L'Illustrazione Italiana 1940 n.38

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STRAZIONE L'ILLU ITALIANA _——_—————_—e+_

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e marteliato le posizioni difensive inglesi Ì, |l fronte dell'Africa Settentrionale un'intensa attività della ricognizione e dei bombardieri che quotidianamente hanno rilevato ritira subendo gravi perdite. Qui: nostri è avanguardie oltre Sollum. è in movimento: i nostri reparti, appoggiati dall'arma aerea, avanzano mentre il nemico si

Davide Campari

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LA SETTIMANA

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Speranze illusorie Il re d'Inghilterra: — Io spero nella stagione delle nebbie e delle pioggie. Tofari: — Ma se è proprio durante la stagione delle pioggie che l'Italia mi ha soffiato l'Etiopia.

di dovermi

RIRIGO x

Il leone britannico — Suvvia, lancia al mondo il tuo terribile ruggito. — Bececee! — Ahimè! invece del ruggito, un timido belato.

Leesortazioni di Durr Cooper —1l ministro Duff Cooper esorta la popolazione a star ferma al suo posto. — Può parlare così chi da tem0 ha messo al sicuro suo figlio fI Canada.

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Sogno e realtà —— Ho fatto un brutto sogno alzare di colpo e scappar via in fretta e furia 1— Lascia questi sogni al re d'Inghilterra.

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MMARIO Dalla pagina 409 alla pagina 438

SPECTATOR: La' posizione dell'Egitto ARTURO PIANCA: La nostra guerra aerea - ADOLFO FRANCI: Uomini donne e fantasmi - MARCO RAMPERTI Osservatorio - FRANCO PATTARINO Nella nuova Somalia italiana durante la conquista - LUCIANO BONACOSSA: La XII Mostra della Radio - RAFFAELE CALZINI: Lampeggia al nord di Sant'Elena (romanzo) - ANGELO GATTI: Sulle vie dell'epopea - G. TITTA ROSA: Il padre del poeta (novella) - CLARA

FOGGI: Breviario (poesia) - ALBERTO Cronache per tutte le ruote, — Il monumento all'Eroe di Bueri - Estate a San Rossore - Tappe deln vittoriosa avanzata nel terri» torio egiziano - Aerei tedeschi sull'Inghilterra - La marcia della giovinezza - Uomini cose e avvenimenti,

CAVALIERE:

Nelle pagine pubblicitarie (da I a XIV) Diario della settimana - Notizie e indiscrezioni - Pagina dei giochi - Bottega d'allegria.

DIARIO DELLA SETTIMANA 12 Serremune - Sofia. Uno scambio di telegrammi ha luo. go, in occasione all'accordo di Craiova, fra re Boris. il Duce, il Fuhrer e il Presidente del Consiglio bulgaro Filov, € fra il conte Ciano, von Ribbentrop e il ministro degli Esteri bulgaro Popov, Washington. In un discorso rivolto all'Unione Ope Roosevelt riafferma il principio del non intervento degli Stati Uniti richiamandosi a quanto in proposito è detto nel gramma ulteriore del Partito democratico e affermando l'altro: « noi non parteciperemo a guerre stranlere e non manderemo l'esercito, la marina 0 l'aviazione a combattere în terre straniere fuori delle Americhe, tranne il caso che fossimo attaccati »

13 Serremmne - Berlino. Si comunica che il Ministro fasclsta dell'Africa_Itallana generale Teruzzi, accompagna dal capo delle organizzazioni coloniali tedesche generale von Epp ha compiuto una lunga visita ai campi di batta glia del fronte occidentale accolto ovunque con cordiali manifestazioni. Il Ministro Teruzzi è glunto oggi a Parigi dove, nella sede dell'Ambasciata Ledesca, si è svolto in suo onore un grande ricevimento. Si annuncia inoltre che il comandante in capo dell'Esereito tedesco Maresciallo von Brauchitsch sta compiendo un viaggio di Ispezione nel nord della Francia,n visitando 1 ii ceiondi STla. dislocati. Val San Sebastiano. Notizie da Londra informano che durante le odierne incursioni aeree germaniche a'cune bombe sono cadute su Downing Fesidenzzsul ar Palazzo ChurchillReale@ epresso ll Forelgn Street, Office presso la La » Nuova York, La più grande fabbrica america la di poiverì e di dinamite che si trova nel New Jersey èdistrutta da quattro violente spaventose esplosioni successive. Sì deplorano morti e250aa fer ai 50 pa 14 Serrexmne » Roma, Hani lo fn tutta Italia e nelle terre dell'Impero | Corsianti premilitari per | gio classe 1921

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piuto un lungo volo nel cielo di Londra per rendersi conto degli effetti dei bombardamenti dei giorni scorsi. Vicenza. Il Segretario del P. N. F. Ece. Muti passa in ras.

segna battaglioni della G. I. L. che partecipano alla « Marcia della Giovinezza » 17 Serrexmne - Roma. Si comunica che nel pomeriggio di ieri, alle ore 16, il Duce si è recato a visitare lo stabilimento della Società Anonima prodotti chimici nazionali sulla via Aurelia, nei pressi di Civitavecchia. Berlino. Alla presenza del Ministro degli Affari Esteri von Ribbentrop il Flhrer riceve il Ministro degli Internì di Spagna Serrano Sufier e lo intrattiene a lungo colloquio. Berlino. Il Fùhrer riceve il Ministro dell'Africa Ita. ina Teruzzi, presente von Ribbentrop. Nuova York. L commenta |l fatto che da questa notte sono sospese le comunicazioni iefoniche @ telegrafiche tra la Gran Bretagna e gli Stati pitt 18 Serremmne - Roma. Si comunica: Il Ministro degli ri Esteri del Reich, Gioacchino von Ribbentrop, giungerà a Roma domani alle 12,50. L’illustre e gradito ospite è accompagnato da alti funzionari del Ministero degli Esteri e da alcuni giornalisti tedeschi. Von Ribbentrop sarà ricevuto alla stazione di Termini dal Ministro conte Galeazzo Ciano e dalle più alte autorità civili e militari dell’Urbe,

Roma. SI comunica che il Duce ha invlato alPrefetti |ì seguente telegramma: «Il funzionamento degli Enti Comunali di Assistenza dovrà essere oggetto del Vostro ostante personale interessamento e controllo. Date le cirCostanze, oggi generoso più di prima, essere rapido, e con taleuna funzionamento burocrazia ridottadovràal minimo indispensabile per evitare sciupio 0 abusi. Dovrete metteranno Il più solerte imsegnalarmi pegno con stile| Podestà fascistachenell'assolvimento di questo compito di solidarietà Rovigo. Il Principe di Piemonte passa in rivista a Santa Maria Maddalena | volontari del Littorio dei Battaglioni Reggio Calabria, Sardegna, Bari.

Bucarest. Sì verifica un nuovo colpo di Stato. La Gua dia di Ferro diviene organizzazione dello Stato e la Romania è proclamata « Stato Legionario ».Il gen. Antonescu rimane Presidente del Consiglio del nuovo regime mentre il Capo delle Guardie di Ferro, Horla Sima, assume la Vice-Presidenza, Ai legionari vengono aMdati quattro portafogli 15 Serrexune - Roma. Ha inizio in tutta Italia. nel nome del Duce, l'assistenza invernale per l'Anno XVII-XIX La Spezia, Presenti |l conte Galeazzo Ciano e alte gerarchie del Regime viene inaugurato il monumento all'Eroe di Buccari. Ginevra. Un comunicato ufficiale del Governo di Vichy annunzia che l'ex-Presidente del Consiglio francese, l'e= bréo Leonie Blum è stato arrestato e rinchiuso nel Castello di Chazeron. presso Riom, dove già sì trovano imprigionati Reynaud, Gamelin, Daladier e Mandel Berlino. Le Îrontlere doganali fra il territorio del Reich e Il Protettorato di Boemia e Moravia vengono soppresse. Bombay, Il Comitato esecutivo del partito del Congresso panindiano approva una mozione nella quale si riafferma la volontà del popolo indiano di conseguire la indipendenza completa. Bucarest. La Regina madre Elena fa il suo solenne ritorno nella capitale e si incontra con il figlio Re Miche!e I 16 Sertextune - Berlino. Giunge il Ministro dell'Interno svagnolo Serrano Suîîer, ricevuto alla stazione dal Ministro degli Esteri del Reich von Ribbentrop, dall'Ambasciatore di Spagna a Berlino e dall’Incaricato d'Affari d'Italia. Il Ministro Sufier, che è ospite del Governo del Reich, st tratterrà a Berlino alcuni giorni. Il Ministro spagnolo ha un lungo colloquio con von Ribbentrop, Berlino. Si apprende da fonte autorizzata che il Maresciallo Goering, che dirige da un piccolo centro della Nor. mandia le operazioni aeree contro l'Inghilterra, ha com—_______________________— « L'Illustrazione Italiana »è stampata su carta fornita dalla S. A. Ufficio Vendita Patinate - Milano Fotoincisioni Alfieri & Lacroix —_______________—_—_—<_

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I programmi della settimana radiofonica italiana dal 22 al 28 settembre com;

Domenica 22Serrammne, ore 20.20: 1 pro. gramma. Stagione Lirica dell'ELA-R

noNo Lualdi. Teltini.maestro Emi Vanelii. AlfaniDirettore Mens. GinoInterpreti: Armando La Rosa Parodi Ore 21:20: | programma sinfonico-vecale diretto dal maestro Ar

Rosetta Pampanini. Tito Gobbi. Bentami Nino Mi Gigli. Vito De Taranto, ti, Goffredo Piani. Direttore maestr Divers De Fabritila

CONCERTI È DA CAMERA SINFONICI Domenica22Serramne, ore 13,15: 11 pr

dono le seguenti trasmissioni degne particolare rilievo

ATTUALITA a rotoli CRONACHE E CONVERSAZIONI

Manon Lescaut. opera in quattro atti di Giacomo Puccini. Interpreti, principali

pro1 pr Serene, ore Manrenì 24DI aan22 Serrammne, ore “9.5 : I SAg0: re20,30: Seremesza. Radio Domexica Rurale. Lescaut, opera ìn quattro atti di Ore 14,5: XIV annuale della fond: Puccini. Interpreti principali zione della parole Milizia dei Confinaria: Rosetta P Vitopanini,Ds Tito Continari, comandanteSaluto1o& > —no"Gigli. Taranto. Gobbi. NinoBeniami M

rr — Ore 17,15: Trasmissione fto bre,

per le Forze

La battagliad del Cons.

Ore 20,20: rievocazione

Marinò. 1 programma. Aldo Va"Ore 21 circa:storico-politiche.

lori:

Attualità pa

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oreLunenì 12.25: 23RadioSerrempne. Sociale. — Ore 17.15: Trasmissione per le Forze Armate. Ore 19,30: Radio Rurale Ore 20,20: Cronache

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Murreoì 24 Serremm Ricerche di con» nazionali all'estero. - Ore 17.15: Tr sione per le Forze Armate. — Ore 19.30: Conversazione _dell'Ecc. Ricci: La guerra e 1 mari. nai della pesca Ore 20,20: Cronache Fasciste. Ore 21,15 eirea: 1 program. Voci del mondo ore 12.25:

Mencoeì 25Srrrexmae ore. 12,25: Radio Sociale Ore 17.15: Trasmissane per le Forze Armate. Guovesì 26 Serene ou® 1225: Ricerche di connazionali all'estero Ore 17.15: Trasmis sione per le Forze Armate. Ore 20.20: Cronache Fasciste — Ore 21: I program. ma. Aldo Valori: Attualità storico-politiche

Ore_2140: I programma. Conversazione di Alberto Consiglio: Lavo» ratori di Sicilia Verrai 27 Serresnne ore 12.2: Radio Sociale Ore 14.15: 1 program. ma. Conversazione di A» lessandro De Stefani. Ore 17.15: Trasmissione per le Forze Armate. Ore 19,30: Conversazione del Cons. Naz. prof. Giovanni Garogligo.

Ore 20,20: Cronache Fasciste — Ore 21.10 circa: I programma. Dizione di tesca dj Riccardo Picozzi. Sanaro 27 Serresmee. ore 11,30: Trasmissione dedicata al dopolavoristi in grigioverde. — Ore 12.25: Ricerche di connazionali all'estero. — Ore 17.15: Trasmissione per le Forze Armate. — Ore 20,2): Cronache Fasciste — Ore 2140: I programma. Le cronache del libro: Goffredo Bellonci Libri di cultura e d’arte

ziotti, Goffredo Piani. Direttore maestro Oliviere De Fabritile Grovroì 26 Serrxmne, ore 13,15: Il pro-

ques diretto

dal

Concerto maestro

di musl Giuseppe

operistica Morelli

Veweni 27 Serremzae, ore 8.30: I proStagione Lirica dell'ETAR gramma. atto di Adria»

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Concerto Tier. sinfonico

diretto

Lunzt 23midio Serremme, ore 22circa: 1 pro:

gramina. Concerto Benesch N

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gramma. L'amoroso 5.0.5 Îlo Caglieri. Serrtsne, ore 20.30: Lumi dal

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Reichs-Rundfunk), " Masrani 24 Serre, ore 12.15 retti. maestro Gluseppe Mo L_-MTE ra Musiche per orchestra dirette nio Arlandi

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TEATRO

COMMEDIE E RADIOCOMMEDIE 20: Il pro. Dommaca 22SerriMane, ore nito diÈmi-

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rrexmar, ore 21 circa: 1 pro Concerto del violinista Arrigo

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CANIZIE

mimo Giaturo Otu'OPUScoro$ F. RAGAZZONI .Casello 92. CALOLZIOCORTE (Bergomo)

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LA RICRESCITA

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NOTIZIE

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I pronei Dinari e pelste, ire atti di ArUro Rote... Rosato Sarmaza, ore 21,30: 1.pro: ture

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—1gramma. Ita Cra

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Tre * nd» (Composizioni

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lè di Érminio Robecchi Brivi o 2% Serreme, ore 20,30: 1 proPrestami cento lire, un atto di

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Domenica 22Serramme, ore 13,15: 1 pro—eramma Orchestra Cetra diretta dal mae‘o Barzizza

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ma. FIALE Orchestr pio tta dal Se acini Manrenì 24 Serremon ore 12,30: Il pro, retta dal maestro Seracin Ore 15: Il progr Musiche brillanti d ite dal maestro Tito Petralia Ore 20,30: Ml programma. Il Casino di atti di campagna, KotCarlo Federio rebue Ore 21clrea: II gramma. Orchestra Cetra diretta dai maestro Barprza soreoì 25 Serremone maestro C. Ore 20,30: 1 progr Concerto dell'Orch Ritmo-Sinfonica Co. ra diretta dal maestro Alberto Semprini Ore 20,30: It programma, Pagine di ope itallane. Orchestra dal maestro Tito 21.30: II programmo, Orchestrina mola dal maestro Grovent 26 Serresm ore 13,15: 1 programma Trasmissione dalla Ger‘oncerto di muIl program. ma 20 dell'arcobaleno, Fantasia di Ezio D'Errico. Settimo capito. lo: « Marrone » Ore 21,45: Il programma. Musiche brillanti dirette dal maestro Ti to Petralia. Ore 21,50: I programma. Orchestra Cetra diretta dal maestro Barzizza. Vexenot 27 Serremne. ore 20,30: Il programma La diplomazia di Ginetta, scena di Rupigniè. — Ore 20.50: Il programma. Orchestra Cetri diretta dal maestro Bar2izza

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— Ore 21,20: Il programma. Musiche brillanti dirette dal maestro Ennio Arlandi - Ore 22,30: II programma, Banda della Milizia Artiglieria Controaerei. Sanato 28 Serremme, ore 21: Il programma, Orchestrina moderna diretta dal maestro Seracini. Ore 21,40: IL programma. Complesso di strumenti a fiato diretto dal maestro Storaci. Ore 21,50: I rammA. Musiche per orchestra dirette dal maestro Tito Petralia. NEL MONDO DIPLOMATICO * Il R. Ministro d'Italia a Bucarest, il quale ha conferito col generale Antonescu subito dopo che questi ebbe assunto la pre sidenza del Consiglio della nuova Romania, ha assistito alle diverse ma. nifestazioni ufficiali sequite all'abdicazione di Re Carol e all'assunzione al trono di Re Mi. chele. Significativo, fra que. ste manifestazioni, ll solenne omaggio che la Romania ha dedicato alla memoria di Cornelio Codreanu, Il giovane Capo delle Guardie di ferro, trucidato dal si= i del regime assolutista. Insieme con le autorità e | gerarchi in tervenuti a un servizio religioso oMeiato in una chiesa di Bucarest, intervennero | rappresen. tanti diplomatici di Italia, di Germania e di Spagna, Il Ministro d'I. talla e | rappresentanti diplomatici delle nazioni alleate ed amiche sono stati ricevuti dalla Regina Madre di Romania, quale, nel suo viagdi Romania è stata ccompagnata da Firenze alla frontiera dall'Ecc, Bossy, Ministro di Romania presso ll Quirinale.

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rito con Ja consorte in un incidente di volo, ha fatto pervenire al Governo di Asuncién l'espressione delle Sue auguste condoglianze. * Col definitivo completamento del ricostruito palazzo dei Convertendi, in via della Conciliazione, si prevede che gli uffici della Congregazione Orientale potranno ritornare in quella sede il prossimo mese di ottobre. Il nuovo Palaz20 è stato fedelmente ricostruito sulle linee dell'antico ma è stato anche notevolmente ingrandito, così che esso offre abbondanza di loeafi pure per altre istituzioni, come l'Istituto Maria Assunta per la preparazione delle suore insegnanti nelle scuole superiori, dipendenti dalla Congregazione per i Seminari ed Università degli Studi. Questo Istituto già da tempo è in funzione nei locali terrenì del palazzo. * Il Quartiere delle Guardie del fuoco della Città del Vaticano che, dopo l'incendio nel Palazzo della Cancelleria ® la revisione delle misure che erano adottate nei Palazzi Apostolici contro | pericoli di incendi, venne completamente riordinato. sta per trasportarsi nel nuovi locali che ad esso sono stati assegnati. Questi locali comprendono un vasto magazzino ed un piano superiore per dormitorio delle Guardie. sono forniti di tutte le comodità e dei mezzi tcenici più convenienti, e occupano un lato del piano terreno del palaz. zo del Belvedere con accesso dal Cortile del BelSIEMENS vedere e congiungimento diretto col Cortile del Triangolo e col Cortile di San Damaso attraverso la cordonata che sbocca presso l'inTECNICA gresso dell'antico studio del mosaico. * Si annuncia che domenica 6 ottobre, nella chiesa del Pontificio Collegio Urbano di Propaganda Fide al Gianicolo, il Cardinale Maglione Segretario di Sta. to di Sua Santità, conferirà la consacrazione ANCHE PER episcopale a Monsignor Giuseppe Patrizio HurPELLICO LE ley, Vescovo eletto di Sant'Agostino negli Stati Uniti di America. UPASSO 8 mm. gualmente Îl 6 ottobre Il Papa riceverà in speciale udienza le delega. zioni delle Associazioni Femminili Giovanili di Azione Cattolica che porteranno al Pontefice | risultati delle gare ni zionali di cultura rell giosa. Il Papa procederà alla premiazione delle varle categorie.

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* Mentre scriviamo queste note, nei circoli diplomatici di Londra si conferma che il Re e il corpo diplamatico lasceranno la capitale ingleSe per. prendere residenza in una città del nord-est dell'isola, la quale sembra essere Glasgow, ritenuta. al slcuro dai bombardamenti

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NOTIZIARIO VATICANO * Martedì dieci settembre, il Papa ha ricevuto in privata udienza il Priore del Convento di Sant'Agostino in Roma, il quale ha presentato al Pontefice, secondo la consuetudine, i Pani di San Nicola da Tolentino che vengono benedetti |l giorno della festività del Santo. Il giorno seguente, mercoledì, giornata dedicata all'udienza generale. il Papa ha ricevuto inoltre numerosissimi fedeli tra | quali più di cinquecento coppie di sposi novelli che Pio XIT ha immesso al bacio della mano dopo aver loro impartito con speciale affetto l'Apostolica Benedizione. Sono stati pure rleevuti în udienza privata gli Eccellentissimi Monsignorì Luigi Centoz, Nunzio Apostolico in Lituania e Antonino Arata, Nunzio Apostolico în Lettonia ed Estonia, entrambi ritornati negli scorsi giorni a Roma. #11 Papa, informato della morte di S. E. il Generale Estigarribia, Presidente della Repubblica del Paraguay pe-

#* Negli ambienti politich e diplomatici è stato dato particolare ri. levo alla visita di Ser. rano Sufer a Berlino, dove ha conferito con Hitler, von _Ribbentrop ed alte personalità del Relch. È stato notato che la visita ufficiale del presidente della Giunta politica .della Fa'ange spagnola (che ricopre pure la carica dj Ministro dell'Interno) ai dirigenti del grande Reich ha sorpreso specialmente gli Inglesi che conti. nuavano a cullarsi nella illusione che la Spagna continuasse a rimanere fuori dall'orbita del. l'Asse. I rapporti della Spagna nazionale con l'Italia e con la Germa nia, i cui volontari com. batterono accanto alle milizie .del generale Franco, vanno più rin saldandosi. Da qui l'im. portanza dei colloqui di Berlino che attestano quale sarà l’orientamen. to della Spagna nel futuro ordine europeo auspicato e realizzato da Mussolini e da Hitler.

po diplomatico aveva già

VALSTAR

verno che ha fatto comprendere al rappresentanti esteri l'effetto disastroso che avrebbe potuto avere la loro partenza sulla popolazione londinese: ma non è detto che, continuando gli attacchi, tanto il Re che Il Corpo diplomatico non facciano le valige da Londra. * Sono continuate le note e le conversazioni diplomatiche tra il Ministro della Svizzera a Londra e il foverno inglese circa le violazioni della neutralità elvetica da parte delle forze aeree britanniche, recantesi a lanciar bombe su alcuni centri dell'Italia Settentrionale. Il governo inglese ha anche recentemente espresso il suo rincrescimento per l'incidente e ha rinnovato l'assicurazione che 1 piloti hanno ricevuto l'ordine di evitare il sorvolo sul territorio svizzero. Staremo a vedere se quest'ordine sarà rispettato. Sì dice che se nuove violazioni della neutralità svizzera avessero a verificarsi, un mutamento nei rapporti diplomatici potrebbe avvenire tra la Gran Bretagna e la Repubblica Elvetica.

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* Ricordate Ghigliottina secca, il più grande successo librario del1939? Quel libro nel quale un autentico evaso, Renato Belbenoit. descrive gli orrori della deportazione e della vita nella Guiana francese, famigerata colonia penitenziaria, fu definito «il più tremendo libro di accusa che sla mai stato scritto contro uno del sistemi più barbari e immorali di punizione » A continuare la narrazione di quegli orrori, il Belbenoit ha scritto un secondo libro Inferno, che presto uscirà anche in edizione italiana coi tipi del Garzanti. Inferno è steso con molta semplicità. Eppure le sue pagine, riecheggianti il grido disperato di un uomo reden. to che si leva in aiuto di migliala di miserabill compagni che ancora gemono sotto il giogo infame, assumono un valore d'arte: il valore del racconto sincero d'un dramma, vissuto in tutta la sua terribile. paurosa realtà. Capitoli come quello sulla vita dei lebbrosi, con-

pra

Ea icuna umana assi-

drammatica ela undannato fugadi sulla © stenza. un al. tragica moi

tro, nem,a:legano sua:


raccapricclo € di cristiana pietì. Che Inferno sia un bro vero, fo;

in Marte? fanno pensare a segni di vita riassorbita in una conflaSarà la Terra solare? Questi e altri affascinanti (grazione le menti degli stuproblemi che affaticanoe innalzano alla cuHiosi di astronomia anche gli spiriti Fiosità delle cose sublimi addottrinati, trovano più incolti o meno tina chiarissima esposizione e, per quanto nel liè possibile, un'adeguata soluzione famoso scienziato Jones Spencer; bro libro delal quale aggiungono una nota del-di italiana pregio la perfetta traduzione del. Gabba Luigi prof. astronomo Fissigne rio di Brera e la bella presen. l'Osservatotipografica dell'Editore Garzanti tazione (Memdi senza fine). non ha trascurato alcuna delle L'autore© ipotesi che valgono n spiegare notizie le formazioni, le apparizioni. le rivoluzioinnumerevoli che sjo aggirano ni del mondi so stellare. cominciand dai piahell'univer neti e satelliti gravitanti intorno al sole, e non ha mancato di proporsi e di discutere taluni di quei quesiti che più accendono la nostra fantasia, Questi sono | libri del tempo nostro, che con metodo rigorosamente scientifico riconducono lo spirito dell'uomo allo agomento delle origini. al mistero. alla rellgiosa poesia che non può lasciarci indiffetenti quando per poco ci affacciamo sugli abissi dell'infinito.

-

povero, lo dimostra ll fatto ché il govcero francese ne vietò la pubblicazione, l'autore dovette pertanto far tradurre in in: glese le proprie note e darle alle stampe in America,

dove il successo fu clamoroso.

* Hans Ruesch è noto al pubblico italiano come asso dell'automobiliamo ‘evitzero. Sarà pertanto motivo di stupita cu.

riosità per molti il ritrovarlo autore di un romfifitzo, e di un romanzo che ll titolo Gladiatori indurrebbe a giudicare storico. Ma lo stupore di quei molti (ed era anche il nostro quando iniziammo la lettura del libro, in bozze) cederà ben presto il luogo alla più schietta approvazione e. diciamo pure, ammirazione. Ché Glediatori è un romanzo molto ben costruito, vivo, moderno: nel quale ambiente, situazioni, per. sonaggi, problemi appartengono — per così dire — all'esperienza dell'autore: è il ro manzo di un corridore automobilista del tato da un corridore automobilista, che è anche scrittore abile e consumato. I gladiatori sono gli eroi del volante, e Ruesch, che è uno di loro, ha saputo guardare con umanità penetrante al destino di questi esseri che — malgrado le apparenze di una esteriore felicità — vivono come una sorta di ascetismo allucinato e frenetico, in un anelito continuo di morte, conoscono sì le ebbrezze e i trionfi dell'agone sportivo, ma anche le rinuncie, | sacrifici eroici, la mortificazione di ogni umano sentimento. E triste è anche la vita di coloro che vivono intorno ad essi, che han. no legato alla loro la propria esistenza. « Trepidare, tremare e, talvolta, non spes so, servire ai loro sensi: ecco la nostra sorte» dirà nell'ora della ribellione la donna del protagonista. Questo, per ciò che concerne l'elemento più profondo e più umano del libro. Il quale però, nonostante la sua forte coerenza drammatica e la sua fedeltà all'ispirazione che l'ha originato, non è per nul. la schematico, anzi coglie mirabilmente al. cuni degli aspetti più vari della moderna società e soprattutto dell'ambiente sportivo. Abbondano quindi (e sono quelle che ereano l'atmosfera del romanzo) descrizio» ni di circuiti e di corse celebri, ritratti di famosi assi del volante, che il pubblico no. stro ammira ed applaude ancor oggi. E l'omaggio discreto che l'autore fa in molte sue pagine, all'Italia, patria dello sport automobilistico, presentandone con simpa» tia e cortese familiarità personaggi © cose, s'aggiunge come motivo non trascu= rabile ai molti altri che concorrono a rendere particolarmente interessante per nol italiani la lettura di questo romanzo, edito da Garzanti.

BELLE

ARTI

+ Nel corso del lavori di restauro che si stanno facendo, a Milano, nel cosiddetto Palazzo lstimbardi, destinato, com'è noto, a sede di rappresentanza della Provincia, sono avvenuti ritrovamenti che hanno provocato inattesi e notevoli sviluppi nel programma iniziale di riassetto, correggendo l'opinione generalmente accetta sull'età del Palazzo medesimo. SI credeva che la forma. con cui l'edificio è giunto sino a noi, fosse dovuta a lavori eseguiti nel primo Settecento, sicché la costruzione era qualificata come settecentesca; se non che è risultato oggi che questo suo aspetto bi rocco deriva da un’abile trasformazione estertore eseguita. appunto nel Settecento, sopra una costruzione preesistente la quale risale Indubbiamente alla seconda metà del Cinquecento. I nuovi lavori, infatti, hanno condotto alla scoperta di un caratteristico pavimento cinquecentesco nel porticato a terreno, edi vasti frammenti sui muri del cortile, d'una decorazione affrescata a fin! hitettura, nettamente cinquecentesca, con lesene architravi mensole e gronda! dipinte a chiaroscuro în tono quasi manocromo. Estendendo }a ricerca, sono inoltre fl portico stesso, grandi campate di coloriti e vivaci affreschi decora» tivi, ridenti di festoni e ricchi di motivi

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STRIE FRACARRO RADIOINDU ) - Reparto D CASTELFRANCO VENETO (Treviso

2ions

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1940 SEMESTRE PRIMO DEL FRONTESPIZIO E_ IL L'INDICE COPERTINA, LA con biglietto da visita munito della sigla «ci» — de L'ILLUSTRAZIONE ITALIANA sono spediti gratuitamente si signori abbonati che nefacciano richiesta — anche N. Inon abbonati dovranno aggiungere L,4, rimettendole infrancobolli 0 versandole sul Conto Corr. Postale 3/16.000 ViaPalermo, 10, azione inMilano ilaAmministr

rw

— [cn

allegorici intrecciati con piacevole fantasi

ancora di carattere squisitamente cinquecentesco. Il Preside della Provincia ha deliberato

di favorire, con ogni larghezza di criteri e di mezzi, il risorgere della splendida cor. nice fortunatamente ritrovata, la quale accresce la signorilità del Palazzo. Il Preside medesimo ha inoltre stabilito di far deco. rare il cortile con gli stemmi di tutte le città della Provincia, e di raccogliere in Palazzo tutte le opere d'arte, che nel ter-

ritorio della Provincia stessa fossero mi-

nacclate di rovina o di dispersione, giovandosene nell'arredare le suntuose stanze interne, Il primo apporto, in tal senso, sarà fornito da un salone affrescato nel Sette-

cento in una vecchia villa, orama) rovinata, di Vaprio d'Adda. Detti affreschi, che rappresentano episodi di guerra contro gli

infedeli, orneranno le pareti di un ampio

salone appositamente creato a terreno, dove sl formerà una grande anticamera d'onore comunicante con lo scalone che porta al piano nobile.

