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ProT- Dott, FERIIAT{QO BORTOI{E

La Bn tg,stesd,a
uppld,cutu, u,llu, IJle,iodnu
Il P. Fernando BORTONE, nato a
Fondi (Latina) iI 13 dicembre 1902,
dopo aver studiato ingegneria nella
Universit di Roma e prestato servi-
zio militare nell'arma di artiglieria, si
laure in filosofia nella Pontificia Uni-
versit Gregoriana.
Missionario, recatosi in Cina, per
diciotto onni si dedic all'evangeliz-
zazione e allo studio delle religioni
orientali. Insegn sinologia a Pechi-
no e pubblic opere di linguistica, di
storia, di apologetica, di morale, an-
che in lingua cinese.
Rientrato in ltalia, ha pubblicato
altre opere scienti't'iche e letterarie.
Per questa sua attivit e per quella
di con-ferenziere, stato chiamato a
far parte di numerose accademie na-
zionali e internazionali, gratificato
eon premi per la cultura dalla Presi-
denza d.el Consiglio dei Ministri in
Italia e dal Governo Cinese. Nominato
Cappellano dei Cattalieri di Malta, Ac-
cademico della Cina e Commendatore
al merito della Repubblica ltaliana.
In campo medico: durante la guer-
ra cino-giapponese fece parte della
Croce Rossa Cinese. E' stato nominato
libero docente di Radiestesia Medica
dall'Accademia Gentium o Pro pace,
e socio onorario dell'Accademia Lan-
cisiana di Roma.

In copertina
La croce dei medici sormontata
dal pendolino girante.
Disegno del pittore Sebastiano
GUTIERREZ.
PRINCIPALI OPERE
DELL'AUTORE

IL FRATEL GIOVANNI MANCINI S.I.


(Biografia di un Fratello coadiu-
tore gesuita).
IL SILLABARIO CINESE, 2 voll.,
Shanghai 1935-1936 (Manuale teori-
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(Manuale di morale in lingua cinesr.:)
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I CANTI DELL'ESILIO (Liriche con
illustrazioni a colori e traduzione ci-
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I GESUITI ALLA CORTE DI PECHI-


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SALMI E CANTICI MEDITATI,5U ed.;
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LOTTE E TRIONFI IN CINA (I gesui-
ti dal loro ritorno in Cino alla crea-
zione di tre Missioni indipendenti:
1842-1922), Tip. Abbazia di Casa-
mari, 1975.

L. 9.500
. FERNANDO BORTONE

tA RADIESIESIA APPI.ICAIA AI.I.A MEDICIilA

Manuale teorico-pratico

!Q! -- Pasine (XX + z44l


203 lllustrazioni

lnd. Tlp, Lazlale - palostrlna


vII

CONTENUTO
Presentazione XI
Aut or e,vole tt alut azione XII
Singolare t estimonianza XIII
Al lettore xv
Bibliogralia . xv[I
GENERALITA'
I La nersstesra: cHE cosA I
II Ir rnnoprrNo: coME sr sprEGA 5
III RmuzroNt ELETTRoMAGNETTCHE E cosMrcHE l1
IV Le nloresresrA Dr FRoNTE aLLA scrENzA, ALLA RELIGIONE, ALLA LEGI.
SLAZIONE
13
v APPARECCHI RADIESTESICI t7
vr ArrREzzr E TEsrrMoNr 23
VII POLARIT RADIESTESICA 25
vrrr SENSrBurr nloresrrstcl 27
IX N0RME PRELIMINARI 29
X NORME INTERPRETATIVE 35
xI ESERcITAzIoNI ELEMENTARI 37
xrr Apponro ALLA MEDTcTNA 43

DIAGNOSI
xrII DracNosr DTRETTA
45
xIv Dracxosr TNDTRETTA
47
xv Psn coNoscenE Lo srATo Dr saLUTE rN GENERALE 49
xvr Mrsuru, DELLA vrralrr psr@soMlTrca 51
xvII Rrcrnce NoopsrcHrcA 55
XVIII Prn coxoscrnE r sENTTMENTT 59
xrx Esuvrr MEDTANTE r vALoRr Dr caRENzA E Dr EccEDENzA 63
xx Esalrn cHrRoscoprco 65
xxr Puccnr-ANTENNA 67
xxrt RaDrAzroNr Dr seurlrBRro 69
xxrrr CnouroorAcNosr 7t
xxrv DucNosr Dr coNFERMA 73
xxv DracNosr su rAvoLE ANAToMTCHE 75
xxvr DrAcNosr MEDTaNTE r srNToMr MoRBosr 79
rvrr DrsvtraMrNosr 83
i XXVIII GHIANDOLE ENDOCRINE
89
XXTX CINOUE ORGANI FONDAMENTALI 95

ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI
ruO( SANGUE
A, Temperatura 97
B. Pressione arteriosa 100
C. Frequenza cardiaca 102
D. Globuli rossi 104
E. Globuli bianchi r06
F. Piastrine 106
G. Azotemia 109
H. Bilirubinemia 110
I. Calcemia 111
L. Cloremia ttz
M. Colesterolemia 113
N. Glicemia tt4
O. Potassiemia 115
P. Sodiemia 116
O. Uricemia tt7
R. Formula leucocitaria - Emoglobina - Valore globulare . 118
S. Velocit di sedimentazione 120
VIII CONTENUTO

xxxr Unrru
A. Quantit d'emissione . tzl
B. Peso specifico 122
C. Acido urico 123
D. Cloruri 124
E. Fosfati 125
F. Indacano 126
G. Ossalati 127
H. Urea 128
I. Altri dati 129
XXXII Fpcr 130
xxxlII Espetronnto 131

ORIENTAMENTI
xxxrv PrR TNDTvTDUARE r.A TERApTA pr rrucace 133
xxxv Pen VALUTARE LA cuRA rN coRso 136
xxxvl RrcsncA DEr MEDTCTNALT rrioNEr 137
xxxvrr Pnove osI-tl cENUrNrr DEr FARMACT E DELLA LoRo EFFTCACTA NEr coN-
FRONTIDI UN PAZIENTE DETERMINATO 139
XXXVIII CoMpatrslt-rt r pr MEDTcTNALT rNGERrrr TNSTEME 140
xxxlx Posolocra t4t
XL Drsrl t42
XLI GeNurxrr DEGLr ALTMENTT 144
XLII Sar-uenrr oeLL'aN{stputs 145
XLIII Col,rp onlrNtARE rL LETTo 145
XLIV Aruruorrur 146
xLv Srl,rpaua E ANTTpATTA psrcosoMATrcA 148
XLVI Srsso oeI, NASCrruRo 150
XLVII OnotuB srsrEMATrco DA SEGITTRE NELLE RTcERCHE 151

CONCLUSIONE
La nlresrpsra, scrENZA E ARTE DELI'AWENTRE 153

APPENDICE
A_ PnTNCTpALI MALATTIE RIGUARDANTI GLI ORGANI, APPARATI E MEI\{BRA DEL
CORPO U]\TANO 155
B PnTNcTpALI MALATTIE INFETTIVO.PARASSITARIE E RELATIVI AGENTI EzIG
- LOGICI 170
C Tavor,p ANAToMTcHE
-
1. Apparato tegumentario Tavv, r-rtr 172-174
2. Apparato osteo-articolare IV-VIII 175-t79
3. Apparato muscolare IX-XIII 180-184
4. Apparato digerente )) XIV-XIX 185-190
5. Apparato respiratorio XX-XXII t9t-193
6. Apparato cardiovascolare XXIII-XXVUI 194-199
7. Apparato linfatico XXIX-XXXI 200-202
8. Apparato urinario XXXII.XXXIV 203-205
9. Apparato genitale maschile XXXV-KXXVII 206208
10. Apparato genitale femminile XXXVIII-XLI 209-212
ll. Sistema endocrino XLII-XLIV 213-215
12. Sistema nervoso cerebrospinale XLV-L 216-221
13. Sistema neurovegetativo LI-LIV 222-225
14. Organi di senso LV-LX 22G231
D PnBcHrsRA DEL RADTESTESTSTA MEDrco 232
-
E
- INorcn ANALrrrco 233
F
- Tesrna DEr coloRr 241
La scienza non deye rigettare alcun
-fatto, soltanto perch ancora non lo
comprende, e perch ancora non riesce
a spiegarlo.
Alexis Cannnr
XI

P RE SEN T AZI ONE

Verso la fine del 1969, a Cassano lonio (Cosenza), erayamo


una cinquantina di medici, provenienti da tutte le parti del mondo,
riuniti per partecipare al Colloquio internazionale per lo studio del
rapporto tra mondo fisico, bioenergetico, precancerogenesi e tumori.
Tra i congressisti attir la mia attenzione Ia figura michelangiolesca
del P. Bortone, missionario reduce dalla Cina, il quale ci parl con
entusiasmo dell'utilit. della radiestesia applicata alla medicina.
I successtyi contatti che ebbi con il P. Bortone mi dettero l'op-
porturut di scoprire in lui uno spirito poliedrico, esperto, non sol-
tanro nel campo della radiestesia medica, ma anche in quello della
fiIosofia, della morale, della storia, della poesia, ottimo con'ferenziere,
conoscitore tra I'altro della medicina orientale e della radiobiologia.
Fui molto impressionato dalla facilit. ed esattezza con cui il mis-
sionario diagnosticava le malattie e, soprattutto, dalla lettura del pre-
sente lavoro, ancord dattiloscritto. Perci ben volentieri stendo queste
poche righe di presentazione, con le qttali intendo dare testimonianza
in prtmo luogo a riguardo della chiarezza con ctri l'opera stata
eompilata: chiarezza che ne rende relativamente facile Ia compren-
sione, anche ai non esperti in materia.
Per rimanere nei limiti della doyuta concisione, nulla dir della
cenobitica fatica di P. Bortone, la cui opera corredata da frequenti
richiami bibliografi.ci ed impreziosita con numerosissime tavole,
molte delle quali sono veramente originali. L'Autore propone una
convincente spiegazione scientifica del fenomeno radiestesico, di quel
<< Sesto senso cdpac di syelare preziosi dati nel campo della para-

psicologia.
Adempio questo gradito compito di presentatore anche per sod-
disfare al debito di riconoscenza contratto con iI P. Bortone, al quale
devo il mio ritorno alla pratica della radiestesia e, pi ancora, la
scoperta della radiobiologia, di cui oggi mi serl)o come ottimo coa-
diuvante nella diagnosi e nella terapia.
Mi auguro che quest'opera preziosa si di-t'fonda, particolartnente
nell'ambito dei miei colleghi, affinch se ne giovino per controllare
e perfeTionare le loro diagnosi e i loro esperimenti di laboratorio, al
fine di alleyiare il dolore e di allungare il piL possibile la vita.

Dott. Marino Mazzuorr


Medico Chirurgo
Membro della Lega Omeopatica Internazionale
XII

AUTOREVOLE VALUTAZIONE

Seguo da molti aruti il P. Fernando Bortone, missionario reduce


dalla Cina, nei suoi esperimenti di radiestesia applicata alla medicina,
e posso affermare di avere riscontrato interessanti correlazioni tra i
rilievi radiestesici effettuati dal Padre ed alcuni referti clinico-semeio-
logici rilevati sui pazienti da me curati.
Quale sia l'interpretazione del fenomeno radiestesico sul piano
biofisico, ritengo che gli studi sull'argontento uadano approfonditi e
che nuove acquisizioni, su base sperimentale sulla radiestesia medica,
potranno apportare importanti contribtrti all'interpretazione dei com-
plessi -fenomeni che sono alla base della fisiopatologia e della clinica.
I vari capitoli delle discipline mediche trattate dal P. Bortone sono
stati da me e da altri colleghi specialisti accuratamente controllati e
vagliati.
Auguro all'autore che la sua opera raccolga il meritato successo
e valga a porgere al medico, nell'esercizio della sue funzioni, una nuova
arma per l'orientamento diagnostico.

Prof. Dott. Grurre RarNo


Medico, Chimico, Biologo,
Cardiologo Docente - Professore
di patologia nell'Uni"oersit di Roma
XIII

SINGOLARE TESTIMONIANZA

Reverendo e caro P. Bortone,

per me uno stretto e grato dovere ringraziarLa, con animo


commosso, per l'assistenza scientilica e morale che, con spirito cri-
stiano, ha voluto darmi durante la malattia di mia moglie.
Ricorder sempre quel pomeriggio in cui venni a portarLe una
fotogra'fia della mia Signora, per conoscere che cosa avrebbe rivelato
l'esame radiestesico, senza peraltro indicarLe alcunch, in particolare,
su cui dovesse essere condotto.
Mentre Lei mi comunicaya i dati riguardanti lo stato psicofisico,
improvvisamente sentenzi: Tumore di tipo imprecisato. Tuttavia
non c' da allarmarsi. Speriamo che il Signore lo faccia risolyere senza
operazione r. Poi, tranquillamente, prosegu la telediagnosi, come se
non avesse pronunziato la terribile sentenza.
Io rimasi come 't'ulminato. Quando termin, le chiesi come poteva
risultare tale malattia non essendosi manifestato alcun disturbo speci-
fico e non avendo dato gli esami radiogra-fici e clinici alcun esito
che facesse sospettare L.tn tumore; era stato constatato soltanto un
ingrossamento del yentre,
Tornai qualche tempo dopo, -facendoLe presente che visite specia-
listiche e analisi di tutti i generi non aveyono rivelato alcuna malattia,
escludendo, nella maniera pit assoluta, la presenza d'un tumore.
Tuttavia, Lei mi conferm quanto ayeya diagnosticato qualche mese
prima. Allora insistei presso i medici, riproponendo la sua diagnosi
e facendo loro presente che all'Uniyersit. di Parigi oveyo assistito ad
alcune lezioni di diagnostica radiestesica e a relativi esperimenti dai
risultati positivi.
Fui perci consigliato di far ricoverare mia moglie al Policlinico
di Roma, ospedale fornito dei pi moderni sistemi per accertamenti,
iquali furono eseguiti per circa cinque mesi, sia nel reparto chirurgia,
sia in quello di medicinA, senza che si venisse a capo di nulla. Fu
soltanto necessario togliere settimanalmente dal ventre della ricoverata
diversi litri di liquido.
Sempre non soddisfatto, proposi la diagnosi di V.R. al prof. Cire-
nei, Primario chirurgo, specit'icando l'esatto punto dove, secondo Lei,
si annidava il male e precisamente tra lo stomaco, il pancreas e la
milza. Il chirurgo promise che avrebbe operato Ia paziente, senza
per poter pret)edere esattamente l'esito dell'intervento. Il Professore
xrv SINGOLA"RB TESTIMONIANZA

esegui l'operalione con grande perixia: tolse un tumore di sette chili,


lortuantamente di indole benigna, esattamente nel posto in cui Lei lo
ayeya indicato diversi mesi prima.
Mia moglie e i miei figli La ringraTiano dal pi profondo del
cuore e io Le rinnovo la mia ammirazione e la mia pi tiva
gratitudine.

Con l'amicizia di sempre.

Roma, 13 giugno 1975

N.H. Flsro PErnuccr


Ex Tenente Brigadiere Generale
nella Guardia Nobile del Corpo
di S. SantitA i.r.

t
I

I
XV

AL LETTORE

Devo confessare la mia leggerezza di un tempo, quando con sor-


riso beffardo assistevo agli esperimenti radiestesici della signorina
Maria LArrNr, giudicandoli pratiche superstiziose e vane. Un bel giorno,
un amico, Angelo ANGErr, m'invit a trascorrere un po' di tempo nella
sua villa di Torregentile.
Facciamo il viaggio in automobile, con noi c' anche un cane.
Giunti nella pianura di Todi, l'amico arresta I'automezzo per darmi
modo di gustare una squisita acqua minerale di un pozzo situato tra
i campi. Quando rimettiamo piede nella vettura notiamo con sorpresa
che iI cane non c' pi. Tutte le ricerche effettuate anche presso i
vicini casolari risultano vane. L'amico, ormai stanco, mi dice: .. An-
diamo! Tanto lo ritrover ,.
una volta alla meta, il mio ospite chiama un agricoltore dedito alla
radiestesia e lo prega di trovare il cane smarrito. Il radiestesista chie-
de una carta topografica della zona e qualche cosa appartenente all'ani-
male. L'amico trova un sacco su cui la bestia soleva accucciarsi e, men-
tre va in cerca della carta topografica, mi metto a s[tzzicare iI con-
tadino mostrandomi scettico sulla sua arte divinatoria ,. II brav'uomo
non se l'ha a male anzi, con dolcezza e deferenza, mi assicura di essere
riuscito con iI suo pendolino a trovare oggetti smarriti, a scoprire
acque sotterranee e a diagnosticare malattie.
ti prendo in parola! Sai dirmi di che male soffro?
- Ebbene,
E' facile saperlo. Scriva, Padre, su un foglio un certo numero
-
di malattie, tra le quali non manchi di porre quella che sa di avere.
scrivo i nomi di una dozzina di malattie e pongo tra esse artrosi
cervicale e psoriasi, due mali di cui allora soffrivo. Ebbene, quale non
fu la mia sorpresa allorch il radiestesista, sospendendo successiva-
mente il pendolino sui nomi della lista, sentenzi che ero affetto da
artrosi e da psoriasi!
rmpressionato, chiesi all'agricoitore il segreto del suo successo.
Mi disse che aveva appreso a servirsi di quel minuscolo apparecchio
studiando gli Elementi di radiestesia dell'ing. pietro Zltrrnpn. euando fui
di ritorno a Roma, m'incontrai con la signorina LRrrNr, alla quale rife-
rii l'interessante esperienza.
- Vedo bene, Padre, che ora comincia a crederci anche Lei!
s. comincio a crederci, anzi vorrei approfondire ro strano
-
fenomeno.
La signorina gentilmente mi prest il manuale dello Zal"rpa, e il
pendolino da lei usato, oggetti che portai con me a Ischia, ove mi
recavo per le cure termali contro l'artrosi. Mentre studiavo il trattato,
con meraviglia, scoprii in me una spiccata attitudine radiestesica.
xvr AL LBTTORE

Incoraggiato dai successi ottenuti, particolarmente nel campo del-


la medicina, mi misi a leggere quanto stato scritto in varie lingue
sulla materia, prendendo contatto con i pi famosi specialisti d'Italia.
Man mano che progredivo, raccoglievo le mie e le altrui esperienze,
particolarmente circa la radiestesia medica; tenni cos quella confe-
renza al " Colloquio Internazionale per lo studio dei tumori ", della
quale fa cenno il dr. Mlrzzuorr nella << Presentazione r.
Il materiale della conferenza, sviluppato e perfezionato, con l'ap-
provazione del Corpo Docente dell'Athenaeum: Academia Gentium
Pro Pace " (Ente riconosciuto dallo Stato: Legge 18 gennaio 1947,
n. 385), viene ora pubblicato nel presente volume.
Nel congedare queste pagine, intendo ringraziare quanti hanno
cooperato alla buona riuscita dell'opera e, in particolare, il prof.
Mario Pucltsr, Ordinario dell'Universit di Pavia, il quale ha revisio-
nato Ia parte radionica, e il dr. Carlo Grusrr, specialista in patologia
clinica, collaboratore per la parte riguardante la medicina. Un caldo rin-
graziamento va anche al pittore Sebastiano Stefano Gurmnnrz, che ha
delineato i grafici e disegnato la copertina, e alla gentile signora Lidia
MANzrN, che ha revisionato il testo dal punto di vista stilistico.

Roma, 18 ottobre 1977


Festa di S. Luca, evangelista e medico.

Prof., dr. FsnNeHoo BonrouE S.I.


Membro d'onore dell'Accademia Lancisiana
A. GEN. P.P.

ACADEMIA GENTIUM,PRO PACE,,


,",.".:iH".",T?l:.iY:;:lJ[1 ff Hll',,,,
AD ^,,,
POPULORUM PROGRESIONEM EI UNIVERSS HUMANAS I.METAS
PER ORBEM TERRARUM PROVEHENDAI|

*
ATHENAEUM
*
PERITTUSTRI

Sac.Doct. FERNANDO BORTONE,SJ.


SALUTEM ET HONOREM

*
,*o** ooo*,*.,':i:IT',^'l l:T:i"^B,rrER pER^o^
SCINTS PRUDENTESQUE AC NOSTR ORDINARIA UTENTES POTESTATE
PRO CADEMIE GENERALIUM CONSTIIUTIONUM PRAECEPTIS
NEC NON ET TIGIBUS INSTITUTISQUE TUAE REI PUBLICAE

PRAESENTIBUS LITTERIS
MNIEESTUM HONORIS AC LAUDIS TESTIMONIUM TIBI REDDERE VOLUMUS

TE ., DT.NUM MUNERE
^EsrrM^MUs ",a, "rr':lor"rt",^*AMUs

PROFESSORIS
DE

SCIENTIA RADII..IESTHESIS MEDIC,IE


APUD ATHENAEUM HUIUS AqDEMIAE
UNWRSIS CUM OIEtCIIS IURIruS HONORIBUS PRIVILEGIIS AD TE IUSTE SPEOAMIEUS
ATQUE lN ALBo coLLEcl DocENTruM sua nuv O 2 !..,-- rr aoscneruus

*
IN QUORUM FIDEM HAS PUBIICAS LITTERAS EXPEDIRI IUSSIMUS
QUAS A NOBIS reCOCNITAS ET AC^DEMIAE STCtLLO MUNITAS EXARART MANDAVIMUS

DArAs Ex pRrMRls ACDMIAE AEDTBU9 DtE XxYl!.1.. ,. MENsrs _ . 2 y-.y.l.l__ L D, fllf filXXV_- _-_ c __vlll_.._

I Urftcro arrr pusrrrcr ot rcur voL ,tsr, 5EttE0, MOD.


^L ?1/M
XvIII

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- La teoria delle apparenze


La psicobiofisica (ibidem);
(ibidem);
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Serie di quadranti per sperimentazioni ed esercitazioni con pendolo iadie-
- stesico, Ed. Vannini, Brescia, s.d.i.
GENERALIT

Cnprroro I
LA RADIESTESIA: CHE COSA

Il termine RADTESTESTA, da radio-estesia, significa ., sensibilit alle


radiazioni ". Il nome, relativamente moderno, indica un fenomeno
conosciuto dai popoli della piir remota antichit: cinesi, sumeri, etru-
schi, egiziani, i quali si servirono della bacchetta e del pendolino.l
Nel primo caso, cio con l'uso della eaccnnrra, la ricerca era chia-
mata RABDoMANzTA, da rabdo-rnanteia, o verga divinatoria ,, che in
forma di forcina veniva adoperata soprattutto nella ricerca di correnti
d'acqua o di altri elementi nascosti nel sottosuolo: petrolio, metalli,
tombe... Il pruoorrNo, invece, bench valga a eseguire anche le sud-
dette ricerche, viene usa.to specialmente in quelle praticate in ambiente
chiuso, a tavolino.
rn questo trattato, per indicare sia la bacchetta sia il pendolino,
spesso ci si servir del termine generico di appapEccuro.
Il fenomeno radiestesico basato sul principio che ogni cr;rpo,
oltre a emettere le proprie radiazioni, viene, per cos dire, bombardto
da quelle emesse dagli altri corpi vicini e lontani. Di cons eguenza,
ogni essere umano in relazione con gli altri esseri forma un com-
plesso nel quale si distinguono Ie parti seguenti:
ENTE RADIANTE PERSONA R.ICEVENTE CERVELLO SEI-EZIONANTE
E
-
AMPLIFICANTE
-
APPARECCHIO EVIDENZIATORE
-
Tale fenomeno awiene in modo analogo a quello delle radio-
trasmissioni:
CAP. I - GENERALIT

STAZIONE EMITTENTE STAZIONE RICEVENTE


SINTONIZZATORE E AMPLIFICATORE
- TRADUTTORE ACUSTICO
-
Come nell'uso dell'apparecchio radio si devono escludere tutte le
stazioni che non interessano, cos il radiestesista deve escludere gli
altri esseri per captare unicamente le naomzroNr emesse dall'oggetto
della ricerca. Radiazioni che vengono evidenziate dal movimento del-
l'apparecchio.

Nel quadrinomio radiestesico sopra indicato, Ia persona ricevente,


cio l'oprRaroRp, senza dubbio l'elemento pi importante. Ma i
profani, nel veder muovere l'apparecchio, pensano che sia questo a
possedere la magica sensibilit di rivelare l'occulto. Invece, la bac-
chetta e il pendolino rivelano quanto awiene nell'intimo dell'operatore
e, precisamente, nel suo sistema neuro-psichico, capace di segnalare
quanto utile alla nostra esistenza con premonizioni circa il parlare o
il tacere, il fare o il non fare una cosa, sull'opportunit o non di pren-
dere un cibo, una bevanda, una medicina, e cos via.
Per non aver dato retta a questo o a quell'impulso improvviso,
spesso ci si trova nei guai poich abbiamo trascurato la voce dell'in-
terno ammonitore. Mentre, se l'abbiamo seguita, la nostra coscienza
ce ne ha dato lode. Orbene, questo fenomeno che il popolino usa
chiamare Voce di Dio
-
pu andare anche a beneficio di altri, con
i quali il radiestesista si- mette in relazione intenzionale. Allora il
pendolino, fungendo da EvDeNzrAroRE, d la sua risposta, che viene
interpretata secondo i canoni radiestesici fissati dall'esperienza, i quali
saranno pi sotto elencati (N. 46).

Benedetto LRvacNa uno dei migliori radiestesisti d'Italia defi


nisce la radiestesia; o
-Una supernormale -
sensibilit alle radiazioni
extrasensoriali ,, sensibilit che rende l'uomo capace di un vastissimo
potere conoscitivo.
Un foglio di carta, una matita, un tavolo, un pendolo radiestesico e
un uomo, la pi meravigliosa macchina che nell'Universo esiste per test-
moniare Dro, e l'uomo diventa un centro onnisciente ovunque esista e operi.
Sembra troppo semplice e troppo facile... purtroppo per il troppo semplice
e troppo facile sempre fu negletto e denigrato 1l mezzo pi preciso e sicuro
che l'uomo possiede da sempre: l'estrinsecazione dei suoi poteri svelati da
un mezzo di comunicazione quasi perfetto.2
Lo stesso LAVAGwA, nel far rilevare che il fenomeno strettamente
legato all'attivit dell'operatore, cos argutamente si esprime:
La radiestesia non una macchina, non uno strumento, non una
cosa staccata dall'uomo. l'uouro stesso nella estrinsecazione dei suoi po-
teri. il suo interiore che si riflette all'esterno per aiutare sul piano fisico,
su cui i suoi sensi sono limitati. L'lruraxre TNTERToRE possiede sensi illimitati
e pu rivelarsi in tanti modi, uno dei quali la radiestesia: il pi semplice,
il pi popolare, il piir simpatico dei modi. Cos simpatico che quando

2 ln Clypeus, Anno IV, N. 1, p. 6.


CAP. I - LA RADIESTESIA: CHE COSA

sbaglia non ci fa arrabbiare, ma, perplessi e sorridenti, ci lascia a rimirare


il ciondolino,e ci fa chiedere: " In fondo con questo arnese da quattro
soldi cosa vorresti? .3

I
responsi radiestesici non riguardano soltanto persone e oggetti
esistenti nell'immediata sfera d'azione dell'operatore, ma possono rife-
rirsi a esseri dislocati anche a grandissima distanza, agli antipodi.
In tal caso, al fenomeno si d il nome di rnrrnaorrsrEsra, che
significa appunto " Radiestesia a distanza >>. Durante l'operazione, il
radiestesista, per meglio captare le radiazioni della persona o dell'og-
getto della sua ricerca, si serve di un testimone , cio di qualche
cosa che ne fa le veci (N. 35).. Questa operazione, per essere pi
delicata, richiede una maggiore capacit di concentrazione in chi la
pratica.
N.B. Secondo alcuni autori, Ia teleradiestesia non sarebbe altro che uno
sconfinamento nella fenomenologia MsracNolrrrcl, cio delle percezioni
extrasensoriali (chiaroveggenza). Secondo altri, sarebbe invece un nor-
male processo di estensione nel campo della fenomenologia fisica.
Sicch, mentre la radiestesia capta le onde fisiche emanate dall,og-
getto della ricerca, la teleradiestesia capta le onde riflesse, trasmesse
dal testimglg rr, che funge da antenna ricevente.
L'ambito della radiestesia e della teleradiestesia molto vasto.
Ecco i principali campi ai quali si estende:
1. Scoperta di correnti d'acqua sotterranee, di giacimenti mine-
rari: metalli, petrolio, metano...
2. Ritrovamento di oggetti smarriti, di persone, di cadaveri
nascosti, di ruderi archeologici, di cimeli...
3. Diagnosi mediche, scelta della terapia (medica, fisica, chirur-
gica), del medico, delle medicine, della dieta.
4. Analisi chimiche.
5. Misura del grado d'intelligenza di una persona.
6. Scoperta delle attitudini, delle qualit, dei difetti.
7. Scelta dei concimi utili
a un dato terreno.
8. Prova dell'autenticit di un'opera d'arte.
9. Prova circa il
valore di preziosi e di monete antiche.
10. Ricerche giudiziarie, militari, poliziesche...

s lbidem, Anno IV, N. 2-3, p. 14.


Caprroro II

IL FENOMENO: COME SI SPIEGA

I risultati raggiunti dai radiestesisti in tutti i campi sono senza


dubbio rilevanti, starei per dire meravigliosi. Tuttavia, a causa della
loro apparente soggettivit, e per la mancanza di apparecchi di pro-
spezione capaci di misurare con esattezza non soltanto le radiazioni
fisiche, ma anche l'attivit psichica, non tutti sono concordi nella
spiegazione del fenomeno, n la radiestesia viene considerata da tutti
una scienza. Ci non deve fare meraviglia se si pensa che nel valutare
l'attivit umana, oltre che dell'attivit biofisica e psichica comune a
tutti gli animali, si deve tener conto anche dell'attivit spirituale,
propria dell'uomo. Si richiede perci che, accanto al fisico, al chimico,
al medico e al biologo, anche il filosofo abbia il suo posto.
fnnumerevoli sono le spiegazioni che di solito si propongono ri-
guardanti il fenomeno radiestesico, il quale semplice e complesso
nello stesso tempo. ., La radiestesia asserisce Benedetto Llvacua, il
radiestesista gi menzionato - spiegare in cinque minuti e non
si pu
- Vi chi trorra la spiegazione nelle radia-
si pu capire in cento anni ,,.1
zioni cosmiche, chi nelle forze terrestri, nelle radiazioni della materia,
nella trasmissione del pensiero... Secondo me, essa va trovata nella
nostra capacrr D'rNTUrRE, che ci mette in contatto in modo inconscio
con tutto lo scibile. L'uomo, intuendo, apprende Ia verit occulta ai
sensi. La radiestesia, quindi, non sarebbe altro che un valido aiuto
alla capacit d'intuizione posseduta dal cervello umano. Di questo
parere sono i grandi radiestesisti francesi, come Henry DE Fnnr'rcE, che
cos la definisce:
La radiestesia l'arte di stimolare l'rNrurzroNe al flne di scoprire ci
che non cade direttamente sotto i sensi, utilizzando un processo che per-
mette di ottenere una cognizione intuitiva, espressa da un movimento invo-
lontario al quale si d un significato convenzionale.z

Sicch piir il radiestesista sensibile, pi grande la sua intui-


zione. Egli, intuendo, attinge la verit alla sorgente interiore che Dio
fa scaturire in ciascuno di noi. Secondo il Padre JuRroN, l'intuizione
sarebbe una specie di rivelazione che, a seconda dei casi, chiamiamo
senso degli affari, telepatia, precognizione di un pericolo che incombe,
senso di orientamento.3
Nel fare appello all'intuizione, praticamente si riconosce che non
stata ancora trovata una spiegazione scientifica compatibile con i

1 La Forghiana, marzo-aprile, 1967, p. 2.


2 O en est la radiesthsie en 1970, in Radiesthsie Magafine, N. 154, p. 2.
s Junrox, La radiesthsie moyen de connaissance uni"terselle, 9-ll.
CAP. II - GENERALIT

progressi ottenuti nel campo della biologia generale e molecolare, nella


conoscenza delle interazioni tra esseri viventi e la radiazione elettro-
magnetica che ci circonda. Franco CatrraRto, Direttore del Centro Spe-
rimentale di Radiestesia di Roma (Ce-Spe-Ra), considera la radiestesia
una disciplina a s stante, del tutto originale, che pu presentare ana-
logie con altre scienze, ma nulla piir.n Non quindi sufficiente appel-
larsi ai princpi scientifici bisogna aggiungere agli elementi biofisico
-
e psichico l'elemento spirituale, come fa I'amico Marco ToonscnrNr
nella sua Teoria delle apparenze, secondo la quale le entit materiali
esistenti, con le loro vibrazioni, producono ondulazioni in un certo
fluido universale che le circonda; ondttlazioni che s'infrangono alla
soglia dei nostri sensi, vi eccitano correnti elettriche le quali, rag-
giunto il cervello, verrebbcro interpretate dall'anima, entit pura-
mente spirituale.t
Bench la teoria del ToBscHrNr non sia ancora accettata negli
ambienti scientifici che basano Ie loro ricerche su fatti osservabili e
ripetibili e venga considerata piuttosto una concezione filosofica, pen-
so che essa ci possa dare lo spunto per tentare una spiegazione della
radiestesia nel modo seguente.
Il fenomeno radiestesico consisterebbe in una interazione tra le
radiazioni emesse dall'oggetto in studio e particolari centri ricettor
esistenti nell'organismo dell'operatore. Lo stimolo fisico, prodotto da
queste radiazioni strlla cute e sugli organi del senso, tradotto in stimolo
elettrico dall'apparato nervoso, agisce sui centri cerebrali i quali, a
loro volta, agiscono sui muscoli dell'operatore. Costui inconsciamente
aziona il pendolo, che funge cos da rilevatore della microattivit
neuro-muscolare.
Si tenga presente che secondo il compianto grande radiestesista
Enrico VrNIcr -
il centro di ricezione e di reazione della sensibilit
-
radiestesica si troverebbe nei bulbo spinale: l dove il midollo spinale
si collega con il cervello. Il bulbo l'organo di recezione ed elabo-
razione delle sensazioni, il punto d'unione tra il sistema simpa-
tico, il parasimpatico e il cerebrale: inconscio, subconscio, conscio.
Nel fenomeno radiestesico il bulbo riceve le radiazioni dell'oggetto
della ricerca e, nel caso de]la teleradiestesia, le riceve attraverso il
testimone )), o passanti per la rappresentazione mentale dell'oggetto
stesso, prodotta nel cervello per volont dell'operatore.6
Tale spiegazione rende meno misteriosi quei fenomeni radiestesici
nei quali si adoperano carte geografiche per scoprire l'ubicazione di
oggetti e di persone, tavole anatomiche per diagnosticare malattie,

q Cfr. Notiziario, N. 57 (dicembre 1973) del Centro Sperimentale di Radiestesia


(Cr-Sps-R,{).
5 Oltre che ne La teoria delle apparenze, il ToopsouNr espone la sua dottrina in:
La psicobiofisica; La chiave dell'tLniverso; L'tmificazione della maleria e dei suoi
campi di forze; Esperimenti decisirti per la fisica moderna, Ed. Movimento Psicobio-
fisico S. l\{arco, Bergamo, 1953.
6 Radiestesia: Presupposti per una fisica radiestesica,202.
CAP, II . IL FENOMENO: COME SI SPIEGA

fotografie e quadranti: mezzi tutti utili a far meglio concentrare


l'attenzione del radiestesista su quanto in relazione con essi, ren-
dendo l'operatore pir sensitivo.' Probabilmente, lo stato di maggiore
attenzione e di concentrazione, che si riesce a realizzare con i mezzi
anzidetti, consente all'operatore di sintonizzarsi meglio con la radia-
zione proveniente dall'oggetto in questione.
10 Resta poi da spiegare il fenomeno della RADTESTESTA pER DoMANDE,
che consiste nel formulare mentalmente richieste riguardanti cose ed
eventi passati o presenti, senza che vi sia bisogno di prendere al-
cun contatto fisico con l'oggetto o il soggetto della ricerca. La spiega-
zione potrebbe trovarsi nel fatto che la domanda suscita tali riflessi
nella mente (fantasia) dell'operatore da metterlo in stato di particolare
ricettivit.
La radiestesia per domande riesce meglio quando l'operatore
esegue ricerche riguardanti una persona con la quale ha un rapporto
telepatico che secondo Massimo lNenor consiste in una specie
- -
di ponte psichico sul quale le cognizioni passano da una psiche all'al-
tra, specie di legame di carattere affettivo, sensitivo, di dipendenza,
di stima, di amicizia che, per esempio, unisce i genitori con i figli, i
fidanzati tra loro, i maestri con gli alunni, i medici con i pazienti, gli
psicanalisti con gli analizzati.s
tt Il
fenomeno awiene, dunque, nella mente del radiestesista, il cui
cervello dotato di squisita selettivit e di grande sensibilit. Ci
non deve meravigliare se si tiene presente quanto dice il grande
MaRcoNr:

Il cervello umano uno strumento molto pi delicato di qualunque


apparecchio inventato dall'uomo e, quindi, possibile che invii le riceval
messaggi a distanze assai pi grandi di qualsivoglia trasmettitore radio.

Insieme con il prof. Paolo LAvEzzo, medico argentino, sono riuscito


a diagnosticare a distanza (Roma-cordoba), con esattezza impressio-
nante, la malattia di quindici donne, mettendo successivamente la
mano sul dorso della loro cartella clinica. simile risultato, ma alquanto
meno felice, l'ho avuto ponendo Ia mano sui fogli bianchi portanti
soltanto il numero della cartella clinica di altre quindici donne
argentine.
Il fenomeno radiestesico si compie nel cervello dell'operatore, il
cui subcosciente centro di tutte le attivit psichiche, sia spontanee
(non dipendenti dalla volont), sia coscienti (dipendenti dalla volont).
Il passaggio dal subcosciente al cosciente awerrebbe attraverso Ie cel-
lule nervose: l'idea immateriale, presa forma nella mente (fantasia),

7 VrNcr, Radiestesia, s.c. C' invece chi avaoza l'ipotesi che


ci awiene per la
Legge dei simili , secondo la quale due corpi geometrici simili emetterebbero le
stesse radiazioni, anche se uno di essi viene sostituito da un grafico o fotografia:
TURENNE, De la baguette de coud.rier aux dtecteurs du prospecteur, 66-69.
s INmor, Un dialogo senza parole, in Gli arcani, settembre 1977, pp.69-74,

,
CAP. II . GENEMLIT

tramite il sistema nervoso, inconsciamente farebbe muovere il


pendolino.
t2 Sempre nel tentativo di spiegare il fenomeno radiestesico, c' chi
come Roberto Ppsuccr preferisce parlare di ss51e senso ,r,,
-del quale sarebbero stati dotati
- i progenitori, Adamo ed Eva: sesto
senso ereditato dai discendenti piir o meno indebolito a causa del
peccato originale.
In tutti i modi si pu arguire legittimamente che, anche neila
parte sensoriale, l'u'-omo sia stato creato da Dio non inferiore ai bruti
i quali, lo sappiamo, in molti casi posseggono capacit sensitive
sviluppatissime.
13 I bambini sino a quando la ragione non prencle il sopra,rvento
sull'istinto - dotati
sono di questo sesto senso il quale, con il pas-
-
sare del tempo, va affievolendosi fin quasi ad annullarsi. Tuttavia,
esistono individui nei quali il sesto senso rimane meno affievolito, e si
manifesta, per esempio: nella capacit di dirigersi verso una meta,
nella sensazione della vicinanza degli oggetti, nella ptrontezza di com-
prendere e giudicare le persone con le quali si viene a contatto. Detti
individui, se si esercitano nella radiestesia, sperimentano un notevole
aumento di sensibilit radiestesica, fino al punto di ottenere mirabili
risultati soltanto con il dirigere il pensiero (orientamento psichico)
verso l'oggetto della ricerca.
La radiestesia prescinde dalla cultura della persona e costituisce
un campo aperto a molti. si opina che il settanta e anche l'ottanta
per cento degli uomini sia-no dotati di un senso radiestesico abba-
stanza sviluppato. Naturalmente hanno possibilit di miglior successo
coloro i quali ne sono maegiormente dotati e che si sono pi a lungo
esercitati, come del resto avviene nel campo della musica, della pittura,
della scultura e di ogni altra arte e disciplina.
L4 Anche se le spiegazioni alle quali si fatto cenno e, in particolare,
l'applicazione della teoria del ToEscurNr al fenomeno radieitesico non
soddisfacessero pienamente, il fenomeno sussiste, come sussiste, per
esempio, l'elettricit, della quale ancora non si riesce a dare ,rru rpi"-
gazione adeguata. La radiestesia un fatto innegabile, a dispetto di
quanti, chiudendo gli occhi alla realt, le fanno guerra. purtroppo,
questa guerra scientifica, senza quartiere, e pu durare a lungo.
una nuova verit scientifica asserisce l{ax praNcr
convincendo - non trionfa
e facendo verlere la -luce agli oppositori, ma piuttosto perch
questi alla fine muoiono, e a essi succede una nuova generazione, che ne
ha acquistata la familiarit.1o
Di questo parere anche Giarnbattista clnpcanr che, nel Ianciare
la sua teoria radiobiologica, cos conclude:
In campo scientifico, le idee nuove hanno quasi sempre lo svantaggio
di trovare un'organizzazione poco disposta a vagliarle. Se poi tali idee
sfuggono al controllo del conformismo vengono ignorate di proposito, o

e Prsuccr, Un dono di Dio d"imenticato Il sesto senso,6-9.


10 Aut obio gralia scientif ica.
CAP. II - IL FENO,IENO: COME SI SPIEGA

guardate con sospetto, dimenl.icando Ie lezioni del passato. Le terrie, in


genere, possono essere considerate con un certo distacco, lasciando
al tempo
l'incombenza di affermarle o di affossarle. Ma possono i fatti essere igrio-
rati con il paravento di un convenzionale agnosticismo? si pu discno-
scere che i limiti della flsica sono indeflnibili? che la scienza marcia
avanti? 11

15 Ripetiamo. Alcuni, per la mancata giustificazione del fenomeno


radiestesico mediante il metodo scientifico in uso tra i cultori delle
scienze esatte , escludono la radiestesia dal novero delle
scienze,
ma a torto. Non giusto, infatti, restringere I'ambito scientifico ai
fenomeni della materia. Esso dcve essere esteso anche al campo meta-
psichico, poich soltanto I'integrazione dei due campi ci fa capaci
di superare l'abisso che divide il mondo dello spirito da quello della
materia, dandoci una spiegazione unitaria dell'universo.
Ecco in proposito il pensiero dei padri del concilio vaticano
Secondo:

certo l'odierno progresso delle scienze e delle tecniche che, in forza del
loro metodo, non possono penetrare neile intime ragioni deile cose, pu
favorire un certo fenomenismo e agnosticismo, quando il metodo di inve-
stigazione di cui queste scienze fanno uso viene innalzato, a torto, a norma
suprema di ricerca della verit totale. Anzi vi pericolo che l,uomo, fidan_
dosi troppo delle odierne scoperte, pensi di bastare a se stesso, e non
cerchi cose piir alte.12
t6 L'avere ristretto le ricerche scientifiche a scopi unicamente utili-
tari ha portato l'uomo, vero, a inventare macchine sempre piir per-
fette e armi piir micidiali!, ma lo ha reso schiavo delle prime e
carne
da macello delle seconde. necessario, quindi, ridare ii primato alle
discipline dello spirito, le quali, der resto, non si opporgorro al pro-
gresso delle scienze riguardanti la materia, anzi le-irturro, facendo
da argine perch procedano nel retto cammino.
soltanto con la scienza che abbraccia il campo materiale e quello
spirituale, l'uomo sar capace di subrimarsi fino lle sfere ultraterrene.

i
I
E

I
11

Ceprroro III
RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE E COSMICHE

l7 E ormai accertato che esiste una radiazione ultraterrestre, costi-


tuita da particelle animate da energia potentissima, in prevalenza con
carica positiva, misurabile a miliardi di elettron volt. secondo Gior-
gio LarHovsKy, la cellula umana un perfetto apparecchio ricevente le
radiazioni cosmiche, sotto I'azione deil quali osila in armonia con le
vibrazioni delle altre cellule der corpo e con quelle degli altri ele-
menti dell'universo. se l'oscillazione si altera, il corpo si ammala; se
cessa, subentra la morte.
La vita scrive lo scienziato poracco nata d.a\a
- radiazione, ed soppressa - qualsiasi
mantenuta dalla
radiazione,
da accidente che pro-
vochi lo squilibrio oscillatorio, specilmente p".- *"rro delle radiazioni
di
alcuni microbi che annuilano quele delle ceriule pir deboli. I nostri orga_
nismi sono formati da cerlule composte di protopasma, contenente diverse
materie: minerali e acidi, come il ferro, iI cror, il fosforo e cosi via, A
causa della combinazione di questi elementi, le cellule vengono
influenzate
dalle onde esterne, e vibrano a ]oro vorta in nraniera permanente ad ar-
tissima frequenza, probabilmente piir elevata di queila dei raggi x e di
tutte le radiazioni flnora conosciute e misurate.l
18 Dall'esistenza di radiazioni emesse e ricevute si deduce che i
responsi radiestesici riguardano soltanto gli esseri attualmente esistenti,
capaci quindi di emettere onde. vi per anche la possibilit di rice-
vere radiazioni riguardanti persone non piir viventi su questa terra.
ci awerrebbe a causa deila persistenza delle radiazioni che dette
persone emisero quando erano ancora in vita: radiazioni che conti_
nuano ad agitarsi come flutti nel grande mare dell'universo.
Anche questa teoria del LeruovsKv, da lui chiamata deIl,UNr-
vERSroNE, la quale ci aiuta a comprendere quanto finora
stato espo-
sto. Secondo l'illustre scienziato, le forze cosmiche, che agiscono sugli
esseri, sono accompagnate da corpuscoli elettrici elementari: ioni, onde
il neologismo da lui creato: [Jniversione.
si tratta di una congettura basata sulla presunta esistenza di certe
entit mai viste e mai misurate. Lo stesso pensiero umano non sa-
rebbe che una manifestazione vibratoria, piopagantesi nell,universo
con una velocit forse uguale a quella della luce. Tutto viene registrato
nell'universione: meraviglioso risuonatore delle armonie astrali, del
muoversi dei viventi, delle loro voci, pensieri e azioni.

de la ,vie, paris, 1925. passo riportato da Le SrEu,a,


, ove si parla anche degti effetti mirabili operati
topi, bachi da seta, riscontrati dal prof. Mrzonor,i

Io nella
pi ri di
di ilioni
m tifico
t2 CAP. III - GENERALIT

gli esseri muoio-


Mentre i corpi
- scrive il la - si disgregano,
Larnovsrv
no e le specie si trasformano, vibrazione, padrona del mondo, si succede
incessantemente nelle generazioni nuove come la fenice che rinasce dalle
proprie ceneri, e come la flaccola che gli antichi atleti si passavano di mano
in mano.2

Le piante e gli animali bruti cessano di emettere radiazioni spe-


cifiche non appena periscono (la loro anima materiale svanisce con
la morte). L'uomo, invece, dotato di anima immortale, continua a
emettere dal corpo (anche se ridotto in cenere) radiazioni sostanzial-
mente uguali a quelle di quando era vivente.s
t9 Da quanto si detto, per noi umani, possibile conoscere non
soltanto iI presente, ma anche il passato, grazie a quanto di esso ci
rimane nell'Universione, e ci mediante la radiestesia, che capta anche
le onde residue. Per quanto riguarda iI futuro bisogna distinguere tra
futuro fisico, riguardante gli eventi retti da leggi fisico-chimiche, come
i fenomeni atmosferici, terremoti, inondazioni, e ll futuro libero, ti-
guardante gli eventi che dipendono dalla libera volont degli esseri
viventi, come per esempio, se I'amico verr o non a farci visita.
I teologi, parlando della scienza di Dio, la estendono anche al
futuro libero, pur disputando sul modo come ci possa awenire. Per
noi umani, la cosa non possibile poich non ci dato prevedere in
modo certo la scelta di chi dotato di libero arbitrio, e ci neanche
con I'aiuto della radiestesia.s Infatti, se si chiede al pendolino se l'ami-
co verr, l'apparecchio assume iI moto pendolare, allontanandosi e
awicinandosi al petto dell'operatore. Se invece gli si chiede se l'amico
ha intenzione di venire a farci visita, l'apparecchio si metter a girare
affermativamente o negativamente a seconda dell'attuale disposizione,
la quale in seguito potr anche cambiare. Sicch il radiestesista, in
quanto tale, non indovino, n profeta. Perci, per lui doveroso sot-
trarsi alla curiosit di coloro che vogliono conoscere I'avvenire.
In conclusione, se la radiestesia non in grado di percepire il
futuro libero, pu per captare le disposizioni d'animo di una
persona o ci che essa si propone di fare. In tal caso non si tratta
di prevedere, ma di scoprire quanto gi esiste nel pensiero altrui.
Al piir con iI pendolino si potranno prevedere approssimativamen-
te alcuni eventi di probabile deduzione. Per esempio, se I'apparecchio
indica un costante decrescere della vitalit in un infermo grave, si
potr dedurre, con molta probabilit, che la sua morte vicina.a

2 La scienza e la felicit, 45-50.


3 VrNcr, Radiestesia teorica e pratica, 136-137.
4 Di diverso parere iI cfr.
Brvnoux: La radiestesia dittinatoria
BrNeI-lo,
facile, con accorgimenti, in A.I.R., NotiTiario, Bollettino NN. 11-12, pp. 17-21.
L'ErrsoNn, nel suo libro La radiestesia questa sconosciuta (75-85), pretende addirittura
d'insegnare iI metodo di aI Totocalcio! Lo Zlnlpa, invece, it Elementi di
vincere
radiestesia, 185-186, nega assolutamentela possibilit di indovinare l'uscita dei numeri
del Lotto. Le previsioni ben riuscite in questo campo e relative vincite, devono essere
attribuite al puro caso. Tuttavia, il pendolino pu aiutare facendo conoscere I'attuale
condizione delle squadre e dei singoli calciatori, Cos, con una certa approssimazione,
potrebbe ottenere un buon pronostico.
l3

Caprroro IV

LA RADIESTESIA DI FRONTE ALLA SCIENZA, ALLA RELIGIONE,


ALLA LEGISLAZIONE

20 Da quanto si detto, appare evid.ente che la radiestesia non


con-
trasta con i princpi della scienza, anche se con questo termine si
volessero indicare soltanto le discipline sperimentali. cio
vale soprat_
tutto se si tiene presente come giustamente osserva il carvanro
che essa * una disciplina -a se stanie, der tutto originale, -
che presenta
semplici analogie con le altre scienze .1 perci i cu-ltori di quste
non
sempre riescono a comprenderla, per ir semplice fatto che
i radieste-
sisti nel trattare la propria materia prendono in prestito termini in
uso nella fisica, come: campo r, u onde ,r, uradia)ioni r, ecc...
esatto significato soltanto analogico.
il cui
21 la radiestesia non sia ancora entrata a far parte della
Bench
scienza ufficiale, tuttavia uscita dal campo delle
scienze occulte per
prendere posto nell'area della parapsicologia. Mentre
la fisica studia
soltanto ci che oggettivo, la radistesia tiene conto anche
dei feno_
re-individuo; fenomeni che vanno
ttro (o cinque) dirnensioni. Senza
ndulatorie della materia, ma consi-
el cervello, il quale ha funzione di
registratore delle vibrazioni dell'universo e di urrt"rru irrad.iante
nel_
l'universo stesso.
Tra gli scienzrati moderni, che pongono |accento suila necessit
di tener conto delle forze ultraterrene nelle spiegazioni dei fenomeni
che riguardano direttamente l'uomo, e da ricoru.J il .o-pianto
dottor
Nicola PENDE, il quale voleva che in medicina fosse considerato
anche
l'elemento sociale. L'illustre patologo, nel sjmposio Internazionale
cli
Roma ,, afferm che l'arte medica deve esser considerata
di
alla persona umana nel suo complesso totale: ., che vuol dire sintesr
aiuto
di corpo e di anima individuale, e sintesi individuale e di vita sociale
collettiva .2
senza dubbio l'utilit di un sempre maggiore sviruppo deila
radie-
stesia di enorme portata tare da rendernq auspicabie la
diffusione
mediante l'insegnamento da farsi nelle scuole a tutta la gioventr,
o
almeno da svolgere negli atenei specializzati.

r Punti
la radiestes
Society for
normali, e
il carattere
esiste r

in un suo_articolo sull'Energia organica, apparso


1968, p. 4027.

3 - Bortone, La Radiestesia Applicata alla Meclicina


t4 CAP. IV - GENERALIT

22 Quanto alla Religione non vl alcun contrasto con la radiestesia.


I Padri del Concilio Vaticano TI hanno dichiarato che:

La ricerca metodica in ogni disciplina, se procede in maniera scienti-


fica e secondo le norme morali, non sar mai in reale contrasto con la
Fede, perch le realt profane e le realt della Fede hanno origine dal
medesimo Dio, Anzi, chi si sforza con umilt e con perseveranza di scan-
dagliare i segreti della realt, anche senza avvertirlo, viene come condotto
dalla mano di Dio, il quale, mantenendo in esistenza tutte le cose, fa che
siano quelle che sono.8

La Chiesa non condanna, n proibisce la pratica della radiestesia,


salvo nel caso che, mediante iI pendolino, si pretendesse di predire il
futuro libero o di conseguire risultati superanti le forze naturali.4
ll 26 marzo 1942, mentre si combatteva la seconda guerra mondiale,
il Sant'Uffizio proibi ai chierici e ai religiosi la pratica di certe forme
di radiestesia riguardanti accertamenti sullo stato fisico e morale di
determinate persone.s
La proibizione fu occasionata, oltre che da certi abusi verificatisi
da parte di alcuni chierici radiestesisti, anche dalla pressione politica
dei governanti del tempo. risaputo che il Governo Italiano fece
sequestrare tutti i trattati di radiestesia, per timore che gli esperti in
materia venissero a scoprire i segreti militari, riguardanti la disloca-
zione delle proprie truppe, dei depositi di armi e di munizioni!
Tra coloro che furono particolarmente colpiti dal drastico prov-
vedimento va ricordato il viterbese don Alceste GRANDoRT, al quale
furono sequestrate duemila copie del suo manuale di radiestesia.o Oggi,
cessata la causa determinante e mutato il regime, la proibizione eccle-
siastica ha perduto il suo significato. Resta valida soltanto per coloro
che persistessero a volersi servire della radiestesia in modo supersti-
zioso e per fini illeciti.T
Che la radiestesia sia lungi dall'essere in contrasto con la Religione
Io dimostra anche il fatto che tra i suoi migliori cultori si annoverano
numerosi sacerdoti. Per esempio in Italia oltre a Don Gnaxnonr, di cui
s' detto, vanno ricordati: Don Casrnr-lr, costruttore del pendolino
meccanico; Don Srrarrnsr, della Pontificia Accademia delle Scienze,
Direttore dell'Osservatorio Astrofisico di Quarto.
Ecco perch, quando alcuni male informati mi chiedono come
riesca a conciliare la mia qualit di sacerdote cattolico con la pratica
della radiestesia, rispondo che si tratta di una prassi avente per oggetto

s Concilio Ecumenico Vaticano II, Costitu1ione pastorale sulla Chiesa nel mondo
contemporaneo, N. 36.
+ Enciclopedia Cattolica, Ed. Citt del Vaticano, 1949-1954, X, s.v.
5Acta Apostolicae Sedis, Romae, 1942, p. 148.
6Prodigi del pendolo (s.c.). A difesa di don Gn,rNoont spezz valida lancia iI rag.
Scipio Rosenro, con il suo interessante opuscolo: In difesa del pendolo, Ed. Cultura
religiosa popolare, Viterbo, s.d.i.
7 Curnnlvm-Lr, Che cos' la radiestesia, 69-72. La radiestesia, come s' accennato,
non intende prevedere il futuro che dipende dalla libera volont degli esseri intelligenti
(N. l8), n si awale di forze occulte come fanno lo spiritismo e la magia.
CAP, IV - LA RADIESTESIA DI FRONTE ALLA SCIENZA, RELIGIONE, LEGISLAZIONE 15

la ricerca della verit. ora parlando di un altro campo della para-


psicologia -
il parroco svizzero Leo ScnurD asserisce:
-
Non c' verit che non conduca a cristo, il quale ha affermato di
se stesso: Io sono la verit, Perci ogni progresso verso la verit un
passo avanti verso lo stesso cristo. Quindi la chiesa non ha nulla da
temere da una seria indagine scientifica.B
Ed bene che, anche nel campo della radiestesia, i sacerdoti facciano
onore alla chiesa come lo fecero iI Tapanrrrr nel diritto naturale, lo
sroppeur in geologia, il P. Srccnr negli studi del sole, l'ArrRNr in sismo-
logia, mons. PeRosr nella musica sacra...n
Giova inoltre ricordare che papa Pio xI fece pervenire all'asso-
ciazione parigina u Amici della radiestesia , l'apostolica benedizione
(1935), e che il suo successore Pio XII gradi molto l'omaggio del libro
di radiestesia di don GnaNooRr, assicurandolo di essere gi al corrente
della nuova scienza.

23 Per quanto riguarda la legislazione della Repubblica Italiana non


risulta in essa alcuna legge contraria. A Milano esiste, fin dal 1957,
., l'Associazione Italiana Radiestesisti , (A.I.R.) legalmente costituita r0
e a Roma si radunano i soci del centro sperimentale Radiestesisti
(Ce-Spe-Ra).'1
"
In Germania, i radiestesisti operanti anche in campo medico sono
legalmente riconosciuti. In Inghilterra, godono di completa libert e
nell'Accademia Imperiale dell'Arma del Genio si fanno ricerche radie-
stesiche in campo idrografico e orografico. In olanda, non sono pir
perseguitati come un tempo. In Belgio, il consiglio di guerra di An-
versa nel 1948 nomin ufficialmente tre esperti di radiestesia, perch
ricercassero i diamanti di alcuni ricettatori, i quali avevano collaborato
con il nemico. Mentre nei due anni precedenti le ricerche erano risul-
tate vane, grazie ai tre radiestesisti i preziosi furono recuperati in
meno di un'ora! t'
In Francia, i radiestesisti sono liberi in ogni campo, ma non in
quello della medicina. Perfino i medici non possono chiedere il loro
aiuto, sicch un radiestesista non laureato in medicina, se diagnostica

10 L'associazione affiliata all'Unione Mondiale Radiestesisti Associati.


11 Cfr. Capitolo II, nota 4 di questo lavoro.
t6 CAP. IV - GENERALIT

o prescrive una terapia anche sotto la tutela del medico, passibiie


di condanna. Ci pu awenire anche se i risultati della ricerca radie-
stesica sono confermati dalla medicina ufficiale, e se l'operatore
riuscito a salvare il paziente dalla morte!
Con tutto ci, Padre JunroN dell'awiso che, in alcuni casi, anche
in Francia, il radiestesista non medico pu cooperare alla guarigione
dei malati, ma a patto che questi siano stati gi sottoposti alla medi-
cina ufficiale. In tutti i modi l'operatore deve agire con prudenza e
mantenere il segreto anche se professionalmente non vi tenuto.ts
Tuttavia, in Francia le cose stanno cambiando. Lo dimostra il
fatto che nella facolt di medicina dell'Universit di Parigi, fin dal
1971, futziona una sezione incaricata delle ricerche radiestesiche.

rs Lo radiesthsie, 83-104, Lo stesso P. JuRroN fu pir volte citato in tribunale per


avere applicato la radiestesia in campo medico, ma fu sempre assolto perch riusciva a
guarire i suoi pazienti.

r
17

Caprroro V

APPARECCHI RADIESTESICI

I principali apparecchi radiestesici sono la bacchetta e il pendo-


lino. La loro funzione di rilevare le radiazioni emanate dagli esseri
che ci circondano, vicini e lontani (N. 2).
24 con la BACCHETTA si ricercano soprattutto cose nascoste nel sotto-
suolo: acqua, petrolio, metalli, metano, ruderi, fossili... Ciascuno pu
formarsela da s, ricavandola da un ramo biforcuto e flessibile di
noccilo, di olmo, di salice. La corteccia che copre il ramo deve rima-
nere tutta intera. La lunghezza delle singole ramificazioni va dai 25
ai 30 cm (Figg. l, 2). Le mani che impugnano i due estremi della
bacchetta non devono calzare guanti.

N.B. a - Si evitino rami d'ulivo o di piante resinose, poich l,olio e la


resina in essi contenuti possono ostacolare il perfetto funziona-
mento della bacchetta.
b - Alcuni preferiscono formare Ia bacchetta con due rami distinti di
uguale lunghezza, le cui estremit vengono legate con un filo di
rame ben aderente in modo che la parte congiunta superi la
biforcazione di circa 5 cm.
c - Altri, invece, si servono di due costole di balena, legate nel modo
gi detto.
d - Altri ancora adoperano due ferri da calza, con una delle estremit
piegata ad angolo retto, in modo da poter essere impugnati quasi
fossero due pistole. L'operatore si muove sul terreno, tenendo i
ferri orizzontali e paralleli tra loro. Nel passare su una corrente
d'acqua o sull'oggetto della ricerca (di cui porta un campione in
una mano), i ferri tendono a incrociarsi.
e - Il fenomeno della verga che gira si verifica bene soprattutto se
l'acqua sotterranea corrente, meno se stagnante.
I - Detto fenomeno pu anche non verificarsi se, al posto dell,acqua,
il sottosuolo contiene corpi in putrefazione, concimi o altre ma-
terie in stato di attivit chimica.

BACCHETTE RABDOMANTICHE COME S'IMPUGNA LA BACCHETTA


(Fig. 1) (Fie. 2)
18 CAP. V. GENERALITA

25 Con il pENDoLrNo si possono fare ricerche di ogni genere. Esso,


infatti, sostituisce vantaggiosamente la bacchetta rabdomantica eccetto
nelle ricerche in campo aperto, a causa degli spostamenti dell'opera-
tore o per eventuali correnti d'aria.
N.B. In caso si volesse adoperare il pendolino anche in campo aperto,
bene che sia piuttosto pesante e con il filo pir lungo dell'ordinario
(90 cm).

Ciascuno pu fabbricare da s il pendolino che, essenzialmente,


consiste in un grave appeso a un filo. Il grave sia preferibilmente di
forma sferica oppure ovoidale, e pesi dai 10 ai 15 grammi. Importa
poco da quale materiale venga ricavato: cristallo di rocca, agata, me-
tallo puro (argento, oro, platino), bosso, plastica...
Vi sono alcuni pendolini preparati scientificamente: contenenti
mercurio, capaci di scoprire la sifilide; fabbricati con foglie di thuya
giapponese, ottimi per diagnosticare i tumori maligni; altri conte-
nenti iodio, per la diagnosi della tubercolosi... Non mancano pendolini
vuoti, nei quali si pu introdurre il campione della sostanza oggetto
della ricerca. Molto pratico il pendolino dell'ingegnere Zauea, costi-
tuito da un piccolo perno di ferro (non di acciaio), contenuto in un
involucro di rame e questo a sua volta in un astuccio di plastica a
forma di pera (Fig. 3).
N.B. Per le diagnosi mediche, il pendolino pu essere costituito anche da
una fialetta di acqua distillata sospesa a un fllo. La fialetta va cam-
biata a ogni nuova ricerca.

