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Il decadentismo
Il decadentismo è un movimento letterario nato negli ambienti culturali parigini, si oppone alla mentalità borghese e assume atteggiamenti provocatori e si ispira ad alcuni testi programmatici: il sonetto Languore di Verlaine e il romanzo Controcorrente di Huysmans. Il termine “decadente”, coniato a Parigi verso il 1880, ha, originariamente, una valenza negativa. La critica letteraria di fine Ottocento, definì “decadenti” quei poeti che esprimevano lo smarrimento della coscienza di fronte ad una civiltà considerata in declino, una civiltà che dimostrava, nonostante l’ottimismo ipocrita, l’illusorietà dell’idea positivista di progresso continuo. Scrittori e pittori che si riconoscevano nelle nuove idee si riunirono attorno ad una rivista letteraria “Le Décadent” fondata nel 1886. Ma quegli scrittori fecero della definizione una polemica insegna di lotta, in cui si gettavano, di fatto, i fondamenti d'una nuova visione del mondo e d'una nuova realtà. Essi ebbero insomma la coscienza di vivere un'età di trasformazioni e di trapasso, si sentirono insomma gli scrittori della crisi, e avvertirono che il loro compito non era quello di proporre nuove certezze, ma di approfondire i termini esistenziali di questa crisi sul piano conoscitivo.
Visione del mondo
Rifiuto del positivismo → basato sui miti della scienza e del progresso.
esasperazione dell’irrazionalismo misticheggiante → l’essenza della realtà è misteriosa ed enigmatica e non può essere colta dalla ragione, quindi la conoscenza è frutto di intuito e immaginazione; l’anima decadente è sempre protesa verso il mistero che è dietro la realtà visibile e tutti gli aspetti dell’essere sono legati tra loro da arcane analogie e corrispondenze che sfuggono alla ragione (Baudelaire) e inoltre l’uomo viene anche coinvolto perché esiste una sostanziale identità tra io e mondo, tra soggetto e oggetto.
scoperta ed esaltazione dell’inconscio → senza questa dimensione non capiremmo nulla delle concenzioni del Decadentismo;
l’esperienza dell’ignoto e dell’assoluto si realizza attraverso nuovi mezzi → gli stati abnormi della conoscenza: malattia, follia, nevrosi, delirio, sogno, incubo e allucinazione; questi stati sottraendosi al controllo della ragione permettono di vedere, anche se non benissimo, il mistero che è al di là delle cose. Panismo: l’annullamento dell’io individuale attraverso la fusione con la natura (d’Annunzio). Le epifanie: illuminazioni e rivelazioni improvvise attraverso un particolare della realtà che si carica di significato.
Il Decadentismo è un fenomeno complesso, non esiste, come per il Naturalismo o per il Romanticismo, una poetica a cui far riferimento. Abbiamo piuttosto una diffusione di poetiche che possiamo raccogliere in due distinti movimenti: il Simbolismo e l’Estetismo.
1. Crisi cicliche di sovrapproduzione - Processo di omologazione e di uniformazione degli
individui senso di smarrimento e di impotenza: impulsi nichilistici e di autoannientamento e
→
tendenza all’individualismo.
2.-3. Declassamento ed emarginazione degli artisti e degli intellettuali (perdita d’aureola) →
concezione aristocratica ed elitaria della cultura e rifiuto provocatorio della normalità.
