Esg

Il ruolo dell’industria del risparmio gestito nella lotta al climate change

di Vitaliano D'Angerio

(Adobe Stock)

3' di lettura

Chi si ostina a definirla una moda dovrebbe spiegare il motivo del fiume di norme che arrivano ogni giorno da Bruxelles. La sostenibilità è diventata così importante per la finanza che l’Unione europea sta regolamentando tutti gli ambiti possibili. Anche il Salone del Risparmio ha da tempo puntato i riflettori sugli investimenti Esg tanto che sono ben 26 le conferenze previste nel percorso 4 (P4) dal titolo “Sostenibilità e inclusione”. Il tema però è diventato talmente trasversale che vi sono incontri focalizzati sul green anche nei restanti 6 percorsi del Salone: alla fine saranno una quarantina le conferenze dedicate al tema.

Fra le più importanti quella del 17 settembre dal titolo «Visioni sostenibili. Strategie per ambiente e società» a cui parteciperanno tra gli altri il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, il neurobiologo vegetale Stefano Mancuso e il presidente di Assogestioni, Tommaso Corcos.

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Risparmio gestito e green

Qui ci vogliamo focalizzare, in particolare, sul ruolo dell’industria del risparmio gestito nella lotta al climate change: di fronte vi è la sfida del Pnrr italiano con i 209 miliardi da investire di cui un terzo nel green. «Oggi ci troviamo davanti a un’accelerazione di cambiamenti rilevanti in diversi settori dovuto anche al rispetto dei target ambientali – spiega Corcos –. L’obiettivo di arrivare a zero emissioni nette nel 2050 significa eliminare oltre 50 miliardi di tonnellate di anidride carbonica che ogni anno vengono emesse. Obiettivi molto ambiziosi che richiedono grandi ripensamenti in tanti settori industriali». E aggiunge: «Il Next Generation Eu con la sua dote finanziaria in parte accompagnerà questa trasformazione. Servono però anche capitali e investimenti privati. Come industria abbiamo l’opportunità di essere protagonisti del rilancio del nostro Paese e abbiamo la responsabilità di accompagnare i cambiamenti e le tante innovazioni che ci saranno, portando allo stesso tempo un beneficio ai risparmiatori in termini di rendimenti che verranno conseguiti. In questo ambito un grande contributo penso possa arrivare anche dai Pir e dai Pir Alternativi».

I gestori di fondi possono poi giocare un ruolo chiave nei consigli d’amministrazione delle aziende quotate. «Come investitori istituzionali – evidenzia il presidente di Assogestioni – abbiamo anche una voce che è ascoltata dai Cda di tutto il mondo e abbiamo quindi lo spazio per assumere una posizione di maggiore leadership per aiutare a raggiungere gli obiettivi di “zero emissioni nette”».

La manifestazione organizzata da Assogestioni contribuirà poi ai target climatici. «L’impegno verrà simbolicamente testimoniato al Salone – afferma Corcos – con la costruzione di un’area verde di circa 600 mq che sarà il primo tassello di “Alberi Infiniti”, un progetto di lungo termine a supporto di Milano e dei suoi cittadini, donando già quest’anno oltre 600 alberi».

La formazione

Sul versante Esg c’è un importante divario formativo da colmare. I temi sono abbastanza ostici quando si comincia a parlare di rating, standard, materialità; stesso discorso con le sigle che costellano tale settore. La formazione diventa così un elemento cardine non solo per i consulenti finanziari ma anche per la clientela. «La formazione dei professionisti e l’educazione finanziaria sono compiti che l’industria del risparmio gestito ha sempre sentito come un dovere – spiega Corcos –. Come certificano i rapporti periodici Consob, il nostro Paese continua a essere in ritardo per quanto riguarda le conoscenze finanziarie e fare chiarezza sugli investimenti sostenibili non è meno importante».

Ecco dunque la necessità di corsi e approfondimenti. «Come Assogestioni – ricorda – presenteremo proprio al Salone del Risparmio un progetto informativo voluto dal Comitato Sostenibilità dell’associazione che si rivolge ai professionisti del settore. Si tratta di un percorso per spiegare attraverso format video e comunicazione sui social network le novità normative, i vantaggi per i risparmiatori e le esternalità positive per ambiente e società». Come si svilupperà dunque questo progetto? «Ci concentreremo inizialmente sulla nuova regolamentazione Sfdr – conclude – per poi approfondire altri temi di rilievo come la raccolta delle informazioni sulle preferenze Esg degli investitori e la tassonomia».

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