qunle è dato rilevare quali di esse predominano io talune provincie e qnali in aiLre, e in che proporzione sul numero degli isc ritti sulle liste di estrazione. Alcune, come la defìcienza dello sviluppo toracico, la debolezza di costituzione, le erni e si mantengono, salvo rare eccezioni, quasi ·Della stessa proporzione in tutte le provincie, le congiuntiviti sono più frequenti nell'Italia insulare c meridionale, i gozzi nell'llalia settentrionale e specialmente a Sondrio. li difetto · di statura concorre a formare circa la quarta parte · del complessivo numero dei riformati , 17.000 sopra 60.000; ma va subito avvertito a coloro che studiano le statistiche delle leve che secondo le norme generalmente seguite qualsiasi inscritto di leva il quale non raggiunga la statura necessaria per l'idoneità è riformato · sollamo per questo titolo, senza tener conto delle al l l'C sue iplperfezioni che potrebbero renderlo inabile al servizio; e che per conseguenza il numero· dei ril'ormati per difello di statura comprende tanto i sani quanto quelli che sono bassi perchè storpi, rachitici ecc. A proposito della statura degli inscritti conviene qui accennare che nella rel:1zione è stato anche pubblicato un grafico indicante il numero degli in scritti della classe 11873 che, sopra '' 0.000 misurati nel Regno e nelle singole regioni, non raggiunsero ciascuna dèll e stature comprese fra metri 1,4.0, metr·i 1 ,41 e progressivamente fino a meli'Ì 1,86. }ler mezzo di alcune linee curve· si rileva subito quanti uomini , sopra ~ 0.000 misurati di ogni regione e di tutto il Regno, si possono prelevare con una determinata statura, quali sono le regioni che forni scono individui di più alta statura e quali quelle di più·bassa; quale è la statura media di ciascJ}na regione. In questo importante grafico si scostano verso destra dalla linea tracciata per tutto il Regno, e quindi hanno un maggior numero di uomini con alta statura, il Veneto, la Liguria, la Lombardia, la Toscana, l'Emilia, il Piemonte, le Marche, I' Urnbria e il Lazio ; si allontanano verso sinistra dalla linea suddell.a e quindi hanno un · maggior numero di uomini con bassa statura la Basilicata, la Sardegna, le Calabria, la Sicilia, la Campania, gli Abruzzi e le Puglie.

E DELLE VIOBNDB DEL R. ESER01TU 1 EOC.

Arruolati in t•, in 2' e in 3& categoria.

Anche per la leva della classe 1873, come per quella prer.edente, fu stabilito, con la legge del 24 dicembre 1893 N. 679, che tutti gli inscritti riconosciuti idonei alle armi, e non aventi diritto alla assegnazione alla 3& categoria, dovessero essere arruolati io "• categoria. eccezione fatta per quelli provenienti da leve anteriori, che, pel numero avuto in sorte nella rispettiva leva, avessero do. vuto essere assegnati alla ~ categoria . Non tutti però gli uomini stati arruolati in 1a categoria·, i quali, come già si è detto , alla fine delie operazioni della leva ascesero a 100.067, vennero chiamati sollo le armi, essendo stato disposto che 20.000 di essi fossero lasciati in congedo illimitato provvisorio a disposizione del governo per presentarsi poi alle armi cogli in-' scrilli di 1a categoria della classe 1874. La chiamata della classe 1873 alle armi venne effettuata in due volte. La prima volta furono chiamnti gli uomini da assegna~si alla cavalleria; la seconda tutti coloro che dovevano essere destinati agli altri corpi. Per poter effettuare separa tamente la chiamata sotto le armi dei militari che erano ob bligati a prestare servizio nell 'arma di cavalleria , il Mini stero aveva preventivamente sta bilito che, in occasione della visita ed arruolamento presso i Consigli di leva, gli ufficiali delegali notassero gli inscritti di ·19 categoria che risultassero idonei per la cavallèria, affinchè i comandanti dei distretti potessero p1·elevarne, al momento delle assegnazioni ai corpi, il numero necessario per completare la quota di cavalleria _ fissata pel rispettivo distretto. Dedotti dai 100.067 militari , che risultarono arruolati in ,1• cale;.:aria al termine della leva, i 20.000 uomini lasciati in congedo illimitato, uonchè i militari già al servizio o che ottennero di ritarrlarlo, i morti, i carcerati, gli incorporati nelle guardie di finanza od i disertori , si ha che al termine ora accennato rimasero effettivamente assegnati ai corpi 73 .447 militari della classe 1873. · l'rima della ~h iamata sotto le armi della classe ~873 , in conformittt d.i quanto era stato praticato anche per quell a precedente, furono ammessi a visita anti cipata presso il ri spettivo distretto di


8ft()

DELLA LEVA SUl GIOVANI NATI lfKL

1873

leva o di residenza, dal l" gennaio ~ 8U4 al 20 febbraio successivo, 2070 militari di 1a categoria, i quali si ritenevano inidonei al servizio. Di costoro,. 'l 059 vennero conferm ati idonei, gli altri .10•11 furono sottoposti a rassegna special e e di essi 173 vennero confermali idonei, 473 riformati e 3Gi> dichiarali rivedibili. Oltre a questi 10'1'1 militari s tati sottoposti a rassegna speciale altri 13.330 ve ne furono sottoposti dopo la chiamata della c:asse; e di essi, 4954- furono riformati, 5938 dichiarati rive· dibili e 2438 confermati idonei. In questa leva, di fronte a quella della cl:-~ sse 1872, è risultata una diminuzione di 14•19 riformati in rassegna speciale e una diminuzione di H67 rivedibili , le quali devono attribuirsi al min or numero di uomini chiamati soLto le armi, al br~vi~simo intervall o trascorso fra la chiamata souo le armi e il termine di tulle le operazion i della leva, e al Dtnggior rigore usato dai consigli di leva n.el fare la scelta degli idonei al servizio militare. Conviene però avvertire che la diminuzione nel nnmero dei rivedibili ù meno sensibile perchè ven.ne dal Ministero prescritto elle , nei casi in cni non ri sultava certa l'idoneità al servizio dei mi lit:u·i solloposti a rassegna spccinle, c~si non dovevano esser·e confermati abili , ma sibbene in viati in osservar.ione all'ospedale, ovvero rimancl ati alla ventura leva per rivedib ilità. In tal modo si evitò, come ù detto nella relazione, « che, nei limiti del pos« sibile, fossero ammessi nell' esercito uomini i quali, non ri u« nendo tu tte le condizioni necessar-ie a coloro cito sono chiamati « a prestare ii servizio militare, devono poco dopo il loro arrivo «sono le armi, e5serne rinviati come inabili ; e si ottenne un ~< miglioramento nel reclutamento dei vari corpi dell ' esercito e « una diminuzione nel numero dei militari sotloposti a rassegna « presso i corpi, con vantaggio dell'erario e dei singoli ci ttadini « che devono soddisfare agli obbl ighi CO$Crizionali t. Degli uomini della classe 1873 stati ar-ruolati in 1• categor·ia, 20.000, como si è giit acce nnato, vennero lasciati in congedo illimitato per presentarsi poi alle armi colla classe 11874 , e quindi sono dest inati a percorrere in fallo la ferma di due anni ; altri 20.000 rimarranno in servir.io per lo stesso tempo, poichè, giusta la determinazione emanata dal Mini ste ro della guena, saran no

E DKLLB VICENDE Dl!:L li. ESERCIT O, KOO.

851

inviati in licenza straordinaria in attesa del congedo dopo due anni di servizio; 10.051 sono soggetti alla ferma di due anni perchè erano stati ri mandati per rivedi bi l ità dalla leva della classe 1872 e 5020 sono obbligati alla ferma di un anno perchè provenivano , anche come rivedibili , ,Jalla leva della classe 187i. Nel numei'O degli uomin i di ~ a categoria vennero calcolati 'l :23 in scritti, che dopo essere stati arruolati in 2• o in 3a categoria passaron o alla 1• per libera elezione ; 4794 giovani .che prima del loro concorso alla leva si erano arruolali volontari amente, dei quali erano 119 uffit:iali, 2.i.O allievi negli istituti militari , 3323 volontari ordinari e 1H 2 volontari di u·n anno; e 936 studenti di un iversità, o di istituti arl esse assimi lati, i quali oLLennero di poter ritardare il servizio fino al 26° anno, in virtù dell'articolo f20 della leg~e su l reclutamento. Degli in scritti che concorsero alla leva di cui traltasi, 282 si fecero surrogar e nel servizio militare dai ri spettivi fr:-~telli , e di essi, 27 4- appartenevano alla l" categoria, e 8 alla 2" categoria. Per semplificare la prova dei diritti de).(li in scrilli di leva e dei militari all'assegna7.ione od al passaggio all a 3• categoria e per diminuire quindi il lavoro delle autorità che deb bono rilascinre i relativi documenti, rendendo in pari tempo l' esa me di qt1esti più facile e più spedito, vennero apportate varie modificazioni alle disposizioni concernenti tale materia col R. Decreto dell 'l:~ giugno 1893 n. · 277. Col medesimo decreto fu consacrato nelle disposi zioni regolamentari il provvedimento , stato giit adottato per le leve delle . classi 1871 e 1872, mercè il quale per tutti i titoli d'assegnazione alla 3" categoria, meno i casi in cui • trallasi di fi gli naturali legal mente riconosciuti, devesi produrre il certificato di legale matrimonio seguito tra i genitori dell'in scritto, ed anche quello riguardante il matrimon io degli avi poi litoli a questi riferibili. Nella leva della classe ·1873 no n poterono ottenere l'assegnazione alla 3• categoria 252 inscriU i perchn rron furon·o in grado di presenta1·e il docnmento ora menr.ionato . l'or contro venne co ncessa sill"at~a assegnazione a 5 77 fi gli nalural i legal mentericonosciuti . Pervennero al Ministero '14-93 ricorsi di altreHanti inscritti che domandarono l'assegnazione alla 3• categoria stata loro negata


852

DKLLA LEVA 8UJ GiOVANI lfATl .NBL

1873

E DELLE VICENDE DEL R. ESERCITO, ECC,

dai rispeuivi consigli di leva. In seguito a tali domande il Ministero, sentito il parere della commissione instituita ai termini dell'articolo 18 della legge sul reclutamento, accordò l'assegnazione alla 3• categoria a i 7 4- ricorrenti e non riconobbe il diritto all'assegnazione medesima per gli altri 1019. Oei HH .1 21 inscr·itti stati complessivamente arruolati nella 1•, 2• e' 3• categoria, 11 2.448 s:1 pevano leggere e scr·ivere nella proporzione del 58,84- per cento, 2903 sapevano soltanto leggere nella proporzione dell'1 ,52 e 75 .770 erano analfabeti nella proporzione del 39,64. Essendo questi risultati quasi identici a quelli della leva sulla classe '' 872 non si è verificata la diminuzione dell'uno per cen to che da parecchi anni si otteneva nella proporzione degli analfnbeti, e noi notiamo con vivo rincrescimento questo fatto, poichè esso dimostra che il miglioramento che, sebbene lentissi mo, si andava osservando nel grado d'istruzione letteraria degli in scritti di leva, si è arrestato. Poniamo sott'occhio ai nostri lettori la proporzione degli :lnalfabeti nelle varie regioni, affinchè possano .vedere quali sono le parti deil'ltal ia nostra in cui trovansi meno illetterati e quali quelle ove l'istruzione popolare non ha progredito. ' Piemonte .

llalia settentrionale

ltalia cHntrale

Italia meridionale

)

Ital ia in sulare

~

Liguria Lombardia Veneto. Emilia. Toscana Marche Umbria Lazio . Abruzzi e Molise Campania . rngli e. Basilicata . Calabria Sardegna . Sicilia .

17 ,i).i20,51 20,83 27,31 37,53 :38,31

49,76 4-9,16 29,42 51,63 54.,71 61,52 5 11,8 11 61,52 65,52 60,86

l

24-,52

853

Notizie varie. Chiudiamo la prima parte di questa rapida J'ecensione coll'ac'cennare che 67 inscritti stati rico nosciuti inabili dai rispettivi con- . sigli di leva vennero chiamati a nuova visita presso un altro consiglio di leva e di essi 16 furono riconosciuti abili ed arrnolnti ; che 9373 inscr;ui, i quali ri siE~deva u o in circondario diverso da quello in cui concorrevano alla leYa, ottennero di essere visitati per delegazione dinnanzi al consigli o di leva del circondario di residenza; - che degli in sr.ritti residenti all'estero 233 vennero visitati presso i regi consolati e 2766 ottennero di essere arruolati per procura fac:endosi rappresentare da altra persona presso il propri o consiglio di leva ; - che per eseguire le operazioni della leva i consigli tennero in complesso 6356 sedute, allo quali, come in passato, mancarono di frequente uno o) entrambi i consig lieri provi nciali ; - e che le spese di leva ascesero in totale a lire 1.669.550 .9 1; di cui lire 659,153,91 a carico dei comuni , lire 82.34.0 a carico del bilancio rle l Ministero dell'interno e lire 928:057 a ca rico del Mini stero della guerra, dal quale venne realir.zata un'economia di lire 332.179.1 5, in confronto alla leva vre~ed e nt e , nell e spese di m"a rcia per l'invio degli inscritti ai distretti e da questi ai corpi, dovuta unicamel}te al minor numero di militari cii ,,. catego ria stati chiamati sono le armi.

Delle vicende del R. esercito dal

luglio 1893 al 30 giugno 1894.

4-2,()8

Por.za dell'esercito.

l!

57,68

G1 ,6R

La forza .complessiva degli urrìciali dell'esercito permanente in servizio ell"ettivo, in disponibilità e in aspellativa era al 30 giu · gno 1894 inferiore di 58 ui ficiali in confronto a quella risultante alla stes!-:a dala ·dell'anno precedente; essa· ascendeva cioè a 14.64.7 ufficiali, dei quali U-. ~36 trovavansi in servizio efl'ettivo e 211 in disponil1il itit ad in nspettaliva. J)ei H-.G47 ufficiali erano: ~cnera le


854

DELLA LEVA SUI GIOVANI NATI NEL

1873

d'esercito 1, tenenti generali 53, JD;jggiori generali 99, eolonnelli 33~, tenenti colonnelli 380, maggiori 967, capitani H77, tenenti 6'198, sottotenenti 2U·O. Fra le varie armi e Cdrpi i 14.6.\.7 ufficiali dell'esercito permanenle . erano così distribuiti : 155 appartenevano allo stato maggiore ·~enerale, 158 al corpo di slato maggiore, 7849 alla fanleria. 1QH) ~Ila cavalleria, 1729 ::di'artiglieria, 614 al genio, 582 .~i ~a­ rabi n ieri '11 al corpo invfllidi e velerani , 63-i· al corpo samtano, 346 al c~rpo di co;nmi ssariato, 1350 al corpo contabile, 20'• <1 l 1

1

. . . _ .. . corpo veterinario. Limitandoci qui a rias~umere le not1z1e r1guardant1 gh aumenti e le diminuzioni, avvenute dal ·1o luglio '18\l3 al 30 giugno '1894, fra cri i uflìcial i dell'esercito ·permanente in servizio eiTeu ivo, in dispo~ibilil:'t ed in r~spettativa a~cenneremo che di essi: ()36 ottennero nell'anno compreso fra le dal~ anzidette, la nomina a sottotenenle, mentre in quello preceflenle le nuove nomine a tale grado a~cesero a 705; - ,1632 ottennero la promozione · al grado supenore, e quindi si può ~alcolare un ufliciale promosso sopra a no've, mentre nell'anno precedente le promozioni ammontarono a ~1332; - 248 vennero collocati in Cli sponibilità od in aspbltativa e 205 ne f2ron~ richiamati· - '184- vennero trasferiti ad altr'arma; - 74 collocali a riposo e 'giubilati; - 345 posti in posizione ~i se~·vizio. ausiliario: _ 20 rimossi; - 29 revocati; - 6 cancellali da1 ruol1; - 30 s1 dimise ro volontariamente; - 77 dispensati dall'eiTcttivi(à di servizio· - e 103 morirono. L)~i suddetti 14.647 tlfficiali, 39-i-5 risultavano ammogliati al30 giugno ~1894- ; e di co5toro 334 avevano ottenuto nell'anno il reale assenti meu to Cl i contrarre matrimonio. Per quanto ha tratto alla forza degli ufficiali in congedo, notiam~ che quelli di Gornplemento dell' esercil~ permane~ t~ da ~942 , quanll ne ri sultavano al 1\ 0 luglio 1893, d1scesero, 1l :30 g1ugno 189~·, a :)~J34; quelli elfeu.ivi di milizia rn·ohile da 180 si ridussero a '1'16 ; quel!i di complemento di milizia mobile da :1877 ammontarono a .1-i 36; quelli di milizia territoriale da 5797 discesero a 57~4- ;. quelli in posizione di servizio ausiliario da 'l M9 a l ~73 ;. qu.elh di riserva da 5837 ascesero a 614-8. Dalla ~omma d1 talt c1fre emerge che la forza degli uilìcial i in congedo era il 30 giugno 1894

E DF.LT.I!: Vl~BNDK DIH, lt. J';SERCI'l'O, ECC.

855

di 2:-1.59,1, superiore di 409 a quella risultante alla s tessa da ta dell'anno antecedente. 1 r~ma di terminare di parlare degli ufficiali ci r·iteniamo in dovere d i richiamare l'attenzione dei nostri lettori s u due nuovi e interessami prospe tti , stati per la prima volta pubblicati nella relazione di cui ci occnpiamo, dai quali risulta l'età di tutti crli umciali, d~ ciascun grado e di ciascun'arma, che al 1° gennai~ 1894 trovavansi in servizio effettivo, in disponibili tà e in aspettativa; e l'anzianità di grado degli ufficiali medesimi alla data om menzionata . Il 30 giugno 189i. la forza complessi va dei militari di truppa ascend~va a 3.397.369, cioè : 820.612 nei ruoli dell'esercito permanente, 5'10.081 in quelli della milizia mobile e della milizia speciale dell'iso la di Sard egna e 2.066.67o in quelli della milizia territoriale. Alla medesima data dell'anno 1893 i militari di Lr11ppa ascendevano a 3. '15!).036; di cu i 8,18.25G appartenevano <1 ll' esercito permanente, ii'~H .452 alla milizia rn ~b il e ed alla milizia speciale di Sardegna e '1.8'15.329 alla milizi<l territoriale. Anche· da q tìesta relazione, come da quella precedente, la forza della mi lizia territoriale e per conseguenr.a quel la complessiva, risultano in aumento perchè ha concorso a produrlo la medesima causa che diede luogo a quello vnilicatos i il 30 <>iu rruo de rrli nnui 18\J2 e '18\l3 e, cioè, le prescrizioni san cite dalla leg-ge 2X giugno '18\J3, in omaggio alle quali i militari della classe '18~4 nou ebbero il con_gedo assoluto il 31 dicembre 1893. Siffallo aum enlo è però molto ma~gio re perchè nel numero degli uomin i di milizia territoriale,sono stati compresi , oltre i mil itari di 3" categoria della classe 187:J, anche quelli della classe 1872 i quali non venn ero -riporta ti nella situazione della forza a l 30 giul{thl HW3. Il numero degli uomini sotto le armi al 30. giugno •1894 risultò · •ii 3:18.18'2, con una diminuzioue di •1:~.93o di fr1mte a qu ello doll 'anno precedente, alla qnale diminuzione ha certamente coutrihuito. il minor nnm et·o di mili ta ri di ,, . categoria della classe 187il Ktnti chiamati sotto le armi . 1

l')

,...

....


8[)6

DBLL& LEVA SUI GIOVANI NATI NEl, 1873

E DBLLR VICENDE DEL R. ESERC1T0 1 BCC.

Al 30 giugno -189~ gli uomini di truppa dell'esercito permanente erano ripartiti nei seguenti gradi : 26.06.1. Sott' ufficiali 1 il6.966 Caporali 658.282 Soldati . 820.612 Quelli della milizia mobile e della milizia speciale di Sardegna erano : 111 .266 Sott'ufliciali r,u.~9~

Caporali Soldati .

857

di tempo, l'arruolamento volontario 01·dinario ascesero a 4-2.i8; quelli che, sebbene avessero preso parte alla leva e fossero stati ascritti alla 2• o alla 3" categoria, domandarono di passare alla 'l" categoria furono 24.7. l militari in congedo ill imitato stati riammessi in servizio eiTettivo dal l" luglio 4893 al 30 giugno 1894- ammontarono a 587. Oal .1• luglio 189:-l al 30 giugno 489-i domandarono ed ollennero di poter contrarre l'arruolamento volontario di un anno 2034. giovani. Di costoro, 124-7 avevano già concorso alla leva e vennero ammessi a contrane tale arruolamento in forza di eccezionali disposizioni.

4-39.32•1 5'1 0.081

Bipm·ti rl'istrn.zione.

Quelli della milizia territoriale . erano cosi distinti: .Sott'ufficiali . Caporali . Soldati . . Militari addetti al servizio ferroviario e telegrafico . Huardie di città, carcerarie e di finanza Uomini mai chiamati alle armi per l' istruzione .

16.54-7 78.358 611 .675 ·19.755 10.167 1.330. 17.\.

1

2.066.676

A1.,- 1wtamenti volontari e riammissioni in senizio. Per non distogliere i graduali dalle proprie allribuzioni per ~struire uomini che ani vario sotto le armi isolatamente, venne prescntto che ••li arruolamenti volontari ordinari rimanessero sospesi dali o mag~io al31 ottobre 1893. Tali arruolamenti rurono quindi nuova~eut~ aperti dal 1° novembre 1893 fino al .30 aprile-.1 894- in ,t11ttr que~ corpi in cui possono essere effettuali &d ecc~z10ne deli.arm~ ~e~ reali carabinieri , nella quale gli arruolamenti volontan ordm,tn vennero mnmes~i fino al •t (i aprile ·l R94-. l giovani. che, n~n ~v~n~~ ancora alcun obhligo di servizio, contrassero ne1 prescntt1 hm1l1

Gli allievi sergenti stati ammessi nei vari plotoni d'istruzione nei mesi di novembre e dicembre dell'anno 1891 erano ~idotti al tempo degli esami da 9U. a 689, dei quali 667 ottennero il ~rado cui aspiravano con la se){uente classificazione; ottimi •187, buoni ·34-3, mediocri 437. Allo scopo di mi gliorare il reclutamento dei solluflìciali venne disposto, pel nuovo corso d'istruzione che ebbe principio il 4• gennaio 1894-, in conformitit di quanto era stato stabilito pel corso precedente, che l'ammissione degli allievi nei plotoni non fosse definitiva se non dopo trascorsi i primi otto mesi del corso, e quando avessero dato gli esami di caporale, · onde poter fare in tale occasione una rigorosa scelta, conservare nei plotoni quelli che avessero ott~nuto UJla migliore classificazione sia negli esami stessi, sia nella condotta e nel contegno mil~tare, e svincolare clr.lla ferma· di cinque anni gli altri. Con tà li condizioni vennero ammessi nei plotoni d'istruzione per ~li allievi sergenti, negli ultimi mesi dell'anno 1893, 2221 giovani , dei quali 4.05 cessarono di appartenervi , per varie cause, prima degli esami a caporale, 1363 vennero promossi caporali e conservati nei plotoni, 4-53 furono riconosciuti non idont>i a proseguire il corso d'istruzione e venne loro commutala la contratta ferma di cinque anni.


868

DET,LA U VA SUI GIOVANI NA.Tl NEL

Al la data del 30 giugno 1893 i mi litari stati ammessi nel novembre dell'anno 1892 nei plotoni allievi ufficiali di complemento erano ridotti a 681 , dei quali 459 ouennero il grado cni aspiravano. Nei plotoni allievi ufficiali di complementu, che furono ·istituiti il 10 ottobre 1893, nella 8" compagnia di sussistenza e nella scuola d'applicazione di sani~à militare vennero arnme~s i, fino al ~O dicembre 1893, in c.omplesso 976 giovani , dei quali 46 cessarono per vari motivi dal seguire il corso d'istruzione prima del 30 giugno 18\H, 13 vennero promossi sottotenenli veterinari eli complemento e 164 promossi soltotenenti merli ci di complemento. Hestarono perciò ascrilli al co1·so d'istruzione 75a allievi ufficiali ùi complemento. 1

1

859

!t DELLE ~ICRNDE DEL 1\. ESERCITO, ECC.

Hl73

l sottuffìciali in attesa d'impi ego che al 30 giugno 1893 ascendevano a -1:208, al 30 giugno 1894 ammontarono a 13U·. Cal· co lando che in media possano essere conferiti 170 impieghi all'anno, tutti questi '131" sottnffìciali potr:lDno avere ollenuto soltanto fra otto anni la nomina ad impiego civile, che, come tutti sanno sul momento peggiora finanziariamente la posizione del souufficiale nominato. Queste cifre sono per se stesse tanl(l eloquenti che noi ci riteniamo dispensilti dal fare allre considerazioni sugli effetti della legge S luglio 1883, in base alla quale si accordano impieghi ai sottufficiali.

Chiamate alle m·mi per o1·dine ptLbblico e per istruzione. naflerme ed impieghi ai sottufficinli. È noto che per ristabilire l'ordine pubblico in Sicilia e nella Lu-

Oal 1" ln;.:lio •1893 al 30 giugno 1891. furono ammessi 2056 militari alla rafferma di un anno senza premio, e venne accordalo a 51 soldati di rimanere sotto le a1·mi quali attendenti di urfìciali. Oelle rafferme con premio, accordate in virtù della legge H giu gno ~1874 e che sono de~tinate a scomparire in se~uito alla legge del 28 giugno 189 l, 3950 erano tuttora in vig(lre al 30 giugno ~1894 , e di esse fruivano 1749 militari. AIla medesima data del 30 gi ugno 1894.; 898 ~1 milita1·i godevano inoltre dci premi di rafferma stati accordati in unse alla legge del 28 giugno 1891 ora menzionata; - 2361 fruivano del soprassoldo di L. 109,50; - 1798 di quello di L. 219; - HWi di quello di T•. 365; - e 8'1 sottufficiali godevano ancora della differenza fra l'abolito caposoldo di L. 150_e l'aumento dell'assegno giornaliero di paga. li numero degli impieghi civili concessi, dal : • luglio ,1893 al 30 giugno 1894, ai sottufficiali che avevano compiuto '12 anni di servizio è aumentato, poichè da 155 , a quanto ascese nell'anno precedente, è salito a 189. Nonostante però tale aumento, il numero dei sottufficiali che rimasero in allesa d' impiego al 30 giu~no 189,S. si è manifestato anche questa volta superiore a quello risul-:tato alla medesima data dell'anno precedente, lo che prova che il numero delle concessioni rl'impiego che annualmente si fanno è sempre inferiore a quello delle domande avanzate per oLtenerlo.

nigiana verso la fine dell 'anno 1893 6 sul principio di quello successivo il governo dovette chiamare sotto le armi, in pilt volte, una parte rlei militari di 1" categoria in congerlo illimitato appartene~ti alle classi '1868 e 1869. T ri ~ultali di queste ch iamale, che sono l'iassunti nel seguente quadi'O, furono molto soddisfacenti, specialmente se si tiene conto del breve tempo concesso per rispondervi, in quanto eh~ pochi furono i militari che non si presentarono nel primo gior-no della chiamala e pochi ssimi quelli stati dichiarati mancanti senza giusli ficato motivo. ==============~======~~====T= - ---

CLASS f;

t868

CLA SS K

1869

40863

-

::: Cl>

8:;

z N11111uro degli uomini che avevano l 'obbligo di presentars i

17430

II IHpnscro alla chiamata.

1 5\t~

87,73

368~

90,ft

1

lll o JlC II~all

l

di rispondere alla chiamata

l ti r. h l ar a t i m"nr,anti ullu o•hlarnata

-- - - - -

104~

5,98

~16

5,01

per giustificata iurermità, o pcrchè detenuti

i 51

I,H

514

1,~6

senza giustificato motivo·. • . . . . .

845

4,851 148t

3,G~


860

D E LLA LBVA SUI GIOVANI NATI WEL

1873

B DELLB VICENDE DEL R. ESERCITO, E CC.

Nei mesi di luolio, agosto e settembre dell'anno f89.t. vennero eseguite varie chiamate alle armi per istruzione di uomini di ·la categoria in congedo illimitato appartenenti all'esercito permanente, alla mil izia mobile ed alla mi li1.ia territoriale. Riassumiamo qui appresso i risultati finali di tali chiamate:

\ e

li§

l ~ l ~~

~omini ~vevano ,.-~

Numero degli . l'obbligo d t Pre~entatisi

che

presentar~•

. . .

~~OOl

-

t7000 70,59

all' istruzione

854

Rinviati ad altra chiamata .

3,54

5846 D ,77

Dispensati dalla chiamata

s

---

4176 -

.

i73t

Giustificarono la loro posizion e prima del 31 dicl'mbre 1894

tOt

0,4\ll

G9

G44

2,681

9

-

65,42

t\177 30,58

3,!0

Restarono i mancanti effettiva mente denunziati ai trihuua li.

t4569

>

745

167

- ·-

4,00

c

t:!•

o ..

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o c. z= ,_O """' P:.

Q. O>

l'lo

-

7174 49,24 99

0,68

r.8Ji

39,~

1.494 10,261

llassegne di

. .

3348 75, 73

932 21.,08

t 41.

3,l9

!,651 4071

2,79

91.

2,06

f087

7,47

50

l, 13

2,35

stabilito pel loro invio in congedo ill imitato, i . medesimi anzichè essere mandati in licenza straordinaria in attesa del congedo illimi tato, come erasi praticato fino allom, fossero invece inviati in congedo ill imitato per anticipazione. Con questo provvedimento i corpi, i distrelli e le autorità municipali compiono senza altro tutte le operaziuni presc1·iue dai regolamenti per gli uomini da inviarsi in congedo illimitato, e risparmiano quelle riguardanti l'invio in licenza straordinaria. In c~nformità di siffatta disposizione fu prescritto che a tutti i militari, i quali alla data suddetta si fossero trovati in licenza straordinaria per qualsiasi ragione, venisse commutala la posizione in cui si trovavan o in quel la di inviati in congedo illimitato per anticipazione. Dal 1o luglio 1893 al 30 giugno 1894-, l'atta astrazione da coloro che furono inviati in licenza di convalescenza, vennero licenziati da sotto le armi prima del tempo stabilito, 20 .713 militari di lruppa, e furono mandati in congedo illimitato dopo compiuta la ferma alla quale erano vincolati 72.398.

"' .S!g

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Mancanti senza giustilicato mot ivo alla data di l5 giorni dopo !"in vio in congedo illimitato .

-

... ·~§-1 "' 0&. 1 s

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~

861

Congedi illimitati.

Nell'intento di semplificare le operazioni matricolari e contabili relative al licenziamento dalle armi dei militari di truppa il Ministro della guerra determinò che dal 18 mar;r.o '1894. ogni qualvolta si dovessero licenziare militari di ti·uppa ·pri ma del tempo

-

~·imando.

Per rendere più sollecita la risoluzione delle rassegne a; rim:mdo ud an che per diminuire il relativo carteggio il Ministro della guerra determ inò che dal 22 gennaio '18~)1. i comandantj di divi sione , senti to il .par·ere del dir.ettore di sanità militare del corpo d'ar·mata, potessero disporre pel ricovero in un deposi to di convn lest.:enza o l'a,gregazione al corpo dei veterani di quei mililuri di truppa che, doYendo essere inviati in licenza di conva lll'<COI17.a, dichiarassero di non avere i mez1.1 di sussisten;r.a ru ees~arr per mantenersi duran te· la licenza, men~re prima . era l'illorvata al Ministero la facoltà di emettare, in casi siffaui, la dtll:isione relativa . noi militari sotto le al'rui sottoposti dal ,, . luglio •1893 al :10 giugno ·1894, a rassegna di rimando 316 vennero trasferiti !'d nltro cor·po, 4- fecero passaggio al corpo dei veterani, 911 rul'o no inviati in congedo ill imitato per anti cipazione, 1288 funn -

ANNO 1L,


862

DBLLA UVA SUl GIOVA NI NAT I NF.L 187~

rono invratr in licenza di convalescenza per llll periodo variahiJe di a, 6, tJ e 12 mesi, 3~ 67 vennero congedati io modo assoluto essendo risultati inabili al servizio mi litare; di C{Uesti ultimi U. erano divenuti inabili per cause dipendenti dal servizio. Nelle due rassegne semestrali ven nero inoltre riconosciuti inabili e congedati in modo assoluto altri 514 rril itari che l.rovavansi in congedo illimitato.

Notizie varil'.

Non consentendo lo spazio concessoci in questa rivista di parlare separatamente di tulli i capitoli, dobbiamo a ffreltarci a riassumere le rimanenti notizie r iguardanti le vi,:ende del Regio esercito svoltesi nel pe~·iodo di tempo cui si riferisce la pregevole relazione. Le promozioni nei vari gradi dei militar i di truppa ascesero a ~16 . 636 , le esonerazioni volontarie o d'a utorità a '' ; , le sospensioni a 170, le retrocessioni a 706, le rimozioni a 9/; - nelle compagnie di disciplina entrarono 1007 mil itari e ne diminuir(mO t097 ; - entrarono negli stabilimenti militari di pena 1004 uomiui e cessarono di appartenervi 851- ; - vennero dichiarati disertori 729 uomini , dei quali 516 erano inscrilli di 1" categoria della classe 1873 che non risposero alla chiamata solto le nrmi e gli ; liri .tH 3 erano militar·i già al servizio ; - ottennero la commutazione della ferma contratta 623 militari ; - passaro-no alla 3a categoria, in virtù -dell'articolo 95 della legge sul reclutamento ':'35 militari e in virtù del successivo ar·ticolo 96 altri 3509; - furono ammessi a regolare la loro posizione 3371 individui residenti all'estero senza regolare permesso, dei quali 2948 erano mil itari in congedo illimitato e 423 sol tanto inscritti sulle lisl~ di leva ; - fecero passaggio alla milizia mo bil e 7~L~45 militari e alla milizia territoria le altri 1 0'1.25:-J ; - ouennero di essere prl)sciolti dal servizio 24 volontari ; - furono collor.ati a riposu e giubilati 248 militari e ammessi a pensione per riforma 2 sot~ · tuftìciali ; - vennero congeda ti in modo assoluto 3G93 militari

E DELLE VICBNDB OBL B. B8ERCIT0 1 ECO.

868

nati netranno ~ 8il4 che avevano ottenuto di essere assegnati o trasferiti alla 3• categoria ; - fu rono cancellati dai ruoli 'l 04 mi· litari ; - morirono i 473 militari dei quali 30 per cause di servizio, '' 01 5 per malattia, 63 per infortunio, 20 furono uccisi e 7ii si suicidarono. Possano questi brevi cenni , di soverchio fugaci, avuto riguardo aJ:'i mportanza e alla gran quaulit:'t dei dati statistici contenuti nella relazione, contribuire a porne in evidenr.a i pregi e stimolare i nostri lettori a esaminarla attentamente .


LA I'BRIIA.

864

• n'

LA FERMA.

La Rivista di fanteria in un. articolo intitolato la ferma ha fatto molte e belle considerazioni intorno al disegno di legge sul reclutamento presentato al Senato, ma non tutte pienamente esatte, almeno a giudizio nostro. Permetta dunque anche a noi di fare alcune considerazioni le quali, teniamo a · dichiararlo, non hanno altro scopo che di rimettere le cose a posto.

,. •,. La rela:r.ione al disegt{o di legge, riferendo i motivi per i quali l'attHale amministrazione della guerra non ha creduto di accettare la ferma biennale ne pone fra gli altri in evidenza tre principali che sono stati rilevati daila Rivista di fanteria, ma dei quali ci sembra che questa non abbia afferrato bene il concetto. La relazione ha detto (pag. 15) che in Italia fa difetto la educazione militare cioè certe virtù di ordine, di disciplina e di sacrificio che oggi più che per lo addietro sono indispensabili alla sana e vigorosa azione di un organismo militare. La R. di F., discutendo quel motivo, fa tutta una splendida apologia dei sentimenti patriottici degli italiani, ma trasportata forse dal turbine delle immagini smaglianti affollantisi nella mente e dalla esuberante foga del dire ha dimenticato che la relazione non parla affatto di sentimenti patriottici che nessuno potrebbe negare e che tanto

865

meno poi potrebbero essere negati dal Ministro della guerra che è in grado più di tanti altri di giudicare sulla esistenza di essi. Dopo tre pagine di splendida prosa la R. di F. si avvede che la relazione lia parlato soltanto di virtù d'ordine, di disciplina e di sa9rificio ed allora s'ingegna di dimostrare che noi italiani di quelle v irtù ne abbiamo da vendere di fronte ai tedeschi ed ai francesi , perchè il nostro soldato ha l'ingenua semp\icità dei buoni, la virile fermezza dei forti e perchè i fatt i di recente accaduti in Francia, Germania ed Austria f!OD sono, p'e r nostra bnona ventura, accaduti fra noi. Qui bisogna intenderei bene. Nessuno nega che il soldato italiano va 'tra le p·amme dell'incendio che crepita, nella

{t,ria dell'acqua che dilaga, nella desola;ione dei morbi che (alciano le vite. Nessuno nega che noi siamo materia degna t: ca;pace di ogni più sottile lavoro e nessuno ha mai n emmeno lontanamente pensato che per essere disciplinati debhl\no gli italiani, stiamo per dire, diventar tedesehi. Ma è appunto pArchè s i ha salda la fede n el sentimento plltriottico che prorompe, nell'ardore de1la nostra natura rnel.'idionale ch e esalta, è appunto perchè si sente di non o~sere tedeschi che s'invoca la educazione militare. Questa t~os pinge gli inerti, trattiene i veloci, ravviva i tiepidi, motlora, governa, dirige. n caldo amore della patria, la vivace f1tntasia ita.lica, la esuberante vitalità della razza. sono elelll nti della educazione militare, ma non sono tutta la edum~zione militare. T anto è più ardua la educazione, per q ua.nto sono maggtbri e varie e molteplici le attitudini d~ onntenere ~ da indirizzar e. Al fiume rapido e gonfio si con,.. vAngon <_> ar g ini robusti e validi. Ammettia~p.o n el modo più ampio che il popolo italico t1Ì 1~ il leone , terribile quando rugge al nemico o alla. prt Ja, ma tutti convengono che non è tanto facile domare 1 luon i. · 1)nt H]UO a. ·noi sembra che la relazione questo solo abbia vol uLo d ire che gli italjani hanno bisogno di educazione


866

LA PBRMA

militare appunto perchè posseggono in somm,o grado tutte f!uelle ·geniali attitudini delle quali la R . di F. ha cantato le lodi. ll

* *

..

E passiamo al secondo motivo. La relazione a pagina 14 ha detto che non bisogna dimenticare essere necessario che una parte a lmeno delle truppe abbia a rimanere in servizio un terzo anno per costituire i quadri e nella successiva pagina 15, illustrando quel concetto, la relazione ha detto: sicchè ci sembra che sia miglior partito provvedere a che una parte delle truppe mediante la permanenza sotto le armi per tre anni , possa rispondere ai tre scopi sovraccennati di ricevere l'istruzione, di perfezionarla. e di concorrere alia istruzione delle nuove reclute. La R. di F . si è fermata alle prime parole e nella persuasione che la relazione abbia ritenuto n ecessario un terzo anno di servizio per costituire i quadri, mostra anzitutto la opportunità che il reclutamento dei graduati di truppa sia fatto non col criterio negativo della eliminazione, come ora accade, ma sibbeue con quello positivo della scelta., e partendo dal supposto che si aboliscano i plotoni allievi sergenti, dimostra come il reclutamento dei graduati di truppa si possa rendere indipendente dalla ferma. In altri termini la R. di F. dice: abolite i plotoni allievi sergenti, non conferite, come ora, la qualità di allievi sergenti a giovani mai prima veduti nè, a più forte ragione, sperimentati; esperimentate invece i giovani prima di conferire loro una qualità che è già. un affidamento, traete, se occorra, i graduati dagli · elementi di leva ed otterrete che per costituire i quadri di truppa non occorre mantenere la ferma triennale. Ora tutto questo è uno splendido tessuto . ,d,i considerazioni, ma è un tessuto che non si adatta allet spalle su cui è stato posto. Basterebbe a dimostrado un fatto solo, e su1

867

fatti non si discute, ed è che contemporaneamente al disegno di legge presentato al Senato, è stato presentato alla Camera. dei deputati un altro disegno di legge sullo stato dei sottufficiali e sulle rafferme nel quale si propongono . appunto tutte le cose dette dalla R. di F . Come può essere dunque che la relazione abbia voluto dire quanto ha creduto di leggere la R. di F.? · Non è per costituire i quadtri che il disegno di legge sul reclutamento non ha accolto la -ferma .di due anni ; ma per costituire con gli uomini di ferma triennale un nucleo abbastanza nutrito che serva come di anello di congiunzione fra la classe anziana. e le reclute, · che valga a mantenere le buone tradizioni e che giovi alla istruzione éd alla educazione oon la efficacia dell'esempio. Perchè, è bene osserva.rlo: il soldato più che dal graduato, impara quotidianamente dall'esempio del soldato anziano, questo egli ha. costantemente sotto gli occhi, questo può agire ed agisce Kulla mente e sul cuore del giované soldato molto più che non si creda. Se si adottasse la ferma di due anni, accadrebbe che la classe anziana sarebbe congedata quando le reclute vengono alle armi e per istruire queste rimarrebbe soltanto la ol.ft~se mediana la quale ha ricevuto l'istruzione n el primo ,~H no, ma non avendola. ancora perfezionata, non è certa mente in grado di servire di esempio altrui. Mentre invece col sistema proposto dal disegno di legge 1 1 ~ durata della fermi.L dipenderebbe da un concetto obiettivo organico, per~ effetto del quale il soldato nel primo 1 ~nno riceve l' istruzione, nel secondo la perfeziona, nel Lo r;.~o concorre ad a mmaestrare le r eclute.

*** 1,a relazione finalmente riferisce non essere con sigliabile IIL riduzione della. ferma. perchè in Italia, per le sue part.iooln.ri condizioni, la cifra della popolazione si trova ri,.puLLo a quella dell'effettivo dell'esercito in rapporto assai


868

LA PBaMA

diverso da. quello degli altri Sta.ti e mostra. come la. ripa.rtizione delle nostre forze nei tre grandi ripa.rti produca. una eccedenza. delle riserve rispetto a.i bisogni dei qua.dri preordina.ti. La. R. di F. esamina questo motivo, ma, a giudizio no· stro, non lo coglie nel senso genuino. Infatti, spogliata. della splendida veste di cui è rivestita, toltole di dosso l'elegante. mantello di similitudini sempre lucçicanti, l'argomentazione della R. di F. , se noi non c'inganniamo, si riduce a questo: La relazione dice che la · ferma. di due anni non ~ conciliabile perchè in Italia le riserve sono eccessivamente superiori ai quadri preordinati ; ma io con i dati alla mano vi dimostro che al 30 giugno 1893 la fanteria dell'esercito permanente aveva si e no la forza a ruolo sufficiente per l'inquadramento preordinato, dunque non è il caso di parlare di riserve eccessivamente superiori ai bisogni. Ma la relazione parla in genere di rapporto fra popolazione · ed esercito e se accenna a riserve eccessivamente superiori ai bisogni, vi accenna parlando della ripartizione delle nostre forze nei tre grandi ri parLi ed euuo peruht, porta l'esempio della grande esuberanza di uomini ascritti alla milizia territoriale e tace del resto. ~ quindi fuori di luogo il calcolo del rapporto fra la forza da inquadrarsi nella; fanteria dell'es~rcito permanente e la forza disponibile. Ad ogni modo vediamo che valore possano avere le con~ seguenze cui è giunta· la R . di F. ed i mezzi dei quali si è servita per g iungervi. La conseguenza cui giunge è questa: dal momento che secondo i dati del 30 g iugno 1893 l'esercito permanente ha appena appena la forza sufnciente all'inquadramento, è necessario o ingrossare i contingenti o aumentare il numero delle classi ascritte all'esercito permanente, ma non conviene aumentare il numero delle classi ascritte all'eser cito permanente, che anzi converrebbe diminuirlo, dunque bisogna ingrossare i contingenti, ma il bilancio pone limiti insuperabili, dunque bisogna ridurre la ferma.

869

Ora. a voler dir lo vero l'argomento non è nuovo, ma ::le prova che bisogna inevitabilmente ridurre la ferma, non prova che si deve ridurre precisamente a due anni L'argomento mostra semplicemente il rapporto che nelle attuali nostre condizioni rnilitari-finauziarie deve correre fra i tre elem enti: tempo, danaro, uomini e nulla. più. L'argomento poteva aver un valore, quando costretti dalle esigenze insormontabili del bilancio dovemmo scegliere fra l'ingros:-~amento del contingente o il mantenimento della ferma. Oramai, dopo che la categoria unica è un fatto compiuto ed accettato, l'alternativa non c'è più. Si deve ' ridurre la l'orma, e tutti bene o male ne convengono; la controversia Korge sul modo e· sulla misura della riduzione. La soluzione è ardua, giaoohè le ragioni che si possono ,~ddurre in favore di un sistema o di un altro non sono osattamente ponderabili, come mostra di credere la R. di F. o dovendosi p erciò commisurare agli apprezzamenti individ uali ed alla ragion politica sfuggono ad ·un serio eaame uubiettivo. Guardate: il disegno di legge presentato dal g nerale Pelloux preferiva. le cosi dette ferme progressive; 'J1101lo del ministro Mocenni la ferma. triennale temperata dai congedamenti dopo un anno di servizio, la' R. di F. nel altri molti preferiscono la ferma 'di due anni. Non ci umraviglierebbe poi che altri proponesse qualche altro siHI.oma, tanto~ vero che pochi anni fa sentimmo ventilare un HiHtema di licenze -di gran parte del contingente durante 1~ l o uni mesi dell'anno. Certo è che se si ~rade d.i risolvere la questione, diremmo ooHl ,_a Sllon di medie, finiscono per aver ragione i fautori d u ll ~~ ferma di due anni. M't~ le medie esprimono nella nudità delle cifre il risull,, ~t.o finale, senza tener conto delle vie che allo stesso riH n llt~ to possono condurre. Not riteniamo dunque non molto utile la discussione in •pluHI.c' campo, epperò ce ne passiamo. I eri prevaleva la· liu· um progressi va, oggi l a ferma triennale, domani forse la f tll' lll tl. brennale. È una. questione di cuore, più che di cervello.


870

J,A FERMA

Non possiamo tuttavia tacere che mal si appone, a nostro avviso, la R. di F. quando a sostegno della ferma del suo cuore asserisc~ che la ferma biennale consente, a. parità. di spesa, di comporre l'esercito di campagna con minor numero di classi. Questo di comporre l'esercito ·di campagna con un minor numero di classi non è vantaggio che dipenda direttamente dalla ferma biennale, triennale o progressiva, ma dipende invece dall'ingrossamento del contingente od irf altri t ermini dalìa categoria unica, e ciò è tanto vero che la categoria unica con tutte le sue conseguenze è stata proposta tanto dal generale P elloux, quanto dal Ministro Mocenni che pur non hanno adottato la ferma. biennale. Si ha così la riprova che oramai, adottata la categoria unica., assodata la necessità di aumentare il livello della. abilità al servizio, e di ristringere ai minimi termini le assegnazioni alla riserva, il contingente incorporabile è indipendente dalla ferma e dal bilancio, e non può variare che per il variare del numero dei nati in un dato anno. .Di uiò si avvede anche la R. di F. quando a pag. 120 dice che la questione della ferma biennale è principalmente accademica.

..

* * Ed ora due parole sui mezzi adoperati dalla R. di F. per giungere alle suaccennate conseguen ze. Per dimostrare che occorre ingrossare i contingenti, siccome quelli che non sono sufficienti a fornire la for?:a da inqu adr arsi nell'esercito permanente, la R. di F. si limita a commisurare la forza da in•tuadrarsi nella fanteria con quella disponibile per la stessa arma al 30 giugno 1893. A rigor di logica questa argomentazione, ristretta nei detti limiti, proverebbe tutto al più che la fanteria non ha la forza sufficiente per completare gli organici di g uerra, non già che tutto l'esercito permanente si trovi n elle stesse condizioni. E ciò è tanto vero che, commisurando tutto il fa bisogno delle armi

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oomba.ttenti dell'esercito permanente con tutta la forza ascritta alle armi stesse alla data del 30 giugno 1893, si tr ova che la lamentata de:ficenza non esiste. Forza da inquadrarsi nella fantocia, artiglieria, 453,881 uavalleria e genio . 604,026 ~,orza al 30 giugno 1893 id. id . . Differenza 150,145 La eccedenza teorica, come la chiama. la R. di F. salirebbe pertanto dal 15,86 •; . al 24,85 •fu e, pur ammesso che in pratica il coefficente di riduzione, seguendo i calcoli clella R. di F. , salga al 16,63 "/o ci sarebbe sempre un buon margine e la conseguenza alla. quale si può giungere non !1 già che occorra ingrossare il contingente, ma sibbene e !!Oltan~o che occorra meglio distribuirlo fra le varie armi, l! nza depauperare la fanteria, ed in ciò siamo proprio d'acoordo con la R. di F. Passiamo sopra per brevità ad altre osservazioni che si potrebbero fare ai calcoli ed ai raffronti eseguiti dalla Il. fl i F. per stabilire il coefficente pratico di riduzione. Così, per dirne una, la R. di F. crede che il coefficente di riduzione debba crescere per i morti e per i passati alla W categoria per motivi di famiglia e lamenta che esista una lacuna nei dati delle relazioni annuali sulla leva, ma ~' inganna, giacchè i distretti tengono i rùoli costantemente opurati dai morti e dai passati in 3• categoria, in base agli nlenchi dei morti eh• ricevono dai sindaci, a mente del§ 1050 d l regolamento sul r edutamento ed in base alle comuni onzioni dei passaggi a.lh 3" categoria. che ricevono volta po1· vol-ta. A termini inoltre dell'art. 97 della legge sul roolutamento e del § 798 del regolamento, i passaggi tdlf~ 3• càtegoria sono sospesi quando non siano stati ancora ot,Lonuti al momento della chiamata alle armi. ~~~ evidente pertanto che per quei motivi il coeffi.cente di t·idu:r.ione_non aumenterà e che non si può parla.re di lacnna uni dati delle relazioni annuali sulla leva.


872

LA PJUUU T.A FERMA

••• Discussi 'Cosi i motivi per i quali la. relazione non ha. accolto la ferma biennale, .l a R. di. 1/. prosegue considerando la questione da un altro punto di vista ed esamina la portata delle disposizioni contenute nel disegno di legge circa il congedamento per ragioni di famiglia. Prima però dice le ragioni per le quali ritiene che le previsioni fatte dalla relazione circa i rivedibili sieno inferiori di assai a quanto è razionale prevedere. Esaminiamo brevemente queste ragioni. . La R. di F. asserisce ohe mancano dati sperimentali oiroa i rivedibili di due ieve dichiarati abili alla terza. visita. Ora quest.a. asserzione non è esatta. I dati sperimentali sono pochissimi, ai!zi uno solo, ma non si può dire che non ci siano. ~ pagina 32 della r elazione sulla leva· della classe 1872 sono per la prima volta riferiti i dati relativi alla sorte dei rivedibili per due "leve. Sopra 27,614 rivedibili nati nel 1870. 17,150 furono riformati e 9818 furono dichiarati abili, di questi ultimi furono arruolati in r ed in 2• categoria, cioè in categoria ordinaria, soltanto 5577, cioè in ragione del 20,19 ·; • . Tenuto conto però della restrizione dei titoli all'assegnazione alla categoria di riserva che farà da una parte aumentare il numero dei rivedi bili arruolati in categoria ordinaria e del maggior rigore nelle visite che farà dall'altra parte diminuire quel numero; ci pare che le previsioni della r elazione siano molto più vicine al vero che quelle della R. di F. e ad ogni modo si basano su quei dati sperimentali: che è stato possibile di avere. Ma, pur prescindendo dai dati sperimentali, il metodo col quale la R. di F. è giunta alla conseguenza ohe · gli abili fra i rivedibili· debbano stare in una proporzione doppia di quella p revista dalla relazione, non è strettamente rigoroso. Infatti la proporzione del 58 "f. di abili si trova mettendo in relazione tutti gli abili con tutti gli inabili, mentre la

873

proporzione del 29 o/o di abili sui rivedibili; la R. di F . l'ha trovata mettendo . in relazione tutti i rivedibili con una par-te sola dei rivedi bili dichiarati abili, . quelli cioè arruolati in categoria ordinaria. A vendo pertanto trascurato tutti i rivedibili dichiarati abili ed arruolati nella riserva non potrebbe poi, a rigor di termini, paragonare le due percentuali. Fatta questa piccola punta sui rivedibili, la R. di F. con pazienza veramente ammirevole esamina. se effettivamente i tit.oli al congedamento dopo un anno di servizio importino annualmente il congedamento di 41,000 uomini, come ha previsto la relazione, e trova che si arriverà soltanto a 211 o 27,000 uomini per ogni classe, lasciando cosi . che 14 o 15,000 uomini ogni anno sieno congedati o per sorteggio, o perehè riconosciuti indispensabili al sostentamento della famiglia, o per altri motivi di minor portata. Lamenta quìndi che si lasci à.perta una via troppo larga a chi co1·-

,·ompe ed a chi si lascia corrompere. Preoccupati di queste nere previsioni della R. di F. anche noi abbiamo pazientemente fatt.i a~cuni calcoli, ma siamo ginn ti a risultati assai differenti. Come si rileva dallo specchio e dalle note spiegative qui allegate, i nostri calcoli prevederebbero, indipendentemente dal sorteggio e dal titolo di indis;,ensabili al sostentamento della famiglia, un congedamento annùo di 37,2;33 uomini. Rimarrebbero pertanto meno di . 4000 uomini per giun_gere ai 41,000 previsti dalla .relazione e fra.ncakente ci pare che, ridotta la questione o. meno di 4000 nomini, non sia. il caso di preoccuparsi.

** Finalmente la R. di F. si avvede che la discussione se

owglio convenga la ferma triennale o la biennale dìventa 11rincipalmenle accademica ed esamina ).nvece la questione voramente pratica, cioè se convenga meglio tenere alle armi l.n Lto il contingente per .due anni, oppure congedarne una ptu·Le uopo un anno per tenerne una parte per tre anni.


. 874

LA DRWA

Veramente su questo proposito noi abbiamo già detto la nostra opinione. Per noi gli argomenti pro e contra non sono esattamente ponderabili e conseguentemente la questione non è obbiettivamente solubile. Senonehè avendo la R. di F. nel trattare questo argomento toccato un'altra questione importantissima non possiamo passarcene, come aYremmo desiderato. La R. di F. crede che degli uomini da congedarsi dopo un anno di servizio nessuno o quasi nessuno sarebbe assegnato ai corpi delle armi a cavallo e crede quindi che se la ferma speciale per la cavalleria è statà cacciata dalla porta rientrerà dalla finestra, in quanto che non si potranno assegnare alle armi a cavallo militari con la ferma di un anno. Noi crediamo che anche in ciò la R. di F. non abbia atferrato bene il concetto del nuovo disegno di legge. Anzitutto sarebbe materialmente impossibile stabilire a priori quali potranno essere tutti coloro ehe dopo un anno verranno a trovarsi in condizioni di famiglia tali da aver flirit.to al congeda.mfmt.o, gia~chP. alrmni potrebbero perdere il titolo, altri acquistarlo. In secondo luogo, seppure questo fosse possibile ed il disegno di legge avesse potuto quindi prevederlo, a noi sembra che non lo abbia preveduto. Il disegno di legge non considera i congedamenti dopo un anno di servizio uome una ferma prestabilita che possa quindi attribuirsi a 'fizio e Cajo all'atto dell'arruolamento o della venuta alle armi. Ma avendo ristretto i titoli di assegnazione alla categoria di riserva ed avendo abolito il diritto al passaggio in 3" categoria per motivi di famiglia, ha concesso una facilitazione alle famiglie in condizioni speciali, e si è giovato di questa facilitazione legale, anzichè di altra arbitraria o cieca come la sorte, per contenere la forza nei limiti del bilancio. Se non andiamo errati, è questo il concetto genuino del disegno .di legge, e da esso deriva che, come ora, il militare in date condi~ioni di famiglia acquista diritto al passaggio in . categoria od al congedamènto dopo otto mesi di serviv.io qualunque sia l'arma a cui appartiene così allora avrà

LA

~RWA

875

diritto al congedamento, purchè conti almeno un anno di serVIZIO. ·Il concetto ci sembra. dunqùe sempliuissimo: ogni arma o corpo o specialità !!li abbia quelle deficienze che derivano dalla legge e non cada tutto il 'depauperamento addosso alla fanteria. A questo proposito ci sembra di poter aggiungere che sono spesso esagerati i bisogni tecnici e la natura tecnica della istruzione delle armi speciali e ad ogni modo n on avremmo creduto che ponesse innanzi questi bisogni proprio la R. di F. Tolta la disparità della ferma per la cavalleria; vi si potranno àssegnare, con reclutamento naziònale, gli uomini già atti al governo dei cavalli e se si perderà in durata ò' istruzione, si guaàagnerà in qualità di elementi. Dal che consegue che non è il caso di parlare di ferma speciale p er la cavalleria, che, cacciata dalla porta, r ientri dalla finestra . . N è, a parer nostro, può· avere serio valore l'altro argomento a fortior·i che la R. di Il. pono ~ontro il congedamento d opo un anno di servizio. Se non è sufficiente alla ist~··u,zione

ecl alla educazione militm·e la {'erma biennale, a più f'orte 1·agione non lo sarà l'annu,ale. Non ha valore serio, perchè n on si tratta di ferma annuale che basti o non basti a ft~r ·d i un cittadino un soldato; si tratta di una facilita:r.i.one concessa per •ragioni di famiglia che s' impogono. E dol. resto se si avesse da istituire un paragone, i congedati dopo u n anno non si dovrebbero paragonare ai militari · oon ferma triennale, ma alle seconde categorie con 40 giorni d' istruzion~, li~ rtni facciamo punto, sia perchè altrimenti saremmo oondotti ad entrare in ·quella discussione sui s istemi delle f'unne che ·noi deliberatamente abbiamò voluto. evitare, sia i ~lil)ho perchè lo scopo nostro, lo ripetiamo, non è stato di ,(Ìi-lunt.ore, ma sibb'ene e soltanto di rimettere le cose a posto. Il I11Lt".ore giudichi se l'abbiam.o raggiunto.


876

..

** Portata dei titoli stabiliti per i aongedamenti anticipati dopo un anno di servizio (Art. ·95 e g6 del disegno di legge). ART. 95. l" Figlio unico di padre vivente o di madre tuttora vedova: a) figlio unico di padre vivente. 5595 b) figlio primogenito di padre vivente 16486 c) figlio unico di madre tuttora vedova . 533 d) figlio primogènitÒ di madre tuttora vedova . 3869 26483 2° Nipote unico o primogenito di avolo vivente o di avola tuttora vedova che non abbia figli maschi: a) nipote unico o primogenito di avolo vivente che non abbia figli maschi . 100 b) nipote unico o primogenito di avola tuttora vedova che non abbia figli maschi . 2 102 3° Primogenito di orfani di padre e madre 178 4° Fratello unico di sor elle nubili orfani di padre 53 e madre . 5" Ultimo nato di orfani di padre e madre quando· i fratelli maggiori si trovino in una delle condizioni 2 di cui aWart. 9 6° Chi sia riconosciuto indispensabile al sostentamento della sua famiglia . 7° Chi pur non trovandosi precisamente in una delle condizioni di cui ai numeri l, 2, 3, 4 e 5 del presente articolo, comprovi nei modi che saranno indicati nel regolamento di trovarsi in condizioni ana· loghe a quelle ivi previste . · 200

877

LA PERXA

LA PBBWA

8° Chi sia ammògliato o vedovo ed abbia uno o più figli, purchè abbia contratto il matr!monio legale prima dell'arruolamento 3371 9• Chi, essendo residente all'estero da. tempo anteriore alla sua inscrizione nelle liste di leva, sia ritornato in patria espressamente per prestarvi il militare servizio . 300 10" Chi sia stato arruolato quale omesso presentatosi spontaneo dopo di aver compiuto il 32• anno 100 di età A.u.'l'. 96.

11° Inscritto che al tempo della chiamata alle armi, abbia un fratello maggiore in servizio nell'esercito o nell'ar mata p.er compiervi l'ordinaria ferma contratta per obbligo di leva . ·· 6444 Totale

.

37233

NOTE l". -

FIGLIO UNICO

O PRIMOGENITO DI PADRE VIVENTE O DI

MADRE TU'l'TORA VEDOVA. f

Per comodità di calcolo lo abbiamo suddiviso in quattro Hottotitoli: a) Figlio unico di padre vivente. N ella leva sulla classe 1841, quando al titolo di figlio unico di· ·padre vivente era ancora. imposta la condizione oho il padre avesse Q0 anni, gli esentati per questo titolo 1'11 t'ono 8864, cioè il 6,34 "/. sul numero degli inscritti sulle li t~l.o di. estrazione. Tenuto cont o però che le esenzioni erano nllol'a. concesse prima della visita e tenuto conto che le rif'o r mo secondo il diseg_n o dì legge saranno rappresentate tl1~l 44,8 °/0 , consegue che dei figli unici di padre quinquaj{tiiiMio ne sarebbero stati arruolati invece 5801, cioè il fiO -

ANNO lL:


LA FBB.IfA 878 4,15 "/ •. Data unà. media di 350,190 inscritti sullo liste; quale

si è supposta nei . calcoli fatti per la relazione alla. legge, consegue che i figli unici di pa.dro quinqua.gena.rio saranno 14,532. Ora la media decennale degli assegnati alla 3• categoria pel titolo di figli unici senza condizione per l'età del padre è di 27,783. Tenuto conto che la percentuale delle riforme dal 18,8 "/. circa salirà. al 34,8 consegue che i 23,783 si ridurrebbero a 19,381. La differenza fra 19,381 e 14,532 cioè 4849 ci rappresenterà il numero per ogni leva dei figli unici di padre non quinquagenario. Deducendo le perdite nel l o anno d i servizio in ragione del 4 •/ v ed aggiungendo la media decennale dei passaggi. alla 3• categoria avvenuti durante un anno pel titolo di figlio unico di padre vivente cioè 939 (1), si trova che coloro i quali avranno diritto al congeda.mento anticipato pel titolo di figlio unico di padre vivente saranno presumibilmente 5595 . . b) Figlio primogenito di padre vivente. La media decennale degli inscritti assegnati alla 3• categoria pel titolo di figlio primogenito di padre non avente altro figlio maggiore di 12 anni è di 11,319. Tenuto ·conto che la percentuale delle riforme dal 18,8 "/ . salirà al 34,8 consegue che gli ·11.319 si ridurrebbero a 9219. Da questa cifra bisogna dedurre coloro che avendo il · padr~ quinquagenario saranno stati assegnati alla categoria di rigerva. È ragionevole supporre che costoro rispetto a tutti i primogeniti non aventi altro fratello maggiore di 12 anni si pro-

{t) Avvertiamo una volta per sempre che le previsioni Ilei numero dei militari che durante un anno possono ventre a tronrsi in condizioni di famiglia tali da avere di· ritto al congedo sono basate sulla media dei passaggi alla 3• categoria avvenuti in un anno . per identiche condizioni di famiglia. Si porrebbe osservare che questi passaggi cadono su tutta la forza alle armi composta di tre o due contingenti di classe e del permanente, mentre il congedamento avviene sugli uomini della classe meuo anziana. Ma è qui appunto la risposta all'osservazione; il congedameuto per motivi di ramiglia avviene a condizione che il conged:uulo conti almeno nn anno di servizio ma non è esr.luso che possa contare un servizio maggiore. Ne consegue che la previ~fone è ba· sata henc nella Ipotesi che si mantenga su per giù uguale la ror~a media annuale sotto le armi.

J,A PI!.IUIA

819

porzioneranno come gli unici con padre quinquagenario rispetto a t utti gli unici. . Consegue che se fra 19,381 figli uniui ve ne sono 14,532 col padre <]uin<Jua.genario, su 9219 primogeniti ve ne saranno 6396 col padre quinquagena.rio. Ne restano 2823 che deducendo le perdite pel primo anno di servizio al 4o/o scendono a 2711. A questi bisogna aggiungere . tutti i primogeniti, qualunque sia l'età dei fratelli, e tutti quelli che in un anno divengouo primogeniti per morte di fratelli. A questo punto le previsioni non si possono basare sopra alcun dato positivo; però si · può ottenere una. qualche. approssimazione. Se, in~ipendentemente daWetà delpadre, si hanno per ogni leva. 9219 figli primogeniti validi che non hanno altro fratello maggiore di 12 anni è oerto che si a.vr.anno tanti primogenit i di più, per quanto è più probabile che fra due fratelli corra una differenza di età minore di quella ohe intercede fra un frat ello di 21 anni e l'altro tl i 12 anni. La previsione non si. può basare che lml calcolo di questa. maggiore probabilità. P er fare una previsione che tenga. una via di mez~o supponiamo che la probabilità maggiore sia come l ·a 1,50. Avremo che .i primogeniti di padre avente altro figlio magKiore di 12 anni s~ranno circa 13,828 all'anno. Detraendo le perdite in ragione del 4 "/o. questa cifra si ridurrà a 13,275. I militari che durante un anno ottengono il passaggio Ld la 3" categoria per essere divenuti figli primogeniti di padre non avente altro figlio maggiore di 12 anni sono oi rcà 200.. A questi 200 bisogna aggiungere . tutti quelli ,,he diverranno primogeniti d i padre, qualunque sia l'età dogli altri fratelli che·, come è detto sopra saranno in nnmoro maggiore. Supponendo, che la. probabilità maggiore Mi proporzioni .cQme sopra, bisogna aggiungerne altri 300 e oo~ù saranno 500 i mil!tari che in un anno diverranno figli pi'Ìmogeniti. Non abbiamo creduto di calcolare le perdite lu quèsto ed in casi simili percM i congedandi di vengono l.1di n el corso dell'anno.


881

886 .

LA li'BRMA

Sommando le tre cìfre cosi ottenute, si ha che i militari i quali avranno diritto af 00ngedo pel titolò di figlio primogenito· qi padre vivente saranno prèsumibiimÉmte 16486. .. c) Figlio unito di maàt·e tuttOr-a vedova. La . media quinquennale dei militari passati in 3• categoria in un anno percliè divenuti, dopo l'arruolamento, figli -unici di madri') tuttora vedova è di 533. Possiamo quindi ragionevolmente supporre, in base all'avvertenza già fatta, che i militari i quali verranno a trovarsi in detta condizione ed avranno diritto al congedo anticipato dopo un anno di servizio siano 533.. d) Figlio primogenito ·di -madre t-allora vedova, La media quinqu ennale degli inscritti assegnati ~lla 3• categoria come figli primogeniti d~ madre tuttora vedova è di 6853. Il disegno di legge limita l'applicazione di questo titolo a quelli che non abbiano altro fratello maggiore di 16 anni. Per cercare con qu!lolche approssimazione il numero di coloro che pel nuovo titolo avranno diritto alla . categoria di risèrva si è tenuto il seguente metodo. Prima della legge 29 giugnò _1882 la condizione che il primogenito di' vedova non av esse altro fratello maggiore di 16 anni era richiesta per ottenere per quel titolo il passaggio alla 3• categoria. L a media di questi passaggi nei cinque anni 1857-61 fu di · 566 per ogni anno. Ora, avendo osservato che fra . il numero degli assegnati alla -3" categoria ed il nù~ero dei trasferiti durante un anno n ella categoria ,stessa per lo stesso titolo di primogeniti di madre vedova esiste un -rapporto qua's i costante che può essère rappresentato da una percentuale media del 14,64, si è creduto di poter stabilire che il numero 566, rappresentante la. media . dei !?assaggi alla 3• categoria pel titolo di primogenito di madre vedova. non avente altro figlio maggiore di 16 anni, si proporzioni nella stessa ragione al numero degli assegnabili alla 3' categoria per lo stesso titolo e così si è trovato che ·questi ultimi sarebbero 3868. Se deduciamo questa cifra ·dalla media quinquen'D.ale degli assegnati alla 3• categoria pel titolo incond izionato di figlio primogenito

di madre vedova, troviamo la cifrfJo ~985 che deve rappresentarè i figli primogeniti di vedova che •avranno diritto al congedo dopo un a~no di servizio. Dedotte le p~rdite in ragione del 4 o/. pel primo anno durante un anno di servizio, questo numero si riduce a 2866, aggiungen_d ovi poi il numero di quelli che diverranno figli primogeniti di vedova rappresentato dalla me:iia 1003, otterremo finalrìùmte ohe il numero dei ·militari che avranno diritto al cong~do pel titolo di ' figlio primogenito di madre vedova sarà presumibilmente di 3869.

2•

NIPOTE UNICO O PRIMOGENITO DI AVOLO VCV.ENTE O DI AVOLA TUTTORA VEDOVA CHE NON ABBIANO FIGLI MASCHI.

a) Nipote unico o primogenito di avolo vivente che non abbia figli maschi. La media quinquennale dei militari assegnati alla 3• categoria quali nipoti unici o primogeniti di avolo entrato n el 700 anno di cl!ò. è di 74. Calcoliamo .che i militari i quali otterranno il congeda.mento anticipato per questo titolo f!ieno un centinaio, agg iungendovi quei pochissimi che in nn anuo vengono a trovarsi iu quelle condizioni. b) Nipote unico o primogenito di avola veclova che non abbia fig li maschi.· Siccome questci stesso identico titolo dà diritto all'assegnazione alla categoria di riserva, non si possono qui calcolare che quei pochissimi i quali vengono a trovarsi in un anno in quella condizione. In media son o due:

H"

PmMOGENITO Df ORFANI DI PADRI!) E DI MADRE •

TI titolo è identico tanto per le assegnazioni alla catewwia di riserv~, quanto per i congedamenti anticipati. Cont-~n~ n e che il numer o dei congedati per questo titolo sarà mpprosentato dal numero di coloro che in un an no ottengo no ora il passaggio alla W categoria pel titolo stesso


882 LA FERMA

(vedi l'avvertenza fatta . sopra.). La media decennale dei passaggi fu di 178 e quindi portiamo 178 congeda ti dopo un anno.

883

CHI ~ l A Al!MOGLI ATO O VEDOVO ED ABBIA UNO O PlÙ jj'IGLI, P URCHB ABBIA CONTRAT'l'O I L MA'l'RIMONIO I~EGALE 'PRUI.A

4"

FRATELLO UNICO Dr SORELLE NUBILI ORFANE DI PADRE E DI

DELL' A.RRUOLA:MENTÒ.

MADRE.

Per le stesse ragioni di cui sopra calcoliamo che gedamenti per questo titolo siano 53. " Ò0 ULTI~10 NA'l'O DI ORFANI

D[

con-

l'ADLlE E ~IADHE, QUANDO '[ FltA-

'l'ELLI MAGGIORI SI TROVINO IN UNA DEJ,LE C.ONDIZIONI DC CUI ALL'ART. "9.

Per le stesse ragioni di cui sopra calcoliamo che gedamenti per questo titolo siano due:

6° '

CHI SIA RICONOSCIUTO

INDISPENSABILE

l.lOn-

AL SOSTJ<:NTAMENTO

· DELLA FAMIGLIA.

Non _è possibile, almeno per ora, di fare previsione alcuna sulla portata di questo titolo. - Fissando in alcune tassati ve categorie le condizioni di famiglia che si crederà possano rispondere alla parola sostentamento si potranno forse fare delle previsioni approssimative.

7"

CHe,

PUJt NON 'l'ROVANDOSI

PRECISAMEN'l 'E

l, 2, 3, 4

CON'DIZI ONI DI CUI Al NUMERI

E

IN

5

UNA

DELLE

DEL PRESEN'TK

ARTICOLO, COMPROV,J NEI MODI CHE SARANNO INDICATI NEL REGOLAMEI!{TO

DI

TROVARSI

IN CONDIZIONI ANALOGHE

A

QUELLE lVI PREVIS'l'E. f

Dalle concessioni fatte già in base a disposizione simile a questa abbiamo rilevato che i militari cui sarà applicabile il presente titolo al congedamento non potranno superare

200. .

.

' Il disegno di legge stabilisce che l'arruolamento avvenga nell'anno in cui i giovani compiono il 21o anno. Bisogna pertanto calcolare anzitutto quant i potranno essere i giovani che nell' anno in cui compiono 21 anni si trovino già ammog liati, in secondo luogo, quanti di essi po.tranno aver figli. Dalle pubbl~cazioni periodiche sul Movimento dello stato vivile si rileva .che la media nel triennio 90-92 dei giovani i quali sposano qgni anno con età di 18 anni o meno è eli 1022, con età di 19 o 20 anni è· di 5350. La somma delle due medie e cioè 6372 ci d arà il numero dei giovani ohe n el 21o anno di età si troveranno ad essere già ammogliati. - Di questi 6372 matrimoni si può ritenere che tutti sieno fecondi, in quanto che la fecondità dei mat rimoni contratti da sposi in età inferiore ai 20 anni è r appresentato per g li sposi da 999,82 e p er le spos<:~ da 999,74 per 1000. - Però se t u tti i 6372 matrimoni sono fecondi, uun tutti i figli sopravvivono. S i potrebbe calcolare il numero massimo dei figli nati Jai detti matrim~ni e dedurre poi' le perdite per mortalità, ma non vi sarebbe poi niodo di sa pere come i figli superHtiti si distribuiscano ri,;petto ai matrimoni. Comunque, tenuto conto della grande mortalità dei nati da O ad l a;nno o da l a 2, n oi calcoliamo che soltanto 5000 inscritti potranno avere figli a 21 anno. Prescindendo dai disertori od omessi, trascura bili; bisogna dedurre successivamente i riformati, gli arruolati. nella riser va e le perdite durante il primo anno di servizio. I riformati dovrebbero essere dedotti in ragione del 34,8 "fo, uu~ li abbia mo dedotti in ragione della metà, perchè è r a . p;ione vole che giovani i quali a 21 !i.nno hanno g ià conLmtto matrimonio ed hauno figli siano in massima di buona t~u. l tlte, g li assegnati alla riserva l.n ragione del 15 % le


88i

88&

LA I"BRMA

LA !!'.ERMA

perdite in ragione del 4 Dfo. - Si trova che i militari i quali avranno diritto al congedo anticipato saranno presumibilmente 3371.

gli omessi presentatisi spontanei non sono soggetti a sanzioni disciplinari e penaJi si può ritenere che quando si avvedono che i loro coetanei, o almeno qu~lli che essi hanno sempre ritenuto per tali, sono chiamati alle armi, o poco dopo, si presentino spontaneamente. Consegue che la massima parte saranno arru<{lati prima di aver compiuto il 32° anno di età e per ciò noi supponiamo che sieno soltanto un centinaio quelli che per il presente titolo saranno annualmente inviati in congedo.

Cm

ESSEND9 RESIDENTE ALL'ESTERO DA.

ALLA. SUA.

INSCRIZIONE NELLE LISTE

TEM:PO ANTERidRE

DI JJEVA . SIA. RITOR-

NATO IN PATRIA. ESPRESSAMENTE PER PRRSTARVI IL SJ!:RVlZIO MILITA.IÌE.

Non è possibile determinare su dati positivi quanti saranno co1oro che, trovandosi regolarmente all'estero anteriormente al concorso alla leva, rientreranno espressament e in patria al tempo della chiamata della propria. classe per soddisfare ai propri obblighi, perchè evidentemente ciò dipende dalla loro . volontà. Qualche dato però può essere raccolto indirettamente. Il numero dei visitati all'estero è in media di 353, di questi supponiamo che una n;tetà sieno di l " categoria; il numero di coloro che essendo all'estero chiedo_no di essere arruolati per procura in l' categoria, presumendosi senza altro abili, è di 339. Ciò che risulta. dunque è soltanto questo che circa 300 cittadini all'anno i quali avrebbero obbligo di l" categoria s'interessano a soddisfare gli obblighi di leva, ma non risulta se questi stessi abbiano poi rimpatriato per compiere l'obbligo, nè risulta in alcun modo del numero di tutti gli altri che al tempo della leva tornino senz'altro in patria. . 10" Cm

SIA S'l'ATO ARRUOLATO

SPONTANEO DOPO

n?

QUALE

OMESSO

PRESENTATOSI

32°

ANNO DI ETÀ.

AVER COMPJU'l'O IL

La media quiquennale degli omessi presentatisi spontanei è di 2801. Dedotte le riforme in ragione del 34,8 "/. e le assegnazioni alla. categoria di riserva in ragione del15 "/. avremo che gli omessi presentatisi spontanei arruolati ogni anno in 1• categoria sono 1553. Di questi quanti ,s~r~nno aq:uolc~M çon ~tà di 32 anni? T enuto conto che

/

An.T.

96. -

JNSCRITTO CHE AL TEMPO DELLA CHIAMATA ALLE

ARMI, ABBIA FUATELLO MAGGIORE IN SEltviZIO NELL'ESERCITO O NELLA ARMA'fA PElt COMPIERVI L'OltDINARIA FEUMA CON· TRATTA PER OBBLIGO DI LEVA.

Da che è in vigore il titolo di fratello ascritto alla l' categoria dell'esercito permanente sono state concesse in media 31,709 assegnazioni all'anno di fronte ad una forza. media di l" categoria ascritta · all'esercito permanente di OG5,092 e cioè in ragione del 4,76 •j •. Ora se si mantenesse costante l'intervallo di età che interuude tra fratelli, il numero degli invii in congedo per àvere un fratello alle armi per fatto di leva sarebbe rappresentato du.l 4, 76 o/. del ~umero di uomini che al tempo della chiamata della classe si trovano alle armi per fatto di leva. Secondo il disegno di legge gli uomini che si troveranno ~tlle armi a novembre, non tenendo conto della forza permA.nente, saranno 90,266. Il numero degli invii in congedo Harebbe pertanto di 4296. Tenuto conto però della mag-: giore prohli.bilità che tra fratelli interceda un'età minore di 8 o 9 anni la. proporzione percentuale suddetta aumenLorà. Questa maggiore probabilità da noi è stata già supposta come l a 1,50.· Consegue che la percentuale da 4,76 ·1. t~1Llirà. a 7,14 •j. 'e quindi si può ritenere che gli uomini da. i 11 v Ìttrsi in congedo per questo titolo gmngano a 6444.


J, •ARIIAIIENTO DEGJ,I UFFICIALI

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. L'ARMAMENTO DEGLI UFFICIALI l

Di solito, nell'accingersi a tr attare d'una questione qualsiasi, per interessare il lettore si ·comincia col dimostrarne l'importanza, nel che tante volte gli autori tanto si infervorano da giungere fino a fin delle loro proposte una questione di vita o di morte per la patria, per l'umanità. Questa volta invece devesi proprio per dovere di sincerità dichiarare che la · questione dell'armamento degli ufficiali è una ùelle più secon darie fr a tutte le questioni militari, più secondaria assai di quella del vestiario e dello equipaggiamento.- Qui Figiane non ci ha nulla che dire, la organica si stringe nelle spalle, la tattica sorride. E difatti quando a molti distinti ufficiali, impressionati dalla forma delle guerre attuali, dove pare che non i reggimenti ~a le divisioni, i corpi d'armata, le armate stesse inquadrate tutte sul fronte strategico ormai sempre augusto per le enormi masse odierne, non avranno altra tattica che quella degli urti pt-~rpendicolari, loro sembr.a quasi una pura fisima la tattica dei battaglioni isolati ; quando la prepotenza del fuoco rende sempre più problematico l'urto corpo a ·corpo sia alla baionetta, sia all'arme bianca delle cavallerie, cosa può mai inter essare la scherma ' di ba ionet ta, la scherma di sciabola o di lancia, la forma della baionetta, la forma della sciabola sia pure per la cavalleria che la. impugna alla carica ? Quale importanza pel fante può aver e la forma della. baionetta se non deve rappresen tare ormai più altro che una. buona intenzion e raramen te attuabile ? Quale importanza · poi potrà avere la forma dell'arma da fianco dell'ufficiale, :ua sciabola o spada o rivoltella, se per lui non è in fine

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che un sim~olo d~ autorità, una specie di bandiera, di segnacolo per ammara 1 soldati, per indicar l oro una direzione e la intenzi~ne di dividere con essi, alla loro testa anche, 'la problemat10a prova dell'urto a corpo corpo? Qualunque sia l'ar~a e comunque maneggiata a questo scopo ugualmente può soddisfare. Pe~ciò, invece di sostenere la tesi della. importanza della questrone che qui risuscito, debbo premettere che se con brevi pa~ole mi fido di int r&.ttenere qui il lettore s~ questo secondario argomento, gli è soltanto perchè le mutazioni che si s ono intraprese nel vestiario possono dare occasione ai mutamenti che si volessero pure introdurre nell'armamento dell'ufficiale, che ne è quasi l'appendice e per un certo valore d'ordine logico, di armonia, quasi direi di estet,ica che vi si connette. E ben inteso che dicendo estetica non intendo dire capriccio momentaneo di m oda, ma ·quella t~rmonia che deve sempre regnare tra la forma e la sostanza ~ pecialmente quando la sostanza è poca, morale è l'intento l'ideale che la forma deve rappresentare. ' <J-Ii è·come dei fregi decorativi di un edificio, ai quali t4 petta soltan to la missione di dire cosa egli sia a quale ' ' tttl.ou to costru tto mediant e forme, simboli, immagini che pt~ r· luno alla fantasia. Per quanto secondaria sia la loro misHioue, che in fondo deve essere massimamente soddisfatta drd lo linee generali dell'edifizio stesso, dal su o carattere g eli o m ie, l'architetto non trascura le decorazioni e le commette tl.llV. i. ai più ecce.llent.i artisti, perchè l'edifizio presenti quella jil ll'fott~ armoma dt con cetto o di forma, quella parlan te ~~~ prosstonc dei suoi intenti che fanno d'una massa di pietra un'opera d'arte, una persona viva pensante. IJm . mi pare che nell'armamento dei n ostri ufficiali questa tU' IItOI_ua, questa logica corrispondenza lascino qualche cosa 11 doHtdorare, perchè l'esercito nell'insieme e nei particolari . 111111 pr~ i a o~era fatta.. a caso, a pezzi e bocconi, portante la "' 'lu·ont;c~ dt successivi criteri ùifferenti, ma riveli invece l''''' l'm i car atteri necessariamente mutabili, quell'intento Illiri toli Il t.n e unico di voleri o italiano.


