DEPURAZIONE DELLE ACQUE
L’acqua
è la sostanza più comune sulla superficie del pianeta Terra. Ne ricopre quasi
i due terzi, considerando i mari, i laghi, i fiumi e le falde freatiche, ma è
presente anche nei ghiacciai, nell’atmosfera come vapore acqueo, negli
organismi viventi e in alcuni minerali come acqua di idratazione.
Quasi
tutte le attività umane richiedono disponibilità di acqua: oltre che alla
funzione biologica, ci sono altri utilizzi legati all’igiene, allo svago, alle
coltivazioni, alle attività produttive, ai trasporti ed allo smaltimento dei
rifiuti. Per migliaia di anni il bilancio idrico è rimasto costante, ma negli
ultimi decenni, il forte incremento demografico, l’espansione industriale ed
agricola, hanno determinato un maggior consumo di acqua.
Le
riserve d’acqua non sono inesauribili, è necessario quindi un utilizzo più
razionale delle riserve di acqua:
Ø
si dovrà
trovare il modo di aumentare la
disponibilità idrica, sia con le tradizionali opere idrauliche (dighe, canali,
acquedotti), sia con metodi quali
la dissalazione delle acque marine, la ricerca di nuove falde acquifere, lo
sfruttamento di acque sotterranee profonde;
Ø
dovranno
essere studiati nuovi procedimenti per ridurre il consumo d’acqua sia per le
lavorazioni industriali, sia per quelle agricole;
Ø
sarà
necessario sensibilizzare i cittadini a ridurre gli sprechi per gli usi
domestici;
Ø
si dovrà
conservare il manto vegetale, per assicurare un più regolare svolgimento del
ciclo dell’acqua.
INQUINAMENTO
DELLE ACQUE
L’inquinamento
delle acque sia superficiali, sia sotterranee può avere diverse origini:
naturale, domestica, agricola ed industriale.
Questo tipo di inquinamento si
verifica a causa di eventi atmosferici che provocano il trascinamento attraverso
i corsi d’acqua di vegetali o altre sostanze organiche. I batteri aerobi
presenti nelle acque sono in grado di decomporre tutte queste sostanze,
senza creare danni all’ecosistema.
INQUINAMENTO
DOMESTICO
I liquami domestici vengono prodotti dagli scarichi idrici dei servizi
igienici, delle cucine, dei lavabi; contengono residui di cibo, grassi,
detergenti, residui prodotti dal metabolismo umano. Queste sostanze finiscono
nei corsi d’acqua attraverso la fognatura o possono penetrare nel sottosuolo.
Anche i rifiuti, abbandonati in discariche abusive, contribuiscono
all’inquinamento del suolo e quindi a quello delle acque sotterranee.
L’inquinamento domestico entro
certi limiti può essere neutralizzato dalla natura, per via della capacità
autodepurante delle acque: i batteri
aerobi per mezzo dell’ossigeno trasformano le sostanze organiche in sali
minerali ed anidride carbonica. Quando l’entità degli scarichi fognari è
eccessiva, subentrano i batteri anaerobi
che non hanno bisogno di ossigeno e producono sostanze nocive come metano,
ammoniaca, idrogeno solforato.
Spesso nei liquami domestici sono
presenti anche certi agenti patogeni
come le salmonelle, il virus dell’epatite, il vibrione del colera ecc.
Gli allevamenti zootecnici sono
un’importante fonte di inquinamento. I liquami
prodotti dal metabolismo animale e le acque
di lavaggio delle stalle e dei pollai, se non vengono depurati, provocano
grossi danni alle acque in cui vengono scaricati.
Più grave è l’inquinamento derivato
dall’uso di fertilizzanti chimici,
anticrittogamici, ed insetticidi: queste sostanze tossiche vengono
trascinati dalla pioggia nei corsi d’acqua oppure penetrano nel suolo e
possono contaminare le falde acquifere.
INQUINAMENTO INDUSTRIALE
L’inquinamento di origine industriale
è determinato dallo scarico nei fiumi, nei laghi, nei mari o sul suolo, di
acque provenienti dalle lavorazioni, che contengono sostanze tossiche spesso non biodegradabili.
La presenza di sostanze organiche
è tipica degli scarichi delle birrerie, delle distillerie, delle industrie
produttrici di bibite, dei macelli, dei salumifici, dei caseifici, delle
latterie e di altre produzioni alimentari.
Sostanze
organiche ed inorganiche vengono emesse dalle cartiere, dagli zuccherifici,
dai produttori di oli e margarine, dalle aziende chimiche, petrolchimiche e
farmaceutiche.
