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Mosca: "Distrutta nave ricognizione ucraina in mar Nero"; attacco caccia SU-30 vicino impianto produzione gas

Un caccia multiruolo SU-30 russo avrebbe affondato una nave da ricognizione ucraina nel mar Nero, riferisce da Mosca il Ministro della Difesa Sojgu

22 Agosto 2023

Mosca: "Distrutta nave ricognizione ucraina in mar Nero"; attacco caccia SU-30 vicino impianto produzione gas

Fonte: Rawpixel

Il Ministro della Difesa Russo, Sergej Sojgu, ha annunciato oggi, martedì 22 agosto, che una nave da ricognizione ucraina è stata in queste ore affondata dalle forze aereospaziali della Federazione nel mar Nero. Secondo le parole di Sojgu, la nave di Kiev si sarebbe trovata nei pressi di un centro per la produzione di gas russo affacciato sul mare, quando è stata attaccata da un caccia multiruolo Sukhoi SU-30.

Ministro della Difesa russo annuncia affondamento di una nave da ricognizione ucraina nel mar Nero

Il comunicato del Ministro è comparso in queste ore sul suo canale Telegram, social molto usato in Russia: "Questa notte, il personale dello stormo di SU-30 dell'aviazione navale della flotta del mar Nero ha distrutto una nave da ricognizione delle forze armate ucraine nell'area di un impianto per la produzione di gas nel mar Nero". Questa, al momento la sola fonte dell'informazione, fonte in realtà vaga nel definire il tipo di nave affondata o il luogo dell'attacco, anche se, vista l'indicazione geografica del "mar Nero", è facile immaginare trattarsi di un tratto di costa esterna della Crimea o, più facilmente, dello spazio sud occidentale russo, tra la città di Anapa a quella di Adler. Sarebbe esclusa, a causa del pieno controllo da parte della marina russa che ne avrebbe inibito l'accesso alla nave ucraina, l'idea che lo scontro sia avvenuto nel mar d'Azov.

L'affondamento della nave da ricognizione di queste ore (per il quale le autorità di Kiev non hanno ancora rilasciato alcun comunicato) è solo l'ultima immagine di uno scontro marittimo tra i due Paesi in conflitto che sembra farsi sempre più intenso dopo il fallimento degli accordi sul grano e dopo l'impantanamento della controffensiva. A fronte di scarsi risultati sul campo "terrestre", l'Ucraina ha iniziato ad attaccare con sempre maggiore frequenza la flotta e le infrastrutture marittime russe, in particolare attraverso l'uso di barchini esplosivi, poco costosi e molto efficienti. L'attacco di maggior successo, secondo gli 007 di Kiev, è quello alla Olenegorsky Gornyak, nave da sbarco russa il cui scafo è stato completamente squarciato poche settimane fa in un attacco di questo tipo.

Nonostante la spettacolarità, ed il risalto mediatico, di queste azioni, il mar Nero resta tuttavia saldamente in mano alle forze russe, che possono contare sul vantaggio strategico di una marina ucraina ridotta all'osso nella primissima fase del conflitto, e per questo oggi costretta ad operazioni, in realtà, dallo scarso valore strategico.

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