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Enrico Carraro sarà il leader di Confindustria Veneto

Ormai i giochi sono fatti, l’imprenditore padovano dovrebbe accettare l’incarico Il presidente Zoppas, anche se non voterà, sarebbe favorevole alla candidatura

Roberta Paolini
1 minuto di lettura



Enrico Carraro si appresterebbe a diventare il prossimo presidente della Confindustria regionale. Lo affermano fonti molto vicine alla vicenda. In realtà al vertice dell’Aquilotto veneto lo avrebbe voluto come suo successore probabilmente già Roberto Zuccato. Poi le dinamiche interne, l’ascesa del giovane Matteo Zoppas, portarono a un esito differente. Ma va sottolineato che il nome non sarebbe sgradito a Zoppas stesso, anche se lui non parteciperà al voto.

Il 23 settembre l’attuale presidente di Confindustria Veneto ha comunicato al consiglio di presidenza, riunito a Villa Braida, l’intenzione di chiudere anzitempo il suo mandato. Si dice che la disponibilità di Carraro sia stata sondata quasi nell’immediatezza del suo passo indietro. E questo perché il 57enne, presidente di Carraro Group, attuale vicepresidente di Confindustria VenetoCentro, è un nome sul quale c’è confluenza. A cominciare da Vicenza, Luciano Vescovi ha molta stima dell’imprenditore padovano, non lo ha mai nascosto, anzi. E certamente Carraro risolve un problema, dalle parti di Padova, anche per chi ha delle ambizioni nella corsa (prevista nel 2020) per la leadership di Assindustria VenetoCentro. L’imprenditore al vertice del gruppo multinazionale di famiglia, attivo nel settore dei sistemi di trasmissione per trattori e veicoli off-highway, sarebbe stato il nome migliore per guidare la territoriale nata dalla fusione tra Treviso e Padova. La sua candidatura avrebbe gettato un cono d’ombra sulle aspirazioni di altri, però. Ecco perché sostenerlo al regionale significa anche un po’ levarlo dai giochi. Non è un mistero per nessuno che la grande territoriale Treviso- Padova, alla quale vuole unirsi anche Venezia (incontrando qualche vischiosità peraltro), ha depotenziato il ruolo di Confindustria Veneto.

Spendere come presidente di un “regionale” molto meno forte di un tempo un nome come Carraro, che per esperienza, caratteristiche, talento e (ça va sans dire) lignaggio ha un atout per la poltrona di una delle principali associazioni del sistema, è come mettere in panchina il fuoriclasse.

Dal canto suo l’imprenditore, probabilmente con difficoltà, avrebbe accettato un impegno oneroso in termini di tempo come la presidenza di Assindustria VenetoCentro. E quindi, sembra sempre più probabile, che alla fine acconsentirà a diventare nuovo presidente dopo Zoppas. Tutte le tessere del mosaico andrebbero così al loro posto e la transizione sarebbe quasi indolore. Si sa che le diplomazie sono al lavoro, anche se una data, per il nuovo consiglio che deve definire il percorso successorio, ancora non c’è. Se invece (con un colpo di scena a questo punto) Carraro non accettasse, magari pronunciando la sua disponibilità a guidare VenetoCentro, inizierebbe anzitempo il risiko vero. O meglio, come qualche acuto osservatore annota, il domino. —

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