Spathiphyllum

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Spathiphyllum
Spathiphyllum cochlearispathum
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Monocotiledoni
Ordine Alismatales
Famiglia Araceae
Sottofamiglia Monsteroideae
Tribù Spathiphylleae
Genere Spathiphyllum
Schott
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Liliopsida
Ordine Arales
Famiglia Araceae
Genere Spathiphyllum
Specie

Spathiphyllum Schott è un genere di piante monocotiledoni della famiglia delle Aracee[1], note col nome comune di spatifillo o pianta cucchiaio per la caratteristica forma della spata floreale.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Raggiungono il metro di altezza, con i fiori riuniti in uno spadice avvolto in una spata bianca o verdastra. La loro particolarità è la totale mancanza di fusto: le foglie crescono infatti direttamente da un rizoma sotterraneo.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Il genere comprende le seguenti specie:[1]

Usi[modifica | modifica wikitesto]

È spesso usata in vaso come pianta da appartamento. Tra le specie coltivate citiamo Spathiphyllum floribundum originario di Colombia, Ecuador, Panama e Venezuela, pianta perenne alta da 30 a 60 cm; Spathiphyllum wallisi originario di Panama, pianta perenne alta da 50 cm a 1,2 m a seconda della varietà, ha foglie lanceolate di colore verde-vivo lunghe circa 10–15 cm con un lungo e robusto picciolo di circa 15 cm, i fiori primaverili-estivi sono riuniti in una infiorescenza giallastra a spadice avvolta da una spata di colore bianco, in cima ad un peduncolo lungo fino a 50 cm.

Essa vive al meglio a mezz'ombra e necessita di poca luce, va annaffiata circa una volta alla settimana. Il terreno deve essere umido, ma per evitare marciumi radicali necessiterà di acqua solamente quando sarà asciutto.

Uno studio effettuato dalla NASA Clean Air Study ha concluso che piante come il genere Spathiphyllum hanno particolare capacità di depurare l'aria interna di appartamenti o locali chiusi, trattenendo in parte alcuni contaminanti tossici come il Benzene o la Formaldeide, comunemente presenti in molti prodotti di uso comune.[2]

Coltivazione[modifica | modifica wikitesto]

Richiede ambienti caldo umidi e ombreggiati con temperature minime invernali non inferiori ai 20 °C, nella bella stagione concimare 2 volte al mese con fertilizzanti liquidi, frequenti annaffiature estive, diradate d'inverno, spruzzature quotidiane delle foglie, rinvasare ogni 2-3 anni usando terriccio universale misto a torba, per gli individui di grandi dimensioni si preferisce praticare una potatura delle radici anziché rinterrare[3].

Si moltiplica con la semina o la divisione dei cespi in primavera.

Avversità[modifica | modifica wikitesto]

  • L'eccesso di ristagno idrico provoca l'ingiallimento delle foglie;
  • L'esposizione ai raggi solari diretti provoca macchie necrotiche sulle foglie esposte;
  • Gli ambienti troppo umidi e con basse temperature possono favorire i marciumi radicali causati da funghi;
  • È sensibile ad attacchi di afidi, acari e cocciniglia farinosa.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Spathiphyllum, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato l'8 gennaio 2022.
  2. ^ Anne Raver, Need an Air Freshener? Try Plants, in New York Times, 13 febbraio 1994.
  3. ^ Spathiphyllum o Spatifillo: Consigli, Coltivazione e Cura, su L'eden di Fiori e Piante, 9 agosto 2016. URL consultato il 30 ottobre 2020.

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