26 Per evitare che qualche movimento involontario del braccio o


della mano disorienti l'operatore, stato inventato il ppNoorrNo Frsso.
Lo strumento viene sospeso a un perno a vite con una catenella. Il
perno si trova al centro di un disco che poggia su tre gambe di
metallo, munite alle estremit inferiori di talloncini di gomma. Il
perno a vite permette di regolare la lunghezza del filo (N. 32). L'ope-
ratore toccando con un dito il disco, dovrebbe mettere in movimento
il pendolino.
27 Inoltre, per evitare l'influsso dei corpi circostanti, stato fabbri
cato iI pENDoLrNo LUMrNoso, che porta applicata alla sua punta una
minuscola lampadina coperta da una lente, capace di concentrare il
raggio luminoso unicamente sull'oggetto in esame.
28 Vi sono anche pENDoLrNr coLoRATr, utili per la ricerca dei colori
originali di un quadro o per individuare i colori che sintonizzano con
una determinata persona, ecc.
29 Esistono altri tipi di pendolini, come il rporo pENDoLo della Cen-
trale Radiobiologica Callegari; quello ideato da Egidio Dn CanrrNr, per
i suoi quadranti. Esso di forma ovale terminante con un lungo ago;
il tutto placcato in oro da 18 carati, metallo molto sensibile alle radia-
zioni radiestesiche. Il pendolo sospeso a una molla che il radiestesista
regge in alto tra il pollice e l'indice.
CAP. V- APPARECCHI RADIESTESICI
t9

A
V
11

VARI TIPI DI PENDOLINI


(Fig. 3)

l. Pendolino Zerrm (esterno) 7. Pendolino scrivente


2. Pendolino Zannr (interno) 8. Pendolino a mercurio
3. Pendolino vuoto (esterno) 9. Pendolino cubico
4. Pendolino vuoto (interno) 10. Pendolino a forma di pera
5. Pendolino sferico 11. Pendolino di cristallo
6. Pendolino SrrarrEsr di rocca
20 CAP. V- GENEMLITA

30 Degno di particolare menzione il pENDoLINo rTRAMTDALE, cos chia-


mato poich costituito da un pendolo e da un contropendolo ambedue
a forma di piramide, realizzato con criteri scientifici dall'ingegnere
geofisico Vincenzo Carvannsr (Fig. 3 bis).

I Piramide adoperata come contropendolo posi-


tivo internamente collegata con il punto 5.
Piramide capovolta o pendolo oscillante (nega-
tivo) in mano all'operatore.
3. Piano mobile di supporto per gli oggetti o
reperti da esaminare.
4 Fori con i relativi pioli estraibili per iI soste-
gno del piano mobile.
5 Vite con anello, collegata internamente alla
piramide 1 di base, per l'eventuale inserimento
di un sottile conduttore isolato terminante con
i''-
--At^
un'astina indicatrice per raggiungere oggetti o
testimoni che non possono essere posti sul
rj
prano.
6. Bussola miniaturizzata per l'indicazione del
Nord e l'orientamento da dare all'apparato.
7. Piano di base con la piramide e i punti cardinali.

PENDOLINO PIRAMIDALE
(Fig. 3 bis)

Il pendolo e il contropendolo, uguali per struttura e forma geo-


metrica, sono di metallo antimagnetico, costruiti con materiale a ele-
menti atomici e pesi molecolari specifici. La forma geometrica s'ispira
a quella della grande piramide di Cheope, forma espressa dal Pi
greco (pendenza, altezza, inclinazione, ecc.), riportato su scala 1:10.000.
Il pendolo e contropendolo costituiscono due elettrodi )), uno
dei quali viene caricato positivamente e l'altro negativamente da
energie non ancora identificabili con strumenti scientifici: ener-
gie che sviluppano campi di forze attrattive, repulsive, attive, passive,
concorrenti, ecc.'
31 Il corpo del pendolino viene attaccato a una catenina, o a un filo.
Questo bene che sia sottile e di cotone nero, da stringersi tra il
pollice e l'indice (destro per chi adopera la destra, sinistro per i man-
cini). Alcuni consigliano di lasciar pendere l'apparecchio dall'indice
(Fig. 4), altri dall'anulare, per la piir spiccata sensibilit di questo
dito (Fig. 5).

2 Crrlnrsr Vincenzo, Il pendolo piramidale Una realt tra scienza e mistero,


Ed. Prospezioni geofisiche C.G.P., Saronno, 7975.
Per altre forme di apparecchi radiestesici cfr. Cnreuvlnn, Che cos' la radiestesia,
ove si riporta il pendolo meccanico di don Clsrrur; LuccnrNr, La radiestesia; Cer,oenr,
La psicobiofisica; De BaLrzol- e MonEt, Pendolo a cono fittizio, rfuelatore infrarosso e
ultratioletto (A.I.R., Notiziario, 1972, NN. 9-10, pp. 12 e segg.).
CAP. V. APPARECCHI RADIESTESICI 2t

32 Di grande importanza per il buon funzionamento del pendolino


la ruNcnEZZA Dr,L FrLo a cui
sospeso. Essa deve essere adatta al
radiestesista, poich I'apparecchio si pone in movimento quando il suo
periodo di oscillazione viene a trovarsi in risonanza cott quello del
movimento muscolare inconscio della mano dell'operatore.'

PENDOLINO SOSPESO ALL'INDICE PENDOLINO SOSPESO ALL'ANULARE


(Fie. 4) (Fig. 5)

33 fn genere, la lunghezza del filo dovrebbe essere di circa 18 cm.


Per ottenere la lunghezza pir adatta all'operatore, questi sospenda il
pendolino con poco filo sull'oggetto che vuole esaminare, poi lasci
scorrere tra le dita il filo sino a tanto che l'apparecchio si pone a
ruotare facendo larghi giri.

3 VrNu, Presupposti, 34.


23

Ceprroro VI

ATTREZZI E "TESTIMONI ,

34 Se il radiestesista, servendosi del pendolino lavora al coperto,


bene che sia fornito dei seguenti attrezzi:

a- ll su cui opera: sia di legno, senza parti di metallo e


TAvoLo
senza cassetti o, per lo meno, che in essi e nelle vicinanze non vi siano
calamite, n oggetti ferro-magnetici, capaci di disturbare la ricerca.
Nelle lunghe ricerche, per non stancarsi, preferibile appoggiare
sul tavolo il gomito del braccio che regge il pendolino. In tal modo
si evita la contrazione dei muscoli, la quale potrebbe falsare l'esito
della ricerca.
b - Un Focr,ro Dr cARTA NERA, per coprire con esso la superficie del
tavolo. Il
colore nero assorbe tutte le radiazioni luminose, perci su
di esso le onde da captare vengono raccolte senza interferenze.
c - Una BUSSoLA, per poter orientare quadranti, semiquadranti e
oggetti secondo il bisogno.
d - Un cANNELLo Dr zolFo, utile per togliere dal tavolo, dal pendo-
lino e dalle altre cose le rimanenze ,, cio i residui delle radiazioni
lasciati dagli oggetti e dalle persone con cui si stato in contatto.
e - Una cALAMTTA (da non tenere sul tavolo o nei suoi cassetti),
utile per regolare il filo del pendolino (N. 32), e per conoscere la pola-
rit radiestesica (N. 37).

I - I ouaoRa,Nrr e i seureuADRANrr rivelatori della vitalit, delle


malattie, del grado di intelligenza o di squilibrio mentale, delle atti-
tudini, dei dati analitici (sangue, urina, espettorato, feci). Detti qua-
dranti e semiquadranti possono essere considerati quali schemi atti a
risvegliare e ordinare il campo psichico dell'operatore.
g - Le TAVoLE ANAroMrcHe (cfr. Capitolo XXV e Appendice C).

35 Se I'oggetto della ricerca lontano o riguarda una persona assente,


conviene adoperare un loro TESTTMoNB , cio qualche cosa che ne
faccia le veci. Detto testimone, fungendo da antenna, serve al radie-
stesista per captare le onde emesse dall'oggetto della ricerca o per lo
meno a meglio concentrarsi su di esso (N. 44,5). Pu trattarsi di
<< testimone naturole rr, cio di un campione della sostanza (acqta,

petrolio, minerale...) o, se si tratta di una persona, pu servire una


ciocca di capelli, un pezzo di unghia, una goccia di sangue, di urina o
di saliva (raccolta su carta assorbente); di " testimone impregnato
dalle radiazioni emanate dalla persona, come un fazzoletto da lei ado-
24
CAP, VI . GENERALITA

perato; di ,, testimone mentale r,, cio


del o fantasma )) dell,oggetto della
ricerca formatosi nella mente: fantasma ,
che consiste, a dire degli
psicologi, in un'impronta fisica stampata
ner cerveilo, ra quare, armeno
nelle linee generali, corrisponde all,oggetto
stesso.
36 Di particolare importanza il Tsslltnone
grafia fotografico ,. La foto-
e-----* una rqrrrSqr4zru.rtr
raffigurazione bidimensionale
urc,mensronale de,'oggetto
dell, (cosa o per-
sona), formata da una serie di punti d'arg"rto
rirIIJ ., ,r, suDnrr
ff
di e re t tro-c o rr o i da i e. "Jiff;,#"
assume lo stato di risonanza radionica con
ur4Le :: :.Tffii'oi",Ti',
LullulLtutlt i",l"
spazio,
cu spazlo, rlilLl.T
la fotografia l
la cos o la l, persona che
raffigura.

N.B. Se si adopera Ia bacchetta, il testimone sia


tenuto nella mano
destra a lvurqLLU
contatto LUU
con rl,impugnatura
rrrtpugnalura dell,apparecchio.
dell,apparecchi
adopera 4
se invece si
il Pvuuvurtu
pendolino dPrrurle,
apribile, U il . testtmone
testimone Venga
venga intrOdOttO
introdotto nell,in_
terno di esso (N.25, nellin_
-J, Fig.3),
LL. J.,, u
o uurlocaro
collocato tnin un sacchetto che funge
funse da
apparecchio rilevatore o venga toccato con l'indice
deila sinistra
nistra, o
con un bastoncello non metallico,
25

Caprroro VII

POLARITA RADIESTESICA

37 Per l'operatore di grande importanza conoscere la propria pola-


rit radiestesica e, spesso, anche quella della persona di cui si
interessa cio -se si destrorsi o sinistrorsi. In linea di massima,
quando il -pendolino ruota in senso orario (secondo il moto
delle lan-
cette dell'orologio), per i destrorsi segno di risposta affermativa; per
i sinistrorsi negativa. viceversa, quando l'appaiecchio ruota in senso
antiorario (contrario al moto deile rancette del'ororogio), per i de-
strorsi segno di risposta negativa, per i sinistrorsi positiva.

N.B' a I termini destrogiro, destrorso, senso orario, positivo e queli


- sinistrogiro, sinistrorso, senso antiorario, nega.tiio si equivallono
per i destrimani. Naturalmente, per i manci.ri a"tti termini
spondono al contrario: sinistrogiro...
rri-
b
- si tenga presente che l'interpretazione del senso rotatorio der pen-
dorino pu dipendere daaa coNvENzroNE. per esempio, se
.opeiato-
re stabilisce che ra rotazione oraria indica raffermazione, tutte re
volte che lapparecchio girer in senso orario si giudicher
sponso favorevole, qualunque sia la polarit. Se stabilisce,
il re-
invece,
che ra rotazione antioraria significa laffermazione, il pendorino
girer negativamente. Quindi il radiestesista pu scegliere
convenzionari poich essi sono regati alla ..ru p"rro.rulit.
i segni
Tuttav]ia,
ner cambiare i segni, si tenga presente ctre cio pu determinare
confusione.

38 Per conoscere la propria polarit, l'operatore pu servirsi di


vari
metodi. Ecco il pi semplrce: riempito un bicchiere con acqua potabile,
vi sospenda sopra il pendorino. se questo si pone a ruotare in senso
orario, l'operatore destrorso. se invece la roazione awiene
in senso
antiorario, sinistrorso.

39 Per conoscere la porarit di un'artra persona, r'operatore


sospenda
il pendolino sul centro della mano sinistra dell,esaminando: se
di polarit destrorsa l'apparecchio ruoter in senso orario;{uesto
se di
polarit sinistrorsa, in senso antiorario.

Non pi sono malattie specifiche di questo o querl'organo, ma


l'uomo totale che malato, quindi l,uomo totale che deve essere
curato.

La medicina non guarisce ma la natura che lo fa.


Dr. Alessandro SaruaNorr
27

Caprroro VIII

SENSIBILITA RADIESTESICA

Teoricamente, ogni uomo nasce dotato da Madre Natura di sensi-


bilit radiestesica. Di fatto, soltanto pochi sono in grado di servirsene.
Per molti la facolt pu essere risvegliata e sviluppata mediante l'eser-
cizio. Quindi, bene che I'aspirante radiestesista si sottoponga a un
previo esame riguardante la sua sensibilit radiestesica.
40 Per spNsrsrrtr RarnsrEsrcA s'intende il grado di capacit che si
ha di captare e interpretare le radiazioni emanate dagli esseri: grado
tanto piir elevato quanto pir il radiestesista capace di mettersi in
sintonia con l'oggetto della sua ricerca.
N.B. a piante, animali s'influenzano a vicenda, comportandosi
- Ambiente,
come vasi comunicanti. Ciascuno cede parte della propria energia,
anche se minima, agli altri. Vi sono individui che con la loro sem-
plice presenza, alleviano le sofferenze dei vicini. Altri, invece di
dare, prendono energia da quanti li circondano. A questa se-
conda categoria appartengono certi insegnanti ed educatori i quali,
stando a contatto con i ragazzi, conservano piir a lungo carattere
e apparenza giovanile grazie all'energia captata dagli alunni. Tutto
ci fa pensare a un livellamento dei ritmi biologici.l
b Questo fenomeno verificabile anche tra fidanzati e sposi. Sin
- dall'inizio il fidanzato tende a sintonizzare con la fidanzata, e vice-
versa. Essi poi vibreranno all'unisono nel matrimonio, divenendo
una entit psicoflsica.2
Per conoscere il grado di sensibilit radiestesica, possono servire i
seguenti metodi:

4t NELT,USo DELI-A BACCHETTA


I Metodo diretto. Impugnato l'apparecchio orizzontalmente (o
con la- punta leggermente rivolta verso il basso), tenendo la piegatura
del gomito a 90", iI principiante si va a porre con i piedi su una tuba-
tura di acqua corrente. Dal girare della bacchetta piir o meno forte-
mente si deduce se il soggetto piir o meno dotato di sensibilit
radiestesica.
II Metodo indiretto. Il principiante, impugnato l'apparecchio,
segue un- rabdomante provetto che con la propria bacchetta va in cerca
di acqua o altro elemento. Se l'apparecchio del principiante si pone a
ruotare contemporaneamente alla bacchetta del rabdomante, significa
che l'allievo possiede la sensibilit radiestesica.

r Vrucr, Presupposti, 41-42.


2 Genesi, II, 24. Ci spiega perch i fenomeni telepatici si manifestano pi facil.
mente nelle persone di uguale sensibilita.
28 CAP. VIII . GENERALIT

42 NELL,USo DEL PENDoLINo

| Metodo diretto. Cio eseguito dal principiante, che sospeso


il -
pendolino:
1) Su una tubatura di acqua corrente (su un radiatore di termosi-
fone in azione, su un ruscelletto, ecc.): se l'apparecchio si pone a
ruotare, segno che l'operatore possiede la sensibilit radiestesica.
2) Sul proprio braccio o su quello di un'altra persona: se l'appa-
recchio oscilla dalla mano al gomito e viceversa, segno che l'opera-
tore dotato di sensibilit radiestesica.
3) Sulle braccia incrociate (appoggiate al tavolo) di un'altra per-
sona: se l'apparecchio si mette a ruotare significa che l'operatore
dotato di sensibilit radiestesica.
4) Davanti al dorso della propria mano sinistra posta sul cavo
dello stomaco (sulla zona epigastrica, appena sotto lo sterno) a circa
30 cm dalla mano: quando l'apparecchio si pone a ruotare, si contino i
giri. Se il pendolino si arresta al disotto delle quindici rotazioni, signi-
fica che l'operatore non dotato di sensibilit radiestesica. Se le rota-
zioni si avvicinano alle trenta, la sensibilit molto debole; se si
avvicinano alle cinquanta, media; se alle cento, ottima; se superano
le cento, si tratta di ipersensibilit, la quale per non sempre utile
allo scopo.

II Metodo indiretto. Cio eseguito con un'altra persona.


-
un radiestesista provetto, dopo aver messo in moto il pendolino, come
se volesse misurare la propria sensibilit radiestesica, si faccia toccare
dal principiante (la spalla sinistra o altra parte del corpo). si potranno
verificare i casi seguenti:
1) Se l'apparecchio si arresta, significa che l'esaminato privo di
sensibilit radiestesica.
2) Se i giri dell'apparecchio diventano meno larghi, significa che
l'esaminato ha sensibilit inferiore a quella dell'operatore.
3) Se l'ampiezza dei giri si mantiene costante, significa che l'esa-
minato ha la stessa sensibilit dell'operatore.
4) Se l'ampiezza dei giri aumenta, significa che Ia sensibilit del-
l'esaminato supera quella dell'operatore.

N.B. a
- rn generale, la sensibilit radiestesica tanto pir grande
pi rapidi e ampli sono i giri dell'apparecchio.
quanto

b Adoperando questo metodo, pu avvenire che la sensibilit del-


- l'esaminato risulti nulla, non perch assente, ma perch il princi-
piante ha polarit diversa da quella dell'operatore (NN. 37-39).
c Chi in un primo tempo non avesse
- indiretto - con ilradiestesica,
superato l'esame della sensibilit
metodo diretto o
non si
-
perda d'animo, ma si eserciti come verr insegnato in questo
manuale (Capitolo XI), nella speranza che gli esercizi sveglino in
lui e facciano crescere la sensibilit desiderata.
d C' chi consiglia al principiante di farsi stropicciare le mani da
- un buon radiestesista, Il celebre Padre Bounooux in tal modo co-
municava ad altri la sua singolare facolt radiestesica, o meglio
la svegliava in chi l'aveva latente.
29

Caprroro IX

NORME PRELIMINARI

La pratica della radiestesia quanto mai delicata. Basta un non-


nulla per impedire l'esito felice dell'esperimento. Perci l'operatore
procuri di osservare le norme seguenti.

43 Nelt'uso DELLA BACCHETTA

1. -Il rabdomante eviti di operare quando l'atmosfera perturbata,


nei giorni afosi e nelle ore assolate. Di preferenza lo faccia dalle
9 alle 11, o dalle 15 alle 17, ore nelle quali l'intensit delle radia-
zioni terrestri maggiore e piir costante.
2. - Agisca in stato di benessere fisico e di serenit spirituale. Non
inforchi occhiali, n stia con i piedi nudi. L'essere leggermente
vestito pu aiutare.
3. - Per non stancarsi prima del tempo, impugni l'apparecchio sol-
tanto al momento di servirsene.
4. - Giunto sul luogo della ricerca, tenga la bacchetta in modo che
il dorso delle mani risulti rivolto all'ingiir. I polrici siano appog-
giati sulle estremit dell'apparecchio (Fig. 2).
5. - Mentre tiene la bacchetta orizzontalmente, le sue braccia stiano
scostate dal corpo e tese in avanti.
6. - Se opera con un testimone, (NN. 35-36), lo tenga nella mano
con la quale afferra il braccio positivo della bacchetta (Fig. 1).

44 Nett'uso DEL pENDoLrNo

l. - il radiestesista non operi quando l'atmosfera perturbata da


neve, pioggia o vento; quando afosa, nelle ore in cui il sole
scalda eccessivamente, o la temperatura molto fredda. sono
da preferirsi i giorni nuvolosi e quando la pioggia ha purificato
l'aria dalla polvere e dai gas inquinanti.
2. - Eviti di operare durante la digestione. Le ore migliori sono dalle
9 alle 11, dalle 15 alle 17.
3. - Agisca in stato di benessere fisico, di serenit spirituale, di otti
mismo circa la riuscita dell'operazione; preferibilmente lontano
dall'attivit sessuale.
N.B. La stanchezza e l'agitazione sessuale nuocciono alla chiarezza del re-
sponso. L'esperienza dimostra che i radiestesisti piir pronti e piir esatti
si trovano tra le persone votate alla castit perfetta o di et matura.l

I Alfredo Peolnrrr, Radiestesia e sessualit., in Rassegna internazionale d.i radiestesia,


giugno 1950, p. 37.

4 - Bortone, La Radiestesia Applicata alla Meilicina


30 CAP. IX - GENERALIT

4. - Sia bene orientato: preferibilmente con il petto rivolto verso Est


(il fianco sinistro a Settentrione). L'orientamento migliore pu
variare da persona a persona. indispensabile per alcune espe-
rienze, come nell'uso di certi quadranti e semiquadranti, sui
quali indicata la direzione verso cui si deve orientare il qua-
drante stesso.

N.B, Se si privi di bussola, ci si pu orientare nel modo seguente:


a Il radiestesista rivolga il pensiero alla linea nord-sud (asse magne-
- tico), con desiderio di trovarla.
b Imprima al pendolino un moto oscillatorio qualsiasi; poi, tenendo
- fermo il braccio, ma senza rigidit, attenda che l'apparecchio fissi
la sua oscillazione lungo la linea nord-sud.
c Ponga nella mano che sorregge il pendolino un pezzo di ferro
- (chiodo, chiave, forbici...) e tenga l'altra mano con il braccio di-
steso orizzontalmente a modo di antenna.
d Giri lentamente su se stesso sino a che il pendolino muter il
- moto oscillatorio in rotatorio. AIIora la mano sinistra, che fa da
antenna, indicher il Nord.
metodo ancora pi semplice di sospendere il pendolino nel
- Urt
e
\,'l-roto e di ordinargli di oscillare secondo la direzione dell'asse
terrestre (nord-sud). Appena I'apparecchio ha eseguito l'ordine, il
radiastesista si allinei con iI petto al moto pendolare. Poi, spo-
stando il pendolino a destra della linea trovata, chieda se quella
la direzione nord. In caso di risposta negativa, per una con-
ferma, si passa il pendolino sulla sinistra della linea trovata,
ripetendo la stessa domanda che, naturalmente, dovrebbe ricevere
risposta positiva.

5. - di grande importanza, finch dura la ricerca, di concentrarsi


su una sola cosa, escludendo ogni altro pensiero. Anche una
qualsiasi rimanenza " dei pensieri che in precedenza avessero
occupato la mente, pu turbare l'operazione. In altri termini,
prima di agire, il radiestesista deve fare il vuoto mentale , al
quale bene allenarsi, affinch si produca automaticamente e
in modo istantaneo.
6. - Non si fissino gli occhi su cose o persone circostanti, ma sul-
l'oggetto della ricerca, o un suo testimone . Il tavolo di lavoro
sia di colore non vivace; possibilmente lo si copra con un foglio
di carta nera (N. 34, b).
N.B. Guardare l'oggetto della ricerca o un suo testimone di massima
"
importanza a causa delle radiazioni emesse dagli occhi dell'operatore.
Dette radiazioni, intrecciandosi con quelle provenienti dall'oggetto,
aiutano a conoscere le qualit dell'oggetto stesso e quanto a esso
riguarda. In tal modo si evitano le distrazioni, capaci di disturbare il
processo neuropsichico gi iniziato. La distrazione infatti il peggior
nemico del radiestesista!

7. - Poich anche i colori possono influire sul moto del pendolino,


non si operi vicino ad abiti o arredi dalle tinte violente.
CAP. IX - NORME PRELIMINARI 31

8. - Non si adoperino occhiali e si eviti la vicinanza di gioielli, poich


capaci di influenzare il moto dell'apparecchio. Perci, se l'opera-
zione riguarda una persona presente, ci si assicuri che non porti
anelli, braccialetti, collane, che non abbia in tasca medicine,
monete o altri oggetti di metallo. L'operatore, a sua volta, non
porti briaccialetti o anelli alle dita,' n tenga su di s chiavi o
medicinali.
9. - La persona oggetto della ricerca e il radiestesista stesso non
indossino indumenti di fibra sintetica (nailon, raion, terital),
anch'essi capaci di infiuenzare il moto del pendolino.
N.B. Si tenga presente che gli indumenti venduti come lana, cotone, lino,
spesso sono di tessuto misto: di fibra naturale e di fibra sintetica,
quindi anch'essi da scartare.
10. - La persona oggetto della ricerca stia eretta con le suole delle
scarpe sul pavimento, o i piedi nudi sul tappeto. Non incroci le
gambe, n sovrapponga i piedi l'uno sull'altro. In caso che non
fosse possibile tale posizione eretta, l'operatore gliela faccia pren-
dere con un comando della propria mente. Egli stesso stia
in piedi con le suole delle scarpe poggiate sul pavimento. Se am-
bedue stanno seduti, sempre con comando mentale, prima di ope-
rare, siano posti nel modo sopra indicato.
11. - Le scarpe del radiestesista e del soggetto siano di cuoio, senza
solette di sughero, di gomma o di altro materiale isolante.
12. - Il radiestesista, possibilmente, usi lo stesso pendolino di cui avr
determinato la lunghezza del filo (N. 32).
13. - Al momento dell'operazione il radiestesista, con i muscoli ben
rilassati, regga il pendolino con la mano destra alquanto piegata
verso il basso, tenga il braccio fermo e il gomito appoggiato al
tavolo, Il braccio sinistro va tenuto pendente lungo il corpo con
il palmo della mano rivolto verso terra. In assenza der tavoro
tenga il gomito alquanto pir basso della mano.
14. - si faccia attenzione a che i cassetti del tavolo non contengano
oggetti di ferro o medicinali.
15. - Al fine di evitare l'autosuggestione, il radiestesista, concentran-
dosi sull'oggetto della ricerca, si ponga in perfetto stato di indif-
ferenza circa il responso. A tale scopo c' chi consiglia di dire
a se stesso due o tre volte prima dell'operazione: ro sono per-
fettamente indifferente , Desidero soltanto conoscere la verit ,.
N.B. Il fenomeno dell'autosuggestione non si verifica facilmente. Infatti,
mentre in certi casi il pendolino si arresta contro la volont dell'ope-
ratore, in altri casi, nei quali si pensa che l,apparechio debba muo,
versi in un determinato senso, si muove invece in senso opposto.
Inoltre, se bastasse l'autosuggestione, i principianti, tenendo il pen_
dolino, dovrebbero sempre avere il successo desiderato, cio di vederlo
girare. Invece, per quanto desiderino vederlo muovere l,apparecchio
resta immobile; quando vorrebbero tenerlo fermo, il pendolino im-
perterrito si muove.

, C' chi nelle ricerche dei metalli, del metano, del petrolio c degli elementi
radioattivi adopera anelli appropriati. Cfr. Cer.ulnr, Psicobiofisica, t0-11.
32 CAP. IX - GENERALIT

16. - Per prevenire l'eterosuggestione proveniente dai presenti, l'ope-


ratore si apparti, o per Io meno allontani gli individui scettici,
male intenzionati, o interessati al responso. Le radiazioni del
loro pensiero possono influenzare il moto del pendolino, agendo
sul subcosciente del radiestesista. Ci pu avvenire anche se essi
non intendono disorientare l'operatore, o falsare il risultato.
Quindi, alcune volte conviene che la persona da esaminare non
sia presente all'operazione, tanto piir che pu essere sostituita
da un suo testimone .
N.B. a pu verificarsi anche da parte di persone lon-
- L'eterosuggestione
tane, in atto di eseguire gli stessi esperimenti. Perci si faccia
inmodochel'altrooperatoresospendalericerche'nlnlspagna
racconta iI P. Bounooux, che gi conosciamo - un medico ma-
-nifest il desiderio di assistere ad alcuni esperimenti di radieste-
sia, Lo feci assistere a quello di rivelare la sua et' La prova
riusc benissimo. La Madre Superiora di un convento, presente
all'esperimento, volle che indovinassi anche la sua et' Non vi
riuscii, poich sull'et di quarantacinque anni iI pendolo girava
in senso positivo, ma cos timidamente che non ebbi f,ducia.
sulla et di cinquantaquattro ebbi lo stesso risultato, quindi non
potei stabilire l'et della religiosa e glielo dissi. Allora la suora
poi divenne radiestesista eminente - mi confess: Men-
-tre che
lei cercava di conoscere la mia et, per un po' di tempo flssai
il pensiero sull'et di quarantacinque anni, poi su quella di cin-
quantaquattro, per vedere se potevo imporre la mia volont! .
In ogni caso, bene che Ie persone presenti siano poche. Con il
crescere del loro rlllmero aumenta la possibilita di interferenze,
salvo che i presenti siano tutti favorevoli e attenti. Allora si
pu ottenere un risultato anche migliore'
b Nelle questioni di molta importanza, per evitare l'eterosuggestione
- proveniente dallo Spirito del Male, io uso neutralizzarlo con il
Segno della Croce, efficacissimo per tenerlo lontano.

17. - Si eviti ogni frettolosit. La brama di avere una pronta risposta


pu nuocere al buon risultato dell'operazione.
N.B. Se ai primi tentativi il pendolino non si muove, per facilitare l'ope-
razione, si dia all'apparecchio un movimento rotatorio od oscillatorio,
Di conseguenza il pendolino prender subito il movimento giusto.
18. - Sulle mani dell'operatore, sugli oggetti da esaminare e sugli
strumenti di lavoro possono essere rimaste radiazioni di oggetti
o di persone con cui si stato in contatto. Queste rimanenze << >r

devono essere annullate, passando sulle mani, sugli oggetti e sul


pendolino i due poli di una calamita o un cannello di zolfo
(N. 34, d, e).
N.B. In mancanza di calamita o di zolfo, si ponga un foglio di carta bianca
sotto l'oggetto in esame, si spolveri accuratamente ogni cosa, si soffi
sulla punta del pendolino e si scarichino le mani facendo toccare al
pollice della sinistra l'indice della destra, e al pollice della destra l'in-
dice della sinistra.
19. - All'inizio di un'operazione, si consiglia di togliere dal tavolo di
lavoro fotografie o altri oggetti adoperati nelle precedenti ricer-
che, e di n disimpregnare , il pendolino facendolo passare lenta'
CAP. IX - NORME PRELIMINARI 33

mente nel cavo della propria mano sinistra, oppure battendolo


dolcemente sul tavolo o sul terreno.
N.B. secondo alcuni radiestesisti, l'n operazione di disimpregno , che
annulla gli effetti delle rimanenze prodotti dalle radiazioni di pre-
cedenti esperimenti, necessaria nelle ricerche riguardanti il sotte
suolo, non nelle altre.3
20. - Per non stancarsi e per non esaurirsi, l'operatore eviti di pro-
lungare le ricerche per piir di un'ora di seguito.
N.B. a
- Ildiventare
radiestesista che prolunga gli esperimenti pir del dovuto pu
irrequieto, avere pulsazioni violente al cervelo e
iperattivit renale. All'apparire dei primi sintomi, per tutelare la
irropria salute e per la sicurezza del responso, bene sospendere
subito l'operazione.
b
- si tenga presente anche ra possibirit di assorbire le onde ma-
lefiche del paziente in esame. Benedetto Llvacxl racconta che,
mentre eseguiva una diagnosi in presenza di una veggente, costei
esclam: vedo che il suo pendolino girando aumenta di volume.
Tanti fili, come di cotone sfilacciato, escono dal corpo del pa-
ziente, si attorcigliano intorno al pendolino e ro ingrossano fio
a renderlo come un gomitolo di lana grigiastra. ora che il moto
del pendolino si arrestato, i fili spariscono in lei come assor-
biti dal suo corpo e l,apparecchio ritorna pulito,.
Lo stesso illustre radiestesista indica nella Centrale radiobiologica
Callegari l'apparecchio capace non soltanto di aumentare il quo
ziente radiestesico dell'operatore, ma anche di cautelarlo dai rischi
delle radiazioni nocive, grazie a un tubo, inserito nella centrale,
contenente litio e sale, elementi capaci di assorbire dette radia-
zioni.a

3 Giovanni F. VnNNr, Radiazioni


pendolo, N. 3, p. 10.
fisiche e radiazioni psichiche, in Antologia del
a Radiestesia e rabclomanzia, in clypeus,
dicembre 1966; febbraio 1967, N. l, pagine
ta.2; N. 69, nota 1) della quale spero pubblicare presto un mio studio:'"naaio-niJar,
gi preparato.
35

Caprroro X

NORME INTERPRETATIVE

Il radiestesista, sia nell'uso della bacchetta sia in quello del pen-


dolino, procuri di porsi in stato di perfetta indif-t'erenzi circa il risul-
tato della ricerca (N. 44, 15). Per bene interpretare i movimenti del-
l'apparecchio, tenga presente quanto segue.

45 Nrrr'uso DELLA BACCHETTA

Il rabdomante si sposti lentamente sul terreno da esaminare, im-


pugnando la bacchetta nel modo gi indicato (N. 43). Allorch l,appa-
recchio si pone a ruotare verso l'alto fino a raggiungere con tu pr.rt"
i 90" (alcune volte pu percorrere anche 270), ;l terreno sottostante
si trova l'elemento oggetto della ricerca.

N.B. a L'operatore tenga il capo piuttosto indietro, per evitare che la


- punta della bacchetta lo colpisca al viso.
b surle acque stagnanti ra bacchetta reagisce poco o nula.
-
46 Nntt'uso DEL pENDoLrNo

Il radiestesista, sospeso l'apparecchio sul terreno (sull,oggetto,


sulla persona, sul testimone , sul quadrante), gli imprima un movi_
mento rotatorio destrogiro (secondo le sfere dell'orologio):
1. - Se l'apparecchio si arresta, significa che l'oggetto della
ricerca
ivi inesistente.

N.B' Avuto il responso affermativo, per una conferma, in caso si cerchi


un determinato eremento su terreno aperto, si consiglia all,operatore
di far scend_ere rentamente il pendorino Iungo il proirio corpo, dalla
testa ai piedi. se lapparecchio giunge a terra senza ruotare segno
che il responso non era esatto, dovuto a rimanenze (N. 34, d).

3. - se invece si pone a ruotare in senso antiorario: il responso, come


stato esposto, per i destrorsi negativo, per i sinistrorsi positivo.
4. - se il moto prende forma ellittica, si tratta di un evento passato,
o che sul punto di avverarsi. per esempio, ,na mala-ttia gi
avuta o che sta in fase di incubazione.
36 CAP. X. GENERALIT

5. - Se oscilla orizzontalmente (in senso parallelo al petto dell'opera-


tore), per i destrorsi segno positivo, per i sinistrorsi negativo.
Per ambedue pu anche significare n ambiguit , sia fisica sia
morale.
6. - Se oscilla verticalmente (allontanandosi e poi awicinandosi al
petto dell'operatore), per i destrorsi negativo, per i sinistrorsi
positivo. Per ambedue pu anche significare neutralit , Quasi
che il responso superi Ie conoscenze o le competenze attuali del
radiestesista,

N.B. Trattandosi di bevande, di cibi, di medicine, I'oscillazione verticale


indica, invece, qualcosa di positivo: simpatia con la persona di cui si
tratta, alla quale quella sostatza fa bene. In questo secondo caso
non signiflca che la sostanza pu essere presa subito. Per saperlo,
si ponga iI pendolino tra l'oggetto e la persona. Quando l'apparecchio
comincia a oscillare si ponga Ia domanda: o Posso prenderla subito? .
Lo si far se il movimento rotatorio che segue positivo'

7. - Se oscilla diagonalmente, per andare a fissare l'oscillazione su uno


dei raggi di un quadrante, per esempio del " Quadrante dei senti-
menti , (N. 62), quel raggio indica quale il sentimento della
persona esaminata.

operazioni su quadrante bene iniziarle dando un impulso al


N.B. a
- Le
pendolino: rotatorio se il responso dovr essere un moto oscilla-
torio, oscillatorio se il responso dovr essere un moto rotatorio.
Si otterranno cos i movimenti del pendolino pi pronti e pir
marcati.
b In caso di . ricerca per domande , (N. 10), la richiesta deve es-
- sere formulata, sia pure mentalmente, in modo assoluto e non
alternativo. Per esempio, se si presume che una persona am'
malata di cancro, per esserne certi, invece di chiedere: " Que-
sta persona ha il cancro o non? , bisogna chiedere semplicemen'
1s; Questa persona ha il cancro? ,.
c Pu awenire che per lo stesso oggetto di ricerca il pendolino
- agisca in senso apparentemente contraddittorio. Ecco come' Una
volta sospeso l'apparecchio sul nome di una malattia per sapere
se la persona di cui ci interessiamo ne affetta, se non si for-
mula una esplicita richiesta, il moto negativo dell'apparecchio
indica che la malattia c'; mentre il suo moto positivo indica che
la malattia non c'. Se invece si pone la domanda: o C' questa
malattia? r, il pendolino deve mettersi a ruotare in senso contrario
al precedente. Il che conferma iI responso gi dato'
rl Bisogna anche tenere presente che alcune volte il risultato della
- ricerca pu essere disturbato dal fenomeno della rvaNrscrNzl,
analogo a quello che si verifica nelle trasmissioni radiofoniche
(fadin. Esso consiste in un temporaneo affievolirsi o scomparire
del movimento dell'apparecchio radiestesico, dovuto allo scatenarsi
di tempeste magnetiche. In tal caso prima di ritentare l'operazio-
ne, bene attendere un po' sino a che la perturbazione sia ces-
sata.
37

Ceprroro XI

ESERCITAZIONI ELEMENTARI

Una volta che l'apprendista di radiestesia ha, per cos dire, supe-
rato l'esame della sua sensibilit radiestesica, la quale dovrebbe
risultare almeno mediocre (N. 42)
-
consigliabile che non si ponga
-
subito a eseguire ricerche impegnative, ma preferisca prendere familia-
rit con gli apparecchi. Badi per di non stancarsi, prolungando gli
esercizi per piir di un'ora di seguito (N. 44, 20).
47 CoN r,a BAccHETTA
1. - Impugnato l'apparecchio (NN. 24, 45), I'apprendista rabdomante
si diriga perpendicolarmente verso una tubatura d'acqua corrente.
Una volta giunto su di essa, poco prima o poco dopo, la bacchetta
si raddrizzer.
N.B. a l'operazione specialmente se le prime volte il risultato
- Ripetere
non riuscito prontamente.
b Questo esercizio pu essere eseguito anche dirigendosi verso un
- rubinetto di acqua che scorre.
2. - Deposto a terra, sotto i raggi del sole, un pezzo di metallo qual-
siasi, l'apprendista si diriga verso di esso. Una volta giunto sulla
linea ideale che congiunge il metallo con la sorgente luminosa, la
bacchetta si pone a ruotare.
N.B. L'esperimento pu essere eseguito anche in un interno illuminato da
una forte lampada elettrica.
48 CoN rr PENDoLTNo
A Per l'apprendista di sesso maschile:
-
1. - Sospesoil pendolino sul dorso della propria mano sinistra, l'appa-
recchio si metter a ruotare in senso orario.
2. - Sospeso il pendolino sul palmo della propria mano sinistra, l'ap-
parecchio si metter a oscillare dalla punta delle dita al polso.
3. - Sospeso il pendolino sul dorso della mano sinistra di una persona
di sesso femminile, l'apparecchio si metter a oscillare dalla punta
delle dita al polso.
4. Sospeso il pendolino sul palmo della mano sinistra di una persona
-
di sesso femminile, l'apparecchio si metter a ruotare in senso
orario.
5. - Sospeso il pendolino sul dorso della mano sinistra di una persona
del proprio sesso, l'apparecchio si metter a oscillare dalla punta
delle dita al polso.
6. - Sospeso il pendolino sul palmo della mano sinistra di una persona
del proprio sesso, l'apparecchio si metter a ruotare in senso
orario.
N.B. In questo e nel precedente esercizio pu awenire che i movimenti
s'invertano, quando si tratta di individui i cui caratteri psichici sono
in prevalenza dell'altro sesso.
38 CAP. XI - GENERALIT

B Per l'apprendista di sesso femminile:


-
1. - Sospeso il pendolino sul dorso della propria mano sinistra, l,appa-
recchio si metter a oscillare dalla punta delle dita al polso.
2. - sospeso il pendolino sul palmo della propria mano sinistra,
l'apparecchio si rnetter a ruotare in senso antiorario.
3' - Sospeso il pendolino sul dorso della mano sinistra di una persona
dell'altro sesso, l'apparecchio si metter a oscillare dalla punta
delle dita al polso.
4' ' sospeso il pendolino sul palmo della mano sinistra di una persona
dell'altro sesso, l'apparecchio si metter a ruotare in senso orario.
-
5. sospeso il pendolino sul dorso della mano sinistra di una persona
del proprio sesso, l'apparecchio si metter a ruotare in senso
antiorario.
6. - Sospeso il pendolino sul palmo della mano sinistra di una persona
del proprio sesso, l'apparecchio si metter a oscillare dalla punta
delle dita al polso.
N.B. In questo e nel precedente esercrzio pu awenire che i movimenti
s'invertano, quando si tratta di individui i cui caratteri psichici sono
in prevalenza dell'altro sesso.
C Per l'apprendista maschile e-t'emminile:
-
1. sospeso il pendolino sulla punta delle dita riunite deila propria
-
mano sinistra, o su quella di altra persona, l'apparecchio si met-
ter a oscillare secondo l'allineamento delle dita.
2.- Sospeso il pendolino sulla punta di un solo dito, l'apparecchio
si mettera a ruotare.
3.- sospeso il pendolino sul proprio avambraccio sinistro (importa
poco se sulla parte interna o sull'esterna), l'apparecchio si met-
ter a oscillare dalla mano al gomito.
4' - sospeso il pendolino sulla 't'otografia di una persona di sesso
maschile, l'apparecchio si rnetter a ruotare in senso orario.
5' - Sospeso il pendolino sulla 'fotografia di una persona di sesso
'femminile, l'apparecchio si metter a ruotare in senso
antiorario.
6. - sospeso il pendolino sulla -fotografia di un defunto, sia maschio
che femmina, l'apparecchio rester immobile.
-
7. collocati su tavolo due recipienti, l'uno contenente acqua pota-
bile, l'altro un liquido non potabile o nocivo (per esempio: uri-
na), si sospenda il pendolino sul primo recipiente e poi sul secon-
do: sul primo l'apparecchio ruoter in senso positivo, sul secondo
ruoter in senso negativo.
N.B. Ci vale per l'operatore destrorso. Per il sinistrorso si verifica iI con-
trario (N. 46, 2-3).
8. - Steso sul tavolo un indumento indossato da un maschio (abito,
soprabito, giacca, pantaloni.,) e sospeso su di esso il pendolino,
si vedr che l'apparecchio ruoter positivamente sulla parte ester-
na, negativamente sulla parte interna.
9. - si ripeta l'esperimento su indumenti indossati da una femmina
e si avranno rotazioni opposte alle precedenti.
CAP. XI - ESERCITAZIONI ELEMENTARI 39

10.- Deposte su di un piatto alcune olive fresche (o altra frutta avente


il nocciolo: pesche, susine, ciliegie...) e su di un altro piatto sol-
tanto i noccioli, sospenda successivamente il pendolino sui due
piatti: sul primo I'apparecchio ruoter in senso positivo, sul
secondo in senso negativo (N. 46, 2-3).
11. Sospeso il pendolino prima su un polo e poi sull'altro di una
-
calamita, I'apprendista vedr che sul polo positivo si muover
destrogiro, sul negativo sinistrogiro.
N.B. Per i mancini si verificher il contrario.

12. - Deposte tre monete di uguale metallo e valore, o tre oggettini


perfettamente uguali, sugli angoli di un triangolo equilatero di
10 cm. di lato (Fig. 6), si sospenda il pendolino al centro della
figura geometrica: l'apparecchio si metter a ruotare. La rotazione
cesser appena si toglier una delle monete o degli oggettini.
Lo stesso awerr se Ie monete o gli oggettini verranno sostituiti
con altri di diverso valore o forma.

I \
I t
I
I
t
t I
\ t----' t---'
EFFETTO RADIESTESICO SUL TRIANGOLO EQUILATERO
(Fie. 6)
40 CAP. XI. GENERALIT

13. - Sospeso il pendolino al centro del disegno cinese IN-IaN' (Fig. 7):
l'apparecchio osciller tra i punti 1 e 2; ruoter destrogiro sul
punto 1 (IaN : cielo, maschio, positivo); ruoter sinistrogiro
sul punto 2 (IN : terra, femmina, negativo); osciller orizzontal-
mente sui due punti 3 (distanti dalla circonferenza 1 cm); oscil-
ler verticalmente sui due punti 4 (distanti dalla circonferenza
5 cm).
OR
+
4

<-3

4
+
SUD

IN-IAN
(Fie. 7)

I Gli altri autori, seguedo la trascrizione inglese o francese degli ideogrammi cinesi,
scrivono YtN-yeNc.
CAP, XI . ESERCITAZIONI ELEMENTARI 4t

14. - sospeso il pendolino successivamente sugli otto <<trigrammi >>

del Pa-cu cinese (Fig. 8), simbolizzanti: Cielo, Terra, Sole, ecc.;
l'apparecchio ruoter soltanto sul primo (Cielo), composto di
tre linee intere; osciller dall'alto in basso sugli altri (Terra,
Sole, ecc.), composti di linee, una almeno delle quali spezzata.

I
K ffix
II
E , J4 $ArY llr )u
I II III I'I
I I IT II I- II II
I II IT I II II II II
Cielo Acque Solc VGoto Acqor Uooto Terrr
immobila coltnta

PA-CU CINESE
(Fie. 8)

15. - Prendere tre piccole buste e porre in ciascuna di esse una moneta
di valore differente; mischiare le buste e allinearle sul tavolo; poi
mettere nella mano sinistra una seconda moneta uguale a una
di quelle messe nelle buste e dare un moto rotatorio al pendolino,
collocato di fronte alle buste. una volta che la rotazione si sar
mutata in oscillazione, l'apparecchio si diriger verso la busta
contenente lo stesso tipo di moneta.
16. - Con il metodo della radiestesia per domanda (N. 10), provare a
risolvere piccoli problemi di vita quotidiana, la soluzione dei
quali, in senso piuttosto che in un altro, si presume non com-
porti alcuna grave conseguenza. Per esempio, scegliere un disco
musicale piuttosto che un altro. Nel far ci si tengano presenti
le norme interpretative (N. 46) e, in particolare, quella di formu-
lare la domanda in senso assoluto e non alternativo (N. 46, 7, b).

N.B. Altri esercizi il lettore li trover in: Gnuqoonr, prodigi del pendolo, 4l
e segg.

43

Caprroro XII

APPORTO ALLA MEDICINA

49 come s' accennato, la radiestesia viene applicata anche alla medi


cina (N. 6), campo in cui il pendolino vanta risultati veramente sor-
prendenti, per cui non manca di seguaci tra gli stessi cultori dell'arte
di Esculapio. In Germania per esempio, mediante l'aiuto della radie-
stesia, il Dr. Drscnv ha ottenuto prodigiose guarigioni.' Un po' dapper-
tutto numerosi altri medici, sernpre con l'aiuto della radiestesia, hanno
registrato guarigioni di malati aventi il gozzo, l'eczema, la psoriasi,
la sclerosi a placche, l'asma e le affezioni reumatiche. In Francia, vi
una cattedra di radiestesia medica all'universit di parigi. In canada,
il personale della clinica MacGormich pratica la radiestesia medica.
Alcuni rnedici, pur non esercitando personalmente la radiestesia,
non mancano di rivolgersi ai radiestesisti per informazioni non facil-
mente ottenibili con i metodi convenzionali. Inoltre, mentre ordinaria-
mente il medico viene a conoscere l'esistenza del male quando esso ha
gi compiuto devastazioni spesso irreparabiri, il radiest"iirtu pu cono-
scerlo sin dal suo inscrgere. pertanto, se il paziente non awerte alcun
sintomo della malattia diagnosticata radiestesicamente perch, come
spesso awiene, di essa non si ancora avuta la manifestazione
clini-
ca. La radiestesia appunto preziosa perch capace di rivelare anche
una minima lesione o disfunzione, una semplice tendenza al male.
Tuttavia, il radiestesista non raureato in medicina non deve, salvo
rare eccezioni, sostituirsi al medico. Egli si accontenti di fornire, parti_
colarmente quando ne fosse richiesto, diagnosi e dati analitici
ottenuti
con l'ausilio del pendolino. rnortre, eviti di rivelare malattie che non
si manifestano ancora al paziente con sintomi chiari per non suscitare
il-]yi turbamenti psichici, che potrebbero provocare una diminuzione
dell'energia vitale e quindi renderro meno resistente alla malattia.
Quando una persona scrive il dottor Lrpnrmcr o creden-
dosi gravemente ammalata- viene a consultarci e ci dice:
- essendo
Dottore, io sono
un uomo, preferisco che mi dica tutta la verit , siate persuasi che costui,
novantanove volte su cento, teme ra vostra prognosi, sicch voi gli
rende_
reste un cattivo servizio dicendogli la verit.2

-.1
Georges DrscRy, La radiesthsie dans le mond.e, in Rassegna internazionale
studi- ed esperienze radiestesiche, Firenze, giugno 1950, pp. 26-27.
2 Radiestesia medica, 46.
45

DIAGNOSI

Ceprroro XIII
DIAGNOSI DIRETTA

50 In radiestesia si possono diagnosticare i mali con vari metocli.


rn questo capitolo viene esposto il metodo diretto: presente la persona.
Nel capitolo seguente si espone il metodo indiretto, cio quando l,esa-
minando viene sostituito da un testimone , che lo rappresenta
(NN.3s-36).
Il radiestesista, regolata la lunghezza d.el filo del pendolino (N. 32)
:--di una parte presumibilmente sana del soggetto e tenuto conto
delle norme generali (N. 44), tocchi con l'indice della mano sinistra
prima la fronte, poi le altre parti der corpo der paziente, notando,
man
mano che procede, il modo di comportrsi dei pencrorino:
se l,appa-
recchio ruoter in senso positivo 1N.40, 2) signific che la parte
sana;
se ruoter in senso negativo (N. 46, 3), ammarata; se girer
in modo
ellittico (N. 46, 4), si tratta di una marattia superata "o che sta per
manifestarsi; se non si muover (N. 46, 1), quell,rgano o quella
parte
non esiste per difetto di natura o per asportazione chirurgica (appen-
dice, tonsille, ovaia...)
N.B. a
- Non necessario che il radiestesista tocchi flsicamente il corpo
del paziente, basta che awicini ra propria sinistra a quarche cen-
timetro da esso, poich l'individuarit di una persona si estende
al di l dei limiti dell,involucro cutaneo.
' come noi lo conosciamo - scrive Arexis cannrr, t,individuo,
che ci appare distinto dal mondo - uomini,
esterno e dagli artri
nel medesimo tempo unito al,ambiente e ai iroi simili, sicch
non pu esistere senza di roro. Egri possiede il duprice carattere
di indipendenza e insieme di dilendenza dall,univrso cosmico,
ma ignora in che modo tegato agri artri esseri spaziali
porali. Possiamo credere che ta sua personarit e tem-
si estende ar di
fuori della continuit fisica .1
- una vorta trovato ,organo (o , sistema o ra parte marata),
b
ricerca della malattia che ivi si annida. AIlo scopo,
si lasci toccare dal paziente: al polso, al bracco,
un'altra parte del corpo. Sospendi il pendolino nel
s are ,,o r gano,,i ; J""# S1'l.
r:?::",ili :H;.""i],, ::' i,T"iXT;:';
girer in senso negativo, significa che -quella la
malattia che af-
fligge l'infermo; se in senso positivo, significa che quelra
malattia
non c'.

x 5 - Bortone, La Radiestesia Applicata alla Medicina


,l

*
46 CAP. XIII . DIAGNOSI

c Invece di spostare la mano lungo il corpo del si


paziente, pu
- far scorrere il pendolino a qualche centimetro da esso. Si avranno
le di cui sopra.
stesse reazioni
d
- Oppure
- se la cosa fattibile ed conveniente
- si faccia
sdraiare il soggetto con la testa a settentrione e i piedi a mezzo-
giorno. Poi si sospenda il pendolino sugli organi, o parti del corpo.
A seconda della reazione dell'apparecchio si verr a conoscere nel
modo indicato lo stato di detti organi o parti.
e Per una conferma si sospenda il pendolino sulla mano del sog'
- getto in esame, chiedendo se la malattia trovata proprio quella
che lo affligge. Per esempio: Si tratta di polmonite? In questo
caso la risposta da considerarsi affermativa se l'apparecchio
ruota positivamente per gli operatori di polarit destrorsa, nega-
tivamente per quelli di polarit sinistrorsa (N. 37).
I- In caso che il radiestesista esamini se stesso, tocchi con la sini-
stra i punti corrispondenti ai vari organi o parti del proprio
corpo. Per il resto si comporti come per la diagnosi su altre
persone.

E' di massima importanza che il soggetto da esaminare si trovi in


condizioni ottimali, perci libero da influsso di metalli o di fibre sin-
tetiche. Non deve quindi portare addosso monete, fermagli per capelli,
spille, rosari, protesi dentarie, orologio, chiusure lampo, anelli, indu-
menti di nailon, terital, raion, capaci di turbare e alterare le radia-
zioni emesse dal soggetto stesso (N. 44, 8-9).
N.B. a Se non fosse possibile far togliere alcune parti metalliche, per
- esempio le capsule dentarie, o qualche indumento, il radiestesista,
alle singole operazioni, le tolga mentalmente con un atto della
volont capace di rettificare le radiazioni.
b Se le condizioni in cui si trova il soggetto in esame non risul-
- tassero chiare, l'operatore, con la forza della volont, lo spogli
mentalmente di tutto quanto pu turbare le radiazioni, n si di-
mentichi di porre sempre mentalmente
- l'esaminando con i
piedi ben poggiati-sul suolo.
47

Caprroro XIV

DIAGNOSI INDIRETTA

51 Il
medico, in linea di massima, per diagnosticare visita personal-
mente il paziente, prendendo con lui contatto fisico (manuale o anche
strumentale). Il radiestesista pu farne a meno, servendosi dei
cos detti testirnoni ,, (NN. 35-36).

Qualunque sia il genere di testimone , bisogna tener presente


che l'operatore capta le radiazioni emesse dal soggetto al momento
della diagnosi. Quindi in caso di testimone scrittura il pendolino
capt3 ento in cui il testo fu vergato, ma
quelle si esegue la ricerca. Lo stsso'vale
per gli
52 I Con il n 1Bg1114oNE FoToGRAFICo : l'operatore con la mano
- tocchi la fotografia nel
sinistra punto ove ritratta la testa, pena la
diagnosi inesatta.
N.B. a Il soggetto riprodotto nella fotografia non abbia le braccia in-
- crociate. Preferibilmente sia ritratto per intero o almeno a rnezzo
busto.
b
- ornsicaso di gruppo fotografico, si ritagri la persona da esaminare
le altre con carta nera.
coprano
c Se la fotografia stata addosso o nelle mani di altra persona o
- in una lettera scritta da terzi,
si faccia attenzione a togliere le
rimanenze delle altrui radiazioni come a suo ruogo s' detto
(N. 44, 18).
d
- Non necessario che la fotografia sia recente. piu essa sar
nitida, pir esatta riuscir la diagnosi. In mancanza di meglio, pu
servire anche una riproduzione a stampa, ma meno sicura.

Metodo da seguire nella diagnosi


1. ' Il radiestesista, tenute presenti le norme preliminari (N. 44) e,
in particolare, preso l'orientamento dovuto, sospenda sura foto-
grafia il pendolino per regolarne la lunghezza del filo. poi, andan-
do dalla testa ai piedi, sposti l'apparecchio sulre varie parti della
fotografia, interpretando i movimenti secondo quanto stato
esposto nel capitolo precedente (N. 50).
2. - Individuata la parte malata, scriva su di un foglio di carta, distan-
ziati, i nomi delle varie infermit di cui detta parte pu soffrire.
Per esempio, se si tratta del fegato, si scriveranno: colecistite -
epatica - Epatite virale... (Appendice A: Fegato).
- - Cirrosi
3. Ponga poi l'indice sinistro sulla parte della fotogrfia che corri-
sponde all'organo malato e sospenda il pendolino sui singori
nomi, chiedendo: questa la malattia di cui affetto il pa-
i
48 CAP. XIV - DIAGNOSI

ziente? . Per il resto come al N. 50, N.B. b.


N.B. Ilmetodo pu essere semplificato tenendo il pendolino sospeso sul
punto della fotografia l dove si prodotta la reazione negativa, for-
mulando successivamente le domande riguardanti le varie malattie'

53 IT CON iI TESTIMONE DI SEMPLICE APPARTENENZA>>, PET ESCMPiO


-
uno scritto vergato dal paziente (N. 35), una ciocca di capelli, un faz-
zoletto da lui adoperato, un guanto, un indumento, una biro, oppure
un oggetto qualsiasi ancora impregnato dalle sue radiazioni, ma non
da quelle di altre persone.
Si adoperi lo stesso metodo usato per iI testimone fotografico
(N. 52) con la seguente variante: mentre si tocca con la sinistra il
testimone si sospenda l'apparecchio prima sui nomi dei vari organi,
poi sulla lista delle malattie corrispondenti, chiedendo: << questo
l'organo malato ,?, questa la malattia che affligge il paziente? "...
Per il resto, come al N. 50, N.B. b.

54 III CON i TESTIMONI FISIOLOGICI , PCT ESEMPiO I,UTiNA TAC-


colta al- primo mattino, la saliva prelevata subito dopo i pasti, una
goccia di sangue (che si pu estrarre da un dito, mediante uno spillo
disinfettato) raccolta con carta assorbente o con un batuffolo d'ovat-
ta. . . Si adoperi lo stesso metodo usato per il testimone fotografico "
(N. 52): mentre si tocca con la sinistra il testimone , si sposti iI
pendolino successivamente sulla lista degli organi e delle malattie
corrispondenti, chiedendo: E' questo I'organo malato? ,r, ,. E' questa
la malattia che affligge il paziente? '.. Per il resto, come al N. 50,
N.B. b.
49

Caprroro XV

PER CONOSCERE LO STATO DI SALUTE IN GENERALE

55 Il
radiestesista pu conoscere lo stato di buona salute o di infer-
mit, il
progresso o il regresso della malattia, servendosi del .. eu3-
drante dello stato di salute (Fig. 9).1
"

Nord-Ovest - Vita Sud-Ovest Morte


=
QUADRANTE DELLO STATO DI SALUTE IN GENERALE
(Fig. 9)

1 Escogitato dal Mrrlrr.rr, semplificato dal GnaNnonr, in prodigi d.el pendolo, 15g-160.
50 CAP. XV . DIAGNOSI

56 Modo di adoperare il quadrante

1. Il radiestesista, tenute presenti le norme preliminari (N. 44) e,


in particolare dopo avere orientato il quadrante, tocchi con la sinistra
il polso della persona da esaminare, o un di lui testimone , (N. 35),
o si concentri su di essa con l'esclusione di altre (N. 44,5), desiderando
conoscerne lo stato di salute in generale.
2. Sospenda il pendolino sul centro del quadrante e g1i imprima
un moto rotatorio, che presto si muter in oscillatorio fissandosi su
un raggio determinato:
I. Se questo corrisponde alla linea Nord-Ovest, si tratta di perfetta
salute.
IL Se corrisponde alla linea Sud-Ovest, indica stato di morte.
III. Se corrisponde a una linea intermedia: Ovest-Nord-Ovest, indica
uno stato di non perfetta salute, pi o meno vicino aI benes-
sere.

IV. Se corrisponde a una linea intermedia: Ovest-Sud-Ovest, indica


uno stato di infermit piir o meno grave.
N.B. a prove successive, gli spostamenti della linea verso Nord-Ovest
- Nelle
o verso Sud-Ovest indicheranno i progressi o i regressi.
b ll quadrante pu servire al radiestesista anche per conoscere il
- proprio stato di salute. In tal caso baster che pensi a s esclu-
dendo ogni altra persona.
c Per conoscere lo stato di salute degli animali bruti, baster toc-
- care qualche parte del loro corpo, o porre al centro del qua-
drante un loro testimone .
5l

Caprroro XVI

MISURA DELLA VITALITA PSICOSOMATICA

57 Una delle prime ricerche da fare il grado di vitalit della


persona oggetto della diagnosi, mediante il euadrante della vitalit
psicosomatica (Fig. 10).
"
Per vitalit s'intende la carica di energia psicosomatica posseduta
dalla persona: carica derivante dalla somma dell'energia psichica con
quella fisica, cio corporea.

N'B. a
- Pu darsi che in una persona dal flsico non sano, si rilevi una
grande vitalit. In tal caso essa va attribuita alla carica psichica
elevata del soggetto in esame. Viceversa, si pu dare il caso che
in un individuo fisicamente sano si rilevi bassa vitalita. Allora si
tratta di una causa psichica forse confinata nel subcosciente.
b Nella ricerca della vitalit, il pendolino si muove soltanto sul-
- l'emidisco superiore del quadrante (0"-180). L,intero quadrante
(0"-360) pu essere utile nella ricerca del grado di simpatia
o di o antipatia che passa tra una determinata persona e certi
cibi, bevande, medicinali.

OUADRANTE DELLA VITALITA' PSICOSOMATICA'


(Collocato a p. 52)

5B Modo di adoperare il quadrante


1
- Il radiestesista, tenute presenti le norme preliminari (N. 44) e,
in particolare, dopo aver orientato il quadrante, con la sinistra tocchi
il polso dell'esaminando, o un di lui lg5lirnone o, semplicemente, si
concentri su di lui, escludendo ogni altra persona.

N.B. a
- Per alcune operazioni non necessario orientare il quadrante:
qualunque orientamento buono.
b Se il radiestesista esamina la propria persona, la mano sinistra
- va poggiata sul tavolo e il pensiero rivolto a se stesso.

2 sospenda il pendolino al centro del quadrante e gli imprima


-
un movimento rotatorio, che presto si muter in oscillatorio, fissando
l'oscillazione su un raggio determinato, che indicher il grado di energia
vitale del soggetto in esame. se l'esame viene eseguito su testi-
rl'one r>, o mentalmente, e I'apparecchio spostandosi verso destra
raggiunge il raggio di o', vuol dire che l'individuo in esame morto.

