Campanula patula

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Campanula bienne
Campanula patula
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Campanulaceae
Sottofamiglia Campanuloideae
Genere Campanula
Specie C. patula
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Campanulales
Famiglia Campanulaceae
Sottofamiglia Campanuloideae
Genere Campanula
Specie C. patula
Nomenclatura binomiale
Campanula patula
L., 1753
Nomi comuni

Campanula a rami patenti

La campanula bienne (nome scientifico Campanula patula L., 1753) è una pianta erbacea dai fiori a forma di campanella appartenente alla famiglia delle Campanulaceae.[1][2]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome generico (campanula) deriva dalla forma a campana del fiore; in particolare il vocabolo deriva dal latino e significa: piccola campana.
Dalle documentazioni risulta che il primo ad usare il nome botanico di “Campanula” sia stato il naturalista belga Rembert Dodoens, vissuto fra il 1517 e il 1585. Tale nome comunque era in uso già da tempo, anche se modificato, in molte lingue europee. Infatti nel francese arcaico queste piante venivano chiamate “Campanelles” (oggi si dicono “Campanules” o “Clochettes”), mentre in tedesco vengono dette “Glockenblumen” e in inglese “Bell-flower” o “Blue-bell”. In italiano vengono chiamate “Campanelle”. Tutte forme queste che derivano ovviamente dalla lingua latina.[3] L'epiteto specifico (patula) deriva dal latino "spatulatus" (= ampio cucchiaio)[4] e fa riferimento alla forma spatolata delle foglie.[5]

Il binomio scientifico della pianta di questa voce è stato proposto da Carl von Linné (1707 – 1778) biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione Species Plantarum - 1: 163. 1753[6] del 1753.[7]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Descrizione delle parti della pianta
Portamento

(La seguente descrizione è relativa alla specie Campanula patula s.l.; per i dettagli delle varie sottospecie vedere più avanti.)
Queste piante arrivano al massimo a 3 - 7 dm di altezza. La forma biologica è emicriptofita bienne (H bienn), ossia in generale sono piante erbacee con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e si distinguono dalle altre per il ciclo vitale biennale. In alcuni casi possono essere considerate anche a ciclo biologico perenne.[8] Queste piante contengono inoltre lattice lattescente e accumulano inulina.[5][9][10]

Radici[modifica | modifica wikitesto]

Le radici sono dei sottili fittoni.

Fusto[modifica | modifica wikitesto]

La parte aerea del fusto è eretta o ascendente, a consistenza gracile e con superficie sparsamente pelosa.

Foglie[modifica | modifica wikitesto]

Le foglie hanno delle forme da oblanceolato-spatolate a lineari (quelle superiori); sono inoltre ottuse e crenate.

Infiorescenza[modifica | modifica wikitesto]

Infiorescenza

Le infiorescenze sono formate da ampie pannocchie i cui rami hanno un portamento patente. I fiori sono peduncolati con delle brattee posizionate da metà in poi.

Fiore[modifica | modifica wikitesto]

Calice e corolla
Stami e stilo

I fiori sono tetra-ciclici, ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo (in questo caso il perianzio è ben distinto tra calice e corolla) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono gamopetali, ermafroditi e attinomorfi.

  • Formula fiorale: per questa pianta viene indicata la seguente formula fiorale:
K (5), C (5), A (5), G (2-5), infero, capsula
  • Calice: il calice è un tubo terminante con 5 denti (sepali) a forma lineare; sono lunghi il doppio del tubo. Tra un dente e l'altro del calice non è inserita nessuna appendice riflessa.
  • Corolla: la corolla campanulata è formata da 5 petali più o meno concresciuti in un tubo ed è divisa fino quasi a metà. La corolla si allarga regolarmente dalla base alle fauci. Il colore è azzurro-lillacino (in alcuni casi è tendente al rossastro). I petali sono privi di ali marginali. Lunghezza della corolla: 2 – 3 cm.
  • Androceo: gli stami sono 5 con antere, libere (ossia saldate solamente alla base) e filamenti sottili ma membranosi alla base. Il polline è 3-porato e spinuloso.
  • Gineceo: lo stilo è unico con 3 stigmi. L'ovario è infero, 3-loculare con placentazione assile (centrale), formato da 3 carpelli (ovario sincarpico). Lo stilo possiede dei peli per raccogliere il polline.
  • Fioritura: in genere da maggio a agosto.