* Ai pittore Enrico Prampolini è dedicato il M° volumetto della nota collezione di «Arte moderna Itallana » pubblicata dall'editore Hoepli a cura di Giovanni Schel. willer. Artista geniale, di fertillssima e originale inventiva, il Prampolini meritava bene questo studio. La sua attività vi è prospettata in tutta la sua multiformità, dall'architettura alla scenotecnica alla decorazione murale, e nel suoi vari periodi. Lo studio introduttivo è di Federico Pfister. Il volumetto è ampiamente corredato di belle tavole illustrative, Ottima ed esau. riente, al solito, la nota bibliografica.

ti; la sala quarta delle antichità classiche; la sala quinta con Rossini, la Patti e la Malibran; le sale VI e VII della rac; la sala VIII con le memorie storiche della Scala; la IX dedicata ad attori e a costumi del tempo; la X con altre memorie storiche della Scala. La coreografia e la danza sono nella sala XI; la scenografia e 1 figurini nella XII, mentre la sala XIII è quel!a che raccoglie i ricordi di molti compositori stranieri, con le medaglie commemorative; e l'ultima, la XIV, ha il piccolo tesoro delle incisioni del secolo XVIII e le effigi di Busoni, Mascagni, Giordano, L'elenco è questo. Dice però nella prefazione Renato Si. moni: « È bello cercare la vita nelle quatterdici sale del nostro Museo. E quale vita ardente, luminosa, irrequieta vil che in ogni ‘oggetto, in ogni ricordo, ha un molteplice senso, perché teatro vuol dire anche sdoppiamento della personalità, un calarsi od ascendere dell'uomo nella sua opera d'arte, dello scrittore e del compositore nelle passioni che essì inventano o esacerbano 0 idealizzano, dell'attore e del cantante nei personaggi po-

tenti che interpretano». * La Gazzetta Ufficiale ha pubblicato 1 decreti dei Prefetti di Napoli e Salerno con cul si ordina il sequestro di beni di pertinenza di sudditi inglesi esistenti nelle due provincie. Gli inglesi hanno sempre avuto una viva passione per le località più belle di Capri e della costa amalfitana ove per il passato riuscirono ad acquistare immobili a condizioni favorevolissime, speculando specie sul cambio. Fra le ville sottoposte a sequestro, notevoli sono quella del Cimbrone e la Rufolo. Costruzioni di sogno în cui arte, natura, poesia si fondono nell'incanto di una realtà che mate. rializzandosi si fa subtime, quasi irreale. Villa Rufolo fu edificata nell'undicesimo secolo e venne abitata da Papa Adriano IV e successivamente da Carlo d'Angiò e da Ne Roberto. Qui di recente ha soggiornato il Duca di Windsor dopo le nozze. Il palazzo è un insieme di bizzarre costruzioni di stile arabo-siculo, e famoso è il suo giardino. Riccardo Wagner, dopo che lc ebbe visitato la prima volta, scrisse nell'albo degli ospiti în data 26 maggio

1880: « Riccardo Wagner, con la signora € famiglia; il giardino incantato di Klingsor è trovato! ». Tutti gli aggettivi non varranno mai a definire il fascino che suscita questa villa. L'ispirazione che vi trovò Wagner, l'ha immortalata nel Parsifal. Grandi felci australiane, piante rarissime e fiori di eccezionale pregio sono in ricco germoglio. La malìa di villa Cim. brone è tutta nel bellissimo belvedere, Vi si gode una visione suggestiva. * Il noto maestro Stokowsky, semita autentico, ha superato la leggenda sull’attività ebraica del denaro. Giunto dagli Stati Uniti in Argentina a capo di ura orchestra cosiddetta di «buona vicinarza», composta di 121 elementi recluiali nel ‘Nord-America, il maestro polacco ba dato una serie di concerti nel grandioso teatro Rex di Buenos Aires. Il pubblico attratto dalla fama del maestro, è accorso numerosissimo: ha ammirato la figura l'im. peccabilità dell’« arbiter elegantiarum », la ricercatezza del gesti del direttore, ma artisticamente è rimasto deluso. Si pensa che Stokowsky, col suo giro di « buona vicinanza » abbia pensato più alla propria tasca che alla dignità dell’arte. La stampa argentina non lesina le sue critiche, rilevando la mancanza di omogeneità e di afatamento nella massa orchestrale. La critica attacca gli adattamenti musicali dello Stokowsky, in particolare que'lo di Tristano € Isotta, e conclude col dire che per dare simili concerti non era necessa. rio far viaggiare 121 persone attraverso tutto il continente americano.

MUSICA * Anche quest'anno va= rie decine di migliala di operai, al quali si sono aggiunte forti masse di soldati avieri e marinal. hanno avuto modo di ascoltare | trenta concer. ti sinfonici. popolari .indetti dal Ministero della Cultura Popolare. Tali concerti si sono svolti in Toscana, nella Campania, in Piemonte, Liguria, Venezia Giulia, Emilia, Ro. magna e Sicilia, eseguiti dalle masse orchestrali del luogo sotto la direzione di apprezzati maestri e con l'intervento di buoni cantanti. L'orchestra del « Giro sinfonico » era costitulta da ottimi professio. nisti romani, a cui sono stati aggiunti numerosi strumentisti scelti in altre città. Il Maestro Willy Fer. rero ha diretto sei di tall concerti; le altre esecuzioni sono state dirette dai maestri Roberto Caggiano, Ottavio Zimo, Giuseppe Savagnone, Alberto Paoletti e Pietro Argento, Il mo concerto ha avuto juogo aCaserta il 16 agosto; l'ultimo a Roma il 29 agosto all'Ospedale militare del Cello, dinanzi ai feriti di guerra. * Nella prossìma stagione del concerti sinfonici all'Adriano di Roma parteciperà anche il Maestro Victor De Sabata, il quale tra l’altro dirigerà la IX Sinfonia di Beethoven, a cui, com'è noto, prendono parte, oltre l'or. chestra, anche solisti e coro. * Il Museo teatrale del. la Scala ha finalmente il suo catalogo: un lussuoso volumè compilato da Stefano Vittadini, con prefazione _ dell'Accademico Renato Simoni. Il Catalogo illustra le quattordici sale con riproduzioni magnifiche e opportune note biografiche su autori e interpreti: la sala prima dedicata ‘ai maestri compositori e a stru. menti musicali, la sala seconda agli autori e attori drammatici; la sala terza, che comprende insieme ‘maestri, attori e cantan-

pitcostRazione

Irat

MARCA PRIMA

FABBRICA

ITALIANA

STELLA D'OROLOGERIA

.

FONDATA

NEL

1878

TEATRO * ‘L'orario degli spettacoli nella prossima stagione autunnale ed inver. nale è oggetto, in questo momento, di accurati studi presso Il Ministero della Cuîtura Popolare e presso le organizzazioni sindacali. L'orario, durando la guerra, dovrà necessarlamente essere riveduto insieme a quello degli uMci e del negozi. SÌ ri tiene che, estendendo l'o. rario unico a tutti quel settori ove sia possibile attuarlo, e facendo chiudere molte categorie di negozi alle 17, gli spettasoli di prosa e di arte aria potrebbero, avere inizio alle 18 e cessare alle 21 circa: ora in cul la gente potrebbe rientrare senza scomodità nel. le proprie abitazioni e consumare ll pasto serale. Il concentramento nel pressi dei principali teatri di un numero sufficiente di automezzi, allo scopo di evitare esasperanti 50ste che svogliano il pubblico, la indicazione in modo visibile del ricoveri antiaerei, la riduzione del tempo degli intermezzi tra un atto e l’altro, la precisione del. l'inizio dello spettacolo all'ora fissata, l'eventuale abbinamento del prezzo del biglietto a quello degli automeezi, l'istituzione di speciali forme di abbonamenti, le convenzioni con l'Opera Nazionale Dopolavoro per l’affiuenza del dopolavoristi, potranno essere iniziative utili alla vita del teatro che in questo momento deve assolvere, come non mai alla sua funzione ricreatrice e di propaganda. * Andreina Pagnani si è sciolta dai suoi impegni dalla Compagnia del Teatro Eliseo, e molto probabilmente nel 1940-41 rimarrà lontana dalle scene. La Compagnia del Teatro Eliseo, diretta Gino Cervi, avrà quest” no una prima attrice, RI. na Morelli, e sì comporrà di Ninì GordiniCervi, Amelia Chellini, Carlo Ninchi. Paolo Stop. pa. Aroldo Tieri. Il repertorio comprende: Cappuccetto rosso di Gherardi, Padri etruschi di Pinelli, Milesima seconda di Meano, una novità di Cantini, Otello di Shakespeare, Il


xi contano 225 tradu. Sohi'Isoidoniane. Poi vere rebbero la Francia con 81, la Sì con 58, il Porllo con 48. Il teatro goldoniano comincia a dif-

malato immaginario ai Molière, La locandiera di Goldoni, La Signora Morli uno e due di Pirandello,

*_ Corrado Pavolini ha riunito, l'8 settembre, a Roma, la Compagnia del. l'Accademia, che ha immediatamente Iniziato, sotto lasuadirezione, le prove primo spettaColo. La commedia” del: l'amore di Ibsen. La Compagnia. composta |quasi teramente degli stessi elementi che fecero parte lo scorso anno di questa compagine. con i due gio. vani registi Brissoni e Fabbro, inizierà le sue recite al Nuovo di Mi. lano il 7 ottobre; farà poi un giro in alcune città dell'Italia settentrionale e verso Natale sarà al Quirino di Roma. Per ora ha in allestimento i seguenti lavori: La commedia dell'amore di Ibsen, con rela dello stesso Pavolini; e tre sorelle di Cecoff. con regìa della Fabbro; tre atti unici di Torthon Wilder, storie di viaggi, raggruppate sotto Il titolo Andirivieni, con regia di Brissoni: ed una commedia di Goldoni non ancora definita. * La Compagnia Ruggero Ruggeri comincerà in novembre. Ne faranno parte Paola Borboni, che ritorna alle scene di prosa dopo la lunga caracol. lata su quelle della rivista, Ernes Zacconi, Giana Franca Bertamo, Piero Carnabuci, Mastrantoni, Ortolani, Sormano, Agus, Pagliarini, Bruchi. Essa annuncia le seguenti novità: L'uomo più solo del mondo e Re povero di Gino Rocca, una commedia di Gherardi, una di Tieri, una di Corra, Giochi di scena di Raphelson; e le riprese di Non si sa come, del Piacere dell'onestà, di Tristi amori, della Crisi di Praga e di Pensiero di Andreleft.

fondersi fuori d'Italia fin nel 1755. Goethe, come direttore del Tea Gran. ducale di Weimar, fece

rappresentare _parecchi commedie di Carlo Gol doni. Lo schedario del

Maddalena registra le traduzioni del Goldoni in ben 29 lingue: l'ultima che vi si aggiunse fu la lingua ciinaugurò

tura goldoniana con una traduzione della Locandiera.

Settecento se ne contavano 303; durante l'Ottocento vi si aggiunsero 212 traduzioni nuove, e altre 14% nei primi trent‘anni di questo secolo. Tì numero di gran lunga maggiore spetta alla Germania, paese di traduttori per eccellenza.

* Elsa Merlini tornerà a recitare nel prossimo ottobre, o al più tardi ai primi di novembre. Avrà ancora come primo attore e direttore Renato Cialente * La Compagnia Viarisio-Porelli, con Isa Pola prima attrice, inizierà la sua attività in novembre. Per ora la

Compagnia si è assicurata la seguen.

te novità: Giandina e Pulcinella di Gotta e Rocca; e tra le riprese met.

terà in scena Una bolla di sapone di

Bersezio, L'amico a nolo di Serretta, L'uomo che sorride di Bonelli, N

profumo di mia moglie di Lenz, Ti prego,

fa' le mie veci di Bokal

* Nel lavori per l'isolamento del Campidoglio sta per scomparire la casa di Via Monte Turpeo, segnata col numero 16, dove andò ad abitare nel 1909 Eleonora Duse. Le sommi attrice, reduce allora di un grande giro nell'America del Nord. era decisa a ritirarsi dalle scene, e trovò in questa dimora romana quella s0litudine che il suo spirito irrequieto € malato cercava. Qui si legò di gran. de amicizia col nume tutelare della dimepolta romanità, con Giacomo Boni, il quale ogni giorno saliva dal Foro Romano sino alel. con un immancabile omaggio di fiori e di al loro. Allora la Duse apriva al sole Je grandi vetrate del balcone decorato dai festoni di glicine che ricopriva quasi tutta la facciata della casa. € ripeteva, sullo sfondo dei ruderi im. li, per il suo vecchio amico, Brani più salienti della Città morta, della Gioconda, di Casa di bambola © della Donna del mare. Venuta la guerra europea laDuse parti per 1! fronte e più tardi lasciò definitivamente la casa sul colle capitolino per riprendere il suo pellegrinaggio d' te, che la condusse in America e là alla morte, nella triste e fumosa Pit. tabure. + Attilio Gentile ha pubblicato uns interessante monografia su «La fortune di Carlo Goldoni fuori d'Italia nelle ricerche di Edpardo Maddaleindagatore. Non pubblicò libri su Goldoni ‘e di Pasolini opuscoli. incui eSpena:n dI Fufto al sue individuali. ricerch Una delle ricerche più originali e più meritorie del Maddalena riguar. da le moltissime traduzioni che si fecero del Goldoni in tutte Je linguee che valgono a provare la popolarità mondiale del grande maestro della commedia italiana. Al Maddalena di schedare ben 66) «treduzio. niriuscì d'opere di Carlo Goldoni dal 1751 fino al 1929. Ancor vivente il Goldo. ni, esistevano già 271 traduzioni sidi si rappresentavano opere sue che d'Europa. Alla fine del tutti i teatri

Questa è la confezione della vera

ORGANIZZAZIONI GIOVANILI * 1 campionati nazio» nali di atletica leggera dellaG.I. L. sisono con. clusi all'Arena di Mili no alla presenza di numerosa folla, di g rarchi e di autorità. Dopo Il saluto al Duce e il rito del giuramento si s0no svolte le ultime gare in programma, concluse. si con Ìa vittoria del milanesi Ecco la classifica generale per Comandi Federali: Î* Milano, punti 286; 2* Torino, 230; 3° Firenze, 165,5: 4° Roma, 147,5; 5° Bologna, 134.5; Seguono nell'ordine: Savona, Ales. sandria, Verona. Venezia, Livorno, Gorizia, Brescia * In occasione della XIV Leva Fascista (16 ottobre VIII) si precisa che passeranno di leva gli organizzati ap{ alle seguenti classi: Figli della Lupa: classe 32: Piccole Italiane: classe 1926: Giovani italiane, giovani giovani italiane rurali: nessuna classe; Gio. vani fasciste opegiovani iste rurali: classi 3919-18-17-16-15. Balilla: classe 1926; Avanguardisti moschettieri: nessuna classe; Giovani fascisti class 1919-18 (che passeranno al P. N. F. e non rimarranno più in forza alla G. I. L. eccezione fatta per quel giovani in servizio militare di leva. che invece rimarranno in forza alla G. I L. per passare contemporaneamente ni Fasci di Combattimento e alla M. V. 8. N. al termine della ferma). Ml lavoro preparatorio per la compilazione degli elenchi nominativi de. Ki organizzati distinti per classe e categoria, è già in atto presso 1 Comandi federall. * Novecento giovani della GILE. provenienti dal e colonie estive ftaliane, hanno fatto ritorno in Germania. A riceverli alla stazione di Augusta. erano le autorità politiche militari tedesche e i rappresentanti de'la colonia itallana in Germania. L'incontro ha dato luogo a una vibrante manifestazione di entusiasmo all'indirizzo del Duce è del Flhrer e di enmeratismo tra | giovani del Littorio e la popolazione della elttà che ha necolto con viva simpatia pli oreanirzati della G. I L. E. reduci dall'Itai * Trecentomila Giovani Puscisti hanno iniziato sabato 14 settembro | corsi premititari. M rito, improntuto N severità suerriera, si è svolto in tutti 1 centri d'Ttalia ènelle terre del. l'Impero. Più di 300.000 uomini, che, nello evolversi della educazione rice. vuta nel ranehi della G. I. L.. han: no acquistato la piena consabevolez. za e la temprata capacità del loro compito di soldati. si sono aggiunti, con questo rito inaueurale. nd un numero nari di premilitari che. per fipnartenere alla classe precedente, mi'itano già da un anno nella tiplen istituzione che prenara, per le varie seciatità delle Forze Armate, il fiore del'a gioventù italiana Il rito, leento alla pernetuità della potenza delle nostre armi. si è svolto ovunque In un'ardente ntmosfera di fede. Scambiati gli onori con | remarti de'le Forze Armate, ai giovani è stato evocato il momento storico che la Patria attraversa. e. co) saluto Al Re e al Duce, | corsi premilitari per l'anno XVIII si sono iniziati.

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SPORT * Tennis. Alla chiusura delle Iscrizioni del campionato femminile di seconda categoria a squadre han. no assicurato la lorn partecipazione le seguenti società: Nord Tennis Torino: Tennis Milano; Tennis Triestino: Tennis Fiumano: Don. Cantleri Riuniti Adriatico Trieste: Circo'o Tennis Jarma Genova; Virtus Bologna: Parioli Roma. — Nel prossimo ottobre 1 campi del Tennis Milano. ospiteranno una competizione basilare al fini di una sana pronaganda tennistica e cloè le finali della Conpa Porro Lamberten. ghi. leva popolare del tennis che già

L'ILLUSTRAZIONE

ITALIANA


lu scursu anno ebbe vivo successo. Il numero dei partecipanti alle eliminatorie di zona che hanno avuto luogo direcente in

vegia e Finlandia. Ove, come pare probabile, la Federazione italiana entrasse nell'ordine di idee di accettare, il giro si protrarrebbe per una quindicina di giorni e verrebbero disputati parecchi incontri sempre su campi coperti. * Calcio, Il giorno 22 settembre si giuocheranno rispettivamente a Berlino e a Torino due gare internazionali fra le squadre rappresentative della Città di Berlino contro quella di Milano (rappresentativa mista Ambrosiana-Milano) e della città di Monaco contro quella romana della Lazio. Le gare rientrano nelle manifesta. zioni germaniche a favore dell'assistenza invernale e rappresentano Una nuova prova della solidarietà fra Je due Nazioni € le loro organizzazioni sportive.

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* Alpinismo. La spedizione italiana « Alpi Albanesi 1940», partita il 1° giugno sì trova tuttora in Albania dove rimarrà fino alla fine del corrente mese. Di essa fanno parte l’ing. Leandro Mazzoni. il noto accademico ing. P. Ghiglione e il dottor L. Santurini. La spedizione ha già percorso su quelle montagne una trentina di «Vie» nuove, quasi tutte di notevole difficoltà, ed ha potuto raccogliere numeroso materiale alpinistico che servirà per la compilazione di una guida. — Due arditissimi, Leopoldo Saletti e Gino Costa di Torino, hanno compiuto in cordata l’importantissima ascensione dell'ultima cima ancora vergine di tutto il massiccio del Gran Paradiso, la vetta più alta del becco centrale della Tribolazione, m. 3320. Gli alpinisti compivano inoltre la prima traversata di tutti 1 becchi della Tribolazione stessa. Partiti dal bivacco G. Ci jo al Pian: tonetto si portavano al colle quota 3152 dal quale effettuavano la prima salita al becco settentrionale per la cresta nord. Quindi salivano ln Punta Pergamini e sì portavano all'attacco della punta inviolata, Taegingendo la vetta nel tardo pomeo. — L'impresa della completa traversata delle Grandi Muraglie, è stata brillante= mente portata a termine dopo 55 ore di scalata con due bivacchi a circa 4000 metri di altitudine, dalle guide Luigi Carrel e Marcello Carrel e dall'alpinista Alfredo Perino di Biella. Le difficoltà maggiori sono state incontrate alla Punta Margherita nello scaval camento della Becca dei Cors, mentre discesa della Punta Lioy per raggiungere | Gemelli (una parete di roccia friabile di al « piccolo» circa 100 metri) ha richiesto impossibilitato ad assicurarsi, con Carrel, una corda doppia, l'impiego di tutte le sue eccezionali doti alpinistiche. + Ippica. Nessuna iscrizione per il Gran Premio Merano è stata fatta a Budapest e a Zurigo: di conseguenza il numero è deldi dei milioni Cavalli iscritti alla corsa 25 appartenenti a scuderie italiane e 631,a scuderie germaniche. Le iscrizioni però nulla hanno a_ che definitivo del partecivedere col numero ritiri si sono già verifitre panti,è perché cati precisamente quelli di Hayez della San Giorgio. Paolo Malatesta del scuderia sig. Loccatelli e Walzerkbnig del conte H. Arnim. + Pugliato. Sono in corso trattative tra le Federazioni italiana e tedesca per la conclusione di due confronti internazionali. tra le rispettive squadre nazionali. Il primo di questi confronti avrebbe luogo nel prossimo novembre in Germania, probabilmente a Berlino; la nazionale tedesca restituirebbe la vi. sita alla consorella ita) na forse în febbraio e al ritiene che quale sede dell'importante incontro verrebbe scelta Roma.

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forte consistenza era precisamente quello che le, nuove macchine autarchiche fossero più ingombranti,

più pesanti e quin.


di più costose delle altre: fortunatament | dati pratici di cul oggi si dispone d: mostrano che è persino possibile realiz zate del macchinari autarchici più leggeri di quelli normali e praticamente non più costosi. Quali sono } materiali da sostituire? Ecco: anzitutto il rare degli avvolgimenti con l'alluminio, pol Il cotone (quale Isolante) col rayon, indi la mica indiana con 1 mica nostre terre africane e poi 2 ancora quali | carboni delle spa bricano correntemente in Italia, le vernici le tele ecc. e così si arriva a concludere che la nostra industria si è pat fare veramente tutto Due J di chiarimento merita però la que della sostituzione del rame coll'altun al non due metal'i ben diverse. £ appunto tto che porta alla necessità di aumentare le sezioni dei conduttori. per non elevare di troppo le perdite elettri. che interne di macchina, ma d'altra par he trovato che l'alluminio lare intensità di cori il che riduce le sezioni to più poi se si adottano condutto: lati in cotone, ma seo csmidati tti sorto un procedimento che provoce sottile strato di ossido superficiale ne nduttori di alluminio che pietamente e che consente qui tarli nudi, pur senza alcun corti circuiti. vantaggio che oltre che nell'eliminazione d del rayon, în un certo guadi sgombro, che praticamente fa molti casi. malgrado l'aumentata sezione utile del fili di alluminio nei riguardi Gei fili di rame, il volume occupato ri sulti pressa poco eguale * Davanti alla spietata matita dei r gido calcolatore, tutta la superbia dell’uo mo cade miseramente. se si pensa che al tume di un buon collaudo risulta che la macchina umana si lascia battere da destiszime macchinette come un tore da tavolo 0 un aspiratore 0 gorifero da famiglia! Un uwomo n che regolarmente lavori tutto Ml gi nicn dà più di un terzo di chilowat che tradotto in cifra bel valore di circa dieci centes ezzi cor renti dell'energia elettrica usata per forza metrice: non c'è proprio da esserne al teri. Per contro, l’iusmo ha saputo € un validissimo ausilio nello sfruttamento dell'energia naturale presa nei muoi tiformi aspetti © se si pone come ppromimativo che l'umanità utilizzi nualmerte energia meccanica per al no 1500 miliardi di chilowattore: ne scer de che la ripartizione sui du di persone che all'inc

testa la quota di poco più di 2 chil attore al giorno, quo. salirebbe în effetto di molto se ai pone mente che non tutti gli abitanti (es cifra suesposta ed | bambini) fruisco: dell'energia totale disponibile

* Un'originale dosi in Italia, quel censione per motori modesto e minuscolo. a sé us plesno on ‘appile

LAPOLVERE

MICROBI TRASPORTA

asett gola! Formitrol ) Le pastigl mitrol rappresenta» no una sicura salva.

) guardia contro pro cessi morbosi dovuti alla penetrazione e al l'impianto di germi in-

fettivi sulle mucose prime

vie respiratorie.

delle

È ciò

perchè 1 vapori ci formaldeide svolgentisi dalle pastiglie allorchè si sciolgono nella

un

energico

saliva, esercitano

potere

microbicida

Eerdere. mominento DIA. Wander S.A.

= Milano

ed Il consumo legati al quindi si deve: per lui la cande vvitata in sede e collegata al filo lstributore è a posto. No, polché candele vanno bene per un e poi non bisogna } vezzo di riversare di qualsiasi irregolarità del protore, poiché sovente è proprio l'acandela dopo \ì funziona secusa chiaramente di chi infatti se la carbu ficazione è efficiente, se al momento buono distribuzione è è inadat VITA ECONOMICA E FINANZIARIA * Il consumi elettrica arte del Un inte ari elettrica da pa alimentari Italiane, indubblame utili al fini di un giusto orientamento starchico, viene offerto attraverso le ridel recente censimento indun ine delle di rileva nell'anno di censin: valore vari tipi di combustibile impiegati alimentari è am a di lire a cui 168.110 migliaia di l'energia di ene ambustibili solidi impiefigurano in primo piano la bon fossile rispettivamente con i 380.150 e 5.409.407 quintali seguil coke con 337.034. dal carbone v con. 60.095 © dalla lignite con 11491 Pra i combustibili liquidi vi fi7 quintali, il nafta e l'olio pecon 497.837 ed infine gli olii minerali con 690.570 quintali. Îl consumo ri combu i non specificati è stasì di 108 metri cubi e quello dell'energia elettrica a 560.367.798 Kwh. Sul totale del consumo il maggior quantitativo risulta assorbito, dall'industria della panificazione con una percentuale del 45,9 per cento sul valore complessivo dei combustibili impiegati dall'industria alimentare. Segue l'industria dello zuc(Continua a pag. X1)

L'ILLUSTRAZIONE

ITALIANA


Le palle per tennis Pirelli, adottate ufficialmente dalla rivaleggiano

Federazione

Italiana

Tennis,

sui campi esteri con quelle delle più quotate marche straniere.

L'ILLUSTRAZIONE

ITALIANA


L'ILLUSTRAZIONE Direttore

ENRICO

CAVACCHIOLI

OT

ITALIANA

E cene ra

FMESSINA A

VIESTE 2 meses Con suatero e commovente rito fl giorno 15 è stato scoperi a La Spezia il monumento all'Eroe di Bucesri. Alla cerimonia erano presenti, con il conte Gaiea; Ciano, il Principe Aimone di Savoia Aosta, il Segretario del Partito Muti, i ministri Bottai, Serena e Ricci, i sottosegretari Russo e Buffarini Guidi, 4 Capo di 5. M. della Milizia, gli ommiragli Arturo e Alessandro Ciano, le autorità e gerarchie totali e una folla numerosa’ fl monumento ‘è opera dello scultore Francesco Messina.


ma egiziano di amministrazione e di legislazione, tutte

le facilitazioni e l'assistenza in suo potere, incluso l'iso dei suoi porti, aerodromi e mezzi di comunicazione. Sa-

rà, perciò, compito del Governo

egiziano

prendere

tutte le misure amministrative e legislative, compresa l'applicazione della legge marziale e di una effico ce censura, necessarie a rendere effettive queste facilitazioni e questa assistenza ». Di eccezionale importanza l'articolo $, assai diffuso, di cui basterà riferire i paragrafi fondamentali, «In vista del fatto che il Canale di Suez, pure essendo parte integrale dell'Egitto, è una via universale di comunicazione come pure una via essenziale di comunicazione fra le differenti parti dell'Impero britannico, S, M, il Re d'Egitto, fino 0

BI »

ès

che le A. P. C. non ritengano l'esercito egiziano in grado di assicurare con le sole sue risorse la libertà e

aa

l'intera sicurezza di navigazione del Canale, autorizza S. M, il Re e Imperatore a mantenere forze sul territorio egiziano nel-

le vicinanze

del Canale. La presenza

del Canale,

nella zona specificata negli annessi a questo articolo, con lo scopo di assi-

Venezia il Comitato interministeriale per l'autarchia, presenti il ministro Segretario del Partito, i ministri per le CorporaMl Duce presiede ‘zioni. a perPalazzo le Finanze, per gii Scambi e le Valute, dell'Agricoltura e Foreste e il sottosegretario per le Fabbricazioni di guerra.

curare in cooperazione con le forze egiziane la difesa

di tali forze non dovrà costituire in nessun modo una occu-

pazione e non pregiudicherà in nessuna maniera i diritti sovrani dell'Egitto». L’annesso cui si riferisce l'articolo 8, precisa che il numero

UN

EQUIVOCO

DA

CHIARIRE

LA POSIZIONE bELLFEGTTTO. *Earto perdette ogni effettiva autonomia il giorno in cui fu proclamata la sua I

indipendenza. Fino dal 1517 esso fece parte dell'Impero ottomano, essendo retto da un Kedivé, vassallo del sultano, Nel 1882 la Gran Bretagna, approfittando

della rivolta di Arabi pascià, sbarcò um.contingente di truppe per ristabilire l'ordine e da quella data ebbe inizio l'occupazione britannica, Dopo lo scoppio della guerra

mondiale

venne

sciolto

il vincolo di vassallaggio

che

ancora

legava

l'Egitto

all'Impero ottomano; il Kedivé venne sostituito da un altro membro della sua fa-

miglia col titolo di sultano e l'Egitto venne formalmente posto sotto il protettorato

britannico (18 dicembre 1914). All'indomani della guerra mondiale, in seguito ad

un'altra campagna

condotta

dai nazionalisti

egiziani

capitanati

da Zaglul

pascià, il

ritannico dichiarò finito il protettorato e l'Egitto indipendente. L'indipen-

denza

egiziana

era, peraltro, subordinata

a quattro condizioni,

che la limitavano

in

malo modo: 1) sicurezza delle comunicazioni dell'Impero britannico; 2) difesa del-

l'Egitto da ogni aggressione o intervento straniero; 3) protezione degli interessi stranieri e delle minoranze; 4) regime del Sudan: si confermavano gli accordi del 1899, che istituivano un condominio anglo-egiziano,

Pochi giorni dopo (5 marzo 1922) l'indipendenza dell'Egitto veniva formalmente

proclamata e il sultano assumeva il titolo di re. Gli anni successivi furono contrassegnati

da continue

lotte e agitazioni degli egiziani

Gran Bretagna per la definitiva sistemazione dei

e da laboriosi negoziati con

la

reciproci rapporti. Tali rapporti

vennero finalmente regolati dal trattato anglo-egiziano del 26 agosto 1936. Mediante tale trattato veniva convenuta la fine del regime di occupazione militare sdell’Egitto da parte delle truppe britanniche; veniva annunciata la nomina di normali rappresentanti diplomatici fra i due paesi (e, di conseguenza, la soppressione della carica

di alto commissario britannico in Egitto); venivano stabiliti rapporti di alleanza militare

fra la Gran

Bretagna

e l'Egitto.