. l ldeato dal Menrv, riprodotto dallo Znupe (cfr.


qui alquanto semplificato.
il N.4 delle Serie dei quadranti),
52 CAP. XVI - DIAGNOSI

QUADRANTE DELLA VITALITA PSICOSOMATICA


(Fie. l0)

N.B. In generale, il grado di vitalit di una persona relativo all'et. Mas-


simo alla nascita; poi diminuisce un grado all'anno. Quindi per un
individuo sano ed equilibrato in dieci anni la vitalit caler di 10 gra'
di, corrispondendo a I70" (180-10); dopo venti anni corrisponder a
circa 160 (180-20), e cos via.
cap. xvr - MrsuRA DELLA vrrAlrr pslcosouttrcl 53

59 Si tenga presente che si possono verificare le seguenti anomalie:


1 Se il pendolino indica un grado di energia vitale molto infe-
riore a- quello che secondo l'et il soggetto dovrebbe avere, significa
che questi si trova in uno stato di debolezza, causato da eccessivo
dispendio di energia o da qualche grave afflizione e contrariet.
2 Se il pendolino indica un'energia vitale molto superiore a
quella -che, secondo l'et, il soggetto dovrebbe avere, segno che egli
gode di particolare benessere psicofisico.

- che l'infermit non illede gli organiindica


3 Se per un infermo pendolino vitalit esuberante,
vuol dire vitali. Per esempio, una
persona pu avere le gambe paralizzate, ma il suo cuore, i polmoni,
I
gli organi della nutrizione e del ricambio possono essere perfetta-
I
I mente sani.
I
I
I
Mediante il quadrante della vitalit, l'infermo pu essere seguito
I
N.B. a
- giorno per giorno, ora per ora, istante per istante. Si pu quindi
conoscere il progredire o il regredire della malattia, o il decesso
awenuto, anche se il paziente si trova lontanissimo dall'opera-
tore.
b dal quadrante risulta stato di vita, mentre in realt l'individuo
- Segi morto, si tratta di morte apparente, che pu veriflcarsi in
particolare nei soggetti tranmatizzati. In tal caso, bench il sog-
getto abbia cessato di respirare
gue - o di essere irrorato
l'anima non abbandona immediatamente la
dal san-
sua sede, ma
- unita ancora per una mezz'ora e pi, Allora il pendolino
vi resta
giustamente segna ancora qualche grado di vitalit, che scom-
pare con la morte reale,
c Pu anche awenire che il pendolino segni lo stato di morte per
- una persona ancora vivente. Per accertarsi della verit, il VmNr
espone un metodo alquanto complesso,2 che si pu ridurre a so-
spendere il pendolino su un testimone chiedendo in primo luo-
",
go ci che riguarda l'anima e poi ci che riguarda il corpo. In caso
di persona vivente, l'apparecchio girer positivamente su ambedue.
In caso di morte, il pendolino non potr non girare positivamente
quando si chiede se l'anima viva, mentre quando si interroga
a proposito del corpo, l'apparecchio si metter a oscillare in di-
rezione del petto dell'operatore (N. 46, 5) o a ruotare negativa-
mente.

2 Giovanni F. VlNtrr, Ricerca della vita e della morte a distanla, in Antologia del
pendolo, N. 3, pp. 21-23.
55

Caprroro XVII

RICERCA NOOPSICHICA

60 L'intelligenza una delle tre potenze dell'anima razionale (le altre


due sono la memoria e la volont). Per essa siamo simili a Dio,
Intelligenza Suprema. Dal punto di vista filosofico, l'intelligenza con-
siste nella facolt di estrarre dai " fantasmi (prodotti nel cervello
dalle sensazioni) le idee universali, di compararle tra di loro e di
dedurne altre. Dette idee universali sono poi espresse all'esterno e
comunicate agli altri mediante la parola e la scrittura. Comunemente
l'intelligenza viene identificata con la facilita di apprendere e la pron-
tezza a cogliere l'essenziale delle cose. In realt consiste nella capacit
di creare connessioni sempre nuove tra diverse azioni e contenuti
ideativi.
Poich i bambini, in linea di massima, nel primo triennio non
hanno le circonvoluzioni del cervello del tutto sviluppate, la loro intel-
ligenza rimane al livello potenziale. In seguito, il modo come essa si
manifesta varia da soggetto a soggetto, e pu essere distinta in intelli-
genza teorica e intelligenza pratica. Sono sue particolari manifesta-
zioni la capacit di giudizio, il senso dell'essenziale, la spontaneit,
l'iniziativa.
L'intelligenza si distingue in: geniale, alta, mediocre, bassa (quo-
ziente d'intelligenza). La sua deficienza pu essere congenita, come
negli idioti, e nei nati malati di mente, acquisita negli individui nor-
mali, nei quali si verifica uno squilibrio neuropsichico, che pu rag-
giungere la demenza. Quest'ultima pu essere di vario genere: epi-
lettica, paralitica, presenile, senile. Per conoscere il quoziente d'intelli
genza e quello di squilibrio mentale molto utile l'uso del Quadrante
"
noopsichico, (Fig. 11).1

6t Modo di adoperare il quadrante

1
- II radiestesista, tenute presenti le norme preliminari (N. 44)
e, in particolare, dopo aver orientato il quadrante, tocchi con la mano
sinistra il polso deli'esaminando, o un suo testimone , o semplice-
mente si concentri su di lui con l'esclusione di ogni altro.

N.B. Per questo quadrante l'orientamento non sempre necessario.

1 Ideato dallo Zmlpa (Serie dei quadranti, N. 6), qui riprodotto alquanto modi-
ficato: alle parole scritte sono stati sostituiti semplici numeri per diminuire la possi-
bilita di errori, causati dall'eterosuggestione c dall'autosuggestione (NN. 44, 15-16).
56 CAP. XVII . DIAGNOSI

lt;
:""'.rtt,
t, tt tt,
t', !:!;
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...',,..r t Iin: ;',
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r ll', \','. \ \ \
///lt llll II'r[r'\\\ 'r t, t
'r'tl lr'l I I ' \'r r I t,
tl r I I r '\ \ \
,,ti:ir'tl r ll \ t\t

QUADRANTE NOOPSICHICO
(Fie. l1)
l. lntelligenza potenziale 10. Intelligenza bassa
(manifestazioni intellettive nulle o ri- 11. Intelligenza minima
dottissime) 12. Intelligenza molto mediocre
2. Demenza 13. Intelligenza mediocre
3. Squilibrio mentale grave 14. Intelligenza alta
4. Squilibrio mentale leggero
5. Idiozia grave 15. Intelligenza molto alta
6. Idiozia mediocre 16. Intelligenza altissima
7. ldiozla leggera 17. Intelligenza geniale
8. Intelligenza bassissima 18. Intelligenza molto geniale
9. Intelligenza molto bassa 19. Intelligenza genialissima
CAP. XVII . RICERCA NOOPSICHICA 57

2 Si sospenda il pendolino sul centro del quadrante e gli si


imprima- un moto rotatorio qualsiasi, che presto si muter in oscilla-
torio, fissandosi su di un raggio determinato, il cui numero corrispon-
dente riportato nella lista che sta sotto il quadrante
- ci dir il
grado -di intelligenza o di squilibrio mentale dell'esaminato.

N.B. a Per una riprova, si sospenda il pendolino sui numeri un po,


- prima e un po' dopo quello indicato. Se il pendolino non ruota
su di essi, vuol dire che il numero ottenuto quello esatto.
b Se il pendolino fissa il suo moto oscillatorio sul settore N. l,
- si tratta di bambini al di sotto dei due anni e mezzo (il cui cer-
vello non ancora sufficientemente maturato) o di soggetti
in et senile, le cui funzioni cerebrali sono gravemente com-
promesse. In generale, il regresso intellettivo comincia dopo gli
ottant'anni.
c Negli individui molto giovani si verifica un aumento annuo di
- circa un grado, fino all'et dello svituppo completo: ventiduesimo
anno circa.
d Per i fanciulli bene ripetere l'esame mensilmente. In caso di
- regresso, bisogner scoprire la causa e cercare tempestivamente
il rimedio.
e chi volesse conoscere il grado di intelligenza di un artista non
- presente, pu servirsi come testimone di una sua opera (poe_
<(

sia, pittura, scultura...).


I - Se il pendolino indica il settore N. 2, si tenga presente che pu
trattarsi di vero sconvolgimento psichico oppure di pazzia appa-
rente, dovuta a fattori organici, alteranti le immagini sensoriali.
g Possono essere sottoposti a misurazione psicologica anche esseri
- umani non pi viventi sulla terra. Ecco secondo lo Zaupa una
graduatoria, in scala decrescente, di un certo numero di persone
geniali e intelligentissime: Ges (100.), Maria Santissima (9y),
Dante (98"), Michelangelo (97"), S. paolo (96.), Leonardo (95),
Verdi (94"), Bellini (93.), Galileo (92.), Wagner (91"), Giotto (90.),
Alfieri (89), Cellini (88"), Manzoni (87"), Costantino (86.), Galva-
ni (85"), Giusti (84.), Kant (83.), Newton (g2.), Bismarck (gl.)...2
h Per gli animali bruti, il pendolino non d segno di moto sul qua-
- drante psicologico, poich il loro cervello non dotato di vera e
propria intelligenza, ma di istinto, anche se le loro abitudini sono
mirabili e complesse, come nei mammiferi dalla memoria assq
ciativa bene sviluppata.

2 Zruea., La radiestesia nelle indagini psichiche, 86, 88.


59

Ceprroro XVIII

PER CONOSCERE I SENTIMENTI

62 una determinata malattia spesso la risultante di alterazioni di


organi e di squilibri psichici, mentali e morali. per esempio, cono-
sciuto l'egoismo dei tubercolosi, il carattere difficile degli ipocondriaci,
l'irritabilit dei dispeptici, la malinconia delle donne afflitte da disor-
dini ovarici.
spesso f infermo non ama manifestare la propria intemp eranza
nell'alimentarsi, il suo eccesso di attivit, le afflizioni . . . Affinch
7a guarigione sia assicurata, non sempre basta togliere i sintorni
accusati, ma necessario risalire alla causa, che, come s' accennato,
pu essere anche di ordine spirituale. E' noto che il dott. paolo
TounNrBR riusciva a guarire i suoi pazienti cominciando con il con-
durli a una vita sana e all'osservanza della legge di Dio.
E' vero che lo squilibrio psichico pu rimanere nascosto nel sub-
cosciente, ma la radiestesia capace di rivelarlo. A tale scopo utile
il " Qpa6.unte dei sentimenti , (Fig. 12).'
63 Modo di adoperare il quadrant
I il radiestesista, tenute presenti le norme generali (N. 44)
-
e in particolare dopo aver orientato il quadrante, tocchi con la mano
sinistra la persona da esaminare, o si ponga a contatto con il di lei
testimone o, piir semplicemente, la pensi con esclusione di ogni
altra, desiderando di conoscerne il sentimento favorevole predoi-
nante.
2 sospeso il pendolino al centro del quadrante, gli imprima un
-
moto rotatorio che presto si muter in oscillatorio, stabilendosi su di
un determinato settore del quadrante, il cui numero indicher il sen-
timento favorevole oggetto della ricerca.
3 Ripeta l'operazione piir volte per scoprire gri altri eventuali
- favorevoli.
sentimenti
4 Faccia lo stesso per conoscere i sentimenti ostili.
-
N.B. c Per una riprova: sempre tenendo il contatto fisico o psichico con
- la persona, sospenda il pendolino sopra il settore indicato. Se
l'apparecchio girera positivamente segno che non vi stato
errore.

r rdeato dalla sig.ra valeria pemrrr-Zrrpnr (La


e le sue rfuelazioni attra-
rad.iestesia
verso i coktri e i fiori. Quadrante N. l) viene qui riprodotto alquanto semplificato
sostituendo ai nomi, semplici numeri, per evitare gli errori che posino essere causati
dall'eterosuggestione e dall'autosuggestione (N. 44, 15, 16). si tenga presente che
detto quadrante non sempre da risultati sicurr.

L
60 CAP. XVIII - DIAGNOSI

feva

QUADRANTE DEI SENTIMENTI


(Fig. 12)

r - FAVOREVOLI (l-6) rr . osrILI (7-18)

1. Idealismo 7. Erotismo 13. Antipatia


2. Benevolenza 8. Gelosia 14. Invidia
3. Simpatia 9. Infedelt 15. Rancore, awersione
4. Amicizia 10. Incomprensione 16. Odio
5. Affetto 11. Indifferenza 17, Freddezza
6. Amore 12. Dissimulazione 18. Diffidenza
CAP. XVIII - PER CONOSCERE I SENTIMENTI 6t

b Per ottenere alcuni dati generici pu anche servire uno scritto


- della persona. Sospeso il pendolino su di esso:

I - Se l'apparecchio oscillera perpendicolarmente alle righe del-


lo scritto, significa ALrRUrsMo e cnNrnosrr.
II - Se oscillera parallelamente alle righe, significa DrRrrrrJM Dr
coscrENzA. Forse anche povrnr e RrsrRETTEzza Dr rDEE.

III - Se formera un'ellisse, significa rDEE coNFUsE.


IV - Se ruotera in senso positivo, significa MENzocNA. Forse an-
che ulI,vlcrr.
V Se ruoter in senso negativo, significa rNcLrNAzroNE ALLA
- MENzocNA: inconscia, sciocca, ma non malvagia.

6 - Bortone, La Radiestesa Applicata allo Meilicina


63

Caprroro XIX

ESAME MEDIANTE I VALORI DI CARENZA

E DI ECCEDENZA

64 Per la sua praticit, bene dare la precedenza a questo metodo


di diagnosi radiestesica, sia nella ricerca di eventuali alterazioni della
salute, sia per conoscerne la gravit. Questa pu essere per eccesso, se
si tratta di infiammazioni, di fenomenologia flogistica (discrasia acida);
per difetto, se si tratta di astenia, di fenomenologia reumatoide
(discrasia alcalina). Ambedue possono essere evidenziate mediante
l'uso del semiquadrante dei valori di carenza e di eccedenza'
(Fig. 13), che ha il vantaggio di fornire valori assoluti, mentre quelli
ottenuti con i quadranti e semiquadranti riguardanti la medicina
ufficiale (dei quali si dir: NN. 109-136), forniscono valori relativi,
cio corrispondenti alla media dei dati che si riscontrano negli altri
individui.

SEMIQUADR.{NTE DEI VALORI DI CARENZA E DI ECCEDENZA


(Fie. 13)
64 CAP. XIX - DIAGNOSI

65 Modo di adoperore il semiquadrante'


I L'operatore con la mano sinistra tocchi il polso del soggetto
-
da esaminare o un suo testimone .
2 Orienti il semiquadrante, ponendo la sua parte curva diretta
-
verso il Nord.
3 Mentre pensa allo stato generale del malato o, in particolare,
I
- di un organo o di una parte del corpo, sospenda il pendolino
a quello
al centro della base del semiquadrante.
4 Imprima all'apparecchio un moto rotatorio, che presto si
-
muter in oscillatorio. Allora si potr verificare uno dei casi
seguenti:
I - Se l'apparecchio dirige le oscillazioni a sinistra della freccia,
si noti quale il raggio su cui fissa le sue oscillazioni: quello
d il grado di carenza (- x).
II - Se l'apparecchio dirige le oscillazioni a destra, si noti il raggio
su cui si fissa: quello il grado di eccedenza (+ x).
III - Se l'apparecchio va a sovrapporre la sua oscillazione alla frec-
cia vuol dire che c' equilibrio, quindi buona salute (almeno
nel campo in esame), o giusta proporzione dell'elemento consi-
derato (globuli rossi, glicemia, urea...).
IV - La terapia deve riportare l'equilibrio azzerando, cio portando
l'oscillazione sulla freccia.

N.B. Se il radiestesista esegue la diagnosi di se stesso, tocchi con la sini-


stra successivamente i punti del suo corpo, e si comporti come per
la diagnosi di altra persona (N. 50).
65

Caprroro XX

ESAME CHIROSCOPICO

66 In caso si debbano esaminare persone di sesso femminile che


hanno raggiunto Ia pubert-, bene non eseguire l'indagine diagno-
stica se si trovano nel flusso mestruale, periodo nel quale il soggetto
in stato di squilibrio fisico. Al fine di evitare domande imbarazzanti
conviene iniziare con l'esame chiroscopico sulla loro mano sinistra,
basato sulle correlazioni intercorrenti tra un certo numero di organi,
di sistemi, di parti del corpo umano e le falangi, falangine, falangette
(indice, medio, anulare e mignolo) e le sette piccole prominenze del
palmo, come viene indicato nella o Mano di Bost (Fig. l4).1
"
67 Per la diagnosi chiroscopica ecco come si procede:
I si faccia poggiare dalla persona in esame ra mano sinistra
-
sul tavolo: il palmo in alto, le dita alquanto divaricate, senza alcuna
tensione.
2 L'operatore, registrata la lunghezza del filo del pendolino
(N. 32)- sospeso a circa un centimetro dalla mano, ro sposti successi-
vamente sulle singole falangi, falangine, falangette e sulle piccole pro-
minenze del palmo:
I - Se l'apparecchio ruota in senso affermativo (N. 46,2), significa
che Ia parte del corpo corrispondente al numero sana.
II - Se in senso negativo (N. 46, 3), significa che malata.
III - Se non si muove (N. 46, l), significa che si in presenza di
un disturbo o di un'anomalia, come nel caso di mestruazioni o
di gravidanza.
3 se il numero su cui il pendolino gira in senso negativo cor-
- a pi
risponde organi, o parti del corpo umano, per sapere qual,
l'organo o la parte malata si scrivano detti nomi, ben distanziati,
sopra il foglio di carta. Poi si sospenda successivamente su di essi
il pendolino. Quando questo si metter a ruotare con moto antiorario
significa che quello l'organo o la parte malata.
4 Per una riprova, mentre si tiene sospeso il pendorino sul
nome -trovato, si chieda mentalmente .. E' questa la parte malata? ,.
se la risposta di prima era esatta, questa volta il pendolino deve
ruotare affermativamente (N. 46, 2).

1 Grafico riportato dallo Zalrpa in Elementi di radiestesia, 243, qui alquanto sem-
plificato.
66 CAP. XX - DIAGNOSI

LA " MANO DI BOST

(Fie, 14)

1. Capo - Cervello 9. Seni paranasali-Ples- 15. Anche - Cosce - Ano


2. Faringe - Laringe so celiaco 16. Cervello - Sistema
3. Braccia - Mani - 10. Diaframma - Stomaco nervoso - Polmoni -
Spalle Bronchi - Braccia
4. Circolazione del san- 11. Addome - Intestino
gue - 17. Organi genitali ester-
Sistema dige- 12. Cuore - Sangue - Vi-
ni - Muscoli - Naso -
rente - Fegato talit
5. Ginocchia Vie biliari
13. Colonna vertebrale -
18 .Stomaco - Torace -
6. Gambe - Caviglie
7. Piedi Reni Sistema linfatico - Fa-
8. Ossa - Articolazioni . 14. Vie urinarie - Organi ringe - Laringe
Ginocchia - Milza genitali esterni e in- 19. Organi genitali inter-
Denti terni ni

N.B. Se il pendolino, sospeso sul rilievo che si trova sotto l'indice (4 = Cir-
colazione del sangue) e sulla falangina del mignolo (14 : Organi
genitali) non si muove, significa che la donna sta nel periodo me-
struale. Se il pendolino, sospeso sulla falange dell'anulare (ll : Addo-
me - Intestino) e sul rilievo alla base del pollice (19 : Organi genitali
interni) non si muove, segno che la donna si trova in stato interes-
sante.
67

Caprroro XXI

PLACCHE - ANTENNA

68 oltre che sulla mano, la diagnosi radiestesica pu essere effettuata


sulle placche-antenna dei piedi e di altre parti del corpo.
Per placche-antenna radiestesiche s'intendono quelle piccole zone
della cute, dalla superficie di pochi millimetri quadrati, le quali si
sensibilizzano armonicamente con determinati organi o funzioni del-
l'orga_nismo, riflettendone le radiazioni specifiche.
Uno studio accurato sulle placchelantenna si deve al professor
G. carrrcaRrs, il quale, nel constatare che alla presenza di una cor-
rente d'acqua si sensibilizza una placca sulla parte esterna della coscia,
poco al di sopra della rotula, ne dedusse il vibrare all'unisono del
nostro corpo con l'universo. Lo scienziato speriment anche molti
altri fenomeni simili: passando su detta placca un cilindretto metal-
lico, la sua sensibilit al freddo si acuiva e, con un semplice atto di
volont, riusciva ad ., 2sggsndere , (sensibilizzare) la placca corrispon-
dente in un individuo posto a lui di fronte. lnoltre, pungendo sulla
fotografia di un infermo un organo determinato, anch se il paziente
si trovava a grande distanza, detto paziente awertiva la sensibilizza-
zione della placca-antenna corrispondente.l
Giambattista carrpcanr (da non confondersi con il professore di
cui sopra) a sua volta ha stabilito la corrispondenza tra un certo
numero di malattie e ventiquattro placche-antenna, situate sulla pianta
dei piedi e in altre parti del corpo. Esse vengono riportate nel grafico
,, Localizzazione delle placche-antenna )) (Fig. l5).,

Diagnosi su Placche-Antenna
Si procede, pi o meno, come per quella chiroscopica (N. 67):
I L'operatore tocchi un testimone , dela persona oggetto
-
della ricerca, o pensi unicamente a lei.
2 Registrata la lunghezza del filo del pendolino (N. 32) su una
mano -del paziente, sposti l'apparecchio successivamente sulle placche-
antenna del grafico:
I - se si ottiene una rotazione affermativa (N. 46, 2) significa che
la parte del corpo corrispondente sana.
N'B. In caso di pi punti corrispondenti ci si regoli come ar N. 67, 3.
II - se si ottiene una rotazione negativa (N. 46, 3), significa che la
parte malata.

\uo_1te .meraviglie del co,rpo umanot Ed. Fratelli


|2 Radiobiologia Bocca, Milano,
-' t939.
sperimental;,
Ed,. Famital, Napoli, ISOS, p. ti.
68 CAP. XXI . DIAGNOSI

LOC ALIZZ AZIONE DELLE PLACCHE-ANTENNA


(Fie. 15)

,Lo9-

PIEDE DESTRO PIEDE S/NISTRO

1. Ipofisi posteriore 1. Ipofisi anteriore


2. Tiroide - Paratiroidi 2. Tiroidi - Paratiroidi
3. Polmoni - Bronchi 4. Cuore - Aorta
5. Stomaco - Duodeno - 5. Stomaco - Duodcno -
Pancreas - Plesso so- Pancreas - Plesso so-
Iare lare
6. Fegato - Cistifellea 8. Colon discendente
7. Colon ascendente 9. Reni - Ghiandole sur-
Appendice renali
9. Reni - Ghiandole sur- 10. Vescica - Uretere
renali
12. Ano - Retto
10. Vescica - Ureteri
11. Colon trasverso 13, Nei masclti: Testicoli
13. Nei maschi'. Testicoli
e Prostata;
e Prostata; Nelle lemmine: Utero
Nelle femmine: Utero e Ovaie
e Ovaie GRAFICO CENTRALE 14. Faringe - Laringe -
t4. Faringe - Laringe - Tonsille
Tonsille 18. Caviglie 15. Naso
15. Naso 19. Polso destro 16. Orecchio
20. Cuore destro
t6. Orecchio (circolazione venosa) 17. Seni paranasali - Tri
17. Seni paranasali - Tri- 21. Polso sinistro gemino
gemino 22. Cuore sinistro (circo-
lazione arteriosa)
23. Milza
24. Fegato
69

Caprroro XXII

RADIAZIONI DI SQUILIBRIO

69 Tutti gli organi, i sistemi e le parti del corpo umano emettono


radiazioni proprie, le quali si modificano se varia lo stato di salute.
Da ci consegue che misurando |e onde emesse si pu venire a cono-
scere le condizioni di detti organi, sistemi e parti. Per misurarle pu
servire il ., Quadrante delle radiazioni di squilibrio " (Fg. 16).1

N.B. Il quadrante diviso in quattordici sezioni di ampiezza disuguale,


partendo da zero a tredici. Ciascuna sezione deve essere considerata
suddivisa idealmente in mille parti: ogni valore di onda costituito
da una cifra intera seguita da tre decimali. Nel quadrante, per ragioni
di spazio in ogni sezione vengono indicate soltanto quattro suddivi-
sioni: 1; 1,250; 1,500; 1,750; cos per il 2, ecc.

70 Modo di adoperare il quo.drante

1 Dopo averlo orientato (Nord-Sud), tenute presenti le norme


-
preliminari (N. 44), l'operatore tocchi con la mano sinistra il polso
delf infermo o un suo testimone , o rivolga il pensiero a lui, desi-
derando di conoscerne gli squilibri.
2 Quando il pendolino sospeso al centro del quadrante
-
- -
osciller con moto ampio e deciso, I'onda di squilibrio si trover sulla
diagonale (diametro) su cui oscilla.
3 Per sapere quale dei due raggi della diagonale quello che
-
corrisponde all'onda di squilibrio, si ponga il pendolino, con due ope-
razioni successive, sulla verticale dei punti d'incontro della diagonale
(diametro) con la circonferenza esterna del quadrante. Il raggio su cui
l'apparecchio continuer a oscillare dar il valore dell'onda di squili-
brio, mentre da escludere il raggio sui cui l'apparecchio ruoter.
4 Per conoscere se il valore trovato positivo o negativo,
-
lo si chieda al pendolino, che si metter a girare destrorso sui valori
positivi, sinistrorso su quelli negativi. Questi ultimi corrispondono, in
genere, a squilibri di difficile riduzione.
5 Per diagnosticare lo stato di un organo in particolare, basta
-
pensare a esso. Fatto ci, se l'apparecchio si porr a girare, significa
che l'organo sano; se rimarr fermo l'organo non c'; se osciller,
ci si regoli come sopra.

1 Cu,rrcmr, Radiobiologia sperimentale, Tav. II, dopo pag' 30, Appendice C: Valori
f-k afferenti agli stati di squilibrio organico dell'uomo , pp. 165'172. L'elenco delle
malattie e i valori relativi sono stati modificati dallo stesso Celrrc.lm in Radionica e
Radiobiologia (supplemento all'informazione 1975) 23-41, Napoli, 1976. Pet una maggiore
chiarezza il quadrante del Cerrrcenr stato leggermente modificato.
70 CAP. XXII - DIAGNOSI

osr \ oel

QUADRANTE DELLE RADIAZIONI DI SQUILIBRIO


(Fig. 16)

N.B. Per conoscere le malattie corrispondenti ai valori di squilibrio, SI


rinvia il Lettore alle opere del Cauncenr sopra citate.
7t

Caprroro XXIII

CROMODIAGNOSI

7I Un altro metodo di diagnosi molto utile quello basato sulla


corrispondenza della rata vibratoria di certe malattie con determinati
colori e sfumature di colori (tinte). L'esperienza ha registrato le se-
guenti corrispondenze: t

1. ARGENTO : Uricemia. 10. BRUNO DI MARTE (Casta-


2. AZZURRO LUMINOSO (Cele- no) - Broncopatia.
ste) : Cardiopatie-Ipertiroi- 11. NERO : Cancrena.
dismo. 12. GIALLO ORO : Artrosi cer-
3. AZZURRO COBALTO : Tbc: vicale, dorsale - Torpore agli
polmonare, intestinale, ossea. arti - Paralisi.
4. BiANCO DI ZINCO : Diabe- 13. ROSSO CADMIO O CHIARO
te: mellito, insipido. (Rosa) : Splenopatia.
5. GIALLO CADMIO CHIARO : 14. ROSSO VERMIGLIONE :
Ipercalciemia - Ipocalciemia - Emorragia - Eruzione cuta-
-
Osteomalacia Osteoporosi. nea.
6. GIALLO CROMO SCURO : 15. CARMINIO ALIZARINO
Tumore maligno - Tumore be- (Rosso cupo) : Epatopatia.
nigno. 16. VERDE INGLESE CHIARO
7. GRIGIO : Neuropatia. (Pisello) : Eczema - Allergia
8. LACCA DI ROBBIA SCURA - Infezione del sangue.
(Indaco) : Arteriosclerosi 17. VERDE SMERALDO : Sifi-
Aterosclerosi. lide.
9. TERRA DI SIENA NATURA. 18. BLU OLTREMARE (Violetto)
LE (Marrone chiaro) : Artro- : Anemia - Ipoattivit delle
si lombo-sacrale. surrenali, del pancreas.

Una volta in possesso degli esemplari di questi colori (Cfr. Appen-


dice F) si operi nel modo seguente:
1 Il radiestesista, tenute presenti le norme preliminari (N. 44),
-
tocchi con la sinistra il polso della persona da esaminare o un testi-
mone , che le appartiene, o semplicemente la pensi, escludendo ogni
altra persona.
2 Sospenda il pendolino sui singoli colori; l, dove l'apparecchio
- verticalmente (N. 46,6), significa che il soggetto in esame non
osciller
affetto dalla malattia relativa a quel colore. Se invece si pone a
ruotare in senso orario (N. 46,2), significa che ne affetto.

r VrNcr, Radiestesia teoretico e pratica, 93. Ivi, l'autore dichiara di essersi servito
degli studi della contessa Zrrnrr. Cfr, anche PEsuccr, Un dono di Dio tlimenticato, 89.
72 CAP. XXIII. DIAGNOSI

N.B. a Se a uno stesso colore corrispondono pir malattie, per determi-


- nare quale quella di cui si tratta, si sospenda il pendolino sui
singoli nomi. Quello sul quale l'apparecchio ruota negativamente
iI nome della malattia oggetto della ricerca. Per una riprova si
chieda: E' questo il male? Naturalmente, in tal caso il pendo-
lino si metter a ruotare positivamente.
b Pu awenire che il pendolino dia una prima risposta generica,
- non sempre decisiva. Per esempio se non gira sul giallo, it colore
che indica la presenza di tumore, non significa che il paziente
ne sia esente, ma che lo ha circoscritto in qualche parte (utero,
ovaie, mammella...). Infatti se, mentre il pendolino oscilla, ci si
fissa con il pensiero su di un organo o punto determinato, pu
awenire che muti l'oscillazione in rotazione, indicando la sede
tumorale.
73

Caprroro XXIV

DIAGNOSI DI CONFERMA

72 Per una conferma e per completare le diagnosi precedenti utile


servirsi del " Semiquadrante delle ghiandole, degli organi e sistemi del
corpo umano " (Fig. 17).

SEMIQUADRANTE DELLE GHIANDOLE, DEGLI ORGANI E SISTEMI


DEL CORPO UMANO
(Fig. 17)

1. Ipofisi (N. 93) 15 Intestino - Stomaco 22. Muscoli (Tavole anato-


2. Epifisi (N. 94) (Tavola anat. XVII) miche IX-XIII)
3. Tiroide (N. 95)
4. Paratiroidi (N. 96) 16. Cervello - Cervelletto 23. Mammelle (Tav. an. II)
5. Timo (N. 97) (Tav. anat. XLVI-XLIX) 24. Ossa (Tavole anato-
6. Surrenali (N. 98)
17. Nervi Spinali (Tavola miche IV-VIII)
7. Pancreas (N. 99) 25. Vertebre (Tavole ana-
anat. LIII)
8. Testicoli (N. 101) - tomiche VII-VIII)
Ovaie (N. 100) 18. Ortosimpatico (Tavola
9. Cuore (104) natomica LIII) 26. Lingua (Tav. anat. LV)
10. Fegato (N. 105) 27. Naso (Tav. anat. LVI)
t9 Parasimpatico (Tavola
11. Milza (N. 106)
anatomica LIV) 28. Occhi (Tavole anatomi-
12. Reni (N. 107) che LVIII-LX)
13. Polmoni (N. 108) Sangue (Tavola anato- 29. Orecchi (Tavola anato-
14. Faringe-Laringe-Tra. mica XXVIII) mica LX)
chea (Tavole anatomi-
che XX-XXI) - Bronchi 21. Circolazione sangui- 30. Pelle (Tavole anato-
(Tavola anat. XXI! gna (Tav, anat, XXIII) miche I-III)

L
74 CAP. XXIV. DI]IGNOSI

73 Modo di adoperare il semiquodrante

I - il radiestesista, tenute presenti le norme preliminari (N. 44),


e, in particolare, dopo aver orientato il quadrante, con la sinistra
tocchi il polso dell'esaminando, o un suo testimone , o semplice-
<<

mente si concentri su di lui escludendo ogni altra persona.

2 Sospenda il pendolino al centro del semiquadrante e gli im-


prima -un moto rotatorio che presto si muter in oscillatorio, fissandosi
su un settore determinato, il cui numero, confrontato con quello
della lista sottostante, indicher il punto del corpo dove si annida la
malattia principale.

N.B. a Per conoscere gli altri punti malati, si ripeta I'operazione chie-
- dendo: " Qual' un altro punto in cui si annida il male? E
cos via.
b Una volta conosciuti i vari punti malati, se si vuol sapere la
- gravit del male, ci si pu servire del Quadrante dei valori di
carenza e di eccedenza (NN. 64-65).
c Se poi si volesse conoscere il nome della malattia, si sospenda
- l'apparecchio successivamente sui nomi della lista dei vari morbi
che riguardano l'organo o punto considerato (Appendice A): il
nome sul quale il pendolino si mettera a ruotare in senso nega-
tivo, quello della malattia che affligge il paziente.
d Per una riprova, si sospenda l'apparecchio sul nome trovato,
- chiedendo: questa la malattia che affligge il paziente? " Se
il risultato della prima operazione era esatto, questa volta il pen-
dolino dovr mettersi a ruotare in senso positivo.
75

Caprrorc XXV

DIAGNOSI SU TAVOLE ANATOMICHE

74 Le diagnosi radiestesiche eseguite su tavole anatomiche sono le


pir facili e dnno risultati molto buoni. Per una diagnosi generica
possono servire i grafici seguenti (Fig. 18, I, II, III). Per uno studio
pi particolareggiato si consultino le tavole raccolte alla fine del volu-
me (Appendice C).
N.B. Si raccomanda di non trascurare le tavole anatomiche riguardanti
le ghiandole endocrine (Appendice C, Tav. XLII), e, in particolare,
quelle dell'ipofisi (Tavv. XLIII. XLIV), ghiandola in stretta connessione
con il sistema celebro-spinale e con altri importanti organi e funzioni:
il suo stato di squilibrio pu provocare seri disturbi e l'insorgenza di
tumori.
II radiestesista per cercare qual' l'organo (sistema o parte ma-
lata) sospenda il pendolino sulla mano del paziente, verifichi la
lunghezza del filo (N. 32), poi, con la punta di un bastoncello (pu
servire allo scopo l'astuccio nero d'una penna biro), tocchi le varie
parti della tavola anatomica intendendo conoscere ove il male si
annida:
I Se il pendolino resta immobile, significa che quell'organo
- non esiste per difetto di natura o per
(o parte) essere stato asportato.
2 Se iI pendolino si pone a ruotare affermativamente (N. 46, 2),
- che l'organo sano.
significa
3 Se il pendolino si pone a ruotare negativamente (N. 46, 3),
- che l'organo malato.
significa
N.B. a
- Invece di sospendere il pendolino sulla mano del paziente, l'ope-
I
ratore pu sospenderlo nel vuoto, lasciandosi toccare dalla perso
na in esame: con la mano, con il piede o in altro modo qual-
I
I
i
siasi.
b ln caso di diagnosi su persona assente, l'operatore, con la stessa
- mano che tiene il bastoncello-antenna, regga anche la fotograf,a
o altro testimone del paziente.
75 Una volta trovato il punto dove si annida il male, per sapere di
che si tratta l'operatore sospenda il pendolino successivamente sui
nomi delle malattie che possono verificarsi nella parte inferma (cfr.
Appendice A). Se I'apparecchio si pone a ruotare in senso antiorario
(46,3) su uno dei detti nomi, significa che quello il male che
affligge il paziente.
una riprova, si sospenda il pendolino sul nome trovato, pg'.
N.B. a
- Per
nendo la domanda: questa la rnalattia? . Se la prima ope-
razione stata giusta, l'apparecchio dovr ruotare in senso con-
trario.
b
- Per conoscere la malattia, le tavole anatomiche possono essere
sostituite da astucci contenenti agenti infettivi o campioni di tes-
suti malati. Mentre la mano sinistra tiene il contatto con l,in-
fermo o con il suo testimone , si passi successivamente il pen-
dolino sopra ciascuno astuccio. Quando l'apparecchio si pone
76 CAP. XXV . DIAGNOSI

III II

GRAFICO ANATOMICO GENERALE


(Fig. 18)

a ruotare affermativamente (N. 46,2), segno che l'infermo soffre


della malattia procurata da quell'agente infettivo, o corrisponde a
quella del campione di tessuto malato.
c Se invece di astucci contenenti agenti infettivi, o campioni di
- tessuti malati si avesse a disposizione una serie di astucci con-
tenenti campioni di tessuti sani, quando l'apparecchio ruota in
senso affermativo (N. 46, 2), significa che l'organo corrispondente
sano.l

1 G.tu et CrunnoNNnl, Notions gnrales de radicsthsie, 16-49.


CAP. XXV - DIAGNOSI SU TAVOLE ANATOMICHE 77

DIDASCALIA DEL GRAFICO ANATOMICO GENERALE

II
1. Meningi
2. Corpo calloso
3. 3' Ventricolo
4. Epifisi
5. Ipofisi
6. 4" ventricolo
I 7. Cervelletto
l. Ipotalamo 8. 7u vertebra cervicale
2. Ipofisi anteriore 9. Tiroide e Paratiroidi
3. Ipofisi posteriore 10. Timo
4. Parotidi (destra e sinistra) 11. Torace
5. Tonsille (destra e sinistra) 12. Midollo spinale
6. Tiroide 13. 1.2" vertebra dorsale
7. Paratiroidi (destra e sinistra) 14. Fegato
8. Linfonodi latero-cervicali di 15. Stomaco
destra e di sinistra 16. Pancreas
9. Laringe 17. Colon trasverso
10. Esofago 18. Duodeno
11. Bronchi 19. Intestino tenue
12. Polmone destro 20. Vertebre lombari
13. Polmone sinistro 21. Vertebre sacrali
t4. Aorta 22. Coccige
15. Vena cava superiore 23. Bacino
16. Arteria polmonare 24. Ano
77. Atrio destro 25. Femori (destro e sinistro)
18. Atrio sinistro 26. Rotule
19. Ventricolo destro 27. Tibie (destra e sinistra)
20. Ventricolo sinistro 28. Peroni (destro e sinistro)
2r. Fascio di Hiss 29. Calcagni (destro e sinistro)
22. Linfonodi sottoascellari di 30. Alluci (destro e sinistro)
destra e di sinistra III
23. Diaframma 1. Sterno
24. Stomaco 2. Costole
25. Fegato 3. Surreni (destro e sinistro)
26. Cistifellea 4. Reni (destro e sinistro)
27. Pancreas (organo situato die- 5. Ureteri (destro e sinistro)
tro lo stomaco) 6. Vescica
28. Milza 7. Prostata
29. Appendice 8. Testicoli (destro e sinistro)
30. Colon ascendente 9. Pene
31. Colon trasverso 10. Mammelle (destra e sinistra)
32. Colon discendente fi.Ovaie (destra e sinistra)
33. Ampolla sigmoidea del retto 12. Utero
34. Plesso celiaco 13. Vagina, vulva
35. Nervi della gamba destra 14. Ano
36. Nervi della gamba sinistra 15. Vescica

7 - Bortone, La Radiestesia Applicata alla Medicna


79

Caprroro XXVI

DIAGNOSI MEDIANTE I SINTOMI MORBOSI

Per sintomo morboso, patologico, s'intende un fenomeno elemen-


tare con cui si manifesta lo stato di malattia. Se i sintomi sono avver-
titi sempre e soltanto dal malato si tratta di sintomi propriamente
detti.' Se rilevabili anche da un osservatore si dicono segni.
Mentre i sintomi spingono il paziente alla visita medica, il medico
si serve di essi per stabilire la diagnosi. Alcune volte si tratta di sinto-
mi provocati da indisposizioni passeggere, altre volte da vere e pro-
prie malattie. E' quindi necessario distinguere di che genere di sintomi
si tratti per non allarmarsi e per non disturbare inutilmente il
medico.
La conoscenza dei sintomi pu essere utile al radiestesista per
stabilire la diagnosi. Allo scopo ci si pu servire dei grafici riguardanti
i Punti dolorosi sintomatici , (Figg. 19 e 20).
76 Modo di servirsi dei gralici
1
- suil radiestesista, regolata la lunghezza del filo del pendolino
(N. 32) di una parte presumibilmente sana del paziente, tenute
presenti le norme generali (N. 44), awicini l'indice della sinistra alla
parte o alle parti dolenti.
2 Alla reazione negativa del pendolino, indicante che esiste il
male,-sposti l'apparecchio sul punto corrispondente del grafico
(Figg. 19, I e 20,1I). Se il pendolino continua a girare negativamente, lo
sospenda sui vari nomi indicati nella didascalia al numero trovato. Il
nome sul quale l'apparecchio continua a girare negativamente corri-
sponde a quello della malattia.

N.B. a riprova, si pu fare la domanda: o questa la malattia?


- Come
In tal caso il pendolino si metter a ruotare in senso positivo.
b
- servendosi di questa tecnica si tengano presenti gli avvertimenti
dati al N. 50, N.B. a-1.

L Enciclopedia pratica Bompiani, lII, 794-795; Il grande libro della salule, Tabella
dei sintomi morbosi, 118-146.
80 CAP. XXVI - DIAGNOSI

PUNTI DOLOROSI SINTOMATICI (I)


(Fig. 19)
CAP. XXVI. DIAGNOSI MEDIANTE I SINTOMI MORBOSI 8t

PUNTr DOLOROSI STNTOMATTCI (r)


(Fie. 19)

1. Emicrania destra 21. Reumatismo delle articola-


2. Emicrania sinistra zioni - Spostamenti - Rottu-
3. Sinusiti - Malattie del naso ra dei menischi articolari -
4. Cefalea da stistichezza - lJri- Tubercolosi del ginocchio
cemia - Uremia e altre ma- Malattie dell'anca
lattie del rene 22. Artrite tibio-tarsica da tuber-
5. Malattie gastro-intestinali colosi - Reumatismo articola-
Glaucoma - Cheratite - Irite re acuto
e altre malattie dell'occhio 23. Gotta
7. Laringite - Tumore della la- 24. Meningite - Tubercolosi - Ar-
ringe - Tumore della tiroide trite della colonna vertebra-
8. Bronchite le
9. Angina pectoris 25. Gastrite - Ulcera g. - Cancro
10. Angina pectoris - Aritmia dello stomaco - Aneurisma
cardiaca - Pericardite - Val- dell'aorta
vulopatia aortica - Isterismo 26. Epatite - Congestione - Cal-
ll. Dispepsia - Ulcera gastrica - coli - Ascesso - Cancro del
fegato
Tumori epatici
12. Congestione - Ascesso - Tu-
27. Nevralgia intercostale - Er-
pete (Herpes Zoster)
mori epatici 28. Reumatismo muscolare
13. Colecistite e altre malattie (Mialgia) - Polmonite - Pleu-
della vescicola biliare rite - Ascesso dei polmoni
14. Dolori a fascia dei tabetici
29. Milza ingrossata - Tifo - Ma-
15. Ulcera duodenale - Coliche lattie del sangue
intestinali - Peritonite 30. Nefriti - Ascesso renale
16. Stitichezza - Appendicite Strappo muscolare - Tuberco-
Calcolosi biliare - Prostatite - losi del rene
Tubercolosi intestinale 31. Strappo muscolare
17. Stitichezza - Abbassamento - Lom-
baggine - Colite - Cancro del-
dei visceri - Ingrossamento l'intestino crasso
della milza 32. Prostatite - Artrite sacroilia-
18. Calcolosi vescicale - Cistite - ca - Artrite tubercolare - Ar-
Cancro - Tubercolosi - Riten- trite reumatoide - Tumori
zione d'urina per il restringi- vertebrali
mento dell'uretra - Ipertro- 33. Artrite reumatica - Tuberco-
fia prostatica losi dell'anca - Frattura del
19. Ernia inguinale - Colica re- femore
nale - Nevralgia inguino-cru- 34. Sciatalgia - Dolore folgorante
rale - Linfadenite inguino- della tabe
crurale 35. Sciatalgia - Atassia locomo-
20. Nevralgia del nervo femore- toria (tabe)
cutaneo - Osteomielite - Tu- 36. Nevrite - Flebite - Crampo
mori del femore - Tuberco- muscolare - Vene varicose -
losi del bacino Arteriopatia obliterante
82 CAP. XXVI . DIAGNOSI

=
----Ei--E
\. -I

37. Anemia - Isterismo - Nevrastenia - Tu-


mori cerebrali - Arteriosclerosi cerebra
Ie - Menopausa
38a. Colpi di calore - Commozione cerebrale
- Meningite
3Bb. Malattie degli occhi - Meningite - A-
scesso cerebrale - Tumori cerebellari -
Nevralgie occipitali
3Bc. Vertebropatia (artrite cronica, tuber-
colosi) - Meningiti - Torcicollo
39. Nevrastenia
40. Otite - Cerume - Corpi estranei nell'o-
recchio - Eruzione del terzo molare -
Ascesso cerebrale
4I. Malattie dell'utero
42a.Malattie degli occhi e dei denti - Ne-
vralgie trigeminale, facciale, orbitarie
42b. Nevralgie - Mali ai denti - Sinusiti
43. Nevralgie - Male ai denti - Tumori del
collo
44. Dolori, ascessi, infezioni, tumori alle
mammelle
45. Malattie dell'utero (dolori proiettati)
46. Stitichezza - Peritonite - ,Rene mobile
47. Annessiti
48. Dismenorrea (mestruazione dolorosa) -
Tumori uterini
49a.Malattie della vescica: Cistite - Calco-
losi - Tumori
49b. Malattie delle ovaie: infiammazioni, tu-
mori - Peritonite pelvica - Annessiti
50. Sinovite del ginocchio
51. Vene varicose
52. Malattie dell'ovaie (dolori proiettati)
53. Piede piatto
PUNTr DOLOROST STNTOMATTCI (II)
(Fig. 20)
83

Caprroro XXVII

DISVITAMINOSI

Per completare la diagnosi, al radiestesista pu essere di utile


orientamento l'esame dello stato vitaminico del paziente.
Le vitamine sono composti organici complessi, da non classificare
tra le sostanze proteiche, lipidiche, glucidiche. Tuttavia, bench in pic-
colissima quantit, esse necessitano agli organismi viventi per la cresci-
ta e per la soprawivenza: agiscono come coenzimi, cio come composti
che, pur rimanendo immodificati, con la loro presenza accelerano il me-
tabolismo cellulare. Non sono fonte di energia, ma stimolano determina-
te funzioni organiche; vengono perci distinte con le semplici lettere del-
l'alfabeto: A, B, C... e, se dello stesso genere, con l'aggiunta di un
numeretto a fianco in basso, per esempio: Br, Br, Bu, Brz.
Le piante verdi producono da s le vitamine di cui necessitano.
Gli altri esseri viventi devono assumerle con gli alimenti o le ricevono
gi sintetizzate dai microrganismi ospiti abituali dell'apparato dige-
rente. La disvitaminosi (carenza o eccesso vitaminico) pu cau-
sare seri disturbi. Se la carenza assoluta, si ha l'avitaminosi,' se
parziale, l'ipovitaminosi; se vi eccedertza, si ha l'ipervitaminosi.

77 vrrarrrNa A, essenziale per la sintesi della rodopsina (la porpora


visiva). Sotto l'influsso della luce, la rodopsina si scinde in una
proteina e in retineina (vitamina A aldeide). contemporaneamente,
con altre molecole di vitamina A, si forma nuova rodopsina, essen-
ziale per la visione normale al buio, e alla luce crepuscolare.
Inoltre, la vitamina A indispensabile per la normale struttura
degli epiteli. Essa viene assorbita con i grassi nell'intestino ed
accumulata nel fegato, nel quale viene veicolata con le lipoproteine.
L'organismo umano capace di attuare Ia trasformazione dei
carotenoidi, precursori della vitamina A. Tale processo che awiene
a livello della mucosa intestinale e a quello del fegato, attivato
dalla tiroxina e, come sembra, dall'insulina.
Questa vitamina si trova in vari alimenti: carote, spinaci,
legumi, pomodori, insalata verde, arance, pesche, cavolo, cre-
scione, zafferano.
L'avitaminosi e l'ipovitaminosi A causano l'emeralopia o cecit
notturna. In seguito producono l'atrofia della sclera e della cornea
i
(xeroftalmia). Nei casi pi gravi si va incontro a processi di ram-
mollimento sclero-corneale (cheratomalacia). Le ghiandole lacrimali
vengono compromesse, per cui si pu avere la scomparsa della
lacrimazione. La cute diventa secca, grigiastra, con ipercheratosi
follicolare. La crescita compromessa, come pure ritardato lo
sviluppo osseo e dentario.
84 CAP. XXVII - DIAGNOSI

valori plasmatici i 20-25U.I. (unit internazionali) /100 ml,


di questa vitamina sono indice di carenza. I1 trattamento con dosi
elevate di vitamina A (20.000 lJ.I. pro die) fa regredire la malattia.
L'ipervitannosi A si ha in caso di prolungate somministra-
zioni di vitamina A, assai scarsamente eliminata dall'organismo.
La sintomatologia caratterizzata da ccfalea, nausea, vertigini,
tumefazioni periostee delle ossa lunghe. Dette tumefazioni sono
molto dolorose e tali da impedire la deambulazione. Sospendendo
la somministrazione di vitamina A i sintomi regrediscono nel giro
poche settimane.

7B Vrral,rtlJa Br, o Tiamina, o Aneurina, molto importante per il meta-


bolismo degli idrati di carbonio. Di provenienza alinentare, viene
assorbita dall'intestino e, dopo essere stata trasformata, va ad
accumularsi nel fegato, nei reni e nei muscoli scheletrici.
Questa vitamina si elimina attraverso i reni come tiamina
libera. Essa ha importanza per quelle cellule la cui economia
basata essenzialmente sugli idrati di carbonio, come le cellule
del sistema nervoso centrale. Oltre al cervello, il cuore l'organo
che risente maggiormente della carenza della vitamina Br, a causa
del grave disordine del metabolismo glucidico con produzione
di radicali acidi tossici.
In assenza della vitamina Br, l'acido piruvico e l'acido lattico
si accumulano nei tessuti. trl fabbisogno energetico dell'organismo
viene coperto almeno in parte a spese delle proteine e dei lipidi.
La vitamina Br si trova in vari alirnenti o parti di essi: pelli-
cola del riso, lievito di birra, germogli di cereali, frutta e verdura
fresche.
L'avitaminosi (Beriberi) e l'ipovitaminosi Bt sono caratteriz-
zati da quadri clinici, diversi a seconda dell'et: compromissione
cardiaca con scompenso, cianosi e dispnea; manifestazioni neuro-
logiche, quali convulsioni generalizzate, rigidit nucale, iperten-
sione liquorale. Stati di carenza della vitamina Br si notano in
alcuni disturbi dell'assorbimento intestinale e in alcune malattie
epatiche.
Questa vitamina viene usata nella terapia delle nevriti, nevral-
gie, degli stati chetoacidotici e nell'anoressia.
L'ipervitaminosi Bt produce disturbi tossici, arrossamento del
volto, dispnea, edema polmonare, emorragie, convulsioni.
Vr:ratr,rrua Bz, o
Riboflavina, particolarmente abbondante nell'uovo,
nel latte, nelle verdure e nel lievito di birra.
L'avitaminosi e I'ipovitaminosi Bz comportano manifestazioni
carenziali e stomatite desquamativa. Le labbra diventano di colore
rossastro, ai loro angoli compaiono ragadi che si coprono di croste
giallastre (boccaiole); sulla lingua, rosso-scura, compaiono solchi.
Per I'infiammazione della mucosa esofagea, I'ingestione degli ali-
menti procura bruciore. Si hanno inoltre disturbi oculari: brucio-
re, fotofobia, lacrimazione, seguita da cheratite interstiziale' Si
CAP. XXVII . DISVITAMINOSI 85

formano chiazze eritematose alle pliche del naso, delle palpebre


e delle orecchie, si verificano desquamazione furfuracea e piccole
ragadi anali.
La cura con questa vitamina utile nelle deficienze alimen-
tari, nei disturbi dello sviluppo, nelle malattie cutanee dei bam-
bini e nella pellagra. La somministrazione di 3-15 mg pro die di
vitamina Bz porta alla guarigione in una o due settimane.
L'ipervitaminosi Bz pu manifestarsi con gli stessi sintomi del
beri-beri e della pellagra (cfr. Vitamine Br e PP).
80 VrraurNa Bo, o Piridossina (Adermina), si trova in abbondanza nel
tuorlo d'uovo, nel fegato, nel rene, nei muscoli, nei cereali inte-
grali.
L'avitaminosi e l'ipovitaminosi Ba alterano il sistema nervoso
e producono l'arresto della crescita nei bambini.

81 Vrranrrxa B,z, o Cianocobalamina (Idrossicobalamina Brb, Nitricoba-


lamina Bruc), si trova abbondante nel fegato e nel rene. Essa
regola la emopoiesi e la sintesi proteica; necessaria alla soprav-
vivenza dei bambini.
L'ayitaminosi e l'ipovitaminosi Bu determinano l'anemia per-
niciosa, curabile con gli estratti epatici e con somministrazione
di vitamina per via parenterale. Per controindicata ai pazienti
affetti da tumore maligno. Questa avitaminosi piuttosto rara,
poich la vitamina Br, largamente presente negli alimenti.
82 Vtraurxe C, o Acido ascorbico, essenziale per la formazione e il
metabolismo del tessuto connettivo e delle pareti vascolari. L'uomo
incapace di sintetizzarla; essa ci proviene unicamente dagli ali-
menti.
Data la sua estrema labilit al calore e alle manipolazioni
degli alimenti, il suo apporto pu risultare deficiente se non ven-
gono prese particolari precauzioni.
Essa si trova nei limoni, peperoni, pomodori, arance, ver-
dure fresche, karkad (variet d'ibisco).
L'avitaminosi (Scorbuto o malattia di Barlow) e l'ipota-
minosi c sono accompagnate da manifestazioni a carico del tes-
suto scheletrico, da emorragie sia della cute, sia delle mucose
(epistassi, gengivorragia, petecchie, ecchimosi, ematomi, ecc.) Fre-
quente anche la gengivite emorragica dei bambini, nei quali s'
verificata l'eruzione dentaria. Questo genere di gengivite caratte-
rizzato dalla tumefazione di colore violaceo delle gengive, che
tendono a ricoprire i denti.
L'iperuitaminosi C pioduce ipovitaminosi pp e acidosi.
83 vrtalrrNa D, antirachitica, si trova abbondantemente nell'olio di fegato
di merluzzo e di altri pesci, nel tuorlo d'uovo, nel latte intero,
nel burro e nei formaggi grassi.
La somministrazione della vitamina D risulta efficace negli
stati di decalcificazione e nelle fratture.
86 CAP. XXVII - DIAGNOSI

L'avitaminosi e l'ipovitaminosi D determinano negli adulti la


demineralizzazione del tessuto osseo (Osteomalacia) e la carie
dentaria.
Nei bambini, invece, produce il rachitismo che li colpisce dai
sei mesi ai tre anni, con manifestazioni di irrequietezza, insonnia,
abbondanza di sudore al capo, le cui ossa diventano pergamena-
cee. Il cranio e il petto crescono pir del norrnale, lo sterno viene
spinto in avanti, la colonna vertebrale si deforma, gli arti si incur-
vano a parentesi o a X, l'addome aumenta di volume.
L'ipervitaminosi D comporta anoressia, vornito, stitichezza,
sete intensa, poliuria, disidratazione, pallore, convulsioni e coma.
Aumenta l'azotemia, la pressione arteriosa, aggrava l'arteriosclerosi
e la nefrite.

B4 Vr:rltrrue E, la vitamina della fecondit. Essa abbonda nei seguenti


alimenti: germogli di cereali, arachidi, lattuga, crescione, tuorlo
d'uovo, fegato, carne dei bovini giovani.
E' difficile riscontrare negli uomini e nelle donne casi di
avitaminosi e ipovitaminosi E, per essere questa vitarnina lar-
gamente presente negli alimenti vegetali e negli olii. Viene ado-
perata nella cura della sterilit, dell'impotenza e negli aborti
abituali.
85 Vrral,rrNe F (o Acidi grassi essenziali), contenuta nei principali ali
menti grassi, vegetali e anche animali, esercita la sua azione so-
prattutto sulla cute e previene l'aterosclerosi.
L'avitaminosi e l'ipovitaminosi F sono caratterizzate da sec-
chezza e desquamazione cutanea e disturbi intestinali.

86 VtraarNla K, antiemorragica, si trova abbondantemente nel fegato, nel-


le piante verdi, ed sintetizzata dai batteri intestinali.
L'avitaminosi e l'ipovitaminosi K producono un prolunga-
mento del tempo di coagulazione e di emorragia, poich fanno
diminuire il tasso di protombina nel sangue.
l\{anifestazioni emorragiche possono aversi nei neonati, nei
portatori di ittero occlusivo, nei pazienti in trattamento con anti-
coagulanti indiretti (dicumarolici).
87 Vrrelrrue PP, antipellagra, si trova in abbondanza in vari alimenti:
fegato, muscoli delle carni magre, uova, lievito di birra, farine,
olii, broccoli, embrioni di frumento.
L'avitaminosi e I'ipovitaminosi PP producono la pellagra ca-
ratterizzata da lesioni della cute e delle mucose: stomatite, gengi
vite, lesioni a carico della lingua. La pellagra colpisce chi si nutre
esclusivamente di polenta, rnelassa, miglio. I sintomi sono: inap-
petenza, astenia, disfagia, eccitabilit oppure torpore, vertigini.
Scompare nell'inverno, ritorna in primavera e in estate; si aggrava
quando il soggetto si trova esposto ai raggi solari.
L'ipervitaminosi PP comporta gli stessi sintomi del beri-beri
(cfr. Vitamina B,).

t
1
CAP. XXVII - DISVITAMINOSI 87

88 Brorrua. o Vitamina H, si trova nel tuorlo d'uovo, nel fegato, nel


lievito di birra, nella lattuga e nelle carote.
L'avitaminosi e I'ipovitaminosi H determinano la dermatite
seborroica, con desquamazione del cuoio capelluto, delle guance e
di altre parti della cute. Pu essere provocata dal cibarsi unica-
mente dell'albume dell'uovo non cotto.

89 Acrno Folrco, o Vitamina B" o Vitamina M, si trova nelle verdure, nel


fegato, nel rene, nel tuorlo d'uovo, nei germi di grano. Viene sin-
tetizzato dai batteri intestinali ed necessario per la normale
emopoiesi.
L'avitaminosi B" produce anemia perniciosinforme (megalo-
citica).

90 Acroo pANTorENrco, si trova nel tuorlo d'uovo, nel fegato e nelle ver-
dure fresche. E' prodotto dai batteri intestinali.
L'avitaminosi di questo acido comporta disturbi gastrici, flac-
cidit muscolare e disfunzioni vasomotorie.

9l Per conoscere di quali vitamine si ha carenza, insufficienza o


eccesso, pu servire il " Semiquadrante vitaminico ,, (Fig. 21).

SEMIQUADRANTE VITAMINICO
(Fig. 21)
88 CAP. XXVII - DIAGNOSI

92 Modo di adoperare il semiquadrante

1
- Il radiestesista,
e, in particolare,
tenute presenti le norme preliminari (N. 44)
dopo aver orientato iI semiquadrante, tocchi con la
sinistra il polso dell'esaminando o un suo testimone , o semplice-
mente lo pensi con l'esclusione di ogni altra persona.
2 Sospenda il pendolino al centro del semiquadrante e gli im-
prima-un moto rotatorio. Nello stesso tempo chieda mentalmente:
.. Qual' l'avitaminosi? ,,
Qual' l'ipervitaminosi? ".
.,
3 Una volta che l'apparecchio avr mutato la rotazione in moto
- si osservi su quali settori del semiquadrante l'oscillazione
pendolare,
si va a stabilire. Se lo squilibrio riguarda pi vitamine, il pendolino
spontaneamente si porter a oscillare successivamente sui rispettivi
settori.

N.B. Se si volesse conoscere anche la gravit dello squilibrio, si adoperi il


Semiquadrante dei valori di carenza e di eccedenza (NN. 64-65).
89

Clprroro XXVIII

GHIANDOLE ENDOCRINE

Sempre per perfezionare la diagnosi, molto utile, come si detto,


accertarsi della funzionalit delle ghiandole endocrine, sia mediante
il Semiquadrante dei valori di carenza e di eccedenza (NN. 64-65), sia
sulle Tavole Anatomiche (NN. 74-75 e Appendice C).