DECADENTISMO E ROMANTICISMO
ROMANTICISMO DECADENTISMO
irrazionalismo irrazionalismo
rifiuto della realtà rifiuto della realtà
fuga verso una dimensione reale e fantastica fuga verso una dimensione reale e fantastica
- entusiastico - senso di stanchezza, estenuazione,
- tensione verso l’infinita espansione languore
dell’io - presentimento di fine e di sfacelo
- ribellione eroica e titanica - divieto di ogni slancio energico
- ripiegamento nell’analisi inerte della
propria malattia e debolezza
- elaborazioni di vaste costruzioni - l’attenzione degli artisti e dei letterati
concettuali e artistiche, che si concentra sul frammento
rispecchiano la totalità del reale - il singolo particolare assume un valore
assoluto e vale quanto l’insieme
- impegno politico e sociale - principio della poesia pura: la forma
- trattazione dei grandi problemi artistica rappresenta il valore
contemporanei supremo e non deve essere
- fiducia di poter intervenire sulla realtà contaminata da interessi pratici,
per trasformarla morali o politici
- esaltazione della forza creatrice - esaltazione dell’artificio, della
immediata del genio e di tutto ciò che complicazione, di tutto ciò che è il
è naturale e spontaneo prodotto di un lavoro squisito,
cerebrale
DECADENTISMO E NATURALISMO
Fenomeni culturali paralleli e compresenti
● Espressioni di gruppi intellettuali diversi:
● Naturalismo gli scrittori sono integrati nell’ordine borghese orizzonte culturale:
→ →
positivismo, scientismo, materialismo, fiducia nel progresso;
Decadentismo gli scrittori rifiutano radicalmente l’ordine borghese orizzonte
→ →
culturale: maledettismo, estetismo, irrazionalismo, misticismo;
Quindi l’atteggiamento antiborghese degli intellettuali si affievolisce e scompare→ la
borghesia si allontana dalle sue posizioni positiviste e si orienta ai miti dell’irrazionalismo
(posizioni reazionarie e favorevoli all’imperialismo aggressivo d’Annunzio).
→
DECADENTISMO E NOVECENTO
Alcuni hanno pensato di collocare la categoria del Decadentismo su tutto il Novecento, altri
invece ritengono più giusto limitarla solo ai fenomeni letterari della fine dell’Ottocento. Tutt’oggi
prevale questo orientamento.
E’ vero che molte tendenze del ‘900 hanno le radici in quel clima, ma ormai si situano in contesti
diversi perchè fanno riferimento ad altre poetiche.
LA POESIA SIMBOLISTA
Baudelaire vuole esplorare il negativo della modernità cogliendo l’oscura malattia che sgretola il
mondo moderno; la sua poesia canta il vizio, la corruzione, il male di vivere, la noia, etc.
Sul piano formale, precorre le tendenze del simbolismo: da una parte la parola ha una funzione
magicamente evocativa e anticipa i poeti che mirano a sciogliere la poesia in musica (Verlaine), e
i poeti veggenti, che decifrano la rete di simboli che avvolge il reale (Rimbaud); dall’altra parte,
con il suo rigoroso controllo dei mezzi espressivi, apre la strada a un altro strato della poesia
moderna, caratterizzato dalla ricerca formale (Mallarmè).
PAESE CARATTERISTICHE PRINCIPALI
AUTORI
Francia -ricerca di una poesia suggestiva ed - Baudelaire
evocativa (tramite l’indefinitezza e la - verlaine
musicalità) - Rimbaud
-descrizione di atmosfere visionarie, - Mallarmé
oniriche, allucinate
-linguaggio analogico, allusivo, denso
di simbologie oscure e indecifrabili
Inghilterra -l’esperienza baudelairiana si fonde - Swinburne
con quella dei poeti e dei pittori
preraffaelliti (tendenze simboliste e
misticheggianti)
-ricerca di una sensualità morbosa e
perversa (descrizione della donna
come idolo crudele)
Italia -ricerca di immagini suggestive, che - Pascoli
rimandano a una realtà misteriosa e - d’Annunzio
indecifrabile
-la musicalità della parola prende il
sopravvento sulla sua funzione
puramente referenziale e
comunicativa
-impiego del linguaggio analogico che
trascura i nessi logici
-ardita sperimentazione metrica
Austria -ricerca di sensazioni delicate e - von Hofmannsthal
squisite attraverso la contemplazione
di una misteriosa bellezza che non
coincide con l’apparenza sensibile
delle cose
-impiego di immagini ricercate, di
vocaboli preziosi e di effetti musicali
deboli
CHARLES BAUDELAIRE
LA VITA
Nasce a Parigi nel 1821 da una famiglia borghese agiata. Per la sua vita scandalosa, la famiglia
decide di fargli fare un viaggio in India dove scoprirà il suo amore per l’”esotico”. Tornato a Parigi
dopo la morte del padre, e ereditando una somma di denaro, conduce una vita da Dandy. La
famiglia però, dopo poco tempo, decide di mantenerlo con un modesto assegno mensile; il poeta
comincia a lavorare come critico d’arte. Nel 1848 partecipa con entusiasmo ai moti rivoluzionari.