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r} ARlfAlfBNTO DEGI.l OPPJCJALI

E per farla corta ecco di che si tratta. In Italia la scherma di punta è sempre stata in onore. Il pilu. m romano, la spada ·dritta dei legionari, la m assima - punctim ·non cresim che presiedeva al modo di adoper arla nel combattimento, sono tradizioni nostre gloriose. L'arme da taglio, ricurva ci v~nne dai barbari. Le armature chiuse da ogni parte e coprenti le parti capitali del corpo per forza dovettero d ar luogo nelle età di mezzo anche a una scherma di percussione ~pecialmente adatta alle mazze, alle ascie, ma non fece dimenticare, specialmente in I talia, l'arma prinéipale, la punta tanto più pratica quando le armaturè non presen· tano che pochi e limitati varchi per ferire; e il Tasso che nelle opere sue epiche fa testo non solo per l'arte poetica, ·m a anche per la cavalleresca e per la scherma (!.), fa sempre colp ire di punta i suoi cavali eri crociati. N el periodo del rinasciment o anche n ella scherma mantenne l'Italia il pri · mato nel mondo e, per opera sua, la spada dritta, lunga, dall'ampia coccia, essenzialmente fatta. p.er ferire di punta, conosciuta anche ora sotto il nome di spada italiana si t enne dovunque in onore. Ed oggi ancora la scuola di punta. napoletana, sopraffatta la scuola radaellistica. che si basava sul taglio, si t iene in onore non solo in I talia, ma nelle a~ca.demie delle capitali ' più incivilite del mondo e fornisce maestri celebrati a varie fra le prime società schermistiche di Europa. Il ministero della guerra che sempre si prese a cuore qu esto ramo della

(l) V~di IIOSAROLL SCOZ7.A e GniSETTI Pietro: la Scit11ZII della &cht!·mn. - Il Tasso sovente accenna alla superiorit.il uella punta sul renrlcute: nel duello tra Tancre~li o Ar.;ar1te; canto VI, ' • 11 rero Argante. • • . . . . • ·• •

..

o

o

• Con la voee la spttda insieme estollc « E torna per ferire ; • Accenno come si vede a un fendente • ed è di punta • Piagato ov'ù la s )lalla al braccio giunta. • Vedi ttnCOnt - Sport illtulrato, N. 6.~9 e seguenti La Sc ien za dell'ar'?i n-.ll'epopea dtl Tn sso.

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L' ARlfAVENTO DF:GLI UPPICIA.l.l

istruzione degli ufficiali, la prescelse nell' istituire la. scuola magistrale di R oma. e un trionfo definit ivo della scherma d i punta italiana si ebbe sullo scorcio del 1894 quando i d ue maest ri Laurent e 'l'homas (l ) mandati espressamen te dalla «· Societe d'E scrime de Paris » a visitare e studiare sul posto la Sl.lherma italiana, ~ompiuta. la loro missione a traverso a tutte le nostre sale di dilettanti, di maestri e di militari ed esaminata specialmente la nostra scu ola magistral""e, abilmente diretta dal cav. Masa.niello P arise , dichiararono nella loro relazione ufficiale comunicata anch e al ministero dell' I struzione e delle Belle Arti che indubbiamente la

scherma italiana J superiore alla fr·a'Yf,cese sia per !a bontd dell'arma che pel mockJ di impugnarla e di adoperarla e per la serietà con cui si tengono le accademie e alle parole facendo seg uir e i fatti, tornati a Parigi adottarono n elle loro sale - l'epée ilalienne. - E in tutto questo si t t;atta ben inteso della punta. Or bene, m algr ado ciò, contraddizione inespliCa.bile, l'eaercito italiano fra t u tti i :rrincipali eserciti europei è il solo, a beri guardar e, i cui ufficiali sieno esclusivamente armati, non di spada, ma di sciabola; n on di arma da punta, m a di arma essenzialmente da taglio. In Francia e in Germania molti degli ufficiali sono armati di spada, e anche quelli che aombrano armati di sciabola, a ben guardare queste sono invece vere spade per la lama dritta e per l11> forma della ~uardia meno ricua di else laterali e .più ampia guisa di coccia sulla parte donde esce la lama; ed o ve p ure presentino una leggera curvatura, come nella sciabola austriaca, essa è pnrò t racciata così che la punta viene a t rovarsi sul prolun;.{amento della dorsale della lama nel tratto dritto vicino 1tllu. g uardia, e quindi è essenzialmente più una spada che non una sciabola.. E spade dritte sono i P allasch dei corazv.iori prussiani e. q~elle che armano i corazzieri francesi.

a

St:m1.1. 44.

Uott. ALBKIITO CoUGNBT: (l ) Vita Italiana del pror. ANGKLO Ds Gtl BERNATIS. - Fascicolo VII · 1lel mese di

l111thralo 1895.


L' ARIUilRNTO DEGLI UFPIOIALI

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L' ARliAVBNTO DEGLI UPPlClAU

Noi invece, per una strana contraddizione, ~enchè. la punta sia tradizionale in Italia, e. vada ~empre pm gl~nosa tra la ~cherma. europea, noi ouonamo la punta .~a. .cl .a.t~ teniamo alla sciabola. Gli ufficiali degli esercttl 1taham dell'Italia divisa, compreso il piemontese fino alla guerra di Crimea, erano armati di spada; l'esercito piemontese e poi l'esercito italiano in faccia al crescente favo~e della spada adottarono la sciabola. e ultimamente fu generalizzata. a tutte le armi la guardia con molte else che caratterizza vieppiù la. sciabola. Siccome, per quanto anormale, un fatto umano deve ~ur avere una qualche ragione, o almeno un qualche mot1vo, e qui vale la pena di ricercarlo, volli pur darmi qu~sta. pena. ma. per quanto ci abbia riguardato una. ve~a. r~g~one r:.on mi venne mai fatto di trovarla che possa gmst1fica.~e questa contraddizione. Forse è da trovar si il movente ~~ una. certa tendenza negli ufficiali d'ogni arma ad assomigliarsi a quelli di cava~leria.~ t~ude~za. che si ma~ifesta. anche oggidì nelle modtfica.zwm all uniforme. E siCcome poi la ·questione dell'armamento dell'ufficiale è, come sop~~ si è detto, una delle più secondarie, e che va sempre. p~u perdendo d'importanza., è probabile che il min~stero s1 ~la. lasciato andare più facilmente in questa matena. a seguire il gusto degli ufficiali, tanto più che questa prefere~za a.c~ cenna a un certo spirito· b ellicoso, all'idea di volers1 tutti quanti come la cavalleria nella carica misurare, qu~ndo chessia corpo a corpo col nemico. Forse anch.e l adoz10ne crescente · delle sciabole-baionette preoccupò l'uffiziale d~l pericolo èhe correva anche lateralmente il suo. ~ugno, ~~ guerrigliare alla bersagliera a traverso a terrem ~ng?mbr~ ove il taglio giova ad aprirsi un varco tra . le s~e~1 e l bronchi e fecero preferire la sciabola al glorwso 1st1tutore dei bersaglieri, donde per imitazione, per assimilazione s1 estese agli altri corpi. Forse fu C09Ì. Intanto questo fatto dell'abbandono della spada come arma da fianco degli ufficiali non lasciò di avere influenza sulla scherma che si volse più alla sciabola che alla punta,

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sì che n ei duelli ormai è sempre usato la sciabola· e la scherma radaeJJistica, che si annunciò colle grandi rota:.~ioni della sciabola s~inta a quelle delle clave, fu per un" certo tempo in favore e neUe sale d'armi dei reggimenti sempre minore è il numero degli ufficiaii che coltivano la punta; la punta viene cosi a poco a poco nell'esercito a considerarsi come un puro ornamento, uno studio direi quasi teorico senza alcuna applicazione pratica, una cosa di lusso; si perde il vero e razionale concetto della superiorità della punta nel combattimento, superiorità che fece la gloria degli eserciti italiani in tutti i tempi, riconosciuta dalle migliori cavallerie, e mercè i nostri · maestri onorata ancora, ric.onosciuta superiore in tutte le sa.le schermistiche non pur in Italia che all'estero. E insieme allà utilità, alla ragionevolezza ci guadagner ebbero pu~e la eleganza e la comodità. colla adozione della spada pei nostri ufficiali, chè al postutto la sciabola con quella sua guardia voluminosa, coi suoi pendagli è incomoda .a chi la porta e ai vicini, e dà all' ufficiale una cert' aria di gradasso, di traineur de sab1·e assai poco in accordo colle modesta, seria e civile educazione dell'ufficiale moderno; aria che r~esce poi un controsenso fin quasi grotl.e~co per certi corpi dove il carattere sabreu7' è del tutto l'uori di posto come per esempio il sanitario, il commissat'Ì t~l.o, il contabile. E non è qui il caso di riandare le dispute sulla superiorità schermistica. della spada sulla sciabola, basta pel tanto di concreto che può esserci per la guerra ricordare ohe il taglio coll'uso in campagna si attutisce e per questo o per l'abito grosso e per le tante cinghie, gli attrezzi dell'of] uipaggiamento la maggior parte dei colpi di taglio nel uontbattiniento non arrivano alla pelle del nemico, che la punt.o. sola è sempre sicura, terribile nei suoi effetti. L 'azione d i t.o.glio conducè ai mulinelli rimanendo seduto in sella oon. ohe il cavaliere che, più per forza che per volontà, si t,r t)VI\ nella mischia, tende più a tener lontani i cavalli lllltniui che a colpire, il che invece di risolvere la carica


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L' AR.AJIENTO DBGLJ UPPICIALI

la riduce a una. mischia inesplicabile, confusa e senza risultato. . . t · h Queste sono le principali ragioni schermrstwhe e ta t10 e che in tutti i trattati militano in favore della punta, confermati dalle spade dritte, dalle lance adottate per la cavalleria nella maggior parte degli eserciti che se. ne s~n~ occupati. Per noi poi il ritorno alle spa.de per gh uf:fi.cta.h darebbe ef:fi.cace impulso alla scherma dt punta c~e altnmenti tenderebbe a diventare articolo di esportaz1.o~e. . Con tutto questo però è pur sempre, come dissi m ~nn· cipio, questa dell' armam~nto dell' ~f~?i~le un~ ,questt~.~e assai secondaria che non mteressa ne l1g1ene, ne l orgam nè la. tattica, ma che ha pu_r sempre anzitutto un va~ore dr logica, di estetica ben intesa, cosi che una .volta.. nle:ata. e intesa la contraddizione, la stonatura, conVIene nmed1are.

LA GUERRA CHINO-GIAPPONESE ,_ Continu4Zio11e -

.m:

Vedi di.cpensa IX.

III. La questione coreana.

AnlAGHI CESARE colonnello. t

Dal :fin. qui ·detto sui diversi scopi politici delle potenze più direttamente interessate nella quistione della Corea, è ia.cil&;D)Omprendere come ciascuna di esse debba aver anche tentato di far servire iu qualche modo al conaeguimento dei suoi fini i partiti che dilaniano la Corea, e dei quali intendo ora di dare un breve cenno, per quanto t rattisi di questione delle più intrigate. L'alta nobiltà la quale è ereditaria e si compone dei discendenti di quei guerrieri che aiutarono la dinastia dei Tsi I sien a conquistare e a conservare il trono della Corea, tiene per sè, come già fu detto, il monopolio degli · onori e del potere, -ed a.nzichè avere per sola ambizione il bene del paese, tende a far prevalere con cabale ed intrighi di pala7.m gli interessi delle diverse camarille nelle quali è suissa. I partiti, che cominciarono a delinearsi fortemente più di tre secoli or sono, e che ·colle loro discordie insanguinarono spesso la Corea. provocando pure interventi stnmieri, si sono ora., dopo numerosissime scissioni, disa.g~regazioni ~ fusioni costituiti in due ben distinti, nemici implacabili tra. loro. Quello cioè dei Ni che fa. capo alla. fil. miglia. di T ai W en Kun, padre del re attuale, e quello r.7 -

ANNO XL.

'lt , ·

*


LA. GUERRA CHINO-GIAPPONESE

'894-

dei Min che fa capo alla famiglia della regina.. Questi due partiti tentano di prevalere .nei cons~gli . d~~lla c_o:ona .pe~ governare il paese secondo 1 loro pnvat1 mt~res~1. Qumd1 si danno attorno per acquistare influenza _,~ull'ammo del re Li Hi secondo _figlio di 'ra.i W en Kun, che adottato dalla vedov~'·regin~ Chuo ~Tai-pi, ora defunta, sali come ta1e al trono nel 1864 in età minore sotto la tutela del padre. Esse~do il regime della Corea, col siste~a feudale "Stabilito or sono 5 secoli dal fo11.datore della dinastia, a base di assoluto dispotismo, esercitato nominalmente dal re e di fatto dalla casta nobiliare aei f umr.ionari, è della più alta i~portanza per gli interessi particolari di ciascun parti~o di guadagnarsi le simpatie del monarca, per gove~~are m suo nome il paes.e che - viene assoggettato alle pm dure oppressioni ed angherie. . . In questi ultimi tempi il _re, it;fìuenzato. dal partito. de~ ·Mi n · si è.· ~ostrato assai avverso agli stranieri, e qumd1 piu~to~to . conservatore, mentre T ai W e~ I~un. si di<Je non tanto nemico della odierna civiltà e qmndt pmttosto prp.:::) gressista,· al~eno per quanto lo comporti l.' ambi~ione s~a e l'interesse personale del momento. Infatti non e da dimenticare, che egli stesso, mentre ora si atteggia a f~vo~eg­ gi~tore degli stranieri, e come .tale a lui è stat? da1 g~ap. ponesi vincitori in · Corea fat to consegnare 1l governo provvisorio dal re Li Hi, si dimostrò in~ece du_ra~te la .sua · reO'crenza dal 1864 al 1873 ostilis;;imo agh stramen. Egh fu · pi~ tatdi l'an~ma della sommossa del 18~2 e~ il c?n~ro inftueu_. tissimo di tutti gli elementi ostili alle mnovazwm, tant?ch~ pe~ 1 ricon'durre l'ordinam ento nel regn.o dovero~_o i chmes1 prenderlo ed internarlo per tre anm a Paotmg Fu, too-liendolo al potere che egli aveva in quel frattempo usurpato. o Ma intanto, in mezzo all'aLtagonismo di questi partiti sobillati ed anche aiutati a quando a quando .dalle potenze str~niere, si è andato formando tra il popolq'l mantenutosi · estraneo aÌle loro mene, quel certo partito chiam:;tto_togakuto, il quale si arroga il titolo ·di naz onale e _ per~ino del progr·esso, e alla fin fine non è che un partito rivoluzionario 0

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r,A GUERRA CHINO-GIAPPONESE

avverso al governo e nemico giurato déglj stranieri. Questo partìt,o, ad ont~ - del terrore che ispira perc.hè commette violenze contro i pacifici 'cittadini, spesso anche penetrando nelle· case dei ricchi per derubarli, gode di una certa popolarità, perchè .lotta a favore della plebe contro i nobili e gli alti funzionari 'che la mungono, e perchè fa 'balenare agli occhi degli illusi l'idea patriottica di .u na Corea ljbera da ogni ingerenza straniera. . !' · • . . 1 Buona parte di 'c oloro che g uardano con occhio di malcontento l'impoverimento del paese, la quotidiana de~noli­ ziQile delle antiche consuetudini e dei vecchi costumi, per dato e fatto delle nuove idee importate daldifuori, la mancanza di rispetto degli stranieri, alle r~gole dell'etichetta e _a lla persona del re, considerata venerata co~e divina, vanno ad ingrossare le file di questo partito, il quale,·acquistatasi novella influenza, ha. presa una parte important issima ne~ torbidi otte da oltre 12 anni sconvolgono la Corea. Questo nuovo partito, quarito più cresceva d'i~portanza, t-~Lnto rptù doveva essere un prezioso strumento in ~ano agli agitatori del paese, e quindi le potenze straniere, mas~ sime la China e il Giappone, ehe avevano grande interesse a pescare nel torbido, mantenevano, a quanto si dice, emissari presso i capi del partito per tentare di dirigerlo secondo le loro mire ambiziose ed i loro fini segreti. Non è facil cosa formarsi un crit erio esatto dell' andamento e dello scopo di ciascuno di questi partiti, tanto più che, avendo in mira essenzialmente gl'interessi particolari dei rispettivi Ca.pi e non quelli del pae~e, sono esposti col mutare dei casi e delle vicende a subire· profonde e radicali modifìcazioni. E di vero .noi vediamo, riprendendo ad esame i fatti in· . terni dnlla Corea di quest'ultimo trentennio, ch e Tai W en Kun padre del re attuale si dimo·strò sempre durante la ;ma. reggenza avve~sÌssimo agli stranieri, non solo COl tenerli C~)ll ogni mezzo lontani dalle frontiere, ma eol permettere che ('o~sero manomessi nelle persone e negli averi quei miseri che nftnfr·agavario sulle infide e p~rigliose .cost~ della penisola,

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LA GUBBBA OHUIO-GIAPPONESE 8~6. ·

LA GUERRA CIDNO- GIAPPONESE

'' E' queste infamie, contrarie ad ogni legge, divina ed umana~ lé ·q\tali avevano certo per · scopo finale di fa_r sì che ~e na.v1 ·fuggi§'sero sempre quegli inospiti lidi, raggmnse:o 1~ loro apogeo nel periodo corrispondente alla reggenza d1 Ta1 '\"'fen 'Kub.) ;a(jtirando sul paese lo sdegno e l'odio d.i tutte le pote_nze ·a'vicirle·e lontane. L'esito infelice dei .p rimi tentativi fat~1 da quésd~ér punire i coreani, inspirò tale albagia al regg~nte, qa spingerlo persino a sopprimere nel:tJW7~ le fiere.sohte ~ t eil'èts'ì annualmente a Pian Mun (porta frontiera) SUl confim della· China, è poi a proibire contro l' uso secolare _ai chinesi la pèsca· nei mari di Corea, confiscando e bruciando le .foro giunch~ · e massacrandone gli equipaggi. . .. . . Ma mentre così trionfava completamente 11 part1to de1 N1, di' cui era capo il reggente, il partito contrario, quello · cioè dei :Min che s' inearnava nella. regina, andava. sempre raffor:zandost:' man ' mano -èhe il re si a v: vicina.va alla fUO.ggiorità. Non.. fÒsse.altro -per opposizione al partito ·del- r~ggente: ~o~ vev-8. ,· m.~stta.rs'i. non così- aperto sfidatore ~~gh. s~taJ,!lW~ l •(lùa.li già appunto per queste sfide avevano pm d1 una :yo a , cagionati'Iwri lievi danni alla Corea colle }oro. fl9tte, sbarb&ndo •nell'isola di · Kanghoa· e minacciando persino la capitale. . . Approfittando di questa rivalità dei due pa rt1t1, e forse di un momento di prevalenza di quello dei Min, riuscì al · Giappone nel 1872, mentre il re stava per uscir di tutel~ 'd'·ottenere le prime co·n cessioni sostituendosi al feudatar10 dell'isola-di Tsushima. Il pàrtito dei Ni, mal soffrendo questo . -principiò· d'intrusione per parte d~gli strani~ri, _tutto me~tev~ -in opera per muovere i coream contro 1 g1appon_es1. 81 giunse a tanto da rendere loro difficile il soggiorno in Co~ea in mezzo ad un ~lamento così ostile, e c:la tirare per smo contro navi di quella nazione, che stav:an facendo scandagli nelle acque coreane. La presa del forte chtt.~veva tirato, e la comparsa di una missione speciale giappones~ con par.e'oohi legni .da · guerra, · fece riprendere il sopra v vento al :partito del governo, e si ebbe il .trattato di K;oka del 1876 l'invio a Tokio di uua solenne ambasciata, i cui capi tor-

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narono di là. piuttosto convertiti alla civilizzazione giap:. ponese. Il partito dei Min trionfava; i giapponesi stabilitisi priina in Fusan e poi in Gensan e in Chemulpo sv·il~ppa­ vano il commercio colla Corea, e per mezzo loro. apr-ivasi una. strada alle 'lì.Uove idee di civiltà. P er qualche anno poterono godere in pace i ftJWt,i raccolti dd trattato del 1876; ma, a cagione dei . partiti · che si contendevano ~l potere e degli intrighi della ,opi~!l<. la quale vedeva di'i'ilia.l occhio lo sviluppo preso dal commercio giappones~ in Corea, non poteva questo stato. di qu,iete ayé_r lunga durata. S e il governo, nel quale aveva parte . !importante la famiglia dei Min, parteggiava per gli . str~nie;ri -e per la civiltà, vi si manteneva sempre avverso l'altro partito capitanato da T ai W en Kun. Era ·il primo partito favorito dai giapponesi, il .seçonc:lo dai chinasi, me. solo in quanto poteva -servire .a scalzl!ore l'egemonia della potenza rivale, : perchè nqn qon~eQ.iva a.l)..a China che trionfasse completamente il partito .. d~i N~, . il ?rua.lefJ1iveva :già mostrato di essere avv~rsiss.imp -all' ingerenza. di quo,lsiasi Stato straniero negli afFari deU~ C~ea. Anzi si pùò dire · che la China, .alla ,q-u ale premeva che la penisola si aprissé al commercio colle varie . poten~e app~nto per distruggere il monopolio commerciale esercitato dal ·Giappone dopo il trattato del 1876, lusingava un po' l'uno. un po' l'altro partito, facendo balenare agli occhi di t~tti lo Hpauracchio della Russia, come quella che man .mano. estendeva i s uoi con.fini in Asia ~ino a toccare quelli delia C.orl)a, colla mira di annettersela appena se :ne presen.t as~Je l'occasione. In·· opuscoli che' andavano spargendosi pel ·paese si magnificava· invece la China come alleata naturale della Corea e come. potenza sempre prontà ad aiutarla _con soldati o denaro; ma s'indicàva pure che l'amicizia col Giappone era da ricercarsi contro le mire conquistatrici della Russia; e che ancora pilt-•lo sarebbe un'alleanza cogli Stati Uniti, unici ve:ri e disinte r essati amici delle ·popolazioni asiatiche... > Il part1to d el governo ,av eva ·.intanto .contin1111to a fare buon viso all'idee di civiltà. é ~ agli -s tranier i L lo spirito.·: di


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LA GO ERRA CIII NO- GIAPPON&BE

prògresso guadagnava terreno ; non si. tratt'ava più di bandire dal patrio suolo lo straniero, ma di ricercarè l'amicizia di quella potenza, che potesse esser più utile alla Corea. Un complotto contro la vita del re, in cuL~i volle veder la mano del partito ultra-conservatore, dava ancor maggiore influenza al partito liberale, sicchè si poneva mano alle riforme · militari, chiamando a Seui ufficiali giapponesi per istruir~' le truppe coreane, ed ordinando ar~i bianche e carabine all'arsenale di Tokio. · Sotto gli ~~spici della China, che si barcamenava tra i q ue partiti per raggiungere il suo scopo politico, si apriva intanto l'era dei trattati coL 1882. Ma il popolo, nel quale andavano infiltrandosi !e dottrine del partito tokaguto, non era. favorevole agli stranieri, e in tale disposizione veniva mantenuto anche dal partito conservatore, che riconosceva . tuttora per capo Tai W en Kun. Non mancav ano proclami i11cendiari per sollevare il popolo contro gli stranieri, ·e quindi contro il sovrano e il partito che li favoreggiava. Così il 23 di luglio 1882, scoppiata la. rivolta sotto pretesto che ai soldati era stata sottratta parte della loro razione di riso, venivano uccisi il sopraintendente dei grani Min-Kiom-h:o zio della regina, il novenne principe ereditario colla sua sposa, ed i ministri favore voli agli stranieri. Il re e la. regina potevansi a stento salvare riparando nel castello. Già. si accennò quali ne fossero i sangùinosi risultati pei giapponesi. T ai 'vV en Kun capo della rivolta s'impadronì del potere, ma appena s'o ddisfatta la sU:a ambizione, vede'ndo che i giapponesi colla forza dellè armi avrebbero potuto creargli seri imbarazzi, si affrettò a venire a patti e a dare ogni soddisfazione al Giappone per consolidarsi sui trono usurpato. Il suo triqnfo fu di breve durata ; i chinasi · ai quali non conveniva ·che spadroneggiasse Tai \iV en Kun, f~uero con . molta pòlitica un bel •voltafaccia, ~J?pena viderò ridotto · !i.ll' impotenza il r e col pa.~tito dei Mi!),, e quindi più facile di renderselo amico per l'avvenire A di strappargli le concessioni ·c he desideravà.no. Dopochè le truppe chinasi, in nu:mero ·di 4000 uomini , sbarcate a sedare la-ri voluzione

LA GUERRA CHUIO-GJAI'PONF.SB

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furonsi riunite nella capitale, si trovò mezzo di attiràre sotto ùn pretesto T ai W en Kun sopra. una delle navi della flotta,_ e senz'altro la nave salpò portando l' usurpatore in China dove fu internato. Così il partito dei Ni, restato senza capo pel tradimento dei chinesi, doveva cedere il ·post~. a quello · · dei Min. Il re e la regina rimessi in tal gu sa sul trono per opera della China. non potevano d'ora in poi mos.t rarsi méno ligi ai chine<Ji, di quel che prima. lo fossero stati· ai giapponesi. Le scene di sangue successe durante la rivolta, l'assassinio dei ministri progressisti, il pericolo di vita corsò dai membri della casa reale doveva farli rinsavire e mutare programmà. L'infiuenza chinese veniva così. d' un sol tratto a supplantare la giapponese senza cambiamento nè del monarca, nè del partito dominante, e ciò solo per la intelligente applicazione della nota massima del divide et impera. Questo non poteva convenire al Giappone, che si dava ad ordire un complotto allo scopo di cambiare il ministero in Coréa, perchè l'indirizzo del governo fossegli nuovamente favorevole. Kim Ok Kun, antico inviato di Corea al Giappone, era l'anima e i l capo di questo complotto, che colla connivenza del direttore delle poste scoppiò il 4 dicembre L884 all'inaugurazione dell'ufficio postale a Seul, ed ebbe per risultato il grave ferimento del principe Min Yong-ik beniamino del re. Approfittanto dello spavento ·c he per quest'attentato aveva invaso l'animo del monarca, Kim Ok Kun riuscì ad imporglis(pen etrando nel palaz~o; e dopo L'assassinio del ministro della g uerra e di sette tra i principali uàpi coreani favorevoli ai chinesi, si formò un nuovo ministero presieduto da Kim Ok Kun. La China che non potev a. pel momento spedire truppe in Cor ea, essendo in a per ta lotta colla .l:t, ran cia per gli affari del 'l'onkino, approfit tò dell'energia di Yuen Chek-ai, uapo delle truppe chinasi stabilite a Seui, per appoggiare gli. lifor zi del· partito, che in seguito all'innalzaniento di Kim Ok Kun aveva perduto il potere. Si fece una contro rivoluzione; in ·pochi giorni fu abbattuto il nuòvo Ministero e massa,.


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LA G'OERB.A GHiliO-GIAPPONESE

LA GUERRA CIUNO-GIAPPONBSE

cr~ti gli aderenti. Tre membri soli del gabinetto .p oterono sottrarsi colla fuga, e tra questi Kim Ok Kun, il quale si rifugiò a bordo di una nave giapponese, che lo condusse al Giappone dove fu internato. Già si vide'.Come per questi nuovi tu,multi, avendo sofferto danni nelle persone e negli averi i giapponesi residenti nella Corea, dovè essere accordata,_una soddisfazione con relative indennità al Giappone, quantunque fosse- stato l' istigatore s~greto del primo complotto. Il trattato di Tiensin mise per qualche t empo · ostacolo al rinnovarsi di quei tumulti, che ad ogni momento scoppiavano per opera dei due partiti, i quali con alterna vicenda,_ mediante l'aiuto or delhi. China ed or del Giappone si impossessavano del potere riuscendo ad imporsi al monarca. Da questo momPnto cominciarono a trar profitto dalle loro dissensioni le potenze straniere, che avevano stretto trattati colla· Corea, e prima· di tutte gli Stati Uniti d'America, che nel trattato avevan affermata còntro le pretensioni della·.Ohina· là 'ìndipendenza di quel r egno. Al Moltei:l.doi'f,T preposto dal governo chinese alle dogane della Corea, succede nel posto di consigliere straniero del re l'americano Denny~ · Di nuovo la China, lasciando di favorire il partito dei Min, si- mette ad aiutare per mezzo di Yuen Chek-ai il partito dei Ni, e perchè non resti privo del suo capo, lascia libero dopo tre anni d 'internamento T ai Wen Kun, ch e ritorna nell'ottobre 1885 in Corea. Yuen forma il progetto ·di detronizzare il re, troppo influenzato dagli americani, e di sostituirlo col figlio in tenera età sotto la reggenza di Tai Wen Kun; ma nell'86 .quando tutto è preparato perchè il complotto riesca, quel certo principe Min Yong-ik, già ferito nella sommossa del 1884 e 'che era stato guadagnato per 3000 tael al}+L causa dei 0ongiurati, svela tutto al r e, e poi per timore che da parte dei chinesi o dei loro complici si attenti alla sua vita, si rifugia; presso il consol~ russo il quale lo fa imbarcare per Hong Kong, dove egli vive tuttora alieno dalla politica.

Il pericolo corso dal re tendeva ad alienarlo da1la China e a gettarlo piuttosto nelle braècia degli Stati Uniti; ma l' influenza della China .si manteneva sempre preponderante, tantoohè andarono a vuoto tutti gli sforzi fatti dal r e di Corea, per istigazione del consigliere americano Denny, presso le altre potenze per ottenere il riconoscimento della sua indipendenza. Nel 1890, in occasione della morte della r egina madre Chuo Tai-pi giungeva all'apogeo, come già .si vide, la influenza chinese, giacchè iL re di Corea, accettando il cerimoniale imposto da L i Hung Chang per ricevere la lettera di condoglianza dell' imperatore della China, veniva a ribadire in faccia a tutto il mondo la. sua posizione di vassallo del celeste impero. · Sembra però, che queste troppo esagerate esigenze della . China a.b bian finito coll'offendere l'orgoglio nazionale e coll'alienarle le simpatie di tutti i partiti coreani. Cosicchè anch~, i · due partiti che si contendevano il potere cominciar€>-n6 a vedere di mal occhio l'ingerenza chin~se e a rivolgere quindi le loro aspirazioni verso altre potenze, che potessero aiutare la ·Corea a sottrarsene. · D el partito togakuto non parlo neppure, perchè doveva· essere n emico dichiarato di ogni ingerenza straniera, avendo posto sulla sua bandiera ~ la Corea dei coreani ». Intanto, in mezzo alle lotte dei partiti questo andava ognor prendendo maggior_ vigore e proclamando la necessità di restringere le concessioni fatte agli stranieri ed in specie ai giapponesi e ai chinasi, finiva col presentare al governo petizioni in questo senso, mantenendo il popolo in stato quasi di sommossa permanente contro gli stranieri. D 'altra parte nei consigli della corona veniva ad acquistare sempre maggiore influenza T ai W en Kun e quindi il partito dei Ni, che a poco a poco aveva cambiato di orientazione, facendosi partigiano della odierna civiltà e favorendo i giapponesi, come quelli che volevano la Corea indipendente dal vassallaggio della China; jl partito dei Min all'incontro si faceva sempre più conser-Vatore e, mentre

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LA GUERRA CUJNO-GIAl'PONBSE

si volgeva verso la R.u ssia, perchè nel suo intervento sperava trovar mezzo di abbattere l'influenza dell'altro partito e di consolidare la propria potenza, non . sdegnava di appoggiarsi anche sul partito toga.kuto, spingendolo contro il governo, e tutto questo pel trionfo dei suoi interessi partiéolari. Difatti avendo il padre del re che era divenuto partigiano della civiltà, già designato l'erede presuntivo del trono nella persona di Yi-ho Kuang educato alle idee moderne, diventava interesse sommo del partito della regina che ciò non avesse effetto ; altrimenti n e sarebbe venuta la completa rovina della famiglia dei Min. (~uindi al partito togakuto per spingerlo agli estremi veniva insinuato, che Yi·ho Kuang educato da sacerdoti cattolici intendeva d'impadronirsi a viva forza del trono, per ca;mbiare costumi e religione in Corea e perseguitare 1:1d abbattere il partito nazionale. Allora alle' petizioni presentate da questo partito pel ritiro di To.i W en Kun dai consigli della corona, pel divibt'o l'H esportazione del riso e di altri generi alimentari e pel nuovo ordinamento delle relazioni colle ·potenze estere ·e colla famigli'a Min, tengon dietro l'incendio del palazzo di Yi-ho Kua.ng, e i reclami per l'espulsione degli stranieri per cacciarne insiem con loro la religione ed i costumi. L' imprigionamento della commissione, che portava al re i reclami del popolo, fa scoppiare una sommossa; allora dietro il parere del partito della regina, che torna a riprender la primitiva: influenza nei consigli della corona. il governo temendo una insurrezione della plebaglia fa rimettere in libertà i membri della commissione, scusandosi col loro capo Pan Cheng Ha.o ed incolpando dell'accaduto il capo della polizia al quale viene inflitto un pubblico biasimo. Ed ecco di nuovo agitarsi il partito dei Ni, susJi tando violenta protesta per parte degli studenti della scuola normale supei-iore di Chen Kun Kuong cont ro le mene del partito togakuto. Questa protesta presentata al re da uno dei loro rappresentanti f..~i K en Chong, accusava quel partito di esser

LA GUERRA CIHNO- GIAPPONESI':

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unica causa. di tutti i disordini coll'attirare a sè gli sciocchi e g li illusi, e chiedeva che fosse posto fine alle sue imprese con misure di rigore, massime contro il capo P an Cheng Hao. In mezzo a queste· due contrarie correnti il governo esitava. ~erples~o, ma non sapeva decidersi ad una energica politica mterna, per timore che il partito togakuto suscitasse torbidi troppo gravi e sommosse. Predominava quindi il parere sostenuto dal partito dei Min di tenere a bada per mezzo di alcune concessioni il partito popolare, e si poneva perciò il divieto. all'esportazione dei generi alimentari, ad onta di grandi proteste per parte dei commercianti stranieri. massime giapponesi, i quali reclamavano for ti indennità per le perdite causate ai loro interessi da cosi fatte misure; ma tuttociò non bastava per la pace. interna. Ormai la Corea avviavasi a sicura rovina· pessima la situazione politica e la economica, languente iÌ commercio, deprezzata la mo.JJ.eta , sconvolto dai partiti il r~g~o e c?r~o da bande di malfattori, minacciati gli stramen• liegh averi e nella vita, g enerale il malcontento del popolo contro i forestieri, e di qneKti cont ro l a Corea. Prima o poi doveva scoppiare un conflitto e bastava qualche fatto, uhe inasprisse le relazioni tra China e Giappone, per dare il tracollo alla bilancia. · . . Questo f&tto di non lieve entità accacfde appunto nel marzo 1894. Quel cer to Kim Ok Kun, il quale era riuscito a salvarsi in Giappone dopo la controrivoluzione, che l'aveva sbalzato dal seggio di primo ministro in Corea, venne assass inato per opera di un coreano Kong Tiong-u a Shanghai dove era stato attirato in un agguato per mezzo di una lettera vera od apocrifa di Li Tsing Fang, figlio adottivo di Li Hung Chang e ultimamente ministro della China in Giappone. Arrestato l'assassino dalle autorità inglesi, venne consegnato in virtù dei trattati insieme col cadavere di Kim Ok Kun al console di Corea in China, che fece portare a. Chemulpo il morto ed il vivo. L à mentre l'assassino si faceva sparire, probabilmente per ricompensal'lo anzichè punirlo,


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LA GUBRRA CHINO-GIAPPONESE

il cadavere veniva. decapitato esponendone sulla. pubblica

piazza la testa come quella di un traditore, e veniv:a.n decapitati pure il vecchio padre cieco, la madre e la. figha. . . Nello stesso giorno che perpetra.vasi l'as!'assinio a Shangha1, si tentava p er opera di tre altri coreani di trucidare a Tokio, Po YongKiao compagno di Kim Ok Kun. Dei malfatt~ri un_~ fu a.rreHtato, gli altri due poterono rifugiarsi alla legaziOne d1 Cç~rea; ma in seguito a vive minaccie ~el ~overno giap~on~s.e, dovettero essere messi alla porta. e qmnd1 cadere anch ess1 m mano alla polizia.. Allora, come protesta, l'incaricato d'affari coreano lasciava Tokio senza prender congedo dall' imp~ra­ tore nè dare spieO'azioni di questa. brusca rottura di relazioni ' o . diplomatiche. . Questi fatti commossero grandemente l'opinione pubblica nel Giappone; era chiaro che in tutto questo brutto affare non mancava la. complicità della. China, e se n e voleva. soddi~fazione ; ma quand'anche questa non si potesse esigere pér mancanza di prove. lampanti, si doveva almeno chi~dere r&giorie alla Cor~a. del contegno stranissimo e ·contranro a.l ·diritto dèlle g·~D.ti, t'e nuto dal suo incaricato d'affari. TutLi i partiti gridayano, che n'andava di me?.zo l'onor del paese, e che era l'ora di finirla con potenze le quali così apertamente sfidavano il Giappone. i Mentre le relazioni tra China, Giappone e Corea erano cot,anto tese, la insurrezione scoppiata. nella provincia di Chulla dopo meno di due mesi per opera del partito togakuto, ~ro­ vooando a richiesta del re l'intervento armato della C hm~, fu l'ultim~ goccia che fece traboccare il vaso già colmo. Le truppe giapponesi sbarçarono in Corea, e si ebbe dopo poche • tergiversazioni la guerra,· che dura tuttora e ehe è stata una. sequela non interrotta di sconfitte pei chinesi. Riassumendo quanto sopra si è esposto. circa i partiti in Corea, si può osservare che entrambi n ei quali è scissa la . nobjltà., si è appoggiat o ora alla China, ora. al Giappone, e talvolta pura agli Stati Uniti o alla Russia, secondo che s_per.a.va averne aiuto a debellare il partito contrario ed · a. conquistare il ,potere, così a seconda dei casi e delle op-

LA GUBRBA CHIN0-81APPONB8E

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portunità ha dovuto far talora buon viso e talora il viso dell'arme agli s~ranieri, cambiando di pri_n uipi come si cambierebbe di maschera. Siccome poi da una parte i chinesi tenevano a conservare intatti i dritti di alta so-vranità sulla Corea e coglievano ogni occasione per farli valere, e dall'altra i giapponesi proclamavano sempre la indipen~enza di quel regno da ogni vassallaggio verso la China, così poteva il partito che manifestavasi contrario ai chinasi trovare un certo eventuale appoggio perfino in quello popolare togakuto, che metteva innanzi a tutto ]'indipendenza del paese. Ma questa ibrida alleanza, che s'ha talvolta anche negli Stati ci vili tra gli elementi moderati e i radicali per aiutarsi scambievolmente a raggiungere alcuni fini di politica intérnà di partito, non poteva durare mancando assolutamente di base, perchè il partito togakuto mtendeva di dare lo sfra..t to a. tutti gli stranieri, come nei bei primi tempi della na.zion~ eremita.. Dopo i trattati ciò non era possibil~, p~~chè la coalizione di .tut:AuJJle potenze co.p.tro la Corea per farli ,ri:~pettare avrebbe non solo apportati da.nni tremendi a. quel ~egno,\na ~essane in forse la integrità e l'indipendenza.. . ' . .. Quindi continua lotta del partito popolare · contro il governo, continua. agitazione nel paese, continui conflit.ti, dai quali trae-:ano loro pro' quelle potenze, all~ quali conveniva di aver pretesti per un intervel;lto in . Corea. A questo giuoco nissun partito poteva meglio p~:esta.rsi .di quello togakuto, che pur di vedere trionfare le sue utopie non p ensava, se con quelle si traesse a .certa rovina la patria, come del re!ilto fa il partito radicale in ogni st'a to d'Europa.. Vuolsi persino da taluno, che all'ultima levata. di seudi di questo . partito nella provincia di Chulla n on sia rimasto estraneo il Giappone, che prevedeva in questo movimento una occasione propizia per trovarsi in conflitto colla China e per definire una buona volta colle armi la questione, per risolverla quale si era tanto lavoratp invano colle convenzioni e coi trattati. Certo, nella storia della. Corea di questi ultimi a,nni' forLunosi la figura di Tai W en Kun, che si potrebbe· chiamare


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(,l.URRRA CHINO OIAPPONF.SE

un Tiberio in diciottesimo, brilla di una luce assai fosca. A lui, alla sua. pessima. ed oltracotante politiça durante la reggenza; alla sua moderata. .ambizione per riafferrare ad ogni çosto il potere si devono i più grandi mali sofferti dalla Corea, lo stato infelicissimo a cui .e ssa è-ridotta, e le conseguenze della presente guerra forse disastrose per quel · paese. Non. pochi trovano a tal riguardo una certa somiglianza tra lui e l'ex re di Serbia Milano, e fìp.ora non p~ò . negar.si, che tra j due personaggi vi sia qualche punto di contatto, almeno per quanto riguarda la smodera.ta ambi- · zio.ne, la. incostanza nei propositi, la inettitudine nel governo~ la impopolaritìl ch e ~eppero trarsi addosso pe,r la loro :malaugurata condotta. ··

DELLO SPIRITO DI CORPO CONSIDERAZIO~I

.;

RIVOLTE SPKCIALIKnE AGLI UFFICIALI ll(FHTKRIA

(Continuazione e fine, vedi (!ispt>nsa I.Y)

(Continua).

Q u AU.A'r~sr lenente colOnnello a' artiglieria.

- - - -- - - -- - - - - - -

NOTA DELLA DIREZIONE Questo studio sulla guerra chino-giapponese fu consegnato dall'e· gregio suo autore nel mese di gennaio scorso. Frattanto gli avvenimenti di quella lotta giunsero allo scioglimento finale con la pace di Simonosheki. La direzione crede utile, e lo preannunzia fin d'ora, farvi seguire un Som1narip degli avvenimenti militari, ·.compilati su n~ovi importanti documen ti.

E lasciando il limbo dei bambini passiamo alle .altre -due basi su cui abbiamo detto po~giare il corpo degli ufficiali. È ovvio come gli studi fatti per di:renire ulliciale non sian·o cbe il fondamento su cui o~nuno erige l'edifizio della coltura, propria dell'arte sua. Ogn uno vede pure quuoto questo progress ivo e continuato esercizio professionale - inteso .nel suo più lato senso tlebba riuscire più facile, pi.ù prntico - e quindi più fecondo-·.di risultati - quando omogeneo sia l' eiemento che nelle belliche discipline si addestri. Non già - tolga il cielo l -che io sogni rinnovato il letto dj Procnste e imperante una uniform ità scrupolosa che converta tulli gli ufficiali in oggetti d'ordin nnza. Nella coltura, sia generale, sia speciale dell'ufficiale, devesi intendere allo stesso risul tato a cui si mira nelle marce. Vi è un minimo di poten- . ~.in l iHt di marcia a cui, in una truppa bene allenata e che voglia acquistare e mantenere vanto di saper marciare, tutti debbono arrivnr·e; fJUesto è, direi, un minimwn d'ordinanza che si deve esi-


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Ul•

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gere. Al di là di esso vi è il campo riservato ai forl,i marcialori, dal bersagliere al Bargossì, i quali lroveranno a tempo e luogo il, mezzo dì esplicare le loro qualità in pro del bene comune. Cosi nella coltura generale e in quella militare ·dell'ufficiale vi è un minimum d'ordinanza che in un corpo d'ufficiali che vogliano acquistare e mantenere vanto di essere pienamente meritevoli di esercitare il diriUo di difendere il paese guidandone i figli alla vittoria, tutti debbono possedere. In ciò solo consiste l'uniformità; al di là di quel minimum vi è il largo campo schiuso a tutte le gradazioni dall'ingegno al genio, alle quali non mancheranno le occasioni dì esplicare a tempo e luogo le loro cognizioni in pro della fa\)1iglia . comune - l'esercito - in· pro della meta suprema - la vittoria (1). Ciò premesso, applicando questo principio al nostro esercito non saranno necessarie, nè forse opportune, molte parole per convincersi che il quotidiano addestramento hellico incontra difficoltà inerenti al reclutamento e cl1e una parte degli sforzi continui in tale addestramento va perduta, ed altra parte non dà risultato proporzion~to alr lavoro, per la necessità ·di andare a tentortj,~ tl 1 dove i fattori del Iavoi'O non costituiscono un insieme armoniQso in ogni sua parte. Put·e il lavoro ferve, sarebbe ingiusto il non riçonoscerlo. Noi fantaccini più degli altri siamo prova che se non ogni sforzo fu proficuo, se quelli proficui non Io furono in modo completo, pure lavorando siamo giunti a poter·ci paragonare con soddisfazione. Ma quesla soddisfilzione soltanto di tempo in tempo è bene ,ci allìet~ l'animo per temprarlo alle novelle ed incalzanti prove: la via cr sospinge, e remota è la meta; in marda , fantaccino! in marc1a

(t)

Siccome in tutte le mie parole io batto in l.Jreccia con <)Uanta ho forza contro

l'indiv,dualismo, non vorrei che altri mi crede~~e un partigiano òell'-uni(ormita. Mia

mtenzione in\'CCe c di rare persuasi i miei più giovàoi lettori che ogni •!orzo puramente indhidualo si perde nel vuoto, e ehe percM i singoli incliviòui producano i'!' pro dell'esercito con"iene che il loco ingPgno e la loro iniziativa, liberi n~l loro SVl. Iuppo; si e~pllchino coordi1lali ai f\n i che si vogliono raggiungere colln maua .

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regina delle battaglie l Noblesse oblige; e quel massimo "rado di nobiltà che è la nobiltà regale ci sproni a saperne portarel') degna. mente e vittoriosamente l'ambito peso l

..

** La terza base dell'ufficialità è l'avanzamento. Troppo spinoso è il tema e insieme troppo vasto perchè io possa, senza trascendere dai limiti che mi sono prefisso, parlarne a lungo e come si conviene. Mi basterà accennare come una buona legge d'avanzamento debba ess,ere il necessario corollario di un buon reclutamento d'ufficial i· che a mio parere maggiormen te quindi t11·ga quest'ultimo, che sol~ può p_er·mettere di fondare una legge d'avanzamento stabile, la quale assodr un regolar·e funzionamento dei gradi mediante l'avanzamento per anzianità, con esclnsione inesorabile degli inabili, e mediante nn avanzamento ·a scelta, garantito da solide e pratiche prove di superiorità intellettuale e militarmente arti,~tica , e quindi assai limitato; una legge infine quale, rispondente a tali concetti, parmi esset· la legge d'avanzamento nell'eset·cito germanico. Ora noi abbiamo una legge d'avanzamento che, senza calunniarla . può dirsi moritura, dacchè già varie volte sono state presentat~ nuove leggi d'avanzamento, tutte arenate nelle secche numerose tra cui quelle leggi erano e saranno costrette a navigare. È fuor di dubbio che, riè una buona legge potrà essere adottata se non si mettano da banda gl'interessi personali tenendo solo di mira l'interesse generale, nè, una volta adottata, la legge potrà dare buoni f~uLti se l'elemento che deve applicarla non abbia il èoraggio civile d1 epurar~ sempre e con serenità le fìle degli uffic iali. La precipua rag ione per cui molti , pure ammettendolo teoricamente come ottimo, r·ìpu gnano all'avanzamento ad anzianità per esclusione sta nel dubbio. che si riscontri nella generalità il costante e sereno coraggio di applicare l'esclusione. È fuor di luogo il dubbi o? Mi astengo dal rispondere non essendo mio proposito dì trattare a fondo dell'avanzamento: solo in quanto ha attinenza al mio .tema dirò che. senza un vero spirito di corpo- quello cioè che uni sce tulti gli ulliciali dell'esercito non solo con vincoli di beneV-olo cameratismo, mn in un sentimento di gelosa cura di mantenere la propr·ia famiglia ~8- ANNO XL.


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DELLO SPIRITO DI CORPO

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in quelle condizioni di eccellenza a cui gli ullìciali devono costantemente mirare- senza tale spirito di corpo, geloso del proprio buon nome, si avranno tutli gli efTetli dannosi di uno spirito di casta, tenero più di pareré che di essere, e tutte le deleterie emanazioni di un cameratismo male inteso, suadente a perniciose indulgenze.

Neri Tanfucio nei suoi briosi sonetti in vernacolo pisano ne ba uno bellissimo: la {1·atellanza degl'italiani, che qui mi piace trascrivere per intero.

,. ** Addentrandoci ora nell 'intimo ~ella nostra grande famiglia militare , per la qnale mi conviene dilungarmi più che non abbia fatto nei rapidi cenni .sugli eserciti francese e germanico, vediamo q~ale sia da noi lo spirito d'arma terminando con la fanteria alla quale più m'interesso non solo per amore quasi filiale, ma perchè è dessa che ad ognuno, militare o no, più deve interessare. Anzitutto che cosa dev'essere lo spirito d'arma? Come sopra ho già detto incidentalmente, esso dev'essere una semplice suddivisione dello spirito di corpo. La fanteria, la cava lIeri«, l'artiglieria, Il genio, sono quali fratelli , i quali portando lo stesso nome di famiglia, al decoro, all'onore, alla gloria di esso fraternamente veglivno· consacrando a ciò ciascuno la propria speciale attitudine e intelligen;,a; in ogni arma poi le specialità d'arma sono i figli dei figli che lo stesso nome, la stessa cura dell'onore di &S30 legano alla grande.famiglia- l'esercito. Questo spirito direi patriarcale è quello che deve regolare i rapporti fra lo spirito d'arma e lo spirito qi corpo. Lo spirito d'arma corr!sponde allo spirito comunale; lo spirito di corpo allo sp irito nazionale. Errano quel!i che troppo assoluti vorrebbero spento ogni spirito comunale o regionale che dir si voglia; errano maggiormente quelli che questo spirito vorrebbero primeggiasse sull'altro. Anche qui come in tante altre cose la giusta via sta fra le due. Occone assegnare anzitutto a ciascuno il po5to che gli compete: i vari spiriti d'arma sono termini: lo spirito di corpo è il prodotto d i un'addizione. Quindi ogni spirito d'arma in tanto vale in qu::tnto è unito ad altri termini, mentre senza rapporti con essi rappresenta Ùna cifra isolata.

Tutti fratelli ! . . . . s'è stritla~ tanto, Ma fin' a qui s'è fatto di parole ; Lei di dov'è? « Lomb~rdo, e me ne vanto. E lei ? " Son Fiorentino, se Dio vole. ~

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Tutti citrulli semo: e questo è quanto. Se ci ripenso, quant'è vero 'r sole, Dalla velgogna mi s i smove 'r pianto: Nun credo più nemmeno 'n delle scole. Però ar mi bimbo glie l'ho già 'nsegnato; Tieni a mente, ni dissi, siei Pisano, Pelchè. 'n Pisa t'avèmo battezzato. Ma a Pisa 'un ci pensa', te siei Toscano. Quer « me ne vanto >> poi, mondo sagrato ! Dillo, ma prima di' : « son Italiano. ,.

È egli così nell'esercito ? Non vi~n fatto di ricot·dare talvolta il tri ste proverbio: « tre fratelli, tre cas.telli 1 Vediamo.

,. ** Artiglieria. ~ Dell'artiglieria abbiamo co~i a lungo discorso che -giova il concretare soltanto il riassunto di quanto è già stato espresso, e cioè : 1• L'artiglieria ha uno spirito d·arma pronunciatissimo, tanto 1pronunciato anzi che essa per lungo tempo si è chiusa nel proprio ·castello, e soltanto da qualche tempo scende talora al piano per incontrarsi coi propri congiunti: presto ritirandosi nella cerchia ·delle sue mura appena le si proponga di far vita comune. ~t Tale spirito d'arma che gi à produsse ottimi risultati per !'-arma stessa, ora per mancato o insufficiente contatto col rimanente dell'esercito , nuoce anche al progt·esso di tale arma, come eombattente.


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Cavalle·ria. - QuesL'arma pure ha uno spirito d'arma spiccato: essa pure ha il suo castello che una fossa serra, e per grari tempo, prot-etta da quella fossa , si è data quasi esclusivamente all'equitazione di maneggio e alla cura del cavallo. Per gran tempo ho detto; ma ora 1 Ora il castello es·iste sempre e nelle sale di esso, quando isolati dal mondo esteriore non giunge all'orecchio dei castellani se non il nitrito e il profumo dei cavalli, . il culto di quelle antiche tradizioni si manifesta sdegnòso e intransigente, assalendo r.on violenti invettive i giovani cavalieri che in quelle tradizioni più non scorgono la base della cavalleria. Ma tant'è i giovani cavalieri, che nelle sale talvolta taciono per rispetto, usciti all'aperto e veduto il fosso del castello, balzati in sella con giovanile ardimento lo saltano, ed accolti 'con un « bravo » entusiasta dalla fan"teria marciante per la pianura, fanno una punta e vengono a mescolarsi 'fra le nostre file . Fnor di metafora la cavalleria è in via di trasformazione. Una parte, forse minore di essa, s'arrovella in imo corde e lamenta la decadenza dell'istituzione; essa pure ha per principio l'arte per l'arte, E!l'delle. azioni della cavalleria una sola considera , una sola apprezza, una sola esalta: la carica: non potendosi caricare tutta la vita e dovendo pure impiegarla in qualcl~ e operazione' sono questi i rigidi cultori della forma, gli entusiasti del cavallo come cavallG,' i quali volontieri come Caligola gli darebbero un seggio in Senato·. llna pa1·te invece, forse maggiore, pnr conservando quella tradizione di llbilità nel cavalcare che fu già vanto della cavalleria piemontese, ha perfettamente capito che la sua azione, se anclte materialmente isolata talvolta, soltanto è utile in quanto è coordinata ai tini del r-omando. Nonchè meriomarsi, negli uflìciali di tal categoria, l'amore alla p1·opria arma è assurto a maggiore altezza sentendosi chiamati a mi~sioni più alte e benefiche in pro' dell'esercito che non si stimasse possibile in passato ; missioni in cui la tanto naturale e bella passione per il cavalcare ha sfogo sufficiente per il più vivo ardor giovanile. Col mutare delle idee anche la fc)rm a esterna dello spirito. d'arma della cavalleria ha mutato : il cameratismo colle altre .armi va prendendo sviluppo e più lo prenderebbe se disgraziate necessità di dislocazione non relegassero buon. numero di regg i-

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menti di cavalleria in piccole guarnigioni isolate, nelle quali facilrnente risorge il culto dell'arte per l'atte e nelle quali, nella monotona e costante contemplazione di sè stesso, avviene per il cavaliere un'auro-ipnotismo. Cosi - dicesi - i santoni s'ipnotiz za no fissando lungamflnte e intensamente il proprio ombelico. A questo auto-ipnotismo tra parentesi vanno pure soggeui i noa ,poc hi reggimenti d'artiglieria che si trovano nelle condizioni d! tlislocazione ora lamentate per la cavalleria.

• -* * Rimane il terzo castello - la fanteria- e ad éssa dedicherò '(Jualche parola di più. Veramente castello non esiste: la fanteria serena o attenda nella pian ura; non ha fossata che impediscano a~rJi altri di avvicinarla , nil ad essa di muovere verso gli altri : solo una rocca, già forte un tompo e di cui oggi non avanzano che i merli , si disegna sull'orizwnte in vista degli altri castelli -la rocca dei bersaglieri - ; pi ù lontani anc~m gl i alpini vigiland alla frontie1·a. ma da essi alla pianura. non corrono barriere e gli ultimi nati della nostra O'rande famiglia, mentre luminosamente si afTermano, conservano colta madre comune -la fanteria- saldi ed aiiet~uos i .vincoli. Ma se le altre armi peccano in tendenze aristocratiche, la funteria pecca nell'eccesso opposto; il suo accampamento· ha di'Ilo · zingaro più che del soldato; non bene allineate le tende non disciplinato il campo, non mutuo appoggio fra repa~ti e re~ parti , scarsi i vincoli fr·a camerali, spiccato l'individualismo. Se agli altri il da rimproverare un eccessivo spirito d'arma, conviene esser franchi e. riconoscere che lo spirito d'arma nella fanteria non esiste. Non esiste, dico: in una massa come la nostra poco monta che partitamente vi siano individui ed anche reparti che sentano lo spirito d'arma; considerata in generale la nostra fanteria manca del fantaccino convinto, entusiasta della propria urma, che ·dica col cuore come colla bocca a simiglianza del popolano di Neri Tanf~cio: io sondi fanteria e me ne vanto. Quali le ragioni di questo fatto che per chiunque ami dire la veritil, sopratutto a sè medesimo, è innegabile quanto doloroso 1 ~

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E~se sono molle e di varia natura: ve n'ha di morali- e di materiali, di intime e di esteriori. Tra le cause morali prima - 8trano a dirsi - è da segnalarsi la condizione di fortuna dell'ufficialità di famerm. Soltanto in_ una nazione in cui la tendenza artistica e la varietà dei governt hanno insieme cospirato ad esagerare l'individualismo, può avvenire il fatto che una generale ristrettezza di mezzi di for·tuna dissoci anzichè aggregare i membri di una famiglia che p111· possiede l'elemento più essenziale per essere unita: la paritit di mezzi di fortu·na. Il principe di Hohenlobe nella sua lettera VII· sull a fanteria. esce in queste parole: « la grande massa degli ufficiali di fan.. teria è povera, ciò che veramente dicesi povera, ma la fan« teria sta alla testa delle altre armi relativamente alla terza « qualità sulla quale, secondo me si ba5a l'influ enza dell'uffi« ciale sulla truppa; intendo parlare della sobrietà, onninament& « spartana. Tale sobrietà, mantenuta e conservata malgrado gli « sforzi che si richiedono alla fanter·ia è una nuova espressione « del suo sentimento d'onore. Certo la cavaller·ia conta nel sn(} « seno ufficiali che al pari dei camerati di fanteria sanno con« tentarsi di poco, ma in tesi generale non è men vero che la « carriera in cavalleria vien scelta di preferenza da chi ha mag« giori mezzi di fortuna e quindi non ha alcun bisogno d'impors• « altrettante privazioni. » E inneggia l;Hohenlohe a questi ufficiali di fanteria che con palese orgoglio chiama ripetut.amente spartani, e . alla spartana. sobrietà, alla loro miseria brillantemente portata attribuisce la massima parte del rispetto che il soldato ha per la vit·tù dell' ufficiale. Ora da noi pure la grande massa degli ufficiali di fanteria è povera, veramente povera; e da noi pure l' uf1ìciale è sobrio: anzi non esito a dire che la sobrietà di un ufficiale germanico potrebbe ai nostri ufficiali parere quasi un'epicureismo: è noto infatti che l'italiano gode meri tatamente fama del popol(} -più sobrio d'Europa; sobri età che, insieme coll.a tenacia al l<tvoro, . fa dell'italiano il più odiato e• temuto concorrente nelle masse operaie estere.

Perchè dunque da noi l'ufficiale di fanteria non è orgoglioso della sua povertà? Per l'ambiente esterior·e, per l'ordinamento interno, per la ripugnanza alla cooperazione , ossia per individuali smo. E mi spi ego. Se la razza latina è sobria è altrellanto vanitosa. E <tuesta vanità latin a è tanto più sensibile là dove più è sobria la razza; nell ' Italia merid ionale. Un'eccessiva vanità ci spinge al parere, ma un m~ linteso pudo re, un basso orgoglio ci vietano di lasciare scorgere quan to questa parv ~nza ci costi di intimi quotidiani sacrifizi. A noi militari, zingari del bel paese è sempre dato vedere il lusso esterno degl'indigeni, raramente il penetrare nelle abitudini della loro vita quotidiana. Possiamo contare i loro cavalli, le finestre dei loro palagi, quasi mai, e solo da maligne rivelazioni, saper e come mangino, come dormano, come si riscaldino. Questa è anzi credo - più della gelosia - la ragione per cui dirlìcilmente l' italiano apre la sua casa all'estraneo. In una razza vanitosa è naturale che nessuno esclami con orgoglio: noi siamo poveri, ciò ché v'è di più povero, ma i sacrifìzi della vita cotidiana non fanno che renderd più preparati ai sacrifizi della suprema loua. Tale l'arr1biente, tale la fanteria: l nostri sobri ufficiali si nascondono di esser tali. lnoltre il difetto di razza si manifesta sia negli organizzatori sia negli orga nizzati. Se il fantaccino germanico è povero, se qu ello francese, pure essendo più agiato d.el germanico, può ancora dirsi povero, gli organizzatori àell'esE~rcito , nel misurare loro lo sti. pendio, hanno però stabilito facilitazioni di vita comuneobligatoria, alla quale gli organ izzati hanno aggiunto in largo modo i vantaggi della cooperazione. Di qui sale di convegno nelle caserme, mense comuni, associazioni vestiario, a~itudini di vita comune che mentre facil itano all'ufficiale il problema di sbarcare il lunario senza debiti restringono i vincoli di cameratismo, e imprimono in tu tti quel sentimento di coll ettività che è precipuo fondamento dello spirito di corpo.


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Nel nostro esercito nulla o ben poco di tutto ciò. Ogni ufficiale è lasciato alle prese col proprio stipendio: lotta crudele e non sempre incruen ta in cui l'ufficiale perde una gran parte della sua attività, mette le sue più costanti preoccupazioni,. isolandosi con svantaggio proprio e della massa. Unico tentativo ormai in via di riuscita è stato fra noi il costituirsi dell'Unione mjlitare; ma quanto culto della parvenza, quanto spreco di v~nità, quale ignomnza somma dei bisogni comuni non ha dimostrato il primo impianto di tale istituzione ? Lasciando da parte i circoli militari es istenti in qualche grande cillà, e che la ripugnanza al viver comune fra armi diverse fa quasi deserti l . le sale di convegno esistenti quasi io ogni reggimento non sono tali da invitare l'ufficiale a disertare per esso i'l suo più che modesto alloggio. Manca in chi comanda la persuasione intima che tali sale siano utili ; manca nell'inferiore quel sentimento di altruismo e quell'istinto di cooperazione che fa bene accetta l'unione del piccoli e singoli sforzi per raggiungere un benessere colletlivo. Infine- difetto per me capitale -:- non esistono fra noi .le mense obbligatorie. A que3te vi è una dec.isa ripugnanza per parte di tutti; dei superiori e degli inferiori. I primi ricordano il mal riu ~cito esperimento, cominciato e proseguito sopratutto in momenti critici io cui troppo ·~ecise dapprima erano le divergenze politiche tra liberali e codini, e di poi troppo varie le provenienze, troppo stridenti i favoritismi di carriera , troppo nuovi gli uni agli · altri gl'italiani delle diverse provincie. Ne nacque infatti un diavolìo di malumori , di attriti, di duelli, sicchè queste mense sparvero lasciando triste memoria di sè. E pure le mense sono in uso non solo in Germania e in Austria, ma anche presso l'effervesèente nostra sorella latina, e funzionano ouimamente. In Francia sono divise per gradi: in altri eserciti sono obbli gatorie pei capitani e pei subalterni. In Germania la mensa funzion a nelle caserme o nei circoli mtlitari a sec'onda dei presidii: in Franc~a talora anche questo metodo è seguito, ma- almeno così era fino ad epoca recente il più delle volte ogni comandante di corpo fa un contratto per tutti gli ufficiali con ristoratori o albergatori , stipulando le condizion i

fra le quali indispensabile quella di avere sale esclusivamente r iservate agli ufficiali. 11 più anziano di ogni grado è responsabile del buon andamento morale e disciplinare della mensa. È ovvio a chiunque che simili istituzioni , di cui la forma soltanto differisce alcun poco per ragioni peculiari ai singoli paesi, consentono all'.urficiale di avere a minor prezzo un trattamento eguale e spesso superiore a quello che egli potrebbe ottenere individualmente; poichè , sia che le mense si facciano ad economia, sia che risultino da un. contratto fisso , stipulato fra tutti gli ufficiali di un reggimento e un trattore che può contare sn proventi certi e puntualmenti pagati , è fuor di dubbio che a parità di prezzo dovrà essere migliOI'e il tra(lamento per trenta persone che per una sola, e a parita di trattamento minore dovrà essere il prezzo. Questo il vantaggio materiale non dispreziabile affatto che per le condizioni attuali della vita economica basterebbe quasi da solo a giu stiUcare l'istituzione delle mense obbligatorie. D'altronde si osservi che presso di noi gli nmciali Ì!!Olatamente, o <~ meglio dire per gruppi . l'ì impatlzzan ti, s'acconciano como si dice a pensione presso al berghi e trattorie, oppure presso persone private: cercano, cioè, i vantaggi della collettività, pur serbando quanto più possono il proprio individualismo. Perèiò vari sono i gruppi, e· così divisi per gusti, per abitudini e per modo di vedere, cht> a poco a poco diventano l'uno all'altro estranei . J.n pensione presso famiglie private fino a qualche tempo fa m·a l'eccezione. Una delle prime e più caratteristiche fu la prima mensa che pigliasse nome dal Conte Ugolino (nome scherzoso di poi divenuto usuale) . Essa fu istituita a Torino, se non er-ro, in virt Oora Grossa, nel1869, ed accoglieva ufficiali di tutte le armi H sopratutto della scuola di guerra. Una mano di dissidenti fondò JH'Osto la mensa dell' Arci'Vescovo Ru.gge1·i, nella quale l'economia ~ot iunse al delirio e in cui l'unico piaLlo sicuro tl variamente cuciunto et·a l'allegria. Questi cenacCIIi numerosi, rumorosi, fragorosi nur.i, ma improntati però ad una miseria allegramente portata, n poco a poco figliarono le pensioni private (generalmente direue tl 1t donne) e lo sminuzzamento - quasi mi sfuggiva appollaiamonto - degli ufficiali qua e là, ovunque una vedova aOlitta da


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qualche ragazza da marito o un'aflittacamere vogliosa di ~an ten ere una serva senza pagarla, speravano con quel mezw d1 sbarcare il lunario e s'era possibile .im.barcare anche le ragazze. Ora la pensione privata non è più l'eccezione; è ~ almeno per i subalterni - la regola. I nuovi venuti al reggimento trovando adottata tale abitudine - la qu.ale risolve i l problemQ, economicovi si acconciano non di huon grado ma per necessiti!: poi una volta presa la piega e se, Dio guardi , inciampino in qualche gonna, eccoli appoll aiati ! · Strana davvero questa ripugnanza nostra all'associazione. questa nostra selvaggia ritrosia al vivere comune, strana iu noi italiani apparentemente così espansivi ; stran:t pi_ù in ~oi militari cl~e an· diamo predicando la necessità ùell'> spmto d1 corpo e su d1 esso facciamo così gran(le assegnamento, sperando però che nnsca ad un tratto per generazione spontanea. Strana poi tanto_ più che se un difetto è da rimproverare al nostro eser·cito è appunto quello di trapiantare nel suo seno le istituzioni esotiche s~nza nemmeno badare se la no5tra terra sia atta a farl e attecch1re; strana infìno ,quando si consideri che il fatto delle numerose pensioni private pro-va ad esuberanza quanto il provvedimento delle sarebbe economicamente opportuno. mense ohhlioatorie n . . Ora si noti che il vantaggio economiCO è ancora 1! meno scnsihile: superiori assai so.uo i vantaggi morali. Nulla accomuna più gli uomini , nulla li fa conoscere più pro· fondamente gli nni agli allri quanto lo spezzare il pane riuniti a tavola. Se ciò. è vero in generale per tutti è tanto più vero per noi militar~ , a cu i un~ mensa comun? s~rvita co•?e ·~sa n_:l~e mense dornest1che, fa ntrovare un po d1 quella vtta d1 fam1r>lra 1~ h e, pass:~ ti ·• primi ssimi anni di gioventù, la nostra vita randagia ci fa tanto desiderare. Il r estaurant infatti e la camera mohiliata sono forse i più grandi fattori della eccessiva tendenza allo stato coniugal e che si manifesta se mpre più nel nostro esercito. In quell'ambiente veramente nostro della mensa i~ cu_i no_n ci si sente a pigione, l'animo si schiude, l'interesse recrproco dtventa maggiore, le gioie i dolori ùell'uno diventano comuni :~gli altri, l'allegria, che è un grande fattore di concordia, si s vilup_pa~ i caratteri angolosi si arrotondano, i caratteri troppo neutrt s1

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plasmano sui caratteri più forti; ogni cosa che interessi il decoro della divisa è tosto risaputa e vi si può con prontezza provvedere profittando nell'esperienza dei più anziani . Ma, dicono gli oppositori, qni appunto è uno dei pericoli di codeste riunioni di giovani ufficiali , nei quali il sangue corre caldo nelle vene e le teste faci lmente si montano fino a salire come suoi dirsi al di sopra dei berretti l E l'autorità assoluta del più anziano e concomitante degli altri più anziani non la contate voi per nnfia ? Non sapete che non v'è quanto dare una forte respon · sauilità ad una per5ooa perchè si sviluppi in essa il sentimento retto dei doveri inerenti alla sua attribuzione ? E ment1·e salendo nei gradi scema continuamente l'incarico educa tivo, non crede~e voi ottima preparazione al grado superiore quella di avere una direzione e una responsabilità morale sui proprii ~ompagni ? Io credo di si e non lo credo per ~olo ragionamento: avendo appartenuto per 12 anni ad un reggimento in cui, pur non essendovi le mense, l'autorità del tenente e del càpitano più anziano era grande e da tutti riconosciuta ho potuto constat~roe gli effetti ottimi come auto-educazione e come educazione degli altri. Ma , oppongono ancora, ~l i attriti della vita comune, la faci.' lità a' trascorrere nelle parole, non genereranno una quantrla inlinita di duelli ? Ecco: astraendo dalle cause singolari, trascuraùil i in un esame sintetico, le cause efficienti di duelli si possono raggruppare in due grandi categorie: la prima, che ne rappre~enla la ter.r.a parte, è costituita dalle don ne; h seconda, che rappresenta le due parti rimanenti, dalla mancanza d'educazione. Oelle question i di donne non occupiamoci: per poterle to(lliere, o anche soltanto diminuire, bisognerebbe che mutassero le donne . . . . . e ancora più gli uomini. Sulle questioni di educazione iqvece è hene che ci sofTermiamo. È un fallo innegabile che i duelli sono assai diminuiti nell'esercito. Ora mettiamoci una mano sulla coscienza: possiamo noi asserire che questa diminuzione sia tutta dovuta alla migl iorata educazione, o non piuttosto dobbiamo confessare che anzichè l'educazione, sia cresciuta la tolleranza delle infr·azioni contro di essa ?lo ho una schietta antipatia per gli spadacci ni, per gli accat-


DELLO SPIRITO DI CORPO DELLO SPIRITO DI CORPO 920 tabrighe e per tutti -quegli scienziati del punto d'onore che rammentano la tipica e grottesca figura di don Ferrante creata dal Manzoni. Vado più in là: vo"rrei handite dalle biblioteche nostre i codici cavallereschi, inutili accademie per noi .: .he non dovremmo avere bisogno di tutori in materia. Ma con S. Paolo ripeterò: necesse est nt eoeniantscandala. In genere si colpisce il duello e rara-· mente se ne colpi~cono le caus.e. Che il duello avvenga non è ciò che deve conturbare: ma che permangano le cause dei duelli .~enza che i dtMlli avvengano, questo sì è grave. Ora chi ben considet·i ciò che accade fra noi deve concludere che il tratto e il fra sario fra colleghi non sono sempre improntati a quella scherzosaconfìdenza che è non solo lecita ma commendevole fra camerati: talvolta invece le parole sono secche, il fra sario racimolato nel hasso anzichè dedotto dal.l'alto; soltanto i timpani si son fatti più duri , il senso auditivo si è fallo più ottuso. Oltre a ciò si noti che la poca dimestichezza esistente tra alcuni compagni fa ;;i che antipatie covino a lungo ritardando lo scoppio. Per ufficio mio, durante sei anni, ho potuto esaminare tutli i rapporti dei duelli avvenuti nella ci rcoscrizione territoriale del comando al quale appartenevo e m'ha sempre colpito il fallo che la causa era quasi sempre dovuta a mancanza d'educazione. Mi ha sempre colpito inoltre che il frasario da cui originava il duello em tale da rivelare un abito al turpiloquio: ora un uomo educato anche nell'ira offende l'avve1·sario senza credersi in dovere di offendere contemporaneamente il galateo . Pertanto, che al primo impiantarsi delle mense obbliga torie possano crescere i duelli, non nego: ma di questa prima manifesta,zione io mi ralle)!:rerei perchè significherebbe che l'udito è migliorato, che l'epidermide si è falla più sensibile. Neces.~e est ut et>eniant scandala: naturalmen te purchè una volta avvenuti s~ ne tragga ammaestramento e norma per l'avvenire e a ciò non dovrebbero nè potrebbero mancare i superiori. Sicchè a mio avviso, divemtte le relazioni fra camerali cordiali ed educa te come si conviene, scemerebbero i duelli ed nllm·a soltanto sarebbe veramente il caso di compiacersene. Un ultimo vanta:.rgio disciplinare citerò prima di abbandonare le mense ..... future . Esse sono una necessità in gnerra, una convenienza e talora una necessità durante l'epoca delle manovre .

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O.r~ ~~Uo ciò che noi dobbiamo fare in guerra, in circostanze · d1fftclll che possono accrescere le ragioni di malumore, ò bene che lo sappiamo fare per lunga abitudine, la quale ci renderà meno esigenti e più pratici. Nell 'esprimere infine il mio voto che si addivenrra a simile istituzio.ne. fra noi , .aggiungo che ad affratellare se~pre più gli urfi ctah d.elle var1e aJ'IDi sarebbe utile per noi c.he le mense per g.r.ado SI faces~ero per presidio anzichè p{'r reggimento, ovunque CIO fosse poss1bile.

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Un'allra ragi~ne per la quale in fanteria manca lo spirito di corpo è an~he ti r~clutamento e l'esteriore della truppa. La fanlena non SI vale d'adornamenti: non armi artistich e come la lancia e la sciabola, o imponenti come il cannone: non t:avallo .che ris~armi la fatica nelle marce, alletti l'amot· proprio, seduca 11 pubblico maschile e femminile e nelle cariche trascini anche contro voglia i timidi. Bella, quindi, no. - È essa fo rte almeno? E~aminiamo brevemente come si recluti l · l<'ino alla chiamata della classe '1869 la fanteria di linea era recl utatà in un modo assai semplice. Il § 137 della vecchia istruzione complementare sul reclutamento diceva precisamente così: « Ai « reggimenti di fanteria di linea saranno assegnali ~l'inscritti che, ( dopo fatte tut.te. le a~tre assegnazioni, riman~ono disponibili. >> . Non era possibile d1 esprimere più brevemente e più chiaramente d concetto che la fanteria fosse unicamente carne da cannone. . L~ n~ova istruzione compl ementare invece, nel lodevole intento d1 m1gliorare il reclutamento .della fanteria prescrive che le armi speciali e i corpi scelti non possano scegliere le proprie reclute tra le stature inferiori a metri 1 ,64 (escluso\. Con tale provvedimento le armi speciali e i corpi scelti vennero a perdere: i bersaglieri le stature· da 'l ,62 a '' ,6-i- (escluso)· l'artiglieria da campagna » J) (id .); ' il genio 1 ,60 a l ,64 (id.); la cavalleria non ebbe variazioni.


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Mal.,rado ciò la fanteria non ebbe alcun giovamento e quindi nessu 1~ peggioramento le altre armi. Le cause di. tal ~atto , che l~a soltan to l'apparenza di essere strano, consistono .m ctò: la med~a della statura fra i giovani inscritti in lerJa è d~ 1 ,63; la med1a della statura fra gl'idonei al servizio militare è d•.1 ,6i (1). . . La media essendo di 1 ,6.\., già fin da quando v1geva la veccht~ istruzione le arm i ed i corpi speciali sceglievano uomini superiort a •l ,64-, poichò è naturale ~he nelle stature ~edie .e in .q~el~~ non del tutto alte -da 1,64- a 1,75- si trovmo gh u~m101 p1~ robusti e più proporzionati, e naturale pure che le arm1 le .quah hanno preferenza di scelta se li prendano . . , . . Perciò l'Istruzione non ha fatto che sanz1onare un ab1tudme già inval sa e lasciò per tutte le armi il tempo che aveva tr~vato . È sperabile cho si limiti maggiormente la scelta alle armt speciali fino ad .arrivare al desideratwn, cioè, che le stature fra ·l ,65 e ·1, 70 siano tutte devolute alla fanteria fino ad esaurimento del suo fab isogno? (2). . . Non credo : almeno finchè non sarà bene penetrata m tut11 questa verità che l'arma per la q1'a!e occorre ~na?gi.or rob~stezza è la fanteria. E ciò perchè .il marciare a pt~dl, m anm e bagaylio e inqnadrati è la maggiore fra le _fattche ch.e po~sa fm·: il soldato. La fatica del marci are a piedi mquadratt, non la puo ben comprendere se non chi l' ha provata. E quando a _que~ta fra le peggiori condizioni di marcia si aggiun~a uno zamo mcomodo che preme sulla colonna vertelm1le e l a~macca e. comprime le ascelle imped endo it giuoe<1 regolare de1 ?olmotu; una tasca a pane, ripiena d'ogni hcn di Dio, che b~tte 11 tempo sulle natiche ad ooni passo ; due giberne ripiene d1 cartucce e per trastullo un fucile fra le mani, del quale non è lecito , nè sarebbe ammissibile, servirsi come di bastone; quando questa specie di poveri

(l) Tali sono le cifre dedotte da lle statistiche di li anni, classi l~56·67 (Relazione dr.l tenente generale Torre sulla leva del tS67). . .. (!!) Tra i limiti di statura l,6S· l ,70 si presentarono alla_ leva da ~O ~ _93,000 uo~m1 (vedi Relazione citata): ossia, dato il contingente di fanter1.a e bers~uen m 43,000 cuca, la fanteria può calcolare di trarre da quei li_mitl t~tto ~l propno reclutamento pur lasciando agli alpini e agli specialisti del gemo la mpett1va quota.

