Palau: tomba dei giganti di Li Mizzani

 

 

 

Tomba dei giganti di Li Mizzani, Palau

 

La tomba di Li Mizzani è orientata lungo l’asse ENE OSO e la sua fronte è rivolta ad oriente

Per costruirla venne scelto un terreno pianeggiante mentre la zona circostante, conosciuta come Monte Canu, è ricca di rialzi collinari costituiti, per lo più, da rocce granitiche

All’orizzonte, sul lato settentrionale, si profila la Corsica mentre, sul lato meridionale, il monumento è dominato dai resti del nuraghe di Li Mizzani. Tutto intorno, anche se fuori dalla visuale, si ricordano i nuraghi di Patima, Luchia o Braniatoggiu, Mascone, S. Giorgio, La Carruba, Pulcheddu, Pinniteddi, Monte Canu o di Martino ed i resti di un nuraghe con villaggio in località Funtana de la Idda

Il sig. Giovanni Maria Azara, attuale proprietario del terreno su cui è costruita la tomba, ci ha riferito che fino al 1918 il monumento era ben conservato. A quella data, purtroppo, la tomba venne scoperchiata e le lastre, spezzate, servirono a costruire parte dei muri a secco del vicino stazzo. Nulla si conosce del materiale recuperato nella camera, la quale, all’atto della nostra esplorazione, apparve completamente vuota

I resti murari della tomba si intravedevano appena in mezzo alla vegetazione di bassi arbusti, più alti e fitti nella zona dell’esedra. Risultava invece nella sua antica giacitura la stele o « pietra paladina ». Essa ha un’altezza di m. 2,80; la larghezza max. è di m. 1,55 circa e lo spesore di cm. 25. Questa stele che è monolitica, non è centinata. Il portello misura cm. 55 (lg.)x66 (ht.). Nel piazzare la stele ci deve essere stato un errore o un ripensamento, infatti mentre di solito il portello si presenta lavorato all’esterno, nel caso in esame un’accurata smussatura è visibile nel perimetro della faccia interna. Dopo la ripulitura si poté osservare che « il Paladino» non si elevava su fondazioni: a sud poggiava infatti su una pietra piatta, a nord su semplice terra. Una lastra  (cm. 55×60 spessore 7) era posta sotto il portello

La pietra terminale della camera, larga alla base cm. 102, si restringe gradualmente ed in alto è sagomata ad arco, con altezza mediana di cm. 95 (fig. 24, a). La camera misura m. 6,10 di lunghezza e la sua larghezza varia da 90 a 100 cm.; il paramento interno però, a 60 cm. circa dall’ingresso, va restringendosi e crea una risega per cui la misura della camera, in questa zona, diviene pari alla larghezza del portello  (cm. 55). Attualmente l’altezza del paramento murario interno misura 50-65 cm. ma, mentre la parete interna della camera è abbastanza ben conservata sul lato settentrionale, non altrettanto può dirsi per la parete meridionale. In vicinanza del portello, per un tratto di oltre un metro, il paramento interno è completamente distrutto; sul retro della camera, invece, la parete è conservata ma presenta un aggetto non intenzionale dovuto ad un cedimento delle strutture

La ripulitura della camera mostrò che essa era stata svuotata anche sotto il piano di posa delle murature: il terreno, infatti, non era compatto e conteneva piccole pietre sparse. I rari reperti si raccolsero soprattutto sulle fiancate laterali del tumulo, nel terriccio di scarico della ripulitura non archeologica. Si tratta di piccole schegge di ossa, probabilmente umane e di qualche frammentino di vaso di ceramica d’impasto, generalmente ben depurata ed a pareti sottili

La tomba di giganti di Li Mizzani è del tipo a paramento murario a filari orizzontali: nel nostro caso, nelle porzioni più conservate, si tratta di tre pietre sovrapposte con rincalzo di pietrame minuto tra pietra e pietra. Anche lo spessore del muro è formato da tre file di pietre che però non appaiono serrate fra loro ma connesse con terriccio

La larghezza delle murature che racchiudono il corridoio sulle fiancate laterali varia da 105 a 120 cm.; la parte posteriore della camera, formata in buona parte utilizzando rocce naturali emergenti dal terreno, misura una distanza massima (dalla pietra terminale della camera) di m. 2,75. In questa zona le pietre residue del tumulo, quando manca la pietra in posto, poggiano su terreno naturale. Nella zona ovest sudovest vi era qualche pietra di crollo ma, salvo qualche pezzo di quarzo, non si notarono attorno al monumento pietre sparse

A Li Mizzani si conserva buona parte delle ali delimitanti l’esedra: esse si innestano al corpo del monumento mediante una dolce curva. L’ala nord, larga, posteriormente agli ortostati, dai 60 agli 80 cm., è abbastanza ben conservata; l’ala sud si conserva al completo solo nella faccia posteriore e sempre sul solo filare di fondazione. Partendo dal centro del portello, l’ala nord misura m. 7,80; quella sud m. 7,25; la corda dell’arco viene quindi a misurare m. 12,75 e la freccia m. 3,75. Se però si calcola che entrambe le ali avessero la stessa ampiezza, la corda verrebbe a misurare m. 13 e la freccia m. 4

Dinanzi al portello vi era una pietra sbozzata adagiata di piatto, di spessore irregolare (dai 12 ai 22 cm.)le sue misure (cm. 70 nel punto di larghezza max. e cm. 45 di altezza), possono far pensare che si tratti della pietra di chiusura del portello. Essa poggia su terriccio fine, 20 cm. più in alto della lastra piatta che si trova sotto il portello. Pensando alla chiusura, si deve quindi supporre che non si tratti di quella originaria ma di una pietra posta in un momento in cui si era già formato del riempimento rispetto al piano pavimentale

Le pietre ortostatiche alla destra dell’ingresso sono in numero di 7. e, per lo più, appaiono superiormente spezzate ma, anche quando risultano integre, la loro altezza non è rilevante: la terza pietra a partire dall’ingresso sul lato nord e la prima pietra accostata alla stele centrale sul lato sud misurano infatti solo 65 cm. di altezza

Le ali della tomba sono dotate di una panchina antistante le piccole stele. L’altezza della stessa è piuttosto modesta (cm. 20-25); il suo spessore medio è di circa 35 cm. Questa piccola panchina è completa solo nella zona nord (fig. 23, b). Il suo precipuo interesse consiste nel fatto che ai suoi piedi si raccolse una gran quantità di frammenti ceramici mentre in un breve tratto, in corrispondenza della lastra ortostatica della zona settentrionale, la ceramica fu ritrovata sulla panchina stessa. Benché l’ala sud conservasse 4 ortostati e sette pietre costituenti la panchina e fosse quindi preservata per 1/3, in questa zona dell’esedra i frammenti recuperati furono rarissimi. Poiché la tomba è perfettamente in piano, non può supporsi uno spostamento di materiali dovuto ad agenti atmosferici: resta quindi il dato di fatto che le offerte sono state raccolte solo sul lato destro dell’emiciclo

FONTE: Editta Castoldi – Tombe di giganti nel Sassarese

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