Abbasanta: nuraghe Losa

 

 

Nuraghe Losa, Abbasanta

Paleotur Soc. Coop.

078552302 – 3297260732 – 3319128790
www.nuraghelosa.net
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Come arrivare: 

Dalla SS. 131 prende lo svincolo all’altezza del km 123 e si seguono le indicazioni per il nuraghe Losa. Coordinate:  40°7’0″N 8°47’25″E

 

 

I primi scavi del nuraghe furono effettuati nel 1890, poi completati nel 1915, con una breve estensione a un tratto del villaggio. Nel dopoguerra è stata messa in luce la muraglia recintoria e si è dato inizio a saggi di scavo di elementi dellabitato prossimi alla cinta, subito sospesi

Linsieme costruttivo, sul quale domina il nuraghe per mole e bellezza di strutture, sta al centro dun vasto altopiano basaltico, su un leggero rialzo del terreno. Si osserva il collegamento con altri numerosi nuraghi, di cui taluni di ricca architettura, disposti a difesa su quella che è la prima linea, affacciata sul Campidano di Oristano, del sistema di pianori che scendono a terrazze dal piede meridionale del Márghine, costituendo uno sbarramento naturale alla via di penetrazione dallovest verso linterno della Sardegna

Il complesso edilizio è costituito dal nuraghe e da un abitato adiacente, più volte ristrutturato dopo il primo impianto nellantica Età nuragica. Il nuraghe è di tipo complesso, polilobato, di forma triangolare con il contorno murario concavo e convesso rispettivamente nelle cortine e nelle torri. È protetto da un antemurale che aderisce alla cuspide sudovest del corpo trilobato, ed è racchiuso, insieme allabitato, entro il perimetro duna vasta muraglia munita di torri

Il tutto, compresa la cinta, si estende per m 292 di lunghezza, da nordovest a sudest, per m 133 di larghezza media. Il nuraghe vero e proprio, con lannesso antemurale, occupa unarea di circa 1800 mq

La muraglia perimetrale è di figura esagonale. Si osservano i resti di almeno tre torri e di una semitorre, i quali interrompono, a distanze disuguali, il percorso rettilineo della cortina traversata da quattro semplici ingressi. Si poteva accedere allinterno anche passando per le torri, pronunziate in dentro e in fuori della linea di cinta, con un sistema di percorso conformato a dipylon. Allin contro del lato est con quello di sudest, sporge dal filo esterno della cinta un baluardo rettangolare di rinforzo di m 30 di lunghezza x 5 di prominenza. Il diametro delle torriporte varia da m 13 a 9. Nella cinta è adottato il tipo di difesa a punti, come nellantemurale, cosa a cui corrisponde lanalogia nella tecnica costruttiva, così da far presumere che siano opere contemporanee

Planimetria complesso nuragico Losa

Il nucleo del nuraghe, spostato verso il nord dellarea fabbricata per far luogo al villaggio, è difeso allesterno da un antemurale che lo circonda parzialmente a sud e nel lato da ovest a nordovest. Lo costituiscono una torrecapanna davanti allingresso del bastione trilobato e due torri nelle punte di sudovest e nord. La prima, destinata al corpo di guardia, di m 10/12 di diametro esterno e 8 di camera, mostra due ingressi architravati a riscontro, finestrelleferitoie e nicchie per giaciglio. Le altre torri, con ingresso architravato allinterno del lantemurale, hanno diametri esterni di m 10 e di cella di m 4/5. Sono girate da feritoie; in una torre, entro una nicchia, è scavato il pozzo per lacqua potabile e per riporvi cose in fresco (vi furono trovati arpioni di ferro). Il tutto è protetto da un ridotto e da una serie di feritoie aperte in linea e ad angolo nel muro a cremagliera

