ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùL’incentivo resta fuori dalla manovra

Superbonus al 70% nel 2024: cosa cambia e quali sono le altre agevolazioni fiscali

L’Ecobonus per i condomini prevede uno sgravio del 70% e riguarda una spesa massima di 40mila euro per l’isolamento termico delle parti comuni

4' di lettura

I corsi e ricorsi del Superbonus potrebbero trovare una fine nel 2024. Sempre che il Parlamento (o il governo) non intervengano ancora per una proroga o per una breve salvaguardia dei lavori nei condomini.

70% nel 2024, 65% nel 2025

Senza nuovi interventi, comunque, a partire dal primo gennaio la maxi-agevolazione nata in piena emergenza Covid scenderà al 70%, per poi calare ancora al 65% nel 2025, dopodiché l’agevolazione terminerà. Non solo, gli aiuti saranno riservati unicamente ai condomini. Il 110% come lo abbiamo conosciuto finora sopravviverà nelle zone del cratere sismico. L’Ecobonus per i condomini prevede uno sgravio del 70% e riguarda una spesa massima di 40mila euro per l’isolamento termico delle parti comuni. È previsto per tutto il 2024 se il titolo edilizio è stato presentato entro il 16 febbraio 2023.

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Superbonus

Archiviata la percentuale del 110%, dal 1° gennaio si chiude anche la stagione del 90% per lo sconto fiscale dedicato all’efficientamento energetico. Il prossimo primo gennaio scatterà un altro taglio, che era stato già fissato dal precedente Governo. Quindi, si passa al 70%, che scenderà ancora nel 2025, per arrivare al 65 per cento. Attenzione, però: nel 2024, salvo interventi con la legge di Bilancio, il superbonus sarà riservato soltanto ai condomini. Per le villette lo sconto fiscale si chiude alla fine del 2023. Dovranno completare le spese entro la fine dell’anno sia i soggetti che avevano interventi avviati al 30 settembre 2022, con un avanzamento almeno del 30%, che i soggetti che hanno avviato i cantieri nel 2023, rispettando i criteri del quoziente familiare.

Bonus barriere architettoniche

Il calo del superbonus al 70% rende molto competitive altre agevolazioni. La prima della lista è sicuramente il bonus barriere architettoniche al 75 per cento. Il bonus, infatti, oltre ad avere una percentuale molto interessante, consente di esercitare le opzioni di sconto in fattura o di cessione del credito senza alcuna limitazione e ha un recupero in cinque anni.

Per poter usufruire di questa agevolazione è necessario che il fornitore dei beni, l’impresa esecutrice delle opere o un tecnico abilitato rilascino, sotto la loro responsabilità, una dichiarazione che attesti lo stato di fatto preesistente e, a lavori ultimati, occorre che un tecnico abilitato rediga un’asseverazione relativa al superamento e all’eliminazione delle barriere architettoniche. Il bonus barriere è applicabile, oltre che per interventi come l’installazione di ascensori o di montacarichi e rampe, anche per lavori come la sostituzione di infissi e la ristrutturazione di bagni, anche nei singoli appartamenti.

Sismabonus

Anche il sismabonus, per i lavori di ristrutturazione integrale, torna ad avere un appeal notevole. Per le spese di messa in sicurezza antisismica sostenute fino al 31 dicembre 2024, infatti, continua a spettare una detrazione del 50%, che va calcolata su un ammontare massimo di 96mila euro per unità immobiliare (per ciascun anno) e che deve essere ripartita in cinque quote annuali.

La detrazione sale (70 o 80%) quando dalla realizzazione degli interventi si ottiene una riduzione del rischio sismico di 1 o 2 classi e quando i lavori sono stati realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali (80 o 85%). Quindi, a conti fatti, è possibile arrivare a percentuali vicine alla versione 2023 del superbonus. Va ricordato che resta in piedi anche il sismabonus acquisti: chi compra un immobile in un edificio demolito e ricostruito può detrarre dalle imposte una parte consistente del prezzo di acquisto (75 o 85%).

Ecobonus

Anche l’ecobonus diventa competitivo con il superbonus, a partire dal 2024. Qui bisogna fare una distinzione. Per la maggior parte degli interventi la detrazione è pari al 65%, per altri, come la sostituzione di infissi, spetta nella misura del 50 per cento. Le percentuali, però, salgono per i lavori condominiali. Per gli interventi effettuati sulle parti comuni degli edifici condominiali o che interessano tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio, sono previste agevolazioni paragonabili al sismabonus. Quando si conseguono determinati indici di prestazione energetica, si può usufruire di detrazioni più elevate (al 70% o al 75%). Se, però, sulle parti comuni degli edifici condominiali che si trovano nelle zone sismiche 1, 2 e 3, si combinano i lavori di efficientamento energetico con la riduzione del rischio sismico e alla riqualificazione energetica, è prevista una detrazione ancora più alta, pari all’80%, se i lavori determinano il passaggio a una classe di rischio inferiore, ovvero all’85%, se gli interventi determinano il passaggio a due classi di rischio inferiori.

Gli altri sconti

L’elenco dei bonus non finisce qui. C’è ancora da citare l’agevolazione base del 50%, confermata fino alla fine del 2024, quando si trasformerà in 36 per cento. Al 36% è anche il bonus verde, anch’esso confermato fino alla fine del 2024. Nel 2024 ci sarà il bonus mobili, da agganciare a un lavoro di ristrutturazione, con limite di spesa fissato a 5mila euro, come nel 2023. Scade, invece, nel 2023 il bonus case green, la detrazione del 50% dell’IVA per l’acquisto di immobili di classe energetica A o B.

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