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In Serie A non si segna più su punizione: solo 11 gol e nessuno del Napoli (Il Giornale)

Mancano all’appello anche Lazio, Roma e Milan. Su calci piazzati segnano Juventus, Udinese, Empoli, Sassuolo e Fiorentina. Due reti per Vlahovic 

In Serie A non si segna più su punizione: solo 11 gol e nessuno del Napoli (Il Giornale)
Db Torino 31/08/2022 - campionato di calcio serie A / Juventus-Spezia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: esultanza gol Dusan Vlahovic

In Serie A non si segna più su punizione. Il Giornale dedica un articolo al tema. Il numero di reti su calcio piazzato è diminuito vistosamente nelle ultime stagioni del nostro campionato. Al momento siamo fermi a 11 gol su punizione e di questi, nessuno è stato segnato da giocatori di Napoli, Lazio, Roma e Milan. Un dato che sorprende.

Il quotidiano scrive:

“Nelle ultime stagioni in Serie A le reti su calcio piazzato stanno diminuendo in maniera evidente: 22 nell’ultima Serie A, meglio delle 19 del campionato 2020-21, ma peggio delle 27 dell’annata precedente. Al momento, in campionato siamo fermi a 11 gol: di questi, due segnati dallo juventino Vlahovic, leader individuale di questa speciale classifica, che comunque non segna su punizione da settembre, quando in due partite di fila trovò la porta, contro Roma e Spezia. Poi a uno abbiamo Milik, sempre della Juventus, Sensi e Ranocchia del Monza, Barella e Dimarco dell’Inter, Deulofeu (Udinese), Bajrami (ora al Sassuolo, ma segnò quando era all’Empoli), Laurienté del Sassuolo e infine Biraghi della Fiorentina. Colpisce che non ci sia nessuno del Napoli, della Lazio, della Roma o del Milan, e cioè quattro delle prime cinque squadre della classifica”.

Le ragioni del calo delle reti su punizione sono molteplici. Innanzitutto, scrive Il Giornale, il fatto che le difese ormai stanno più attente e si commettono meno falli dal limite dell’area. Secondo Giancarlo Antognoni,

«i portieri sono più bravi e le barriere sono più controllate, ma soprattutto gli allenatori hanno cominciato a studiare di più le insidie provenienti dagli specialisti attraverso ad esempio dei video».

Mentre in una recente intervista al quotidiano “La Nacion” l’ex terzino sinistro del Genoa degli anni ’90, Claudio Branco, attribuisce la responsabilità ai pochi allenamenti che i giocatori riservano alle punizioni.

«Si esercitano molto meno di una volta. Oggi i fisioterapisti non lo consentono, c’è molta preoccupazione nel non pretendere troppo dai muscoli».

Il quotidiano ricorda cosa pensava Sinisa Mihajlovic, che spesso prolungava le sedute di allenamento proprio per provare i calci di punizione. Sinisa diceva:

«Noi dopo l’allenamento restavamo in campo ad allenarci, a fare le sfide, calciare punizioni. In 12 anni che alleno non mi è mai successo di trovare un giocatore che dopo l’allenamento mi dicesse “mister posso rimanere per tirare le punizioni?”».

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