LECCO – Un clima un po’ frastornato, quello in cui ieri sera si è svolta l’assemblea aperta del PD Lecco, al centro sociale di Germanedo. Difficile aspettarsi altro, in queste fasi convulse per il maggior partito di sinistra. Presente quasi tutta la dirigenza, compresi gli onorevoli Gianmario Fragomeli e Veronica Tentori, assente invece Alessandra Moretti, ex portaborse di Bersani, che era tra gli ospiti annunciati. Un Partito Democratico che ha dato l’impressione di faticare, soprattutto nei suoi vertici, nel fare un po’ di autocritica.
Quasi surreale infatti l’intervento di apertura del segretario provinciale Ercole Redaelli che, parlando delle dinamiche che hanno portato all’attuale crisi del PD, ha evidenziato un po’ di difficoltà a superare il momento difficile del suo partito. Ha prima commentato la candidatura di Franco Marini come “non sufficientemente argomentata” che, a suo dire “ha poi scatenato una reazione di un manipolo di franchi tiratori… “, ma deve correggersi dopo il rumoreggiare del pubblico, probabilmente non convinto che i franchi tiratori fossero proprio un manipolo. Pubblico che però poi non reagisce quando il segretario parla dell’esito delle politiche come di una “Non vittoria“.
“Ricavo la sgradevole sensazione – ha continuato Redaelli, in chiusura – che la parte buona del PD, che ha sempre lavorato guidato dagli ideali, sia stata strumentalizzata dalle correnti. Credo anch’io, come ha detto Bersani, che siamo in una fase di feudalizzazione del partito.”
Dopo un riassunto della giovane deputata Veronica Tentori relativo alle vicende che hanno portato alla rielezione di Giorgio Napolitano, e l’intervento dell’altro neo deputato lecchese Gianmario Fragomeli che ha parlato della necessità di assumersi le responsabilità di un partito che fatica ad ascoltare la propria base, è iniziata una serie di interventi di altri esponenti locali.
Marco Panzeri, portavoce dei renziani, ha parlato esplicitamente di “disastro elettorale e strategico” puntando il dito contro la dirigenza che ha consegnato a Berlusconi la “Golden share della decisione su come formare il governo”, parlando anche del fatto che ” anche a livello locale, in questi mesi, ho scoperto una divisione fortissima“.
Interviene anche l’ex deputato Lucia Codurelli, che prima ha invocato “più solidarietà e più Partito” ritenendo anche lei che “la non-vittoria ha messo a nudo le contraddizioni all’interno del Pd, un partito che non è mai decollato” criticando la dirigenza: “Il problema – ha detto concludendo – è l’anarchia”.
Altri interpreti hanno parlato dell’eterogeneità delle anime che compongono il PD: Giuseppe Scuderi l’ha definito “un’accozzaglia”, mentre l’ex senatore Antonio Rusconi ha più volte distinto, anche velatamente, chi è arrivato nel PD dai DS e chi dalla Margherita: “Ora noi dobbiamo crede di nuovo in questo progetto. Per alcuni di noi si parlerà di profezia, per altri di utopia”.
L’ex senatore, continuando nel suo discorso, ha anche accusato la dirigenza di non riuscire a tenere i propri parlamentari: “Durante l’elezione del Presidente della Repubblica è evidente che sono mancate le regole. Quando un gruppo prende una decisione, in democrazia diventa la decisione di tutti i singoli, sennò non funziona. Ho visto nostri iscritti andare in sala stampa per prendere le distanze dalle decisioni di partito nell’istante dopo la votazione. Questo non è un partito”.
L’ultimo tra i “big” ad intervenire è stato il sindaco di Lecco, Virginio Brivio:”Nelle settimane dopo il voto abbiamo cercato l’equilibrio all’interno del partito e ci siamo dimenticati di ascoltare il Paese. Ora ci troveremo a fare quello ci dirà Napolitano, ma il governo di larghe intese era una cosa che avremmo dovuto fare noi il giorno dopo le elezioni, quando avremmo potuto dettare tempi e regole. Ora invece ci arriviamo in balia di un partito che sta mostrando evidenti difficoltà.”
“Bisognava avere il coraggio – ha continuato Brivio – di dire che era più saggio sia per il paese che per noi che da soli il Governo non lo avremmo potuto fare, e avremmo avuto almeno la capacità di governare i processi che ci portano all’ineluttabile governo col centrodestra.”
In conclusione il sindaco ha chiesto che tutti quelli che in questi giorni hanno rassegnato le proprie dimissioni le ritirino : “Si deve restare sulla barca e si deve lavorare, troppo facile mollare adesso”.