Tra i movimenti artistici che hanno caratterizzato i primi anni del Novecento il Dadaismo è quello che più ha estremizzato il concetto di arte e il valore dell’artista.

Il Movimento Dada ha sconvolto l’arte dell’epoca, proponendo una nuova estetica disturbante e provocatoria. Non solo, ha anche cambiato le forme e i mezzi dell’arte e ha posto le basi per l’arrivo di nuove correnti come il surrealismo.

Scopriamo tutto su questo movimento irriverente che ha come sfondo il Cabaret Voltaire, il locale di Zurigo dove nel 1916 fu fondato il dadaismo.

Che cos'è il Dadaismo in arte?

Il Movimento Dada è una tendenza culturale, iniziata in Svizzera nel 1916 nel pieno della prima guerra mondiale e terminata nel 1920. Nasce in contrapposizione a tutte le correnti artistiche passate e contemporanee al movimento, tutte definite con il suffisso -ismi, per questo secondo gli artisti il termine Dadaismo è scorretto e va preferito il termine Dada.

Nonostante sia un movimento particolarmente sviluppato solo tra Svizzera, Francia e Germania il dadaismo è arrivato velocemente anche in America. Tra gli artisti principali di questa tendenza ricordiamo Marcel Duchamp, Tristan Tzara, Hannah Hoch, Hans Arp e il fotografo americano Man Ray.

Perché si chiama Dadaismo?

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Photo 12//Getty Images

Secondo le parole di Tristan Tzara, fondatore e teorico del movimento, che ha realizzato anche il manifesto del dadaismo: Dada non significa nulla. Dada è un prodotto della bocca, usato per designare quello che sarà, più che un movimento artistico omogeneo, uno spirito e un atteggiamento accomunante intellettuali di diversa estrazione nei confronti del fare e del pensare l'arte.

Oltre al suo significato, anche il perchè della scelta della parola dada è incerto. Qualcuno sostiene che venga dalla parola da, sì in russo e chi dice che indica il modo dei bambini di parlare e di indicare le cose.

Altre teorie sostengono invece che la parola fu trovata per caso in un dizionario da Richard Huelsenbeck e Hugo Ball e che in francese significa cavallo a dondolo.

Perché il Dadaismo nasce in Svizzera?

Il dadaismo nasce negli anni della prima guerra mondiale. Ha trovato la sua culla in Svizzera, Paese neutrale dove sono confluiti gli artisti scappati dalle loro nazioni d’origine per fuggire dalla guerra.

Tra gli intellettuali rifugiati in Svizzera che hanno dato vita al Dada troviamo Hans Arp, Tristan Tzara, Marcel Janco, Richard Huelsenbeck e Hans Richter.

La prima espressione pubblica di Dada è datata 5 febbraio 1916, giorno in cui è stato inaugurato il Cabaret Voltaire del regista Hugo Ball. In realtà però alcune testimonianze di dada hanno anche date precedenti al 1916, ad esempio l’opera Ruota di bicicletta di Marcel Duchamp, datata 1913.

Quali sono le caratteristiche del Dadaismo?

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Per gli artisti dada il dadaismo non è arte, perché tutto può essere arte e di conseguenza nulla è arte. Questo pensiero alla base della corrente la mette in contrapposizione con tutti i movimenti artistici esistiti fino a quel momento, anche i più anticonvenzionali come futurismo e avanguardie.

Il dada è caratterizzato dal rifiuto degli standard artistici, dall’irriverenza, dalla provocazione e dall’utilizzo di nuove forme d’arte, come il fotomontaggio, il collage, il ready-made, le registrazioni sonore, la grafica e i manifesti. Gli artisti sono eccessivi, anticonvenzionali e il loro fine è quello di suscitare scandalo.

Fondamentale per gli artisti dada è il rifiuto della guerra, della cultura occidentale e del passato. La funzione dell’artista e del movimento è quella di distruggere l’arte nella sua concezione più vecchia ed è proprio questo ad aver posto le basi per la trasformazione del dadaismo nel surrealismo.

Il dadaismo ready-made

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Una delle nuove forme d’arte che il dada ha offerto è quella del ready made, ovvero l’utilizzo di oggetti reali e di uso comune non realizzati dall’artista e senza un particolare valore o scopo estetico. Con il ready made i dadaisti volevano mandare il messaggio che in realtà nulla è arte, ma che per questo allo stesso tempo tutto può essere arte.

Nel dadaismo ci sono due tipi di ready-made: quello rettificato, ovvero modificato rispetto alla funzione iniziale dell’oggetto e quello puro. Attraverso il ready-made l’artista si trasforma in colui che riesce a dare un nuovo significato alle cose.

Esempi di dada ready-made rettificato sono le opere di Marcel Duchamp come Ruota di bicicletta e la più celebre Fontana. Nel primo caso la ruota è esposta al contrario e quindi non può più svolgere la sua funzione originale, ma ha un nuovo scopo perché può ancora muoversi grazie all’intervento di chi osserva l’opera, che può girare e toccare la ruota a suo piacimento. Anche in questo caso il dada si differenzia dagli altri movimenti artistici perché permette allo spettatore di usufruire attivamente dell’opera e non solo di osservarla da lontano.

Fontana è invece un orinatoio esposto al contrario, che non svolge più la sua funzione originale ma inverte il flusso e diventa una fontana. L’opera è stata molto criticata, tanto che fu inviata da Duchamp per un’esposizione a New York, ma la Società degli Artisti Indipendenti si è rifiutata di esporla.

Quando parliamo di ready-made puro invece l’oggetto non viene modificato in nessun modo, viene semplicemente ricollocato. Un esempio è lo Scolabottiglie, scultura del 1914 di Duchamp creata con lo pseudonimo di Rrose Sélavy. In questo caso l’oggetto è stato acquistato e esposto direttamente senza modifiche.

Altre opere del dadaismo

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Dan Kitwood//Getty Images

Tra le opere più famose del dada ricordiamo fotomontaggi, collage, opere sonore, sculture e quadri tridimensionali.

Uno dei primi esempi di dada è la poesia fonetica di Hugo Ball Gadji Beri Bimba, composta da parole senza senso.

Altri esempi di dada si trovano nelle fotografie di Man Ray come le celebri Le violon di Ingres e Noire et Blanche, con modella Kiki de Montparnasse, e Lacrime di vetro.

Tra le fotografie e i fotomontaggi ricordiamo l’opera di Marcel Duchamp L.H.O.O.Q., una riproduzione della Gioconda su cui sono applicati baffi e pizzetto e la sigla L.H.O.O.Q., che in francese suona elle a chaud au cul, un irriverente riferimento all’eccitazione sessuale della Gioconda.

Nei fotomontaggi rientra anche l’opera dell’artista tedesca Hannah Höch, Tagliato col coltello da cucina Dada attraverso l’ultima epoca weimariana della cultura della pancia da birra in Germania, fotomontaggio dalla chiara e dura critica politica e sociale.

Tra i dipinti ricordiamo anche l’opera di Max Ernst Piccola macchina costruita da Minimax Dadamax in persona per l'impavida impollinazione di femmine succhiatrici all'inizio del cambiamento di vita e per altre impavide funzioni simili.