Cilento, lungo il sentiero della primula di Palinuro
Per gli appassionati, non ha certo bisogno di presentazioni. E’ il simbolo indiscusso del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, conosciuta dai naturalisti di tutto il mondo ed inserita negli elenchi internazionali delle specie protette e a rischio di estinzione. E, particolare di non poco conto, ha due milioni e mezzo di anni: quanto basta per farla considerare un “paleo endemismo”, una sorta di fossile vivente.E la primula di Palinuro (“Primula palinuri petagna” il nome scientifico), presente esclusivamente sulle falesie calcaree delle zone litoranee del Tirreno meridionale, sarà l’assoluta protagonista di una due giorni di iniziative e convegni organizzati da Ardea, Gruppo Botanico di Palinuro, Seconda Università di Napoli, GET Cultnatura Rofrano e associazione Eso Es Palinuro. L’appuntamento è a Palinuro, nel Salernitano, dove verranno sottolineati i delicati equilibri del sistema costiero, le unicità che lo rendono speciale (come le specie endemiche, tra cui la stessa primula) e le criticità che li mettono a rischio. Il prossimo 12 e 13 marzo si parlerà “delle norme di tutela che insistono in aree come questa e si sottolineerà come il singolo cittadino e le amministrazioni locali possano utilizzale per difendere il territorio da abusi e speculazioni”, come spiega l’organizzatore Giovanni Cammarano. Tra le iniziative in programma, a cominciare dalle 17 del 12 marzo presso l’Hotel Santa Caterina di via Indipendenza) un’accurata esposizione dei progetti Ardea in Cilento, con il seminario di Rosario Balestrieri, il seminario sugli ambienti costieri a cura del botanico Sandro Strumia della Seconda Università di Napoli e la relazione dell’ornitologo Marcello Giannotti sul progetto “Una spiaggia per il fratino”, volto al monitoraggio e alla salvaguardia di un piccolo uccello che nidifica anche lungo le spiagge campane. Ma a impreziosire il week end sarà senz’altro il percorso del sentiero della primula, che domenica 13 (ore 8:30, partenza in località Saline) consentirà l’osservazione di numerose stazioni del raro endemismo (scovando la primula nel pieno del rigoglio tardo invernale) e di comprendere dal vivo, come spiega Ardea, “potenzialità e criticità di un tratto di costa unico e delicato”. Una passeggiata di quattordici chilometri che attraverserà anche l’antiquarium e le strutture storiche del Capo Palinuro e si concluderà sotto la volta dell’Arco Naturale. (testo pasquale raicaldo - foto diego errico, giovanni cammarano, vincenzo borzacchiello)