Nel maggio

del 1937 veniva

firmata, au richiesta

egiziana e dopo un'apposita conferenza internazionale, la Convenzione di Montreux,

dî che sopprimeva il regime delle Capitolazioni, abolendo, così, l'ultima limitazione sovranità che ancora gravava sull'Egitto, Tutto ciò era molto bello e avrebbe senz'altro giustificato la soddisfazione degli egiziani, se il trattato di alleanza con l'Inghilterra — della durata di vent'anni — non

fosse stato

tale da annullare,

di fatto, gran

parte dell'autonomia

così faticosa-

mente conquistata, « Questo trattato — esclamò il Primo Ministro Nahas Pascià subito dopo la ratifica di esso — può essere considerato come un simbolo, perché la Gran-Bretagna e l'Egitto si mostrano al mondo come due paesi eguali e amici, uniti

delle forze britanniche

da mantenersi nelle vicinanze del Canale non deve eccedere 10.000 uomini d’esercito nazionale e 400 piloti dell'arma aerea, Allo scopo di portare i mezzi ii comunicazione «alla portata delle esigenze strategiche moderne», il Governo egiziano si impegnava ad una serie di ingenti lavori (strade, ponti, ferrovie), che dovevano, poi, appesantire in modo non preveduto il suo bilancio. Termina l'articolo 8 con un paragrafo di eccezionale importanza. «Il Re d'Egitto autorizza il Re e Imperatore u mantenere unità delle sue forze in, o vicino ad Alessandria per un periodo non eccedente otto anni dalla data dell'entrata in vigore del trattato, essendo questo il periodo considerato approssimativamente necessario per il compimento della sistemazione delle caserme nella zona del Canale, per i miglioramenti delle strade e le comunicazioni ferroviarie ». Perfezionava il trattato una convenzione concernente le immunità e i privilegi goduti dalle truppe britanniche. « Senza pregiudizio del fatto che gli accampamenti britannici rimangono in territorio egiziano, detti accampamenti saranno inviolabili e saranno posti sotto il controllo esclusivo delle competenti autorità britanniche. Il Governo egiziano consente a che le forze armate britanniche godano di libertà di movimento per terra, acqua 0 aria; di comunicazione per radio, telegrafo e telefono; del diritto di generare luce e forza motrice negli accampamenti; dell'uso delle ferrovie dello Stato; dell'ingresso e dell'uscita dall'Egitto in ogni tempo; dell'uso di strade, ponti, fiumi e canali senza pagamento di tasse; delle attrezzature portuali, per tutti i tipi dì imbarcazioni e aeromobili, senza pagamento di tasse; e infine della stessa inviolabilità per la corrispondenza ufficiale, che è goduta dai rappresentanti degli Stati esteri, in conformità al diritto internazionale». Par difficile, dopo questa documentazione, negare che l'Egitto perdeva ogni autonomia il giorno stesso in cui veniva definitivamente proclamato indipendente. E la perdeva nella forma peggiore, perché l'indipendenza concessagli dall'Inghilterra era subordinata a un trattato dì alleanza, che lo obbligava a seguire, in guerra, le sorti dell'Inghilterra medesima. È lecito domandarsi quale valore abbia un simile trattato, che è così palesemente viziato sotto il profilo della libertà consensuale,

Comunque sia, nessuno potrebbe negare la situazione difficilissima in cui si trova

l'Egitto, che fu preso pel collo dall'Inghilterra

il giorno

in cui fu costretta, dalle

circostanze, a riconoscergli l'indipendenza formale, Il primo a riconoscere, a suo tempo, questa situazione difficile, contraddittoria e paradossale, fu Mussolini, quando, nel discorso del 10 giugno, dichiarò apertamente che l'Egitto faceva parte di quel

temere. Mai yruppo di Stati che dall'Italia non avevano assolutamente nulla da come ora ‘l'Egitto fu padrone delle sue sorti. Si deve ripetere ancora una volta che

le truppe italiane, le quali hanno varcato il confine orientale della Cirenaica e sono ‘penetrate nel territorio egiziano, non intendono in alcun modo attentare all'indipendenza dell'Egitto. Intendono, invece, restaurarla liberandola dal pesante dominio che l'Inghilterra le ha sovrapposto, L'Italia non cerca, nell’Egitto, che collaborazione e amicizia e non ha secondi fini di nessun genere, anche perché si rende perfettamente conto delle imposizioni che subì, da parte inglese, nell'agosto del 1936, quando fu costretto a firmare quell’infausto trattato, cui era subordinata la dichiarazione di indipendenza, Non è chi non veda il largo spirito di tolleranza al quale si ispira l'Italia nell'attuale

fase della guerra, che gli egiziani hanno certo preveduto da tempo. Passando sopra tutte le clausole del trattato di alleanza, che ponevano precisi limiti, l’Ammiragliato e il Comando militare del Regno Unito hanno invaso e manomesso acque territoriali, porti, suolo, città e campi, per farne un solo formidabile strumento di guerra contro l'Italia. «Nel Mediterraneo — scriveva nell'agosto scorso il New York Times —

sotto il segno di una libera cooperazione e di una sincera alleanza».

gli inglesi hanno

obblighi che il trattato ‘imponeva all'Egitto. Vale la pena di riferirne gli articoli

morte, poi che pér difendere l'Impero devono difendere il Mediterraneo con la stessa tenacia con la-quale difendono le isole britanniche».Certo è, si può dire, che oggi

Probabilmente Nahas Pascià non aveva sufficientemente riftettuto sulla gravità degli

principali. «Se un dissidio con un terzo Stato dovesse provocare una situazione implicante un pericolo di rottura con questo Stato, le A. P. C. si consulteranno reciprocamente con lo scopo di regolare il detto dissidio con mezzi pacifici, in conformità alle disposizioni del Patto della S. d. N. ed a qualsiasi altra obbligazione internazionale applicabile al caso » (art. 6). Procediamo, «Se malgrado le disposizioni del ‘suddetto art. 6, l'una o l’altra delle A. P. C. dovesse venire impegnata in guerra, Paltra A. P. Ci verrà immediatamente in suo aiuto, in qualità di alleato» (art. 7). La natura dell'aiuto viene così specificata: «L'aiuto di S. M. il Re d'Egitto, in caso di guerra, imminente minaccia di guerra o timore di crisi internazionale, consisterà col sistenel fornire a S. M, il Re ed Imperatore, sul territorio egiziano, in accordo

i

i

diplomatica

concentrato

oltre che

esiste la guerra

una

militare.

grende forza

Gli

nel Mediterraneo

navale

inglesi qui sono

per

la pressione

preparati

economica

a resistere

e

fino alla

soprattutto perché esiste la base egiziana. D'altra

parte, nessuna reazione, capace di neutralizzare almeno in parte questa funzione offensiva assegnata dagli inglesi all'Egitto contro l'Italia, si è finora manifestata da parte del Governo del Cairo. Stando così le cose, l’Italia non può non considerare l'Egitto come una minaccia che va neutralizzata. L'Italia si difende. Ecco tutto. Gli egiziani dovrebbero riflettere che non si presenterà mai più un'occasione al-

trettanto propizia per conquistare la vera, autentica, definitiva indipendenza, mnanomessa

dalle illecite ingerenze

i

britanniche,

SPECTATOR


EstaTE A SAN ROSSORE |


APPE DELLA VITTORIOSA AVANZATA NEL TERRITORIO EGIZIANO

ZAWYET UNGEILA ZAWYET SHAMMAS

TOBRUCH

he


di ui Cagli ef


La base britannica di Bollum che le nostre truppe Nano occupato e oltrepassato, nel rare lo scacco ha invano tentato di svallutare Fmportanea stratepica. Le due fotogra; facile rilevare come solo gli obiettivi militari siano centrati in pieno e


LE NOSTRE

TRUPPE

tiglieria

OLTRE

di

una

IL CONFINE

Divisione

CIRENAICO. - Tre episodi

libica in azione.

della nostra avanzata

nel deserto, di cui ha dato notizia il Quartier Generale delle Forze Armate nel bollettino n. 14

- La marcia di un reparto di Camicie nere - Avanguardie di una Divisione libica in esplorazione oltre Sollum


CI 184 il

p di legno imbottito

di sacchett

lerra nell'armatura in legname di San Marco,


berrettaccio.

di

doni e la. nuca come uno che che ‘appena a vela che Andiamo! Sono qui ‘per. mar meriterebbe miglior a e da un livornese, pure da un uno

che

pure

viene

un còrso!

e

e

Capo?

e questi dannati questi inglesi della a mi hanno tenuto prigioniero in fortezza ua laggiù

di

RAFFAELE

CALZINI

di Wisetarmi

hanno una n eni dato tanti

mi

interessano.

Sedete

far

alle

no

gli ultimi

brontolii

chi

sl erano

ricon

della

Romanzo

prima

1 còrsi non dal gior Ini, ci ba

Unito aiche

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b el fas

salire

bordo

Boney I fatti

malora vostri non

ngiate.

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mia. pancia pi er questo? — Ma

P del tuono.

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RIASSUNTO PUNTATE PRECEDEN daie precedentiDELLE l'autore ci presenta fnun qua

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detà.

{l capostipite Ù

a Poderico mo che Gatt di Uno sconosciuto dite di

n

inco cond

vi

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bianchi come À Corte

ia

Nico,

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+pite

Gli ostacoli opposti al suo appetito lo aguzzavano invece di placarlo Spinse da un lato con un brusco gesto del braccio una vecchia sguaitera e passò în cucina, Il girarrosto era immobile © il fuoco x to: ma l'odore del casciotto di montone riempiva 1 © la schiuma della birra scivolava tavola d'ar. desia. disegnando misterioni e ind geroglifici. come quelli della marea sulla sabbia. Il còrso prese un boccale, andò alla botte, ne Stava frugando in un armadi ca degli

se

a Corte prim

pon

vi

io

tono È

Non occorre anche còrto Perdette

servo

stesso

E poi ultime pa

!

Va

e sì

on un ragguardevole

riprese

lo

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a

svanzi di un arrosto quando Ehi! giovanotto! sentì urla Qui si fa-da padrone e x anta

a

ironico

e

alzan

chi

nascita vi può dire

ti.i

colori.

che

niehte

lat

no era intervenuto, 1‘ colloquio. int

o

v

î

ascoltato e me

lì wo

perché ognuno di noî ha piacere ta arli. Ne bo saputi in tami anni: di tate a

vale

i fatti

aveva

la

arrivare

alla

pe

bel cad! che Mari ci ep

differenti. Quando vedo voi di sti, con' quell litigione come due galli da combattimento, ce le con 7 e Ve ‘baruffe della mia vita! o nemici il lume degli occhi a un'ora e di una giornata ai quali avrei dovuto pet pugno sul tavol donare subito, ancor prima di buttar via la °gî Ed io Se la mia prof come voi avete buttato via il to, Mentre: nell’ può dire qu e un altro pugno « scurità e nelle p el mondo, del mio mondo, tavola — e nacqui fa di Livorno « miei anni, ci cl ici che battuto a Trafalgar e n tonnellate di piombo conosco, ‘cl ato e tradi. nella pancia di w concittadino! mento e dui quali non ho potuto difendermi. Li ine Ehi! Che € contrerò ‘domani ‘in pe ini ven incon Sì nella pane na flotta il che fa lo stes. tro sorrie i la mano. Magari uno so. Afferrò la tavola e la spinse da un Jato f in vita mi avrà denunciato alla polizia, l’altro ola Wristiare sul pavimento con un eigolio sinistro, avrà detto che ‘mio ‘padre era ‘un ladro e che’ ia una specie di muggit 6 i mio padre e’tuti‘e due della forcà 6166 Sbarazzate la camera perché vi prude di me. . tro avrà cercato di portarmi viu la Bice. Siete gio» le mani? — Gridò il còrso buttando per terra il vani Come ”


Santini non solo gli aveva dimostrato di saper leg-

gere; ma in due giorni, quanti gliene erano concessi

strappato

ato ni vermiciattoli © aj = Rimarrete molto n Lon

sala

— Dipende.

— Siete qui per commercio

della stiva.

0 per diporto

prima dell'imbarco aveva dimostrato di super ritenere tutto il testo della « Remontrance ». La «prova generale » aveva uvuto luogo di sera, drone era coricato sul

persona

o per

incontrare qualche persona? Scommetto che volete incontrare qualche persona.

peri

voracemente

senza

rispondere,

assapora»

che si lattavediva dalla scollatura

sentivanoitopi ruzzare sotto l'impiantito e la pioagasul fogliame degli alberi di caucciù gra-

anche l'odore delle vivande e, ogni tanto scostava

cidanti di rane. Gli stivali, leggermente infangati dalla

Sitia fronte il ciuffo dei enpelli neri e rtormentava le

mota sanguigna che insozzava il cortile, erano posati da

dere di

di un morto. Anche gli abiti, ripiegati su una sedia perché Marchiand non era ancora venuto a ritirarli,

sopracci;

folte e selvatiche (— Fidarsi— pensava

sé, — C'è da fidarsi? Non mi lascio int

pro e

troppo

presto

da

questa

cordialità

amiche-

9),

Dopo tanto silenzio e solitudine della navigazione, gli faceva un curioso ef-

Ua terra, la terra europea fetto.

Inteneriva

la

ostinazione,

Il emo lo aveva portato in una taverna di livor-

mesî. Gli sarebbe stato tanto più facile di restar uguale

@ se stesso © taciturno in mezzo agli odiati inglesi. Avrebbe invece risposto a qualunque interrogazione *@ appena quei livornesi gliel'avestero fatta, a costo ‘di compromettere lu sua missione, di precipitarne lo svolgimento. V È ndiva nella pausa di attesa

il rumore

delle ma-

acelle, il respiro del vecchio che, si era addormentato.

Vasco,

seduto

di fronte

a lui, In testa appoggiata

alle mani e i gomiti sulla tavola, lo guardava con una certa tenerezza come si guarda nna persona comosciuta în altri tempi, cercando di ricordare il nome dal suono della voce. Si erano già incontrati?

lì che porto? Su che veliero? O bambini sugli scali

della Venezia durante un carico di acciughe o di vi. no dell'Elba? Cercavano a tastoni dentro i ricordi della loro vita un pretesto sentimentale,

un

fatto, un

personaggio che ‘servisse per superare la barriera del gelo diffuso

dalla incomprensione

e dalla baruffa del

un lato: avevano qualcosa di sinistro come gli indumenti

puzzavano di agonia. La sua voce non era scherzosa come la vigilia, né imperiosa come di consueto. Eta soprat. tutto lontana. Correggeva qualche inflessione della voce

— Gli hai anche parlato? — Siamo dello stesso paese; — Infatti. — Non soltanto gli ho parlato, capisci? Capisci? To gli tagliavo i capelli, io gli ho riaggiustato un abito, lo gli ho fatto un paio di scarpe.

— A lui? A Boney? — Sì — corresse con un tono fiero e quasi sdegnato.

— Sì, al padrone.

Il ragazzo sentì che il tono del dialogo era mutato. L'uomo camminava su e giù per la camera come se fosse stato oppresso

un'ira crescente.

— Chiudi là

— disse — chiudi a chiave. Sta bene; se non trovi la chiave metteremo davanti all’uscio un mobile. Poi curvandosi sulla cassa che la sera innanzi era

stata sulle «palle di Bob e frugando con una guardinga

meticolosità

di avaro

tra vestiti

usati e taluni oggetti

che sapevano di rinchiuso, tirò fuori un rotolo di fogli. Li spiegò sul tavolino che ordinariamente serviva al dentista per buttarvi le sue drammatiche tenaglie è i

di ini, qualche pausa, qualche parola; e Santini fissava lapiccola mano del padrone nervosamente chiusa

suoi bisturi:

volto del padrone: quella sera né mai più. Così la voce

sul lembo della coperta. Quella sera non aveva

volto. Ecco: questo è il nord:

era nel ricordo un suono senza

ultimi due. Capisci? È Ja carta dell'isola. L'altra, che pare un'immagine, è la pianta della casa: la camera da

visto il

umanità.

Mentre meditava queste cose udì bussare all'uscio e una voce acuta che chiedeva di entrare.

& Qui est là? » rispose con una. vociaccia rota +

irritato, seccato

di aver

interrotto

la prova

in italiano: — Il como

Sono io Frik, il vostro ne era dimenticato, Con

davanti

allo. specchio, Allora la voce ripeté, e questa volta sorpresa, x0: —

— se

interprete. una certa

aperto l'uscio, si trovò davanti. il ragaz

Mio padre mi manda

a sentire se vi occorre

- Vieni quie guarda. No: questo: foglio è capo

letto, la veranda; i santi che sono appiccicati furon

messi per ingannare la polizia.

Tornò alla cassa, ne levò una redingotte di colore

grigio-piccione un po” lisa e spiegazzata; l'appese all'attaccapanni e con un grido tàumaturgico, mettendosi in

ginocchio non tanto per rassettarne le falde e stirarne le pieghe, quanto per dare maggior forza di evocazione

qualebe cosa e se io vi posso essere utile. Ho già bussa: to molte volto; da stamani; ma-nppoggiando l'orecchio

al suo gesto:

ho sempre sentito che russavate. —

dingotte

Portava fieramente

un berretto nuovo dal fiocco fiammeggiante e perfino un

paio di mezzi guanti che riparavano un po' le mani. —

Credo che potrei esservi utilé — disse facendosi coraggio — tanito se voi volete vendere del tè, come se vole

questo il sud. Stacca

i fiori secchi che vi sono appiccicati; così, anche gli

— E questo è lui, Lui: il padrone.

Frik veramente grigia

non vedeva

sotto

niente più che una re-

la quale

bisogi

immaginare

le forme lucide degli stivali e, sopra, l'ala del « piccolo

cappello ». Era l'involucro di una crisalide. Queste le cose i

te comperare una partita di ‘baccalà. Volete visitare la

teressantì che aveva portato da un viaggio così lun

parlato sarebbe Chi di loro due av stato ascoltato con cuore 0. L'uomo dalla bar ba nera un poco brizzolata, dagli occhi chiari e dalle

ta divertente al teatro?

venditori di Regent Street ». Era preso dallo scetticismo

afroventato. dei cannoni, sentiva, senza saperla espri:

scimmie. Vi posso indieare i giorni di partenza delle

dimo

i

indefinibile simpa»

"spontanea @' più

I

mani deformate e irrobustite dal maneggio pesante e

mere, una xpontanea solidarietà con. quell'ignoto. Il vecchio Nico apparteneva a un'altra generazione € a un altro mondo, Apparteneva alla schiera degli spettatori;

il suo

ruolo

di prota;

sta

era

finito.

Spinsero dolcemente la carozzella verso. il grande

camino

e avvolsero

Nano percorso

le sue

tante miglia

gambe

inusabili

che ave-

di terra, tanti e tanti nodi

Poi Vasco accompagnò

tamente

rimandarono

a un

cattedrale di San Paolo 0 desiderate preme una sera Conosco

anchele corti dove

il sabato pomeriggio %i fanno le partite alla boxe e cer:

to samberghe sotterranee dove si mettere

sul

combattimento

può andar a scom-

dei ‘alli dei cani,

delle

Avrebbe

voluto

dire:

«Sembra

uno

spaventapasseri

o uni manichino come be ne vedono nelle mostre dei

che si alterna così frequentemente con la incredulità nel.

l'anima dei fanciulli. Ripensava tutte le caricature

ap-

parse sui giornali inglesi passati per le sue mani, quel-

navi, o portarvi j prezzi di borsa. Procurarvi un caval-

le che si vendevano

avete portato dai' vostri viaggi qualéhe cosa di inte ressante, si potrebbe fare un baratto.

mitive dai marinai 0 dagli scolari sui muri dei porti o sulle garitte dei Ciarley. Il suo nome, quel nome che

— Diamine, — rispose Frik — nelle diverse profes sioni. — Bene: mettiti là sul letto e lasciami finire le mie

no. Nelle conversazioni degli inglesi di tutte le classi, nei richiami dei venditori bulanti, nel vocìo dei venditori di giornali, un «nomignolo »: Boney, Il

lo.0 un vestito a molo, un vestito da signore; Se poi — Dove hai imparato tutte queste belle cose? terruppe il edrio che cominelava n divertirsi.

alla falla domenicale

nei parchi

é al Vauxall. Le altre disegnate în forme rozze e priil ero pronuncia

con reverenza quasi religiosa, lo

aveva udito maledire con odio e vilipendere con

orazioni. — Rinuneiò alla prova davanti allo specchio e,

nome

delle loro

a cechi chini, biascicando le parole ripeté dall’ea» al

‘oscillare lentamente e posare sull'acqua gelida del pri» mo mattino.

la az»

stargli molto a cuore. Ma doveva essere proprio una

ripetizione meccanica perché intanto il piano di azione

preferiva lu confidenziale e giocosa espressione di « Boney ». Egli si chiamava Frik? Il prigioniero si chiamava ©

che non era maturato nella contemplazione dei travi.

Boney,

celli trovava un principio di realizzazione: — Beni mo, forse tu fai proprio al mio caso e se Îo posso con-

usato potesse avere tanta importanza, Nello specchio si

iltio giorno, forse all'indomani, le domande e rispoMe che voltegginvano

anime come

nel grigio assonnato

i gabbiani

che si vedono

sul Tamigi,

Vv

UNA

MISSIONE

quella chiacchierata

che evidentemente

doveva

tare su di te vedrai che faremo qualcosa di molto im-

E UN SERVITORE

portante.

- 0 Dio — diceva tra sé Frik, preso da un eccesso

inaspettato di timidezza e di modestia — chissà che cosa mi chiederà di fare! Non vorrei che mi prendesse

TM còrso si svegliò l'indomani alle quattro del pome-

riggio: Era già buio fitto, accese con l'acciarino la lam-

puda. Stette qualche tempo senza levarsi dal materasso eontemplando i travicelli del soffitto li sombrava demandare, come un oroscopo, le direttive della .sna azione. Il pensiero volò subito alla giubba che aveva

avvoltolato accuratamente a guisa di cuscino e sopra îl quale aveva posato il capo. Come ogni mattina ri-

cercò e rintracciò con le dita la cueitura în cui cigolava il misterioso tesoro., Alzatosi e fatti due o tre

Ja

persona vi si riflettesse, gesticolò: le mani uscivano

Malo: cornice, — Ecco quello che mi servirà — disse tra sé — per

ripetere la mia parte; Chiuse gli occhi e cominciò

Da più di tre mesi ogni mattina egli ripeteva quella tiritera di dieci pagine. Era una protesta

che il padrone

aveva deitato a Montholon e firmato il 23 agosto 1816.

Egli voleva che raggiungesse il Ministero inglese e trapelando dalla pubblica o privata seduta dilagasse per l'Europa, ne commovesse l’opinione facendo noto

e quante sevizie erano riserbate dal carceriere

al soldato. Santini l'aveva stadiata prima di par-

[e

Siae

in parola e mi spiacerebbe di fare una brutta figura. —

Veramente la mia professione principale, quella nella quale mi sono fatto più onore è il giornalaio. —

Oh!

Un

Benissimo, Benissimo!

giornalaio che sa leggere e serivere.

— Davvero? Che cosa succede nel mondo? Da tanto tempo

non ficco gli occhi sulla carta stampata. Più

che carte di navigazione non ho visto. Come va la po-

litica?

Una domanda così esplicita non l'attendeva, però trovò fiato e fantasia per rispondere. — La gente è contenta di non far più la guerra: ai Comuni sono contenti di non far più la guerra: tutti respirano per: hé sanno che Boney è prigioniero e che Boney non rà. - Che cosa dicono di Boney?

- Quando io ero più piccolo dicevano che era_il

diavolo, che era l'anticristo e cho era un mostro. La mia maestra, tu non la conosci, «la rossa di Stratford e? La mia

maestra

sosteneva che bisognava

piecarlo, che Giorgio III era troppo buono a lasciar lo in a

vita. « Vivo Boney noi non si potrà vivere tranné mangiare tutti i giorni perché e lui » sarebbe

capace di sbarcare a Dover e di venir dritto fino al «Porto di Livorno » a farsi ferrare un cavallo ». Diceva

che già nna volta avera fatto questo o qualcosa di

simile.

— Sai dove lo tengono prigioniera — Sì: mi pare. Un'isola sulla via delle Indie. Ho

conosciuto un mulatto che veniva di là e un cinese che

vi sostò tornando dal Capo.

ge

gra

tapareti. Rin

la voce metallica sobbalzante chiamarlo affettuosasgarbatamente, « montanaro » e «brigante ». a un o il linguaggio preferito del padrone era

Ne ayeva ripreso la dimestichezza a bordo del E ae pregiati ip

E.tu sai com'è fatto? Io no:

mio

padre

l'ha visto

quando

è partito;

Tha visto con.un cannocchiale quando era imbarcai è ul Northumberland. — Non so. Nella rada di Portsmoui se

non

pe

faceva naufragio; mio padre dice che se la [us

«vero » era

troppo

caro

ai soldati

di tutto

il mondo e troppo pauroso. Anche un generale, colui che gli era stato

di fronte non

osava

pronunciarlo;

N ragazzo non riusciva a persuadersi che un vestito

vedevano i bottoni del panciotto e lo stinto colore della

fodera. Un imperatore? Dove era la maestà dell'Imperatore? — E questi sono i suoi capel i. — Fini, delicati, leg» germente secchi, i capelli ri da un nastrino avevano qualcosa di poveramente umano e di terribilmente

morto. Erano riuniti in una specie di reliquiario incorniciato da foglie di cocco, un lavoro di indigeni.

I tre mesi del viaggio per mare, quello trascorso în

prigionìa al Capo, sì fondevano in una compattezza di

tempo trasparente e irreale. Santini, al di là di quella,

vedeva nettamente le immagini della vita nell'isola dal giorno in eni vi era sbarcato col padrone, al giorno in cui il Governatore aveva ordinato il suo

rimpatrio. Egli, il solo, il primo testimonio della ferocia legalizzata con la quale gli inglesi ammanettavano il vinto e lo tenevano

dine sud, Non

era

ancora

relegato al 160° grado di latitu-

staccato

da

quelle

immagini,

da

quelle parole. Non poteva. Era vissuto vicino a «lui» tanto

da

sentirne

il respiro,

lore.

Aveva

sempre

nell'orecchio il siono del passo appesantito ed energico sugli impiantiti marci e perennemente umidi della piecola casa tappezzata di nanchino. La umiltà dei suoi modestissimi uffici di servitore lo aveva messo in con-

tatto con la parte più caduca, e povera della sua vita. Nell'aiutarlo a calzare gli stivali o ad infilare i panta

loni di raso verdo aveva potuto misurare la decadenza

fisica dell’uomo, la calvizie, la pinguedine; ma la sna

adorazione lo aveva già deificato. Il padrone a bordo del Nortbumberland aveva sofferto il mal di mare: per

evitare il rollio dormiva su un’amaca

che era stata

appesa nella cabina. Bisognava ripulire ogni tanto la

camera 0 a

re la sua fronte madida di sudore, le

labbra

di vomito. Gemeva

amare

come

un fanciullo.