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pellegrini costitu isce il nerbo dell'esercito e sopra essi essen:ialmente pesano le fatiche e il risultato di ooa giornata campale ; quando questi disgraziati in tanto valgono in quanto dopo una marcia se occorre anche forzata, possono arrivare sul luogo di combattimento ancora in grado di combattere (ossia di ri.::ominciare a marciare e sempre collo zaino in spalla) si è presi da stupore pensando che a formare questo nerbo sia destinato lo scarto di tutte le altre armi. Ben è vero che la fanteria vien delta << regina delle battaglie » ma se non di solo pane vive l'uomo, molto meno campa di solo fumo . Disgraziata regina : « Povera e nufla vai » come la filo sofia l Ora per potere incedere nuda, una donna, sia pure regina, deve essere straordinariamente bella. Bella, forte, sia pure cullo zaino sulle spalle, le doppie giberne sull'ombelico, la borraccia e il tascapane rimbalzanti sull'anca opulenta c bianca, anche completamente nuda seduce e può in quell'arnese dar battaglie c vincere in pro dell'umanità. !\la bella e· forte ha da essere. Si anche bella dev'essere la fanteria: non per nulla ho accennato da principio all'inOu enza che ha anche la vanità sullo spirito di corpo . Ma sulle migliorìe estetiche che si possono fare per la. fanteria non io mi occuperò: coll'aria di economia fino all'osso che attualmente spira vi sarebbe, non a tot'lo, da farsi lapidare. Ad ogn i modo se volgeranno migliori le sorti pe'r la nostra sdrucita barca finanziaria non sarà male rammentarsi che l'uomo è cosi fallo che si fà ammazzare più volentieri coperto il capo da un elmo o da un cappello piun1ato da bersagliere che non da un antiestetico pentolino. E ad un uomo che deve morire un animo gentile non nega mai nulla. Par ultimare questi pochi cenni sulla fanteria converrebbe guar · dare almeno da lontano la rocca dei bersaglieri. Quella rocca, al Ministero della guerra che creò gli alpini deve aver l'atto l'eiTettu della repubhlichetta di S. Marino: l'ha trascurata e fu un gran 111ale. Noi ci troviamo con due fanterie scelte, mentre dovevamo trova1·ci con una sola fanteria alpina, a formare la quale e per la popolarità di cui godono, e per le belle tradizioni , e per raggiungere lo scopo pel quale furono istituiti, i bersaglieri erano naturalmente chiamati. Ciò non fu fatto con danno dei bersaglieri stes~i


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DBLLO SPIBJTO DI COB.PO

che si par·vis licet comJJonere magna ·realmente rappresentano nella fanteria la ro.cca di S. Marino e con danno della fanteria che in quella rocca vede inutilmente chiusi i suoi figli più belli e vigorosi. Ma la quistione dell'esistenza di fanteria scelta e dei rapporti di proporzione che essa deve avere con la fanteria di linea è completamente estranea al tema, e quindi la lascio da banda. Mi basta l'aver accennato alle principali ragioni per le quali, a mio avviso, non v'è spirito d'arma in fanteria e di aver cercalo di dimostrare come questa mancanza congiunta all'esistenza di spiriti . d'arma non bene indirizzati e alla poca roesione fra tuUi gli urtìciali dell'esercito, diano per risu ltanza una deficienza di spirito di c01·po .nell'esercito. 4

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"'* Ho voluto dimostrare come questa .deficienza sia anzitutto il risultato di un'errata assegnazione nell'importanza delle armi, tra le quali sola e,ssenziale è la fan teria mentre tutte le altre s«?no awsilia·rie; come in secondo luogo ripeta la sua ori gine dall'eccessivo spirito di corpo parziale delle armi malamente dette speciali e che dovrebbero dirsi ausil1arie; come in terzò luogo provengtl dalla mancanza di una bilse comune d' istruzione, e dal non esservi un primo generale fondamento di cameratismo in una unica scuola; come in quarto luogo derivi dall'incompleta coscienza della propria importanza e dall'assenza di spirito d'arma nella fanteria. E poichè ad ufficiali di fanteria specialmente mi rivolgo, concluderò coll'esortarli a convincersi essi stessi dapprima della importanza della propria arma .e a convincer~ e i propri soldati; a r,ooperare ciascuno, nella sfera d'azione as5egnatagli dal proprio grado ed ufficio, a rendere la nostra fanteria ottima; a persuadersi che l'ufficiale di fanteria (avendo la fortuna di nori avere tempo e mente assorbiti dai mille particolari tec!lici necessarii nelle armi in cui la base invece dell'uomo è il materiale o il cavallo) è nella possibilittL e nell'obbligo di essere maggiormente istru ito degli altri ufficial i; che tale istruzione infinè dev' essere

DELLO SPUUTO DI CORPO

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tecnica ma pnò inoltre utilmente esercitarsi in qualunque ramo della scienza e dell'arte, poichè i problemi tattici si risolvono tutti con l'applicazione di poche norme didattiche mentre ciò che importa è lo spoltrir·e la mente ed avvez~arla per cotidiana gin· nastica ad afferrare prontamente la situazione ed a prefiggersi scopi semplici ed adeguati alla forza ~be ci vien data per ragg.iungerli. Quando ·la fanteria si sarà compenetrata della propria importanza, le sarà facile persuaderne anche i renitenti d'altr'arma, poichè se può un'ar·te oratoria brillantemente svolgere temi non sentiti , soltanto trascina e persuade la parola anche disadorna dell'uomo convinto . Ho sollevato !>enza scrupolo, ma non senza amore, i veli r.he ricoprono ~l cune nostre piaghe: le mie parole non se mbrino acerbe ad alcuno nè scoraggianti : non acerbe poichè costante è in esse il senso di rispetto e di devozione del quale chi veramente ama circonda la persona amata: non scoraggianti poichè, come ho già deLlo, la verità si dice soltanto a chi meriti di sentirln c il cammino percorso in si poco tempo ci è arra sicura di aver lena bastante per toccare la meta. Ho espresso il mio modo di vedere e di senti re con quella schiet· tezza desiderabile in tutti ma indispensabile in militari : ed ho creduto doveroso di esternare le mie opinioni malgrado la cerchia l'istretta di azione consentita al mio grado e al mio ufficio perchè « mai finora ·particella dal vero fu invano gettata sulla vasta bru« ghie'fa del mòndo. Dopo le mani che avranno gettato il seme tt verranno le mani che, dalle colline alle valli, coglieranno le ·, « hionde messi ». ' Ed ai miei camerati, l'augurio di essere i fortunati mietitori l SAVRRJO

NASALU RoccA maggior e 91° fanteria.

39 -

ANNO Xl..


NOTIZIE POLITICO-IIlLtTAR.{

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NOTIZIE P'O LITICO-MILITARI Con decreto reale deii'S corrente la. Ca~ra di deputati fu sciolta. I collegi eletto r~li sono co_ilvocati pel 26 maggio corrente; àl!'eiTetto di eleggere ciasGuno un dépulato. 01·e occorra una seeònda votazione, essa avril luogo il 2 giugno. Il senato del teg no e lA CamerA dei· deputati sono convocati per il 1 O giugno. Questo P. i~ fatto culminante, anzi l'unico importante deliA qui-ndici na. Il citato decreto è accompagnato d'alla seguente relazione firmata da tutti i ministri . « Sire,

« Qunndo nel pa ssato diCP.mbre, alte rllgioni di Stato persuasero la

Vostra a sospendere te:nporaneamentc il corso · dt~ i lavori p<~ r·. lamentari, sorrideva ancora !:1 speranza che, ritornata ·b r.alma negli spiriti , si potesse in breve volgere di tempo riconv.ocare il Parlaniento, tidando che gli Eletti della Nazione si decidessero ad all'rontare e risolvere, con mente r..1lma e sereni! . i gravi problemi finnnziari, economici c sociali che il Vostro G0verno aveva sottoposto poco prima :!Ile doli· bernzioni della Camera. .M a le subite coalizioni create a scopo di re· sistenza, e gl'insani giudizi lanciati a piene mani in mezzo -al Pae,;e sopra g!i atti e .gl'intendimenti del Governo, quasichè il decreto di · proroga della sessione, inspirato al patriottico pensiero ~i tenere ~lto il ' prestigio delle istituzioni pHiament:lri, su.) ua sse offosa alle libertà costituzionali; 'lueste e simiglianti ma nife~tazioni trassero facilmente a concludere che, riaperta in ques~e condizioni la · Carriera dei deputati, il la vor.o legislati vo sarehho riuscito incom posto, e ma le appropriato alle stringenti necessitù del momento presente. c Fratt.1nto in tuili i Comuni del regno si compievano le operazioni prescritte· rlallc l e~gi dell ' 11 · luglio -t8!.14 che il Governo di Vostra 1\laestà terrà sempre ad onore 'di avere sottoposto alla sanzione So- · vrana, e tli giorno in giorno appari va sempre più manifesto, che l:t intrapresn revisione delle liste eleuorali politicl1e :~ v rebbe condotto ad una vera ed estesa epurazione determinata dalle indebite iscrizioni M<~ eslà

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.-avvertite dalle Commissioni locali, che in molti luoghi avevano rag.giunto una proporzione superiore alle pitì arrischiate previsioni. , Non ero dum1ue col mezzo delle vecchie liste così inquinate, che s i potesse onestamente convocare il corpo elettorale politico, e d'altra ·.parte la Camera dei deputati auuale sorta dai Comizi del 1892 doveva -sentirsi viziata nelle sue origini, di maniera che non può non desiderare -che il Paese sia invitato a scegliere la propria rappresentanza coi me-todi più sicuri introdotti di poi a garanzia di una sana e corretta npplicazione della legge elettorale politica. c Tale doveva essere, ed era veramente il nostro pensiero ed .il ·più vivo desiderio dell'animo nostro, che la convocazione dei Comizi avvenisse nel più breve tempo possibile, perchè a noi piace, ed in paese libero si deve sovratutto desiderare, che la nazione abbia mo1io ed opportunità, quanto più si può, di ~sercilare liberamente il sinda· .cato che le spett:1 sugli atti del potere esecutivo, coll'opera dei suoi ·legittimi rappresentanti. « Ma le incertezze inseparabili dalla novitil rlella procedura, e la ne.cessitil imprescindibile di attendere la decorrenza dei termini introdotti nelle nuove leggi a tutela dei diritti individuali costrinsero, por non vo·leodo, a temporeggi:1re alquanto sino a che tutte le difficoltà si fossero .apoianate. . ~ Ed è oggi soltanto, a malgrado i ripetuti eccitamenti e l'azione ·COntinua dell'amministrazione centrale, che si può determinare il giorno {liù vicino nel quale, così piacendo alla Maestà Vostra, il popolo ita· liano possa esser<' chiamato ad eleggere i suoi rappresentanti al Par,Jamento nazionale. «

Sire,

« Noi affrettiamo 'lno!'to giorno con la calma e eco la fede d'uomini -che possono avere errato, ma che sentono di potere affermare che nei loro atti non ebbero mai altra guida , fuor '[nella del bene insE.'parabile del Re e della Patria. " Noi Io attendiamo principalmente, perchè portiamo ferma fiducia ~he il giudizio sereno del Paese, inspirato allo istinto della propria difesa, ed aborrente in singolar modo dalle infeconde lotte di persone, .che isteriliscono la nobile gara dei partiti combattenti in nome degli i'nteressi vitali della Patria, porrà fine a tutte le incertezz<', 'ed aprirà fero lungamente invocata del proficuo lavoro legislativo, che dia ~,Ila Nazione la sicurezza del suo :wvenire. 59' -

AN NO XL.


NOTIZIE POLITICO -MILITARI

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c Se tale sia pure per essere, come non dubitiamo, il pensiero e~ · il voto della Maestà Vostra, vivamente la preghiamo a voler fregiare dell'Angusto suo Nome, lo schema di Decreto, che abbiamo l'onore di sottoporre alla Sna ~Ila 11pprovazione ».

*** Dall' Eritrea nulla di realmente nuovo ed importante. Le piccolenotizie, che nel loro com plesso ci danno la situazione, possono riassumersi così: L'attivo servizio di scoperta che si fa verso I'Atbara, oltre al fornire buone informa1.ioni e tenere allenato il presidio, procura a quei nostri soldati qualche piccolo fatto d'armi che ne tiene :~lto il morale, e li compensa del non essersi tro vati al la vittoriosn campagna di Abissinia . La sera del ·16 <1prile il maggiore Turitto, comandante il forte di Cassa\<1, spediva in esplora1.ione il tenente Dotto con mezza compagnia (80 uomini) sulla strada da Cassa In ad 0 5obri. All' indom:mi si vide dalle orme dei cavalli che per quella vin erano pass:1ti i dervisci. ·.Allora il distaccamento ~i appostò :1d Umsetta ba, circa 30 chilometri da Cassn la, e quivi il 19 fu quasi atwruiato rla 300 cavalieri der.visci; ma il bravo ufficiale, schierata la sua trup pa lungo i m:~rgini di un fosso, accolse i nemici con t:~l e fuoco che parecchi ne caddero e glt altri fuggirono. · Lo s te~so.giorno 19, il tenente De Marco con :~ !tra mezza compagnia ebbe pure uno scontro vittorioso contro un dr:~ppello dell:~ cav:~ lle ri a­ prcsso la Mel uia. E probabile che simili scontri si ripetano, m:~ diventa sempre più improbabile nn serio attacco contro Cassa la. Non solo le notizie provenienti da Massaua, ma anche <tnelle provenienti dal Cairo, di conoche i dervisci sono in piena dissolu1.ione. Le prediche del califl'a non f:~nno più effetto, i l racconto delle sue visioni lascia indilrerenti c:~ pi che manchino di munizioni e ciH~ nel campo e r.are"a ri Si ag"inn"e -o di Osm an Di gma ser peggi il colera. (J

~

**• Ad Adigrat la costruzione d·el forte procede rapid amente. Esso corona i dirupi 1 che guardano 1:~ strada di Makallé e cinge il pendio che scende verso quelle di Ad ua e di Sen:~ fè. Nell'antica c:~sa di ras Sebath è sta-

NOTIZIE P OLITJCO-IIJLITARI

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hili t'l il tribunale e il comando del battaglione; nelle circostanti l:ap:~ nne sono ricover:~ti i soldati bianchi. Una deJre cure del comandante Jel presidio, maggiore Toselli, è tplella di rendere giustizia secondo gli usi e il dir itto del paese. Gli indigeni r icorrono al suo trihtinale nnmerosissimi, e (Jnesto e~ercizio di vera gius tizi:~ guadagna là, come altrove, a li:~ nostra causa le popola?.ioni stanche delle <:apricciose e parziali sentenze dei ras . Un altro :~ccorre re degli indigeni è alla capanna del medi co e divenni:~, si direbbe in Italia, un ambulatorio 'clin ioo. Tutti hanno un consul to da chiedere all'achim (merlico) bianco. LH salute delle nostre truppe è ottima. Anche il presidio di Adigrat manda escursioni nei dintorni. Giorni sono il capitano I ssel colla sua campagnia d'indigeni visi tò il Gheralta settentrionale e si spinse fino ad Uausse n, incontrando dappertutto la migl iore accoglienza. Ma il l:~voro m:~ggiore <lei presid io è l~ costruzione del forte che, nelle sue parti essenzi:~li, può dirsi ultimato ed attende solo i ca nnoni per poter già fa re la sua p:~rte se gli avvenimenti lo riehiedessero. Ad Adua, il maggiore Ameglio, col 5° batt:~ g l io ne indigeno, una sezione d'arti glie~ia e un:-t parte delle bande de l Seraè, ba preso posizione sull':.~ltnr:i di Fremona, che 5orge in mezzo alla conca di Adua e presenta un magnifico ca mpo di vis ta e di tiro. Quivi s'alza un muro di cinta, ava nzo di antiche· costruzioni, con du e torri e:~denti, ed all 'estrem ità orientale una piccola chiesa cofta, costrui ta sulle rovinn di un- tempietto portoghese. Queste costru zioni erano già st:~te nd:~tta te in fretta come riparo durante 1:~ breve· visita che le nostre tr1Ìppe fecero :~d Adua nel dicembre scorso; lo fu rono meglio adesso. U n:~ sta1.ione L elegraficH sarà a giorni stabilita in questa località, se pure non lo è già al momento in cui scriviamo; così in breve tempo il genio militare avrà congiunto telegraficamente a Massaua i tre centri principali sulla peri feria rlelln nostrH colonia: Casstda , Adigrat ed Adiw. Queste linee telegr:~fiche che .misurano centinaia di chilometri e passano per paesi, quasi disahit:~ti e selv:~ggi, provano, col solo fatto della esistenza il nostro prestigio e la mancanza di ostilità da parte delle popolazioni a noi soggette; percbè altrimenti poeo ci vorrebhe a rompere una linea télegrnfica. t e corrispondenze dall'Africa continuano a parlare del gran accorrere di not<~ bi li e di preti :~d Adna per fare omaggio al governo itali nno nella persona del com:~nd ante il presidio . Non vorremmo certo


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NOTIZIE POLITICO ·llii.ITARI

garantire la sincerità di tali omaggi, ma essi provano almeno che quella. gente, se non è amica, non è manco nemica, e può facilmente diven- tare amica quando non abbia più a srernre o a temere il ritorno degli antichi ras.

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:SOTIZIB l'OLITlCO-:UlLITARI

Stato maggiore e ta compagnia: Napoli. - Dist.'lccamento della %• compagnia Massalubrense. Nelle due compagnie saranno mantenuti promiscuameote gli invalidi ed i vetenmi.

P coinp:1gnia Asti. -

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Secondo disposizioni pubblic:~ te da l Gim'lwle nlilit.are, il 20 giugno p. v. saranno chiamati alle armi per istruzione per un periodo di 2S giorni i militari di 1• categoria uati negli anni 1856-57-58 e 59 ascriui alla milizia territoriale del genio dci distretti militari di G-enova, Livorno, Milano, Perugia c Roma, nonché i militari di i a categuria di detta milizia nati negli stessi anni éd appartenenti ai distretti di Frosinone, Lucca, Ma ssa, Monza, Orvieto. Sa vona e Spoleto, ascritti alla milizia territoriale del genio dei cinque tlistreui summenzionati. Per il 21 delio stesso mese sono pure chiamati per un periodo di istruzione di 25 J,liurni i militari di 4a categoria delle classi 1860-61 62-62-63-64 c 65 ascritti alla milizia mobile dci reggimenti d' artiglieria da rortezza (-t7•, 28° e 29•) ed appartP.neuti ai seguenti distretti : Ale:osa ndri:1 - Aquila - Ascoli Piceno - Avellino- 11HI'i - Uarletta - n elluno - Benevento - Rcrgnmo - Bologna -- Cugli:1ri - Campagn:1 - Campobasso -Casale - Castrovillari - cer:•li'• Como - Cremona - Cuneo - Ferrara - Forlì - Frosinone Girgenti - I vrea - Lecco - Lodi - Mantova - Napoli- Nola - Pavia - .Perugia -- Pesaro - Piacenza - Pinerolo - Potenza - Ravenna - Rom<~ - Rovigo - S:1ssari - Spoleto - Teramo - Torino - Treviso - Varese - Yercelli - Verona e Vicenza . Vennero pubblicati importanti R. Deereti riguardanti l'Istruzione dei tiro a segno nazion:1le, cioè: 4° R. Decreto col quale il servizio del tiro :~ seguo nazionale passa a li:~ di pendenza del_ministero dell'interno e si t;ostituisce una direzione centrale. - 2• R, Decreto di nomina dei membri della direzione centrale del tiro a segno nazionale. - 3° R. Decreto che determin:1 le attribuzioni per la direzione centrale di tiro. Per l'attuazione del nuovo ordinamento dell'esercito, per quanto si ri-ferisce al corpo invalidi e veterani, il ~linistero ha determinato ·quanto segue: Il nuovo organico stabilito per detto corpo dalla relativa tabella annessa all'.4tto sopracitato, andrà in vigore da11• luglio 1895. Per tal.e data il corpo assumerà la seguente dislocazione:

Arte disposizioni già emanate aggiungendo quelle uffìciosa mente annunziate, dobbiamo anzitutto n ota ~ quanto ~egue: Si assicura essere nelle intenzioni dell'on. Ministro della guerra di presentare a'll:~ prossima apertura della Camera e domandare che sia dichia ra to d'urgenza un progetto di legge per regolare la posizione _degli ufficiali ammogliati senza il sovrano I)Onsenso, accompagnando l'indulto ai metlesimi con disposizioni tali che rendono ·impossibile per l'avvenire il rinnovarsi di 1rneslll grave trasgressione della legge. t 'indul to sari• concesso a tutti coloro che contrassero l'unione illega le precedentemente al 4• marzo tlel corrente anno . Venne ufficiosamente an ounzi:.to avere l'amministra zione della guerra combiiwto t'.olle direzioni delle I'eti rerroviarie del regno uRa convenzione per affidare alle medesime il servizio dei trasporti militari, non solo sullè ferrovie mll anche sulle strade onlinllric. Quando si consideri che rra i servizi militari a cui concorre l'elemento borghese, quello dei trasporti è forse il più geloso e delica to, perchè chi ha in mano i re~i Mri di questo servizio ha la chiave di segreti che interessa no lo .Stato, non si puo non essere lieti di questo contratto che sottrae tale ser vizio ail'asta pubblica , o giova credere che sa rà approrato dalle competenti ;mtorità, checehè ne abbiano detto, su qualche gioroa~e, gli interessati in contrario . Si annunzia firmato, ma non vide ancorll la luce, un R. Deci'eto che instituis('e al Ministero degli esteri una direzione generale dp,gli :~!fari riguardanti i possedimenti ed i protel!OI'ati italiani in Africa. Roma, H maggio 4885.

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NOTIZIE MILITARI ESTERE

NOTIZIE MILITARI ESTERE AUSTRIA-UNGHERIA .

Bolleltùl.n delle pmmnzioni .~rmestrali. - Nel num~:ro Hì del Vrrur- . dnungsblatt (Personal-Augelegenheiten) sono pubblicate numerose PI' Omozioni delle qua li indichiamo le principali. Sono p1·omossi: Al grado di generale di cavalleria, il tenente generale conte Alcss:mdro Uxki'lll·Gylleuban comandante del II corpo. Al grado di generale d 'artiglieri:~, il tenente generale Antonio Galgotzy, comandante ilei X corpo. Al grado di tenenti generali, restando nella :~ttuale loro posizione, i7 ma ggiori generali dci quali W comandanti di di visione lli fanteria, ~comandanti di divisione di cavalleria, il comandante in~" del corpo di stato maggio re, il ma(l(lior genern le addetto al comando dell'X l co1·po, il comandante del II[ distrcllo di Landwcher ungherese, il comandante di presidio di Budapest ed ~ del Jlerso nale di corte. Al grado ùi ma~gior i generali ~9 col(lnnelli già quasi tutti eouwnd:mti di bril-rata (22 pmvenienti dalln fanteria, 1. dall tl Cdvalleria, 4 da ll'artiglieria, 2 rl:d genioì. ~~OI'IlutZiUIW su 4 1'eg,qimenti dei 16 batluffl-ioni del reg,qimonto

t:ttcciat01'Ì

dell' bnpel'ftlnre. - Q1wst:1 for mazione alla qu:•.le si è accennato nella dispensa del 1° ottobre !896. della Uir.ista, parlanrlo dei principali motivi di maggim· spe:;a del bilancio ordinario per l'esercito per manente pell895, è andata in vigore il 20 aprile p. p. l i reggimenti cacciatori tirolesi Imperatore sono numerati dall'uno al quattro, e ciascuno di essi ha oltre i.. quattro hattaglioni dn munpo un 'l uadro di battag-lione di complemento. Le sedi dei quattro qu adri di b~ttagliooi ~ono : Inn~hrm:k , Bress:mnone, Trento ed Hall. AIle disposizioni organiche riguardanti la formazione dei surlrlclli quattro reggimenti sono uni te •Juetle rinettenti i 26 battaglioni cacciatori indipendenti, formati ciascuno di uno stato maggiJre, quatt ro compa~nie da campo etl un quadro di co rnpagnia di complemento. Nuovi po11ti ptr i trasporti in stradn ferrato. - Di rrcente si è stahilitn un sistema rli ponti rotabili , il quale permette di trasportare age-

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volmente il carico dei vagoni dalle vie normali sui vagoni delle ferrovie a via sll·etta. Questi ultimi veicoli, essendo più piccoli, sono riuniti in tlue pe1· ricevere i carich i troppo pesanti. Così si è giu nti, nella gara all'arsenale di Vienna, a imbarcare o a sbareare, in un intervallo di tempo da iO a 40 minuti, dei cannoni da fortezza da l5 centimetri, incavalcati sui loro affusti, e ciò senza impiegare . alcun appm·ecchio meccunico. Questi nuovi procedimenti troveranno la loro applicazione nelle gare di biforeazione, dove le strade ferrate ·da campagna a via stretta verr anno n collegarsi alle vie normali, e in caso di. guer1·a, nel passaggio dalle vie tedesche alle vie russe, che sono più larghe. Esami d'ammissione allt' scuola di guerra. - Agli esami d'ammissione alla scuola di guerra si sono pre3entati, quest'anno, 2M eanùidati, di cui 56 si sono già presentati l'anno scorso. Ne sa ranno ammessi cento. Impiego dei cani da guerra. - Il servizio dei cani da guerra, in Bosnia e in Erzegovina, è stato sottomesso a ispezioni speciali, e i risu ltati olleuuti sono siati i piì1 sodisfacenti ; 450 di qu esti animali, riuniti a Zwornik, sono stati esaminati. Essi hanno portato dei dispacci,·provenienti da frazioni di tr uppe poste in montagna, 11 du e o tre leghe di dista nza, ed h:mno po rta to loro le risposte. FRANCIA..

L'ammorio militare. - È uscito recentemente, dalla tipografia .BergerLcv1·ault, l'~nnuario milit.are, che giunge fino alla data del l 5 febbraio. Contiene 1579 pngine in l uogo delle i o4S che conteneva quello del t89~, •li HHu quello del 4893, tli 1491 quello del 1892, di U6.2 q uello del t 89t , di ~~Oft. che conteneva quello del l 800. L'aumento, come si vede, è continuo, è semb ra non doversi ferma1·e, perchè il p1·esente Annuario non comprcntlc nè il 2()()o reggimento di fanlt\ria , nè il l10° battaglione di cacciato1·i, nè alcuna delle forrnnzioni lli malgasci. Gli ufficiali appartenenti·a queste di verse formazioni figunmo ai loro antichi cm·pi : ne segue t: he, dalla sua pu bblicazione, il presente An11uario non dà che una conoscemo:a ineomplet:l dell'ord ine di hattnglia dell'esercito, c che il mctterlo :d con ente ù cosa molto complessa. È da augurarsi che la pubblicazione di un quadro speciale, che desse le fo1·mazioni dei malgasci, ripari :1 queste lacune, e formi un annesso all'Annuario. La lettura delle prime pagine dell'Annuario dimostra che il numero tl(•i genera li di divisione mantenuti senza limit~ di età nella prima sezione o collocati fuori. quadi'O in virtù della legge del i3 marzo l87u (arti- . colo 8) è tl i trP. Il meno anziano è il genfJl'ale Forgemol.


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NOTIZIE MILITABI ESTBRE

Il ruolo dei generali di brigata comprende 215 numeri; esso terminacon quello del generale Risbourg, promosso i.l i6 marzo l89o. La lista degli ufficiali generali morti dal i 0 marzo i89& al25 marzo t895 èomprende il maresciallo Canrobert; Ui generali di fii visione c U generali di brjgata. • ·La lista degli ufficiali brevettati di stato maggiore si compone di 76 co-· lonnelli, 86 tenenti colonnelli, 22l capi di battaglione, 389 capitani di fanteria, in totale 772 ; 21 colonnelli, 2i tenenti colonnelli, 3i capi di squ:1dronc, 80 capitani e 5 tenenti dj cavalleria, in toi:J_le, 163; 3 capitani · di gènùarmeria ; 17 colonnelli, '1.7 tenenti colonnelli, 92 capi di squadrone, .i 9o capitani e i tenente d'artiglieria, in totale 332; 6 colonncllir 2 tenenti colonnelli, 20 capi di bauaglione, 31 capitani del genio, in. totale 69. Quindi tutti gli ufficiali brevettali, presi insieme, sono -1339. Jn seguito viene il corpo del controllo coi suoi 15 ufficiali generali, che è seguito dalla lista .delle armi combaltenti. . Chiamata in servizio di ufficiali medici e di ufficiuli d'ammit1istrazione· (ostJedali) della riserva e dell'esercito l~n·itot·iale. - J l ministrv della guerra ha deciso che la chiamata dei medici della •·iscrva e dell'esercito· territori;~le avril luogo; quest'anno, alle condizioni seguenti : Rise1·va : 25i medici saranno chiamati, cioè 25 medici-maggiori rfi 2a classe, 5~ medici aiutanti-maggiori di t• classe e i78 di <;!a classe. Essi saranno chiamati metà per volta in due serie: la prima, da lunedì 20 maggio a domenica {6 giugno ; la seconda, (la lunedì 26 agost1.1 a> domenica 22 settembre. Esercito territoriale: 284, medici saro nno r:hiamati, cio~ 50 medici mag-giori'di 2• classe c '1.3&, medici aiutanti m11ggiori di 2• classe. Essi sarannochiamati egualmente met:ì per volta ; la prima metà da lunedì 20 maggioa domenica 2 giugno, la seconda d:~ lunedì 26 agosto a domenica 8 settembre. La chiamnta, nel 489n, degli uflìciali d'amministrazione di riserva e· dell'esercito territoriale del servizio clegli O$pe4:tli militari avriJ luogo comesegue : Riserva : 2 ufficiali d'amministrazione aggiunti di { a elasse e i 58 d~ 2• classe di riserv:1 saranno chiamali metà per volta in due serie ptlr un periodo d' istruzione della durat:J di 29 giorni, cioè la prima serie ùa lunedì 20 maggio a domenica 16 giugno, la seconda se1·ie dn lune(lì 26 agostoa domenica 22 sette mbre. Esercito- territoriale : W ufficiali d'amministrazione aggiunti di i• classee t20 di 2• classe dell'esercito territoriale saranno chiamati metà alla voltain due serie per un periodo d' istruzione della durata di H> giorni, cio~ la

NOTIZIE lllLIT.UU ESTERE

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prima serie da lunedì 20 maggìo a hmedi 3 giugno; la seconda serie da lunedì 26 agosto a lunedì 9 settembre. Società fnmcese di soccm·so ai feriti. - La Società francese di soccorso ai feriti , presieduta dal generale duca d'Aumale, ha mandato, per la spedizione di M:~daga sca r, sessanta casse di medicinali e di alimenti leggeri al servizio di sani tà militare, e altrettante gliene mandcr:"1 il t5 maggio e il to giugno. Il contenuto di queste c:•s•e deve aggiungersi alla provvista normale delle infermerie reggiment-ali. na pochi giorni, per gli ospedali A i depositi ùi convalescenti, il comita to centrale ha fatto una spedizione che comprende: i~OO bottiglie' di Bordeaux, i200 bottiglie di Banyuls, vino di china e vino di coca HOO bottiglie, 200 bottiglie di estratto di r.erlro coucentr:Jto, 200 chilogrammi di r,ioccolata, 600 scatole di legumi conservati, il)()() litri eli brodo Cibils, UOO scatole di latte concentrato, 600 pacchetti di biscotti , tOO chilogrnmmi di confetture, t5 chilogrammi ùi thè, -1200 pezze (li lana (camicie di nanell:•, panciolli di la n:~, ecc.) iOO chilogrammi di tabacco, delle casse di giuochi, libri, oggetti da scri vere. di toletta c dive1·si. Tow'in,q-Club. - Il ministero della guerra ha autorizzato gli ufficiali ed :~ssimila ti che lo desiderano a fa1· parte della società del c Touriug-Club • di Francio. F:sposizi01w storita e militare. - 11 t • mag~io si è aperta al pubblico, alla galleria dei Campi Elisi, l'esposizione stori e:~ e militare della rivoluzione l! dell'impero.. Tutti i personaggi che hanno preso parte agli avvenimenti di quell'epo0a, dul i 71H al i8i5, dal soldato Sené ·4lella !}• brigata, a Hoche, Carnot e Napoleone, sono qui vi ricordati con quadri, od oggetti per·sonnli pr1.1venienti dai '!JUSCi dello Stato o dalle g1·andi collezioni pri vate. GERMANIA.

Pmsione per l~ t•edove e .Qli orfani di milita1-i di tt·uppa. - Mancava ad ora nella legislazione militare germanica un testo di legf(e che re· golasse co mplessivamente i provve(lirmmti di previdenza a pro dei più prossimi congiunti dei militari di truppa dell'esercito e della marina. Panialmente difettava anche lo stanzia mento di fondi all' uopo, attesochè gli' effetti rlella legge sulle pensioni milit:ui 27 giugno i87i si estendono soltnnro agli eredi rli rn ilirari che abbiano preso pa1·te a campagne di guorra; quelli della legge t 5 marzo tt\86 sono limitati acl alr: uoi casi tl"infortunio, ed infine quelli della legge t7 giugno :1887, per quanto r1~in o


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NOTIZIE liiiLlTAIU. KSTE.RE

guarda le classi inferiori dell'esercito, vanno soltanto a v~ntaggio tli poche persone (furieri maggiori d'artiglieria ed alcune altre canche). Per colmare la lacuna esistente è stato studiato un disegno di legge, mediante il quale viene provveduto un adeguato soccorso ai prossimi eredi di tutti i militari di truppa dal furier maggiore in giù. Tale disegno di legge, approvato dal Bundesrath il 2 corrente maggio, contiene i seguenti punti principali: A somiglianza tli quanto è giù stabilito a fa vore degli ufficiali, dei me~ici e derrli impiegati militari dell'esercito e della marina, vengono ammessr ad aver~ diritto a pensione gli orfani e le vedove di tutti i militari di truppa dal furier maggiore in giù che abbiano raggiunto iO anni di _serviz!o ... Qualora la mo1·te del padre o del rvarito sia conseguenza d1 pregJUdiZlO lhico patito in servizio senza propria colpa, la pensione può es~e1:e CQ~-ri­ sposta agli interessati anche se il servizio militare del defunto sia UlferJo~~ ad anni iO, se il militare stesso all'atto della morte non apparteneva pm dell'esei"CÌto attivo od alla marina, e se s ia morto durante il scssennio suc· ces~ivo al suo congedamento. . La pensione per le vedove è di marchi !60 annui, qualunq~e fo~se ~~ grado del marito al momento del decesso, o qualunque la penswne d1 CUI fruisse. Riguardo agli orfani, è di 32 marchi annui per ciascun figlio la cui madre sia vivente ad ammessa a pensione propria quale vedova, op .. pure di o4e morchi annui nel caso che la madre sia morta od altrimenti non abbia diritto a pensione propria . . . Trattandosi di militari che abbiano fallo un servizio utile di i2 anm e più, la pen~ione per le vedove c gli orfani aumenta di una aliquota pro· ponionale per cia~cun anno ~ltre il t2° sino al 40°. . . ., . . Se l'età della vedova era infe1·iore a quella del manto d1 pm eh i5 anm la pensione va diminuita di '/,o per ogni anno di differenza· oltre ai H:i e sino ai 25. · Non hanno diritto a p.:msiflne le vedove quando il matrim0nio è avvenuto soltnnto tre mesi o meno prima della morte del marito, ovvero dopo il congedo dal servizio attivo o dopo che sia già stnta constatato il pre~iu­ dizio fisico patito dall'interessato. In questo caso non spetta penswne neppure agli orf :mi. . . . . Parirnente non spella pensione alla vedova od agh orfam d1 coloro che siano stati condannati nl carce1·e per alto tradimento, tradimento di guerra tradimento di segreti militari. Il diritto a pensione si estingue nel termine del mese nel qual~ l'iute~ ressato muore, o pe1· le vedove, quando si rimaritano, e per gl1 01·fam quando hanno compiuto i_l t8° anno di età. . ColoniP,. -Il maggiore v. Wissmann è stato nommato governa Lo re delle colonie tedesche dell' Aft·ica orientale (Zanzibar).

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l gio rnali politici lodano assai questa scelta rammentando il valore e Ja saggezza dimostrata dal Wissmann quandr da capitano, fu mandato a domare la I'Ìvolta (t ) insorta in quelle regioni nel !889, e concludono che la personal itit di questo nuovo govematore è sicura garanzia per il prospero :rvvenire della politica coloniale teddsca. ROMANIA . Nuova fo.rmazione della cavalleria. - L1r cavalleria dell'esercito rumeno si componeva fin ora di 4, reggimenti di roc hiori ( ussèri) a 4, squadl·oni pennanenti,. di f2 reggimenti di cala rasci a 4 squadroni permanenti e t squndronc territoriale e di 2 sq uadroni permanenti di calarasci por la Dobroudja. Un decreto reale del 28 marzo modifica l'oreanico di que;;~' arma nel modo seguente: ~ l n~ggimenti di l'alarasci numeri 9 e 6 sono t.·asformnti in re"''Ìmenti "'~ di rochiori e prendono rispettivamen te i nurnet·i 5o 6 di q uesta suddivisione d'annn . Il i2 reggimento di calar:Jsci cangia il suo numei'O contro il N. 6; ai 2 squad roni wrmanenti della Dobroudja si aggiungono 2 squadroni territoriali o si forma cosi un nuovo reggimento che prender:• il N. 9. . Tntti i r'A~Iòmenti di r·ochiori sono a 4 ~quaù t·o ni permanenti; dto~i J•eggimenti di calarasci, solo il 7° e hanno un 5° sq uadrone (territoriale). I ()reggimenti di rochiori costituiScono una divisione di cavalleria a dtw brigate. Il capo luogo della divisione è Bucarest; qu~lli delle brig~te Tecuciu e Galatz. l reggimenti di cala1·asci sono formnti in brigate di cavalleria di corpi d'armata, come segue: f ° Corpo d'armata - fa IJrigata (C raiova): t o e 2o reggimento. 2° - 2a brigata (Hucarest): 3o, 4o e iQo reggimento. 3° - :}a brigata (Gnlatz): t;o, 6° e H 0 reggimento. 4° - 4• brigat:r (Jasi): 7° e 8° reggi mento. Dobroudja, 9° reggimento.

rs·

(l ) Come è notn, una generale sollevazione degli arabi contro i coloni tedeschi si estese dalle regioni del lago Tanganica e del Victoria-Nianza sino' agli estremi stabilimenti della costa orientale zanzlbare>e. Wissmann, mandato cola quale commissario imp&rialc. con un corpo di truppe di un migliaio d'africani comandati da ufficiali e sottofllclall tedeschi combattè vari capi ribelli sino al marzo 1890 in cui domò l'ultimo dl essi, i l Buana Heri.


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SVIZZERA.

Stt·ada militare del Grimsel. - La nuova strada militare del Grimsel resterà fino a nuovo ordine senza difese permanenti, non avendo il governo federale voluto fare le spese considerevoli che una seria · organizzazione difensiva avrebbe rese necessarie. Si propone di difendere indirettamente il Grimsd completando le difese della Furka in modo da poter battere, da questa posizione, i punti di congiunzione della nuova strada . . . Il consiglio federale domanda all' assemblea gener.ale un credito dt 120,000 lire . per l'esecuzione uei lavori giudicati indispensabili. Grazie a questo credito, si potrebbero costruire delle strade peltrasporto dci pezzi d'artiglieria sulle posizioni che dominano la strada del Grimsel; tt·acciare, per la fanteria, dci ·sentieri che dessero accesso al p:lssagf!io; stabilire delle comunicazioni telefoniche che . porrebbero in co municazione la Furka colle posizioni avanza te da una parte, e, dal· l'altra parte, colla poj;izione ù' Andermatt; finalmente difendere più ~~r­ gamente gli ac.cessi della balleria di Galenhutte; aumentare la prov~tsta­ rl'aeq ua del ridono di Furkahora e costruire un locale, presso Galenllutte, per proteg~cre la guarnigione rleii:J Furka. TUNISIA. Limiti dei comandi, militari. - Su proposta !lei generale comandante la divisione d'occupa7.ione di Tunisi, il ministro della guena francese ha preso, il 30 dello scorso aprile, le decisioni seguenti, relative alla limitJ.zione dei · confiini militari in Tunisia : Il comando militare di Tunisi comprenderà. oltre il t.e nitorio di cui è formato attualmente, i territori dei circondari di Susa c di Kairuan. Il cormmdo militare di Sfax sarà costituito dai cirr.ondari di Sfax e di Kasserine, e ulteriormente da quello di Gafsa, q uandn la strada ferrat<t che deve uuir~ SfRx a Gafsa sarà r,ostruita. Il comando militare fii Gabés comprenderà il circondario di Gafsa (provvisoriamente) e tutto il territorio a sud dei circondari di Sfax e di Gafsa. Il circondario di 1\tédenine sarà riunito al comando militare di Gabés. Il posto di. Fériana è soppresso in principio; ma la guarnigione di questo posto vi è mantenut<t fino a che si sia prt:~sa una decisione circa la proposta attualmente in studio, di creare un circondario militare e nn posto a Tozeur.

NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE Bollettino bibliografico

l . So-mmario delle riYiste militari italiane. Rivista. d'artiglieria e del genio (aprile !895). Le ballerie da cost3 ed i nuovi mezzi d'attacco. A. Ouolenghi, teMnte ù' artiglieria. TJ'al:ciamento, livellazione e profilamcnto speditivi delle strade militari di montagna (con t tavola). - I. Casali, capitano del genio. La condotta del fuoco dell'artiglieria da campo. - E. Del Pra, capitano d'artiglieria. Considerazioni tattiche sull'attacco delle fortez1.e e sulla fortificazione lJermanenle odierna. - a. Chi ha inventato la polvere? - F. Mariani, maggiore d'nrtiglieria. Rivista di fante~·ia (aprile t8!J5). A proposito del teorema dello Stephanos. L~ forza della compagnia. Note sul regolamento d'amministrazione e cont3bilità dei corpi pel R. ese1·ci t o · · L'ellemeride storica. La nuova uniforme. Nòte ed appunti. - Cronaca. - Rassegna della stampa militare. Giornale medico del R. esenito e della R. mm·it~a (aprile t895). Dell'afta epizootica negli animali c nell'uomo.- G. Alvaro. Contributo clinico alle ferite dell'avambraccio. - M. 1\lilella. Nor-a di ottalmometria. - G. Lucciola. Rivista medica, chirurgica, di oculistica, delle malattie veneree e delht pelle, di terap~utica, di tecnica e servizio medico militare. Rivista marittima (maggio 1895). Le applic.azioni meccaniche dell'elettricità sulle navi da guP.rra. M. Girola. Le torpediniere (Brevi considerazioni). - Camillo Corsi.


NOTIZIE BIBLIOGBAPJCBB 940 Il commert:io marittimo e l'amministrazione italiana. -

NOTIZIE BIBLIOGRAI'ICHB

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A. Teso.

Ricordi navali su Napoleone I (i8tli)- A. V. Vecchj. La marina da guerra -di Cosimo I e dei suoi primi successori C. Manfroni. Letr.cre al Direttore: Difesa marittima ed economie. Elementi di strat~gia e tauica navale - G. Gonsalez. l nostri equipaggi -E. Prasca. L'uso dell'olio in tempesla - Un terrazzano. Informazioni e notizie. - Marina militare. - Marina mercantile. Miscellanea. - Notizie varie. - Bibliografia.

2. Reclutamento, ordinamento e armamento. A1mamento ed equipaggiamento degli ufficiali di fante7'Ùt {tedeschi) a piedi e a w vallo. Lipsia !895, Zuckschwcrd t. - L_e nuove leggi .~ui sottuffì,ciali in Italia. (lnternationale Revue, marzo 1895). - L'ese-rcito e lt' marina inglese. (lntemationalc Revue, marzo !895). - Convocazione dei reggimenti di r.avalleria di 1·i serva in Francia. (Revu11 de cavalerie. febbraio !895). - Tl bilancio della guen-u in FmiU:ia. (Militai· W och.enblatt, i80o, N. 20). -- Nuo11e disposizioni in Russia sui tm.~porti in campagna (Militar W ochenblatt, JR95, N. 20). - Le truppe da fm·tezza dell' esenito m sso. Fanteria da fortezza - Artiglieria da fortezza - Pionieri da fortezza - Gendarmeria da fortezza. (Jnh1·bikher fur die deut~che Armee tmd marine, marzo !895). - Tca.llalli 71er la mobilitazione in J?mn.:ia. (Militar W ochenblatt, l895. N. 25) . - C attuaz ione del 1·iordinamento di!ll' esercito italiano. (Mili!ii1' Wochenblatt, i895, N. 24): - Il bilancio della guerra in Germania pet l' eserciz·io 1895-96. Esp~­ sizione particolareggiata dei diversi capitoli , considerazioni, confronti. (Revue militaire de l' étra.nger, aprile i 895). . . - Le troppe di fanteria di r iser11a in llus.~ia nel ·1895. Ordmamenlo m tempo di pace e in tempo di guerra. (Re11ue militaire de l' étmnge1·, aprile 189n). . - Il corpo dell',lrtiglieria. in Francia. Stuùio storico delle suc~s1 ~e modificazioni di questo corpo, per IJe Mauny, capitano. (Revue d arltllerie, marzo {895). . - Il bilancio della guerra in Franc·ia. (Avenù· militaire, 5 apnle t89o). - Il corpo sanitm·io in Francia. (Aveni1· militaire, iO a ~irile 189n).

3. Arte militare. Osservazioni sopra la cavalleria fmncese nella guerra franco-germanica. (Revista cientifìr-D·militar, i5 aprile t89o. - Il punto culminante dell'odiema istrnzione ed educazione della fant~I'Ìa. nliincher, tenente colonnello. Berlino, !895, Bath. J combattimenti nei boschi e nei villaggi. Studio tnttico basato sulla storia militare. Con carte c schizzi. Berlino, i895, Eisenschmidt. - &rnizio dei .~egna.lato1·i nei campi di tiro. Berlino, i895, Liebe!. - Re,qolurnento (tedesco) per le scuole di fanteria . Berlino, f895, l\fittler. - Le manovre di _quamigiOile (Avenir milit.ai1·e. iO ap1·ile i895). - Sull'impiego delle tende in inverno (MUitiir Wochenblatt, N. 35). Unità di comand<J e carn.ttere delle operazioni nella camp(lgna di Cuba. (Revista tecnica de in{ante1·ia y t;aballe1'ia. 15 aprile, 1895) . - Tattica d~l combattimento offensivo. (A veni7· militrt.ire. i9 aprile, t895). - Le ferrovie dei Pirenei e la dij'e.~n nazionale, continunzione e fine. (Estttdio.ç mililares. N. lJI e IV, 1895). - ]tlstruction des cadre.~ de l'escadron. L'opera si divide in dùe piccoli volumi. Nel primo si designa il compito del comanuante di squadrone, degli altr-i uflh:iali e dei sotlufficiali; il seconclo contiene un carnet di note e il pl'Ogl':mlma rlell"istruzion.!. Parigi, iR95. - Le i.~tmzioni dell'impemtore del Giappone al w o e.~ercito . (Revue du cerete militaù·e. 4 maggio, !895). - ll regolamento (belga:1 sugli esercizi e le mrmov1·e. (fnternationale Revue. Marzo, 1895). - &hientmento e avanzamento dell'artiglieria sul campo di battaglia. (Militiil' W01:henblatt. 1895, N. 20 e 2i). · - Lo..çchieramento strategico nel nord·est dei Carpazi. Studio fatto in relazione allo sviluppo PI'CSO ualla rete ferrovi1ll'ia in Galizin in questi ultimi anni. ( fnternationale Revue. Marzo, 1895). · - Fortifir:azione improiJvisata. R. Wagner, tenente colonnello. Continuazione. (Jahrbikher fur d-ie deutsche Armee tmd Marine, marzo, 1895). - Le esercitazioni di tiro dell' a.rti,qlieria da. campagrta in Francia nel· l'a,qosto 1894_. (Jah!-biiclter fùr die deutsche A1·rnee undMarine, marzo, i895). - L' a11tonomia dei comandanti in sottordine in tempo di gttetTa. Voi de, tenente generale. Traduzione llal rU$50 in tedesco. Berlino , i895 , Eis~ u sc hmidt .

- Attacco libero o attacc.o secondo le regole? (Militar W ochenblatt, ~ 895, N. 22).


NOTIZIE BIBLlOGI.t.PICHE

l.e manor.re {mncesi 11el1895. (.Vilitiir IVochen.blaU, t89ts, N.~). La cavalleria alle manovre. Si sviluppa la seguente tesi: « le grandi manovre sono utili anzi necessarie; ma perchè diano i loro frutti bisogna che abbiano di mira assolutamente l'istruzione e non il quadro •. ( Revue de cavalerie, febbraio, 4895). - Studi sul r.cmbattimento a piedi. delln cavtdlerm. Si espongono e confrontano i precetti regolamentari che vigono a questo proposito r.ei principali eserciti europei. (Revue de cuwle1·ie, rebbrnio, -189;}).

4. · Storia militare e generale. La gtte1·m jn Cuba, pC!' A. Castellanos, generale di h1·igata. (Revista temica de infrmleria y caballeria, marzo, 1895)._ - Spedizioni milit(J1'i del Prwto_qallo nel Brasile (Ret•isla milita~·, marzo, 1895). . - La. _qu.errtt chinese-giapponese, stnù_io storico. Continuazione. (Revue militait·e de l'étranger, aprile, -1895). - U marescùtllo conte Moltke, biografia militare pubblicata per il prossimo venticin<ptesimo anniversario della battaglia di Sedan. Von Buckner. Berlino, 1895, Moritz. - Joul'llttl du général Fantin des Odoards, diario di un ufficiale della grande armat., ·18()0.1830, Parigi, 1895, Plon. - Waterloo, E. Heyle. Traduzione in spagnolo. (ftevista cientificomilitar, i 0 apl'ile, i8!J5). - l.rt bri,qata dei cosacchi del CatteiiSO nella e~.m~pagna dal/8 77-78. ~lo­ nografìa sloricn tratta dal libro di pari titolo pubblicato in Berlino dalla tipografia militare. (Organ der militiir-wissensmftlichen Verein.e, 1895, fase. 3°). · - Lo studio della .fJtteiTll, negli esempi di storia militare moderna. Scherff, generale prussiano. . Considerazioni sulle battaglie di Vionville-Mars-la-Tour. Herlino, 189~. Mittler. - La divisione della cavalleria della guardia. nella camt)(.I.!Jna del 1859 in ftalia, monografia storico-mili tare. Diario delle marcie e delle operazioni. ( nevue de cavulerie. Febbraio, 1895). - .La cavtLllen:a tedesca 11ei combattimenti del1870-71. Cung, maggiore. Berlino, i895. Miulet·.

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l!>OTIZIE BIBLIOGRAFICHE

.. 5. Colonie, Geografia, Viaggi. . Bollel!ino deIla Soeietà geogmfiw italiana. l l se3to congresso geografico rnternazwnale. - Carta geologica dell'Europa. - Vulcano sottomarino nel !\tar Caspio. - l fiumi Uebi e Ueh nella _Somalia. (Fase. lii, 1895). - .Mada,gasccw. Per G. Humbert, capit~no di fanteria di marina., Opera redatta su documenti del· :Ministero della marina. Si divide in due parti; la p:i.ma. intitolata, l'isola e~ su()i abitwtt·i, contiene dati storici, geografici e m1lltart; la seconda narra la guerra tra i francesi e gli hovas dal1883 .'li :l885. Parigi, 1895, Herger-Levrault. . . - Tmversata del _Lyskwnm. (Fore;ta sud-ove5t e creMa est.) A. Ferrari. (Club alpino italiww. Aprile 1895). . - I l tenilorio tedesco nell'Africa oriCI!tnlr. Carlo Pctcrs. Con molte in-cisioni e tre carte. Lipsia , :l895, O ldenbtn·g. - f.a spedizione a Lorenzo Mw·quez ([(m!ista 1m:fitrll', :l5 aprile -1895). - Operazioni della colonnn Joffre primo dell'occupazione di Tombuctu . Rapporto ufficiale del tenente colonnello dei genio ~oÌTre, pubbli!J:.ttp ùal ministro delle colonie. (Revue du génie militaire. Genunio 189l':i). - Il Ginra svizzero. Conferenza ge(lgrafico-militare Ji Reinhald Gii~­ ther, tenente svizzero. (lntenwtionale Revue. l\Iarzo 1895). - f,a spedizione {m'!lcese al .Mada_gascar. ([nlernationale Revue, marzo, :t89oJ. . - Il teatro di guerra nell'Asia orientale. Continuazione. (Intematiouale R evue, marzo 1895). · - . Un t'iogqio al Jfadugascar. Un volume eon -169 incisioni e ~ carte, per n. Catat. Si riferisce all'anno 4889-!890. Parigi, 1895,' Hachette. -.Il canale di KiP.l, considerato sotto il rapporto geografico e commerciale. (Esplorazione commerciale, aprile _i895). .: - Dei segnati in monta_qna in caso di dìsgmzia. Relazione della commissione nominata dalla sede centrale del Club alpino italiano (Club alpino itnliano, aprilo 1895). - Tl mio so,qno sull'Eritrea. fnteressànte studio di G. Beltrame (Atli 4el R . istituto veneto di scienze, letteTe ed m·ti, 3o fascicolo, 18!)5).

6 . .Tecnologia militare. L~ nuove te01·ie chimiche.

Parigi, i895. ?tfasson . . La teoria dei procedimenti topografici. Parigi, :l895. Gauthicr. - ll fucile Afattser modello spagnolo del 1893, per Bondo y Castro, <:apitano di artiglieria. Madrid, 1895. Rivadeneira . -


NOTIZIE MILITARI ESTERE 9t4 - L'elettricità negli usi eli guerra. (Revista tecnica de infantel"ia y caballeria, :l5 aprile t895). . - Utilizzazione dei clichés fotografici, ottenuti per mezzo di apparecchi a mano. (Revue maritime et còloniale, marzo 1895). - La galtel"ia del Sempione. E. Rollin, capitano. Cenno sugli studi fatti, dati statistici e tecnici sulle difficoltà e l'importanza di questa galIeri:~. (Revue d'artille1ie, mnrzo 1895). - Dist1'ibuzione delle deforrMzioni nei metalli sottoposti a grandi sforzi. L. Hartmann, eapitan~. Continuazione. (Retnu mtillerie), novembre e dicembre 189~. gennaio, febbraio e marzo 1895). . - Sulle leggi della re.,istenZ(t dell'al'ia. Applicazioni al calcolo balistico. A. Chapcl, c:~p'imno. Continu:1zione e fine. (Revue tl' artillerie, m:~rzo 1895). Guida allo stitdio della balistica. Per H. ~laudry capitano d'nrtiglieria. docente alla scuola di cadetti in Vienna. Vienna, :l89u, Seidel. - Le osser·vazioni fatte in Be-rlino e Londra colle corazze Dowe. (Ìnternationale Re~Fue, marzo :l895). • - Triangolazioni topogmfiche e trumgolazioni catastali. Modo di fondal'le sulla rete geodetica, di rilevarle e calcolarle. Manuali Hoepli. Serie speciale. Milano :l895. ·- Sguardo nel campo della tecnica militat·e. Schott, maggiore. Armj. portatili - proiettili-Hebler cannoni da campagna a tiro rapido. -Altri cannoni a tiro rapido. -Cannoni per cavalleria - polveri. (.lahrbiicher fur die deutsche armee und marine, marzo t895 ). - I mortai da campagna in Russia. Pezzi, affusti, proietti, tavole di tiro, ecc. (RevtM tl'artillerie, marzo t895). - Apparecchi idraulici dei cannoni da 3~0 mm. modello i887, m torrette ferme, mobili e montate su perni idraulici, sistema Farcot, tipi Jemmapes, Valmy, ecc. (Rwu~ maritime ei coloniale, m:~rzo 1895).

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Per la Direzione Lonov1co CISOTTI

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L'ESERCITO ITALIANO VICENDE DEL SUO SVILUPPO ORGANICO

Chi consideri l'importanza delle mil itari . istituzioni nelle presenti condizioni degli Stati, le loro aLLi ne;Jze con tutti gli elementi della vita pubblica e privata, la loro in Il uenza sulla legislazione, sull'economia politi ca, sull'educazione e moralità pubblica; chi ne esamini la ragione, i compiti , gli scop!; chi pensi anche un solo momento ai gravi interessi materia! i e morali che alle dette istituzioni direttamente o indirellamente sono collegat i o ne dipendono, comprenderà di leggeri quanto importi di conoscerne l' indole, gli organismi, il funzion amento e penetrarne per quanto pos!;ibil e i metodi e I'Eissenza. E una esatta e sufficientemente completa conoscenza di tali istituzioni, utile e necessaria per tu tti i t.ittndini in qualunque paese, s'impone tanto più in Ilalia, dove cosi scarso è lo spirito mil itare e tante errate opinioni corrono intot'n{J all'esercito, al suo ordinamento, al suo ~rado di eflkienz<•.• anche da parte di uomini che per istudi, posizione sociale ed incarichi pubblici, àvrebbero stt·etto dovere di saper uene estimare al loro giusto valore almeno le quistioni sostanziali riferentisi al modo d'essere . e aiiÒ svihtppo delle nazionali mi lizi~. Senonchè, è d'uopo confessarlo, non è ngevole cosa l'acquistare tale conoscenza, trattandosi di mater·ia assa i vasta e complessa, che per la natura sua speciale sfu gge facilmente all'osservatore profano e in molle parti riesce a fatica palese nnche nl pr()fessionista ed allo studioso della materia. Le persone colte ed illuminate hanno tuttavia l'obbligo morale di non ignorare i principi generali delle ttJierne costituzioni militari, ed ogni. buon ital iano deve sapere come è fatto il nostro esercito e quello che all'occorrenza esso potr:·L valere . GO -

DEMARCHI CARLO,

gerenrt .

ANNO U.


L'ESERCITO lTALIANO 946 Quello che sia il nostro esercito dicono la legge di reclutamento, la legge d'ordinamento, la legge sulla circoscr·izione militare ter~itoriale e tutte le disposizioni organiche intese a determinare L particolari dell'assetto di pace e di guerra delle forze combauènti ed accessorie del paese. Quello che tale esercito valga o possa valere niente può dircelo con precisi'orie: si può tutt'al piì1 presumerlo dal complesso di tutte quelle condizioni di varia natura, ma essenr.ialmente .d'ordine morale, a creare le quali concorrono da un lato l'ambiente sociale, dall'altro le leggi, le istituzioni ed i provvedimenti aventi tratto coll'educazione, coll'i struzione e colla pronta impiegabilitLt delle forze sopraddette. Non è còmpito di questo studio tmttare di tali vitalissi mi argomenti, qui accennati so lo perch è la loro valutazrone sarà sempre di capitale importanza per giudicare del valore e dell'efficienza di un esercito. Questo siudio si limita all'esame (che sarà il pirì sommario possibile) delle tre leg~i sopraccennate : di reclutamento, che sceglie e raccoglie le forze; di ordinamento, che le inquadra e conseguentemente ne tì ssa la quantità impiegabile; della ~ircoscri­ zioue territoriale che determ!na le relazioni geratc.biche fra le autorità militari e regola i rapporti fra esercito e paese. Abbr·accia al- . tresì quei provvedimenti relativi alla mobilitazione che stabiliscono il maggior sviluppo da raggi ungersi da certi elementi in caso di guerra, nonchè le formazion i eventuali previste in più di quelle normalmente esistenti o embrionalmente predisposte fin dal tempo di pace .

I. Gli eserciti odiemi (parli~omo degli eserciti dei gr·andi Stati di Europa, che sono quelli che ci interessano direttamente) sono oramai organizzati su di un medesim~ tipo; e si capisce.'cbe debba es· sere cosi. Le esigenze della guerra fra popoli che hanho raggiun to il maggior grado di civiltà, provvisti di armi e di mezzi di azione ugualmente perfezionati . e potenti , in condizioni di clima pressochè identiche, in terreni che poco diversificano per struttura, aspetto fisico e coltivazione, finiscono per essere le stesse; onde nelle organizzazi9!li militari dei vari paesi s'impongono comuni criteri fon- .

VICENDE DEL SUO SVILUPPO ORGANICO

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damentali, com'uni sol uzioni di problemi, comuni adattamenti pratici, attinti all'esperienza dei grandi fatti, alle prove sòstenute, ai risultati ra~giunti. LI) spirito di imitazione, in sostanza, sospinge a modellarsi su quello che appare migliore: la tema di rimanere indietro eccita ~ fare come gli .altri; talchè oggigiorno delle antiche scuo le, delle varie tendenze così diverse, cnsl caratteristiche di un tempr1, non resta che il ricordo; tranne per· qualche.particolare di un'importanza assai r·elativa, lasciato inalterato per ~peciali ragilln i o circostauze. Così è ch e oggimai le istituzioni militari dell'Italia, dell'AustriaUngheria. della Francia (per tacere degli Stati minori) so~ o cal cale sul prototipo germanico, la cui superiorità ed eccellenza, lumino~ame nte provate nella campagna del '1870-71 , sono senza contestazione riconosciute dall'nniversale. E se qualche cosa ancora rimane, per esempio, da noi e in Francia, dei ve~chi ordinamenti, informati ai pr incipi d i quella scuola che appunto dalla Francia prendeva nome, ciò accade non tanto perchè non sia riconosciuta la maggiore bontà di altri sistemi, ma per irnportant! rngioni d 'ordine morale, o· di opportunità , o di c:onverilenza politica od economica, ovvero anche per manifeste difficoltà che si opporrebbero· alla {mttica attuazione di alcune troppo radicali riforme. Organizzare un esercito oggidì ·s ign ifica trovare il modo di far scende! e in campo nel minor tempo possibile le rnnggiori forze che un paese sia susce~tibile di fornire, in condizioni mater·iali e mo. ral i per lo meno non inferiori a quelle che può presentare l'avversario. Da qui la massima estensione del principio dell'obbligo generale personale al servizio militar·e; la grande mole degli eserciti calcolati oramai non più a centinaia di migliaia di coq1battenti, ma a milioni; ed un medesimo criterio per il frazionamehtO gerarc hico che dà com~' unità di misura delle forze mobili di campagna il corpo d'arqrata, si potrebbe anzi dire .l'armata, divenuti i termini di con fronto per la valutazione della potenza militare dei vnri Stati. Tntti sanno come l'esercito italiano ri~ponda al q un nto incompletamente agli accennati concetti , non r·aggiungendo fiuello sviluppo di forze cbe i ràlfronti statistici indicano per ~li altri paesi, in rapporto, s'intende, alla popolazione. Ciò dipend e essenzialmente dnl


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L'ESBRClTO lTALIAXO

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fallo che in Italia la preoccupazione finanziaria ha sempre soverchiato la previggenza politica e militare; per cui ~i è anda~i molto a rilento 9el consentire aumenti di forze e mighorame~tt .anche quando la ragione politica e militare li reclamava1!'come mdt s~en­ sabili. Un breve cenno storico, a guisa di sguardo retrospetllvo, sullo svi luppo organico del nostro esercito, mentre ci darà conoscenza delle varie fasi di sua formazione, gioverà a chiarire la raoione di molte cose e ei metterà piu facilmente in grado di meglio intendere ed apprezzare lo stato suo presente. ~

IL

L'esercito italiano cominciò a f:>rmarsi nel 1859 e solo fra 2 0 3 anni, per etTello dei decreti-legge del 6 ~ove~bre ul~i~o , potra raggiungere quell'assetto, che ~ desiderabile sta d~fin.'ttv~, quanto a stabilità organica, pur lasciando sperare ultenon mt~l iorame nti; giacchè amiamo credere che esso non debba segnare l'ultima espressione d~pa pot~nza militare d_el nostro paese ...come si vede, il p1·ocesso di formazione fu piuttosto lent~ ;. ma i! t nessun e,;ercito si può dire come di Minerva che sia usctto ~'UI\ balzo armato dal cervello di Giove. L'accennato lasso di tempo si può dividere in tre periodi, ciascuno contraddistinto da un particolare indirizzo sia nel campo . . . politico-militare, sia nel campo organico-tecnico.. 11 primo periodo corre dalla vigilia dei rivol g tm ~~LI ?az10nal• del 1859-60 fino al termine della campagna del ~1866. l'n quello in cui. parallelamente agli avvenimenti che condussero alla costituzione del rerrno, l'esercito nostro si andò formando attorno all'esercito piem~ntese, mediante annessione e fu s.ipne · ù~i v~ri~ elementi esistenti nelle altre provincie ò'Italia sotto .•..cessali regnn• od ordinati in milizie . temporanee dai governi provvisori che si succedettero fino alla proclamazione del regno. Il secondo periodo va dalla pace che seguì la guerra. del. 1~66 fino al 1870-71. Fu periodo di sosta e pur troppo , s1 puo d1re, di regresso ; durante il quale il nostro stato,,.mi~itare, scosso moralmenJ,e e materialmen~e dall'esito poco .felice .dt quella ca:npagna, ebbe inoltre a sub1re la sfavorevole mfluenza delle cattive

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condizioni finanziarie e del conseguente indirizzo economico adottato dal governo. Vi contribuì in parte anche il fatto che non vi era ancora sufficiente convinzione ed accordo circa la convenienza e l'opportunità delle riforme secondo il sistema prussiano, che la breve perl quanto splendida e decisiva campagna di Boemia non bastava a far accogli ere universalmente. Il terzo periodo, dlll 187,1 in poi, fu periodo di riformi', di riordinamento e di successivi ampliamenti , completamenti e perfezionamenti in base agli insegnamenti tratti dalle prove luminose degli eserciti germanici nella campagna di Francia_ Si applicarono le caratteristiche del s·istema tedesco fin dove parve logico e conveniente; ma si tenne conto delle nostre particolari condizion i. · Abbiamo detto come nel primo periodo l'esercito italiano si sia formato attorno all'esercito piemotese. Fu questo infatti cbe servì di nucleo alla costituzione del nostro stato militare, il quale dal Piemonte ereditò istituzioni , virtù e tradizioni degne in tutto di essere coltiva~e e proseguite dal nuovo regno. È bene quindi conoscere qualche cosa dell'esercito sardo, tanto più che buona parte degli elementi che lo costituivano permane integralmente nell'esercito nazionale, govemato tutt'ora da leggi e disposizioni organiche importantissime derivate da quello. Hl-

Dopo i disastri del 184.8-4.9 il governo piemontese aveva dato opera-, .con mirabile .gagliardia di propositi , a riordinare le forze .militari per prepararsi a nuova guerra coll'Au stria. Ministro della guerTa Alfonso Lamarmora, principali sue cure furono le riforme nel reclutamt-nto, il migl ioramento dei quadri, l'istruzione delle truppe. Il reclutamento venne riformato colla legge 20 marzo 4~5.i., la quale, rimasta quasi inalterata fino al ,187 1, ritoccata io seguito molte volte, sussiste tuttavia nel testo unico nttualmente in vigor·e. Quella legga s'informava al concetto di poter disporre in caso di guerra di tutti gli elementi validi del paese. detratti però ed abbandonati gli esenti qual i sostegni di famiglia (l'attuale terza categoria); mantenendo una razionale proporzione fra la forza sotto le armi e quella da richiamare in caso di mob ilitazione. Perciò 1

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·L , R8BBC1TO lTALIAl'IO

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stabilita dàll'or·ganico, in relazione _al bilancio, a .35,000 uomini la for·za di pace (a prorlune l~ quale occorreva un contingente annuo di u;ooo uomini), la legge divideva gli abili in rlue categorie. La 1• era so~getta ad un servizio di H anni, ;; dei quali alle ' armi e 6 in congedo; la 2" con obb-ligo fino al 26" anno di eti1~ era chiamata per un breve periodo d'istruzione e rlestinata a colmar·e i vuoti in guena. Ln leva si faceva a 21 anno ed, oltre le eccezioni, per motivi di famiglia , era ammessa anche l'esonerazione, sotto la duplice forma di surrogazione e di liberazione come nella legge fran cese. Quanto ai quadri organici il L~ marmora conservò quelli esiste~ti nel ~ 848, sciogliendo i corpi formati per la guerra, ma aumentò alq11anto i uersaglieri e la cavalleria, cosicchè nel1859 si avevano: 1 O brigate fanteria di 2 reggimenti a 4 battaglioni di 4 compagnie, ossia le alluali prime dieci urigate dell'esercito: granatieri di Sardegna. Ue, Piemonte, Aosta. Cunen, Re)."!ina, Casale, Pinerolo, Savona, Acqui. Circa la brigata Re vnolsi 'però osservare che veramente essa data soltanto dal -14 giugno 1860, in sostituzione della brigata Savoia sciolta per effetto della cessione di quella provincia alla l<' rancia; ,l o battaglioni hersaglier·i, a 4 compagnie: 9 reo1rimeuti cavalleria a 4 sqnadroni - gli attuali , 4 così detti di linea , Nizza. Piemonte Reale, Savoia , Genova; i due di lancieri Novara e Aosta ; i tre di cavalleggeri Saluzzo, Monferrato e Alessandria; '1 reggimen to artiglieria da campo di 15 batterie mt1ntate, 2 a cavallo, a da posizione (le ballerio a 6 pezzi); l reKgimenlo artiglieria da piazza di '12 compagnie; ·1 reggimentu pontieri e operai d' artiglieria di 6 compagnie; ~1 reggimento genio a 2 battagl}oni di 5 compagnie ; 1 corpo treno d'armata di 4 compagnie; 1 battaglione d'amministrazion~ composto di 1 compagnia infermieri e 1 sussistenza ; 3 compagnie cacciatori franchi ; 1 corpo carabinieri reali di terraferma ; -t corpo car·abinieri reali di Sardegna.

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VJCBNDB DBL SUO SVILUPPO ORGANICO

La circoscrizione territoriale comprendeva divisioni e solto-divisioni militari (queste ultime rette da maggiori generali) 'ordinate interamente set:ondo il sistema del piede di guarnigione, e comandi militari di piazza (fortezze) e di provincia (nttuali circoudar·i). Tali coma~dj avevano attribuzic,ni , per ciò che riguarda la leva, analoghe a quelle degli attuai i distrelli. Le forze attive sopradelle furono nel 1859 mobilitate in cinque divi sioni, una divisione cavalleria e una riserva generale d'artiglieria. A questo esercito regolare, capitanato da S. ~1. il re Vittorio 1-:manuele Il , nel quale entrarono molti volontari di tutte le provincie, sper.ialmente settentrionali, s'aggiunse uu corpo di volontari, agli ordini di Garibaldi, di circa 3000 uomini, dello dei Ca~ciatori delle Alpi , formatosi in Cuneo su 3 r·eggimenti il 14. aprile. Poco dopo si radunava in Acqui altro corpo - Caccia· to1·i degli Appennini - che il 27 ma,tgio si formava in ·1 reggimento e più lardi in 2.

PRDIO PERIODO DI FORMAZIONE DELL' ESERCITO ITALIA

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(dal 1859 alla guerra dél 1866).

l') l')

11 primo passo alla costituzione deLl'esercito nazionale fu dato dopo la pace di Villafranca {11 luglio). cioè sullo scorcio dell'estate del ·1859, coll'incorporamento delle truppe Jombarde pro· venienti dal servizio austriaco. Furono così create 6 nuove bri· gate fanteria, quelle che portano ·nomi lomuardi, vale a dire: I':J ttual·e brigala Lombardia (reggimenti 73° e 74-0 , già 3° e 4.0 granatieri) e ·le brigate Brescia, Cremona, Como, Bergamo e Pavia (r·egg. 1 \)0 ·20°); i sei battaglioni bersaglieri H -'1 6; i tre reggimenti cavnlletia lancieri Milano e Montebello e cavallej.!geri todi; e nuove batter·ie e ·~om·pagnic da fortezza, per il che sdoppiavasi il reggimento artiglieria da campagna in 2 di 16 batterie ciascuno (~6· agosto). Più tardi (-10 ottobre), co~Ji elementi dei cacciatori delle Alpi e degli Appennini, venne formata una nuova brigata, che il H maggio -t8'60 divenne l'attuale brigata Alpi (51° e 52• reg• gimento). ~~~


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L E8EBCITO ITALIANO

Io Toscana e nell' Emilia, rovesciati fin dalle prime ostilità coll'Austria i rispettivi governi , i regimi provvisori a quelli sueceduti ponevano mano ad organizzare forze militm·i con cui poter giovare alla causa nazionale . Queste corganizzazioni si risolsero gradatamente nella costituzione di due piccoli eserciti, che nel marzo 1860 furono annessi all'esercito sardo-lombardo. In Toscana fu l'esercito ex granducale (il quale veramente aveva sempre av uto un certo carauere nazionale) che servì di base all'ordinamento delle nuove forze con cui si volevit scendere in campo contro l' Austria. Tale ordinamento fu attuato per opera del gene• rale Ullon , egregio ufficiale napoletano segnalatosi nel '18i9 a Venezia. e ne risultò la divisione toscana che fece parte del V corpo d'armata francese. Dopo la campagna il portafoglio della guerra pa:.'ìsò nelle mani del colonnello piemontese Raffaele Cadorna, il quale riordinò l'esercito in modo da poterlo annettere senz'altro al sa-rdo-lombardo. Si ebbero così:· le i brigate fanteria Pisa, Sien~, Li vor·no e Pistoia, coi reggimenti numerati dal 29° al 36° di segu ito a quelli lombardi, i 2 httllaglioni bersaglieri 4 7° e 18°; i reggimenti di cavalleria lancieri Fir·enze e cavall~ggeri di Lucca; 1 reggimento artiglieria di 6 batter·ie e 6 compagnie da piazza. Si adottarono i regolamenti di disciplin a, di manovra e di amministrazione piemontesi. Nell'Emilia i governi provvisori di Parma, Modena c Bologna costituirono da principio separate milizie cogli avanzi delle truppe dei passa ti regimi e con numerosi volontari, finch é nell'ottobre 1859 venne nominato ministro della guerra dei tre stati uniti in lega il generale Manfredo Fanti , e allora. sotto l'impulso di quel dotto ed oper·oso, le cose precedettero r.on maggior vigore ed unità di vedute. Fu fatta la leva nei ducati, dove funzionava già; si provvide ai quadri e alla loro istruzione ; si costituirono nuovi corpi valeudosi anche di numerosi elementi forni ti dall'emigrazione ven~_ta . Per tal modo, alla vigilia dell'annessione, l'esercito dell'Emilia comprendeva: 7 brigate fanteria - le attuali Ravenna, Bologna, Modena, Forlì. Reggio, Ferrara, Parma (re~gimenti 37"-50° a 2 battaglioni); · 9 battaglioni bersaglferi - 19°- 27°;

VICENDE DEl. BUO SVILUPPO ORGANICO

2 reggimenti-cavalleria - Vittor·io Emanuele, il cui primo nucleo era stato costituito in Piemonte da Massimo d'Azeglio, insieme alla brigata Vittorio Emanuele poi Bologna, e il reggimento usseri di Piacenza, in cui entrarono molti emigrati ungheresi ; 9 batter·ie d'artiglieria e 9 r.ompagnie da piazza; alcune compagnie del genio. L'annessione e fusione dei due eserciti oradetti , toscano ed emiliano, col sardo-lombardo avvenne per R. D. 2;} marzo 1860, in seguito a l solenne plebiscito di quelle provincie. Decretnta la fu sione, si pose mano ad nn itìcare il nuovo eserci to tatticamente, disciplinarmente ed .amministrativa mente, sistemando però i re~gimen ti toscani ed emi li ani soltanto su ~re battag_lioni . Complessi vamente si avevano così 52 reggimenti fanteria, 27" battaglioni uersaglieri, 17 reggimenti cavalleria (essendosi nel febbra io costituito in Piemonte il re~tgimeoto guide), 8 reggimenti artiglieria (di cui 4- da campagna, 3 da piazza e l di operai e pontied), 2 reggimenti genio. Con questi quadr·i si potevano formare 4i divisioni di fanteria e ·l di cavalleria della forza complessiva di 190,000 nomini. Erasi intanto iniziata la glor1osa spedizione dei Mille. Gli avvenimenti che ne seguirono in Sicilia. nel Napoletnoo, nelle ~Jar·che e nell ' Umbria dovevano ben presto condurre alla costituzione del regno. Uecretata nell' ouobre 1S60 l' a.nne~s ion e delle provincie napoletane e della Sicilia. nel novem bre quella delle Marche e deii'Umbri;~, e procl arndto nel marzo 186,1 il regno d' Italia. ne conseguiva la necessitit di nuov i quadri. Furono create perciò le ti brigate fanteria denominale dalle provi ncie nuove annesse: Napoli 05• e 76° reg~ im enti attuali, già 5° e 6• granatieri), Umbria, Mar·che.- Abruzzi. Calab ria e Sici lia (reggimenti 53°-62°) e i 9 battaglioni bersaglieri dal 28° al 36°. In cavalleria si portarono i reggimenti _a 6 squadroni ; in artiglieria si accrebbero le batterie, le compagnie da piazza, e si rese au tonomo il reggimento pontieri separandone gli operai ; nel genio e nei corpi amministrativi si' effettqarono competenti aumenti. Contemporaneamente il ministro Fanti credeva opportuno addivenire alla trasformazione dei reggimenti fanteria da i su 3 bat-


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J.'EIIERClTO ITALIANO

tacrlioni di 6 comp;vrnie ciascuno. Ma l'attuazione di questo f'iordinamentÒ, cui aveva posto mano il ministro Della Rovere succeduto al Fanti ritiratosi dopo la morte di Cavour, non era ancora ultimata quando venne al potere il ~eoerale Petitti, contrario come il Lamarmora al sistema Fanti . Il nuovo ministro fece decretare (giugno 186~) il ritorno dell'antico ordinamento dei reggimenti a 4- battaglioni di 4 compagnie, e in pari tempo la creazione di altre 6 brigate: Toscana (attuali re~gimenti 77° e 78°, già 7 e 8 granati eri), Cagliari, Valtélliua, Palermo, Ancona e Puglie (reggimenti 63"-72°). E cosi , mentre coll'ordinamento Fanti si avreb· bero avuti quadri per 'i7 divisioni , con quello Petiui se ne ebbero per 'ZO. Quanto al rag~ruppamento in ~raodi unità basteril r1cordare che al principio del 118611 erano stati costituiti 6 co:·pi d'armata allivi, . sciolti i quali dopo la presa di Gaeta, erano stati istituiti 6 p·andi comandi territoriali di dipartimento, ripar·titi in divisioni e sotto divisioni mili tari parimcnte territor·inli. Terminata l;' campagna che condusse all'annessione delle provincie meridionali due quistioni pol itico- militari gravi e delicate si presentarono dà risolvere, cioc : come utilizzare il personale del già esercito borbonico e come regola re la posizione dell'esercito garibaldino. Rigunrdo :dia prima questione una annessione pura e semplice, come eJ·asi praticata per gli eser·citi toscano ed emiliano, sarebbe stata dillicile e piena d'inconvenienti materiali e morali . Ditlìcile, perche quell' esercito, tranne la parte prigioniera, er-a in completa dissoluzione e gli individui toronti alle -loro case si trovavano fuori dall'or·bita di una sicura nzione .governativa. Era poi pericolosa per le conseguenze che avrebbe potuto aver·e per l'esercito nazionaltl J' incorporazione di elementi nelle condizioni morali-militari in cui versavano le truppe borboniche, vieppiù peggiorate dall'esito della guerra. Perciò ·ii ministro Fanti si attènne al mezzo termine di lasci;1re nlle loro case gli elementi più vecchi, limi tandosi ad incorporare le 4 classi più giovani, come quelle che offrivano ma~gior guarentigia di poter· esser~ ritemprate nelle file dell'esercito nazionale. A questa misura fu p.erò in parte attribuito, forse non senza fondamento, il grande svil')

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VICENDE DEL SUO SVILUPPO ORGANICO

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luppo preso dal brigantaggio nei primi anni del nuovo regno. Quanto agli ufliciali furono riconosciuti, come era giusto, i grad i ncquistati tino all'epoca del plebiscito (ottobre 1860); ma quelli che entrarono nell'eser·cito furono relativamen te pochi. Ci rca l' esercito garibaldino vuolsi premeuere che esso sullo scorcio del 1860 aveva sni ruoli una rurza di circa 50 000 uomin ·, ' , di cui però _non più di 35,000 pr·eseoti con 7,000 ufficiali . Quest'ultima grnnde cifra si spiega col modo non sempre regolnr-e e rigoroso co11 cui si. facevano le nomin e, colla esiguità che sempre presentano i reparti raccoglilicci di volontari ed in parte co l fallo che molre nomine e promozioni erano avvenute in vista di nuove formazioni per le vagheggiate imprese cti Roma e della Venezia che per allora · non ebbero luogo. Qùella grande massa d'ufficiali comprendeva alcuni ottimi elementi, alcuni buoni e una gran parte di giovani :mimati hensi da nmor patrio e da nobili sentimenti, ma fJuasi di)!iun i di militari discipline. Alte considerazioni politiche consigliarono ad ogrri modo la decisione d i massima di riconoscere i gradi . previo esa m~ dei documenti c<unprovanti la foro val iditil e delle co;1dizion i morali degli interessati. In pari tempo si proclamò per ufficiali e truppa la libera opzione fra il con.gedamento con 6 mesi di soldo e l'arruolamento per 2 anni in un corpo speciale d1 volontari in seguito di che il numero degli ufficiali si ridusse a meno dell~ metà e quello dei soldati a poche centinaia. J>erò la. fusione degli ufficia_li non si fece subito: essi fur·ono 1·iuniti in alcuni presidi del· Prernonte, ove attesero ad istruir~i. mentr·e la commissi(lne di scrLAtinio faceva il suo lun:.ro e non facile lavoro. Finalmente. con R. O. 27 marzo '1869, vennero ammessi nel l'esercito in num~~o. ~i 1584 fr:a c~i ·12 ~enera li. E cosi fu risolta, senza troppo sensJI.nh 1nconven,eot1, una grave IJIIis! ione che altrimenti avrebbe potuto cagionare pericoloso dualismo. Negli anni che corsero in seguito lino al 1866 furono effettuati alcuni parziali aumenti allo scopo di completare le 20 divi~ioni che si volevano portare in campagna . Si cos tituirono cioè: nel 1863, un nuovo reggimento artig-lieria da campagna, per averne cosi 5; e nel 186'-, i 4 battaglioni bersaglieri 37°-'-0o ·e 2_ nuovi reggimenti cavalleria, lancieri Foggia (oggi cavallegger·r) e cavallegg-eri C&serta.


