Sovrappopolazione? Ci pensa Madre Natura

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di Alberto Aiuto

La popolazione della Terra è raddoppiata dal 1974. L’ONU stima che il 15 novembre 2022 abbiamo raggiunto 8 miliardi di persone.

Una crescita senza precedenti dovuta al graduale aumento della durata della vita umana grazie ai miglioramenti nella salute pubblica, nell’alimentazione, nell’igiene personale e nella medicina.

Che è anche il risultato di livelli elevati e persistenti di fertilità in alcuni paesi. La metà della popolazione vive ancora in soli 7 paesi: Cina, India, Stati Uniti, Indonesia, Pakistan, Nigeria e Brasile. Su 8 miliardi di abitanti della Terra, oltre 1,45 risiedono in Cina e 1,41 in India. 

Attualmente fame, povertà, epidemie, guerre, riscaldamento globale dovuti alla sovrappopolazione hanno effetti negativi in termini di distruzione dell’ambiente e del pianeta.

La presenza di molte più persone significa da un lato molte più risorse consumate (materie prime, fonti energetiche, spazio) e dall’altro anche molti più prodotti di scarto (rifiuti, inquinamento, emissioni di gas serra).

In prospettiva però le cose non sono così drammatiche: la crescita sta rallentando.

In meno di un secolo la popolazione mondiale perderà l’equivalente di tre Paesi delle dimensioni degli Stati Uniti.

Questo indipendentemente da qualsiasi decisione a livello planetario dei singoli governi.

Sovrappopolazione. I fattori chiave

Determinanti sono quattro fattori.

Stanno aumentando le megalopoli (ovvero agglomerati urbani che ospitano almeno 10 milioni di persone), soprattutto nei paesi in via di sviluppo.

Le persone tendono a spostarsi dalla campagna alla città per avere più opportunità di lavoro, maggiori possibilità economiche e un migliore stile di vita.

Il fenomeno dell’urbanizzazione, spesso fonte di maggior inquinamento e carenza di risorse, insieme all’emancipazione femminile comporta un minor numero di figli.

L’attuale crescita della popolazione mondiale sta avvenendo grazie all’invecchiamento, non solo per l’aumento delle nascite, che restano concentrate in Africa e Asia.

Infine, last but not least, il cambiamento climatico che tenderà sempre più ad aumentare numero e gravità di ondate di calore, siccità, inondazioni e giorni con una cattiva qualità dell’aria.

Questo aumento della temperatura globale comporta anche un fenomeno finora poco presente sulle pagine e i canali dei grandi media:

l’infertilità maschile, legata al calo del numero degli spermatozoi riscontrato a livello planetario e non più circoscritto ai soli paesi occidentali industrializzati e sviluppati.

Sovrappopolazione e spermatozoi.

Gli spermatozoi sono le cellule sessuali dell’uomo (gameti maschili): nella riproduzione, hanno la capacità di fecondare la cellula uovo (gamete femminile) per dare vita ad un nuovo individuo.

Il ritmo di produzione è pressoché costante e stimabile in circa 100-200 milioni di spermatozoi al giorno.

Gli spermatozoi possono rimanere vitali nell’apparato genitale femminile fino a 72-96 ore dal rapporto.

Dei milioni di spermatozoi depositati in vagina, solo un centinaio normalmente raggiunge le tube mentre gli altri muoiono durante il percorso.

Come riportato da una recente meta-analisi pubblicata sulla rivista Human Reproduction Update, l’aumento della temperatura danneggia l’apparato riproduttivo maschile molto più di quello femminile e basta un incremento di pochi gradi delle temperature esterne per diminuire la fertilità.

Ebbene, tra il 1973 e il 2018, la conta degli spermatozoi, in uomini non sterili, è diminuita in tutto il mondo esattamente del 51%, passando da 101,2 milioni a 49 milioni per millilitro di sperma.

Inoltre, a partire dal 2000 la riduzione ha avuto un’accelerazione e ora il tasso di perdita è dell’1,1% all’anno.

Di fatto, sempre più coppie hanno difficoltà ad avere figli in modo naturale.

Nel 2002, un’avvenente Luisa Ranieri in babydoll sussurrava “Antò, fa caldo”, al marito che tentava un approccio.

Dunque, per chi ha deciso di allargare la prole: vestiti leggeri, telefonino lontano dal basso ventre, condizionatore d’aria e/o finestre aperte.

I bollenti spiriti, per dare il loro frutto, hanno bisogno di una ventata di aria fresca.

Alberto Aiuto

Tempo di lettura: 2’00”

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