93 IpoFrst, o ghiandola pituitaria (Appendice c, Tavola XLII). Della gran-


dezza di un pisello, situata nella parte inferiore del cervello (iella
turcica), regola l'attivit delle altre ghiandole endocrine, influen-
zando cos tutti i processi metabolici del nostro organismo.
Di essa si considerano: il lobo anteriore (ghiandorare), il lobo
posteriore (nervoso), iI lobo intermedio (regolatore), iI peduncolo
che congiunge la ghiandola all'ipotalamo il quale ne regora, insie-
me con il diencefalo, ogni funzione.
L'ipofisi anteriore (Appendice c, Tavola XLIII), produce vari or-
moni con i quali regola la crescita (STH), la tiroide (TSH), la
corteccia surrenale (ACTH), induce la maturazione dei follicoli
ovarici (Gonadotropina FSH), la formazione del corpo luteo (Gona-
dotropina LH) e stimola la secrezione del latte (prorattina).
Nei soggetti in fase di accrescimento, l'iperattivit (+x) ai
questo lobo incrementa l'anabolismo con conseguente gigantismo,
iperattivit sessuale, anomalie, astenia, turbe neuropsichiche.
Nei soggetti adulti genera invece l'acromegalia, che comporta:
pelle ruvida e spessa, allungamento della mandibola, accentuazione
degli archi sopracciliari e zigomatici, obesit, irsutismo, ingros-
samento delle dita, della lingua, del fegato, dei reni, della milza,
del cuore. si hanno anche complicazioni: ipertensione, d.iabete,
impotenza sessuale, ipercorticalismo deile ghiandole surrenali
(Morbo di Cushing).
Se la cute si presenta pallida e con piccole rughe, gli organi
genitali sono atrofici, si verifica cachessia con ipoglicemia, depies-
sione e confusione mentale, si tratta di panipopituitarismo ante-
riore conclamato. L'ipoattivit (x) comporta nei fanciulli il
nanismo. Alcune volte il ragazzo nano pu risultare sveglio, intel-
ligente e ben proporzionato (Nanismo di Lorain); artre volte pu
divenire obeso, con arresto dello sviluppo sessuale e torpore
psichico. Vi sono casi nei quali f intelligenza subnormale, e il
soggetto prova grande propensione a cibarsi di alimenti dolci
(Nanismo di Frlich). Nell'adulto, l'ipoattivit pu comportare
senilit precoce con soppressione delle funzioni sessuali, regres-
sione dei caratteri sessuali secondari e cachessia (Morbo di Sim-
monds).
90 CAP. XXVIII - DIAGNOSI

L'ipofisi Ttosteriore (Appendice c, Tavola XLIV), in condizioni


normali, produce: la vasopressina e I'adiuretina, che regolano la
pressione sanguigna e il ricambio idrico dell'organismo; I'ossito-
cina, che stimola le contrazioni dell'utero durante il parto e delle
formazioni mioepiteliali delle ghiandole mammarie.
In caso di ipoattivit (-x), si manifesta ra sintomatorogia
caratteristica del diabete insipido, la quale consiste nella mancanza
di ADH (ormone antidiuretico), che controlla il riassorbimento
tubulare del filtrato glomerulare. sintomi: intensa sete e poliuria
(con circa 5 litri e oltre di urina al d).
L'iperattivit (+"; non si verifica. Attraverso il ped.uncolo
ipofisario si estrinseca L'azione dell'ipotalamo (diencefaro), i cui
nuclei secernono sostanze capaci di stimolare l'ipofisi nella sua
azione regolatrice dello sviluppo sessuale e del ricambio idro-
minerale. Nel peduncolo si produce l'ormone MSH (meranotropo),
che provoca la caratteristica pigmentazione anormale del Morbo
di Addison.
94 EprFrsr, o ghiandola pineale (Appendice c, Tavola XLII). Situata alla
base del cervello sotto il corpo calloso, nel terzo ventricolo, da-
vanti ai tubercoli quadrigemini, ha probabilmente azione inibente
sull'ipofisi e stimolante la secrezione dell'aldosterone da parte della
corteccia surrenale. sulla sua esatta funzione e patologia si sa
molto poco. Poich ali'inizio della pubert comincia a regredire
lentamente, si pensato che abbia funzione inibitrice sullo svi-
luppo sessuale prima della pubert.
95 TrRoron (Appendice c, Tavole XXI e XLII). situata alla base del collo,
davanti al condotto laringotracheale cui aderisce, med.iante i suoi
ormoni iodati (tiroxina e triodotironina) regola il metabolismo
degli alimenti e favorisce lo sviluppo armonico dei corpo.
L'ipe rattivit della tiroide l+") aumenta il ricambio cellu-
lare e quindi ]a produzione di calore corporeo e sudorazione
profusa. Aumenta I'appetito (ma diminuisce il peso), l'emissione
delle feci, Ia frequenza cardiaca e respiratoria, la pressione arte-
riosa. Il soggetto che ne colpito diviene eccitabile, apprensivo,
nervoso e presenta tremore (Morbo di Basedow).
L'ipoattivit della tiroide C*) nell'adulto produce il mixe-
dema per cui diminuisce l'attivit cellurare (quindi la produzione
di calore corporeo) e l'appetito, ma aumenta il peso. Nei bambini,
se la ghiandola manca del tutto, si ha ir cretinismo, il nanismo
con difetto di accrescimento scheletrico e sessuale), capelli ruvidi,
lingua protesa, diminuzione deila peristalsi intestinle (quindi
stipsi), della frequenza cardiaca, respiratoria e della pressione arte-
riosa, rallentamento dei processi mentali, con letargia e apatia,
pelle coriacea, aumento del colesterolo nel sangue.
96 PaRarrnoror (Appendice c, Tavola XXI e XLII). situate nella parte
posteriore e laterale della tiroide, mediante il paratormone rego-
lano l'assimilazione del calcio e del fosforo nell'organismo.
CAP. XXVIII - GHIANDOLE ENDOCRINE
9t

L' ip e r attivit delle paratiroidi (+ x), cio l'iperparatiroidi-


smo (talvolta dovuto a tumore) comporta un notevole umento di
solubilit de calcio e del fosforo nelle ossa, con conseguente eli-
minazione. Il calcio sottratto aile ossa determina rammollimento
e deformazione dello scheletro. si ha quindi l,osteite fibrosa cistica
(Morbo di Recklinghausen). Nei reni, invece, essa produce un
notevole riassorbimento di calcio e fosforo, che si perderebbe con
l'urina' una parte del calcio si concentra nel sangue e in sedi
non naturali, come, per esempio, negli stessi reni, ando origine
alla calcolosi renale.
L'ipoattivit delre paratiroidi (-x), dovuta ad atrofia, scema
il tasso del calcio nel sangue, mentre aumenta l,eccitabilit del
tessuto neuromuscolare. se la concentrazione del calcio nel san-
gue scende sotto i 6 mg/fiO ml di plasma, si ha la tetania.
eue_
sta malattia comporta squiribrio tra contenuto di calcio e di
potassio nel sangue e, in particorare, diminuzione di carcio
e
aumento di potassio con conseguente ipereccitabilit neuromusco-
lare, il che produce penose contrattlrre deile dita delra mano, degli
arti inferiori, dei muscoli facciali, e finanche flessioni dell,avam_
braccio sul braccio.

97 Tmno (Appendice c, Tavora XLII). situata alla base della trachea, que-
sta ghiandola si divide in due lobi che a loro volta si suddividno
in numerosi lobuli. Essa va diminuendo di vorume dopo ra pu-
bert. rmportante per l'accrescimento corporeo, il timo produce
la timopressina, ormone dal ruolo immunitario e regolatoie dello
sviluppo del tessuto linfatico.
L'iperattivit del timo (+ *; comporta, una forma di distro-
f1u adiposo-genitale e miastenia, con aumento di vorume della
ghiandola, nella quale si possono verificare processi infiammatori.
L'ipoattivit del timo c") si manifesiu .on disturbi dela
crescita, adiposit, torpore psichico, tristezza e, nei maschi,
distur-
bi della pubert con ectopia testicorare (Appendice D, Tavola
xxxvrr).
9B sunnpuarr (Appendice c, Tavore xxxlr e XLII). Aventi
forma di cap-
puccio, queste ghiandore si trovano sovrapposte una
su ogni rene.
sono costituite da due parti a funzionarita distinta: queila
esterna,
dettacorticale,equellainterna,dettamidollare.
La parte midollare secerne adrenarina, sostanza che
agisce da vaso-
costrittrice, da regoratrice deila pr-essione sanguigna e deil,attivit
del cuore. L'iperattivit deila parte midoilare (*x) pu cau-
sare una iperincrezione di adrenalina, con ripercussione
sulla
pressione sanguigna e sur metaborismo degli
zuccheri, facendo se-
gnare ad ambuedue un aumento. L'ipoattivit
deila parte
midollare cx) comporta una riduzione ormonare di adrenhna,
con ripercussione sulla pressione arteriosa e sul metabolismo
degli
zuccheri, facendo segnare per ambedue una diminuzione.
La parte corticale infruisce suilo sviruppo sessuare, sui peri,
suila
92 CAP. XXVIII - DIAGNOSI

resistenza alle malattie infettive. L'iperattivit dello strato


corticale ( + ,; poco frequente e riguarda quasi sempre iI sesso
femminile (tumore benigno o maligno). L'aspetto esteriore della
donna dalle surrenali iperattive, si modifica dando luogo a virili-
smo (irsutismo); si hanno scarsa o mancata mestruazione, fre-
quente aumento della pressione arteriosa, diabete. L'i p o a t t i -
v i t della parte corticale Cx) dovuta invece a ipotrofia della
stessa, talora causata da grave malattia, come la tubercolosi. Il
soggetto prova; ma non sempre, i seguenti sintomi: grande debo-
lezza generale e muscolare, notevole perdita di peso, vomito, diar-
rea, anemia, particolare pigmentazione della pelle esposta al sole
o sottoposta a pressione (Morbo di Addison).

99 PaucRpes (Appendice C, Tavole XVIII e XLII): situato posteriormente


allo stomaco, secerne un liquido che, mediante i ddtti di Santo-
rini e di Wirsung, si versa ne1 duodeno (Ampolla di Vater), qual-
che centimetro sotto l'orifizio pilorico. Detto liquido contiene
tripsina (fermento che agisce sulle sostanze proteiche), steapsina
(che agisce sui grassi neutri, scindendoli in acidi, grassi e glice-
rina), e amilasi (che fa digerire gli amidi).
Nel pancreas si forma inoltre una sostanza che si versa diretta-
mente nel sangue. Si tratta dell'insulina prodotta dalle Isole di
Langerhans, situate in gran numero nel tessuto pancreatico' L'in-
sulina I'ormone capace di accrescere la funzionalit. del fegato,
dei muscoli e di altri organi nei quali si deposita il glucosio sotto
forma di glicogeno, favorendo il consumo dello stesso man mano
che viene messo in circolazione. L'iperattivit del pancreas
(1x) comporta un abbassamento deila glicemia con riduzione del
metaboiismo del tessuto nervoso, accompagnato da vertigini, con-
vulsioni, morte. Sintomi precursori sono: febbre, dolore all'addo-
ffic, nausea, inappetenza, lingua patinosa e, talvolta, ittero. La
calcolosi pancreatica rara. Pu verificarsi il carcinoma, che in
genere si manifesta con cachessia e forte ittero. L'ipoattivit
del pancreas (-x) fa s che I'insulina non raggiunga nel sangue
iI livello fisiologico. La conseguente iperglicemia produce la glico-
suria (diabete mellito) accompagnata da sete intensa, debolezza,
dimagrimento, sonnolenza, coma, morte. Un altro sintomo della
glicosuria la poliuria, messa in atto dai reni, che cercano di
eliminare con l'urina l'eccesso di zucchero presente nel sangue.
L'infiammazione cronica del pancreas comporta l'insufficienza del'
la ghiandola che si manifesta con diarrea, lingua patinosa, feci
pallide, grasse e fetide, contenenti residui carnei non digeriti.

100 OvarB (Appendice C, Tavole XXXVIII-XLI). Situate al di sopra e late-


ralmente all'utero, contengono i follicoli oofori che, durante il
ciclo mestruale, vanno modificando la propria struttura fino a
rompersi per liberare l'uovo. Al posto del follicolo deiscente si
forma il corpo luteo (vero e spurio). Queste modifiche avvengono
durante iI ciclo mestruale di quattro settimane (mestruazioni).
t
t
I
I
t

I CIIP. XXVIII - GHIANDOLE ENDOCRINE 93


i

Nelle ovaie si producono gli ormoni estrogeni che fanno sviluppare


I i caratteri sessuali primari e secondari femminili, e mantengono
le normali funzioni del sesso. fn esse si produce inoltre il pro-
gesterone, che prepara l'utero alla gravidanza.
L'infiammazione delle ovaie (+x), quasi sempre associata a
quella delle Trombe di Falloppio (salpingo-ovarite o annessite)
viene causata dall'infiammazione dell'utero (metrite), la quale
dipende a sua volta da parto, aborto, blenorragia, enterite, appen-
dicite, peritonite tubercolare, ecc. I sintomi si riducono a dolori
bilaterali del basso ventre, riacutizzati da contatti sessuali, meteo-
rismo, eruttazioni, nausee, stitichezza, disturbi nevralgici.

101 Tnsrrcor,r (Appendice C, Tavole XXXV-XXXVII): racchiusi in una borsa


(scroto), preparano il liquido seminale (sperma) che viene imma-
gazzinato nelle vescicole seminali situate nel bacino, sotto la
vescica urinaria.
I testicoli producono il testosterone, l'ormone che fa sviluppare i
caratteri sessuali primari e secondari maschili, e mantiene le fun-
zioni sessuali nella normalit.

8 - Bortone, La Radiestesia Applicata alla Medicina


95

Caprroro XXIX

CINQUE ORGANI FONDAMENTALI

t02 Sempre allo scopo di ottenere una diagnosi perfetta quanto mai
utile fare uno studio particolare dei cinque organi fondamentali: cuore,
fegato, rrrilza, reni, polmoni.
103 Modo di trovare l'organo malato
I Si scrivano in semicerchio i nomi dei cinque organi. Poi,
- di detto semicerchio ideale, si sospenda il pendolino.
al centro
2 Mentre si tocca con la mano sinistra l'esaminando, o un suo
<<
-
testimone , o pensando esclusivamente a lui, si imprima un moto
rotatorio all'apparecchio e si attenda che si trasformi in moto ondula-
torio, il quale andr a fissarsi in direzione di uno degli organi, quello
malato.
3 Si ricerchi nell'Appendice A I'organo in questione e si sospen-
-
da successivamente l'apparecchio sui singoli nomi delle malattie ivi
elencate. Il nome sul quale il pendolino si metter a ruotare negati-
vamente, quello dell'infermit di cui il paziente affetto.
una riprova, si ponga la domanda: o questa l,infermit? .
N.B. a
- Per
La risposta sar data dal moto contrario al precedeute, cio
quello delle sfere dell'orologio.
b Se si vuole conoscere il tipo di squilibrio e la maggiore o minore
- gravit di esso ci si serva del Semiquadrante dei valori di ca-
renza e di eccedenza (NN. 64-65).

t04 Cuonn (Appendice C, Tavole XXIII-XXVIII).


L'eccedenza (+ x) esprime uno stato di esagerata eccitabilit
(eretismo cardiaco) con cardiopalmo e ipertensione arteriosa.
Il sistema nervoso viene turbato e si crea nel soggetto uno stato
di emotivit, di inquietitudine e di paura. Dolori al petto, ai fianchi,
al dorso, alle spalle, freddo alle braccia che diventano deboli.
Inappetenza, disturbi alla gola e alle tonsille.
La carer,za (-x) esprime debolezza (astenia) con depressione,
ventre gonfio e dolori alla regione renale: dolori al cuore e alla
faccia interna del braccio sinistro; aritmia, bradicardia, noia, tri-
stezza, afflizione e amnesia; tendenza agli edemi e ai disturbi
della gola; faringiti e laringiti.
105 Frcaro (Appendice C, Tavola XVIII).
L'ecc edenza (*x) rivela nel soggetto congestione o ipertrofia
dell'organo, disturbi gastro-intestinali, carattere triste e irritabile,
dolori al cuore e al fegato, edemi (soprattutto degli arti inferiori),
minzione difficoltosa. Nella donna provoca tremore, viso cianotico,
vaginismo, dolori lombari.
La care*Za (-x) rivela uno stato di insufficienza dell'organo,
che causa I'abbassamento delle funzioni visive e uditive e produce
96 CAP. XXIX . DIAGNOSI

stato d'angoscia. Si possono avere nevralgie e contratture (crampi)


alle cosce, freddo e contratture alle ginocchia. Nella donna questo
stato provoca prurito alla vulva, tanto che fa pensare a un'infiam-
mazione, mentre la causa data dall'insufficienza epatica, tanto
pi irritante quanto pi alto il varore della carenza.
106 Mtrza (Appendice A, Tavola XXUII).
L'eccedenza (+x; produce nel soggetto: agitazione, man-
canza di forze, pesantezza fisica, piedi dolenti, sogni agitati pieni
di incubi, spesso ulcere varicose, fistole e ascessi.
La carenza Cx) produce distensione addominale con borbo-
rigmi, disturbi di digestione, diarrea, crampi, dolori all'epigastrio,
crisi di vomito. Nei bambini genera ribellione, disobbedienza e
deficienza mentale.

107 Rrr'rr (Appendice C, Tavole XXXII-XXXIV).


L' e cce d en z a (+ x) indica ipertrofia dell'organo, accompagnata
da inquietudine psichica, gambe gonfie, dispnea, tosse,lingua e gola
secche, disturbi della vista. Il soggetto diviene taciturno, melanco-
nico e irrequieto.
I reni - mi scrive il Lavacna - sono filtri che purificano il san-
gue. Quando questo non viene depurato dai reni, passa sporco ai pol-
moni, Con il tempo si ha un'irritazione che obbliga le vie aeree a uno
sforzo ansioso. Ho guarito centinaia di bambini asmatici pulendone i
reni. Migliaia di bambini soffrono d'asma a causa del vaccino antidif-
terico che ha rovinato loro i reni.
La carenza (-x) indica astenia o atrofia dell'organo, la quale
produce: sensazione continua di freddo alle ossa, piedi ghiacciati,
sudori caldi che colano ininterrottamente, ipotensione con polso
quasi impercettibile. Il soggetto si mostra indeciso.
108 PomoNr (Appendice C, Tavole XX-XHI).
L'eccedenza (+ x) esprime soprattutto uno stato di congestio-
ne, accompagnato da turbe mentali con spasmi e sensazioni di
soffocamento (dispnea), dolori alle spalle e al dorso, sudorazione
abbondante.
La carenza (x) indica astenia polmonare che provoca man-
caflza di energia, difficolt nel respiro, gola sempre secca. Si no-
ter una notevole aritmia, insonnia, agitazione continua. La caren-
za dei polmoni si accompagna sovente con dolori ai polsi. Essa
si risolve appunto tonificando i polmoni.
97

ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI

Caprroro XXX
SANGUE
Il nostro sangue un liquido organico in parte di colore rosso
vivo (arterioso), e in parte di colore rosso scuro (venoso). Esso, sotto
l'impulso dell'attivit cardiaca, circola tra ir cuore, le arterie, le vene
fino ai capillari, esplicando funzioni trofiche (alimentatrici) in
varie parti dell'organismo.
si tratta di un tessuto liquido composito, in cui sono immersi
elementi cellulari: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. euesti ele-
menti si formano in particolari tessuti dell'organismo detti perci
emolinfopoietici. La parte liquida (plasma) un colloide proteico a con-
centrazione salina isotonica (con uguale pressione). Da questa con-
centrazione provengono il liquido cefalo-rachidiano, i succhi digestivi e
I'urina. oltre questi elementi fisiologici, dar sangue possono prove-
nire elementi patologici: essudati, trasudati.
Nell'uscire dai vasi, il sangue ha la propriet di coagulare. In
condizioni patologiche, si pu formare un coagulo interno (irombosi).
Dal punto di vista diagnostico, sono utili gri accertamenti sulla
temperatura, pressione arteriosa, frequenza cardiaca e composizione
dei principali elementi che costituiscono il sangue.
rn mancanza del termometro per misurare ra temperatura del
corpo dello sfi-emomanometro per rilevare Ia pressione arteriosa, delle
attrezzature per le analisi del sangue, dell'urina, delle feci e dell,espet-
torato, il radiestesista pu ottenere con il suo pendolino tutti i dati
necessari, servendosi del semiquadrante dei valori di carenza e di
"
(NN. 64-65), che fornisce i valori assoluti. se poi vuol cono-
eccedenza
"
scere i valori comparativi in uso nella medicina tradizionale, non ha
che da servirsi dei seguenti quadranti e semiquadranti.
109 A - TBITpERATURA. Il corpo umano produce una certa quantit
di calore che deriva, quasi completamente, da reazioni di ossio-ridu-
zione. Essa diversa da persona a persona; varia secondo la razza,
l'ambiente (maggiore dove la temperatura esterna pi elevata), le ore
del giorno (minima tra le 2 e le 6, massima tra le 16 e le 1g, lievemen-
te pi alta dopo i pasti); l'et (maggiore nei piccoli, diminuisce con
l'avantzare degli anni); il sesso (alquanto pi elevata nella donna).
rnoltre, non uniforme in tutte le parti del corpo dello stesso
individuo; il punto piir caldo il fegato, in cui si supeiano i 40", men-
tre normalmente sotto le ascelle il valore di 36",5. La pelle molto
pi fresca: sulle gambe circa 30', sulle palme delle mani 33". euando
il termometro (posto sotto l'ascella o in bocca) segna un valore supe-
riore ai 37"-37",5 si nello stato febbrile.
La febbre consiste in una alterazione patologica dello stato termico
dell'organismo, caratterizzata dai sintomi seguenti: aumento della tem-
peratura, con pi alta frequenza del polso e del ritmo respiratorio;
diminuzione dell'urina, secchezza e arsura delle fauci, eccetera,
98 CAP. XXX - ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI

N.B. a l'aumento della temperatura lieve, pu trattarsi di un tempo-


- Se
raneo accumulo di calore nel corpo, per esempio causato da tLno
sforzo fisico, da un bagno caldo, ecc.
b In genere non conviene combattere la febbre, la quale un mec-
- canismo di difesa naturale contro Ie infiammazioni virali, che ap-
punto si combattono con un aumento di calore interno. Sicch
non sempre gli antipiretici sono raccomandabili, come pure i sul-
famidici, gli antibiotici, che vanno presi dietro prescrizione medica.
c Varie sono le cause che producono lo stato febbrile. La febbre
- pu essere:
| - Asettica, non dovuta a infezioni microbiche.
se f infezione localizzata nel fegato, o nelle
- Biliare,
2 vie
biliari.
3 (cos
detta perch da eruzioni color
- Bottonosa accompagnata
rosa), se trasmessa dalle zecche, o dalla pulce del cane.
- Di
4 sviluppo, se dovuta a modificazione delle ossa nel periodo
della crescita.
(arrossamento della pelle), se provocata da
5
- Esantematica
agenti infettivi (tifo addominale, tipo petecchiale)'
6 Etica, se ha forti oscillazioni di temperatura, accompagnate
- da dimagramento e cachessia, specie in corso di setticenria'
7 Gialla, se causata da una zaqzara che inocula il virus atna-
- rillico. Questa febbre accompagnata da cefalea, ittero,
emorragie e da dolori alla zona lombare.
se causata dalla zarlzara anofeles, che inocula lo
8
- Malarica,
ematozoo plasmodium. Essa pu essere:
1) Quotidiana.
2) Alternata: un giorno s e uno no.
3) Terzana: due giorni no e uno s.
4) Quartana: tre giorni no e uno s.
9 Maltese, se dovuta alla brucella melitensis, o alla brucella
- abortus. Trasmessa dai bovini, ovini, suini e loro derivati,
provoca stati anemici, artritici e nevrotici.
l0 (o dei tre giorni), se procurata dalla puntura
- Pappatacea
dei pappataci.
ll - Volinica (o febbre dei cinque giorni, delle trincee, quin-
tana), se procurata dallo spirochete presente nel sangue.
Essa accompagnata da cefalea orbitaria, vertigini, dolori
agli arti, dolori ossei e muscolari.
d ll radiestesista, che voglia conoscere quale di questi generi di
- febbre affligge il paziente, toccandogli il polso o prendendo con-
tatto con un testimone o pensando a lui con l'esclusione di
ogni altra persona, sospenda successivamente il pendolino sui
nomi sopra elencati. Quello su cui il pendolino si pone a ruotare
indica il tipo di febbre che affligge il malato.
Per conoscere la temperatura di una persona, in caso di mancanza
di termometro, iI radiestesista pu servirsi del u Quadrante della tem-
peratura (Fig. 22), riportante i gradi e i decimi di grado della Scala
"
di Celsio.'

1 Se anche il quadrante vcnisse a mancare, baster scrivere in fila la successione


dei gradi e dei decimi di grado di detta scala. Poi, toccando iI polso del soggetto in
esame, o un suo testimone , o pensando unicamente a lui, si sospenda il pendolino
sui vari numeri. Quello su cui l'apparecchio si metter a ruotare il grado di tem-
peratura del soggetto.
CAP. XXX - SANGUE 99

QUADRANTE DELLA TEMPERATURA


(Fie. 22)

fnterpretazione relativa dei gradi e decimi di grado:


a) da 36.,5 a 37",5 = Temperatura norrnale;
D) da 37',5 38" = Temperatura subfebbrile;
c) da 38" 39 = Febbre moderata
il) da 39 40,5 : Febbre alta;
e) da 4,5 41o = Iperpiressia, o febbre altissima.
100 CAP. XXX - ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI

110 Modo di adoperare il quadrante


1 Il radiestesista, tenute presenti le norme preliminari (N. 44)
-
e, in particolare, dopo aver orientato il quadrante, con la sinistra toc-
chi il polso del soggetto in esame, o un testimone , o, Srtplicemente,
si concentri su di lui con l'esclusione di ogni altra persona.
2 Sospenda il pendolino al centro del quadrante, e gli imprima
-
un moto rotatorio qualsiasi, che presto si muter in oscillatorio, per
oscillare su un diametro determinato.
3 Sposti successivamente, sui punti dove la cir-
- viene l'apparecchio,
conferenza intersecata dai due raggi di detto diametro. II punto
su cui il pendolino si metter a girare dar il valore cercato.

111 B PnnssroNE ARrERrosA. Il cuore pompa il sangue nei vasi (arte-


-
rie), esercitando una pressione maggiore sulle pareti dei pi grandi,
sempre minore su quelle dei piccoli, minima su quelle dei capillari.
Detta pressione si distingue in massima e minima. La massimA, o
sistolica, corrisponde a quella che si verifica nelle arterie al momento
della contrazione cardiaca (sistole). La rninima, o diastolica, quella
esistente al momento della dilatazione cardiaca (diastole).
Per misurare la pressione, i medici si servono ordinariamente
dello sfigmomanometro. Il radiestesista pu ottenere gli stessi risultati,
sia servendosi di una scala numerica con le divisioni in millimetri, sia
per mezzo del o Semiquadrante dei valori di carenza e di eccederlza >>

(N. 64-65), sia per mezzo del seguente quadrante (Fig. 23).
punto di vista fisiologico, si possono avere lievi oscillazioni
- Dal
N.B. a
della pressione, secondo le ore del giorno, in rapporto con i pasti,
con l'attivit fisica, per influsso psichico e secondo l,et (nei vec-
chi, normalmente, pi alta).
b Dal punto di vista patologico, si ha ipertensione se il valore del-
- la colonnina di mercurio supera i 150 mmHg (pu arrivare fino a
250-300 mmHg). L'ipertensione si pu verificare nei casi seguenti:
trombosi, angina pectoris, infarto, crisi vasospastiche, dolore, psi
cosi alcoolica (delirium tremens), ecc. Con alti e bassi pu veri-
ficarsi anche nei vizi cardiaci, malattie renali, pielonefrite croni-
ca, glomerulonefrite, disturbi nefrovascolari, iperaldosterismo pri-
mario (sindrome di conn), tumore delle surrenali (feocromocito-
ma), ecc.
c Si ha ipotensione se la colonnina di mercurio segna meno di
- 60 mmHg. L'ipotensione pu essere costituzionale, o dor,r:ta a in-
farto, a shock, a insufficienza cardiaca o delle surrenali, a malat_
tie infettive, o dopo emorragie massive,
t
:

CAP. XXX . SANGUE 101

QUADRANTE DELLA PRESSIONE ARTERIOSA


(Fig. 23)

In genere si possono considerare valori normali:

a) Pressione diastolica (: minima): valori oscillanti tra i 60-90


mm Hg.
b) Pressione sistolica (: massima): valori oscillanti tra i 100-150
mm Hg.

lt
t
t02 CAP. XXX . ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI

lt2 Modo di adoperare il quadrante

- II radiestesista, tenute presenti le norme preliminari (N. 44)


1
e, in particolare, dopo aver orientato se stesso, iI quadrante e la per-
sona da esaminare, con la sinistra tocchi il di lei polso o un suo
testimone , o pensi unicamente a lei, escludendo ogni altra persona.
2
- Sospenda il pendolino al centro del grafico e gli imprima un
moto rotatorio qualsiasi, che presto si muter in oscillatorio.
3
- Mentre il pendolino ruota ancora, volga la mente alla ricerca
del valore della pressione sistolica (massima).
4 l'oscillazione si sar stabilizzata su un diametro
- Quando
determinato, sposti l'apparecchio successivamente sui punti ove la
circonferenza viene toccata da detto diametro: il punto su cui il pen-
dolino si metter a ruotare dar il valore cercato.
5 I'operazione, dopo aver vlto la mente alla ricerca
- Ripeta
del valore della pressione diastolica (minima).

- II radiestesista, anche se privo di qualsiasi quadrante, pu farsi


N.B. a
un'idea della pressione arteriosa disponendo quattro dita della
propria mano sinistra unite e piegate ad arco in modo da for-
mare con il pollice un semicerchio. Poi si lasci toccare dal sog-
getto in esame, faccia scendere il pendolino lungo l'asse passante
per il centro del semicerchio formato dal pollice e dall'indice:
I - Se l'apparecchio si pone a ruotare prima di giungere al
semicerchio significa che la pressione alta.
II - Se si pone a ruotare tra l'indice e il pollice, la pressione
media.
III - Se pi in basso, bassa.
b Per misurare la propria pressione, si segua lo stesso metodo.
c - Ai radiestesisti provetti riesce di misurare la pressione propria e
- quella degli altri, pensando semplicemente i numeri a cominciare
da un minimo. Per esempio, se si tratta della pressione massima
si pensi a 90, 100, 110...; per la minima si pensi a 40, 50, 60...
Quando il pendolino si pone a ruotare, quella la cifra corri-
spondente alla pressione cercata.
113 C FnrouENzA cARDrAcA. Per frequenza cardiaca s'intende il nu-
-
mero delle pulsazioni del cuore in un minuto primo.
Il flusso continuo della corrente sanguigna regolato dal cuore,
l'organo centrale dell'apparato circolatorio. L'insieme dei moti ritmici
a intervalli regolari (pulsazioni), necessari per far circolare il sangue,
viene detto rivoluzione cardiaca. Per produrre tale rivoluzione, il cuore
si contrae (sistole) e poi si dilata (diastole) con una frequenza deter-
minata, che pu presentare alterazioni (aritmia): per difetto (bradi
cardia) o per eccesso (tachicardia).
N.B. a La bradicardia, se rilevante, pu causare pallore, vertigini, ronzii,
- svenimenti, sincope, epilessia. Se transitoria pu essere causata da
intossicazione, da tumore, da senilit.
b La tachicardia, pu essere callsata dalla digestione, dal lavoro, da
- sovraffaticamento, da eccitazioni psichiche, da parossismo, da le-
sioni cardiache. Pu essere accompagnata da pallore, vertigini, do-
lori al precordio e pu durare minuti, ore e giorni per poi cedere
improwisamente con una sensazione di colpo al cuore.
Per conoscere il ritmo cardiaco, i medici usano tastare il polso
CAP. XXX - SANGUE 103

dell'infermo o si servono dello stetoscopio oppure del fonendoscopio.


Al radiestesista pu servire il Qs3d1ar1" della frequenza cardiaca,
(Fig. 2a).

QUADRANrE r"rl},XliiuENza CARDTACA

Il ritmo cardiaco ha per valori normali 60-80 pulsazioni al minuto


primo. Quando i valori diminuiscono o eccedono si ha l'Aritmia, detta:
a) Bradicardia, se il ritmo inferiore al normale: 45-65 pulsazioni;
b) Tachicardia, se il ritmo superiore al normale: 90 e oltre pulsazioni.
104 CAP. XXX - ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI

Modo di adoperare il quadrante: come queflo esposto al N. ilO.


tt4 D Grosu,-r Rossr, o eritrociti (emazie), sono le cellule del
- san-

Per conoscere il numero contenuto in un millimetro cubico di


sangue, pu servire il n Quadrante dei globuli rossi (Fig. 25).

nelle donne incinte e nelle puerpere.


b Dal punto di vista patologico la variazione dei grobuli pu essere
- al disopra o al disotto del normale:
I - Se al disopra, si ha ra poricitemia, che pu indicare: eri-
trocitosi da stasi (Malattia di Gaisbock), policitemia primi-
tiva (Marattia di Vaquez), somministrazione di forti dosi
di ACTH e/o di cortisone, malattia renale (carcinoma), pol-
monare, della milza, ecc.
II
- Se al disotto, si ha ra origocitentia, che pu indicare: tu-

c Per conoscere Ia percentuale di emogrobina, principale costituente


- dei globuli rossi, cfr. N. 127.

Non sianto malati perch non mangiamo ci di cui abbiamo


bisogno, ma perch non eliminiamo attraverso gli escretori ci che
abbiamo mangiato di troppo.
GareNo

I nostri alimenti diventano i nostri rimedi e i nostri rimedi


alimenti.
Panqcrrso

2 I dati riguardanti Ie
variazioni fisiologiche e patologiche degli elementi del san-
gue, dell'urina, ecc. sono stati ricavati in gran parte
da SrnnrnuoNr, parametri di tqbo-
rqtorio, Roma, 1973,
CAP. XXX. SANGUE
105

QUADRANTE DEI GLOBULI ROSSI


(Fig. 2s)

Normalmente si pu ritenere che i globuri rossi contenuti in


I mmt di sangue sono:
a) nella donna: 3.800.000 - 4.500.000 circa;
D) nell'uomo : 4.500.000 - 5.500.000 circa.

Modo di adoperare il quadrantez come quelro esposto aI N. 1ro.


106 CAP. XXX . ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI

115 E Grosulr BrANcHr, o leucociti, sono le cellule del sangue che al


-
microscopio si presentano incolori, di forma ameboide e prowiste di
nucleo. Detti globuli sono capaci di esercitare la loro attivit anche
fuori dei vasi sanguigni. Attraversate le pareti dei capillari, fagocitano
i batteri penetrati nel corpo umano, le cellule estranee e vari
corpuscoli.
Per conoscere iI numero dei leucociti contenuti in un millimetro
cubico di sangue, pu servire il " Quadrante dei leucociti, (Fig. 26).
N.B. a Dal punto di vista flsiologico il numero dei globuli bianchi pu
- variare a seconda dell'et, delle condizioni di vita e nella giornata.
Per esempio: aumenta dopo i pasti, per fatica muscolare, per la
calura, a causa della gravidanza.
b Dal punto di vista patologico:
-
I - Se la variazione al disopra della norma, si ha la leuco-
citosi, che pu indicare: emorragia, malattie infettive, lue
congenita, malattia reumatica, malattie del metabolismo,
traumi, shock da trasfusione, puntura di ragno, glomerulo-
nefrite, amiloidosi del rene, emorragia cerebrale, ipertiroidi-
smo, iperpituitarismo, ipersurrenalismo, ipergonadismo, mie-
losclerosi, leucemia (cancro del sangue). Quest'ultima com-
porta un aumento dei globuli bianchi superiore a 20.000-30.000.
In caso che i globuli bianchi superassero i 36.000 (cifra
massima riportata sul quadrante), per sapere il loro am-
montare, baster sospendere il pendolino successivamente
sulle cifre seguenti: 50.000, 100.000, 150.000, 200.000, 250.000,
300.000. La cifra sulla quale il pendolino si metter a ruo-
tare quella cercata.
II - Se la variazione al disotto, si ha la leucopenia, che pu
indicare: emoglobinuria parossistica, influenza, iperspleni-
smo; intossicazione da streptomicina, da anticonvulsivanti,
da antistaminici; ipotiroidismo, ipopituitarismo, iposurrena-
lismo, ipogonodismo, cirrosi epatica, ecc.
c Per i vari tipi di leucociti, cfr. la n Formula leucocitaria (N. 127).
-
tt6 F PrasrRrNE, o trombociti, si presentano aI microscopio come
- elementi tondeggianti od ovali. Il loro compito precipuo
minuscoli
di influire sulla coagulazione del sangue, che avviene generalmente
al disotto dei dieci minuti (tempo di coagulazione).
Per conoscere iI numero dei trombociti contenuti in un millimetro
cubico di sangue, pu servire il Quadrante delle Piastrine (Fig. 27).
punto di vista fisiologico, nel neonato ve ne sono meno, ma
N.B. a
- Dal
aumentano fin dalla prima giornata di vita. Nelle donne, diminui-
scono durante le mestruazioni.
b
- Dal punto di vista patologico:
I - Se la variazione al disopra, si ha la piastrinosi che
pu indicare: anemia perniciosa, leucemia linfatica, anafilas-
si, insufficienza renale, ipoplasia midollare, porpora trom-
bocitopenica, sindrome uremico-emolitica, plasmocitoma, ma-
lattia di Biermer, agranulocitosi, ecc.
II - Se al disotto, si ha la piastrinopenia, clrre pu indicare:
leucemia, malaria, clorosi, morbo di Hodgkin, trombocitemia
idiopatica, leucosi mieloide, lesioni di tessuti, ecc.
CAP. XXX - SANGUE t07

QUADRANTE DEI GLOBULI BIANCHI


(Fie. 26)

si ammette che ,in genere, in 1 mm3 di sangue si trovano da 5.000


a 6.000 leucociti (anche fino a 9.000). Ner neonato 15.000-20.000.

Modo di adoperare il quadrantei come al N. ll0.


108 CTP. XXX . AOCERTAMENTT DIAGNOSTICI

QUADRANTE DELLE PIASTRINE


(Fis.zt)

Normalmente si pu ritenere che i trombociti contenuti in


I mms di sangue vanno dai 200.000 ai 400.000 (nel quadrante le unita
corrispondono al migliaio).
Modo di adoperare il quadrantei come al N. 110.
r
r

I
!

I
i
t
CAP, XXX - SANGUE 109
:

tt7 G
-
AzorEMrA, o concentrazione di azoto nel sangue. eui si
tratta dell'azoto ureico, non proteico, o residuo, restante dopo che le
proteine sono state allontanate.
Per conoscerne la concentrazione, pu servire il Semiquadrante
dell'azotemia (Fig. 28).
"
N.B. a Dal punto di vista fisiologico, il tasso di azoto ureico aumenta
- con l'eta, con gli sforzi fisici, con la dieta iperproteica; dimi-
nuisce con la dieta vegetariana. pu diminuire anche nella gra-
vidanza.
b
- Dal punto di vista patologico:
I - Se la variazione al disopra si ha l'iperaTotemia, che pu
indicare: insufficienza renale, glomerulonefrite, sindrome
nefrosica, sindrome epatorenale, pielonefrite, calcolosi, tu-
mori delle vie urinarie, arteriosclerosi, febbri infettive, coma
diabetico, ecc.
II - Se al disotto, si ha |'ipoazotemia. che pu indicare: alte-
razioni del parenchima epatico, malattie dei reni e della pro
stata, uso di insulina, ecc.

SEMIQUADRANTE DELL'AZOTEMIA
(Fie. 28)

Normalmente il tasso dell'azoto ureico nel sangue va da o,2o-0,40


9/100 ml, oppure 2040 mg/100 ml.

118 Modo di adoperare il semiquadrante:


I il radiestesista, tenute presenti le norme preliminari (N. 44)
-
e, in particolare, dopo aver orientato il semiquadrante, con la sinistra
tocchi il polso della persona in esame o un suo testimone , o sem-
plicemente si concentri su di lei con l'esclusione di altri.
I

9 - Bortone, La Radiestesia Applicata alla Medicina


110 CAP. XXX - ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI

2 Sospenda il pendolino al centro del semiquadrante, e gli


- un moto rotatorio,
imprima che presto si muter in oscillatorio, fissan-
dosi su un raggio determinato, il cui numero corrispondente indicher
il tasso cercato.

tt9 H BnrnuBrNEMrA, o concentrazione di bilirubina nel sangue.


-
La bilirubina una sostanza giallorossa derivante dalla distruzione
dell'emoglobina dei globuli rossi. si tratta del pigmento organico
contenuto nella bile e, in piccola quantit, nel siero del sangue. viene
prodotta normalmente nel midollo osseo, nella milza e nel fegato.
Da quest'ultimo viene eliminata insieme con la bile. E' tra i costi-
tuenti dei calcoli biliari.
Per conoscerne la quantit presente nel sangue pu servire il
Semiquadrante della bilirubinemia (Fig. 29).
"

SEMIQUADRANTE DELLA BILIRUBINEMIA


(Fie. 29)

Normalmente il tasso di bilirubinemia va da 0,20 a 0,80 mg/100 ml


di siero."
Modo di adoperare il semiquadrante: come al N. 118.

N.B. Dal puntodi vista patologico, la variazione del tasso pu essere:


a Per eccesso, o iperbilirubinemia, che pu rivelare: ittero epatico,
- anemia perniciosa, malaria, ecc.
b Per difetto, ipobilirubinemia, che pu rivelare: anemia da tu_
- mori, anemia aplastica, insufficienza renale, sideropenia, ecc.
CAP. XXX . SANGUE 111

120 I Carcntrre, cio iI contenuto di calcio nel sangue. Il calcio


- nella solidificazione delle ossa, nei processi di coagulazione,
interviene
nell'eccitabilit neuromuscolare, nella digestione di alcuni alimenti (per
es. il latte). Per conoscerne la quantit pu servire il o semiquadrante
della calcemia (Fig. 30).
"

SEMIQUADRANTE DELLA CALCEMIA


(Fig. 30)

Normalmente, la calcemia di 9-11 mg/100 ml.

Modo di adoperare il semiquadrante: come al N. 11g.

N'B. a Dal punto di vista fisiologico, nel neonato e nel bambino il tasso
- lievemente superiore. Nella donna pu diminuire nell,ultimo tri-
mestre della gravidanza.
b
- Dal punto di vista patologico:
I - Se la variazione al disopra si ha l,ipercalcemia, che pu
indicare: iperparatiroidismo (con conseguente osteodistrofia
fibrosa), iperplasia delle paratiroidi, ipervitaminosi A, ipervi-
taminosi D, morbo di Addison, policitemia, tumori alle ossa,
poliomielite, ipofosforemia.
II - Se al disotto, si ha l'ipocalcemia, che pu indicare: ipo-
paratiroidismo (che condiziona una esagerata eccitabilit
dei nervi e dei muscoli volontari: convulsioni), iponutrizione,
sindrome iposalina, ipovitaminosi D, rachitismo, pancreatite,
osteomalacia, iperfosforemia, impetigo herpetiformis, ecc.
tt2 CAP, XXX - ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI

t21 L
- Cronplrra la concentrazione del cloro nel sangue, parti-
colarmente sotto forma di cloruri di sodio e di potassio. Il cloro,
elemento chimico del gruppo degli alogeni, quasi mai allo stato libero,
ma molto diffuso allo stato di cloruri, specialmente di sodio, di potas-
sio e di magnesio, disciolti nelle acque marine, o allo stato solido in
vari depositi terrestri. Presente in quasi tutti gli organismi animali e
vegetali, partecipa alla regolazione della pressione osmotica del san-
gue, agli scambi tra ossigeno e anidride carbonica, al ricambio idrico,
alla sudorazione. Termoregolando l'organismo, mantiene l'equilibrio
acido-basico. Come acido cloridrico, sterilizza e fa digerire gli alimenti
giunti nello stomaco.
Per conoscerne la quantit pu servire il Semiquadrante della
cloremia (Fig. 3l).

SEMIQUADRANTE DELLA CLOREMIA


(Fig. 31)
Il valore normale della cloremia di 325-370 mg/lO ml corrispon-
dente a una cloruremia di 550-620 mg/100 ml.
Modo di adoperare il semiquadrante: come al N. 118.
punto di vista flsiologico il tasso alquanto maggiore nei
N.B. a
- Dal
neonati e nelle persone che condiscono i cibi con molto sale da
cucina.
punto di vista patologico:
b
- Dal
I - Se la variazione al disopra, si ha l,ipercloremia, che pu
rivelare: versamenti pleurici e addominali, scompensi car-
diocircolatori, acidosi metabolica, alcune malattie renali, sin-
drome di Cushing, ecc.
II - Se al disotto, si ha l'ipocloremia che pu indicare: stati
allergici, vomito protratto, ostruzioni piloriche, fistole inte-
stinali, sudorazioni abbondanti, polmoniti, enfisema polmo-
nare, tifo, meningiti, tumori surrenali, ustioni, alcalosi me-
taboliche, ecc.
c.ttP. xxx - sANcuB 113

M o concentrazione di colesterolo nel sangue.


- CorrsreRotrMrA,
122
Il colesterolo, sostanza lipoide proveniente in parte dagli alimenti, si
trova in forte quantit nel tuorlo dell'uovo ed in parte prodotto dal-
l'organismo stesso, nel quale molto diffuso sia in stato libero sia
combinato. Libero si rinviene nel cervello, nella bile, nelle cellule del
sangue, nelle surrenali, nel pancreas, nella pelle, ecc.; composto con
acidi grassi, si trova nei tessuti (arteriosclerosi), nei calcoli biliari.
Per conoscere la quantit di colesterolemia presente nel sangue,
pu servire il Semiquadrante della colesterolemia , (Fig. 32).
"
N.B. a Dal punto di vista fisiologico, in quantit maggiore nel sesso
- femminile, in particolare durante la gravidarza, l'allattamento e le
mestruazioni. In ancora maggiore proporzione si trova nei soggetti
che seguono diete ricche di grassi.
punto di vista patologico:
b
- Dal
I - Se la variazione al disopra, si ha l'ipercolesterolemia,
che pu denunciare: arteriosclerosi, diabete mellito, psoriasi,
tumori maligni, epatopatie itteriche, ipotiroidismo, colecisti-
te, colelitiasi, mixedema, Cozzo, ipercalcemia idiopatica, glo-
merulonefrite acuta, nevrosi, coronaropatia, salassi, emorra-
gie, anestesie, sindrome di Harbitz-Miiller, ecc.
II - Se al disotto, si ha l'ipocolesterolemia, che pu indicare:
emofilia, pancreatite acuta, tubercolosi polmonare, sommini-
strazione di cortisone e di insulina, atrofia del fegato, cir-
rosi epatica, iponutrizione, nefrite acuta, ipertiroidismo, mor-
bo di Addison, morbo di Parkinson, colite ulcerosa, caches-
sia, malattie infettive, ecc.

SEMIQUADRANTE DELLA COLESTEROLEMIA


(Fie. 32)

Il tasso normale di
colesterolo nel sangue va da 140-280 mgl100 ml.
Modo di adoperare il semiquadrante: come al N. 118.

t
I
i
I
t14 CAP. XXX - ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI

t23 N
- GrrcEMrA, o quantit di glucosio (o glicosio) nel sangue;
lo zucchero d'uva o d'amido, contenuto nelle frutta dolci (particolar-
mente nell'uva e nelle mele). Energetico per eccellenza si accumula nel
fegato e nei muscoli (glicogeno). Di facile assimilazione, nutriente
e diuretico. E' l'elemento energetico ottimale di tutti i tessuti.
N.B' La concentrazione di glucosio nel sangue regolata da vari fattori:
secrezioni d'insulina e di glicocorticoidi, funzione epatica, assorbimen-
to intestinale di glicidi, alimentazione...
Per conoscere la quantit di glicemia presente nel sangue, pu
servire il Semiquadrante della glicemia , (Fig. 33).
"

SEMIQUADRANTE DELLA GLICEMIA


(Fie. 33)
Il tasso normale di glucosio nel sangue di 0,80-1,20 9/1000 ml,
oppure di 70-100 mg/100 ml.
punto d vista flsiologico, il tasso pu variare durante la
N.B, a
- Dal
giornata in funzione delra dieta e de[attivit muscorare. Un paio
d'ore dopo i pasti si pu considerare normale se si eleva a 1,50
g/1000 ml.
punto di vista patologico:
b
- Dal
I - Se la variazione al disopra, si ha I'iperglicemia che pu
rivelare: diabete mellito, pancreatite, nefrite, iperpituitari-
smo (gigantismo, acromegalia, morbo di Cushing), ipertiroi-
dismo, ipersurrenalismo, insufficienza epatica, traumi cranici,
commozioni e tumori cerebrali, encefalite epidemica, me-
ningite cerebro-spinale, polmonite, infezioni croniche, cardio-
patie, infarto del miocardio, ustioni, obesita, tossicosi gravi_
dica, ecc.
II - Se al disotto, si ha l'ipoglicemia, che pu essere costitu_
zionale o causata da: ipotiroidismo, ipopituitarismo, iposur-
renalismo (morbo di Addison), iperinsulinismo, atrofla mu-
CAP. XXX - SANGUE 115

scolare progressiva, vomito, allattamento, diabete renale,


sforzi muscolari intensi o protratti, digiuno prolungato, iper-
dosaggio insulinico, ipoglicemizzanti orali, uso eccessivo di
caffeina, di alcool, di nicotina, malattie infettive.
Modo di adoperare il semiquadrante: come al N. 118.
124 O PorassrEMrA(o kaliemia),il contenuto di potassio nel sangue.
-
Il potassio l'elemento chimico che nel nostro organismo si trova
legato alle proteine, sotto forma di cloruro o di altri sali. Esso passa
rapidamente dal plasma alle cellule in cui contenuto. Inibisce il
parasimpatico. Partecipa alla regolazione degli scambi idrici tra cellule
e liquidi interstiziali, tra questi e il plasma. Il suo rapporto ionico
con il sodio e il calcio condizione essenziale per un normale
svolgimento di attivit vitali e in particolare nella contrazione delle
fibre muscolari. E' presente nel sale marino, ma non in quello che
si trova in commercio come raffinato o <( scelto ,.
Per conoscere la quantit di potassio contenuta nel sangue, pu
servire il Semiquadrante della potassiemia (Fig. 34).
"

SEMIQUADRANTE DELLA POTASSIEMIA


(Fie. 34)

Il tasso normale di potassio, secondo SrnnpnrroNE, va da 16 a


2l mg/100 ml di siero.6
N.B. a punto di vista flsiologico si pu constatare l'aumento della
- DaI
potassiemia nei casi seguenti: fatica muscolare, emozioni violente,
diete iposodiche o ricche di verdure e di frutta. La diminuzione
della potassiemia si verifica: nell'abbondante ingestione di liquidi,
di cibi ricchi di sodio, di liquirizia, negli stati di disidratazione.
6 Per Mor{rsrEoxn, in Manuale pratico per l'infermiera, 3gl, varierebbe da 15 a
20 mg/100 mI di siero.
t16 CAP. XXX . ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI

punto di vista patologico:


b
- Dal
I - Se la variazione al disopra, si ha l'iperpotassiemia, che
pu significare: anemia perniciosa, anemia emolitica, sin-
drome surreno-genitale, shock traumatico, sindrome da
schiacciamento, epilessia, tetania, ecc.
II - Se al disotto, si ha I'ipopotassiemia, che pu signiflcare:
insufficiente alimentazione, diarrea, vomito, poliuria, apatia e
debolezza muscolare, somministrazione di glucosio e di in-
sulina, iperaldosteronismo, morbo di Cushing, sindrome di
Menetrier, ecc.
Modo di adoperare il semiquadrqnte: come al N. 118.
125 P SoornMrA (o natremia): la quantit di sodio esistente nel
-
sangue. Il sodio l'elemento chimico, del gruppo dei metalli (Na),
molto diffuso sotto forma di composti (cloruri, bromuri, ioduri, sol-
fati) nelle acque del mare, in quelle di alcuni laghi e in giacimenti
salini, ecc.
Nell'organismo umano il piir importante catione (ione positivo),
che interviene nell'equilibrio acido-basico.
L'attivit degli ioni sodici uguale a quella dei potassici. Per,
mentre questi prevalgono nelle cellule, i sodici abbondano nei liquidi
organici. Gli ioni sodici, passando dal sangue nei muscoli, sostituiscono
in questi gli ioni di potassio, allontanatisi durante le contrazioni. Poi ri-
prendono il loro posto durante il rilasciamento (scambi ai quali pre-
siede il desossicorticosterone). In breve, il sodio il principale ione
positivo, che regola la tonicit normale dei liquidi extracellulari. Le
sue modifiche sono di solito parallele a quelle della cloremia (N. 121).
Per conoscere il tasso di sodio nel sangue pu servire il Semi-
quadrante della sodiemia (Fig. 35).

SEMIQUADRANTE DELLA SODIEMIA


(Fig. 35)
CAP. XXX - SANGUE It7

Il tasso normale di sodio va da 325 a 345 mg/100 ml di siero.


N.B. a
- Fisiologicamente varia in rapporto all'ingestione alimentare di so-
dio. Aumenta nelle mestruazioni e durante la gravidanza.
punto di vista patologico:
b
- Dal
I - Se la variazione al disopra della norma, si ha l'iperso-
diemia, che pu signicare: cardiopatie, malattie infettive,
disidratazione, iperaldosteronismo, malattia di Cushing, goz-
zo endemico, insufficienza epatica, sindrome nefrosica, dia-
bete insipido, ecc.
II - Se la variazione al disotto, si ha l'iposodiemia, che pu
significare: nefrosi, tetania cloropenica, morbo di Addison,
insufficienza ipofisaria, polmonite, diabete mellito, vomito
scompenso cardiaco con anasarca'
il:,'#rt:?*T::;":?::"'
Modo di adoperare il semiquadrante: come al N. 118.
126 Q - Unrcnlurra (uricoemia), o quantit di acido urico nel sangue.
L'acido urico una sostanza bianca, cristallina, poco solubile, molto
sensibile agli ossidanti. Di carattere spiccatamente acido, viene eli-
minato in parte con la bile, ma principalmente con l'urina, come tale
o sottoforma di sali, che costituiscono calcoli urinari. Detti sali si
accumulano anche nei tessuti (particolarmente nelle piccole articola-
zioni) formando i tofi gottosi.
Vi sono alimenti e bevande particolarmente ricchi di acido urico:
animelle, fegato, rene, acciughe, lenticchie, carne in genere, pesce,
spinaci, legumi, salse, spezie, vino rosso, birra, cioccolato, caff,
t, cacao, ecc.
Per conoscere il tasso dell'acido urico presente nel sangue, pu
servire il " Semiquadrante dell'uricemia , (Fig. 36).

..-r-.-'

SEMIQUADRANTE DELL'URICEMIA
(Fie. 36)
118 CAP. XXX . ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI

Il tasso normale di acido urico nel sangue di 2-6,5 mg/100 ml.


punto di vista fisiologico, piir alta nei primi giorni di vita.
- Dal
N.B. a
Nella donna si eleva nelle mestruazioni, nella gravidanza, nel par-
to. In tutti, nell'affaticamento e nelle diete ricche di purine. Di-
minuisce nella pubert e nella menopausa: allora la donna ne
ha il, l5o/o meno dell'uomo.
punto di vista patologico:
b
- Dal
I - Se la variazione al disopra della norma, si ha I'iperuri-
centia, che pu essere rivelatrice di: gotta, polmonite, sin-
drome di Kaplan-Klatskin, uremia, insufficienza e lesioni re-
nali, leucemia mieloide, malattie spleniche, ipoparatiroidismo,
ipotiroidismo, ustioni, alcoolismo, ipercolesterolemia, distru-
zioni massive di cellurle, tossicosi, ecc.
II - se la variazione al disotto, si ha l'ipouricemia, che pu
significare: tubercolosi o necrosi acuta del fegato, reumati-
smo grave, carcinoma epatico, ittero da ritenzione, ecc.

Modo di adoperare il semiquadrante: come quello esposto al N. 118.

R FonuuLA EMoGLoBTNA, vALoRE GLoBULARE. I leu-


127
- 115), cheLEUCocrrARrA,
cociti (N. si formano nel midollo delle ossa, possono essere
granulosi e non granulosi: i granulosi detti granulociti, si suddividono
in neutrofili, eosinofili e basofili. I neutrolili hanno il citoplasma pieno
di granuli fini e chiari, gli eosino-t'1ll si presentano con granuli pi
grossi di colore rosso-arancione, i basofili hanno anch'essi granuli
grossi, ma di colore violetto-scuro. I non granulosi si distinguono in
tinfociti (prodotti dalla milza e dalle linfoghiandole) e monociti. Questi
ultimi, pi voluminosi, insieme con i granulociti, si formano normal-
mente nel midollo osseo.
Per misurare la percentuale di questi elementi pu servire il
" Quadrante dei granulociti, dell'emoglobina e del valore globulare
(Fie. 37).
I valori normali per i:
1. GRaNuroctu NEUTRoFTLT 40-750/o
5. Mouocrrr l- 60/o
2. GRauurocru EosrNoFrlr 0- lo/o
3. GRaxurocru BASoFTLT 20-50o/o
4. LrNrocrrr 2-lOo/o

Modo di adoperare il quadrantei come al N. 110.


N.B. a punto di vista fisiologico, generalmente si ha l,aumento di gra-
- Dal
nulociti neutrofili (neutrofilia) durante la gravidanza.
punto di vista patologico:
b
- Dal
I - Se Ia variazione al disopra della norma, si ha la neutro-
filia, che pu indicare: infezioni da virus e da piogeni, intos-
sicazione da veleno di serpente e da punture di ragno o di
altri insetti, anemie emolitiche, leucemia mieloide, malattie
metaboliche, ecc.
II - Se la variazione al disotto, si ha la neutropenia, la qua1e,
in genere, presente in tutte le cause che determinano la
leucopenia (N. 115, b, II).
c Le propriet funzionali dei linfociti non sono state ancora com-
- pletamente chiarite; sembra certo che producano anticorpi.

I
CAP, XXX - SANGUE tt9

t
I
i

QUADRANTE DEI GRANULOCITI, DELL'EMOGLOBINA E DEL VALORE GLOBUTARE


(Fig. 37)

L'emoglobina, sostanza organica dalla caratteristica colorazione


rossa, presente nei globuli rossi incaricata di trasportare l'ossigeno
atmosferico, raccolto negli alveoli polmonari, a tutte le parti del corpo.
Essa costituita da una proteina (globina) congiunta a un gruppo pro-
stetico, contenente una molecola di ferro unita a quattro anelli pirro-
lici. La propriet pi importante di questo pigmento del sangue
120 CAP. XXX - ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI

quella di combinarsi con l'ossigeno (ossiemoglobina), facilmente dis-


sociabile in emoglogina e ossigeno. L'ossiemoglobina presente nel san-
gue arterioso di colore rosso rutilante, mentre nel sangue venoso
rosso scuro.
L'emoglobina presente nel sangue viene misurata con metodi colo-
rimetrici. Il valore normale di 13-16 g/100 ml.
Il valore globulare, indica la quantit di emoglobina presente in
media nei singoli globuli rossi. Il valore normale 1. Diminuisce in
alcune anemie, dette ipocromiche; aumenta in altre, dette ipercromiche.
128 S Vnrocrr or sEDrMENrAzroNn (ves): il tempo impiegato dai
globuli-rossi a separarsi dal plasma e a sedimentare.
1. Dal punto di vista fisiologico, la VES varia secondo il sesso e l'et:
a) Nell'uomo adulto, dopo un'ora di sedimentazione, va da 3 a
7 mm. Dopo due ore, pu raggiungere gli 8 mm. Dopo 24 ore
i 50 mm,
b) Nella donna, dopo un'ora, raggiunge gli 11 mm. Dopo due ore,
pu raggiungere i 15 mm. Dopo 24 ore, i 70 mm. Aumenta nella
gravidanza e nella mestruazione.
c) Nel neonato, dopo un'ora, si dovrebbero avere 2 mm. Poi va au-
mentando.
2. Dal punto di vista patologico:
a) Se la variazione leggermente al disopra della norma, pu in-
dicare: infiammazione, infezione reumatica acuta, subacuta, cro-
nica, ecc.
b) Se molto al disopra, pu indicare: shock traumatico, me-
senterite, peritonite, plasmocitoma, anemia, tubercolosi, tumore,
mieloma multiplo, macroglobulinemia prodotta da alterazione
sanguigna delle proteine, ecc.
c) Se al disotto, pu indicare: morbo di Vaquez, poliglobulia,
malattia di Nieman-Pick, ecc.
Per misurare radiestesicamente la vES, pu servire il " Righello del-
la velocit di sedimentazione , (Fig. 38).

RIGHELLO DELLA VELOCIT, DI SEDIMENTAZIONE


(Fie. 38)

Modo di adoperare il righello.. si sospenda il pendolino pi o meno


sul punto in cui il diametro Est-ovest si incrocerebbe con la circon-
ferenza ideale passante per gli estremi del righello. contemporanea-
mente, si dia un moto iniziale rotatorio all'apparecchio, chiedendo di
dirigersi verso la tacca corrispondente alla vES cercata. L'operazione
va ripetuta per i vari tempi di sedimentazione: un'ora, due ore,
ventiquattro ore.
121

Caprroro XXXI

URINA

L'urina, filtrata dai reni, uno dei mezzi principali con cui l'orga-
nismo si libera dalle scorie dei processi metabolici, dalle sostanze
estranee o da quelle tossiche, introdotte a scopo medicamentoso o per
altri fini. Le sostanze eliminate possono essere: minerali, proteiche
(derivate dal metabolismo azotato), composti ternari non azotati, or-
moni, vitamine, enzimi, ecc.
Anche l'analisi dell'urina, fatta a scopo clinico, pu essere ese-
guita dal radiestesista senza prelevare dal paziente una bench minima
quantit di urina, servendosi del n Qssdrante dei valori di carenza e
di eccedenza c}re d i valori assoluti (NN. 64-65). In caso si volessero
conoscere anche i valori relativi, ci si pu servire dei seguenti semi-
quadranti.

t29 A Quar.rrrr o'ErvrrssroNE d'urina nelle 24 ore in un soggetto


normale.- Per misurarla pu essere utile il o Semiquadrante della quan-
tit di urina , (Fig. 39).
N.B. a Dal punto di vista fisiologico, l'urina eliminata varia con l,et: fino
- agli otto anni si pu raggiungere il litro, oltre i quindici anni, tra
uno e due litri. Nell'uomo, in genere, varia dai 7.200 ai 1.400 ml;
nella donna lievemente inferiore (1.000-1.200 ml). La quantit
emessa durante il giorno da due a quattro volte maggiore di
quella emessa durante la notte.
Nello stesso individuo, il genere di lavoro, l'alimentazione, l,ecces-
siva ingestione di liquidi, la sudorazione, possono far variare la
quantit d'emissione dell'urina.
b Dal punto di vista patologico la variazione pu dar luogo a:
-
I - Poliuria, o aumento della quantit d,urina emessa, aumento
me'ito, nefrite cronica, screrosi
:T-',,:H:1"1il;"::1::te
II - Pollachiuria, o abnorme frequenza della minzione, che pu
rivelare oltre le malattie citate per la poliuria, anche: ci-
stite, calcolosi, tumori alla vescica, nefrite, prostatite, ecc.
III - IncontinenTa, che pu rivelare: paralisi dello sfintere vesci-
cale, tifo, meningite, ecc.
IY Disuria, o difficolt nella minzione spesso dolorosa, che
- pu rivelare; uretrite, cistite, prostatite, mielite, sclerosi,
tubercolosi lombare, ecc.