Dietro lantemurale fa spicco, anche perché fortemente differenziato nellaspetto della struttura, il bastione trilobato, che si conserva oggi per laltezza di m 13, un pomeno di quella originaria calcolabile in 15 metri. Il corpo costruttivo contiene nelle tre cuspidi arrotondate, al piano terra, tre camere a volta, due fiancheggianti la facciata avente alto ingresso architravato e spiraglio di scarico, e la terza nel retroprospetto. Non vi sono stanze al piano superiore da immaginare conformato a largo spalto limitato da un parapetto di pietre conce. Le camere antistanti presentano diametri da m 4 a 4/5 (una è bislunga), in origine avevano cupole alte 7 metri. Vi introducono, ai lati del prolungamento dellingresso, corridoi a sezione semiogivale, lunghi m 4 e 8, curveggianti in conformità della linea convessa della facciata. Il vano retroprospetto, di m 4 di diametro, ha lingresso indipendente allesterno, sollevato di qualche metro dal suolo, ed è fornito di una scala in muratura che risale, a gomito, verso il settore nord nordovest dello spalto, in funzione di un organismo autonomo di manovra nella difesa obsidionale. In questa parte della terrazza, un ripo stiglio a volta conteneva lamine di sughero che ne rivestivano le pareti per meglio conservare armi od oggetti di pregio. Il bastione, di m 22 sulla linea frontale x 25 sulla trasversale, si eleva con inclinazione uniforme, con profilo sobrio ed elegante, a filari ben ordinati che decrescono in proporzioni e crescono in finitezza tecnica di taglio dal basso verso l’alto. Ne risulta una compatta e composta massa di alta suggestione architettonica e cromaticaEccentrica rispetto al fasciame che ora la copre tutta per 13 m ma un tempo la sopravanzava, si eleva l’antica torre isolata, in origine alta una ventina di metri, del diametro medio di m 12,50. Una porta architravata e alleggerita da spiraglio, di m 1,60 daltezza x 1,40 di larghezza, esposta a sud sudest, per un andito a soffitto gradinato, provvisto di scala a sinistra e di garetta a destra, porta alla camera a tholos, di m 5,20 di diametro x 7,60 daltezza, irraggiata da tre nicchie semiellittiche (m 1,80 di profondità, 1,60 di larghezza media e 2,60 daltezza alla bocca). La scala, dellaltezza media di m 3 e larga circa un metro, illuminata di tanto in tanto da finestrini ora accecati dal fasciame ma in origine allaperto, raggiunge, girando a spirale, la soglia dingresso al vano superiore cupolato (diametro m 2,60 x 3,80 daltezza originaria). Poi continua a salire sino al terrazzo, seppure non introduceva in un secondo vano di cui non si ha traccia perché la torre è troncata nel tratto superiore ed estremo. Nel fianco della seconda rampa si apre, nella parete muraria, un ripostiglio per armi o altro. Le sezioni della scala e delle camere sono ogivali, a taglio trapezoidale i nicchioni del vano a pianterreno. La struttura, dove visibile, si presenta in opera subquadrata di basalto, con ordinamento a filari, e uso di piccole schegge, specie nel vano alto

Planimetria Losa

Gli scavi hanno restituito, nelle varie parti, oggetti di pietra (palle per fionda, truogoli, macine a mano, pestelli), armi e oggetti, taluni votivi, di bronzo, armi e utensili di ferro e soprattutto fittili (fuseruole, «pintaderas») e ceramiche. Esemplari di stoviglie decorate a pettine, trovate nelle camere del trilobo, inducono a ritenere il bastione già co struito negli ultimi secoli del II millennio a.C. e a considerare anteriore a questi tempi la torre primitiva. Barchette e oggetti di bronzo e ceramiche di fase «geometrica», elementi di ferro, portano a collocare lantemurale e la muraglia, di uguale tecnica costruttiva, nel IXVIII secolo a.C. Altre forme ceramiche fanno inclinare a supporre una continuità duso, anche di culto in qualche parte del nuraghe (sono state trovate piccole attrezzature di pietra, funzionali al sacro), nellultima Età nuragica, sino al VI secolo a.C. Più tardi, in epoca puni coromana, sul villaggio nuragico si instaurò un abitato «classico», riutilizzando materiale e vani dellantica costruzione. Loculi cinerari del tempo si osservano al di fuori della muraglia

 

Testo tratto da:  I Sardi – La Sardegna dal Paleolitico all’Età Romana


Per saperne di più:

http://www.gooristano.com/content/nuraghe-losa

 

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