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Spiaggiamento di massa in Scozia, morti oltre 50 globicefali: hanno seguito una femmina

Oltre 50 globicefali o “balene pilota” sono morti a seguito di uno spiaggiamento di massa sull’isola di Lewis, in Scozia. Solo un esemplare è riuscito a salvarsi. Gli esperti credono che il gruppo (pod) abbia seguito una femmina dopo un parto complicato.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Mairi Robertson-Carrey / Cristina McAvoy / British Divers Marine Life Rescue
Credit: Mairi Robertson-Carrey / Cristina McAvoy / British Divers Marine Life Rescue

Oltre cinquanta globicefali (Globicephala melas) – conosciuti anche come balene pilota – sono morti dopo essersi arenati sulla spiaggia remota di Traigh Mhor a North Tolsta, sull'isola di Lewis (Scozia), la porzione settentrionale dell'isola Lewis and Harry facente parte dell'arcipelago delle Ebridi Esterne. Lo spiaggiamento di massa dei cetacei si è verificato la mattina di domenica 16 luglio. Solo uno degli esemplari coinvolti è riuscito a riprendere il largo e a salvarsi, tutti gli altri sono morti a causa dell'evento o perché soppressi dai medici veterinari con l'eutanasia.

A raccontare la drammatica vicenda i volontari del British Divers Marine Life Rescue (BDMLR), intervenuti dopo la segnalazione di dozzine di mammiferi marini in difficoltà, arrivata verso le 7 del mattino. A causa della posizione remota della spiaggia è stato necessario organizzare ponti aerei per medici, biologi marini ed equipaggiamento; notevoli anche le difficoltà per le comunicazioni le radio VHF. Sul posto sono riuscite a intervenire squadre di vigili del fuoco, la guardia costiera, gli esperti dello Scottish Marine Animal Stranding Scheme (SMASS) e altri volontari, ma purtroppo i tentativi di salvataggio sono stati vani.

Come indicato, un solo esemplare è riuscito a riguadagnare il largo e a salvarsi. Quando i soccorritori sono giunti sulla spiaggia di Traigh Mhor circa 40 globicefali erano già morti. Due erano ancora in acque basse e sono stati spinti in mare; uno è quello che si è salvato, il secondo, come spesso capita in questi casi, si è spiaggiato nuovamente ed è deceduto. Dei quindici ancora in vita sull'arenile, tre sono morti durante i soccorsi, per gli altri 12 (otto adulti e quattro piccoli) i medici veterinari hanno fatto il possibile per salvarli, ma alla fine è stato necessario optare per l'eutanasia. I poveri cetacei erano infatti in pessime condizioni fisiche, per via del lungo tempo trascorso fuori dall'acqua, inoltre a causa del mare agitato era improbabile riuscire riportarli in mare in sicurezza. Così è stato deciso di sopprimerli per porre fine alla loro sofferenza.

I globicefali sono la specie di cetaceo più coinvolta in spiaggiamenti di massa, soprattutto in Nuova Zelanda e in Australia, dove possono arenarsi pod (gruppi sociali / famigliari) composti da centinaia di individui. Una delle ragioni per cui ciò avviene risiede nell'estrema socialità di questi animali; quando un leader è ferito o sofferente e si avvicina alla costa tutti gli altri lo seguono, fino al potenziale, drammatico esito dello spiaggiamento di massa, che può essere favorito anche dalle condizioni geografiche del mare (fondale basso e poco inclinato, che durante le maree può diventare una vera e propria trappola per i cetacei).

Durante l'analisi delle carcasse i ricercatori del BDMLR hanno osservato che una femmina aveva partorito da poco; probabilmente a causa del parto complicato si è avvicinata alla costa e i suoi compagni l'hanno seguita, fino al tragico epilogo. È possibile che fosse una leader del gruppo e ciò abbia favorito l'esito dello spiaggiamento. Gli esperti dello SMASS condurranno comunque ulteriori indagini necroscopiche per provare a determinare con maggior precisione la causa della strage di cetacei. Per questo si invitano residenti e turisti a non frequentare l'area della spiaggia dove sono i corpi.

I globicefali, che possono raggiungere circa 8 metri di lunghezza massima per un peso di 3 tonnellate, sono cetacei odontoceti (con i denti) appartenenti alla famiglia dei delfinidi; sono una delle otto specie comunemente presenti nel Mar Mediterraneo. Questi animali sono noti anche per la Grindadrap, l'orrenda caccia “tradizionale” alle Isole Faroe dove questi e altri cetacei vengono spinti a spiaggiarsi con piccole imbarcazioni e dilaniati con coltelli e armi bianche; veri e propri massacri in grado di tingere di rosso sangue intere baie, mentre il terrore di creature così intelligenti e sociali si sparge nell'aria assieme all'odore acre del sangue.

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