Ma quando il rollio cessava, egli saliva sopra coperta e sedeva in cospetto al mare sulla culatta di uno dei cannoni di prora: si allargava intorno a lui un vuoto immenso, come in battaglia: e i rina inglesi lo spiavano da lontano mentre il vento pareva raddop-

piare d'intensità! (Continua)

RAFFAELE CALZINI


‘CASERMA: COSTANZO.

CIANO

RITI IN MEMORIA DELL'EROE DI BUCCARI

grant D'ESTE‘sd

genn



contro il porto e gli impianti industriali efetti ottenuti dall'Aviazione germanica durante uno degli attacchi Questa fotografia testimonia del terribili un grande incendio devasta uno stabilimento rive del Temigi sono stati colpitisono e i pasono ora in preda alle fiamme; Gurriagia: Fabbriche èmagazzini sullei piccoli 3Ii India Docks, il centro più punti sparsi qua e là fel Victoria-dock (sotto 6 sinistra); episodio della battaglia di Londra: uno di germanico. - A sini fico coloniale britannico, in fiamme dopo un bombardamento uno « Spitfire »da combattimento dotato di quattro abbattuto durante le loro missioni,gii « Se Secompagnano e proteggono | bombardieri distruggendoli, Stukas » dopo la picchiata riprendono quota. (Disegno di F. C: mentre ‘avventa contro | palloni di sbarramento


FATTI E FIGURE DELLA SETTIMANA

1 Maresclalto Goering, {1 quale da un piccolo centro della Normandia dirige personalmente gli attacchi dell'Arma Serea germanica contro l'Inghilterra, si intrattiene con alcuni dei suol più stretti collaboratori.

cellenza Francesco Lequio, nuovo Ambasciatore d'Italia presso lo Stato spagnolo, esce dal Palazzo ite a Madrid dopo la cerimonia eraliasimo Franco. » marinaio germanico se che i ripetuti atti di valore compiuti su una nave da carico, a della quale presta servizio, è stato decorato della Croce di Ferro,

nti mmiraglio Horthy. p: Il ministro del Italiana Luogotenente ‘generale per la Baviera gen. Ritter durante giorno in

Effetti{l cratere dei viliscavato attacchida notturni della R. A. F. contro obiettivi civili di Berlino una bomba nella strade presso la Porta di Brandeburgo.


di

ANGELO

GATTI

Accademico

dopo di luî, possa isperar premio da quelle, servendo bene e con fede ». In quanto a sé non si fece mai il-

(PI . Continuazione)

FRANCESCO

lusioni della gratitudine che la Signoria gli avrebbe avuta. 11 16 di marzo del 1530, già chiaro per le bellis

FERRUCCI

rime imprese, e lesperanze © ìvoti dei Fiorentini rivolti a loi come al salvatore della patria, scriveva cora ai Dieci: « Tutto

o del Capo sorto dalla necessità

nezza, resistette soltanto tre ni

non ne volle

iù sapere. Compagno di pensi nobili, fu pronto al

armi, sia che volesse difendere una donna o un'opi-

mione che gli piacevano, sia che si risentisse d'un'ingiu-

ria. La violenza muscolare gli rimase per tutta la vita,

del proprio

valore, e la

Repubblica, e chi non

obbediva al pari di lui castigava con terribile severità, anzi era disposto a uccidere con lo proprie mani, come minacciò di fare con il capitano Niccolò Strozzi, detto il Contadino, che biasimava uno di quegli ordini, sebbeno discretamente. Liberale della propria roba a coloro che lo seguivano, e che considerava compagni, era pars co nel mangiare e nel bere.

senza, sarchbero state più belle. Scriveva ai Dieci, il 13

da Castelpiero: « Si può dire non rotto il colonnello (la colonna) del signor Pirro, ma fracassato, E quelli tan-

ti che aranno passato il primo vaglio, non passeranno il perché li appiecherò perla gola; e particoli mente tutti li Sanesi, che sento ce n'è alquanti. Dal fi

to della Lastra (gli Imperiali della Lastra a Signa ai Fiorent

no tolto il castello qua, ho giurato a

Dio, che tutti li soldati che non aranno

ammazzato

li

prigioni che e' piglino, che io li appiecherò, e cosi terrò loro». Ma non fu, pur con questa natura, « di quella sorte animosi, che bravano gli osti, e squartano

è rompono Je pentole e' Ili; ma tenne più e si dilettò di praticare con permpe di reputa» sbollita l'ira, non di rado per

donò; e amò con fedeltà.

nato

soldato,

i

non

trovò

subito

la

né l'universale ricono» accadde come a qu i che vivono per mi Samipd Sonavilaai. di spginasiti da pori, ignorati del: la grandisima parte dei coneittadini, fra cui, quasi sempre, in prima linea, i. governanti dello Stato. Pure, non sì può dare soltanto ai contemporanei la colpa delln noncuranza © della cecità. Chi è grande, sa di ewserlo; lo sa scontrosamente, quasi irosamente, perché nes: suno, © pochi, vogliono riconoscergli In grandezza: pegi pde, incontra da per di comanpaiono difetti o vizi stravidia. d' di è

l'uomo si irrita, si ribella, e di lui ae

appariscono

gli aspetti meno nobili. Occorre che gli avvenimenti gli spalanchino mura e porte, perché esca finalmente all'a-

vI

perto, © si mostri come è, superiore a tutti. f uomo di fede antica, fu fermo amico degli amici; ero tanto da non chiedere nemmeno

Fatto prigioniero nella

il giusto,

guerra di Napoli, come vedremo

x a meravigliosa vita di Francesco Ferrucci è compresa

più innanzi, e non avendo danari, aveva dovuto pagare

per lui il riscatto Tomaso Cambi, Fiorentino dimorante

in quella città. Mentre comandava ad Empoli, nel 1530, riuscì il Ferrucci, alla sua volta, a prender prigione un riale; e scrisse ni Dieci: « Non si

nel giro di pochi mesi, dalla fine d'ottobre. del

1529 in cui fu Commissario ad Empoli, del 1530, in cui morì combattendo a €

3 di agosto na, Ma nel

quando prima vedrò tempo, di man-

l'animo, fin dall'infanzia fu soldato; e a poco a poco azzuffandosi e combattendo diventò condottiero.

dare sicuro il Commissario imperiale, che io tengo qui prigione; ricordando a quelle, che fui ancora io

darono alla Tomba, che era la villa in cui il Ferrucci s'e

trecentocinquanta danari ditaglia; né bo maitrovato

certe lepri. Stimandosi offeso e umiliato, egli li rineorse e li raggiunse; e, capovolta una corsesca che aveva

prigione sotto Napoli per servizio di VV. SS. e pagai mo che dica di volermi ricompensare, come saria st

uo-

giusto. E perché fo non sono uomo da piangere alli piè di persona, più presto mi sono voluto stare con il dan-

no ricevuto, che parlarne ». Ma i Dieci finsero di non capire, e il Ferrucci non ribatté.

Un giorno alcuni uomini del Castello di Bibbiena an-

ra ritirato dopo alcune avventure fiorentine, e presero in

mano, « dette a uno dei principali

tanto quanto

le braccia li resero

della compagnia

».

que uomo collerico avrebbe fatto il medesimo, Sapendo però il Ferrucci che l'assaliro è qualche cosa, ma resi» stere al contrassalto e romperlo è il più, perché bisogna

conseguire la vittoria ultima, non la prima; scomparsi gli avversari, radunò i suoi partigiani in armi, e at-

wu

‘aux sempre di mira l'operare anziché il chiacchierare, e rise di coloro che « vincono con le parole».La

sua passione non soltanto del ben fare, ma del fare con

fortuna fu tale, che, quando la sorte gli fu contraria,

penò a confessare la disgrazia, quasi fosse colpa: come

scriveva alla Signoria, dopo che ebbe perduto il castello di San Miniato al Tedesco: « VV. SS, non si me

prima non ho fatto loro nota la perdita di San Miniato; che ci ho preso tanto dispiacere, e tanto

poco sono uso a perdere, che a gran pena mi sono mes #0 a scriverlo adesso ». Ma agli nomini d'azione non riu-

tese, Infatti, di lì a poco, ricomparvero

biena,

fiorentini,

di dieiotto

in diciannove

anni,

combattere

quelli di Bib-

accompagnati dai parenti e dagli amici, tutti ar-

ci, in questa rissa, i caratteri di rapidità, di antiveggenza d'un buon comandani

di risoluzione, truppe legge.

re, idoneo alle brevi e violente azioni; e anche, i difetti principali d'un saggio capitano d'oserciti: una irritabi.

lità, una precipitazione e un'animosità personale, che in corti cari diventano pessime consigliere, Di tutti i sol-

dati d’Italia saliti in fama, pare che il Ferrucci s01 più che ad ogni altro, nel carattere, a Nino Bixio, e, anche, ad Antonio Cantore; a Garibaldi nell'arte del

no, per moltis-

x

4 fortuna sera divertita a fare da principio di quem'uomo, nato per

jone piena e forte

(dopo al-

con grandissimo coraggio; per la qual cosa tornati tutti ti ad Empoli. che presidiavano, e venuto il giorno della

Radda in Chianti, che pure servirono a impratichirlo

memini forti e valorosi ».

con i cittadini), una specie di ufficiale pagatore dei soldati forentini, che nel 1528 erano andati a combattere nel Regno di Napoli. Giovan Battista Soderini eMarco

caldamente

lodandoli: e con di

cuni uffici di podestà nelle terrieciole di Campi e di

dell'amministrazione della cosa pubblica, e a mescolarlo

del Nero avevano condotto al Lautreè, comandante del.

l'esercito francese nel Regno contro gli Spagnoli, cinque-

vu

mila fanti e trecento

Né ebbe nessuna

invidia di chi era sopra di lui: e

quando la Signoria affidò il comando

mi, il Ferrucci che stimava il

al Baglio-

iero perugino,e

ancora lo credeva fedele alla Repubblica, scrisse ai Die

ei: « Dell'avere datoil bastone al signor Malatestami

cavalli; e il Soderini, amico intimo

del Ferrucci, aveva chiamato anche questo con sé, appunto come, pagatore. E certo è da rimpiangere che i casi della vita non l'abbiano messo alla scuola d'un condottiero come Giovanni de’ Medici. Pure, nella guerra di Napoli, il Ferracci non solo combatté valentemen-

sono molto rallegrato ché, in verità, la integra fede sua

te, tna con diligenza studiò le regole e le forme della condotta della guerra, oltre lo spirito degli uomini e del-

emere fuori di casa sua, è di necessità che cotesta Si

le istituzioni. Fu così l’unico fra i condottieri del suo

non meritava manco: e per le

fatiche durate e per lo

guoria lo ricompensi di qualche utilità perpetua, che si estenda ancora nei figlinoli suoi;

a causa che chì verrà

la disciplina doveva

essere

inflessibilmente

man:

appena preso un luogo, badò a renderlo saldo con trine eee, terrapieni e artiglierie. Volle i feriti medicati con la più attenta sollecitudine e col più sapiente amore; e commissario Ceccotto Tosinghi, tardo a inviargli un me-

dico, scriveva che « lo ferito non possono aspettare », In fine, specialmente da Commissario in Empoli, tess& fite ta rete d'informatori, dai quali poter presto sapere no: tizie del nemico: e nel compensarli spese Jargamente, senza render coi

Ila Signoria, Ma del denaro che gli

pria onestà, non

fu mai diligente annotatore;

passò per le mani, ilFerrucci, forte com'era della pro:

che fosse anche bmon

organizzatore:

anzi, l’or-

sicché

con la poca fiducia della gratitudine degli nomini, che

abbiamo già riscontrata in lui, usava dire, che «se .la

Repubblica non si fidava della sincerità sua, gli conve.

niva saldare la ragione nelle Stinche »; che era la pr

gione di Firenze. x

& uomo così, certo il migliore dei cittadini, la Rex pubblica Fiorentina andò alla fine a cercare pet mettere al posto del comando, Egli secettò, ma not poteva vincere. Firenze, che non aveva saputo 0 voluto tenere le fort tezze principali della valle di Chiana © dell'Alto Arno, mo, da principio aveva deliber: conservare lo cinque città di Pisa, oli e Volterra. Pisa ed Empoli, so& fortezza della Lastra a Signa, assi zioni della capitale, lungo il fiume, e Prato, sulla strada bolognese, con l'Appennino emiliano, e, più lontano, con la valle del Po. Delle cinque città, militarmente, le più import. tanti erano Pisa ed Empoli; la meno, Volterra, nom ostante la sua fortissima positura Il Ferrucci fu dapprima no cio, che tenne una quindicina di gior iulla di memorabile, se non fu mandato vazione

ad Empoli. moria

aveva

delle

città;

mutato e non

parere sperando

circa

la consere

di resistere

alle

bande di nemici scendenti dalla Lombardia ad occupare la parte settentrionale del’ d cerchio intorno a Firenze, aveva decin via e poi Prato, La principale era così lasciata al ne ed una per la Roma gna fiorentina, difesa dalla piccola fortezza di ‘Gastrés caro, fu benissimo tenuta, per molto tempo, da Lorenzo Catneseechi,

degno emulo

del Ferrucci, se pure mino

re), Aequistò importanza Empoli: dove, dall'arrivo del Fi

mati; ma, alla vista degli avversari risoluti a difende ripresero la via donde erano venuti. Dimostrava il Fer.

comando, come è stato detto da qualcuno, sime ragioni. i. Un giorno, scaramucciando a Pontormo con al. cuni dei suoi contro gli Imperiali, vide due giovinatti

ma

tegli in custodia, come Empoli, che «Ile donne la por tevan guardare con lo rocche », ma nei combattimenti,

della

e diede color di sangue a molte delle sue imprese che, ottobre del 1529, dopo avere sconfitto il signor Pirro

grandissima cura, al nutrimento.

in modo, che il giorno prefisso ognuno avesse il dovuto;

si rivelano la consapevolezza

conoscenza degli nomini, Era infine strettissimo omerva.

®

inovvini sempre, con

dei soldati, perché disse: «le guerre si vincono; e si perdono per le vettovaglie »; e assicurò le pai

tenuta. Preparò le artiglierio.e le munizioni, prooceu pandosi di avere armi nuove, che sorprendessero_ e spa: ventassero gli avversari; non solo fortificò le città dar

tore del comandamenti

purirtoso e improvviso, messo a bias nella giovi.

x

damento di VV. SS, ché sono certo, d'uno scappuceio

d'un dito, quelle verrebbero a dimenticar ogni opera da me innanzi », Malinconiche parole, nelle quali

v

d'Italia

i manifestarono

allora.

un'operosità mill

4 Empoli, città di non molta granilezza, ma a crea metà strada tra Firenze e Pisa per la via direte

ta dell'Arno, collegata alla capitale con la piccola for:

terza della Lastra a Signa, il Ferru eva non sol tanto raccogliere le vettovaglie dei ricchi paesi, ma die fendere i convogli che venivano dal mare; anche, at salire le colonne imperiali, che, corsa la campagna, rr» vavano ricetto nei paesi e nelle rocche a poco a potò conquistate, In quelle sorprese ardite e irresistibili; in quegli agguati avveduti al nemico orgoglioso e ime previdente ;in quelle severissime e talora ‘spietate razzie, si dimostrò capo quasi perfetto di partigiani: perfetto sarebbe

stato, se, qualche volta, quella sua natura

ar-

dentissima, per cui, conseguito lo scopo principale, îl secondario non aveva più importanza, non gli avessè impedito di finir bene il ben cominciato. Certamente, però, in quei giorni conobbe quale animo avesse; €, forse, scontrandosi con soldatesche disordinate, senzà capi degni del nome

e dell'ufficio, presto sconfitte in

campo aperto, confidò eccessivamente nelle proprie forre, né ebbe chiara idea d'una grande battaglia, contro nemici ben comandati è abilmente manovranti. Forse; sel mai'ebbe quel disegno che il Nardi pare chimerico, di portare con arditissima marcia ‘le truppe a minacciare Roma stessa; e nella marcia letro gli avversati, branco di predoni seme

poli.

uomo, una stagione, in cui la sua virtù, fini

rivela: per Napoleone può essere l'assedio di Toloney per Garibaldi le guerriglie dell’Uruguay e del Brasilog per Francesco Ferrucci, il Commissariato di Empoli (Continua)

ANGELO

GATTI

|


iL PADRE D

rta i si

MEO VELLA

DI

FL POETA «NI e 1

GC TÌITRA

sgro

H

i

bici dì moccanono in una grande piazza. Da un lato c'era

E

ROSE

un edificio enorme, terminante a

‘bero palazzo antito, basso e tozzo,

gombravano metà piuzzi, dall'altra parte giravano stri dendo veicoli e tram. Ma verso il fondo, dove la za subito guardò, la prospettiva era sgombra, vuota.

doloroso spsa, ella tornò a guardare, poi disse, più

a se stessa che a lui: «abitava Îì, ora hanno

tate la signorina », gli disse, e gli mise lu mano. Quella: cosa. liscia e luci

nero,

penna in

lino tessuto in casa; e

ci faranno forse un grande palazzo moderno ». Un al to steccato, coperto di stuoie pendenti, nascondeva la

demolizione. Egli guardò, disse in un curioso balbettio: enon cè più la casa...», efissò la si-

gnorina. «No, hanno demolito... » rispose lei assente, © dopo una breve pausa: « arrivederci, signor Grògori; per andare alla stuzione potete prendere quel tram,

vedete? numero due », Gli strinse la mano, si girò ‘rapida, scomparve presto tra la folla del marciapiede.

Avrebbe

i

volato abbando-

to come dopo il lavorò

della giornata, il corpo greve che chiedeva riposo; ma tutti quegli occhi lo forzavano a irrigidirsi, in quelle

‘file

di facce hon distingueva

nessuno, gli p:

ui essere un condunnato che aspetta la sentenza, steva ogni tanto le ciglia, con Ja bocca chiusa, Je ma-

serrate, il collo teso. In quello: sforzo di inimobilità ogni tanto cercava di attaccarsi allo parole di seolui <he, in piedi, davanti al tavolino, una mano

tasca, Tali

in

I, alzava è abbassava la voce.

(Gli piaceva

‘di sentire quella voce in caderiziîà- ma

ione non

gli durava, sì risvegliava solo

de — olgeva

n

lora i, intimorito, sforzaridosi di éapîre,

ma solo confusamente intuiva quello che la woce di-

ceva, e di cui seguiva specialmente il suono, metaldico e squillante © a volte morbido, come se evocusse ese molto lontane.

| xolta che faceva

i

Parlava bene, quel signore: e ogui

il nome

di suo figlio metteva

nel

una pausa brevissima, cercava con gli occhi mel foglié, diceva un titolo; e poi, con voce più lenta

“x modulata, recitava.

ma la mano gli tremava forte, Con una

grafia grossa

© incerta scrisse jl proprio nome su quel cartoncino bianco:

«Pietro

Grègori », senza rendersi conto del:

l'interesse che quella ragazza attribuiva a questa cosa Aissurda. Ma s'accorse che, in quei -pochi minuti, la stanza dove l'avevano condotto, attigua alla grande dala, rà vuota; vi era rimasto solo vin ometto con un

pizzo rossiccio, che riordinava delle carte. Costui gli

chiese con quale treno sarebbe ripartito, e la sua voce

aveva.

un'intonazione

indifferente, astratta, Una voce

da impiegato dietro lo sportello, Solo la signorina gli agita dolcenzaa pietosa sich eglila smania fI

coraggio rispose nel

pri

dov'era .morto

suo

letto meridionale,

araldica ig gori

suo, figlio, L'impiegato, che era cil: se-

dicevano:

Saluto alla stagione nuova;

Campagna;

‘@apiva e capiva un po” anche

Addio bosco; Il mio e questo egli lo

le parole che seguivano

‘mubito dopo, e udiva le rime che ogni tanto si chiama»

parola, come campane che sì rispon:

Ma mentre stava come immerso

in

aveva. all'improvviso l'impressione,

d'una lama nelle carni, di essere i più gelosi sentimenti; speclalmente parole lo ferivano dentro, denudavano, gli senso di vergogna. Sentiva d'arrossire e di sî confondeva,

ente il respiro, ma poi la

l'attenzione «alle;

resistere. E pareva come quando

Ul deha strada, come dentro utt fracaso di gualchic: ros Sbattendo gli occhi, vinse lu breve vertigine, ma non

poté nascondere

l'esitazione che provava ad attraver

sore il marciapiede, sicché la signorina, toccandogli il braccio, lo pu in mezzo a quel tumulto di folla e

di veicoli.

Non credere in nessun Dio,

ma aspettarlo all'aurora ritornantè da paesi misteriosi d'oltre cielo ; e vederlo svegliare col passo giovinetto l'erba, ch'è tutta nova, è; i fiori, che son tutti stupore e tutti sete dell'acqua immacolata che riprende il suo corso diuturno dopo l'estasi della notte. ;

tratteneva;.

intuiva nella fedeltà di quella donna

dei

rapporti intimi, forse un amore vcon suò figlio; sospet-

tava anche che lei potésso saperè di lui, suo padre, del-

le cose tristi e meschine, l’avarizia, la durezza di cuo

prima di quel giorno, anzi*se n'era vantato; come s'era

ora, ora

®

punto,

senza

ch'egli

se ne accorgesse,

udì an frastuono; tutta quella gente, in piedi 0 luta, s'era messa n battero le mani; allora qualcuno gli disse d'alzarsi, quello che aveva parlato fin allora

‘gli andò vicino a mani tese, gli afferrò Te sue, lo. spin.

ne avanti, verso l'orlo del palco, Subito lo scroscio tin: nella sala; egli sentì d'arrossire an:

di più, le labbra gli sf appiccicarono, guardava

orno con occhi sperduti, tra il timore e l'un

gli\otchi cominciarono pungergli.

‘gli mettevano

cosa in quel momen»

-in.mano;. ma era un libro, avvoltò în

della fame

che aveva

fatto patire a suo

se ne

vergognava;

è con

e

sciope.

questo

sentimento;

lui il desiderio di sapere che cosa era stat

cosa

ghe per la prima volta gli toccava il cuore, cresceva in

aveva fatto veramente suo figlio.

& poeta, cosa: vuol; dire ‘un poeta? Ripensava_a UU: quello che averà letto nei suoi fogli quel tale che Non credere in nessun uomo aveva fatto #idiscotro; ci: aveva messo: dentro la sto: e andare incontro a tutti ria della sma famiglia, l’aria della sua casa, © la mis ris; èla sofferenza. Esin mezzo. c'era lui, suo padre: con il cuore fatto buono Quella ragazza forse sapeva tutte Sile, Sen e adese —dal'aenso. smagato, fatale lo giudicava un padre cattivo, ignobile.

scarta velina; ©. pareva mna cosa fragile e pesane Rissima, © le dita gli tremavano. Con un gesto d’ami ‘thevole soccorso, qualcuno lo prose a un braccio, lo

| spinse

FATTI, non lo guardava;

camminava

avanti, spedita,

le nostre mani monde, per aiuto.

sene pure per suo conto; bastava che gli dicesse il no‘

Non credere în nessun amore

me della strada.

lisciati sull'alta. fronte,, pallida,

‘tin grande deg:

poche

anzi, se'

in fardello.

no.ilpoeta Grègori un caposenola, «Ja per tipica delle ultime correnti letterarie »;

partenuto; piccolo, éra stato di sua madre; egli non l'aveva mai potuto vedere fin da piccolo; quella. fac

Uno gli chiese se si be trattenuto in citun giovanotto biondo e pallido gli pi

signorina dal viso lungo e cereo gli presentòò un

rtoncino e lo pregò. di. 4;

pai

subito, e

ch

firmare, porgendogli la sti.

fica. Egli non capiva, negli occhi gli passò un’omdi diffiden: ‘affidò con un'occhiata a quello che

aveva

per non sentirsi nell'anima calare un grève peso d'ombra, una stanchezza mortale che ci raffrena la corsa e ci trasmuta Dali

fissò, lo scrutò,.lo, considerò, lo. salutò;

6 glivaltòlespalle. Tutti fecero ala a quel personagà,

ra Abtativavano già di più di mezz'ora. Egli Mi sentiva stanco; quel passo agile, frettoloso, da cittadino, Non era il suo; e poi, cuo idea età quella che gli ‘era

saltata în rente, d'andare a vedere fa cisa dove aveva Abitato suo figlio? Gli parve una cosa bambinesea, ri dicola; egli di suo figlio nòn aveva mai saputo niente;

poeta, sono felice di dirvelo, bravo ». E con

gio, poi molti lo seguirono, ed eglisi trovò, fra

1

della solitudine d’ognuno e porgere a ciascuno

D precedendolo sempre d'un passo; ed egli ‘ln se. guiva come un' cane al. guinzaglio. Forse si vergognava di andare in giro con quello zotico; e più d'una volta egli ebbe l'idea di dirle ehe tornasse indietro, d'andar-

2 iso e sospeso di tutti gli altri, ricinò a prendergli la -mano..« Vostro figlio è stato

- BrEVIARIO

Mentre attraversavano strade © piuzze, egli

rata. Poi, per anni, non aveva saputo più nulla di lui, e lo aveva considerato perduto, come già morto. Ma

Torzò, rimbombò

G. TITTA ROSA

confidenza, è allora avrebbe voluto chiederle se: lei aveva conosciuto suo figlio. Ma subito un pudore lo

a fianco, Esile, magra, un po” patita, a tratti gl'ispirava

figlio, per punirlo della sua vita vagabonda

Ù

suo

strano sogno.

sbirciava ogni tanto quella ragazza che gli camminava

compiaciuto

certo

lingoscia, è ‘Tui stesso, lutto fosse_uno

Guardava su in alto, verso il cielo vuoto, indifferente; è gli pareva che suo figlio non fosse mai veramente

esiatito.

retario. del Circolo dienttura, alzò le sopracciglia; la richiesta, gli parve curiosa e inutile, balbettò che

xe, la volgarità. Egli non ne aveva mai sentito rimorso

di vento una voce

UN

: teva nella testa, ed sea come un ronzio. palco

lora gli parve che quel suo lungo viaggio, tutte Di le persone che gli uvevano battuto le mani 6 rivolto la parola, la ragazza che lo aveva lasciato lì, e lasua

non lo sapeva. Ma la signorina intervenne.: « Lo so lo, vi accompagno fo ». Come liberato da un impaccio, l'ometto si affrettò a salutarlo, e gli fece strada verso la porta.

scito dal lungo atrio. semibuio; si trovò nel rumore

tuoi

.

udiva ruinori profondi di macchine dietro 4 3tuoie. «Abitava là, abitava là! »: questa frase gl'in-

r

cane;

da

1 padre del poeta guardava quel vuoto in cielo, spà-

I lancato fra due prospettive; vedeva un alto ordigno apparire e girare lassù, come un’enorme proboscide;

figlio, ma

un

altro intervenne

lo condusse verso um tavolino. « Acconten-

aveva talvolta pensato a lui quand'era

uneora

Vivo, era stato sempre per bestemmiare il destino che l'aveva

fatto nascere. Suo figlio hon

cia estatica, quegli

occhi

incantati

glì era mai ap:

e stupefatti,

quel

suo oziare stanco e ‘dolorante quando tornava nelle facanzea casa, ‘e poi la sua stupida fuga, e infine le sue lettere alla madre ch'egli leggeva di nascosto: tutto

gli era sempre stato motivo di rancore, di rabbia e di disprezzo. Ora tutto questo gli dava un'angoscia

Vivere soli, disincantatamente, în mezzo a tutta la gente che à pupille solo per sé. CLara Focci


La

vettura

a cavalli

del

«Kraft-durth-Freude » alla

celebre

Porta

di

Brandebi

(iti Ù tal La «giardiniera » dinanzi al Castello di Bellevue dove sono accolti gli ospiti d'onore del Fihrer.

GIRO TURISTICO DI BERLINO CON LA «GIARDINIERA:». - Le necessità della guerra hanno determinato la rivincita del cavallo turismo, inesauribili bevitori di benzina, nella capitale germanica sono state riesumate le vecchie giardiniere tirate da due onesti giri attraverso la città per offrire. specialmente ai soldati in convalescenza e in licenza e agli operai del

mobile: a riposo i torpedoni da gra

cavalli. Con queste ta «Krafi-durch-Freude» organizz. bilità di ammirare i principali monumenti.


»

ADS: Un quadro del film tedesco «Trenck der Pandur»

con Hans Albers

(Foto Tobis-Cinema).

a .

"n

Bai

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ì

va

:

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Fosco Giachetti,

uno degli interpreti del film di Amleto Pale

I

i « La peccatrice»

(Foto Vaselli).

=

sug”

pi

Te «i

a

ci

una delle attrici nostre più espressive, quale apparirà in una scena de « La fanPor

dire

da

Bonnard

per

gli « Artisti

Associati

» (Foto

Gneme).

Da "3 Dominiani, de «L'ispettore Vargas» girato da Franciolini a Cinecittà. Il

dalla

commedia

di Tieri

«La

sbarra»

(Foto

Ferri

- Generalcine).


