Lo dice la scienza

Uomini e donne, due modi diversi di affrontare le difficoltà della vita

Uomini e donne, due modi diversi di affrontare le difficoltà della vita
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Tutto ha un genere. Anche il modo con cui si combatte lo stress, specie se legato a una delusione amorosa. Uno studio inglese della Northumbria University di Newcastle dimostrerebbe infatti che gli uomini scacciano il chiodo con la stessa arma, facendo sesso o investendo energie quanto prima in una nuova relazione. Le donne invece, preferirebbero riversarsi, nel cibo meglio se dolce, quale compensazione delle zuccherosità e dell’affetto, improvvisamente venuti a mancare.

Lo studio. L'indagine ha preso come campione una popolazione sia di maschi che di femmine, più precisamente 115 uomini e 250 donne, con l’obiettivo di capire quali meccanismi per attenuare stress e tensione adottano i due sessi, tanto più se legati a una storia d’amore appena finita. Ovvero se le vie di evasione, di fuga mentale e fisica, sono le medesime o se siano influenzate dal genere. È noto infatti che uomini e donne reagiscono in maniera diversa di fronte a vari fenomeni: dalla risposta alle terapie, fino alle variabilità comportamentali in occasione di uno specifico evento, condizionati da una componente genetica, da fattori ormonali, da aspetti culturali e così via.

 

 

E la biologia spiegherebbe pure la diversa risposta al mal d’amore. Infatti, indagando i comportamenti dei due sessi, i ricercatori avrebbero osservato che il 27 percento degli uomini, contro solo l'11 percento delle donne, si consola facendo nuovo sesso, talvolta anche virtuale, guardando cioè film o video hot, mentre le donne cercherebbero una compensazione calorica. Privilegiando nel 50 percento un rifugio nel cibo, che spesso e non solo per questioni amorose, rappresenta un meccanismo compensatorio a qualche cosa che non funziona alla perfezione a livello mentale o emotivo. Scelta, quella alimentare, adottata invece soltanto da un terzo degli uomini.

Perché gli uomini preferiscono il sesso. È una questione di evasione, ovvero d'accantonare temporaneamente le problematiche della quotidianità, comprese quelle sentimentali, e pensare un po’ al piacere. Provandone tutte le emozioni e i vantaggi associati, grazie alle endorfine. Ovvero, sostanze prodotte dall’organismo durante l'attività sessuale che promuovono il piacere, contrastando gli effetti negativi e comunque stressanti che la persona sta vivendo in quel momento. Insomma le endorfine, e il sesso, rappresenterebbero una sorta di farmaco-terapia al naturale. Ma perché gli uomini, rispetto alle donne, ricorrerebbero più volentieri e spesso al sesso, come metodica anti-stress?  Perché, dicono gli esperti, hanno una libido più alta, biologicamente parlando.

 

 

Perché le donne preferiscono il cibo. Ancora non è chiaro perché il gentil sesso preferisca aprire la dispensa o il frigorifero e, in momenti di stress o di cali di tono umorale, smangiucchi molto più volentieri cibi grassi e dolci. Quello che è certo è che questo genere di alimenti interferisce con il cortisolo, il cosiddetto ormone dello stress, alleviandone dunque l’impatto generale.

Anche il colloquio con lo psicologo è di genere. E terapeuticamente parlando? Pare che anche in questo caso ci siano differenze di sesso. Infatti secondo una ricerca svolta dalla Northumbria University di Newcastle in collaborazione con l’Università di Portsmouth e i Central London Samaritans, tutti inglesi, che ha coinvolto 20 terapeuti, sembrerebbe che gli uomini prediligano il colloquio con un esperto in caso di difficoltà sul lavoro e le donne per problemi sentimentali. Ma non solo: queste ultime si dilungherebbero a raccontare allo psicologo le loro storie, specie se tormentate, mentre gli uomini si limiterebbero allo stretto necessario, poche parole e per poco tempo, chiedendo una soluzione rapida e se possibile indolore. Avrebbero cioè necessità non di rimuginare, bensì di ricominciare.

 

 

Ma gli esperti fanno anche un’altra considerazione: gli stessi terapeuti nell’80 percento dei casi amano poco parlare delle differenze colloquiali fra uomini e donne, riconducibile forse a un retaggio culturale che porta a discutere più volentieri delle somiglianze fra i sessi, piuttosto che delle differenze. Un peccato, perché questo aspetto aiuterebbe a impostare migliori percorsi terapeutici differenziati e soprattutto a incentivare maggiormente i colloqui con lo psicologo fra gli uomini, perché, a dispetto della minore inclinazione maschile a rivolgersi a un esperto, sono loro che in una percentuale di casi anche 3-4 volte superiore rispetto alle donne finiscono col scegliere drastiche soluzioni, suicidio compreso. Insomma, nessuna saggia via di mezzo.

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