Vecchiaia: Cos’è, Segni Caratteristici e Attività Motoria

Vecchiaia: Cos’è, Segni Caratteristici e Attività Motoria
Ultima modifica 29.07.2020
INDICE
  1. Introduzione
  2. Definizione
  3. Segni
  4. Pensione
  5. Attività Fisica Motoria

Introduzione

La vecchiaia, terza età o, più correttamente, senilità (in inglese: old age od elderly), è il periodo ultimo del ciclo vitale umano, vicino o addirittura superiore alla cosiddetta aspettativa di vita media.

Vecchiaia Shutterstock

Le persone anziane hanno tendenzialmente capacità rigenerative limitate e sono più sensibili a disagi, sindromi, lesioni e malattie in genere rispetto agli adulti più giovani.

Il processo organico di invecchiamento prende il nome di senescenza, lo studio medico dello stesso è detto gerontologia, mentre la branca delle malattie che affliggono gli anziani si definisce geriatria. In terza età, oltre ad una sfavorevole condizione fisica, bisogna fare i conti con altri problemi sociali riguardanti la pensione, la solitudine e tutto ciò che comporta il corrispondente ruolo sociale.

La vecchiaia non è tuttavia una fase biologica ben definita, poiché l'età cronologica indicata come tale varia sia culturalmente che storicamente.

Lo Sapevi che…

Nel 2011, le Nazioni Unite hanno organizzato una convention sui diritti umani con l'obbiettivo di proteggere la popolazione degli anziani.

Cenni statistici sulla vecchiaia

"Invecchiare è un privilegio ed un obiettivo della società. Ma è anche una sfida, che avrà un impatto su tutti gli aspetti della società del XXI secolo." È questo uno dei messaggi proposti dall' O.M.S. (W.H.O., 2005) sul tema della salute degli anziani, un argomento che ricopre sempre maggiore importanza in una società, la nostra, che sta vivendo una specie di rivoluzione demografica. Di fatto, nel 2000, al mondo c'erano circa 550/600 milioni di persone con più di 60 anni; nel 2025 ce ne saranno 1,2 miliardi fino ad arrivare a 2 miliardi nel 2050 (l'O.N.U. prevede un totale di 9,1 miliardi di persone a metà di questo secolo) con un rapporto donne-uomini di 2 a 1 nella fascia di popolazione molto anziana.

Al 1° gennaio 2019, in Italia, gli over 65enni sono 13,8 milioni (rappresentano il 22,8% della popolazione totale) – dati ISTAT. Con l'avvento della pandemia da COVID-19 avvenuta tra il termine dello stesso anno e l'inizio del 2020, la tendenza statistica di crescita della popolazione anziana nel mondo ha subito una leggera diminuzione.

Definizione

Le definizioni di vecchiaia possono essere ufficiali, di sottogruppi e quadridimensionali.

Definizione ufficiale di vecchiaia

La vecchiaia comprende la parte successiva della vita, cioè il periodo dopo la giovinezza e la mezza età, di solito con riferimento al deterioramento corporeo.

A che età possa iniziare non può essere definito universalmente, perché trattasi di un parametro che differisce molto in base al contesto. Il primo tentativo di definizione internazionale di vecchiaia la colloca oltre i 65 anni.

Tuttavia, in seguito ad uno studio sulla terza età svolto in Africa, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha fissato questa soglia a 55 anni. Allo stesso tempo è stato sottolineato che le popolazioni emancipate definiscono la vecchiaia non in base agli anni, bensì per l'acquisizione di nuovi ruoli, perdita dei precedenti o incapacità di contribuire attivamente alla società.

Definizioni dei sottogruppi

Nei paesi sviluppati, la maggior parte delle persone tra i 60 e i primi 70 anni è ancora in forma, attiva e autosufficiente. Tuttavia, dopo i 75 anni diventano sempre più fragili, una condizione caratterizzata da grave debilitazione mentale e fisica.

