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BancoBpm, il presidente Fratta Pasini non si ricandida. Spunta l’ipotesi Tononi

Dopo venti anni alla guida, svolta per la ex popolare veronese

di Alessandro Graziani

Carlo Fratta Pasini (Imagoeconomica)

1' di lettura

Il presidente di BancoBpm Carlo Fratta Pasini non si ricandiderà al vertice del cda della terza banca italiana che scade con l’approvazione del bilancio 2019.

La decisione è emersa prima della riunione finale dell’head hunter Egon Zehnder per la selezione finale dei candidati per il rinnovo del cda e segna una svolta per la ex popolare veronese, poi fusa con Bpm, dopo la ventennale presidenza di Fratta Pasini che, raccogliendo l’eredità

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di Giorgio Zanotto, ha portato la ex Popolare di Verona ad aggregare prima la Popolare Novara, poi la Popolare di Lodi e infine Bpm, costituendo il nuovo BancoBpm.

A 63 anni, età a cui spesso in Italia si diventa presidenti, Fratta Pasini lascia il vertice della banca che si appresta ad affrontare il primo rinnovo del cda dopo la trasformazione da popolare in Spa.

Per la sua successione alla presidenza della banca, gli head hunter stanno valutando una serie di personalità interne ed esterne alla banca, anche alla luce dei requisiti di professionalità richiesti dalla Vigilanza europea della Bce.

Una delle candidature che starebbe emergendo, stando a indiscrezioni di fonti finanziarie, sarebbe quella di Massimo Tononi, ex presidente di Cdp e in precedenza di Banca Mps.

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