Frutti[modifica | modifica wikitesto]

I frutti sono delle capsule ovoidi, erette provviste di 10 robusti nervi; sono poricide 3-loculari, con deiscenza laterale o nella parte apicale sotto i denti del calice. I semi sono molto minuti.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama). In queste piante è presente un particolare meccanismo a "pistone": le antere formano un tubo nel quale viene rilasciato il polline raccolto successivamente dai peli dallo stilo che nel frattempo si accresce e porta il polline verso l'esterno.[10]
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento, essendo molto minuti e leggeri – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza della Campanula patula (Campanulaceae) è relativamente numerosa con 89 generi per oltre 2000 specie (sul territorio italiano si contano una dozzina di generi per un totale di circa 100 specie); comprende erbacee ma anche arbusti, distribuiti in tutto il mondo, ma soprattutto nelle zone temperate. Il genere di questa voce appartiene alla sottofamiglia Campanuloideae (una delle cinque sottofamiglie nella quale è stata suddivisa la famiglia Campanulaceae) comprendente circa 50 generi (Campanula è uno di questi). Il genere Campanula a sua volta comprende 449 specie (circa 50 nella flora italiana) a distribuzione soprattutto circumboreale.[11][12][13]
Il numero cromosomico di C. patula è: 2n = 20 e 40.[14] Alcune sottospecie sono diploidi e tetraploidi.

Sottospecie[modifica | modifica wikitesto]

Per questa specie sono riconosciute valide quattro sottospecie (oltre alla sottospecie principale patula) qui di seguito descritte.[2] (Non tutte le checklist riconoscono queste sottospecie[15])

Sottospecie patula[modifica | modifica wikitesto]

Distribuzione della sottospecie patula
(Distribuzione regionale[13] – Distribuzione alpina[8])
Formazione : comunità delle macro- e megaforbie terrestri
Classe : Molinio-Arrhenatheretea
Ordine : Arrhenatheretalia elatioris
Alleanza : Arrhenatherion elatioris

Sottospecie costae[modifica | modifica wikitesto]

Distribuzione della sottospecie costae
(Distribuzione regionale[13] – Distribuzione alpina[8])
  • Nome scientifico: Campanula patula L. subsp. costae (Willk.) Nyman, 1879
  • Basionimo: Campanula costae Willik., 1868.
  • Nome comune: campanula di Costa.
  • Descrizione: la lunghezza dei denti del calice dei fiori terminali è di 9 – 22 mm; alla base sono presenti 1 - 2 dentelli lunghi più di 0,5 mm; la parte interna del calice è quasi sempre pelosa; la lunghezza della corolla è di 16 – 34 mm. Il rapporto tra le lunghezze dei lobi della corolla e la lunghezza dei denti del calice è 0,7 - 1,5. Si tratta di una sottospecie diploide.
  • Fioritura: da maggio a agosto.
  • Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Orofita - Sud Ovest Europeo.
  • Distribuzione: in Italia questa specie è presente nelle Alpi Occidentali, Appennino Settentrionale e in Sardegna. Fuori dall'Italia, sempre nelle Alpi, questa specie si trova in Francia (dipartimenti di Isère, Savoia e Alta Savoia), in Svizzera (cantone Vallese). Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nel Massiccio del Giura, Massiccio Centrale e Pirenei.[8]
  • Habitat: l'habitat tipico sono le praterie rase, i prati e i pascoli mesofili (anche rocciosi) del piano collinare e montano e i margini erbacei dei boschi. Il substrato preferito è sia calcareo che siliceo con pH neutro, medi valori nutrizionali del terreno che deve essere secco.
  • Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante frequentano i seguenti piani vegetazionali: collinare e montano.
  • Fitosociologia: dal punto di vista fitosociologico la presente sottospecie appartiene alla seguente comunità vegetale:[8]
Formazione: delle comunità delle macro- e megaforbie terrestri
Classe: Trifolio-Geranietea sanguinei
Ordine: Origanetalia vulgaris

Sottospecie jahorinae[modifica | modifica wikitesto]

Distribuzione della sottospecie jahorinae
(Distribuzione regionale[13] – Distribuzione alpina[8])
Campanula patula subsp jahorinae
Cima Sappada, Sappada (BL), 1290 m s.l.m. - 23 giugno 2010
  • Nome scientifico: Campanula patula L. subsp. jahorinae (K.Malý) Greuter & Burdet , 1981.
  • Basionimo: Campanula patula var. jahorinae K.Malý, 1907.
  • Nome comune: campanula della Jahorina.
  • Descrizione: la lunghezza dei denti del calice dei fiori terminali è di 8 – 18 mm; il contorno è intero o eventualmente alla base sono presenti 1 - 4 dentelli lunghi meno di 0,5 mm; il calice è glabro; la lunghezza della corolla è di 20 – 37 mm. Il rapporto tra le lunghezze dei lobi dell corolla e la lunghezza dei denti del calice è 1,0 - 2,3. Si tratta di una sottospecie tetraploide.
  • Fioritura: da maggio a luglio.
  • Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Orofita - Sud Est Europeo.
  • Distribuzione: in Italia questa specie è presente nelle Alpi Orientali. Fuori dall'Italia questa specie si trova in Austria e nelle Alpi Dinariche.
  • Habitat: l'habitat tipico sono i prati e i pascoli mesofili. Il substrato preferito è siliceo con pH acido, medi valori nutrizionali del terreno che deve essere mediamente umido.
  • Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare da 300 a 1800 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare, montano e in parte quello subalpino.
  • Fitosociologia: dal punto di vista fitosociologico la presente sottospecie appartiene alla seguente comunità vegetale:[8]
Formazione : comunità delle macro- e megaforbie terrestri
Classe : Molinio-Arrhenatheretea
Ordine : Arrhenatheretalia elatioris
Alleanza : Arrhenatherion elatioris

