Cosa fare in caso di soffocamento

da | Set 6, 2021 | Primo Soccorso, Sanità Integrativa | 0 commenti

Il rischio di soffocamento genera grande ansia e apprensione nei genitori, in particolare in chi ha bambini molto piccoli, una paura frutto anche di una assente preparazione in termini di primo soccorso

Nel 2018, dopo l’ennesimo caso di un bambino morto per soffocamento da cibo, la Società Italiana Sistema 118 (SIS 118) rilasciò alcune dichiarazioni per il tramite del Presidente, annunciando l’avvio di una serie di iniziative di formazione da erogare proprio ai genitori, per evitare altre morti evitabili. 

Secondo le statistiche del Ministero della Salute, sono circa 300 i casi di ostruzione da corpo estraneo sotto i 14 anni registrati ogni anno in Italia, con una media di un decesso a settimana (50 all’anno); purtroppo gli episodi riguardano in particolar modo bambini di età inferiore ai 4 anni. 

Stiamo parlando della seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali.

Vediamo insieme cosa fare in caso di soffocamento, seguendo le linee guida e i consigli del Ministero, del 118 e di altre realtà competenti. 

Quali sono i cibi più pericolosi? 

Come riporta il Ministero della Salute, esiste una lista di alimenti, o modalità di preparazione degli stessi, che espongono a un rischio di soffocamento più elevato rispetto ad altri, fermo restando che anche gli oggetti piccoli – come monete, pile al litio, magneti, detersivi, tappetti delle penne, palline di ogni tipo e materiale, caramelle rotonde e grandi, ciondoli e bottoni – sono pericolosi per i più piccoli

Ecco l’elenco: 

  • cibi piccoli;
  • cibi rotondi;
  • cibi dalla forma cilindrica o conforme alle vie aeree del bambino, come uva, hot dog, wurstel, ciliegie, mozzarelline, carote a fette, arachidi, pistacchi;
  • cibi appiccicosi;
  • alimenti che, pur tagliati, non perdono la loro consistenza, come pere, pesche, prugne, susine, tozzetti, biscotti fatti in casa;
  • cibi che si sfilacciano, aumentando l’adesione alle mucose, come grasso del prosciutto crudo e finocchio;
  • cibi con una forte aderenza, ad esempio carote alla julienne e prosciutto crudo.

Il consiglio, come si può facilmente intuire, non è evitare del tutto la somministrazione di questi alimenti ai bambini, quanto quello di renderli innocui, o meno pericolosi

Come? 

Ad esempio, se un wurstel o un chicco di uva vengono tagliati in pezzettini piccoli e in senso longitudinale, perdono la loro capacità di chiudere le vie aeree di un bambino.

È importante evitare di tagliare il wurstel a rondelle, perché la loro misura è proprio quella delle vie aeree di un bambino piccolo. 

Come prevenire il soffocamento

Il Ministero della Salute fornisce 8 semplici regole da seguire per prevenire il rischio di soffocamento nei bambini

Le riportiamo di seguito: 

  • bisogna evitare di far mangiare i bambini da soli;
  • bisogna evitare di farlo giocare mentre mangia;
  • è importante tagliare il cibo anche in senso longitudinale, oltre che in pezzi piccoli;
  • è importante evitare che metta troppo cibo in bocca;
  • bisogna evitare di farlo mangiare e bere in un veicolo in movimento;
  • è importante farlo mangiare e bere preferibilmente da seduto con la schiena eretta, per consentire agli alimenti di raggiungere agevolmente le vie digestive;
  • è importante allontanare da lui gli oggetti piccoli;
  • bisogna farlo giocare con giocattoli adatti alla sua età. 

Cosa fare in caso di soffocamento di un bambino

Nei primi mesi di vita, un neonato si nutre esclusivamente di latte, che, come altri liquidi, può provocare il soffocamento. 