Le
industrie tessili, le tintorie e le concerie producono scarichi di sostanze
organiche, inorganiche e tossiche come solfuri, cromo, acidi, alcali e
coloranti.
Le
industrie metallurgiche e galvaniche immettono nell’ambiente pericolosi
veleni come il rame, cromo, acido solforico ecc.
Le
raffinerie, le autorimesse e le stazioni di servizio scaricano nell’acqua oli
grassi.
INQUINAMENTO
TERMICO
Un
altro tipo di inquinamento è
quello “TERMICO”: l’acqua, utilizzata per il raffreddamento negli
impianti industriali e nelle centrali termoelettriche, viene immessa nei corsi
d’acqua più calda, provocando gravi danni alla flora ed alla fauna che li
popolano.
EUTROFIZZAZIONE
Gli scarichi, civili, agricoli ed
industriali, contengono dei composti di
fosforo ed azoto, questi, trascinati dai fiumi fino al mare in grandi quantità,
provocano la crescita abnorme di alcune alghe microscopiche, che, al termine del
loro ciclo vitale, si decompongono, riducendo la quantità di ossigeno. La
mancanza di ossigeno, a sua volta, determina di grossi danni all’ambiente
biologico marino.
IL
CICLO DEPURATIVO DELLE ACQUE
I danni
causati dall’inquinamento si possono prevenire o limitare, riducendo la
quantità dei residui di lavorazione o trattandoli opportunamente prima di
riversarli nei corsi d’acqua; si può aumentare la capacità di autodepurazione
del corpo idrico, con la regolazione della portata, la riossigenazione ed il
filtraggio.
Gli
interventi preventivi sono:
Ø
il riciclaggio
che permette di risparmiare sulle materie prime e sul consumo di
energia;
Ø la depurazione delle acque, prima dell’immissione nei corsi d’acqua.
Impianto
di depurazione a Melegnano
In un impianto di depurazione vengono trattate le sostanze inquinanti presenti nell’acqua, attraverso una serie di trattamenti meccanici, chimici, fisici e biologici. Le acque che arrivano all’impianto di depurazione dalla fognatura sono prevalentemente di tipo “civile”: scarichi delle abitazioni, dei negozi, delle scuole, degli ospedali, dei servizi, dei distributori di benzina; in quantità variabile è presente l’inquinamento industriale.
Scarichi industriali
Gli scarichi
industriali contengono sostanze non biodegradabili, quindi occorrono dei
trattamenti particolari. Si neutralizzano gli acidi e le basi con
appositi reagenti chimici e si usano dei coagulanti per accelerare la sedimentazione
delle sostanze tossiche. I fanghi ottenuti vengono filtrati e stoccati.
Trattamento biologico
La
depurazione biologica viene effettuata sul liquame biodegradabile. La
biodegradabilità consiste nella capacità di alcuni microrganismi di demolire
le sostanze organiche, con l’utilizzo di ossigeno. Questo processo di “autodepurazione”
avviene normalmente nei fiumi e nel mare, ma con tempi lentissimi. In un
depuratore , con l’utilizzo dei decompositori, si depurano in parte le acque
della fognatura, in modo da permettere l’autodepurazione in tempi più brevi.
Trattamenti meccanici
Negli
impianti di depurazione si effettuano diversi tipi di trattamento delle sostanze
inquinanti.
La grigliatura
serve a trattenere le sostanze grossolane, che vengono poi asportate con pettini
meccanici.
La dissabiatura/disoleatura
viene fatta in vasche nelle quali si immette aria, che favorisce il
galleggiamento delle sostanze grasse ed il deposito di terra e polvere sul
fondo.
La sedimentazione primaria
consiste nel far passare l’acqua da una o più vasche, per separare altre
sostanze.
Durante la fase di ossidazione biologica, si immettono nel liquame aria e batteri
aerobi, che crescono fino a diventare sedimentabili .
Dopo la sedimentazione finale
l’acqua,
contenente ancora
batteri e virus patogeni, viene fatta passare attraverso una vasca a
labirinto, nella quale vengono immesse sostanze disinfettanti.
I microrganismi, estratti dopo la sedimentazione finale, diventano “fanghi
biologici” e devono essere stabilizzati, ossia trasformati in minerali
oppure in produttori di “biogas”.
I fanghi stabilizzati vengono utilizzati come concime in agricoltura,
oppure disidratati e portati nelle discariche.