Via le stringhe delle scarpe e gli oggetti che potrebbero costituire un pericolo. Via anche gli anelli e tutto quello che di prezioso si porta addosso: no a possibile merce di scambio. Infine, via i cellulari: il contatto con l'esterno è cosa severamente vietata. Allo spazio Panorama di C41 nella cornice di BiM - dove Bicocca incontra Milano -, ci andiamo spogliati dell'oggettistica che ci appartiene: dentro a Extrema Ratio si possono portare solo anima e coscienza. Perché fino al 20 novembre, gli spazi del progetto di rigenerazione urbana ospitano la riproduzione fedele di una cella della Casa Circondariale Francesco di Cataldo (comunemente nota sotto il nome di Carcere di San Vittore), realizzando un'installazione di Caritas Ambrosiana, accompagnata dall'approfondimento della mostra fotografica del PAC “Ri-scatti. Per me si va tra la perduta gente”, a cura di C41, allestita nel corridoio adiacente. E le pareti della cella sono (già) una forma di comunicazione.

extrema ratio, bimpinterest
Courtesy C41
Panorama di C41 a BIM
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Courtesy C41
Panorama di C41 a BIM

"Mamma perdonami... pagami l'avvocato!" - questo uno dei messaggi scritto a matita sul muro della prigione. Niente di inventato. Tutto quello che c'è nella piccola stanza, tanto piccola per davvero: 8 metri quadrati, è ispirato (senza finzione) a qualcosa che esiste e che la maggior parte di noi ignora. Un letto a castello con due materassi l'uno sopra l'altro, una piccola scrivania con un televisore a tubo catodico e un bagno senza porta. Questo è quanto resta a disposizione per la vita di tutti i giorni dei detenuti, che scontano la pena per reati gravi o meno gravi, per tempi lunghi o meno lunghi. La planimetria è semplice: la cella è un monolocale per due, quattro, talvolta sei persone. Il bagno non ha la porta e lo scarico della cloaca si tappa con il collo di una bottiglia, così gli insetti non salgono dalle tubature. Accanto al gabinetto, il lavandino, che serve per lavarsi il viso al mattino, è anche l'unica fonte di acqua che, accanto, vuole un fornelletto per cucinare se il vitto di base non basta a riempire lo stomaco. Il paesaggio non è dei migliori. Non c'è molto da fare, ma resta la speranza. Con la libertà dietro le sbarre - un sogno prima o poi da (ri)afferrare - un rosario pende sul lato del letto, l'altro è appoggiato sullo schermo della televisione. Non resta che pregare?

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Panorama di C41 a BIM
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Extrema Ratio, BIM

L'installazione è immersiva - là dove la parola immersiva (ri)conquista il suo primo, vero significato: "nel quale si entra completamente, rimanendone avvolti e catturati". Ma è anche itinerante ed è lo strumento con il quale il Polo Penitenziario dell'Università Milano Bicocca e Caritas Ambrosiana intendono sensibilizzare tutti i visitatori, i curiosi circa il tema della detenzione, dell'affollamento delle carceri e della rieducazione. La cella è frutto del lavoro della falegnameria del carcere di Bollate. Oltre il tuffo nella solitudine, è anche un approfondimento culturale che vanta la curatela di C41 - rivista di fotografia indipendente che, nello spazio di BIM, ha anche una galleria d'arte e un bookshop. Per Extrema Ratio, il progetto editoriale con Luca Caizzi alla direzione anticipa l'esperienza con un'orchidea al neon di Patrick Tuttofuoco e una selezione bibliografica e visiva: così, una serie di libri, immagini e interviste invitano a riflettere sul riscatto sociale e sulla realtà oltre i muri alti e inaccessibili. E non solo. "Il progetto incoraggia la riflessione sull'inclusività, un tema a noi molto vicino perché proprio con BiM vogliamo dare nuova vita a un complesso architettonico in parte in disuso, renderlo accogliente e capace di creare opportunità restituendo alla città uno nuovo spazio vivo", ci ha raccontato Valentina Tosato, Project Manager and Product Development di MTDM, la società di investimenti che si occupa del progetto di rigenerazione urbana di BiM (e Manifattura Tabacchi a Firenze). "è per questo che è nata la collaborazione con Unimib per l’installazione della cella: come per BiM, i detenuti hanno nuove opportunità: quella di studiare, di laurearsi quasi in tutte le discipline interfacciandosi con un tutor dell'Università che li aiuta a studiare. L'obiettivo resta quello di fornire loro degli strumenti in più per reintegrarsi nella società".

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Courtesy C41
Extrema Ratio, BIM

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Extrema Ratio, BIM

Il progetto è stato realizzato in occasione del decennale del Polo Penitenziario dell’Università Milano-Bicocca: "Il decennale si è concretizzato in una settimana di eventi, incontri, seminari dal 13 al 20 di ottobre 2023. In questa circostanza, insieme a Caritas e con BiM, abbiamo portato qui questa cella, che vuole essere un'esperienza forte. Innanzitutto, a partire dal titolo. Si chiama Extrema Ratio da un discorso del Cardinal Martini. Perché la condizione detentiva non garantisce il recupero della persona, soprattutto alle condizioni che si possono intuire varcando la soglia della prigione. Non gli consente, infatti, di esprimere il meglio delle sue potenzialità o di riattivare i circuiti positivi che, per qualche ragione, sono stati bloccati", ci ha raccontato la Professoressa Auretta Benedetti, docente di Diritto Amministrativo presso l'Università Milano Bicocca e membro del Consiglio Direttivo del Polo Penitenziario dell'istituto. "Senza nulla togliere al tema che riguarda la condanna delle azioni criminali, qui la questione è: come si recuperano i soggetti che sono incarcerati? Con questa esperienza immersiva, i nostri tutor, che fanno da sostegno allo studio nelle celle del Carcere di Bollate, mostrano come si chiuda la porta di un mondo per entrare in un altro".

www.bim-milano.com