MANIFESTAZIONE CONTRO LO SCUDO PENALE

25 Febbraio - ore 10.00

Taranto - Piazza della Vittoria

VI'DE TU' C'HA FA'

Pino Aprile, Mimmo Cavallo e Massimo Castellana dialogano

In attesa della manifestazione, lo scrittore, giornalista e tanto ancora Pino Aprile, nato Gioia del Colle, cresciuto a Taranto, conversa con Massimo Castellana e Mimmo Cavallo su molti temi e soprattutto sulla manifestazione di SABATO 25 FEBBRAIO A TARANTO IN PIAZZA DELLA VITTORIA.
Noi siamo sempre attivi e diamo il nostro piccolo contributo anche di sintesi a questa interessante conversazione rendendo più fruibili gli argomenti di cui si è dibattuto. 

Lo scrittore Pino Aprile, nato Gioia del Colle, cresciuto a Taranto, poi trasferitosi ai Castelli Romani, dove vive, giornalista, ha lavorato in Rai al settimanale di approfondimento del Tg1, TV7, e con Sergio Zavoli, nell’inchiesta a puntate “Viaggio nel Sud”; a vent’anni era già cronista alla “Gazzetta del Mezzogiorno”, interrompendo gli studi di Fisica alla Sapienza, Roma (inutili le iscrizioni a Lettere Moderne, Lecce, e a Scienze Politiche, Bari); è stato vicedirettore di “Oggi” e direttore di “Gente”; velista, ha diretto il mensile “Fare Vela”.

La professione lo ha portato ovunque nel mondo e gli ha fatto incontrare i grandi del Novecento. Fu il primo a intervistare in carcere Alì Agca, l’attentatore di papa Giovanni Paolo II; l’unico a realizzare un reportage nell’allora impenetrabile Albania di Enver Hoxha e a venirne fuori; l’unico a intervistare Nicu Ceausescu dopo la rivoluzione rumena; raggiunse i khmer rossi nella giungla cambogiana, quando non si sapeva più se fossero stati o no sterminati e in Germania il 9 novembre 1989 (lì, per puro caso!) vide cadere il muro di Berlino.

PINO E POI?
Scrittore di libri tradotti in diversi Paesi: il primo, per immeritevole spinta del premio Nobel Konrad Lorenz, “Elogio dell’imbecille”, nel 1997, sui meccanismi di moltiplicazione della stupidità, è stato a lungo best seller in Spagna (un caso editoriale), mentre in Giappone la prima edizione fu pensata per i manager delle multinazionali; poi, “Elogio dell’errore”, “Il trionfo dell’apparenza”; tre libri di mare e vela: “Il mare minore”, “A mari estremi”, “Mare uomini e passioni”. “Terroni”, rilettura non fiabesca dell’Unità d’Italia e della Questione meridionale, nel 2010, ha fatto registrare tirature che non si vedevano da mezzo secolo, con centinaia di ristampe, decine di premi (“Uomo dell’anno”, nel 2011, a New York, dopo la traduzione in inglese) e dopo quasi dieci anni resta fra i 100 titoli più venduti, pur avendo superato da tempo il mezzo milione di copie (cifra spropositata per saggi storico-politici); “Giù al Sud” ne ha quasi replicato il successo e l’aggiunta di “Mai più terroni”, “Il Sud puzza”, “Terroni ‘ndernescional”, “Carnefici”, “Attenti al Sud” (con Maurizio de Giovanni, Mimmo Gangemi e Raffaele Nigro”) hanno trasformato l’opera di Aprile in un fenomeno più politico che editoriale. “L’Italia è finita” porta a maturazione un’analisi della malaunità del Paese esposta ininterrottamente per circa dieci anni, nelle sue diverse manifestazioni (economia, politica, società, cultura, narrazione storica).
LE CONSEGUENZE DI PINO
La riapertura della Questione meridionale per “Terroni” e gli altri libri ha generato un mercato editoriale, con la pubblicazione di centinaia di altri testi. In pochi anni, Pino Aprile ha incontrato centinaia di migliaia di studenti, tenuto migliaia di conferenze. Sono sorti comitati, associazioni, partiti che coinvolgono decine di migliaia di attivisti, in campi diversissimi: dalla revisione storica alla musica, dall’antimafia all’ambientalismo. Il numero dei lettori dei libri di Aprile si calcola a milioni; migliaia gli articoli su tutta la stampa nazionale. Non c’è trasmissione di approfondimento radio e tv (persino quelle cui Aprile ha evitato di partecipare) in cui non se ne sia discusso. I video degli interventi di Aprile in tv hanno milioni di visualizzazioni; in particolare, uno a “Nemo” (Rai2), in pochi giorni ha superato i 10 milioni, proiettato anche in università statunitensi è ancora uno dei visti dopo quasi due anni.

Mimmo Cavallo, il Cantore del Sud

Mimmo Cavallo, cantore del Sud, è tra gli organizzatori della manifestazione del prossimo 25 febbraio.
Con lui, l’associazione Genitori tarantini, la Virtus Taranto, la Polisportiva 74020, la ASH Baskin Taranto e la Support_O.
Da sempre, Mimmo è vicino ai piccoli tarantini, affinché le loro sofferenze, i loro diritti negati e il loro futuro così ricco di polvere di ferro e fumi venefici diventi solo un passato da non dimenticare.
Per tutti loro, per noi e per Taranto, Mimmo sarà sul palco del 25 febbraio, insieme ad altri artisti di grande sensibilità e di grande bravura. Il suo videomessaggio è straordinario.

La testimonianza di Mietta

Da Mietta, la nostra cara Daniela Miglietta, ci arriva l’invito alla partecipazione massiccia alla manifestazione del 25 febbraio. Come già in passato, le parole di Mietta colpiscono il cuore con una scarica elettrica di umanità. Noi vogliamo ringraziarla e regalarle una certezza: “Mietta, saremo in tantissimi!”

La testimonianza di Francesco Maria Nacca

Da Francesco Maria Nacca, autore, regista e attore teatrale tarantino, un accorato appello alla partecipazione alla manifestazione del 25 febbraio, in piazza della Vittoria.
Per la giustizia, contro i soprusi e per quello che di più importante abbiamo nei nostri cuori: Taranto, i nostri figli, i nostri nipoti, noi stessi.

La testimonianza di Alessandro Bergonzoni

Il messaggio di Alessandro Bergonzoni, comico, cabarettista, drammaturgo, scrittore, umorista, attore e giocoliere della parola. Un invito speciale a partecipare alla manifestazione del 25 febbraio 2023, in piazza della Vittoria, a Taranto. Grazie, Alessandro.
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