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L'BSERCJTO ITALIANO

L'esercito cosi completato fece la campagna del i 866 contro l'Au stria ordinato in 20 divisioni di fanteria, " divisione òi cavalleria e 1 riserva generale d'artiglieria. Ciascuna divisione di fanteria era composta di 2 brigate fanteria, 2 battaglioni bersaglieri, ·1 brigata di 3 batterie d'arti~lieria (18 pezzi) e 1 compagnia del genio. Da principio le 20 divisioni vennero raggruppate in 4 corpi d'armata, 3 dei quali di 4 divi~ioni con 1 brigata cavalleria ed 1 di 8 divisioni con 2 brigate cavalleria. Dopo la batta~lia di Custoza , vista la cattiva prova falla con corpi d'armata cosi gr·ossi, se ne formarono 7, sei di 3 divisioni e 1 di 2. l reggimenti cavalleria si mobilitarono su cinque soli squadroni. E qui giova notare che per addivenire a tale completa mobilitazione si dovette dar opera alla creazione provvisoria di un quinto battaglione in ogni re~gimento fanteria e di 5, poi 10, nuovi battaglioni bersaglieri, affine di poter assicurare, in concorso con 60 battaglioni di guardia nazionale mobile, i presidi delle piazze, il servizio territoriale e l'ordine interno . Con tali nuove formazioni vennero costituiti 20 reggimenti temporanei, di cui 2 di granatieri e 18 d i fanteria numerati dal · 73 al 90. In cava ll eria , con una parte dei sesti squadroni, dapprima non mobilitati, si formarono ~ reggimeuti temporanei, uno di lancieri, l'allro di cavalleggeri a 4- squadroni l'uno . l due reggimenti temporanei di granatieri e otto parimente temporanei di fanter·ia costituirono poi , nel secondo periodo della campagna, 5 brignte. colle quali venne formato un c•1rpo d'armata di rìserva di 2 divi· sioni, dotandolo di batterie provvisorie d'artiglieria. In seguito, con R. n. 17 a~osto , erasi stabi!ita la formazi one di 80 sesti bat· taglioni; ma eiJettivamente non ne erano st.ati fatti che 2, quando, finita la campagna, si sciolsero tutte le nuove formazioni, tranne i i) battaglioni bersaglieri dal -i. ·l " <~l 45°. Alle forze regolari permanenti e impt·ovvisate messe così in armi per la guerra contro l'Austria vanno aggiunte quelle fornite dai volontari garibaldini destinate ad operat·e contro il Tit·olo occi· dentale. Si composero esse di 5 brigate fanteria {'l O reggimenti),, 2 battaglioni bersaglieri. 2 squadroni guide, 'l compagnia del genio. Quanto ad artiglieria venne loro assegnata ' brigata di 3 batterie da campagna e l batteria da montagna (totale 24 pezzi)

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d~ll'eserci t:o. reg~lare. De.ll'esercito r~golare furono inoltre addetti at,volontart d ' '' battaglrone bersaglreri e 1 compagnia del genio. E:ss~n~o s~at~ qu~sto corpo creato di iniziativa del governo. colla es~lrcrta dtchtaraztOne che nassun diritto sarebbe spettato ai volontarr dopo la guerra, tranne il pagamento di 6 mesi di soldo, non occor~ero dopo la campagna speciali provvedimenti come si erano dov~tr adott~lre nel '1861 , e tutte le formazioni oradelle vennero senz altro scrolle. Ginnti al .term ine di questo primo periodo di formazione del no~tr·o eserctto, se~bra _oppor~uno fermarci un momento per fare

qualche br~ve c~n.srd~razrone d ordine generale e pone in r·ilievo tal_un_e .pa~·t•colarrta che ebbero più speciale influenza sulle futu re •:ondnr.umt dell'esercito stesso. Gl i.. ordinnmenti ed am pliamenti fin q~i esposti ebbero tutti , d.al ~m al ~eno.' carattere d'urgenza e si effettuarono in condiz~onr. eccezt_onalr: non deve quindi far meraviglia se tal un e (:osc r~usmo_no rmperfette. Di fronte alla possibilità. di tentativi di ~'',s.lorazwne da pa~te dei_~rincipi spodestati ; di fronte al pericolo d rnter1vento strantero; rn mezzo alio stato di gnerra del 4861l·6'l ed al .cresc.ente brigantaggio; colla prospettiva di guerr-a coll'Austr·ra·; col papa nemico in easa, urgeva fare e far presto, ot·di· nare ctoe e preparare le maggiori forze possiLili. Grazie al senno d_el governo, al patriottismo e all'entusiasmo del paese e all'eserCJt_o sardo eh~ s~rvì di rannodamento, si fecero veri miracol i superando grav1 d1fficoltà. Dase· d~ll'organizz~zi~ne dei corpi piemontesi era il sistema cosi detto nazt~nn le, sos~ttmto a. quello regionale o terTitoriale (trann e p~r la bngata Savora) dopo le tristi prove del 1848-49. Inu tile dtre. eh~ tale e non altro sistema dovevasi applicare anche nella c_o st~tu~10ne d~i ·~~rpi del nuovo esercito. Non è far torto agli ita· lmnt d ~flora rl I'Jconoscere che se l'idea unitar·ia informava la mente dt molti nostri illustri, da Dante, dal Machiavelli g· · u· · • . J' f · , IU l'liU ~er r seco t tno a Gruseppe Mazzini e a Vittorio Emanuele, questa tdea n~{l era cer~a'_lle~te _patrimonio delle masse. Fatta l'Italia, convenrva fare glr rtaltanr , giusta il deLLo di Massimo d'AzeO'f'o. e il mezzo più semplice, più acconcio, più efficace a tale in~~t~


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L'ESBRCITO lTALIANO

n•m poteva essere che la salutare patriottica arualgama di tu ui i figli delle varie provincie sotto la bandiera del reggimento ._ So l ~ in tal modo l'ese~·c ito ha potuto riuscire vera scuola educattva dt nmor patrio, rafforzando nel popol o il concetto dell'unione monarchi ca contrapposto alle deleterie tendenze delle sette politiche ·e diffondendo il sentimento nazionale al di sopra rlegli interessi rli campanile e dello spirito regionale tanto vigoroso e potente in alcune parti d' lt'tlia. Recl utamento nazionale e costitu1.ione nazionale dei corpi furon o e sono tuttora la forza der nostro esercito, il quale è la sola istituzione che rispecchi con fed eltit l' imma"ine dell'Italia nuova e ne ripercuota i palpiti. Nè ci si venga a dire che il paese è oramai matut·o per l'adozione del sistema territorinle e che questo sistoma è impostò o consi).!liato da gravi esigenze di mobilitazione o d'altro. La cel erità di mobilitazione è ocrcri pienamente assicurala col sistema adollato nel 1892 di com"'"' pletamento regionale degli ell'e ttivi in caso di guerra e col passaggi o in corso di attuazione dai d istret~i ai corpi nttivi delle relative operazioni ·sancito per i rl ecreti del 6 novemhre scorso. · Si lasci dunque ('.he l'esercito permanente, · in tempo di pace scuola militare della nazione, si.t nazionalmente costituito: Mutare sistema, non esitiamo a dirlo, sarebbe a n(lstro giudizio, militarmente inutile, moralmente dannoso, politicamente sconsigliato e temerario. Nella effettuazione dei sin~oli ingrandimenti di quadri predominò costantemente il concetto che il nuovo esercito non fosse il risultato della sempli ce un ione di elementi organtci nuovi im· provvisati , ma b ensì un vero e graduale ampliamento dell'esercito piemontese, la cui vitalità potesse per cosi dire trasfondersi in quello nazionale. Si ehbe, cioè, in mira che le nuove unità risultassero dall'aggregato di unità o reparti organici minori, già parte del nucleo di base. Tale principio ftl applicato nel primo aumento dopo l'annessione della Lomba1·dia , inco1·porando i soldati licenziati dall'Austria in 'Lutti i corpi piemontesi e formando poi i nuovi corpi con battaglioni, compagnie, squadroni e bat- · terie tolte da quelli. Sistema analogo si tenne negli ampliamenti del 1861 , del 1862 e successiv:i : si costituirono, cioè, i nuovi reggimenti con unità organiche dei vecchi , i quali poi !'icompo1

l'ICBNDE DBL SUO 8VU, UPPO ORGA N ICO

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n ev~no le ~na~ca~t.i, e i contingenti delle singole provenienze venrvano dt5trtbutlt in tutto l'esercito. Anche nella fonnazion e nella successiva sistemazione dei corpi dell'Emil ia e della Toscana pr ima d_ell'a?nessione si seguì per quanto pQssibile questo c?ncet~o, .specte rtgnat·do all'inquadramento, effettuando trasfert_men tt d t ullìciali dall'esercito piemontese .in quelli anzidetti e Vtceversn . . Lo stato militare cosi creato doveva necessar ia mente avere

q~alche imperfezione e conteu erc per qÙalche rispetto i germi

dr future sfavor·evol i condizioni. Ciò si verificò specialmente rig~ardo agli ullì_cial i, il cui t·ecl utamento era stato per la gt·an maggtOr·anza molto anormale.

-~in o al '1 ~5tl ! ~ Piemonte gli ufTicial; provenivano per 2/3 dali accademta mthta r·e per tutte le armi ·e per 'l 13 da·l sott utiì1ctalt. Nel febbraio di quell'anno venne istituito un corso suppletivo ~ ~ v~ea.' presso la scuola di fanteria colà esistente, per gli uf(Jcr ~lt dt detta arma, e dopo la guerra vennero riuniti a Novara e ~ Ptnerolo.' presso quella scuola di cavalleria, pe 1• un breve corso - ~ nu~er~s '. votont~ri aspiranti nd ufficiale; giovani in generale tstr~tttsstllll ~tl an11nati da ottimi sentimenti che rorniJ'Ono eccelle~tt el eme~t' : ~falgrado ciò si dovetLe ricorrer·e alt·eclutamenlo dat s~ll~ffictal~ 111 misura più larga di quanto ammetteva la legge; e cos1 st contmnò fino al 1866. Ali" ampliamento dei quadri toscani prima dell'an · · .· "d , ness10ne st provv1 e coli aumentare la produzione del 1iceo militare dr· v · . rtrenr.e e .con pro~ozt oni il i sottuffic iali. Maggiori difficoltà incontraronsi ~er .re~erctto dell'Emilia, ~~accbè dagli ex-piccoli eserciti di quegli Slalt st ebbe scarso contrtbuto : si ricorse agli antichi patrioti del 1 ~4-8-49, ad ufficiali dim issionati, giubilati fl revocati accorsi d&l; Ptemonte, e si istituì la scuola Ji Modena il cni primo cot:~o usc1 e che in · · , nfll 1860 . . secruito ,., , soppressa' quella' d'I vrea e 1tmttata l_accade~ta . al .'·ecl.utame~J to degli ufliciali d'artiglieria e del genio, rtma se ti vtvato eh quellt di fan reria, come la scuola d" p· 1 1o f u d t" que ll "t d t' cavalleria lino al f865. t rneroo , Al.tr~ fonti fu1;on~, come si disse, in misura relativamente scarsa l :serCJto borbo~ico_ e in proporzioni mnggiori l'esercito oaribaldmo. Non vogltonst poi dimenticare i concorsi straordi~ari di •

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L'ESERCITO ITALIANO, ECC.

. · 1· d' t', l'ter·1a e genio per ammissione diretta alla scuola di ufl1cta 1 ar Id . . . . · ne di quelle armi di "iovani volontan laureati 10 mateapplICaZIO !'> · r t' matiche. concorsi che si bandirono ogn: qualvolta glt amp mmen t dei relall~i quadri ebbero a richiederlo. . . . . Se si considera il grandissimo sviluppo dt quadn~enficatost ne.l periodo in discorso ed il ~od~ _c~n cui av~enne? .s' comprendera di leggeri essere stati inevttabth t se~uenll_ f~ttt . . ; a) entrata nell'esercito di elementi assat d1sparat1 per et,t, per cultura e per condizione sociale: . .. b) straordinaria rapidita di promoz1~nt m. _generai~, con sensibile diversità di misura secondo le dtverse proventenze. Questi fatti dovevano nece~sariamente. g_enerare un notevole difetto di omogeneitit nel corpo degli uffictalt e un~ gra:t~e s~~re­ quazione di carriere. l molti elementi f.(iovani e vtgorost salttt. r.epentina.mente ai gradi più elevati ebbero per eii~~to t~na sens1~tl~ per· rag10n1 . · . · ne nelle perdite. nGrmali solite a venf1cars• · d dlnliDUZIO d'età e per anzianitit di servizio, e f~1ron~. quindi ca):none d t gt:r(: .~ ristagno nelle carriere; ristagno vteppm ag~rav~to d~ Ilo _sct?!'>lt mento dei corpi cre!lti nel ~ 86f) e dalle s~ccess1ve nduziO_m .ed economie di cui diremo tra poco. Tutto ctò doveva per .f~rz~ mfruire assai sfavorevolmente per lun~o tempo sulle con~~ztom del corpo degli ulficiali e snl reclutamen~o di esso, tanto ~tu es~endo fresco il ricordn di condizioni ecce:;stvamente ~antaggwse, 1l che rendeva odiosi molli confr?nti. Si !Tatto stato dt cose ha reso nel cessari v:1ri provvedimenti posteriori, quale . quello adott:Jlo nel 187 t e noto sotto l'appellati vo di articolo 3o e quello della legge sulla posizione di servizio ausiliario. • ** (Contùwa)

LA QUESTIONE DEI CANNONI DA CAMPO DELL'AVVENIRE

Durante l'ul timo decennio (18R0-90) il desiderio di diminuire sempre più il calibr·o della fucileria per migliorarne le condizioni balistiche, congiuntamente a quello di rendere attuabile e pratico il tiro a ripetizione, spinse i tecnici alla ricerca di polveri più potenti di quelle fino allora in uso e meno produttrici di fumo. Gli studi a questo proposito furono per alcun tempo condoui ~on una certa rilassatezza, finchè non si seppe la Francia essere giunta alla soluzione del problema colla sua misteriosa polvere B. Allora fu generale il risveglio, e presso le principali potenze non si trovò più un laboratorio chimico governativo, o industriale, che non si occupasse della questione. Tanti sforzi diretti allo stesso intento non potevano restare senza ,risultato, e vet•:;o la me tà del 18R9 molteplici furono i saggi chè si vider·o esper;mentati per ogni dove. Fin d'allora però chi parve riportare la palma fu lo svede,se Alfredo Nobel, l'ardito e fortunato sfruttatore di quella miniera che l'italiano Sohrero aveva indicato nella nitroglicerina e che nessuno per più di tt·e lustri aveva osato .tentare nei suoi terribili effetti. ~'in d'allora, ripeto, parve che il Nobel fosse giunto alla soluzione migliore del problema con quel prodotto che da noi fu battezzato balistite, e che più o meno dappertutto, con qualche leggera modificazione nei componenti , o nelle proporzioni , o talvolta soltanto nel nome. subito o piLt tardi fu acceWtto. Carattere di questo esplosivo e dei suoi affini fu quello di aggiungere alla soppressione del rumo una f'orl':a balistica rilevante, con pressioni (per cariche equivalenti} di molto inferiori a quelle •:he avevansi prima colle polveri mecc·aniche. Siccome lo studio aveva avuto essenzialmente di mira di migliorare le condizioni della fucileria , così la fucileria fu la prima a fruire 6l -

A!ll'IO XL.


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LA QUESTIONE DEI CANNONI DA CAMPO

DELL'AVVENIRE

dei risultati ottenuti, e noi di punto in bianto, senza nulla cangiare nei nostri Yetterli 70/ 87 potemmo passare dalla velocità iniziale di 435 metri a quella di 61 O, pur diminuendo rilevantemente il peso della carica. Di fronte a questi risultati era naturale che l'artiglieria non rimanesse impassibile e che pur essa cercasse di trar pro6tlo della superiorità del nuovo esplosivo. Grazie anzi al modo di bruciare di questo, la cosa non sarebbe riuscita diffici le, bastando per così dire di proporzionare la grossezza dei grani al calibro; tullavia può all'armarsi che fino ad oggi l'artiglieria non abbia profittato di tale esplosivo se non per una . delle sue proprietà : l'assenza del {mno . Far tesoro della sua potenza implicava il totale rinnovamento del materiale; il che, come è facile da capirsi, si traduceva in diecine, pes· non dire in centinaia di milioni di spese. }<'atta adunque eccer.ione degli stabilimenti ·industriali, pei quali è di sommo interesse di applicare subito ai .loro prodolli tutle le innovazioni d'importanza, e. fatta eccezione del le marine di guerra, le quali di mano in mano che gittano in mare una nave wgliono fornirla dei mezzi d'ofl"esa più recenti che la tecnica pone a loro disposizione, può dirsi che a tutt'ol!gi l'artiglieria di terra e specialmente quella da campagna sia dappertutto quale era all'apparire delle nuove polveri, essendosi queste applicale soltanto ìn quella misura che bastasse a mantenere i dati balistici già in uso colle polveri fumigcne. A questo riguardo si va ripetendo press'a poco il fenomeno osservato quando comparvero i primi cannoni rigati. Gli artiglieri d'allora, avendo veduto che con mezzi minori ottenevano gittata, radenza e precisione maggiori , per non sacrificare i !llateriali esistenti si acconciarono a discendere da 1/ 3 ad 1/ 7 nel peso della carica e da i.> OO a 300 metri nella velocità iniziale. Grandi però furono i progressi falli da allora in poi, pur rimanenào nel dominio delle polveri nitrose ; tanto che dagli 87 chilogrammetl'i che rappresentavano il rendimento per chilogrammo di cannone nel 1186•1, vE>rso la metà del decennio successivo eravamo già saliti a 150 e più. Il che significa che i det.ti artiglieri non vol lero o non poterono arrestarsi a quel primo grado di superiorità.

E per verità, quando non fosse i?tervenuto. alc.un alt~o mov~n:,e. sarE'bbero bastati i progressi fattt dalla fuctlerta tra ti 6G e ti /0 per iscuoterli dallo stato di quiescenza in cui sembravano essersi accomodati. Era quindi naturale che anche nella recente fase apertasi colle polveri bianche il movimento in avanti si ~ronunciasse J.i nuovo: c·oè che tosto o L·u·di si pensasse ad usufrmre delle nuove polven ·anche sotto l 'aspet~o del maggior rendimento di cui sono capaci. E ciò tanto a maggior ragione in quanto chè l'aculeo d'altri tempi si fa novellamente sentire colle stragrandi velocità che la fucileria va imprimendo alle sue pallottole; velocità che quanto prima vedremo raggiungere i 900 metri e fors 'anche to~care e sor-passare i ·1000. . . A dare il risveglio in questo senso fu pnmo si generale tedesco Wille, il quale nel 18\H sollevava a rumore il campo dell'artiglieria con una pubblicazione intitolata: Tl cannone da campagna dell' amJtmi?·e. Pigliando a considerare il can none da campagna era quanto farsi ad afferrllre il toro per le r.01·na; avvegnacchè se v' ha specie di artiglieria per la quale più arduo. si presenti il problema dell'aumento di potenza, .essa è prectsamente quella da campo. È noto infalli come per essa sia indispensabile di tener conto della mobilità ; elemento questo che scema gradatamente d' importanza passando all'artiglieria d'assedio e a quella di difesa, fino a potersi. completamente trascurare per rtuella da costa e da marina. Tanto è vero che per queste ultime abbiamo visto nel breve volt7ere di pochi anni progettati e costruiti cannoni , i quali andarono nsalendo dai GOO agli 800, ai 1 000 e finalmente ai 1200 metri di velocità iniziale. Velocit~L che fanno dei cannoni da costa e da marina altrettanti fucili strapotenti c dalla traiettoria radentissi ma, quale si conviene contro bersagli affatto smascherati e fugacissimi e quale si può ottenere da bocche da fuoco dove la solà mobilità richiesta ò truella relativa al puntamento. Fatte le debite riduzioni, lo stesso potrebbe ripetersi dell'ar· Liglieria d'assedio e da difesa, se qui non entrassero in gi uoco


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LA QUESTJONR DBI CANNONI DA CAJI!PO

altre considerazioni dipendenti dai vari generi di bersagli che possono offrirsi e dai vari generi di liro che ne sono e ne furono sempre conseguenza. Comunque sia, qui come là, la questione di trar profitto dei nuovi esplosivi è essenzialmente di carattere tecnico (o meolio forse meccanico e metallurgico) ; e siccome la tecnica ha già "dimostrato di saperla risolvere, cosi possiamo considerar·la come dipendente solo dai mezzi finanziari di cui ogni stato dispone. Ma ben altr·imenti essa si presenta riguardo all'ar·tiglieria da campagna; ed è perciò che ho dello avere il generale Wille afferrato con essa il tor·o per le coma.

* * Il generale Wille parte dal principio, ormai ammesso comunemente, che lo shrapnel sia il proiettile più importante dell'ar· tiglieria da campo, comecchè l'unico atto a dare una eaguardevole azione in profondità; ma ritiene che tale profondilil nella pluralità dei (\asi sia insuiliciente e la vorrebbe di molto aumentata. Oi qui il bisogno di grandi velor.ità iniziali , le quali, convenientemente associate al caliuro, alla forma e al peso del proiettile, valgano a conferire a quest'ultimo rilevanti velocità finali , e qr1indi grande forza viva e· profonditit d'azione alle palleue. Con ciò e~li mira altresì ad ampliare il raggio d'azione dell'artigl ieria di fronte all'aumento di gittata della fucileria ; anzi a questo proposito ritiene che se si potesse lanciare lo shrapnel a 7500 metri e la granata a 1 0000 sarebbe tanto di guadagnato. Volendo quindi associare grande potenza a sufficiente mobilità, senza rinunziare al vantaggio o!Terto dalle nuove polveri, di per· ~ett~re occasionalmente un'accelerazione del tiro, ecco quali sono 1 datt del suo progetto che caratterizzano tali proprietà. Per la potenza: Calillro 7 cent; peso del proiettile 6,5 k!t. v_elocit~ iniziale 80? metri; forza viva iniziale 212 dinam.; pr:s~ srone mterna massrma 3900 atm.; pallottole di wòlframio ('l ) in numero di 250 se di H grammi e di 340 se di 8 grammi . (t) li wolframio o tungsteno

e metallo elle può ginngere al

peso specifico rti 18.~.

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DELL'AVVENIRE

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Per la mobilità: Peso del cannone 400 kg.; dell'affusto 550 kg.; della vettnra completa da i 750 a H!OO kg. Per l' 1mentnale celerità del tiro: Otturatore rapido, carica in hossolo metallico, con innesco, unita al proiettile ; .afl'usto a deformazione e robustamente frenato (1). Una pr·oposta intesa a portare d'un sol punto la velocità iniziale del proiettile da 450 ad 800 metri non poteva non sollevare obiezioni; specialmente avuto riguardo al fatto che le idee del Wille non furono sioora esposte e discusse che nel campo teori co. Le obiezioni ebbero carattere diverso a seconda del modo come i vari oppositori presero a considerare la cosa rispetto al problema intricato del cannone da campo dell'avvenire. Alcune inratti si rivolsero contro la possibilità materiale della costruzione di un'artiglieria che riunisse a tanta potenza la voluta mobilità, di froute ai mezzi di cui oggi e per molto tempo ancora si suppone che sarà per dispon:e l'industria. Altre ne in firmarono l' importanza sotto l'aspetto della sua praticl_l utililt•; adducendo non esser·e i vantaggi proporzionati agli sfor·zi, non potersi muovere la f<lllteria solto traiettorie così te~e, non occorrere aumento di potenza di fronte alle attuali armi vortatili. Comunque sia però sta il fatto che il generale Wille fu il primo a dare la spinta nel senso di far Lesor·o delle qualità balistiche delle uuov.e polveri per aumentare la potenza delle artiglierie da campagna ; spinta che non è rimasta senza ef.l'etti. · E per verità' se. egli ha incontrato molti oppngnatori questi in gran . par·te non lo attaccarono pel principio, ma per l'esagerazione a cui sembrò volerlo portare. Esagerazione d'onde scaturì l'idea della sua inattuabiliLù, o almeno di un'atLuabilita a luno-a . " scadenza, e quindi non conciliabili col bisogno u1·gent.e in cui si trovano le grandi potenr.e militari di rimodernare le proprie artiglierie. Gli è. per ciò che molti fra i suoi critici contrapposero al suo pro~etto altre proposte, che diremo più modHrate, ma informate (t ) A titolo tli oonrt'ooto noto che pel nostro cannone da 9 abbiamo ; Peso shrapneJ i,960 kg. ; numero delle pallette di f3 gr. 176 ; velocità iniziale m. 418 · forza viva inizia le 7t dinamodi ; peso del cannone 470 kg. '


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LA QUESTIONE IJEI CANNONI DA CAMPO

appunto al principio di dar nuovo vigore alle bocche da fuoco da campagna. Tali progeui (lScillano fra 75 e 80 mm. ùi calibro ; fra 510 e 663 metri di velocità inizinle ; fra 124 e 162 dinamodi rli forza viva; fra 350 e 4'25 kg. di cannone, e fra 'l 620 e 484,0 kg. di peso di vellura. Come vedesi per potenza e per calibro stanno tutti fra gli attuali cannoni e quello del Wille. Se i critici siano più nel vero che non il generale Wille, e se il pr·ogetto di quest'ul timo sia o no reali1.zabile, è cosa che non può definirsi su due piedi . Certo egli pretende mollo ; ma la metallurgia, •\he già ha fornito alla Germania cannoni capaci "di resistere allo scoppio di gmnate cari che di ar-ido pir,r·ico senza andare · in frantumi , non avrà hisogno, credo, come vorrebbe il capitano Mocl1, di un'intera generazione per soddisfare alle sue pretese. E per· verità il Longridge, che nel ca mpo della tecnica delle artiglierie è meritatamente considerato come uno dei principali in(1eoneri ' fatta eccezione del peso della bocca da fuoco che ritiene !'> n dl)versi portare a 500 chilogrammi , è d'avviso che il progetto sia attuabile.

* * Da quanto ho esposto fin qui si può desumere che so v'hanno discrepanze di misura, non vi sono divergenze d' indirizzo. Le divergenze si presentano ora ed ecco in che modo . Memre il generale Ville tende a tr·arre il massimo profillo dalla poten1.a delle nuove polveri , senza sacrificare la mobilità e senza . tra"c nrare i vantaggi che dall'assenza del fumo possono derivare, altri facendo uuas i esclusivamente tesoro di questa assenza e at· tribt~endo una .impor·tanza stra01·dinaria alla mobilità, mirano decisamente al cannone a tiro rapido . I fautori di yueslo tipo di arti:,:li erie non sono forse molti ; ma alla te;,ta di essi trovasi il colonnello Langlois , il quale, vuoi colla ca uedra che regge da molli anni alla scuola di guerra, vuoi con pubblicazioni di molto rilievo, pare sia riuscito a far prQsperare la sua idea. Il Langlois pone come fondamento del suo sistem:1 i seguenti principi. Più l'armamento migliora e 11iù l'artiglieria deve farsi

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mobile. L' impm·tante in campagna è di raggiungere i più grandi effetti nel più breve te1npo possibile. In conseguenza di ciò il materiale vuoi essere leggero, e il tiro eseguito, secondo la sua espressione, a raffiche. Questo genere di tiro trova spiegazione nel seguente concetto: « Di fronte alle armi attuali le truppe nemiche non si lasceranno vedere che brevemente e ad intervalli; per lo più nel ca mbio di posizione, che durera poco. Questi brevi intervalli !"artiglieria deve r.onsiderarli come còmpiti lim_itati da risolversi rapidam~nte mediante grande numero di proiettili. Raggiunto lo scopo, tace. per non trovarsi a corto di munizioni nei momenti d ecisivi )). Invece dunque di grandi velocitrì e di rilevanti · fbrze vive egli cerca di alleggerire il materiale, di accelerare la carica e di sopprimere il rinculo, per giungere ad un 'cannone mediocremente potente, ma molto mobile e a tiro rapido ; il quale, ·secondo i s uoi calcoli presenterebbe i seguenti caratteri : Calibro 7 ~ millimetri; peso del proiettile 5 chilogrammi ; velocità iniziale1.i-90 metri. Forza viva iniziale 61 dinamodi ; pes() complessivo del pezzo e dell'affusto monito di scudo d'acciaio 9':'0 chilogrammi ; peso totale delle vetture fGOO chilogrammi. Celerità di tiro, da 8 a 1O colpi per pezzo al minuto . Grazie a questa celeril~ una batteria potrebbe fare da 48 a 60 colpi al minuto. Tuttavia il colonnello Langlois, secondando coi voti r idea di coloro che vorrebbero sostituire il tiro a percussione al tiro a tempo, dice: a: Se si potesse costruire una bocca da fuoco nei limiti di peso voluti, di meccanismo sicuro e solido, che· lanciasse all e maggiori di stanze di . combattimento, con giustezza e velocità restante sufficienti, 50 o 60 grana~e dirompenti , del peso di 1 chilogramma circa, capaci di azione mortale su 4O o 1o metri di ragl!io e che· producessero ahbastanza fumo per l'osservazione . del tiro, si avrebbe un'artiglieria fulminea e assai superior~ a quella da me proposta. )) Non credendo possibil e pel momento una simile creazione, s'accontenta per ora del suo proaetto, e la sua fede nei principi che· lo hanno guidalo è tanta · da fargli ritenere che _la nazione la quale adotterit l'artiglieria a. tiro rapido, obbligherà le altre a~ imitarla.


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LA QUESTIONE DEI CANNONI DA CAJIIPO

** Se saranno rose presto fioriranno, giacchè pare che la Francia si dia d'attorno assai per sollecitare la risoluzione del problema. Al punto però in cui sono le cose, non mi sembra che a questo riguardo abbia a succedere nel campo dell'artiglieria ciò che abbiamt• visto ~!vvenire a proposito della ripetizione nel campo della fuci leria. Il tiro a ripetizione nella fucileria, specialmente dopo la scoperta delle polveri bianche, non trovava altra obiezione all'in.;. fuori di quella riferentesi al consumo forte di cartucce che un fuoco indisciplinato avrebbe potuto trar seco. Esso non diminuiva per nulla la potenza del colpo isolato. Il tiro rapido nell'artiglieria da campo, oltre al problema del rifornimento, implica una forte riduzione nella potenza singolare del colpo . Nella fuci leria colla ripetizione si completava l'estrinsecazione degli eflelli di cui le nuove polveri si mostravano capaci ; nell'artiglieria da campo col tiro rapido si fa tesoro di uno solo dei loro caratlet·i, trascut·ando tutti gli altri . Non tulli però scorgono la questione cosi piana, ed è perciò che troviamo gli artiglieri divisi in due campi. • « Da una parte quelli che vorrebhero granda celerilà di tiro, diminuendo l'etricacia del colpo e mantenendo il raggio d'nzione degli attuali cannoni. t< Dall'altra · quelli che vorrebbero grande efficacia del colpo isolato, con allargamento del raggio d'azione e mantenendo, od aumentando di poco l'attuale rapidità del tir·o ~. Naturalmente al di f1wri di questi partiti vi sono alcuni, i quali basa ndosi su criteri propri vorrebbero l.Jallere altra st..ada. Così per esempio, il capitano Moch, scrillore chiarissimo di cose militari, dando maggior peso al principio della mobilità, che a quello della rapidità di tiro, e facendo tesoro dei metodi di costruzione del generale russo En gelhardt, non vorrebbe nè tiro celere. nè tiro potente, ma un cannone mediocre mobilissimo, con cassoni d'alluminio capaCi del 50 per cento di peso vivo di munizioni .

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Cassoni e pezzo non dovrebbero pesare pilt di 1200 kg., sicchè non solo il traino si farebbe facilissimo e a quattro cavalli, ma . grazie alla leggerezza del pezzo col suo affusto si soddisfarebbe in sommo grado al bi:;ogno di non affaticare i serventi e insieme a quello in oggi importantissimo di mettersi in batteria di soppiatto, disgiungendo i treni ai coperto . e spingendo i pezzi a braccia sulla posizione. Un anon imo scrittore del Militar- Wochl'nblatt vorrebbe invece sostituire al cannone l'obice, da lui chiamato la regina delle battaglie, perchè analogamente a quella degli scacchi, che può offendere in diversi modi , sarebbe capace di battere il nemico con traiettorie tese e curve ad un tempo. A. parte però queste dissonanze, due sono i partiti che come abbianJO visto si trovano di fronte. Sarebbe ora non solo interessante rria utile di sapere chi dei due batta la via migliore. A tale intento converrebbe vedere qual e dei due sistemi sarà per risponder meglio e in maggior misura alle esigenze della tattica. Bisognerebbe cioè chiarire se l'azione · dei cannoni a tiro rapido sia proprio di tanto superiore a quella dei cannoni dell'altro tipo, da 1·isolvere vanta:,(giosamente in minor tempo e a tutte le distanze il combattimento; bisognerebbe spiegare inoltl'e come si estrinsechi la supposta superiorità del tiro celere nella condotta del combaLLimento fra due artiglierie. Come è facile comprendere, questi problemi sono di oatu ra · così complessa che, quand'anche teoricamente possibile, la loro soluzione r·ichiederebbe, nonchè una conferenza. un intero volnme. É pBr ciò appunto che intesi di !imitarmi ad esporre quale fosse lo stato della questione, senza assumermi il còmpito per me del resto troppo arduo di risolverla. Tullavia affinchè non mi si accn ;;i di. troppa aridità, credo che detta questione potrebbe almeno essere bene avviata verso uno scioglimento, quando la si considerasse entro termini , che non pecr.andn di eccessiva elasticità, fossero meglio assoggettabili al vagl io della critica. Così noi potremmo ven1re già a qualche conalusiopl}, se sull'esempio del Miiller ci facessimo a considerare i due sistemi sotto l'aspetto della loro produuivitiL.


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LA QUESTIONE DE I CANli'ONI DA CAMPO

** « L'efficacia di una bocca da fuoco trova la sua es.pressione:

c nel modo e nell'entità della distruzione cagionata ; < nella di stanza alla lJUale essa distruzione si avver·a ; .< nel tempo a ciò necessario. « Il modo e l'entità della distruzione dipendono dalla struttura, « dal peso e dalla velocità del proiettile. La òistanza dipende « nuovam ente dalla velocità del proiettile, dalla sua conformazione « e dalla potenza intrinseca di cui la bocca da fuoco è capace. « Ora, trattandosi di un'arti glieria da campo, si capi sce subito « che il peso del proiettile e la sua velocità non possano uscire « da certi limiti, senz~ compromeLLere la mobilità del pezzo. « L'entità della forza distrulliva e della di stanza alla quale si « estrio sec:~ dit al pezzo i! suo car·auere di arma ad azione lontana. « Il tempo occorrente a produrre la distruzione fornisce la misura « della intensità di tale azione. « Il tempo ò un elemento che può essere accorciato, diminuendo « la durata della tr-aiettoria e le operazioni da farsi intorno al pezzo; «ma la sua abbreviazione (il .;he suona aumanto dell a celerità del « fuoco) tntva i suoi estremi nella accuratezza del servizio, la quale « deve garantire la dovuta precisione del tiro. « Queste restrizioni di velocilà. di peso, di tempo indicano che « non P. possibile di portare contemporaneamente al massimo tutti « e tre gli elemen ti considerati : fo rza distrulliva , distanza e celerità; «e che d'altra ·parte la preferenza data ad uno di essi non può «aversi che a scapito degli altri e quindi del rendimento totale. « ~M o de ran do e collègando convenientemente i tre elementi , pel « che sono possibili diversissime combinazioni , si giungerà ad ~ ottenere i massimi eiTetti. « Ora, se noi r iandiamo la storia dell'arti glieria da campagna « dal tempo dei cannoni lisci fino ad og~i, troviamo che lo studio c del tecnico fu essenzialmente e costantemente rivolto ad aumen« tare l'ener·gia del colpo isolato e il suo raggio d'azione. << :É anzi allo sviluproo di questi elementi , otlenuto colla rigatura, ~ coll' allungamento dei proieuili, col sistema a retrocarica, col

«

perfeziona~en to

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degli shrapnels, delle spolette e delle polveri ,

« che si deve lo straordinario aumento di potenza a cui oggi

« vediamo portata l'a rti ~li eria. « QuantQ alla celeritit del tiro, dupo l'adozione dei ca nnoni « rigati , coi loro pi'Oiettili più pesanti, clisgiunti dal cartoccio e « muniti di spol etta , si scese e si rimase sempre al disotto dei « due col pi c mezzo atLr ihuiti ai cannoni lisci; segnando leggere << ondulazioni ora in sù coll'adozione d·elle artiglierie a retroca« rica, ora in giù per l'aumento del rinculo dovuto all'accresciuta « potenza, ora di nuovo in allo per l'applicazione dei freni intesi <• a correggere questo ultimo inconveniente» . In complesso pero gli artiglieri poco si preoccuparono di questo · elemento, tanto più che esso presentava piullosto un valore vi.r tual e che reale. dipendentemente dal fumo che ben presto toglieva ogni vell eità in questo senso. L'uso delle nuove polveri venne di bollo a sollevare questo elemento all'altezza degli altri, da ndogli appunto quel carattere di applicabili!à e di suscettibilità a progredire che pr ima gli mancava; ossia mettend o davvero le batterie in c ondizione di sfrnttare la celeritit d i cui meccanicamente erano capaci. È chi aro per altro che questo improvviso guadagno lo si s:lrebbe ottenuto qualunque fosse stato il grado di potenza in cui le nuove polveri avessero sorpt·eso l'artigli eria. In altre par ole, se i cannon i da ca mpagna.fossero stati in allora giit tanto potenti come in oggi li vorrebbe i!, \Ville, la soppressione del fumo sarebbe stata egualmente da mell6rsi per intero in aggiunta del loro attivo . Ciò si)!nifica chE> l'assenza dei fumo lascia le man-i per-fettamente liber·e ri guardo agli altri due elementi; sicchè sarebbe follia, parmi , il non profi ttare dei mezzi che le polveri bianche ci olfrono per rendet·e più produttivo il nostro capitale. . La tendenza quindi a sfru ttarle per p•·ocacciarsi cannoni di grande effetto nel colpo isolato, sembra pienamente giustificata; tanto più che ciò non infirma la possibilità di un aumento di celer iLit di tiro; laddove coloro che mirano a provvedersi di cannoni a tiro rapido sacrificano ad una quarità.di val ore molto discuti hile, quelle che conferisc('lno all'artiglieria il suo vero car:lttere di arma ad azione potente e lontana.


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LA QUI!.STIONB DEl CANNONI DA CAliiPO

11 ersonitìcando dunque i due partiti nei loro capi scuola, sembra cbe l'indirizzo (non dico le proporzioni) preso dal Wille sia più razionale di quello preso dal Langlois. E ciò non solo per le considerazioni astratte che ci hanno condoni fin qui, ma perchè mentre coi cannoni a lìlo del Longridge, coll'acciaio al nikelio del Krupp e col processo di lavorazione del Mannesmano l'industria ci conforta a credere che sar it per soddisfare se non interamente almeno in gran parte alle pretese· del primo, gli aiTnsti a deformazione e i freni di tutte le specie applicati alle ruote, alla coda, all'asse non ci persuadono ancora che un cannone come quello proposto dai secondo abbia t'ealmente a rendere ciò che il suo inventore se ne ripromette.

.Mi spiego. Finora noi ahbiamo accettalo il cannone del colonnello Langlois pel valore ch'egli vi attribuisce; cioè un cannone che lanci in un minuto da 8 a IO proiettili del peso di 5 cbilo~ram rni con velocità di 4-90 metri. Se le cose stessero veramente così, vi sarebbe di che impensierirsi, avvegnaccltè silfaua artiglieria offrirebbe forza viva di poco inferiore a quella del nostro cannone da 9 e sparet·ebhe con celerità. quadrupla, o quintopla di esso; ma io dubito assai che il co· lonnello La~glois riesca a far uscire dagli arsenali un cannone · quale lo ha fatto uscire dal proprio ingegno. È noto che i due scogli contro i quali hanno sempre naufragato i tentativi degli industriali di far accettare le lot·o artiglierie a tiro rapido nella guerra campale, . furono. la necessi tà di scorgere il . punto.di caduta, o di scoppio del pròiettile e quella di sopprimere il puntamento, ossin il rinculo del pezzo da colpo a colpo. È noto anche come la prima condizione urli colla seconda , l'ichiedendosi per essa un ingrandimento di calibro che finora fu solo permesso coll'uso di affusti fissi. ·. Le scienze fisiche e matematiche ci hanno fatto assistere a miracoli, e io credo che o~gi uon accadrebbe piu ciò che accadde sul poligono svizzero di Thun, dove nel '1889 cannoni Hotchkiss e Nordenfelt ·ctel calibro di 42 ~illimetri , reputati capaci rispetti-

D&LL' À VVS!SlBE

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vamente di Zl5 e di 32 colpi al minuto, scesero intorno alla modesta cifra di 3 colpi quando si trattò di mirare al bersaglio. Ma da 42 a 75 millimetri di calibro ; da 1,300 chilogrammi a 5 chilogrammi di proiettile ; da 430 a 490 metri di velocità la distanza è di tanto rilievo, che temo assai possa essere per anco superata . Il colonnello Langlois è troppo versato in materia per non riconoscere tali dillicoltil , e difatti egli non pretende di giungere all'assoluta soppressione del rinculo. A lui basta che il pezzo ritorni dopo il colpo in posizione prossima alla primitiva, sicchè l'operazione del punt.amento consista in una rapida rettifica che, grazie all'ordinaria ampiezza dei bersagli in campagna, potrù 1imitarsi ad un leggero ritocco dell'elevazione. Ma io credo. che all'atto pmtico anciJ~ questi leggeri ritocchi siano per produrTe un rallentamento nel tiro assai maggiore di .quanto colla semplice induzione teorica possa prevedersi . E pel' veritit da esperienze fatte l'anno scorso io Francia con -cannoni da 75 millimetri muniti di freno De l'lace, risulterebbe "bensì che i l pezzo s'impenni per poi ricadere allo stesso posto; ma lo spostamento e la necessità di ripuntare, che sarebbero con-seguenza dell'impennata, pare abbiano influito di tal maniern sulla .celerità , da farle raggiungere il massimo di 3 '/,. colpi per pe1.1.0. Anche il recentissimo ·cannone Maxim-Nordenfelt dello stesso -calibro, henchè studiatissimo nei suoi particolari, frena ma non sopprime il rinculo e quindi verserà probabilmente nelle stesse .condizioni. A quanto p31'e dunque ci troviamo ancora nel hivio o di ·scen-dere al disollo dei 75 millimetri per arrivare al vero cannone a tiro rapido, o di !imitarci ad una rapidità assai modesta per attenersi al calibro ora detto. . E in tal caso varrà. la spesa di rinunciare alla potenza e al raggio d'azione di cui sono capaci le ~nove polveri per cosi piccolo guadagno ?. · . Se a pari dure1.za di cotenna un pugilatore assestasse tre pugni d1 1 O clJilogrammetri l' uno ali'avversat·io, mentre questi gliene -suonasse 2 di 30 chilogrammetri ciascuno, chi avrebbe raccolto di più? Il paragone mi pare cbe calzi , e non aggiungerei altro, se non


974

LA QUESTIONE DEl CANNONI DA CAIIPO

mi premesse di far osservare, che, stabilendo i termini in questo modo ho già concesso troppo al presunto cannone a tiro rapido; giacchè ho supposto che i due pugilatori abbiano la stessa lunghezza di braccio, e che dal lato del meno forte stia il vantaggio di un terzo di agilità in più, il che non è esatlo. Non è esatto che la lunghezza del braccio sia eguale, e ciò per la natura stessa dei due sistemi. Quanto al vantaggio dell'agilità, che qui traducesi in celerità di tiro, v'ha motivo ài credere che abbia pure a solfrire di una certa riduzione. Tolta la condizione dell'assoluta immobilità, il cannone cessa di essere a tiro rapido per assumere il carallere di cannone a carica rapida; il che dipende dalla strullura del congegno otturatore e delle munizioni . 01'a, siccome nulla impedisce di adoperare coi cannoni del tipo \Ville munizioni e otturatori di qualsivoglia fattura, la differenza nella celerità del tiro dipenderit quasi esclusivamente dalla di[erenza nell'ampiezza del rinculo. D!lferenza che, grazie appropriate fogge di affusti e òi freni , pare sia già stata ridotta intorno a mezzo metro. lbcchiuso il rinculo entro limiti cosi ristrelli, è ovvio che in caso d'urgenza si potrebbe ritoccare il puntamento senza ricondurre il pezzo in batteria e cosl diminuire ancor più la differenza di agilità fra i due pugilatori , sempre a. vantaggio del più robusto.

* * Ammesso però che si debba escludere il cannone a tiro rapido propriamente dello, nasce spontaneo di chiedersi dove converrà cominciare e dove arrestnrsi nello sviluppo delle qualità d&l cannone dell'altro tipo. La di manda è ancora molto complessa; tuttavia mi pare che la maggiore o minore ditficoltit di rispondervi stia nello stabilire il punto di partenza; ossia nella scelta dell'elemento da prendersi come base. Esclusa la celerità del tiro, che pel momento può accettarsi quale ce la danno le polveri bianche, restano pur sempre tre elementi da far variare.: la potenza, il raggio d'azione e la mobilità.

DELL'AVVENlllE

975

L'idea di portare al massimo uno di questi , subordinando ad esso gli altri due ci condurrebbe a costruzioni mostruose e rachitiche, giacc!Jè le osservazioni già fatte per il caso della potenza, del raggio d'nzione e della celel"il.à potrebbero ripetersi qui. Converrà dunque assumere come Lase il valore medio di uno di essi e di li prendere le mo!>se per la determinazione degli altri . Alcuni, fondandosi sul fatto che oltre una certa distanza non si può più scorgere bene il bersaglio, vorrebbero porre come punto di partenza il rag~io d'azione, il quale conseuuentemente dovrehbe ragg iungere al massimo i 4000 metri . " Senza discutere del valore assoluto della cifra. mi pare che questa non sia la via migliore per risolvere il problema, inquantochè per essa il problema stesso viene ad impiantarsi in modo troppo vago e ·indeterminato. A 4000 metri si può giungere con proiettili. cou velocità., con traiettorie e con peso di materiale svariatissimi ; per cui dubito che il costruttor·e anzi ché rin venirvi una guida, debba trovarsi assai imbarazzato muovendo da tal e base. Come fu già osservato , la difficoltù capitale che si presenta nella questione dell ' ar~ glieria da campagna è quella di. associ are la poten~a alla mobilità. In allrc parole lo scoglio principale contro cui si corre ri schio di urtare è la. mobilità. Questo scoglio sarebbe non solo ~irato , ma addirittum annullato quando si pigliassero le mosse precisamente da esso. Parmi dunque che il modo più adatto di procedere negli studi dovrebbe essere il seguente : Fissare il grado di mobilità di cui vogliamo che sia dotato il nostro materiale, e · in base al peso che ne conse~uirà domandar·e all i• metallurgia la bocca da fuo co più potente e alla meccanica i mezzi di renderne più celere il tiro. Se con ciò avremo grandi gittaLe, anzichè piccole, tanto meglio. Un cannone capace di 8 chilometri può tirar·e anche a 4, mentre uno capace solo di 4 non può tirare ad 8. Che poi l'occasione di tirare a 4 si presenti con maggior frequenza, e quella di tirare ad 8 costitui sca un caso eccezionale è altro affare ; ma non convien dimenticare che in campagna l'imprevisto può presen~~·r s i assai più fr-equente che non si creda, e che disporre dei mezzi par sopperirvi può tornare di grande giovamento. Di due baritoni egualmente buoni , ma non dotati della stessa estensione


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LA QUESTIONE DEI CANNONI DA CAMPO

di voce, quegli che dispone di più note può prodursi in opere che all'altro siano inte1·dette. Ma ormai mi accorgo cbe sto oltrepassando i limiti di un sem plice resoconto , per cui chiuderò con alcune considerazioni di carattere affatto generale. Il Wille è uno scienziato che non dispone dei mezzi per uscire dal campo teorico, e quindi non ha per sè il vantaggio di convincere cogli argomenti dei fatti ; ma se valesse l'ab uno disce omnes, qualche cosa ci dovrebbe dire il fucile di 5 millimetri da lui preconizzato due anni sono ed ora in procinto di passare dalle mani de' suoi inventori in quelle di ese1·citi, che più fortunati del nostro si lasciarono precedere nella 1·iforma dell' armamento. Quando f1·a il GG e il 70 tutli gli Stati d'Europa, sull'esempio della Prussia, si affrellarono ad adottare le armi a retro~arica, avrebbero potuto fare due passi in una volta , aggiungendovi anche ~li o1·gani della ripetizione, di cui già l'America aveva fornito Ynrì saggi.· Si temelle di camminar troppo, e non andò gum·i a sopraggiungere il pentimento. Ora le polveri senza fumo ci offrono l 'occasione di fare due passi coll'Hrtiglieria. Limitm·si nd uno solo varrà probabilmente quanto ripetere l'errore e porsi di nuovo in condizioni di batterci il petto a brere scadenza. Se l'artigli eria è arma ad azione lontamt e se per tanto tempo i suoi progressi furono segnati dal fatto di aver sempre più estesa e rinvigorita questa azione, io non vedo le ragioni perché questo principio deb ba cessare di essere vero e proprio nel momento in cui avrebbe moLivo di m ag~iore estrinsecazione, vuoi soggettivamente pei mezzi che la balistica ci ofl're, vuoi oggettivamente per' le mina~ce che dalle enormi gittate della fucileria derivano. I 9000 metri a cui fu lanciata la pallouola del fucile di 5 millimetri , che si sta esperimentando ·nel Belgio, potrebbero essere cagi one di sgradite sorprese per l'artiglieria, quando non pensasse a conservarsi quella superioritlt che sempre ebbe sull'arma sorella . In ultima analisi però, io credo che, affannando3i a combattere il cannone a tiro rapido, non si faccia che sfondare una porta aperta . E per veritit, se si deve prestar fede a ciò che è trape-

DELL'AVVENIRE

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lato p~r la stampa, la Francia, la quale è l'unica pel momento ~he sp1nga con alncrità gli studi per rimoderna1·e il mate1·ial o da ~ampagna, n o~osta~te le teorie del colonnello Langlois, par1·ebhe t~le~a ad assocw~~ m gius_ta misura i tre elemel,lti : potenza, raggio -d. az1one e . celen ta ; avvegnachè pur tendendo alla riduzione mass~ma ,del rmc?lo.del pezzo, vorrebbe un eannone da 75, che Jan~~~s~e un . pro1ellde di 6,5 chilogrammi, colla rilevante velocità IDIZiale d1 600 metri. La Francia probabilmente ricorda anco1·a quanto Je sia cÒstato nel 70 di ave1· sacrificato la potenza dell'artiglieria alla sua mobi lità. FELI CE M ARIA :-!1 ,fft1ggio1·e d'o1·tigl'er in.

6: ! - All!'\0 XL.


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DA AI!SAB A CA88ALA

DA ASSAB A CASSALA Sguardo retro•pettlvo atorlco delle lmpre•e Italiane pel 4omlnl e protettorati ID Africa nell'ultimo quarto dl•eoolo.

I. (1869-1884). I nuovi inter essi europei in Africa . - Primo te ntativo dell'Italia. - J.'nC<Jilisto di AssaJ>. - Ma••ucro della spedi•ionr. r.iuli r. tti ( l R.~l ).- Protn•tr. <l.,ll'J•:g itLo e della Turchia. - Convenienza per l'Jtaiia di occupare :Massaua. ·- Trntt..t o Jl"wctt (1884) tra. l ng hiltcr rn, J•:gitlo ed Abissinia. - Massacro della sp edizione lliunchi (1&!4).

Alle lotte quotidiane dei popoli europei per r aggiungere· il benessere economico, la potenza e la forza fu una leva potente nella seconda metà di questo secolo il desiderio sfrenato della conquista dell'Africa. E tale affannarsi delle nazioni d'Europa per giungere prime al banchetto, era affrettato dal bisogno di controbilanciare le potenze rivali ,. di assicurarsi antichi e nuovi possedimenti, e di prepararsi nuovi sbocchi a.l commercio e nuovi terreni per l'attività delle popolazioni crescenti nella madr e patria. Lo imprese coloniali nell'Africa, cominciate dall'Inghilterra e dalla Francia, spinsero le altre nazioni d'Europa a svegliarsi dal sonno neghittoso ed a prender parte anche esse alla preda. Le nazioni sentironò più intenso il fascinoafricano poi che videro ultimamente l'Inghilterra ingran- . dirsi al sud dell'Africa e sbarcare in E gitto, e la Francia. impadronirsi bruscamente di Tunisi, mentre il Belgio fon-

"

979 dava. il grande Stato africano del Congo. n Portogallo entrò anch'esso nell'agone, e la. Germania non si fece attendere. Giungeva ultima l'Italia. a spiegare laggiù la propria influenza politica, economica e civilizzatrice. Le condizioni · econom~che della nazi?ne, le occasioni, la bonomia dei governantt la fecero arrrvare ultima., ma in tempo per poter preparare a sè stessa nei tempi futuri la prosperità di cui ha. tanto bisogno. · Sono assai modesti i principii della nostra giovane colonia, iniziatasi con un acquisto territoriale di circa 600 chilometri quadrati fra isolette e terraferma nella baia di Assab. L'acquisto privato fu pagato in denal'i sonanti e col pieno gradimento dei venditori, sovrani indipendenti e leo-ittimi 5 proprietari del luogo.-

TI prof. Giuseppe S apeto, che come missionario la.zza.nsta e sci.enziat? aveva passato in quei paraggi a varie riprese molt1 anm d ella sua lunga vita operosa, nel 1869 aveva. fatto con tratto p er conto della società di navigazione Rub~ttin? ~or l'acquisto delle isoii:! Om- el-Baker (Darmakiè) . A1 pnm1 del 1880, tornato in quei paraggi e ripigliate le relazioni interrotte da dieci anni con Berehan sultano di Raheita, conchiuse con lui e con i sultani danakili Ibrahim ed Hassan addirittura l'acquisto di tutte le isole che coronano la baia di Assab, del tratto di littorale dal seno di Buia a Sceik-D uran e Ras (capo) Santhiar, del tratto fra Capo Lumah e Capo Darmak per circa cinque miglia in larghezza, e infine dell' isoletta di Sennabiar. n contratto fu definito il 15 marzo 1880, e l'acquisto importò in totale 23,500 talleri (l) di Maria Teresa. La società Rubattino utilizzò l'acquisto per fattoria e deposito di carbone sulla linea. dei viaggi in Asia, ed indi a poco facevane cessione (2) al governo italiano. (ì ) Il tatlet·o di Maria. Teresa, fino a pochi anni addietro esclusiva moneta di commercio nei paesi del Mar Rosso, ha il valore nominale di lire italiane 4,50. Qggi nella nostra colonia e fuori s ubisce le oscillazioni del mercato e si mantiene in media fra lire 3 e 3,50. (2) La cessione fu fatta il IO marzo 1882.

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DA ASSAB

A

CASSA[,A

. All'epoca dell'impianto della. stazione di Assab il viaggiatore Giulietti, andatovi a studiare le risorse ~oca.li e le vie per l'interno, aveva già eseguite alcune ardite esplorazioni ; indi a poco, nominato segretario del regio commissario cav. Branchi, imprendeva un altro viaggio, toccando prima Beilul. Lo accompagnavano il tenente Biglieri della regia marina, 10 marinai, 2 operai italiani e pochi servi e guide. Il 25 maggio 1881la. spedizione fu interamente massacrata dagli indigeni in Adal, a sei giornate dalla costa. T ale doloroso avvenimento fè domandare dall'Italia al governo Kediviale un'inchiesta, fatta da una commissione mista, per punire i colpevoli. L 'indolenza, o piuttosto la ma.la fede dei funzionari egiziani, rese derisoria l'inchiesta benchè fatta due volte. Il modesto avvenimento di Assab destò ripetute rem·iminazioni dell' Egitto, e per esso della. Turchia, suo Stato sovrano. Le proteste, incoraggiate da potenze gelose del nostro tentativo, contrast avano all'Italia qualunque diritto ed ingerenza su quella costa: tali difficoltà spinsero a· far decidere i governi di Londra e di Roma a concludere una convenzione circa la posizione territoriale dell'Italia in Assab. Turchia ed Egitto rifiutarono di sottoscrivere, e le difficoltà diplomatiche non si arrestavano. Durante questi primi tentativi l'Egitto aveva la guerra in casa o ·difficoltà finanziarie gravissime. La rivolta militare di Arabi-bey, i massacri di Alessandria, il bombardam ento di questa città e il conseguente interv~nto inglese, e, pi:ù che altr o, la insurrezione dilagante d~i . mahdi~ti _nelle provincie egiziane del Sudan, erano mot1v1 non h~v1 :per spingere l'Egitto a ritirare le sue forze sparse ~ .numr_le: Il pericolo sicuro che, ritirandosi presto o tard1 1 pres1di egiziani, anche Massaua avrebbe subita quella sorte e sarebbe indubbiamente caduta in mano di altri pretendenti, decise il governo italiano col consenzo dell'Inghilterra a raccogliere, a scanso di nuove sorprese, l'eredità di Massaua. La scelta del governo italiano non era mal fatta, trattandosi di un porto importante nel Mar Rosso, su cui sboccava

DA ASSAR A CASSALA

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il commercio dell'interno dell'Abissinia e di parte del Sud1m orientale, ed affluivano le mercanzie destinate allo interno. L'Inghilterra, già mostratasi prima diffidente e scontrosa circa ad Assab, si mostrò più arrendevole, anzi molto favorevole alle nostre intenzioni ed o:fl'ri all'occasione la sua influenza por evitar e con la Turchia e l'Egitto da parte nostra possibili attriti. Il bel sogno di un grande impero in Africa dal Capo all'Egitto, era stato turbato quando l'Italia modestamente si mostrò in Assab, e la gelosa Inghilterra temeva ancora, come sempre, che le fosse diminuita la stragra.nde autorità e forza sulla gran via delle Indie. Ma. questa volta il suo stesso interesse, la sicurezza nella lealtà dell'Italia, e maggior chiarezza di vedute ce la tennero favorevole ed amica. La successione cronologica degli avvenimenti ei porta a. far cenno di un documento importante, necessario per l'intesa degli avvenimenti posteriori. Contestazioni, doganali e dritti controversi sul paese dei Bogos tenuto dagli Egiziani avevano reso l:l.i:it~a.i tese le relazioni tra l'Abissinia e l'Egitto. D'altra p arte i presjp.i egiziani bloccati a K assala, Amedib e Senhait, che solo dagli Abissini potevano essere facilmente liberati contro i Mahdisti, fecero veder chiaro all'Inghilterra che era necessaria la sua mediazione tra Abissinia ed Egitto per aggiustare le cose. Ed il 3 giugno 1884 fu firmato il trattato conchiuso . dall'ammiraglio i~glese Hewet tra Inghilterra, Egitto ed Abissinia. Nel trattato i contraenti si erano obbligati : Gli egiziani a garantire per Massaua e adiacenze la libertà di trans1to sotto la. protezione inglese, per t,utte le mercanzie, comprese le armi e munizioni importhte in Abissinia e di là esportate ; a restituire ii l o settembre 1884 il paese dei Bogos all'Abissinia; a concedere tutte le facilitazioni 'per la nomina, dalla chiesa copta di Alessandria, dell' .Abuna (vescovo a.bissino) per l'Etiopia; a cedere le munizioni dei posti consegnati.


D.l .lSSAB A CASSAI.A

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DA ASSAR A CASSAl. A

Gli abissini si erano obbligati a fauilitare la ritirata attraverso l'Etiopia a Massaua delle truppe egiziane bloooate a Kassala, Amedib e Senhait. Inoltre abissini ed egiziani si impegnavano a consegnarsi reciprocamente i delinquenti sfuggiti nei rispettivi dominii, ed a deferire qualunque verteuza r elativa all'esecuzione del trattato, all'Inghilterra. Alla fine di quest'anno (1884) giungeva in Italia la notizia di altra dolorosa perdita. Gustavo Bianchi, tornando dall'Abissinia, era stato assassinato tra i D anakili mentre tentava, abbandonato e tradito dalle guide, di aprirsi la via di ritorno ad Assab. Questo luttuoso avvenimento, da aggiungersi alla perdita di Giulietti e Biglieri, porse occasione al governo, italiano di dichiarare, che occorrendo tenere alto a qualunque costo l'onore del nome italiano, si sarebbe spedito in Assab un piccolo corpo di truppa.

rr. (1885). Occupazione di Bcilul. - Sbarco a Massaua del co lonnello SoleLta. -- Cont~gno dello g randi Potcnz ~ d ' Europa. - Codut.a di I'nrturn " morte di Gordon. - Relazioni con l'Abissinia. - La missione Ferrari. - Occu pazione ùi AraCali, Arkico e Saati. - !~celami tlel Negus Gio vanni.

Il 25 gennaio 1885 il comandante 'frucco sbarcò dalla « Castelfidat•do » a Beilul un centinaio di marinai e due cannoni e facendo issare la bandiera italiana dichiarò, con proc~dimento spicciativo anzi che no, il territorio di Beilul territorio italiano in nome del Re d' Italia. Una cinquantina di egiziani che vi erano a presidio furono disarmati ed imbarcati sen za inconvenienti per M~saua. Intanto il 15 gennaio si er a imbarcato a Napoli un corpo di spedizione di reparti misti delle varie armi, che ammontava a circa 1000 uomini, sotto gli ordini del colonnello 'Ì'ancredi Saletta.

OA3

La l'lpedizione era destinata apparentemente ad Assnb, ma il 5 febbraio sbarcava invece a Massaua, ocoupandoh~ nonostante la presenza del presidio egiziano. La bandiera. italiana fu inalberata in tutti i porti accanto a quella egiziana, senz' altro inconvenien te che le proteste verbali e scritte del vice-governatore Izzet-bey e dei comandanti òei forti. E'urono occupati, oltre il forte di Ras Mudur a Massaua, Taulud, Campo Gherar, Otumlo e Monkullo. Per precedenti -scambi d'idee del gabinetto italiano col gabinetto inglese, si era sperato che le guarnigioni egiziane avrebbero evacuato -senz' altro i loro posti appena giunta lo n ostra. spedizione ; ma ordini perentori da Cairo, imponevano ad Izzet-bey -che n~ll'eventualità di uno sbarco di . italiani a Massaua. si protestasse, e ad ogni modo non si abbassasse la bandiera egiziana nè si ritirassero il presidio e l'amminist razione. In ItAJia l'occupazione, già incoraggiata innanzi dai voti del Parlamento, fece ottima impressione. Non accadde lo -stesso presso tutti i gabinetti d' Europa. Germania ed Austria uon fecero osservazioni; la Russia mantenne un gran riserbo, l'Inghilterra si mostrò pienamente soddisfatta. In E'rancia l'annuncio provocò le solite gelosie e il malumore non bene r epresso, mentre la Turchia protestava vivamente, nè s' acquetava prima che l'Italia le dichiarasse che pel momento la questione della sovranità territoriale restava impregiudicata. Questo contegno energico della Turchia, appoggiato da clii a veva veduto con delusione la nostra prontezza nel prevenire altri, eia dettato dalla convenienza di appoggiare e tutelare, quale potenza sovrana, le proteste dello Stato vassallo, l'Egitto. In quei g iorni tristi avvenimenti si succedevano nel Sudan egiziano. L'insurrezione fanatica del Mahdì Mohamed Ahmed '\ilagava sempre e t rionfava, togliendo all' Egitto i territori brano a.· brano. L'energia dell' insurrezione t rionfava dell'azione fiacca egiziana. Gordon, che dal 18 febbraio 1884 era bloccato a Ka.rtum, dopo eroica difesa e · frequenti sortite con un pugno di egi~r.iani che sempre

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DA A88AH A CASSALA

AD ABS.\B A CASSALA

pm si assottigliava, cadde con la città . in man<> dei dervisci e fu ucciso il 26 gennaio 1885. Il gabinetto inglese per considerazioni molteplici di opportunità, e per probabili pericoli di suoi piii grandi interessi altrove (1), dopo poche altre operazioni staccate e di poca importanza nel Suda.n, ne deliberò l'abbandono completo da parte delle truppe anglo-egiziane. L a nostra prima occupazione · del territorio di Massaua, non t roppo presto annunziata ufficialmente al Negus Giovanni d'Abissinia, aveva assai impensierito il fier o sovrano, che si mostrò diffidente del nuovo vicinato. Ed il governoitaliano affidò al capitano .Vincenzo Ferrari, accompagnato dal dott. Nerazzini della R. marina, la missione di reoorsi presso il sospettoso Negus, per fargli le più larghe assicurazioni sulle nostre intenzioni pacifiche: non eravamo che i s uccessori degli egiziani, e desideravamo essere in buona amicizia e vicinato, mantenendo inalterate le disposizioni del trattato Hewet. Il capitano F errari aveva avuto pie:t;1i poteri per stabilire ulteriori accordi pel nostro scambievole vantaggio, e doveva pregare il >-legus a dare la sua cooperazione per la ricerca e punizione dei colpevoli dell'eccidio Bianchi. L a missione fu benissimo accolta. alla fine di aprile, e tornò fiduciosa che l'animo del Negus si fosse rasserenato. Perchè la occupazione di Massaua non andasse nel numero dei tentativi falliti, fu seguìta la prima spedizione da piccolo rinforzo, ed il 7 marzo insieme •ad un terzo corpo di truppe italiane, giungeva a Massaua il geneTale Agoi!tino Ricci sotto-capo dello Stato Maggiore per farvi degli studi, d' incarico del governo. E per rassodare e assicurare sempre meglio la occupazione, il 10 aprile si era presidiato {2) 7

(1) I torbidi dell'Afganistan e l'intervento colà della Russia, misero in serio pericolo le relazioni tra quella Potenza e l' Inghilterra. Fu quello stato di cose che consigliò la decisione ìli abbandonare a sè stesso il Sudan. , (2) Con una compagnia.

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Arafali nella baia di Adulis, a circa. 60 chilometri a. sud di Ma.ssaua.. Il 21 aprile fu occupata. Arkico, e il colonnello Saletta ne faceva. ritirare i presidii egiziani a Massana. Queste successive occupazioni furono dal Saletta annunziate al Negus d.Abissinia per lettera, in cui rassicurando l'Imperatore sui nostri sentimenti, lo preveniva che avrebbe .occupato anche Amba e Saa.ti {1). Durante questi pochi mesi le piccole r·azzie, cibo e bevanda <JUOtidia.na delle popolazioni indigene, continuavano come pèr lo innanzi a dar fastidi, certamente d'importanza seeondaria. L'animo del Negus, per natura diffidente degli europei, fu assai· inasprito per la questione speciale di Saati ed Amba,. che considerava territori abissini. La preoccupazione che passo passo ci avvicinassimo ai suoi Stati, era accortamente sfruttata dalla malevolenza. di qru,lche consigliere europeo che era alla sua Corte e non teneva certo per l'I talia. Il Negus reclamava indignato, perchè si esageravano alla. sua mente le nostre intenzioni, attribuendoci va.qti disegni di espansione e di conquista a danno dell' Etiopia,

(l) Ecco i l testo della lettera del colonnello Saletta al Negus: « Massaua, :l6 aprile 1885.

« Come sta Vostra Maestà? Come sta il suo esercito? lo e le mie truppe

stiamo bene, grazie a Dio. « Mi ouoro di informare Ja Maestà Vostra che, d'ordine del mio Go« vcrno, ho occupato Arafali ed Arkico, e che occuperò del pari Saati cd « Amba. La occupazione di questi luoghi non è che la conseguenza del« l'occupazione di Massaua, dovt>ndo noi rilevare i posti egiziani che stanno << per sgombrarli. « Vostra Maestà sa che io ho istruzioni dal mio Governo di mantenere « con Essa rapporti di cordiale amicizia: il nostro 1:1copo è di t utelare il • paese, c di mantenere sicure le :;trade, a fin e eli proteggere il com« mercio. I comandanti dei miei distaccamenti avranno dn me l' ordine « preciso di rispettare scrupolosamente il territorio abissino ; prego Vostra « Maestà di voler dare ordini analoghi . ai suoi capi per rispetto del « nostro confine, acciò sia evitato ogni motivo di contesa. " T. Saletta. •> <•


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DA ASSAB A CASSALA

mentre a lui veniva tradotto in modo tendenzioso tuttociò che si scriveva· in !tali&., dell'Abissinia e dei suoi capi. I nostri «amici» soffiavano nel fuoco a pieni polmoni, ed il carattere del Negus ne aveva abbastanza. Così l'occupazione di Saa.ti, benchè fatta con pochi irregolari, foce divampare prepotente l'ira di re Giovanni. Egli considerava quella località come terreno neutrale, giacchè dopo i disastri da lui inflitti a Gundet ed a Gura (1875 e 1876) agli Egiziani, questi non l'avevano più occupata fino all'epoca delle trattative dell'ammiraglio Hewet (1884). An:r.i alla sottoscrizione del trattato, gli Egiziani avevano anche consentito a sgombrarla; ciò che non avevano mantenuto. A calmare le ire del Negus il colonnello Saletta promise da parte del r e d'Italia una solenne missione che si sarebbe r ecata alla Corte abissina. Ciò acquetò pel momento l'umore dell'imperatore per le r e.c enti occupazioni. Ma il malcontento del sovrano scoppiò più forte quando il 7 ottobre il Saletta stringeva accordi con Ahmed Kantibai degli Habab, iuviso al Negus, e gli aocorda~a il protettorato italiano. Re Giovanni inviava una lettera alla regina d' Inghilterra, lagnandosi che il trattato Hewet non era mantenuto· che gli Italiani avevano occupati territori abissini o per]~ meno contestati; e che per .fargli dispetto e creargli pericoli stringevano accordi coi suoi nemici. Questo era lo stato delle cose, e tali erano le disposizioni d'animo del Negus, fedelmente riflesse in ras Alula, a noi più vicino. (Continua' . N LCOT.ETTr Ar.TlMARr Am~or.no tononte di fanteria.

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LA GUERRA CHINO-GIAPPONESE Conti!luazioue -

Vedi

rti~pmsa

X.

IV. Primi scontri. Si è così accennato per sommi capi, per quali scopi politici e con quali me-ne ed intrighi coi partiti contendentisi il governo siansi le varie potenze adoperate a trarre vantaggio dalle vicende della . Corea, nonchè per quali diverse fasi passando il conflitto tra le due principali, la China cioè ed il Giappone, abbia raggiunto lo stadio acuto che condusse all'apertura delle ostilità. Ed ora sembra cosa assai interessante esaminare l'andamento delle operazioni militari del Giappone, per quanto lo permettano le scarse e spesso contraddittorie informazioni che da così remoto teatro di guerra è stato possibile ritrarre sinora. Quando il governo giapponese si senti abbastanza forte per venire ad aperta rottura. colla China., predispose tutto per esser pronto agli eventi, che n on potevano mancare in Corea. Sapendo la China non preparata ad una grossa spedizione in quel paese, vi lanciò subito un ·forte nerbo di truppe non appena i Chinesi ebbero inviato un corpo di 2000 uomini nella provincia di Chulla (che coll'altra di Kieng S ang forma la parte meridionale della. penisola) per sedarvi la rivolta colà scoppiata per opera del partito togaknto, il quale era.si già impossessato del capoluogo Chon Shiu.


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LA GUERRA CDINO-GIAI'PONESE

Fidando n ella gran facilità di mobilita?.ione dovuta sia alla. forza. non indifferente tenuta sempre pronta sotto Ìe armi sia alla . , circoscrizione territoriale permettente di richiamare' a l pm yresto numerose truppe in caso di bisogno, il Giappone Sl !?ettò senza riguardi nella lotta che dura tuttora. La Chma coll'intervenire in Corea senza avvertirne la potenza rivale aveva rotto le convenzioni del trattato di ~iensin; i_l _Giappone _facev~ .sbarcare subito a Chemulpo 5000 uommt sotto gh ordmt del generale Oshima e tre giorni giorni dopo il ministro giapponese Otori ent~ava. in Se~l con 600 soldati di scorta, e non tardava a dare un ulttmatum al re, perchè accordasse una serie <;li riforme fis~li, ammini~trative e monetarie, allo scopo di garantire la SIC~rezza _degh str~nieri, di rialzare il commercio languente e d1 togliere ogm pretesto ad ulteriori torbidi o rivoluzioni. . Intanto i chinasi concentravano le loro forze ne!Ja baia d_1 Asa~o ~ 50 miglia_più al sud di Chemulpo e in tal modo SI passo Circa un_ mese in n_egoziati, nei quali anche le potenze estere, spectalmente gh Stati Uniti, si erano intromesse per _vedere di stornare la mina~cia di un conflitto armato tra 1. due contendenti. Alla :fine il Giappone, che temeva oon .queste_ lungaggini di dar tempo alla. China di prepara~~~ meglio alla guer~a, e d'altra parte voleva tagliar corto allmgerenza delle vane potenze, occupava Seul scaduti invano i termini dell'ultimatum, e facendo pricrioniero il re co~e ostaggio l'obbJigava a cedere il potere t:"al padre suo Ta1 W en Kun per garantire l'introduzione delle chieste riforme.

Cont~mpora~eamente · dava ordine alla :flotta di opporsi ad_ altn sbarch1 delle truppe chinesi in Corea; cosi il 25 lu- . gho av_eva luogo il _sanguinoso episodio del trasporto Kows-. h-ung, tl. qu_ale_ nav1gando sotto bandiera. inglese con altri pure_carwh1 d1 truppe chinesi destinate per la Corea venne assa.hto ed a~o~dato_ dagli incrociatori giapponesi, prima ancora della diChlarazwne di guerra, senza che riuscissero a salvarlo le poche navi da guerra, che scQrtavano il convoglio

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e che vista la. mala parata ripararono cogli altr i trasporti .a Wei hai Wei. N ello stesso giorno il generale Oshima che sapeva le forze nemiche apprestarsi a varcare il confine della Manciuria e ad invadere la Corea si metteva in marcia per andare ad assalire le truppe chinesi accampate tra Asan e Seikan, alle quali eran destinati i rinforzi affondati col Kowshung. Era importantissimo, prima che arrivasse altro corpo nemico dal nord, di togliere di mezzo. queste forze interposte tra i giapponesi e il p01to di Fusan, dove si contava di fare affluire le spedizioni di truppe dal prossimo Giappone, non essendo troppo sicuro il farlo a Chemulpo, mentre la :flotta chinese teueva il mare, perchè potevasi correre il rischio di nn caso simile a quello del Kowshung. Il 29- di luglio le truppe giapponesi da Sussa.io al sud di Suwen, nei cui dintorni avevano fatto la. loro adunata e bivaccato, si . mossero in due colonne contr o il nemico, il quale sotto gli ordini del generale Ye erasi trincerato col grosso .presso Seikan; dopo un fuoco vivissimo di artiglieria e di fucileria che durò due ore, la colonna sinistra slanciatasi all'assalto occupò le posizioni, mentre 1 chinesi, che avevano avute gravi perdite di circa '/ 8 del loro effettivo, fuggivano in disordine verso il sud. Il dado era tratto, e dopo l'apertura delle ostilità per mare e per terra, la guerra era ufficialmente dichiarata il l" agosto. Le forze preponderanti dei giapponesi, la loro organizzazione superiorE', le ottime posizioni occupate, i fatti compiuti nella capitale li rendevano virtualmente ed efl:'ettivamente padroni della Corea. Ora si trattava di approfittare dell~ pri,me vittorie, spingendosi per terra ad invadere il celeste impero per debellarlo ed imporgli una pace a gravi condizioni. li piano era grandioso, giacchè per condurlo a termine contro una na~ zione come la. chinese si trattava assai probabilmente dt spingersi sino a Pekino. Cosi, oltre gli ostacol~ che avr~bbe opposto il nemico, bisognava contare su quelh natur~h de~ paese da àttraversarsi, solcato da numerosi e profond1 cors1


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d'acqua, mal forn~to di strade e scarso di risorse, e finalmente su quelli della stagione che presto in quei paesi diverrebbe rigidissima. da fare orribilmente soffrire le truppe giapponesi. Ben più semplice e· più breve sarebbe stata la campagna, se queste invece di fare il lungo e difficile giro per terra per giungere a Pekino, fossero direttamente andate a sbarcare sulle coste del golfo del Pechili per muovere di là per Tiensin contro la capitale, come avevano fatto le truppe anglo-francesi nel 1860 ; ma questo fatto presentava. pel momento difficoltà. quasi insuperabili. S i richiedeva anzitutto l'annientamento della. flotta chinese ' la quale er a per numero e potenza di navi superiore alla giapponese, e probabilmente una. quantità troppo grande di navi onerarie per il trasporto delle t ruppe e del materiale da g uerra, nonchè delle munizioni e delle vettovaglie. Di più uno sbarco sulle coste del Pechili, prima di aver preso almeno Port Arthur, arsenale marittimo e rifugio come Wei hai Wei della flotta chinese, sarebbe stata impresa troppo arrischiata. Finalmente tutte le opere, accumulate dai chinasi a d_ifesa della capitale, erano costruite nella ipotesi dell'attacco più probabile, cioè dal lato della. foce del Pei ho, e quindi sarebbe sempre più facil cosa investirle ed espugnarle dalla parte di terra. · Decisa pertanto l'invasione per le strade ordinarie, doveva essere obbiettivo primo e principale il passaggio del fiume Yalu, confine tra la Corea e la China, e poscia l'occupazione di Mukden « la città santa » capitale dello Shing King. li corpo d'esercito, che aveva invaso la Corea ed obbediva ora agli ordini del maresciallo Yamaga.ta, muoveva verso quel fiume colla maggior parte dell~ forze sulla gran strada che unisce Seui a .Pekino e che, passando per le provincie coreane del Kieng kui, del Huang-hai e del Ping yang, mantiens i quasi parallela alla costa. occidentale, alla quale si avvicina sempre più quanto più si approssima al fiume Yalu che finalmente traversa a Wiju. Questa strada, la quale passa per le città più importanti di quelle provincie, pe-rmette all'esercito che la batte di esser in quasi continua

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comunicazione col mare; e quindi nel nos.t ro caso l'esercito del maresciallo Yamagata mantenendosi su questa strada. traeva protezione dalla flotta che agli ordini dell'amxnira.glio Ito era incaricata di scortare i convogli pel vettovagliamento di quelle truppe e di impedire un eventuale sbarco di chinasi a minaccia del loro fianco sinistro. Su questa strada stessa i chinasi si apparecchiavano ad impedire al n emico d'inoltrarsi verso il nord. Il corso del Tai don formava una buona linea di difesa, e le opere che erano state in quel frattempo erette attorno a Ping y ang ne r endevano, secondo il parere dei chinasi, abbastanza difficile l'espugnazione. Colà. intanto eransi riunite, sia le truppe che trasportate per mare a Wiju ~vevano trav~rsato il territorio corean o compreso tra i fium1 Yalu e Ta1 don, sia i resti delle truppe battute a Sei-kan, ch e eran r iuscite con un ·lunghissimo giro ad est evitando Seul a raggiungere in 24 giorni i loro connazionali. , Contro Ping yang dunque si dovevano rivolgere le forze del marresuiallo Yamagata per aver libera la s trada sino al fiume Yalu. Per meglio avviluppare il nemico, onde i resultati della lotta riuscissero definiti vi col tagliargli la ritirata, si utilizzò la v ia di mare, mandando un forte distaccamento composto delle tre armi a sbarcare a Gensan, mentrè una brigata era fatta traspor tar e a Huang-chu sulla sinistra del Tai don presso la sua foce, e ciò perchè il cattivo stato cielle strade non permetteva l'avanzata per terra di tutto l'esercito gia pponese contro Ping yang. La prima operazione non presentava alcun p ericolo, perchè fatta sulle coste oriental i della penisola ; 1!1- seconda invece poteva essere esposta alle offese della :flotta ne~ica e q~indi le n avi giapponesi molt iplicarono in quel perwdo le dimostrazioni offensive contro i porti fo1·tifi cati e verso i punti presentanti possibilità d i sbarco, perchè la flotta chinese non si discos tasse dalle patrie coste per essere pronta a r espingere ogni tentativo di quella giapponese. Così potè eseguirs i lo sbarco, n onchò l'occupazione di Huang-chu, senza


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che riuscisse ad impedirlo la cavalleria nemica colà inviata a tal uopo. Quando si sep,re che il distaccamento venuto da Gensan, dopo esser penetrato per l'alta valle del Tai don nella provincia ·di Ping yang, si trovava sulla destra del fiume in contatto coll'ala sinistra chinese, l'attacco generale contro Ping y ang fu deciso, ed ebbe luogo su tre colonne; la più forte cioè quella di sinistra composta di una divisione, compresa la brigata giii. sbarcata a Huang chu, traversò il fiume presso quella città, certamente coll'aiuto della flotta essendo il fiume in quel punto larghissimo, e si avanzò a minaccia del fianco destro e del tergo del nemico; la colonna di destra composta di una brigata passò il fiume più. a monte, ed andò a riunirsi al distaccamento di Gensan, che avanzandosi da Song Chon, occupata il 13 settembre, minacciava il fianco sinistro c la linea di ritirata delle truppe avversane. Queste colonne col loro simultaneo attacco contro le posizioni chinasi riuscirono ad impadronirsi di alcune opere sulla destra del fiume e a ridurre quasi al silenzio sull'imbrunire i forti non ancora espugnati. Invece la brigata del generale Oshima non aveva potuto riuscire ne ll' attacco frontale; dopo essersi impadronita delle quattro opere proteggenti la strada e il primo ponte sopra un affluente del Tai don, era stata obbligata a ritirarsi verso sera con gravi perdite, dopo avere invano tentato d'i\llpadronirsi delle due ridotte, elia difendevano il secondo grandioso ponte gettato sul fiume principale in faccia alla città.· Approfittando della notte, si avanzarono ancora le colonne di attacco, e all'albeggiare l'assalto ebbe luogo contemporaneamente con grande sorpresa dei chinasi, che chiusi da ogni parte furon costretti" a capitolare. Oltre 16,000 soldati con vari generali, tra i quali il duce supremo 7Jo, e· 500 ufficiali rimasero prigionieri. Oltre numerosi altri trofei di guerra tutta l' artigli&ia cadde neUe mani del vincitore. Soltanto 3000 uomini circa, per la massima parte di cavalleria, poterono fuggire verso il nord andando a riunirsi a quelle truppe, che i chinesi, impotenti a più oltre con-

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tendere &.i nemici il possesso della Corea, concentravano sotto gli ordini del generale Sung sulla destra del fiume Yalu per contrastare il passo ai giapponesi, impedendo loro l'invasione dello Shing King. Perchè al corpo che già stava su quella riva arrivassero in tempo sufficienti rinforzi, l'ammiraglio Ting della flotta chin~se ricevette ordine di scortare un convoglio di vari trasporti carichi di truppe destinate a tal uopo. Questi, risalendo il fiume, si dettero a scaricare le truppe, mentre la .flotta ancorata allargo impegnava largamente in quel giorno e nel mattino seguente gli equipaggi e le imbarcazioni per agevolare lo sbarco. Intanto la flotta giapponese, dopo essersi invano spinta sino in vista di W ei hai W ei per provocar e a battaglia quella nemica, erasi poscia. a vvicinata alla foce del Tai don per proteggere le truppe oparanti contro Ping yang e per aiutarle nel, passaggjo del :fiume. Dopo la prf'sa di questa città aveva seguitato la sua rotta al no!"d, sia per continuare a proteggere il fianco sinistro dell'eser cito che avanzava verso Wiju, sia per coadiuvarlo possibilmente al passaggio del :fiume Yalu, dove attendevasi una forte resistenza. In questa sua rotta avvistava la flotta chinese, e subito si apparecchiava ad assalirla ; l'ammiraglio Ting, preso così alla s?~ov:ista perchè aveva neglette le più elementari dispoSI:>.:IOnt per un buon servizio di esplorazione, provvide alla meglio al richiamo degli equipaggi . a bordo, e dopo aver destinato, a quanto pare, il Ping Yuen e due altre navi minori a difesa del convoglio, mosse contro la flotta nemica. Era questa la prima v olta, che le due marine si trovavano di fronte e stavano per venire a battaglia. Erano le 11 antimeridian e del 17 settembre. Se, come pare accertato, 3 navi rimasero a protezione del convoglio che arasi ancorato al di dentro della barra del fiume la flotta chinese che prese parte alla battaglia contava 11 ~avi e 4 torpediniere; quella giapponese 10 navi, l cannoniera, l piroscafo mercantile armato in guerra e 4 torpediniere. Erano dunque presso a poco uguali di forza le due flotte. Se la superiorità dei chinesi consisteva nel forte tonnellaggio 63-

ANNO XL.