'-?.'f#:';i.,1irHi;:T.*',:"'#;:'1,"*?:?Jlepuri
YI Anuria, o cessazione completa di emissione, che pu rive-
- lare: calcolosi, tumore peduncolato alla vescica, spasmo
dello sfintere vescicale, fibroma, cisti, colera, awelenamen-
to, ecc.
122 CAP. XXXI . ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI

SEMIQUADRANTE DELLA QUANTITA D'URINA


(Fie. 39)
a) Nella donna: da 1.000 a 1.200 ml.
b) Nell'uomo : da 1.200 a 1.400 ml.
Modo di adoperare il semiquadrante: come al N. 118.
130 B- Prso spncrFrco. Il peso specifico o densit dell'urina indica
il potere di concentrazione e diluizione del rene. Per conoscerlo pu
servire il Semiquadrante del peso specifico dell'urina (Fig. 40).
"

SEMIQUADRANTE DEL PESO SPECIFICO DELL'URINA


(Fie. 40)
Modo di adoperare il semiquadrante: come al N. 118.
CAP. XXXI. URINA
123

rl peso specifico normale del'urina, a 15' di temperatura, va da


1'015 a 1.025 gr. Se la temperatura maggiore, ir ,.." aumenta
di
0,33 ogni grado in pi di temperatura. se la temperatura diminuisce,
anche il valore diminuisce di 0,33 per grado.
N'B. a punto di vista fisiorogic l pso specifico varia secondo i cibi
- Dar
che vengono ingeriti: aumenta con i pasti asciutti, specialmente
se a base di carne; diminuisce con i riquidi d'ogni genere, secon-
do la posizione del corpo (eretta, piegata, disiesa), secondo le
stagioni: aumenta nei mesi estivi; secondo l'et e il sesso: il neo-
nato lo ha molto basso (1.001), diminuisce nelle donne.
b punto di vista patologrco:
- Dal
I - se la variazione ar disopra delra norma, si ha |iperstenu-
ria, che pu rivelare: glomerulonefrite acuta, nefrosi lipoi_
dea, rene da stasi, scompenso cardiaco, cirrosi epatica, oli_
gurie, diabete mellito, febbre, vomito, diarrea, sudorazione,
somministrazione di ardosterone, assorbimento di nicotina,
ecc.
II - se ra variazione ar disotto, si ha lipos tenuria, che pu
riverare: insufficienza renale, glomerulonefrite al II e ar
rII stadio, poriuria, pormonite (convalescenze), pielonefrite,
tubercorosi del rene, tumori der rene, diabete insipido, rias-
sorbimento di edemi, ipotermia, ipertrofia prostatica, arca-
losi, ecc.
131 c Acroo uRrco. come s' visto, I'acido urico normalmente pre-
-
sente anche nel sangue (N. 126). si tratta della sostanza pi impor-
tante dei corpi purinici, derivanti principalmente dalle nucieoprotine
contenute negli alimenti e dalla distruzione metabolica dei nuilei
cel_
lulari. Esso si trova allo stato solido sotto forma di urati di sodio,
di potassio, ecc.
Per conoscere la quantit di acido urico contenuta nell,urina pu
servire il Semiquadrante dell,acido urico , (Fig. a1).

SEMIQUADRANTE DELL'ACIDO URICO NELL'URINA


(Fig. 41)
124 CAP. XXXI . ACCERTAMENTI DI,AGNOSTICI

Modo di adoperare il semiquadrante: come al N. 118.


Il tasso normale di acido urico nell'urina di 0,5-1 g/24 ore.
punto di vista fisiologico aumenta nelle diete ricche di pro
N.B. a
- Dal
teine e purine, nell'attivit fisica intensa. Diminuisce nelle diete
iperlipidiche e nel digiuno prolungato.

- Dal punto di vista


b patologico:

I Se la variazione al disopra della norma, si ha l'iperuricu-


- ria che pu indicare: gotta, policitemia, infezioni febbrili,
leucemia, cirrosi epatica ipertrofica, anemia perniciosa, car-
diopatie, inanizione, malattie dei reni, ingestione di caffeina,
di bicarbonato, salicilato, teobromina, acque oligominerali,
ecc.

II - Se la variazione al disotto, si ha l'ipouricuria, che pu


indicare: nefropatie, anemia, cirrosi, malattie del fegato e
delle vie biliari, awelenamenti cronici, malattie infettive, leu-
cemie, dieta vegetale, ecc.

t32 D Clonunr, sono i composti salini del cloro; se ne parlato


-
trattando della cloremia (N. l2l).I cloruri vengono eliminati dall'orga-
nismo con le urine, per 1o pi in forma di cloruri alcalini (cloruri di
sodio, di potassio). Per conoscere la quantit dei cloruri esistenti nel-
l'urina, pu servire il Semiquadrante dei cloruri (Fig. 42).

SEMIQUADRANTE DEI CLORURI NELL'URINA


(Fig. 42)

Modo di adoperare il semiquadrante: come al N. 118.

Il tasso normale dei cloruri nell'urina di 10-20 g/24 ore.


E
F

F
F

i
t
,,

i
CAP. XXXI - URINA 125

punto di vista fisiologico, aumenta


N.B. a
- Dal
e dopo le mestruazioni; diminuisce
nelle diete ricche di sale
nei bambini, nene diete iposa-
line e prima delle mestruazioni.
b
- Dal punto di vista patologico:
I - se la variazione al disopra dena norma, si ha Yipercro-
ruria, che pu indicare: nefrite, diabete mellito, cardiopa-
tie, carer,,a di potassio, riassorbimento di versamenti, mor_
bo di Addison, ecc.
II - Se la variazione al disotto, si ha l,ipoclorururia, che pu
indicare: inanizione, fase ascitica dena cirrosi di Morgagni-

:lHffi;":l"i,T,H:'?:l:ll;.iili1i;J:,,i"1h,:::ito,diarrea,
133 E
- Fosrarr. Il fosforo, elemento chimico, non si trova ribero,
ma combinato sotto forma di fosfati minerali nelle ossa e nei com-
posti organici, che emettono radiazioni luminose. In biologia costitui-
sce un elemento indispensabile. Nel corpo umano si trova disciolto
nei liquidi organici sotto forma inorganica di fosfato solubile, nelle
ossa sotto forma di fosfato insolubile, nei muscoli, nel cervello, nel
sangue, ecc. sotto altre forme.
Gli alimenti pi richi di fosforo sono: uova, carne, Iatte, fari-
nacei. Il suo eccesso viene eliminato con l'urina sotto forma di fosfato
inorganico e, in minima parte, organico. La quantit eliminata dipende
soprattutto dal genere di dieta.
Per conoscere la quantit di fosfati presenti nell'urina pu servire
il u Semiquadrante dei fosfati , (Fig. 43).

SEMIQUADRANTE DEI FOSFATI NELL'URINA


(Fie. 43)
Modo di adoperare il semiquadrante: come al N. l1g.

l0 - Bortone, La Radiestesia Applicata olla Medicina


126 CAP. XXXI - ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI

Il tasso normale dei fosfati nelle urine di 0,7-4 gl24 ore.


punto di vista flsiologico pu aumentare nei seguenti casi:
N.B. a
- Dal
ingestione abbondante di cibi ricchi di fosforo, caretza di calcio,
nell'attivit muscolare intensa. Diminuisce durante la gravidanza.
b Dal punto di vista patologico:
-
I - Se la variazione al disopra della norma, si ha l'iperfosfa-
turia, che pu indicare: iperparatiroidismo, gotta, osteomala-
cia, osteoporosi, rachitismo, rachitismo renale, polmonite,
diabete fosfaturico, tubercolosi polmonare, ulcera gastrica,
nevrosi, ecc.
II - Se la variazione al disotto, si ha I'ipofosfaturia, che pu
indicare: malattia di Paget, ipotrofia del fegato, ipoparatiroi-
dismo, tetania infantile, diabete mellito, ecc.
134 F INoacANo, o rNDrcANo, un etere indossile dell'acido solforico
-
(indossil-solfato di potassio) che si forma nell'organismo per trasfor-
mazione dell'indolo (elemento che si trova nell'olio di gelsomino e di
arancio), il quale assorbito dall'intestino, viene ossidato e coniugato
con acido solforico nel fegato; in minor parte coniugato con acido
glicuronico. Presente nel sangue in piccola quantit, viene eliminato
con l'urina.
Per conoscerne la quantit emessa con l'urina pu servire il Se-
miquadrante dell'indacano (Fig. aa).

SEMIQUADRANTE DELL'INDACANO NELL'URINA


(Fie. aa)

Modo di adoperare il semiquadrante: come al N. 118.

II tasso normale dell'indacano nelle urine di 0,005-0,020 gl24 ore.


CAP. XXXI - URINA 127

N.B' a Dal punto di vista fisiologico aumenta nelle diete ricche di pro-
- teine; diminuisce in quelle ricche di carboidrati, nellingestione
abbondante di latticini, specialmente di iogurt.
b Dal punto di vista patologico, l'eccesso di indacano, o indacanuria
- pu rivelare: epatopatie, emorroidi, enteriti, coliti, occlusione in-
testinale, stitichezza, neoplasie dello stomaco, gastrite, ulcera ga-
strica, appendicite, peritonite, tumori addominali, tubercolosi, em-
piema, ascessi cancrenosi polmonari, dermatosi, colera, tifo, morbo
di Addison, ecc.
135 G ossalArr, formati da sali ed eteri di acido ossalico. Si trovano
-
in numerosi alimenti: acetoselle, rabarbaro, t, cacao, caff, fichi
secchi, patate, pomodori, spinaci, piselli, mele, uva. Nel nostro orga-
nismo l'ossalato di calcio il pi comune. Esso viene eliminato con
l'urina in forma cristallina. I calcoli renali sono costituiti frequente-
mente da questo ossalato.
L'acido ossalico pu essere anche uno dei prodotti terminali del
metabolismo dell'acido ascorbico. Esso si forma anche durante il meta-
bolismo intermedio dei carboidrati.
Per conoscere la quantit degli ossalati nell'urina, pu servire il
Semiquadrante degli ossalati (Fig. 45).
"

SEMIQUADRANTE DEGLI OSSALATI NELL'URINA


(Fig. as)
Modo di adoperare il semiquadrante: come al N. llg.
Il tasso normale degli ossalati nelle urine di 0,01-0,03 g/24 ore.
N.B. a Dal punto di vista patologico, l'aumento del tasso degli ossalati
- nell'urina (ossaluria) pu indicare: diabete mellito, gotta, obesit,
malattie del fegato, uremia, somministrazione di salicilati, dispep-
sie, ecc.
128 CAP. XXXI . ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI

bLa diminuzione pu essere causata da somministrazione di Vit.


-
o piridossina.
Bu,
136 H Unre: si forma nell'organismo umano come prodotto ter-
-
minale del catabolismo dei prodotti azotati. Consiste in cristalli inco-
lori solubili in acqua. Essa costituisce la met circa delle sostanze
solide eliminate con l'urina. E' presente nei tessuti, nel sangue e in
piccole concentrazioni nella bile e nel latte. Viene eliminata con le
urine.
Per conoscere la quantit di urea esistente nell'urina pu servire
il Semiquadrante dell'urea " (Fig. 46).

SEMIQUADRANTE DELL'UREA NELL'URINA


(Fig. 46)

Modo di adoperare il semiquadrante: come aI N. 118.

Il tasso normale di urea nell'urina di g/24 ore.


20-35
N.B. a Dal punto di vista fisiologico l'eliminazione di urea aumenta con
- l'abbondante ingestione di acqua e di proteine, e con la sommini-
strazione di sali acidi d'ammonio. Diminuisce nelle diete ipopro-
teiche e iperglucidiche, durante lo sviluppo e nella gravidanza.
b punto di vista patologico:
- Dal
I - Se la variazione al disopra della norma pu indicare:
polmonite, pleurite, poliuria non diabetica, tifo, diabete, can-
cro, leucemia, epilessia, anemia perniciosa, ipertiroidismo,
morbo di Basedow, corea, ecc.
II - Se la variazione al disotto pu indicare: alimentazione
scarsa o vegetariana, anemia semplice, inanizione, asma, ma-
lattie che rendono difficile la respirazione (cardiopatie, ca-
chessia), malattie epatiche e renali, awelenamenti da fosforo,
arsenico, mercurio..., morbo di Simmonds, ipotiroidismo,
CAP. XXXI - URINA 129

c Nelle urine si pu verificare anche la presenza di albumina, la


- quale, normalmente, non si trova in quantit apprezzabile Essa
pu superare i 10 g/24 ore.
Se supera il tasso normale si ha I'albuminuria, che spesso in
rapporto con malattie renali, alterazioni del sangue (awelenamen-
to da piombo, fosforo...), disfunzioni intestinali, uretrite, esercizi
ginnici violenti, bagni freddi, gravidanza, genere di alimentazione,
ecc.

I_ ALTRI DATI SULL'URINA

137 A. CanarrpRr FISICI


1. Aspetto Limpido Torbido scuro Torbido lattescente
2. Colore Giallo paglia Giallo oro Giallo citrino
Giallo rosso Marrone Verdastro
3. Odore Sui generis
4. Reazione Acida Alcalina
5. Sedimento Assente Scarso Abbondante

138 B, CosrrrurNu curMrcr

1. Glucosio e sostanze
riducenti Assenti Scarsi Abbondanti
2. Corpi chetonici ) >)

3. Proteine (Albumina)
4. Muco-pus
5. Pigmenti biliari ))
6. Urobilina ))
7. Sangue

139 C. SporupNro
1. Emazie Assenti Rari Abbondanti
2. Leucociti )>

3. Filamenti di muco
4. Cellule delle vie uri-
narie
5. Cristalli vari
6. Cilindri vari )) ))
7. Microrganismi ))
130

Clprroro XXXII
FECI
140 Per f eci s'intendono i residui gastroenterici costituiti da porzioni di
alimenti non digeriti, da escrezioni viscerali, da parti di mucosa ga-
strica o di mucosa intestinale, da microbi, elementi tutti destinati a
essere evacuati.
Prima di esaminarle bisogna tener conto del numero delle scariche
giornaliere, della quantit, dell'odore, della consistenza, del colore.
Quanto a quest'ultimo per lo piir bruno. Assume invece il colore
bruno-nero quando prevalentemente lattea, nero quando sono state
ingerite ciliege, sangue; rosso-nerastro quando stato preso ciocto'
lato; rossastro quando sono state mangiate barbabietole; verdastro,
se legumi freschi; giallo-rosato, se rabarbaro; verde, se calomelano;
bianco, se bario.t
L'esame pu essere macroscopico, microscopico, culturale, chimico.
I1 radiestesista pu effettuarlo mediante il n Semiquadrante delle
feci , (Fig. 47).

sEuIouADffif,,De[e recr
1. Frammenti solidi (ossei, 5. Sangue
noccioli) 6. Muco
2. Calcoli (intestinali, biliari) 7. Pus
3. Fibre muscolari (del connet- 8. Parassiti (o loro uova)
tivo, cellule epiteliali) 9. Batteri
4. Grasso(in goccioline) 10. Virus.
Modo di adoperare il semiquadrante: come al N. 118.
1 Per la qualit, colore, forma, consistenza, odore, la loro variazione fisiologica e
patologica cfr. SrnnprlloNr, Parametri di lab orat orio, 347 -367.
t 131

CRprroro XXKII
ESPETTORATO
t4t Per espettorato s'intende il materiare proveniente dall,apparato
respiratorio, eliminato attraverso la bocca, materiale
un elemento importantissimo per rivelare le malattie "h"
dei "otri.ce
bronchi e
dei polmoni. L'espulsione pu awenire violentemente e all,improvviso
attraverso la bocca, causata da un ascesso polmonare, o da un empie-
ma pleurico, o da cisti. Detta espulsione pu anche verificarsi pu.utu-
mente, causata da alterazioni bronchiari, da lesioni polmonari ricche di
muco, che si svuotano periodicamente.
Nell'esaminarlo si tiene conto delra qualit, dell'aspetto, dell,odore,
del colore, della densit, ecc. per conoscerne la composizione pu
servire il Semiquadrante dell'espettorato (Fig. 4g).1

SEMIOUADRANTE DELL'ESPETTORATO
(Fie. a8)
Modo di adoperare il semiquadrante: come al N. llg.
1. Fibre elastiche (tubercolosi, 6. Sangue
ascesso) 7. rpiH (piatti, cilindrici)
2. Frustoli di tessuti g. Muco
3. Cristalli di acidi grassi g. pus
(cancrena) 10. parassiti
4. Cristalli di Leyden (asma) 11. Batteri2
5. Zaffi di Dietrich 12. Virus 2

1 Per
dell'espetto colore' aspetto, ecc'
2In ,1i-3?;:t"
c us, per determinarne la specie
si consulti rassitarie e relativi agenti ezio'
togici, pp,
,
Y

133

ORIENTAMENT!

Caprroro XXXIV

PER INDIVIDUARE LA TERAPIA PIU' EFFICACE

t42 Per terapeutica s'intende quella branca della medicina che tratta
dei mezzi e delle modalit usate per combattere efficacemente le ma-
lattie, le loro manifestazioni e complicazioni.
Secondo ci che si vuole ottenere, le terapie si distinguono in:
etiologiche, o causali, le quali, mediante farmaci o interventi chirur-
gici, mirano a rimuovere la causa del male; abortive, che debellano
il male con un intervento precoce, per esempio con l'uso di antibio-
tici; sintomatiche, che sopprimono o attenuano i sintomi, per esem-
pio con calmanti, ecc.
Queste varie modalit terapeutiche fanno parte della cos detta
TERAPTA ALLopATrcA, fondata sul principio galenico: contraria contra-
riis curantur. cio si cerca di ottenere la guarigione mediante la som-
ministrazione di rimedi capaci di provocare nell'individuo sano sintomi
o fenomeni che non somigliano a quelli prodotti dalla malattia che
s'intende debellare. Al contrario la rBnaprA oMEopArrca, fondata sul prin-
cipio ippocratico: similia similibus curantlr, cerca di ottenere la gua-
rigione con la somministrazione di rimedi capaci di provocare nell'indi-
viduo sano sintomi o fenomeni che somigliano a quelli prodotti dalla
malattia che si vuole debellare. In questi ultimi tempi, l'omeo-
patia, propugnata dal medico tedesco Samuele HaHNsNTaNN (1755-1843),
si molto diffusa e con essa si stanno facendo strada numerose altre
terapie alternative. Il prof. dr. Alberto Loorsporo insieme con
Giuliano FpnnrpRr -
sta pubblicando a puntate uno studio, in cui si
-
raccolgono i principali metodi diagnostici e terapeutici non tradizio-
nali.t
A mio parere tutte le terapie hanno del buono; I'importante di
scegliere quella adatta all'individuo in cura. si suol dire, infatti, che
<( non esiste la malattia, ma il malato . Mentre per
un infermo va
bene un genere di cura, per un altro non va altrettanto bene, anzi
la cura pu essere dannosa, bench ambedue affetti dallo stesso male.
Al radiestesista che vuol conoscere la terapia piir efficace e quelle
che utilmente potrebbero affiancarla pu essere di ausilio l'uso del
"Quadrante delle terapie , (Fig. 49).
N'B. In mancanza di detto quadrante, baster che il radiestesista scriva in
forma di semicerchio i nomi delle principali terapie. ci fatto, so-
spenda il pendolino pressappoco sul centro del semicerchio e, impresso
all'apparecchio un moto rotatorioqualsiasi, pensi alla terapia piir
efficace per il di cui s'interessa. Presto vedr che il pendolino
paziente
mutera il moto rotatorio in oscillatorio, flssando il suo pendolare sulla
linea corrispondente alla terapia cercata. Al fine di avere le te-
rapie coaudiuvanti, baster ripetere la stessa operazione altre volte,
finch l'apparecchio osciller parallelamente alla base del semicerchio.

t Cento modi per guarire it Guarire, pivere, Milano, 1976.


134 CAP. XXXil - ORIENTAMENTI

QUADRANTE DELLE TERAPIE


(Fie. ae)
1. MEDICA ALLOPATICA 7. CROMOTERAPICA
2, CHIRURGICA 8. MINERALOTERAPICA
3. AGOPUNTURISTICA E METALLOTERAPICA
4. RADIOBIOLOGICA 9. PRANOTERAPICA
10. DIETETICA
5. FITOTERAPICA 1I. TERAPIA FISICA E RADIANTE
6. MEDICA OMEOPATICA 12. PSICOTERAPICA (TPNOSI)

N.B' Sulle terapie non allopatiche (3-12) ho gi preparato per la stampa


una serie di studi con riferimento a questo manuale.
CAP, XXXIV - PER INDIVIDUARE LA TERAPIA PI EFFICACE 135

143 Modo di adoperare il quadrante;

I il radiestesista, tenuto conto delle norme generali (N. 44),


-
tocchi con la sinistra il polso del paziente o ponga al centro del qua-
drante un testimone (fotografia, ciocca di capelli, scritto..., NN.
3s.36).
2 Sospenda il pendolino sul centro del quadrante e, nel dare
un moto- rotatorio iniziale all'apparecchio, orienti la mente alla ricerca
della terapia pi efficace. f numeri che contrassegnano i vari settori
corrispondono alle terapie indicate.
3 l'operazione alla ricerca di una terapia complementare,
- Ripeta
da usarsi contemporaneamente o dopo la prima.
4 Ripeta l'operazione ancora una volta per conoscere se esiste
-
una terza terapia, da affiancare alle precedenti.
N.B. Se si volesse conoscere il medico pir idoneo a curare un determinato
infermo, si scriva una lista di pir nomi, ponendo accanto a ciascuno
un numero o un simbolo. Ci fatto si dispongano i numeri o i sim-
boli a una certa distanza tra loro in forma di semicerchio. Si imprima
un moto rotatorio al pendolino, chiedendo mentalmente qual' il me-
dico piir adatto. Presto il pendolino muter il moto rotatorio in oscil-
latorio, andandosi a stabilire in direzione di uno dei numeri o dei
simboli. Il nominativo corrispondente quello cercato. bene fare
l'operazione di scelta su numeri o simboli per evitare che il pendo-
lino si orienti sotto l'influsso dell'eterosuggestione o dell'autosuggestio-
ne (N, 44, 15, 16),

Non bisogna arrossire di imparare dal popolino ci che pu rtu-


scire utile all'arte di guarire
"

" Il miglior medico quello che guarisce! "

"
Nella malattia, il 'fattore principale di difesa contro gti elementi
nocitti l'organismo stesso; la riparazione dei tessuti alterati dipende
pi dall'attivit dell'organismo che dall'azione dei medicinali .
Dott. Augusto CoLrN

I
136

Ceprroro XXXV

PER VALUTARE LA CURA IN CORSO

144 In caso fosse stato deciso di sottoporre il paziente a una cura


determinata, prima d'iniziarla bene interrogare il pendolino sulla
validit di essa, servendosi del " Semiquadrante delle cure " (Fig. 50).

SEMIQUADRANTE DELLE CURE


(Fig. 50)

1. Cura molto vantag. 3. Pericolosa 5. Da sostituire


2. Benefica 4. Poco utile 6. Attendere
N.B. Questo semiquadrante pu anche servire per conoscere la validita degli
affari da intraprendere.l
145 Modo di adoperare il semiquadrante:
1 Il radiestesista, tenute presenti le norme preliminari (N. 44)
-
e, in particolare, dopo aver orientato il semiquadrante, se stesso e il
paziente, con la sinistra tocchi il corpo o un <( testimone dell'esa-
minando, o semplicemente si concentri su di lui escludendo ogni altra
persona.
2 Sospenda il pendolino al centro del semiquadrante e gli
imprima - un moto rotatorio, che presto si muter in oscillatorio, fis-
sandosi su un settore determinato, il cui numero corrispondente dar
la risposta cercata.
I Il pendolino, per esempio, ci eviter acquisti inopportuni, stringere amicizie
pericolose, ecc. Cfr. A.I.R., Bollettino, 1972, NN. 3-4, pp. 12-14.

l
{
{
r37

Caprroro XXXVI

RICERCA DEI MEDICINALI IDONEI

La ricerca dei medicinali idonei per ottenere la guarigione del


paziente di capitale importanza, perch si pu verificare il caso che
fra individui diversi, aventi lo stesso male, il rimedio efficace per uno
non lo per I'altro. Inoltre le medicine, anche se adatte a un deter-
minato paziente, possono diventare pericolose se prese con troppa
frequenza, procurando reazioni allergiche, come nel caso degli anti-
biotici. Bisogna quindi, di tanto in tanto, verificare se la cura deve
essere continuata. D'altra parte pericoloso interrompere prima del
tempo la cura iniziata; ci rischia di rendere inutili gli effetti gi
ottenuti.
146 E' di competenza del medico prescrivere i medicinali. Soltanto nel-
l'impossibilita di
consultarlo come spesso awiene nelle Missioni
d'Oltremare radiestesista- non medico pu indicare i medicinali,
il
raccomandando - al paziente di sottoporre la ricetta non appena possi-
bile all'approvazione del medico.
N.B. a Nei paesi bene organizzati, i medicinali in commercio sono au-
- torizzati dal Ministero della Sanit.
b AI paziente dichiarato inguaribile dal medico curante il radieste-
- sista non medico pu, senza dubbio, consigliare il medicinale che
a suo giudizio potrebbe salvarlo.
c Il medico prudente, se anche lui radiestesista, non manchi di ve-
- rificare con iI pendolino se il rimedio da prescrivere veramente
adatto al paziente, come fa il dottor Mtzzvot-t a cui devo la pre-
sentazione di questo libro. Lui e gli altri medici sanno bene che i
cultori di Esculapio dell'epoca moderna possono essere portatori
involontari del nuovo flagello detto latrogenesi, o Epidemia ori-
ginata dal medico r, la quale, purtroppo, fa strage dei pazienti,
aggravando le loro sofferenze senza portarli alla guarigione.l
d Una volta in possesso della medicina bene verificare se essa
- ancora in buone condizioni (N. 148).
e , opportuno insistere con il pendolino per sapere se il medicinale
- pu produrre effetti collaterali.
I- Si tenga presente che non sempre i medicinali possono essere pre-
si con qualunque liquido. In genere non vanno ingeriti con alcoo-
lici. Leggere attentamente il foglietto di accompagnamento!
A PEn LE MEDICINE ALLoPATICHE
- IIl radiestesista sospenda il pendolino sulla mano del paziente
-
o su un suo testimone )).
2 Faccia scorrere l'indice sinistro sui vari nomi delle specialit
-
farmaceutiche riguardanti la malattia diagnosticata riportate da
un prontuario -di medicina tradizionale, chiedendo mentalmente
- se tale
rimedio adatto al paziente.

1 Irrrcn, Nemesi medica, 9, 33-40.


138 CAP. XXXVI - ORIENTAMENTI

N.B. Nella ricerca delle medicine adatte, il radiestesista pu servirsi anche


dello SPA, cio del srsrEMA Dr pREVrsroNE ANGoLARE, che consiste in un
quadrilatero di cartone, legno, metallo, plastica.,. o, addirittura, dise-
gnato su un foglio di carta, Detto quadrilatero deve avere un corri-
doio centrale tra Ia branca sinistra e la branca destra; la dimensione
di quest'ultima deve essere doppia della prima. Le due branche ri-
sultano collegate tra loro da un tratto trasversale, quasi fossero le
estremit di un ferro di cavallo.
Nell'adoperarlo, posto il testimone del paziente tra le due branche,
si sospenda il pendolino tra le punte" di esse. Ci
fatto l,operatore
pensi successivamente ai vari medicinali, o tocchi i loro nomi stam-
pati sul prontuario o su un esemplare degli stessi. Se il pendolino
si pone a oscillare in direzione della branca destra, significa che iI
medicinale adatto.
Lo SPA pu essere adoperato con successo anche per le ricerche delle
medicine non tradizionali, per la scelta del medico, della posologia
ecc.r

B_ PEn LE MEDICINE oMEoPATICHE


va usato lo stesso metodo che per le medicine tradizionali, ado-
perando un prontuario omeopatico. Molto utile la ., Borsa testimoni
del P. Bounooux, consistente in una scatola con sessanta tubetti di pla-
stica, ciascuno dei quali racchiude un batuffolo di ovatta impregnata
di essenze estratte dalle erbe medicinali provenienti dal Brasile, pi
due tubetti con polvere ricavata da confetti medicinali.

C PEn LE MEDICINE FIToTERAPIcHE


-
si usi lo stesso metodo indicato per le medicine allopatiche, ado-
perando un prontuario erboristico, possibilmente illustrato. In quest'ul-
timo caso, l'indice del radiestesista, invece che sul nome dell'erba,
pu essere posto sul disegno di esso.

147 Non di rado, nella ricerca del medicinale, la risposta radiestesica


risulta molteplice, cio il pendolino indica non uno ma pi rimedi
positivi. Per sapere quali di essi il pi adatto, si operi nel modo
seguente:
1) si pongano in semicerchio i rimedi o il loro nome scritto
su di un foglio di carta -
trovati adatti, distanti tra loro circa 15 cm.
- o un suo testimon ,
2) Toccando il paziente, si sospenda il pen-
dolino al centro del semicerchio.
3) Il rimedio (o il nome) verso il quale il pendolino dirige la sua
oscillazione quello da preferirsi.
N'B. Per una riprova, si sospenda il pendolino sui vari rimedi; quello su
cui le rotazioni sono pi ampie senz,altro il migliore.

I Per una piir particolare descrizione dello SPA, del modo di costruirlo o dise-
gnarlo, per le teorie esplicative ecc. cfr. lo studio di Enrico poRRo, in ArP., La gior-
nata internazionale di radiestesia, Milano, 29-30 ottobre 1977.
139

Caprroro XXXVII

PROVA DELLA GENUINITA DEI FARMACI E DELLA LORO

EFFICACIA NEI CONFRONTI DI UN PAZIENTE DETERMINATO

una volta in possesso del medicinare adatto, prima di servirsene


bene verificare se in buono stato di conservazione o se alterato.
ci fatto, si veda se potr essere vantaggioso al paziente a cui desti-
nato.

148 A Pnova DELLA ceNulNrr


-
si sospenda il pendolino sul medicinare o su un campione di
esso: se l'apparecchio ruoter affermativamente (N. 46, 2) ii medici
nale in buono stato, se negativamente (N. 46, 3) alterato).

149 B Pnova DELL'EFFrcACra


-
Primo metodo
Il radiestesista, tenuto conto delle norme generali (N. 44) e, in
particolare, orientata la propria persona, regga con la sinistra la medi-
cina e sospenda il pendolino a circa 30 cm sopra la mano del paziente:
1) se l'apparecchio non si muove la meicina non dannosa.
2) se l'apparecchio ruota in senso affermativo, la medicina adatta.
3) se l'apparecchio ruota in senso negativo, ra medicina nociva.
N.B. a che sulla mano del paziente, il radiestesista pu sospendere
- rnvece
il pendolino sura medicina stessa, toccando con ra sinistra yin-
fermo o un suo testimone ,
b
- rl rimedio pu essere sostituito anche dal suo nome scritto su
un foglio bianco.

Secondo metodo
rnvece di sospendere il pendorino sula mano della persona, lo si
-_
i collochi a circa 8-10 cm tra l'esaminato e il medicinale. si dia un moto
i
rotatorio all'apparecchio, che presto si metter a oscillare.
I se l'oscillazione dell'apparecchio va d.all'esaminato al medi-
cinale, -significa che adatto.
2 se l'oscillazione dell'apparecchio parallelo alla linea del
petto -(in senso orizzontale) dell'esaminato, il rimedio da scartare.
tenga presente che il respouso valido soltanto nel momento
N.B. a
- Siin cui si esegue loperazione e per ra quantit di sostanza sotto,
posta a esame.
b
- ln caso si volesse sapere ra quantit maggiore o minore da pren-
dere, si chieda al pendolino per esempio: bene prenderne due
t
i (pillole, capsule, ecc.), tre, ...? .
I

t
t
I

t
t40 CAP. XXXVII - ORIENTAMENTI

Terzo metodo

Il
radiestesista, misurata la vitalit del soggetto mediante I'appo-
sito quadrante (N. 57), ponga il rimedio (o parte di esso, o iI suo nome
scritto su un foglietto) al centro del quadrante stesso e vi sospenda
sopra il pendolino. Poi, imprima all'apparecchio un moto rotatorio
qualsiasi, aspettando che si muti in oscillatorio e si stabilizzi su un
raggio determinato:
1 Se l'oscillazione si stabilizza a sinistra della linea di vitalit
trovata,- significa che Ia medicina non adatta.
2 Se si sovrappone alla linea della vitalit trovata, significa
-
che la medicina indifferente: cio non fa n bene n male.
3 Se si stabilizza a destra della linea di vitalit, la medicina
tanto- pi adatta ed efficace quanto pi l'oscillazione si awicina ai
360'.

Caprroro Xrc(VIII

COMPATIBILITA' DI PIU' MEDICINALI INGERITI INSIEME

150 Poich le medicine possono tra loro potenziarsi o neutralizzarsi,


prima di prenderle bisogna essere certi che le loro combinazioni risul-
tino utili e non dannose. A questo proposito si adopera il pendolino
nel modo seguente.
Deposti sul tavolo raggruppati insieme i diversi rimedi trovati
adatti si sospenda l'apparecchio sopra di essi, prendendo contatto con
la mano del paziente, o con un suo testimone : se l'apparecchio ruo-
ter positivamente, vuol dire che possono essere presi insieme.
N.B. a Per sapere se utile prendere pir medicinali contemporaneamen-
- te, pu servire anche il Quadrante della vitalit (N. 57).
Si pongano i rimedi al centro del quadrante, dopo di che si os-
servi se il pendolino va verso il massimo della vitalit (l8f), o
la superi, o va verso la negazione di essa (0"), Nel primo e secon-
do caso possono essere associati; non nel terzo caso,
b Certi rimedi che da soli risulterebbero nocivi a un dato orga-
- nismo, associati ad altri medicinali possono divenire benflci.
c Se il pendolo posto sul gruppo di medicinali che possono essere
- presi insieme ruota con giri pir) ampli che sui singoli vuol dire
che l'associazione di essi pi. efficace e benefica dell'uso dei
singoli.
t4l

Caprroro XXXIX

POSOLOGIA

Una volta trovato il rimedio, mediante la radiestesia si pu deter-


minare il dosaggio e il tempo opportuno per servirsene.

151 A Dosaccro
-
Primo metodo
Il radiestesista, tenuto conto delle norme generali (N. 44),
1
-
con la destra sospenda il pendolino sul rimedio (o su un campione
di esso), e con la sinistra tocchi la mano del paziente: quando l'appa-
recchio si porr a ruotare interrompa la rotazione con un colpo brusco
della mano che lo regge, dato dall'alto in basso.
2 Prima che la rotazione riprenda,
- gocce al giorno? ,r, u Quanti grammi? ,r,chieda
mentalmente:
o Quante Quante capsule?
"...
3 AIla ripresa della rotazione, conti i giri del pendolino fino
al suo- arrestarsi. Il numero dei giri corrisponder al numero delle
gocce, pillole... da prendere.
N.B. a Trattandosi di gocce, se il pendolino dopo la richiesta non girer,
- vuol dire che anche una sola goccia del medicinale di troppo.
Allora si deve ripetere l'operazione, modiflcando Ia richiesta. Per
esempio: n Quanti decimi? ".
b Per ottenere i decimi di una goccia, baster versare la goccia
- in un bicchiere contenente dieci cucchiaini d'acqua. Di questa di-
luizione si prenderanno tanti cucchiaini quanti sono i decimi ri-
chiesti.

Secondo metodo

1 I1 radiestesista, mentre si tiene in contatto fisico con il pa-


ziente -(per esempio, facendosi porre la mano su una spalla), stende la
propria mano sulla medicina e chiede (come nel metodo precedente)
se di essa basta una pillola o parte di essa. Lo stesso si dica se si
tratta di compresse, di gocce, ecc...
2 Se il pendolino si porr a ruotare significa che quella la
-
dose giusta. In caso negativo, aggiunga (o tolga) man mano un altro
po' alla medicina sino a ottenere la rotazione affermativa.
N.B. Questo metodo particolarmente adatto quando la ricerca della po-
sologia riguarda lo stesso radiestesista,

152 B TBlvrpo oPPoRTUNo


-
Per conoscere quando bisogna prendere il rimedio, si seguano gli
stessi metodi descritti per il dosaggio, chiedendo: u Questa medicina
va presa di mattinal >r, <r I digiuno? , Dopo colazione? ", ., Prima del
pasto? ,r, ., Tra un pasto e I'altro?
"...

1l - Bortone, La Railiestesia Applicata alla Meilicina


142

Caprroro XL

DIETA

153 Il buon medico, fatta la diagnosi, non soltanto ordina i rimedi


adatti, ma prescrive anche la dieta da seguire. Un'alimentazione
appropriata , infatti, la migliore delle medicine. Senonch pu
awenire che un cibo, considerato confacente per una determinata
infermit, non lo sia per il paziente a causa di qualche sua allergia o
perch il suo organismo, in quel dato momento, ron disposto a rice-
vere quell'alimento. .i

Se si dovessero fare le analisi di tutti i cibi della dieta, ci vorrebbe


troppo tempo e una grossa spesa. Invece, consultando il pendolino, con il

prontezza e gratuitamente, si avr la risposta esatta.


1 In un primo luogo, si chieda se un dato cibo (o bevanda)
buono-in s. La rotazione affermativa o negativa dar la risposta.
si trova in campagna e vuol sincerarsi se l,acqua di un ru-
- Chi
N.B. a
scello potabile, sospenda il pendolino sull'acqua, chiedendo men-
talmente: Quest'acqua potabile? Lo sar se l'apparecchio
girer in senso positivo (N. 46, 2).
b Per ottenere piir facilmente lo scopo, consigliabile di tenere nella
- sinistra un testimone della stessa acqua (N.
35).

2 Una volta conosciuto che l'alimento buono, bisogner vedere


-
se adatto a chi deve prenderlo. Trattandosi dello stesso radiestesista,
tenendo il pnedolino sospeso sulla sostanza, chieder: Questo cibo
buono per me? ,. Se l'apparecchio, muovendosi, andr verso l'opera-
tore significa che I'alimento adatto. se invece il moto del pendolino
sar parallelo al petto dell'operatore significa che l'alimento da
scartare.
Se si tratta di un'altra persona, la si tocchi con la sinistra, o si
ponga il dito sulla sua fotografia (la testa) o su un altro u testimone
(N. 35), chiedendo: Questo cibo gli conf?
".
Oppure si ponga la persona (o il testimone
" ") di fronte all'ali-
mento e il pendolino tra di loro. se I'apparecchio si muover in dire-
zione della persona (o del testimone
") significa che adatto, se paral-
lelamente al petto della persona (o al testimone ) vuol dire che non
lo .
3 pu darsi che il cibo sia adatto, ma che non convenga
- Poich
prenderlo subito, bisogner porre una terza domanda: u posso pren-
derlo in questo momento? >>, La rotazione affermativa o negativa dar
la risposta (N. 46, 2, 3).
4 Una volta conosciuta la bont di un cibo o di una bevanda
per lo-stesso radiestesista o per un'altra persona, bene determinare
la quantit da prendere, poich da essa pu dipendere la buona dige-
stione, e il benessere. secondo un medico francese noi, ordinariamente,
mangiamo due volte di pi del fabbisogno. Un suo collega gli chiese

I
CAP. XL - DIETA 143

a che servivano i due terzi eccedenti. La risposta fu questa: o Servono


a fare ingrassare i medici e i farmacisti! .
Per conoscere la quantit conveniente, sono validi gli stessi me-
todi adoperati per la posologia delle medicine (N. 151).
154 Primo metodo
1 Il radiestesista, tenendo presente le norme generali (N. 44),
regga -nella sinistra, o tocchi un campione di pane, di pasta, di carne,
ecc.
2 Imprima all'apparecchio un movimento oscillatorio e, dopo
-
che questo si sar mutato in rotatorio, l'interrompa con un brusco
colpo della mano che lo regge, dato dall'alto in basso.
3 Appena la rotazione riprender, chieda per esempio: euanti
grammi- sono sufficienti per me? ,r, Quanti per il Signor X? .
4
- conti le rotazioni, finch il pendolino si arresta. Il nu-
mero dei giri fatti corrisponde a quello dei grammi da prendere (se il
numero dei giri tendesse a essere molto elevato, si pu fare la con-
venzione che ogni giro corrisponde, per esempio, a l0 gr).

155 Secondo metodo


I il radiestesista, tenuto conto delle norme generali (N. 44),
metta -sul piatto d'una bilancia una certa quantit di cibo, alla quale
aggiunge altre piccole dosi finch il pendorino, sospeso sulla massa
cesser di ruotare in senso positivo.
2 ll dosaggio pu essere calcolato anche per le persone assenti,
con il- sussidio di un testimone ,, (N. 35), da tenere nella mano
sinistra.
t44

Caprroro XLI

GENUINITA DEGLI ALIMENTI

156 Per accertarsi che i cibi e le bevande non siano avariati, o adul-
terati, il radiestesista, tenendo conto delle norme generali (N. 44),
sospenda il pendolino sull'oggetto della ricerca o su di una parte di
esso. Se l'apparecchio si pone a ruotare negativamente (N. 46, 3) il
cibo, o la bevanda, da scartare.
N.B. Per una riprova, sospenda il pendolino chiedendo: Questo cibo
veramente guasto? , Questa bevanda veramente da scartare? ;
se si tratta di cibo guasto o di bevanda nociva il pendolino, questa
volta, invece di ruotare negativamente girer positivamente.
157 Per rnezzo del pendolino si pu anche conoscere se una bevanda
(vino, latte, ecc.) stata diluita o, come si suol dire, n battezzata>,.
Si pongano sul tavolo due bicchieri: A e B, uno accanto all'altro
a circa 15 cm di distanza. Il bicchiere A sia pieno del latte (o vino)
da esaminare; il bicchiere B con pochissima acqua. A piccole dosi
nel bicchiere B si aggiunga altra acqua e, volta per volta, si sospenda
il pendolino successivamente su A e su B:
I - Se l'apparecchio girer sempre su A e B sino al momento che
quest'ultimo diviene pieno, ci significa che nel liquido con-
tenuto in A non stata aggiunta acqua.
II - Se mentre si versa l'acqua nel bicchiere B, I'apparecchio a un
certo punto, cio prima che divenga pieno, si arresta, vuol
dire che il livello d'acqua a cui giunto corrisponde al liquido
versato fraudolentemente.

" Il digiuno un'opterazione chirurgica senza bisturi: quelli che


non ne restano guariti, nulla pu guarirli
".
n La cura del digiuno costituisce un mezzo meraviglioso di rin-
giovanimento dell'organismo e nello stesso tempo una terapia effi-
cace >>.

Dott. Edoardo BsnrHorEr

La sanit. e una buona costituzione valgono pi di tutto l'oro e



un corpo sano pi di un'immensa -fortuna r.
o Non yi ricchezza preleribile alla sanit del corpo, n 't'elicit
superiore alla gioia del cuore ".
Ecclesiastico, XXX, 15-16
146

Caprroro XLIV

ATTITUDINI

160 L'equilibrio psicofisico di una persona pu dipendere anche dalla


sua attivit, pi o meno a lui confacente. E' quindi utile conoscere le
sue attitudini riguardanti le arti, le scienze, i mestieri e le professioni,
al fine di poterlo indirizzare verso ci che egli farebbe piir volentieri
e perci con ottimo rendimento. Allo scopo ci si pu servire del
" Quadrante delle attitudini , (Fig. 51).'
t6t Modo di adoperare il quadrante:
1. Il radiestesista, tenute presenti le norme generali (N. 44) e,
in particolare, dopo aver orientato il quadrante, tocchi con la mano
sinistra l'esaminando, o un suo " testimone ,r, o si ponga in suo con-
tatto mediante il pensiero, escludendo ogni altra persona (N. 44, 5).
2. Sospenda al centro del quadrante il pendolino e gli imprima
un moto rotatorio, intendendo voler conoscere nella sezione aRrr l'atti-
tudine pi spiccata del soggetto in esame.
3. Una volta che il pendolino avr mutato la sua rotazione in
oscillazione, notare su quale settore di detta sezione stabilir il suo
moto pendolare: il nominativo corrispondente al numero del settore
indicher I'attitudine cercata.
4. Sempre nel settore ARTr, si ripeta l'operazione per conoscere
un'attitudine secondaria.
5. Con lo stesso metodo, si passi a esaminare le attitudini riguar-
danti la sezione scrENzE e, infine, quelle riguardanti la sezione
MESTIERI C PROFESSIONI.

N.B. a
- Per i fanciulli sotto i dieci anni si sta ancora nel nebuloso. Il
responso comincia a essere valido dopo il primo decennio.
b Per i ragazzi che hanno superato i dieci anni bene ripetere di
- tanto in tanto l'esame, poich la loro intelligenza e le loro atti-
tudini si trovano ancora in via di sviluppo (NN. 60-61).
c Per una verifica, si sospenda il pendolino sul numero del settore
- ottenuto: se l'apparecchio si pone a ruotare positivamente se-
gno che il responso giusto.

" Il prevenire i mali meno costoso, pi -facile e pi efficace


che curarli ".

1 Ideato dall'ingegnere Zllu,e (Serie di quadranti, N. 7), viene riprodotto alquanto


nodificato dall'autore di questo manuale. L'avere sostituito semplici numeri ai nomi
si evitano gli errori che possono provenire dalla eterosuggestiong e dall'autosuggestione
(N. 44, 17-19).
CAP. XLIV - ATTITUDINI 147

QUADRANTE DELLE ATTITUDINI


(Fie. 51)

l. Musica 9. Geografia 17. Teologia 25. Agricoltura


2. Pittura I0. Matematica 18. Giurisprud. 26. Impiego pubblico
3. Scultura 11. Astronomia 19. Sanitaria 27. Impiego privato
4. Architettura 12. Fisica 20. Tecnica 28. Casalinga
5. Lettere 13. Chimica 21. Legge 29. Artigianato
6. Oratoria 14. Medicina 22. Sacerdozio 30. Mestieri vari
7. Filosofia 15. Agraria 23. Insegnamento
8. Storia 16. Scienze nat.li 24. Yita militare
148

Caprroro XLV

SIMPATIA E ANTIPATIA PSICOSOMATICA

162 La felicit delle persone coniugate dipende soprattutto dall'armo-


nia che vige tra i coniugi. Il matrimonio dev'essere intrapreso per
completare la propria personalit, ricevendo dal consorte o dalla con-
sorte quanto manca al singolo: aiuto, affetto, compagnia. ,, Non
bene che l'uomo sia solo disse Dio prima di creare la donna gli
- -
far un aiu.to degno di lui,, (Genesi, II, 18).
La natura provvede a fornire all'uomo e alla donna l'aiuto com-
plementare, mediante le differenze, soprattutto psichiche, che caratte-
rizzano i due sessi. In genere, l'uomo manifesta maggiore creativit,
fornito di intelletto analitico, prevale in lui il senso di universalit, di
obiettivit nei giudizi, e di stabilit nelle decisioni. La donna invece
pii.r concreta, piir ricca di sentimento, portata verso il particolare, ma
pir mutevole.
Tuttavia non tutti gli uomini e non tutte le donne nascono con
tali caratteristiche differenziali. Come vi sono uomini dalle qualit
prevalentemente femminili, cos vi sono donne dalle qualit prevalen-
temente maschili. E' necessario, perci, che quanti intendono unirsi
in matrimonio si accertino della loro complementariet, sottoponen-
dosi all'esame radiestesico della polarit (N. 37). Se i due risultano
di polarit uguale, sono disadatti. Se invece risultano di polarit
diversa sono adatti. Perci l'esame andrebbe fatto prima del fidanza-
mento, preferibilmente su testimone fotografico , pr meglio evitare
l'eterosuggestione (N. 44, 16).
Se il pendolino ruoter nello stesso senso e sul medesimo lato del
petto dell'uno e dell'altro (per esempio sul sinistro, dalla parte del
cuore), significa che i due sono di polarit uguale. Invece, se ruoter
in senso contrario, i due sono di polarit diversa. In caso di polarit
uguale presumibile che si avr un'unione infelice; in caso di polarit
diversa, presumibile che si avr un matrimonio felice.
N.B. a l'unione fosse gi in atto e veramente risultasse infelice, pi
- Se
che il medico pu essere utile un buon padre spirituale il quale,
consigliando la preghiera e l'uso dei Sacramenti, elevi i coniugi
a Dio per impetrare la forza di mutua sopportazione e compren-
sione.
b Si tenga presente che sull'attrazione o repulsione di due persone
- pu influire il colore degli abiti da essi indossati, quello dei mo-
bili e dell'ambiente in cui soggiornano. Secondo lo Zaupa, l'uomo
vestito di nero (+) si sente attratto dalla donna vestita di bian-
co (-) o di celeste (-), ma prova repulsione verso una vestita di
rosso (+). Viceversa un uomo vestito di blu (-) o di bianco (-)
si sente attratto da una donna vestita di giallo (+), di arancio-
ne (+), di rosso (+) o ai nero (+).r

1 Cfr. Zeltpa, Elementi di radiestesia, 151, e la Serie di quadranti, N, l,


CAP. XLV - SIMPATIA E ANTIPATIA PSICOSOMATICA 149

163 Per conoscere le qualit e i difetti delle persone che si vogliono


unire in matrimonio, dopo aver tracciato su di un foglio di carta
bianca alcune caselle uguali, si scrivano in esse le qualit pi o meno
necessarie per una unione felice (I Gruppo), e i difetti che potrebbero
renderla infelice (II Gruppo).
Ecco un esempio:

I Gnuppo II Gnuppo

lntelligenza Bont Egoismo Gelosia Pigrizia

Lealt Fedelt Ubriachezza Infedelt Prodigalit

Fatto ci, il radiestesista, tenuto conto delle norme generali


(N. 44), mentre con la destra sospende il pendolino sul u testimone ,
ponga la punta di un bastoncello (p. es. di una penna biro), tenuto con
la sinistra, successivamente sui nomi segnati nei riquadri, chiedendo
mentalmente se il soggetto ha quelle qualit o quei difetti. La risposta
si avr dal modo in cui girer il pendolino (N. 46, 2,3).'

t64 Per conoscere il grado della qualit o del difetto, vi un metodo


molto semplice: il radiestesista, posta la mano sinistra sulla spalla
del soggetto in esame o su un suo testimone ,, tenendo sospeso il
pendolino alla base su cui poggia un cerchio immaginario la cui circon-
ferenza passa per le estremit della riga contenente gli aggettivi sotto-
elencati, imprima all'apparecchio un moto rotatorio e attenda che esso
si ponga a oscillare verso uno degli aggettivi. Quello sar il grado
della qualita o del difetto.

MOLTO MEDIO SCARSO,

" Chi ha trovato una moglie buona ha trovato un tesoro, ha rice-


vuto una grozia dal Signore ".
Proverbi, XVIII, 12.

2 Si consultino anche i quadranti della Pmsrrr (NN. 4' e 5: Serie ili quadront,
e il quadrante ideato dal Glueu (cfr. VrNcr, Radiestesia teorica e pratica, 105),
150

Clprroro XLVI

SESSO DEL NASCITURO

165 se si desidera conoscere a quale sesso appartiene un nascituro ci


si pu servire dei seguenti metodi:

Primo metodo
l. Il radiestesista, tenuto conto delle norme generali (N. aa) e
dopo essersi orientato al Nord, dica alla donna di mettersi davanti
a lui.
2. Mentre con la destra sospende il pendolino nel vuoto, punti
l'indice sinistro verso l'addome della gestante: se l'apparecchio si pone
a ruotare destrorso, si tratta di un maschietto, se sinistrorso di una
femminuccia (ci naturalmente per i radiestesisti di polarit positiva:
N.46,2).
N.B. a
- In caso di gravidanza multipla il primo responso riguarda il na-
scituro pir dotato di energia vitale.
b Per avere il secondo responso, si insista a tenere il dito puntato
- verso l'addome della gestante. Il pendolino, dopo un breve arre-
sto, riprender a ruotare indicando il sesso del gemello. E cos
per altri possibili feti maturi.
c L'esame (fatto anche su fotografia) deve effettuarsi nei giorni in
- cui la gestante non sente alcun turbamento.
d Perch il responso sia pi sicuro, bene altendere il settimo me-
- se di gravidanza.

Secondo metodo
Il radiestesista, tenendo la mano sinistra piuttosto vicina all'addo-
me della gestante, con la destra sospenda il pendolino successivamente
sulle lancette di una bussola. se l'apparecchio si metter a ruotare
sulla lancetta indicante il Nord, significa che il nascituro di sesso
maschile, se invece ruoter sulla lancetta indicante il sud, di sesso
femminile.'
N.B. si tenga presente che l'esperimento non sempre d la risposta esatta,
Gli errori, come sembra, devono essere attribuiti al fatto che le ra-
diazioni del feto pi che riflettere lo stato fisico, riflettono i caratteri
psichici. Per esempio, se il nascituro maschio possiede caratteri psi-
chici in prevalenza femminili, il pendolino si comporter come se si
trattasse di una femmina. Viceversa, se prevalessero i caratteri psi-
chici maschili in un nascituro femmina.2

r Z,rlrre, Elementi di radiestesia, 256-258.


2 Giovanni F. VluNr, Radiazioni fisiche e racliazioni psichiche, ricerca del sesso dei
nascituri, it Antologia del pendolo, Quaderno 3, p. 11.
151

Caprroro XLVII

ORDINE SISTEMATICO DA SEGUIRE NELLE RICERCHE

166 Quando ci si accinge a un controllo radiestesico circa lo stato di


salute di una persona, dopo aver annotato su una schedina le sue
generalit e quanto spontaneamente essa riferisce, si riportino anche
i risultati delle ricerche, scrivendo uno sotto l'altro i nomi delle varie
malattie o squilibri con accanto il valore di carenza o di eccedenza
(NN. 64-65). Lo spazio che resta a destra servir per poter annotare,
successivamente, i valori riguardanti il regresso, la stazionariet o l'au-
mento del malessere, come pure i rimedi da suggerire.
L'ordine delle ricerche sia pressappoco il seguente:

1 Diagnosi chiroscopica (per le donne non anziane): NN. 66-67.


2- Esame per conoscere lo stato di salute in generale: NN. 55-56.
3- Misura della vitalit psicosomatica: NN. 57-59.
4- Ricerca noopsichica: NN. 60-6I, e delle attitudini: NN. 160-161.
5- Ricerca dei sentimenti: NN. 62-63.
6- Diagnosi mediante i valori di carenza e di eccedenza: NN. 64-65.
7- Diagnosi mediante le placche-antenna: N. 68.
8- Diagnosi mediante Ie radiazioni dr squilibrio: NN. 69-70.
9- Cromodiagnosi: N. 71.
10
- Diagnosi di conferma: NN. 72-73.
11
- Diagnosi su tavole anatomiche: NN. 74-75.
12
- Diagnosi mediante i sintomi morbosi: N. 76.
13
- Ricerca della disvitaminosi: NN. 77-92.
14 - Esame delle ghiandole endocrine: NN. 93-101.
15
- Stato dei cinque organi fondamentali: NN. 102-108.
16
- Accertamenti sul sangue e sulla circolaz. sanguigna: NN. 109-128.
17
- Esame dell'urina: NN. 129-139.
18
- Esame delle feci: N. 140.
19 - Esame dell'espettorato: N. 141.
-
Naturalmente, non necessario eseguire tutte le diagnosi e le
ricerche elencate, ma si faranno quelle richieste dal caso. Per le per-
sone di sesso femminile si inizi con la diagnosi chiroscopica per accer-
tarsi dello stato emopoietico e dello stato ostetrico-ginecologico (me-
struazione, gravidanza).
Di somma importanza sono: Misura della vitalit Ricerca psi-
cologica per evidenziare possibili squilibri mentali -
diagnosi croma-
tica diagnosi della disvitaminosi -
diagnosi su tavola anatomica
- sui sintomi morbosi.
diagnosi - -
Completata la serie delle ricerche e annotati i risultati degli accer-
tamenti, bisogner individuare la terapia piir efficace (NN. 142-143);
valutare la cura in corso (N. laa); cercare i rimedi idonei (NN. 146-
t52 CAP. XLVII . ORIENTAMENTI

-148); accertarsi della genuinit dei medicamenti e la loro efficacia nei


confronti del paziente (NN. 148-149); la compatibilit di pitr rimedi
presi insieme (N. 150).
Quanto all'attuazione della cura, si consigli al paziente di ritornare
dal proprio medico o di recarsi da quello scelto dal pendolino (N. 143).
Se non fosse possibile ricorrere ad alcun medico, il radiestesista, ri-
schiando le sanzioni previste dalla legge (N. 23), pu cercare lui stesso
il rimedio pi adatto (N. 146, b, c), preferibilmente nel campo omeo-
patico (o fitoterapico) poco o nulla pericoloso, determinarne la poso-
logia (N. 151), l'orario opportuno (N. 152) e consigliare la dieta da
seguire (NN. 153-155).
N.B. a
- Affinch il paziente non si allarmi, il caso di non fargli co-
noscere tutti gli squilibri riscontrati a suo carico, anzi alcune volte
bene occultare il nome delle malattie ritenute irreversibili, come
per esempio il cancro. Ci va fatto anche se l'infermo vuole co-
noscere tutta la verit, assicurando che non si lascier in nes-
sun modo impressionare (N. 49).
b In caso di cromodiagnosi (N.71), volendo non far conoscere alpa-
- ziente la sua malattia, invece del nome di questa, si annoti il co-
lore corrispondente,

Si tenga presente che la buona terapia, piir che annullare i sinto-


mi, deve cercare di ristabilire la salute, combattendo la causa del male
e, in primo luogo, risollevando lo stato psicofisico delf infermo.
Se la malattia diagnosticata provenisse da un disordine morale,
conviene con delicatezza consigliare al paziente la via della virt, poi-
ch una volta liberato dal vizio e rasserenata la coscienza, ben pro-
babile che, anche senza i medicinali, rifiorisca in lui la salute perduta.

l
r.53

CONCLUSIONE

LA RADIESTESIA SCIENZA E ARTE

DELL'AVVENIRE

San Giovanni, l'evangelista, cos definisce l'Altissimo: o Dio


Amore ,,t volendo dire che Dio 1'o Amore per essenza , mentre noi
uomini, creati a Sua immagine e somiglianza, siamo I'o Amore per
partecipazione .
Il pensiero greco aristotelico stoico defin l'uomo Animale ra-
gionevole includendo nel termine ragionevole la capacit di amare,
"
propria degli esseri spirituali. Poich la divina Rivelazione ci ha fatto
conoscere che siamo partecipi della divina Natura ,,2 mediante la Gra-
zia, cio l'Arnore, conviene completare la definizione aristotelica met-
tendo in rilievo quest'ultimo elemento; L'somo l'animale ragione-
vole capace di amare soprannaturaimente , cio in relazione con Dio
e con la propria salvezza eterna. Sempre dalla divina Rivelazione, ci
noto che i nostri Progenitori, creati da Dio in stato di grazia, peccando
ne vennero privati; conseguentemente non poterono trasmettere ai po-
steri I'elemento amore e per riacquistarlo fu necessaria la Reden-
zione operata da Ges.
Purtroppo, insieme con la Grazia, 'uomo non riacquista i doni
preternaturali con i quali fu creato, in particolare, l'esenzione dal dolo-
re e dalla morte. Gli rimane per il senso radiestesico, cio la sensi-
bilit di captare e interpretare le radiazioni emesse dagli altri esseri.
Detto senso, esistente in noi sin dal concepimento, con il passare degli
anni, per iI prevalere della ragione sull'istinto, si mortifica o addirit-
tura si atrofizza. Tuttavia come dimostra l'esperienza la sensi-
bilit radiestesica pu essere - risvegliata e sviluppata. con- l'aiuto del
pendolino, superando nel campo della conoscenza tempo e spazio, dive-
niamo pir simili alla Beata Trinit, creatrice e sostentatrice dell'uni-
verso, che si perpetua con infinite vibrazioni.
La sensibilit. radiestesica grande tra i doni di Dio oltre ad
accrescere in noi l'amore verso-la Fonte di tutti i beni, ci d - occasione
di praticare l'amore verso il prossimo, accrescendo in noi la possibilit
di beneficarlo. Alla radiestesia, scienza di vita, apportatrice di benes-
sere fisico, spirituale e sociale riservato un grande avvenire.
Bench non tutti i reperti radiestesici siano infallibili come del
resto non lo sono quelli delle altre attivit umane essi ci- forniscono
-
L Prima lettera, IY, 6.
2 Seconda lettera di Pietro, I,4.

,
t54 CONCLUSIONE

risultati mirabili, particolarmente nel campo della medicina. E' quindi


auspicabile al dire di Giorgio DrscRy che i medici, anche se dap-
- o contrari
prima scettici, - ne diventino cultori
alla radiestesia, appas-
sionati per trovare in essa un valido aiuto e un'utile riprova della
esattezza delle loro diagnosi e delle ricerche di laboratorio. Se non
altro, sarebbe utile che i medici avessero a fianco un radiestesista per
cos dire di professione, capace di collaborare sia nel campo pratico
sia in quello scientifico.3 Il dottore Fioravanti caroanr, dal suo studio
di Assisi, cos mi scrive:
Mi occupo da tempo di bioradiologia e considero l'uomo urr risuonatore
dell'universo e, come tale, capace attraverso le radiazioni di determinare
ci che sopra e sotto la terra pu riuscirgli utile per la sua economia e
per le sue speculazioni.
Lo stesso medico-radiestesista, in una sua pubblicazione, esalta la
scienza radiestesica:
L'Homo sapiens aprir l'era del terzo millennio e il suo sensorio avra
per conquista l'imponderabile, questa divina cinetica che, scongelata dalla
materia, ci far angeli nuovi in questo paradiso perduto, dove la vita verr
riconsacrata da un pi grande amore e dar posto all'.Elomo radians che,
con le sue fanfare di luce, marcer pi agile e pi sicuro verso il grande
awenire dello spirito.a
Mi piace porre termine a questa mia fatica augurando a quanti
mi hanno seguito, in particolare ai discepoli di Esculapio, che il Crea-
tore conceda loro di scoprire in se stessi 1l senso radiestesico, di svi-
lupparlo e di servirsene in aiuto dei fratelli sofferenti.