Purtroppo, un bambino così piccolo non è in grado di comunicare, anche solo a gesti, l’ostruzione in corso, quindi è fondamentale prestare attenzione ai segnali di un soffocamento. Nel caso specifico, il neonato diventa cianotico, blu e perde colorito

Con la crescita del bambino, aumenta la capacità di quest’ultimo di comunicare il soffocamento. 

Riportiamo, di seguito, le linee guida del Ministero della Salute su come comportarsi in caso di soffocamento di un lattante

  • chiamare o far chiamare il 118;
  • prendere il neonato in braccio e stringere con una mano la sua mandibola, facendo attenzione a non comprimere i tessuti molli della gola, e sostenendolo sull’avambraccio. 
  • porlo a faccia in giù sul nostro avambraccio, sostenendo bene il capo, e appoggiarlo sulla nostra coscia;
  • con il palmo della mano libera eseguire 5 colpi tra le scapole del bambino, colpi interscapolari verso l’esterno per non colpire il capo;
  • ruotare il bambino sul dorso e alternare queste manovre con 5 compressioni lente e profonde effettuate al centro del torace, utilizzando due dita (nei bambini più grandi si procede con la mano che forma un pugno). Si tratta della famosa Manovra di Hemlich.

Generalmente bastano i primi colpi tra le scapole a testa in giù per scongiurare che l’ostruzione provocata dal liquido o dal semiliquido possa perdurare e causare danni al bambino. 

Se ciò non accade e il lattante perde coscienza, bisogna immediatamente chiamare o far chiamare il 118 e passare alle manovre di rianimazione

Per comprendere meglio i movimenti e i gesti da compiere, può essere molto utile questo video tutorial realizzato dalla Croce Rossa Italiana, nel quale si mostrano anche le manovre di disostruzione per i bambini più grandi (alcuni gesti si ripetono, altri variano leggermente).  

Cosa fare in caso di soffocamento di un adulto

Se l’ostruzione coinvolge un adulto, è necessario intervenire prontamente eseguendo alcune manovre, che variano un po’ da quelle viste per i lattanti, che ovviamente non possono stare in piedi da soli e hanno una struttura corporea più fragile. 

In caso di ostruzione parziale, il soggetto riesce a tossire, a emettere dei suoni, e respira con difficoltà. Con una ostruzione totale, invece, la trachea è completamente chiusa, quindi il soggetto non respira, non riesce a tossire e non emette suoni

In questo caso, la SIS 18 fornisce le seguenti indicazioni in questa utilissima presentazione

  • bisogna porsi alle spalle del soggetto;
  • passare le braccia sotto le ascelle del soggetto, e dopo aver circondato il torace posizionare le mani sul suo addome, a metà tra l’estremità inferiore dello sterno e l’ombelico; 
  • le mani devono essere appoggiate sull’addome in modo tale che una sia chiusa a pugno e l’altra avvolga la prima all’altezza del polso;
  • con entrambe le mani esercitare una brusca ed energica compressione, a scatto, con movimento di vettore obliquo, dall’avanti all’indietro e dal basso verso l’alto;
  • ripetere più volte le compressioni, sino alla avvenuta disostruzione o sino a quando la vittima diventi incosciente; 
  • se la manovra viene eseguita correttamente, la vittima tende a piegare il torace nettamente in avanti in conseguenza di ciascuna compressione.

Se perde conoscenza, va adagiato a terra e si devono alternare compressioni toraciche a ventilazioni, come visto nel video precedente. 

Conclusioni

Come accennato all’inizio, ogni genitore ha paura di ostruzioni gravi delle vie respiratorie nei propri figli, ma sono in pochissimi a essere in grado di eseguire le manovre salvavita illustrate nell’articolo in modo corretto. 

Per questo motivo, si consiglia di seguire un corso specifico, possibilmente organizzato da realtà riconosciute e specializzate, come la Croce Rossa Italiana

Sul sito è possibile cercare i corsi attivi nella propria regione, oppure rivolgersi direttamente alle sedi locali più vicine. 

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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