Tipologie di impianti
Gli impianti di maggiori dimensioni (oltre i 100.000 A.E.) sono due e trattano le acque reflue urbane dei due comuni principali della provincia:
- Cremona – Morbasco (180.000 A.E.)
- Crema – Serio 1 (137.800 A.E.)
Esistono poi i seguenti 5 impianti con potenzialità compresa tra 100.000 e 10.000 A.E.:
- Casalmaggiore – Vicomoscano (40.000 A.E.)
- Bagnolo Cremasco – Serio 2 (36.000 A.E.)
- Casalbuttano – San Vito (16.000 A.E.)
- Soresina (14.000 A.E.)
- Rivolta d’Adda (13.500 A.E.)
Come mostrato, complessivamente gli impianti con dimensioni maggiori di 10.000 A.E. trattano una potenzialità di circa 437.000 A.E. pari a 3/4 di quella totale. Gli impianti con potenzialità compresa tra 10.000 e 2.000 A.E. sono invece 17:
- Montodine – Serio 3 (9.500 A.E.)
- Spino d’Adda (8.450 A.E.)
- Pizzighettone (8.400 A.E.)
- Soncino (8.250 A.E.)
- Piadena (7.400 A.E.)
- Sospiro (6.500 A.E.)
- Vescovato (4.500 A.E.)
- San Bassano (4.000 A.E.)
- San Giovanni in Croce (3.800 A.E.)
- Gussola (3.700 A.E.)
- Ostiano (3.500 A.E.)
- Torre de’ Picenardi (3.500 A.E.)
- Annicco (3.350 A.E.)
- Sergnano (3.000 A.E.)
- Corte de’ Cortesi con Cignone (2.100 A.E.)
- Scandolara Ravara (2.100 A.E.)
- Robecco d’Oglio (2.000 A.E.)
Gli impianti di questa categoria trattano circa 84.000 A.E. e rappresentano il 14% della potenzialità complessiva di trattamento. Gli impianti di dimensioni minori (meno di 2.000 A.E.) sono 89 e si classificano nel modo seguente:
- 10 impianti con potenzialità maggiore o uguale a 1.500 A.E. (31%)
- 15 impianti con potenzialità compresa tra 1.500 e 1.000 A.E. (34%)
- 64 impianti con potenzialità inferiore a 1.000 A.E. (35%)
Essi corrispondono ad una potenzialità di circa 53.300 A.E. pari solamente al 9% di quella complessiva.