UOMINI

DONNE

E FANTASMI

Tra REALTÀ E FINZIONE a gerla di papà Martin, Gli uomini che non hanno più vent'anni si ricorderanno benissimo della «Gerla di papà Martin »; e ì più vecchi sì ricorderanno anche di Ermete Novelli che del vecchio Martin fu interprete, dicano, inarrivabile. Ma per i giovani la « Gerla» e forse Novelli sono parole senza suono o assai fioche. Tocca quindi al cinematografo risuscitare per loro quei fantasmi del passato, quelle voci di un tempo oramai lontanissimo, di un'epoca sepolta e risepolta. Veramente, secondo me, il cinematografo avrebbe altri compiti, ma non sarò certo lo a gridare allo scandalo se, di quando in quando, con palese soddisfazione delle platee domenicali; il cinematografo va a pescare i suoi motivi nel romanzo d'appendice e nel teatro melodrammatico dell'Ottocento. So anch'io che si può fare un bellissimo film con un romanzo d'appendice o con una commedia dozzinale; e che in fondo il miglior cinema è proprio quello che, adoperando con accorgimento e intelligenza le fruste situazioni di certi drammi e romanzi ce li ridà con una patina nuova o con quel» l'apparente colore di novità che, ad esempio, una vecchia crosta assume nelle mani di

un

abile

restauratore,

genza

tanto

se.sì

Ma

d'altro

canto

penso

che

ridicolo

che

vecchi

bisognerebbe

andar

cauti

con

queste riesumazioni ottocentesche le quali accennano, invece, a moltiplicarsi e fin ranno con lo stancare anche il pubblico di bocca buona, L'Ottocento è una ricca miniera, ancora in gran parte da sfruttare. E sia a prenderlo sul serio, accettandone cioè il buono e il cattivo senza discernimento, sia a metterlo un po' in caricatura, con spirito critico e polemico, s'è giù’visto i frutti che se ne può cavare: da viverci, bene o male, parecchi anni. Ma per todesto sfruttamento occorre misura e intellivuol

puntare

sul

usi

e costumi

offrono

a un

ripensamento moderno, quanto sul lstrimoso, il sentimentale © il romanzesco che l'Otl'intelligenza tocento radunò in pari copia. Mi sbaglierò, ma è proprio la misura e ottocenteschi. che mancano alla più parte dei film derivati da commedie o romanzi felicità di racNon dirò la misura e l'intelligenza, ma certo un vigore naturale, il una e falso cuore, conto che temperi il nuovo col vecchio, la ragione col film di Bonnardl'artificioso il quale col vero e lo spontaneo, mi'sembra manchino anche nel dimenticare che il suo non conosce benissimo il suo mestiere ma non l'arte di farci di papà Martin è un film è che mestiere e soltanto mestiere. Comunque La gerla meritevole di essere visto. Forse non furà versare le lacrime che fece versare la commedia, Forse a qualcuno (i vecchi, che si ricordano di Novelli) parrà che l'arte gelida di Ruggeri non sia proprio quella che ci vuole per esprimere il lacrimoso molto diversi dramma del vecchietto di Le Havre. Ma î tempi sono duri (o noi siamo sui nostri volti imdai nostri nonni) e le lacrime oggi non scendono tanto facilmente potuto pietriti, E quanto a Ruggeri a me sembra che nessuno meglio di lui avrebbe e la teatralità rendére il patetico del dramma senza far troppo pesare l'artificiosità tanto che basta a colorirne del dramma stesso, abbandonandosi al personaggio quelstaccato, raglocosì, dirò per, po' un restandone insieme e l'animo e il sentimento a lui se La gerla di papà narlo quasi con metodo critico. Si deve, ad ogni modo, melensaggine. A lui solo, Martin non tocca mai il fondo dell'inconsistenza o della natuè (che lui di sotto di al dico non ché gli altri interpreti a me sono sembrati rale) ma di qualsiasi misurazione critica.

che Bellissima donna Zarah Leander e con una voce bassa e pastosa, undi contralto, film come La rimuové in noi dolcissime sensazioni e commossi ricordi. Ma per più perigliose avvencanzone del deserto dove la protagonista ha da affrontare le all'aeroplano, dar onde cammello dal ture 6 servirsi di tutti i mezzi di locomozione, sull'animo di una donna prova, di tenacia, di forza e di quanto possa l'amore anche e disagiatissimi, della nata & vivere in ben altri ambienti che non quelli, maledetti mae formosa Leander, «Canzone del deserto», per un film come questo, Zarah adatta. Quando ella tura signora dalla voce d’oro, non mi sembra l'interprete più della carne che deve canta siamo tutti con lei, dimentichi delle rughe del suo volto, ella dice, quasi sussurranincominciare a pesarle addosso, e incantati dal modo come smesso di cantare, ella deve dble, le melodiose parole delle sue canzoni. Ma quando, correre a cavallo o volare sola in aeroplano, per terre deserte e accidentato, di nottetempo fra pericoli di ogni sorta, allora ci ricordiamo subito della sua età, vediamo in tutta la sua maestosa potenza quel corpo giunonico e ei riesce difficilissimo im-

maginare in lei sì intrepida e infaticabile eroina. Per fortuna la falsità della vicenda, l'inverosimiglianza dei fatti, i gesti e le pose degli attori (quei volti lisciati € truccati come di divi d'operetta, quei vestiti, quei caschi coloniali portati amo' delle comparse, in insomma, con la marzialità e la perfetto contrasto, rudezza che vien di attribuire a tali personaggi), ci impediscono di entrare nella realtà anche solo per un momento o per sbaglio. E allora, in quel mondo di cartapesta, fra fondali dipinti e comparse con le barbe di traverso e i fucili di'stagno, la signora Leander, cantatrice

esimia

e matronale,

nonché

eroina,

Una scena del film di Bonnard « La gerla di Papà Martin»: Papà Martin (Ruggeri) prende dal copitano della nave il ritorno e il combismmino del figlio Simdo:

ap-

avvenimenti del film; quanto poi ai sentimenti che in esso si agitano, non darei due soldi di una madre che ha il cuore di togliere il suo figliolo a quel mondo. per -Iti favoloso nel quale egli vive come in un bel sogno pieno di nobili ed eroiche gesta; pè? ricondurlo a casa e farlo studiare; ma non darei nemmeno un-soldo di un padre che, essendo un perfetto galantuomo, si acconcia ad apparire agli occhi del ‘figliolo un fiero mascalzone per allontanarlo da sé e dalla vita, non vedo perché, infamante -degli ippodromi e degli allevamenti. Ma La grande corsa vuole essere: vista con altri occhi. Passato allora sopra alla truculenza tipicamente americana di certi. episodi “è alla romanzesca inverosimiglianza dell'insieme, l'appassionato di «ippica -o anche Hl semplice apettatore, troverà nel film ragione di diletto e ammirerà certe scene in cui alla maestria tecnica va unita una poesia spontanea che lievita, nonostante tutto, dai fatti. La grande corsa gli ricorderà allora, sebbene un po' alla lontana,il famosò «Campione »,S'intende, senza l'arte e la delicatissima mano di Vidor, Menjou è ur attore che più invecchia più migliora, E chi si ricordà di lui nelle parti di vanesio e di maturo damerino che gli dettero, ahimè, la, notorietà, ri marrà felicemente sorpreso di ritrovarlo qui, specie nella -prima parte del film, ‘artista tanto umano quanto misurato e tutto interiore. Un lungo documentario della nostra guerra al fronte occidentale, Quattro giorni di bettaglia sulle Alpi, si aggiunge ai documentari, italiani e tedeschi, che illustrano l'epopea che stiamo vivendo. Difficoltà d'ogni genere furono superate per girare questa pellicola che ritrae memorabili episodi di quella durissima battaglia svoltasi sull'Alpe, nella quale il nostro valoroso soldato seppe vincert@e®il»nemico e glì elementi avversi. Di codesta dura battaglia, l'attuale documentario ci offre una spettacolosa e memorabile rappresentazione attraverso suggestivi e limpidi fotogrammi che passo per passo illustrano l’eroismo e la tenacia delle nostre magnifiche truppe alpine. ADOLFO FRANCI

per

l'occasione, di un complicato e confuso dramma coloniale, ci sembra stia come a casa sua.

Sono un appassionato di ippica, Lo dico senza verdi orgoglio, quella gognarmene ma anzi con un tantino nobile e per i cavalli sembrandomi una gli amicipassione mi prefiente affatto vergognosa, E benché ridurrà in dicano spesso e volentieri che essa misempre colmiseria, Ja coltivo in me e continuerò trasporto. a Sono tivarla con una specie di fanaticoe ho una certa codunque un appassionato di ippica le corse noscenza dell'ambiente in cui si svolgono sia di cavalli. Come tale mi rifiuto di credere che, avpure in America, a Saratoga o a Santa Monica, nel film vengano fatti del genere di quelli narratici che un allevaLa grande corsa. Mi rifiuto di credere e notorietà tore e allenatore di cavalli della si capacità negli stracci di Jim Mason (Adolphe Menjou) riduca della pellicola e con i quali lo vediamo al principio in suge torni modo, misero quel in che, ridottosi (che poi si scoSoltanto perché incontra un fanciullo di casa per fare il fanpre essere suo figlio), fuggitodollari riottoso cavallo un due soli tino, e compra con in un invine ritenuto irriducibile, che egli trasforma Cibile campione. Questo per quello che riguarda gli

L canzone del deserto », n film pealizz se n « La realizzato da Paul Martin, Martin, il il pubblico italiano ha potuto apprezzare, ppi le cecellenti doti canore di Zerah Leander. Ecco un patetico quadro tn cul la Leonder sfoggia la eu voGg, i tro,

Attraverso


capitolo: tutto così rilevato e lucido, così accessibile

OsseRvATORIO IL

«CARDUCCI»

ed eviden-

te, d'una materia che non è cer-

to la sua

consueta.

Quell'avven-

tura pubblicitaria segna un'ora tonella storia del nostro spirito, e il biografo la rivive mirabil-

mente: adunata d'ingegni, sebbene anche d'estri e d'insanie, che vede un d'Annunzio improvvisarsi

DI SAPONARO

cronista mondano, Scarfoglio autore di sclarade, un Mancini Ministro

di Stato novellatore

pate-

tico, e Carducci, finalmente, tra-

sformarsi dal più selvatico dei Q

vesto « Carducci », stupendamente edito da Garzanti, con cui Michele Saponaro

continua la serie celebrativa dei grandi poeti d'Italia iniziata col « Foscolo »,

vede già il suo destino assicurato al pari di questo, Un eccellentissimo destino; pingue, stavolta, di guadagni oltre che di onori, e che si raccomanda principalmente a quattro emerite qualità dello scrittore biografo: la chiarezza, la forbitezza,

il vigore, l'opportunità. Che sono addirittura i quattro venti dello spirito, per un

libro gettato al pelago della pubblica cultura. Come il « Foscolo », anche al « Caruucci

»

diventerà presto popolare, estendendo la sua diffusione dall'ateneo alla piazza, dalla scansia erudita al banco di stazione e al salotto mondano, Poiché, non dimentichiamoto,

il cantore di Satana, non meno di quello delle Grazie, ha anche un seguito temminile. Le donne

Carducci...

tingono di leggere d'Annunzio;

ma

realmente,

in segreto, gli preteriscono

Aggiungi, ripeto, le virtù animatrici del biografo. Di quella chiarezza posta a capo d'ogni suo merito, Saponaro offre oggi un saggio addirittura esemplare. Non si potrebbe immaginare, sopratutto a una taie bisogna, prosa più corriva e suasiva, più limpida

È puntuale, e che pure nella sua abbondanza d'accenti tonici, di note melodiose, di figuree di concetti e di estrì, si riassuma in una più cristallina semplicità, Quanto ala

Torbitezza dello stile, basterà soffermarsi alle pagine, veramente pervase da un furor ispirato, dell'ultimo capitolo; o a quella — scelgo a caso, fra le 450 del volume — in cui è rievocato il Poeta nella sua cattedra magistrale: «...È il dolore det' suoi allievi era il suo dolore. Uno dei prediletti, che faceva concepire di sé grande speranza, e al

quale ancor così giovinetto egli aveva affidato lavori di critica e di storia, improvvisamente

morì:

il maestro

ne ju colpito al cuore.

Tutti della scolaresca

ricoraavano

il

molto suo quel giorno ch'egli entro a scuola dopo la funesta notizia; enella memoria avevano impresso le purole che disse, l'aggrottamento dei vividi occhi tristi sotto la pron fronte scura, ilsuono della sua voce rauca e rotta, il gesto di quella mano fremente che cercova posarsi in una paterna carezza su una giovine test@t*che non trovava... ». Hello l'episodio; e bellistima la rievocazione. Sopratutto piace quel piglio risoluto, energico, impetuoso, con cui lo storico s‘adegua alia maschia possa del suo soggetto; quella gagliardia, appunto, che spira per tutto il libro, anfondendovi una freschezza, una nettezza, una trasparenza di tramontana, quasi un arloso risentimento di Maremma e di Versilia. Ma chi aveva mai creduto, che Saponaro non fosse uno

scrittore di forza? Forse perché, in trent'anni di professione, egli ha cantato preferi. bilmente le dolcezze dei campi e dei giardini? La solita imbecillità di confondere

l'argomento con l'animo di un'opera d'arte! Come chi ritenesse il Pannini altrimenti che un pittore arcadico, benché non facesse che suscitare ruderi romani nei suoi quadri leziosi; o, al contrario, Rubens un pittore illanguidito, per non averlì popolati che di ninfe e di puttini! Saponaro ha tutte Je qualità dell'ottimo scrittore, compresa la Vigoria: e qui essa è sopratutto palese per dimostrarsi sotto la sua specie più sicura: la tranquillità.

poeti nel più pòopdlare del giorna-

listi; sì che la tiratura della Cro-

naca, dopo l'«Eterno femminile

regale», sale da ottomila a dodicimila copie, Vero che Semmaruga manda gli auguri di Capo d'Anno a tutti i dodicimila. lettori... compresi due detenuti, che presto l'incauto editore rischierà di rag-

giungere, causa le folli prodigalità,

a Regina Coeli! Esultanti giornate

romane, in cui il lupacchiotto del.

la Versiglia ritrova il sorriso e l'amor della vita tra la chitarra di Pascarella © il vino di Frascati, i

favori delle dame e i sussulti del-

la celebrità, Ma la « piovra parlamentare » è lì presso: e lo disgue lo ricaccia nell'ombra delle Torri bolognesi, fra i pochi amici vagantes e fedeli del Pavaglione. Torna el Cardòz alla sua libreria

Zanichelli, alla sua aula scolastica;

e al buon Severino Ferrari che gli porterà, come d'uso, vini vecchi e

fichi freschi, arzagole rubeste e

Carducei nel 1903 mentre nella sua biblioteca detta un lavorò sulle Odi del Parini.

anguille « mollesine come i versi di De Amicis», tra una partita alle boccie e una declamazione di Leopardi. Ed ecco i clementi cinquant'anni. Carducci rivede Bol&heri, conosce Verdi, si riconcilia con Giacosa, discute con Lessona le intemperanze di Ca ira, purla di Jaufré Rudel con Teodoro Mommsen, inizia con l'incantato viaggio in Val d'Aosta la serie delle sue escursioni alpine, è ricevuto dal Re, desina con la Regina (oh, la sibilante insurrezione dell'Ateneo contro il repubblicano « traditore »!), è

fatto Senatore, sorride ad Annie Vivanti; e il cuore anche gli trema, un giorno, di vedère confuso fra i giovani alunni dell'Università l'ombra tacita e appartata d'un anziano:

« Ascoltava la lezione con attenzione. profonda. Il professore, vedendolo, gli faceva

un saluto di reverenza, invitandolo a sedere. Ma l’intruso non sedeva mai. Era Aurelio Saffi... ». La gloria, ormai, è definitiva. La gloria, e la vecchiaia. Le quali, entrambe, non hanno storia, Le ultime cinquanta pagine del libro, non sono che l'epitome delle altre quattrocento. La storia di Giosuè Carducci è terminata. «Battaglie», intitola Saponaro le cinque parti del volume. Ed è forse l’unica sua imprecisione. Più che un combattente, Carducci fu un irrequieto. Più che di battaglie, bisognerà parlare di drammi della sua vita. Guerra ebbe continua, ma con se mede-

Si tratta di un calmo libro, pensato e svolto con una misura, una vigilanza, una osservanza perfetta, Quell'opportunità che ponevo fra i quattro plinti della sua impeccabile architettura, non è venuta meno in una riga, in un termine della vistosa sua

simo; oppure con l'imponderabile. Il professore s'azzuffava col poeta; il misantropo

mole; d'un

il contravvenirvi fosse facile, dovendo trattare d'un uomo e volendo escludere l'uno dall'altro anche là dove debolezze,

teca. E gli atti con le parole; gli impulsi avventurosi con timori reverenziali; la con-

sia l'opera che la vita, Ebbene: tutto ll biografo è riuscito a dire di lui, senz'offenderne

perpetua iracondia: ma fu in collera con se stesso, per non avere mai potuto, seriamente, incollerirsi con nessun altro. Aveva un nome che lo impegnava troppo: Giosuè,

ad esserne il giudice più consapevole, e, nello stesso tempo, più indulgente. Lunga fatica, e grande merito. Perciò il «Carducci» di Saponaro potrà entrare in tutte

le quante volte ebbe a chiamarsi, da se stesso, Don Chisciotte. È una confessione dolo-

e Dio sa quanto poeta siffatto; né

vanità, preconcetti, amori illeciti, collere e smanie inadeguate rischiarono d'attentarne

né la verità né la memoria. Con l'apparenza del cronista più dimesso, egli è riuscito le scuole, oltre che in tutti gli archivi — questi tribunaii della storia — e mostrarci, e dimostrarei una volta ancora come gli uomini veramente grandi restino tali anche veduti da vicino, Chi ha immaginato ch'essi finissero di esserlo agli occhi dei loro camerieri, ha supposto semplicemente, e stupidamente, che le biografie dovessero scriver-

le î vuotacessi. Vero che questo capita, qualche volta, per il gusto maligno dei perdi-

giorni e delle comari. Ma Saponaro è un poeta che scrive di poeti. Per ciò, di loro, egli

tutto può capire; e quindi comprendendo, perdonare.

Non è un albo di fotografie, e men che meno di caricature, questo solidissimo libro:

ina una statua, Il Carducci vi appare scolpito; e negli altorilievi torno torno al monumento c'è tutta, plastica, viva, inconfondibile, indimenticabile, la sua avventura

terrena,

insieme al suo canto celeste. C'è la Versilia dove Egli è nato, sangue di

cospiratore, tra una rupe nera e un bosco di faggi; ci sono i colli a botri e crepacci

«a cui s'abbarbica il caprifico », e dove si scapricciano a torme quei cavalli bradi che

saranno un giorno i sauri destrieri della canzone. C'è già il poeta nel fanciullo, mani di paggio e fronte di ciclope, che si sollazza con un lupacchiotto e un falco di nido, sospirando in timido silenzio per una bionda Maria che passa in una spera di sole. Poi la fraternità col Nencioni e il Targioni-Tozzetti; le prime veglie; i sogni febbrili, le passeggiate lungo il Mugnone; il fidanzamento con Elvira; il matricolato alla scuola di Pisa; nella divisa aulica e buffa del cappello a staio e della palandrana turchina;

l'amicizia col botanico; quella col Chiarini «dal pallore tremendo» e assomigliante a

Bruto; la protezione del buon Thouar; le prime dissipazioni tra i bicchierotti di ponce, il gioco delle boccie e la Venere vulgivaga; i pellegrinaggi solitari, randello in pugno

e cravatta al vento; la stanza in affitto dall'oste chiamato Afrodisio; i versi scritti per

pagare il ponce; la tragica morte del fratello Dante; l'ingresso all'Università bolognese

grazie a Terenzio Mamiani; la protezione dell'Editore Barbera; i primi applausi, i

primi guadagni (ma Giosuè seguitava a non affrancare le lettere pegli amici. le lodi del Prati e la rivelazione del ‘capitolo sul Poliziano (ma Giosuè seguitava a bere

rum, e a cantare « con che cor morettina tu mi lasci»...); l'intermezzo socialista e la «colascionata» dell'Inno a Satana; la nascita delle due figliole; l'acquisto della casa

e della pergola” (dove il Poeta farà vendemmia, «irto e rosso come un fauno»!); le apparizioni professorali sotto le Torri di Bologna, sempre con la zazzera all'aria, la mazza

in pugno e le pezze nei pantaloni; l'ingresso al Consiglio Comunale;

la

«scomunica al Papa» le trecento copie di Levia Gravia stampate a proprie spese è infine i discorsi, le lezioni famose: su Dante, su Foscolo, su Mazzini, sull'educazione

del popolo: quel popolo che ormai, non da Bologna soltanto, ma da tutta l'Emilia e la

s'affolla ad ascoltare el Cardòz! Poi l'incantevole sosta perugina:

l'Umbria

verde, le fonti del Clitunno; un'oasi di pace nella tempestosa vita di Enotri

puando

gli piacerà, benché ancora satanico, discrivere a grandi lettere lasua firma su una loggetta di convento:

«e i buoni frati isoleranno con una pennellata di calcina la

firma illustre da quelle dégli altri ignoti, ponendola sotto vetro come

con l’amatore; il ribelle col galantuomo; il bufaletto di Maremma

col topo di biblio-

trizione con la superbia; il ghigno di Satana col sorriso di Margherita. Da ciò, la sua

Giosuè aveva fermato il sole. Egli sentiva,rcome il personaggio

biblico, « d'essere nato

per l'opposizione »: ma non sapeva di preciso contro che cosa, o contro chi. Ricordatevi

rosa: e sta anche al di sotto della verità. Don Chisciotte aveva visto effettvamente dei

mostri nelle gualchiere dei mulini: Carducci, i mulini a vento, qualche volta se li costrusse da sé. Non fermò il sole, né avversò alcun'altra forza davvero maiuscola e degna di lui: il che non è da attribuirsi a pochezza sua, ma soltanto a quella della gente fra cui visse. Fatalità volle che non potesse neppure partecipare alle battaglie dell'Indipendenza, da lui sì fieramente vagheggiate negli scritti e nei discorsi: e anche

questa

fu una

jattura, che nessuno

rimprovera

ma

di cui tutti

si dolgono.

Quanto alle zuffe letterarie, egli ebbe l'altra e non minore disgrazia di non affrontare

che dei piccoli di statura: ché non erano certo all'altezza sua i Guerzoni e gli Zendrini,

uno squallido pedante come il Fanfani o un settario miserabile come il Podrecca: D'altra parte, a questo inacerbito malcontento, vollero tutti e sempre troppo bene. Battaglie? Ma se non gli lasciarono neppure il tempo, il modo di combatterle! Inneg-

giava a Satana, e i fraticelli umbri gli incorniciavano il nome nell'alabastro. Applaudiva a Robespierre, e le Regine lo invitavano a pranzo. Si proclamava antigotico,

antitedesco:

e le prime

traduzioni,

le prime apologie apparivano

tutte le sue sgroppate e sfuriate, da studente

come

da professore,

in Germania. nessun

Con

provvedi.

mento statale fu mai preso contro di lui. Mamiani lo tutelò; Camerini lo Arrighi, Giacosa, Panzacchi, Chiarini, da lui insultati a sangue gli tesero protesse; la mano; Nencioni gli perdonò persino una bastonatura; lo stesso Cavallotti sì sentì disarmato Al suo cospetto. Come al tempo dell'oste Afrodisio, quando picchiava i pugni sul tavolo invitando i « pecoroni » presenti a farla fuori; e il buon oste tornava a mescergli

€ a fargli credito, restando tutti zitti, così fu un po' sempre nel suo destino! L'ingiuriatissimo Guerzoni, il dì della morte di Garibaldi, andò a piangere sul suo pett dei vituperi di cui ebbe a coprire Rapisardi, egli stesso ebbe a dolersi nella Pplacata ed equanime vecchiaia. Di non amare il Manzoni sì vendicava leggendo Gabriele Rossetti:

e i manzoniani

non

protestarono.

Osteggiò sempre

bardi: e non ebbe sincero amore che da donne di Lombardia,

l'arte,

il pensiero

lom-

cominciando da Lina Cristofori Piva — l'ispiratrice della Primavera ellenica — per finire ad Annie Vivanti. Odiatore dei Milanesi, come Foscolo, palpitò tuttavia, come lui, soltanto per donne milanesi: e fu, come ben dice Saponaro, «pioggia benefica in quel terreno troppo assetato da troppi anni di siccità ». Sdegnava De Amicis, ma per vagheggiare Betteloni; aborriva l'esotismo, applaudendo però alla letteratura cosmopolita di Annie; dichiarava Zola illeggibile, per riconoscerlo grande vent'anni dopo, al tempo del processo Dreyfus. Ma tutto gli fu compatito e perdonato ed esaltato. Vero ch'erano minime colpe, giustamente dal biografo indulte in rapporto alla lassitudine, alla incertezza, al disorientamento dei tempi. Ed è anche vero che, oltre alla maestà della mente, egli ebbe a provarci più e più volte quella del cuore, magnanimo anche nelle

crudeltà,

magnifico

anche

negli

errori, com

una reliquia ».

® allora, e soltanto allora, che può sorgere da quel cuore procelloso il « Canto dell’amore ». Ed ecco l'Intermezzo; ecco le Odi Barbare; e la presentazione ai Reali, il ge-

nio riconosciuto, il primato, la celebrità. Lo storico discorso per la Repubblica di San

Marino nasce in tanta Pasqua di gloria; la memorabile collaborazione alla Cronaca

bizantina propaga il nome di Carducci alle estreme latitudini. La prodigiosa intrapresa sommarughiana della Cronaca bizantina è rivissuta da Saponaro con una sì dilettosa pienezza, che basterebbe da sola alla valorizzazione del libro. Chi ancora poteva

supporre, non certo in buona fede, nel Saponaro una sorta di letteratura pastorale, . buono a intonare il suo piffero soltanto sul trillo dei cardellini, legga e rilegga questo

cciane, una sola fu verale e tenace in tutta la vita sua: la battaglia contro la bruttezza. La Patria era adolescente, allora, e soffriva diquelle crisi dicrescita incui s'offusca spesso ogni grazia. Questa disarmonia avvertì il Poeta,

fieramente, nel proprio cuore; e fu tutto l’astio, il danno, il male di cui ebbe a patire: ma un male da cui nacque tanta e tanta bellezza di

canto, che ad esso bisogna, sull'esempio dell'ottimo biografo, inchinarsi obliosi, e in tutta indulgenza e reverenza. MARCO RAMPERTI


Agli autocarri della colonna motorizzata che per prima irruppe nel territorio dell'er Somalia britannica e iniziò l'avanzata rella colonia nemica, non mancavano le difese.

Questa è la bandiera che era issata mul pennone delta villetta in cui risiedeva il Cormissario distrettuale britannico; in suo luogo sventola ora il tricolore wittorioso.

N

SO

| all'azione: officine autotrasportate di riparazione Centinala di automezzi parteciparono seguivano la marcia delle nostre colonne, pronte a prestare soccorso in ogni occasione.

RE ASL:I

ERA

A

SS=N

DURANTE

A LA

GIS:

Ln. l'ospedale da campo più avanzato,

posto alle spalle della prima linea

la irresistibile travolgente azione, che oggi già tutti gli Ital ni conoscono, delle nostre colonne appartenenti allo Scacchiere Est dell'A. O. I., il più che cinquantennele protettorato britannico sul Somaliland è crollato. Crollato per valore ineguagliabile, per ardimefiti incontenibili, per volontà di conquista, per fierissimo sprezzo del pericolo degli Italiani del tempo di Mussolini cuì si è contrapposto la codardia dei britannici. Se questi ultimi non hanno esitato a lanciare in asprissimi combattimenti tutte le loro truppe di colore D°

costituite da somali hilalos, rodesiani

ed indiani,

si sono affrettati

ad abbandonare

i loro posti di comando quando la nostra avanzata stava per raggiungere la màta. La conquista del Somaliland ha provato ancora una volta al mondo che il valore del soldato italiano non conosce ostacoli, Non sono ostacoli le difficoltà naturali del terreno nel vasto territorio somalo, non lo sono le variate ma sempre aspre condizioni climatiche, per le quali si passa dalla temperatura sopportabile dell'altopiano, sia pure battuta dai venti, a quella torrida di oltre cinquanta gradi che grava sulle pianure desertiche. Non è stato ostacolo la sete provocata dalla scarsità dell'acqua. Mentre gli Italiani combattevano, a pochi metri dalla prima linea, altri soldati scavavano le zone sabbiose delle uadi per trovare l'acqua, Su piste interminabili, che il nemico aveva disseminato di agguati e di ostacoli vari con la speranza di trattenere al seguito dei rele nostre truppe, centinaia e migliaia di automezzi si sono lanciati prima traccia delle parti

operanti, ed hanno segnato così, come già in Etiopia, la stanno dedicando la loro imperiali di Roma. E già schiere di lavoratori

nuove strade l'ex Somaliland da un opera costruttiva a questa nuova arteria che, traversandoquattrocento | capo all’altro, unirà ben presto, su un tracciato di circa Golfo di Aden,chilometri, a Berbera

La sete, prima delle difficoltà che nell'aspro territorio somalo resero difficile la nostra avanzata: nella profondità cabbiosa delle uadi i genieri cercano l’acqua preziosa

fertilissimi territori dello hararino alla costa marittima del

ed a Zeila. Le pacifiche popolazioni indigene hanno accolto gli Italiani con manifestazioni di la celerissima ammirato stupore per la potenza e la rapidità folgorante espressa conennesima prova operazione di conquista. Potenza e rapidità che ha provocato una abituati a vedere della codardia britannica agli occhi degli stessi nativi che erano ma anche del più ignoin ogni inglese la personificazione dell'autorità, del dominio, minioso sfruttamento. Un lato del corridoio formato dal Golfo di Aden è ora terra italiana e l'Inghilterra viene così a perdere il sistema di controllo sulla navigazione da e per l'Oceano Indiano ed il Mar Rosso.

