Gefran, conti ok e nuovi indirizzi
Ennio Franceschetti lascia ai figli la presidenza, Bartoli ad
Ennio Franceschetti lascia, Gefran è stata affidata all’ad Alberto Bartoli. I conti sono floridi: utile netto a 6,8 milioni, l’assemblea ha approvato un dividendo per azione di 0,35 euro.
Con le dimissioni di Ennio Franceschetti dalla presidenza del CdA, il gruppo Gefran chiude una pagina della sua lunga storia per cominciarne una nuova. Con la famiglia che fa un passo di lato rinunciando ad incarichi operativi e una governance nelle mani dei figli Maria Chiara ora alla guida del consiglio di amministrazione e con Giovanna e Andrea vice presidenti mentre la gestione è stata affidata all’amministratore delegato, Alberto Bartoli. Una scelta ispirata dalla centralità dell’impresa e dalla volontà di garantirne la continuità nel lungo periodo. A Ennio la presidenza onoraria e la richiesta di qualche consiglio sempre utile.
«Lavorare continua ad entusiasmarmi – ha commentato – ma sono figlio di una cultura analogica mentre oggi si viaggia digitale. L’azienda è comunque in un trend positivo e ha basi solide. Con il giusto spirito di squadra e una gestione virtuosa abbiamo ancora molto da dire». Lo conferma il bilancio approvato ieri dall’assemblea dei soci. Numeri del gruppo di Provaglio d’Iseo leader nella progettazione e produzione di sistemi e componenti per l’automazione e il controllo dei processi industriali, che dicono di ricavi a 128,6 milioni di euro (+7,8%); un Ebitda in crescita a 19 milioni con un’incidenza sui ricavi del 14,8% e un Ebit più che raddoppiato a 11,15 milioni (+8,7% sul 2016). Risultati che hanno portato l’utile netto a 6,8 milioni (quasi 4 nel 2016) e che hanno consentito all’assemblea di approvare un dividendo per azione a 0,35 euro (0,25 euro nel 2016). E le prime righe di questa nuova pagina dicono di investimenti spalmati nel prossimo triennio per 30 milioni di euro e destinati prevalentemente allo sviluppo tecnologico dei prodotti e all’incremento del capitale. «Abbiamo già iniziato a cercare 50 giovani laureati da inserire nella nostra struttura – ha precisato l’Ad, Bartoli – da destinare anche ai nostri 11 siti produttivi (13 quelli commerciali), per migliorare la presenza nei nostri tradizionali mercati e allo sviluppo di nuove aree come la Cina». L’obiettivo è di «crescere con sostenibilità, in modo solido e innovativo». E per il 2018 con «il primo trimestre positivo», le aspettative sono tutte improntate all’ottimismo.