Perseguitato dai debiti nel 1864 si reca in Belgio. Torna a Parigi gravemente malato di sifilide,
semiparalizzato e in condizioni disastrose dovute anche all’oppio e all’hashish. Muore a Parigi nel
1867. E’ un poeta al confine tra l’età romantica e quella decadente.
LE OPERE IN PROSA
- LA FANFARLO: opera giovanile in prosa, pubblicata nel 1847 in cui è contenuta una
proiezione autobiografica dell’autore . Tratta della sconfitta umana di un intellettuale
innamorato di una ballerina;
- RACCONTI STRAORDINARI: è la traduzione di alcune opere di Edgar Allan Poe che grazie
a lui verrà conosciuto anche in Europa;
- DIARI INTIMI : insieme di riflessioni, confessioni e aforismi;
- I PARADISI ARTIFICIALI : risalenti al 1860, parlano specialmente degli effetti dell’oppio e
dell’hashish sulla creazione artistica;
- LO SPLEEN DI PARIGI: ultima opera in prosa pubblicata nel 1869. Unione di riflessioni,
paradossi pungenti e sarcastici, parabole morali anche bizzarre e frammenti lirici;
I FIORI DEL MALE
La prima edizione del volume uscì nel 1857 e comprendeva cento poesie, distribuite in cinque
sezioni: Spleen e ideale, I fiori del male, La rivolta, Il vino, La morte. L’opera suscitò un enorme
scandalo nella critica e nel pubblico benpensanti tanto che venne sequestrato. Dopo la condanna
l'autore preparò una seconda edizione, cui aggiunse una nuova sezione, Quadri parigini e uscì nel
1861.
I fiori del male sono un’opera unitaria, con un disegno rigorosamente organico. Nella prima
parte, Spleen e ideale, vi è uno stato di depressione cupa (spleen), di noia, di disgusto per il
mondo in cui vive e si protende verso l’ideale, la bellezza, ma la tensione risulta vana ed egli
ricade in basso.
Nella seconda sezione, Quadri parigini, ci si immerge nello spettacolo squallido della città
industriale. Le sezioni successive testimoniano la ricerca di una via di evasione da quelle
condizioni; la fuga verso l’esotico, i paradisi artificiali avuti tramite l’alcol e l’oppio (Il vino, terza
sezione), il vizio e la sregolatezza dei sensi (I fiori del male, quarta sezione).
Il poeta si appella a Satana, essendo che sono ancora tentativi vani, a cui rivolge una preghiera
modellata in modo blasfemo sulle litanie della Vergine; ma esaurite tutte le possibilità, si rivolge
verso la morte, vista come possibilità di esplorare l’ignoto.
Ma quindi i fiori perchè vengono definiti il male?
Baudelaire associa i fiori all’idea del male, del vizio, della corruzione, indicano l’impossibilità di
attingere a quell’innocenza, nella condizione disperata a cui la moderna civiltà ha condannato
l’uomo.
I TEMI
Il poeta porta i temi del conflitto tra artista e società, dove egli sceglie di estrarre la bellezza del
Male, trasformando la poesia nella negazione più violenta dei valori.
I vizi più ignobili vengono espressi tramite immagini ripugnanti, ma tra tutti questi vizi ne esiste
uno più impuro: la Noia, nel quale il poeta riconosce tutti questi vizi anche nel lettore
benestante, smascherando il vero volto del mondo borghese moderno.
Questa poesia ci mostra l’atteggiamento conflittuale del poeta nei confronti del contesto sociale
in cui vive.