L'aver potuto vedere nel cie! lo di Hargheisa, degli altri centri e di Berbera, sventolare il nostro glorioso tricolore, ha fatto dimenticare a tutti noi pe oli e fatiche superate. tutti gli Lontani dalla Madrepatria ma uniti ad essa da vincoli indistruttibili, Italiani nella gioia ardentissima della vittoria, mandano da queste nuove terre del-

l'Impero dell'Italia fascista, la riaffermazione della loro fede ed il saluto ai fratelli che operano negli altri scacchieri di questa guerra. FRANCO PATTARINO Berbera. settembre

Civiltà costruttrice italiana: mentre le ava inguardie entravano D DI a Berbera, a'pochi chilometri da Hargheisa si iniziavano i lavori della prima strada e della linea telegrafico,


RESFREZIETE TRATTE

- Il dott. Brotto,

sa


Aspetti dell { reti

jpaden, Hagi

Mohammed Ab:

| chilometri dalla città, { nostri carri armati procedono distruggendo Hogi, sulla pist im-Oadueina.


LA NOSTRA GUERRA AEREA

ConsuntIvo DEI PRIMI TRE MESI /OSTRA CORRISPONDENZA

PARTICOLARE)

(NS entrati nel quarto mese di guerra e potrà riuscire interessante riandare in rapida sintesi all'attività dell'Arma acrea fascista durante i primi tre mesi delle ostilità. J Incominciamo con le cifre riassuntive il cui linguaggio, com'è risaputo, è più chiaro di ogni commento. Non si spaventi il lettore, non è nostra intenzione metterlo davanti a stati» stiche complicate, né sottoporlo a sforzi mentali di calcolo.

Le cifre che gli esponiamo sono due in totale, semplici semplicì, ma non per questo meno importanti e significative perché esse significano tutto, così come il dare e l'avere nelle periodiche chiusure dei conti di cassa, Si tratta, infatti,

del dare e dell'avere della nostra guerra aerea dal giorno ll giugno al giorno 11 settembre dell'anno XVIII dell'Era fascista. Avvertiremo, a titolo di premessa e di informazione, che | nostri dati sono stati desunti da quella fonte ineccepibile di attendibilità che è il Bollettino del Quartier Generale delle Forze Arm

Orbene dal computo degli apparecchi nemici sicuramente

abbattuti e da quello dei nostri che non hanno fatto ritorno nel suaccen: periodo, risulta che iprimi sono 396 ed i secondi 67. Cioè le perdite dell’av sario rispetto alle nostre sono nella proporzione di 6 a 1, (Un calcolo stabilisce, veramente, la proporzione di 5.90 a 1, ma noi ci eravamo prop non far venire il mal di testa al lettore con le cifre). Sicuramente la propaganda britannica troverà modo di confutare q dati scagionando la R.A.F. di un sì gran numero di perdite, magari accu doci di falsità com'è suo costume. Metteremo subito le cose in chiaro afferr do che desumendo le cifre predette dai Bollettini della nostra guerra no biamo detto trattarsi esclusivamente di apparecchi perduti dagli Ingles no comprese nel numero anche le perdite francesi in quei brevi intercorsi fra il decisivo intervento dell’Italia e l'armistizio. Londra per consoli e si tranquillizzi... a beneficio della sua ex alleata Ovvio è aggiungere, comunque, che la quantità di spettanza francese è trascurabile rispetto al totale e non fosse stata la necessità del chiarime per le ragioni accennate, proprio non avremmo avuto alcun rimorso ne galare il tutto a quelli d'oltre Manica. Gli aviatori son gente fortunata perché la guerra la combattono veram ininterrottamente, dalla prima ora dell'inizio delle ostilità. Tutte le cror della guerra, gli stessi Bollettini del Quartier Generale durante i tre primi sono stati impostati quasi esclusivamente sull'attività aerea, perciò l'atten degli Italiani è rivolta in queste ore di grandezza delfa Patria versò i battenti dell'aria i quali sono ammirati, amati, invidiati, specialmente gioventù di cui sono l'espressione più forte e genuina. Dal Mediterr all'Oceano Indiano, i cieli d'Italia e dell'Impero rifulgono del valore de loti fascisti i quali non conoscono confini al proprio ardimento e dovw si prodigano instancabilmente, fino al sacrificio, per il trionfo del gr Ideale che affratella i popoli dell'Asse: la cacciata dell'Inglese per la struzione del mondo sopra un piano di vera giustizia. Esaminiamo

Su uno dei nostri ii

di guerra doveia vigilaLaconi

ped ii 1:ceri aipe rai

ind

il segnale d'allarme è stato e » viollapartenza: pi equipaggi presceltidatopere îuacaccimiaione ricevono dal Comandante Gi utimi ordini di operszione:

le sorprese:

come

questa

grande

opera,

avviata

al

suo

‘compimento,

svolta nel breve periodo in oggetto, e come si va svolgendo attualmente bacino mediterraneo dove l'aviazione fascista ha creato le sue basi di mags potenza. Obiettivo immediato e di importanza prevalente, Malta; la temu ta, la leggendaria, l'armatissima isola di Malta, pervenuta in possesso l'Inghilterra attraverso i fin troppo noti imbrogli diplomatici e ladrescì

E tempo delltalo espressioni ep ncetreadtadi seree,e cottaprimo bavagiio nio tei

Y

colpire. Il risultato fu che ad appena un mese dall'inizio delle ostilità, e c a metà luglio e fors'anche prima, Malta finì praticamente di esistere per Inglesi, cessando quei compiti e quelle funzioni che avrebbe, sempre nell'in zione avversaria, dovuto sostenere nella condotta di guerra. Bastarono poc nutrite incursioni di aeroplani portate con la perizia e l'audacia dei p fascisti, per far comprendere all'Inghilterra che la posizione di Malta c base navale era semplicemente insostenibile, perciò occorreva o sgombrarl esporsi continuamente ai gravissimi rischi che comportava l'offesa dall'a Dopo le prime durissime esperienze, questa necessità entrò in testa al ne co il quale, sia pure amalincuore (ch, quanto a malincuore!), si persuase a Malta non poteva più rimanere e ne sguamnì in tutta fretta 'î porti, gli ar nali e le caserme portando navi, uomini e materiali in rifugi meno espost più tranquilli, cioè togliendoli, in una parola, dalla possibilità di offende Questo fu un merito, tutt'altro che trascurabile, della nostra aviazione, Ma non era da dire che Malta così ridotta, com'era nei piani dei nostri mandi, dovesse essere dimenticata o comunque lasciata in facoltà di nuoc Sia pure in forma forzatamente minore, attraverso l’attività aerea ed i rif nimenti notturni alla sua flotta, in ispecie quella subacquea. La vigilanza l'alto fu continuata,

e continua

tutt'ora, con assiduità e spesso

con

cruenza.

traverso regolari ondate offensive che servono a scrostare l'isola dai rim gli della sua potenza bellica, badando soprattutto a sconvolgere ogni ever Diano avversario. Così periodiche azioni in forza partirono dalle nostrd È

avanzate per innaffiare di ottimo piombo e fuoco

fascista i porti della Valle e di Marsa Scirocco, l'idroscalo dì Calafrana, i campi d'aviazione di Hal Fs Micabba, nomi famigliari agli Italiani che frequentemente li vedono ricor nelle corrispondenze di guerra, Queste strigliate periodiche hanno servito, e servono ancora, a ricordare nemico che non ci lasciamo incantare dai suoi atteggiamenti sornioni e M è ben viva nella mente e negli ordini di operazione dei nostri Comandi. Tali possono essere considerate le formidabili azioni notturne di Ferrago® seguite da numerose altre spedizioni diurne di masse cospicue di aerei, © avevano lo scopo preciso di sconvolgere gli aeroporti in maniera che gli i


Un ufficio di Comando di un reparto improvvisato all'aria aperta in un nostro aeroporto, » A sinistra: la preziosa partecipazione dell'Arma aerea alle operazioni nel territorio egiziano: trimotori da bombardamento, lasciata la propria base, sono lanciati all'inseguimento dei reparti corazzati inglesi olîre Sidi-el-Barrani; i mitraglieri montano buona guardia alle loro armi pronti a rintuzzare gli eventuali tentativi d'offesa dei cacciatori nemici

lanti, le attrezzature, il materiale e gli stessi terreni, fossero resi inservibili meno per un lungo periodo. Il colpo di grazia fu portato recentissimamente i « picchiatelli »con l'assalto diretto ai forti di Malta, uno dei quali, quello i Capo Delimara, venne smantellato. Accanita e tenace è sempre stata la resi lenza avversaria durante i nostri attacchi, ché non bisogna dimenticare il rfetto apprestamento difensivo installato a Malta dagli Inglesi nel cui contto l'isola era inattaccabile, non solo dal mare, ma anche dall'aria. Dove l'aviazione fascista ha dimostrato il suo altissimo valore è stato nelazioni di sorpresa e di attacco alle formazioni navali avversarie che hanno ntato di avventurarsi nel Mediterraneo. Questo mare è ritornato nel dominio Roma, dominio pieno ed assoluto, salvaguardato dalle nostre armi. Tale rità assiomatica, dimostratasi incontrovertibile a seguito degli ultimi avnimenti, è dura da capire per l'Inglese e non giù. Perciò ha dovuto bnvincersene a proprie durissime spese. Le battaglie di Punta Stilo, di Fo lentera, di Malta, del Dodecanneso e delle coste algerine, insegnano abbonilemente.

Specialmente l'episodio al largo di Malta, che è fra i più vicini in ordine tempo, è stato la dimostrazione nettissima della potenza raggiunta dal mezaereo come sbarramento ed interdizione di qualunque forza navale. Un'inra squadra della flotta di Sua Maestà Britannica, imponente per numero e ssse dei componenti, è stata scoperta, colpita, sgominata e posta in fuga » un esiguo numero di aerei condotti animosamente alla battaglia. Questi rei erano i « picchiatelli » alla loro prima uscita, e quale dimostrazione abfano dato lo sapete dai resoconti della stampa quotidiana e dalle nostre predenti corrispondenze. In queste azioni su mare aperto, l'aviazione fascista h scritto pagine superbe di ardimento e valore che rimarranno fra le testiianze più belle della sua storia, oltre che dell’attuale guerra che dall'avii one è dominata. Da Gibilterra a Caifa, da Alessandria a Suez ed a Giaffa, il dominio dell'ala iscista si è affermato attraverso le reiterate, clamorose azioni di massa sui

Rae

i

RR

e RS Tali Lioni Sale iva i IRONIA tono TOdotati de velivoli. OR ale eee i di ti RSS, SE i grani dernni Dee peo ne bsi, questi punti estremi del bacino mediterraneo e la stessa porta di accesso « i nastri delle mitragliatrici cenpono riempiti dopo un'accurata scelta dei proiettili." ‘©

Mar Rosso, si sono dimostrati ugualmente raggiungibili evulnerabili davanti la forza di volontà ed all'audacia tipicamente squadrista di cui è perme | giovanissima armata aerea italiana. Tranquilli riposavano gli inglesi, confilindo nella invulnerabilità delle loro tane mediterranee, tanto distanti dai esidi italiani, e sulle quali la tardiva mentalità anglosassone non arrivava lemmeno a concepire che qualcuno potesse nutrire propositi di affesa. Aspet lina, che veniamo a chiederti il permesso! Così un bel giorno arrivarono gli audaci a fare i loro primi assaggi che fu0 semplicemente

spaventosi,

poi tornarono

e ritornarono, andando

e ve-

endo a loro piacimento. Incendi d'una vastità mai vista illuminarono lung: ente di fiamme sinistre tutto il vicino Oriente, minacciosi presagi per il preigio britannico,

Le ripetute incursioni aeree su tutti i cardini della molto compromessa

po-

snza inglese nel Mediterraneo, allacciano gli anelli di una catena che vieppiù stringe intorno al nemico. È una catena d'acciaio temperato con la volontà i Duce e l’indomito coraggio dell'armata del cielo da lui creata e trasfusa l'altissimo spirito che solamente nella sanissima e forte gioventù del Litrio poteva trovare degna rispondenza. Questa gioventù, addestrata da due re recentissime al combattimento aereo e fornita dalla nostra industria macchine sempre più potenti e perfezionate, oppone all'avversario una for-

che subito si è dimostrata prevalente. È soprattutto il coraggio che prevale, aereo trova la sua superbo, inimitabile coraggio italiano che nell'arditismo sione più pura, il suo impiego più favorevole. Vedere in proposito le della caccia cui principalmente si collegano le cifre delle perdite Vrsarie ricordate al principio di questa corrispondenza Inftutte indifferentemente le specialità, caccia, bombardamento, ricognizione, dal ultimo picchiata, l’aviatore fascista offre prova continua del suo valore.

puedti primi mesi di guerra ne sono la documentazione ininterrotta,

ricca di

bisédi che spesso raggiungono i confini dell'eroismo più alto. Quando si scriverà la storia delle giornate che stiamo vivendo al fianco dei bagnifici combattenti dell'aria, questi episodi rifulgeranno in tutto il loro

dlendore, esempio sublime alle generazioni che verranno. Per ora limitiamoci ammiraHi annotarli nel nostro taccuino, richiamando su di essi l'anticipata del senso di

one e riconoscenza di coloro i quali hanno l'illimitato orgoglio tria, cioè di tutti gli Italiani di Mussolini. ARTURO Base aerea di X Y.

PIANCA


Merlo.it"T'Eosipagoieno, comi Boppottodiuno un uflicialeeè.duedue sptisufficiali, è stato catturato. Da ulteriori accertamenti risultano inoltre abbattuti în fiamme, oltre a quello segnalato col Bollettino n. 96, due altri velivoli nemici che avevano bombardato Cassala

DELLA NOSTRA N. 91

Teri è stata effettuata una duplice incursione su Malta Nella prima, compiuta al mattino a scopo di ricognizione, si la missione giacché la caccia inglese, che era in crociera protettiva, attaccata dai nostri caccia di scorta, si è sottratta, fuggendo, al combattimento. Due caccla avversari sono stati mitragliati e danneggiati. Durante la seconda, net , una formazione di « Picchiatelli », giunta di sorpresa sull'Isola, ha colpito e semidistrutto il forte Delimara, ed incendiato un deposito di carburante, Non si ebbe reazione di caccia né contraerea. Nel Mediterraneo orientale la nostra infaticabile aviazione ha nuoè potuto eseguire al completo

pamente raggiunto (l convoglio già duramente uttaccato ieri. Risulta gravemente colpita una nave da carico. Un'altra nave da carico, forse colpita ieri, fu ritrovata in una baia rovesciato sul meo. Nell’Africa Settentrionale nostri velivoti hanno bombardato i depositi di carburante di Suez ed auto.

mezzi sorpresi sulla rotabiie nei pressi di Sollum. Tutti 4 velivoli, impegnati nelle precedenti missioni, sono rientrati alle baxi. Nel Mar Rosso, nostri reparti aerei hanno attaccato un convoglio nemico, colpendo gravemente due piroscafi. Altre navi nemiche sono state bombardate e colpite alla fonda nel porto di Aden. Tutti { nostri velivoli sono rientrati sebbene attacosti dalla caccia nemica. Un velivolo da cacela avv sario è stato abbattuto in combattimento. Un'altra formazione he bombardato con successo due accampamenti nemici presso

Achic, nella Regione di Tocar (Alto Sudan). Il nemico ha bombardato nuovamente Assab, causando quattro morti e

mei feriti tra | coloniali e qualche danno ai capannoni. Si è avuta un'incursione aerea notturna, proveniente sempre dalla

Svizzera, au Torino. Danni di qualche entità sono stuti causati

ad abitazioni private. Un edificio net popola: quartiere San Paolo è stato demolito nei due piani superiori; ma gli inquiUni — scex nei rifugi all'altarme — sono tutti incotumi. Alcuni carri ferroviari sono stati incendiati in uno scalo,

Altre bombe sono state lanciate in aperta campagna nelle vicinanze della città senza provocare danni. N. 92 Gli impianti petrolieri del centro di Caifa sono stati nuovamente bombardati da nostri aerei, ocando vasti incendi. Nell'Africa Settentrionale nostre formazioni aeree hanno bombardato la ferrovia Alessandria-Marsa Matruh. Attaccati dalla caccia nemica, i nostri bombardieri hanno abbattuto in combattimento due velivoli tipo + Gloster», altri tre sono atati probabilmente abbattuti. Nel Mar Rosso una nave cisterma nemica è stata afondata da un nostro sommergibile; un convoglio di piroscafi, scortato da tre inerociatori, è stato raggiunto e bombardato dalla nostra Aviazione; due piroscafi Si an incrociatore sono stati colpiti e gravemente dannegpiatt. Tutti i nostri velivoli sono rientrati alle basi.

N. 95 Un nostro sommergibile ha affondato una unità da guerra inglese di pattuglia negli a; dello stretto di Gibilterra. Nostri bombardieri, scortati dalla caccia, hanno attaccato l'arsenale di Malta, provocando incendi @ distruzioni, e colpendo in pieno un sommergibile nemico in bacino. La caccia nemica, respinta dal fuoco dei bombardieri ed impegnata dalla nostra cacela, ha perduto due velivoli, uno del quali è caduto in fiamme presso la costa e l'altro in mare; un terzo è stato probabilmente abbattuto. Tutti i nostri velivoli sono rientrati, con alcuni feriti a bordo. Nel Mar Rosso un contoglio nemico è stato attaccato dall'Aviazione: un piroscafo è stato colpito, iwemente danneggiato ed abbandonato dall'equipaggio. Altra formazione aerea ha bombarda' >ll porto di Aden ed ha abbattuto in combattimento un velivolo da caccia avversario. Da parte nostra nessuna perdita. Aerei neamici hanno bombardato e mitragliato Buna, ferendo un dubat.

N. 94 Caifa nelle ore del giorno ed Alessandria d'Egitto di notte nuovamente attaccate dalla nostra Aviazione. A li aerei sono giunti di sorpresa, senza dar temdi intervenire, è atata centrata la raffineria le navi

Marsa

Î'Africa

e

la ferrovia di Alessandri Tutti i nostri velivoli sono rientrati. Nel Orientale nostri velivoli hanno bombardato Boma nel

Matruh.

im e la stazione ferroviaria ed { depositi di nafta di

Porto

Sudan. Velivoli nemici hanno

bombardato

Mogadiselo,

Massaua e Berbera, senza causare vittime: danni levissimi, Un velivolo, che aveva tentato di attaccare il campo di avia‘zione di Moggio, è stato abbattuto in fiamme dalla nostra

caccia. Tre componenti dell'equipaggio sono morti; uno, te-

nente osmervatore, è stato catturato.

N. 95 Nel Mediterraneo orientale la nostra Aviazione, particolarmente attiva, ha effettuato violente azioni di bombarda‘mento sul porto di Giaffa in Palestina e sulla ferrovia Alessandria-Marsa Matruh. Durante la prima azione, le attrezsature del porto ed importanti depositi sono stati colpiti originando vasti incendi; durante la seconda, gli impianti ferroviari sono stati seriamente danneggiati. Un treno, colpito in pieno, è saltato in aria. In Africa Settentrionale l'Aviazione ha inoltre ricercato, spezzonata è mitragliato attendamenti e autocolonne nemiche. Specialmente a Bir Sceferzen il nemico ha riportato sensibili perdite. L'Aviazione nemica ha effettuato qualche incursione Su località della Cirenaica, causando complessivamente un morto e quattro feriti e danni materiali non rilevanti. Nell'Africa Orientale una nostra formazione aerea ha attaccato la base aerea di Porto Sudan, golpendo vari velivoli a terra e provocando incendi; attacdalla caccia avversaria, i nostri velivoli rientravano tutti alle proprie basi dopo avere abbattuto un aereo nemico. Nel Chenia depositi e baraccamenti nemici sono stati bombardati dalla nostra Aviazione a Bura, sul fiume Tana, con evidenti risultati e senza perdite da parte nostra. Iî nemico ha tentato incursioni su Massaua, Asmara e Dessiè, lanciando specialmente in aperta campagna e causando complessivamente due morti e tre feriti.

GUERRA è precipitato in mare. Sono stati catturati tre ufficiali di un altro velivolo abbattuto durante una delle azioni riferite net bollettino N. 95. Nell'Africa Orientale apparecchi ingtesi hanno lanciato bombe su Cassala causando tre feriti. Un apparecchio venne abbattuto della nostra caccia. Dei componenti l'equipaggio, due sono morti, uno è stato fatto prigioniero. N. 97 Gli implanti ferroviari della costa egiziana e gli appresiamenti nemici a Sollum e Sidi-el-Barrani sono stati nuovamente sottoposti a bombardamenti aerei diurni e notturni che hanno provocato incendi, scoppi e distruzioni. Autoblinde nemiche sono state wpezzonate e mitragliate. Îl nemico ha tentato di compiere una incursione aerea su Derna ma è stato posto in fuga dalla nostra reazione aerea è contraerea. Un velivolo nemico, tipo « Blenheim », è stato abbattuto, un altro è stato probabilmente abbattuto. Un nostro velivolo non è rientrato. Da ulteriori informazioni risulta che, durante | bombardamenti di Aden dei giorni 1 e 2 corrente, due cacclatorpediniere nemici sono stati affondati. Nostre formazioni aeree hanno bombardato l'aeroporto di Cartum dove è stata colpita un'aviorimessa, il nodo ferroviario di Hayia Juncton centrando binari, carri e depositi, e l'aeroporto di Atbara dove sono state colpite palazzine e tre capannoni e provocato un incendio visibile a distanza. Tutti 4 nostri velivoli sono rientrati. IL nemico ha tentato un attacco alla testa di ponte di Cassala con carri armati ed ar. tiglieria di piccolo calibro. Îl fuoco delle nostre artigli lo volgeva in fuga dopo un'ora di combattimento. Nessuna perdita da parie nostra, Altro attacco contro nostri elementi dubat a Gherlili (confine ad est di Waijr) veniva respinto, pure senza perdite da parte nostra, dopo due ore di combat= fimento, Un aereo inglese ha bombardato il centro abitato di Assab danneggiando abitazioni civili e causando un morto e due feriti fra i coloniali. Altra incursione aerea del su mico sul campo di Sciasciamanna (a sud di Addis Abel recato lievi danni; un aereo nemico è stato abbattuto, l'equi paggio di tre persone è stato fatto prigioniero. Velivoli nemici hanno tentato un attacco alla navale di Massaua; accolti dalla pronta reazione contraerea, hanno lanciato le bombe in mare, Nella incursione aerea nemica su Desslè, citata nel Bollettino numero 95, sono stati abbattuti due velivoli nemici. Un nostro sommergibile è rientrato alla base dopo avere affondato in Atlantico 27.000 tonnellate di naviglio ingle:

N. 98 Un nostro sommergibile è rientrato alla base dopo aver affondato in Atlantico 18.000 tonnellate di naviglio inglese, e cioè una petroliera di 10,000 tonnellate e un bastimento «carico = di 8000 tonnellate. Nell'Africa Settentrionale la nostra Aviazione ha proseguito le azioni aeree diurne e notturne contro posizioni nemiche, concentramenti di mezzi motorizzati ed altri obiettivi militari della costa egiziana. £ stato incendiato un deposito di benzina; diversi. autocarri, autoblindo e carri armati sono stati ripetutamente colpiti € inutilizzati. Nell'Africa Orientale nostre formazioni aer hanno attaccato con successo un accampamento e baraci menti presto Abiq, nel Sudan, ed una autocolonna nemica di 20 macchine nella zona di È1 Katuto (Chenia). Incursioni gerce nemiche hanno avuto luogo a Massaua, che è stata bombardata quattro volte e dove è stato danneggiato un padiglione, adAssab, dove è stato distrutto ‘un ompedale, ia cucina di un'infermeria ed abitazioni al centro del pa. causando 6 morti ed alcuni feriti fra i nazionali e nativi ad Asmare e a Gura, che hanno subito danni limitati. Inoltre sono stati bombardati gli aeroporti di Gimma e di Sciasclamanna, dove si sono avuti lievi danni e 9 feriti. Un velivolo nemico è stato abbattuto dalla nostra caccla; due altri sono stati probabilmente abbattuti. N. 99 Nel Mediterraneo orientate un convoglio di piroscafi. scor è to bombardato. nostre forze successivamente attaccato da un nostro velivolo siUn piroscafo di medio tonnellaggio. colpito da un siluro e fortemente sbandato, veniva al indonato dal resto della formazione. Da una successiva ricognizione detto roscafo è risultato mancante e perciò con tutta probabilità è affondato. Altro convoglio, re scortato, è stato ripetutamente raggiunto dai nostri bombardieri che colpiva» no in pieno una nave da carico e probabilmente una nave da guerra che immediatamente ha cessato di sparare. Mai grado la violenta reazione contraerea, tutti | nostri vetivoli sono rientrati alle’ proprie basi. Nell'Africa Settentrionale attività più intensa di reparti espioranti sulla frontiera cirenaica, Nell'Africa Orientale attendamenti nemici sono stati attaccati e bombardati nella zona di Ras-el-Sil a nord di Gallabat. Un aereo nemico, che dopo l'incursione su Selasciamanna era stato dato come probabilmente abbattuto tati da unità da guerra,

il giorno

11.

N. 100 n Cirenaica nostri reparti avanzati hanno oltrepassato il confine ed impegnato vivaci combattimenti contro elementi avversari. L'Aviazione nostra partecipa attivamente, attaccando con bombardamenti ed a volo rasente concenframenti di mezzi meccanizzati nemici. Due velivoli avversari, tipo «Blenheim», sono stati abbattuti. A Malta, l'arsenale di Valletta e l'idroscalo di Calafrana sono stati sottoposti a un nuovo bombardamento notturno; malgrado le avverse condizioni atmosferiche, gli obiettivi sono stati tutti centrati, Nel Mediterraneo orientale formazioni navali nemiche sono state nuovamente raggiunte e bombardate da nostri aerei. Tutti i nostri velivoli sono rientrati alle basi. Nell'Oceano Indiano un incrociatore britannico da 10.000 tonnellate, sottoposto a bombardamento da una nostra formazione aerea, colpito e seriamente danneggiato, è stato visto proseguire lentamente e fortemente immerso di poppa. Il nemico ha effettuato qualche incursione aerea nell'Africa Settentrionale con lancio di bombe incendiarie su Bomba, senza alcun risultato. Nell'A. O. I. ha svolto azioni geree su tutta la zona fra Asmara ed Adi Ugri, causando un morto e un ferito fra gli indigeni e danneggiando lievemente una concessione agricola. N. 101

Nostre avanguardie hanno occupato ed oltrepassato Sol-

lum. Sono stati distrutti una cinquantina tra carri armati ed autoblindo nemici. Reparti nemici in ritirata hanno in-

cendiato numerosi depositi e subito gravi perdite per l'a-

zione molto intensa della nostra Aviazione. Una nostra forTuanione serea ha ene ralosega rione, Di bombardamento in picchiata l'a to di Far a Malta centrando con tiro preciso le "difese contraeree, gli impianti e le aviorimesse; sono stati osservati una grande esplosione ed un successivo incendio di notevoli proporzioni. Levatasi la caccia nemica, essa ha rifiutato il combattimento con la nostra caccia di scorta, impegnando invece i nostri « Picchiatelli » i quali, passati al contrattacco, hanno abbattuto un velivolo nemico e colpito gravemente un secondo. Tutti 4 nostri velivoli sono rientrati. Nel Mediterraneo orientale nostri Mas hanno affondato un sommergibile nemico. Un incrociatore nemico, attaccato da una nostra formazione

gerea, è stato colpito in

pieno da una bomba di medio ca-

libro, Nell'Africa Orientale nostri aerei hanno bombardato capannoni nella zona di Goz Regeb (Sudan). Incursioni neree del nemico su Assab, Massaua, Debaroa, Asmara e Gura hanno causato complessivamente quattro feriti e danni

di limitata entità. A Matemma paesani armati sorprendevano € fugevano una carovana, guidata da un capitano au: straliano,

che

tentava

entrare

în nostro

territorio.

