Lateralizzazione

Il termine lateralità si intende la conoscenza del lato destro e sinistro del corpo e del suo uso abituale e privilegiato di un parte rispetto all’altro. La strutturazione della destra e della sinistra (lateralità) , si consolida verso i 6-7 anni attraverso giochi e situazioni che avranno appunto l’obiettivo di raggiungere una sicura padronanza nel bambino di tali aspetti. Il processo di lateralizzazione contribuisce a ristrutturare la nozione di equilibrio, è fondamentale per la precisione e coordinazione oculo-manuale, allo stabilirsi della scrittura e del suo organizzarsi nello spazio del foglio. La manifestazione più ovvia della lateralizzazione si riferisce alla diversa funzionalità della parte destra e sinistra dell’encefalo, la cui manifestazione più ovvia, nell’uomo, riguarda l’uso asimmetrico delle mani, con dominanza, nella maggioranza della popolazione, della mano destra. La maggior parte degli organi che compongono il nostro corpo esiste un doppio esemplare, l’uno a destra e l’altro a sinistra, che mostrano delle differenze sul piano morfologico (lunghezza delle ossa, dimensione dei muscoli) e anche sul piano funzionale. Il cervello è normalmente lateralizzato sia per l’uso della mano che del linguaggio, funzioni entrambe localizzate nell’emisfero sinistro. Una ridotta lateralizzazione (che può aversi su base sessuale, genetica, evolutiva ecc.) può portare a una maggiore partecipazione dell’altro emisfero a queste (e altre) funzioni.
Dal punto di vista evolutivo, l’asimmetria sembra una capacità tipicamente umana, quasi apparsa dal nulla, in realtà è un fenomeno presente anche negli animali (asimmetrie comportamentali sono state individuate e studiate in uccelli, bassi vertebrati, pesci e vertebrati). L’associazione tra lateralità e linguaggio ha fatto sì che si pensasse che l’una non potesse esistere senza l’altro. Ma, in realtà, la lateralizzazione cerebrale è comparsa molto prima del linguaggio. Il cervello è diviso in due emisferi: quello sinistro controlla la parte destra del corpo e viceversa. All’emisfero sinistro competono essenzialmente le funzioni logico-linguistiche e il pensiero analitico, infatti l’emisfero sinistro controlla la scrittura, il linguaggio, la logica ed utilizza un modo di pensare lineare, mentre nell’emisfero destro sono localizzate le funzioni visuo-spaziali, immaginative, musicali e il pensiero intuitivo-sintetico (’emisfero destro controlla le emozioni, la creatività, l’immaginazione, la consapevolezza spaziale ed utilizza un modo di pensare olistico). Quindi i mancini, il cui emisfero predominante è il destro, comprendono un’idea creando nella loro mente una figura.
Ma come si scopre la propria lateralità?

Ci sono diversi modi:
– la prova dello shoot (calciare) cioè capire con quale piede si colpisce il pallone. Secondo una ricerca l’81% dei giocatori di tennis utilizza il piede destro, contro il 92% degli studenti e professori di educazione fisica. In generale, il piede e la mano dominanti sono nello stesso lato; non è questo sempre il caso, soprattutto nei mancini. Un terzo tra loro calciano con il piede destro. Un altra maniera è coprire l’occhio dominante. Anche se gli occhi sono uguali ognuno di noi ne ha uno che il cervello privilegia nel processare le informazioni. Con un semplice test potete riconoscere il proprio occhio dominante: scegliete un punto qualsiasi e, tenendo le mani tese incrociate davanti a voi in modo da formare un buco, puntate quel punto attraverso il buco con tutti e due gli occhi aperti; istintivamente userete l’occhio dominante per vedere l’oggetto e chiudendo alternativamente gli occhi, senza spostarvi, potrete scoprire qual’è.