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TORINO | Fondazione Merz | 5 novembre 2013 – 2 febbraio 2014

La Fondazione Merz presenta Abbiamo amato tanto la rivoluzione, una grande mostra personale di Alfredo Jaar  a cura di Claudia Gioia.
Rappresentante del padiglione cileno alla 55. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, in corso fino al prossimo 24 novembre, e artista scelto per l’edizione 2013 della rassegna di arte pubblica torinese Luci d’Artista, Alfredo Jaar (Santiago del Cile, 1956) fa suo l’ottimismo della volontà e con determinazione, da anni, sollecita all’autoconsapevolezza e alla responsabilità verso il mondo e quello che accade.

Alfredo Jaar, Abbiamo tanto amato la rivoluzione, Fondazione Merz, 5 novembre 2013 - 2 febbraio 2014

Per la Fondazione Merz Alfredo Jaar ha ideato un nuovo progetto giocato sul concetto di riflesso e di riflessione che, nel solco del suo interesse per la relazione tra cultura e vita democratica, interroga il senso della memoria e dell’impegno politico degli anni ’60 e ’70, non per commemorare, ma per tornare a promuovere la cultura come fattore di cambiamento.

La mostra, composta da circa 60 opere, ha inizio con una grande installazione costituita da milioni di pezzi di vetro e specchio che coprono quasi interamente il pavimento della Fondazione. Lo spettatore, camminando su una distesa riflettente di macerie che è anche spazio della memoria, è invitato a ripensare ai momenti difficili della storia collettiva e, allo stesso tempo, si ritrova a compiere un esercizio di conoscenza di se stesso.

Ciò che rimane degli insegnamenti della storia diventa la base per una rinascita e nuova spinta culturale. In un secondo spazio Jaar orchestra un dialogo con un’opera di Mario Merz del 1970 intitolata Sciopero generale azione politica relativa proclamata relativamente all’arte riportandola al tempo presente attraverso una nostalgica e poetica messa in scena.

Nel percorso infine alcune pareti della Fondazione si coprono interamente di lavori realizzati da Alfredo Jaar a partire dai primi anni Settanta fino ad alcuni ideati appositamente per la mostra.

Opere dedicate ad Antonio Gramsci, Pier Paolo Pasolini, Giuseppe Ungaretti, alla denuncia delle dittature in America Latina e all’impegno politico degli anni ’60 e ’70, si combinano con altre di artisti come Mario Merz e Alighiero Boetti, Luis Camnitzer, Valie Export, Hans Haacke, On Kawara, Yves Klein, Joseph Kosuth, Piero Manzoni, Fabio Mauri, Cildo Meireles, Yoko Ono, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Gerhard Richter, Nancy Spero, Lawrence Weiner che con il loro percorso non hanno e non smettono mai di interrogare il mondo.

ALFREDO JAAR. Abbiamo amato tanto la rivoluzione
a cura di Claudia Gioia

5 novembre 2013 – 2 febbraio 2014
Inaugurazione lunedì 4 novembre 2013 ore 19.00

Fondazione Merz
via Limone 24, Torino

Orari: martedì –  domenica 11.00 /19.00

Info: +39 011 19719437
info@fondazionemerz.org
www.fondazionemerz.org

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