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di due navi, il Ting Yuen e il Chen Yuen di 7430 tonnellate, nel numero di bocche da fuoco di grosso calibro e nella grossezza e superficie di cora.zza, erano inv~ce a~vant~ggiati i giapponesi pel numero e la valentia degh eqmpagg.I, per la quantità di 'cannoni a. tiro rapido, . ~el tonnel~aggw complessivo della fl.otta e per la veloc1ta. che vanava ~a 12 a 19 nodi · per la massima pa1'te delle nav1, mentre raggmngeva i 23 pel l' Yoshino di 4150 tonnellate. . Non è qui mia intenzione di descrivere questa ?attaglia, che da taluno fu ritenuta avere qualche punto d1 contatto colla memorabile di Lissa. Accennerò solo che verso le 2, quando l'ammiraglio Ito ~u obbliga.to dai grav.issimi ~anni sofferti dalla nave i\latsushtma a lasCiarla per sahre sull Hashidate vi fu un momento di sosta e quindi la pugna ri~omin;iò con maggiore accanimento, durando ·.fino all' ~m~ brunire, quando le due flotte si separarono p,erdendos1 d1 vista. I r esultat.i pei chinesi furono disastrosi, riman~ndo. affondate 4 navi, cioè il King Yuen di 2850 tonnellate, 1lCh~ Yuen di 2300 e il Chao Yang e l' Yang Wei navi gemelle d1 1350. Oltr e le gravi avarie subite dalle altre navi, massime da quella ammiraglia Ting Yuen che ebbe inutilizzata la torre prodiera fu ridotta inservibile un'altra nave, cioè il Ching Yuen gem~lla dell'affondata Chi- Yuen. . ·. I giapponesi non devettero lamentare. la perdtta d~ alcu~a nave· solo quella ammiraglia Matsushtm~ ..~bbe tah a vane da d~ver torna~sene in patria. Le altre navi soffrirono avarie da ripararsi in mare, ma queste dovettero esser~ molte e · non tanto leggere, se la flotta giapponese, perso 1l contatto col nemico, non ritornò sul luogo del èombattimento che la mattina dopo, quando già l'ammiraglio Ting aveva messo in sal-oo convoglio e flotta da ogni ulteriore offesa. Questa battaglia così fortunata p ei giap?.ones~ dav~ loro la supremazia sul mare, rendendo ~olto pm f~cile e s1curo il proseguimento della campagna e 1l consegunnento dello scopo finale. La r esistenza. che avrebbe potuto opporre ·ben ·vigorosa l'esercito chinese sulle sponde dell' Yalu, qualora

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la sua ala destra fosse stata appoggiata alla flotta ancora padrona del mare, riuscì invece assai debole e il corpo del maresciallo Yamagata potè invadere. lo Shing King, vincere il 25 ottobre la battaglia di Kiulend e dirigersi poi verso Mukden. Intanto, essendo ornai libero il mare un altro corpo comandato dal maresciallo Oyama era.s i imbarcato ad Hiroshima e dopo aver toccato la. Corea veniva a sbarcare sulla costa orientale della penisola di Liaotong. Poscia, espugnati i forti di Talien Huan, che presi a rovescio opposero poca resistenza, ed occupata. la città di Shin-Chu, tenevasi pronto ad attaccare per terra porto Arthur, il gran baluardo della Chin&., il custode d ell'entrata del golfo del P echili, la. sentinella avanzata· delle difese di •raku a. protezione della capitale. Questa cooperazione dell'esercito all'attacco, che contro porto Artlì'ur avrebbe altrimenti dovuto dirigere da sola la flotta, rendeva assai più probabile la vittoria, inqua.ntochè le maggiori difese di cotesta piazza ed arsernale marittimo erano appunto rivolte contro un assalitore proveniente dal mare. Ormai, battuta la flotta chinese ed obbligata a rinchiudersi n ei porti di refugio, reso libero il mare dalle navi nemiche, pote'Vano i giapponesi . colla·protezione della flotta vittoriosa fare ap·p rodare le truppe dove più loro co'tlvenisse, risparmiando un troppo lungo giro per terra per la via littoranea., ed evitando anche il passaggio dei: numerosi corsi d'acqua che nrettono capo al golfo di Pechili. Porto Arthur, su cui tanto contavano i chinesi per arrestar"' un nemico che volesse forzare l'entrata del golfo, non tenne contro l'a t tacco, ·che si fece soltanto dalla parte di terra, li m i tandosi la flotta a tenersi a sufficiente distanza dalle batterie costiere bene armate per non risentir danno dai loro tiri, pur restando in posizione tale da impedire la fuga a lle navi che avevano riparato in quel porto. La r esistenza chinese non fu quale si sarebbe aspettata, sicchè. in breve ora la bandiera giapponese sventolava su porto Arthur e le immense risorse accumulatevi, nonchè le


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996 navi che vi avevan cercato rifugio, cadevan facilmente preda del vincitore. La strada verso Pekino era aperta. Non eravi più bisogno, dopo questo fortunato evento, che l'altro corpo d'esercito risalisse più al nord ad impadronirsi di Mukden per farsene base di operazioni. Cosicohè lo vediamo sotto gli ordini del generale N ozu, che surrogò il maresciallo Yamagata tornato in patria per malattia, non proseguire-più su Mukden, ma piegare bensì al sud-est, probabilmente verso Hai-cheng, per passare il Liao ho a Niu-chuang marciando poi su Kin chu, suo nuovo obiettivo sulla strada di Pekino. Intanto, l'altro corpo vincitore a porto Arthur, o almeno parte di esso, accennava ad imbarcarsi colà e traversando il golfo di Liao-tong approdarè a Shan-h~i Kuan, d.ove fa capo l'unica ferrovia per Tiensin, per unirsi col primo e formare l'ala sinistra ; restando così collegato colla patria per la via di mare omai libera e sgombra da qualsiasi nemico. · In tal modo, per l~ strada che per Yung ping traversando il Luang-ho vo. a Kaiping e a. Ning-he, potAva prendere a rovescio le fortificazioni erette dai chinesi a guardia,.,dalla foce del P eiho e a difesa di Tiensin, le quali son fatte piuttosto per resistere ad un nemico proveniente dal mare. Il suo 'Obbiettivo dopo espugnate quelle opere sarà Tiensin al sud di Pekino, mentre probabilmente il corpo del generale Nozu, dopo avere occupato Kin-chu e traversato più a monte il Luang-ho passando per Tsung hug e Tsi:~u prenderà per obbiettivo Tung-chu sul Pei-ho che si trova assai prossi~o verso est a Pekino. Quando da questo corpo sia occupato Tung-c~u e dall'altro Tiensin non vi sarà più alcuna probabilità di salvezza per la capitale, essendo Pei-ho l'ultima linea di difesa, e non resterà ai chinasi che far la pace subendo le condizioni che imporrà. il vincitore. Ma la rigida stagione sta per impedire alle forze di terra di portare a compimento questo piano, la cui riuscita sarebbe stata certa, se la campagna avesse avuto principio almeno due mesi prima. E quindi la flotta, la quale essendo omai libero il mare non ha più d'uopo di scortare i numerosi convogli, che _v engono

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con uomini e materiali dai porti del Giappone a rinforzare a vettovagliare gli eserciti invasori, deve ora collo sbarco d1 altre truppe concorrere per quanto possibile all'esito felice ~eli~ lo~ta, trasportando la guerra più al sud, per obbligare 1 chmes1 a concludere la pace al più presto a scanso di d~nni mag~iori: E~ e~ola, scortando un numeroso convoglio d1 trasporti canch1 d1 truppe partire da Hiroshima con de-stinazione ignota. Se abbia in animo di attaccare W en hai W ei altro ed ancor più importante arsenale chinese bloccand~ così complet_amen~ il_golfo del Pechili dopo la presa di porto Arthur, o di tagheggmre e forse prendere il ricchissimo porto ~i Shanghai presso la foce dell'Yang 'l'se Kiang ·oppure d1 eflett~are uno sbarco nell'isola di Formosa e di occup~~ne una parte per far valere quest'occupazione ad ottenere pm vantaggiose condizioni nella prossima pace non è facile ' .fin d ' ora prevedere. A pri~à~ vista s~mbrerebbe preferibile lo sbarco di truppe verso Chifu, per npetere a Wei hai W ei l'operazione così b~ne riuscita ~ontro porto Arthur, l'attacco cioè dalla parte d1 terr11. uombmato colla rigorosa guardia fatLa dalla flotta dal lato di m~re, tanto più perchè in codesto porto devonsi trovare le nav1 da guerra sfuggite al combattimento di Yal . u, ch e d appr~m~ s1. credevano aver riparato in porto Arthur, ~a non Vl s1 trovarono al momento della presa di quella ptazza. ~erò,. quasi ~d o~porsi indirettamente alla prèsa di W ei hai We1, la ~o~ta ~~glese_ sotto ~li ordini dell'ammiragli~ Freemantle s~ e. g1~ staziOna~ m quei paraggi a Chifu. Quanto alla c~ttà di _Shanghal, la quale anzichè .p orto chinese_vuol considerarsi come internazionale, giacchè sul fiume nelle posizioni più commerciali ed accessibili vi è ormai una nuo:va cit~ ~oridissima, formata dagli stabilimenti delle van~ ~az1o~1, l'americana, la francese e l'inglese, mentre la c1tta antica chinese cinta da mura si trova all' interno quasi fuori del vero gran movimento di quel porto nissuna de_lle potenze interessate permetterebbe ai giapp~nesi di bombardarla e tanto meno di occuparla. Già sin d'ora pare, e~


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che l'ammiraglio F 'r eemantle abbia avvertito il Giappone, che non permetterebbe operazioni di guerra nel bacino dell'Yang T se Kiang. Resterebbe forse la Formosa, ma è dubbio se un'occupazione di quell'isola valga ad affrettare la conclusione della pace; potrebbe in vece essere un pericolo pei giapponesi, giacchè se vi fosse bisogno di truppe sul vero teatro delle operazioni militari in caso di qualche ritorno offensivo dei chinasi, oppure di una vasta insurrezione in Corea, non riuscirebbero quelle sbarcate nella lontana Formosa a giungere in tempo nelle località· minacciate L'unico vantaggio sperabile da una occupazione dell'isola di Formosa sarebbe quello di avere un tatto compiuto prima della. conclusione della pace, locchè non mancherebbe di utilità, qualora ritenesse il Giappone di sua. convenienza, che tr81 le condizioni da chiedersi vi fosse la cessione di quell'isola. Il fatto compiuto s i potrebbe invoo'a re c_o me un diritto maggiore per insistere su questa condizi<{!.le. Se la pace non verrà presto a por termine all' attuale stato di cose tan to dannoso ai belligeranti ed P,-1 commercio delle maggiori potenze in quei mari, si saprà. tra breve quale località la flotta abbia. scelto come punto più vulnerabile della China. È interesse sommo del Giappon~t,di cqncluder e :;ollecitamente la. pace, e quindi la flotta, che colla. sua vittoria tant.o · (!ontribuì finora al buon esito delle operazioni guerresche, farà di tutto per acquistarsi maggiori benemerenze in faccia al paese col dare l'ultimo colpo alla China ed obbligarla alla fine a firmare la tanto b,ramata pace. Ed è qui. che potranno sorger e con maggior facilità complicazioni g ravi con quelle potenze, le quali hanno interesse a no n permettere l'annichilamento militare della China per opera del Giappone. B per loro infatti di capitale importanza, p-er non scapitar troppo n ella influenza e nei commerci dell' e:;tremo oriente, che non acquisti in quei mari una assoluta ed incontestata supremazia una nazione, entrata ora appena l!ell'arringo, piena di gioventù e di vigore, la. quale e per terra e per mare ha dato prove luminose dello straordinario

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profitto che seppe trarre dalle lezioni delle potenze più civili. E di vero se, esclusion fatta aall' esito finale della lotta tra le due potenze asiatiche, noi prendiamo in attento esame il piano delle operazioni di terra e di mare respettivamen te da loro seguito, non può n egarsi che quello dei g iapponesi in ogni sua parte apparisca ben coordinato allo scopo e capace di &dattarsi alle successive contingen ze della campagna. Eccolo qni appresso, diviso nelle sue principali e successive fasi: l" Precedere nell'occupazione di S eul i chinasi, facendo base d'operazioni sul principio Chemulpo, per poter agir subito contro la capitale ed impadronirsene a scopo principalmente politico per ayere nelle mani il governo del paese e la persona del monarca. 2• ·Fare affluire in gran copia le altre forze a Fusan, porto vicinissimo a quelli del Giappone, dove adunavansi le truppe per invadere la Corea, e assicurare le comunicazioni per_ terra tra Fusan e Seul contro g li attacchi dei chinasi ch e potessero sbarcare n ella baia di Asan e contro quelli degli insort i coreani. 3" Non adoperare più come_ porto di sbar co Chemulpo, · finchè non si abbia il mar e libero dalla flotta nemica, ed utilizzare invece per una parte delle forze quello di Gensan, sia perchè più sicura è la navigazione lungo le coste orientali della Corea· da un colpo di mano della flotta chinese, sia perchè di Iii. ffavvi maggior agio di aggirare sul fianco sinistro i difensori della. linea del Taidon, sia finalmente perchè . il far vedere le truppe giapponesi in pieno ed ordinato assetto di g uerra anche nelle provincie orientali della Corea; serve ad accrescere il prestigio del Giappone e a toglière ogni velleità di sollevazione in quelle parti. 4" Impedira per mezzo della flotta., che lè forze chinesi già sbar cate ad Asan vengano rinforzate e possano creare un serio pericolo pel corpo giapponese occupante Seui coll'assal.irlo dal sud, mentre le truppe chinasi che invasero la Corea passando il fiume Yalu lo assalgano dal nord.


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5° Disfarsi al più presto possibile di queste forze nemiche che minacciano le comunicazioni tra Fusan e Seul ; dopo raccolto in Seul l'esercito che deve inv.a dere lo Shing King, spingersi innanzi contro i chinesi per respingerli al nord e passare l'Yalu. Questo può dirsi il programma delle operazioni durante la campagna. di Corea, e vi si coordina in modo mirabile il programma da seguirsi dalla flotta. Questa, pur coprendo le comunicazioni tra il Giappone e la Corea, dovrà fare ogni suo sforzo per assalire e battere la flotta nemica, obbligandola a ritirarsi nei porti fortificati. Se il mare sarà così r eso libero, potranno altri corpi di esercito, da mobilitarsi intanto in Giappone, evitare il lunghissimo e difficile giro per ~rra lungo il littorale, sbarcando mediante numerosi t rasporti, scortati da navi da guerra, nei punti più adat t i per prendere a royescio le fortificazioni erette a protezione di P ekino e prima -di tutte quelle di porto Arthur, chiave del golfo del P echili. Ed allora, libero il mare da ogni molestia, si potrà servirsi successivamente, come base d'operazioni e di sbarco contro 1~~. China, dei punti importanti del littorale occupati' dalle truppe, per riunirsi all'esercito invasore della Manciuria e muovere contro P ekino a dettar la pace. An zitutto sarà. necessario spingere colla massima sollecit udine le operazioni militari affinchè, essendo cominciata un po' tardi la guerra e difficile e lungo a per~orrersi il teatro delle operazioni, l'inverno sopraggiungendo ' non obblighi a sospendere fino alla buona stagione i movimenti contro la capitale. So ciò succede, si dovrà portare più al sud la guerra per mezzo della flotta, impadronendosi anche di altri . punti importantissimi del territorio nemico e producendo tale sgomento, pei gravi danni inflitti, da obbligare la China alla pace. Per tal modo, mentre la flotta col servire di scorta ai convogli rende possibile all'esercito di t rasportarsi rapidamente nei punti decisivi del teatro della guerra, l'esercito dal canto suo rende facile il còmpito, che altrimenti avrebbe dovuto in<:ombere esclusivamente alla flotta, ossia di prendere

di viva forza. i porti ed arsenali principali difesi da oper e ben armate e difficili ad espugnarsi sul fronte di mare. Il piano così bene coordinato è in tutte le sue parti eseguito con accortezza. e con attenzione continua ne' più minuti particolari, e ben pochi appunti si posson fare a.i giapponesi ; il principale sta nella. lentezza. delle operazioni specialmente dopo Ping y a.ng, che dista solo 130 chilometri, dal fiume Yalu. Ma se si pensa alla difficoltà d i portar avanti e vettovagliare un eser cito, munito di t utti i servizi ausiliarii secondo le esigen ze odierne, in un paese piuttosto ostile e quasi privo di comunicazioni, si può facilmente comprendere, che un'avanzata in ragione di una diecina. di chilometri al giorno non è affatto da considerarsi come lenta. Nè sarebbe stata cosa prudente spingersi innanzi ·n ella Manciuria, prima che la Corea fosse così bene occupata dalle truppe giapponesi da non più temer e g rave insurrezione o rottura di comunicazioni con Fusan, che dista ben 300 chilometri da Seul e 545 da Ping yang. Del pari non si può considerare come t r oppo ritardato l'imbarco ad IIiroshima. del cor po del maresciallo Oyama, il18 ottobre, perchè sbarcato a Ta.-lien-huan il 2 novembre, ebbe appena il tempo di prender, pochi giorni dopo, contatto col I corpo d'esercito, pri ma di assalire porto Arthur. Certo, un mese sarebbe stato tr oppo lungo lasso di tempo tra la battaglia d i Ya.lu, dopo la quale il mare era libero, e l' imbarw del secondo corpo d'esercito per muovere ali' espugnazione di porto Arthur, e se questo ritardo si dovesse ascriver e alle difficoltà. per mettere in completo assetto di guerra quel corpo, se ne dovrebbe dar biasimo ai giapponesi, perchè non •avevano abbastanza bene calcolato il tempo necessario alla mobilitazione. Invece si sa che il corpo d el maresciallo Oya.tna., della forza di tre di visioni, era già adunato ad Hiroshima. alla fine di settembre, mentre si dava mano alla mobilitazione del III corpo, pure di 3 divisioni, sotto l' immediato coman do del ministro della g uerra Saigo. Devesi" dunque ritener e che, se si ritardò di olt re due settimane l~ partenza della pr ima spedizione per porto Arthur,


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si _fu per attendere il resultato della marcia. del I corpo di esercito nella Manciuria, a.ffi.nchè nessuna. molestia. potessero dare al II corpo le truppe chinasi colà operanti sotto gli ordini del generale Sung, che dopo la sconfitta di Kiu 'end si andavano ritirando parte verso Mukden, parte verso la costa dinanzi l' incalzare delle colonne n emiche. Le operazioni contro il fronte di t erra di porto Arthur non potevansi iniziare con sicurezza, :finchè non si sapessero dal I guardate le spalle del II corpo. ·Solo quando il 5 novembrE' si potè da questo ottenere il contatto coll'ala sinistra d el I e respingere verso il nord con vittoriosi combattimenti il nemico, si incominciarono le operazioni di guerra contro porto Arthur, che iniziate colla presa di Ta-lien-huau, il 6, e di Shin-Chu, il 7, portarono all' investimento della piazza il 18 ed alla sua espu- · gnazione la sera del 22. • E gli è quindi giuocoforza convenire, che gli studi coscienziosi, fatti dai giapponesi all'estero ed all'interno nelle scuole dove insegnavano distinti ufficiali europei, delle mod&lità necessarie a. ben dirigere sia. nel campo strategico, sia in quello tattico, sia in quello logistico le forze di terra. e di mare, li abbiano condotti ad otten ere colle minori perdite i più splendidi risultati in questa. lunga e g loriosa. campagna.. Se invéce si esaminano l e operazioni d_e i chinasi, salta. subito agi~ occhi anche dei profani, che non vi fu un piano prestabilito e tanto meno poi un accordo tra quelle per mare e quelle per t erra.. Ciò è del tutto spiegabile, s,e oltre la completa ignoranza delle militari discipline si considera la. altissima · estimazione in cui tengon sè stessi i chinasi e lo altissimo dispr egio in cui tengono t utti gli stranieri, niuno eccettuato, senza. neppure farsi un'idea di quanto possano valere le forze militari avversarie. Se ciò non fosse stato, avrebbero dovuto i chinasi comprendere facilmente dal solo esame del teatro di g uerra in Corea, che per schiacciare le poche trllppe del generale Oshima, bisognava. isolarle dalla. patria. e perciò rivolgere ogni sforzo a. minacciare colla. :flotta le comunicazioni tra il Giappone e la Corea, facendo con-

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correre a tale scopo tutte _le forze navali e non la sola squadra del Pei-ho. Riuscito vano il tentativo per mezzo delle truppe di Asan di preceder e i giapponesi nell'occupazione di Seul, era necessario spiegare la massima sollecitudine per invadere con buon nerbo di truppe la Corea, trasportando soldati a Wiju e marciando contro Seui per la via di Ping yang ; poi aumentare le truppe di Asan con numerosi rinforzi e spingerle contro Seu1, p er pr endere il corpo del generale Oshima tra du e fuochi ed annientarlo. Invece di mandare poche e deboli navi per scortare questi traspor ti, si doveva. tenere a t al uopo raccolta tutta la squadra ·del P ei-ho, la più potente dell'impero, pronta. a. darE.> battaglia a quella giapponese appena l' incontrasse. · Per distoglierne intanto una parte delle operazioni nel Ma.r Giallo e render più facile la vittoria alla squadra del Pei-ho, , bisognava spingere arditamente la flotta di ~'uchow • e quella di Shanghai a minacciare i porti del Giappone, obbligando così una pa:rte delle navi nemiche a non muoversi di Iii. per guardare le preziose comunicazioni navali e telegrafiche tra Fusa.n e N agasa.ki. Dal momento che le truppe capaci di misurarsi colle giap· ponesi. non erano che quelle del P ech.ili, armate ed organizzate coi sistemi europei, dovevano es!>ere al più presto portate in Corea, approfittando della favorevole posizione delle forze chinasi di Asan per metterle in grado di prendere vigor osamente l'offensiva verso il nord. Se invece di essere scortati da 2 o 3 navi da guerra, i trasporti chiuesi che porta:va.no i primi rinfor zi, lo fossero stati da tutta la flotta, non si avrebbe avuto il disastro del Kowshung, che tanto impressionò i chinesi, e preludiò ai successivi disastri della. campagna.·; sareb bero giunti numerosi rinforzi al corpo di Asan , ed allora forse si sar ebbe trovato in condizioni non troppo favor evoli il corpo del generale Oshima. Chi sa se, marciando con sollecitudine, non avesser potuto i chinesi impadronirsi di Seul cacciandone il nemico? P erduta questa buona occasione di tagliar le comunicazioni delle truppe giapponesi in Corea e di annientarle,


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le operazioni per terra. non p~teva.no prendere piega diversa da. quella che presero. Ma si potevano sempre procacciare molto migliori condizioni per un combattimento decisivo navale, che doveva assolutamente aver luogo o prima 0 poi, giacchè non era da consid~rarsi come v ittoriosa ~n questa guerra, se non la potenza la quale avesse c_onqrustato l'assoluto dominio del mare. Bastava rendere Impossibile alla flotta nemica di muoversi tutta raccolta alle offese, e ciò senza indebolirà la. squadra. del Pei-ho potevasi ottenere, come già accennai, facendo concorrere le altra squadre, massime quelle di Fuchow e di Shang hai, alle operazioni. nelle acque del Giappone. Soltanto sul mare la China, che .superava per potenza e numero di n avi il suo formidabile avver sario, poteva sper are di riuscire vittoriosa, e quindi a tal fine dovevan essere rivolti t utti gli sforzi, utilizzando il maggior numero · delle navi a tenere in continuo allarme il nemico e a.d impedirgli la completa adunata del naviglio ad un unico scopo. Se n ella battaglia di Ya.lu il numero delle navi giapponesi fosse stato minore, chi sa se avrebbero attaccato, e se l'esito della battaglia sarebbe stato si funesto ai chinesi. Anche l'ammiraglio Ting, che era considerato come uno dei pochi uomini atti al comando di 11na flotta, non dimostrò di sa.persene servire in un modo da paragonar quello dell'ammiraglio Ito. Non vi fu unità di comando, e ciò si dovè forse alla poca abitùdine di quella flotta alle manovre d' insieme, ai segnali di bordo. L a battaglia., man .ca.ndo la direzione suprema, si cambiò in una mischia, e presto la disciplina degli equipaggi e l'abilità dei capitani dette la vittoria in mano ai giapponesi. E bastò quella battaglia colla perdita ·di qualche nave, perchè tutta la flotta chinese andasse a raddobbarsi negli arsenali, ove si tenne chiusa senza osare più di muoversi neppure una volta, per ritentare la sorte delle armi contro quella n emica. L' effetto morale della battaglia di Y alu fu così grande, che neppure le altre flotte si arrischiarono ad uscir dai porti, cosicchè il mart> r estò del t utto libero a qualsiasi '

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movimento per parte dei giapponesi, che ne approffittarono largamente per dirigere con prontezz~ le offese nei p~nti più adatti e per far concorrere l'eserctto al~a espugn~z10ne dei forti, i quali imponenti contro un nemico che h assalisse dalla parte del mare, divenivano facile preda di chi vigorosamente li attaccasse dalla pa.r~ di terr~. . D elle operazioni compiute dall'eserCito n on e quas1 nepPll:re il caso di occuparsi. :Oappe:t~t~~ n~n si_ ved~ eh~ iner zia e mancanza di energia. e d1 tmztativa, sta ne1 cap1 supremi, sia in quelli sott'ordine. E le sc~nfitte succedono alle sconfitte, senza. che in alcun combatt1mento sia salvo l'onore delle armi. Le schiere dei chinasi si squagliano davanti a quelle dei giappon esi come neve al sole, e in poco tempo la China non ha più un esercito da oppor~e all'inv~sore il . qua~e, se l~ poce non viene ad arrestare Il corso d1 sue _vttton e, .P?tr~ alla b uona stagione andar a dettare a P ekmo c~nd1z10m tanto più gravi, quanto più lunga sarà. stata la guerra. N ella mancanza dì energia e di iniziativa, che caratterizzano la condotta generale delle operazioni per parte dell' esercito ohinese, riesce tanto più commendevole l'esempio del gen er ale Ye, il quale dopo la disfatta di Sei Kan intraprese arditamente una lunga e difficile marcia ~e~ le mo~­ tagne attraverso il territorio coreano, la quale m poco ptu di tre settimane gli permise di congiungersi colle truppe del generale Zo a Ping yang, dopo aver sostenuto qualche scaramucoia. con distaccamenti nemici. Sembra che nellà sua marcia. tro vasse favore non piccolo nelle popolazioni coreane avver~e ai giapponesi, ma ciò n on lo spinse ad aggir arsi per quei monti per farsene base di operazioni_ contr o il nemico, fomentando colle truppe che ancor a gh restavano l' insurrezione degli abitanti e mettendo in pericolo le comunicazioni g iapponesi. Il resultato di questo modo di agire sarebbe probabilmente stato più vantaggioso alla causa chinese, che non le poche migliaia. di u omini portate in aiuto al gen erale_ Zo~ perchè queste n on cambiarono le sorti della ba.ttagha d1


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Ping yang, e. non servirono che ad aumentare il numero dei prigionieri. Ma per poter alimentare e favorire la insurrezione delle province meridionali, era forse d'uopo che le t ruppe del generale Ye fossero animate da alto spirito militare, mentre invece dopo la disfatta di Seikan, erano moralmente abbattute, e più non anelavano che a riunirsi ai loro compagni per combatter e dietro altri trince_ramenti e non in aperta campagna contro i giapponesi. Se la battaglia di Ping yang avesse avuto per resultato soltanto la presa della città fortificata e non già la cattura con abile avvolgimento di pressocchè tutto l' eserci.t o del generale Zo, le truppe vinte riuscendo a sparpagliarsi pel paese avrebbero forse potuto formare dappertutto centri d'insurrezione contro i giapponesi, approfittando dei senti· menti ostilissimi della popolazione. Questo soccorso dato dai chinasi agli insorti sarebbe stato d' importanza grandissima, giacchè senza aiuti esterni questi si eran già resi temibili agl'invasori, obbligandoli ad occupare con numerosissime truppe la penisola per mantenerla per quanto possibile soggetta e tranquilla. E ciò non ostante, neppure alla metà di ottobre era ristabilito l'ordine nelle irrequiete province meridionali. La linea telegrafica tra Seui e Fusan era stati). più volte rotta dagl'insorti, che non avevan mancato di assalire perfino i forti eretti a difesa di Fusan. Inoltre, verso la fine dello stesso mese, veniva assassinato sulla pubblica via in Chemulpo il vice presidente del consiglio di Stato coreano, il quale si mostrava ossequiente ai voleri dell'invasore; ed ancora in novembre aveva n luogo sanguinosi e gravi conflitti tra gli insorti delle province meridionali da un lato, e le truppe giapponesi e quelle del governo coreano dall'altro. Ora se tutto questo accadeva, quando gl'insorti dovevan contar e esclusivamente sulle loro proprie forze, quanto più numerose truppe sarebbero stati obbligati i giapponesi a mantenere in Corea, se agl'insorti male armati e male organizzati avessero servito di rincalzo le truppe chinesi, sparpagliatesi pel paese dopo le ultime vittorie del Giappone sul suolo coreano ! ·

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Anche dòpo la battaglia di Kiulend il genera le Sung dimostrò di non mancare di energia e di iniziativa col riunire in Niu-chuang una. specie di riserva di 8000 uomini circa, più o meno bene armati, e col marciare con essi deliberatamente nella prima settimana di novembre fin verso Gai ping per opporsi all'investimento di porto Arthur. È ben v~ro che questo movimet;tto non raggiunse lo scopo, avendo i giapponesi avuto presto ragione di coteste forze raccogliticce, ma non è men vero che merita lode il tentativo dei generale Sung, quantunque non riuscito, perchè dimo~?tra che quel ·condottiero chinese possedeva non spregiabili doti di risolutezza e di iniziativa. La immensa superiorità dell'esercito giapponese su quello chinese, che si manifesta chiara anche ad occhio profano, per t utto quanto riguarda le operazioni militari in aperta campagna contro il nemico, non è minorA per quel che si riferisce ai servizi di seconda linea, al modo di guardare le proprie comu!\icazioni e di mantenere soggetti e tranquilli i paesi occupati, coll'organizzare nuove amministrazioni sotto il loro immediato controllo, e col non usar e loro la minima vessazione. A tai. proposito non sarà fuor di luogo riportare qui appresso, quanto in lode dei g iapponesi scriveva iq un suo rapporto il capi~ano di corvetta delle marina germanica conte Baudissin, comandante la cannoniera lltis di stazione . . . m que1 man. « L'energico conteg~o del Giappone e il sorprendente sviluppo delle sue capacità militari nell'occupazione della Corea sono. atti a ca.t ti vargli le simpatie degli imparziali. Per mezzo di vapori provenienti di quando in q uando dal Giappone le vettovaglie e le provviste di carbone pei legni da guerra sono mantenute al completo, in modo che il paese .occupato non viene per nulla sfruttato ; nè mai si è dato il caso che la popolazione abbia sofferto molestie per parte dei soldati ». E questo torna pure a. lode della severa disciplina sempre mantenuta dalle truppe giapponesi, per la quale dopo la.


LA OUEBBA CtllNO-GIAPPOlUlSE 1008 presa. di porto Arthur fu possibile in una. sola. giornata. organizzare cosi ordinatamente il servizio nell'interno della. piazza, che a detta di ufficiali inglesi, colà recatisi dai loro legni, sembrava di entrare in una. fortezza, non già. espu~ gnata da poche ore, ma tenuta. in guarnigione da vari mes1. Se in quell'occasione si parlò di disordini commessi dalle truppe giapponesi, fu ben presto messo in chiaro c~e non dai soldati, ma dalle squadre dei portatori milita.rmente organizzate erano stati perpetrati diversi atti di ferocia. Per quanto potessero trovare una tal quale scusa nal fatto che i chinasi, come sono usi di fare in tutte le guerre ed ultimameL.te ahche in quella contro la Francia, avevano fat to morire in mezzo ad inauditi tormenti ufficiali e soldati nemici cadut i loro n elle mani, pure i colpevoli venn ero severamente puniti, nè mai più si ebbero a ripetere cotali fatti. Al cont~ario, presso i chinasi non vi è neppur l'idea. di un ben organizzato servizio di seconda ~inea per rifornimento di vettovaglie, e quindi nella. maggior par te dei casi i soldati vivono sul paese con grandi vessazioni agli abitanti. La indisciplina delle truppe è pari alla insipienza dei capi e si rivela in tutto il suo orrore dopo le disfàtte, quando i fuggiaschi spargendosi pel paese portano dappertutto lo stupro, l' incendio, il saccheggio, la morte, tantochè i giapponesi vengono dalle popolazioni invocati éome liberatori. Nè altro potevasi a vero dire aspet~are dalle .truppe chinasi, quando la barbarie di alcuni dei più alti capi era. tale da. promettere ai propri soldati un determinato premio per ogni testa giapponese tagliata che loro portassero. •

(Continu a.). Q UAHA'f ES l lenente colmtneUO d'aYiiglieria.

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TRA I LIBRI

Mémoires • dei due imperi. - Un bttOil libro del B o5SJ s"lle Salto alla gue1Ta cino-,qiapponesc descritta dal N t:ccr. - La vita dell'e.~ercito dell'Otlm:m S A NG rAco~ro. Le guerre d'indipendellZ(t nazionale descritte in versi dal VACCA 1\L\GGIO LINJ e la noli' ottimista.

.Ancora

r

,que1n di Annibale. -

La gran quantità di libri venutici d'oltr' Alpe ci torna sempre in mente i versi di Beppe Giusti, quando diceva che la gran vitalità ùi -.1uel paese si vede dalla stampa ... Ma per dire il vero quella vitalità va un po' esaurendosi anche l:ì od almeno vive alle spalle de' morti. Infatti continua la valanga dei 1lfémoire.~ sui tempi napolconici, e ·contin ua trascinandosi dietro quelli che riguardano le guerre d'Africa -c di Napoleone III. Si direbbe che non facendosene più di guerre, almeno nei paesi eu ropei,.. si desidera di sa pere che cos'e1·ano nei tempi in cui se ne facevano .ancora. Limi tiamoci ad un breve elenco dti libri che abbiamo sott'occhio. Il l ournal du ,qénéral Fantin des Odoards i 800·i830 (Paris, Plon, :1.895). Pagine staccate da un libretto di memorie. Qualche ricordo sul Pie·monte nel 1.800 ove il fu turo generale venne, come sottotenente, l'indomani di Marengo, e le solite generalizzazioni d' idee n proposito rfi fa. -ciii donnette, o di gi uoco o dell'insurrezione antifrancese che formicola\'U nelle campagne ed era presa per brigantaggio: le campagne del 5 in Austria, del 7 in Polònia, dell'8 in Spagna, di Ru ssia del 13 c la pri-gionia dopo la capitolazione di Dresda, Ligny durante i Cenro giorni, ·e poi la cnmpagna di Spagna del i823 ed una ispezione generale nel 1830 tanto per da re dirillo al libro di portare quest' ultima data -sul frontispizio. E quest'uflìciale, che non oltrepassò il grado di colon11ello du rante il periodo napoleonico, colle note prese giorno per giorno giudieando gli tlvvenimenti che gli passavano sott'occhio, senza imbaraz.zarsi della gran guerra i cui segreti gli sfuggivano, ci dipinge uomini e 6~

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ANNO lL.


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TRA 1 LIBIU

cose di un tempo straordinario in cui gli eserciti c la guena costituivano la principale fonte dei pensil'ri e dei sentimenti. I Mémoires du gé11éral Godat1 fan par te di una Collection_ n?uvetl~ ~e mémoires militaires edita dal Flammarion in graziosi volumetll legati m ·celeste e colla scritta d'ot·o. Il generale Goda rl, collega ùcl precedente, ma più vecchio di lui, era soldaÌo nell'eserc~to di ~uigi x_ VI cd ha :eduto le indigciplinc dei primi tempi rivoluzionar~. Fu 1~ ltaha p~co pru~a dell'armistizio di Leoben. Un bel giorno il suo rcggnnento, eh era arnvato _a l\lilano, non volev:~ andare oltre. Le buone non l~ r_imu ?v~vano~ ed 1t colonnello Godart si presentò alla compagnia granat~en,_le t~tt~ò dt ~et~ tersi in marcia, 'promettendole d' in617.are colla spada t ~rum clt~ v_1 s~ rifiutn ~sero, fece dare i comandi necessari e la compagn_tn ~ra nat1en. st mosse; dopo quella adoperò lo stesso metodo colle altre e SI vtde ob.heùllo~ A qu:mto sembra era un provvedimento frequentemente adoperato 1~ que1 tempi. Lo usò anche il Bernadotte. A Dresda nel i813 il colonnello Godart era co mt~ndante di brigata. ,. . . .. La Vie de J>lauat de la Faye, aiutante di campo ~ci genc~ah_ La_r~bOIStcre e Drouot è una raccolta di ricordi, di lettere e dt appunll rlUntll ed anIl Planat no t aIl. da'1 la vedova e .-nubblicati ora a Parigi Ù:!ll'Oilendorf. , • f ebbe · l'ultimo addio di Napoleone sul Hellorofonte, c la sua cornpa~nta ~ nmpianta da ll'imperatore a S. Elena. Le m~n~orie contenute n_el hbro -~~con­ ducono nddeutro nella vi ta du:l faceva~t mloruo a Na('oleone tl~uau~tJ le ultime sue campagne. Nel libro ci interessano alcune léttere sull Italia e .;pecialmente su Firenze e Roma a~i~ata da~ Planai Rol ~ 8~6 ~nel i8i7. Dopo i ricordi dei tempi napoleoUICI, quelh .del s~condo I l~pe~ ~- Il c_abrol medico ordinario del maresciallo Saint Arnaud, Cl parln d1 lm 1~ Cnmea. nel libro orn e...;umato d~J Regia e pubblicato dagli editori Freise e S~ocli. Negli nppunti che contiene quel libro ci ~ppare in tutta la ~ ua a~pt~z_z~ la fo1·za di carattere di un uomo sul quale rtposa una g1·ande respon~ab1hta mentre si trovn alle prese col più terribile dei mali, il colèr~. . . Per cura dell'editore Tolra di Parigi, esce una co~lana dt ~10grafie de1 generali di Napoleone~~~ - Per o~a abbia m~ tra le man1 qt~ella d t Canrobert, l'ultimo dei marescialli d1 Francw, del Chanzy col motto . nel passal~,_e de~ 1.1 • Mahon il glòrioso soldato. Poichè sembra che sul fron tespiZIO d1 3l.: ' l Cl' • • ' 11 t questa collezione col ritratto. inciso in leg_no del genera e ut cu1 t! l ustra a la vita debba figurare un epiteto che la nassum~. . . Le hiogralìe dei due primi sono scritte dal comanrlante Gr~ndm che l~ conobbe quella dell'ultimo da Prèville. Il racconto anedottJCo, ed anzi molto a~edottico, è tramezzato da una serie di incisioni in legno, che, ~: dire la verità, desidereremmo migliori, tenuto conto del mollo che oggt Sl l)

T&A l LIRRI

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va facendo. Non e gi usto, perchè un libro è popolare, che si ritorni ai disegni duri ed ammanierati dei f euilleUO!IS di cinquanta nnni fa : e notisi che anche in essi convien distinguere vignetta da vignetta. Abbia m voluto dare un'oechiata qua e là. Nel libro che contiene la biografia del ,qloi'Ìeu:r. et loyal soldat Mac Mabon volemmo vedere natu1·alment;è ciò che diceva sulla guerra del 1859. Poche pagine svelte svelte: una sommaria descrizione della battaglia di Magenta; un accenno a Solferino cd una lunga descrizione dei dolori che cost:J la guerJ"a. Pas~ammo a quella di Canrobert: la solita frase del dovere nobilmente compiuto dalla ~"rancia liberando un popolo ed una grnndc delusione per compenso. Poi una brev~ descrizione della guena d'Italia, nulla dei Piemontesi parlando di Palestro, nulla all'atto nel rimanente, come se essi e gl'Italiani che erano nel loro esercito se ne ·stesse l'O alle case loro lasci:mdo che F1·ancit1 ed Austria si pigliassnro ,pei capelli per una questione che infine riguardava l'Italia. Che la narrazione non· volesse affatto un accenno ai Piemontesi, parlando di Palestro, non mi pare cosa probabile: ad ognj modo quel silenzio può esse•· casuale; 1-r:a non so il perchè, mi parve un po' un caso combinato e via via guar.tlnndo anéor qua e là certi punti sa lienti, come ({Ucllo che parltJ di Mac Mahon presidente, ce ne u~cì un ce1·to odore di sagrestia, come si dice, che non h:1 da f:1r nulla ·coi soldati, nè ~:olia storin militare. Sicchè mettiamo In colle.zionc da parte e passiamo ad altro. Un libro del Mar~inet sul Prince Imperia[ (Léon Challe.lJ, édit), ci interes~a sulle vicende del giovane principe cui il Fato prometteva un trono e concedcvn l'esiglio ed oscura morte. Stampe, ritratti, aneddotj, fatti intimi tutto 'è messo in opera per risollevare il mesto ricordo, però esso esce tanto dall'orbitq. nostra che ci basta di avCI' accennato alla pubblicazione del libro, senza insistere sull'esame (li esso.

** * Passiamo dunque dalla Francia a noi : e per {ll'imo c1 st presenta un libro coù scvcrtJ eiPganza pubblicato quattro anni fa dalla tipografia Vaticana. Non é colpa nostra se ora solamente ci vien sotto gli occhi, poichè non ci fu prima inviato, ma non potJ·emmo oggi passarlo sotto silenzio. È del .Boss1, professore nel liceo di S. Pietro in Vaticano, e pal'la suIla Guel'm di Annibale in Italia da Canne al Metauro con quella erudizione, con quel paragone dellé fonti storiche e c.,n quel nietodo ct·itico che han dato fondamento di verità alle ricerche storiche fatto nei tempi nostri. È teatro di gue1'ra l'Italia meridionale e le relazioni strategiche sono oggi quello che erano ventun secolo fa , (ruando Annibale trascorreva


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qu P.Ile contrade cercando invano nel munidpalismo italiano un appoggio contro il predominio accentratore di Roma. • La invasione che fino a Canne erasi avanzata pe'r una sola corrente impetuosa e irresistibile, scrive il Bossi, non procede più cosi minacciosa e unita, ma si scinde, si sparpaglia in più rivoli e acquistando in ampiezza, perde molto della primiera intensità. Il valore, lo slancio, l'eroismo dei tre anni antecedenti cedono il posto 311a fredda politir,a, all'intrigo,- alla frode, e le titaniclte battaglie della Trebbia, dtll Trasimeno, di Canntl a spesse scaramucce, ad nsscdii isolati, n marcie e contromarcie, a imboscate c sorprese, :~Ile quali è difficile e 8pesso anc:he·impossibile temer dietro ». Ma il racconto tramnndatoci dt1gli antichi è ta lmente incompleto, che quel periodo di storia ci si presenta così intrigato da rendere l'i'mmagine . di un vero labirinto. L'Autore segue passo per ·passo i fatti Il ne analizza il racconto. Ritiene dubbioso che gli uffìciali su poriori di Annilmle gli abbiano suggerito di muovere contro ·Roma dopo la battaglia di Canne, c ragionevole che cotesta decisione non sia sl:tt.a presa dal gcne1·aiP. carta~i­ nese, ma vero ed interessante il racconto delle misure' prese dal Senato pet· provvedere alle difficoltà create dalla disfatta di Canne. Ammette le vittorie riportate da Marcel\~ sui Cartagine3i nella Calllpania, sebbene quelle vi ttorie non abbiano avuto tattican•epte l'import:mza che assegnarono loro gli sc•·ittori romani , e dovettero d:u· lo·ro i bollettini pubblicati in Roma (aggiungeremo noi) per rilevare gli spiriti rlclla popolazione. Quelle vittorie però danno spiegazione del piimo slra.tegico ideato da Mar·1 celio per fiaccare Annibale, per rlilendtlre le città greche della Campania dalla invasioqe cartaginese e per guadagnare tempo. Gli ozi 'cli Capua, i famosi ozi di Capua, sono esagerazione, Pl'Ctta invenzione conclude ·anzi lo scrittore, degli annalisti per coonestare le sconfhte.8he Ann ibaie, stando a loro, avrebbe subite da Canne in poi. li genio del gran Cartaginese illanguidiva per sca rsità di mezzi c se di tanto in tanto t.omò a brillare, furon ~.u esti guizzi luminosi di una face splendidissima, dannata a spe.. gnersi per mancanza di alimento. Non possiamo seguire lo scrittore nelle sue accu1·ate indagini c vorremmo solo proporlo a rnorlello per quanti si dedicano f1·a noi nllo studio delle campagne di guerra recenti e lontane. Tutt:1via non possiamo fare a menl• d'interrog:~rlo supra la diversione fatta da Anniba le da Capua su Roma e sull'appa•·izione della sue schiere suli'Aniene, in faccia a porta Collina a tre miglia dal la città, che ne con~e•·vò per lunghi anni il pauroso ricordo che la spaventava . Jn qual modo Annibale, venendo da Capua, si trovò suii'Aniene e spinse una ricognizione Jìno a pot·ta r.ollina '? r.on gran copia d'indagini lo scriltore conclude che il generale

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cat·taginese abbia attraversato il Sannio e per la via Valeria Tiburtina, sia venuto ad accampare presso il ponte Mammolo sulla Tiburtina, o tra questa via e la l~ornent.1na : di là una ricognizione guidata da lui girò lungo le mura fin contro alla portn Ratumena, che si apriva alleJalde del Campidoglio (ove poi fu fatto da T raiano il taglio e sorse i l Foro che da lui ha nome), com~chi rlicesse che per l'odierna via di porta Salaria e per i quartieri Ludovisi siasi spinto fino a piazza Coloimn. È inutile rammentare che le mura correvano allora sulla dorsale del Quil'inale e del Capitolino. La diversione di Annibale non riuscì nell'intento. L'esercito romano che assedia v:; Capua, checchè ne dica Tito Livio, non sentì il bisogno di staccare truppe in aiuto di Roma: Annib:1le se ne tomò per la strada fatta, e dopo un nuovo tentativo per liberare colla forza la città asscdiat.a I'abbnndonò al suo destino ritirandosi nel Bruzio fìno a !leggio.

Lasciando a malincuore la memoria critico-storica del prof. Hossi saltia 1110 a piè pari nei tiJrnpi nostri, anzi tra gli avvenimenti che dal giornale pa!'S:IÌlO alla storia, col libro del Noce t, lA questione Corerm11 e l11 guerra c-i~w-giapponese (l\tilnno, editore l' Aliprandi). Un d ugento pagine o giÌI ~i lì racimolate da libri, riviste e giornal i, senz:J pretese lelte~arie, nè critica nljlilare, come avverte lo· scrittore al benigno lettore. Etl ~ vero, anzi direi troppo senza pretese letterarie. come lo dis~e colui il quale invitato ad un r•·anzo senza cerimonie, lo trovò pedìno troppo scarso di cerimollle. E~a necessario che qualcuno ne dicesse IJUalche c~sa, o male, o bene, e presto, avverte pure lo scritture e noi ·lu ringraziamo, ma av1·emmo voluto trovarvi minor numero ùi appreu.amenti politico-mili tari, perchè il farne è un po' prematuro e riesce superfìci:Jle, maggiore ordine nei fatti, e l' indicazione r1elle fonti da cui le notizie son tolte . Quest' ultima clausola è condizione .~ine qua non esponendo fatti nuovi sui quali la passione prevale, e solo rispettaudo quella clausola è p(IS!Iibile che il lettore faccia da parte sua quell' esame critico che la fretta impedì allo scritlore di fare. La importanza degli avvenimenti svoltisi nell'estremo Oricmte darà la stura :.t innumerevoli studi; ringraziamo il ~ ucci di essere stato uno dei primi a raccogliere i fatti, e ciò basta a dare import~mza al lib•·o e ad essere indulgenti eolio scrittore. Al lettore studioso non possono sfuggire le linee generali scguìtc dalle openrtioni di guerra : tre armate combattenti S!JCcessivamente su tre teatri distanti pit'I di ùugento chilometri l'uno dall 'altro: l'accordo delle operazioni di mare con quelle di terra diguisachè le p.-ime t.rovnno in queste


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ragione ed a queste danno agio di svilupparsi: il successivo iniziarsi delle operazioni st-i tre leatri di guerra, come esecuzione di un piano maturamente pensato, e intimamente connesso alla vittoria na vale: ·ia calma e.~ecuzione da parte dei giapponesi:: e dobbiamo pnr aggiungervi la tenacità fiduciosa del generale cinese Sung, che sperò, per un momento, di galvanizzare un corpo immane ed intorpidito qual' è la monarchia cinese e in questo intento pòse tutta la sua energin.

modo corre tanta spigliatezza e tanta vivacità nelle 34,0 pagine di questo memoriale, qualunque ei sia - O versi in prosa o prose in 11oesù' che ci riporta ai bei tempi in esso descritti. Questo soldato ha scritto ogni giorno «le cose sue passate e le vedute.alcune pugne vinte, n!tre perdute J e da questo senso di realtà, onde si ispira il libro, esso trae vita e piacevolezza nonostante i versi sbagliati, Ja fluiditi1 delle rime, l'audace tentativo di porre in versi rimati il quadro -di fo1·mazione dell'esercito piemontese nel iM8 e perfino 1~ ribellione eontro la sintassi. Senz' analizzare il libro ringraziamo il poeta di riportarci ai tempi -cor~i tra il i848 cd il t860, alla calma serena con cui egli e tutta la · generazione cui egli appartiene guardarono ai destini 1lel nostro paese ed eLhcro fede nelle proprie forze ; auguriamoci pure e speriamolo. , Che a noi vicino, un'alma vigorosa - Ottenga altra vittoria sui c cattivi - E tal, che, ai ghiribizzi alfi n sia n schivi l ,

* * Le novelle dell' Ouvum1 SANHJACOMO raccolte col titolo La vita nell'esercito (Milano, C:arlo Aliprandi, editore) sono una ventina, scritte con brio, lingua facile c rapidità di Hsposizionc, sicchè si leggono volontieri. Ma tra esse appena una metà possono passare pe1· miliuu·i, ossia tali che la tela loro non si possa svol~ere se non trauanùosi ùi militnri, e per effetto d6lle condizioni in etti i milillllri si trovano: r. t1·a queste le più son descrizioni o qua1il'etti anzicbè novelle. Rea lmente la visione del fatto esterno colpisr.e e rimane prepotente nello scrittore sicchè egli la riprolluce con tanta facilità e l:'recisione, che certe volte, eome n~l Per un giorno di consegrw, il racconto diviene vibrato e pien 1l' ellctto : ma al di là del fatto sfugge l'individuo o por lo meno l' autore del fatto non arriva ;1d acquistare individualità propria e spiMata : i protagonisti hanno un nome perchè lo scrittore lo ha loro affibbiato, non qualità spe~ ciali che li distinguano, a meno che non sieno qualità esteriori. Se la lettura certe volte .-i fa pen<~a re allo Zola, non avviene rn:~i che ei ricordi l'abilità rlei nove.llieri russi ecl inglesi, c qu esta desidereremmo nello scrittore che mostra 1:apacità di acquistarla. Allora noi.Jo rivc•lremo ritrallare i fa Hi esterni che son prodotti delle cento passioni che agitano i mili tnri, e nel le di vcr~e loro manifestazioni si piegano a Ile esigenze svariatissime di un organismo formato per vivere con leggi :;peciali ed in un ambiente speciale. Allora fo1·se potrà anche sparire quel pessimismo che predomina in tutto il libro e non ha ragione di predominare ove il rigo· ~lio della robustezza e della gioventÌl, e la spensie1·a.tezza dell'età compensano ampiamente le noie delln vita :~bituale.

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A questa. nota pessimista fa certamente contrasto il poli metro Le armi italiane del cav. G. VACCA-M AGG I O LI NI (Torino - Tipografia Origlia), tanto polìmetro che qu:~lche volta scappa perfino il metro dei versi. Ad ogni

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NOTIZIE POLITICO-MILITARI La seconda quindicina di maggio fu caralterizz:tla dai discorsi elettoral i c dallo elc,.ioni. Fra i discorsi vi furono quelli dell\linistro del tesoror di quello della marina e del presidente rlel Consiglio, dei quali soltantofaremo un brevissimo cenno. Il disco •·so dell'on. Sonnino, ministro del tesoro, ai suoi elettori di San· C;Jsciano fu una specie di esposizione finanziaria; chiaro, preciso, aventel'impronta della verità ed esprimente l:J ferm a risoluzione di assodare l'equilibrio nelle finanze, fece ottima impressione in Italia e all'estero, giovòefficacemente a rialr.are il credito del paese. Sotto il rapporto degl'interessi militari, il punto nero di questo discorsoè l'annunzio di nuove economie, tanto sul bilancio della guerra quanto su fJUello della rna•·ina ; economie che oramai non possono se non cadere· sulla parte viva dell'esercito e dell'arm ata, essendo già ~ lato dai cleni bilanci severauu:nle ~frunùatu lullociù che era supernuu eù uuche ciù che· era semplicemente utile. Se tutte le amministrazioni dell o Stato av~ssero fatto o facessero, proporzionatamente, per la necessità della finanza, quanto l1anno fatto quelledell'esercito e della marina, non solo a qu est'ora l'equilibrio sarebbe ristabilito, ma av remmo forse un avanzo. Il discorso dell'an. Morin, ministro de lla marina, a' suoi elettori d~ Spezia, bello anzi splendido come sono ordina1·iamenle i discorsi di questO> ministro, è però dominato, da ca po a fondo, da una not11 malinconica ; nèpotrebbe essere altrimenti. In fatti, se può dare una certa soddisfazione il pensnré che ai donar~ concessi per la marina si è fallo rendere più di quanto un'eguale somma. renda nella marina francese ed inglese, se ciò basta a mettere in pace la· coscienza dell'amministrazione, non basta a dare la nota alta e vibrata a ~ discorso rli chi si sente responsabile della difesa marittima dell'Italia . Quando si conoscono tutti i"bisogni della marina come li conosce l'onorevole Morin, quando si sa quale parte sia riservata a Ila nostra flotta· nella eventualità di una guerra, quando si ha l'aspiruzione nobilissima: di condune in guerra questa flotta, non è certo cosa allegra vedersi costretto 11 difendersi, sia pure efficacemente, dietro il muro delle strettezr.e finanziarie.

Il discorso dell'on. Crispi, prc:;identc del Consiglio, n' ~uoi elettori di Roma, non fu un programma come taluni f(jrse si aspettavano; ma ebbe quell' impronta personale che risponde al carattere dell'oratore e rispondcv:1 forse anche più alla situazione del momento : situazione che mette un uomo qi fronte a vari partiti. Questo discorso portato a ciclo dagli uni, fieramente attaccato dagli altri, oggetto di commenti per oltre una settimana a tutta la stampa di Europn, fu senza dubbio un discorso ellìcacissimo, c il quadro fatto delle tristi condizioni in cui I'atlualo Ministero ha preso il paese, in confronto con quelle a cui a saputo portarlo, è altrettanto vero q uanto efficace. Sorvoliamo sul .resto perchè ci porterebbe troppo !ungi c fuori della cerchia a cui è ristretto il nostro còmpito; ma vogli11mo dal discorso stesso stralciare il seguente brano che ri guarda le nostre vittot·ie in Africa cd i rapporti del paese eoll'estero. . , perduta interamente la coscienza del patriottismo c della um;mitil, più di uno fra gli oppositori augurò - a beneficio ùei .barb ari - disastri a quelle :mni che abbiamo do vuto impugnnre in Africo, a difesa dal tradimento, ti tutelo della civiltà. « 1\fa la vittoria ci <Jrrise. Il nostro soldato, valoroso, paziente, pronto sempre alla fatica, alla battaglia, :li sacrificio, stoffa oggi di eroe come ieri di mnrtire, confortalo da una organizza1.ione sagace, guidato con quella tmd acia sapiente che è uellc armi la nostra tradizione nazionale, ritrovò i bei ùì della gloria, che sembravano ormai tramontati per noi . « E fu henede!la vittori:t. L'itala cielo, oscurnt.o dall a ealigine diffamat rice, rifulsc; l'acre, appestato dalla speculazione dello scanr!alo si ri· schiarù. Un fremito di rinnova ta v:goria percorse la lìLra nazionale, e un'onda di simpatico rispetto ne circonìusc da tutto il mondo civile. Non solo d~Jie strette finanziarie, mostravano dunqu e di sapere uscire gli it.atiani ; non solo tenevano testa sereni alla marea dell'anat·chismo; non solo mostrav:mo ser:ctà di governo contro un parlamcntarismo molato, ma sapevano vincere il nemico esterno, oltre che se stessi, e gl'interni nemici. E al più vivo compiacimento degli :~ lleati e degli amiei, si univa ancora quella coMidcral.ione degli avversari che è l:\ migliore gnr:tnzia di pace. « E pace con onore possiamo oggi vantare; poichè se le cru enti vittorie hanno parlato del nos1ro valore, la nostra diplomazia llil voluto e sa puto ·dinìostrare che dappertutto i nostri interessi vanno d'accordo coi nostri ideal i. Dal Marocco all'estremo Oriente, riai!' una Amcricll all'alt ra, il mio


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collega della Consulta, in perfetto accordo col pensier mio e di tutti noi, ha provato che là o've è Italia, è equità, e là ove è equità, è vantaggio. Sicchè, mai come ora è stàta cordialità di rapporti fra il nostro e gli altri governi; Ìnai maggiore il rispetto pel nostro pae~e nei suoi diritti internazionali. .Le navi nostre, che, scelte con :t morosa cura dal mio collega della Marina, parteciperanno a giorni nei nordici mari alla festa della feconda atiività umana, non sono, dunque, pt>T' quanto potenti, che mess:~ gge re di pace •.

·Si dice che a SokottJ e a Seggiu si batta a raccolta. Vocscium Dol'ru radunerebbe i suoi a Sokota, ras Oliè farebbe alt1·ettanto a ValsitJ, ras :&Iikael a Borumieda. Menelik è sempre ad Entotto ed è presso di lui ras Alula, il qua le però sembra che si appresti a mettersi in marcia verso il Tigrè con mille o due mila uomini. Se saranno rose fiorirann~ e se questn gen te verrà sarà rice.vu ta come si conviene. Su_ll' Atba1·~ tranquillità perfetta, sa lvo di tanto. in tanto qualche scontt·o dt pattugl~a, e nessun indizio, per ora, che le cose debbano cambiare.

Si agita per l'Eri_trea la questione intorno al modo ùi colonizzarla . Pare che gli esperimenti fatti lino1·a non abbiano dato huoni risultati, inquantochè essi provarono bensì (ciò che già si sapeva o poteva faci lmente essere .accertato con spesa assai minore) la fertilità di vari tratti di territorio, ma le spese d'amministrazione dei poderi-modello impiantati nell'Erit1·ea e le pretese dei coloni portativi dall'Italia, i quali si credono impiega ti del Governo c non contadini, fanno sì che i prodotti nati in ()uei poderi costano più cari che se fossero nati in Italia e tolgono ogni convenienza a colonizzazioni di qursta specie. Pare· adunr1ue che il miglior metodo sia quello di limitare l'azione governativa a mantenere la sicurezza e la giustizia neli'Eritrea;comein Jtalià, e lasciare il resto all'iniziativa privata, facilitando agli speculatori italiani che cominciano a presentarsi e più si presenteranno in appresso, l'acquisto di terreni da eolti vare come credono meglio. Le ultime notizie che si hanno dai confini dell'Eritl'ea ~ono le sllguenti: Ras Man g~scià continua nd aggirarsi inquieto tm I'Ambessa e il Gheralta c mette su quellè popolazwni imposte di guerra; pubblica manift>sti con cui invita le genti del contado a.reeargli derrate e bestiame contro pagamento (donde viene questo denaro?) e proibisce alle medesime d1 recarsi ai mercati italiani di Adua e di Adigrat. Questi però aumentano per concorso ogni settimana. Lo stesso ras fa correr voce che presto gli arri vera nno in soccorso migliaia ùi scioani, i q_uali però non vivcranno ·sul paese, ma pagherannò perfino !"acqua. Frattanto invin messi a Afenclik per invitarlo ad avanzare e nello stesso tempo cerca raccogliere gente, ma con poco frutto. I capi si tengono lontani da lui e continuano le soltomissioni al rappresentante del Governo in Adua. · Questo nel Tigt·è; t l ùi là di esso, Menelik e i ras, se ancori! non si muovono, è certo però che si :Jgitano.

Il 26 ebbero luogo le elezioni politiche che riuscirono, com'era da aspettarsi, fnvorevoli al governo. Non è nostro còmpito fermarci nè sul significato dell'esito complessivo nè su cr.rti inciden ti e fenomeni caratteristici osse1·vati qua e lù. Note1·emo solo eome cronisti alcuni dati di fatto. Le elezioni definitive a primo scru tinio furono 4,73, i ballottall(ri 35. Fra gli Cletti si contano circa 32o con . programma minisleri~le; il resto è di opposizione. Gli oppositori si ripartono in uil centinaio di costituzionali di varie gradazioni, una trentina· di mdicnli, una quindicina di socialisti. ~uppo~end_o _pu•·e eh~ le elezio_ni tli Lallottaggio, nella peggiore ipotesi per 1l Mtmstcro, d1eno eguah contingenti alle du e parti, si può ritenere che all'aprirsi della nuova legislatura ii governo potrà calcolare sopra una maggioranza di circa i80 voti. Ecco i nomi dei militari in attività di servizio che faranno pao·te della nuova Camera: Generale Mocenni, muustro della guerrà, eletto a Siena; Ammiraglio Morin, ministro della marina, eletto a Spezia; . Generale Bogliolo, sottosegretario di Stato alla gueiTa, eletto a Nizza Monferrato ; · Generale Carenzi, a Voltri ; Genc1·ale Dal Verme, a Bobbio; Genet·ale Baratieri, a H1·cno; nencrale Afa n de River~•, a Napoli; Ammiraglio Corsi, a Popoli; Ammiraglio Accinni, a Gaeta; Tenente colonnello Grandi, a Senigallia; Ten~nte colonnello Marazzi, a Crema ; Tenente colonnello Santini, medico nella R. m:lrina, a Roma.

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Vi è poi il colonnello Fanti in ballottaggio a Carpi con grande prevalenza di V•)ti. Fra questi, i soli generale Bogliolo, e tenente colonnello Santini, sono nuovi eletti; gli altri già facevano parte della passata legislatura. flue nuovi sono adunque entrati e tre dei vecchi sono rimasti fuori, cioè: il contrammiraglio Serra, non rieletto a Pietrasanta; il ten~nte colonnello Masi, non rieletto a Lugo e il maggiore Torelli, non rieletto a Tit·ano. A questi bisog~~ aggiungere il generale Pell<wx, t·itiratosi volontariamente dal campo, con una bella lettera ai propt·ii elettori, qualche mese prima che venissero indette le elezioni.

Tali iscrizioni, volta per volta determinate dal Ministero delln ~ Il •rra, possono essere proposte dai rispettivi comandi di corpo, ma non d ò VOthl mai essere poste ad atto senza l11 formale app ro vazione del Ministero ora detto. Ciò vale tanto pe•·le prime iscrizioni da apporsi a bandiere nuovo o rinnovate, quanto per quelle da aggiungersi in processo di telll po por serbare r icordo di nuovi fatti. · Si rese noto che è fatta facoltà agli ufficiali in congedo appartenenti alla Società di previdenza fra gli ufficiali del regio esercito e della regia marina (della riserva, di complemento e della milizia mobile e tenitoriale) di chiedere, cadendo ammalati di essere ricoverati negli ospedali mili tari. Questa facoltà s' intende penì subordinata alla esistenza di posti disponibili, oltre a quelli necessari per le persone enumerate al § 3 del regula· mento sanitario. In vista del notevole sviluppo raggiunto 1lall'uso del velocipede, ed in considerazione dell' utilità che gli ufficiali sa ppiano con destrezza valersi, ove se ne p•·esenti il bisogno, delle macchine ciclistiche, il Ministero è venuto nella determinazione di largheggiare nelln facoltiì agli ufficiali in un iforme di eserci tn r~i nello sport ciclistico. Eppertanto, con circolare ai comandanti di eorpo d'armata, ha autorizza to che gli ufficiali, vestendo la uniforme ordinaria, si set'vano del biciclo o della bicicletta, escluso il tnndem, anche per le•vie ddla citt:ì, eon quelle particolari limitazioni di tempo e di luogo cl1e i comandanti di corpo di armata ed i comandanti di presidio e•·cdessero di stabilire per speciali ragioni di opportunitit . Vennem inoltre fatte, o sul Giol'nale militare ufficiale o in appositi fascicoletti, le seg uenti pubblicazioni : La 6• serie di aggiunte e varianti a13° volume titolo t 0 delle istruzioni pratiche d'artiglieria; La ripartizione del personale dell'amministrazione centrale della guerra in rami di servizio, divisioni, sezioni, uffici, nell'indicazione delle rispettive attribuzioni ; AlcÌmt! moditica zioni all'istruzione sulla stipulazione dei contratti per servizi dell'amministrazione della guerra ; A \cune modificazioni all' istruzione sul tiro pet· la fanteria ; Le no;·me per J'ammessione ai hagni termali nel corrente anno. Roma, il 31 maggio i 895.

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* * Ot· ecco le principali disposizioni d' interesse militare emanate nella quindicina: Fu pubblicato un Atto ministeriale che stabilisce le modificazioni da apportarsi alla divisa degli ufficiali di tutte le armi c corpi sia in attività ~i a in congedo. Que~t' Atto giunse in tempo per troncare discussioni forse troppo a lungo durate e che prendevano cattiva piega. Venne aperto un corso per la nomina di 40 sottotenenti medici nel cot·po sanitario militare. Un R. decreto ha stabilito che la direzione delle esperienze a: Ciriè sia posta sotto la dipendenza del direttore superiore delle esperienze di artigliena a datare dal J.o giugno 1895. Vennero pubblicate le norme per ìnscrizioni da apporsi sui gambi delle freccie delle bandiere. Ciascun corpo avente bandiera deve portare scritto sul gambo della freccia: a) sotto qual nome sia stato formato in origine in quale anno. Prima formazione si considera quella, da cui per disposizione ufficiale data l'anzianità di quel corpo nell'eset·cito. Delle anteriori, qualunque fossero, non si deve tener conto. Pei corpi provenienti dall'antico esercito sardo, devesi per conseguenza . prendere a base il quadro di anzianità del ::lO agosto 1.823; b) quali altri. nomi abbia assunto successivamente ed in quali anni; c) quali eampagne di guena abbia fatto; d) a 4uali fatti d'armi abbia preso parte; e) la data della concessione della bandiera soltanto per l'accademia militare, la scuola militare e la legione allieyi carabinieri.

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Secondo anno di ser-vizio pei volontar-i d'un anno che non superano l'esame di ufficiale di riserva. - Com' è noto, finora i volontari d'un anno che non superavano l'esame di ufficiale di •·iserva alla fine dell'anno di servizio, erano obbligati a compiere un secondo anno solt() le armi. Tale secondo anno di servizio ha provocato numerose int-erpellanze, massime alla camera ungherese, ed anche proposte perchè .fosse modificata la ,legge di reclutamento, abolendo questa disposizione primitiva. r1 Ministro degli Honvèd però, si oppose energicamente all'abolizione del secondo anno di servizio, ritenendolo necessario ad assicumre il grande numero di ufficiali di riserva occorrenti in caso di mobilita7.ione e che debbono esse1;e tratti fla1 volontari di un anno. Pure, suboròina·tamente, promise che sarebbero inviati in congedo c in ria amministrativa , quelli tra i volontari che non avessc•·o superati gli esami di idoneità ad ufficiali di riserva per eausc indipendenti dalla loro volontà. Infatti ora il Nonnat- Vemrdnungsblalt del i8 maggio autorizza appunto le commissioni esaminatrici dei volontari d'un anno a concedcrè, eccezionalmente, il congedo anche a quelli che non •·aggiungono l' idoneità ad uflìcialf! di risc•·va , quando, dai doeumP.nti t•isulti che essi abbiano dimostrato zelo c diligenza e tenuta buona condott11 durante l'anno di serviziCI. Grandi mnnovre. - Si eseguiranno qur.st'anno manovre di corpi d'armata contrapposti e precisamente: i! XIV corpo d'armata (comandante F. Z. M. Reicher) contr() l'VIli c:orpo (comandante F. Z. M. conte Griinne) presso Rudweis in Boemia; .il Vll corpo d'armata (comandante F. z. M. barone von Waldstiitten) contto il XII (F. l\1. L. Galgòc1.y dc Galantha) nei dintorni di Klausenburg in Transilvabia.

Campi di esercitazione.- Si In mentano in Francia - e non a tortole poco buone condizioui dei campi per l'e~cuzione òei ti~·i di gu~rra :~ grandi dista me, ai quali c:ominciano ad a ffi1~ 1re le truppe dt fan t~~·~· St 1lice che codesti campi lasciano molto a des1dcrare dal lato dell •gJCne, percbò in massima dislocati in regioni poco sàlubri e ~i di'l~ ~ltresi che le zone di terreno ad essi adibite presentano tropva umforrn!l.a, non sono ahb:1stanza estese e mancano di una completa doiazione di materiale. Si osserva per contro come in Germania l' istruzione dei campi di esercitazione vada prendendo uuo sviluppo c:on~idcrevole (Truppen-UehungSpHitze) e eomc essi da sette eh~ erano nel .! 893 f~1·ono · .porta t! ~ iO nel !894, c pare debbano presto d1 ventare ta nti qu:m tt sono 1 corpi darm:~ta. Consistono in vagte estensioni di terreno di p•·oprietit demaniale. o presH temporaneamente in fi tto da privati, ada tte - dal l:Jto tecnico e d~ quello dell' igiene- alle manovre di truppe delle tre armi, ~ nell~ l(lla.II possono agevolmente esercitar~i r.d a ee~ mpare non solo re~?gun enr~ e bn(rate di fanteria insieme a reparti di artiglieria e di cavalleria, ma be~anche- in talu ni- intere di visioni . In essi possono eseguirsi altresì i ti ri tattici o tli guerra a qua lunque distanza. L'ulilit:'t di una tale istilu· zione appare evidente, poic!Jè essa offre modo di far manovrare le trupp~ in terreno vario, senza preoccupazione dei danni che possano arree<trs• alle proprietà, preoccupa1.ione che induce a prendere formazioni di com~ battimento spesso contrarie ai più elementari dettami della tattica, tah pen:iò da falsah! lo ~copo stesso delle esercitazioni, c permene i tiri di ..,uerra nelle . mirrliori condizioni di sicurezza e per l' istruzione delle t> v truppe. Qualche giornale si duole del fatto che ment1·e la Germania in soli due anni ha datJ un grandissimo irnpul,;o alla creazione di codesti ca mpi di esercitazi(lne, la Francia non ha saputo che· contrappo1're nl campo di Hagucnau in Alsazia, l'organizzazione ap pena iniziata del campo di Siso mere nella circoscrizione del Il cot·po d'armata. Il biluncio detlatruwinapel/890. -Le spese del bilancio della marina per l'anno i89fi sono state preventivate in L. 272,6U,878, CCin un aumento di due milioni circa su quelle dell'esercizio in corso. Gli aumenti sono dovuti alle maggiori spese pel soldo degli equipaggi, pei trasporti per via di Lcr1·a, per le nuove costruzioni, per gli armamenti :JVenti lo scop~ di rinforzare la squadra del nord, pei lavori id1·aulici, ed ammontano a L. 7,297,~, com pensati per 5 milioni di eeonom~e realizz:.tc con la sop-


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pressione dei trasporti dell'lndo-China, e sui servizì dell'artiglieria c delle difese sottomarine. L'esecuzione del programma delle nuove costruzioni, importa un magdi 8 milioni di lir,! circa, che saranno dimandati al Parlae!!iorc IJSSC"DO e mento con uno speciale progetto di legge. Aumet~to degli effettivi nell'esercito.- Nel bilancio preventivo elaborato dal )linistro delle finanze francese è previsto un aumento di W milioni circ:1 nelle spese del dicastero della guerra. Questi fondi sono stati stanziati t~llo l!CO IJO di rinforz:u·e gli etfettivi delle unità organiche i quali in seguito ai congedamenti per anticipazione avvenuti, sotto l'nrnrninistrazione Mercier, erano scesi notevolmente sotto al limite minimo ·fissato per legge, suscitando gra vi cri tiche cd aMuse da parte dell'opinione pubblica, che mal ved eva una tale diminuzione ùi forza di fronte agli aumenti verificatisi nell'esereito prussiano. L'efl'cLtivo dell' esercito raggi ungerà in complesso la cifra di MO mila uomini, e consentirà di portare le compagnie dei reggimenti f11ntcria rinforzati a t75 uomi ni, quella òci battaglioni chasseurs a t50 ed a t25 '!''elle degli altri reggimenti fanteria . Scuole d'ist1·uzione.- Gli ufficiali di riserva o dcll'c.>orcito tcrritnriale del servizio delle ferrovie e delle tappe, i quali seguono i corsi della scuul8 d'istnJZione 1lel 5° reggimento genio, si recheranno n Versailles, il <>3 ~ toriu~rno ~ , a visitare lt• stazione-ma!!attinu tli Chf•leau-Thierry. Oltre erli ufficiali che sov•·aintcndono alla loro istruzione, sarà messo a disposi~ione 1legli ufficiali di riserva e dell'esercito IP.r ritoriale un ufficiale dello stato maggiore dcll'osercito, designato dal ministro delln guerr[l, per dar loro tutti gli schial'imenti e le spiegazioni desiderabili. • Grande gara annuale di sl'herma.- Sabato to giugno avrà luogo a Parigi, nella sala d'armi di via Hcllechasse, il grande nssalto annuale di seherma, organizzato 11 cura del circolo nazionale delle armi di terra e di mare. Tot,ring-Club di Fmncia. - A complemento della notizia pubblicata nel precedenlt\ f11scicolo, aggiungiamo che, al pari dei l01·o colleghi dell'esercito di terra , anche gli ufficiali ed assimilati dei differenti corpi di marina sono stati autorizzati dal ministro a far pt~rte del « Touring-Cluh ) ùi Francia. Obblighi dei senatm·i e deputati miliuwi. - La.commissione dell'e.Sercito, nella seduta del t 7 maggio, ha esa miui:llo la proposta del signor Fabre, recentemente votata dal Senato, circa gli obblighi militari dci membri del Pariamento. . La discussione si è particolarmente svolta sull'articolo della prop:>sta il v

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quale stabilisce che i deputati e i senatori, quando prestano servizio militare, non possono p1·ender parte a deliberazioni, nè ai voti dell'assemblea alla quale appartengono. Non è stata presa alcuna decisione. · Il generale Iung si è quindi intrattenuto sulle due proposte che ha p•·e· sentato. sulle funzi oni dei poteri pubblici e sugli obbligh i militari dei membri del parlamento in tempo di guerra. Molti membri della Commissione, con~iderando che queste questioni non sono di ordine esclusiva mente militarc, hanno manifestato l'intenzione di domandare alla C:1rnera la nomina di una commissione speciale per i due progetti. La Commissione si è riservata di pronunziarsi a questo riguardo. Provvedimenti per l'igiene delle casenne. - L'igiene delle caserme dipende in massima parte da quella delle l11tt·ine. Ora risult:J, da una recente comunicazione all'accademie delle scienze, che il solfato di rame, con dose di 7 centigrammi ogni metro cubo di materie fecali, è un perfetto disinfettante. I bar.illi caratteristici della febbre tifoide c del colera sono rapidamente dislmtti da qucstfl soluzione, specialmente se essa può essere mescolata a una piccola quantità di acido solfidrico, 70 grammi circa. Il servizio di sanità militare sta studiando il modo di tra rre partito da questa esperien~a, per disinfettare sempre più le latrine delle easerme. Passa,q,qio per N apuli dell' l figenia. - Dall'itinerario dell'Ifigenia, incrociatore della scuola aspiranti di marina, cho sta facendo il secondo periodo della sua campagna d'istruzione del t894-95, rileviamo che, arrivata il 24. maggio :1 Napoli, questa nave ~ partita il 28 per Tunisi, ove doveva giungere i l t" giugno. GERMANIA.

Va,.iazioni nell'alto personfJle militat·e.- L'ammiraglio v. der Golz comandante la llott.a imperiale è stato collocato a disposizione e sostituito nel com"ando coll'a mmir11glio Knorr sinora com:mdanic la stazione marittima del Baltico. · Il tenente gencr:~le Schuch, comandante di Posen, è stato collocato a disposizione e sosti tuito col maggior generale v. Livonius. Modificazione all(t leg,qe sul fondo invalidi. - Il Reichstag ha npprovato nello scorso maggio in terza lett ura una modificazione :dia legge sul fondo invalidi, la quale consiste nell' autorizzazione di prelevare proporzion:,le somme dal detto fondo a datare dal t 0 aprile corrente anno, per concedc1·e sussidi, in diversi casi specificati, a "militari invalidi dcll'eser65 -

ANNO XL.


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cito e della marina. Detti casi riguardano più specialmente invalidi della campagna !870-7{. Il geuerale v. Pape. - Il gener:tle d'esercito v. Pape fcld-ma resciallo, morto il 7 maggio corrente anno in età di 83 anni, fu di quella vecchia schiera d.i fortissimi guerrieri che tutta la vita cons:JCrarono alla patria in servizio militare. Egli incominciò la carriera l'anno :1.830 quale Junkm· (aspirante . al grado d'ufficiale) nel 2o reggimento guardie a piedi e pervenne a comandare quel corpo stesso quale colonnello nel :1.864; nella campagna del !866 lo guidava a Trautenau, a Soor, a Kiiniginhof ed a Koniggriitz con tanta bravura da maritarsi J'insegna dell'ordine del merito. Nella campagna del .i 870-7i comandò col grado di maggior generale la ta di- . visione fanteria della Guardia. A Gravelotte-Saint Privai il generale v. Pape dimostrò chiaramente che egli ern non soltanto un prode, ma altresì un espertissimo condottiero, contribuendo assai colla sua iniziativa allo splendido esito della battaglia; l'operato suo è posto in rilillVO nella storia 1·edatta dal grande stato maggiore prussia no. Parimente il generale v. Papc condusse alla vittoria la sua divisione a Reaurnont, a Sédan ed in diversi altri fatti d'a rme nell'assedio di Parigi. I suoi meriti vennero compensati colla promozione a tenente generale c con molte onorili~nze. Divenuto generale di fanteria nel :1880, comandò dapprima il V corpo d'armata, poi il III, poi il corpo d'annata della Guardia. Finalmente promosso generale d'esercito nel i888 con rango di feld-maresciallo, fu nominato governatore di Berlino e comandante in capo della Marca. Universalmente ammirato, amatissimo dal sovrano, il generale v. Papc ebbe l'alta soddisfazione 1li vedersi respinta la domanda di 1·iposo che egli aveva p1·esentato in gennaio dell'anno corrente c si spense in molto avanzata età sempre facendo parte dell'esercito atti l'O. INGHILTERRA.