Pertanto, anziché raggruppare tutte le persone che sono state definite tali, alcuni gerontologi hanno riconosciuto la diversità della vecchiaia definendo alcuni sottogruppi. Uno studio distingue il giovane vecchio (da 60 a 69), il medio vecchio (da 70 a 79) e molto vecchio (80 +). Un altro: 65-74,7 5-84 e +85. Un terzo: 65–74, 74–84 e +85. La descrizione dei sottogruppi nella popolazione di > 65 anni consente una rappresentazione più accurata dei cambiamenti significativi.

Due studiosi britannici, Paul Higgs e Chris Gilleard, hanno aggiunto un sottogruppo di "quarta età". La "terza età" sarebbe "il periodo della vita di pensionamento attivo, dopo la mezza età". Higgs e Gilleard descrivono la quarta età come "un'ara di invecchiamento inattivo, malsano, improduttivo e alla fine senza successo".

Dimensioni della vecchiaia

In gerontologia sociale, i concetti chiave riconoscono quattro dimensioni:

  • cronologica
  • biologica
  • psicologica
  • sociale.

Wattis e Curran aggiungono una quinta dimensione: evolutiva.

L'età cronologica può differire considerevolmente dall'età funzionale di una persona. I segni distintivi della vecchiaia si verificano normalmente in tutti e cinque le dimensioni, in momenti ed entità diversi a seconda del caso. Oltre all'età cronologica, le persone possono essere considerate anziane a causa di altre dimensioni della vecchiaia, come l'acquisizione del titolo di nonno o l'ingresso in pensione.

Segni

Segni tipici della vecchiaia

Le caratteristiche distintive della vecchiaia sono sia fisiche che mentali. Risultano così diversi da quelli della mezza età che lo studioso legale Richard Posner suggerisce quanto segue: <<quando un individuo passa alla vecchiaia, può essere considerato come una seconda personalità che condivide la stessa identità>>.

Questi segni non si verificano alla stessa età cronologica per tutti; inoltre, si verificano a velocità e ordine diversi e possono variare facilmente.

Un segno fondamentale della vecchiaia che colpisce sia il corpo che la mente è la "lentezza del comportamento". Questo "principio di rallentamento" trova una correlazione tra l'avanzare dell'età, la lentezza della reazione e l'esecuzione dell'attività fisica e mentale. Tuttavia, studi condotti dalla Buffalo University e dalla Northwestern University hanno incredibilmente dimostrato che gli anziani sono una fascia di età più felice rispetto ai loro omologhi più giovani.

Segni fisici della vecchiaia

I segni fisici della vecchiaia includono:

  • Ossa e articolazioni: "assottigliamento e accorciamento" – con perdita di statura di circa 5 cm all'età di 80 annipostura curva e una maggiore suscettibilità alle malattie ossee e articolari come l'artrosi e l'osteoporosi;
  • Malattie croniche: quasi tutte le persone anziane hanno almeno una condizione cronica e molte più condizioni. Nel periodo 2007-2009, le condizioni più frequenti tra le persone anziane negli Stati Uniti sono state ipertensione non controllata (34%), artrite diagnosticata (50%) e malattie cardiache (32%);
  • Ipersecrezione di muco cronica (CMH): definita come tosse e aumento dell'espettorato, è un sintomo respiratorio comune nelle persone anziane;
  • Problemi odontoiatrici: insufficiente salivazione e capacità di igiene orale, il che aumenta la possibilità di carie e infezioni;
  • Apparato digerente: in circa il 40% dei casi, la vecchiaia è caratterizzata da disturbi digestivi come difficoltà nella masticazione e deglutizione (disfagia), incapacità di mangiare abbastanza e di assorbire, costipazione e sanguinamento;
  • Tremore essenziale (ET): è un tremito incontrollabile in una parte della parte superiore del corpo. È più comune negli anziani e i sintomi peggiorano con l'età;
  • Vista: la presbiopia può manifestarsi all'età di 50 anni e ostacola la lettura soprattutto di caratteri piccoli in condizioni di scarsa illuminazione. Anche la velocità con cui un individuo legge e la capacità di localizzare gli oggetti può essere compromessa. All'età di 80 anni, oltre la metà di tutti gli americani ha una cataratta o ha subito un intervento chirurgico della stessa;
  • Cadute accidentali e lesioni; cadute che, in un adulto giovane non lascerebbero danni, lesionano invece gli anziani. Ogni anno, circa un terzo dei 65enni e oltre la metà degli 80enni cadono. Le cadute accidentali sono la principale causa di lesioni e morte per gli anziani;
  • Cambio di andatura; alcuni aspetti dell'andatura cambiano con l'età. La velocità dell'andatura rallenta dopo i 70 anni. Anche il tempo di doppio appoggio plantare (cioè il tempo trascorso con entrambi i piedi a terra) aumenta. A causa del cambiamento di andatura, le persone anziane a volte sembrano "camminare sul ghiaccio";
  • Capelli solitamente diventano più grigi e più sottili: di regola, intorno ai 50 anni, circa il 50% degli europei ha il 50% di capelli grigi. Molti uomini sono colpiti dalla calvizie;
  • Le donne entrano in menopausa;
  • Udito: a partire dai 75 anni di età, il 48% degli uomini e il 37% delle donne ha problemi di udito. Dei 26,7 milioni di persone di età > 50 anni con problemi di udito, solo uno su sette utilizza un apparecchio acustico. Nella fascia di età 70-79 anni, l'incidenza della perdita dell'udito parziale che influenza la comunicazione sale al 65%, prevalentemente tra i maschi a basso reddito.
  • Cuore meno efficiente con una conseguente perdita di resistenza: inoltre, l'aterosclerosi può restringere il flusso sanguigno;
  • Funzione immunitaria: una funzione immunitaria meno efficiente (immununescenza) è un segno tipico della vecchiaia;
  • Minor efficacia di espansione polmonare: forniscono meno ossigeno;
  • Perdita di mobilità: la menomazione colpisce il 14% di quelli tra i 65 e i 74 anni, ma la metà di quelli con più di 85 anni. La perdita di mobilità è comune negli anziani. Questa incapacità di muoversi ha serie conseguenze sociali, psicologiche e fisiche.
  • Dolore: colpisce il 25% degli anziani, aumentando con l'età fino all'80% per quelli nelle case di cura. La maggior parte dei dolori sono reumatologici;
  • Sessualità: rimane importante per tutta la durata della vita e l'espressione sessuale delle persone anziane sane è un argomento di ricerca relativamente trascurato. Gli atteggiamenti e l'identità sessuale sono stabiliti nella prima età adulta e cambiano minimamente nel corso della vita. Tuttavia, il desiderio sessuale negli uomini e nelle donne può diminuire con l'età. Detto questo, esiste un corpus crescente di ricerche sui comportamenti e sui desideri sessuali delle persone anziane che si oppongono all'immagine "asessuata" degli anziani. Le persone di età compresa tra 75 e 102 anni continuano a sperimentare sensualità e piacere sessuale. Altri comportamenti sessuali noti nei gruppi di età più avanzata comprendono pensieri sessuali, fantasie e sogni erotici, masturbazione, sesso orale, rapporti vaginali e rapporti anali;
  • Perdita di elasticità e idratazione cutanea, e comparsa delle rughe;
  • Aumento del tempo di guarigione dalle lesioni, con maggiori probabilità di lasciare cicatrici permanenti;
  • Disturbi del sonno: con una prevalenza cronica di oltre il 50%, provocando sonnolenza diurna. In uno studio su 9000 persone con un'età media di 74 anni, solo il 12% ha riferito di non avere lamentele sul sonno. All'età di 65 anni, il sonno profondo scende a circa il 5%;
  • Diminuzione delle papille gustative: all'età di 80 anni le papille gustative scendono al 50% del normale. Il cibo diventa meno attraente;
  • Riduzione della percezione della sete: il 41% degli anziani non beve abbastanza;
  • Incontinenza urinaria: molto frequente;
  • Voce. Nella vecchiaia, le corde vocali si indeboliscono e vibrano più lentamente. Ciò si traduce in una voce debole e affannosa.

