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Etru a Casa - Villa Giulia

Allegoria della Prudenza

12 Aprile 2020 - Pasqua

di Francesca Montuori
Pietro Venale, Allegoria della Prodenza, affresco, 1553-1555

Pietro Venale, Allegoria della Prodenza, affresco, 1553-1555

Questa mattina nel rinnovare i nostri migliori Auguri di Pasqua vogliamo invitarvi alla prudenza attraverso gli splendidi affreschi di Villa Giulia.
Abbiate cura di voi. Rimandiamo le uscite, restiamo a casa.

Nelle decorazioni di Villa Giulia le immagini legate alla mitologia sono ovunque protagoniste, ma a guardar bene molte sono le figure da ricondurre invece alla religione cristiana.

Tra queste, l’allegoria della Prudenza, Virtù Cardinale che compare in più punti suggerendoci l’importanza che doveva avere per papa Giulio III.

Tradizionalmente la Prudenza si guarda allo specchio poiché lo specchiarsi, scrive Cesare Ripa nell'Iconologia (1613), significa “la cognitione di se medesimo”, condizione necessaria per agire nel modo migliore.

Lo specchio compare infatti nelle tre immagini della Prudenza che ricorrono nella Villa: come unico attributo nella raffigurazione dell’emiciclo di Pietro Venale, negli altri casi associato ad ulteriori simboli.

Federico Brandani, Allegoria della Prudenza, stucco, 1553-1555

Federico Brandani, Allegoria della Prudenza, stucco, 1553-1555

Nella Sala nord del piano terreno (che oggi ospita il bookshop del Museo) la Prudenza compare in uno degli stucchi realizzati da Federico Brandani.

Qui lo specchio ha una caratteristica molto particolare: due serpenti infatti si avvolgono sul suo lungo manico alato. Si tratta di un caduceo, generalmente associato a Mercurio e simbolo polivalente di virtù, di pace, del raggiungimento di un equilibrio, ma anche, in ambito medico, delle forze che ostacolano l'avvento dei malanni.

La Prudenza torna infine nella Sala delle Virtù e delle Arti, che oggi ospita la straordinaria collezione degli Ori Castellani.

Prospero Fontana, Allegoria della Prudenza, affresco, 1553-1555

Prospero Fontana, Allegoria della Prudenza, affresco, 1553-1555

In questo caso l'autore è Prospero Fontana che rappresenta questa virtù bifronte: da un lato ha un volto giovane e femminile che si specchia e dall’altro quello di un anziano barbuto, e questo perché la Prudenza “nasce dalla consideratione delle cose passate, e delle future insieme” (Ripa).

Accanto a lei un putto alato tiene in mano un freno - utilizzato per governare gli animali - che simboleggia la moderazione e la misura, un ulteriore invito alla prudenza ma anche a non cedere ai vizi.

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