L'imprenditore

giovedì 21 Marzo, 2024

Morto Vittorio Coin, fatale una caduta dalle scale. Per anni aveva «vestito» Trento

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Aveva 83 anni. Con il suo negozio di via Manci ha vestito Trento per 50 anni. Era arrivato in città insieme al fratello Giampaolo alla fine degli anni ‘50

Una banale caduta dalle scale nella sua mansarda di corso III novembre si è portata via Vittorio Coin, 83 anni, a lungo titolare del negozio che portava il nome dell’omonima catena veneta, in via Manci, grande tifoso dell’Inter, tennista e colonna portante del commercio a Trento. L’incidente si è verificato martedì. Coin è scivolato salendo le scale all’interno della sua casa ed è caduto battendo la testa. Lo ha soccorso il figlio Nicola che lo ha portato in ospedale, ma è stato tutto inutile. Per Coin non c’era nulla da fare. L’anziano ex commerciante lascia la moglie Rossella e due figli, Nicola e Barbara. I funerali si terranno nella chiesa del cimitero di Trento domani, venerdì 22 marzo, alle 15, e saranno officiati da don Corrado Prandi. Coin, originario di Padova, era il nipote del fondatore dell’impero dell’abbigliamento suo omonimo Vittorio e cugino dei due fratelli veneziani Vittorio e Piergiorgio Coin che portarono avanti l’impresa fino ai primi anni duemila, quando il loro sodalizio si ruppe. Il Vittorio trentino arrivò in città insieme al fratello maggiore Giampaolo alla fine degli anni ‘50. Aprirono insieme il negozio Coin di via Manci, poi, nel 1963, Giampaolo aprì il negozio di Bolzano. Da allora Vittorio restò solo a Trento dove portò avanti il marchio di famiglia gestendo il negozio fino a una dozzina di anni fa, quando, dopo una grande svendita, chiuse. Al suo posto arrivò la catena francese di mobili e accessori Maison du Monde che ha chiuso qualche anno fa per lasciare il posto alla catena tedesca di scarpe Deichman. Nel frattempo, Vittorio aveva venduto anche la sua villa di via Bellavista, sulla prima collina di Martignano all’immobiliarista Ugo Poletti che la rase al suo per realizzare una moderna villa di quattro piani valutata 4 milioni di euro con sauna e piscina interna, poi venduta all’asta per un milione e 300 mila euro nell’ambito del fallimento della società Aeroterminal, il più grande crack di una società trentina. Vittorio Coin, però, ormai si era ritirato a vita privata. Nel 2004 perse il fratello Giampaolo, vittima di un incidente stradale e Bressanone. Nel 2017 morì a 78 anni il cugino e omonimo Vittorio. Ormai l’impresa, dalla quale il ramo regionale si era ormai staccato da molti anni, è gestita dalle nuove generazioni. Mentre il negozio di Trento è stato chiuso per lasciare il posto a catene internazionali. Vittorio era noto per essere il re del loden. Era un commerciante appassionato ed esperto e, insieme al dirimpettaio Carlo Caneppele titolare dell’omonimo negozio, era considerato il re dell’abbigliamento in città. Il suo negozio era mèta di chi voleva fare shopping di qualità in centro storico. Era stato a lungo ai vertici di Federmoda, l’associazione dei dettaglianti di abbigliamento aderente all’Unione commercio, insieme a Gianni Gravante e Mario Ramonda. Di recente la figlia Barbara ha aperto un negozio a Bolzano in franchising sempre con il marchio Coin in cui si vendono arredamento e accessori. Ora sui social del figlio Nicola ci sono decine di testimonianze e ricordi della sua gentilezza e della sua competenza.