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Cultura

Tossicodipendenza: il problema non è la droga

Stas_V via Getty Images
Stas_V via Getty Images 

Abbiamo festeggiato 40 anni di attività lo scorso anno, nel 2018, e la domanda più frequente che ci siamo sentiti porre è stata: “Come è cambiata la tossicodipendenza in questi 40 anni?”. Non possiamo negare che di differenze ce ne siano, a iniziare dalle sostanze utilizzate, quando nei terribili anni ’80 era l’eroina a farla da padrona, con ragazzi nelle piazze a svelare una nuova piaga sociale.

Non a caso furono quelli gli anni in cui nacquero in Italia le comunità per dare una prima risposta a un problema per il quale non si conosceva la soluzione. Poi è stato il momento delle droghe sintetiche e sempre più della cocaina, che da droga per i ricchi è diventata droga per tutti.

Una droga invisibile, che da l’impressione di coinvolgere e non emarginare e che ha portato a questa situazione di normalizzazione dell’uso che viviamo oggi. In fondo, quante volte abbiamo sentito dire: “Ma che cosa vuoi che sia un tiro di coca?”. Così nel 2018 a San Patrignano ci siamo trovati ad accogliere ragazze e ragazzi che nel 90% dei casi hanno fatto uso di cocaina, quasi quanto la cannabis, mentre l’eroina è scesa attorno al 60%.

Un cambiamento nell’uso delle sostanze che non ha significato però un calo rispetto la richiesta di aiuto, in primis alle comunità che hanno continuato a portare avanti il loro lavoro. Perché? Perché il problema, non ci stancheremo mai di dirlo, non è la droga. Detto da noi può sembrare strano, ma è proprio così.

La droga è solo la punta dell’iceberg, sotto cui si nascono una serie di problemi. La tossicodipendenza non guarda in faccia a nessuno, indipendentemente da classe sociale, età, nazionalità. Lo vediamo in comunità, dove i 1200 ragazzi vengono dalle situazioni più diverse, chi da famiglie all’apparenza senza problemi, chi da situazioni di degrado incredibili, chi da realtà benestanti e chi da situazioni di forte povertà.

Quello che però accomuna tutti è un disagio di fondo, che può nascere in famiglia, anche in quelle meno sospettabili, o fra i banchi di scuola, che può essere figlio di bullismo, di una violenza o di una più semplice non accettazione di sé.

Ecco perché il problema non è la droga, ma ciò che si nasconde dietro di essa. Una irrequietezza e un male di vivere che poi viene affogato nella sostanza fino a trasformarsi in dipendenza. È per questo che in questo blog, oltre ad analizzare il fenomeno tossicodipendenza, cercheremo di dire la nostra su tutto quanto riguarda il mondo giovanile, andando a scavare in quel disagio che spesso conduce i nostri giovani in un dramma da cui non sanno più come uscire.

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