Manipolazione psicologica o gaslighting: come difendersi

Manipolazione psicologica o gaslighting: come difendersi

La manipolazione psicologica o gaslighting induce a dubitare dei pensieri, percezioni ed emozioni per imporre la visione della realtà e volontà di chi l’agisce.

La manipolazione psicologica o gaslighting avviene all’interno di relazioni pericolose per chi la subisce per il benessere emotivo e la stabilità mentale, minando l’autostima e esponendo ad abusi psicologici, truffe affettive, stalking.

La manipolazione psicologica o gaslighting è presente principalmente in rapporti sentimentali,  anche amicali, familiari, a volte professionali, dove c’è o si crea uno squilibrio di potere e asimmetria tra manipolatore e manipolato.

Quando c’è manipolazione psicologica o gaslighting?

La manipolazione psicologica o gaslighting può caratterizzare i legami d’amore o amicizia che diventano velocemente totalizzanti ed esclusivi: senza gradualità, con il contemporaneo isolamento dalle altre relazioni, attraverso una gelosia e possessività sempre più manifesta: “ci siamo solo io e te, il resto non deve contare più, se vuoi stare con me devi allontanarti dagli altri”.

In una coppia dove uno dei partner è un narcisista maligno, che ha l’obiettivo di mantenere il controllo e potere sull’altro, la vittima della manipolazione psicologica o gaslighting è in una relazione tossica contraddistinta da: svalutazioni più o meno subdole, costante discredito delle convinzioni, modalità passivo-aggressive, ambiguità, silenzi punitivi, umiliazioni, colpevolizzazioni, ricatti, menzogne, negazione o modificazioni di eventi accaduti, omissioni.

Quando una frequentazione amorosa spesso a distanza si trasforma in una continua richiesta di denaro, la manipolazione psicologica o gaslighting è all’interno di una truffa romantica.

La manipolazione psicologica o gaslighting da parte del genitore autoritario e iperprotettivo verso il figlio è trattandolo da incapace, non rendendolo progressivamente autonomo e in grado di assumersi le proprie responsabilità, facendolo sentire in colpa se si distanzia.

La manipolazione psicologica o gaslighting in un contesto di lavoro si basa sul disconoscimento dei risultati e competenze, con il contemporaneo affidarsi all’altro, rinunciando al pensiero critico e al personale giudizio in una dinamica giocata su aspetti affettivi, cercando di ricreare un’appartenenza da ambiente di “famiglia”.

Quali sono i campanelli di allarme della manipolazione psicologica o gaslighting?

La manipolazione psicologica o gaslighting provoca in chi la subisce:

  • confusione e disorientamento
  • dubbi su di sé, insicurezza e inadeguatezza
  • maggior fiducia nell’altro che in se stessi
  • percepirsi vulnerabili e difettosi
  • dipendenza
  • idealizzazione dell’altro come forte e capace
  • vissuti di ansia, angoscia, rabbia, frustrazione, sensi di colpa, tristezza fino ad arrivare a sintomi depressivi
  • disturbi psicosomatici senza l’evidenza di un’origine organica.

Come uscire dalla manipolazione psicologica o gaslighting?

Nel momento in cui diventiamo progressivamente consapevoli dei meccanismi di manipolazione psicologica o gaslighting, inizia il cambiamento e l’allontanamento dal manipolatore. Nel caso di rapporti professionali o familiari, la rottura può non essere facilmente praticabile o con costi (emotivi o economici) molto alti, come alternativa da intraprendere è distanziarsi emotivamente, a volte anche fisicamente, mettere dei confini per proteggerci.

E’ faticoso e doloroso uscire dalle dinamiche malsane di queste relazioni tossiche e lavorare sulle nostre fragilità che ci hanno fatto investire emotivamente in esse, mantenendoci agganciati nella ricerca di approvazione.

Ci si può rivolgere ad uno psicologo psicoterapeuta che ci supporterà nel riconoscerci il nostro valore personale, nel ritrovare il benessere ed equilibrio emotivo e prenderci cura dei nostri bisogni e desideri.

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Dr.ssa Lorena Ferrero administrator