09 Giugno 2017
Se è vero che la vecchiaia - almeno quella fisica - è una fase inevitabile della vita, è anche vero che ci sono modi diversi di affrontarla. Si può, per esempio, scegliere di seguire una serie di regole che permettono di mantenere uno spirito alto, che ci faccia sentire vivi e felici anche quando non siamo più quelli di una volta anagraficamente.
Massimo Ammaniti, apprezzato psicoanalista e professore onorario dell'Università di Roma La Sapienza, ha recentemente pubblicato un libro sull’argomento. Secondo lo studioso per restare giovani bisogna innanzitutto mantenere la propria curiosità, perché è sbagliato pensare che la vecchiaia rappresenti necessariamente la “fine” di qualcosa. Al contrario la terza età può essere un'occasione per scoprire nuove passioni e interessi, capaci di riaccendere la "fiamma della vita". Ovviamente il cibo e lo sport, nei limiti del possibile, restano elementi fondamentali anche in questa fase. E poi è importante viaggiare, perché allargare i propri orizzonti vuol dire ricordarsi che le cose da scoprire sono sempre tante. Un ruolo importante, infine, gioca il contatto con i più giovani. I circoli per anziani possono andare bene, hanno un importante ruolo sociale, ma non basta: i giovani sono la vita e mantenere il contatto con loro vuol dire continuare a comprendere la realtà ed il futuro.
Infine, a chi gli chiede se la vecchiaia è una fase calante della vita, lo psicanalista Massimo Ammaniti risponde in modo deciso: "La vecchiaia è un periodo particolarmente fruttuoso, [...] la persona ritrova il filo della propria vita, scopre il desiderio che ha mosso la propria esistenza. L’accettazione dell’età che avanza genera riflessi positivi sul piano psicologico e anche sul cervello."
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