N. 102 Nella giornata di ieri, aspri combattimenti si sono svolti nella regione di Sidi-el-Barrani fra le nostre truppe avansanti e formazioni corazzate inglesi. In mezzo a nubi di sabbia, sollevate dal ghibli infocato del Sahara, la battaglia continua. nemico. SI nota qualche sintomo di crisi nello schieramento N. 103 Nell'Africa Settentrionale truppe metropolitane e truppe libiche — che anche in questa azione hanno pienamente confermato le loro alte virtù guerriere e l'assoluta fedeltà alliltalia — proseguendo nella loro vittoriosa avanzata hanno occupato Sidi-el-Barrani, a cento chilometri in linea d’aria dal vecchio confine cirenaico, e stanno procedendo alla organizzazione della nuova base e delle retrovie. La tenace resistenza del nemico — appoggiata da formazioni corazza» te — è stata ovunque infranta. La nostra Aviazione è ripefutamente intervenuta con azioni di bombardamento e mitragliamento. Cinque apparecchi nemici, tipo « Gloster ». sono ceduti in fiamme, uno è stato probabilmente abbattuto. Quattro nostri apparecchi non sono rientrati alla base. Ji nemico ha effettuato incursioni notturne su Bengasi e Derna provocando, nel porto di Bengasi, l’afondamento di un pontone e di una torpediniera e qualche incendio prontamente domato, A Derna, lievi danni ad un piroscafo. Un velivolo nemico è stato probabilmente abbattuto. A Malta, una nostra formazione di « Picchiatelli », scortata dalla caccia, ha bombardato l'aeroporto di Micabba, provocando incendi e danni rilevanti, e distruggendo al suolo almeno tre velivoli. La caccia nemica, dopo aver cercato di sottrarsi al combattimento con la nostra quali contrattaccavano ‘Africa (basso

a Blendeim »,di. reroporto diPa: quipsogio com. ufraghi di un pi, affondato da un nostro sommergibile operante nell'Atlantico, sono Stati sbarcati e Lisbona.

pi

N. 96 Nostri reparti aerei hanno

eseguito ripetute

incursioni nel-

Te zone diSoltum, Sidi-el-Barrani,

Marsa

Matruh,

mizzati e truppe.

sono

stati visibilmente

sono

stati abbattuti-in

bombar-

dando, spezzonando e mitragliando impianti, mezzi mecca= notevoli. Due

I danni

aerei

apportati

da caccia

nemici

combattimento dai nostri bombardieri, due altri sono stati probabilmente abbattuti. Due nostri velivoli mancano. Il nemico ha effettuato incursioni aeree su Bardia, su Tobruk e su Derna. I danni materiali su obiettivi di carattere non rilitare sono notevoli. Nel complesso ci sono stati tredici

Snorti e ventun feriti. Un velivolo nemico è stato colpito ed

TRUE Jartiere abbattuti Generale indelle Forze Armate comunicato nel bollettino 100 che due velivoli inglesi « Blenhelm » Cirenaica: ecco unoha degli apparecchi precipitaton. dopo breve duello ou int cacciatori. “>


Durante la ricevuto la l'Ecc

di Vicenza, i giovani volontari del Littorio hanno inaspettata del ministro Segretario del Partito. Ecco Muti mentre passa in rivista i battaglioni

La MARCIA DELLA GIOVINEZZA NEL

VENETO

loro marcia di trasferimento verso il Veneto seI vari gruppi dei Battaglioni della G.I.L. pros seguono nellesuscitano l'ammirazione delle popolazioni che W condo il programma prestabilito: ovunque { fier riLe giovani nostre due fotografie mostrano i volontari durante le tappe scclamano entusiasticamente al loro passaggio. i e semplici, questi giovani del ‘22 sono l'orgoglio della razza di Padova (sopra) e di Verona. - A sinistra fort


UN'INDUSTRIA

IN PIENA MATURITÀ

AUTARCHICA

LA XII MOSTRA DELLA RADIO 1 axxo în anno, coloro che per ragioni di lavoro o per motivi di studio o sempli-

cemente per interessamento e curiosità, visitano la Mostra della Radio — che dall'operosa Milano lancia lo spunto iniziale della nuova annata radiofonica —

hanno sempre la piacevole occasione di constatare come i tecnici e gli indu-

striali del ramo non si arrestino mai sulle posizioni già conquistate, ma sempre e deCisimente puntino verso nuove mète e più importanti realizzazioni, così da offrire al

{seg

=— è quanto mai siano complessi ed eterogenei

ben facile a tutti immaginare — un campo

î suoi gusti

e le sue pretese,

talmente vasto di possibilità, da riuscire

ad accontentare ogni esigenza ed ogni desiderio. La nostra industria radiotecnica, oltre che giovane, e quindi dinamica e piena di vita, è costituita da una schiera di appasgionati nel vero senso della parola che si dedicano alle proprie mansioni con quell'interesse e quello spirito d'iniziativa che costituiscono le ragioni essenziali del segreto del successo: ecco perché osserviamo sempre inzggni prodotto esposto un senso quasi di amorevolezza nelle rifiniture e nella presentazione estetica e pratica da attirare il visitatore e lasciarlo sempre dubbioso quando deve decidersi nella sua scelta, appunto

perché ogni apparecchio convince e soddisfa, ed una discriminazione fra — ben s'inten-

de — i tipî di una determinata categoria, diviene per l'acquirente un problema di difficile soluzione. Tutto ciò è dunque un vanto indubbio di questa industria, e che i risultati effettivi siano quelli accennati, lo dimostra luminosamente il fatto che in quest’ultima annata la produzione ha raggiunto complessivamente il.mezzo miliardo di lire, tappa superba se si pensa che dodici anni fa eravamo totalmente tributari all'estero e che ancora nel 1990 si raggiunse il vertice delle importazioni con 75 milioni: oggi fa dunque piacere

constatare che l'autarchia ha qui conseguito la vittoria totalitaria non solo, ma da qualche anno si segnalano soddisfacenti affermazioni anche su taluni mercati stra-

nieri e sappiamo di certo che il problema dell'esportazione è attentamente studiato dai competenti, in vista di conquistare sicuri e copiosi sbocchi non appena, nel nuovo clima imperiale forgiatoci dal Duce, l'industria italiana tutta si dedicherà esclusiva-

Il ministro Host Venturi e il Prefetto Marziali durante la visita inaugurale alla XII Mostra nazionale della Radio allestita a Milano nel Palazzo della Permanente.

si tratta di novità vere e proprie in quanto già figuravano l’anno scorso, è da segnalare

che l'esperienza su di essi ha convinto delle loro buone possibilità, ma ha anche suggerito modifiche tecniche e perfezionamenti vari così che il ritrovarli a questa Mostra

— l'anno scorso potevano avere più che altro sapore di tentativo — convince della loro rispondenza ai fini per i quali vennero creati, che si identificano soprattutto nel trascurabile disturbo da essi arrecato nei casi di frequenti trasporti da un'abitazione all'altra, e questi mesi un po' movimentati per ogni famiglia, hanno appunto decretato molta simpatia a tal genere di costruzioni. Del resto si nota visibilmente la netta tendenza di tutti gli apparecchi di quest'anno (esclusi soltanto quelli di grandi potenze) verso la riduzione delle dimensioni e del peso, così da favorire la maneggiabilità e sem-

plificare i problemi dell'installazione nella ccelta del posto.

Sempre nel campo del minuscolo, si nota un tipo a forma di telefono che può essere posto sul tavolo, oppure essere appeso ad una parete: esso non ha bisogno di antenna

e riceve le onde medie e quelle corte

con scala parlante che con tastiera automa-

tica a quattro pulsanti. offrendo una nitida riproduzione sonora per mezzo di un alto-

parlante di dimensioni molto ridotte, ma assai ben studiato come rendimento. Vi sono poi apparecchi che mancavano sul nostro mercato, ma che possono beni: simo avere una clientela specialmente fuori d’Italia, come sono ad esempio i tipi al mentati con corrente continua, ma passibili di funzionare anche con corrente alternata

Due sale della Mostra che raccoglie lenovità e { perfezionamenti di un anno nel campo della radio e che segna un ulteriore progresso della tecnica e dell'industria italiane.

alle diverse tensioni, e poi altri molto curati per la ricezione delle onde corte coloniali, ed altri ancora con semplificazioni nelle sostituzioni delle scale parlanti, oppure dotati di speciali organi per l'esplorazione micrometrica delle onde corte e medie, specialmente in quei casi di esistenza di vasti complessi di onde ecc, L'EIAR è presente con pannelli e riproduzioni del nuovo modernissimo palazzo che sarà eretto a Milano e che comprenderà fra l’altro vasti auditori per la prosa, per la

musica e per la televisione: è questo anzi un campo che merita un cenno particolare poiché oramai anche in Italia siamo per esso maturi, e lo dimostra soprattutto il favore col quale vennero accolti i programmi regolari della stazione di Roma. Com'è noto a Milano si è ancora nella fase sperimentale, colle trasmissioni di sondaggio dalla Torre Littoria, ma le decisioni a questo riguardo sono pienamente stabilite e così

avremo presto la stazione televisiva

trasmettente accoppiata alla diffusione sonora, con

possibilità di godersi a casa propria programmi

completi. Anche

biamo

un

sentano apparecchiature

domestiche

contati cinque e ci sembra

i costruttori che pre-

per televisione sono piuttosto

francamente

buon numero,

numerosi

se pensiamo

(ne ab-

che si

tratta di uno sbocco che commercialmente nasce adesso) e ciò dimostra una encomiabile fiducia in se stessi e nel pubblico: piacevole constatazione, e indubbio sintomo di maturità industriale.

Certo, riandando colla mente al primo esperimento effettuato in Italia nel 1932, quan.

do il pubblico — un po' troppo illuso da una propaganda ottimistica — sorrideva scet=

tico e sconcertato — e non a torto — davanti al piccolo schermo che presentava tremule le immagini di un'automobile in corsa e di una canterina, viene spontaneo adesso

constatare quanto cammino sia stato fatto in otto anni, e con compiacimento si può dire anche che l’Italia ha dato il suo valido contributo di originalità nell'ideazione dei circuiti e delle apparecchiature, e nella costruzione dei tubi elettronici: oggi quindi gi comincia a raccogliere qualche frutto degli sforzi e della tenacia dimostrata nel credere ‘a questa possibilità pratica, e vivamente auguriamo che il pubblico apprezzi in giusta misura i nuovi programmi non appena verranno diffusi, in quanto che il costo degli apparecchi riceventi per televisione — oggi alla portata di ben poche borse facilmente scenderà a limiti più acmente all'ascesa commerciale civile, sfruttando soprattutto le attrezzature e la vasta

esperienza accumulate durante questo fecondo periodo di attività bellica. Non è infatti da dimenticare che accanto all'attività che ognuno vede alla Mostra — attività propagandistica e commerciale che essa disimpegna con pieno fervore — un'altra ben più complessa ed importante assorbe ogni nostra industria del ramo: ragioni troppo facili da comprendere non hanno naturalmente consentito che la Mostra si arricchisse di tutti i prodotti per la difesa della Nazione in armi — soltanto una piccola parte è stata concessa al pubblico — ma tutti sappiamo quale intima collaborazione esiste colle nostre Forze Armate e quale validissimo aiuto la radio-industria italiana presta ai combattenti di terra, del mare e dell’aria fornendoli di quei perfetti apparecchi di comunicazione, di scandaglio, di ascolto e di controllo che integrano gli armamenti propriamente detti esaltandone le possibilità e l'efficacia. Mostra austera dunque, quella di quest'anno, allestita nel clima della consapevole pariecipazione di tutti alla guerra, che fa di ogni lavoratore — tutti tenaci e fieri — un combattente: non per questo vennero però trascurate le realizzazioni e le novità care al pubblico, poiché l'attività civile non doveva subìre soste o ritardi anche per essere poi subito pronti al balzo della nuova ascesa industriale, y Ecco perché il visitatore si trova davanti a modelli numerosissimi, perfezionati soprattutto nei dettagli di comodità e praticità, e sforzo particolare dei progettisti è stato quest'anno lo studio della razionalità più estesa, così da ottenere la maggiore economia costruttiva e far gravare il meno possibile sul prezzo di vendita i non indifferenti atimenti verificatisi sul e materie prime. Molti sono gli apparecchi minuscoli, e se non

sessibili non appena l'industria po-

trà impostare le fabbricazioni serie

di qualche

importanza.

in

Anche quest'anno dunque, il vi-

sitatore che esce dalla Mostra della Radio può dirsi soddisfatto per tutto quello che ha visto e con-

statato, dissipando così ogni even-

tuale suo dubbio preventivo circa

l'entità delle nuove ideazioni presentate alla rassegna ed avendo

pure raggiunto la certezza che oramai l'apparecchio radio è divenuto utilitario nel vero senso

della parola, consentendo cioè în ogni famiglia le più vaste possi-

bilità d'impiego in Frecane ed in ogni

luogo:

caratteristica, que-

sia Che compensa i progettisti ed i costruttori di tutte le fatiche spese pur di ottenere questo scopo.

LUCIANO BONACOSSA

susa

del e novità presentati nese:ina appareschto riersente dii aostra milaÈ


437

RomanIA STATO LEGIONARIO

Scrive un giornale: « Londra è diventata una tremenda trappola... ». Scemenza! Una trappola, in fondo, è sempre stata, sia pur con una lieve differenza: mentre fregava un di gli altri paesi, adesso fa da trappola agl'Inglesi!

CronacHE PER TUTTE LE RUOTE Signori, voglio mettervi al corrente di quanto accade in questo basso mondo. Nemico della critica opprimente, che d'ogni cosa vuol toccare il fondo, vi dirò tutto - in rapide battute,

Senza guastarvi il sangue e la salute. « GU Stati Uniti resteran neutrali » Roosevelt ha detto in buona 0 in malafede. mortelichiede, ta preda Churchill,o non alla Sibilla entra? a» tremiti <Entra tirando dritto, Mentre l'Italia, ahimè, Dli'entra sempre di più: siamo in Egitto!

A quanto afferma uno scienziato egreglo, nel vasto campo della zoologia soto l'orso, oltre all'uomo, ha il privilegio d'aver la carle ai denti. È una bugia! Giorgio Mandet, in questi giorni tristi, s'è fatto visitar da tre dentisti...

Da che vi son gli Stukas al lavoro ‘con quelle azioni che non dan più scampo, a Londra, anche a pagarle a peso d'oro, non si trovano più tende da campo tutte scomparse! Il fatto si comprende:

Cornello Getla Guar: Condstre Codreanu, martiFerro e Rank da nia Legionaria. durante una manifestazione a Bucarest svoltasi. Sualche tempo prima dell'arresto. - 4 d stra: il gen. Jon Antonescu, Capo dello Stato nel nuovo regi me instaurato dalla Guardia di Ferro.

tende. della 13° annuale Nel oromi le rdiet anichi persi levano Gu -—londinest... deaCui: Rinagtone maltino Chazeron, ogni mat dia le Camirinchiusi a&Chaseron, par —‘’ rinchiusi E Ferroale Ml di -—Aemno, diritto,a detta del giornali nima fe vie della Capitale e refrattaria, is per gente, a reodere cerle usanzeuamze refrettaria/ gente: aa certe gi‘ recano al Buovo Bo, | er findegio vrano. » Sotto: il sucallo Credete, {l mondo ormai vapropor: Zessore di Codreanu. si perde il senso delle Horla Sima (x) e i —a Dresda, un topolino in un serragito comandanti legionari durante il re memoria del Fond

ha ucciso un elefante e due pitoni. Se lo sapran le inglesi, poverine, non scenderanno più nelle cantine!

Ora gl’Inglesi, con novella insania, nel corso delle solite incursioni, non fanno che gettar sulla Germania tavolette di fosforo. Spreconi! È un elemento che farebbe gioco: dissiparlo così! Ne han tanto poco... Ancor gl'Indii crudeli, in molti posti nelle zone centrali del Brasile, ammazzan gli Europei, che a tutti i costi voglion condurli al vivere civ Perché quest'Indii son così scortevi? Credon che gli Europei sian tutti inglesi?

C'è a Sant'Onofrio un povero alienato, che tutto il giorno dà in ismanie ed urla tenendo dei discorsi a perdifiato dinanzi ad un microfono da burla. Churchill invece parla - è questo il male dinanzi ad un microfono reale...

A Londra, la regina ed il sovrano, recatisi ‘in cantina a precipizio, son ritornati dopo al primo piano passando per la scala di servizio... Han fatto bene! Il mondo è così brutto: è più prudente abituarsi a tutt A Nuova York, una lavanderia ha analizzato con paziente cura le macchie su diversa biancheria per confrontarne il tipo e la natura. Sarebbe interessante in questi giorni simile esame a Londra e nei dintorni... A Milano bandiscono un concorso per racconti di guerra: gli scrittori, | dando alla fantasia libero corso, potran mieter così soldi ed allori. | Speriamo che l'idea dia buoni frutti. (Se Churchill era qui, fregava tutti!...).

Risultando ancor celibe per sbaglio, esercente a Nuova York un piccolo armi e bagaglio!)

STA 3 ita,

risposa

alla mano — divo = Drove eletta. Deaa dimortai Ticoce

Non c'è niente da fare: è un recidivo!

Ge l'ATRO eiluatre langhero, è pales non

è mai stato in un rifugio inglese.

N signor Gamelin, gran condottiero, che ha dato prova di ssperci fare, negli ozi di uno storico maniero compila adesso un testo militare intitolato: « Tecnica di querra ».Speriamo che lo adotti l'Inghilterr:

(anziché fare

la propria moglie, dopo esattamente ventisette anni di servizio attivo.

n professor DOLigaen]

(Disegni di Guareschi)

Anche Blum e Reynaud sono finiti in quel castello in cima a una montagna. Le cavallette negli Stati Uniti. 1 « picchiatelli + sulla Gran Bretagna. Londra canticchia in tono desolato: «John è partutò e. Sollum ha lassato! ». ALBERTO CAVALIERE

j


M. 110 ostacoli. Gli atleti al primo salto: Becker, Eritale, Leitner Caldana (1° in 149). -Sotto: M. 100 piani. L'arrivo: Kersch, Mariani,

Mellerowicz

(vincitore

della corsa

in 107)

e Monti.

La tribuna delle autorità, fra le quali il Capo dello Sport del Reich von Tschammer e il presidente del C.O.N.I. Ecc. Parenti, allo Stadio Mussolini di Torino, dove si è disputato l'incontro di atletica Italia-Germania che dopo una serie di gare cavallerescamente combattute e di interessanti risultati tecnici ha visto i tedeschi prevalere di stretta misura sugli « azzurri » (944 a 8315). - Sotto: il saluto degli atleti.

ATLETI DELL'ASSE ALLO STADIO MUSSOLINI DI TORINO

Partenza del 400 m. piani; dalta corda: Lanzi (1° in 46" 7), L Perrassutti e Ahrens. - Sotto: un passaggio della corsa metri: Hausofer, Beviaequa (1° in 31'09" 2), Syring e Bianchi.


ANCORA La penna che non da pena

\

chero con una percentuale del 12.1. Circa l'energia elettrica il maggior quantitativo pari ai 59,1 ber cento di tutta l'energia consumata dalle industrie in questione, è assorbita dall'industria molitoria seguita da quella delle paste alimentari * Il crescente impiego del raion e del fiocco nella tecnica industriale. Le sempre più vaste possibilità d'impiego del raion e del fiocco nel campo industriale sono messe in chiara evidenza dalla Fiera di Lipsia dove trovansi esposti parecchi articoli tecnici con le più svariate cazioni di queste fibre artificiali. Oltre che nelle ner per pneumatici, ormai di uso corrente, il raion trova infatti ottimo impiego nella fabbric: di cinghie per trasmissione, di tubi, di dischi pe ruote dentate per automobili, ecc. Analogamente il fiocco va acqui. do notevole importanza nel settore della tecnica, come è dimostrato in un interessante padiglione fieristico a Lipsia, non essendo più limitato il suo impiego alla fabbricazione di nastri trasportatori, di cinghie per trasmissioni. di dispositivi di lubrificazione, di tappezzerie per automobili, di tubolari per biciclette ecc.ma esteso altresì alla fa bricazione di cavi d'ogni genere e del panno per filtri resistenti agli acidi. Anche i materiali per stampaggio per i fusti dei fucili, le macchine da scrivere e le cas per apparecchi radio, contengono internamente strati di fiocco. L'efficacia dell'impiego di questa fibra è messa in rilievo attraverso l'esposizione di una ruota dentata, costituita di resina artificiale, contenente strati di fiocco al 100 per cento. che dopo un'attività di due anni intieri non ha subito alcun sensibile logorio. * L'organizzazione degli enopoli per la campagna 19401941. L'Agenzia Gea richiama l’attenzione sulla necessità della difesa del mercato delle uve nella prossima vendemmia. che si concreta nella tempestiva vigilanza dei mercati. e principalmente nella organizzazione degli enopoli ‘attere permanente o anche di fortuna. previo impe gno, da parte dei viticoltori, di conferire ad essì delerminati quantitativi di prodotto.

In ogni

città

- Nei

All'atto del ricevimento, le uve dovranno essere classifi.. le in tre categorie: ottime, buone e mediocri. La v fone delle uve ai fini della categoria buona e per | gradi zuccherini accertati. Per la categoria ottima si apporterà razione, per la categoria mediocre una mino: la maggiorazione 0 inorazione si otterranno Rendo il prezzo base unitario zuccherino stabilito per buone. Il prezzo si deve intendere per merce resa )enopollo. sitio lezioni sono tenute a corto del co erimento, anticipazioni sui pr wrà in alcun modo superare | alutazione fissati in riferimento del per la zona di in anticipazione. cun enopolio, sa lar tingenti settore, la vendita de e cioè a scaglio. ripartita nel temp dei vini d > e di evitare seguire il medio liquidazio ma speculativa. In ogni modo, enti dovrà essere fatta entro, € to del 1941 enti risultati dell'emmas lana. Sono sod. | ammasso dell: delle operai le 1 ni di na tosa an prima le cui ope conferimento sono state affrettate per corri: alle necessità dell'attuale stato di gue Infatti mentre alla to fi 10 era stato appre sente cam glob: dal fatto che già il assegnato alle ditte aggiudicatarie di mentre al 15 agosto dello scor n provveduto ad 3 una assegnazione di

ina

migliori

negozi

per la fabbricazione di manufatti destinati alle Amminitrazioni militari, non è soggetta alla preventiva autorizzazione del Consigli Provinciali delle Corporazioni i * L'aumentato ritmo della produzione carbonifera del l’Arsa e del Sulcis. Tra i dati che documentano l'inten: ritmo delle industrie estrattive in queste ore di appassic nato fervore che anima tutte le attività del Paese, va r vato il sensibile sign incremento della produzion carbonifera dell'Ar del Sulcis elevatasi nei primi sette mesi del corrente ar n 170.200 tonnellate nei conndente periodo del 1939. La onti di quella del duale ma puntuale a vazione del piano autarchico nel ettore di combustibili riceve da sì solenne conferma, la ferma consapevole decisione di dirigenti. tecnici e maeinze, di corrispondere pienami agli imperativi del omento. Accanto alla regolare importazione di carbone ia, la produzione del Sulcis e dell'Arsa si emente nel quadro del fabbisogno nazionale quelle vitali materie prime alle industrie itado gli affrettati calcoli di oltre Manica a mancarci per condurre vittoriosamente lo sforzo bellico in atto. CINEMA * è nunzi lo a Cinecittà l'inizio dei seguenti nuovi 47 morto che parla, regia di Fulvio Calzavara, proista Sergio Tofano. prodotto dalla «Juventus »; Il r della felicità, ri a di Neufeld, interpreti Vivi Gioi

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dotto dalla « Mander ».(per quest'ultimo è tuttora in corso la scelta deglì interpreti); e jnfine ll primo di una serie di corto-mettaggi a cura dell'O.N.C.O.M., La grande voce * Piccolo mondo antico, riduzione cinematogrifica del romanzo di Fogazzaro, sarà girato a Torino nel rinnovato Stabilimento Fert dalla Società Ata-Ici con la regìa di Mario Soldati. Alida Valli sarà una delle interpreti principali e Arturo Gallea l'operatore. * La figlia del Corsaro Verde, soggetto tratto da un romanzo di Emilio Salgari sarà prodotto a Tirrenia dal'a Manenti

Film» nella organizzazione generale del Dr. Eugenio Fontana. Gli ìnterpreti principali sono: Camillo Pilotto, Fosco Giachetti, Doris Duranti, Carmen Navascuès, Enrico Glori, Sandro Ruffini, Mario Siletti. Maria Maloggi. Garavaglia, Marchetti ecc. * San Giovanni Decollato, tratto dalla nota commedia omonima di Nino Martoglio sarà girato a Cinecittà dalla Capitani Film. La regia è.stata affidata ad Amleto Palermi e ne sarà protagonista il comico otò, * La dea bianca, il film di cul è protagonista Isn Miranda € che era stato annunziato all'inizio come: Senza cielo, non si. intitolerà più.. La dea bianca ‘ma

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Ditta Ing. IPPOLITO CATTANEO.-Genova PIAZZA 5 LAMPADI 17 tura € regla sono di Andrea Forzano; | va cielo. Così almeno sembra si sia principali ruoli r u'tano afditi a Oretta deciso definitivamente Fiume, Andrea Checchi e Giovanni + Sì è costituito a Tirrenia un ConGrasso sorzio cinematografico del quale sono enirate a far parte le «Società Arno, Infilm cine »,« Viralba »e « Pisorno ». Tale ConGiu realizza sorzio ha lo scopo di coordinare induprodotto dall'E Come è già strialmente | programmi di produzione —seppe Amato, n è di Car stato annunziato qui. Je delle singo!e Società ed interessare ipa Gallone e gli mine distribuzioni Be stesse non soltanto nella : a Paolo delle pellicole ma anche nella gestione gli Stabilimenti di Tirrenia. GiuStoppa. Jones Salina: ale concentramento di Società produt e lio Stival, Augusto Marcacci trici rientra nel quadrodelladelleCulturadirettive colo: de'la fini. Alla incisione imparilte dal Ministero una lavorazioni:PoCicognini cui sono state dai maestri polare al fine di ottenere —1Ricci adattate musiche di nei Rontinuativa. rigidamente fissecontrol'ata —partecipato Margherita Ci che garanti. Costi. con collaborazioni stra del Reale dell'Operi scano la selezione e la bontà del prodotto, È imminente infatti la trata in quel cantieri numerosi film. alcuni prodotti dal Consoì zio suindicato ed altri da Case indipendenti. "Tra | film, prodotti dulle Società consorziate vi è anzitutto l'annunziato Cesare di Gio) chino Forzano che pr babilmente sarà lizzato dal a» Pisori Cinematografica » per distribuzione « Cine Tirrenia », che avrà la regla di Grilndgens e Forzano e che verrà girato in versione italiana e tedesca. Inoltre, prodotto dalle società « Arno.Incine » Verrà girato a Tirrenia un film a sfondo storico dal titolo Il re d'Inghitterra non paga! Il sog: getto è di Giovacchino Forzano, sceneggiato da Pio Vanzi e Zueca. Ne sarà supervi. sore Corrado Pavolini e probabilmente avrà la regìa di Massimo Neufetd. Il film sarà ambientato nella Firenze trecentesca e svolge UN drammatico episodio scaturito dalla lotta di due famiglie di banchieri fiorentini Intanto la « Pisorno ha iniziato la lavorazi ne di Rapezza che dorme (titolo provvisorio) 78 perbottiglia diFIUGGI — Zon ripresa di esterni LATI IohigiediANTICOLANA | DA Viaregdintorni disceneggia. nei Soggetto, = siecone srnantie stbe gio. Ò

NOTIZIARIO

COLONIALE

Il Governatore civle e militare de Isole Ita'iane dell'Egeo, Quadrumviro De echi, riferendo circa l'attacco aerona vale britannico di cui fu data notizia ne bollettino N. 90 del Q. G.. e che venr tato con vittoriosa controffensiva. veva, tra l'altro, che «tutte le Forze Armate si sono comportate con pr bravura, collaudando ottimamente Il congegno offensivo e difensivo dell'Egeo quale Rodi guerriera ha sì colpirla oggi. adista dall'alto ppare giorni, veram: fulmine inesorabile. È gli avia avevan creduto di masc

LA SCOMPARSA DELL'ACIDO

UR

gressione con le primissime luci del evidentemente non avrebbero mai imma ginato che la Ro del loro bersaglio, terra del riposi turismo profumato di rose, aveva invece trasformato l'es enza stessa della sua mis. na, mostrandosene ogni giorno attrezzatura bellica degna con ur instancabilmente potencontinuament ziata. Soprattutto nella sua appassionat efficienza spirituale ignoranza di questa nuova animi meglio, la presunzioni Rodi o forse, poterne egu do crollare, glesi l'hann questo primo scontro mattutino, ben centrati senza scampo ad uno apparecchi >, dalle artiglierie contraeree ovvero ad se di fuoco di un dalla son addirittura spettacolare Ma questa cifr parecchi nemici a ti non poteva anpagare l'irresistibile spirito di vittori: che, magnifica bramosia di festeggiare con risultati incora più eloquenti questo potente schieramento di forze aeree € navali col quale il nemico tentava di vio. lare il mare del nostro Possedimento. E trasformando, quindi, in ritmo formidabil. mente offensivo quello che gli inglesi ritenevano potesse e dovesse essere solo potere difensi. vo, ondate numerose e ininterrotte di audacissìmi bombardieri — come con la tradizionale stringatezza disse il bollettino N. 90 — attaccafino al tramonto le mponenti formazionavali che, provenienti da Creta, si erano nente diviso il compito da realizzare. Portare, cioè, l'offensiva sugli aeroporti di Rodi immobilizzandone, così. ogni possibilità diattacco: far progredire frattanto il convoglio sulla via di Alessandria e, con una formazione navale, isolata ed in agguato prevenire o respingere

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lustamente alcoolico. squisitamente aromatico, predispone beatamente allo delizie della mensa.