Jl pattino lL 1'0(~l/e. - Il pattino a rOtelle pare SÌa SU) punto di Venire adottato ncll'eserci'to inglese, a scapito della bicicletta, che ha fatto da poco la sua apparizione. Lo stato maggiore generale rimpro\'en alla bicicletta di essere ingombrante, di non lieve peso e t:~le da legare tmpp~ il soldato alle strade maestre. Il pattino a rotelle non presenta alcuno di questi inconvenienti. Con esso, un soldato qualunque, completamente armato ed equipaggiato, può facilmente percorrere 50, 60 tld anche tOO chilom'etri al giorno, hen inteso sulle strade. Quando fosse costretto a ]asciare la strada pe•· cnt~:are in terreni accidentati, egli può togliersi i pattini, attaccarli sullo zaino ed essere così in

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grado di percorrere qualunque specie di terreno. Appena 1·ip1·esa la trada maestra, in pochi seconcli può ricalzarc i pattini e camminare con una velocità di iO-Hi chilometri all' o1·a. L' introduzione di questo pattino è caldamente raccomandata da numerosi ufficiali i quali hanno assistito, in Scozia, agli esperimenti pratici di un tale mezzo di locomozione. Il colonnello Fox :~tlcrma che i pattini a rotelle sono destinati ad operare una rivoluzione ndla locomozione militare. · Egli dice: • Ora che ho visto ciò cbe si può ottenere col sussidio dei pattini su lle strade o1·dinarie, ritengo che in questo ritrovato è riposta la migliore soluzione del problema sulla velocità di marcia della fanteria. Non mi si è ancora presentata l'occasione 1li sperimentare la resistenza alla marcia con un simile apparecchio. Qualunque essa possa essere, non dubito però che uomini per quanto poco esercitati a usarlo, potranno, su buone st1·ade percorrere tratti tre volte maggiori di quell i che nello stesso tempo e nelle stesse condizioni percorrerebbero fantaccini allenati, marciando colle calzature ordinarie. Il pattino consiste in una suola piuttosto forte munita di 2 I'Otclle di cautchouc elle si fissa facilmente alla calzatura mediante correggie. Si sla <!sperimentando un nuovo model lo di pattino perfezionato avente rotelle del elia metro di 3 pollici c mezzo (8 centimetri e 75) i quali sono applicat~ con un sistema pneuma1ico analogo a quello adoperato per le bicicleue. Que~to pattino se1'virebbe non solo sulle buone strade, ma anche nell'aperta campagn11, nella sa bbia e sulle strade selciate. RUSSIA .

6reazione di 2 compa,qnie treno. - Nel i888 (Prikas , n. 253) fu decretata In formazione di 5 battaglioni del treno (l0-5o), 4 dei quali su 4 compagnie ed uno (il 3°) su 2; ogni compagnia su 5 sezioni. All'atto della mobilitazione ciascuna compagnia si trasforma in un battaglione, e le sezioni formano altrettanti trasporti> destinati a rifornire i trasporti dei corpi di truppa. Ognuno di questi convogli trasporta (per J'ell'ettivo di W,OOO uomini e i600 cavalli): 4 giorni di biscotto o farina; 8 di sale, di thè e di zucchero; e 3 giorni di a vena. L'anno seorso (P·rik., n. 258) fu stabilito che anche il 3o battaglione ~reno (di sede a Varsavia) fosse formato su 4 compagnie, e tal~ disposizione, annunzia la circolare n. 86 di quest'anno, essere stata messa ad effetto il rnese scorso (aprile). In conseguenza di ciò le truppe del treno sono rappresentate: in tempo di pace da 5 battaglioni con un totale di


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·20 compagnie e tOO seziòni, e in tempo di guerra da ~ batlaglioni e t()() convogli di sussistenza. Ckiamata degli ufficiali di complemento pe1· l'istruzione. _:_ Secondo il Pt·ik., n. 78, quest'anno i sottotenenti di complemento (Podpraporstsciki Zapasa), domiciliati nei governi dell:t Russia europea e del Caucaso, sono chiama ti all' illtruzione in due periodi. Al primo periodo d' istruzione. interverranno i promossi sollotenenti nel ~894 ed i sotlotenenti che non presero parte al { o periodo d' istruzione dell'anno scorso; al 2° periodo interverranno quelli promossi sottotencnti nel ~888, e che già presero parte al t• periodo d'istruzione, tome pure gli uftìciali delle·varie promozioni che per varie ragioni non frequentarono tale periodo d' istruzione La chiamata' pel i 0 periodo d' istrur.ione avrà .luogo al principio dei éampi, in modo. che questi ufficiali prendano parte alle esercitazioni tattiche di compagnia (ufficiali di fanteria), di squadrone (cavalleria) e del tiro pratico (artiglieria). La chiamata pel 2° periodo sarà fatta in modo che i sottotenenti di complemento conco•·rano alle esercitazioni che si svolgono nei campi di brigata, di divisione, e durante i campi, così detti, mobili (podviskniie Sbori) . Ch.·iamata dei t·iservisti per l'istruzione. - Quest'anno (Prik., n. 76) sono chiamati all' istruzione i riservisti russi ed indigeni del Caucaso (Transcaucaso; Tcrek e Kuban): a) di fanteria e d'artiglieria da forteua della classe !890, che furono direttamente inscritti nella riserva . (zapass) o che servirono già nelle truppe, in genera le meno di 3 anni; b) di fanteria d'artiglieria montata c da fortezza della classe t885, che furono direttamente assegnati alla riserva o che servirono .nelle truppe, in generale più di 3 anni. La durata delle istruzioni è: di 28 giorni per i riservisti dell'artiglieria da fo•·tez7.a (classi i890 e !885); di 2i giorno pei riservisti (russi ed indigeni del Caucaso) di fanteria della classe 4800 e· dell'artiglieria montata (classe ! 885); in' fine di i4 giorni pei riservisti di fanteria, che furono alle bandiere più di 3 anni. STATI UNITI.

Nuove navi. - Con voto recente il Congresso ha autorizzato la costru, zione di nuove navi. l piani sono già stati preparati ed hanno per iscopo d' introdurre in esse i più recenti perfczionnmenti, in modo da renderle superiori a quelle esistenti presso le altre Dotte da guerra.

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Sono in progetto due n:. vi di linea, che saranno interamente coraz:r.ate; la loro corazza avrà lo spessore di metri 0,375, la loro artiglieria sarà delle più potenti e comprenderà 4 cannoni da metri 0,32 e i2 da •':'etri 0,20. Il rimanente dell'armamento sarà simile a quello del tipo Orégon, attualmente in costruzione. Le macchine avra nno una forza di ~ 2000 cava lli e daranno una velocità di t 7 nodi e mezzo (chilometri 31,000). Il Senato avendo deciso di sostituire le 1orpediniere con cannoniere, ne ha preparato i piani ; sarebbe stato più conveniente un tipo di mille tonnellate invece di quello !li millecinquecento in progett:o. Per il resto, si prenderà come modello il tipo della ca nnoniera in costru zione a NewportNews, la quale ohrep~ s>a di poco lo spostamento di 1000 tonnellate. L'armamento si· comporrà di 8 pezzi di metri O,:l2u,a ti1·o rapido, oltre una batteria secondaria analoga a quella della Petrel. Si cerca di raggiungere una grande velocità : tra i 28 e 32 chilometri. Ren inteso queste cannoniere saranno munite di tubi lancia-siluri. ln ultimo le tre torpediniere saranno del tipo·di quelle attualmente in cantiere e che sono considerate come il non plus ultra del genere. I costruttori sono stati autorizzati a sottomettere arl un esame presso il Ministero, tutte le migliorìe da essi escogitate. Uno tra essi ·si è offerto di dotare la torpediniera che gli sarà affidata per la costruzione, di una velocità di 2o nodi e '/~ (46 r.hilometri circa) cioè tSOO metri più di quella stabil ita. È pure probabile che il Ministro ordini alla Union lron Works, la costruzione di una torpediniera dello spostamento rli 2~0 tonnellate. SVIZZERA.

Riordinamento di alcttni corp1: di truppa. - Il bollettino del consiglio federale pubblica il nuovo riordinamento di alcuni corpi ùi truppa, dai quali si sono sorteggiati dei reggimenti o dei bnuaglioni per le guarnigioni di sicurezza delle fortezze. Eccolo : A. Elite. Dal IV reggimento f:mteria si è preso il i 2° battaglione per darlo alla guarn igione di San Maurizio, e dal X Vl reggimento si è preso il 47°, e dal XXIX 1'87° battaglione per darli alla guarnigione del Gottardo. B. Lmda:ehr. Dalla IJa brigata di fanteria si è preso lo stato maggiore del ~o reggimento e i batlaglioni 9•, H o e {2° per darli alla gua rnigione di S. Mau rizio. Dalla VII brigata si è preso l'intero Xl V •·eggimento, dnll'VUI il 47° battaglione del XVI reggimentu, e, da llo XV lwigata


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tutto il XXIX reggimento per darli alb guarnigione .del Gottardo. Il 3 novembre i894. i 4 batwglioni dei carabinieri, tanto dell'élite che della landwchr.sono stati incorporati al XVI reggimento fan teria, per rimpiazzare i Lattaglioni d'élite e di landwchr nati alla guamigione nel Gotrardo. Frattanto il con~iglio federa le ha dato la seg ~.ente formazione ai reggì nwnti sotto indicati: A. Élite. l V reggimento, battaglione di carabinieri i , battaalione di fucilieri W• e H •; X VI reggimento (già formato il 3 novemb~e :1.894), battag lione di carabinieri 4•, batta~lione di fucilieri 46• e 48• ·' XXIX re"· • .... -=" guncnto, battaglione di carabinieri 8•, battaglione di fucilieri 85• e 86•. B. L11ndwehr. Hl reggimento, battaglioni di fucilieri 70, 8• e W•; XVI rr.ggi111ento, battaglione di carabinieri ·~ ", battaglioni di fucilieri 46• e 48". Gli stati maggiori rlell:i VI I e X V brigata di landwehr e~sendo stati sciolti ; il 13° e il 30° di queste brigate si trovano in tal modo, per il fatto stesso, isolati. Il consiglio federale, non tro vanrlo questa si tuazione conreniente, ha ~eeiso, a senso dell'articolo 5l della legge sull'ordinamento dell'esercito 1! qunle permette di formare delle brigate anche con tre reggimenti, di incorporare il X lll rcgh<imcnto alla VJI[ brignta di fanteria di lanrlwr.ht·, A il XXX reggimen to ali:~ XV. Al pari degli stati maggìori della Vll c dell'VIli brigata di fanteria di landwehr, il consiglio federale ha disciolto quello della II brigata, ed ha incorporato il Hl reggimento (che solo •·esterehbe a questa briga ta) alla l brigata di fanteria di l:mrlwehr. Quindi le brigate l, VIII e XVI sono formate come segue: l brigata di fanteri:1 di landwehr Ill re~rgimento 7• , go ~ ' batlatrlionl ~ c W•, Il •·eggimento, battaglioni ·4•, 5°. e 6•; I •·eggimento, battaglioni {o, 2o e 3o. VI Il brigata, XVI reggimento,. battaglioni 7•, 8•, iO• ; X V reggimento, haltaglioni 43•, 4ft• e 45' ; Xl[[ reggimento, battaglioni 37•, 38• e 39<>.

X VI brigata, XXXII, XXXI e XXX reggin1ento, con battaglioni come per lo passato.

Rwisùme degli articoli della costituzione federale riguardanti l'esercito. - Il consiglio federale ha a•lottato all'unanimità e senza variazioni importanti il progetto del dipartimento militare circa la revisione degli articoli della costituzione federale riguardanti l'esercito. Gli articoli i 7-22 i>a rebbero riveduti .in termini che. pur attendendo la compilazione definitiva· da sottoporsi al referendum, sembrano di tale natura da contentar tutti. ·

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Essi sam:no completati da due articoli (23 e 24) del tenore eguente, secondo la Gazelle de Lausonm~: • Art. 23. Le spese d'amministrazione, d'is truzione, di equip:tggiamento, Ji · di visa e di arma mento dilli' escrr.ito sono a carico deli :t confederazione. Questa riceve dai cantoni la metà del prodotto netto ùelln tassa mili ta re. « Art. 24. Le piau.e d'armi e le opere che hanno destinnzione milit11re, le quali esistono ancora nei can toni, al pari delle loro dipend enze, divcn· g?no, previa una com·eniente indennità, proprietà .della confederazione. Le condizioni deÌI'indenni tà sa ranno regolate dalla legislazione federale. « Le modificazioni che con questi due ar ticoli si fanno alla costituzione saranno sottoposte al volo del popolo e dei cantoni • . Siccorne non è facile (scrive la · Revue militaire Suisse) rcnd e•·si un esatto conio della pòrtata di queste nu ove disposizioni costituzionali senza ul teriori spiegazioni, l'assemblea federale dcsidercr:'l senza dubbio discutere contemporaneamente gli articoli coslitu7.ionali e la legge che ne deriverebbe. l forti di Savatan e di Dailly. - Nei forti di Savatan e di Dailly si sta lavoramlo; l'ufficio federale del genio ba fatto terminar'! la caserma (9 casa matto) che può alloggiare 300 ufficiali, sottufficiali e soldati con magazzino d'armi, infermeria e cucina; si lavora pure ad ingrandire la' piazza d'armi e co3 truire una pa natteria, lavori in cui s'impiegano una quarantina d'operai del paese.


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NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE

militari c deposito generale del mate1·iale da guerra. (Revista miltltll', 15 maggio' l895). La fanteria spagnuoht. Per Madariaga. (Revista de infanteria y cabatleria, !5 maggio !895).

NOTIZI'E BIBLIOGRAFICHE 2. Arte militare.

Bollettino bibliografico

l. Reclutamento ed ordinament9. - Il r·eclulllmento delfesercito in,qlese. Con.~nuazione. (Reuue du cercle militnire 20 e 27 aprile !895). - Sul riordit~amento dell'artiglieria n piedi. (Deutsche Heeres-Zeitung, !895, n. 35). - Divisioni di cavalleria in tempo di pace? (.Militiir Wochenblatt, i895, n. 37, 38 e M). - L'esercito e la flotta italiana nella seconda metà dell' anno 1894. Particolareggiata 13sposizionc dci falli militari più importanti e delle disposi?.ioni governative che produs~ero variazioni nell'ordinamento o nei regolamenti dell'esercito e dell'armala durante il periodo suddetto. (JahrbUcher fur die deutsche annee und marine.. Maggio !895). - !Je r·iserve modet·ne. Berlino, !895, Felix. - Estratto dai lavor-i dell'intendetlte generale Dam sull'amministrazione militare. Continuazione (Revue du service de l'intendence, i" bimestre !895 e puntate precedenti). - Tmsporti e convogli nelle tr-uppe irre,qolari. (Revista tecnica de ittfanteria y ~;aballeria, J.o maggio !895). - Il C017JO degli ufficiali nei principali esm·citi e"ropei, per F r:mcfort, capo di squadrone in Francia. Pat·igi, f895. - Le scuole dell' m·tiglieria e del ,qtmio in Italia (Jahr·biicher fur die .deutsche armee, maggio 1895). · - Gli ordinamenti militari antichi, specialmente della Crecia e di Roma. (Revista militar, io maggio !895). - Ordinamento del se1'vizio di a·rtiglieria (in Portogallo), stabilimenti

La mobilitazione improvvisa della ,quarnigione di Parigi. Si t1·ana di un esperimento di tni1bilitazione fatto lo scorso mese (Revue du cercle militaire, 2.0 aprile 1895). - La fr·ontiera minacciatct. Gélinet, capitano. Si tratta delle condizioni della f•·ontiera della Francia colla Germania . P:u·igi 1895, Lava uzelle. - Lo sviluppo della nostra (tcclesca) tattica di fanteria dopo le ultime gue1're. Iunson, maggior generale. (Terzo fascicolo, appendice del Militiir Wochenblalt, i895. - Sui prect!tti per il sP.rvizio di campagna. Conferenza tenuta dal maggiot·e Schirmbook al circolo militare di Vienna (Oryan dm· militar· Wissenschaftliéhen Vereine. 5° fase., {895. - Tl realùmo nellc1 guerra da fm·tezza. l\liksch, maggiore di artiglieria. (Organvler militar Wissenschaftlichen Vereine). - ùt mobilitrì dell' artiglie1'Ùt da campagna (Militiir W ochenblatt. !895, N. 37). -:- La cavalleria inglese nelle manovre del /884. (.Tahrbiiche1· die deutsche armee und mcn-ine, maggio -1.895). - Manu.a,le per l'm·tiglierù' da. campagna. Wernigk, capitano. Derlino, -1895, Mittler. - T combattimenti nei boschi e nri '!Jilla,qyi. Studio tattico-storico con carte e schizzi. Berlino, -1895. Eisenschmidt. - l stmzione della fanteria per il combattimento in cacciatori e 1m· la stima delle distanze. S. K., capitano. Berlino. 4895, LiebeL - Impiego di fcmtericl su bicicletta. Considerazioni ~u quanto espone a questo riguardo il c:a pitano inglese Gall, in un libro intitolato Tatticu. model'11n. (ilfilitiir Wochenblatt. 1895, N. 38). - L'istruzione indivicltU!le del soldato di fanteria, secondo il regolamento prussiano (Streffleur's 'Eeitscltrift, 2° fase., maggio 1.895). - Sull'ordine dt: marcirt dell' arti,qlieria clu. campagna in Aust1·ù1. (Stre{fleur's Zeitschrift, 2" fase., maggio :1.895). ·_ Piano dall' l al2fi000 rappresentante l'attacco la difesa dei forti

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NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE

NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE

di un campo tri~ceruto moderno col piano delle batterie ecc. Berlino, i895, Liebe!. . - Raccolta dei temi per lo studio della tatti.ca applicata. Liitgendorf, capitano austriaco. Esce a fascicoli. V1enna, 1895, Seidel. - Raccolta di diverse istruzioni reltJtive alla 1·imonta degli ufficiali di tutte le armi e di tutti i servizi in Fraucia. Parigi , 1895. - Le cariche decisive deliri cavalleria sul campo di battaglia sono effettivamente del .tutto sparite? (Jahrbiiche1· fii.1' die deutsche armec, maggio i895). ~ Ist·ruzione e condotta delta wvl•lleria. Generale Pclet-Narbonne. Traduzione dal tedesco. (Revue de cavalerie, aprile :1895). - Le propri'Ctà tattù;he dell'esercito russo. Csiescrics, capitano aust•·iaco. La qr esti one è tra tta ta dal punto d1 vista dell'ordinamento c dei regolamenti tattici; è specialment.e in teres~ante la parte che rigua•·da la cavalleria. Vienna, :189v . Kreisel. · - Progetti di c,;;nbiamento nel re,qolamento di esercizi della fanteria russa. (fntcrnationale Revue, ma.ggio t895). - L'm·tigli'erùl in unione t'lle alt1·e m·mi. (Revue du cm·cle militaù·e, :18 maggio i895). - Note sul tiro di notte dell'm·tiglieria. Hon, maggi~re d'artiglieria. (Revue d' artillerie, maggio :1.895 ). - .k' necessario introdttrre una mutazione nell'istruzione della cavalleria ? Conclusione. (Militiir Wochenblatt, N. 4.0). - Metodi di combattimento. (Militiir Wochenblatt, N. 4:1}. - Alcuni nuovi ordini d' attacc.o regolamentari pe·1· le brigate e div·isioni di fantrwia, su fondamento storico. (Militiir Wochenblatt, N. 4'!, 44 c 45). - Una questione del yiorno 1·iguard<,nte l'w·tiylie1'ia da campagna. (Militar Wochenbla'tt, N. 4~) . - Il corso telegrafico per la cavalleria in Austria. (Militar Wochenblatt, N. 42). - Osservazioni sopra la tattica del combattimento moderno. De Salas, colonnello. (Revista cientifico-militar, 1o maggio). - Le metamorfosi delta g"erra. Maleo t , colonnello. ( .Tournal des science.~ militaires, maggio 1895). - Considerazioni sulla tattica della fanteria. Fm·mazione su di una linea sola. Mignot, colonnello. (Revue des sciences militaires, maggio i895). - Istruzione per la ,guerra, negli esempi della moderna storia militare. (Deutsche Heeres-Zeitlm,q, 1895, N. IH). - Importanza generale dello streU.o di Gibilterra. Navarro, capitano. (Estudios mililar_es, N. del SH aprile 1895). ' -Il combattimento attorno .ai villrtggi, con particolurc riguardo a quelli

delle battaglie di Gravelotte e ·di Saint Privat. (Deu tsche Ht~eres-Zeitung, N. 37). . - I pionieri tedi!schi, nell:J cumpagna del 18 70. (Revue dtt. génit• militaire, febbraio :1895). - Le fortificazioni di Gibilterra. (Uevue du 9énie militaire, fe bbraio i89o). - Stmtegia di combattimento . Generale Levai. C-ontinuazione. Arrivo sul campo di ·b attaglia.- Spiega mento. - Ordine pr·cparatorio. - Fronte di combattimento. (Journal des sciences militaires, maggio ! 895). - E sercitazioni di tiro. (Avenir militaù·e, :lO maggio i 895). - Principii generali dei piani di cam7mgna. Conclusione. (.Tounwl des scie.nces ·militaires, maggio 1895).

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3. Storia militare e generale. Dal teat1·o d·i guerra dell'Asia orientale. Continuazione. ( fnte1·nationale Revue, maggio i895). - La spedizione francese al JJ1adagascm·. (lnternationale Re!fue, maggio 1895). - 1: artiglieria al principio dd le guerre della p1·imn 1·ivoluzione fmncese. Capit:mo Rouquerol. (Revue d'artillerie, maggio i895). . - La pace fra la China e i l Giappone. (Esplorazione commerciale, maggio 18~5) . · · - La cavalleria nella battagli(t di Rocroy. Cauovus. ( Revista de infi.mteria y éaballeria, i5 maggio i895). - La marcia di Zieten s" Jagerdorf nel 1745. (Deutsche HeeresZeitung, N. 36). · - r La cavalle1-ia degli eserciti alleati nella campagna del 1814. Continum:·ione. (Journal des sciences militaires, maggio :1895). - L'assedio di Parigi. Generale Cosseron de Villenoisy. (Jounwl des sciences milita·ires, maggio i895). - L' e.~ercito francese nel 1690. (Journal des sciences militaires, maggio t895). · - Sinicae 1·es. La guerra tra la China e il Giappone e .s ue conseguenze. Conclusione. (Journal des sciences militaires, maggio i895). - Saggio .storico della tattica della fanteria, dal primo ord inamento degÌi eserciti -permanenti fìno all'epoca attuale. Pe•· Gerome, ca pitano. Parigi, 189u, La vam:elle. - La conquista d·i Bona fatta doll'elettore FedM·ico III di Bmnde-


1036

NOTIZIE BIBLI061lAPICBB

burgo. Monografia storica tratta dai documenti degli archivi di guerra,. Per Dauer, tenente. (Jahrbiicher fùt· die · deutsche Armee und Marine, maggio !895). - Piccola biblioteca per il soldttto tedesco. Esce a fascicoli con illustrazioni. L' ultimo fascicolo contiene la biografia del princip& di Bismark. lierlino, !895, libreria del Circolo. - La guerra fra la China e il Giap110ne. Esposizione delle causHdella guerra e del corso delle operazioni fino al termine del i89lL Lipsia, {895. Zuckschwerdt. - Il maresciallo di Saint-At·naud Ùl Crimea. Monografia storico-geografica. (Spectateur militai1·e, maggio !895). - l _qranatieri (f•·ancesi) a cavallo. La i"' compagnia granatieri a caval·lo della casa del Re. Monografia storica dal 1678 al1775. (Revue de catmlerie, aprile iR95). - Operazioni della 1• dimsione di cavctlleria tedesca, dal 12 al 15 agosto 1870, con carta a colori. (Revue de wvalerie, aprile !895). - Considera.zioni sopm la cttmpa_qnrr. del 1866 in ltalùz (Militar- Wochenblatt, 1895, N. 39).

4. Colonie, Geografia, Viaggi. Guida del Madagascar. Per Colr.an, tenente di vascello, con cn1·te, itinerari, ecc . .ecc. P<~rigi, i895. Lavauzelle. - w mis.~ione delgtmio (francese) nt Congo. (llevue du _qénie militaire). - Le ferrovie per i l Madagascar. (Deutsche Heeres-Zeitung, !895, N. 29). -La. questione del Touat. Dei modi che la Francia deve usare per penetrare nella regione degli Areg. Colonnello Malhe•·· Parigi, i895. . . - bnport<mza militare e politica dell'America centmle. Wncles, mag;,riorc. (Ja1trbUcher fur di-e deutst:he At-mee, maggio !895). -La colonia Eritrea e foccupazione di Adigmt. Racconto delle ultime operazioni delle truppe italiane in Africa. (lnltwnntionale Revue, maggio i895). · - Gl'italiani t' Susa in Tunisia. (Esplomzione commerciale, maggio ·18~5). ' - /Jolleltino della società geografica italùma, fase. V, i895. Il secondo congresso geografico italiano. - Gli stagni sa lmastri della S:~rdegoa. Teodoro Hent nell' Arahia meridionale. -Sui nomi dei fiumi Uebi e Ueb nella Somalia. - 11 tenitorio contestato franco-brasilia no.

NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE

1037

5. Tecnologia militare. - Polvere senza fumo. (Militr'ir Wocht!nblatt, -1895, N. 37). - Sulla navi_qazione aerea. (Revue Ju cerete militaù·e, 27 aprile L895). -Manuale pratico di aereonautica. Moedebeck, capitano. Con v:~rk figure. Berlino, 1895, Kulh. . . · - Mutazioni e progressi moderni nel campo delle anm da fuoco. V1tte, colonnello. Berlino, 18g5, Liebe!. · - Sulla tecnica delle armi. Giinther, tenente colonnello. Continua. r.ione. (Juhrltucher fur· die deutsche armee, maggio 1895). - · Il nuovo fucile francese Daudeteau. (fntemationale Remw, mag· gio, -1895). - Disegno industriale. Corso regola re di disegno geometrico . e del l~ proiezioni degli sviluppi dell<t superficie dci s.1lidi~ d~lla costruz•one d~1 principali organi delle macchine ecc. ecc., per E. Gwrh. Manuale Hoeph, Milano, 1895. · - H meccanico. Nozioui speciali di geometria mecca~ica, generatori del vapore, macchine a vapore, collaudazione e costo del materiale, ecc. Manuale Hoopli, Mil:mo, 1895.· - Licello di puntameniO modello i894:, per l'artiglieria da campagna svi\!zera. (Revue d'artillerie, maggio 1895). . - f pezzi da campagna pro,!iotti dall'industria privata nll'estero. ·(bf-tlitiir· IJ' ochenblatt, N. 36). - Sulle armi da {u()CO a mano. (Streflleut·'s Zeitschri{t. 2o fa se., maggio 1895). - T/armamento dell'avvenire. Colonnello Thomas, piccolo opuscolo. Parigi, l895). Lavauzelle.

6. Varietà ll fucile a piccolo calibro e [P. r·elative ferite. l. Ilabart, medico di reggimento, professore di chirurgi:J all'Università di Vienna. Conferenza tenuta al circolo militare di Vienna. ( Organ der milìtiir-wis.~enuhnftlir.hen Vereine, 1895, 3° fase.). ·- Il buon umo1·e nel( esm·cito tedesco. Si sviluppa questa sentenza: « perduto il buon umore,_perduta la campagna » . Bel'lino e Lipsia, 189~. Li st.


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NOTIZIE BIRLIOGILU'ICBE

- La q1testione dci soccorsi agli lt{ficiaJi dopo il loro con,qedo. ( Deutsche lleeres-Zeitnn,q, i89n. N. i9). · . - Piccolo di:;iomtrio K1'itreo. Per G. Allori. Haccolta dei vocaboli più usuali nelle princi pali lingue parlate nella colonia Eritrea . ItalianoArabo-A mari co. Mamwli Hoopli . Serie speciale. .l\lilano. Hoepli, :1.895. -Pace al tappeto verde e grwrra effettiva. Spohr colonnello. (Jahrbucher fiir die deulsche annee und marine, marzo 1895). .:.... Discorsi sull'aereor.autica (Rcuue d~t cercle militaire, 4 maggio 18.95). - Compendio di diritto internazi01ude di guerra. (Revista cientifico-militar. !5 aprile). -Il ministro della 9'tel'l'(t (pl'Ussiano) u. Roon, come oratore, come militare e come uomo politico. 1 o vol. Bres lavia, !895, Trewendt. - Sut materiale wvalli nelt'm·ti,qlieria da campa.Qn«. (Militar Wo· che.'lblatt, i89:J, N. 33) . - TI Mediterraneo. Per M. Navano, capitano. (Estudios militares, 5 aprile t895). · - ur,.l'i(ormlt della ley_qe sul matrimm~io de.qli ufficiali. - (l.a Edizione completamente rifatta - avv. Lessona, 4895. Tipografia Voghera, Roma. - Testo unico delle le,qgi sulle pensioni cir,ili e milital'i approvato con R. Decreto N. 70 in dnta 2:1. febbraio 18~5. Tipografia Voghe1·n, Roma. - 1848-70. Le armi italiane. Polimetro del cav. G. Vacca-.l\taggiolini. Ri volgersi alla tipografia Voghera, Roma. - Grani e frulla come nutrimenw e come fom,qgio, con riguardo speciale alla loro 1rnporta.nza per le sussistenze militari. Pubblicazione fatta pc•· cura del .Ministero della guerra in Prussia. t a parte con :1.3 tavole. Berlino, :1.895. Mittlet·. - Confermza militare tenuta al deposito d' istPuzione delle guardie di finam:a di Vet·ona dal capitano Longo Antonio. Verona, ~i velli, 189a - Relazwni annuali di LObell (Liibell's Jah1·esberichte). Sulle mutazioni e progressi nel campo militare durante l' anno !894. (Commenti del Alilitii1· Wochenblalt, N. 40). - Scuole militari di ginnastica, di scherma e di ti1'o presso i vari Stati. (Revista militar, W maggio !895). - Analisi dei grani del raccolto del ~894. (Revue du service de l'intendence, t• bimestre :1.895). - Impiegç~ delle (en·ovie per il vettovagliamento della truppa. (ReVIte du service dc l' intendente, t 0 bimestre !895). l

NO T I ZIE BIBLlOGRAJI'l CHE

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La bicicletta pieghevole. Descrizione di un nuovo modello di h~c.i­ cletta, che potreboo addattarsi ad usi militari. (Revue dt' cm·cle mtl'taire, 20 aprile f89o). . . - I nuot'i ~trumenti di distruzione. Si tende a provare che 1 nuov1 strumenti di oistruzione non renderanno più miciJiali le guene, per chè le renderanno più b1·evi. (Spectateur universitaire, Hi apl'ile 1895). -Riforma igienjca dell'nccastW1namento. Roissonet, intende~te mili_tar~: Si tralta di ciò che si è fatto a questo riguardo in Franma e d1 CIO che resta a fare. (Speclatwr mÙitaire, {5 aprile 1.895). [l bilancio della gue1·ra ùt Fruncia pel 1895. Largo sunto delle relative discussioni parlamenta ri. (Spectateur militaire, 15 aprile ! 895). - Proposte di ww scudiere. Opuscolo utile a chi s' interessa dell'arte dell'equitazione. Parigi, i89a, Simonis. . - Pregiudizi miliutri. Per De Ligne. Parigi, 1855, Lavauzelle. . -'Il modo di aver·e acqua buona nei campi e durante le rnarCJe. ~letodi di lìltrarnento. Relazione del dott. KraLc;chmer al congresso internazionale d' igiene in Budapest. (Organ dm· militii,<vissenschaftlichen Vereine, 58 fase. ·1895).

7. Marineria. _ f~' anunim_qliato francese. Sua :-:loria, sue trasforma;~,ioni , suo stato attuale, Parigi, 1895, Berger-Levrault. - Servizio amministrativo a bordo della nave dt' ,querra, Manuale del eomandante contabile e dell' ufficiale d'amministrazione. Per Jouan commissario di marina. P:rrigi, i895, Herger-Levrault. ....:._ Attacco delle fortificazioni costiere da parte delle navi. (Revue militaire de l'étranger, aprile !895). - Il • Volta • in China e l'l Tonchino. Scene di guerra marittima e Oi.tviale relative alla campagna francese !883-!885 per la conquista del Tonchino. (Revue maritime et coloniale, marzo 1895). - Attacco dato alla corazzata brasiliana • Aquidaban • dalle torpediniere del qover11o, la notte dal t5 al {6 aprile ! 894. Dali forniti da ufficial i eh~ hanno assistito o preso parte all'azione. (llevue maritime et coloniale, marw i895). - Tht braine o( t.he navy. Bi Spencer Wilkinson. Weslminster. A Constable c C0 • Westminster, ! 895.


10(0

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NOTJZIB BIBLIOGRAnCHE

Contienè i seguenti capitoli, che sono la riproduzione di altrettant i articoli già pubblicati sotto il titolo: Difesa 1U1zionale nella Pall Mali Gazetle: · i . Il Gnbinetlo e l'armata navale; 2. Stato maggiore generale; 3. Il Consiglio d'am miragliato; 4.. Commi~sione di Lord Hartington ; 5. Persone e principii : ' . . 6. Disciplina navale ed amministrativa ; cooperazione con l'armata d1 terra ; 7. La flotta, l'esercito e la politica nazionale. - Il bilancio della 11U11'Ìna inglese per l'anno 18Y5-96. (lntm111tionale Revt1e, maggio 1895). · . - Le armi offensive e difensive nella battaglia navale dello Yalu. (Revue d'llrtilletie, maggio 1895). - Gl' Ùlc1·ociato1·i. (Deutsche Heeres-Zeitung, 1'\. 22).

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Per la Direzione LODOVICO CISOTTI le11tmll1

DEMARCHI CARLO,

CCJltJmJtllo .V. T. A ., bttari('OtfJ

gerente.

L'ESERCITO ITALIA NO VICENDE DEL SUO SVILUPPO ORGANICO ContiniUlZioue -

Ved i dispema Xl.

SECONDO PERIODO DI t!OHMAZIONE DELL'ESERCITO ITALIANO

(dal 1866 al 1870-71).

Uopo la guerra del 1866 il nostro paese era caduto dall'entusiasmo e da un ottimismo forse eccessivo in una eccessiva sfiducia. Dell'infelice esito di quella guerra, che pure fu onorevole e che ci fruttò l'acquisto della Venezia, si aeragionarono dall'opinione pubblica uomini ed ordinamenti. Tutto si sarebbe dovuto rifare ad imitazione del sistema tedesco, del quale però non si avevano ancora idee ben chiare e che ad ogni modo, stante la br·evità della campagna di Boemia, non aveva potuto dimostrare così incontestabilmente la sua efficienza come la dimostrò poi nella guerra del 1870-71 . Comunque sia la campagna di Boemia aveva suscitato, dove pitì, dove meno, una febbre di radicali riforme, sia nell'ordinamento, sia nell'armamento, sia nei metodi d'istruzione. Tali propositi di riforme, per quanto fossero in qnakhe misura da ascriversi al fatto genera-le che delle grandi vitlorie come dei grand.i disastri si è trntti ad nssegnare le cause agli ordinamenti guardati per così dire nelle loro forme esterne, erano tuttavia giustificati in gran parte dalla positiva necessità di acyrescere e riordinare le proprie forze più o meno seco ndo quel tipo che aveva fatto così splendide p;·ove. · Senonchè, mentre in Austria e in Fraucia riforme piLt o meno radicali si attuarono presto, da noi invece il 66-

ANNO XL.


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L'ESERCITO ITALIAKO

riordinamento dell'esercito rimase per alcuni a~ni ilDCora allo stàto di discussione accademica: anzi le difficoltà della situazione finanziaria si fecero sentire ed impressionarono governo e paese in modo così grave che non solo si tardò a edificare, ma si pose mano a demolit·e, tanto più che l'impreviggenza politica nostra faceva credere oramai lontana qualsiasi altra guerrn. Ridotto ne\1867 il bilancio della guerra ad una cifra impari ai bisogno dell'esercito ('1 i-0 milion i}, si venne ad una notevole riduzione di quadri sopprimendo i quarti hallaglioni nei reggimenti fanteria e le quarte compagnie nei battaglioni bersaglieri. abolendo i comandi di dipartimento e i comandi di circondario cui furono sostituiti comandi di provincia, e collocando in aspettativa migliaia di ufficiali. Nel 1867 si omise perfino di fare la leva indugiando la chiamata della classe 184-7 all'anno 1868, il' quale indugio si propagò poi alle classi 18.~8 e '1849 non rimettendo le cose a posto che nel 1871 col fare la leva contemporaneamente su!le due classi 1850 e 18tH . L'impresa di Mentana e il ritorno dei Francesi a Roma impensierirono un po' circa lo stato di abbandono dell'esercito, ma pel momento non si fece altro che ricostituire le quarte compagnie dei battaglioni bersaglieri: .i quarti battaglioni dei reggimenti fanteria furono ricostituiti nel . 1869 dal minis~ro Bertolè-Viale, che se fosse rimasto più a lungo al potere avreb~e certa:nente anticipato il nu.o~o indirizzo militare. ~Ja, essendo m quell anno succeduto al m101stero Menabrea il gabinetto Lanza-Sella-Govone col programma delle econom.ie fino all'osso, consigliato dal sempre maggiore aggravarsi della situazione finanziaria e dalla fallace credenza in una lunga pace europea, il bilancio della guerra fu ulteriormente r.idotto fissandolo a ·130 milioni per il triennio 1871-73. Perc1 ò furono escogitate ulteriori riduzioni, da ottenersi abbassando a soli 40 o 30,000 uomini il contingente annuo. mentre l'esempio prussiano avrebbe in ogni caso consigliato piuttosto di ridurre la ferma dei 5 anni. Fortunatamente gli avvenimenti del 1870 impedirono l'attuazione di misuro cosi esiziali e diedero anzi la spinta ad un migliore indirizzo . Malgrado tutto, questo doloroso periodo è però stato anche fe· condo di cose utili . Basti citare l'istituzione della sc.uola di guerra

VICENDE DEL SUO SVILUPPO ORGANICO

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l

avvenuta nel 1867, ministro il generale Cugia, e l'incremento dato in genet·ale agli studi militari e particolarmente alle quistioni di armi e tiro, per diffondere le quali venne nel 1869 creata la scuola centra!e di tiro a Parma. Altri buoni provvedimenti vennero attuati dal ministro BertolèViale, qual i il nuovo regolamento d'esercizi del 1869 che segnò un grandissimo progr·esso e sopratullo la presentazi one all)arlamento di un progetto di nuova legge su l reclutamento, frutto degl i studi basati sulle nuove idee; il quale progetto, quan tunque per le vicende parlamentari non sia venuto in discussione, merita speciale menzione perchè in e~sn si proclamava per la prima volta il principio del servizio obbligatorio personale, si riduceva la ferma per aumentare il contingente annuo, si istituiva il volontariato di un anno, ecc.; insomma si proponevano le rifor·me che furono poi sanci te-collll legge del ·1874 , ministro il gener·ale Ric~?tti.

'fERZO PBRitlDO DI FORYAZIONR DELL'ESERCITO ITALIANO

(dal 1870-71 in poi).

Ed eccoci al periodo vitale della formàzione del nostro esercito. C.:ome si disse, gli avvenimenti del 1870 impedirono l'effettuazione delle misure di economia escogitate dal governo, dando un salutare impulso ad un novello indirizzQ. La parziale mobilitazione eseguitasi per l'impresa di Roma ci fece accorti dello stato deplorevole in che era lasciato l'esercito, il quale sarebbe riuscito assolutamente impotente contro un agguerrito nemico. Aperti co~ì gli occhi, sia pe1· la nuova posizione fatta all'Italia da Roma capitale, sia perchè la guerra franco-german ica aveva · troppo evidentemente affermata la necessità di forti ordinamenti militari, gli stessi nomini del ministero delle economie fino all'osso (nel quale però al Govone erasi sostituito come ministro della guerra il generale Ricotti) ri conobbero la necessità e l' urgenza <li efficaci provvedimenti per l'armamento e la difesa del paese, non solo, ma anche per il riordinamento dell'esercito su nuove basi.

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VICENDE DÈL SUO SVILUPPO ORGANICO

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,

L'ESERCITO lTALIANO

Prima però di fa,rci a discorrere di questa opera di riordinan::ento sarà conveniente aprire una specie di parentesi per ri· cordare per sommi capi quali fossero le principali caratteristiche differenziali fra il sistema prussiano, poi germanico, e quelli vigenti negli altri Stati e che le campagne di Boemia e di Francia dimostrarono essere state precipua cagione della grande potenza e della così pronta impiegabilità dell'esercito tedesco. Erano caratteristiche prussiane: a) Obbligatorietà generale personale al servizio militare senza alcuna esenzione assoluta, ma con semplici temperamenti intesi a conciliare tale obbligo colle esigenze sociali, fra cui il volontariato di un anno ad un tempo cespite di ufficiali di riserva o complemento; b) .Ferma breve sollo le armi, allo scopo di poter incorporare grossi contingenti e quindi preparare militarT?ente il mauaior numero possibile di uomini senza estremo aggravio del ..,,., bilancio: per contro lunga durata deli"obbligo militare allo scopo di poter disporre di molti contingenti ; c) Ordinamento delle forze militari in più scaglioni o linee, in modo da fare assegnamento in caso di guerra su tulti gli elementi validi del paese per fronteggiare il nemico in campo apei'tO, presidiare le fortezze e tutelare l' ordine e .la sicurezza all' interno ; in altri termini avere preparata l'organizzazione di forze militari maggiori di quelle comportate dai quadri dell'esercito permanente o di 1• linea; d) Reclutamento ed ordinamento territoriale ; e) Un complesso di disposizioni tendenti ad assicurare il pronto impiego dell'esercito in caso di guerra, o~s.ia ~a preparazione fin dal tempo di pace di una celere moblittazwne, formazione di guerra e radunata. Oltre all'avere chiamata l'attenzione sulle oradette caratteristiche, le due eampagne del 11866 e del 1870-71 avevano anche lasciata l 'impressione che fra le cause degli splendidi successi dei tedeschi si dovesse annoverare anche una maggiore cultura ed istruzione militare nella generalità degli ufficiali, locchè fece si che nel novello indirizzo cui <>i venne a tendere dappertutto fosse compreso anche un maggiore impulso agli studi militari si generali che speciali.

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Nella generalità invece degli altri eserciti europei , modellati più o meno ·su di un sistema che si considerava come sistema francese, si avevano: · a) reclutamento più ristretto, essendo ammesse le esenzioni per motivi di famiglia e l'esonerazione; b) ferma più lunga e minor durata totale dell'obbl igo di servtz.to; c) non eserciti di 2• e di 3• linea ; d) ordinamento non territoriale ; e) assai meno curata la. preparazione e qui ndi la pro nta im. piegabilitit delle forze militari . A riguardo però della pluralità degli scaglioni delle forze mt· litari vuo\si notare che da noi e in Francia si aveva la guardia 1w~ionale. Da noi una legge del i 861 autorizzava a mobilitare in caso di guerra 220 battaglioni di detta guardia nazionale pei servizi di presidio e di difes~t. Ma occo1Te appena notare come quella istituzione, l~ quale non dipendeva nepp ure dal ministero della guerra (dipenò.eva da quello dell'interno) , non potesse certamente paragonarsi alla Landwer prussiana od a ciò che è ora la no~tra milizia mobile e neppure la territoriaiP.. Come è noto, i principi rondamentali dell'ordinamento tedesco furono in massima ~radatamen te accettati come base dell'opera di riforma di tutti gli eserciti, tranne da noi in quanto riguarda la territorialità dell'esercito di ·l · linea gi udicata per le condizioni nostre politi ch e e militari poco conveniente o quanto meno troppo prematura. Premesso quanto sopra, vediamo sommariamente Io svolgimento delle riforme e degli ampliamenti del nostro stato militare dal 1870 ad oggi, cominciando a dire della legge di reclutamento . Fino all'epoca di cui si tratta era rimasta integralmente in viaore la Ie< "•e Lamarmora del '1854-, salvo lievissime modifica· l".:: n..., . ~ioni, fra cui una del 7 luglio '1866 riguardante la libcra.;wne dal servizio che era· stata convertita in affrancazione: modi (icazione · la quale. non cambiava sostanzialmente la cosa e che anzi dal punto di vi sta del privilegio si può dire la pegg iorasse.


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L'BSBROITO ITALIANO

tf3 nuove idee in fatto di reclutamento, alle quali, come si disse. s'inspirava già in massima il progetto Bertolè del 1869, ricevettero una prima consacrazion e colla legge ~ 9 luglio 1871 le cui principali disposizioni furono: a) aholizione della surrogazione e dell'aflrancazione, ammettendo però ancora quest'ultima come passaggio alla 2• categoria ; b) istituzione del volontariato di 1 anno; c) durata totale del servizio di 1ll nmÌi per la 1" categoria, tranne per la cavalleria chr. l'ebbe di 9 soli, come la 2" categoria ; d) ferma di 4 anni (di 6 per la cavalleria) ; e) fi ssata a () mesi al massimo l'istruzione della 2" categoria; {) istituzione di una milizia provinciale (2" linea), da ordinarsi terr·itorialmenté, assegnandovi le 3 o 4 ultime classi di 1" categoria e le 4 o 5 ultime di 2" categoria. In tale milizia potevano essere nominati ufficiali i volontar·i di un ano~. Come si vede, la riforma non era completa, perchè rimaneva il privilegio del passaggio in 2" categoria a chi poteva permeitersi il lusso di pagare . una data somma c non era stabilito alcun obbligo di servizio per gli esenti per motivi di famiglia. Anche riguardo alla durata del servizio ed alla ferma non erano ancora accolte interamente le idee attuali , poichè quella era breve e (JUesta troppo lunga s~bbene ridoua per fa massa a 4 anni ; ma vuolsi però' osservare che per dichiarazione del m'inistro essa doveva considerar·si come un massimo per serbarsi l'elasticità di au· mentare ìl contingente annuo. Un nuovo passo decisivo si fece colla legge 7 giugno 1875, colla quale venne abolito il passaggio in 2" categoria mediante pagameuto; venne istituita la 3• categoria per gli esenti per titoli di famiglia con assegnazione ad una milizia di 3" linea detta territoriale da ordinarsi con legge speciale ; ve n ne portata a i 9 anni la durata totale dell'obbligo militare, con conseguente passaggio alla milizia territoriale degli uomini di 1" e di 2• categoria rlopo compiuto il servizio di 1" e di 2" linea; venne infìne ridotta la ferma a 3 anni (a 5 per la cavalleria). Ulteriori modificazioni alla legge di reclutamento furono sue-

VICENDE DKL SUO SVILUPPO ORGANICO

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cessivam~nte apportate senza però ·alterarne le basi. L?rn quo1110

conviene ricordare: . a) la legge 29 giugno 1882, che ridusse a 4 an~r In form n della cavalleria; stabili l'obbligo d i servizio nell'eser~Jto. P.er~n n­ nente pei carabinieri in 9 anni, di cui 5 alle armr ; 1strtu1 llt ferma di 2 anni per quella parte del contingente pe~ la qua l~ fosse cosi determinato nella legge ·annuale di leva; aggiUnse ~hrr casi d'esenzione al già lungo elenco dei cosidetti sostegni dr famiglia; estese infine la rivedibilità a ~u~ v?lt~; . b) la legge 8 luglio 1883, che drmmo~ dr .1. cenllmetro la statura c stabilì un nuovo criterio per la npart1zrone del contin"ente di 1" categoria ; " ·c) la lel!ge 8 marzo 1888, che modificò la pr~cedura dell.a leva, rendendola più semplice e sollecita e migliorando anche .•l criterio sovraccennato collo stabilire il riparto della 1• categona ·in base al numero dei riconosciuti abili nella leva dell'anno. In fatt~ di ordinamento distingueremo il periodo cti cui stiamo parlando in due parti o momenti: i~ prim~ dal. 1870 al 18}6, corrispondente alla prima amministrazwne R1cotu, nel qu~le 11 !1uovo ordinamento venne impiantato ; il secondo dal 1876 rn p01, durante il qua le venne corretto ed ampliato. li_ ministro R.icolt~ ·iniziò le r·iforme con' carallere d'urgenza medrante um~ sene d1 Regi decreti, in allesa di poter elaborar.e e far disc~tere d~ l Parlamento apposite teggi. Con tali decretr , prom.ulgau all.a hoe del ~ 870 c al principo del 1871 , si adouarono t seguentr provvedimenti: . a) Riordinamento degli 80 reggiment~ gran~tieri e. fa~ terra su :J battaglioni in luogo di 4 Degli 8 reggrmentr gra.natr.erl v~n: · nero conservati solo i primi due affine di incorporarv1 gh uommr • di statura più aha: gli allri 6 ricevettero la numerazione dal 73• al is•. b) Riordinamento dei bersaglieri in i O reggime?ti .di. .S. hat· taglioni. Prima, i reggimenti erano O. di 9 batta~lr~01 l .uno ~ avevano carattere semplicemente disciplinare-ammm1stratrvo: ~ . nuovi reorrrimenti assunsero carattere tattico. - Per effetto d1 queste mis~re vi fu una considerevole diminuzione di quadri, vale


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L'E8BRCITO ITALIANO

VICENDE DEL SUO SVILUPPO ORG-ANICO

dire di 80 battaglioni di linea e dei 5 br~ttaglioni bersaglieri 4~·-+a•. Tale riduzione costituì uno dei maggiori e più seri argomenti di critica contro il Ricotti; ma vuolsi notare che venivano contemporaneamente aumentati gli effellivi di guerra da 150 a ~00 uomini per compagnia e che questa m\sura s i collegava con altre e sopratullo colla istituzi one della milizia di 2" linea che fu poi la mil izia mQbile. c) Aumento di un reggimento cavalleria - Homa (20~) -· e classificazione di tutta la cavalleria in 1O reggimenti lancieri e 1O cavalleggeri, iu conseguenza di che si toglievano le lancie al reggim ento Foggia. cl) Riordinamento dell'artigli eria in 1O 1·eggimenti, comprendenti ciasc~mo batterie (prima 8, poi 9 - le baLLerie a 8 pezzi) , compagnje da fortezza (prima a, poi 4·) e compagnie treno ; più·: un . re~gimento · pontieri . Restava così soppresso il corpo del treno d'armata, passando il relativo servizio al treno d'artiglieria. Questo ordinamento, suggerito da un esagerato concetto di : economia, incontrò gravi criti che e fu poi modificr~ to separando l'artiglieria da fortezza da qu ell a da campagna (legge 30 settembre 187~), .e; Riordinamento del genio in un sol co rpo zappatori di 30 compagnie e 'l di treno . . /) Soppressione dei comandi militari di provincia ·e creazione dei distretti militari , dapprima in numero di 45, poi di ~:3. l/ istituzione di questi enti , che per eJTeuo òei recenti decr~ti· 6 noyembre .18\)4. ritorneranno fra breve press'a poco alle funzioni degli oradetti comandi di provincia, fu una conseguenza !ogiea ·~el sistema di reclutamento e di mobilitazione applicato ~al ,generale Ricotti: la loro ragion d'essere è' venuta meno sol~~rllo coll'esteÌlsione recentemente adottata del sistema di completnmento regionale degli effettivi per tnLLa la fanteri a in caso di guerra. ln origine anzi i distretti , oltre le attribuzioni di depositi di l(lya e di enti di mobilitnzione ebbero anche per istituto il compito rrormale ·òi istruire le nuove classi per conto dei corpi e perciò ~vevano un maggior numero di compagnie permanenti delle attuali. Agli accennati pro ~vedimenti organici faceva seguito nel 1873 la creazione delle prime 15 compr~goie alpine.

L'ordinamento così stabilito per R. dec1·eto veniva. sanzionato, completato e corretto colla. legge 30 settembre ·1873 sull 'ordi·namento dell'esercito e dei servizi dipendenti dall'ammin istruzione della guerra. Le principali innovazioni portate da quclln legge furono : ~) Separazione già accennata dell'<lrtiglieria da fortezza da quella da camp~gna , costituendo la prima in 4 r ep-gimenti di io compagnie e la seconda in IO reggimenti a W hallerie e 3 compagnie treno. Alcune compagnie da fortezza erano trasform~ hili in Latterie òa montagna. 'il) MoòiGcazioni all'ordinamento del genio. cu i vennero pas~ati i pontieri , cQstituendolo in 2 reggimenti òi u. compagnie ·zappa to ri , 4 ponti cri, 2 ferrovieri e 3 del treno. !~) 11 num ero dell e compagnie alpine , lasciato indeterminato dalla legge. veniva con R. decreto di pari data portato a . 24·, raggruppate in l rep~rti , che nel 11874 diventarono battagl ioni. ,S.) Conferimento del carattere di uffìciali e del grado effettivo a t.nlli gli assimilati non combattenti: medici, commissari, veterinari c contabili. Quest' ultimi erano stati eretti in corpo a parte con R. decreto del 187~. Prima di tale epoca le mansioni co ntabili nei corpi di trup pa erano· esercitate da ufficiali combattenti ·dei corpi stessi. La medesima legge 30 settembre IR?::l confermava e dava ord in amento fll!'esercito di 'i" linea, che assLwse nome di miliz ia m.oliile e che si compose di 960 eompagni e di fanteria, . 60 di bersaglieri, 60 di arti glieri a da fortezza trasfo,·m.abili in parte in batterie , 1O del genio. Colla stessa data del 30 settembre del '1873 veniva organi camente determinata per legge la circoscrizione militare territorial e, dividenòosi il Regno, per ciò che riguarda il servizio generale , in 7 comandi generali , 16 divisioni terri toriali e 62 distretti militari.

t.

Co lle accennate leg~i di reclutamento, di ordinamen to e della circoscrizione territoriale veniva stabiiito il nostro si~ tema militare sotto la prima amministrazion e Ri cotti : il quale sistema consentiva di formare per 1~ guerra un eserci to di t• linea di 10 co rpi d'ar-


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mata di 2 divisioni l'uno, con un riparto in più delle varie armi denominato tr-t~ppe su7Jpletive, composto di 1 reggimento bersaglieri, 1 brigata cavalleria (di 1 re~g imento lancleri e 1 cavalleggeri) , 1 brigata d'arti~li eria di .4 batterie (32 pezzi); oltre !e'truppe alpine e da fortezza ; nonchè un esercito di 2" linea della forza poco anzi indicata. A completare per·ò quell'ordinamento m;~ncava ancor·a la milizia di 3a linea, la cui istituzione, implicita alla legge di reclutamento del 1875, che assegnava come si di sse appunto alla 3• linea gli ascritti alla 3• categoria , ehbe eiTetto soltanto per legge 30 giugno Hn6 , il merito della quale spella pure al ministro Ricotti, quantunque approvata sotto il suo successore Mezzacapo. La medesima legge creava la milizia comunale ed aboliva la guardia naz ionale, conservando solo tran sitoriamente per 3 anni la legge 4 agosto 1861 che dava facoltà di mobilitare 200 battaglioni di detta guar·dia. Senonchè l'istituzione della milizia comunale, che nella mente del legislatore parve mezzo logico ed opportuno per l'eventliale tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica in tutte le località dove non esistessero ·pre,;idi militari permanenti, ebbe in pratica scarsa applicazione e debole successo; talr.hè si può consi• derare i:;ti tuzione non vitale . Per completare i cenni intorno all'opera del generale Ricotti in quest<L prima fase del nostro riordinamento militare conviene ricor- . dare come venissero emanate non poche altre imp~rtanti:>sime disposizioni quali: a) la legge per la requisizione dei quadrupedi (1873); b) le istruzioni per la mobilitazione e formazione di guerra, più volte in segnito ritoccate e che possono dirsi la prima espressione concreta di tutti i particolari necessari perchè il passaggio dello stato di pace a quello di guerra avvenga nel modo più facile, semplice, rapido e regolare (1875); c) un nuovo regolamento di disciplina; d) i regolamenti d'istruzione e di servizio interno; e) l'istruzione per J'ammàestramento tattico, ecc. ecc. Talune parti del nuovo ordinamento si risentirono delle stret~ · tezze finanziarie del momento, come se ne risenti anche il funzionamento del sistema, essendosi dovuti applicare not;~ pochi ripieghi,

tl'l!H quali congedamenti anticipati, brev1tà delle istruzioni lrnp!u·tito alla ~ categoria, scarsi richiami alle al'lni , ecc. Miglior·a ra però progressivamente la situazione finanziaria e con essa la poss1 hilitil e la dispt>sizione a spendere di P!Ù, in vista anche delle nubi poli tiche che vagavano nel cielo europeo , molto si fece non solo nel senso di perfezionare il sistema in b;~ se al quadri esistenti , ma anche aumentando ulteriormente le forze vive. VICENDE DEl. 800 8VILUI'PO ORGANIOO

Anzitutto nel1877 il Ministro della guerra tuigi Mezzacapo, g.iud icando gi ustamente conveniente che l'ordinamento di pace sr accostasse per .quanto possibile a quello di guerra, fece apportare opportune modificazioni alla legge del 187:1 sulla circoscrizione ter·ritoriale militare per mettere io armonia r1 numero dei grandi comandi di pace con quello delle grandi unità di guerra dell'esèrr.ito permaneute. Furono perciò sta biliti 10 co-· ·mandi . di corpo d'armata in luogo dei 7 comandi generali e 20 coinaodi di divisione in luogo dei 16 del H.icoui. È bensì vero che nell'ordinamento Ricotti, oltre le 16 divisioni territoriali . ' era ammessa la formazione eventuale di 4 divisioni attive, ed a tale scopo si erano tenuti nel quadro dello stato ma~gior ~;e· nerale alcuni generali a disposizione, ma tali divisioni non furono raccolte se non in numero minore e per· la sola epoca dei campi o delle grandi manovre. Il ministro Mezzacapo aumentò poi i distretti militari da 62 a 87, semplificandone le attribuzioni, in modo di meglio assi curarne il complicato funzionam ento; al quale scopo furono anche creati i c01nandi sttperiori dei distretti in r·agione di uno per divisione, ridotti poi ad uno per corpo d'armata nel 1882 ed aboliti per economia e come non strettamente necessa ri net1s92, quando, ricomparso il fantasma del disavanzo e sorto a scongiurarlo il Ministero Rudini, che volle intitoiarsi della Lesina si ebbe per· . poco l'apprensione ora fortunatamente scompars~ che potessero rinnovarsi gli infausti tempi dal 1866 al 1870. Altra importante. innovazione dovuta al Mezzacapo fu l'aumento delle truppe alpine da 24 a 36 compagnie, ra~gruppate in 10 battaglioni, coll'effettivo di guerra anche in tempo di pace ('1878) in modo da averle sempre pronte ~"di'azione. Con ciò si aveva


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però l'inconveniente di ' non poter adoperare come alpini tutti gli elementi richiamati dal congedo che già vi avevano appartenuto: si sarebbero cioè dovuti tran~itare in..aiLri corpi, in caso di guerra, non pochi che in pace avevano vestito la .divisa e servito con amore in quelle truppe e ciò con manHesto danno del loro spirito militare. Non si tardò pertanto ad abbandonare tale sistemn, tanto più che essendo l' isLituzi on·e perfettamente riuscita si reputava ulile darle il maggior· incremento; onde in occasione dell'aumento rlell' esercito del '1882 le compagnie alpine furono raddoppiate portandole a 72, ma con effettivi di pace nello stesso rapporto .ri spello a quelli di guerra degli altri corpi di fanteria. L'assetto militare così raggiunto marcava certamente un grande progresso sui precedenti, speci almente riferi to a ciò che era. stato l'eser·cJto nel deplorato periodo èal •1866 al 1870. Ma i 10 corpi d'armata d1 1" linea erano inadeguati alla virtuale potenzialità m.ilitarc dell'Italia , la quale, malgrado si fosse completala ad unitit coll'annessione delle provincie veneta e mantovana prima e qu indi .con Roma capitale, nessun aumento proporr.iunale aveva apportato nei quadri delle propr1e forzò annate. È risapnto come le organizzazioni militari di pressochè tutti gli stati tengano in armi una divisione attiva di fanteria per ogn i milione circa di popolazione, o meglio nn co rpo d'armata di due divi sioni per ogni due milioni. I.' Ttalia all'epoca di cui parliamo aveva quasi i 30 milioni d'abitanti che possiede ora: avrebbe quindi dovuto tenere organizzati U. corpi d'armata, ossia 28 divisioni di 1• linea; ma invece non ne aveva che 10 - cifra assolutamente impari ali~ esigenze di una grossa guerra sia offensiva, sia difensiva! Ciò comprendevano perfettamente militari e non · militari di buon conto, e ciò comprese il Governo, che nel 18!:!'1 (26 novembre), forte di un parere molto esplicito pronunciato rla un supremo conse~so di generali , presentava al Parlamento un disegno di legge per la creazione di due nuovi corpi d'armata. Nella relazione che precedeva tale disegno, il generale Ferrera, ministro proponente, dichiarava senz'altri preamboli essere l'esar·

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cito nelle condizioni d'allora giudicato insuflicil3nte alla dif•:sa del paese contro un nemico fortt~ per terra e per mare. La catego· rica aff~rmazione era tale da scuotere anche i piu pn cifici e vincere i più riluttanti. Vi furono naturalmente le solite opposizioni dei finanzieri che dicono improrlullive le spese militari , dei predicatori dell'arbitrato internazionale che sognano l'abolizione della guerra, dei par·titi estremi che non vogliono eserciti per·manenti; nè mancarono quelle dei tecnici e dei dilettanti di organica militare che avreb bero preferito questa o quella cosa a ciò che pure si mostrava tanto logico e tanto semplice; ma la proposta del governo prevalse, meno contrastata in Parlamen to di quanto era lecito sperare, e si ebbero così le due nuove leggi d'orilinamento dell'esercito in data 29 giugno 1882 e della circoscrizione ter- · ritoria le militare in data 8 luglio 1883. P~r effetto di tali leggi vennero create nel 1884 otto nuove brigate di fanteria: Roma, Torino, Venezia, Ver.ona, Fr·iuli, Salerno, Basilicata, Messina, coi reggimenti numerati da 79 a 9~, portandosi così a 48 le brigale e a 96 i. reggimenti di linea. I bersaglieri furono costituiti in 12 reggimenti di 3 baLLaglioni l'uno in luogo di i , sciogliendosi i hattaglioni 37°-40°, Gli alpin i furon o ordinati in 6 reggimenti, comprenden ti 20 battaglioni d.i complessive 72 compagnie. In cavalleria si accrebbero i due reggimenti cavalleggeri Padova ('21•) e Catania (22•). L' artiglieria ebbe l'aumento di 2 reggimenti da campagna, 4 batterie a cavallo e 1 reg).':imento da fortezza, restando sempre le hatterie da montagna a far parte dei reggimenti da fortezza. Circa le batterie a cavallo si è già detto come l'esercito sardo . ne avesse due, le quali continuarono a sussistere come parte del 5• reggimento artigli er ia italiano fi no al riordinamento Ricotti del 1870-71 che le soppresse per la ragione semplicissima che uon erano che due e che allora mancavano i danari per farne di più. Ri conosciuta però in seguito in molte occasioni la necessità di batterie leggere al seguito dei grossi corpi di cavalleria, non appena si potè spendere di più si addivenne alla formazione delle orailette 4 batterie, che amministrativamente furono aggregate ad un reggimento da campagna.


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Il genio fu acm-esciuto nelle sue varie specialità e riordinato in i. reggimenti: •lo e 2° composto di zappatori, minatori e treno; 3 o di zappatori , telegralì sti, specialisti e treno; ,f_o di pontieri ' ferruvieri, lagunari e treno. I servizi di sanità e quelli di sussistenza furono riordinati, assegnando loro rispettivamente 12 compagnie di sanità e ·12 di sussisten:r.a. Questo per le forze di 'l" linea. Quanto alla milizia mobile la nuova legge costituiva quadri corrispondenti a metà cir·ca di quelli dell'eserci to permanente; per cui si ebbero: 4-8 reggimenti fanteria, 18 battaglioni bersaglieri, 36 compagnie alpin i ; '13 brigate d'artiglieria da .campagna (52 batterie), 4 batter·ie da montagna, 32 compagnie d'artiglieria da fortezza, ,13 com• pagnie treno ; '16 c.ompagnie zappatori del genio, :l telegrafisti, 2 ferrovieri , 4 ponti eri; ~ 2 compagnie sanita, 12 compagnie sussistenza . ln queste truppe non erano però compresi i reparti della Sardegna, i quali parve conveniente ordinare in apposita milizia locale, sul riflesso che in r.aso di guerra sarebbe tornato utile poter fare assegnamento per la più pronta ed eJTicace difesa dell'isola su tutti gli elementi colà disponibili, primi compresi i riservisti dell'esercito permanente, i quali del resto all'allo dell a mobilitazion.e a vr~bbero cOJ:so il rischio di non poter raggiungere i p~opr1 .corp1 nel contmente. Fu cosi organizzata una milizia spe · ctale d1 Sardegna, co mposta delle classi di milizia mobile e di quelle in congedo dell'esercito permanente tanto di 1• che di 2• categoria, la quale comprendeva: :l re~gimenti fanteria, 1 battaglione bersagJieri, ·l squadrone cavalleria, 2 batterie d'artiglieria da campagna, 1 compagnia d'artiglieri.a da fortezza, 1 compagnia genio, 1 sanità, •l sussistenza. · Come vedremo i n seguito, nel. nuovo riordinamento snncito dai decreti del 6 novembre scorso, la milizia speciale della Sardegna cesserà di esistere come tale. La sua ragion d'essere infatti è venuta meno fin da quando, or sono due anni, si adottò il completamento regionale degli effettivi di guerra pei reggi-

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menti fanteria, giacchè i riservisti sardi dell'esercito permanente .vanno ora a rinfor:r.are i corpi di guarnigione nell'isola. Conseguentemente non avrebbe oggi neppure motivo d'essere la funzione e qualifica:r.ione di distretti di complemento attribuita ai distretti di Cagliari e di Sassari, il cui còmpito era fin ora quello di dare reclute a tulli i corpi dell'esercito in numero natura!. mente limitatissimo per pare~giare le deficienze solite a verifi carsi nelle annuali assegnazioni; con che si' otteneva che del passaggio dei sardi alla milizia speciale dell'isola dopo ultiinala la ferma nessun reggimento avesse a risentire sensibile perdita. Rimane· a f~ r cenno della milizia territoriale, la tJuale riceveva la prima sanzione concreta precisamente colla le•we del '1882 venendo costituita in 320 battaglioni fanteria , ao bauaalioni alpini , Z> . 20 brigate d'artiglieria da fortezza di complessive 100 compagnie, 6 brigate genio di complessi""e 20 compagnie, 13 compagnie sa· nità e 13 sussistenza (le ·i 3• di tali compagnie per la Sardegna). Quanto alla circoscrizi one territorial e essa ftl stabilita, armonicamente coll'ordinamento, negli anuali 12 corpi d'a1'1nata e nelle attual i 24 divisioni, oltre il comrtndo militare dell'isola di Sardegna, che funziona alla dipendenza del comando del lX corpo d'armata (Roma) come una divisione. Sulla base dei 12 corpi d 'armata furono 11nche determinati i serv izi di sanitiLe del commissariato stante la loro immediata attinenza coi bisogni delle truppe; mentre' per tutti gli altri ser·vizi si a~ottarono altrettante speciali cir,·oscr i· zioni, in r·elazione alle particolari esigenze d'ognuno, e si ebbero così: 14 direzioni d'artiglieria, 19 direzioni del genio (oltre 4 straor· dinarie per la marina), 'I l legioni ter·ritoriali di rea li carabinieri ' ·19 tribunali milit:~ri. l)l)

,

L'ordinamento esposto dava alle forze militari del paese un assetto per vero dire assai più ra~sicura nte del precedente, ma non ancora tale da soddisfare le legittime esigenze dell'organizzatore, specialmente in quanto riguarda la razionale propor·zione fra le varie armi e fra i vari corpi combattenti. Il nostro esercito appariva infatti troppo scarsamente dotato di cavalleria e di artiglieria; ma un ulteriore accrescimento di tal i costose armi e rasi rimandato a tempi migliori per la finanza.


L'ESERCITO ITALIANO 1056 Si giunse cosi fino all'nn no 1887, nel qùale il ministro BertolèViale, preoccupato di questa esiguità delle nostre armi a cavallo e, in riguardo all'artiglieria, preoccupato altresì delle difficoltà c~e inevitabilmente avrebbe incontrato la mobilitazione delle ~atterte su 8 pezzi , decise la presentazione al Parlamento di uno schema di legge per un competente aumento di dette armi, alleggerendo contemporaneamente le batterie collo stabilirne l'organico di guerra su 6 pezzi. · Come è noto, n·el concello informatore dei piani di campagna studiati e predisposti per le diverse ipotesi di conflitti in cui può trovarsi impegnata l'Italia, le forze mobili di campagna vanno l'ipartite in 4- armate, tre delle quali operanli alla frontiera terrestre minacciata, la quarta dislocata nella penisola a tutela delle nostre estesissime e vulnerabilissime coste. Dato e concesso che per la dislocazione speciale e per la funzione strategica della ~-· armata, essa non abbisogni di grossi reparti di cavalleria indipendente, potendo bastarle pei servizi di esplorazione anche lontana la cavalleria addetta ai corp i di armata, è fuori di dubbio che le altre tre armate devono pote r disporre ognuna di una divisione di cavall eri a. Ora, eou soli 22 reggimenti cavalleria sarebbe stato impossibile costitutre tal i divisioni. Da ciò la proposta di formnione di aitri 2 reggimenti cavalleggeri Umberto I (23") e Vicenza (24°), con che raggiungendosi la cifra di 24 reggimenti, si sarebue potuto disporre di 12 per le 3 divigioni indiJ>endenti, asse· gnando i rimanenti 112 ai cor·pi d'armata in ragione di uno ciascuno. E siccome, non ostante questo aumento, sarebbe mancata la cavalleria da assegnarsi alle grandi unità di milizia mobile, fu disposta la formazioue di uno squadrone di riserva in ognuno dei 24 reggimenti , da costituirsi dal deposito appena possibile dopo indetta la mobili Lazione. Quanto all'artiglieria s'imponeva l'aumento della dotazione delle bocche da fuoco, che era di sole 80 per corpo d'armnta, mentre negli altri eserciti se ne a veva no 96 e già si manifestavano tendenze nd accrescerli, come infatti si veri ti ca al presente, fino a ·120. Fu dunque deciso l'aumento a 96 pezzi per c01·po d'armata, · e nell'attuarlo parve conveniente addivenire al così detto sdoppiamento dei reggimenti da campagna, formandone di 12, 24-: metà detti qi corpo

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ORO A Nt ~· o

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d'armala, composti di 2 brigate di 4, batterie, '' da 7, 1'1\ltJ•n dn Il , con 2 compagnie treno; l'altra metà detti di divisione , com pu~ t l parimente di 2 br·iga te di '- batterie, tutte però da H con 1 com pagnia treno. A dotare poi rii artiglieria le tre divisioni cavalleria di cui si disse ;poco fa, convenne portare ~ 6 le bat(et;ié a cavallo.prima esistenti in numero di 4 e tali · 6 batterie furono raccolte in apposito reggi·mento di :l brigate con 4 compagnie treno des tinat~ a fornire in caso di mobilitaziÒne tutti i servizi generali di esercito e delle armate, nonchè quelli occorrenti alle ripetute divisioni di cavalleria. Nella cir·costanza si credette opportuno irreggimen tare le batterie ,da montagna ,·che furono fi ssate in numero di 9 e raggruppate in il brigate. .\nche gli alpini furo no oggetto di un piccolo aumento (3 compagnie) e di un pi ù approprinto riordinamento in relazione al loro importantissimo còmpito di vigili custodi della frontiera. Essi furimo cioè costituiti in 7 ~eggimenti comprendenti 22 hattaglioni di -complessive 75 compagnie. Tu.tti gl i accennati provvedimenti vennero sanciti con legge ·23 giugno 1887, coordinata poi colla preesistente nel testo unir.o in vigore in data 3 luglio '1887. Detta legge toccava in alcuni punti anche .l'ordinamen to delle milizie: riduceva cioè gli alpini della milizia mobile a 22 eo mpagnie (1 per ogni bauaglione di 1•1inea) e costituiva quelli della milizia territoriale in 22 battaglioni di 75 compagnie co.me per l'esercito permanente ; formava 9 batterie da .montagna di milizia mobile e 1 compagnia treno pure di milizia mobile da assegnarsi al r·eggimento a· cavallo per mellerlo in grado di provvedere ai molteplici servizi di cui è incaricato; aumentava da 30 a 36 le· compagnie da fortezza della stessa milizifl e da 1 a 4 .quelle della milizia speciale di Sardegna; portava da '16 a 21 le compagnie zappatori del genio della moùile e da 2o- a 30 L!llelle della territoriale ; sanciva infine altre disposizioni ,di minor conto. Questa in succinto la storia dello sviluppo organico del nostro -esercito e delle vicende dei nostri quadri; alla quale però ora ci è .d 'uopo aggiun gere quanto riguarda le reo}entissime innova1.ioni .del 6 no\·embre 189'-, in parte appena cominciate ad applicare. (Continuo). *..* 67 -

ANNO :<L.


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LA QUE8TlON& ClCLO-MILITARB1 E CC.

LA QUESTIONE C1CLO-MILITARE ·CONSIDERATA NELLA PRIMAVERA DEL 1895

GENERALITÀ

Le invenzioni e l'esercito. Chi ò.isse che l'esercito è la vera scuola della nazione, non disse un paradosso. Questa istituzione, pur tanto discussa, pur tanto calunniata· da certi oratori e scrittori, è quella che, · sopra tutte le altredella società, racchiude in sè gli elementi maggiori per una istruzione che, proporzionalmente, si diffonde dal rozzo soldato fino all'urficiale eletto che occupa cariche e gradi elevatissimi. In tutti i tempi fu la stessa cosa, tanto è vero che si deduce la civiltà di un popolo, oltre che dagli altri dati, anche dai suor ordinamenti militari. Non manca, è vero, chi dice che noi ~ come sfruttiamo tutte le risorse finanziario di ].!Ila nazione, al· trettanto con la vita di caserma atrofizziamo lo sviluppo delle facoltà mentali; pet·ò se si considerano le cose, non da fattr isolati o da periodi di transizione, ma àa un punto di vista complessivo ed elevato, si vede subito che certi detrattori sostengono una tesi sbagliata, perchè le cose procedono perfettamente al contrario di quanto vien da loro riferito.

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Infatti, quale istituzione. sia negli antichi, sia nei motleTni tempi, ha potuto trovare profitto da tutti i rami dell'umano ·'Sapere, come ne ha sempre tratto l'esercito. anche da quelli che, a prima vista, non sembravano avere collo stesso al cuna r·elazione. Ogni istituzione si basa sulle massime che più direttamente la interessano, ma l'esercito raccoglie ogni espres~tione dell'umana alli vita, appa•·tenga alle arti belle, alle scienze letterarie, alle scienze esatte. · Non appena una invenzione vede la luce, un ufficiale intelligente la studia, la esperimenta, e ne cerca l'applicazione militare. lnfalli l'areostatica, la fotografia, il telefono, J'eleltricitit, i piccioni vjaggiato1·i, i cani di guerra, formano ogg(:ltlo di assiduo · studio per parte di ufficiali di vario grado, appartenenti ai primari eserciti, e non tarderà il giorno, che nelle guerre dell'avvenire, acquisteranno un'importanza non meno grande degli esplodenti ste~si. In t.1.nto lavorio delle menti per aumentare con mezzi tlifferenti, tutte le forze di un'armata, guai a quella nazione che si arresta, e si lascia oltrepassare dalle altre nell'applicazione dei trovati del progresso. E, siccome alla. fin~ di questo secolo, tutle le menti sono più spe~ialmente rivolte al.lo studio di ciò che pu() far guadagnare tempo, l'esercito, cui il tempo è p1·eziosissimo, impiega ogni mez:w, perchè In rapidità nel funzionamento di tutte le sue parti, raggiunga il massimo grado. Infatti celerità di trasporti, celeriHt di concentramenti, celerità di comunicazioni, celerità di tiro, sono oggetto di una gal'a senza tregua, in cui ogni nazione cerca ottenere il p•·imato. . · . In queste condizioni era mai possibile ·che il velocipede, macchio?. che dà all'individuo un mezzo di trasporto , quasi altrettanto rapido dei treni militari, una resistenza al m.oto straOJ·dinariamente superiore a quanto sino ad oggi siasi visto, una facilità di portare pesi che il fantaccino non ha mai conosciuta, era mai possibile, ripeto, cbe tal macchina non trovasse nell'esercito un impiego, che tende a divenire di giorno in giorno più vasto ? Se noi consideriamo che, poco più di due anni fa, ogni velocipedista era oggetto di sarcasmi ed offese nelle città le più


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LA. QUESTIONE CICLO:-XlLITARE

civili del Regno, mentre oggi ciuadini di ogni condizione, generali , ministri, auguste persone, pedalano Jiberam~n.Le in ogni senso nelle vie rletla nostr·a stessa capitale, ci pers uad~remo fa.cilmente, che il velocipedismo, malgrado tutti i suoi difetti, ba tali pregi da divulgarsi con un a rapidità di propaganda scono.sciuta sino ad oggi. Se tale è nell'applicazione privata, perchè altrettanto sviluppo non dovrebbe ra~giungere nell'esercito, dove la celerità ~~ tut~o? Napoleone r diceva che le guerre devono farsi più con le gamhe che con le braccia d&i soldati, e che il fantacci no, armato di baionetta, costituisce la più poten te- macchina da guerra, che l'uomo abbia creato. Ora diamo al fantaccino, munito di baionetta non solo, ma delle potentjssime armi da fuoco odierne, la rapidità del velocipedista. e chiediamo a noi stessi quali fatti straordinar·i registrerit l'arte della guerra per l'avvenire.

Le pubblicazioni velocipedistiche. Fino dal 1878 cirr~a, scrittori militari di molta considemzione. come il colonnello Deni s, allora professore di arte e storia mi: litare alla scuola di Saint-Cyr, cominciar·ono a preconizzare tutti i vantaggi che le armate dell'avvenire aVJ'ebhero potuto trarre dal velociperlismo. Da quel momento, con progressione sempre crescente, cominciò a formarsi una vera letteratura vèlocipedisti.ca. Autori specialmente 'mglesi. fran cesi, tedesc hi e belgi pubblicarono libri e periodici. l ~i?rnali politici, i giornali militari , dedicarono colonne, quasi ·quot1d1anamente, .al velocipedismo ed alle sue applicazioni militari ; . orsero giornali ciclistici ed anche giornali ciclo-militari. t~ edi.zioni pubbli ca te .da generali, professori .milita1~i , ufficiali d1 var10 grado, andarono a mba c furono in un attimo esaurite. .Il prQ.grasso meccanico del velocipedismo si svolgeva cosi rapidamente, che un libro, appena uscito alla luce, trovava rria mille .modificazioni che ne diminuivano l'attu&litit.' Si compilaro~o vocabolari che non contenevano che termini esclusivamente ciclistici. In tanto fermeBto di pqbblicazioni velocipedistico-militnri, unn sola fra le na1.ioni più importanti rimase indietro e fu la nostra,

CONSiDERATA NELLA PRIJIAVERA UEL

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mentre invece il velocipedismo vi era stato adottalo nr ll' s61't:ll41 fin dal 1875, vale a dire una diecina di anni prima di tullt ltl altre potenze. Dal '1875 in poi del velocipedismo militaru tl 11 noi si è parlato pochissimo, sia nelle riviste militari , sia uui giornali militari, politici e velòcipedistici. E. caso strano, anche il Mioistèro della guerra, sì largo fii regolamenti, istruzioni e circolari. è stato molto parco ci rca taJe ramo del servizio. U~ lavoro, disgraziatamente pochissimo conosciuto in Italia, ma tenuto in grandissima considerazione all'estero, è uno studio sui Pelocipedi nel campo strate,qico Il tattico tlel ·tenente colonnello.cav. Massaglia del 6·1° reggimerHo fanteria, pubblicato nella Rivista 1nilitare italiana del lnglio ed agosto del 1891. È raro il caso di trovare nn autore militare straniero che, parlando di velociped ismo. non abbia ricavato dati e considerazioni dalla· suindicata pregevol is-sima pubblicazione~ Altro lavoro, molto interessante, cui la modestia dell'autore ha impedito una ben met·itata diffusione, fu una conferenza che l'~gregio ten~nte Cesarini dell' 85• fantel'ia, tenne nel presidio dt Alessandt••a sul velo.:ipede militare e s11e attribuz ioni. Tale conferenza venne poi pubblicata dali'Illnstrazione velocipedistica nel ·f 892. Nel numero ·1 dell' llltt~l-ra~ione ciclistica del 1894. vi sono pochi pm·iodi , con considerazioni assennaLissime, sull' impieao dei velocipedisti nell'avanscoperta, di un tenente degli alpini ~he a torto ha voluto conservare l'anonimo.. Anche il distintissimo capitano Harbeua del 9" reggimento fanteria, compilò un lihro sul ciclismo milit.are, che ebbe un'accoglienza ln•)lto lusinghie1·a, tanto è vero che l'edizione ne è esauri.ta ed io non ho potuto leggerla. Qualche cenno sull'ordinamento dei ciclist.i nei vari eserciti si ' trova nel libro Vclocipedismo d eli'egregio avvocato signor Vincenzo Monaco. edito sul finire del •1894 dallo Zanichelli di Rologna. Aggiunger~do inoltre due istruzioni (una del Mini stero ed · una del genio militare) ed nna descl'izione della bicicletta i\fodello 189'1 si avrà il completo catalogo delle pubblicazioni . Ciclo-militari in 1talia .