A. M. D. G.

3 Drscnv, La radiesthsie dans le monde, 24.


1

a La Psicobiofisira, 6.

i
.
;
15s

APPENDICE

.4
- PRINCIPALI MALATTIE
BRA DEL CORPO
RIGUARDANTI GLI ORGANI, APPARATI E MEM.
UMANO

N.B. I elenco stato compilato sulla base dei principali trattati


- Questo
di anatomia patologica e di medicina interna; in particolare su
quelli dei dottori KeurnaNN, Vauzprrr e Iurnozzr.
2 Per l'indicazione dei vari organi, apparati e membra, al fine di
- facilitare l'opera del radiestesista, si preferito adottare l'indice
alfabetico arnzich l'indice organico adottato dalla medicina tradi-
zionale.
3 Il suffisso osi indica Lln processo degenerativo, ite indica un
- processo infiammatorio, oma indica tumore (benigno o maligno).
ALLUCE: Artrosi giovanile (Morbo di ronarie): Acrocianosi - Acromelal-
Perthes-Calv) - A. valgo - Osteoar- gia (Morbo di Tirrel) - Aneurisma:
trite tubercolare - Gotta. dissecante, embolico, enterico, me-
ANCA: Coxa vara - Lussazione conge- senterico - Angiectasia - Anomalia
nita - Osteoartrite tubercolare delle coronarie (arciformi) - Arte-
(Coxite t.). riosclerosi della polmonare, perife-
ANO: Atresia incompleta - Emorroidi rica degli arti inferiori, degli arti
- Fistola - Ragadi - Proctite - Tu- superiori - Arterite acuta, cronica,
more benigno - Tumore maligno. luetica, da lupus eritematosus si-
stemico - Arterite periferica, a cel-
AORTA: Aneurisma, dissecante - Ano.
malia dell'arco aortico, dell'aorta lule giganti, reumatica, da ipersen-
toracica, spasmo dell'aorta addo- sibilit, da reumatismo obliterante,
minale - Aortite addominale nella da tumore benigno, da tumore ma-
sindrome solare, brucellare, granu- ligno - Arterite di Horton, di Hub-
lomatosa, luetica, reumatica, scle- ner - Aterosclerosi - Calcificazione
roatrofica, sclerogommosa, sigmoi- - Comunicazione idiopatica dell'aor-
dea, sopracoronarica, valvolare, ta con la polmonare - Endoarterite
cronica da artritismo, da compres- obliterante giovanile - Eritema -
sione neoplastica, da sifilide, ulce-
Eritrocianosi sopramalleolare - E-
rosa - Arteriosclerosi periferica del-
ritromelalgia (Morbo di Weir-Mit-
l'aorta addominale - Ateroma aor- chell) . Fleboarterioectasia genui-
tico - Aterosclerosi - Atresia - Cal- na, diffusa - Ipertensione essenzia-
cificazione - Coartazione congeni- le - Malattia di Ralraud - Malfor-
ta - Comunicazione aorto-polmona- mazione - Necrosi - Periarterite
nodosa (Morbo di Kussmaul) - Sin-
re (Perviet del dotto di Botallo) -
Destroposizione - Dilatazione idio- drome da compressione, trombo-
- embolica - Stenosi - Teleangiecta-
patica Ectasia senile - Embolia
addominale - Ipertensione primiti-
sia - Tromboangioite obliterante
(Morbo di Winiwarter-Buerger)
va, essenziale - Ipoplasia congeni-
Trombosi.
ta - Medionecrosi - Rottura nell'e-
sofago - Spasmo addominale - Sto
ARTI (Vedi: Anca, Cosce, Gambe, Ma-
nosi aortica congenita - Trombosi ni, Piedi, Spalle): Acromegalia -
Aplasia congenita - Artralgia - Ar-
dell'aorta addominale.
trite acuta, allergica, anchilopoieti-
APPENDICE: Appendicite acuta, cro- ca, brucellare, colibacillare, defor-
nica, da corpo estraneo, empiema mante, gonococcica, infettiva, lueti-
appendicolare. ca, meningococcica, piogenica, reu-
ARTERIE (Yedt. Aorta, Capillari, Co- matica . Artrosi deformante, di-
156
APPENDICE A

smetabolica, emofilica, neurodistro- ne...), da ingestione (cereali, frutti


fica, neuropatogena, da calcolosi di mare...) - Bronchite - Bronchiec_
renale, da diabete, da disturbi in- tasie - Bronchiolite, capillare, ca-
testinali, da eczema, da frattura, tarrale, acuta, cronica _ Broncopol-
da gotta, da idroarto intermitten- monite acuta, cronica, batterica,
te, da lipoma arborescente, da lus- carbonchiosa, virale, pestosa, pneu-
sazione, da malformazione, da mio- mococcica, streptococcica, a foco_
site ossificante, da obesit, da po- laio disseminato, da bacillo di
liartrite cronica, primaria, discra- Fraenkel-Weichselbaum, da esche-
sica, infettiva, da psoriasi, da reu- richia coli (colibacillosi) - Tumore
matismo, da sifilide - pseudoar- benigno - Tumore maligno.
trosi - Tumore benigno - Tumore BULBO PONTINO: Ascesso - Emor-
maligno.
ARTICOLAZIONI: Alterazione ragia primitiva - Infiammazione a-
degene- cuta - Leuco-mielite centrale - Nu-
rativa delle cartilagini - Amiloido-
si - Anchilosi primaria, secondaria cleopatia vascolare - poliomielite
- Aplasia congenita, parziale, tota- anteriore acuta, cronica _ Rammol-
le - Artrite acuta, infettiva (pseu- limento - Paralisi bulbare progres_
doreumatismo), anchilopoietica, an-
siva (labioglossofaringea di Du-
chenne) - Tabe - Trombosi _ Tumo-
chilosante, cronica, gonococcica,
gottosa, meningococcica, paratifica, re benigno - Tumore maligno,
purulenta (osteoartrite), reumatoi_ CALCAGNO: Esantema sottocalcanea-
de (poliartrite cronica), tifica, tu_ re.
bercolare, da emofilia, da lebbra _ CAPELLI: Alopecia leprosica, sifiliti-
Artrosi cronica, primitiva, secon_ ca - Calvizie - Canizie precoce -
daria, deformante, da sifilide, da Ipertricosi - Pediculosi - Seborrea
tubercolosi - Calcificazione _ Cer- - Tigna favosa, microsporica, tri-
cini marginali - Cifosi - Corpi li_ cofitica.
beri nella necrosi epifisaria aset_ CAPILLARI (Yedi; Arterie, vene): In-
tica - Corpuscoli orizoidei _ Distor- fiammazione,
sione - Emorragia - Frattura - Gan-
gli pararticolari - Infiammazione - CARDIAS (Yedi Stomaco).
Lassit congenita - Lipoma arbo- CAVITA' ORALE (yedi: Denti, Farin-
rescente - Lordosi - Lussazione ge, Gengive, Ghiandole salivari,
congenita - Malformazione _ Morbo Mandibola, Mascella, palato, Ton_
di Duplay (periartrite scapolo-ome- sille, Ugola): Infiammazioni beni_
rale) - Morbo di Falty, di Madelung, gne delle parti molli: ipertrofia e
di Pott, di Still - Osteoartrite _
tumori epiteliali, macrocheilia e
Pigmentazione (deposizione di pig_ macroglossia, tumori benigni dei
menti nelle cartilagini) - poliartri_ tessuti connettivi - Infiammazioni
te cronica, primaria, malattia di cistiche linguali, sottolinguali: ci-
Bouillaud, infettiva - pseudoartro- sti dei dotti branchiali, dermoidi,
si - Rigidit congenita _ Spondilite ranula - Granulomi infettivi da ac-
asbestiforme della cartilagine tinomicosi, da lebbra, da morva,
Tumore benigno - Tumore mali da mughetto, da sifilide, da tuber_
gno. colosi - Ipertrofia tumorale - Mal-
ASCELLE (Yedi: Ghiandole ascellari). formazioni: disturbi di sviluppo,
BARBA: Ipertricosi - Sicosi. fessura del labbro (labbro lepo-
BOCCA (Yedi: Crnit. orale). rino), del mascellare, del palato,
gola di lupo - Stomatite catarrale,
BORSE MUCOSE (yedi: Tendini). cronica, flemmosa, pseudomembra_
BRONCHI: Adenopatia tracheo-bron- nosa, pustolosa da microrganismi,
chiale - Alterazioni del calibro, cir- ulcerosa, vescicolosa - Tumore ma-
colatorie, infiammatorie, infiamma- ligno.
zioni granulomatose specifiche CERVELLETTO: Affezione atrofico
Antracosi, pneumoconiosi - Asma degenerativa, corticale, parenchi-
bronchiale, religiosa, dispeptica, na- matosa, progressiva _ Ascesso
sale, uremica, da corpo estraneo, Atassia ereditaria - Gomma - In-
da inalazione (polline, peli, fari- fiammazione - Malattia di Hippel-
APP. A . PRINCIPALI MALATTIE
157

-Landau - Malformazione congenita congenita - Mania - Mioclonoepi-


- Tubercoloma - Tumore benignn lessia di Univerricht - Nevrastenia
- Tumore maligno. - Nevrosi - Paralisi agitante (mor_
CERVELLO (Yedi: Corpi striati, Dien- bo di Parkinson): generale, pro-
cef alo, Epif isi, Extrapiramidale, I- gressiva (demenza paralitica), pseu-
pofisi, Meningi, Seni endocranici): do-bulbare, da parassiti - persona-
Affezione atrofico-degenerativa (i- lit psicopatica - Presbiofrenia -
diozia amaurotica, malattia di pe- Pseudosclerosi (morbo di Westphal-
rusini, di Pick, morbo di Little) - Strumpe), spastica (Morbo di Ja-
Alterazioni flogistiche cerebrali, a cob) - Psicosi del climaterio - Rab-
tipo sistematizzato circolatorio, re- bia - Schizofrenia - Sclerosi a plac-
gressivo, senile - Aneurisma - Apo- che (polisclerosi): diffusa, occipi-
plessia - Arteriosclerosi - Ascesso - tale, parietale, piramidale, tempo-
Atrofia - Calcificazione dei vasi - rale - Stato fibroso, lacunare, ma-
Cefalea - Corea cronica (morbo di niaco-depressivo, spongioso - Trom-
Huntington) - Corea minore (mor- boangioite obliterante (morbo di
bo di Sydhenam) - Cisti postapo- Burger) - Trombosi della carotide
plettica - Cisticercosi - Colpo di interna (morbo di Moniz) - Tumo-
calore - Commozione - Compres- re benigno - Tumore maligno.
sione - Congestione (iperemia atti- CIECO: Processo vermiforme - Tiflite.
va, passiva, lenta) - Contusione - CIGLIA (Yedi Occhio).
Convulsioni - Degenerazione pro- CISTIFELLEA (Vedi: Vie biliari).
gressiva (morbo di Wilson) - De- CLITORIDE (Yedi: Vulva).
lirio - Demenza (alcoolica, cronica, COLLO (Yedi: Arterie, Ghiandole lin-
precoce, senile) - Disturbi psichi-
f atiche, Muscoli, Tiroide, Vene):
ci - Cretinismo (da alcool, da lue, Cisti congenite - Torcicollo conge-
da marihuana, da mescalina, da nito (dei neonati, dei fanciulli).
morfina, da simpamina) - Disfagia COLON: Anomalie congenite - Atonia
- Edema - Ematoma - Embolia - - Cisti - Colite specifica: batterica,
Emiplegia - Emorragia - Encefa- criptogenetica, leucemica, micetica,
lite acuta, cr<lnica, emorragica (non membranosa di Jackson, mucosa
purulenta, purulenta), infantile, Ie- (mixoneurosi), mucomembranosa,
targica (epidemica, non epidernica), sifilitica, spastica, tubercolotica, ul-
da brucellosi, da coxsackie, da dif- cerocancrenosa, da corpo estraneo,
terite, da virus echo, da epatite da infarto, da metazoi, da perito-
virale (virus B, virus C, citomega- nite, da protozoi, da spirochete,
lovirus), da ipertensione, da lue da trematodi (bilharziosi), da tos-
congenita (paralisi progressiva), da sici - Diarrea - Dissenteria (bacillo
malaria, da miceti, da morbillo, da di Shiga-Kruse, ameba istolitca) -
parassitosi, da parotite, da rabbia, Diverticolosi - Dolicocolon acquisi-
da rosolia, da rickettsia, da sar- to, congenito - Enterocolite acuta,
coidosi, da sclerosi (periassiale, cronica - Ernia - Fecalomi _ Fistola
concentrica da scorbuto, da tifo stercoraria - Flemmone _ Follicoli
petecchiale, da toxoplasmosi, da linfatici - Gangrena - Invaginazione
vaccinazione (antirabbica, antivaio- - Maiformazione - Megacolon (Mor-
losa, antipolio) - Encefalomalacia bo di Hirschaprung): congenito,
(rammollimento, tromboangioite o- secondario, psicotico_ Melena _ Oc_
bliterante, trombosi) - Endoarteri- clusione -
Perforazione - pericolite
te nodosa - Epilessia sintomatica, - Poliposi - Pneumatosi - Stenosi
corticale (morbo di Jackson) - Fol- neoplastica, tubercolare - parassiti
lia arteriosclerotica, depressiva, - Paratifo A, B - Tifo - Tumore be-
malinconica, paranoicale - Idiozia nigno Endometrosi - Tumore ma_
- Idrocefalo - Infantilismo - Intos_ ligno.
sicazione - Ipertrofia - Ipocondria COLONNA VERTEBRALE: Ascesso -
- Isterismo - Lacune di disintegra- Artrite - Artrosi - Cifosi (gobba) _
zione - Malattia mentale (perma- Cifoscoliosi - Malformazione - Sa_
nente, saltuaria, transitoria, di cralizzazione delle ultime verte-
Struge-Weber) Malformazione bre lombari - Scoliosi - Spina bi

12 - Bortone, La Radiestesia Applicata alla lvledcina


fida occulta, ventosa - Spondilite - DENTI: Abrasione fisiologica - Agna-
Spondilosi - Spondilolistesi - Spon- zia - Anomalia di eruzione, di for-
dite anchilopoietica - Tubercolo- ma (dente a cacciavite, a falce, mo-
si ossea (morbo di Pott) - Tumore lari a borsa da tabacco), di volu-
benigno - Tumore maligno. me, di struttura (radici soprannu-
CORDE VOCALI: Afasia - Noduli. merarie), di occlusione, di posizio-
CORONARIE: Angina pectoris vera -
ne - Carie: recidiva, secca, di 1',
Arteriosclerosi - Infarto - Pseudo-
2, 3" grado - Cementopatia - Cisti
(apicale, adamantina) - Concrezioni
angina.
(tartaro) - Decidui - Denti di Four-
CORPI STRIATI: Eteroatipia - Tic nier, di Hutchison, di Moon - De-
da lesione. positi pigmentari - Disodontiasi del
CORPO CALLOSO (Yedi: Cervello). 3' molare (dente del giudizio) - Di
COSCE: Artrite - Artrosi - Flebite - sturbi dello sviluppo dentario
Gotta - Sciatica - Tromboftebite Foci - Imbianchimento - Ipoplasia
migrante - Varici. dello smalto - Lesione cuneiforme
CRANIO (Yedi: Fronte, Seni parana- - Macrognazia - Paradenziopatia
sali): Disostosi craniot'acciale - (piorrea alveolare) - Paradontite a-
Frattura. picale acuta, cronica - Polignazia -
CRASSO, Intestino (Vedi: Colon). Pulpite acuta (semplice, purulenta,
CUORE (Vedi: Coronarie, Endocar- atrofica, ematogena, parziale, tota-
dio, Miocardio, Pericardio, Polso): le, traumatica), cronica (gangreno-
Alterazione delle pareti cardiache sa, ulcerosa), iperplastica esterna
- Aneurisma - Aritmia - Asistolia - (pulpoma), iperplastica interna
Atrofia senile - Blocco atrioventri- (granuloma), metaplastica - Ru-
colare, senoatriale - Bradicardia dimenti dentari (denti senza smal-
(morbo di Morgagni-Adams-Sto- to) - Sepsi focale stomatogena -
kes) - Cardiopalmo - Cardiopatie Tumore benigno - Tumore mali-
gno.
congenite (persistenza del canale
arterioso, del forame secondario, DIAFRAMMA: Cisti - Ernia - Esofago
del tronco ventricolare destro, si- corto da paraesofagia - Fessura
nistro) - Cianosi - Comunicazione aortolombare caLtsata da arresto
interventricolare isolata, con insuf- di sviluppo: agenesia circoscritta,
ficienza aortica, corr stenosi infun- parziale, totale - Infiammazione -
dibolo-polmonare - Cuore polmo- Relaxatio - Spasrno - Tumore be-
nare acuto (Embolia polmonare), nigno - Tumore maligno.
cronico - Disturbi di conduzione DIENCEFALO: Adiposi - Diabete in-
atrioventricolare - Extrasistolia sipido - Distrofia adiposo-genitale
Fibrillazione atriale, ventricolare - (morbo di Frhlich) - Disturbi del
Fluttuazione atriale, auricolare sonno: cataplessia, geloplegia, nar-
Idro pericardio - Insufficienza val- colessia, sonnambulismo - Malattie
volare aortica - Malformazione di dell'ipotalamo - Sindrome talamica
alto grado (acardia, ectopia, diver- - Tumori talamici benigni, maligni.
ticoli del cuore, multiplicitas cor- DUODENO: Anomalia congenita-Duo-
dis, cor triatrium, atresia e steno- denite - Diverticolite - Malforma-
si dell'aorta, delle coronarie, de1 zione - Megaduodenio - Parassito-
tronco arterioso) - Nevrosi cardia- si: anchilostomiasi, anguillulosi, a-
ca - Soffio valvolare - Stenosi aor- scaridosi - Periduodenite - Stasi
tica valvolare (infundibolare) del- duodenale - Stenosi duodenale
l'istmo cardiaco, della polmonare - Tumore benigno - Tumore mali-
Tachicardia parossistica - Traspo- gno - Ulcera.
sizione completa dei grossi vasi - ENCEFALO (Vedi: Cervello).
Vizio valvolare da insufficienza ENDOCARDIO: Endocardite: acuta,
aortica (mitrale, polmonare, tricu- batterica, cronica, di Libman, di
spidale) - Vizio valvolare da steno- Sacks, fibroplastica, reumatica, ri-
si (aortica, mitralica, polmonare, corrente, parietale, sierosa, ulcero-
tricuspidale). poliposa.
CUTE (Vedi: Pelle). EPIFISI: Alterazioni regressive: cisti,
T
T
*
$

APP. A - PRINCIPALI MALATTIE 159

concrezione calcarea - Macrogeni- Cirrosi atrofica (di Morgagni), i-


tosomia precoce (sessualit preco- pertrofica (morbo di Hanot), pig-
ce) - Tumore benigno - Tumore mentaria (diabete bronzino, emo-
maligno. cromatosi) - Cisti da echinococco
EPITELIO (Yedi; Pelle, Mucosa). - Colica epatica - Congestione at-
ESOFAGO: Atonia - Cardiospasmo - tiva (piccola insufficienza) - Dege-
Cisti - Diverticoli da trazione, da nerazione epato-lenticolare (morbo
pulsione - Esofagite (sindrome di di Wilson) - Empiema colecistico -
Plummer-Vinson), catarrale, croni- Epatite acuta, cronica, infettiva
ca, flemmosa, linfatica, necrotica, (da amiloidosi), batterica (amebia-
pseudo membranosa, pustolosa, si, brucellosi, colibacillosi, da clo-
specifica: da fungo actinomices, stridium, da bacillo di Hansen, da
difterica, discrasica, distrofica, e- bacillo di Kisato, da bacillo di
morragica, ipogenerativa, peptica, Koch, da leishmania, da plasmo-
postoperatoria, produttiva, suppu- dium, da rickettsie, da treponema
rativa, da sifiiide, da tubercolosi - pallidum, da tularemia) - Epatite
Esofagomalacia - Fistola - Lebbra infettiva, acuta, emolitica, da ri-
- Malformazione congenita - Mu- tenzione, da pileflebite suppurati-
ghetto - Paralisi - Perforazione - va, da piletrombosi, trombosi por-
Spasmo - Stenosi - Tumore beni tale, tromboflebite portale) - Epa-
gno - Tumore maligno. tite ipertrofica biliare cronica - E-
EXTRAPIRAMIDALE, Sistema: Ateto- patite tossica: alimentare, allergi
si - Corea - Mioclonia - Mioritmia ca, da funghi, da farmaci, da fat-
- Morbo di Parkinson (sindrome tori endogeni, da favismo - Epatite
parkinsoniana) - Morbo di Wilson virale, da fistola arterovenosa-epa-
- Spasmi. toportale, da infarto, da stasi -
FACCIA (Vedi: Pomelll): Acne - Con- Epatite nel morbo di Hand-Schuel-
gestione cranio-facciale - Eczema - ler-Christian - Fegato grasso - Istio-
Emiatrofia - Emipertrofia - Nevo - citosi (Morbo di Nieman-Pick) -
Tumore benigno - Tumore mali- Itterizia - Lipoidosi (Morbo di
gno. Gaucher).
FARINGE (Vedi: Gola): Adenoidi - FEMORE (Yedi: Arti).
Angina difterica, scarlattinosa, ul- FRONTE (Vedi: Cervello, Seni fron-
cero membranosa (morbo di Plaut- tali).
-Vincent) - Ascesso - Atrofia - Ci- GAMBE: Artrite - Artrosi (rachitismo)
sti branchiale e det dotto tireo- - Gotta - Reumatismi - Tubercolo-
glosso - Croup - Difterite faringea si tibio-tarsica - Ulcera varicosa -
- Diverticoli faringei - Faringite a- Varici.
cuta, aftosa, catarrale, gangrenosa GANGLI NERVOSI PERIFERICI (Ve.
- Faringite cronica aspecifica, spe- di: N ervi cerebro-spinali).
cifica: leprosa, sifilitica, tubercolo- GENGIVE: Ascesso - Epulide - Fisto-
tica - Disturbi della motilit: pa- la - Gengivite da scorbuto, da tar-
ralisi, spasmo - Disturbi della sen- taro, diabetica, ipertrofica (fibro-
sibilit: anestesia, iperestesia, ne- matosa, elefantiasi delle gengive),
vralgia del glosso faringeo, para- ulcerativa nella Malattia di Hand-
estesia - Fistola - Malformazione -Schueller - Christian - Gengivostoma-
congenit - Manifestazioni a carat- tite: da stomatite, da paradenzio-
tere emorragico: emofilia, leucemia patia, nell'intossicazione da bismu-
mieloide cronica, Morbo di Wer- to - Tumore benigno - Tumore ma-
loff - Manifestazioni ulcero-necro- ligno.
tiche: agranulocitosi, leucemia a- GHIANDOLE ASCELLARI: Ascessi -
cuta, mononucleosi infettiva - Mi- Tumore benigno - Tumore mali-
cosi: actinomicosi benigna di Fra- gno.
enkel, mughetto, sporotricosi - Tu- GHIANDOLE LINFATICHE: Adenite
more benigno - Tumore disembrio- acuta, cronica, specifica (da brucel-
plastico - Tumore maligno. losi da leishmaniosi) - Linfoadenite
FEGATO: Anomalia di forma, di vo- suppurativa, tubercolare - Linfo-
lume (epatomegalia) - Calcolosi - granulomatosi benigna (morbo di
I
{
160 APPENDICE A 1
t
1

It
Besnier-Boeck-Bhaumann), maligna Cieco, Crasso, Duodeno, Peritoneo,
(granuloma maligno, morbo di Retto, Tenue): Actinomices - An-
Hodgkin o di Sternberg-paltauf) - chilostoma duodenale - Anguillula -
Linfosarcomatosi di Kundrat. Antrace - Atrofia - Calcoli - Car-
GHIANDOI-E SALIVARI (Paroticli, bonchio - Colera - Dilatazione del
Sottolinguali, Sottomascellari): A- lume - Dissenteria (amebica, ba-
denite primaria, secondaria - An- cillare) - Diverticolo congenito -
gina di Ludovici - Calcolosi - Cisti Edema delle pareti - Embolia -
(parassitarie, ranule) - Fistola del Emorragia - Enterite catarrale,
dotto di Stenone, del dotto di Wir- flemmonosa, pseudo-membranosa,
sung - Granulomi infettivi - In- regionale - Ernia addominale, dia-
fiammazione acuta, cronica, speci- frammatica, inguinale (esterna, in-
fica (actinomicosi, sifilitica, tuber- terna, obliqua), inguino-crurale,
colare) - Scialorrea - Tumore be- ombelicale, perineale, retroperito-
nigno - Tumore maligno - Tumo- neale - Estroflessione della parete
re misto. - Intossicazione alimentare - Ipe-
GHIANDOLE SEBACEE: Acne - Ec- remia congenita, passiva - Lebbra
zema seborroico - Seborrea gras- - Linfogranulomatosi - Malforma-
sa, oleosa, secca. zione del canale - Necrosi da ir-
GHIANDOLE SUDORIPARE: Adenite. radiazione - Occlusione (atresia) -
GHIANDOLE SURRENALI: Aberran- Parassiti animali: infusori, flagel-
ti - Accessorie - Iperfunzione rni- lati, lamblia, ossiuri vermicolari,
dollo-surrenalico, morbo e sindro- rizopodi, tenia (botriocefalo, tenia
me di Cushing - Ipertrofia - Ipo- saginata, tenia solium), trematodi,
funzionali: insufficienza congenita, trichomonas, trichiuris, tricocefalo,
cortico-surrenale acuta, iperaldoste- vermi a ventosa - Parassiti vegeta-
ronismo, ipoaldosteronismo (pri li - Paratifo - Restringimento (ste-
mario, secondario) - Tumore be- nosi) - Tifo addominale - Trom-
nigno - Tumore maligno (paragan- bosi dell'arteria mesenterica (di 1",
glioma, feocromocitoma). 2", 3", 4" stadio) - Tubercolosi -
GINOCCHIA: Artrite - Artrosi - Con- Tumore benigno - Tumore mali-
tusione- Ginocchio valgo - Gotta - gno.
Idrarto - Osteoartrite tubercolare IPOFISI: Adiposi - Acromegalia (gi-
- Sinovite. gantismo) - Atrofia - Cachessia
GLANDE (Yedi: Pene). (morbo di Simmonds) - Degenera-
GLOTTIDE: Edema - Spasmo. zione - Distrofia adipo-genitale
GOLA (Vedi: Faringe, Laringe, Para- (morbo di Froehlich) - Disturbo di
tiroidi, Tiroide): Bolo isterico - In- sviluppo, di circolazione - Infiam-
fiammazione da vaiolo - Influenza. mazione - Iperpituitarismo ante-
GOMITI (Yedi: ArticolaTioni). riore, globale (dell'et adulta, del-
GONADI (Vedi: Ipofisi, Pene, Testi- l'et evolutiva, infantile, nanismo
coli, Ovaia, Utero, Vagina, Vulva): parziale) - Magrezza - Malforma-
Ipergenitalismo - Iperparatiroidi- zione congenita - Oliguria di ori-
smo - Iperpituitarismo - Ipersur- gine postoperatoria - Sindrome di
renalismo - Ipertiroidismo - Ipoge- Larvrence-Moon-Bardet-Biedl - Tu-
nitalismo - Ipoparatiroidismo - Ipo- more benigno - Tumore maligno.
pituitarismo - Iposurrenalismo IPOTALAMO (Yedi: Diencefalo).
Ipotiroidismo. IRIDE (Yedi: Occhi).
GUAINE TENDINEE (Yedi: Tendini). LABBRA: Erpete - Labbro leporino
GUANCE (Vedi: Trigemino): Acne - semplice, completo, bilaterale -Scle-
Eruzioni - Nevralgie - Tumore be- rodermia - Tumore benigno - Tu-
gno - Tumore maligno. more maligno.
ILEO: Ileo dinamico, meccanico - I- LARINGE (Vedi: Corde vocali, Glot-
leite terminale - Perileotifo - Coli tide, Gola): Afonia - Cisti - Croup -
te. Difterite - Disfonia - Disturbi cir-
IMENE (Vedi: Vulva). colatori - Edema - Emorragia -
INGUINE (Yedi: Linfoghiandole). Laringite acuta, artritica, catarrale,
INTESTINO (Vedi: Ano, Appendice, condritica, erpetica, flemmonosa, i-
APP. A. PRINCIPALI MALATTIB 161

poglottica del bambino, pericon- MANI: Acrocianosi - Acrodinia - Ar-


dritica, pseudomembranosa, ulcero_ trite - Artrosi - Dermatofizia - Ec_
membranosa - Laringite cronica, a- zema - Edema - Geloni - Mano ad
specifica, specifica: aftosa, da mi_ artiglio, a mestolo, a tridente, co-
cosi, da lebbra, da lupus, da scle- reica, da predicatore, da ragno.
roma, da sifilide, da tubercolosi,
dei cantanti e degli oratori, pachi- MASCELLA: Anomalia di forma, di
dermica, secca (atrofica), stridula -
struttura, di volume - Cisti _ Flem_
Laringo-tracheite - Malformazione mone - Fessura del mascellare _
congenita - Paresi e paralisi ner_ Frattura - Infiammazione da sifi-
vosa nel neonato, delle corde voca-
lide, da tubercolosi - Osteite - O-
steoperiostite - Sinusite mascellare
li, muscolare - Raucedine - Sidero- - Trisma - Tumore benigno - Tu-
si - Spasmo respiratorio - Tumore
benigno - Tumore maligno - Turbe more maligno.
sensitive (vetus laringeo). MEDIASTINO: Alterazione da posi-
LINFOGHIANDOLE: Atinfocitosi - A- zione - Cisti - Mediastinite actino-
trofia - Cloroma - Infiammazione - micotica, acuta non purulenta, pu_
Iperplasia linfoide, macrofollicola- rulenta, aderenziale, callosa, con_
re - Lebbra - Leucosi - Linfoade_ sensuale (pneumomediastinica), cro-
nite acuta addominale, cronica, su- nica aderenziale, fibrosa, scleroade-
bacuta, virale benigna - Linfocito- siva - Mediastinopericardite - Tu-
si infettiva - Linfogranuloma ingui- more benigno - Tumore maligno.
nale, maligno - Malattia da graffio MENINGI del Cervello, del Midollo
del gatto - Malattie virali - Monu- spinale: Meningite, asettica, setti_
cleosi infettiva - Reticolosi - Sifi ca: a eziologia pneumococcica, bat_
lide - Tifo addominale - Tuberco- terica, blastomicotica, carbonchio-
losi - Tularemia - Turnore benigno
sa, da actinomyces, da aerobacter
- Turnore maligno. aerogenes, da alcaligenes foecalis,
LINGUA: Cisti congenita (mucoide, da ascaridi, da aspergilli, da aste-
dermoide) - Glossopatia cronica, roides, da bacillo di Friedlander,
atrofica di Moeller-Hnnter, dei ca_ da bacteroides, da blastomicosi, da
chettici, dei dispeptici, sideropeni- brucellosi, da candida, da cocci_
ca - Malformazione (lingua scrota- dioites imrnitis, da bacillo difteri-
le) - Glossite acuta, cronica, esfo- co, pseudodifterico, da emophilus,
liativa (a carta geografica), profon- da escherichia coli, da klebsiella
da, superficiale, da carenza vita- pneumoniae, da leptospire, da mi_
minica, da lebbra, da sifilide, da crococcus tetragenus, da mono-
tubercolosi - Micosi (actinornicosi, nucleosi infettiva, da mucormi-
istoplasmosi, mughetto) - Tumore cosi, da pasteurella septica, da
benigno - Tumore maligno, piocianeo, da pneumococco, da
LOMBI: Lombaggine (lombalgia acu- proteus, da rickettsie, da salmonel-
ta) - Lombarizzazione della lu ver- la, da sporotricum, da stafilococ-
tebra sacrale - Lombartrosi - Lom- co, da streptococco, da torula, da
bosciatalgia. toxoplasma, da virus coxsackie, da
MAMMELLA: Agalattia - Anomalia - virus dell'encefalomiocardite, da
Ascesso - Cisti - Displasie mam- virus echo, da virus erpetico, da
marie - Echinococcosi - Infiamma- virus influenzale, da virus parotiti-
zione - Ipergalattia - Ipertrofia - co, da virus poliomielitico - Menin-
Ipogalattia - Leucemia - Linfogra- gite, enterococcica, erpetica, gono-
nuloma - Lipomatosi - l,{alattia di coccica, lenta, leptospirosica (o dei
Paget (del capezzolo) - Malattia di giovani porcai) - Meningite linfo-
Bowen - Malformazione - Mastite citaria benigna - Meningite menin-
acuta dei neonati, della pubert - gococcica, micetica, purulenta, non
Parassitosi - Ragadi del capezzolo purulenta, parainfettiva, sierosa, si
- Sifilide - Sporocitosi - Tuberco- filitica acuta, simpatica, tubercola-
losi - Tumore benigno - Tumore re - Pachimeningite cervicale iper-
maligno. trofica di Charcot, interna, emor-
MANDIBOLA (Yedi: Cavitt orale). ragica (ematoma della dura ma-
t62 APPENDICE A

dre) - Tumore benigno Tumore te acuta (con tumefazione) - Sple-


maligno. nite cronica (con cirrosi epatica) -
MIDOLLO SPINALE: Atrofia - Apla- Splenite purulenta, a focolaio
sia - Iperplasia - Ipoplasia - Emia- Splenite tromboflebitica (congesti
trofia di Aran-Duchenne - Angioma- zia) - Tumore benigno - Tumore
tosi emorragica familiare (Morbo maligno - Tumore spodogeno - Vi
di Rendu-Osler) - Ascesso - Atrofia zio di posizione.
di Pierre-Marie, muscolare, nevriti- MIOCARDIO: Atrofia - Danno da ra-
ca, mielogena, miopatica, primiti- diazioni - Disturbi del ritmo car-
va, progressiva - Commozione spi diaco, d'irrorazione, di ricambio
nale - Compressione midollare vitaminico - Infiammazione - Le-
Contusione - Degenerazione cordo- sione traumatica - Miocardite acu-
nale - Distrofia miotonica (morbo ta, cronica, infiltrativa, da virus,
di Steinert) - Ematomielia - Ere- da parassiti, idiopatica, intersti-
doatassia spinale (morbo di Frie- ziale, ipertrofica, luetica, reumati-
dreich) - Eritremia acuta, cronica ca, tubercolare - Trombi - Tumore
- Eritroblastosi - Eritroleucemia - benigno - Tumore maligno.
Eterotopia della sostanza grigia - MUSCOLI SCHELETRICI (Vedi:
Granulomatosi - Infiammazione Lombi): Atrofia - Contratture - E-
(mielite) - Iperplasia reticolosa - dema da stasi (ristagno) - Fibro-
Leucemia mieloide - Leucomielite: miosite - Miastenia (,[orbo di Erb-
centrale, poliomielitica, anteriore Goldflam) - Miopatia da reumati-
acuta, cronica, tabe dorsale - Ma- smo acuto, primario traumatico -
lattia di Hand-Scheller-Christian - Miosite batterica, ossificante pro-
Malformazione - Meningite cere- gressiva, parassitaria, virale (coxa-
brospinale - Mielite: acuta, croni- chie: gruppo A, B) - Polimiosite -
ca, cervicale, dorsale, lombare, tra- Strappo.
sversa - Mielofibroma - Mieloma: NASO (Vedi: Seni pero:rcsali): Atro-
solitario, diffuso - Mielofibrosi - fia delle fosse nasali - Cisti folli
Mielosclerosi - Necrosi midollare - colari, radicolari - Croste - Defor-
Neurite ipertrofica - Osteomielo- mazione - Deviazione del setto -
sclerosi - Paralisi ascendente acuta Epistassi - Foruncoli - Ipertrofia
(morbo di Landry) - Paralisi spina- della mucosa - Lesioni della muco-
le spastica - Paraplegia familiare sa - Morva - Poliposi, deformante
spastica - Parassiti - Plasmocitosi di Woskes - Ragadi del vestibolo -
extraossea - Policitemia - Rammol- Rinite acuta, allergica, difterica -
limento - Schiacciamento - Sclero- Rinite cronica, aspecifica, specifi-
si amiotrofica (morbo di Charcot), ca: afiofica (ozena), catarrale, iper-
combinata, laterale, multipla (a trofica, rinoscleromatica (primaria,
placche) - Mielopatia specifica: da secondaria), sierosa, tubercolare -
lipoidosi, da malaria, da tesauri- Rinofima - Rinoscleroma - Sicosi
smosi, da tetano, da tubercolosi (follicolite delle vibrisse) - Tumore
(Morbo di Pott), da anemia iper- benigno - Tumore maligno - Turbe
trofica, da herpes zoster (zona), da dell'olfatto: iperosmia, iposmia, pa-
lebbra, da leucemia, da morbo di rosmia - Ulcera del setto nasale.
Gaucher, di Nieman-Pick, di Op- NERVI CEREBRO-SPINALI: Altera-
penheim - Siringomielia - Tumore zioni - Anestesia - Cataplessia -
benigno - Tumore maligno. Chinetosi - Emicrania - Emispa-
MILZA: Anemia - Ascesso amebico, smo facciale, pneumogastrico, spi-
tubercolare - Asplenia - Atrofia nale - Esaurimento - Idrofobia -
- Embolia - Emorragia - Ingros- Ipereccitabilit - Isterismo, convul-
samento - Infarto - Iperplasia sivo - Melanconia - Narcolessia -
reticolosa, granulomatosa, da si Nervosismo - Neurosi celiaca - Ne-
filide, tubercolosi - Lesione da vralgia brachiale, coccigodinica,
echinococco - Milza porfiroide a crurale, femorocutanea, intercosta-
chiazze, a prosciutto - Oligoemia - le, occipitale, spermatica, subor-
Parasplenite - Parassiti - Perisple- bitale (trigemino), del nervo fre-
nite - Sindrome di Banti - Spleni- nico, dello sciatico - Nevrastenia -
APP. A . PRINCIPALI MALATTIB 163

Nevrite ascendente, dismetabolica, membranosa, tubercolare, da acti


da infezione, da intossicazione - nomicosi, da piscina, da sporotri-
Paralisi agitante (morbo di parkin- cosi, da streptococco - Contusione
son), progressiva, radicolare (infe- del bulbo - Corpo estraneo nella
riore, media, superiore), del nervo cornea - Coroidite - Dacrioadenite
frenico, del nervo muscolocutaneo, acuta, cronica - Dacriocistite - Dal-
del nervo otturatore - polineurite tonismo - Dermatite delle palpe.
- Radicolite - Sclerodermia - Spa- bre, del sopracciglio - Dermatosi
smofilia - Tumore benigno - Tumo- delle palpebre, del sopracciglio -
re maligno. Deviazione coniugata forzata - Ec-
NERVI CRANICI: topion - Entropion - Episclerite
I paio: Olfattivo - Esoftalmo infiammatorio - Fe-
II paio: Ottico rita della cornea - Glaucoma
III paio: Oculomotore comune cronico, irritativo acuto, sempli-
IV paio: Trocleare ce - Idroftalmo - Ipertrofia
V paio: Trigemino Iridociclite - Irite - Lenticolomio-
VI paio: Oculomotore esterno o pia - Neuromielite ottica - Nevrite
abducente ottica - Oftalmia - Oftalmite fa-
VII paio: Facciale coanafilattica, gonococcica dei neo-
VIII paio: Acustico nati, simpatica - Oftalmoblenorrea
IX paio: Glosso-faringeo da inclusi - Oftalmoplegia familia-
x paio: Pneumogastrico o Vago re, nucleare, progressiva (demen-
XI paio: Spinale o Accessorio za) - Orzaiolo - Panoftalmite - Pe-
del Vago ridacriocistite flemmonosa - Ptosi
XII paio:Ipoglosso bulbare, palpebrale - Retinite al-
Degenerazioni varie: Neuriti - Ne- buminurica, glicosurica, pigmento-
vralgie - Paralisi - Paresi - Spasmi sa, sifilitica - Sclerite - Simblefa-
- Tumore benigno - Tumore mali- ron - Stenosi del dotto lacrimale -
gno. Strabismo concomitante, conver-
NEUROVEGETATIVO, Sistema: Acro- gente, divergente, paralitico - Sub-
cianosi - Adiposi dolorosa (morbo lussazione del cristallino - Traco-
di Dercum) - Angioneurosi - Gan- ma (congiuntivite granulosa)
grena cutanea trofica, lipodistro_ Trauma - Tumore congiuntivale -
fica progressiva, osteodistrofica, Tubercolosi delle ghiandole lagri-
scleroderrnica - Sindrome di Ray- mali, della retina - Tumori beni
naud, del ganglio cervicale supe- gni - Tumori maligni - Ulcera cor-
riore, del ganglio stellato, del ples- neale settica - Ustione della con-
so solare, del simpatico cervicale giuntir,a, della cornea - Vescicole
perivascolare, del simpatico visce- da varicella neila congiuntivite.
rale, di Claude Bernard-Horner, OMBELICO: Ernia ombelicale - In-
OCCHIO: Ammiccamento - Astigma- fiammazione.
tismo - Blefarite eczematosa, pa- OMERO (Vedi: Ossa).
rassitaria, seborroica, squamosa, ORECCHIO: Catarro - Comunicazione
ulcerosa - Blefarocalasi - Blefaro- labirintica - Corpo estraneo - Fo-
spasmo - Calazio - Calcoli 1acrimali runcolo del condotto - Geloni -
- Cataratta vera, falsa, congenita, Herpes zoster auricolare - Infiam-
corticale, nucleare, senile, trauma- mazione - Labirintite acuta, croni-
tica - Cheratite (infiammazione del- ca - Malformazione del padiglione
la cornea), erpetica, malacica (che- - Otite linfatica, mieloide, da asper-
ratomalacia), neuroparalitica (pa- gillosi, da eleucosi, da orecchioni,
ralisi del trigemino), parenchima- da sifilide congenita, da tifo addo-
tosa, sclerosante - Cheratocongiun- minale, da varicella - Otite ester-
tivite, linfatica, nummulare epide- na, interna, catarrale, media acuta,
mica - Cisti sebacea del sopracci media cronica, media secondaria,
glio - Congiuntivite blenorragica, purulenta, sierosa - Otoematoma -
catarrale acuta, cronica, difterica, Otomicosi - Otosclerosi - Pericon-
follicolare, infettiva, leprosa, linfa- drite dei padiglione - Petrosite -
tica, luetica, primaverile, pseudo- Psoriasi de1 condotto - Rumori au-
T

164 APPENDICE A

ricolari (acufeni) - Senescenza au- PALPEBRE (Yedi: Occhio).


ricolare - Sindrome labirintale pu- PANCREAS: Affezione circoiatoria,
ra (morbo di Menire), Iabirintora- degenerativa, infiammatoria, re-
dicolare - Sordit nervosa, per tap gressiva - Cisti parassitaria, pseu-
po di cerume, per otite esterna, docisti, solitaria - Calcolosi - Dia-
per otite media, per otosclerosi, bete mellito - Ipoglicemia - Mal-
per rottura del timpano - Sordo- formazione congenita - Pancreatite
mutismo - Timpanosclerosi - Trau- acu1a, intclstiziale, sierosa, suppu-
ma esterno, interno - Tumore be- rativa - Pancreatite cronica, da si-
nigno - Tumore maligno - Verti- filide, da tubercolosi - Pancreatosi
gini. - Tumori benigni - Tumori maligni.
OSSA (Vedi: Anca, Arti, Colonna ter- PARASIMPATICO: Vagotonia.
tebrale, Cranio, Radio, Sacro, Spal- PARATIROIDI: Alterazione circolato-
le, Sterno): Artrite reumatoide - ria congenita - Atrofia - Cisti - De-
Ascesso intraosseo (di Prodie) generazione - Disturbi di sviluppo,
Fragilit (decalcificazione) - Necro- circolatori - Infiammazione - Iper-
si Osteite deformante progressi- paratiroidismo - Iperplasia - Ipo-
va (morbo di Paget) - Osteite fi- paratiroidismo - Pseudo ipoparati-
brocistica (morbo di Recklinghau- roidismo - Pseudo-pseurdo ipopara-
sen) - Osteoartrite (artrite defor- tiroidismo - Sclerosi - Tetania - Tu-
mante degenerativa) - Osteoartrosi more benigno - Tumore maligno.
(artrosi deformante primaria) - O- PAI{OTIDI, Ghiandolc: Parotite acu-
steite tubercolare - Osteomalacia ta, epidemica (orchite, orecchioni),
acuta, cronica, purulenta, degli sclerotizzante - Tumori benigni -
psicopatici, deII'adulto, rachitismo Tumori maligni.
dei bambini - Osteomieliie acuta, PELI (Vedi: BarbcL, CtLpelli): Alope-
cronica, tubercolare - Osteoporosi cia - Sicosi eritematosa - Tigna.
carenziale, disendocrina, di origine PELLE: Acne necrotica, rosacea (eri-
circolatoria - - Mielo-
Osteosclerosi tematosa), volgare (giovanile) - Ac-
sclerosi - Osteopecilia, Morbo di tinomicosi - Dermatite bollosa
Albright, di Hueck-Assam, di Al- Agranulocitosi di Schultz - Alope-
bert-Schoenberg - Poliartrite cro- cia areata (area Celsi), precoce
nica primaria (anchilosante) - Tu- (calvizie seborroica) - Anasarca
more benigno - Tumore maligno, (edema del sottocutaneo) - Angio-
primitivo, secondario. ma - Anidrosi - Antrace - Argiri-
OVAIE: Affezioni circolatorie infetti smo - Ascesso caldo, freddo - Ate-
ve - Ascesso - Cisti endometriosi roma - Atrofia - Cheratiti - Che-
c, follicolare, infiammatoria, lu- ratolisi - Cheratoma plantare, se-
teinica - Iperprogesteronismo - I- nile - Cianosi Cisti dermoide,
perestrogenismo ovarico postpube- sebacea - Condiloma acuminato
rale, pseudopubert precoce, vera - Cromidrosi - Cute marmorea -
pubert precoce - Ipovarismo ac- Decubito - Degenerazione amiloi-
quisito primario, prepuberale, ac- de - Dermatite erpetiforme di
quisito secondario di castrazione, Duhring - Dermatomiosite - Der-
menopausa (sindrome di Sjogren) matosi precancerosa - Discromia -
-Menopausa precoce - Malforma- Disidrosi - Distrofia pigmentaria -
zione congenita: agenesia, aplasia, Ecchimosi - Eczema: acuto, cro-
ipoplasia, ovaio accessorio, lobula- nico, marginato, di llebra (tinea
to, soprannumerario, in sede anor- cruris, cincinnata, epidermofizia,
male - Ovarite acuta, sclerotica, inguinale), seborroico, sqttamoso,
tubercolare - Periovarite tubarica - umido, varicoso - Eczema verruci-
Salpingoovarite (annessite). forme di Lewandosky-Lutz - Ema-
PALATO: Alterazione leucemica - A- tidrosi Epidermolisi bollosa ere-
scesso - Fessura (palatoschisi) - ditaria - Epitclioma basocelh,rlare,
Flemmone - Infiammazione catar- spinocellulare - Eresipela - Erilema
rale, pseudomembranosa, da sifili- bolloso, essudativo, multiforme
de, da tubercolosi - Parassiti - Tu- (l-rerpes iris), indurato di Bazin,
more benigno - Turnore maligno. nodoso, pernio (geloni) - Eritrasma
APP, A - PRINCIPALI MALATTIB 165

- Eritrodermia esfoliativa genera- drome periviscerale, addominale -


lizzata - Eritromegalia - Eritropla- Strozzamento erniario - Versamen-
sia di Queyrat - Erpete - Herpes to di sangue nell'addome - Tumo-
zoster (fuoco di S. Antonio) - Epi- re benigno - Tumore maligno.
telioma calcifico di Malherbe - E- PIASTRINE: Emorragia da carenza
santema - Favo - Ferita - Fistola - dei vari fattori della coagulazione
Foruncolosi - Gangrena - Gomme - Morbo maculoso emorragico di
- Granuloma anulare eosinofilo, Werlhof - Sindrome di Willebrand-
maligno, teleangiectasico - Impeti -Jurgens - Tromboastenia ereditaria
gine contagiosa - Iperemia (infiam" di Glanzeman.
mazione) - Iperidrosi - Ittiosi - PIEDI (Vedi: Alluce, Calcagrc): A-
Lebbra anestetica, mista, tuberco- crocianosi - Acrodinia - Bromidosi
lare - Lichen ruber acuminatus, - Calli - Duroni - Geloni Gotta -
planus - Lupus eritematosus (eri Morbo di Raynaud - Occhio di per-
tematoide, seborrea congestiva), nice - Metatarsalgia (morbo di
vulgare - Nevo (carcinoma) - Or- Morton) - Piede piatto, torto con-
ticaria - Panarterite nodosa - Pa- genito - Paterecci - Reumatismo -
pilloma - Pityriasi rubra, versico- Sudore fetido - Tubercolosi delle
lor - Porro - Prurito di Hebra, es- falangi, dei metatarsi - Unghie fra-
senziale - Pseudobotriomicosi - Pso- gili, incarnite.
riasi - Ragadi - Rosolia - Scabbia - PILORO: Restringimento.
Scarlattina - Sclerodermia - Tigna PINEALE, Ghiandola (Vedi: Epifisi).
favosa, microscopica, tricofitica - PLASMA (Yedl Sangue).
Tumore benigno - Tumore maligno PLESSO CARDIACO (Vedi: SimPati'
- Ustione - Verruche piane, giova- co, Sistema del).
nili, volgari - Xantomi. PLESSO CELIACO (Yedi: SimPatico,
PELVI (Vedi: Reni). Sistema del).
PENE (Vedi: Prepuzio): Ascesso - Ba- PLESSO IPOGASTRICO (Vedi: Sim'
lanopostite - Blenorragia (gonor- patico, Sistema del).
rea) - Condilomi acuminati (creste PLESSO MESENTERICO (Vedi: Sltt-
di gallo) - Epididimite - Eretismo patico, Sistema del).
- Erpete - Fimosi - Idrocele - Im- PLESSO SOLARE (Vedi: SimPatico,
potenza sessuale - Masturbazione - Sistema del).
Mughetto - Onanismo - Orchite - PLEURA: Aderenza - Corticopleurite -
Parafimosi - Polluzione notturna - Edema - Empiema - Enfisema -
Satiriasi primaria, secondaria, ter- Idrotorace - Malformazione - Pleu-
ziaria - Sifilide, congenita, maligna rite chilosa, colesterinica, emorra-
- Spermatorrea - Tumore benigno gica, essudativa, primitiva, secon-
- Tumore maligno - Ulcera venerea daria, secca, Sierofibronosa - Pneu-
- Varicocele. motorace spontaneo, traumatico,
PERICARDIO: Emopericardio - Idro- terapeutico - Sinfisi pleurica - Tu-
pericardio - Pericardite acuta, cro- more benigno - Tumore maligno
nica, emorragica, essudativa gan- (primitivo e secondario).
grenosa, purulenta, secca, suppu- POLMONI (Yedi: Bronchi): Alterazio'
rativa - Parassiti - Tumore beni- ni infiammatorie, broncoPolmona-
gno - Tumore maligno. ri da gas, da vapori - Ascesso (gan-
PERITONEO: Alterazioni circolatorie grena) - Asma - Atelettasia - Cal-
(emorragia, ischemia, ipertermia, cificazione metabolica distrofica'
porpora) - Ascesso subfrenico - Ci- Cisti non parassitaria, parassitaria;
ste - Corpo estraneo - Degenerazio- da echinococco, da cistecercosi,
ne amiloide - Granulomi infettivi - da distomatosi - Collasso del Pol-
Idropisia addominale - Infiamma- mone - Edema acuto, cronico, len'
zione - Parassiti - Peritonite aspe- to - Embolia - Enfisema - Infiam-
cifica, acuta, ascitica, chimica, cir- mazione aspecifica, sPecifica: si'
coscritta, cronica, generalizzata filide, tubercolosi pohnonare ' In-
Peritonite specifica: sifilitica, tu- filtrazione precoce (Morbo di Bor-
bercolosa, ulcero-gangrenosa, da tu- det-Gengou) - Polmonite acuta, al-
more ovarico, gastroenterico - Sin- lergica (Sindrome di Loeffler), bat-
166 APPENDICE A

terica, pneumococcica, alluminosi, razotemia cloropenica - Ipostenu-


antracosi, stannosi, tesaurismosi, ria - Malformazione - Nefropatia
sifilitica, stafilococcica, streptococ- acuta, brucellare, cronica (Morbo
cica, da amiloidosi, da bacillo di di Bright), difterica, diffusa, inter-
Fraenckel-Weichselbaum, da lipido- stiziale, purulenta, scarlattinosa, si-
si, da proteinosi - Pneurnococcosi filitica, da micosi, da sostanze chi-
- Polmonite interstiziale: a cellule miche, da tubercolosi - Nefropatia
giganti, plasmacellulare, da micosi dismetabolica: nefrosi, alcaptonuri-
(aspergillosi) - Polrnonite specifica: ca, amiloide, calcica, diabetica, e-
candidosi, criptococcosi, geotricosi, moglobinurica, disglicidica, gotto-
istoplasmosi, mucormicosi, nocar- sa, ossalica, porfirinica, tesauri-
diosi, pcnicillosi, sporctrucosi da smosi - Nefropatia tubulare conge-
febbre Q, da rickettsie, da virus nita: acidosi idopatica cronica, a-
(atipica, primaria, influcnzale, psit- minoaciduria (cistinuria, glicinuria,
tacosi-ornitosi) - Sindrome della Morbo di Harte) - Nefropatia va-
membrana polmonare - Sifilide scolare: embolia e trombosi del-
Sporotricosi - Tisi bronco-asmatica, l'arteria renale, della vena renale,
cronica, ulcero-caseosa, pneumoto- necrosi corticale bilaterale, nefro-
racica catarrale - Tosse, convulsa angiosclerosi, nefroangioite, panar-
- Tubercolosi: primaria, postprima- terite, rene da stasi - Nefropatia
ria, caseosa, essudativa, fibrosa, parassitaria: actinomicosi, blihar-
nodulare, degli apici - Tumore be- ziosi, echinococcosi, filariosi, stron-
nigno - Tumore maligno (primiti giloidosi - Nefropatia cistica (rene
vo, secondario). policistico, cisti solitaria) - Nefrop-
POLSO: Aritmico - Debole - Forte - tosi - Nefrosclerosi benigna, mali-
Intermittente. gna (rene grinzo genuino) - Nefro-
POLSO: Aritmico, debole, forte, inter- si acuta, cronica, fibrosa, sierosa -
mittente. Nicturia - Pielite - Pielonefrite a-
POMELLI: Cloasma gravidico. cuta, cronica, tubercolare - Pielo-
PREPUZIO: Circoncisione. nefrosi - Piuria - Poliuria compen-
PROSTATA: Ascesso - Atonia - Atro- satoria - Pollachiuria - Renella -
fia - Calcolosi endogena, esogena - Riassorbimento dell'urina - Suppu-
Cisti congenita, ghiandolare, periu- razione pielorenale - Tumore beni-
retrale, parassitaria - Diverticoli - gno - Tumore maligno (primitivo,
Fistola - Ipertrofia - Malformazio- secondario) - Uremia vera, convul-
ne congenita - Parassitosi: actino- siva - Uricemia.
micosi, bilharziosi, echinococcosi, RETTO: Ascesso - Cisti - Emorroidi -
micetica, da colibacillo, da pneu- Irritazione da parassiti, da irradia-
mococco, da streptococco - Pro- zioni, da medicamenti - Fistola -
statite acuta, cronica, pseuCotuber- Poliposi - Proctite actinomica, ca-
colare, sifilitica, tubercolare - Tu- tarrale, cronica, da bacillo di Du-
more benigno - Tumore maligno. crey, da elefantiasi, dissenterica, e-
RADtrO: Morbo di Madeiung. morragica, follicolare, gonococcica,
RENI: Amiloidosi - Anuria - Aplasia - luetica, tifoidea, tubercolare - Tu-
Ascesso - Atrofia - Azotemia - Cal- more benigno - Tumore maligno. I

colosi - Chiluria Cicatrice da in- SACRO: Osteoartrite tubercc..rlrrr.:


farto - Cilindruria - Ematuria - Fe- SANGUE (Yedi: Arterie, Circolazione,
nilchetonuria - Glomerulonefrite: Cuore, Globuli bianchi,Globuli ros-
acuta, cronica (rene grinzo secon- si, Piastrine, Plasma, Vene): Ane-
dario), diffusa, a focolaio, da strep- mia acrestica, atrofica, emolitica,
tococco, da lupus disseminato da deficiente ematosi, da emorra-
Glomerulonefrosi e tubulonefrosi: gia cronica, da inanizione, da in-
allergica, idiopatica, infettiva, pa- tossicazione, da parassiti, deprano-
ranefritica, tossica - Diabete mel- citica, ipercromica, ipocromica,
lito (glicosuria) - Diabete insipido, mieloide perniciosa, progressiva
calcico, potassico, Sindrome oculo- (morbo di Biemer), secondaria -
cerebro-renale, di Fanconi - Fibro- Ematemesi - Ematuria - Embo-
si retroperitoneale - Gotta - Ipe- lia - Emofilia - Emoglobinuria
APP. A . PRINCIPALI MALATTIB 167

(a frigore) - Emato-
parossistica zione acida, fetida - Fistola ester-
patia - Emorragia cerebrale, da na, interna - Formazione di sostan-
scorbuto - Emottisi - Enterorragia za amiloide - Gastralgia - Gastrite
- Eosinofilia - Epistassi - Eritremia aspecifica: acuta, allergica, croni-
(Morbo di Vaquez) - Eritrocitosi - ca, dermatogastrica, epatica, flem-
Glicemia - Ipertensione - Ittero monosa, pseudomembranosa, puru-
emolitico, costituzionale - Metror- lenta - Gastrite specifica: da acti-
ragia - Mononucleosi - Peliosi reu- nomicosi, sifilitica, tubercolare
matica (Morbo di Schoenlein-He- Gastroptosi - Invaginamento - Ipe-
noch) - Piemia - Poichilocitosi - Po- remia - Lesioni peptiche - Malfor-
licitemia rubra (Morbo di Vaquez- mazione: a clessidra, a imbuto,
-Osler) - Poliglobulia sintomatica - macrogastria - Melena - Metastasi
Porpora trombopenica essenziale calcarea - Stenosi - Tumore beni-
(Morbo di Werlhof, emogenia di gno - Tumore maligno - Volvolo.
Weil) - Teleangiectasia emorragica SURRENI: Atrofia - Infiammazione
ereditaria, generalizzata - Trom- (da sifilide, da tubercolosi) - Insuf-
boastenia ereditaria familiare di ficienza - Iperplasia - Sindrome a-
Gianzmann - Trombocitopatia co- drenogenitale - Tumore della cor-
stituzionale tipo Willebrand-Jur- teccia - Turnore della midotlare.
gens - Trourbosi ostruente, parie- TENDINI: Alterazioni infiammatorie,
tale - Tumore benigno - Tumore regressive - Cisti - Turnorre beni-
maligno. gno - Tumore maligno,
SCROTO: Varicocele. TENUE, Intestino: Atonia (stipsi) a-
SENI ENDOCRANICI: Tromboflebite. cuta, cronica - Borborigmi - Cal-
SENI PARANASALI: Mucocele - Si- colosi - Corpo estraneo - Dila-
nusite frontale (acuta, cronica), et- tazione - Dissenteria amebica, ba-
moidale (acuta, cronica), mascella- cillare - Ectopia - Emorragia -
re (acuta, cronica), sfenoidale (a- Endometriosi - Enterite aspecifica:
cuta, cronica) - Tumore benigno - ipovitaminica, segmentaria, tossica
Tumore maligno - Vacuum sinus. - Enterite specifica: coleriforme,
SIMPATICO, Sistema del: Simpatico- follicolare, necrotica, da actinomi-
tonia fisiologica, patologica. cosi, da antibiotici, da botulismo,
da carbonchio, da intossicazione,
SOPRACCIGLI: Cisti sebacea - Der- da lebbra, da sifilide - Enterocolite
matite - Dermatosi - Eczema - Pso- acuta, cronica - Ernia - Ferita - Fi-
riasi. stola - Gangrena - Invaginamento
SOSTANZA GRIGIA (Vedi: Corpi - Malformazione congenita - Occlu-
striati). sione intestinale, dei vasi mesen-
SOTTOCUTE (Yedi: Cute).
terici - Perforazione - Sclerosi del-
SPALLE: Artrite - Artrosi - Osteoar- le arterie mesenteriche - Stenosi -
trite tubercolare delle articolazioni Tifo esantematico - Tumore beni-
- Periartrite - Sca-
scapolo-omerali gno - Tumore maligno.
pola alta (Morbo di Sprengel). TESTICOLI: Alterazione delle cellule
STERNO: Periostite - Tumore beni- interstiziali - Anomalia congenita -
gno - Tumore maligno. Cisti spermatica - Degenerazione
STOMACO (Vedi: Esofago, Piloro): tubulare - Ectopia - Ematocele -
Aerofagia - Aerogastria - Alterazio- Epididimite - Fistola - Idrocele
ne degenerativa grassa, per awele- congenito, secondario - Iperfunzio-
namento - Anemia - Catarro - Cor- ne: pubert precoce, pseudo pu-
po estraneo - Crampi - Dilatazione bert precoce, spermatorrea - Ipo-
- Disordine della secrezione: sin- funzione: castrazione prepuberale,
drome ipersecretiva, dispepsia ipo- climaterio (andropausa), eunucoi
cloridrica nervosa - Ernia extra- dismo, distrofia da criptochidismo,
diaframmatica nervosa, transdia- infertilit, piogenia, pubert tar-
frammatica, dello ialo esofageo, diva, Sindrome di Klinefelter
del tratto lombocostale, del tratto Idrocele - Orchite - Varicocele -
sternocostale - Disturbo di circolo Tumore benigno - Tumore maligno.
- Diverticoli - Emorrasia - Erutta- TIBIA (Vedi: Gambe): Apofisite ti-
168 APPENDICE A

biale anteriore (Morbo di Osgood- TONSILLA TUBARICA (Vedi: Orec-


-Schlatter). chio).
TIMO: Alterazione circolatoria, in- TORACE: Deformit a b6tte, da cifo-
fiammatoria - Anomalia di svilup- si, da enfisema polmonare, da ra-
po - Atrofia - Cisti - Involuzione chitismo, da sclerosi.
fisiologica, patologica - Ipertimi- TRACHEA: Corpo estraneo - Fistola
smo primitivo (stato timicoJinfa- acquisita (stenosi) - Malformazione
tico) - Ipertrofia - Ipotimismo - congenita - Tracheite acuta: catar-
Malformazione congenita - Miaste- rale, difterica, influenzale, morbil-
nia - Tumore benigno - Tumore losa, obliterante, pseudomembrano-
maligno. sa, da malaria, da pertosse - Tra-
TIROIDE: affezione circolatoria - In- cheite cronica: da lebbra, da si-
fiammazione da linfogranulomato- filide, nella asbestosi, nella pneu-
si, da tubercolosi - Ascesso - Atro- coccosi, nella spirochetosi, nell'ure-
fia - Degenerazione mucoide - Goz- mia - Tumore benigno - Tumore
zo acvto, endemico - Iperfunzione: maligno.
ipertiroidismo diencefalico, sempli- TRIGEMINO (Vedi: Nervi).
ce, esoftalmico, ipofisario, Morbo TROMBE DI FALLOPPIO: Salpingite
di Flaiani-Basedorv, Sindrome di acuta, cronica - Salpingovarite (an-
Plummer - Ipofunzione: cretini nessite).
smo, ipotiroidismo congenito (del- UGOLA: Angina di Plaut-Vincent.
l'adulto, giovanile), mixedema ipo- UNGHIE: Fragilit - Incarnite - pa-
fisario, sindrome ipometabolica tereccio sotto l'unghia.
- Malformazione congenita - Ti- URETERI: Anomalia con-eenita (nu-
roidite infettiva acuta, non sup- rrrero, forma, grandezza, impianto,
purativa, suppurativa, traumatica, decorso) - Calcolosi - Fistola - pe-
da irradiazione - Parassiti - Stru- riureterite - Prolasso dell'estremit
mite semplice, purulenta - Tiroidi- inferiore - Riflesso vescico-uretera-
te infettiva subacuta (di De euer- le - Rottura - Stenosi - Ureterite
wain), lignea (di Riedel), di Hashi acuta, aspecifica, cistica, cronica,
moto - Infiammazione da actino- tubercolare - Tumore benigno - Tu-
micosi, da blastomicosi, da linfo- more maligno.
granulomatosi, da micosi fungoide, URETRA: Anomalia congenita A-
da sifilide, da sporotricosi, da tu- scesso periuretrale - Bruciore - Cal-
bercolosi - Tumore benigno - Tu- colosi - Cisti - Corpo estraneo - Fi-
more maligno. stola - Follicolite - Malattia delle
TONSILLA APPENDICOLARE (Vedi: ghiandole di Cowper: acuta, cro-
Appendice): di Aschoff. nica, gonococcica, tubercolare - pe-
TONSILLA CEREBELLARE (Vedi: riuretrite - Prolasso della mucosa
Cervelletto). - Stenosi - Uretrite aspecifica: acu-
TONSILLA FARINGEA (Vedi: Farin- ta, cronica - Uretrite specifica: ame-
ce). bica, blenorragica, diabetica, sifi-
TONSILLA LINGUALE (Vedi: Lirt- litica, da trichomonas - Uretrocele
gua). - Tumore benigno - Tumore mali-
TONSILLA PALATINA: Angina catar- gno.
rale acuta, flemmonosa, follicolare, UTERO: Aborto provocato, sponta-
lacunare - Calcolosi - Ipertrofia neo, abituale - Alterazione di posi-
semplice, cronica - l\Ianifestazione zione - Atresia - Atrofia - Cervicite
emopatica ulcerosa: agranulocitosi, - Cisti - Corpo estraneo - Degene-
mononucleosi infettiva, cronica, e- razione - Deviazione - Diverticolo -
mofiliaca, emorragica, leucemica, Emorragia - Endometriosi - Ero-
morbo di Werlhof - Micosi: acto- sione - Infezione puerperale, da e-
momicosi, benigna da Francke, chinococco - Iperplasia - Ipoplasia
sporotricosi, mughetto - Tonsillite - Metrite acuta, cronica, blenorra-
acuta, cronica, influenzale, gottosa, gica - Metrorcagia - Mioma - Pseu-
da morbillo, da scarlattina, da si- do-erosione- Parametrite - Perdite
filide - Tumore benigno - Tumore bianche - Prolasso - Tumore beni.
maligno. gno - Tumore maligno,
APP. A - PRINCIPAII MAIATTIB 169