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Nede FILIALI;

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vero senso della parola, un metallo del quale, fino a un secolo fa, non si conosceva l'esistenza. L'interesse che suscitò al suo apparire fu semplicemente enorme. Il suo sviluppo in Italia data però solo dal dopoguerra. Prima della guerra mondiale la produzione annua era nel nostro Paese di appena duemila tonnellate, oggi essa è ventuplicata e fra non molto raggiungerà le sessantamila tonnellate. Fra le più importanti applicazioni dell'alluminio, almeno per quanto riguarda il nostro Paese, vi è quella della sua attitudine a sostituire {l rame, metallo del quale, come è noto, abbiamo penuria gravissima. In Italia, oltre l'alluminio tecnicamente puro, nel quale stato esso è il metallo che maggiormente si avvicina al rame, si produce l'alluminio purissimo del titolo 99.996 % L'alluminio costituisce inoltre la base delle cosidette leghe leggere che trovano larghissima applicazione nelle costruzioni aeronautiche ed entra anche in altre leghe recen. temente scoperte le quali possono sostituire l'ottone e il bronzo in numerose applicazioni Qual'è la ragione principale del rumore prodotto dalle eliche di un aeroplano. Vi concorrono diversi fattori acu. stici, primo del quali la velocità periferica dell'elica stessa, tanto più rumorosa quanto più elevato è Il regime del giri. Questo rumore ai può dividere in due componenti principali: un suono primario prodotto dal movimento delle pale che avanzando nel vento ne provocano delle vibra= zioni. Un rumore secondario dovuto al distacco del vortici d'aria dalle pale. Altro importante elemento cagione di rumore è l'afflusso delle correnti d’aria sulle diverse parti dell'apparecchio e da questo violentemente solcate durante il volo. Fattore inoltre che concorre a render più fragoroso il volo dell'aereo è, naturalmente, il motore. Gli studi per attutire questi rumori sono numerosissimi numerosissime e ingegnose le varie soluzioni adottate a tale scopo. L'ardito progetto di recuperare 1 tesori sommersi nel mare mediante il sommergibile-recupero è per ora soltanto un ardito progetto. Si tratterebbe di uno speciale

qualunque nostra azion La portaerei danneggiata, tre incrociatori centrati e cinque del enccla che, levatisi appunto dalla portaerei, avevano attaccato | nostri bombardieri, costituiscono — col memore pensiero agli Eroi scomparai dei due velivoli e del Mas citati nel bollettino, — e con | sette apparecchi della mattina, il significativo bilancio di questa azione bellea. # Il Ministro dell'Africa Italiana, Gen. Teruzzi, ha tecato in omaggio al Cancelliere Hitler un film documenta= rio, realizzato dall'Istituto Luce con la collaborazione del Municipio di Addis Abeba, dal titolo «L'Etiopla del Du Il documentario è presentato come una testimonianza cinematografica delle constatazioni fatte dal giornalista te. desco Leopoldo Reck. durante la sua visita nel territori dell’Africa Orientale Italiana, Con questa pellicola sono illustrati al popolo germanico 4 principi informatori e le realizzazioni pratiche della colonizzazione fascista, L'opera di avvaloramento delle risorse economiche, l'azione soclale di redenzione verso le popolazioni indigene, la costruzione del centri urbani che dovranno accogliere le masse demografiche destinate a popolare l'Impero trovano in questa pellicola una concreta e convincente dimostrazione. Addis Abeba, destinata a diventare non solo la capitale pulsante dell'Impero, ma anche il centro più Importante dell'Africa Orientale, è presa in questo documentario, come esempio dello sforzo costruttivo che l'Italla Fascista ha compiuto @ st complendo per portare la civiltà in un mondo abbandonato per millenni nella barbarie. DI questo stato di bar. barie, fatto di prepotenza e di persecuzione, di mas. sacri e di razzie, Il docu. UN MEZZO ECONOMICO PER mentario |presenta come scene originali, gli aspetti più significativi in conwrapposizione al nuovo eli ma di rinascita che l'Italia ha saputo portare in Etiopia. Ecco una buona notizia per le mamme. La pellicola diretta dal Il migliore dei dentifrici costa. all’usarlo, giornalista Giuseppe Mar. tucci costituisce la prima meno di quelli a miglior mercato. Ed ecco documentazione organica sulla nuova Etiopia redenperché: perché ne basta la metà. Un tubo ta, nonché. il primissimo di Kolynos dura due volte di più. Un solo saggio ‘della collaborazio. ne cinematografica italo. centimetro sullo spazzolino asciutto è germanica nel campo dei problemi africani. Il Kolynos pulisc i denti in una maniera ALL'INSEGNA 0 distrugge i veramente incredibile. DEI SETTE SAPIENTI geri i pericolosi che producono la carie e fa i denti splendenti di bianchezza, senza Riferendosi certamente alle _dichiarazioni fatte danneggiare lo smalto, dal Duce al Comitato per Se Voi desiderate risparmiare ed insieme l'Autarchia a proposito dell'alluminio, un signore, gare alla vostra famiglia il miglior dentiche si firma vecchio abtiricio, comperate il Kolynos. bonato, ci chiede qualche notizia intorno a questo metallo che il compianto PER MAGGIOR RISPARMIO ‘Arnaldo Mussolini, fino da COMPERATE IL TUBO GRANDE dodici anni fa, definiva il metallo dell'avvenire. L'alluminio non esiste in natura allo stato metal. lico, né poteva in passato ticavarsi dalla bauxite, che è un ossido idrato d'alluminio impuro, come avviene oggidì, non essendone allora ancor noto il procedimento. Ecco perché l'alluminio è un metallo nuovo nel

Capitale ver LL 200.000,000 Riserva ordinaria Ly 1.500.000

di Rolf: dello spettacoloso Rolf, chi era costui? » Era un cane che viene sovente citato in tutti | trattati

di

psicologia animale. Un airedale-terrier che apparteneva alla signora Paota Moekel di Mannheim. Rivelò le sue attitudini singolari di cane ragionante in modo curioso, che la signora stessa ci

racconta:

*«Ero seduta accanto ai figlioli e li alutavo nei loro compiti. La nostra piccola Frieda si era ostinatamente impuntata nella soluzione del problema 2-42, In quel momento il cane, accuceiato sotto la tavola di lavoro. ci guardava con tali occhi che io dissi: « Guarda un po' Rolf che occhi ci fa Come se egli sapesse! Rolf mi fissò an.

cor più intensamente e lo gli dissi: « Rolf che vuoi dun:

que? Tu sal cosa fa due più due? ». Senz'altro, con mio grande stupore egli batté quattro colpi di zampa sul mio braccio. La nostra figlia maggiore mi propose subito di domandare al cane quanto fa 5+5. La risposta venne pron. tamente con dieci colpi di zampa. La sera stessa, continuando le nostre prove, vedemmo che l'animale risolveva senza errori | problemi semplici di addizione, sottrazione,

moltiplicazione »

PROTEGGERLI

Direttore responsabile

Direzione Generale:

MILANO

sommergibile resistente alla pressione di profondità gran. dissime, dal quale viene calato sul relitto un pozzo a guisa di tubo, che i palombari dovrebbero fissarvi, in modo da stabilire una comunicazione diretta fra il sommergibile e l'interno del relitto medesimo. Una signora torinese ci scrive: Ho letto in un libro

I DENTI DI FAMIGLIA

ENRICO CAVACCHIOLI,

Sociale:

Rom

3

Nobel, inventore della dinamite fu lo stesso fon. datore del premio per la pace? SÌ, Alfredo Nobel, scien. ziato e fisico di Stoccolma, morto nel 1896, fece varie invenzioni di materie esplosive e lasciò la maggior parte della sua fortuna (circa trenta mi. lioni) per la fondazione di cinque premi annuali per le invenzioni fisiche, chimiche, mediche, per la letteratura e per la pace. Anche un. premio per la letteratura; pochi forse sanno che Nobel era anche un fine scrittore, autore di drammi e di versi Chi è Doladodosol? £ un favoloso personaggio. re della Luna, inventato da Cirano di Bergerac ap. punto nel suo « Viaggio comico negli Stati e Imperi della Luna » L'obbligo di denunciare gli aerei per audizioni radiofoniche è tassativo. Esso viene regolato da una legge pubblicata nel. la Gazzetta Ufficiale 14 giugno scorso. Coloro che dispongono di aerei istallati all'esterno degli edifici devono farne denuncia agli Uffici postali del Regno entro il 14 ottobre. Un naîtro lettore torinese, riferendosi a quanto dicevamo tempo fa n proposito della cura cui Îl dottor Schweininger sottopose il canceliere Bismarck. ci chiede particolarì intorno a tale cura vorrebbe sottoporsi mo di non intraprendere cure empiriche e di rimettersi invece ai consigli di un medico coscienzioso,

KOLYNOS © |: LA

CREMA

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S. A. ALDO GARZANTI Editrice-proprietaria


CRUCIVERBA 3

LI 9 10 12

60

PARTITA 4 1315

GIOCATA

fra il campione Antonio Coppoli. (apertura sorteggiata

1617

2.20-10.13;

A LIVORNO (bianco) e N. N 24.20-10.13),

20.15-12.19; 22.15-11

20; 23.16-6.11; 2823-11.14; 2117-

13.18: 26.21-8.12; 23.20-26;- 32.285.10; 28.24-15; 29.26-4.8; 26.22

25-10.14; 17.10-14,19; 63-19.23; 37-812; 7. 10,14-15.19; 31.27-9.13; 7722-1928; 30.21-13.17; 14.19-17. 26; 1928 e il B, vince,

PROBLEMI ‘a premio)

N. 143 di Vittorio Gentili

N. 144 di Augusto

(Ariccia) Nel Giappon suol circolare, Talar dolci, spesso amare.

È lo struzzo d'Abstralla. Gran notabile in Somalia, Pien d'ardore eccovi un moro. È dell'uom il gran decoro. Degli indiani un Dio feroce.

3

Frase palindroma

Per negar soltanto ha voce. Ogni gatto ne fa scempio.

MARRONE!

Non lo metter fra due sposi. ESpoprppapnr

Viene usato per esempio.

Un vecchio cigno, stanco della moglie,

Di salute bisognosi,

con un'oca si mise a flirteggiare,

i Comprar tutto sul mercato. Questo è il suo significato

sul groppon che ben capì di marca coniugale! 4

Il Bianco

muove

in 4 mosse

. Abbaglianti a chi li guardi.

e vince

. Furo un di falsi e bugiardi. . Suo] guidar la gioventù sul sentier della virtù.

(non

in 5 mosse

a

«i

Ecco un'opera fascista.

N.

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(a Da

14

di Lidio (Roma)

Pro |

muove

e vince

(Teenica nuova)

Su bel volto spesso in vista.

Nel paese dei cannibali c'era un negro gigantesco che diceva d'eîser orfano. © Egli, infatti, un giorno a desco

e. vince

premio)

N, 145 di Carlo Massoni (Cagliari)

Anagramma "TRA GLI ANTROPOFAGHI

ll Bianco muove

Sempre è l'ultima a parlare.

Fa sovente sussultare. Son castagne prelfbate.

Franco un giorno qui osservate. All'augel fa da timone. Incomincia l'eruzione.

si era, assieme ad altri mori,

AIIKKKARX È AAKFXX:

Sono pugni oppur legnate,

5

Sol per lui l'adopra il vate. ® un colore detestabile. È la parte di un ballabile.

Sclarada CONSIGLI PATERNI

® un timor

Diceva un passerotto al suo figliolo:

— perché mancanti yy co0 — alzarsi in volo

Il Bianco muove

Sempre avverso alla bugia, Nella nordica credenza degli dei la gran potenza,

son pur sempre a temer quali nemici,

chè xxxxyyooo è ognor, per noi pennuti, averlaa far con quei feroci bruti!

6

grave, opprimente.

Come voto è sufficiente. Hanno il cuor pien d'allegria.

sebben non possan mai gli odiati xxxx

L. 30 în libri, da scegliersi sul catalopo della Casa Garzanti. Le soluzioni devono essere inviate non oltre gli otto giorni dalla data di questo fascicolo.

La nepa cinerina è quell'acquatico

SOLUZIONE

DEL

in 7 mosse

Fioretto

Ogni settimana sarà astegnato tra i solutori un premio di

Antipodo ENTOMOLOGIA

Ml Bianco

e vince

N. 35

SOLUZIONI

DEI

PROBLEMI, DEL

N. 35

Le soluzioni devono pervenire alla rivista entro otto gio

I RP 9 Rit rieti e

dalla data di questo fascicolo, Fra i solutori sarà assegna

mensilmente un premio di L. 30 in libri da scegliersi f

o.

quelli editi dalla Casa Garzanti,

2 FALct messOma, - 3 Garetto, gretto. - 4. Materia, matteria. - 5 La ghigliottina, - 6I doni ai nodi. Premiato: Ercole Pessina - Milano,

acui sirif Le soluzioni ditutti | giochi, accompagnete del reletioo telloncino, devono essere inviate a L'Tllustrazione Italiana, Via Palermo 10, Milano, specificando sulla busta la rubrica

Ai

ILLUSTRAZIONE

ITALIANA

Soluzioni Enimmi N, 3

4

N. 133 di D. Quattroclocchi: 18.14; 15.11; 11.6; 127; 20.28; N. 1% di P. Piasentini: 11.7; 1512; 246; 12.7; 822. N. 135 di L LL Ives: 18.13-21.17; 13.10-52 (oppure 5.9); 25:21‘ 1423-X; X e vince. È N. 136 di P. Palazzi: 12.7; 15.12; 22.28; 28.24; 31.28; 24.20; 298 e vince.

ILLUSTRAZIONE

ITALIANA

Soluzione Cruciverba N, 3

(—__—_————_—_____'

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Concorso permanente

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Soluzione

Dama

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N. 38


«Problema N. 961 G. GUIDELLI (Surrey Weeklg. Presse, 1921) 3* Menzione Onorevole

|a Spagnola

Problema N. 941 -1. DIG-g7. Problema N. 942 -1. Caf-b4. Problema N. 93 - 1. Re-bî. Problema N. 944 -1, Cbé-dS Studio N. 81 - 1. b7, Tbs: 2. b&eD.t Txe5+. RIG (9, dI: 4

Torneo « Deri »

Budapest, ottobre-novembre 293) L. Stabo

2 Re 25. ThI 25. Cd2r 21. A:d2

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Problema N. 962 A. CHICCO (I Problema, 1931)

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Le soluzioni devono pervenire alle Rivista entro otto giorni dalla data di questo fascicolo. Fra i solutori saranno sorteggiati mensilmente due premi di L. 30 în libri da scegliersi fra quelli editi dolla Casa Garzanti.

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al licitazione i Sud apre con un quadri. La dichiarazione può intendersi come ma viene it dubbio se più logica fosse stata la dichiarazione di 1 senziattà. V*è difatti il minimo necessario e cioè 1314 punti, se si considerano il plusvatore della Dama di flori e del Fante di cuori, ma nel complesso mancani le corte medie (10-9-8) che dénnò consistenza al gioco senz'atti Logica la risposta di Nord di 2 senz'attà con forze equilibrate e 3 punti, elogica quindi la chiusura a 3 senz'attà. Ovest ed Est non potevano reagire e giustamente sono sempre passati. Commento al gioco Commento

interrogativa,

mano

Fst deve uscire cot 5 di picche.

Problema N. 964

(Brit. Chess Pederat. 1930} 1° Premio

refolamento dice: Se nel corso di una partita si constata che è stata eseguita e non rettificata una mossa irrego'are, verrà ristabilita la posizione al momento della regolarità e la partita riprenderà da tale punto, Se la posizione non potrà essere rlstabilità, Ja partita sarà annullata.

deve

aprire

il

gioco esce

con

la quarta

carta

della

ad Ovest,

che

vuole appunto Sud.

deve

poi in ultimo

giocare

3I Blanco matta in 2 mosse

Ecco l'se mano del Torneo, di cui darò il commento nel prossîmo numero. Ovest dà le carte. Tutti sono in 1° partita. Nord e Sud dichiarano e chiudono le licitazione con una dichiarazione che non deve essere 3 senz'attù. Feco ola Ueltazione: N s E Pu 1 cuori 0 1 quadri passo 1 picche passo paso 3 quadri passo

Ecco le carte: @ sr fi Qua: POE Ò

.

i

|

sua

migliore lunga, e cioè col‘s di picche, Sud sta basso € prende solo alla terza giocata @ picche quando è sicuro che nom v'è più comm» nicazione a picche fra Ovest ed Est. Sud fa te flori, sperando di fare quattro manda fiori, polché così le nove mant gli sono es sicurate, ma il Fante di fiori non cade e le mani a fiori rimangono tre sole, Sud a questo punto ragiona così: Se Est ha quattro fiori e quattro picche, mollo probabilmente om avrà che due o {re quadri, e sarà Ovest che avrà la tenuta 0 quadri. Se io metta in mano Ovest a quadri, egli dovrà uscire poi a cuori ed io farò la mano di Fante di cuori, e cioè la noma mano che mi manca Egli gioca piccola quadri dal morto; Est passa il 7, ma Sud {l'9 concedendo subito la mano ad Ovest, per evitare spiacevole sorpresa di una eventuale tenuta a quadri di Est. Il gioco pol si svolge obbligato: Quest non può che giocare quadri o fuori, anche se rigioca quadri, Sud fa il Re e l'Asso e ridà la

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Est che

do 1a

Î Blanco matta in 2 mosse

= Piccola Posta

Ù x (OC | _ ________' Il Bianco muove e patta

{l Bianco

Ò ra f

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punti 11, DO

Darrini R., Laterza (Taranto): - Il

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« Do nelloqui (cont) €termini di cui diedi del Torneo, OLYMPIC commento — allaTORNEO Ul CCLXXI. 1° manoMONDIALE scorso namero @ che qui ripeto Sue cià le carte. Tutti sono In 2* partita. Nord Sud devono fare 3 Lasenzattà È licitazione x Po i passo senz'attù Pm) passo paso senz'attò Le carte

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N. 86

abbandona

Ti Bianco malta in 2 mosse

pe

Ie M Quaranta 2° F, Curzio 3° R Rocco 4 U. Lovalvo fe €. Mussino 6» D. Gastaldi 7.G. Cam

K. A. L. KUBBEL (Rchackverden. 1097)

203° Partita Est-Indiana Torneo di Buenos Alres »gennaio 1940 3. Gerschman 12. 0-0 19. Af2

a

Drcategorta" ivoltonina sapondenza diTe Hoppio giro dal luglio 1939 sì luglio 1940. Direttore dei torneo: maestro Mario Napolitano.

Feltre (Belluno) - Sioli Trovati G., Asti - Fontanarosa, L., Roma . Patroncini P.. Roma - Fran. zoni C,, S. Benedetto Po (Mantova) G, Fonts

U. TaT ll Nero

2* Menzione Onarevole

1° 3. de Maura E Lupi 3 A_ Correla Neves % P. Braumann 4° I. Goncalves 4° N. de Carvalho

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« Sono molti gli Italiani perplessi sull’atteggiamento dell'Egitto. Si è tanto, decantata — si osserva — la

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ASU:T: ORI « Roberto Cantalupo rappresentò VIt presso Governo egiziano e può quindi autorevolmente nar-

Egiziani per noi, che la

rarci le complesse, splendideeanche dolorose vicende

Rituazione attuale sembra un paradosso. In che cosa,

che condussero l'Egitto, dopo un barlume id'indipen-

dunque, consiste quell'amicizia o quanto resta di

denza, alla più nera schiavitù. Dagli episodi, dagli aneddoti, dalle confidenze fategli da Re Fuad, il

tradizionale amicizia degli

ero nell’italofilia dei Re che si sono susseguiti al Lairo? A. queste possib i domande risponde chiara|.

C-RISTIECI-

mente il recentissimo libro dell’ambasciatore Roberto Cantalupo... «La materia è stata trattata dall'autore con pieno spesso effi

‘eacissima, come. nella narrazione del viaggio nell’oasi di Siwa e nelle pagine dedicate alla Jenta fine del Re. La figura di Fuad I balza nitida ed espressiva. 11 suo spirito chiaroveggente par che aleggi ora nel

‘cielo del suo Pacse, confortando la nazione a resi-’ etere alle sempre nuove esigenze della Potenza non cnedi rranca che tuttora ne occupa il territorio, mentre un altro ciclo della sua storia sta compiendosi e

{Sn

ea

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per chiudersi l’ultimo atto di un dramma

seco.

GrusEPPE GALASSI

Cantalupo ha potuto farsi una idea sicura e precisa del vero martirio sofferto dal Kedivè Ismail e delle idee di rivincita e di liberazione che gli manifestava spesso Re Fuad...» x (Corriere Padano) Francesco GeRAGI

« L'appassionante opera biografica che Roberto Cantalupo, valoroso diplomatico e piacevole scrittore, ha dedicato a questa interessantissima e complessa figura di monarca e di rinnovatore, rappresenta, per molte ragioni, una

preziosa ed autorevole documen-

tazione della perfidia politica degli inglesi che, con una astuzia veramente diabolica, sono riusciti a legare l'Egitto al carro dei loro interessi pur negandogli la più legittima aspirazione d'ogni popolo veramente civile: l'indipendenza ».


PeR SENTITO

Uova... nel prato Aragosta all’Agentario Formaggi: Gruera italiano, Pastorella Frutta... in quantità Vino:

BoTrTEGA

Vernaccia Sarda

DEL

GHIOTTONE

IN TEMPO DI GUERRA UOVA NEL PRATO. - Scottate in acqua bollente e salata due 0 tre belle piante di lattuga delle 4 stagioni che avrete precedentemente mondate e pulite. Appena le vedrete appassire, saranno cotte. Allora agrondatele e passatele nell'acqua fresca. Trifatele grossolanamente, pol riducetele a passato lavorandole con circa 100 gr. di burro. Fate ‘avaporare » il passato sul fuoco, affinché non vi sla assolutamente ad asciugarsi. A questo punto mettetevi due cucpiùacqua edimnaaccenni dolce, e versate il passato sul fondo di un tegame di lompete due uova sul verde passato, velate il tuorlo con un Eccellente. ARAGOSTA ALL’ARGENTARIO. - In una modesta trattoria di regione ebbi il... segreto... di questa squisitissima preparazione.

fagiolini Lessati, di carotine novelle pure lessate, € Riunite questi legumi in un tegame contenente fateli rosolare, aggiungendovi parecchia polpa di ersatevi un cucchiaione di vino bianco secco, € rosmarino e lauro, un pizzico di pepe rosso, un po" sapore dev'essere piuttosto piccante. ‘mettete un bel pezzo di burro manipolato tritati. Quando ilburro sarà fuso, ed i lein un sol tegame e mettetevi anche i pezzi cura di rompere il guscio delle zampe e delle carne in esso contenuta assorba l'aroma dei legumi . Lasciate cuocere pochi minuti ancora, versate nel (fondo) e mandate în tavola. Bicx Visconri

DIRE

Sì sente dire che il forte drammaturgo Sem Benelli abbia completamente rimaneggiato « La cena delle beffe ». camblandone i personaggi e portandone l'azione all'epoca presente. Effettivamente. è così. E nol siamo in grado. per gentile concessione dell'illustre autore, di offrire al nostri lettori aîcuni fra 1 più significativi brani della famosa tragedia. Il primo atto della quale, anziché all'osteria del Tornaquinci in Fiorenza, si svolge a Ginevra, nel novembre del 1935, nel locali della fu Società delle Nazioni. I due fra. telli Chiaramontesi sono stati sostituiti con Eden e col suo collega francese di allora. E Glannetto, trasformato in diplomatico italiano, narra così la faccenda al Tornaquinei Onorando messere, parlerò una volta sul serlo e sarà l'ultima. Questi due sanzionisti, anglo e francese, ebbi per miel compagni nel trastulli dal novecentoquindici al diciotto, Sono due poderosi pappatori, che per empirsi la trippa non badano a nessun mezzo. Io sempre li guardavo con meraviglia e, muto e sottomesso, non mi azzardavo di muovere un passo senza il loro consenso od Il loro ordine mi tenevano a balla, mi tenevano! Ma un giorno dissi: basta, e tirai dritto per la mia strada con pernacchi altissimi. Ho una mia vo'ontà che, temperata come lama di spada, ora m'assiste. lo gioco, scherzo, cello col perico'o, è quanto più costoro mi sanzionano più me Ja rido, perché più s'aguzza la mia mente scaltrita. Questi due messeri, lo me li immagino più forti di quel che sono, più feroci, più astuti per poterli superare Or vol sapete ch'Eden specialmente. maestro di bravate, sanzionista fierissimo, è il terrore di Ginevra. Non rispetta che il suo compare, tristo quanto lui, benché questi, ultimamente, abbla cercato quasi apertamente d'entrar nelle mie grazie, intimorito dallo strafottentissimo Germano, che approfittando dell’altrui zizzania, con grida minacciose strepitando, tutto s'è armato d'armi d'ogni genere e accostatosi fino alla sua porta giura e spergiura di voler distruggere e Je chiose e le clausole e gli artico’ di quel tristo Trattato di Versaglia che da tempo l'opprime. E lo farà! Dicevo dunque, ritornando a bomba, che in fondo contro me questi due diavoli hanno sempre goduto ad accanirai. Avevo vagheggiato una colonia anch'io, ma Eden s'adombrò, lo disse al suo compare e furono d'accordo. Egli sperava forse di ghermir! prima di me, tenendosela schiava per il piacere suo. Io, che me n'ero incapriccito e che contavo, inoltre, certi sacri diritti, feci intendere a Ginevra il mio scopo. Egli. che vuole tutto per sé col suo compare perfido, trasformò questa Lega in tribunale e qui mi sanzionarono, mi posero l'assedio, indi proposero l'embargo, sperando di rinchiudermi in un sacco e di bollarmi come un buffoncel'o. Ed io? Io me la rido. Sì, perché un'altra donna ho tolta per amarla, assai più bella e più lusingatrice. Si chiama essa Vendetta. Io la saprei dipingere cotanto son sicuro di possederla un giorno: la farei tutta gala beffarda e sghignazzante, € mentre ad Eden mostrerebbe | denti canini e gli occhi lampeggianti verdì, wi suonerebbe tanti di quei calci dove non dico, da stordirlo, tanto che questi fra vent'anni.ai suol nipoti le cicatrici rosse mostrerebbe. E la triste danzante, con 1 Téutoni,

un filo fine fine e ne vo' fare nodo che nessuno scioglierà. Vo' cominciare dal maggior compare, , che gira intorno a questa guerra fan quei mosconi tutti pelo, borbottano e ronzano e starnazzano ito le foglie per farsi sentire; non osan posarsi sopra il fiore, né si posano mal, perché c'è dentro l'ape, che in questo caso è il signor Hitler. E questi, se il moscone ai movesse, gli farebbe scoppiare l'intestino, saturo tutto del suol cinque pasti... È in mano nostra quel bandito! Via!

Dizioghi britannici. — Ti saluto: sono stata chiamata ad un posto di grande responsabilità. e domani prendo. servizio. —— Ma va. Sicuro: segretaria di Duff Cooper al Ministero delle Informazioni.

Per ragioni di spazio, non possiamo offrire altri pezzi del dramma ai nostri lettori. Del resto, allo spettacolo di Eden — o Churchill che ala — legato, che ripete i famosi versi Dammi, ti prego, un pozzo di petrolio. Con le mie navi ci farò la birra. Giran pel cielo grappoli di Stulca: ci ammazzano così, come le mosche... € della sua pazzia dopo aver trucidato Il compare francese, il pubblico assisterà direttamente e gratuitamente fra pochi giorni.

Il cane che aveva eccellenti ragioni per non obbedire e ln padrona distratta

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gegno e della sua cultura. Pochi ne conoscono direttamente gli scritti. Chè le opere dell'insigne scrittore napoletano (anche le più famose) sono da molti anni introvabili, in commercio. Era pertanto universalmente sentito il desiderio che per opera di editori e studiosi di buona volontà, fosse colmata questa grave lacuna e rivivesse in una ventina di buoni volumi, utili, attraenti e meritevoli di larga diffusione, il meglio della produzione bonghiana. L'onorevole impresa fu assunta, per invito dei

Ruggero Bonghi fu uno dei pensatori più alacri e dei polemisti più battaglieri del nostro Ottocento. Letterato e storico, filosofo e uomo politico, giornalista di varia e vasta cultura, scrittore che da Platone aveva dedotto l'argomentare preciso e sottile edai cinquecentisti e dal Manzoni uno stile esperto di ogni sfumatura e pur agile e fresco e arguto, trattò e discusse con vena inesauribile e con singolare acume tutte le questioni che per un quarantennio agitarono le menti e appassionarono gli animi degli Italiani colti. Letto e ammirato allora, oggi è quasi dimenticato. Molti ne ricordano il nome, sanno che tradusse e

figli del Bonghi, da una nota Casa Editrice e

sarà in breve tempo

dottamente commentò i dialoghi di Platone, che

scrisse una vita di Gesù, che iniziò una nuova storia di Roma antica, che tentò i più ardui campi delle scienze morali, della letteratura, della poli. tica. Altri ne ricordano alcune idee e amano ricercare, e rileggere l'uno o l'altro degli innumerevoli articoli disseminati in giormali e riviste, nei quali profuse per molti decenni

i tesori

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ANNI

EUROPA

osa dim ASTARISRO cura di MARIA 108561974" SANDIROCCO

RUGGERO

portata a compimento dall’ Editore Garzanti. ll Comitato di insigni studiosi, presieduto dal Senatore Giovanni Gentile, a cui venne affidato l'incarico della scelta e della cura degli scritti edell'epistolario, ha già assolto buona parte del suo delicato e ponderoso compito, procurando la pubblicazione di dieci dei sedici volumi che formeranno l'edizione completa.

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TONGHIC<

L- Programmi politici e Portiti, a cura di G.Gentile L30 I È ind

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Vol, 1, pagine 530, in-8° L. 30 Vol. II, pagine 534, in-8* L. 30 Vol, IN (in preparazione).

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1in duepreparazione volumi pubblicati e il terzole contengono efonache politiche della Nuova Antologia scritte dal Bonghi dall'aprile 1866 al settembre 1874.

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XIV.» Per l'Italia irredento, a cura di F.Salata XV 0 XVI. - Epistolario, @ cura di W. Maturi.

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