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U

QUESTIONE CtCLO•IIIIUTAilB

Il velocipede. Ogni invenzione,\ se mollo contraria alle abitudini, hll sempre dovuto lottare ne' suoi primordi col ridicolo e colla sfiducia. Le ferrovie, il telegt·afo, i palloni areostatici hanno sostenuto una guerra talmente accanita, da far sembrare inverosimili le sevizie subite, a noi che oggi ne vediamo e godiamo gl'immensi vantaggi. J tempi sono sempre gli stessi, e le innovazioni di oggi devono lotlare, come quelle del tempo passato, contro quei detrattori, cbe cercano ogni maniera per impedirne lo sviluppo. Vero è che questi., il piu delle volte sono avversari poco temi bili, perchè in generale trattano tutte le questioni superficialmente, senza avere mai nè conosciuto nè studiato nulla a fondo ; cosiccbè il velocipede, oggi bersaglio preferito, malgrado tutti i suoi difetti, continua la marcia, forse lenta, ma sicura, e fa come il sole che,

. . . . . . . . . . . . proseguendo la sua car·t ie·ra, Verga dei torrenti di polvere, S1bi suoi oscuri bestemmiatori. Disgr11:r.iatamente il velocipedismo non può circondarsi di tutta quella aureola di mistero, che dà sempre molto prestigio. ad ogni innovazione. La stessa facilitù di apprendere i primi elementi , scema molto l'importanza , che lo stesso dovrebbe avere presso i profani. Il pubblico non conosce i miracoli del velòcipedista vero,. ma solo gli ~ic-zac ed i capitomboli dei principianti, nonchè l'immancabile abuso del loro campanello. Ciò ha contribuito in Italia non poco ad allontanare molte persone, specialmente le piu serie: da tal genere di sport; tanto è vero che, mentre in Inghilterra, in Francia, in Germania, in Olanda, in Ispagua, nel Belgio, in Russia ecc. ecc., l'uso della bicicletta è concesso oggi a tutti gli uflìciali , (1 ) e ministri della guerra e generali -se ne servono liberamente~ da noi ciò non è permesso. sembrando ch e l'uffi·:iale

(t ) Purché montino bene e macchine· d i lusso.

CONSIDEB&TA NELLA PBIIIIAVBilA DEL

1895

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perda quasi i! proprio prestigio a fare ciò che titolati, ricchi e plebei oggi praticano pubblicamente. Invece l'areostatica, il telefono non banno che pochi iniziati , vengono impiegati in condizioni molto speciali, e Lutto si svolge nel mistero. Con ciò si ottiene che pochissimi si azzardano di par· tarne e di discuterne, e la fiducia generale in quelle applicazioni .è molto maggiore.

..

• • Parlando. di velocipedismo sarebbe necessario accennare ai vari tipi di macchine ed alle loro varie applicazioni , alle corse ed alle .esperienze militari fatte da tutte le nazioni, per stabilire fino a qual .grado un esercito potesse fare assegnamento sul servizio velocipedistico_. Furono percorsi•c-entinaia di chilometri sulla neve fresca, sul ghiaccio, su strade pessime ; sotto i cocenti r~tggi del solleone, in condizioni atmosferiche le piu anormali. Non bastando ciò, si. fecero corse invernali in cui l'itinerario · veniva dato·all' atto della partenza; ed il premio si accordava a chi , giungendo prima, avesse saputo compilare schizzi e memorie descrittive sulle località pereorse. Si fecero prove fra velocipedisti ed ufliciali di cavalleria. Non mi fermo però su tutto ciò, percbè oggi libri e giornali ne hanno discusso. tanto diffusamente, che, credo, anche non volendo, tutti più o meno ne abbiano letto o sentito parlare. D'altra parte poi, se tutte le principali nazioni hanno adouato il velocipedi smo sn larga scala~ è superflua ogni citazione per dimostrare che le esperienze stesse dettero ottimi risultati. . Tutti ormai sanno che vi sono velocipedisti capaci di fare 25, 30; 35 ch ilometri in un'ora~ e sostenere questa andatura per 4., 5, (), 7 ore di seguito ; che, senza giungere a tanto, la media dei ciclisti veri può sostenere un'andatura d~i ~ 2 ai 48 chilometri all'ora, e ciò lìno a raggiungere 120 o 150 chilometri al giorno ; che nelle corse tra velocipedisti e cavalieri, questi dovettero cambiare, {cosa in guerra impossibile) molti cavalli, molti rovinarne, per potersi sostenere in gara ;


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LA QUESTIONE CICLO-IIlLlTARE

ehe l'allenamento per chi non vuole divenire un corridore, ma · vuole esclusivamente viaggiare, percorrendo in condizioni fa-· vorevoli un· f50 chilometri quotidianamente in dieci ore, o molt<1 meno in condizioni sfavorevoli, è cosa r-aggiungibile da chiunque: vi metta un po · di. pazienza e di buona volontà; che,· come sostengono anche molti medici , nel viaggio in velocipede sono i primi chilometri quelli che affatica~o maggiormente, ma poi, abituatisi all'andatura, si divora la via, senza cheil fi sico apparentemente se ne risenta; che una volta scesi dalla bicicletta, cessa ogni stanchezia, e si è più in grado di puntare e sparare, di quello clw non lo sia, dopo la marcia, il fantaccino od il cavaliere molto più affaticati.

... * * Capiterà spessissimo nel corso d i questo modesto lavo m, di sentir .parlare di velocipedisti impiegati come esplor·ator·i ed anche comecombatte"nti. Forse a tal uno ciò semhrer-il strano, quindi parmt indispensabile "di subito premettere, che i velocipedisti in molte· . nazioni furono impiegati spessissimo come fanteria montata. Cred<1 inutile aggiungere che però non debbono esser~ considerati comecavalleria. giacchè il 'Oelocipede ·non è un meizo ~li combattìment& come it cavallo, ma un .templir.e meno di trasporto. I velocipedisti conservano tutte le prerogative del fantaccino, e, se non· marciano a piedi, non si può dire per tJUesto che divengano una· cavalleria. Anzi , avendo della fant~ria il mezzo di . azione, e della cavalleria la velocità, più cbe essere considerati come appartenenti all'una od, all'altra arma·, mi pare che abbiano un complessO' di qualitit tali da formare un'arma nuova. E, come tale, ha dato brillantissime prove nIle manovre dell'Inghilterra, degli Stati Uniti , dove sono ·organizzati per unii.~ di combattimento già da pareccht anni a questa parte; e, se ciò non balitasse, rammento anche che alle manovre del IX corpo d'annata tedesco, avvenute nel 1894presso Rostock, sotto la · direziorm del generale Waldersee, un gr·uppo di 50 velocipedis!i riuniti ·ha costretto, con un vivissim() fuoco, un distaccamento di usseri a ritirarsi· ed à_rinunciare alla oe~

CONSIDERATA NELLA PRIMAVHRA DKL

1891)

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cupazione di un passaggi& sulla ferrovia. Vero è che in altro corpo di armata della' stessa Germania i risultati non furono del pari brillanti , e, se ciò avrà dimostralo una volta di più che il velocipedismo ha dei difetti , avrà anche fatto ri·levare che l'impiego loro n()n fu ordinato con criterio. Che i 26 squadroni di Ney e di· .K.ellermann siano stnti impiegati a sproposito nella giornata del '18 giugno a Watterloo, non significa che fra. loro non si trovassero i glQri()si ;educi dei famosi 70 squadroni della Beresina sotto Gioacchino Murat. I velocipedisti come l'artiglieria, la cavallel'ia, la fanteria, il genio, hanno deiJe regole pel loro impiego, regole che devono essere conosciute da chi li 'ha alla propria dipéndenza, affinchè non avvenga di utilizzarli poco, o pretendère ciò che non pos· sono dare . Il velocipedismo ha molti difetti, ma ha anche molti pregi ; bisogna dunque veQere se questi sono realmente tali da r~ndere preziosi servigi negli eserciti, per stabilire l'opportunità dell'adozione, e .non c~ndannare ciecamente, basandosi solo su quei casi, in cui questo mezzo di tr·asporto è quasi, o completamente, inutile. Disgraziatamente quelli che si oppongono al velocipedi smo met· tono tuttora in evidenza i numerosissimi inconvenienti di cui lo stesso in una quan~ità di anni di vita si è venuto man mano liberando. ' L'industria e la meccanica hanno dato alle macchine: una sco1-revolezza tale da permettere velocità e resistenza incredibili, tanto da dare un compenso all'allungamento del percorso, quando qualche tratto del terreno non si potesse traversare; una leggerezza da render·e facilissimo il trasporto del velocipede a mano o sulle spalle in qual.unque punto elevato od accidentato; · uri sistema d'ingranaggio da far superare in media le pendenze del 15 °/0 senza smontat·e; un freno potentissimo per avventurarsi nelle discese; dei cerchioni pneumatici ottimi, che rendono la macchina quasi insensibile alle caltive condizioni· del fondo stradale . Ciò nonostante però gli oppositori, e specialmente quelli che non si


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LA QUBSTIO:NE CICLO··ILITARE, BOC.

sono mai serviti della macchina, continuano sempre a citare i mille difetti che si erano rilevati nei · bicicli di legnò', che il governo italiano aveva adottato nel 1875. Nè si accampi la soli la questione che l'italia non può . s~rvirsi dei velocipedisti a éausa della conformazione del t~rreno, g1acchè se si vuole con ciò alludere alla montuosità di certe nostre renioni devo rammentare che nella Svizzera il velocipedismo militar~ è benissimo organizzato fino dal 1891, e certo quell~ ~o~ è il paese delle pianure; se si vuole alludere alle condJZJODI stradali difettose in molti punti, rammento che la ·Spagna ha del pari questo servizio bene organizzato fino dal :1 893, ~entr~ non brilla per l'eccellenza della sua viabilità. Infine P~• s_e SI ritorna sul troppo noto argomento della nostra g~e~ra dr_ drfesa nelle Alpi, bisogna che esprima la mia de?ole op~mone ID proposito; vale a dire, che a .luogo sulle Alp1 non sr potrà resta.re e da una o dall'altra parte bisognerà discendere al piano. (Continua). NATALI LuiGI CAMILLo

DA ASSAB A CASSALA Sguar4o retro.peWvo atorloo delle lmpr~•e Italiane pel4omlill e protettorati la Afrloa aeU'ulttmo quarto 41 •eoolo.

(Continuazione, vedi dispmsa Xli

III. (1885-1881).

ttntnte nel 39" f a nteria.

Il generale Genè comal!.dante superiore delle truppe. - l .a mancata missione Pozzolini. - La missione inglese Smith• ..:.. R iduzione delle forze di occupa• ione. - La spedizione Salimbeni, Piano, Savoiroux. - Occup:u:ione di Zula. ed Ua-11. - Occupazione definitiva di Ua-à e Saati con truppe regol ari. - Intimazioni di ras Alula. - S'orte di Salimbeni c compag~ti: - Combattimento di Dogali (26 gennaio Ùl87). - Idee del generale Genè dopo Doga li. - 'rrattath;e col ras. - Liberazione di Salimbeni e Piano. - Il generale Saletta .

. La direzione superiore nel mar Rosso fino dal princ1p10 dell'occupazione era stata affidata all'Ammiraglio comandante ·la squadra, perchè più elevato in grado d.el ~omandante le truppe di terra. Ma nel novembre del 1885 il comandante le truppe per decreto reale ebbe il comando superiore delle forze di terra e di mare e la direzione di tutti i servizi Civili. Al colonnello Saletta succedeva. nel comando il Maggior Generale Genè. Alla fine dell'anno si r endeva urgente · provvedere alla, promessa due volte fatta al Negus, (in aprile e in settembre),


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DA ASSAB A CASSALA

di invia.rgli una. solenne missione per appianare ogni ostacolo alle .r elazioni di reciproca e fruttuosa amicizia. Occorreva altresì uscire dalla strana posizione esistente dalla presenza delle due bandiere, italiana ed egiziana. Era indispensabile in ultimo conservare le occupazioni quali erano, senza aggiungerne altre. Tale era il modesto programma del governo, cbe nella occupazione doveva limitarsi alla costa e a Monkullo. Con le istruzioni ben determinate il generale Genè, giunto a Massaua alla metà di novembre, trovò subito la soluzione ad u no dei problemi, cioè alla elimin&.zione della ban_. diera egiziana. Il 2 dicembre pubblicò un proclama, nel quale dichiarava che assumeva il comando superiore delle forze di terra e di mare e la direzione di tutti i servizi ed uffici civili. · La bandiera egizi\na fu dovunque abbassata; gli uffici eseguirono la consegna, ed i . piccoli presidii (180 uomini) furono imbarcati per l' Egitto. La maggior parte degli irregolari, lJasci-bOttzuk, prese servizio con gli italiani. Compievasi in tal modo con disinvoltura, senza scosse, un mutamento reso indispensabile per la dignità dell'Italia. Non si fecero atteudere le solite proteste della Porta, cui rispose il Gabinetto italiano risolutamente. Sullo scorcio dell'a~mo si p rovvedeva eziandio all'invio della missione promessa al Negus, e vi fu prescelto il geuerale Pozzolini. Doveva unirsi alla missione italiana un ufficiale inglese, latore di una lettera della regina all'imperatore, oooperandò con questa coincidenza a · facilitare 'alla missione il suo· còmpito. ~ Il generale Pozzolini, con una lettera di S. M. il Re d 'Italia e ricchi doni pel Negtls; arrivava a Massaua il 23 gennaio 1886. Spedì innanzi il dottor Nerazzini a ras Alula per avvertirlo dell'incarico ricevuto e stabilire l'itinerario: ·il ras l'assicurò delle ottime disposizioni proprie, ed avvertì· che il Negus aspettava la missione a Borumieda, e l'avr ebbe accolt.a con gran festa.

DA ASSl\8 A CASS ALA

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. Stavano ?osì le cose, quando il : governo ·italiano < ouc:ateriando vari sintomi e fatti precedenti alla proba.bil evontualità di qualche tiro da. parte di ras ·-Alula 'alla. rni!:l~iouc• Pozzolini, nè d' altra parte avendo potuto ottenere •tssionrazioni dirette dal N egus, venne nella determinazione di sospendere la partenza. Fu cosi avvertit o re Giovanni e h p er allora la missione era differita, trovandosi egli a Borumieda a cinquanta giorui di marcia : il viaggjo dell'ambasciatore sarebbe stato troppo lungo e penoso. P or tali circostanze la missione Pozzolini aborti, ed il generale tornò in Italia. , L'inviato inglese capitano Smith, che avrebbe dovuto accompagnare la nostra missione, appena fu informato del richiamo del generale, partì per l'Abissinia. Ras Alula era sulle furie per la mancata missione, m entre il Negus ne era molto .~en.o i_rritato, ~ol lamentandosi con l' inviato inglese che gl 1taham non gh permettevano il transito delle armi mentre era un diritto che gli permetteva il trattato Hewett~ Non ritenenùosi in quest'epoca così grave la tensione dei n.ostri rap~orti eon l'A?issinia, e sparandosi in una prossrma occasiOne per appianare le difficqltrt e sopire le diffid~nze, ~e . for ze ~i Ma-~saua furono diminuite di un migliaio d1 uomm1 nel _g mgno. Ma .nell'agosto l'orizzonte si annebbiava. ~as ~ln~a _era andato a razziare n egli Habab por·tando v1a rwch1ss1mo bottino di bestiame: tutta Massaua .era /n ~rgasmo. A~tro cattivo sintomo era stato il rimpatrio dell_ 1tahano Narett1, fino allora molto ben trattato alla Cor te del Negus. Il generale Gl3uè per tenersi pronto a qualche sorpre-~a domandava quindi in agosto un rinforzo di truppA pAI mfl>~P s uccess1vo. N eli' intervallo tra maggio ed agosto dunque ranim o del ~~gus si ~ra, pi~\ del solito piegato alle sugges tioni dei soh ti « cons~gl~en ~ e~ropei, che a loro modo g li spiegavano,come la m1ssw~e 1t~hana non fosse stata mandata per disprez~o ~e.rso dt l m . E ad inasprire vieppiù l' Imperatore contrtbm il fatto dell'arrivo in Abissinia del conte Salim-


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DA ABBAS A OAISALA

DA A88AB A CASSALA

beni ingegnere, del maggiore Piano col piccolo ·Emanuele suo figlio e del tenente Savoiroux. Essi pel Tigrè e l'Arobara dovevano recarsi nel Goggiam (1), stato tributario

rale italiano aveva occupato perfino Zula ed Ua-1\, dovo aveva costruit9 anche un fortino (1). D 6 gennaio del 1887 Salimbeni, Piano e Savoiroux po· terono abboccarsi con ras Alula ad Asmara e furono ll.fi~Ì • bene accolti da lui che accettò i doni destinatigli, e promise tutto il suo appoggio per la piccola spedizione. Compiendosi intànto i preparativi della partenza pel Tigrè, Salimbeni fu mandato a chiamare dal Ras, che lagnandosi con gl'italiani per la occupazione di Ua-à, ripeteva che erano ben fondati i timori del Negus. Alula ingiunse al conte che scrivesse al generale Genè per riehiamare le truppe da Ua-à., e che sospendesse la sua partenza fino al suo ritorno da Ghinda, dove voleva recarsi, diceva, per assicurarsi che gli italiani sarebbero stati ritirati dalla posizione di Ua·à. La condizione di Salimbeni, del maggiore Piano a del te~ente Savoiroux cominciava a farsi difficile. Poco prima della sua partenza per Ghinda ras Alula era stato informato dai soliti « amici ~ europei della vera qualità dei due compagni di Salimbeni, e richiamati tutti tre alla sua presenza, reiterò le lagnanza, non accennando pel momento alla sua scoperta.. Da parte degl' itali.ani aumentavano i pericoli. Il generale Genè per assicurare meglio le occupazioni, tanto più che aveva avuto sentore della progettata visita del rasa Ghinda, fece occupare in modo stabile con truppe regolari Saati ed Ua-à il 14 gennaio. · Ras Alula aveva scritto la sera stessa d~ Ghinda al generale Genè, intimando : l" di togliere gli irregolari da Zula e da Ua-à;

..Q$1'4-b.i.tJahpa. .. · I .due distinti ufficiali che accompagnavano il conte Salhnbeni aggiungevano .solennità ad una missione di carattere affatto privato che dovevasi compiere presso il Negus. Essi dovevano calmare le sue ire e fargli comprendere i · veri moventi delle nostre modeste operazioni, ed i vantaggi reciproci che si aspettavano dal nostro buon vicinato con l'Abissinia. Nonostante ripetute prove di animosità. da parte del Negus, e più ancora di ras Alula più v:icino a noi, il Salimbeni appena giunto il 9 ottobre 1886, annunziò per lettera al Ras ed ·al Negus che si disponeva a mantenere le sue promesse di ritorno, recando seco altri due ingegneri e due operai italiani con materiale da ponte. In questo torno di tempo le andaci razzie del brigante . Debob, parente del Negus, e i suoi scontri coi nostri bascibuzuk (2) decisero il generale Genè ad occupare Zula con 6 buluk (plotoni) di queste forze. Poco dopo parte di essi oooupava Ua-à a quattro ore da Zula, per assicurare meglio le strade. infestate. Qui i nostri basci·bUzuk . costruirono un fortino. Queste occupazioni successive, per quanto di poca importanza, nel fatto davano esca al sospetto di re Giovanni che· l' Italia volesse poco per volta procedere sempre nell' interno, appropriandosi dei ·territOri abissini. E ad alimentare questo sospetto non mancavano i soliti europei, mentre il Negus diceva colma la m1sura, ora che il gene-

(l ) Fin dall'anno 1883 il conte Salimbeni aveva dimorato nel Goggiam presso n re Taele Aimanot, e aveva costruito un ponte sul fl.ume Temciah. Prima.di rimpatriare aveva promesso al re del Goggiam ed al Negus che sarebbe tornato, per gettare un ponte sul Nilo Azzurro. (2) Soldati irregolari indigeni al servizio dell'Italia.

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(l ) Fin dal 1884 il Negus di Abissinia aveva contestato all' Egitto i diritti su Zula, e per l'occupazione di questa località tl di Ua-à da parte degli italiani, la sua ira era al colmo. Il baralllbaras Tesamma di Ghinda, parente di ras Alula, reco avvertire che l'occupare Ua-à e Saati avrebbe assai indignato il Negus: ma il generale Genè mantenne l'occupazione, rinnovando le spiegazioni del significato pacifico, e per nulla insidioso agli interessi abissini, della sua operazione.


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2° di .impedire il passaggio delle carovane p~r la valle dell' Haddas e per le vie degli Rabab ; . W di obbligare tutte le carovane a passare per Ghinda. Il generale italiano non accettò le intimazioni, dichiarando di avere occupato le località contestate per necessità di sicurezza del porto di :Massaua. Alla spedizione Salimbeni pertanto era accaduta un'ingrata . sorpr.esa. Il mattino del 16 gennaio i tre italiani Ì:\lVÌtati dal fratello (11 di ras Alula a fargli visita, furono da costui di sorpresa fatti arrestare ed i:p.ca.tenare insieme ai due operai ' italiani : nello stesso giorno questi li menò a Ghinda da ras Alula. Il fiero Ras ricevutili, scoprì senz'altro con brusche parole l'essere dei due ufficiali, e vilipendendo il Salimbeni che chiamò spia dell'Italia, lo accusò di a-ver lui istigato con le sue informazioni gl'italiani ad occupare S aati ed Ua- à. Alula minacciò loro la morte se il generale Genè n on sgombrava pel 18 Sa~ti, ed or dinò al Salimbeni di seri verglielo~ Il conte Salimbeni si giustificò, n'spingendo l' accnsa, e scrisse la lettera. ordinatagli. Il g iorno 20 non essendo ancora arrivato il messo con la risposta, Salimbeni ottenne che fosse inviata un' altra sua lettera a.l generale. La risposta giungeva il 21 gennaio: il Comandante superiore di Massaua giustificava con gli argomenti antecedenti l e sue occupazioni, dichiarando che le manterrebbe a qualunque costo. I prigionieri da quel momento furono più duramente t rattati, e separati l'uno dall'altro, furono sottoposti a priYazioni e sevizie, me4tre ras Alula, compiuti i preparativi, si disponeva a toglier di viva. forza Saa.ti agli italiani. Il 25 gennaio 1887 il fiero abissino attaccava con forze esub~ranti la posizione di Saa.ti costituita da un semplice muricciolo a secco, e difesa da tre compagnie a.ll' ordine del maggiore Boretti. Presa d'assalto ripetutamente la, posi-

(1' Kantibai-Keftà.

DA A88AB A CA88ALA

DA A88AB A CASSALA

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zione italiana, gli abissini furono respinti. All'indomani , 26 gennaio, la cÒlonna. del tenente colonnello D e Cristo-' foris che accorreva in soccorso di Saati, era sorpreso. distrutta a Dogali ! (1). Conseguenza immediata di questa catastrofe, fu il ritiro precipitoso delle guarnigioni di Ua-à, Saati ed Arafali. L a china precipitosa degli avvenimenti al cu i fondo fu scritto Dogali con sangue it aliano, fece accorti un po' tardi che non si era tl3nuta una linea di condott a chiara, pratica e prudente. Il programma modesto della nostra occupazione limitata alla costa non si era mantenuto costante, e con pochi me?.:zi, poca ·conoscenza del paese e dei suoi abitanti . aveva urtato interessi e suscettibilità temibili, cui non si era dato troppo peso. I precedenti della storia r ecente degli abissini, le qualità bellicose, l'ostinazione e l'orgoglio ne erano stati ben poco apprezzati (2). 29 g ennaio, con l'annunzio della catastrofe patita. ch e fece sanguinare il cuore degli italiani, il Comandante supe· riore di Massa.ua proponeva. al Ministro della guerra, che stante la rottura definitiva con l' Abissinia ed il pericolo che il N egus raggiungesse ras Alula per dare u n ultimo colpo agl'italiani fin dentro Massaua, fosse inviato un corpo di spedizione di 8 a 10 mila combattenti, con 2 batterie da montagna, per acquistare una posizione nell'interno.

n

(l ) Di circa 500 uomini, pochi furono i superstiti, e questi tra i feriti abbandonati sul campo, perchè creduti morti dai feroci abissini di ras Alula. GÙ u fficiali tutti perirono combattendo, meno il capitano d'arti. glieria Michelini, che riuscl a scampare al macello. Oltre il tenente colonnello De Cristoforis vi erano , i capitani Bonetti, De Benedictis, Longo, Puglioli, il capitano medico Gasparri ; i tenenti Tirone, Gattoni, Sburla.ti, Fusi , Griffo , Saccani, De B isogn ~, Galati; il tenente medico Ferretto, ed i sottotenenti Lombardini, Tofanelli e BellentanL (2) Non mancavano prece1enti istruttivi sull'occupazione di Saati con forze minime. Verso il 1883 anche gli egiziani avevano posto a Saati un fortino con 200 basci-buzuk, e ras Alula, dopo regolare intimazione, era · sceso e li aveva dispersi. 68-

A NNO X L.


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DA A.BSA.B A CAIISALA.

DA. A88A.B A OAIISALA.

Il conte Salimbeni, il maggiore Piano ed il tenente Savoiroux erano sempre prigionieri. Era intendimento del generale Genè di ovviare al pericolo di perdere la fiducia degli indigeni soggetti, e sopratutto a quello di rimanere bloccati a Massaua, col tenere una linea di condotta energica, atta a rialzare di un colpo il prestigio in pericolo. A tal uopo il corpo di spedizione che richiedeva avrebbe dovuto essere coadiuvato dalle seguenti combinazioni politiche : l • Occorreva alleare a noi definitivamente le tribù più vicine, i Belad-&eik, Tema1·iam, Hfibfib, Beni-Amer, .4.lgheden, aiutandoli e spingendoli da nord ; 2• Bisognava 'spingere i Dervisci (l) del Sudan contro l'Abissinia, alleandosi con Osman Digma; 3" Promuovere sollevazioni nell'Hamas~n, dove ras Alula non essendo generalmente amato, facilmente sarebbe stato esautorato. Il corpo di spedizione con queste circostanze concomitanti avrebbe potuto, a parere del generale Genè, occupare stabilmente i Bogos t:l forse anche l'Asmara, facendoci diventar padroni della linea retta e sicura (2) di Kassala e Kartum : solo in questo modo riteneva possibile rendere impotente contro di noi l'Abissinia, cui l'esperienza insegnava essere difficile conquistare. Ma il programma era troppo vasto: le idee non tutte potevansi abbracciare su due piedi, tanto più che l'esperienza dei danni patiti consigliava al gabinetto italiano maggior ponderazione e migliori studi.

L'occupazione italiana restò cosi limitata ai punti in cui ras Alula ci aveva respinti, cioè: Massaua, Ta.ulud, Gherar, Abdel-Kader , Otumlo, Monkullo ed Arkico. Gli umori del Negus e di ras Alula sono assai ben dipinti da due do_cumenti. L'Imperatore il giorno del disastro di. Dogali, avvenuto a. sua insaputa, scriveva da Makallò al generale Genè : ··c Voi dapprima avete preso Ua-à, ora siete venuto anche « a Saati per farvi una fortezza. Quale scopo è il vostro? • Questo paese non è forse il mio ? Sgombrate il mio paese. « Se siete venuto con degli ordini di pace, perchè erigete « fortezze? Portate perciò quello che da voi abbonda: can« noni, fucili e soldati. » Ras Alula da. sua parte scriveva.: « Ciò che è stato è avvenuto per l'astuzia vostra. Ora, « come nel passato, siamo amici. Rimanete nel vostro paese. « Tutta la regione che si stende da Massaùa. a qui è del « Negus. Vi ho mandato il ,vostro fratello perchè vi parli ». il nostro « fratello » latore delle due lettere, era il maggiore Piano, incaricato di negoziare per il ristabilimento dell'amicizia e del commercio. Anche Salimbeni più tardi dovette fare da inviato del Ras presso il generale, e pei prigionieri pareva che le cose prendessero buona piega, giacchè si notava nei negoziati di Alula il vecchio metodo abissino di guadagnar tempo. E nelle frequenti gite che i prigionieri ·facevano fra gl'Italiani ed il Ras, dichiaravano sempre che constava. loro come l'aggressione di ras Alula a Dogali fosse stata riprovata da Negus Giovanni. Nelle trattative intanto, ras Alula ·domandava in cambio della r estituzione dei prigionieri, la consegna di persone ·a lui invise (1), e di armi.

(l ) Sarebbe stato certamente strano accogliere quest ' idea, trattandosi che, i Dervisci erano nemici dell'Inghilterra, alla quale noi dovevamo l'efficace appoggio morale nel nostro stabilirei a Massaua. (2) Non si poteva ammettere che la linea diretta da Massaua a Kassala e Kartum, fosse « sicura " quando è in piedi il mahdismo. Oggi essa è sicura soltanto fino a Kassala, perchè Kassala è nostra.. Ma questa gloria dovuta al generale Baratieri, si è acquistata dopo sette anni, nei quali si era potuto bene studiare uomini e paesi.

:ma

(l) Piì1 volte ras Alula domandò gli fossero consegnati Mobamed- bey ed il barambaras Kafel. Pel primo egli gar:mtiva che era stato lui a consigliarlo di assalire i nostri, per evitare che noi prevenissimo gli abissini; e ciò era assicurato anche dai nostri prigionieri presso il Ras. Domandava poi che gli fOBSe consegnato il ~afe!, perché a lui ribelle. Il primo gli fu consegnato, non cosi il secondo, che si era fino allora tenuto a noi fedele.


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DA A88A.B A CASSALA

DA ASSAB !1. CASSALA

Qui aocadde un doloroso equivoco pel quale il Ministero italiano autorizzò la consegna delle armi ad Alula, ritenendo si trattasse di restituirgli poche armi rubategli da un privato. A questo equivoco dovemmo l'umiliante contratto. In seguito a lla consegna delle armi i prigionieri si erano liberati, ma in part''• essendo stato trattenuto Savoiroux. La sera del 17 marzo il conte Salimbeni, il maggiore Piano col figlio Emanuele, i due operai italiani giungevano a Massaua. Il generale. Genè veniva esonerato dal comando superiore a Massau a, e gli succedeva il g enerale Saletta, che due anni prima, colonnello, a v eva occupato Ma.,ssaua a nome dell'Italia.

notificata alle potenze presso cui è accreditato. l'Ita.li n.. La. Turchia desiderò non averne la comunicazione scritto. e il suo scrupolo fu appag'a to facendole tale comunicazione officiale verbale (1). Nessuna potenza fece osservazioni o nservo Circo, lo. do · terminazione del governo italianO (2). · Per cura del comandante locale di marina, furono emanate minuziose modalità. p er l'esecuzione del blocco, e fin dal principio si potè ottenere la totale segr egazione dell'Abissinia dal mare per tutto il littorale sorvegliato. Questa severa misura preludeva all'attuazione di una energica azione militare da tutti in Italia agognata, per ,appagare l'amor proprio offeso, e per rialzare il prestigio del nome italiano, già scosso nelle popolazioni soggette. La Camera italiana votava un credito di 20 milioni per una operazione da attuarsi in autunno ed inverno allo scopo di riprendere Saati e fermamente stabilirvisi con fortificazioni. Questa operazione avr ebbe portato probabilmente ad una levata di s~udi in Abissinia, otl'rendoci facilmente l'occasione di lavare il sangue di Dogali. . Con l'entusiasmo che in Italia accompagnava tali propositi, ed i preparativi che si apprestavano per una importante spedizione, mostrò l'I nghilterra ver so l'Italia le migliori intenzioni per giovarle, offrendo la sua mediazione per cercar e di ristabilire relazioni cordiali tra gli Italiani e l'Abissinia. Con la mediazione offerta si riprometteva il gabinetto di San Giacomo di fare ottenere all'Italia quelle garanzie di territ.orio ritenute necessarie, fondandosi sull'ascendente morale che la Gran Brettagna aveva sull'Abissinia.

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IV. (1887). Il blocco della costa. -Credito votato dali& Camera italiana per un'azione energica. -

Ingerenza inglese. -

L agnlln7.A rlAI VA~ n s nlla R"ginn ri'Tn g hiltnrm. -

vestitura del 1\antibai degli Habab. San Marzano.

Tn-

r .a missione inglese Portai. - Spedizione di

Con regio decreto del 17 aprile 1887 la dipendenza del comando superiore passò con ,la direzione di tutti gli altri servizi al Ministero della guerra. Intanto colla venuta in ~frica del generale Saletta, si iniziava un programma energico, dichiarando il blocco nei seguenti termini : « l o È dichiarato il blocco della ·costa da Amfìla fino « al punto di fronte all'isola Dufuein; « 2• È proibito lung o la detta costa qualunque com« mercio. con l'Abissinia e con abissini; « 3° Qualunque nave che contravenga al blocco, sarà « deferita alla Corte delle prede da istituirsi in Massaua, « che pronuncierà sulla nave o sul carico secondo il diritto « delle g enti ». L a dichiarazione del blocco, a seconda delle norme vigenti del diritto delle genti, il l o maggio fu ufficialmente

(l ) È noto che quantunque comuuicazione. diplomatica verbale, se fatta ufficia.lmonte, ha lo stesso valore che una. comunicazione scritta. (2) Resoconto della Camera dei deputati: Seduta della Camera del 30 maggio 1887. Dichiarazione dell 'onorevole. Depretis, ministro <!egli affari esteri. ·


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DA A88AB A CABlALA

DA A88AB A CABlALA

In realtà, guardando bene a fondo nei fini del Gabinetto amico, sotto la forma di amichevole offerta di servigio non poteva sfuggire il vero scopo della mediazione inglese. Il timore che precipitando avvenimenti di cui non si poteva prevedere l'ultimo, l'Italia avesse potuto acquistare in breve tempo troppa potenza. in quella plaga dell' Africa., impensieriva assai l'Inghilterra ·per non muoverla ad impegnare la. sua influenza per aggiustar le cose in modo a lei più conveniente (1). Nel corso delle trattative fra i due gabinetti europei, si ebbe contezza di una lettera scritta in febbraio dal Negus alla Regina d'Inghilterra. L'Imperatore, evocàndo il ricordo dei patti stabiliti fra Abissini ed Egiziani col trattato Hewett, si lamentava che n è Egiziani nè Italiani avevano mantenuto le promesse: sì gli uni che gli altri avevano fatto pagare i dazi ai negozianti abissini, ed avevano accolti ed accarezzati fuorusciti e ribelli (Debeb). . Un italiano, il Salimbeni, era andato in Abissinia per spiare i paesi, ed aveva consigliato il suo governo a venire in Africa per impadronirsi del suo regno: così si erano occupate e fortificate Sa.a.ti e Ua-à., che avevan o cagionato la sconfitta italiana di Dogali inflitta loro da ras Alula. Il Negus domandava perciò di sapere se gli Italiani erano venuti col periMsso dell'Inghilterra, o di loro capriccio. Intanto il generale Saletta continuava a preparare il terreno, ripigliando in giugno le trattati ve, già interrotte dal generale Genè dopo Dogali, con Hamed, Kantibai degli

Habab. L'inimicizia di costui col Negus e le sue porsistenti profferta di star con noi ci affidavano in un aiuto, anche se indiretto, prezioso. La giacitura topografica del pa se degli Habab, le grandi risorse in cammelli e bestiame d i ogni sorta ci avrebbero di molto facilitate le operazioui. Si appianarono tutte le difficoltà fiscali, ed il Kantibai a.c· cettò di buona voglia di restringere in limiti più ragionevoli i suoi dritti doganali sull'entrata delle merci. In cambio di questa condiscendenza, e di altri patti stipulati, gli fu concesso ·ii pagamento mensile di 500 talleri. Con queste condizioni Hamed s'impegnava coi suoi uomini e con tutte le s ue forze a contribuire, . comunque gli fosse ordinato, al buon esito delle nostre operazioni . Il trattato fu firmato da Hamed, dai suoi fratelli e dai capi tribù sottoposti, il 5 giugno 1887. Per precedenti che consideravano come necessità politica l'in vesti tura solenne (l ), il Kantibai degli Habab la ebbe dal generale Saletto. davanti ai not-abili del paese con gran pompa. · Le trattative per una mediazione inglese ebbero felice . soluzione, e fu affidato dal gabinetto inglese ìl difficile incarico a sir Gerald Portai, segretario del rappresentante inglese in Egitto, sir Evelyn Baring. Il Portai era. accompagnato dal maggiore inglese Beech in servizio in Egitto, e da un ufficiale egiziano in qualità d'interprete. Essendo stato interpellato il gabinetto italiano dal governo inglese circa le sue idee, l'onorevole Crispi faceva dichiarare. l u Che si accettava l'amichevole mediazione inquanto non nuocesse al nostro prestigio politico ed onore militare; 2·• Che si sarebbe fa.tto in Africa. per la missione inglese tutto ciò che poteva agevolarla ;

(l ) Il possesso del grande impero indiano, l'occupazione dell'Egitto, la Colonia del Capo ed altre minori nell'Africa, costituiscono un complesso d'interessi di cui è sempre sospettosa l'Inghilterra che altri, avvantaggiandosi in Africa, possano turbare. Di qui l'occhio sempre aperto a tutte le operazioni ed ingerenze europee in Africa, e la sua pronta azione per evitare il più lontano pericolo. Qualunque Nazione diventi troppo forte nell'Africa orientale, potrebbe signoreggiare sul mar Rosso, minacciando la via delle Indie.

(1) I Kantibai degli Habab avevano sempre ottenuto l'investitura dei loro signori supremi, i governatori egiziani. Hamed l'aveva ricevuta già. da Rascld Pascià, da Munzinger, e nel 1884 persino da ras Alula, e suo padre l'aveva ricevuta da Hassan-bey. ·


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, 3° Che non si sarebbe presa l'offensiva prima del ritorno del sig. Portai, purchè effettuato non più tardi della fine di novembre; 4° Che l'Italia non s'impegnava affatto a non fare ulterim·i annessioni, per quanto non aspirava per nulla ad annettere territorio abissino propriamente detto. L'Italia intendeva procurarsi tutte le g aranzie strategiche necessarie; 5• Ocmipando Ua- à e Saati non intendeva ricevere cessione di territorio dall'Abissinia, perchè quei posti non appartenevano al territorio abissino. D'altra parte il possesso di questi due posti non. poteva esser per noi garanzia sufficiente; 6v Si era disposti in ultimo, in cambio di cessioni territoriali rispondenti alle nòstre idee, a conchiudere un equo trattato di amicizia e di commercio. Sir Gerald Portai, oltre ad avere comunical!;ioni verbali pel Negus, era latore di una lettera della Regina d'Inghilterra, la quale deplorando le dispute avvenute fra Abissinia ed Italia per colpa di ras A\ula, avvertiva che l'Italia voleva assolutamente una riparazione di danni sofferti. Se il Negus era amante della pace, il governo della Regina si interponeva per domandare all'Italia, in n ome dell'Abissinia, a. quali condizioni sar ebbe venuta &.d un accomodamento. L a missione inglese, giunta a Massaua il 30 ottobre, arrivava il 9 novembre ad Asmara dove si fermò presso ras Alula : il 19 partiva da. Asmara dirigendosi ad Adua, e di là ad Ascianghi dove l 'at tendeva il Negus Giovanni. Durante questi maneggi il governo italiano aveva con.cretata l'idea di un'importante spedizion e a Massaua, e con esplicite dichiarazioni al P arlamento aveva stabilito: 1° Di fare occupare nuovamente Saati e Ua-à per rialzare il prestigio del nome italiano nella colonia, senza però impegnarsi in una guerra a fondo con l'idea di conquistare l'Abissinia; 2• Di erigere fortifi.::azioni permanenti a Saati, per poterne garantire la conser vazione a qualunque costo ed in qualunque evenienza: collegare detta loca lità .a Massaua

(per Monkullo e Otumlo) con una linea ferrovia.1·ia. da costruirsi subito; 3• Di rafforzarsi stabilmente sui posti occupati. Dopo tali operazioni ridurre il corpo di truppe co loniali al puro necessario. In esecuzione di questo piano furono a tre riprese rinforzati i presidi d'Africa, fino a far loro ragg iungere, compresi 2000 basci-ùuzuk (ilTegolari) il numero di 20,000 uomini alla fine di novembre 1887. Fu affidato il comando delle forze e la direzione degli uffici civili e militari al •renente G enerale Asinari di San Marzano, che ebbe ai suoi ordini i maggiori gener ali Gcn è, Lanza, Cagni, e Baldissera. Il maggior generale Saletta restava a disposizione 4el generale San Mar zano. · Il nuovo Comandante supremo sbarcava a Massaua i:l 9 novembre. La linea ferroviaria a scartamento ridotto (metri 0,95) ·cominci ò subito a costruirsi con stazione di partenza a Abdel-Kader, e l'obbiettivo· a Saati. L'effettivo delle forze d ist ribuito in quattro brigate, s1 componeva così.

A disposizione del Comandante in capo. l squadrone Cavaller·ia A fi'iGa . l squadrone Cacciatm·i a cavallo. l brigata di due batterie da campagna. l brig a.ta·di quattro compagnie d'art iglieria. 2 brigate di cinque compagnie del genio, complessivamente. 2 compagnie di sanità. 2 compagnie di sussistenza. 3 compagnie del t reno. 62 buluk (plotoni) di ba.sci-buzuk) (comandant.e colonnello Begni).


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DA · AISAB A CASSALA

I Brigata. Comandante maggior generale Genè. l" reggimento cacciatori (3 battaglioni) comandante co-

lonnello S. Martino. 2° reggimento cacciatori (3 battaglioni) comandante colonnello Charbonneau. l batteria da montagna. II Brigala. Comandante maggior generale Cagni. l" reggimento fanteria (3 battaglioni) comandante colon-

nello Torretta. 2° reggimento fanteria (3 battaglioni) comandante colonnello Baratieri. l batteria da... montagna.

III Brigata. Comandante maggior generale Baldissera. l reggimento bersaglieri, comandante colonnello Sitzia. l battaglion~ alpini, comandante maggior Pianavia. l batteria da montagna. l V Brigata. Comandante maggior generale Lanza.

e

reggimento fanteria {2 battaglioni) comandante colonnello V alles. 2' reggimento fanteria (2 battaglioni) comandante tenente colonnello Lami. l batteria da campagna da centimetri 7. Con queste truppe, nonostante prime difficoltà inerenti alla natura del territorio, si iniziavano le operazioni da Monkullo, occupando verso Saati una serie di posizioni successive, che si rafforzavano a corona, garantendo Massa.ua da ogni parte, e proteggendo la ferrovia. TI ricordo doloroso di Dogali, così pieno di saggi insegnamenti, e le ansie perchè mancavano · notizie sulla mis-

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sione Portai, influivano assai a far tenere alla nostra spedizione i calzari di piombo. Novembre era trascorso da un pezzo: le vive istanze del Gabinetto inglese, perchè uon si mettesse in pericolo il ritorno di sir Portal con una nostra offensiva immediata, fecero ritardare ancora un pezzo ogni operazione definitiva. Finalmente il giorno di Natale, l'inviato inglese ritornò sano e salvo agli avamposti italiani, indi a Massaua presso il Comando. Sir Gerald Portai era stato ultimamente ricevuto dal Negus ad Ascianghi: la sua missione era però completamente fallita. L'Imperatore di Abissinia consegnando all'inviato inglese due lettere per la regina Vittoria, si era vivamente lagnato degli Italiani ed aveva dichiarato: l" Che non intendeva fare la pace perchè era risoluto a non cedere nulla del territorio abissino. Voleva che gli italiani restassero a Massaua, come vi avrebbero dovuto rimanere gli egiziani, a norma del t rattato Hewett; 2" Che stando le cose come le avevano messe gl'italiaui, egli rispondeva alla forza con la forza, movendosi coi suoi soldati per cacciare gl'invasori dal suo territorio. Nelle lettere alla Regina d'Inghilterra che furono poi comunicate al Governo italiano, il Negus scriveva fra le altre cose: « Se il vostro desiderio fosse di fare la pace fra noi, « ciò dovrà essere quando gl'italiani saranno nel loro paese, « ed io nel mio. Ma ora dai due lati i cavalli sono sellati, « e le spade sguainate. I miei soldati, numerosi come la c sabbia, sono pronti con le loro lance. Gli italiani deside« rano la guerra, ma in Dio solo sta la forza.. Facciano « come vogliono; finchè 10 vivo non mi nasconderò da. essi « m un buco ~ (1). (l ) Ci è piaciuto riportare qui queste righe, che meglio dipingono a tratti severi, semplici, evidenti il fiero carattere di questo sovrano, che se fosse ancora vissuto avrebbe certamente segnato per l'Abissinia un'éra di risorgimento materiale e morale da tanto tempo a lei necessaria.


DA ABBAB A CASSALA 1084 Sir Gerald Portai informava per suo conto che tutta l'Abissinia propriamente detta. era in armi: il Negus aveva già ra0eolte forze numerose, e correva voce che s'aspettasse dallo Scioa Menelik col suo esercito. Era convinzione dell'inviato che chi aveva contribuito ad inasprire più l'animo del r e Giovanni era stato ras Alula, avvisandolo falsamente che gl'italiani avevan o già :rioccupata Sa.ati. Aggiungeva sir P ortai che la sua missione riuscita sarebbe senza fallo, se avesse avuto luogo due mesi prima. In quei momenti invece, sia per l'ascendente e le male arti di Alula, sia per le suggestioni degli stranieri, e sopratutto perchè il Negus s'era troppo impegnato col suo popolo, non voleva o non poteva tornare più ~ddietro. L e forze abissine che si concentravano in dicembre ai danni degl'italiani, per informazioni del Portai che furono poi riconosciute esatte, erano numerosissime. Esse potevansi ripartire in tre categorie· (1): a) forze già appostate sulla frontiera e sorveglianti gli italiani; b) forze che avanzavano verso Gura e l'~smara per la vta diretta dal 'sud (lago d'Ascianghi-Adigrat); c) forze che avanzavano da ovest e sud-ovest (via Semien-Adua). Sulla frontiera infatti si t rovavano: Ras Alula, governatore del distretto di Asmara con 16,000 uomini quasi tutti armati di fucili, e ras Agos con circa 20,000 uomini, anch'essi &rmati quasi tutti di fucili. Sicchè er ano riuniti da questo lato circa 36,000 combattenti. Provenivano dalla via di Ascianghi-Adigrat: Il Negus, con la sua gnardia di 5500 fucili; ras .Micael con circa 25,000 cavalieri Galla armati di lance, spade e scudi; ras Hailn Mariam, nipote del Negus e governat?re

(l ) Vedi Rapporto dei preparativi del Negus in dicembre 1887, al signor Kvelyn Baring, del Jo gennaio 1888 (Libro v erde del 1888, documenti 208 e 209).

DA ASSAB A CASSALA

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del Vadela, con circa 20,000 fucili; il degiacc Mesciascià, (altro nipote del Negus) con circa 5000 uomini. In totale da. quest~~o parte (1) si raccoglievano circa 55,000 combattenti. Da Debra Ta.bor e dai· distretti vicini si avanzava la. più grande colonna, composta del grosso dell'esercito del Negus, comandato dal figlio, ras Area Selassiè, di circa 40,000 combattenti, per due terzi armati di fucile (2). Non calcolando il dubbio intervento del Re dello Scioa, Menelik, il N egus si appoggiava così a forse 130,000 armati.

(l ) Il degiacc Mesciascià. e ras Hailu Mariam orano attesi coi loro eserciti pel -16 dicembre al campo del Negus. Dalla stessa via del sud si contava anche sull'arrivo di Menelik con enormi forze. Si avverò in seguito che Menelik, temporeggiando, non si unl al suo alto sovrano, quantunque il 16 dicembre fosse giunto già vicino al lago d'Ascianghj, (2) Alla metà. di dicembre questo esercito era giur1to presso Adua.

(Continua).

NICOI.ETTI

Ar.TIUARI AuNOLDO tenente di fanteria.


LA GUERILA CHJJ(O-GIAPPONE$F.

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LA GUERRA CHINO-GIAPPONESE (Continuazione. -

Vedi dispensa Xl)

v. Considerazioni sullo sviluppo della guerra. Se non è lecito di prevedere sin d'ora quali saranno le effettive condizioni della pace da concludersi, non è fuori di luogo, prendendo ad esame le basi sulle quali appoggiasi la politica giapponese, sia all'interno che all'esterno, di discutere per quelle principali il pro e il contrO collo scopo di stabilire quali sembrino più vantaggiose sotto ogni rapporto al Giappone, e quindi più consiliabili pei suoi veri interes.si. Prima e principale condizione di pace dovrà essere senza dubbio la rinuncia per parte della China ai suoi vantati diritti di alta sovranità, e quindi il riconoscimento formale della assoluta indipendenza della Corea; in nome di quella si fece la guerra e quella vuolsi anzitutto conseguire, tanto più che base essenziale di una buona politica pel Giappone si è di vegliare che nessana potenza finitima eserciti una. sovranità sulla penisola. Già accennai come non sia conveniente pel Giappone rinunciare ai privilegi e vantaggi della sua posizione insulare per mettere stabil piede sul ·continente, dove si troverebbe a contatto immediato con due Stati troppo potenti. Del resto, dopo la posizione importante conquistatasi nell'oriente colle sue strepitose vittorie, dopo le riforme che intanto avrà imposte alla Corea, riforme delle quali avvan-

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taggiandosi in ispecia.l mod'o i giapponesi si a.vvo.nl,t\glo(tlra.nno pure gli stranieri, non havvi dubbio che l' in lhwn~t~ del Giappone, finchè durerà l'eco di quelle vittorie, Hi (iu·•\ sentire grandissima in quel paese, assumendo piutto~:~Lo lo forme di una supremazia. incontesta.ta. Il non fare alcun passo per annettersi neanche una pn.r te della Corea, e neppure per sostituirvi la propria all'alta sovranità della China, oltre a non creare pretesti allé potenze finitime di occuparne qualche porto o qualche isola., servirà a dimostrare sempre più che il Giappone fece questa guerra non già per estendere i propri dominii, ma solo per aprire la Corea alla civiltà odierna. sottraendola all'influenza quasi esclusiva della China, pur essa nemica dichiarata degli str!"nieri e di tutto ciò che suoni progresso. E stato pure ventilato, che il Giappone oltre il riconoscimento della indipendenza coreana abbia a pretendere qualche aumento territoriale a spese della China. Se i giapponesi persistessero in questa linea di condotta, a parere mio, non troppo vantaggiosa, l'unico territorio da pretenderai sa.reb be l'isola. di Formosa. Verso quest'isola. sempre furono volti gli sguardi del Giappone, e per impossessar· sene fu fatta nel 1874 una spedizione che non sortì esito del tutto fortunato, e certo dopo la annessione dell'isole Liu Kiu il possesso dell.a Formosa sarebbe di gran vantaggio commerciale e politico pel Giappone, il quale potr ebbe dire di serrare con una continua linea di isole i mari della China quasi lungo tutto lo sviluppo grandissimo delle coste di quell'impero. Certo, l'anneRsione della. Formosa lusingherebbe moltissimo l'orgoglio nazionale giapponese, e sarebbe un gran trionfo pel governo, che vedrebbe scemata la sua impopolarità nel paese e l'opposizione permanente in Parlamen to. Per oiò appunto questa condizione ha molte probabilità di essere chiesta con insistenza dal vinciLore anche per soddisfare le esigenze della sua politica interna. Io per ò n on esito a dichiararè, che sarebbe un passo falso pel Giappone nei suoi rapporti ulteriori sia colla China, sia colle alt re po-


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LA GUERRA CUI NO- GIAPPONESE

tenze. Mentre da una parte la China avre\;be ìn quel pruno negli occhi, che sarebbe per lei l'occupazione della Formosa, un motivo sempre più forte per prepararsi con ogni sforzo alla rivincita, anche le potenze che hanno grandi interessi nel commercio di quei mari si inquieterebbero di questa preponderante posizione conquìstata dal v incitore, e potrebbero, o controbilanciarla con altre occupazioni in China o in Corea, od assumere una posizione di non benevole aspettativa, capace all'occasione di condurre anche ad atti di ostilità. Quindi l'annessione della Formosa, vista di mal' occhio non che dalla China da tutte le potenze più o meno interessate, non sarebbe alla fin fine che un male pel Giappone, obbligandolo a star sempre in atteggiamento armato per conservare questa sua conquista e a spendere molto per le truppe necessarie a guardarla ed a mantenerla soggetta. Avrebbe tutti gli incon venient i che ha per la Germania l'annessione dell'Alsazia-Lorena, senza avere nè i vantaggi di una situazione strategica formidabilissima sia par la difensiva uhe l'offensiva contro la Franuia, n e quella certa aureola di nazionalità, per la quale quest'annessione figura come una rivendicazione di territorio in altri tempi usur- . pato dai francesi alla Germania. L e condizioni economiche del Giappone, prima della guerra erano t utt'altro che floride e lo sono tuttora, benchè fino dalle prime vittorie abbia quell'impero potuto trovare aperto il credito dovunque, sapendosi ricca la China che. avrebbe poi pagate le spese della guerr~. La indennità da pretenderai alla conclusione della pace dovrà quindi essere assai forte sì da rinsanguare le esauste finanze di quello Stato; ma bisogna pure che il Giappone non sia, dopo la guerra ed in conseguenza di questa, obbligato a dare soverchio incremento alle sue forze militari ed a profondere denaro in enormi spese per l'occupazione di un paese ostile e relativamente lontano. Sembra che buona politica del Giappone abbia ad essere anche per l'interno quella di rinunciare ad ogni ingrandimento di t erritorio, che pur lusingando l'amor proprio n a-

LA GUERRA CHINO-GIAPPONESI!

I OR !l

z_io~ale _o~blighi a futuri sacrifici pecuniarii ingenti, c di hmrtarst mvece a pretendere una fortissima indennità di {).Ualche miliardo Oltre le Spese di guerra. Questa. indennit:L .a;r~bb~ un gran vantaggio; bene impiegata ser virebbe a dn~mmre ~e t~sse interne, le quali troppo colpiscono le vane c_lasst ~e-1 contri~uenti, e toglierebbe così ogni pretesto ar part1t1 avversi al governo di far chiasso in Parla.- mento, Ia~nandos_i dei :.roppo gravi pesi imposti al paese. In ~arte 1 denan dellmdennità potrebbero essere anche ~pesi .a completare la difesa costiera per qualsiasi evenienza _e a rmforzare la marina fino a. renderla te.:nibile anche per le potenze eu_ropee. Per tal modo il Giappone riuscirebbe assoluta:oente m:ulnerabile e, libero dai gravi sacrifizi impost( da un occ~pazr~ne fo~zata, potrebbe senza esagerate spese ' m~n~n~rs1 su d1 un ~lede ~le ~a trattare da pari a pari con ~ual_s~as_I p~tenza. ~cwltost factlmente dai legami degli attuah 11:1qm trattati, potrebbe dai proventi delle proprie do'?ane rwavar tanto da alleviare notevolmente le troppo gravi Imposte sulla proprietà, ed allora il problema economico troverebbe una non troppo difficile soluzione. Sarebb~ dunque pel Giappone desiderabile sott~ ogni .aspetto d1 non pretendere, oltre l'indipendenza assoluta d~l~a Corea, se non il pagamento di una fortissima indenmtà., co~ple~to al più da qualche altra condizione atta a ·r ender ~~ffi_c1le an a . China una pronta rivincita. E . a tal riguardo I g1~ppones1 che, come tutti i popoli orientali sono molt~ astut~, devono facilmente capire, che il limitarsi alla sola · a lie t mdennità, · . . oltre al mettere in ottima luce in fa ccia po enze ClVl1Ila loro discretezza e moderazione, ha anche uu .altr~ g~an vantaggio per loro, cioè quello di permetter senza s,acnfi~l del paese lo sviluppo e l'incremento della :flotta e dell eserctto, non es~endo più necessarie le spese ingenti richieste da u~a occupa~wne militare. Quindi dà loro mezzo ad una prossima occ~swne. di taglieggiare ancora la China, finchè qu_esta non s~ porti al loro li vello, locchè dato il carattere chtnese n?.n e co~a che possa avvenire tanto presto. Forse l1sola dr Formosa potrebbe a prima vista sembrare 69

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ANNO XL.


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LA GUEBB. .~ CHUiO-GlAPPONESE

adatta. come pegno per il totale pagamento della indennità; ma a~che sotto questo rapporto non si riterrebbe conveniente p erchè è situata troppo fuori del t eat ro delle operazioni militari. P oteva essere un pegno pei francesi nel 1885, perchè colà eran sbarcati e vi si era?-o o b~~e o_ ~ale stabiliti n è avevano altra. base di operazwne pm v10ma ;. ma no~ lo sarebbe pei giapponesi, pei quali il loro stesso. paese . è base di operazioni assai p_iù prossima, e che dovreb: bero invece distogliere a tantà. d1stanza un buon nerbo d1 truppe per o~cuparla. . . Meglio sarà sempre per loro l'oc~u~~~t~ne ~l qualch epunto importante della China, di cm gm s1en~ m possesso e che preferibilmente si trovi sul mare~ per che ~olla flotta . an sempre comunicazione assicurata colla patna. A parer a bb 1 • 1· · · sa~ m10 1' l punto che riunirebbe t utti i r equisiti m1g wn .. rebbe precisamente porto Arthur, arsenale impo_rtanttsstmo e chiave del golfo del Pechili. Con un pegno d1 tal natura l'indennità, per quanto grave, sarebbe pagata integralmente ed in tempo n on troppo l~mgo . . . Limitata a ,q ueste condizioni, la pace ~ra la Chma e ~~ diverrebbe un afft\re di esclustva eompetenza del . G tappone . . .~ b. contendenti, al quale nessun d1ntto avrebbero d1 ~ar o te~. · 1 tenze che van tano inter essi in quei man. Infatti moo1 e~ . n issuna modificazione t erritoriale avrebbe luogo, e Sl veun fatto. d re bb e confermato soltanto da un buon .trattato d lt ·' da var1 'e potenze cioè l'ind1pen enza asso u .a. g ul. ammess0 , . della Corea, colla quale g ià molte d1 loro trattarono e stip ularono convenzioni, come Stato sovrano e non vassallo: Risultato importantissimo p el Giappone sareb~e quello d1 ottener e qqanto egli aveva in mira se~za offn~e alle po- . tenze pretesto alcuno d'interven~o, e . d1. conqmstare. colle sue vittorie e con questa pace, m cw dtede prova d1 ~~­ derazione non comune, tali un'importanza ed un _presb~lO nell'estremo oriente da ottenere, senza alcuna ?tfficoltil. _e come co a natu~alissima, la revisione dei tratt~t1 e ~'aboh­ zione della giurisdizione consolare, p er le quah duro tanto. tempo ,a lottare in vano.

J,~

GUERRA CHINO · GIAPPONESE

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Ma si verrà in un tempo piuttosto breve allo. conclusione di questa pace t ra China e Giappone? P er quo.nto i chinesi possano essere ridotti a mal partito e fors'nnéo minacciati di un'occupazione della capitale per parte del n o mica, molto a malincuore si decideranno ad entrare dirt>ttamente in tra ttative col. Giappone. Se pur lo farn.nuo costr etti dalle circostanze, non mancheranno di tirare in lungo i negoziati con quell'arte in cui son o maestri. E ssi contano che intanto le potenze, interessate negli affari dell'estremo oriente e danneggiate nei commerci pel prolungar si della guerra, interverranno per a rrestare la marcia dei g iapponesi o almeno per assumer e la parte di pacier e e di intermediarie tra i due belligera nti nelle trattative e nella conclusione deìla pace. È infatti di grande importanza p er l'Inghilterra, che l'at tuale assetto della China non sia violentemente turbato; ora anche in Asia, come pur t roppo si è avuto campo di constatare in Europa, u n.o Stato che abbia subito una serie n't>n iutei-rutta. di sconfitte, tale da annichilarne la potenza militare c da permette rne la estesa invasione e !11. minaccia di conquista della capitale per parte del vincitore, non può più contare in modo assoluto sulla stabilità del p roprio governo. Quindi a tremende sconfitte minacciano di t en er dietro violente commo?.ioni interne. E questo verificandosi nel caso speciale della China, da conside'tarsi piuttosto come una federazione di altret tanti Stati quante sono le province sotto l'alto protettorato dell'imperatore, condurrebbero facilmente ad uno smembramento di quel colossale impero. Se nulla è acca-::lu to finora, lo si deve anzit utto attribuire alla gran difficoltà delle comunicazioni t ra le varie provincie della China, difficol~à mantenuta a bella posta da l governo per fini politici, la quale fa sì che le notizie imp ieghino lunghissimo tempo a spargersi da un capo all'altro dell'impero. A tal proposito non è fuor di luogo ricordare che quando il corpo del maresciallo Oyama sbarcò n ella penisola di Liao tong per concorrere all'investimen to di porto Arthur le popolazioni guardavano con ogni sor ta di meraviglia gli


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LA GUERRA

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invasori, non essendo ancora giunta colà dopo circa tre m esi notizia della dichiarazione di guerra tra le due potenze. Cosa sia per succedere in China, quando pel prolungarsi dell'attuale situazione siano dappertutto giunte notizie delle gravi disfatte chinesi, non è facil co.sa prevedere, dato il carattere delle popolazioni sì diverso da quello degli europei. Si è persin o parlato di rivoluzioni interne contro ìl governo, nè sarebbero improbabili, dappoichè ~! abbastanza esteso nella China un partito anti-dinastico, che già altra volta non mancò di cogliere buoni pretesti. per provocare insurrezioni e guerre civili, come quella. così detta dei Taiping, nella quale Gordon si coprì di gloria, quella dei mussulmani n ell'Yunnan e le rivolte dello provincie settentrionali e quelle del Turkestan chinese sotto Yakub-beg. Se poi per l'occupazione di Pekino dovesse l'imperatore abban· donare la capitale, la China cadrebbe nell'anarchia e ne andrebbe smembrata. Già pretese profezie annunziarono la imminente caduta della dinastia attuale, che conta una vita di circa due secoli, mentre la llU:IÙia della durata di ciascuna dinastia fino dalle più remote antichita chinasi è di 125 anni. P erò, CJUS:nd'anche il governo chinese dovesse andare in rovina, vantaggio alcuno non ne ritrarrebbe il Giappone, al c uale an~-:i preme di venire ad una pronta conclusione della 1 p~ce ; ciò che n on sarebbe possibile, finchè rovesciato il go· verno non si fosse colà stabilito un nuovo ordine di cose. Potrebbe invece uno smembramento del celeste impero esser vantaggioso a qualche potenza finitima per estendere i propri confini a ~opese della China, come a mo' d 'esempio alla Russia pel Turkestan orientale e per la Manciuria, ed alla :l!'rancia per le provincie meridionali della China, specie per l'Yunnan. Ad ogni modo, il prolungarsi della guerra nelle condizioni attuali è del t u tto svan taggioso al Giappone e potrebbe anche condurre a conseguenze fatali, se, come un'altra potenza con eguali risorse, la China trovasse in sè stessa i mezzi di rialzarsi dallo patito sconfitte e di agire con audacia offensivamente contro il ne mico. N on bisogna dimenticare, che la necessità di guardare d a possibili atti di osti-

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lità per parte dei chinasi e degli insorti coreani il te.-ritorio occupato obbliga l'invasore a disseminare le suo forzo. <inind i per non assot.tigliare di troppo i corpi di eser cito cho hn.nno per obiettivo Pekino dovranno altre tru ppe esser mob iliLo.to in tanto maggior numero, quanto più si prolunghi lo KtaLo attuale, anche per colmare i vuoti prodotti dal rigido <:limn. per morti e per malattie. In quei paesi l'inv erno ò m o lto crudo e le comunicazioni, già cattive nella buona stagiono, divengono pessime in quella invernale, è ben vero che por l'e t ruppe stabilite sul littorale vi sono le comunicazioni per mare ; ma le vittorie della flotta giapponese se lo han r eso del tutto sgombro da navi nemiche, non hanno il potere di renderlo sgombro dai ghiacci, che vi sogliono dominare per qualche mese dell'anno. La p<:>sizione dei giapponesi, finora strategicamente ottima, può per questi motivi farsi critica, per poco che il clima divenga più rigido del solito. Sino a poco fa per quanto si è potuto sapere, l'inverno fu anche in quei remoti paesi di una mitezza eccezionale, ma appunto per ques to è tanto più da aspettarsi un g ran freddo, al quale in genere non sono al'lflnAfatti gli abitanti di una buona parte del Giappone. A quest'ora il freddo si fa già. sentire intenso in quei luoghi, sicchè le truppe giapponesi ne soffrono assai e il loro stato sanitario lascia molto a desiderare, ad onta delle precauzioni prese per garantirsi dal freddo. I malati, che sarAbbe necessario fare sgombrare da i luoghi occupati erimandare in patria, non possono per 1o stato del mare esser& imbarcati, e minacciano di diventare un serio impedimento per l'esercito di occupazione, lunghissime essendo e cattive le comunicazioni per terra sino ai porti d'imbar co più meridionali. In peggiori condizioni di sicurezza dovranno trovarsi le truppe, che nello Shing King occupano posizioui assai più settentrionali. Ai rigori maggiori del verno deve aggiungersi per quella provincia sia il bellicoso spirito degli abitanti, non imbelli come lo sono generalmente i chinasi delle provincie più meridionali, sia il possesso per parte delle truppe nemiche della capita.!e Mukden .


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Questo fatto, oltre all'infondere maggior coraggio nelle popolazioni fomentando desideri di rivolta contro lo straniero, può nel tempo stesso creare seri pericoli per la sicur ezza dei giapponesi, gia.cchè Mukden minaccia il fianco destro ed il tergo dell'invasore nella sua marcia verso Pekino. In tali condizioni ogni giorno che passi senza operazioni militari sarebbe in massima un fattore avverso alla cau!!a del Giappone, e del tutto favorevole a quella della China, la quale se fosse in altre condizioni, potrebbe guadagnando tempo rifarsi dalle sue sconfitte, valersi delle sue copiose risorse e meglio prepararsi con aiuti esterni ad una nuova lotta. Inoltre mediante le relazioni che ha sempre mantenuto col partito dei Min non sarebbe neppure improbabile, che ne approfittasse per suscitare seria opposizione alle tmppe giapponesi nell'interno della Corea, aiutando con denari o con altri mezzi quei partiti, i quali non veggono di .b uon ocehio l'occupazione giapponese. Se il solo partito toga.kuto si ebbe già tanto potere da provocare una notevole sommossa nella provincia di Chulla con occupazÌone della capitale, maggiori guai sono da temersi, se gli si aggiunga n ell'ostilità agli stranieri il partitù della regina, che per le vittorie dei giapponesi e la consegna del potere nelle mani di T ai W en Kun è rimasto escluso dal governo. E qual tremenda insurrezione si potrebbe far nascere in Corea se, mentre i g iapponesi frontegg~ano le forze nemiche nella provincia del Pechili, un potente corpo d'esercito della . Manciuria, prendendo a base Mukden ed operando alle spalle dei giapponesi, traversasse il fiume Ya.lu andando a _dare aiuto ai partiti avversi all' invasore! L e forze d'occupazione '!)ono ben meschine per t ener soggetto un paese, grande quasi come l'Italia e popolato da oltre dieci milioni ·di abitanti. Per quanto in Giappone siano già pronti altri corpi d'esercito per essere mandati in· Corea od in China a seconda del bisogno, la situazione militare dci giapponesi non sarebbe al certo delle più invidiabili, se ai gravi inconvenienti di una. campagna. invernale si dovessero aggiungere solleva-

LA GUERHA CHl:SO·GIAPPONE8E

zioni di continuo rina.scenti nella penisola, oho ohhlightlrebbero i g iapp9nesi ad una completa occupazione mili LM tl della Corea distoO"liendo una gran parte dello fo r:.-.o lul'o 0 dal v ero obiettivo della guerra. Per tal modo i ri Lol'lli of' fensivi delle forze chinasi tuttora capaci di tener h~ Ol\111 pagna., potrebbero render sempre più cri~iche le co~dizioni già precarie dell'esercito che invase la Chma. Ce_rt~ m 1~odo assai diverso potrebbero mettersi le cose, se la vmta naztone a vesse un:;t forte organizzazione militare, come quella del Giappone, che le permettesse di far nascere dal s~olo s tesso del paese nuovi . eserciti e di prolungare a suo p1acer e una .guerra, che per speciali ragioni è molto grav~sa anche pel vincitore; ma la China, fortunatamente pel Gtappone, non trovasi in grado di oontinuare la lotta, non avendo più nè -esercito nè marina. Dopochè essa avrà sofferto tutti i danni, ·che le cag~onerà il nemico col tras~ortare p~ù a me~z?giorno le operazioni di guena , dovrà o pr1ma o po1 esser fmtto questo sanguinoso. conflitto, perchè è int eresse comune delle potenze che questo stato anormale di cose non si prolunghi .iuùefluiLamenLe. Per le mutate condizioni atmosferiche ed altre di indole :milit are rendono per ora pressochè impossibile una rapida marcia combinata dei corpi d'esercito giapponesi su Pel~ino, non· è facile che senza il verificarsi di altri avvenimen ti guerreschi si venga tanto presto alla conclusione della pace, .anche se gl'inviati chinasi si trovano a 'rokio per le tra_ttative. Bisognerebbe che l'occupazione di P ekino fosse propno .imminente, o che gli altri gravissimi fatti met tessero lo sgomento nell'animo dei chinasi, perchè si avesse o in un modo 1:l nell'~ltro la pace, la quale pei motivi già addotti è bramata anche da tutte le potenze che hanno important i in-teressi in quei paesi. Queste intanto si agitano, specie l'Inghilterra sempre amica fidata della China; le loro squadr~ -si portano in quei mari ; i loro speciali inviati cercano d1 intromettersi tra i belligeranti, perchè vengano ad equo ~ompon'imento. Cosa sarà per avvenire. ~ . Se quelle potenze trovano modo di mettersi d'accordo su1


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compensi che bramano di ricavare da questa guerra, il Giappone non potrà ritrarre tutti quei frutti che aveva. diritto di attendere dalla vittoria. Però, trincerandosi dietro le eque condizioni di pace che abbiamo avanti accennate, la diplomazia giapponese prenderà posizione vantaggiosissima pei suoi interessi, e se non si lascerà da esagerate pretese tirar fuori dalla giusta via, potrà, appoggiandosi ai grandi resultati della campagna, ottenere uu vero trionfo col mantenimento dello status quo ante territoriale, che in fin dei conti è desiderato pro bono pacis dalle altre potenze. La Russia, che potrebbe avere per terra buon giuoco con una invasione della Corea varcando il Tumen. non può farlo, anche se il volesse, sia perchè le sue forze colà sono troppo scarse e non apparecchiate ad una guerra, sia perchè la stagione troppo rigida non permette una campagna n el settentrione della Corea. Per mare le altre potenze con un'azione combinata sarebbero forse in grado di imporre al Giappone le condizioni che più loro convenissero; ma è troppo difficile che si mantengano in buon accordo; ed in conseguenza le flotte loro, che in vista della guerra chino-giapponese ven· nero assai rinforzate, si guarderanno in cagnesco e finiranno col n~utralizzarsi a vicenda. Se con abilità diplomatica saprà. il Giappone trar profitto della divergenza dei loro scopi politici, è del fatto che alcune delle grand i potenze potrebbero trarre non indifferente vantaggio dall'annichilimento militare della China, se sapra con nobile ed intelligente audacia esprimere ben chiari i propri voleri in così importante questione, si assicurerà colla pace vantaggi reali e du · raturi ed un assoluto predominio negli affari di Corea,. senza avere neppur bisogno di insistere pel riconoscimento dell'alta sua sovranità su quel paese; le sue straordinarie e complete vittorie imporranno a chicchessia. L'esercito e la !lotta, ben guidati e combattendo con valore procacciarono al piccolo Giappone un trionfo ~ulla vastissima China. Tocca ora alla diplomazia di completare l'opera, assicurando al paese per un lungo avveniore tutti quei vantaggi, che ha diritto. di esigere in cambio di tanti

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LA GUERRA CHINO-OIAPPO:NESI>

sacrifici di denaro e di sangue. Se la diplomu.zitL 11piogh rt\. nel campo delle trattative tanto "Valore, quanto no 11pit 11{Ù sul mare la flotta e sui campi di battaglia l'esor oiLo, i l (l it~p pone dopo la pace avrà conquistato posizione così pt·opou derante e privilegiata. nell'estremo Oriente, che d'om innanzi senza il suo concorso e la sua piena adesione nis~m11 importante affare vi potrà. essere discusso, nissuna. g mv questione vi potrà essere risoluta. Ormai che inumanamente si è dovuto ancora una volto. in nome della civiltà ricorrere alla sorte delle armi o ad una lunga e sanguinosa guerra, speriamo almeno che il Giappone, il quale rappresenta in quelle regioni la causa della civiltà e del progresso, :finisca col trionfare completamen te l'COi trattati, come trionfò colle armi, e che vengano aperti per.suo mezzo all'opera civilizzatrice quei due Stati, la Corea cioè e la China, che sinora più si mostrarono restii ad ammettere gli stranieri colla loro civiltà, colla loro religione, coi eostumi loro (1). Gennaio 1895. Q UARATESI lenente colotmeUo d'artiali•ria.

(l ) A questo scritto farà continuazione, nelle prossime dispense, un Somma1·io degli avvenimenti militari della guer1'a cino-giapponese 11el 189 1-95, con carte, redatto da E. B. per la dirfJzione. D. R. M.


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Due antolo.qie una militare e l' altm storica. - L' /nghilterm e la lotta nel Mediterraneo: deve essa abbandonarlo!'- Occupazione delle posizio11i difensive. - Il reg,qimento pontieri. - Un nuovo libro su Napoleon e. Due libt·; compaiono sotto forma d'Antologia. L'un d'essi del signor P. MAGtsTnETn che è professore di lettere nel collegio militare di Milano e offre all'esercito tre volumi di Letture milila·ri (pubblicate dalla Casa Dott. Francesco Vallardi); l'altro del professore P. Ons1 sotto il titolo di Storia d' ftalia (editore l\1. Fontana a Venezia) con scelti brani di cronisti e scrittori· contemporanei agli avvenimenti intende di narrarci la storia del nostro par.~e rlal pri1,1ci pio dell'epoca medievale in poi. Ci conviene parlarne un po' ampiamente dell' uno e dell'altro. ..

.. ..

Il riparto della materia nella raccolta delle T,euu.1·e mil-itm·i con\'ieoe e risponde anche all'istruzione progressiva dei giovani. Da principio, nel primo volume, ammaestramenti, episodi storici, bozzetti, poi lettere e descrizioni, quanto cioè si ricerca nell'istradamento a compone: nel secondo volume entriamo maestosnrncnte nella parte narrativa degli avve.: nimenti militari, cui fan seguito i saggi di eloquenza militare: infine il volume terzo sale agli alti fa:~tigi della scienza militare e ci insegna come fu scritto e como deve scriversi trattando di quel complesso organismo che è l'esercito e del modo d' impiegarlo per raggiungere la vittoria. La via dal semplice al complicato è nettamente prevista e segnata. Fin qui circa il metodo: gl'intenti son chiaramente spiegati dall'egregio compilatore, il quale si prefìgge c di dare squarci di autori accreditati per « profondità di dottrina e per senso artistico; • scelti in modo rhe la compilazione non debba • essere intesa e giudicata esclusivamente alla c stregua del merito linguistico e stilistico : nè come libro scolastico pu-

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ramente letterario, ma quale crestomazia storica ... po1· uvviurn j(rtulu • tamente alla buona lettura dei libri buoni, alla edu c:11.inno mìlllnr 1, 1•, -.:a seconda delle capacità e della istruzione loro, (i giovnui) nll 11 Htud 111 ' delle opere migliori dell'arte della guerra. • Dunque nesso, o come scrive il compilatore, anima delln raccohu 1; 111 ·narrazione artistica dei fatti, scopi l'educazione e l'istruzione. E l'i c1111 • viene di notarlo :lttontamente come la storia sia particolarmente deliniru per narrazione artistica dei fatti, dimodochè vi sia ad essa connesso un in · tento esteti~o, .il quale come avverte il Villari, non sempre avvantaggin la -ca lma, obb1ott1va e complet:.s ' l'sposizione dei fatti. Questo è un concono -sul quale dovrem forse torn are, dopo di avere sommariamente passttto in r:~ ssegna la scelta dei brani che compongono i tre grossi volumi di stampa -compatta presentatici con gra n diligenza dal compilatore. Nel primo volume, con coraggio non comune tra i lettel'ati italiani fermi su c01·ti nomi tradizionalmente eredi lati, il compilatore ricorre anche .ai contemporanei: non tanto però che gli antichi non vi preponderino, e -c!1e la scelta fatt:.s tra i contemporanei non si restringa in un eampo troppo nstretto. Perchè non vi vediamo figurare il Corsi, che nei suoi bei libri sui V1mticinque anni in Italia, e sulla Edu~uzione militw·e contiene bozzetti, ritratti e biogr:.sfìe scriui con quella rapidit<ì nervosa cbe s'adatta veramente allo stile militare e che vorremmo veder inoculato in tuili noi '? E l' Adamoli '/ e il D' Ayala 'l o il Ballami'/ e il ~lariotti '/e 1arni altri che <:ome il 1\farenco parlarono incidentalmente dei militari'/ · . Tutti costoro potevano vantaggiosamente prendere adeguato posto nel hbro, conferi1·gli quel po' di varietà che vi manca, e sostituire a certi brani o eecessivarnen le lunghi o non bene approp•·iati allo s.copo prefisso. Che ci ha da fare l'episodio d~lla ca~ornetla uccisa dai contadini ben rac-contato quanto lo può raccontare il Fucini, ma ;n complesso non ~>dallo ~Ilo scopo del libro? E di Caligola non ce n'è un po' troppo? E Coriolano è proprio il preferibile tra gli uomini illustri di Plutm·co per venircene n raccontare. lo _gesta 'l N.on sm·ebbc stato mrglio scelto il ricordo di Scipione, per . esemp1o, 10 vece dt quesro prepotente, il quale sfu ~~ crge ar>li o obblirrhi e suo1 tutte le volte che non può piegare il mondo ai suoi capricci 'l E anche tra gli antichi, mi pare di ricordarmi di certi ritratti sbozzati ùa Tito Li vio in poche_ rigl1e, i quali avrebbero trovato posto molto opportuno per d:11·ci una specie di ga lleria di quei capitani romani che hanno via via concor3u ;1? allar~a~e la conquista. di Roma. La raccolta no avreLbe ricavato m3g~wr va rietà, che ne abbJ:J d:llle lunghe descrizioni Ili fatti oramni poco •mportanti, o prive dell'alito vivificatore della modernità. E altrettanto si può dire del secondo volume. Che gli assedi si fermino 11


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a quello di Venezia nel !849 può ammettersi per quel che riguarda la storia italiana: ma su 34 battaglie raccontate, frammentariamente o pe!' intero, pare impossibile che 28 abbiano da essere dei secoli pas~ati e del nostro fino alla caduta dell'impero napoleonico e 5 sole dei tempi nostri~ tra cui due straniere. Tutte le guerre dd nostro Risorgimento non hanno. suggerito al compilatore null'altro che il racconto della batl3glia. di Solferino del Belviglieri, quello della battaglia di S. Martino del ne Amicis, e Custoza e Lissa del Ghiron ? Poco precisa e incompleta dal punto di vista milit:.tre la prim:t tli quelle tre narrazioni; un accenno ad alcuni episodi lr~ tet·za. Mancavano dunque modelli di racconto di battaglienostre del risot·gimento? E la bella narrazione del Minghetti sulla campagna d~l i848 e i849 ? E i pittoreschi racconti delle battaglie garibaldine del Guerzoni? E le severe relazioni 1lel Sommario di ston:a militaredel Corsi? E i t·ncconti 1lella parte presa dall'Abba e dall'Ada moli nelleguerre d'indipendenz3 ? E le vibrate pagine dello. Zanelli '?E tanti ahri ?' Ma non v'en1 dunque da raceogliere largamente tra quei libri senza darci una battaglia di Curtatone del Bresciani riboccante di parole affastellate epriva affatto di vct·ità, o senza cercare in prestito <bl Vittor Ugo l'immagine 1li una battaglia che si sforza di esser v.era e tel'l'ibile c finisce coll'essere la ruina desolata di qualche reggimento francese folgorati da una tempesta di colpi provenienti da mille A r.ento cannoni avversari ? E tutto. questo lo si può ridire anche a pl'Ciposito degli episodi guerreschi, di cui uno solo, tra i9, ù tolto dai bei giorni del nostro RisOt·gimcnto. Ma se le. nostre guerre son piì1 ricche di episodi che di azioni eollettive di esercib guidati opportunamente a viuoria, perchè non ricorrere alla Relazione della campagna del !866, scritta da forbita e robusta penna per incarico ufficiale? Non rammenterò i bei episodi di cui è piena la battaglia di Cu~ stoza ; la caricn dello squadrone Guide, il quadrato del ~9°, la battm·ia Perrone sulle alture di Custoza e tanti altri che dispiaee1·ebbe l'ometterne. alcuno per volerli citare tutti. Sembra che questa battaglia di Custoza ci abbia da pesare più che non ce lo meritiamo. Essa è studio costante nell'esercito austriaco, non tanto. perché essa sia una sua vittoria, ma per gl'insegnamenti numero~i di cui è profìcun . O perchè non vogliamo guardarci dentro anche noi? Appunto quegli scogli tra cui naufragò il comando in quel giorno, appunto i mille e svariati casi di una battaglia cQmbattuta in terreno complicato ed oscuro, son da studiarsi anche da noi, per correggerci se occorre, e ad ogni modo per imparare. Finchè in mano alla gioven tù 'li daranno modelli classici di battaglie immaginate a tavolino, si perpetueranno illusioni ed errori che ci son costati assai cari per aversi a ripetere e torne~

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remo a portare sul campo, se avverrà di tornarvi, lo d is po~izioni 1' l1111 i abbiamo spesso portato dal quarantotto in poi . l\lolto CJ'()iMrno 11 n P~~ un sentimento della re.altà. Qui è ::oppunto il momento di 1·itornarc sul concetto fondnmontol11 dul -compilatore, commendevole poiehè ricorre alla storia per ioscgnnru t•d -educare, ma incompleto quando S<ICrifìca la storia all'at·te, la rca lt:'1 nIl•• immaginose, ma spesso inesperte, fantasie degli scrittori. Diamo largo accesso tra le letture dei giovani alle testimonianze dci tempi che corsero dal i848 al i870, quelle eh e difeuano sensi bi lmento nei tre volumi che ahbiam sotto gli occhi. V' impareranno a conoscerr pregi c difetti delle nostre popolazioni, v'impareranno quel difficile studio 'C he è la conoscenza del cuore umano e degli uomini, c da quelle ai futuri ·ufficiali verrà vantaggio grandissimo. Non mai il carattere del popolo italiano si manifestò con tanta ingenuità fn tutta la sua interezza come nel periodo poc'a nzi indicato, e il raccoglierne le manifestazioni in quanto interessano lo spirito militare dovrebbe essere opera assai proficua. Noi ad ogni modo ringraziamo il compil3tore per la cur11 presa nel mcttem insieme i tre volumi, e specialmente per quel tanto che v'in seri <!el Macchia velli, del De Cristoforis, del J\'larselli e di coloro che scrissero <lei falli nostt·i pl'ù ,·ccenti. Più assai lo ringrazieremmo se ferlele al suo <:oncctto di non attenersi strettamente al concetto lingui5tico o stilistico, .avesse fatto gettn di una gran parte di hrani classici, e per lo più' reUorici, -che accrescono la mole già rilcvanle dei ll'e volumi, ed avesse inveee fatto maggior eapitalc, che non fece, degli scritti ispirati alle idee correnti -ed al senso della realtà. Allora avverrebbe che a luogo opportuno avremmo trovato nel libro una qualche lettera del D'Azeglio, del l\finghetti, quando -erano al campo e descrivevano le cose vedute, o fosse pure una di quello scritte dai tanti giovinetti toscani quand'erano al campo di Curtatone, 'Come furono raccolte con intelletto d':nuore dal Nerucci, od un proclama di Garibaldi o del Cialdini, od un ordine del giorno di loro o dei generali 'C he tanti ne scrissero dal !848 in poi (e proclami c onlini del giot·no mancano affattn) o fosse pure il solo telegramma di Garibaldi, conciso quanto eloquente, quando all'ordine di abbandonare le rupi del Tirolo 'conquistate con tanti sforzr c con tanto sangue, rispose una sol~ parola: -obbedisco, e l'obbedire era in lui cd in quel momento atto di potente e sa nta iniziativa.


