Gaetanus brevispinus

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Gaetanus brevispinus
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Arthropoda
Subphylum Crustacea
Classe Maxillopoda
Sottoclasse Copepoda
Infraclasse Neocopepoda
Superordine Gymnoplea
Ordine Calanoida
Famiglia Aetideidae
Genere Gaetanus
Specie G. brevispinus
Nomenclatura binomiale
Gaetanus brevispinus
Sars, 1900
Sinonimi

Gaidius brevispinus (Sars G. O., 1900)
Gaidius major Wolfenden, 1904
Chiridius brevispinus Sars G. O., 1900[1]

Il Gaetanus brevispinus è una specie di crostaceo del genere Gaetanus, dell'ordine dei Calanoida. Fa parte dello zooplancton[2], ed è un predatore che si ciba prevalentemente di altri copepodi[3]

Habitat e distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di una specie cosmopolita, ma che si trova principalmente nelle acque basse in vicinanza dei poli[4], ed in particolare nell'oceano artico, tra la superficie e i 1.500 metri di profondità, con la maggior concentrazione tra i 100 e i 750 metri[3]. Più lontano dai poli lo si trova a profondità maggiori, di 3.000 metri[4], in particolare lungo la corrente termoalina[5].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Sono caratterizzati da spine lungo tutto il corpo. La parte anteriore e l'apparato digerente sono di un rosso acceso. Il corpo delle femmine è lungo tra i 3,6 e i 4,9 millimetri, mentre quello dei maschi tra i 2,3 e i 4,1.[3] Oltre ad essere più piccoli, i maschi hanno anche spine posteriori più ridotte.[2] La coda è lunga circa un terzo del corpo, mentre le antenne sono lunghe quanto il corpo o di più[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Gaetanus brevispinus - Species Card - Marine Planktonic Copepods, su copepodes.obs-banyuls.fr.
  2. ^ a b (EN) Gaetanus brevispinus, su species-identification.org. URL consultato il 22 marzo 2010.
  3. ^ a b c d (EN) Gaetanus brevispinus (Sars, 1900), su arcodiv.org. URL consultato il 22 marzo 2010.
  4. ^ a b Stessa specie, poli opposti - Gaetanus Brevispinus, su lescienze.espresso.repubblica.it. URL consultato il 22 marzo 2010.
  5. ^ (EN) Same Species, Polar Opposites: The Mystery of Identical Creatures Found in both Arctic and Antarctic Waters [collegamento interrotto], su web2.scientificamerican.com. URL consultato il 22 marzo 2010.

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