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Il caso

Signora del Vento, cordata locale per salvare il veliero

La volontà dell'amministrazione di non perdere un bene fondamentale per la formazione di alto livello di giovani studenti in attività di monitoraggio del mare

Signora del Vento, cordata locale per salvare il veliero

Continua a far discutere il destino dell'unità navale della Signora del Vento di proprietà dell'istituto nautico Caboto. Dopo la messa al bando per l'aggiudicazione del veliero, risalente ai primi anni ‘60 del 900, nei giorni scorsi lo stesso primo cittadino di Gaeta Cosmo Mitrano, in un'intervista ha paventato l'ipotesi di una possibile "cordata locale" rappresentata da diversi enti, quali Camera di Commercio, Consorzio Industriale e imprenditori privati, per sostenere economicamente il Comune di Gaeta e ridare alla città la sua Signora del Vento. Al momento resta dunque un'ipotesi, ma è esemplificativa della volontà dell'amministrazione di salvare un bene fondamentale per la formazione di alto livello per l'attività di monitoraggio del mare di giovani studenti.

L'istituto, d'altro canto, sta ancora vagliando le offerte arrivate dal momento dell'apertura della procedura pubblica per la messa in vendita, attraverso licitazione privata, del veliero. Dopo una prima ipotesi di una probabile offerta di 50mila euro, il Caboto ha chiarito che non si hanno al momento ancora certezze sul destino della Signora. Una situazione che fa ben sperare e che lascia ancora margine d'azione all'amministrazione.

L'importo a base d'asta fissato, ammonterebbe come si legge nel bando pubblico, a 241.265,50 euro. Ma l'offerta economica rappresenterebbe solo una delle variabili che potrebbero far aggiudicare, al potenziale offerente, l'unità navale della Signora del Vento e ciò dipenderebbe soprattutto dall'uso di destinazione.

Sul bando infatti, sono state precisate due opzioni di acquisto in riferimento alla destinazione d'uso: la prima, riguarderebbe la vendita dello scafo della nave, allo stato attuale, a privati o aziende, che, disposti ad investire per il futuro, ripristineranno la nave, lasciando aperta sia la possibilità di continuare le attività di formazione in alternanza per gli allievi del Caboto, sia la presenza nel Golfo per il maggior tempo possibile. La seconda opzione, quella meno voluta dall'istituto Caboto, riguarderebbe la possibilità di valutare eventuali proposte per la demolizione. L'istituto ha inoltre precisato, che l'aggiudicazione avverrà valutando il punteggio più alto combinando l'offerta economica e il punteggio ottenuto per la descrizione della destinazione futura della nave, che rappresenterebbero rispettivamente un 70% e un 30%.

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