VAGINA: A fragola - Candidosi - Ci- - Enuresi - Estrofia - Fistola - Leu-


catrice - Ematoma perivaginale - coplasia - Malattia del collo della
Inperforazione delf imene - Infiam- vescica - Megavescica - Nicturia -
mazione (vaginite) - Lacerazione - Parassitosi: amebica, bilharziosi,
Malformazione - Prolasso - Scolo idatidosi, da trichomonas - Polipi -
leucorroide - Sepimento - Ulcera Pollachiuria - Poliuria - Renella -
rotonda - Trichomoniasi (da tri- Ritenzione di urina - Ulcera - Tu-
chomonas vaginalis) - Tumore be- more benigno - Tumore maligno -
nigno - Tumore maligno. Varici.
VASI LINFATICI: Dilatazione - In- VIE BILIARI: Acolia - Calcolosi - In-
fiammazione (linfagite acuta, cro- fiammazione acuta, alitiasica, cro-
nica) - Occlusione - Parassiti - Tu- nica, litiasica, subacuta, da asca-
more benigno - Tumore maligno. ridiosi, da angiocolite, da cisti ida-
VENE (Vedi: Capillari): Angiectasia tidea, da clonorchis, da epatite (a-
- Anomalia del numero dei lembi mebica, lambliasi, leishmaniosi, vi-
valvolari - Anomalia di Elstein - scerale, virale), da fasciola gigan-
Atrofia - Dilatazione - Embolia - tis, da malformazione, da ostruzio-
Eritema pernio (geloni) - Eritro- ne (del coledoco, del crocicchio,
cianosi sopramalleolare - Eritrome- dell'ileo, della papilla, del pedun-
galia (morbo di Weir-Mithell) colo), da schistosomiasi - Tumore
- Iper-
Flebite infettiva, produttiva benigno - Tumore maligno (primi-
trofia - Paraflebite - Parassiti - tivo, secondario).
Persistenza della vena cava supe-
VISO (Vedi: Faccia).
riore sinistra - Teleangiectasia -
Trombosi, delle vene ascellari VOLTO (Yedi: Faccia).
Tumore benigno - Tumore mali- VULVA: Ascesso - Bartolinite - Bru-
gno - Varici. ciore - Cisti - Condilomi acuminati
VENTRICOLI DEL CERVELLO (Ve. - Craurosi - Dermatomicosi - Ele-
di: Seni endocranici). fantiasi - Emorragia da poliposi -
VERTEBRE (Yedi: Colonna vertebra- - Erotismo - Infiammazione sem-
le). plice, venerea - lrritazione da ma-
VESCICA: Anomalia congenita - Cal- sturbazione - Malformazione - Nin-
colosi - Cisti - Cistite acuta, cro- fomania - Prolasso - Prurito - Tu-
nica, gravidica, interstiziale - Cisto- mefazione - Tumore benigno - Tu-
cele - Diverticolite - Diverticolosi - more maligno - Ulcere varie - Vul-
Ectopia - Ematuria - Endometriosi vite.
t70 APPENDICE B

B- PRINCIPALI MALATTIE INFETTIVO-PARASSITARIE

E RELATIVI AGENTI EZIOLOGICI

Per malattie infettive e parassitarie lari, e macroparassiti rappresentati da


si intendono generalmente tutte le af- organismi pluricellulari.
fezioni catrate da agenti patogeni Sono malattie infettive propriamen-
biologici detti parassiti, cio da or- te dette quelle causate da microrga-
ganismi virulenti viventi in un ospi- nismi unicellulari: clamidie, eumiceti
te, al quale producono danno e al- (funghi e lieviti), micoplasmi, proto-
terazioni locali o generali, specie se zoi, rickettsie, schizomiceti (batteri),
questo si debilita. spirochete, virus filtrabili.
Una prima classificazione di questi Sono malattie parassitarie o da in'
pu essere fatta in base alle dimen- festazione quelle causate da organi-
sioni: microparassiti o microbi rap- smi pluricellulari cio da metazoi (el-
presentati da microrganismi unicellu- minti, acari, ecc.).

e Nocardiosi
Actinomicosi
- Actinomyces e Nocardia (fungo)
Amebiasi - Entamoeba dysenteriae (protozoo)
Anchilostomiasi - Ancylostoma duodenalis e Necator ame-
ricanus (metazoo)
Ascaridiasi - Ascaris lumbricoides (metazoo)
Aspergillosi Aspergillus fumigatus e A. niger (fungo)
- Blastomyces (fungo)
Blastomicosi - Clostridium botulinum (schizomicete)
Botulismo - Brucella (schizomicete)
Brucellosi febbre maltese
o
Candidosi o Moniliasi - Candida albicans (fungo)
Carbonchio - Bacillus anthracis (schizomicete)
Colera - Vibrio comma (schizomicete)
Criptococcosi o Torulosi
- Criptococcus o Torula neoformans
- (fungo)
Dermatofizie varie - Epidermophytou, Microsporum, Trico-
phyton (fungo)
Difterite - Corynebacterium diphteriae (schizomice-
te)
Distomatosi - Distoma (metazoo)
Echinococcosi o Idatidosi
- Echinococcus granulosus e E. multilo-
cularis (metazoo)
letargica
Encefalite
- Virus
Eresipela Streptococchi (schizomicete)
- Spirochete varie
Febbri ricorrenti varie da spirochete
Filariosi - Filarie varie (metazoo)
Gangrena gassosa
- vari (schizomicete)
Gonorrea o Blenorragia - Anaerobi
Gonococco (schizomicete)
Herpes zoster o Fuoco di S. Antonio - Virus
Impetigine - Stafilococchi e Streptococchi vari (schi-
- zomicete)
Influenza - Virus influenzale e V. varii
Istoplasmosi Histoplasma capsulatum (fungo)
- Giardia lamblia (protozoo)
Lambliasi o Giardiasi
Lebbra - leprae (schizomicete)
Leishmaniosi - Mycobacterium
Leishmanie varie (protozoo)
Leptospirosi varie
- lrptospire varie (spirocheta)
-

I
t
APP. B . AGENTI EZIOLOGICI
171

Linfogranulomatosi inguinale
Malaria - Virus
Malattia erpetica - Plasmodii malarici (protozoo)
Virus (Herpes simplex)
Malattie virali varie - Virus varii
Meningite cerebro-spinale epidemica - Meningococco (schizomicete)
Mononucleosi infettiva - Virus
Morbillo - Virus
Morva e Pseudomorva - Malleomyces
- (schizomicete) mallei e M. pseudomallei
Mucormicosi Mucor, Rhizopus, Apsidia (fungo)
Ossiuriasi - Enterobius vermicularis (metazoo)
Parotite epidemica o Orecchioni - Virus
Pertosse - Haemophilus o Bordetella pertussis
- (schizomicete)
Peste Pasteurella pestis (schizomicete)
Poliomielite - Virus
Polmonite franca o lobare - Diplococco di Fraenkel (schizomicete)
Psittacosi - Ornitosi - Virus
Rabbia - Virus
Reumatismo articolare acuto - Streptococchi e Virus (schizomiceti
- Virus)
e

Rosolia o Rubeola Virus


Scabbia - Sarcoptes scabei (metazoo)
Scarlattina - Streptococchi varii (schizomicete)
Schistosomiasi o Bilharziosi - Schistosomi o Bilharzie varii (metazoo)
Setticopiemia - Schizomiceti varii
Sifilide o Lue - Treponema pallidum (spirocheta)
Strongiloidosi o Anguilulosi -
- Strongiloides o Anguillula stercoralis
(metazoo)
Teniasi Tenie varie (metazoo)
Tetano - Clostridium tetani (schizomicete)
Tifo e Paratifo - Salmonelle varie (schizomiceti)
Tifo esantematico o petecchiale - Rickettsie provazecki
Toxoplasmosi - Toxoplasma gondi (protozoo)
I Trichinosi - Trinchinella spiralis (metazoo)
I
Tricocefalosi - Trichiurus trichiuria (metazoo)
Tricomoniasi - Trichomonas vaginalis e T. intestinalis
- (protozoo)
Tripanosomiasi o malattia del sonno varii (protozoo)
Trypanosomi
Tubercolosi -
-Mycobacterium tubercolosis (schizomi-
cete)
Tularemia Pasteurella tularensis (schizomicete)
Ulcera venerea o Streptobacillosi - Streptobacillo di Ducrey (schizomicete)
Vaiolo e malattia vaccinica - Virus
Varicella - Virus
Verminosi ed Elmintiasi varie - Metazoi varii
-
172 APPENDICB C

C _ TAVOLE ANATOMICHE
Tavola I
APPARATO TEGUMENTARIO

- Nel sesso maschile


A

I- Uomo visto anteriormente lI - Uomo visto posteriormente


APP. C - TAVOLE ANATOMICHE t73

Tavola II
APPARATO TEGUMENTARIO
B Nel sesso femminile - Mammelle
-

| - Donna rtista anteriormente


7. Seno galattoforo
II - Mammella (Sezione longitudinale) 8. Dotto galattoforo
1. Cute 9. Pannicoli adiposi
2. Tessuto ghiandolare III Mammelle con ascessi lctcalizzctti
3. Muscolo gran pettorale -
4. Muscolo piccolo pettorale 10. Ascesso sottocutaneo
5. Areola mammaria I1. Ascesso intramammarico
6. Costole 12. Ascesso retromammarico

13 - Bortone, La Radiestesia Applicata alla Medicna


174 APPENDICE C

Tavola III
APPARATO TEGUMENTARIO

C Cute - Dita della mano - Micosi delle mani e dei piedi


-

I- Cwte (Sezione)
. Epidermide
D. Derma
f. Fusto del pelo
g. Ghiandola sebacea
m. Muscolo orripilatore
p. Papilla
r. Radice
s. Ghiandola sudorioara
cK. Corpuscolo di Kruse
cM. Corpuscolo di Meissner
cP. Corpuscolo di Pacini
pa. Pannicolo adiposo
pd. Papille dermiche
sM. Strato di Malpighi

-,, II - Dlro (Sezione)


A. Solco unghiale
B. Unghia
C. Letto dell'unghia
D. Falangetta

III - Micosi delle mani


Il fungo attacca Ie unghie della mano

IY
- Micosi dei piedi
Il fungo attacca gli spazi interdigitali del
piede.

N.B. Le micosi sono causate da funghi mi-


croscopici (Miceti) che, per sussiste-
re si servono di sostanze organiche
viventi o morte. Ve ne sono di inno-
cui, di utili (Saprofiti) e di dannosi
(Parassiti patogeni). Le micosi si di-
stinguono in superficiali, che si limi-
tano alla cute (inguine, mani e pie-
di) e in profonde, che possono com-
promettere lo stato generale dell'or-
ganismo.
APP. C . TAVOLE ANATOMICHE 175

Tavola IV
APPARATO OSTEO-ARTICOLARE
A Cranio - Colonna uertebrale - Vertebre
-
Le ossa sono formate da tessuti duri, rivestiti da cartilagine. Esse
costituiscono 206 elementi: 8 del cranio (4 impari: frontale occipitale,
etmoide e sfenoide; 2 pari: parietale e temporale); 14 della faccia
(2 impari: mandibola e vomere; 6 pari: mascellare superiore, paratino,
zigomatico, unguis, cornetto inferiore, osso proprio del naso); 26 della
colonna vertebrale (7 vertebre cervicali; 12 dorsali; 5 lombari; sacro:
costituto da 5 vertebre saldate; coccige: costituito da 3-4 vertebre
saldate). Incltre vi sono 24 coste e lo sterno; 64 ossa degli arti supe-
riorj,62 degli arti inferiori, 6 ossicini dell'udito, l'osso ioide. Alle 206
ossa sopra elencate vanno inoltre aggiunte le piccole ossa wormiane del
cranio, le sesamoidee delle mani e dei piedi.

1. Cranio
I
2. Mandibola
'--17 3. Mascellare
superiore
4. Nasale
5. Frontale
I
6. Parietale
7. Temporale
8. Zigomatico
9. Occipitale
10. Mastoideo
.- >18 11. Apofisi stiloide
12. Foro occipitale
13. Lamina cribrosa
dell'etmoide
14. Fori ottici
15. Sella turcica
16. Rocca petrosa
17. Regione cervicale:
7 vertebre
18. Regione dorsale:
12 vertebre
->19 19. Regione lombare:
I
5 vertebre
20. Regione sacrale:
5 vertebre saldate
21. Regione coccisea:
34 vertebre
saldate
22. Esemplare di ver-
tebra cervicale
23. Esemplare di
vertebra dorsale
24. Esemplare di
vertebra lombare
176 APPENDICE C

Tavola V
APPARATO OSTEO-ARTICOLARE
B Scheletro - Principali articolazioni
-
Le coste sono dodici paia, originate dalle dodici vertebre dorsali,
Ie prime sette paia (Coste vere) si uniscono direttamente allo sterno
per mezzo di un prolungamento cartilagineo. Le tre paia successive
si uniscono allo sterno indirettamente, cio per mezzo della cartila-
gine (Coste 't'alse). Le altre due paia non si uniscono allo sterno
(Coste -fluttuanti).
l. Cranio
17. Regione cervicale
18. Regione dorsale
19. Regione lombare
20. Regione sacrale
21. Regione coccigea
22. Clavicola
23. Acromion
24. Scapola
25. Omero
26. Gomito
27. Condilo laterale
28. Capsula articolare
29. Legamento collaterale
del radio
30. Legamento anulare
del radio
31. Condilo
32. Olecrano
33. Radio
34. Ulna
35. Polso e mano
36. Carpo e polso
37. Metacarpo
38. Falangi
39. Falangine
40. Falangette
41. Coste vere: 7 paia
42. Coste false: 3 paia
43. Coste fluttuanti:
2 paia
44. Cartilagine
45. Sterno
46. Ileo
47. Incisura pubica
48. Femore
49. Testa del femore
50. Collo anatomico del
femore
51. Ginocchio
52. Capsula sinoviale
53. Rotula
54. Borsa sierosa
55. Menisco
56. Liquido sinoviale
57. Testa della tibia
58. Tibia
59. Perone
60. Malleolo esterno
61. Malleolo interno
62. Ossa del piede
(Cfr. Tav. VI)
APP, C - TAVOLB ANATOMICHE 177

Tavola VI
APPARATO OSTEO-ARTICOLARE

- Mani-Piedi-Ioide
C

L'articolazione o unione tra due ossa, pu sussistere con ampia


motilit (Diartrosi), con motilit ridotta (Anfiartrosi), o con nessuna
motilit (sinartrosi). Le diartrosi sono rivestite da una membrana
sierosa (capsula sinoviale), che contiene nel suo interno un liquido
lubrificante (sinovia) come quelle iliache, unite con un disco cartila-
gineo che fa da cuscinetto. Le sinartrosi, situate nel cranio, uniscono
le ossa a modo di cerniera lampo. I legamenti si inseriscono sulle ossa
per impedirne la dislocazione. Il menisco fibro-cartilagineo interpo-
sto nell'articolazione del ginocchio.
35 35
I- Mani

35. Polso e mano


36. Carpo e polso:
8 ossa riunite in due file di
quattro. Nella fila prossimale
all'avambraccio vi sono: Scafoi-
de, Semilunare, Piramidale, Pi-
siforme. Nella fila distale: Tra-
pezio, Trapezoide, Capitato, Un-
cinato.
37. Metacarpali: 5 ossa
38. Falangi: 5 ossa
39. Falangine: 5 ossa
40. Falangette: 4 ossa

Il - Piedi

62. Piede
63. Tarso: 7 ossa
Calcagno, Astragalo, Cuboide,
Scafoide, Primo cuneiforme,
Secondo cuneiforme, Terzo cu-
neiforme.
64. Metatarsali: 5 ossa
65. Falangi: 5 ossa
66. Falangine: 5 ossa
67. Falangette: 4 ossa

III - Ioide
68. Osso Ioide visto davanti:
a. Corpo - b. Piccolo corno - c.
Grande corno
178 APPENDICE C

Tavola VII
APPARATO OSTEO-ARTICOLARE
D- Vertebra con disco, midollo e nervi - Deformazione del
disco - Meccanismo della decalcificazione

I - Vertebre con disco, midollo e nervi

(Sezione orizzontale)
l. Apofisi spinosa
2. Apofisi trasverse
3. Apofisi articolari
4. Corpo della vertebra
5. Nervo del rachide
6. Ramo anteriore
7. Ramo posteriorc
8. Radice sensitiva
9. Radice motoria
10. Sostanza grigia
11. Sostanza bianca

II - Delormazione del disco

A Disco normale: per il foro centrale (1)


- passano i filamenti nervosi.
B Disco alterato: il buco centrale di
- venuto pir piccolo (2), sicch Ie ver-
tebre schiacciano i nervi che passano
per esso.

III - meccanismo della decalcificazione

D (Vitamina)
- Aiuta la fissazione
del cal-
cio;
R (Reni) L'eccesso di calcio va ai reni
- eliminato con l'urina, la quale
per essere
in tal caso presenta un deposito bianca-
stro;
I (Intestino) - Come R;
S (Sangue) sano, il calcio
- Nell'individuo
dell'organismo in equilibrio. A causa
di traumi e varie malattie, il calcio pu
venire eliminato;
- Il sangue
A (Acidosi) Ph acido (per trop-
pa ingestione di carne o di aceto) im-
poverisce le ossa di calcio, determinan-
done una forte eliminazione attraverso i
reni;
P (Paratiroidi) Agendo sui reni, regola-
- del
no la fissazione calcio o la sua espul-
sione. Altrettanto fanno la tiroide, l'ipo-
fisi e le surrenali.

N.B. Si tenga presente che per l'equilibrio del calcio, piit che la sua quantit,
importante il rapporto calcio-fosforo esistente nell'organismo (Cfr.
NN. 120, 133).
APP. C . TAVOLE ANATOMICHE 179

Tavola VIII
APPAR.A,TO OSTEO-ARTICOLARE

E- Posizione normale delle ultime vertebre lombari - Loro


anormalit principali

I - Posizione normale: L'ultima vertebra


lombare (L5) e il disco che la unisce alla pri-
ma sacrale (S1), per dover sostenere tutta la
parte superiore del corpo, sono responsabili
\o del benessere di una met del nostro organi-
smo e, in particolare, degli arti inferiori. La
parte vuota che le separa riempita dai di-
schi (invisibili, o quasi, alla radiografia). Si
noti come la L5 si appoggia normalmente allo
zoccolo superiore delle S. Il piano di detto
zoccolo inclinato di 35" sull'orizzonae, men-
tre la parte inferiore della L5 forma un arco
di 90" (Croce di Ullmann).
II - Loro anormalit principali
(

C
tr
\

& ^
l+d1Fr

ffi
l. Schiacciamento parziale del disco. del disco.
2. Schiacciamento iotale del disco. 15. Slittamento della L5 con modesto schiac-
3. Schiacciamento del disco e spostamento ciamento del disco.
della vertebra in avanti 16. Slittamento della L5, con schiacciamento
in dietro.
17. Slittamento dela L5, con schiacciamento
in fuori.

22. Schiacciamento del disco in avanti, senza


spostamento interno.
suti. 23. Schiacciamento del disco in avanti e in
14. Slittamento della L5, senza schiacciamento dietro.

$
I
H
180 APPENDICE A

Tavola IX
APPARATO MUSCOLARE
A Muscoli anteriori
-
L'apparato muscolare viene tradizionalmente distinto in volonta-
rio e involontario. Il volontario costituito dai muscoli striati che
sono in rapporto con il sistema nervoso della t ita di relazione (sog-
getti al controllo della volont). I muscoli lisci sono quelli che hanno
rapporto con il sistema nervoso del-
la vita vegetativa (non soggetti al
controllo della volont). Mentre i
muscoli striati hanno contrazioni
rapide, i lisci le hanno lente e rit-
miche. Fanno eccezione i muscoli
del cuore, anch'essi non soggetti
alla volont.
In questa tavola e nella seguente
(con unica numerazione didascali-
ca) si tratta dei muscoli striati, che
si distinguono in superficiai, o
pellicciai, e in muscoli profondi, o
sottoaponeurotici. I primi hanno
grande importanza per la mimica
(cfr. Tav. XI). I muscoli profondi,
oltre a determinare i movimenti dei
diversi segmenti dello scheletro, de-
terminano quelli dell'occhio (cfr.
Tavole LVIII - LIX), dell'orecchio
(cfr. Tavola LX), dell'apparato di
gerente (cfr. Tav. XIV), respi-
ratorio (cfr. Tav. XX), urogenitale
(cfr. Tavole XXXII, XXXVIII).
I muscoli detti sinergici sono
quelli che svolgono la stessa azione.
Quelli detti antagonisti compiono
un'azione contraria, per esempio i
muscoli flessori e gli estensori di
un arto.
Per lo piir i muscoli striati ven-
gono designati con riferimento alla
loro azione (estensore, flessore, ab-
duttore, adduttore, pronatore, supi-
natore), o alla loro forma (m. lun-
go, largo, breve, quadrato, trapezio),
o al numero dei capi di inserzione
(bicipite, tricipite, quadricipite) o
alla struttura (semimembranoso, se-
mitendinoso) o ai punti di inserzio-
ne (sternocleidomastoideo, omoio-
ideo, ecc.).
APP. C - TAVOLE ANATOMICHE 181

Tavola X

APPARATO MUSCOLARE

B Muscoli posteriori
-
L Trapezio.
2. Grande pettorale.
3. Deltoide.
4. Capo lungo del tricipite brachiale.
5. Vaito esterno del braccio.
6. Grande dentato.
7. Bicipite brachiale.
8. Coracobrachiale.
9. Vasto esterno del braccio'
10. Brachiale anteriore.
11. Gran retto dell'addome.
12. Grande obliquo dell'addome.
13. Lungo supinatore.
14. Grande palmare.
15. Primo radiale esterno.
16. Piccolo palmare.
17. Secondo radiale esterno.
18. Lungo abduttore del Pollice.
19. Breve estensore del Pollice.
20. Legamento anulare del carPo.
21. Breve abduttore del pollice.
22. Iliaco.
23. Grande psoas.
24. Pettineo.
25. Medio abduttore della coscia.
26. Grande abduttore della coscia'
27. Retto anteriore della coscia.
28. Sartorio.
29. Yasto esterno della coscia.
30. Vasto interno della coscia.
31. Tibiale anteriore.
32. Gemello interno.
33. Estensore comune delle dita del piede.
34. Soleo.
35. Legamento anulare del tarso.
36. Aponeurosi epicranico.
37. Occipitale.
38. Sternocleidomastoideo.
39. Angolare della scapola.
40. Infraspinoso.
41. Piccolo rotondo.
42. Grande dorsale.
43. Anconeo.
44. Estensore comune delle dita della
mano.
45. Interossei dorsali della mano.
46. Cubitale anteriore(o Flessore ulnare
del carpo).
47. Cubitale posteriore (o Estensore ul-
nare del carpo).
48. Medio gluteo.
49. Grande gluteo.
50. Semimembranoso.
51. Bicipite femorale.
52. Semitendinoso.
53. Retto interno della coscia.
54. Cavo popliteo.
55. Gemello esterno.
56. Breve peroneo.
57. Lungo flessore dell'alluce.
58. Tendine d'Achille.
182
APPENDICE C

Tavola XI
APPARATO MUSCOLARE

C Muscoli del capo e del collo


-
I muscoli scheletrici, contraendosi e rilassandosi, muovono le ossa
alle articolazioni facendole avvicinare o allontanare. I muscoli pellic-
ciai servono a unire l'osso alla cute. I muscoli facciali modificano
l'espressione del viso, servono a
parlare e a masticare; quelli del to-
race a muovere le costole per favo-
rire la respirazione; gli addominali
servono a proteggere gli organi del_
l'addome, aiutando la defecazione,
il vornito, Ia minzione e il parto. I
muscoli, mediante i tendini, vengo-
no inseriti alle estremit delle ossa,
Ie cui articolazioni sono coperte di
cartilagine. A evitare l'attrito, si in-
terpone una membrana sinoviale,
che secerne un liquido lubrificante.
Nella contrazione il muscolo si ac-
corcia; nell'estensione si allunga. I
muscoli che agiscono in senso con-
trario si dicono antagonistici.

I e II - Testa e collo di fronte e di


fianco

1. Frontale.
2. Temporale.
3. Orbicolare.
4. Procero.
5. Piccolo zigomatico.
6. Grande zjgomatico.
7. Massetere.-
8. Compressore del naso,
9. Buccinatore.
10. Orbicolare delle labbra.
11. Digastrico.
1 2. Sternocleidomastoideo.

13. Tiro-ioideo.
14. Splenio del collo.
15. Omo-ioideo.
16. Elevatore della scapola.
17. Sterno-ioideo.
18. Scaleno anteriore.
19. Scaleno medio.
20.
21. acciglio.
22. supriore e del_
2^1. del labbro superiore.
?1. e det tabbro i"ieiii".
25. e del mento.
26.
APP. C - TAVOLE ANATOMICHE 183

Tavola XII

APPARATO MUSCOLARE

D Muscoli delle mani


-

I e III - Mano sinistra


tnano destra:
superficie dor-
sale

1. Tendini del muscolo


estensore delle dita.
2. Tendini del muscolo
estensore del mignolo.
3. Muscoli interossei dor-
sali.
4. Tendine del muscolo
estensore del pollice.

II e IV
- Mano sinistra e
mano destta:
superficie pal-
mafe

1. Muscolo abduttore bre-


ve del pollice.
2. Muscolo abduttore del
mignolo.
3. Muscolo opponente del
mignolo.
4. Muscolo flessore breve
del pollice.
5. Muscolo flessore breve
del mignolo.
6. Muscolo abduttore del
pollice.
7. Muscoli lombricali.
8. Tendini.

t
184 APPENDICE C

Tavola XIII

APPARATO MUSCOLARE

E Muscoli dei piedi


-

I e III - Piede sinistro e


piede destro:
strato superfi-
ciale

1. Muscolo adduttore del-


l'alluce.
2. Muscoli interossei.
3. Muscolo flessore breve
dell'alluce.
4. Muscolo flessore breve
del piccolo dito.
5. Muscolo opponente del
piccolo dito.
6. Muscolo flessore breve
delle dita.
7. Muscolo abduttore del-
l'alluce.
8. Aponeurosi plantare.
9. Tuberosit del calcagno.

II e IV - Piede sinistro
e piede destro:
strato profondo

3. Muscolo flessore breve


dell'alluce.
4. Muscolo flessore breve
del piccolo dito.
5. Muscolo opponente del
piccolo dito.
6. Muscolo flessore breve
delle dita.
7. Muscolo abduttore del-
l'alluce.
8. Aponeurosi plantare.
9. Tuberosit del calcagno.
APP, C - TAVOLE ANATOMICHE 185

Tavola XIV
APPARATO DIGERENTE
A Visione generale - Intestino cieco
-
L'apparato digerente consiste in un tubo lungo da dieci a dodici
metri. Ha inizio con la bocca, ove, mediante la masticazione e il secre-
to delle ghiandole salivari, comincia la digestione. Il bolo alimentare
passa nella faringe, che comunica con le fosse nasali, con I'orecchio
(Tromba di Eustachio) e con la laringe. continua nell'esofago (cm 25)
che, con movimenti peristaltici,
spinge il cibo fino al cardias, ove
il tubo si dilata a forma di sacco:
lo stomaco. Nello stomaco awiene
una ulteriore digestione mediante i
succhi gastrici, secreti delle pareti
dello stesso.
Il prodotto della digestione, per
l'orificio valvolare del piloro, passa
nell'intestino tenue che si divide
in: duodeno, digiuno, ileo. Nel duo-
deno si mescola con la bile e con il
succo pancreatico, poi, mediante la
valvola ileo-cervicale, s'immette nel-
l'intestino crasso: cieco, colon a-
scendente, colon trasverso, colon di-
scendente, dotto sigmoideo e retta-
le. Dal retto viene espulso attraver-
so l'orificio anale.

I- Visione generale

1. Ghiandole salivari parotidi.


2. Ghiandole salivari sottolinguali.
3. Ghiandole salivari sottomascellari.
4. Esofago.
l 5. Fegato.
I
6. Stomaco.
7. Intestino tenue (Duodeno-Digiuno-
Ileo).
8. Intestino crasso (Cieco-Colon-Sigma-
Retto).
9. Appendice vermiforme.
10. Retto.

II - Intestino cieco
1. Colon.
2, Valvola ileo-cecale.
3. Ileo.
4. Cieco.
5. Appendice ileo-cecale.
186 APPENDICE C

Tavola XV
APPARATO DIGERENTE

B Ghiandole salivari
-
Le ghiandole salivari sono bilaterali e riunite in tre gruppi. Le
parotidi, situate davanti al condotto uditivo, per mezzo del dotto del-
Io Stenone si immettono nella bocca, a livello dei molari superiori,
versando un liquido che aiuta la digestione.
Le sottomascellari, situate nella fac-
cia interna della mandibola (ma-
scella inferiore), per il condotto di
Warton, ai lati del frenulo linguale,
versano un secreto utile alla degu-
stazione, la deglutizione, la lubrifi
cazione dell'esofago.
Le sottolinguali, situate sotto la
lingua, per rnezzo del dotto di Bar-
tolino e dei piccoli dotti di Rivino,
sboccano in pi punti della cavit
orale e versano un secreto, che ha
le stesse funzioni di quello prodot-
to dalle sottomascellari.

Testa vista lateralmente:

Lato destro (I)

Lato sinistro (II)

1. Parotide accessoria
2. Dotto escretore della ghiandola pa-
rotide (o dello Stenone)
3. Ghiandola parotide
4. Lingua
5. Caruncola sottolinguale
6. Dotti sottolinguali minori (o di Ri-
vino)
7. Tunica mucosa della bocca
8. Dotto sottolinguale maggiore (o di
Bartolino)
9. Dotto mascellare di Warton
10. Ghiandola sottolinguale
11. Ghiandola sottomascellare
APP. C - TAVOLE ANATOMICHE 187

Tavola XVI

APPARATO DIGEREN'IH

C Bocca- Denti
-
I
- Bocca
1. Labbro superiore.
2. Dcnti incisivi (4 supcriori,
4 inferiori).
3. Denti canini (2 superiori,
2 inferiori).
4. Denti premolari (4 superiori,
4 inferiori).
5. Denti molari (6 superiori,
6 inferiori).
6. Tonsille.
7. Lingua.
8. Labbro inferiore.
II - Esemplare di dente
monoradicolato
1. Corona.
2. Smalto.
3. Gengiva.
4. Camera pulpare.
5. Dentina.
6. Radice.
7, Legamento alveolo-dentario.
8. Canale della polpa.
9. Cemento.
10. Parete alveolare.
11. Foro apicale.
12. Osso alveolare.
13. Corticale ossea.
III - Esemplare di dente
biradicolato
(1' Premolare superiore: una
radice vestibolare e una
palatina)
(2" Molare inferiore: una ra-
dice mesiale e una distale)
1. Corona.
2. Colletto.
3. Radice.
4. Smalto.
5. Dentina.
6. Polpa e camera polpare.
7. Cemento.
8. Gengiva.
9. Canale radicale.
10. Vasi e nervi del dente.
11. Periodonto.
12. Osso mascellare.
Foro apicale.
13.
IV Esemplare di dente triradi-
- colato
(le2Molaresuperiore:
due radici vestibolari e una
palatina).
V Lesioni dentarie
-
1. grado).
2. grado).
3. rao)..
4. I grado).
5.
7

188 APPENDICE C

Tavola XVII
APPARATO DIGERENTE
D-Stomaco-Intestino
Il bolo alimentare, giunto nello stomaco, si mescola con il succo
gastrico, ricco di acido cloridrico e di pepsina. L'acido cloridrico favo-
risce la produzione della pepsina che trasforma gli albuminoidi in pep-
toni. La chimosina coagulante del latte e la lipasi scinde i grassi in
glicidi e acidi grassi. Si forma cos il chimo. I movimenti peristaltici
fanno passare il chimo attraverso il piloro nel duodeno ove si mescola
alla bile, al succo pancreatico e al succo enterico. Anche questo possie-
de tre enzimi: I'invertasi, che
scinde i saccaridi in glucosio e
fruttosio; la lattasi, che scinde
il lattosio in glucosio e galat-
tosio; la maltasi, che trasfor-
ma il maltosio in glucosio.
La nuova massa lattiginosa,
si chiama chilo ed atta a es-
I sere in parte assorbita dai vil-
,,,\ li intestinali, che ne estraggo-
I no I'acqua e i sali. Questi, pas-
sati nel sangue, vengono con-

dotti alla vena porta. I grassi


I

del chilo sono convogliati alla


I

cisterna di Pecquet, e di qui


I

attraverso il dotto toracico


I

t-'
,
alla vena succlavia sinistra.
Quello che resta, giunto all'in-
\-:'
5 t
'.i testino crasso, continua a es-
sere assorbito nella sua parte
liquida. Le sostanze non dige-
ribili e i residui compatti ven-
gono espulsi attraverso I'ano
(defecazione).
Stomaco (sezione) e intestino
1. Esofago.
2. Diaframma.
3. Fegato.
4. Stomaco.
5. Vescicola biliare.
6. Milza.
7. Piloro.
8. Duodeno.
9. Pancreas.
10. Colon trasverso.
11. Colon ascendente.
12. Digiuno.
13. Colon discendente.
14. Cieco.
15. Colon iliaco.
16. Ileo.
17. Appendice.
18. Colon pelvico.
19. Retto.
APP. C . TAVOLE ANATO\,IICHE 189

Tavola XVIII
APPARATO DIGERENTE
E-Fegato-Pancreqs
Il fegato produce la bile, liquido giallo che diviene verde al contat-
to con l'aria. La bile si raccoglie nella cistifellea da cui, attraverso il
cistico, il coledoco e l'ampolla di Vater si versa nel duodeno per emul-
sionare i grassi del chimo. Quando le cellule del fegato sono malate,
la produzione della bile si altera; col divenire scarsa e densa pu
ostruire i canali biliari. Questi possono anche restringersi per la pres-
sione esercitata dalle pareti dello stomaco, dell'intestino e del perito-
neo e dal pancreas. Allora l'eccesso di bile si riversa nel sangue, produ-
cendo l'ittero (pelle gialla). Se nei canali biliari si produce catarro, la
bile ristagna nella cistifellea, dando luogo ai calcoli. Il pancrea.s ela-
bora un succo digestivo verdino, l'insulina, che abbassa il tasso di
glucosio nel sangue, mentre l'adrenalina, prodotta dalle ghiandole sur-
renali, l'accresce. Il pancreas elabora anche il glucagone (ormone dia-

L Faccia anteriore del


- Fegato
1. Diaframma.
2. Plica peritoneale.
3. Inserzione del legamento
coronano.
4. Lobo destro.
5. Lobo sinistro.
6. Inserzione del legamento
falciforme.
7. Legamento falciforme.
8. Legamento rotondo.

lI - Facciainferiore del
Fegato
1. Vena cava inferiore.
2. Lobo caudato.
3. Vena porta.
4. Impronta renale.
i
5. Coledoco.
I 6. Dotto epatico.
r 7. Dotto cistico.
8. Lobo sinistro.
9. Lobo destro.
10. Arteria epatica.
11. Impronta gastrica.
12. Impronta colica.
13. Lobo quadrato.
14. Cistifellea.

III - Pancreas
1. Coledoco.
2. Dotto pancreatico
accessorio di Santorini.
3. Dotto pancreatico
principale di Wirsung.
4. Testa del pancreas.
5. Corpo del pancreas.
6. Coda del pancreas.
7. Duodeno.
8, Ampolla di Vater.

14 - Bortone, La Radiestesia Applicatc alla Medicina

I
190 APPENDICE C

Tavola XIX
APPARATO DIGERENTE
F Retto - Posteriore maschile - Posteriore femminile
-
Il colon consta di un segmento ascendente (destro), di uno tra-
sverso (arcuato) e uno discendente (sinistro) che si continua con il
colon ileopelvico o sigmoideo e con il retto, che chiuso dallo sfintere
anale.
Nel colon discendente (pelvico) si raccolgono le feci che, passando
nel colon sigmoideo, entrano nel retto e quindi nel canale anale.
L'ano, nella parte interna ha muscolatura liscia, nell'esterna ha
muscolatura striata.

I- Retto
l. Colon-ileopelvico.
2. Flessurra sigmoidea.
3. Retto.
4. Canale anale.
5. Interno (muscolatu-
ra liscia).
6. Esterno (muscolatu-
ra volontaria).
7. Sfintere anale.

Il - Posteriore
schile

l. Zona sacrale.
2, Zona anale.
3. Glutei.
4. Scroto.

III - Posteriore fem-


minile

l. Zona sacrale.
2. Zona anale.
3. Glutei.
4. Zona perineale.
5. Zona pudenda.
APP. C . TAVOLE ANATOMICHE 191

Tavola XX
APPARATO RESPIRATORIO

- Organi principali - Vie respiratorie


A

I polmoni, di di'erso volume, so,o divisi in lobi: il destro, pi


grande, possiede tre lobi. Quello sinistro, alquanto pi piccolo, ne-ha
due. La massa spugnosa awolta dalle pleur",
-"-b.une costiuite da
due foglietti, tra i quali si forma un leggero strato di liquido sieroso,
che serve a evitare l'attrito e a farrorire il movimento respiratorio.
Le escursioni respiratorie
sono regolate dal sistema
nervoso centrale. Anche fat-
tori psichici possono varia-
re il ritmo respiratorio.

|- Polmoni
1. Fossa nasale.
2. Cavit orale.
3. Faringe.
4. Adito laringeo.
5. Laringe.
6. Apici polmonari.
7. Trachea.
8. Acini polmonari.
9. Lobo polmonare superiore.
10. Bronco principale destro.
11. Bronco principale sinistro,
12. Bronco lobare superiore si-
nistro.
13. Bronco lobare inferiore si-
nistro.
14. Scissura interlobare.
15. Incisura cardiaca.
16. Lobo polmonare medio.
17. Lobo polmonare inferiore.
18. Basi polmonari.

II - Vie respiratorie
1. Cornetti nasali: superiore,
medio, inferiore.
2. Fossa nasale (vestiboto delle
narici).
3. Labbro superiore.
4. Osso mascellare superiore.
5. Vestibolo della bocca.
6. Velo palatino.
7. Ugola.
8. Faringe nasale,
9. Labbro inferiore.
10. Lingua.
11. Faringe orale.
12. Istmo delle fauci.
13. Epiglottide.
192 APPENDICE C

Tavola XXI
APPARATO RESPIRATORIO
B Laringe
-
Le ghiandole paratiroidi variano di numero da individuo a indi-
viduo. Ordinariamente sono situate nella parte posteriore della tiroide.
Alctrne volte si trovano anche in altre parti del collo e del mediastino
(ectopiche).
A NI'ERTOAE
L'epiglottide una lamina mobile che origina
dalla base della lingua e, durante la deglutizione, va
ad aderire all'orifizio superiore, evitando cos I'in-
gresso di sostanze estranee nelle vie respiratorie.
Le corde vocali si distinguono in superiori e in-
feriori: le superiori son dette corde vocali false, le
inferiori son dette corde vocali vere.
La laringe pu essere colpita da irritazione (La-
ringite), da tumori benigni e maligni.

I - II - Esterno della laringe

POSTERIO RE 1. Epiglottide.
2. Osso ioide.
3. Membrana iotiroidea.
4. Legamento iotiroideo.
5. Cartilagine tiroidea.
6. Cartilagine aritenoidi.
7. Segmento cricotiroideo.
9. Ghiandola tiroide.
10. Ghiandole paratiroidi.
11. Cartilagini tracheali.
12. Trachea.

III - Sezione longitudinale della laringe

SEZIONE 1. Epiglottide.
2. Asta osso ioide.
3. Vestibolo.
4. Piega aritenoepiglottica.
5. Muscolo tiroideo.
6. Cartilagine tiroidea.
7. Ventricolo della laringe (di Morga-
gni).
8. Corda vocale superiore.
9, Muscolo tiroaritenoideo.
10. Porzione sottoglottica della laringe.
11. Corda vocale inferiore.
12. Muscolo cricotiroideo.
13. Cartilagine cricoide.
14. Trachea.
APP. C . TAVOLE ANATOMICHE 193

Tavola XXII
APPARATO RESPIRATORIO
C Bronchi - Alueoli - Polmoni
-
I polmoni, situati nella gabbia toracica, hanno la forma di un
cono schiacciato, con la base appoggiata sul diaframma e l'apice in
alto. Essi sono separati nella parte mediana da uno spazio (Media-
stino), contenente il cuore, l'esofago, la trachea, i grossi vasi sanguigni
e i nervi. La superficie
polmonare ricoperta da
un foglietto sottilissimo
chiamato pleura. Il pol-
mone costituito da un
complesso di alveoli, nei
quali awiene lo scambio
dei gas: l'ematosi.

| - Bronchi e faccia poste-


riore dei polmoni
1. Polmone destro (triloba-
to).
2. Polmone sinistro (biloba-
to).
3. Trachea.
4. Bronco destro.
5. Bronco sinistro.
6. Ramo bronchiale.
7. Lobo superiore destro.
8. Solco trasversale.
9. Lobo medio.
10. Lobo inferiore destro.
11. Lobo superiore sinistro.
12. Lobo inferiore sinistro.
13. Base dei polmoni.
II - Alveoli
1. Bronco.
2. Yena polmonare.
3. Arteria polmonare.
4. Vescicola polmonare con
alveoli irrorati.
5. Vescicola polmonare con
alveoli.
III Polmoni: faccia ante-
- rtore
1. Trachea.
2. Polmone destro.
3. Polmone sinistro.
4. Bronchi.
5. Lobo superiore sinistro.
6. Lobo superiore destro.
7. Lobo medio.
8. Lobo inferiore sinistro.
9. Lobo inferiore destro.
10. Sede delle pleuriti media-
stiniche.
11. Sede delle pleuriti inter-
lobari.
12. Sede delle pleuriti dia-
frammatiche,

r
194 APPENDICE C

Tavola XXIII
A,PPARATO CARDIOVASCOLARE
A Circolazione sanguigna
-
La circolazione sanguigna il flusso ritmico, cio a ondate, del
sangue, sostenuto dalle contrazioni del cuore (sistoli) e dai suoi rilascia-
menti (diastoli). Ad ogni contrazione e dilatazione corrisponde un
battito del polso. Durante un minuto se ne hanno circa sessanta-
-settanta.
La circolazione du-
plice:
l. Piccola circolaz.io'
fle, il sangue va dal
cuore ai polmoni, dai
quali torna al cuore
ricco di ossigeno.
2. Grande circolazio'
fia, il sangue va dal
cuore alle varie parti
del corpo, donde torna
allo stesso ricco d'ani-
dride carbonica. Il san-
gue ossigenato, prove-
niente dai polmoni, en-
tra nel cuore arterioso
(parte sinistra): quello
proveniente dalle altre
parti del corpo, carico
di anidride carbonica,
entra nel cuore venoso
(parte destra).
1. Carotidi (arterie).
2. Succlavie (arterie).
3. Arco aortico.
4. Arteria brachiale.
5. Vena cava discendente
(superiore).
6. Arteria polmonare.
7. Polmoni.
8. Atrio sinistro.
9. Atrio destro.
10. Ventricolo sinistro.
I l. Ventricolo destro.
12. Yena cava ascendente
(inferiore).
13. Dotto toracico.
14. Stomaco.
15. Arteria gastrica.
16. Arteria splenica.
17. Milza.
18. Arteria epatica.
19. Fegato.
20. Arteria mesenterica.
21. Arteria renale.
22. Rene.
23. Vena porta.
24. Arteria femorale.
25. Vasi linfatici intesti-
nali.
26. Intestino.
APP. C - TAVOLE ANATOMICHE 195

Tavola XXIV
APPARATO CARDIOVASCOLARE
B Cuore (seTione)
-
Il
compito delle yalvole (degli ori't'izi) del cuore di permettere al
sangue di passare dagli atrii ai rispettivi ventricoli e non viceversa.
Le valvole delle vene, a forma di nido di rondine, hanno la loro
convessit rivolta verso il flusso sanguigno, s da impedirne il riflusso
contro corrente.

I Sezione longitudinale
-
1. Polmone sinistro.
2. Carotide destra.
3. Capillari arteriosi.
4. Succlavia destra.
5. Carotide sinistra.
6. Succlavia sinistra.
7. Capillari venosi.
8. Tronco brachiocefalico.
9. Arco aortico.
10. Aorta discendente.
11. Vena cava superiore.
12. Arteria polmonare.
13. Aorta ascendente.
14. Vene polmonari.
15. Valvole sigmoidee.
16. Atrio destro.
17. Atrio sinistro.
18. Valvola tricuspide.
19. Valvola mitrale o bicu-
spide.
20. Vena cava inferiore.
21. Ventricolo destro,
22. Ventricolo sinistro.
23. Restanti organi e parti
del corpo umano.

II - Sezione trasversa
1. Valvole semilunari (o sig-
moidee) dell'arteria pol-
monare.
2. Arteria polmonare.
3. Valvole semilunari (o sig-
moidee) dell'aorta.
il 4. Arteria coronaria destra,
5. Atrio destro.
6. Arteria coronaria sinistra.
7. Lernbo della valvola tricu-
spide.
8. Lembo della valvola tricu-
spide.
9. Altro lembo della valvola
bicuspide.
10. Setto interatriale.
11. Cuspide settale anteriore
t2.

13.
14. Valvola di Tebesio.
[5. Seno coronario.
196 APPENDICE C

Tavola XXV
APPARATO CARDIOVASCOLARE

C Arterie principali
-
Per arterie s'intendono i vasi sanguigni che vanno dal cuore alla
periferia. Essi nascono dai ventricoli del cuore: l'arteria pohnonare,
che nasce dal ventricolo destro e va a irrorare i polmoni e l'aorta che
nasce dal ventricolo sinistro e va a irrorare tutti i tessuti periferici.

1. Carotide esterna destra.


2. Carotide esterna sinistra.
3. Carotide interna destra.
4. Carotide comune destra.
5. Tronco brachio-cefalico.
6. Succlavia destra.
7. Succlavia sinistra.
8. Arco aortico.
9. Aorta.
10. Arteria polmonare.
11. Arterie polmonari del polmone
sinistro.
12. Arteria ascellare sinistra.
13. Aorta toracica.
14. Tronco celiaco.
1-5. Arteria splenica.
16. Arteria omerale destra.
17. Arteria epatica.
18. Coronaria stomacica.
19. Arteria renale destra.
20. Arteria mesenterica supcriore.
21. Arteria mesenterica inferiore.
22. Aorl.a addominale.
23. Arteria ulnare destra.
24. Arterta radiale sinistra.
25. Livello della quarta vertebra
lombare.
26. Arteria iliaca comune sinistra.
27. Arteria iliaca interna destra.
28. Arco polmare sinistro.
29. Arterie digitali delle mani.
30. Arteria iliaca esterna sinistra.
31. Arteria femorale comune destra.
32. Arteria femorale superficiale
sinistra.
33. Arteria femorale profonda destra.
34. Arteria poplitea sinistra.
35. Arteria tibiale anteriore destra.
36. Tronco tibio-peroniero sinistro.
37. Arteria tibiale posteriore sinistra.
38. Arteria peroniera destra.
39, Arteria pedidia sinistra.
40. Arterie digitali dei piedi.
APP, C . TAVOLE ANATOMICHE r97

Tavola XXVI
APPARATO CARDIOVASCOLARE
D Vene principali
-
Per vene s'intendono i vasi sanguigni che vanno dalla periferia al
cuore. Quattro di esse (le vene polmonari) sboccano nell'atrio sinistro.
Altre due sboccano invece nell'atrio destro: la vera cava superiore,
che riceve il sangue degli arti superiori, della testa e del collo; la
vena. cctva inferiore, che riceve il sangue dell'addome e degli arti infe-
riori. Quando un atrio in contrazione si dilata il ventricolo corri-
spondente, e viceversa. Cos il sangue, spinto dagli atrii passa nei
ventricoli, e dai ventricoli nei vasi arteriosi: aorta, arterie polmonari.

1. Giugulare interna sinistra.


2. Giugulare esterna destra.
3. Tronco brachio-cefalico sinistro.
4. Succlavia sinistra.
5. Vena cava superiore.
6. Vene polmonari del polmone
sinistro.
7. Vena ascellare destra.
8. Vena cava inferiore.
9. Vena cefalica destra.
10. Vena epatica.
11. Vena basilica destra.
12. Vena mediana basilica destra.
13. Vena mediana cefalica sinistra,
14. Vena radiale destra.
15. Vena mediana destra.
16. Vena ulnare sinistra.
17. Rete venosa delle mani.
18. Vene gastriche.
19. Vena renale sinistra.
20. Vena splenica.
21. Vena porta.
22. Yena mesenterica superiore.
23. Vena mesenterica inferiore.
24. Yena iliaca comune destra.
25. Vena iliaca interna destra.
26. Yena iliaca esterna sinistra.
27. Yena femorale profonda
sinistra.
28. Vena safena interna destra.
29. Yena poplitea sinistra.
30, Vena safena esterna destra.
31. Arco venoso del piede destro.
32. Vene digitali del piede sinistro.
198 APPENDICE C

Tavola XXVII
APPARATO CARDIOVASCOLARE
E Pericardio - Coronarie
-
Il
cuore, internamente, rivestito da una membrana (Endocardio)
che ricopre anche le valvole e gli orifizi dei vasi sanguigni. Esterna-
mente awolto da un sacco (Pericardio). Per lesione del tessuto mu-
scolare del cuore (Miocardio) si ha l'infarto cardiaco, causato dalla
occlusione delle coronarie in seguito ad arteriosclerosi, che restringe
il lume dei vasi e facilita la coagulazione del sangue (Trombosi). Altre
cause importanti di occlusione sono gli spasmi coronarici e gli emboli.
La zona del miocardio, non piir
irrorata dal sangue (Ischemia),
subisce la necrosi cardiaca, che
si pu localizzare nella parte an-
teriore, laterale, o posteriore o
all'apice del cuore.

' 'idT\
|- Faccia anteriore del cuore

1. Arteria succlavia.
2. Arteria carotide comune.
3. Arteria anonima.
4. Vena cava superiore.
.5. Arteria polmonare (ramo sinistro).
6. Pericardio (foglietto esterno).
7. Arteria polmonare.
8. Aorta ascendente.
9. Cono arterioso.
10. Ramo interventricolare dell'arteria
coronaria sinistra.
ll. Arteria coronaria.
12. Solco coronario.
13. Solco ventricolare,
14. Apice del cuore.
15. Incisura dell'apice del cuore.

II - Faccia posteriore del cuore

1. Arteria succlavia.
2. Arteria carotide comune.
3. Arteria anonima,
4. Vena cava superiore.
5. Arteria polmonare ramo sinistro.
6. Arteria polmonare ramo destro.
7. Pericardio (foglietto esterno).
8. Vene polmonari sinistre.
9. Vene polmonari destre.
10. Seno delle vene cave.
11. Arteria atrioventricolare.
12. Seno coronario.
13. Solco terminale.
14. Vena cava inferiore.
15. Vena posteriore del ventricolo
destro.
16. Vena interventricolare posteriore.
17. Solco coronario.
18. Arteria coronaria destra,
19. Solco interventricolare inferiore.
20. Incisura dell'apice del cuore.
21. Apice del cuore.
APP. C . TAVOLE ANATOMICHE 199

Tavola XXVIII
APPARATO CARDIOVASCOLARE
F Emazie - Leucociti - Trombociti - Milza
-

|- Emazie
1. Emazie o globuli rossi (4.500.000-5.500.000
per mm3: con valori lievemente infe-
@@ riori per le donne, cfr. N. 71).
2. Emoglobina (16 e/100cc, cfr. N. 127).

N.B. Le emazie sono elementi anucleati, discoidali, biconcavi di colore giallo-


verdino. Visti per nell'insieme assumono il colore rosso, onde il nome di
globuli rossi.
L'emoglobina si trova nel protoplasma dei globuli rossi. Essa trasporta
l'ossigeno fissato nei polmoni ai vari organi. Ci facendo, i globuli rossi
rimangono distrutti, ma se ne formano altri nel midollo osseo, nel fegato
e nella milza.

lI - Leucociti
3. Leucocitio globuli bianchi (5,000-6.000
per mm3. Nel neonato 15.000-20.000,
cfr. N. 114).
4. Nuclei dei leucociti (Per la formula
leucocitaria, cfr. N. 127).

N.B. I leucociti, alquanto pitr grandi delle emazie, sono cellule nucleate, la cui
membrana sottilissima permette loro di muoversi come le amebe.
Essi fagocitano i microbi e le sostanze nocive penetrate nella corrente
sanguigna, sono capaci di attraversare le pareti delle vene e delle arterie
e di migrare tra le cellule di altri tessuti.

III - Trcmbociti
5. Piastrine (200.000-400.000) per mm3, cfr.
N. 116).
N.B. Le piastrine sono minuscoli ele-
menti anucleati, capaci di indurre
la coagulazione per arrestare le
emorragre,

IY Milza
-
6. Milza.
7. Vena splenica.
8. Arteria splenica.
9. Stomaco.

N.B. La milza produce i linfociti e gli


anticorpi, distrugge i batteri e le
emazie degenerate, trattiene il fer-
ro derivante dall'emoglobina, e lo
cede al midollo osseo.
200 APPENDICE C

Tavola )(XIX
APPARATO LINFATICO
A Vasi linfatici - Linfonodi anteriori del collo
-
Per lin-fa s'intende il liquido chiaro circolante negli spazi intersti-
ziali dei tessuti il quale, raccolto nei vasi linfatici, si riversa nelle vene.
Vi poi la linfa lattescente (chilo) che proviene dal digerente. Mentre
questa si raccoglie nella Cisterna di Pecquet, da cui prosegue fino a
sboccare nella vena succlavia sinistra per mezzo del dotto tarsico, la
linfa proveniente dall'arto
superiore destro, dal tora-
ce, dal collo e dalla testa,
mediante il dotto linfatico
destro, sbocca nella vena
succlavia destra.

I Visione generale
-
1. Vena grande linfatica.
2. Yern giugulare.
3. Vena succlavia sinistra.
4. Vena cava inferiore,
5. Cuore arterioso.
6. Cuore venoso.
7. Dotto toracico.
8. Diaframma.
9. Fegato.
10. Vena porta.
11. Cisterna di Pecquet.
12. Vasi intestinali.
13. Vasi linfatici chiliferi.
14. Duodeno.

La linfa oltre a trasportare i grassi provenienti dall'intestino,


serve anche a eliminare gli agenti patogeni grazie ai linfociti prodotti
dai linfonodi: formazioni piatte e tonde come lenticchie o come noc-
ciole, la cui grandezza varia
da quella di un grano di
miglio a quella di un fagio-
lo. Si trovano isolati, o riu-
niti a catena

II
- Linfonodi
collo
anteriori del

1. Linfonodi sottomandibolari.
2. Vena giugulare interna.
3. Linfonodi cervicali.
4, Arteria carotide comune.
5. Linfonodi tracheali.
6. Linfonodi ascellari.
7. Vena cava superiore.
APP. C - TAVOLE ANATOMICHE 201

Tavola XXX
APPARATO LINFATICO
B Lin'fonodi laterali del collo - Lin-t'onodi delle ascelle
-
Nei linlonodi che si tumefanno, si formano cellule molto volumi-
nose. La tumefazione, se causata da una infezione virale, produce
anemia, febbre, prurito diffuso, senso di stanchezza e dimagrimento.

I - Linfonodi laterali
del collo
1. Linfonodi preauricolari.
2. Linfonodi mastoidei.
3. Linfonodi sottoccipitali.
4. Linfonodi parotidei.
5. Linfonodi sottomandibo-
lari.
6. Linfonodi cervicali.
7. Arteria carotide comune.
8, Vena giungulare interna,

Il linfatismo caratterizzato dalla tumefazione delle ghiandole


linfatiche ascellari, cervicali, inguinali e poplitee. La semplice infiam-
mazione delle ascellari pu essere procurata da ferite agli arti superiori.

II - Linfonodi delle
ascelle

1. Arteria ascellare,
2. Vena ascellare.
3. Linfonodi.
202 APPENDICE C

Tavola XXXI
APPARATO LINFATICO
C Linfonodi inguinali - Lin-t'onodi poplitei
-
L'infiammazione dei lin't'onodi inguinali pu essere causata da
ferite agli arti inferiori. Essa (come pure quella delle altre ghiandole
linfatiche) pu indicare un'affezione tubercolare, tumorale benigna
o maligna. Nei bambini spesso si accompagna a ipertrofia delle ade-
noidi e a enuresi notturna.
La linfa circola grazie alla
compressione dei vasi linfa-
I
tici e alla aspirazione pro-
dotta dal movimento respi
ratorio. Le vahtole semilu-
nari dei suoi dotti le impe-
discono di rifluire contro-
t--- ---
corrente.

I- Linfonodi inguinali

1. Arteria iliaca esterna.

2. Vena iliaca esterna.

3. Linfonodi inguinali.

ttE
t&

lI - Linfonodi poplitei 1
I
\
I
I
1. Vena poplitea.

2. Linfonodi del cavo poplteo.

3. Arteria popltea.
\
\
I
I
t
APP. C - TAVOLE ANATOMICHE 203

Tavola XXXII
APPARATO URINARIO
A Visione generale
-
L'apparato urinario, costituito dai reni e da numerosi canali
escretori, serve a mantenere in equilibrio il contenuto idrosalino del
sangue: i reni (il sinistro situato alquanto pi in alto del destro)
eliminano la maggior parte delle sostanze dannose, che circolano con
il sangue nell'organismgo.
I canali escretori raccolgono l'urina filtrata dai reni. Essa viene
convogliata, mediante gli ureteri, nella vescica, che si svuota all'esterno
mediante l'uretra.
Sopra ciascun rene si trova una capsula surrenale (N. 9B). Esse
servono a regolare il metabolismo generale dell'organismo. Nella loro
parte midollare elaborano l'adrenalina, che stimola l'apparato cardio-
vascolare, con azione vaso-costrittrice, al contrario dell'insulina, che
aumenta il glucosio nel sangue.

L Arteria surrenale superiore.


2. Arteria aorta.
3. Vena cava inferiore.
4. Vena surrenale.
5. Capsule surrenali.
6. Arteria surrenale media.
7. Arteria surrenale inferiore,
8. Reni.
9. Arteria renale.
10. Vena renale,

11. Pelvi o bacinetto renale.


12. Uretere.

13. Vescica urinaria.

14. Sbocco dell'uretere.


15. Uretra.
204 APPENDICE C

Tavola XXXIII
APPARATO URINARIO
B Rene (sezione) - Vescica (sezione)
-
Il tessuto renale (Parenchima) costituito dalla parte corticale
(esterna) granulosa, giallastra, contenente i glomeruli di Malpighi e
dalla parte midollare (interna) striata, rosso-scura, contenente i tubuli,
che formano le piramidi (da l0 a 20), terminanti nelle papille o calici.
Dagli orifizi dei calici l'urina defluisce nella pelvi. Tra una piramide e
l'altra vi sono le colonne di Bertin, costituite dalla sostanza corticale.
L'urina si forma nei glomeruli, e precisamente nella capsula di Bow-
mann, ove si concentrano i capillari sanguigni. Si tratta della preurina,
che ha la stessa composizione del sangue, meno le proteine poich, in
condizioni normali, non superano la membrana capillare. La preurina,
passando nei tubuli contorti, viene in gran parte riassorbita (99vo)
con alcune sostanze in essa contenute (quasi tutto il glucosio, un poco
di urea, ecc.).
La vescica urinaria nel maschio ha al-
la base la prostata e le vescicole semina-
li, nella femmina in rapporto con il col-
lo dell'utero e con la vagina. Posterior-
mente, nel maschio in rapporto con il
retto; nella femmina con l'utero. La pro-
stata, a forma quasi di cuneo, situata
al di sotto della vescica e con la parte
anteriore circonda l'uretra, in cui versa
il proprio secreto al momento dell'eiacu-
lazione, secreto che serve a favorire la
vitalit e la motilit degli spermatozoi
e a diminuire l'acidit della vagina.

I - Sezione longitudinale del rene

1. Sostanza corticale.
2. Yena renale.
3. Arteria renale.
4. Papille (calici).
5. Bacinetto renale (pelvi).
6. Piramidi di Malpighi.
7. Uretere.

II - Sezione longitudinale della vescica

t. Parete della vescica.


2. Lobo medio della prostata.
3. Prostata.
4. Uretra prostatica.
5. Uretra.
APP. C - TAVOLE ANATOMICHE 205

Tavola XXXIV
APPARATO URINARIO
C-Ematuria-Calcolosi
Le malattie dell'apparato urinario sono molteplici (cfr. Appen-
dice B), per poterle diagnosticare utile l'esame dell'urina (NN. 120-
-130). L'aspetto e il colore possono aiutare: se giallo-paglierino pu
trattarsi di una insufficienza renale; se marrone (marsala) di affezione
epatica; se giallo-rossiccio o giallo-bruno, di presenza di sangue.