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*•• Invece la devozione per la realtà ha suggerito al professore Orsi di raecogliere parecchi brani di scrittori contemporanei, e ricucendoli assieme con brevi cenni narrativi, od illustrandoli con note, farei assistere allo svolgimento delle idee e dei fatti nella storia italiana dal principi~) del Medio Evo in poi. L' intera raccolta esce a fascicoli i quali saranno a quanto pare 18, e sono arrivati al 4°, ma hanno questo di buono che possono essere acquistali scparata meote l'un dall'altro. Tutto questo dtll punto di vista amministrativo. Circa poi alla entità della raceoha sarebbe difficile di darne fin d'ora un giudizio complessivo, poichò esso dipende dalla economia dell'intem lavoro di cui ò uscita alla luce meno di una quarta parte. Ma così, com'è, piace i1 rilefgere quanto i contemporanei scrissero di quello che avveniva sotto i loro occhi, o raccontarono dei ·fatti di cui eran pat·te. Un fecondo lavorio sta facendosi anche pt·esso di noi, ritogliendo l'insegnamento della storia dalle noiose lungaggini, in cui l'annegarono certi compilatori di manuali cronologici, per ricondurlo all'altezza i~ cni esso deve essere tenuto comP- il più essenziale per la pratica della vtta. Anche la raccolta dell'Orsi è manifest.azione potente di questo utile sforzo . E.ra. ~ecessa rio di ricondurci alla parola viva dei contemporanei per cluanrCI tl loro modo di pensare e d i esprimersi, che non C(•noscevamo, s~ non snlln fede di coloro che ei rimandarono con una sPmplice 0 ;taZIOJ1e alle volumipose collezioni fatte per gli eruditi ma di consulta difficile :~Ila comune degli uomini. Presso di noi, 3 quanto sappia, IIUesto è un primo e molto nrdito tentativo. Di per sè solo non basterebbe alla conoscenza dei fatti nonostante le copiose note ond'è illustrato da l •·aecoglitore: ma corroborato da un buon manuale di storia ci riesce colllpletamente opportuno. Sarebbe però utile che ~el.la sr,elta dei brani riportati, fossero preferiti quelli i quali concorr?no a .d•Jn.ngere tutto un ambiente. I mportante è per esempio, quello m cu1 Lmrprando ambasciatore all'imperatore d'Oriente sente ribollire ù~ un momento all'a l~ro il sanguo germanico che gli corre per ~e vene e rts~o~de con parole ùt sprezzo per i Latini all'impemtore presso li quale era mvtato, e nello stesso tempo i cortigiani bizantini si adontanl) nel sentir chiedere a sposa di un principe straniero la figlia del loro sovrano, nn~ nella ·porpora. Si trovava n di fronte due civiltà incapaci di comprendersi tra loro, una barbara e piena di fede nella forza materiale da cui avea avuto allora la vittoria: l'altra oramai estenuata da dodici

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li O:J

secoli di gr:mdezza e di energia, ma gloriosa nei ricordi di cui ~i vnntnvu erede. E questo pensiero, sotto una forma o sotto l'oltrn rioou•pnrtl in tutti i fascicoli finora pubblicati, e risulta chiaro, per esempio, n Ilo t:ou· siderazioni falle dallo zio dell'imperatore Federico Barbaro~~~~ . IJU II IHio racconta dei costumi e dei modi d'essere dei Longobardi, ello, invnlln e dominata la Lombardia, deposero l'antica selvatichezza al contntto d1•i Romani. È vero che per boria nazionale crede Longob:~rdi o quindi germaniei, come era lui, tutti gli abitanti dell' Italia settentrionalr, o co· mincia la leggenda, tanto cara agli storici di Oltralpe, del popolo italiauo rigenerato dall'invasione stranie1·a, ma ciò non toglie interesse alla 1le~crizione delle istituzioni democratiche italiane di questo tedesco cortigiano e parente del più potente tra gl'imperatori .medievali. Così la freschezza e la novità di queste pagine vecchie, ma dimentica to o poste fuor di mano ai più, dànno valore alla raccolLa dell'Orsi, la qual e troverà anche nell'esercito lettori tra tutti coloro i quali nelle letture storiche ce·rcano di educare lo spirito ali:~ minuta osservazione ed alle rapide sintesi, di che ~i giova la mente dei militari, e la avvia alle sicure e pronte decisioni.

••* Una gr~vc que~tione si dibatte nella stampa inglese a proposito del Aleditcnaneo, e ci riguarda troppo da vicino perchil non ne abbiamo via via da citare lo manifestazioni. Nel fascicolo dd marzo ultimo la Nineteenth Cantw·y il CLOWES, seguendo una corrente d'idee sufficientemente marcata in Inghilterra, e>:Jmina la questione se nella politica inglese non convenga il completo abbandono del Mediterraneo non solo in tempo di guerra, come altri prima di lui sostenne, ma·anche in tempo di pace, per non distrarvi senw proporzionato vantaggio le forte che de1•onsi utilit.zartl negli altri mari della tena ove piii vivi e più ampi sono i suoi interes:~i . Perciò mtitola il suo articolo colla frase caratteristica: La pietra da molino al collo 1lclt' Inghilterra. Invece di sacrificare :lila tradizione di tempi, assa i diversi dai presenti, una notevole parte delle sue forze in quel mare interno, l'Inghilterra. si contenti di tenerne le porte, Tangcri c Gibilterra da una parte, Aden, Perim P- c:•po Bab-ol-l\fandeb dall'altra, e lasci nlla F•·:mcin lo spadroneggiare su tutta la costiera africana, restituiscn Cipro :t i Turchi, olfl·a .M:tlta al Papa e tenga la via di Suez come secondaria c sussidiaria a quella larga e per lei naturale del capo di Buona Speranza. Il paradosso contenuto nel concetto fondamentale del Clowes, non gli


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lascia vedere la dichiarazione d'impotenza che lo move, sentimento che non è certamente condiviso dai suoi connazionali. Ora il W ILKINSON, del l quale noi non torneremo a tessere le lodi pere hè egli è già conosciuto ni lctLori di questa Rivista, ristampa col nome di Comando del mare (Wcstminstcr, A. Constable) certi suoi articoli apparsi sulla Pall Afall GazeUe. Essi sono troppo importanti per non richiamare su di loro la nostra attenzione circa un problema che ci interessa assai benché vi siamo lasciati un po'in disparte nei ragionamenti dello scrillore,e nello stesso tempo rispondono indirettamente alla tesi del Clewes. Il governo del mare dà quello della terra, è frase cardinale per il Wilkinson, e non occorreva certo la dimostrazione fatta dai Giapponesi nell'ultima guerra per convincerci sulla verità di una proposizione intuiti va mente compresa, ma in realtà trascurata alquanto. Perciò il Wilkinson ritiene che l'impero britannico debba ave1· forza sufficiente per tenere in qualsiasi momento libere le sue comunicazioni colle colonie c per conservare anche in caso di guerra il comando del mare. Allo scoppiare della guena l'ammiragliato inglese deve radunare la sua più potente squadra o inviarla a snidare od assalire la squadra francese dovunque essa sia per sbaragliarla e combatterla finchè sia ruinata. Se la sq uadra francese va nell'Atlantico, la inglese la segua, se nel Atet.lilerranco e la squadra inglese si rechi nel Mediterraneo. , Ma anestarsi a Gibilterra, come vorrebbe l'autore del Pro_qmmmu im• possibile, continua il Wilkinson, equivale a confessare di esser battuti, c od almeno a dire: nulla di htto, ciò che in realtà è lo stesso. Se la llotta c inglese si ferma a Gibilterra, deve rimanervi sempre pronta, giorno e • notte, contro la francese fino a guerra cessata. Ma la guerra non avrebbe • ragion di cessare cd intanto l'Inghilterra con una parte delle sue navi « da guerra lega te al canale della Manica, e la parte maggiore a Gibil« terra, senza possibilità di commerci nel Mediterraneo, od a traverso d1,1 c canale di Sue1., ne nvrebbe maggiori danni della Francia per la perdita c che questa farebbe nel commercio dell'Atlantico. La fl otta invece di star • ferma a Gibilterra può recarsi innanzi a Tolone, ed allo1·a avrebbe nel Me• diterraneo un mare inglese dietro a sè, mentre fino che sta a Gibilterra c ha davanti di sè un mare francese. Senza dire che una seconda flotta c dovrebbe esser tenuta nel mar Hosso per impedire che le na vi francesi c attraversino il canale di Suez: e in qu8$to caso queste due flotte riunite c s'tarebbero assai meglio a guardia di Tolonc invece che divise alle due c porte dal Mediterraneo. Per finire la guerra è necessario di dare la masc sima noia al nemico. La Francia poco danno avrebbe da una situazione c militare che nuoca poco al suo commercio nel Mediterraneo, e punto c alle sue comunicazioni con la Corsica, Tunisia, Algeria, c secondo il

-c Programma impossibile con un Egitto francm; porciò la guerra .099 ·c finirebbe fJnchè la flotta ingles~ stesse ferma alle porte del Metliter~ .c ranco: » Così anche la guerra sul mare è considerata alla stessa stregua di 1pllllla che si combatte sulla terra. Cercare le forte avversarie c dislru)lgerle ù il principio preconiz1.atò dal Clausewitz, e non !!i saprebbe pcrchil nnn dovrebbe avere applicazione anche per l' armata. A <1uesta s trcgu ~ ·sono considerate le condizioni dell'Inghilterra nel Mediterraneo: quolln par~ dj Ootta francese che si raccoglierà a Tolone vi sia assalita dallo -squadra inglese che fa la guardia a Tolonc. Ed evidentemente la questione -è riportata tutta nel campo militare, sebbene lo scrittore non sfugga nemmeno alle consider:Jzioni p.olitiche discutendo quali sarebbero le alleanze più utili dovendo rivolg~re l'attenzione su Costantinopoli, nel quale caso la distanza dell'Italia rende men facile il suo concorso di quello delfAustria, e discutendo pure quanta probabilitil vi sia di rendere efficace ·un'alleanza coll' Italia. Il Wilkinson propende ad una lega colla triplice e coll'Italia, ma vorrebbe che ne fossero già stabilite le condiz\oni, e segna ~mtro qu·ati limiti l'Italia può cooperare ad una guerra navale coll'Inghilterra. per non vedersi in terra esposta sola agli attacchi della Francia. Non ci :sarebbe possibile di eccedere nell'eMme di un libro in cui questioni assai scottanti sono esposte con la obiettività che forma il pregio .delle pubblicazioni inglesi. Possa anche da noi il grande problema essere studiato ampiamente quanto lo si vede studi:Jto dal Wilkinson: e possano libri come i suoi attrarre l'attenzione del puQblico sui veri in_teressi .del nostro paese, distogliendolo dalle piccineria nelle quali esso si agita, e sollevandolo agli ampi oriz1.0nti tra i quali si d{•ve svolgere In nostra vita prossima futura.

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li capitano comandante belga DE SEtLIERS IJE MoRA INVILt~; è apostolo .convinto delle posizioni difensive opportunamente occup~te in 111nrlo r.IIP fanteria ed artiglieria abbiano da fare l' uso pit\ eflicace tlello prOI)rie armi, e da ricevere il danno minimo da quelle dell'nvversario. Perciò egli ra-duna in un suo libro De l'occupation d-es po$ition.~ dans lo défensive (Bruxelles, Spineux el C.) la esposizione delle circostanze a tra verso ~e -qual i raccolse il germe delle sue idee, studiando come occupasse il terreno Wellington per affrontare la battaglia di W:~tedoo, c maturò quel germe tra i regolamenti e gli studi tattici contempo1·anei, i con.cetti ai quali egli è arrivato e le risposte alle obbie1.ioni (formulate 70-

ANNO XL.


'181. l LIRl 1106 in diuiutte punti) alle sue idee tattiche. In fondo egli dice : senza pre-

parazione efficace dell'artiglieria· ness.11n assalto riesce : rendete impos· sibila questa preparazione e l'assalitore rinuneierà all'assalto. Peroii) stabilite tre linee: la più avanzata forte quanto basta per far spiegare il nemico e nulla. più: una seconda linea resistente in modo da decidere della vittoria, ma fino al momento della decisione sottratta ai colpi dell'artiglieri:~ con cui il nemico vorrebbe preparare l'assalto : una linea d'artiglieria lontona dai colpi di fucileria, ma padrona di un campo di tiro di due chilometri e mezzo, il terreno potrà assecondare il collocamento delle tre lince. Le obbiezioni sono contenute nei limiti delle disposizioni indicate, e dell'appoggio che ad esse dànno la storia militare recente (da W aterloo in poi) ed i regolamenti di manovra. Manca però una risposta alla obbiezione radicale: se in guerra convunga di scegliere delle posizioni difensive per collocarvisi e fino a quale punto, prevalendo, come prevale lo spirito offensivo, le future guet·re presenteranno occasioni opportune per prepararsi ad attendere l'avversario, e consialieranno di attenderlo, invece di correre ad incontrarlo. Od in altre pa· roie se nelle future guerre, dato l'odierno indirizzo delle idee e dati gli odierni mezzi di guerra, le battaglie d'incontro scemeranno di nume.ro in p:~ragone di quello delle battaglie predisposte. ...* *

La collana delle storie dei nostri corpi di truppa va accrescendosi, e diciamolo pure, utilmente accrescendosi. Il tenente SAt.AlltS, di complemento nella cavalleria, ha raccolto con gran cura ed ordinato i ricordi riflettenti I pontieri in un libro che con quel titolo fu pubblicato recentemente a Firenze (Tipografia Cooperativa). Severità d'intonazione, sobrietà nell'esposizione, molta diligenza nelle ricerche, moderar.ione nell'enumerazione dei p:~rÌicolari sono pregi di questo libro, che volentieri citeremm() come un modello di storia reggiment~le, per i limiti entro i quali essa è contenuta. ~ohi ritr-:~tti, che desidereremmo meglio riusciti m:~lgrado le giuste ragioni date"dell'imperfezione degli originali, tre carte topogratìche, tra cui interessante quella dello scoppio della polveriera di Valdocco nel 1852 illustrano il succoso lavoro del tenente Salaris, il quale andrà utilmente ad arricchire le biblioteche delle nostre sale di convegno, per i numerosi accenni che vi sono contenuti circa l'assedio di Peschiera e circa il faticoso servi zio reso dai pontieri durante la campagna del !866.

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"" Mentre stavamo per chiudero questi brevi cenni, giunsero duo sro~Ri volumi su Napoleone e i stilli tempi dovuti ad UMHERTO Stt.VAONI, gili tonante dei carabinieri, e stampati dalla tipografia Fommi in Roma. Con· tano più di 800 pagine l'uno e più di 1000 l'altro, con numerosi schir.zi, ritratti, ecc. Sono i primi di una se1ie di sei volumi, i quali, a quanto pare, esciranno a coppia come questi, e comprenderanno divisa in tre parti l'epopea napoleonica : rivoluzione, apogeo e decadenza. Ci riprometriamu di ritornarvi dopo una attenta lettura, come lo merita un'opera manifestamente pensata, e 3critta con molto ardimento per la sun ampiezza, ma anche con mollo affetto a giudicarne dalle numerose fonti cui attinse lo scrittore e le quali nella loro varietà seguono gli studi fatti via via su Napoleone per tutto il secolo e fino all'epoca contemporanea. Il primo volume descrive i prodromi della rivoluzione francese, il suo svolgimento fino alla chiusa del periodo algido del terrore, e porge un'idea sommaria della guena che scoppiò colla t•ivoluzitme e dei generali che la diressero fino al 1795. li secondo è specialmente dedicato al generai Bonaparte e lo accompagna in Italia ed in Egitto tino nlla rivoluzione del IJrumaiu, la quale costituisce Donaparte arbitro dei destini della Francia e dell'Europa, in nome della rivoluzione francese di cui egli incarna il genio e la fatidica missione st{)rica e raccoglie il grave retaggio di una tremenda lotta mondiale, dalle quale sorge la nuova Europa interamenw ricostituita sulla base delle nuove irlee. È probabile che questi pensieJi coi quali si chiude la prima parte dell 'opera del Silvagni riassumano i concetti suoi sull'Uomo di cui descrive con intelletto d'amore le gesta in relazione ai tempi in cui visse, ed alle mutazioni che in essi maturaronsi. Lo Sl:rittore avverte di aver dovuto dilungarsi « nel racconto dei fatti « di guerra, giacchè essi formano il fondo del quadro nell'epopea napo« leonica • : ma si studiò c di farlo con esattezza, evitando la prolissità, c mantenendo lo stile militare e procurando pure di renderlo intelligibile • a tutti e non noioso a chi è estraneo alle. armi. • E noi lo ringraziamo di averlo fatto, e suggeriamo ai nostri colleghi la lettura attenta e ponderata di un libro che muove da un largo esame di tutto quello che può essere stato scritto sull'argomento e vale Il\ spesa di essere consultato, ma nello stesso tempo assurge ad opinioni e convincimenti propt·i. Speriamo che nella lettura sia possibile di uscire una buona volta dalla ripetizione dei luoghi comuni, che formulati una cinquantina di anni or sono sulla conoscenza imperfetta o passionata dei fatti, andarono cristallizzandosi nei


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sommari su cui si istruì la nostra gioventù, e finirono col formare il vade- . · mecum col quale si compongono i piò tra i giudizi che sentiamo via via emettere sugli uomini e sulle cose. Buona fortuna quindi allo scrittore, che in tempi nei quali la letteratura fuggevole e leg~era tien lo scettro, ha tanta fiducia in sè e nei ·compatriotti da pensare ed ;ccingersi ad un'opera così poderosa qual' è quella che da lui ci giunse: ci venga essa opportuna e risponda alle cure da lui messe nel compilarla ed al deside1·io suo che il passato sia insegnamento al presente,acciocchè visi imparicheognionesta aspirazione è conciliabile colla liberlit e coll'ordine, e non può effic&cemente raggiungersi che per mezzo di éssi: acciocchè ammaestrati da quanto :1vvenne in Francia si sappiano evit;tre rivolgimenti all'interno e guerre alle fmnticrc; ma :1uguriamoci pure collo scrittore che ' ove la ' lotta sia inevitabile, voglia la Provvidenza suscitare dalla Magna Paren.~ ' un altro capitano che con Cesare e con Napoleone compia una triade « immortale: poichè se la r·icchezza e la potenza ~ono beni perituri, la ' gloria nazionale è un patrimonio morale che le sciagure e le avversità « non riescono a disperdere. • 'f

*• Coi quali pensieri tolti allo scrittore del Napoleone Bonapat·te e i suoi tempi siam lieti di chiudere questa rassegna quindicinnle. F.

NOTIZIE POLITICO-MILITARI

La prima domenica di giugno. (2), colla solita pompa e col solito entusiasmo, si solennizzò la festa nazionale nella capitale del Regno, nelle provincie e nelle colonie. In tutte le principali guarnigioni ebbero luogo riviste e parate. A Roma le truppe del presidio furono passate in rivista da S.· M. il Re, nel piazzale del Macao, ove erano schierate su cinque linee agli ordini del tenente generale San Marzano comandante il IX cmpo d'armata e dal tenente generale Orero comandante In divisiòne di Roma. Dopo la rivista ehbe luogo lo sfilamento davanti a S. M. in piazza dell'Indipendenza. Tanto la rivista quanto lo slìlamento t·iuscirono tali che S. M. il K~ ne restò soddisf:1ttissimo e la stessa sera il generale . San Marzano pubblicò il St>.guente ordine del giornò: « S. M. il Re si è ·degnato di esprimere l'alta sua soddisfazione per la bella tenuta delle truppe alla rivista di questa mattina e pel modo corretto con cui hanno ~filato alla sua presenza, ed io con soddisfazione adempio al gradito incarico affidatomi di pot·tarc a conoscenza dei comandanti e dei corpi di penrlenti il sovrano compiacimento , .

Il 4 giugno, anni versario della battaglia di Magenta, ebbe luogo a Magenta l'in:1ugurazione di un. monumento al generale Mac-Mahon, coll ' intervento di S. ·E. il Ministro della guet·r·a ( rappresentante di S. M. il Re e del governo italitlno) ; di una rappresentanza inviata dal governo francese, delle autorità civili e militari di Milano, di una rappresentanza dei corpi del nostro esercito che presero parte alla battaglia e con grande concorso di popolo.


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NOTIZIE POLJTlCO-IIlLITAIU

La missione fràncese era composta del generale Alberto di Vaulgrénant, comandante il XV corpo d'armata; del capitano del genio in servizio di stato maggiore; Luciano di Mondésir, aiutante di ·campo del generale; del capitano nel 76° reggimento fanteria, Emanuele di Muc-Mahon; del del capitano nel 18° dragoni, l\-Jaurizio di Vaulgrénant. I...' esercito italiano et·a ·così rappresentato : Un battaglione del 9° reggimento fanteria con musica e bandiera ; Uno ~quadrone de! reggimento cavalleria Firenze (9°) ; Una batteria a cavallo ; " I colonnelli del 3°, ~o, 5° e 6° reggimento fanteria ·con un capitano, il sottotenente portabandiera, colla bandiera, due sottufliciali, due caporali o soldnti; Un capitano, un subalterno, un sottufficiale, un caporale o soldato per ogni corpo o riparto sotlonotato; t o o 9o battaglione bersaglieri ; Reggimento cavalleria Aosta ed Alessandria; ~ hatter1a del 3° artiglieria ; 4• J3o • )

Davanti al monumento parlarono il gAner:~le Mocenni , ministro della guerra, il sind:u~o di Magenta, il sindaco di Milano o vari altt·i. Nei discorsi degli oratori non militari si not.1rono in generale troppe allusioni politiche ed espressioni soverchiamcnte rimessivo ed umili nell'invocazione dell'amicizia fr:mcese. Rispose a tutti, o per meglio dire, ncn ri!lpose a nessuno il generale di Vaulgrénant, ;) !(Ualc, tralasciando ogni acr.enno alla politica , si limitò a trattegbriare la tìgura del maresciallo Mac-Mnhon come uomo e come soldato, elogiandone l'ardire, la nobiltà e la bontà dell'animo. Terminati i discorsi si fece una breve visita all' ossario dei caduti nella battaglia di Magenta e poi le rappresentanze tornatono a Milano dove i r:~pp.-esentanti francesi fermaronsi ancora un giorno, quindi tornarono in p11tria soddisfattissirni delle accoglienze avu te. L'ambasciatore di Francia a Roma si è in seguito recato presso il Ministro della guerra, presso quello degli affari esteri e presso S. M. il Re a porgere i ringraziamenti del governo francese per le onoranze rese alla memoria del generale Mac-Mahon.

NOTIZIE POLITICO -MILITARI

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*•• La mattina del tO corrente, col cerimoniale consueto, ebbe luogo lo solenne innauguraziooe della XlX legislatura. . . Le truppe del pre~idìo erano schierato lung? lo s!rad~le ~lal Qumnale a Montecitorio. S. M. il Re, preceduto dt por.bt mmutt da S. M. la Regina, è uscito dal Quirin&le alle ore H precise, vivament~ a_c-elamato dalla popolazione lungo tutto il percorso fino a MonteC1tor10, ove è stato ricevuto dalle deputazioni della Camera e del Senato. . Accompagnavano S. M. le loro AA. RR. il principe di Napoli e 1l -conte di Torino. . Applausi fragorosi hanno accolto l'ingresso d~l ~e nell'aula; quindt S. M., avendo a fianco i principi reali sopraindtcatt, ha letto, con voce -chiara e vibrata, il seguente dtsoor~o: «

Signori senatori! signori deputa t'i l

, Saluto la . nuova rappresentanza nazionale, sicuro che essa ha la -coscienza illuminata del grave compito che le s'impone, risoluta volontà di adempirlo. , Il popolo italiano, raccolto nei suoi comizii, ha manifestato . cosi chiaramente il suu pensiero, che i nuovi eletti non possono ora rimanere incerti intorno alla natura dei problemi ehe attendono le cure e le solleciti risoluzioni del Parlamento. « Lo:~ sistemazione della finanza formerà anche una volta il primo e principale argomento delle vostre deliberazioni. l di~nì di legge proposti e :~dottati nel primo periodo della passata sess10~e, ebbero ~r­ tamente la virtù di rialzare il credito dello Stato, e g10varono rotrabilmeute ad avvicinare l'entrata alla spesa annuale; ma la saldezza del bilancio non era, ed ancora non è, pienamente raggiunta. Posla pertanto l'urgenza dì efficaci rimedi. il mio Governo prese alcuni provvedimenti, che produssero di un tratto, anche 111 di là delle pl'evillioni, quei frutti che si attendevano dall'immediata loro applicazione. , Questi provvedimenti vennero senza indugio sottoposti 11lla sanzione legislativa, ed ora vi saranno ripresentali, perchè ne facciate quel giudizio, che è riservato di pieno diritto alfaul,orità vostra. • Ma il pareggio effettivo del bilancio non si p~trà altrimenti conseguire senza contenere la spesa entro i più stretti limiti che le imperiose necessit:ì dei pubblici servizi possono ancora consentire, ed un


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.NOTIZUI; POLITICO-li.ILITARI

breve passo è pur necessario a raggiung~re l:~ rnèta. Io confido che dall'alto patriottismo e dalla retta intelligelllà dei vostri doveri, saprete trarre l'ispirazione e la forza necessaria per superare queste ultime difficoltà, ed .assicurare il completo risanamenlo della pubblica finanza. Questo è terreno comune, sovra del quale tutti gli uomini di buona volontà, senza distiniione di parti, si possono muovere liberamente, e qui si; .parià la nobiltà del Parlamento italiano. c Quindi avverrà che, consolidata la finanza dello Stato, risollevato all-'estero quel eredito che agevola lo sviluppv dell'er,onoo1ia nazionale, e ravvivate naturalmente le fonti della produzione e del lavor·o, potremo d~ poi, con maggior sicurezza affrontare, col proposito di ri~olverlo degnamente il ponderoso problema delle finall7.e loca_li, e preparare le riforme· negli ordini amministrativi , meglio rispondenti alla ragione doi tempi ed all'indole del 'popolo nostro. c Ah re proposte di di verso ordine vi saranno presenta te insieme aquelle finanziarie, che raccomando egualmente alla vostra attenzione. c Supremo presidio di ogni civi le consorzio è una giustizia sicura,. pronta, uguale per tulti e sopra tutti. Perciò il mio Governo vi proporrà tal une modilicazioni a leggi vigenti, perchè i nostri. ordini gi udiziarii · dieno migliore affìdamento alla tutela dei privati eli ritti e della pubblica quiete. Qualunque cittadino, se pure occupa uffici elevati, deve poter es~ sere chiamato a rendere ragione delle proprie azioni, sotto l'imperio della legge comune. Conviene quindi dare, e vi saranno proposte, più sicure ed espli1:iti norme alle comp~tenze sopra gli atti compiuti, non soltnnto nei minori, bensì nei gradi eminenti delle pubbliche funzioni. · • Ma vi è una responsabilità che preme ugualrnent.e su tutti i buoni, un'opera a cui tutti siamo chiamati; quella della pace sociale. li mio Governo, custode dell'ordine, ha dovuto tutelarlo con la forza; ma esso è meco concorde nel preferire alla forza l'amore. E, come al la rep•·essione è seguita e seguirà la clemenza, in misura ancor più larga, appena dia garanzia di spontanc:1 stabilità l'ordine instauratO, cosi io intendo che una efficace pllrsuasione venga agli incoscienti e ai tra viati dalla p1·ovvidenza di un~ legislazione per eui abbia sempre maggiore e più etlcttivo significato quel concetto di fratellam•.a umana, alla quale mirerà anche l'apostolllto di una scuola educatrice. .. c Nel bene degli umili ho riposto, voi già lo sapete, la glori a del mi() regno; e il miglior modo di associarvi alle gioie della mia famiglia - ora allietata da fausti eventi - s:~rà il far sì che nella grande famiglia italiana più -non siavi argomento nè di violenze, nè di odii. .. • .A questo intenderà il mio Governo, a questo voi dovete mirare con esso.

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• Signori serwtori! signori deputati l c È sempre con sincera soddisfazione dell'animo elHl constalo lu curdialità delle relazioni correnti fra gli altri popoli e il nostro, trn il 111io n gli altri Governi. Anchfl per volontà nostra, l'Europa respirn la pnco, mì vi è più diffidenza o sospetto che aleggi sulle nostro intenzioni. Con ono!!tll letizia fat;cìamo' dunque parteci pare le nostre navi a quel pacifico convegno di tutte le armate, che sta per celebrare un'oper·a ammirevole, compiuta sotto gli auspici del mio amico ed alleato l' Imperatore di Germani~·; e di là le dirigiamo a rendere il saluto della più amichevole intimità, alla flotta alla naziohe britannica. • Della efficacia pratica di tale intimità, mi è caro ~egn:.larvi nuovo pegno in quel contidente ove Italia e Inghilterra si toccano, e agiscono concordi, vessillife"r-i di civiltà. Là ove i popoli più progrediti si contendono l'onore di allargare i contini alle feconde energie, il nostro esercito fronteggiando vittorioso il nemico, ha rinnovato, da Cassala ad Adua, le glorie della italica virtù; c là il Governo inglese ha \'0 lt..to dare all'Italia altra prova della sua simpatia, vietando che dai po1·ti del suo protettorato nel golfo di Aden giungano armi :1\la barbarie in rivolta contro di noi. • c Tuttavia, l'assetto dell'Africa ita~iana, considerata nelle sue attinenze colle condizioni c cogli intcrossi generali della Nazione, non cessa di essere, c formerà in ogni tempo, il 50ggetto delle cure riù assidue del mio Governo. Alieni dalle avventure, noi aspiriamo in realtà ad acquistare la sicurezza permanente delle nostre posizioni, ed i nostri sforzi vanno p;,rticolarmentc rivolti ad avviare gradualmente la colonia all'ind ipcndrnz11 finanziaria delln madre pat1·ia.

·., Signori senatori! signori deJm!ati! • Celehrandosi il primo giubileo della ita lia no;;tra, in fJIIe.~ta lt'rza ed eterna Roma, ove fu dato a mio Padre coronare l'edificio incrollabile dell' unità nazionale, sono sicuro di non dirigervi indarno l'appello che mercè l'opera vostra, l'anno memorando volga ormai pel hone rlcl popolo italiano. Pensiero ed azione siano pari all'altissimo intento, il quale sarà il vanto e l'onore della XIX legislatura, che vado lieto di inaugu rare. La comunanza di aspirazioni ~ di all'etti fra la Dinastia e la Nazione, su cui si crsero le nuo\"e sòrli d'I talia, abbia in voi inter pr<1ti fedelmente operosi; e il rispetto alla dignità di quelle libere istituzioni che sono la fede della


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NOTIZIE POLITtCO-•JLIT Alli

NOTIZI. POLITlCO -IHLlTARI

mia Casa, vi inspiri nel preparare, saldo e luminoso, l'avvenire della pa· lria italiana •. Il discorso ha prodotto in tutti una eccellente-impressione, e fu giudicato bellissimo nella forma, sereno e calmo nei concetti. Applausi generali, vivissimi, ad ogni periodo, ,sperialmenlo nella parte relativa alla finanza: all'invio della s11uadra a Kiel, alle viuorie d'Africa e ad una prossima amnistia. Anche nel ritorno nlla regia i Sovrnni sono stati salu1<1ti con unanimi applausi dtllla nu merosa popolaziane accorsa al loro passaggio.

c Gli avvenimenti svohisi in quest'ultimo periodo non hnnno fullo che da re a quei concetti più larga e pr3tiea e~plicazione. • Misurando gradualmente la nostra azione ai nostri mer.zi, prtJvonontlo e respingendo le offese, distinguen•lo accuratamente i provvedimenti mi· litari d'ordine transitorio per la difesa, dallo svolgimento o1·ganico di una colonia che deve non essere più di onere, ma divenire un beneficio por In madre-patria, abbiamo assicurato quello stesso svolgimento o1·ganico, in istretta coerenza ai nostri interessi generali in Africa e alle relazioni tra l'Ttalia e le altre potenze principalmente interessate in quel continente. « L'occupazione di Cassala ci ha avviato alla soluzione della parte intemazionale del problema, confermando la solidarietà di fatto e di diritto coll'Inghilterra; ed a tale solidarietà corrisposero i provvedimenti presi dall'Inghilterra a Zeila. c Colle occupazioni dell' Agamè e nel Tigrè abbiamo stabilito non solo basi solido di difesa contro possibbili attacchi dal sud di capi indigeni, venuti meno alla loro fede .ed anef?rn dediti alla pratica della schiavitù, ma solidarietà d'interessi con le popolazioni tigrine, che forono sempre la vera forza dell'Etiopia, e che hanno invocato la nostra protezione contro l' anarc~hia dt!riva nte dall'altrui defezione. • Stabilito, secondo il diritto internazionale, il nostro protettorato di diritto e le nostre sfere d'inOuenw, dal mar Rosso nll'occano Indiano, intendiamo sviluppare relazioni di ordine economico dall'Eritrea alla costa dei Bcnarlir, daii'Atbara al Giuba E prima base degli sca mbi e delle comunicazioni pacifiche sarà la colonizzazione t~g l'icola dell'altipiano eritreo, iniziata dall'on. Franch~tti ed ora chiamata n più larga esplicazione. c Nelln pace, a cui abbiamo sempre mirato, nella guerra non da noi provocata e che ci ha condotto a vittoria, questa è stata, e questa contitinuerà ad essere l'ispirazione della nostra politica . .E dai documenti che presenterò fra breve ho fiducia c;he il Parlamento si convincerà che siam o entrati praticamente in via che, al principio modesta e prudente, promette un prospero avvenire. , Noi questo avvenire siamo sinceramente conl'inti di preparare colla costanza dei pr.opositi, ormai definitivamente chiariti, ed alla cui realizzazione deve mit·nre In fidente iniziativa del paese, come mirano la ponderazione del consiglio e il valore di chi t•appresenta così degnamente in Africa il nome italiano. • Il Senato del re;,.'llo completò anch · e.~so nei primi giorni il suo ufficio di presidenza c commemorò i suoi morti.

••• Nella prima seduta la Camera procedette all'elezione del suo presidente; l'on. Villa, candidato del ~overno, f•J eleuo con 268 voti contro !56 dati all'on. Caetani, candidato dell'opposizione. Lo stesso giorno e quello appresso si prflcedette alle votazioni per le altre cariche, alle quali riuscirono eletti a grande maggioranza tutti i candidati governativi. Nel giorno t2 la presidenza ·prese possesso del suo uffìzio, si fecéro varie commemorazioni di depurati delunti, sì annunziarono varie interpol· lanze. Il !3 l' on. mini~tt·o della guerra presentò i seguenti progetti di legge : Leva sui nati nel !875. - Ordinamento dell'esercito.- Stato dei sottufliciali. - Requisizioni e somministrazioni alle truppe e matrimonio degli unici:~ li . ·In questa seduta ehbe luogo un incidente degno di nota : l'on. Menotti Garibaldi propose nn saluto e un voto di plauso al generale Baratieri e agli ufficiali e soldati italiani in Africa, i quali hanno rinno·valo le audacie delle migliori imprese italiane e fatto rivivere il valore latino. ·Questa proposta sollevò le ire dell'estrema sinist1·a, per il timot·e eh 'essa implicasse una indiretta approvazione della politilla coloniale, e non val· sero le dichiarazioni del proponente e di altri che si trattava soltanto di un plauso al valore. Ad ogni modo, messa ai voti la proposta fu appr~ vata alla fJUasi unanimità. La seduta del i3 fu notevole per una risposta data dall'on. Bl:mc, ministro degli alTari esteri, a tlue interrogazioni degli onorevoli Rubini e Danieli relative alln situazione della colonia Eritrea ed agli intendimenti del governo in propostito. Il ministro cosi si espresse: • Il Parlamento fu da me informato nella precedente legislatura dei concetti fondamentali della nostra politica nella colonia Eritrea.


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NOTIZIE POLI'fJCO-·lLITARl

Ad esso l'on. ministro della guerra presentò i seguenti progetti di legge. Avanzamento nel regio esercito. - Modifìcazioni all'attuale legge sul reclutamento.

NOTIZIE POLITICO-M ILI'l'ARl

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z10ne. Si annunzia un'agitazione nel Wadai, regione situnta tru il Ounfur -e il lago Tzad, il cui sultano raduna armati per conquisti)!'(), lltlllt ro il

califa di Ondurman, il Darfur e il Cordofan. I dervisci hontlll tl u ,pensare ai casi propt·i e si ritirano sempre più dai nostri llOnfln l

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" * Le notizie dell'Eritt·ea non recano da qualche tempo alcun fatto degno di nota, ma lasciano vedere la possibilità, forse la probabilità di fatti importanti in un prossimo avv~nire. Il nostro servizio d' informazioni si fa ogni giorno più esteso ~ più intenso. Gli esploratori partono da Adua e da Adigrat talvolta isolati·, più di frequente a CO!Jpia e si spingono fino al Ghedaref da un lato, nell' Amhara dall' altro, per sorvegliare tutte le mosse degli abissini e dei dervisci c rendet·e conto degli umori tlelle popolazioni e dei capi. Quanto agli abissini ormai, non si può più dubit.,re dell'intenzione di Menelik di invadere i nostri territori se gli sttrà possibile. Si sa che batte a raccolta ma con poco frutto. l capi sono divisi e gelosi l'uno dell'altro; le popolazioni riluttanti. Si sa cpe l'unica stt·ada percorribile da questi eventua li invasori è •Juella eh~ . segue la linea di displuvio tra i versanti del rnar Rosso e della valle del Nilo, strada che presta il fianco agli as3alti dei Danakili, antichi nemici degli Abissini e desiderosi di un'oceasione propizia per vendicar!>i ; si sa che il sultano dell' Aussa, ad un nostro cenno, c:Jdrebbe sulle retrovie degl'invasori e gli attaccherebbe alla . coda. Si sa che ras Mikael non vuol muoversi; r:~s Olié si muoverebbe volentieri per conto propt·io, ma non per aiutare !l:mgascià e via dicendo. Pronto a mettersi in marcia è solo ras Alula col srw migliaio di Tigrini. Il Negus ch'ebbe sempre abbondanza d' uomini o mancanza di danaro, oggi, per un caso singolare, si trova del danaro ma gli mancano gli uomiQi. Che abbia danaro non se ne può dubitare perchè fa proclall)aro dappertutlo che il suo esercito non razzierà, m:1 pagherà in contanti; dichi:~ra­ zione nuova negli annali delle guerre abissine; che gli manchino gli uomini si vede col fatto. · Ad ogni modo, se, pochi o molti, con danari o senza, verranno, i nostri sono pronti a riceverli. Balla parte dei dervisci il. pericolo diventa sempre minore; le popolazioni dello Sciré, confinanti con . essi, vennero già a far alto di sotton:tissione al comandante del presidio di Adua. Il mahadismo è in dissolu-

Ora, ecco le principali disposizioni d'interesse militare emanate noll:c : Affine di porgere mezzo agli ufficiali di complemento del genio appartenenti a tutte le specialità, escluso ·il treno, di perfezionare la loro istruzione teorica e pratiea e di prendere conoscenza delle principali innovazioni recentemente introdotte nei servizi dell'arma, il ministero ha determinato di ammettere quelli che ne faranno domanda a prestare servizio nei reggimenti durante il corrente anno. Il servizio aVI'à la durata da due a sei mesi, secondo il desiderio espresso dai predetti ufficiali, i quali durante il tempo del servizio avranno diritto :a lle competenze stabilite dai regolamenti. Vennero fatti conoscere i limiti d'anzianità degli ufficiali delle varie armi e corpi i quali possono essere inscritti nei quadri generali d'avanzamento pet· l'anno 1800. Vennero pubblicate le norme e aperto il concorso al premio Riberi per gli ufficiali del regio esercito e della reg;a marina. Venne stabilito che il materiale di bardatura in carico ai distretti militari, aventi sede in capiluoghi di di'visione, per servizio delle scuole d'equitazione per gli ufficiali 1lelle armi :1 piedi, sia ripa1·tito fra i vari presidi di ciascuna divisione. . Venne pubblicato l'annunzio e le norme per la chiamata alle armi per istruzione dei militari di t• categoria della classe 1869 ascritti alle compagnie di sanità e di sussistenza e dei militari di t• categoria della ~!asse !870 di tal uni distretti ascritti alla fanteria di linea e ai bersaglieri. n periodo d'istruzione durerà 20 giorni. Vennero pubblicati l'annunzio e le norme per la chiamata alle armi per istruzione per un periodo di !5 giorni dei militari di milizia mobile di i a categoria delle classi !864 e 1865 dei distretti del XII corpo d'armata (Sicilia). Roma, il H> giugno.1895.

~uindicina

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NOTJZJK MILITARI EST&RI

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MOTIZIE. MILITARI ESTERE

FRANCIA .

Affluenza diretta delle r·el:lute ai un-pi. Chiamata della classe. - Nell:t seduta del 29 maggio ultimo scorso la commissione dell 'esercito ha definitivamente adottati due progetti importanti, modificanti : l'uno il modo di raggiun'gere i corpi da parte delle nuove reclute, l'altro la data dell' incorporazione qei nuovi contingenti di leva. · Nella seduta del 6 giugno la Carnera-, dichiarata l'urgenza del primo progello, ba approvato sen1.a discussione l'articolo unico della legge così concepito: « L'articolo 20 della legge 24 luglio !873, relativa all' organizzazione generale doli' eserci to è abrogato e sostituito dal seguente : I giovani c soldati raggiunger:lllno direttamente e individualmente, nel giorno c fissato, dall'ordine di chiamata sotto le armi, i corpi o i distaccamenti c dei corpi ai quali essi sono assegnati. Però quelli che sono assel gnati ai corpi o distaccamenti di sede in Corsica, Algeria e Tunisia, c si porteranno, nel giorno fissato dall'ordine di chiamata, all'ufficio , di reclutamento della suddivisione di loro residenza, d'onde uniti c partiranno per· la loro destinazione , . Questa modificazione alla legge di reclutamento è stata accolta con plauso in Francia nel mondo militare. Essa eviterà, senza dubbio, un non indifferente lavoro agli uffici di reclutamento e ben forti- spese ed inutili all'erario, col sopprimere così i drappelli di condotta. Se vi saranno mancanti alla chiamata, saranno più o meno severamente puniti, senza che perciò la legge debba dirsi cattiva ; del resto nessuna ragione porta a credere che il numero dei mancanti debba essere superiore a quello che si è riscontrato a tutt'oggi con la vecchia legge. Infine, questo sistema

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farà sparire complellmente certi abusi, per quanto rari do parto di nlcuoi sottufficiali cbe capi-drappello di condotta, approfittanJo dellu inOSJtOrionza delle reclute, non corri~pondevano ad esse interamente le indenoitù cui hanno diritto. In quanto al secondo progetto, di fare cioè la chiamata dolla lt~vn ul { o ottobre anzichè al 1° novembre, sempre però con la riserva lasciata al ministro di poterla protrarre sino al !6 novembre , per ragioni di bilancio, la stampa militare francese si compiace di questa ottima idea della commissione dell'esercito; però non può approvare la facoltà accordata della dilazione della chiamata ai ministri della guerra . Se concessa darà luogo probabilmente per lo avvenire agli stessi inconvenienti, finora lamentati, di non poter cioè avere ben istruiti per la guerra i nuovi contingenti di leva, e specialmente la cavalleria per il marzo dell'anno successivo, poichè il ministro della guerra sotto la pressione delle strettw.e finanziarie (le quali anche in Francia incominciano a farsi sentire) e forse anche di raccomandazioni per parte dei deputa ti, sarà b dotto probabilmente n .ritardare la chiama ta sino al limite estremo concesso dalla legge. Disciplina. - Oopo una vivace discussione avvenuta al Parlamento francese in sullo scorcio del mese di m:~ggio, sull'intervento dei militari, in forma ufficiale o meno, a funzioni pubbliche religiose e sulla piena libertà di poter essi far parte di associazioni politiche o religiose, il ministro della guerra generale Zurlinden ba !\manato la sel(uente circolare: , Le regole della disciplina s'oppongono che un militare faccia parte, , sotto qualsiasi pretesto, di società aventi carattere politico o religioso: • egli non può, qualunque sia il suo grado entrare in esse, senza previa 1 autorizzazione del ministro della guerra. , Come ben disse il maresciallo Soult nel !844, un militare non dave «contrarre altro legame éhe quello che lo tiene astratto al servizio, non c conoscere altri comandi che quelli dei suoi capi, non avere altra guida c che la propria bandiera. , Furono questi principi che ispirarono le circolari del 5 luglio f8[j,4, , del 20 febbraio 1845, del 22 luglio !880, del tO settembre i882 e del • 6 marzo :1.889. Ed esse sono tuttora in vigore. , Inoltre una circolare del 15 febbraio 1892 fa conoscere che i locali c messi a disposizione dei militari in certe guarnigioni, per iniziativa pri1 vata, quali sale di lettura e di scrittu•·a devono conservare il carattere , di semplici luoghi di riunioni freq uentati da soli militari. In essi deve , e~sere proibito bere e fumare e farvi qualsiasi propaganda sotto quac lunf)ue forma.


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N~TIZIR

lfiLITA!Il B8TBDK

• Infine non è va n~ ricordare . che. , se l'esercito, all'interno, dev'esser~ • la salvaguardia leale e costante della legalità ; se tutte le opini~nl 'perso~ « nali devono sparire dinanzi al primo dovere di prC$tare mano forte al • governo legale dol paese, per il mantenimento dell'ordine ed il rispeu~ • delle leggi, deve esso eziandio riunire in s~. senza fare guerra ad alcuna ~ convinzione, tutte le volont:ì e tutte le energie della nazione contro il « nemico esterno. Ogni discussione politica dcv'esgere interdetta. • Tutte le credenze, tutte le religioni devono e5sere rispettate, accorc dando ampia libertà nell'esercitarne le pratiehe; ma lungi da qualsiasi' • ingerenza o professione altrui, conservan,Jo in esse sempt·e il carattere • di manisfestazione individu:de e personale. c Mi onoro pregare vostra signoria di dare gli ordini necessari per l'ap• plic.nione delle disposiziani della presenre circolare e d'invigilare con c fermezza , acchè esse sieno stretlamente osservate , . Corsi pratici di tiro. - Con decisione ministeriale del i2seLtombre !884, e successivamente modificata furono in Francia istituiti i così detti corsi pratici di tiro, col compito d'introdurre nei corpi d'artiglieria un complemento d'isl.ruzione tecnica ed· uniformità di metodi nella cÒndotta del fuoco. Benchè alquanto in rilardo, crediamo pregio dell'opera fornire ai lettori della Rivista i particolari del funzionamento di questi corsi di tiro. Essi sono fatti per cura di una commissione di studi pratici di liro residente a Poitiers (9• regione) la quale è incaricata di studiare e di ricercare in base a programmi approvati dal ministro, i migliori metodi da impiegarsi nel tiro delle hoc:che da fuoco da campagna, d'assedio, da fortezza e· da eosla, e di fare proposte in vista di stabilire e migliorare i metodi regolamentari. A raggiungere questo intento, oltre gli studi particolari della commissione, valgono le esercitazioni ed esperienze varie che si esegui ~co no nei corsi pratici. . La commissione si compone di: i ufficiale superiore (generalmente colunnello) presidente, 2 maggiori, t capitano in primo e 2 tenenti membri. Ad essa sono addetti in modo permanente una batteria a piedi con l'effettivo normale di pace ed un distaccamento di conducenti e di cavalli proporzionato ai bisogni. I corsi pratici di tiro si distinguono come segue: L Corso pratico di tiro di Poitiers. - Ha lo scopo : di esercitat·e i capitani alla applicazione rigorosa dei melodi regolamentari di tiro da campagna, di far loro conoscere ed applicare, nei limiti permessi dal poligono di Poitiers i metodi ed i procedimenti in uso per il tiro d'as-

NOTIZIE MILITARI EITERE

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sedio, da pia1.za e costa, e di preparare inoltre nn certo numero di maggiori alla condotta del fuoco di più batterie ed allo direzione dello Ncuole di tiro. · Il corso comprende tre periodi 'd'istruzione della durata di ~ei settimane ciascuno, che si effettuano dal settembre all 'nprilo. A ciascun periodo intervengono 33 capirani in ~o in procinto di fJOS· sare capitani in t •, designati dai capi di corpo, e 12 maggiori designali dal ministro. A questo còrso sono addetti, oltre il flersonale della commissione di studi pratici di tiro, una batteria montata éon l'effettivo normale eli pace aumentato di 20 conducenti e 36 .cavalli da tiro, designala per ogni periodo, dal comandante ' dell'artiglieria del IX corpo fra le batterie montate della brigata, ed un distaccamento di uomini e cavalli messo a disposizione del corso pratico dal dettu comandante per J'esecuzione _dei tiri speciali, in seguito a richiesta del presidente della commissione. 2. Esercizi di tiro d'assedio e da piazza. - Hanno luogo al campo di CMlons fra il i o luglio ed il i o settembre rol concorso della scuola d'artiglie1·ia di Chàlons. Vi prendono parre ogni anno 25 ufficiali appartenenti alle truppe d'artiglieria da fortezza ù alle direzioni d'artiglieria. Per questi esercizi sono messi a disposizione del fJresidente della commissione di studi pra.tici 2 battaglioni d'artiglieria da fortezza e 2 batterie montare. 3. Esercizi di tim da costa: - -Hanno luogo a Tolone col concorso della locale direzione d'artiglieria. Hanno la durata di 3 settimane e vi prendono parte ogni anno 20 ufficiali superiori o capitani appartenenti a direzioni marillime o a batterie da costa. Per questi esercizi sono messe a disposizione del presidente della commissione 2 batterie da fortezza di guarnigione nelln piazza. La scuola dei lavon di campagna. - Con circolare ministcriale del 27 gennaio !879 e successive del 16 aprile 4885 · e 30 giugno 1889 era stata istituita la scuola dei lavori di campa_qna, per gli ufficiali dei corpi di fanteria, presso le scuole del genio. In seguito alla nuova organizzazione delle truppe del genio, con una rccenle circolare, in data del i4 maggio i895, il Ministro della guerra dà le istruzioni secondo le quali d'ora innanzi dovranno funzionare queste scuole, annuiiMJdo le precedemi disposizioni contemplate nello circolari rnem;ionatc. La scuola dei la vori di campagna ha lo scopo d'impartire ad alcuni capitani di fanteria, i quali abbiano la voluta attitudine, ed in mancanza 7f -

ANNO XL.

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NOTIZIB MILITAU UTB&.a

di questi, ad alcuni tenenti, un insegna~~ co~cernente la fortificazione passeggera, qualche nozione 3ulla foruficaz~one ~rQlanente ~ i lavori di zappa e di mina, gli ~plosivi, le strade, 1 pontt e le ferrovie. n còmpito ·di far funzionare questa seùol~ è affidato_ ali~ sei ~cu?le del genio stabilite alle sedi dei !lei reggime~tt zappatort mmat~rt, eta~ cuna delle quali ogni tre anni deve orgàn1zzare una scu?la det l_avor~ di campagna ad uso degli ufficiali dei corpi di truppa dt fanteria, dt guisa che ogni anno funzionano due scuole. . .. . . 1 corpi di fanteria dell' esercito e della manna sonu npar_tth fra 1~ varie scuole del genio in modo che ciascun corpo manda ogm tre anm alla seuola l'ufficiale che dove prendervi parte, cioè un capitano o, in mancanza di esso e soltanto in caso di assoluta necessità un tenente. Quest'ufficiale è designato dal governatore militare o dal comandante del corpo d'armata. . , . . . . . . Il corso dura qua\tì'.o settimane, compresi due o tre gtorm tmptegatt alla fine del corso per la redazione di una memoria e comincia il primo lunedì dopo il iO settembre. . . . Comprende unà istruzione teorica ed una MtruzJOne ptatt~a. n personale insegnante è designato dai comandante del regg1mento del genio interessato, fra gli ufficiali di q~es&_o o della .~uola annessa. Il tenente colonnello è incaricato della dateztone dellmsegnamento.

GERMANIA.

Distaccamenti di corrieri militari a cafJallo. - In forza d'un ordine di gabinetto pubblicato in maggio scorso, i tre distacca ~enti ~i ~orrier_i a cavallo stanziati nel bilancio militare 1895-96 e ·det quah st parlo nella dispensa XVI-189~ dt questa Ri'Oista, cominciarono a funzionare il 1o del corrente giugno (l). maggio 18~6 i comandi di corpo di armata, Guardia, I e XV presso i quali essi sono istituiti, dovranno riferire al Ministero della guerra quanto avranno osservato su queeto primo esperimento. È stato pubblicato anch~ l'apposito r~olamento di servizio. Questi distaccamenti sono aggregati ad un reggtmento cavalleria avente sede dove trovasi il comando del corpo d'armata od un

In

(t ) Un precedente ordine pubblicato in aprile stabiliva la data d'ini1.lo dei corsi al 1• ottobre corrente anno.

lfOTIZIB MILITARI EIT&RE

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comando divisionale; dipendono disciplinarmente ed an,miniatrutivnmente dai detti reggimenti. La forza per ciascuno ò di t oapituno, t tenente, ~ sottotenenti, l i sottuf6ciali, 96 uomini di truppn, t08 onvn lli. Funzionano come riparti reclutanti autonomamente n ferma di 3 11 11111 e ricevono reclute che dimostrino attitudine per lo speciale sorvi1.io 1111i sono chiamate ed abbiano già nella loro professione personale tlC4JII Ì· stato una certa pratica dP.l cavallo. Obbiettivo dell'istruzione è di ottenere che ciascun allievo diventi esperto cavaliere isolato, sappia curare da sè lievi indisposizioni del covallo, cavalcare in terreno vario con disinvoltura e destreua, orientarsi coll'aiuto d'una carta od anche senza, osservare giustamente e con prontezza, riferire chiaro e breve alla persona cui è diretto, senza scambiare. L'istruzione consiste per conseguenza in tre parti principali: addestramento individuale cd a cavallo; ammaestramento del cavallo; istruzione teorica seguita da esercitazioni pratiche all'aperto. Queste ultime vengono_ poi perfezionate mediante acconci servizi, come: incarichi assegnati individualmente, corse di resistenza, frequenti partecipazioni alle esercitazioni da campo della fanteria. l corrieri a cavallo sono armati di sciabola e di revolver; la lancia è omessa. È stata stabilita anche l'uniforme, la quale per due distaccamenti è simile a quella dei corazzieri. Dalla tinta del colletto e delle controspalline si contraddistingue il corpo d'armata cui appartengono. Per il disttJccamento del XV corpo (Strassburg) è stata adottata uniforme simile a quella degli ussari con attila bianco a cordoncini roSl!i, per conlentare dicesi, una preferenza particolare degli alsaziani. La gra11de rivista delle floUe a Kiel. - Crediamo utile riprodurre il piano ufficiale della disposizione delle flotte alla solenne inaugurazione del canale di Kiel. secondo il programma ufficiale, fra il giorno t9 _e il 20 giugno le navi, raccolte ad Amburgo, debbono discendere dalla città, lungo l'Elba, verso Brunsbuttel alla imboccatura ovest del canale. All'indomani arrivo ad Holtenau (rada di Kiel) nelle ore pomeridiane ricevimento a bordo del yacht imperiale Hohenzollern degli ammiragli e comandanti delle flotie estere. Ballo all'Accademia di marina a Kiel. Il ~t giugno, alle ore H, atto di inaugurazione e scoprimento della lapide commemorativa allo sbocco est del canale, presso Holtenau. AIle ore 15, rivista delle flotte: le navi di queste rimarranno alla boa o ancor.ate; il yacht Hohenzollern eseguirà un giro ft·a le medesime. Alle ore ~. grande pranzo nella sala provvisoria di Holtenau. Cotesta sala


NOTIZlB lllLITARl BSTBBB

rappresenta l'interno di una nave, in dimensioni esagerate dello scorso secolo. Al 22 giugno, nelle ore antimeridiane, manovra della flotta tedesca fuori della rada di Kiel. Le due regie navi italiane Savena ed Aretwa sono ancorale nell'Elba presso Schulau, ~chilometri a valle di Amburgo. Le altre sette navi j,riunsero in Kiel fin• dal !5 giugno, accompagnate dall'avviso .tedesco P(eil e dalla flottiglia delle torpediniere tedesche. Il generale conte Lanza ambasciatore di S. M. il Re d'Italia a Berlino si recò a bordo del Savoia per complimentare S. A. R. il duca di Genova. Il capitano di vascello nella marina tedesca conte Baudissin per ordine dell'imperatore, ed il colQnnello di stato maggiore Zuccari, addetto militare italiano a Rerlino, si recarono a bordo del Savoia per rimanervi a disposizione della prefata A. R. per tutta la durata delltl feste.

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STATI UNITI.

I Cltnnnni pneumatici negli .Stati Ut~iti. - È noto che negli Stati Uniti furono già fatte numerostl es~rienze aventi per iscopo di utilizzare l'aria compressa pel lanciamento dei proietti. Per molto tempo quesle esperienze non diedero buoni risultati. Con esse si proponeva di lanciare con cannoni pneumatici dei proietti voluminosi contenenti cariche considerevoli di esplosivi: dinamite, emensite, o nitro-glicerina, d'un peso totale che raggiungeva le 1.200 libbre. Il 21 agosto scor~o si fecero delle esperienze nella rada di NuovaYork, con una batteria di 3 cannoni pneumatici collocata alla punta di Sandy-Hook. Si procedeue alle esperienze preliminari con proietti contenenti in luogo della carica di· esplosivi una zavorra del peso equivalente, onde render~i esatto conto della portata e della giu!'tezza di tiro. I risultati essendo stati soddisfacenti, si eseguì il tiro con proietti di grandi dimensioni, carichi di nitro-glicerina. Mentre che coi proietti di prova si ottenne la portata di 6 chilometri circa, con quelli reali si potè raggiungere appena i due chilometri e mezzo senza molta precisione. I pr(lietti lanciati pesavano t 200 libbre e contenevano una carica di 500 libbre di nitro-glicerina. Gli effetti prodotti furono considerevoli. Scoppiando nell'acqua innalzarono delle colonne d'acqua dell'alle.zza di quattroctlnlo piedi e si comprende di leggieri quali danni arrecherebbero

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NOTIZIB NILITAB.l ESTERE

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cadendo iiU una nave oppure in mezzo ad una squadra. La breve portata dipende senza dubbio dall' avere utilizzato la forza considerevole dell'aria con grande parsimonia, tcmendosi scoppi prematuri come già avvennero in analoghe esperienze. In quanto alla precisione di tiro è difficile ottencrla con così deboli velocità iniziali a cagione della forma forzatamente allungata dei proietti . Nelle esperienze presentate si ebbe a constatare notevoli oscillazioni del proieuo verso la metà della traieuoria, cosa che ha cagionato alle volte lo scoppio prematuro. La fanilità di manovrare i pezzi non lascia nulla a desiderare, essa:è di una grande semplicità . Sebbene ogni pezw pesi coll'affusto 52 tonnellate, un apparecchio girevole mosso dall'elettricità dà agio di orientarlo istantaneamente. L'aria compresse 'è mantenuta in pressione in un recipiente posto al di sottt> della piattaforma, un condotto che rimane ermeticamente chiuso fino alla partenza del colpo lo mette in comunicazione colla culatta; il servente incaric.:~to di far partire il colpo non ·ba che da girare una manov~lla per far agire l'aria sul fondello de[ proietto. Le esperienze del 21 agosto hanno lasciato mollo bene sperare, e d'allora in poi si lavora alacremente per rimediare agli inconvenienti segnalati. È da ritenersi che le uhime esperenze sianù state favorevoli ; giacchè, tanto la compagnia di costruzioni di cannoni e torpedini pneumatiche di Nuova-York, quanto lo stabilimento Fulton ùi costruzioni meccaniche e navali a San Francisco, stanno organizzando presentemente la fabbricazione di cannoni a dinamite destinati al Fort-Point. Questi cannoni pneumatici dovranno avere la ·gittata di 7 chilometri e mezzo e il loro proietto dovrà contenere una carica interna di 000 librc di dinamite. Il diametro dell'anima del pezzo è di centimetri &O ; la lunghe7.7.:1 del cannone è di i5 metri. La macchina destinata a comprimere l'aria ò provvista di una forza di 700 cavalli. Con questo cannone, per mezzo di tubi concentrici che ne riducono il diametro interno, si possono anche utilizzare proietti da 20 e 30 centimetri. Tutti i proietti sono muniti di una spoletta sper.iale a percussione che può produrre lo scoppio al minimo urto•


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NOTIZlB IIIILJTA.Bl ESTBilE

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SVIZZERA.

Il tunnfl del Sempione. - Ecco alcuni dati intere~s:mti sul tunnel del Sempione, destinato a diventare quanto prima la principale delle e~r municazioni fra gli Sta.Ji centrali d'Europa ed il Mediterraneo. Il tunnel ha principio a 2 chilometri e mezzo da Brig e traversa il rnassiecio di M•Jnte Leone nella direzione N. 0.-S. E. per una lunghezza di 20 chilometri per venire a sboccare sulla riva sinistra della Diveria, un po' al di sopra del villaggio di Iselles a circa 25 chilometri da Domodossola, dove oggi termina la nostra ' ferrovia. Il punto più alto della galleria sarà a metri 704.,50 di altitudine, mentre lo sbocco nord a 687,{0 e quello sud a 63~,02. Partendo dal nord il tunnel sale con una pendenza del 2 °0 /oo fino al centro, quindi dopo un tratto orizzontale di matri 500, discende con la pendenza dal 7 °0 / 00 • Il tracciato è per la massim:ì parte rettilineo con due curve : una di 300, l'altra di metri 340 di raggio. Contrariamente a quanto finora è stato fatto per gli altri tunnel nelle Alpi, la linea del Sempione abbraccerà due gallerie ad un solo binario, distanti fra loro da asse ad asse metri t 7 circa e di metl'i quadrati 23 di sezione ciascuna. La largheZT.a della g:llleria sarà di metri r.,50 al liYello delle tmverse con la larghezza massima di metri o. L'altezza libera dal piano delle traverse alla chiave metri 5,50. Secondo la natura degli strati geologici che s' incontreranno il tunnel sarà provvisto o no di rivèstimento, totale o parL:iale dello spessore variabile di metri 0,35 a 0,60.

NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE

Bollettino bibliogr;;tfico

1. Sommario delle riviste militari italiane. Rivista d'artiglieria e del genio (maggio 4895): Studio sulla più conveniente celerità nel tiro della fuciiP.ria (Parravicino, tenente generale. · Il servizio delle truppe del genio in montagna. (Suchet, maggiore del genio). Sull'azioni\ delle artiglierie navali sulle batterie da costa . (Mirandoli, maggiore del genio. Risultati e consegueme di . alcune prove col freno Prony. (Stazzano, capitano d'artiglieria). Miscellanea. - Notizie. - Bibliografia. - Giornale medico dell'esercito ,. della marina (maggio 1.895). Note di ottalmometria. (Lucciola, capitano medico). Un caso di ferita d'arma da fuoco nel midollo cervicale. (Pispoli, tenente medico). Rivista medica. - Rivista chirurgica. - Rivista di oculistica. - Rivista delle malattie 'veneree. - Rivista mariUima (giugno !895). La situaziQne militare mediterranea (D. Bonamico). L'influenza della potenza marittima sulla storia (osservazioni critiche). (C. Manfroni).


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II IW

NOTIZJB BIBLIOOILU'ICHE

NOTIZIE BIBLIOORAPICHit

Del grado di appro!lsimazione da raggiungere nelle osservazioni astronomiche in mare e nei calcoli relativi. (A Budinich). L'associazione marittim~-eomnierciale italiana. tA Teso). Le tempeste delle Azzorre. (A. Bon:Jldi). Lettere al direttore: SJII'uso dell'olio per calmare le onde. (F. Bajo). . Caldaie a tubi d'acqua. (N . Soliani). Osservazioni a proposito di un articolo di J. A. Normanù M. l. N. A. sulle vibrazioni prodotte dalle macchine marine. (A . Wehmeyer). Informazioni e notizie.

Ministro della guerra borghese. Gribeauvtll , t89fl. l.'nututtl 11111111 dell'ordinamento dell'esercito. italiano. ç rede che sin neoo~Hnrio ~~npurur" In responsabilità, con un diverso riparto degli attributi, si11 nol on rupo polltlt•u sia in quello militare; ridurre l'autorità disciplinare e tecnicn tini mini stro ed aumentare quella del capo di s.tato maggiore dell'esOI'uito. l''nr1, dr1l ministro un capo amministrativo borghese. Rivolgersi alln tipOj.~l'llflo Vu ghera, Roma . -Dislocazione dell'esercite russo, e ripartizione del medesim .. n1111o singole unità. Bober, capitano. Due grandi fogli. Berlino, t89o.

3. Arte militare. 2. Reclutamento ed ordinamento. Riordinamento del treno militare_ in Svizzera. (Revue militaire Suisse, maggio !895). . - Nuovo ordinamento del genio in Russia (Revue du génie militaire, mar70 e aprile 1895). - Le istituzùmi milita1·i e il loro avvenire, 1895. Ecco l'indice del libro : 1. La presente situazione militare. - II. Lo spirito militare e lo spirito dei tempi. - .lll. L'opposizione all'iden e alle istituzioni militari.IV . 1:~ lotta contro il militarismo. - V. La psicologia degli eserciti odierni.~ VI. La guerra è un fenomeno _ inseparabile dell'umano progresso. - Le istituzioni militari ne sono una conseguenza . - VII. Gli eserciti colossali sono uh portato dci tempi moderni. - VIII. I.e virtù citladine producono le virtù gue1-riere. - IX. Il progresso negli ordin:Jmenti militari. Rivolgersi alla tipografia Voghera. Roma. - Amministrazione militare in Austria. Oichtl tenente. Raccolta commentata di prescrizioni amministrative vigenti nf.ll'esercilo austriaco. Vienna , t895. Seidcl. - I caccùdori a caTJallo in Germania. Istituzione, ordinamento, servizio ecc. ecc. (Revue ~ilita1're de l'éiranger, maggio 1895). - Il {ttturo m·diname?llo, armammto ed impiego dell' artiglieria da campagna. (Militai· Wochenblatt, N. 35, 1895). - Il riordinamento delle truppe del genio in Russia. (Deutsche HeeresZeitung, N. 43, 1895). - Il nuovo ordinamentc dell'mrcito bulgaro. (Mililii1· Wockenblat, N. 00, t895)..

L'influenza della piazza d'anni sulla ripartizione del servizio. (Militii r Wochenblatt, N. 35, 1895). -Nuove prescrizioni per i pionieri. (.11/ilitiir JVochenblatt, N. 35, 1895). - l/istruzione sul tiro nell'esercito francese. (Deutsche lleeres-Zeitung, N. 42, t895). - lmpie_qo dell' nrtiglieria sopr·a il campo di battaglia. Continuazione o fine. (Estudios militans, 5 maggio 1895). ~ L'arti_qlieTia a cavallo. Ciò che è c ciò che rlov•·cbbc cssc•·c. (Militiù· Wochenblatt, N. 48, !895). - Il fondamento della mobilità. dell'artiglieria da campagna. (Militiir Wochenblatt, N. 47, 1895). - Lo spm·o de_qli .~hrapnels dell'art~qlier-ia da campa~1na. {De~ttsche Heeres Zeitun_g, N. 38, 39 e 40, 1895). - La prosecuzio11e dell'istruzione sul tit·o alla riset-va e alla landweht·. (Deutsche Heeres Zeituh,q, N. 38, t895). - C~n(et·enza sul fondam ento della strategia. Arz, maggiore austriaco. Viemia, 1895, Seiùel. - Le firm1di manovre aust·riache del 1894. (lnteruationale Revue, giugno f8i)5). - Le man01we dei volontari in Inghilterra. (lnternatiotwle Revue, giugno 1895). - Gli esploratoti tlell'uetcito tedesco. (Re-vue du cerrle militaire, 25 maggio). - J: m·tiglieria in un'ione alle ctltre armi. ( Revue du cerete militaite, 25 maggio) . -Paradossi sull'impiego dell'arti_qlieria da campu_qna. (Str-efflel~1·'s Zeitschrift, giugno f895).


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NOTIZIE BIBLIOGBAl"lCHB

NOTIZIE BIBLJOGBAFIOHE

La condotta 4i una marcia. Studio di applicazione del regolamento austriaco. (Streffleur's Zeitschrift, giugno 1895).

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- Conferenza sulla guerra da fortezza. Rflllinger, maggio1·e austriaco. Vienna, 1895, Seidel. - l co.~acchi ed il loro speciale moda di combattere. Conferenza tenuta dal colonnello Keltscho al circolo militare di Vienna. (Organ der militiirWissenscha{tlichen Vereine, giugno 1895). - Compito della cavalleria secondo fordinanza (svizzera) del 31 agosto 1894. (Revue militaire suisse, maggio 1895). - I progetti della mobilitazioue francese verso la Savoia e la Svizzera. (Revue militaire suisse, maggio 1895). -Le fortificazioni della Spagna. (Revue du génie, aprile 1895).

4. Storia militare •e generale. &ene del teatro di ,querra uell'Asia orientale. Berlino. :1895, Baue·r. La questione coreana e la guerra cino-giapponese. Ferdinando Nucci tenente, :1895. L'autore ritiene che l'impresa del Giappone contro la China sia stato un avvenimento benefico per l'umanità. Fa un breve sunto della storia della Corea, descrive il teatro di guerra, passa in rassegna gli eserciti e riassume gli avvenimenti dall'apertura delle ostilità alla conclusione della pace. Rivolgersi alla tipografia Voghera in Roma. - La presa di Wei-hai-wei. Esposizione del fatto e delle disposizioni preventive. Descrizione · delle forze impegnate. (Marine-Rundschau, giugno 1895). - Trent'anni di vita italiana. Vittorio Bersezio. È la nan·azione dei principali a-vvenimenti sotto il regno di Vittorio Emanuele. Torino, !895. Roux. - Racconti e dati statisti•:i ri{e·renti.~ all'ultima guerra dell' Ura.quay. (El ejercito Uru,qu.ayo, maggio :1895). - le battaglie della 1Harna. (Spectateur militaire, maggio .1895). - I pwnieri del ,qenio tedeschi nella campagna del1870-71. Racconto e descrizione dei lavo1·i fatti in detta campagna. Continuazione. (Revue du ,qénie, puntate di marzo, aprile e maggio 1895). - Osservazioni sull'esercito franuse dal/792 a/1808. (B~>vue de cavalet'ie, maggio 1895). - Un rappor·to del ,qe~~erale Nansouty, comandante la prima divisione di cavalleria nel gennaio 1.808. (Revue de cavalerie, maggio :1895).

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5. Colonie, Geografia, Viaggi. I ~ezzi_ di tmsporto impiegati dagl'inglesi nelle loro spedizioni africane. Contmuaz1one. (Revue militaire de l'étranger, m~ggio 1.895). - Le truppe coloniali dr.lf Olanda. Note sull'esercito indo-olandese. {Revue du cerete militaire, 1° e 8 giugno 1895). - Vocabol~rio di pronunzia dei principali nomi _qeo,qrafici moderni. Prof. De Tom. Venezia, !895, tipografia Emiliana. . - L'emigrazione nel paese dei Boeri. (L'esplorazione commerciale, gwgno 1895). - La geografia come oggetto d'insegnamento nette scuole militari. (JahrbUcher, giugno :1895) . . - . Relazione sul mio via,qgio nella colonia Eritrea. Max Schoeller. Berl~no, 1895. L'~utor~ è uno dei dotti tedeschi che percorsero, a scopo scientl~~o, _la. ~olont_a Entrea e _ne fecero relazioni oltremodo lusinghiere per g~ lt~h_am. Egli tratta specmlmente della fauna eritrea, ma esprime i suoi gwdrz1 su _quant~ h~ veduto, giudizi sempre dettati da ponderato esame e~ espressi ~on dtgmtoso e serio encomio per la nostra oper·a di civilizzaziOne e per Ii valore militare delle nostre truppe. - La r·ete delle ferrovie nell'India del nord. (lnternationale Revue giugno 1895). ' - Tre mesi sulla co.da degli &hiavi. Werner, contrammiraglio. Monaco, t895, R~chter.

6. Tecnologia. - 1 cannoni pneumatici agli Stati Uniti (Revue du ce,·cle militaire , - Storia delle materie esplosive. S. Romoki. Chimica e tecnica delle materie es~losive _fino a questi ultimi tempi. Berlino, t895, Oppenheim. . - N~vttà tecn~che nel campo dell'art~qlieria navale, con riguardo spee~ale agh apparati eleurici per l'artiglieria pesante. Conferenza tenuta a 1 cucolo milita l'e di Vienna dall' ingegnere Silbath dell'artiglieria di marina. (Organ der militd1·-Wissenschaftlichen Vereine, giugno :1895 ). - Note sulla tecnica delle armi. (Neue militarische Bliitter, giugno 1895). • - Mine e mattwie esplosive. Sui diversi procedimenti di costruzione in uso presso i minatori belgi. (Revue du génie militait·e, marzo 1895). ~m~~

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NOTIZIE BIBLIOGRA.PICHE

NOTIZIE BIBLJOGIU P'lOHB

- Cnsermamcnto, ccc. Camini che fumano. ( Revue du ,qénie, aprile !895). - L'illurMnazim1e nelle fortezze e in campagna. Per la· guerra da fortezza si è già adottato un matedale d'illuminazione; resta di adottarne uno per -t'esercito in campagna. Si descrivono le esperienze che sono state fatte a questo proposito in Germania. (All,gemeine MiWiir- Zeitung, 12 marzo 1895). - Manuale pratico per l'aereonatua. Berlino 1895. Kiihl. - I vari sistemi di telemetri. (Jahrbticher, giugno 1895).

-Il modo di fare un c(Jf)aliere nel minor tempo 11ouibilc. Continu nzione. ( llevm de cavalerie, aprile 1895). -Le andature del cavallo secondo il met{)do sperime11tale. Continunzione. (Revue·de cavalerie, aprile 1895). - Consigliet·e degli ufficiali in ogni circostanza. Zaschkodn tononltl Oli· lonnello austriaco. Manuale di note, appunti, dati ed estruui di regolo· mento. Vienna, 1895, Seidel. - Proverbi e modi di dire militari (in tedesco). Capitano Krebs. Vicnna, 1895, SeideL - Per la storia delfarte di cavakare. Continuazione. (l'nt crnatioMlc Revue, maggio 1895). - Sui se,qnali ottici in Germania. (lntemational~ Revue, maggio -1 800). - La Croce Ro.~sa tll!l servizio dell'esercito tedesco. (lntemationale Revue, maggio 1895). - l cavalli della cavalleria tedesca durante la campagna del1870-71. Resi!ltenza, perdite, mantenimento degli effettivi, influenza dell'età e dell'origine del cavallo, sulla forza "di resistenza, ecc. (Revue militait·è de l'étranger, maggio 1895). - Tl bilancio della gue1T« per il 18!16 in Francia. Esposi1.ione sommaria delle cifre portate dai vari capitoli. ( Hevue dtt cere/e militaù·e, 8 giugno 1805). - Il socialismo e l' e$ercito (in Spagna). M. Navarro. (Revista tecnica de infanteria y caballeria, giugno 1895). - I curnpi di battaglia di Jlletz. l n i8 rilievi fotografici, pubblicati per ·cura dell'ispezione generale degli istituti di educazione e d'istrur.i one militare in Pmssia. - Accasermamento. La caserma Vittorio Emanuele II a Roma. (Revue du génie militaù·e, marzo 1895). -Permessi e congedi, Si dimostra l'utilità di ac<:ordare piccole licenze anche !!Ile •·eclute. (Spectate!lr militaire, maggio !895). - Della nsponsabilità civile dei fm"11itori militari. Per Boucchéi, intendente militare. Parigi, 189t>, Lavauzelle. - La rimonta e le compre di cltvalli. (Revue de cavalerie, maggio ·1 89~) .

7. Marineria. - J:m·igine e lo sr;iluppo dell'uflicialità di marina dal medio evo fino ai tempi presenti. (Ma·rine-Rm1dschau, giugno 1895). - Il canale {m il mare del nord e il Baltico. Sua importanza militare e mercantile. (lhternationale Revue. giugno 1895). - L'influenza della potenza navale sulla storia. Mahan, capitano. Berlino, 1895, Mittler. - Attacco delle for·tificazioni costiet·e da parte delle navi, secondo gli scrittori inglesi. (Revue militaire de l'étranger, maggio 1.895). - L'ordinario (il rancio) del mat·inaio italiano. (Revue du cercle m:ilitaù·e, 8 giugno 1805). - Il congresso degl' ingegt1e1·i navali. (Moniteur de la flotte, 8 giugno 1895). - Le squadre· eui'Opee a K iel per la festa del canale tt·a il mar Baltico e il mare del Nord . Descrizione dei singoli bastimenti e dati sui loro equipaggi. Berlino 1895. Felix. . :___ La difesa del commercio (tedesco) oltt·emarino. (Detttsc1u Heeres-Zeitung. N. 40, 1895). . -Il comando delniare. (Neue militiit·ische Blalter, giugno !895.

8. Varietà - ll lavoro intellettuale dell'ufficiale. Breve opuscolo. Parigi, 1895, Lavauzelle - Sulla riforma del codice penale militare tedesco. Per un uditore di guerra bavarese. (Jaht·bilche·r fii.r die deutsche armee und marine, maggio 1895). - Alùneniazione del cavallo in tempo di guerra. Rigollat, veterinario militare. (Revae de cavalerie, aprile 1895).

Per la Dit·ezione

Looovrco CrsoTT I DEMARCHI CARLo,

gerente.:


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