Segni mentali della vecchiaia

I segni mentali della vecchiaia includono quanto segue:

  • Adattabilità: nonostante lo stress della vecchiaia, la maggior parte degli anziani vengono descritti come "gradevoli" e "accettanti". Tuttavia, la condizione provoca sentimenti di incompetenza e inutilità;
  • Cautela: deriva dal fatto che, assumendosi dei rischi, rispetto ai giovani gli anziani hanno "meno da guadagnare e più da perdere";
  • Umore depresso: secondo Cox, Abramson, Devine e Hollon (2012), la vecchiaia è un fattore di rischio per la depressione causata dai pregiudizi. Quando le persone sono prevenute nei confronti degli anziani e poi invecchiano, i loro pregiudizi anti-anziani si rivolgono verso l'interno, causando depressione. Le persone con stereotipi avranno probabilmente più alti tassi di depressione man mano che invecchiano. Ciò si traduce nel più alto tasso di suicidi (>65 anni);
  • La paura del crimine: specialmente tra le persone fragili, a volte pesa di più delle preoccupazioni relative alle finanze o alla salute e limita le normali attività. La paura persiste nonostante il fatto che gli anziani siano vittime del crimine meno spesso dei giovani;
  • Crescente paura della perdita di salute;
  • Disturbi mentali: secondo le stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, affliggono circa il 15% delle persone di età > 60 anni. Un altro sondaggio condotto in 15 paesi ha riferito che i disturbi mentali degli adulti hanno interferito con le loro attività quotidiane più dei problemi fisici;
  • Ridotta capacità mentale e cognitiva: la ​​perdita di memoria è causa della diminuzione della velocità di codifica, memorizzazione e recupero delle informazioni. Ci vuole più tempo per apprendere la stessa quantità di nuove informazioni. La demenza è un termine generale usato per indicare la perdita di memoria e di altre capacità intellettuali abbastanza gravi da interferire con la vita quotidiana. La sua prevalenza aumenta nella vecchiaia da circa il 10% a 65 anni a circa il 50% a 85 anni. La malattia di Alzheimer rappresenta il 50-80% dei casi di demenza. Il comportamento demente può includere vagabondaggio, aggressività fisica, esplosioni verbali, depressione e psicosi;
  • Mentalità "vecchia": uno studio su oltre 400 uomini e donne illustri in età avanzata ha trovato una "preferenza per la routine".

Pensione

Anche l'anzianità può portare benefici e vantaggi.

Il cancelliere tedesco Otto von Bismarck creò la prima rete di previdenza sociale pubblica al mondo nel 1880, prevedendo anche le pensioni di vecchiaia.

In Italia il pensionamento sopraggiunge a 67 anni di età e con almeno 20 anni di contribuzione, mentre negli Stati Uniti d'America e nel Regno Unito bastano 65 anni (nel Regno Unito, 60 per donne).

In origine, lo scopo delle pensioni di vecchiaia era impedire che le persone anziane fossero ridotte all'accattonaggio, cosa ancora comune in alcuni paesi sottosviluppati, ma le crescenti aspettative di vita e hanno messo in discussione il modello in base al quale sono stati progettati i sistemi pensionistici anche nei paesi industrializzati. Tuttavia, nel 2011, utilizzando la Supplemental Poverty Measure (SPM), il tasso di povertà americano in vecchiaia è diminuito – stimato al 15,9% sul totale.

Attività Fisica Motoria

Contributo dell’attività fisica motoria al miglioramento della qualità della vita negli anziani

In passato si riteneva che "la vecchiaia stessa fosse una malattia"; l'attività fisica motoria può essere la giusta soluzione sia a scopo preventivo che terapeutico.

Quando l'anziano e chi lo assiste cominciano a pensare alla vecchiaia come ad una condizione di per sé stessa invalidante, poco per volta tale paura si realizza; è solo affrontando tale stato della vita in modo creativo, positivo e dinamico che anche situazioni difficili possono mostrare la parte migliore e regalare ancora un forte significato all'esistenza.

Il miglioramento delle condizioni generali di vita avvenuto negli ultimi decenni ha portato, attraverso una più efficiente organizzazione dei sistemi di prevenzione e di riabilitazione, una rilevante e qualitativamente accettabile aspettativa di vita.

Un anziano non è comunque in grado di fare ciò che fanno i giovani, ma sotto certi punti di vista anche di più e meglio; non con la forza, con la rapidità o grazie all'agilità, bensì col senno, con l'esperienza e l'insegnamento. Sono queste le doti delle quali la vecchiaia non solo non rimane priva, ma si fa di solito più feconda.