La modernità, le metropoli, le grandi industrie, secondo Baudelaire, stanno cancellando il passato
e i ricordi dagli uomini, rendendo l’uomo facile vittima della Noia (spleen) oltre che insicuro di
tutto ciò che lo circonda. Anche la figura del poeta è cambiata: non è più né il depositario di
valori morali né colui che resta sempre lontano dalla meschinità e dal male quotidiano ma,al
contrario è come tutti gli altri attratto dai vizi, dalle droghe e dal male; ha perso la sua “aureola”
ed è ormai escluso e isolato dalla società . La realtà esterna imprigiona l’uomo che si sente diviso
continuamente tra Cielo e Inferno; le uniche vie di uscite sono il rifugio nel sogno e la morte,
vista come il viaggio affascinante verso l’ignoto. La bellezza ideale a cui si aspirava risulta ormai
perduta e l’uomo tende quindi a scoraggiarsi e a cadere nei vizi. Il compito della Poesia che è la
forma di conoscenza non razionale della realtà e del Poeta è quello di decifrare i simboli della
natura e trovare le corrispondenze che svelano la realtà più profonda, l’unica ancora pura e vera.
POETICA
La poesia di Baudelaire è una poesia provocatoria che ha lo scopo di scandalizzare il lettore. Usa
molte immagini metaforiche ardite, inusuali e a volte assurde per produrre uno shock nel lettore.
Il verso usato è quello appartenente alla tradizione francese: l’alessandrino. Numerose sono le
allegorie che però non rimandano più a un codice interpretativo stabilito ma, portano a una
decodificazione incerta come è incerta la realtà. E’ sempre presente in tutte le opere una
tensione conflittuale per la quale i temi sublimi vengono espressi tramite immagini degradate
mentre, i temi inferiori, più bassi, vengono espressi con uno stile solenne.
LA NARRATIVA DECADENTE IN ITALIA
In Italia i romanzi principali decadenti sono quelli di d’Annunzio, ma anche i romanzi di
Fogazzaro ebbero successo.
Il suo primo romanzo è Malombra che esce nel 1881 (stesso anno dei Malavoglia) e presenta una
figura destinata a diventare centrale nella narrativa dei decenni successivi: quella dell’inetto a
vivere, cioè l’intellettuale incapace di inserirsi attivamente nella realtà e destinato alla sconfitta
esistenziale. Ma troviamo anche un’altra figura, quella della donna fatale, micidiale per l’uomo.
Malombra predilige da un lato il mistero e il soprannaturale, dall’altro l’indugio sui recessi più
oscuri e morbosi della psiche.
I romanzi fogazzariani si concentrano sulla realtà interiore dei personaggi romanzo
→
psicologico.
Grazia Deledda fonda la sua base di scrittrice sul romanzo verista, ma poi si allontana
→
Anche la sua narrazione punta all’analisi della dimensione interiore dei personaggi e insiste sulla
solitudine esistenziale dell’uomo e l’incomunicabilità che ne deriva.
Uno dei suoi romanzi è Elias Portulu che propone il conflitto tra un padre forte e un figlio
debole. GABRIELE D’ANNUNZIO
LA VITA
Gabriele D'Annunzio nasce nel 1863 a Pescara da una famiglia borghese. D’Annunzio non era il
suo vero cognome, si chiamava Rapagnetta, D'Annunzio era solo il nome d'arte. Studia prima a
Pescara e poi a Prato al Collegio Cicognini. Nel 1879 esordì con un libretto di versi, Primo vere. Si
trasferirà poi a Roma nel 1881 e si creerà la prima maschera: quella dell'esteta: colui che ricerca il
piacere. Nel 1883 sposò la duchessina Maria Hardouin di Gallese, che gli diede tre figli e da cui si
separò nel 1890. Invece di laurearsi si mette a scrivere sui giornali (nella Cronaca Bizantina)
questa fase finisce nel 1894. Conosce poi Eleonora Duse che diverrà sua amante; incontra la
filosofia di Nietzsche, uno dei maestri del sospetto, il quale afferma che l'uomo debole si crea
delle filosofie per superare questa debolezza, e per questo elabora il concetto di sup