I - Localizzazione delle cause abi-


tuali d'entaturia
1. Emorragia.
2. Infarto renale.
3. Calcolo renale.
4. Trauma.
5. Pelvi.
6. Calcolo dell'uretere.
7. Tumore del rene.
8. Papillomi della pelvi.
9. Tumore dell'uretere.
10. Diverticolo vescicale.
11. Tubercolosi, tumori, calcoli, bil-
harziosi della vescica.
12. Ipertrofia, carcinoma della pro-
stata.
13. Rottura, stenosi, papilloma, cal-
coli dell'uretra.

Quando nell'urina precipita-


no e cristallizzano le sostanze
in essa contenute, si produce
la calcolosi. La cristallizzazio-
ne pu essere causata da ali-
mentazione errata. Se piccoli,
i calcoli possono essere espulsi
facilmente per le vie urinarie.
Se grandi come un grano di
riso o un pisello, possono pro-
vocare coliche. La loro com-
posizione varia: acido urico, carbonato, fosfato, ossalato di calcio,
ecc. Nel passare per gli ureteri producono spasmo. Pericolosi sono i
calcoli puntuti o dalla superficie ruvida, capace d'irritare le mucose;
spesso di questo tipo sono quelli di ossalato di calcio.

II

II - Tipi di calcolosi ureterale

1. Calcolo mobile.
2. Calcolo incuneato sopra una
stenosi.
3. Calcolo incuneato con sacca
diverticolare.

15 - Bortone, La Radiestesia Applcata alla Medicna


206 APPENDICE C

Tavola XXXV
APPARATO GENITALE MASCHILE
Visione generale Prostata - Testicoli
-
Gli ureteri convogliano nella vescica l'urina filtrata dai reni.
I testicoli elaborano gli spermatozoi che, seguendo l'epididimo e il
canale deferente, si raccolgono nelle vescicole seminali. Nell'eiacula-
zione lo sperma viene emesso mediante un canale, che, attraverso la
prostata, si versa nell'uretra; lungo questa sboccano le Ghiandole periu-
retrali di Littr. A ridosso del bulbo dell'uretra sono situate due ghian-
dole acinose dette di Cowper, le quali concorrono anch'esse alla for-
mazione del liquido seminale.

I- Visione generale
1. Uretere.
2. Uraco.
3. Vescica,
4. Vescicole seminali.
5. Collo della vescica.
6. Canale eiaculatore.
7. Prostata.
8. Canale deferente.
9. Ghiandola di Cowper.
10. Uretra.
11. Ghiandole periuretrali di Littr.
12. Epididimo.
13. Testicolo.
14. Fossa navicolare.
15. Meato urinario.

II - Prostata (sezione longitudinale)


1. Vescica.
2. Lobo mediano.
3. Ghiandole sottocervicali di Albarran.
4. Lobo anteriore.
5. Dotto eiaculatore.
6. Lobo posteriore.
7. Otricolo.
I

8. Lobo laterale sinistro.


9. Uretra.
10. Lobo laterale destro.
1

III - Testicoli (sezione longitudinale)


1. Canale deferente.
2. Epipidimo.
3. Coni efferenti.
4. Setti interlobari.
5. Albuginea.
6. Rete testicolare.
7. Coda dell'epididimo.
8. Dotto aberrante dell'epididimo.
9. Lobuli testicolari.
APP. C - TAVOLE ANATOMICHE 207

Tavola XXXVI
APPARATO GENITALE MASCHILE
B_ L'apparato in sezione longitudinale - pene in sezione sagittale
Pene in sezione trasversa

I in
- L'apparato
longitudinale
sezione

1. Vescica.
2. Sfondato retto-vescicale.
3. Sinfisi pubica.
4. Ampolla del d6tto deferente.
5. Retto.
6. Prostata.
7. Dotto eiaculatore.
8.
9. del pene.
10.
11.
12. Corpo cavernoso dell,uretra,
]]. p-orpo cavernoso del pene.
14. Muscoo bulbo-cavernoso.
15. Uretra cavernosa.
16. Sfintere anale.
17. Ano.
18. Glande,
19. Setto scrotale.
20. Prepuzio.

II - Pene in sezione longittrclinale

corpi ca-
vernosi.
8. Setto mediano dei corpi cavernosi
(septum penis).
9. Albuginea.
11. Septum penis.
12. Valvola di Guerin.
13. Fossa navicolare.
14. Uretra peniena.
15. Fascia penis.
16. Fascia penis.
17. Frenulo.

III - Pene in sezione trasversa

9. Albuginea.
10. Arteria cavernosa.
ll. Septum penis (attraversato dalle
anastomosi arteriose e venose).
12. Doccia sottocavernosa.
13. Corpo cavernoso dell'uretra.
14. Canale dell'uretra.
15. Fascia penis.
16. Albuginea.
17. Arteria bulbo-uretrale.
208 APPENDICE C

Tavo1a XXXVII
APPARATO GENITALE MASCHILE
C
- Criptorchidismo -
Impulso sessuale maschile - Spermatozoi
I
testicoli cambiano sede durante lo sviluppo del feto, scendendo
dall'addome fino allo scroto (VIII mese). Se il processo di discesa a
un certo punto si arresta (ritenzione) si ha la criptorchidia; se i testi-
coli vanno a occupare una sede insolita si ha l'ectopia.
I Criptorchidismo
-
,w 1. Ritenzione addominale.
6ffi
2. Anello interno del canale inguinale.
3. Ritenzione inguinale.
4. Anello esterno del canale inguinale.
5. Ritenzione pubica.
6. Ritenzione scrotale superiore.
7. Ritenzione femorale.
8. Ritenzione crurale.

I centri sessuali del sistema nervoso cerebrospinale sono forma-


zioni attivate da stimoli nervosi e ormonali. Dai centri sessuali del
cervello originano connessioni nervose con i centri sessuali del midollo
spinale. Si pensa che la fase di erezione e di preparazione al rapporto
sessuale sia controllata dal midollo lombare, mentre la fase di eiacula-
zione sia controllata dal midollo sacrale.

II Impulso sessuale maschile


-
1. Midollo lombare (centro della vaso-
dllatazione ed erezione).
2. IVlidollo sacrale (centro della eia-
culazione).
3. Nervo erigente.
4. Plesso ipogastrico.
5. Vescica urinaria.
6. Nervo pudendo.
7. Vescicole seminali.
8, Nervo dorsale del pene.
9. Nervo del corpo cavernoso,

III - Spermatoxoi
A - Spermatozoo normale visto
superrcrmente
l. Testa.
2. Nucleo.
3. Parte intermedia.
4. Coda.
B - Spermatozoo anormale
(doppia testa)
1. Prima testa.
2. Seconda testa.
3. Nucleo.
C - Spermatozoo anormale
(testa gigante)
D - Spermatozoo anormale
(testa piccola)
N.B. Gli spermatozoi B, C, D, sono
spesso causa di infertilit.
APP. C - TAVOLE ANATOMICHE 209

Tavola XXXVIII
APPARATO GENITALE FEMMINILE
A Visione generale
-

1. lo-pelvico. 15. SFondato del Douglas.


2. o alpinge. 16. Corpo del clitorid.
3. di Fllopio. 17. Prepuzio.
4. 18. Glande del clitoride.
5. Mesosalpinge. 19. Piccole labbra.
6. Legamento ovarico. 20. Meato uretrale.
7. Idatide di Moreaeni. 21. Vagina.
8. Ovaio. 22. Gratdi labbra (ghiandole di Bar-
9. Corpo luteo. tolino).
10. Fimbria. 23. Rafe perineale.
11. Leeamento larso. 24. Imene (falciforme, anulare, bilo-
12. Coipo dell'uteio. bato, lacerato, caruncolato, mirti-
13. Uretere. forme).
14. Legamento sacro-uterino.
2to APPENDICE C

Tavola XXXIX
APPARATO GENITALE FEMMINILE
B Sezione longitudinale - Anomalie di posiaione dell'utero
-

I- Sezione longitudinale
1. Vertebra lombare.
2. Canale vertebrale.
3. Angolo sacro-vertebrale'
4. Osso sacro.
5. Lecamcnto lombo-ovarico.
6. Sp-azio retro-rettale.
7. Vasi iliaci esterni.
8. Uretere.
9. Tromba di FallopPio.
10. Ovaia.
11. Utero.
12. Cavit uterina.
13. Legamento rotondo.
14. Uraco.
15. Linea alba.
16. Fornici vaginali (sfondati).
17. Sfondato vescico-uterino.
18. Coccige.
19. Peritoneo.
20. Sfondato retto-vaginale (di
Douglas).
21. Collo uterino.
22. Vescica.
23. Spazio prevescicale,
24. Retto.
25. Pube.
26. Legamenti pubovescicali.
27. Rafe anococcigeo.
28. Setto rettovaginale.
29. Legamento sospensore.
30. Vagina.
31. Sfintere esterno.
32. Clitoride.
33. Setto uretro-vaginale.
34. Uretra.
35. Grandi labbra.
36. Piccole labbra.
37. Imene.

ll - Anornalie di posizione del-


l'utero (Sezione longitudi-
nale)

1. Utero normale (antiverso e


antiflesso).
2. Utero retroverso.
3. Utero retroverso e retrofles-
so.
4. Vescica.
5. Retto.
6. Sinfisi pubica.
7. Vagina.
8. Uretra.
APP. C - TAVOLE ANATOMICHE 2tt

Tavola XL
APPARATO GENITALE FEMMINILE
C Gravidanza - Fibromiomi
-
I fibromiomi uterini, sono talora asintomatici, potendo restare a
lungo latenti. Essi producono dolori, emorragie, aumento di volume
dell'utero, compressione sulle parti pitr vicine. Alcune volte si possono
trasformare in tumori maligni. I tumori maligni dell'utero si manife-
stano con perdite sieroematiche o ematiche di vario tipo e quantit,
con astenia e dimagrimento.
L'utero consiste in un muscolo cavo destinato ad accogliere e a
favorire lo sviluppo dell'ovulo fecondato. Ogni 28 giorni, sulla super-
ficie delle ovaie si forma una sporgenza (follicolo), dalla quale l'ovulo
esce (ovulazione) per entrare nella salpinge; seguendo questa passa
nella cavit uterina. Durante il percorso, se s'incontra con l'elemento
maschile, viene da esso fecondato. Allora si annida nell'utero dando
inizio alla gravidanza.

I- Gravidanza normale

1. Decidua parietale.
2. Zona marginale.
3. Decidua capsulare.
4. Decidua basale.
5. Parete posteriore dell'utero.
6. Parete anteriore dell'utero.
7. Limite della decidua.
8. Canale cervicale.
9. Labbro posteriore dell'orifizio
uterino esterno.

II - Fibromiomi

1. Peduncolato sottosieroso.
2. Sottosieroso destro.
3. Sottosieroso sinistro.
4. Intralegamentoso.
5. Sottomucoso.
6. Intramurale.
7. Peduncolo sottomucoso.
212 APPENDICE C

Tavola XLI
APPARATO GENITALE FEMMINILE
D IJtero e ovaia sinistra (sezione frontale) - Gravidanza
- extrauterina - Ciclo mestruale

I - Utero e ovaia st-


nistra (Sez\one sa-
gittale)
1. Fondo dell'utero.
2. Corpo dell'utero.
3. Miometrio.
4. Vasi uterini.
5. Istmo.
6. Vasi ovarici.
7. Legamento ovarico.
8. Corpo luteo.
9. Epoophoron.
10. Ovaia.
11. Corpo albicante.
12. Follicolo.
13. Tromba di Fallop-
pio.
14. Idatide di Morgagni.
15. Fimbria.
16. Endometrio.
17. Canale cervicale.
18. Collo uterino.
19. Fornice vaginale.
20. Vagina.

II Gratidanza extra-
- uterina
1. Tuba.
2. Istmo.
3. Tratto interstiziale.
4. Fondo dell'utero.
5. Ampolla.
6. Ovaia.
7. Corpo dell'utero.
8. Intundibolo.
9. Collo dell'utero.
10. Principali sedi di
gravidanza extraute-
rtna,

III - Ciclo mestruale


llr A. Strato basale della
mucosa uterina.
B. Strato funzionale del-
la mucosa uterina.
C. Fase mestruale.
D. Ghiandole della mu-
cosa uterina.
E. Fase estrogena.
-
F. Ovulazione.
B-,j G. Fase progestinica.
t- 1234 6 I tO 2 46 fi202224 26 fr1{s4 H. Regressione del cor-
.... ...-i i. .... ...,i i .. ., ,.....1 po luteo.
ir, t ,J I. Giorni.
CE G c
APP. C - TAVOLE ANATOMICHE 213

Tavola XLII
SISTEMA ENDOCRINO
A Ghiandole endocrine
-

II - Ipofisi

1. Cervello.
2. Corpo calloso.
3. Epifisi.
4. Ipotalamo.
5. Corpo pa66i]lare-
6. Peduncolo ipofisario.
7. Ipofisi anteriore.
8. Ipofisi posteriore.
9. Ponte.
10. Cervelletto.
11. Chiasma ottico.
12. Sella turcica.

|- Visione generale

1. Nuclei ipotalamici.
2. Epifisi (Cfr. qui a destra, II).
3. Ipofisi (Cfr. Tavv. XLIII-XLIV).
4. Tiroide (Cfr. Tav. )fiI).
5. Paratiroidi (Cfr. Tav. XXI). III - Timo
6. Timo (Cfr. qui a destra, III).
7. Capsule surrenali (Cfr.Tav.XXXII). L Trachea.
2. Pohnone destro.
8. Pancreas (Cfr. Tav. XVIII). 3. Polmone sinistro.
9. Ovaie (Cfr. Tav. XXXVII). 4. Lobo destro del timo.
10. Testicoli (Cfr. Tav. XXXV). 5. Lobo sinistro del timo.
214 APPENDICE C

Tavola XLIII
SISTEMA ENDOCRINO

- Ipolisi anteriore
B e sue attivit ormonali
Gli Ormoni elaborati dall'ipofisi anteriore sono ben noti. In tal
modo individuati: 7l somstropo, il quale promuove la crescita del
corpo e delle ossa; l'Adrenocorticotropo, d.a cui dipende lo sviluppo
della corteccia surrenalica; il Tireotropo, stimolante la tiroide; il Fotli-
colostimolante, che fa maturare gli elementi gametici delle gonadi; il
Luteinizzante, che provoca la secrezione del testosterone nei maschi e
l'ovulazione nelle femmine; il Luteotropo (o Prolattina), che regola la
secrezione lattea. La secrezione di questi ormoni influenza, a loro volta,
i nuclei encefalo-ipotalamici e la stessa ghiandola ipofisaria da questi
stessi sollecitate : Feed back).

1. Fibre nervose afferenti. 15. Ovaia.


2. Capillari che irrorano le cellule 16. Testicoli.
neurosecretrici ipotalamiche. 17. Surrenali.
3. Arteria ipotalamica. 18. Tiroide.
4. Arteria ipofisaria superiore. 19. Ormone tireotropo.
5. Lobo anteriore dell'ipofisi. 20. Ormone adrenocorticotropo.
6. Lobo posteriore detl'ipofisi. 21. Ormone follicostimolante.
7. Vasi sinusoidali. 22. Ormone luteinizzante.
8. Cellule basofile. 23. Ormone luteotropo (prolattina).
9. Cellule acidofile. 24. Ormone tiroideo.
10. Cellule cromofobe. 26. Ormoni corticosurrenali.
11. Fegato. 27. Testosterone.
12. F attore diabetogeno. 28. Progesterone.
13. Pancreas. 29. Estrogeni.
14. Ossa. 30. Gonadotropine.
APP. C - TAVOLE ANATOMICHB 2t5

Tavola XLIV
SISTEMA ENDOCRINO
C Ipofisi posteriore e sue attivit ormonali
-
ll
lobo posteriore dell'ipo-fisi immette nel sangue la vasopressina-
-adiuretina e l'ossitocina, prodotti dai nuclei ipotalamici: sopraottici e
paraventricolari. L'ormone antidiuretico permette il riassorbimento di
acqua nei tubuli renali, diminuendo l'emissione d'urina, mentre la sua
carenza produce poliuria. Quest'ormone essenziale all'equilibrio del-
l'organismo. La sua secrezione aumenta o diminuisce a seconda delle
necessit di trattenere acqua e sali o di espellerne in misura maggiore.
In caso di riassorbimento si hanno due possibilit: riassorbimento
obbligatorio e riassorbimento facoltativo. Il riassorbimento obbliga-
torio awiene nelle anse che seguono immediatamente i glomeruli
renali (tubuli contorti prossimali). Il riassorbimento facoltativo av-
viene, invece, dopo l'ansa di Henle, cio nelle anse prossime al tubulo
collettore (Tubulo contorto distale). L'oxitocina agisce invece sulla
muscolatura liscia, provocando la contrazione della vescica urinaria,
della cistifellea, dell'intestino e, soprattutio, dell'utero e delle mam-
melle. In queste ultime produce l'emissione del latte.

II

,i.

I - Ipofisi postcriore lI - Nefrone


1. Capsula di Bowman.
1. Ipotalamo. 2. Arteria afferente.
2. Cellule neurosecretrici. 3. Arteria efferente,
3. Vena ipotalamica, 4. Glomerulo di Malpighi.
4. Arteria ipotalamica. 5. Tubulo contorto prossimale.
5. Plesso superiore del sistema ipo- 6. Tubulo contorto distale.
talamo-ipofisario. 7. Tubulo collettore.
6. Ipofisi posteriore. 8. Ansa di Henle.
7. Vena ipofisaria posteriore. 9. Tubulo retto di Bellini.
8. Arteria ipofisaria posteriore. 10. Calice (apire d'una piramide).
2t6 APPENDICE C

Tavola XLV
SISTEMA NERVOSO CEREBROSPINALE
A
-
Visione generale dei nervi spinali - Loro ramificazioni

|- Visione generale dei nervi spinali


1. N. frontale.
2. N. sottorbitale.
3. N. facciale.
4. N. succlavio.
5, N. pneumogastrico.
6. N. del piccolo pettorale.
7. N. del muscolo cutaneo.
8. N. brachiale cutaneo interno.
9. N. intercostale.
10. N. cubitale.
11. N. radiale.
12. N. interosseo.
13. N. otturatore.
14. N. lombo-sacrale.
15. 1' N. sacrale.
16. 2' N. sacrale.
17. 3' N. sacrale.
18. 4" N. sacrale.
19. N. genito-crurale.
20. N. crurale.
21. N. femore cutaneo.
22. N. del muscolo cutaneo esterno.
23. N. piccolo sciatico.
24. N. del quadricipite.
25. N. grande sciatico.
26. N. safeno interno.
27. N. otturatore.
28. N. del ramo rotuleo del safeno.
29. N. sciatico popliteo.
30. N. sciatico popliteo interno.
31. N. sciatico popliteo esterno.
32. N. tibiale posteriore.
33. Ramo cutaneo del n. safeno,
34. N. tibiale anteriore.
35. N. del muscolo cutaneo.

\
t'
I
I
II - Ramificazioni dei nenti spinali
(3I paia)
L N. cervicali (8 paia). ),
2. N. dorsali (12 paia).
3. N. lombari (5 paia).
4. N.
5. N.
sacrali (5 paia).
coccigeo (1 paio).
),,
)5
APP. C. TAVOLE ANATOMICHE 217

Tavola XLVI
SISTEMA NERVOSO CEREBROSPINALE
B Cervello visto superiormente e lateralmente
-
Il
sistema nervoso cerebro-spinale comprende l'encefalo (cervello
e cervelletto), iI midollo allungato (bulbo pontino) e il midollo spi-
nale. Nel cervello si distingue: la sostanza grigia (che per essere situata
alla periferia viene chiamata corteccia cerebrale), formata da cellule
nervose, che contengono i vari centri di integrazione superiore degli
stimoli; la sostanza bianca, formata da fibre nervose per la condu-
zione di detti stimoli; il corpo calloso che sostiene f intera massa.
Questa si divide in due emisferi, ciascuno dei quali consta di quattro
lobi: frontale, parietale, temporale, occipitale, solcati da scissure.

I- Cerpello, rtisto superiormente

A. Emisfero cerebrale sinistro.


B. - Emisfero cerebrale destro.
-
1. Scissura intercmisferica.
2. Circonvoluzione superiore.
3. Circonvoluzione frontale media.
4. Circonvoluzione frontale superiore,
5. Scissura frontale inferiore.
6. Circonvoluzione frontale anteriore.
7. Scissura di Rolando.
8. Scissura di Silvio.
9. Circonvoluzione posteriore centrale,
10, Circonvoluzione occipitale superiore.
11. Scissura parieto-occipitale.
12. Scissura interparietale.

II - Cervello, uisto lateralmente

A. Emisfero destro del cervello.


B. - Emisfero sinistro del cervello.
-
1. Lobo frontale.
2. Lobo parietale.
3. Lobo temporale.
4. Lobo occipitale.
5. Scissura frontale inferiore.
6. Scissura frontale superiore.
7. Scissura di Rolando.
8. Scissura di Silvio.
9. Scissura temporale superiore.
10. Circonvoluzione parietale superiore.
11. Circonvoluzione parietale inferiore.
12. Scissura interparietale.
13. Scissura temporale inferiore.
14. Scissura occipitale inferiore.
15. Scissura occipitale superiore.
16. Scissura perpendicolare esterna.
218 APPENDICE C

Tavola XLVII
SISTEMA NERVOSO CEREBROSPINALE
C Cervello e cervelletto visti inferiormente
-
Dall'encefalo (cervello e cervelletto) partono 12 paia di nervi, che
vengono distinti con numeri romani.

I- Ceryello visto inleriormente

f\
A. Emisfero cerebrale sinistro.
-
B. Emisfero cerebrale destro.
-
1. Nervo olfattivo (I paio).
2. Nervo ottico (II paio).
3. Chiasma dei nervi ottici.
4. Infundibolo.
5. Ipofisi.
6. Tubercolo mammillare.
7. Nervo oculo-motore comune (III paio).
8. Nervo trocleare (IV paio).
9. Nervo trigemino (V paio).
10. Nervo oculo-motore esterno, o abdu-
cente (VI paio).
ll. Nervo facciale (VII paio).
12. Nervo acustico (VIII paio).
13. Nervo glosso-faringeo (IX paio).
14. Nervo pneumogastrico (X paio).
15. Nervo spinale (XI paio).
16. Nervo ipoglosso (XII paio).

Oltre che nel cervello (Cfr. Tav. XLVI), anche nel ceryelletto si
verificano numerose circonvoluzioni. La sua sostanza grigia penetrando
nella sostanza bianca forma molte diramazioni (Albero della vita).
I due emisferi del cervelletto hanno in comune alla base una specie
d'anello. Essi si uniscono tra loro per mezzo di fibre nervose cerebel-
lari medie che si portano al Ponte di Varolio. I peduncoli cerebellari
superiori si portano al cervello; i peduncoli cerebellari inferiori vanno
al midollo spinale.

II - Cervelletto visto inferiormente

A. Emisfero cerebellare sinistro,


B.
- Emisfero cerebellare destro.
-
1. Ponte di Varolio.
2. Trigemino.
3. Bulbo (sezione).
4. Quarto ventricolo.
5. Verme.
APP. C - TAVOLE ANATOMICHE 219

Tavola XLVIII
SISTEMA NERVOSO CEREBROSPINALE
D_ Cerpello in sezione longitudinale - Bulbo pontino
protuberanza anulare

I-AeB Cervello in sezione longitudi-


- nale
A. Emisfero cerebrale sinistro.
B. - Emisfero cerebrale destro.
-
1. Corpo calloso.
2. Setto pellucido.
3. Trigono.
4. Epifisi.
5. Corpi quadrigemini.
6. Acquedotto di Silvio.
7. Terzo ventricolo.
8. Ipofisi.
9. Quarto ventricolo.
r ), 10. Midollo allungato.

lr
-\-
,\
11. Cervelletto.
12. Albero della vita.
--.
a\
II - Bulbo pontino e protuberanza
anulare

I A. Nucleo lenticolare sinistro.


B. - Nucleo lenticolare destro,
L -Area oftalmica.
2. Nervo ottico.
3. Infundibolo.
4. Peduncolo cerebrale,
5. Tubercolo mammillare.
6. Trigemino.
7. Oliva inferiore.
8. Piramide superiore.
9. Solco latero-ventrale.
10. Fibre arciformi.
11. Foro cieco.
12. Bulbo rachideo.
13. Midollo spinale.
14. Nervo ipoglosso.
15. Atlante.
220 APPENDICE C

Tavola XLIX
SISTEMA NERVOSO CEREBROSPINALE
E Centri corticali
-

I - Faccia laterale dell'emisfe-


ro sinistro, con i centri
corticali per la recezione
degli impulsi sensitivi e
sensoriali
l. Attivit psichiche elevate.
2. Area psicomotoria,
3. Centro di Broca.
4. Area motoria.
5. Area della sensibilit gene-
11 rale.
6. Area visiva.
7. Area uditiva.

II - Faccia mediale dell'emisfe-


ro cetebrale destro, con i
centri corticali per la re-
cezione degli impulsi sen-
sitivi e sensoriali.
1. Area visiva.
2. Area della sensibilit gene-
rale.
3. Area motoria.
4. Area psicomotoria.
5. Area delle attivit psichiche
elevate.
6. Area olfattoria.
Tir 7. Area del gusto.

III - Faccia laterale dell'emi-


sfero sinistro, con l'orea
del linguaggio
1. Area del linguaggio.
di Rolando.
2. Scissura
3. Area motrice dell'arto infe-
riore.
4. Area motrice del collo e
della nuca,
5. Area motrice dell'arto supe-
r10re.
6. Centro della sensibilit tatti-
le e generale.
7. Area motrice delle palpe-
bre.
8. Area motrice della testa,
lingua e laringe.
9. Scissura di Silvio.
10. Centro della memoria e dei
movimenti per l'articolazio-
ne della parola (Centro di
Broca).
11. Centro della memoria visiva
delle parole.
12. Centro della memoria del si-
gnificato delle parole (Cen-
tro di
Wernicke).
13. Area visiva.
14. Centro acustico.
APP. C - TAVOLE ANATOMICHE 221

Tavola L
SISTEMA NERVOSO CEREBROSPINALE
F Trigemino
-

Lato destro Lato sinistro


l. Trigemino. 10. Nervo facciale.
2. Ganglio di Gasser. 11. Nervi boccali superiori.
3. Nervo oftalmico. 12. Nervi boccali inferiori.
4. Nervo mascellare superiore. 13. Nervo buccinatore (risorio di San-
5. Nervo mascellare inferiore. torini).
6. Nervo frontale, 14. Nervi mentonieri superiori,
7. Neno sopracciliare. 15. Nervi mentonieri inferiori.
8. Nervi orbicolari delle palpebre. 16. Nervi mandibolari.
9. Nervi nasali o sotto-orbicolari.

I1 V Paio dei nervi cranici chiamato trigemino per essere


costituito da tre branche principali che partono dal Ganglio di Gasser:
L' Nervo oftalmico; 2' Nervo mascellare superiore; 3" Nervo mascellare
inferiore (mandibolare).
Il trigemino governa in particolare la sensibilit facciale, la ma-
sticazione, la lacrimazione, la secrezione del naso, la dilatazione del-
f iride. La malattia caratteristica del trigemino la nevralgia primitiua
(essenziale, idiopatica), la cui causa spesso ancora sconosciuta, che
talvolta ha origine da processi infiammatori dei denti o dei seni nasali.
Detta nevralgia colpisce di preferenza le persone adulte e comporta
crisi dolorosissime che si prolungano, per settimane e mesi, interval-
late da lunghi periodi di benessere. Le crisi (che possono essere pro-
vocate dalla masticazione e dal parlare) sono spesso accompagnate da
fotofobia, lacrimazione, salivazione, contrattura dei muscoli del viso
(Tic doloroso). Per calmare si usa ricorrere a farmaci analgesici, infil-
trazioni d'alcool sul nervo, e a recisione di fibre del nervo stesso.
222 APPENDICE C

Tavola LI
SISTEMA NEUROVEGETATIVO
A Sis/ema nervoso del Gran Simpatico
-
I centri del Gran Simpatico sono situati nelle aree pi interne del
cervello e del midollo spinale. Le sue fibre si diramano in tutte le
parti del corpo umano. Il sistema nervoso Cerebrospinale regola le
attivit volontarie; iI sistema del Gran Simpatico autonomo e pre-
siede alla regolazione nervosa della vita vegetativa. Vicino al midollo
spinale si notano da 20 a 25 gangli per lato. Si tratta di piccoli adden-
samenti di cellule o di fibre nervose che, uscendo dal midollo spinale,
formano gangli. Da questi originano altre fibre che raggiungono tutti
gli organi e apparati.

| - Gran simpatico lateralmente


1. Nervo glosso-faringeo.
2. Ganglio cervicale superiore.
3. Nervo pneumogastrico destro.
4. Ganglio cervicale inferiore,
6. Primo ganglio dorsale.
7. Ramificazioni del pneumogastrico.
8. Rami comunicanti.
9. Sterno.
10. Aorta.
11. Quinto ganglio dorsale.
12. Coste.
13. Ottavo ganglio dorsale.
14. Cuore.
15. Pneumogastrico destro.
16. Esofago.
17. Diaframma.
18. Terminazione del pneumogastrico
destro.
19. Decimo ganglio dorsale.
20. Nervi intercostali.
21. Stomaco.
22. Undicesimo ganglio dorsale.
23. Plesso solare.
24. Primo ganglio lombare.
25. Intestino.
26. Nervi viscerali.
27. Quarto ganglio lombare.
28. Segmento iliaco del colon.
29. Primo ganglio sacrale.
30, Terzo ganglio sacrale.
31. Retto.
32. Quarto ganglio sacrale.
33. Ganglio coccigeo.

II - Gran simpatico anteriormente


l. Plesso cardiaco.
2. Gangli: Cervicali (3 paia).
Toracici (10-12 paia).
Lombari (4 paia).
Sacro coccigei (5 paia).
3. Plesso solare.
4. Plesso mesenterico.
5. Plesso ipogastrico.
APP. C - TAVOLE ANATOMICITE 223

Tavola LII
SISTEMA NEUROVEGETATIVO
B Ortosimpatico
-
Ilsistema nervoso del Gran simpatico (cfr. Tavola precedente) si
distingue in ortosimpatico e Parasimpatico. r nervi dell'ortosimpatico
hanno la funzione di preparare il corpo umano ad affrontare situazioni
di emergenza e di allarme, cio sfavorevoli.

l. Midollo spinale.
2, Colonna vertebrale.
3. Gangli paravertebrali.
4. Ganglio celiaco.
5. Ganglio mesenterico superiore.
6. Ganglio mesenterico inferiore.
7. Iride (dilatazione della pupilla).
8. Vasi sanguigni del capo.
9. Vasi sanguigni dei muscoli schele-
trici e degli arti superiori (rila-
sciamento).
10. Cuore (aumento della frequenza
e vasi coronari (vasodi-
cardiaca)
latazione).
11. Muscolatura bronchiale (rilascia-
mento).
12. Parete dello stomaco (rilasciamen-
to).
13. Sfinteri (contrazione e rilasciamen-
to).
14. Vasi sanguigni dell'addome (vaso-
costrizione) - Fegato (mobilizzazio-
ne del glicogeno epatico) - Pan-
creas.
15. Midollare surrenale (secrezione di
adrenalina).
16. Intestino tenue (rilasciamento).
17. Pareti dello stomaco (rilasciamen-
to).
18. Sfinteri (contrazione e rilasciamen-
to).
i
19. Paretidella vescica urinaria (rila-
sciamento)- Sfintere (costrizione).
20. Genitali (vasocostrizione).
224 APPENDICE C

Tavola LIII
SISTEMA NEUROVEGETATIVO

C Nervi spinali e plessi dell'ortosimpatico:


-
loro inneryazioni dei visceri e delle altre parti
del corpo umano, con le malattie corrispondenti.

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L____
APP. C. TAVOLE ANATOMICHE 225

Tavola LIV
SISTEMA NEUROVEGETATIVO
D Parasimpatico
-
La funzione del sistema Parasimpatico di mantenere stabile,
in buon equilibrio l'ambiente interno del corpo umano, agendo in
modo antagonistico a quello dell'ortosimpatico (cfr. Tavola preceden-
te).In genere il parasimpatico interviene nel trofismo dei tssuti, ha
azione dilatatrice sui vasi sanguigni, broncocostrittrice, stimolante la
contrazione della muscolatura gastroenterica e genito-urinaria. La sua
stimolazione produce ipotensione arteriosa e rallentamento della fre-
quenza cardiaca.

l. Mesencefalo.
2. Ponte del Varolio.
3. Midollo allungato.
4. Ganglio ciliare.
5. Muscolo ciliare (accomodamento
per la visione da vicino).
6. Ganglio sfenopalatino.
7. Ghiandola lacrimale.
8. Ganglio sottomandibolare.
9. Ghiandole salivari.
10. Ganglio ottico.
11. Cuore (rallentamento della fre-
quenza cardiaca e costrizione dei
vasi coronarici).
12. Muscolatura bronchiale (costrizio-
ne).
13. Ganglio mesenterico superiore.
14. Ghiandole gastriche (secrezione),
stomaco e intestino tenue (contra-
zione peristaltica e svuotamento).
15. Pareti della cistifellea e sfinteri
(contrazione peristaltica e svuota-
mento).
16. Parete del colon (contrazione pe-
ristaltica, rilasciamento e svuota-
mento).
17. Sfinteri (contrazione peristaltica,
rilasciamento e svuotamento).
18. Ganglio pelvico.
19. Nervi pelvici.
20. Vescica urinaria (contrazione, rila-
sciamento e svuotamento).
21. Sfinteri (contrazione, rilasciamen-
to e svuotamento).
22. Genitali (vasodilatazione).
226 APPENDICE C

Tavola LV
ORGANI DI SENSO
A Lingua (gusto)
-
La lingua, coperta da una mucosa tenuta trmida dalla saliva,
provvista di numerose piccole protuberanze, dette papille. Queste pos-
sono essere: circonvallate, o caliciformi; situate in corrispondenza del
V nervo linguale, che separa il corpo dalla radice della lingua (sono
gustative: capaci di percepire soprattutto l'amaro); corolliformi (tattili
e termiche); filiformi (tattili e termiche); fungiformi (gustative).

| - Cavit orale

1. Labbro superiore.
2. Denti.
3. Velo palatino.
4. Ugola.
5. Pilastro posteriore.
6. Tonsille.
7. Istmo delle fauci.
8. Pilastro anteriore.
9. Epiglottide.
10. Base della lingua.
11. Ghiandole follicolari.
12. Labbro inferiore.
13. Papille caliciformi.
14. Papilla caliciforme ingrandita.
15. Papilla filiforme ingrandita.
16. Papilla filiforme con prolungamcn-
ti ripiegati.
17. Solco centrale.
18. Margine destro.
19. Margine sinistro.
20. Papille filiformi.
21. Papille fungiformi.
22. Papilla fungiforme ingrandita.
23. Punta della lingua.

II - Aree di particolare sensibilit


per i sapori fondamentali

l. Dolce e salato.
2. Acido.
3. Amaro.
APP. C . TAVOLE ANATOMICHB 227

Tavola LVI
ORGANI DI SENSO
B Naso (olfatto)
-

I - II - Parte destra e sini-


stra

1. Seno frontale.
2. Nervo olfattorio.
3. Bulbo olfattorio.
4. Altro seno frontale.
5. Etmoide.
6. Osso frontale.
7. Osso nasale.
8. Ramificazioni nervose.
9. Ouarto cornetto.
10. Osso sfenoide.
11. Seno sfenoidale.
12. Cartilagine nasale.
13. Terzo cornetto: superiore.
14. Meato superiore.
15. Secondo cornetto: medio.
16. Ghiandola pituitaria.
17. Meato medio.
18. Lobo.
19. Primo cornetto: inferiore.
20. Orifizio faringeo della
tromba di Eustachio.
21. Meato inferiore.
22. Aoertura della narice e
peli.
23. Prominenza tubarica.
24. iVlascellare superiore.
25. Volta palatina.
26. Anello anteriore dell'atlan-
te.
27. labbro superiore.
28. Faringe.
29. Yelo palatino.
30. Epistrofeo (vertebra).
31. Vestibolo della narice.
32. Canale lacrimale.
33. Sede della poliposi.
34. Polipo a evoluzione peri-
nasale.
35. Polipo del turbinato infe-
riore.
36. Polipo a evoluzione coa-
nale.
37. Vomere (osso).

;
228 APPENDICE C

Tavola LVII
ORGANI DI SENSO
C Organo della vista: Vie ottiche - Apparato lacrimale
- Ghiandole dell'occhio

L'organo della vista costituito da due parti simmetriche, situate


sotto la fronte, ai due lati del naso, paragonabile alla macchina foto-
grafica: la retina fa da lastra impressionabile, l'umor vitreo e il cri-
stallino (cfr. Tav. LUII) fanno da obiettivo, l'iride e le palpebre fun-
gono da diaframma. Le immagini si fondono in una sola visione, dando
posizione, rilievo, colore e dimensione all'oggetto.

1. Campi visivi (parzialmen-


te sovrapposti).
2. Nervi ottici.
3. Chiasma ottico.
4. Mesencefalo.
5. Corpo genicolato.
6. Radiazioni ottiche.
7. Lobi occipitali della cor-
teccia cerebrale nei quali
avviene la fusione della
sensazione dei due occhi.
8. Lato della corteccia, im-
pressionato dal campo vi
sivo del lato opposto.
9. Sclera.
10. Iride.
11. Pupilla.
12. Punto lacrimale.
13. Sbocco del condotto na-
sale.
14. Narice.
15. Ghiandola lacrimale supe-
riore e canali escretori.
16. Canali escretori della
ghiandola lacrimale
sLrperrore.
17. Ghiandola lacrimale infe-
riore.
18. Orifizi dei canali escreto-
ri delle ghiandole lacri-
- -/oo mali.
--7oo
19. Tessuto adiposo sottocu-
taneo.
ul 20. Membrana congiuntivale.
21. Orifizi escretori delle
ir 'l ghiandole di Meibomio.
-' I 22. Margine libero della pal-
i

_ _ _t pebra superiore.
23. Ghiandole di Meibomio,
coperte e scoperte dalla
congiuntiva.
24. Margine libero della pal-
pebra inferiore.
25. Congiuntiva.
APP. C - TAVOLE ANATOMICHE 229

Tavola LVIII
ORGANI DI SENSO
D Occhio: sezione longitudinale
-
L'occhio protetto dalle palpebre, dalle ciglia e dalle soprac-
ciglia. Il globo oculare, contenente l'umore vitreo, rivestito, a sua
volta, da tre tuniche:
1. Tunica esterna, protettiva, detta sclera, costituita da un tessuto
fibroso (Bianco dell'occhio), che essendo sul davanti trasparente,
ove costituisce la cornea, permette la penetrazione dei raggi lumi-
nosi.
2. Tunica media, nutritiva, detta coroide, che ha un orifizio circolare
(Pupilla), circondato da un anello muscolare colorato (Iride), capace
di allargare o di restringere l'orifizio per una maggiore o minore
penetrazione della luce. Da questa tunica, mediante un legamento
sospensorio, viene sostenuta una lente (Cristallino), che mette a
fuoco i raggi luminosi sulla retina per la visione da vicino.
3. Tunica interna, fotosensibile detta retina, riveste il fondo dell'oc-
chio. Essa contiene i ricettori per
la visione, capaci di trasformare
l'energia luminosa in impulsi ner-
vosi (Nervo ottico) e di convogliar-
li al lobo occipitale del cervello
(Cfr. Tav. LVII). Sulla tunica ester-
na si inseriscono i muscoli (Tavola
LIX), che fanno muovere l'occhio
nell'orbita. Alla tunica media uni-
to il corpo ciliare che produce umo-
re acqueo. Nel fondo oculare si di-
stinguono: la papilla ottica (Mac-
chia cieca), insensibile alla luce;
la macula lutea (Macchia gialla),
che l'area della visione distinta,
e ci a causa del suo numero limi-
tato di coni e molti bastoncelli.
17. Polo anteriore dell'occhio.
1. Muscolo elevatore della palpebra 18. Umore acqueo.
superiore. 19. Nucleo del cristallino.
2. Muscolo retto superiore dell'occhio. 20. Iride.
3. Muscolo orbicolare delle palpebre. 21. Fasci superiori de1 cristallino.
4. Sclera. 22. Muscoli ciliari.
5. Tendine del muscolo obliquo su- 23. Palpebra inferiore.
periore. 24. Processi ciliari.
6. Coroide. 25. Muscolo retto inferiore.
7. Retina. 26. Vasi sanguigni.
8. Membrana ialoidea. 27. Spazio pericoroidale.
9. Congiuntiva. 28. Guaina del globo oculare.
10. Ghiandola di Meibomio. 29. Punto cieco.
11. Palpebra superiore. 30. Nervo ottico.
12. Ciglia. 31. Guaina del nervo ottico.
13. Cristallino. 32. Polo posteriore dell'occhio.
14, Cornea. 33. Macchia gialla.
15. Camera anteriore dell'occhio. 34. Dtto ialoideo.
16. Pupilla. 35. Umore vitreo.
230 APPENDICE C

Tavola LIX
ORGANI DI SENSO
E Parti protettive e muscoli dell'occhio
-

()CCHI(l DESTRI! occHto sriltsTno

llCCHI() DESTBO occHt0 stNtsTRo

| - Parti protettive II - Muscoli


1. Congiuntiva. 1. Osso frontale.
2. Ghiandole lacrimali.
2. Muscolo obliquo superiore.
3. Muscolo retto superiore.
3. Palpebre. 4. Globo oculare.
4. Orifizi delle ghiandole tarsali. 5. Muscolo retto interno.
6. Muscolo retto esterno.
5. Dtti lacrimali. 7. Osso nasale.
6. Sacco lacrimale. 8. Muscolo retto inferiore.
7. Dtto nasolacrimale. 9. Muscolo obliquo inferiore.
10. Osso sfenoide.
8. Muscolo orbicolare dell'occhio. 11. Mascellare superiore.
APP. C - TAVOLE ANATOMICHE
231

Tavola LX
ORGANI DI SENSO

F Orecchio: sezione longitudinale - Organo del Corti


- Ossicini - Labirinto

I e II - Orecchio destto e
sinistro: Sezione
Iongitudinale
1. Padiglione auricolare'
2. Condotto uditivo esterno.
3. Osso temporale (rocca Pe-
trosa).
4. Timpano.
5. Legmenti degli ossicini.
6. Martello.
7. Incudine.
B. Staffa.
./,t 9. Finestra ovale.
1, 10. Finestra rotonda.
i 't 11. Tromba di Eustachio.
12. Perilinfa.
13. Canali semicircolari.
14. Canale endolinfatico.
i 15. Canale cocleare,
t 16. Otricolo.
f.
17. Sacculo.
6 18. Ampolle dei canali.
( { 19. Condotto perilinfatico.
) 0 ir r- q\:
\-r-*{ III - Organo del Corti
1. Rampa vestibolare.
2. Membrana di Meissner.
3. Rampa cocleare.
e-F 4. Membrana tettoria.
-;
' 5. Rampa del Corti.
6. Galleria del Corti.
7. Cellule uditive.
8. Cellule di sostegno.
9. Nervo acustico.
10. Legamento spirale.
ll. Lamina spirale ossea.
12. Membrana basilare.
13. Rampa timpanica.
14. Cellule di Deiters.

IY Di.sp.osizione degli ossi-


- ctm

1. Martello.
2. Incudine.
3. Staffa.

Y Labirinto
-
1. Canale superiore.
2. Canale posteriore.
3. Canale laterale.
4. Ampolle.
5. Cresta.
6. Branca vestibolare del-
I'VIII Nervu cranico.
7. Macule.
8. Coclea.
9. Sacculo.
10. Otricolo.
11. Dtto endolinfatico.
232 APPENDICE D

D _ PREGHIERA DEL RADIESTESISTA MEDICO

O Dio, Signore della scienza , ti ringrazio di avermi concesso


uno spiccato senso radiestesico, per beneficare i fratelli sofferentl
diagnosticando i loro mali, individuando la terapia pi efficace, sce-
gliendo le medicine pi adatte e determinandone la posologia.
Concedimi spirito di vera carit affinch mi dedichi ai malati per
ridonare loro la salute del corpo e la serenit dello spirito, nella spe-
rartza che il loro rifiorire contribuisca a meglio glorificarTi e a diffon-
dere pi largamente il tuo Regno tra gli uomini. Amen!

A. M. D. G.
APP. E - INDICE ANALITICO 233

E INDICE ANALITICO
Qui sono ruccolte le aoci del testo (non delle appetdici) utili atle diagnosi
radiestesiche.

Aborto, 86, 93. Asma, 96, 128.


Acido folico (Vitt. Bc, M), 87, 104. Astenia,86, 89,95.
Acido pantotenico, 87. Avambraccio, 91.
Acidosi, 85, 112. Avitaminosi: A, 83; Br, 84; Br, 84; 86,
Acrlue oligominerali, 124. 85; Bs, 85; C, 85; D, 85; E, 86; I,
Acromegalia, 89, lL4, 86; K, 86; PP, 86; Biotina, 87; Acido
Acido urico, 123. folico, 87; Acido pantenico, 87.
Addison, Morbo di, 111, lL3, tt7, 125, Awelenamento, l2L, 124. Da: arsenico,
127. 128; fosforo, 128, 129; mercurio, 128;
Addome, 92, ll2, L27. piombo, 104, L29; piridina, 104.
Adiposit, 91. Azotemia, 86, 90, 108.
Affaticamento, tL2. Bagni freddi, 129.
Afflizione, 95. Bambini, 85, 96, L28.
Agitazione, 96, L02. Barlow, Morbo di, 85.
Agrunolocitosi, 106. Basedow, Morbo di, 128.
Albuminuria, 129. Batteri intestinali, 86, 87.
Alcalosi, lL2,123. Beri-beri, 85, 86.
Alcolismo, 118. Bicarbonato, 124.
Alcool, 115. Biermer, Morbo di, 106.
Aldosterone, 123. Bile, 124.
Alimentazione, 84, 85, 115, 128. Bilirubinemia, 110.
Allattamento, 115. Biotina, 87.
Allergie, ll2. Blenorragia, 93.
Amiloidosi renale, 106, l2l. Borborigmi, 96.
Amnesia, 95. Braccia, 95.
Anafilassi, 106. Bradicardia, 95, 102.
Anasarca, 117. Cachessia, 89, 92, lL3, 128.
Anestesia,113. Caffeina, lls,124.
Anchilostomiasi, 104. Calcemia, 111.
Anemia, 85, 87, 92, L04, 106, 110, 116, Calcio, 85,91.
118, 120, 724, L28. Calcolosi, Pancreatica, 92; Renale, 91,
Angina pectoris, 100. L08, t2t,127.
Angoscia, 96. Cancro, 127,128,
Annessite, 93, Capelli, 90.
Ano, 85. Carcinoma, 92.
Anoressia, 84, 86. Cardiopalmo, 95.
Antibiotici, 86. Carie, 86.
Anticoagulanti, 86. Cefalea, 84.
Anticonvulsivanti, 106. Cervello, 114.
Antispasmodici, 106. Cheratite, 84.
Anuria, 121. Cianosi, 84.
Apatia, 90, LL6. Cirrosi epatica, 106, 113, lL7,123, 124.
Appendicite, 93,127. Cisti, 121.
Appetito, 90. Cistite, l2l.
Aritmia, 95, 96. Cloremia, 112.
Arterie: Ipertensione, 89, 95; Ipoten- Cloruri, 124.
sione, 96. Clorosi, 106.
Arteriosclerosi, 86, 108, 113. Coagulanti, 86.
Arti inferiori, 91. Colelitiasi, 113.
Ascessi, 96. Colera, l2l,127.
234 APPENDICE E

Colesterolemia, 86, 90, 113. Encefalite, 114.


Colecistite, 1 13. Enfisema, 112.
Colite, 113,127. Enterite, 93, 127.
Coma, 86,92, 708. Enzimopatie, 104.
Confusione mentale, 89. Epigastrio, dolore all', 96.
Contratture, 91,96, Epilessia, 102, 116, 128.
Convulsioni, 84, 86, 92, Eritroblastopenia, 104.
Cooley, A4orbo di, 104. Eruttazioni, 93.
Corea, 128. Esofago, 84.
Cornea, 83. Faccia, muscoli della, 91.
Coronarie, 113. Faringite, 95.
Cortisone, n. 113. Febbre, 90, 92, 97, 109, 121, 123, 125.
Cosce, 95. Feci, 92.
Crampi, 96. Fecondit, 86.
Cranio, 86. Fegato, 84, 85, 86, 87,92, 124, 126, 127,
Crescita, 83, 84, 85, 89, 90. 128; Atrofia, ll3,126; Carcinoma, 118.
Cretinismo, 90. Cirrosi, 106, lL3, ll7, 123, 724; Conge-
Cuore, 84, 89, 90, 95, 100, 702, ll2, stione, 95; Dolore, 95; Ingrossamen-
114, tt6, 123, 124, t25, 128, 130. to, 89; Insufficienza, 105, 123, 125;
Scompenso, 130. Ipertrofia, 95; Necrosi, 118; Paren-
Cushing, Morbo di, 112, ll4, 116, ll7. chima, 109.
Cute, 83, 86, 89, 90, 92, 97. Fianchi, 95.
Debolezza, 92, 96. Fibroma, 121.
Delirium tremens, 100. Fistola, 95.
Depressione psichica, 89, 95. Flora intestinale, 86.
Dermatite seborroica, 87. Forfora, 85, 87.
Dermatosi, 127. Fosfati, 125.
Desquamazione, 85, 87. Fosfaturia, 126.
Diabete mellito, 90, 92, ll3, ll5, Ll7, Fotofobia, 84.
721, 123, 125, 126, 127, 128; insipido, Fratture, 85.
90, 117, 123, 125; fosfaturico, 126; re- Frequenza cardica, 102.
nale, 130. Gambe, 95, 96.
Diarrea, 92, 96, 116, 121, 123, 125. Gastrite, 127.
Digestione, 96, 102. Gengive, 85, 86.
Digiuno, 115. Genitali, 91, 116.
Dimagrimento, 92. Gigantismo, 89, ll4.
Disfagia, 86. Ginocchia, 96.
Disidratazione, 86, ll7. Glicemia, 114.
Dispepsia, 127. Globuli bianchi, 106.
Dispnea, 84, 96. Globuli rossi, 104.
Disuria, 121. Glomerulonefrite, 100, 106, 109, 113,
Dita contratte, 9l; ingrossate, 89. 123, 125.
Dolore al dorso, 95, 96:. all'addome, Glucosio, 116.
92; ai. fianchi, 95; ai lombi, 95; ai Gola, 95, 96.
piedi, 96; ai polsi, 96; ai precordi, Gotta, 118, 124, 126, 127.
702; alle spalle, 95, 96. Gozzo, ll3, ll7.
Dorso, 95,96. Granulociti, 118.
Ecchimosi, 85. Gravidanza, ll4,129.
Eccitabilit, 86, 90, 91. Guance, 87.
Eczema, 86. Harbitz-Mller, Sindrome di, 113.
Edemi, 95, l2l, 123. Hodgkin, Morbo di, 106.
Emofilia, 102. Impetigo, 111.
Emoglobina, 104, 106, ll9. Impotenza, 86.
Emopoiesi, 85, 87. Inanizione, 124, 125, 128.
Emorragia, 84, 85, 86, 100, 106, 122,125. Inappetenza, 86, 92, 95.
Emorroidi, 127. Incubi, 96.
Emotivit, 95. Indacano, 126.
Empiema, 127. Indecisione, 96.
APP. E . INDICE ANALITICO 235

Infarto, 100. F, 86; K, 86; PP, 86; Biotina, 87.


Infettive, Malattie, 106, 113, ll5, ll7, Irrequietezza, 96.
124. Irritabilit, 95.
Infezioni, ll4, 118, 120, 124. Irsutismo, 89, 92.
Infiammazione, l2l. Ittero, 92, 7L0, 113, 118.
Influenza, 106. Kaplan-Klatskin, Sindrome di, 118.
Inquietudine , 95, 96. Labbra, 84.
Insetto, Puntura d', 118. Lacrimazione, 83, 84.
Insonnia, 96. Laennec, Cirrosi di, 125.
Insulina, 92, 109, 113, 1t4, 116. Laringite, 95.
Intelligenza subnormale, 89. Letargia, 90.
Intestino, ll2, 125, 127. Leucemia, 106, 118, 124, 128.
Intossicazione, 106. Leucocitosi, 106.
Iperaldosteronismo, I00, 716, 717. Leucopenia, 106, 118.
Iperazotemia, 109. Leucosi, 106.
Iperbilirubinemia, 110. Linfociti, 118.
Ipercalcemia, 1ll, 1L3. Lingua, 84, 89, 90, 92, 96.
Ipercheratosi follicolare, 84. Lombi, 95.
Ipercloremia, ll2, 125. Lues, 106.
Ipercolesterolemia, 113, 118. Macroglobulinemia, 120.
Iperfosforemia, 7ll, 126. Malaria, 104, i06, ll0.
Iperglicemia, 92, ll4. Mandibola, 89.
Ipergonadismo, 106. i\{ano, 91.
Iperinsulinismo, 114. Malinconia, 96.
Iperpituitarismo, 106, 114. Menetrier, Sindrome di, 116.
Iperpotassiemia, 116. Meningite, 7L2, L74, l2l.
Ipersodiemia, 117. Mente, 90, 96.
Ipersplenismo, 106. Mesenterite, 120.
Iperstenuria, 123. Mestruazioni, 92.
Ipersurrenalismo, 106, 114. Metabolismo, 106, 118.
Ipertensione, 89. Meteorismo, 93.
Ipertiroidismo, 106, tl7, ll3, tl4, 126, Metrite, 93.
728. Miastenia, 91.
Iperuricemia, 118, 126, 128. Midollo, 106.
Ipervitaminosi, A 90; B, 84; B, 84; Bu Mielite, 121.
85; C 85; D 85; PP 86. Mielosclerosi, 106.
Ipoazotemia, 109. Mieloma, 120.
Ipobilirubinemia, 110. Milza, 89, 118.
Ipocalcemia, 111. Minzione, 95.
Ipocolesterotemia, 118. Miocardio, 114.
Ipocloremia, ll2, 125. Mixedema, 90, 113.
Ipofisi, 89, 117. Monociti, 118.
Ipofosforemia, 111. Morso, 118.
Ipoglicemia, 89, ll4. Mucose, 86.
Ipogonadismo, 104, 106. Muscoli, 85, 87, 91, 714, Ll5.
Iponutrizione, 1ll, 113. Nanismo, 89, 90.
Ipopituitarismo, 104, 106, ll4. Naso, 85.
Ipopotassiemia, 716. Nausea, 84,92,93.
Iposalina, Sindrome, 111. Nefrite, 86, 113, 114, l2l, 125.
Iposodiemia, 117. Nefrosi, 109, 777, 123, 124.
Ipostenuria, 123. Neutrofilia, 118.
Iposurrenalismo, 104, 106, ll4. Neutropenia, 118.
Ipotensione, 96. Nevralgia, 84, 93.
Ipotermia, 123. Nevrosi, 113, 126.
Ipotiroidismo, 706, 713, ll4, 118, 128. Nicotina, 114, 123.
Ipouricemia, ll8, 126, 128. Nieman-Pick, Morbo di, 120.
Ipovitaminosi: A, 83; Br, 84; Br, 84; Noia, 95.
Br, 85; Brr, 85; C, 85; D, 85; E, 86; Nuca, 84.
236 APPENDICE E

Obesit, 89, 127. cienza, 106, 109, 110, 118, L23; iPet'
Occhi, 84. funzione, 92; lesioni, 118; riassorbi-
Oligocitemia, 104. mento di calcio e fosforo, 91; sin-
Oliguria, l2l, 123. drome uremico-semolitica, 106; tu'
Orecchie, 85, 102. bercolosi, 123; tumori, 123; da sta-
Ossa, 83, 96, l1l. si, 123.
Ossalati, 127. Reumatismo, 118.
Osteite fibrosa cistica, 91. Ronzio, 102.
Osteodistrofia fibrosa, 111. Saccarofagia (propensione a ingerire
Osteomolacia, 86, 1ll, 126. zucchero), 89.
Osteoporosi, 126. Salasso, 113.
Paget, Morbo di, 126. Salicilato, 123, 127.
Pallore, 86, 102. Salpingo-ovarite (annessite), 93.
Palpebre, 85. Sangue, 86.
Pancreatite, 111, 113, 114. Scheletro, 85, 90; cfr. Ossa, 85, 90, 91.

Paratiroidi, 1IL Schiacciamento, 116.


Parkinson, Morbo di, 113. Sclerosi, 121.
Parossismo, 102. Sclera, 83.
Parto, 93. Scorbuto, 85.
Paura, 95. senilit, 89, 102.
Peli, 91. Serpente, 118.
Pellagra, 85, 86. Sesso, 86, 89, 91, 92, 93.
Pelle, cfr. Cute. Sete, 86, 92.
Peritonite, 93, 120, 127. Shock, 100, 106, 116,120.
Pesantezza fisica, 96. Sideropenia, 110.
Peso corporeo,90, 92, Simmonds, Morbo di, 128.
Petecchie, 85. Sincope, 102.
Petto, 86, 95. Sodiemia, 116.
Piastrine, 106. Soffocamento, 96.
Piedi, 96. Sonno agitato,96.
Pielonefrite, 100, 109, 123. Sonnolenza, 89,92.
Plasmocitoma, 106, 120. Sopracciglia, 89.
Pleura, ll2, 128. Spalle, 95, 96.
Pleurite, 128. Spasmi, 96, 100.
Piloro, 112. Sport, 129.
Policitemia, 104, lll, 124. Sterilit, 86.
Poliglobulia, 120. Sterno, 86.
Poliomielite, 111. Stitichezza, 86, 90, 93,127.
Poliuria, 86, 92, 116, l2l, 123, 128. Stomaco, 87, 95, 127.
Pollachiuria, 121. Stomatite, 86.
Polmoni, 90, 96, 127, 128. Streptomicina, 106.
Polmonite, ll2, ll4, Ll7, ll8, 123, 126, Sudorazione, 90, 96, tl2, 123, 125.
t28. Sulfamitici, 87.
Polso, 96. Surreni, 89, 100, LL2, LI6'
Porpora trombocitoPenica, 106. Svenimenti, 102.
Potassiemia, 115. Tachicardia, 102.
Potassio, 91,124. Taciturnit, 96.
Precordi, 102. Temperatura, 97.
Pressione arteriosa, 86, 90, 91, 100. Teobromina, 124.
Prostatite, 109, l2l, 123. Testicoli, 91.
Psoriasi, 113. Tetania, 91, 116, lt7, 126.
Rachitismo, 85. Tifo, 112, l2l, 127, 128.
Ragade, 85. Tonsille, 95.
Ragno, Puntura di, 106. Torpore, 86,91.
Rammollimento (cheratomalacia), 83. Tosse, 96.
Reni, 85, 87, ll2, 128; ameloidosi, 106, Tossicosi, 118.
121; calcolosi, 86, 109, l2l, 127; do' Traumi, 106, 115, 120.
lori, 95; ingrossamento, 89; insuffi' Tremore, 90, 95.
APP. E - INDICE ANALITICO 237

Trtstezza,9l,95. Yaquez, Morbo di, 120.


Trombocitemia, 106. Ventre, 95,96.
Trombosi, 100. Vertigini, 84, 86, 92, 102.
Tubercolosi, 92, lM, 113, 118, 120, l2t, Vescica, 121.
123, t26, 127.
Virilismo, 92,
Tumori, 85, 102, 104, ll3,120, l2l, 123.
Virosi reumatica, 106.
Udito, 95.
Ulcera gastrica, 126, 127. Vista, 83, 95,96.
Urea, 128. Vitamine: A, 83; Br, 84; 8r,84; Bn, 85;
Uremia, ll8, 127. B6, 85, 128; Brr, 85, 104; C, 85, lM;
uretrite, l2l, 129.
D, 85; E, 86; F, 86; H, 87; K, 86;
Uricemia, 117. PP, 86; Biotina, 87.
Urina, l2l. Volto, 84, 95.
Ustioni, ll2, ll4, ll7, ll8,125. Vomito, 96, ll2, ll4, 116, ll7, 123, 125.
Vaginismo, 95. Vulva, 96.
Varici, 96. Zigomi, 89.

17 - Bortone, La Radestesia Applicato alla Mdicifli


Finito di stampare ne dicembre 1978
con itipi dell'lndustria Tipografca Laziale
Palestrina (Roma)

ln aista di una riedizione, si prega il


cortese Lettore di segnalare all'aatore
gli errori e le omissioni riscontrali,
scriuendo al seguente indirizzo:

P. FEnNexo BonroNs S.I.


Via del Quirinale 29,
00187, ROMA
APP. F. TABELLA DEI COLORI 241

F TABELLA DEI COLORI


-
COLORI UTILI PER LA CROMODIAGNOSI
(cfr. Cap. XXIII)

N.B. All'inizio degli esemplari dei colori stato collocato il Semiquadrante


dei valori di carenza e di eccedenza (N. 64) per avere la possibilita
di misurare subito la quantita di squilibrio rilevato dal pendolo che
gira su un colore determinato.
l. ARGENTO _ Uricemia. 10. BRUNO DI IVIARTE (Casta-
2. AZZURRO LUMINOSO (Cele- no) : Broncopatia.
'ste) 11. NERO : Cancrena,
- Cardiopatie - Ipertiroi-
dismo. 12. GIALLO ORO
3. AZZURRO COBALTO - Tbc: - Artrosi cer-
vicale, dorsale - Torpore agli
polmonare, intestinale, ossea. arti - Paralisi.
4. BIANCO DI ZINCO
- Diabe- 13. ROSSO CADMIO O CHIARO
te: mellito, insipido. (Rosa) _- Splenopatia.
5. GIALLO CADMIO CHIARO
- 14. ROSSO VERMIGLIONE _
Ipercalciemia - Ipocalciemia Emorragia - Eruzione cuta-
Osteomalacia - Osteoporosi. nea.
6. GIALLO CROMO SCURO - 15. CARMINIO ALTZARINO
Tumore maligno - Tumore be- (Rosso cupo) : Epatopatia.
nigno. 16. VERDE INGLESE CHIARO
GRIGIO - Neuropatia. (Pisello)
7.
LACCA DI ROBBIA SCURA
- Eczema Allergia
- Infezione
8. del sangue.
(Indaco) - Arteriosclerosi - 17. VERDE SMERALDO
Aterosclerosi. lide.
- Sifi-
9. TERRA DI SIENA NATURA. 18. BLU OLTREIVIARE (Violetto)
LE (Marrone chiaro) _ Artro- _ Anemia Ipoattivit delle
si lombo-sacrale. surrenali, del pancreas.

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