Altre sottospecie[modifica | modifica wikitesto]

  • Campanula patula subsp. abietina (Griseb. & Schenk) Simonk, 1887 - Distribuzione: Europa sud orientale
  • Campanula patula subsp. epigaea (Janka ex Degen) Hayek, 1930 - Distribuzione: stesso areale della sottospecie patula
  • Campanula patula subsp. alekovyi Ancev

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[16]

  • Campanula allionii subsp. monanthos (Pant.) Nyman
  • Campanula costae Willik., 1868 (sinonimo della sottospecie costae)
  • Campanula bellidifolia Lapeyr.
  • Campanula brachiata Seidl ex Opiz
  • Campanula brodensis Formánek
  • Campanula chrysogonii Sennen
  • Campanula csepeliensis Gand.
  • Campanula decurrens L.
  • Campanula epigaea Degen
  • Campanula flaccida (Wallr.) Dalla Torre & Sarnth. (sinonimo della sottospecie costae)
  • Campanula jahorinae (K. Malý) Landolt*Campanula monanthos Pant.
  • Campanula neglecta Schult.
  • Campanula patene Gueldenst.
  • Campanula patene Gueldenst. ex Ledeb.
  • Campanula patula subsp. abietina Simonkai
  • Campanula patula subsp. debilis Kuveav
  • Campanula patula subsp. flaccida (Wallr.) Soó
  • Campanula patula subsp. peterfii (Soó ex Jav.) Soó
  • Campanula patula subsp. vajdae (Penzes) FED.
  • Campanula patula var. albiflora Syr.
  • Campanula patula var. calycina Willk.
  • Campanula patula var. calyciserrata Beyer
  • Campanula patula var. costae (Willk.) O.Bolòs & Vigo (sinonimo della sottospecie costae)
  • Campanula patula var. decurrens (L.) Schult.
  • Campanula patula var. flaccida (sinonimo della sottospecie patula)
  • Campanula patula var. glauca Kuntze
  • Campanula patula var. grandiflora A.DC.
  • Campanula patula var. hirsuta Schur
  • Campanula patula var. jahorinae K. Malý
  • Campanula patula var. latifolia A.DC.
  • Campanula patula var. macrocalyx Kuntze
  • Campanula patula var. parva Merino
  • Campanula patula var. pauciflora A. DC.
  • Campanula patula var. peterfii (Soó ex Jav.) Soó
  • Campanula patula var. platyphylla Kuntze
  • Campanula patula var. serratisepala Murr
  • Campanula patula var. stricta Opiz
  • Campanula patula var. thyrsiflora Kuntze
  • Campanula patula var. uniflora Noulet
  • Campanula patula var. vajdae Soó
  • Campanula pinifolia Vuk.
  • Campanula stefanoffii F. Herm.
  • Campanula vajdae Penzes
  • Campanula velenovskyi Adamovic
  • Neocodon patulus (L.) Kolak. & Serdyuk.
  • Rapunculus patulus (L.) Fourr.

Altre notizie[modifica | modifica wikitesto]

La campanula a rami patenti in altre lingue è chiamata nei seguenti modi:

  • (DE) Gewöhnliche Wiesen-Glockenblume
  • (FR) Campanule étalée
  • (EN) Spreading Bellflower

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 gennaio 2021.
  3. ^ Motta 1960, Vol. 1 - pag. 424.
  4. ^ David Gledhill 2008, pag. 357.
  5. ^ a b Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 687.
  6. ^ BHL - Biodiversity Heritage Library, su biodiversitylibrary.org. URL consultato il 28 maggio 2014.
  7. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 29 maggio 2014.
  8. ^ a b c d e f g h i Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 306.
  9. ^ Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 41.
  10. ^ a b Judd 2007, pag. 516.
  11. ^ Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 26-56 e 41.
  12. ^ Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 679.
  13. ^ a b c d Conti et al. 2005, pag. 67.
  14. ^ Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 28 maggio 2014.
  15. ^ EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 29 maggio 2014.
  16. ^ The Plant List - Checklist Database, su theplantlist.org. URL consultato il 29 maggio 2014.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • David Gledhill, The name of plants (PDF), Cambridge, Cambridge University Press, 2008. URL consultato il 31 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore. Volume 1, 1960, pag. 424.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume 2, Bologna, Edagricole, 1982, pag. 687, ISBN 88-506-2449-2.
  • Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales. Pag 41, Berlin, Heidelberg, 2007.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
  • D.Aeschimann, K.Lauber, D.M.Moser, J-P. Theurillat, Flora Alpina. Volume 2, Bologna, Zanichelli, 2004, pag. 306.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàJ9U (ENHE987007283382905171