Lo Sapevi che…

Mantenendo in esercizio il corpo e la mente, si possono compiere imprese lodevoli. Sebastiano Caboto organizzò, ultraottantenne, una spedizione alla ricerca di paesi e terre sconosciuti; Elisabetta I d'Inghilterra, a più di 70 anni, svolgeva i doveri di Corte concedendo -sempre in piedi! - parecchie udienze nell'arco della giornata. Robert Koch - lo scopritore del batterio della tubercolosi - a 72 anni viaggiò in Africa per studiare la cosiddetta malattia del sonno; Sigmund Freud a 83 anni pubblicò il saggio "Mosé e la religione monoteistica"; Michelangelo Buonarroti a quasi 90 anni si dedicò con fervore alla "Pietà Rondanini" ed il grande pittore Tiziano Vecellio lavorò con assiduità fino alla veneranda età di novantanove anni!

L'attenzione degli impianti sportivi, dunque, si è spostata verso i bisogni di questa popolazione, in quanto rappresenta un bacino di utenza di sicura crescita, e l'obiettivo negli anni a venire sarà appunto il coinvolgimento della cosiddetta Terza Età, senza ombra di dubbio la più scettica e la più difficile da coinvolgere a causa di timori, pregiudizi, credenze e difficoltà a comprendere il valore dell'attività fisica motoria.

In questa fase della vita il fitness è benefico non solo sotto il profilo fisico, ma anche psicologico. Mantenere un livello generale di wellness più alto e contrastare i classici acciacchi contribuiscono ad alzare il tono dell'umore ed a mantenersi vivi e dinamici. È inoltre scientificamente dimostrato che il BDNF (Fattore Neurotrofico Cerebrale) viene aumentato grazie all'esercizio muscolare e metabolico, preservando anche le funzioni cognitive.

Per l'organismo di un anziano l'attività fisica è davvero di notevole importanza. È fondamentale dedicare del tempo all'esercizio fisico, vera e propria occasione per riappropriarsi della consapevolezza della propria vita, in quanto momento di socializzazione ed integrazione con altre persone.

Sarà importantissimo praticare un'attività motoria o sportiva medio-leggera – meglio ancora se all'aria aperta – e frequentare corsi collettivi o individuali di ginnastica per adulti o per anziani, guidati e seguiti da insegnanti e personal trainer qualificati che sappiano correggere gli errori di esecuzione, suggerendo gli esercizi più adatti sulla base delle individuali capacità e delle personali necessità.

La vecchiaia non è essa stessa una malattia, come invece sostenevano gli antichi romani ("Senectus ipsa morbus"- Terenzio), e come tanti ancora oggi continuano a credere. Il fitness può essere la giusta via per smentire questa datata ed ingiallita affermazione. Ma l'isolamento degli "over sessantacinque" dipende spesso dall'ambiente in cui viviamo. La decadenza fisica – con la quale gli anziani si confrontano e si identificano – è temuta dalla società odierna a vantaggio di una logica di consumo, produzione ed efficienza che esclude e svalorizza chi non può raggiungere determinate performances.

Pensiamo dunque a Cicerone che, un paio di millenni fa, nel De Senectute ha avuto modo di spiegare la sua filosofia, evidenziando come la vecchiaia possa essere una fase felice per coloro che hanno saputo operare nel corso della vita con saggezza e con spiccata giustizia, nonché per quelle persone che sanno apprezzare e valorizzare questo momento dell'esistenza.

Consapevoli che tutti siamo destinati, prima o poi, a non essere più completamente efficienti, quasi sempre tendiamo a non voler riconoscere questi problemi evitando il confronto diretto con l'anziano, invece di apprezzarne il valore e rispettare l'esperienza di cui è portatore.

Il fitness ed un buon personal trainer possono essere veramente di aiuto alla terza età. Per mantenere l'efficienza muscolare, per uscire dalla solitudine, per allontanare pericolose tendenze depressive. L'attività fisica può trasformarsi in un profondo momento di contatto e di benefica interazione tra diverse generazioni, portando vantaggi psicologici a tutti.

Per approfondire: Fitness per Anziani